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Vergil's Latium by Tilly BertaReview by: R. ParibeniAevum, Anno 22, Fasc. 2/4 (MARZO-DICEMBRE 1948), p. 348Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/25820027 .
Accessed: 10/06/2014 23:42
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RECENSIONI
TILLY BERTA, Vergil's Latium, Oxford 1947, pag. XV - 123.
Il libro si studia di ritrovare nella Campagna Romana visitata con simp tica curiosit
gli aspetti delle terre Latine e Rutule, quali Virgilio le presenta negli ultimi sei libri del
l'Eneide, e quali egli in parle le vide, in parte le immagin . L'autrice al corrente cosi
delle antiche testimonianze come dei moderni studii, alcuni dei quali (Boas, Carcopino,
Rehm, Saunders) hanno molto strette attinenze col suo terna. Pel campo che Enea si costrui
sce appena sbarcato sulle coste latine (Troia nova) l'autrice pensa che Virgilio abbia
tratto ispirazione dalle tracee del vecchio Castrum e dell'area sacra dei Quattro Tempietti
di Ostia. Di Ardea studiato il luogo che cosi ancora si chiama, ed ricordato quanto Virgilio pot avervi veduto, perch cons rvalo ancora ai tempi di Plinio. E tenuto conto
dei risultati di recenti esplorazioni archeologiche, aile quali sono da aggiungere quelle
delle quali riferisce lo Stefani in Notizie degli scavi 1944-45 pag. 81-104. Il sito di Lavinium riconosciuto a Pratica di Mare, e per la identificazione del fiume Numicus si
preferisce il Rio Torto ad altri corsi d'acqua proposti da altri. Per la molto dibattuta questio ne di Laurentum l'autrice rifiuta l'ipotesi del Carcopino, che non vi sia stata una citt di Lau
rentum diversa da quella che fu pi tardi chiamala Lavinium. La sua Laurentum l'autrice
pensa di porre a C sale di Decima. Altra identificazione anche questa indipendente da
precedenti ipotesi proposta per la Grotta di Albunea, mentre si accettano quelle tradi
zionali per Ficana e per l'ager Solonius. Il libro stato accuratamente pensato e garba
tamente scritto; piacer ad un lettore italiano 1'indagine studiosa dell'attuale aspetto dei
luoghi, come 1'amore con eui il sacro poema di Virgilio ricercato. L'autrice mi perdo ner , se le confessero, che molto meno mi piace un ricordo, utile forse all' editore per v n
deme copie in Inghilterra: the country described was crossed by the allied armies du
ring their advance on Rome.
R. PARIBENI
CERULLI E., Etiopi in Palestina. Storia delia comunit eti pica di Gerusa
lemme, vol. II, Roma, 1947.
Questo secondo volume dell'opera del Cerulli continua la storia della comunit eti -
pica di Gerusalemme dalia met del sec. XVI alla morte del Negus Teodoro (1867). Il punto di partenza preso dallo stabilirsi delle prime missioni dei Gesuiti in Etiopia, quan do cio per Topera spesso intelligentissima di quei missionari TEtiopia viene ad essere conosciuta direttamente, e non pi come nei secoli precedenti soltanto attraverso i cont t
ti di pellegrini europei con i monaci etiopi residenti in Palestina. Se pertanto il primo volume ha potuto lumeggiare un particolare aspetto dei rapporti tra l'Oriente cristiano e
T Occidente nei medio evo, questo secondo ci illustra le condizioni e le posizioni giuridi che delle comunit cristiane di Terra Santa sotto il dominio ottomano. La raccolta delle testimonianze compiuta come nei primo volume con la pi grande diligenza, e del pi
grande interesse la pubblicazione che qui per la prima volta si ha dei documenti etio
pici sulTordinamento interno della comunit di Gerusalemme e delle federate comunit
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