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Trimestrale informativo su Canale dei Navicelli e Nautica Pisana - Settembre 2013
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ANNO IV, N.15ANNO IV, N.15ANNO IV, N.15
TTTRIMESTRALERIMESTRALERIMESTRALE IIINFORMATIVONFORMATIVONFORMATIVO SUSUSU CCCANALEANALEANALE DEIDEIDEI NNNAVICELLIAVICELLIAVICELLI EEE NNNAUTICAAUTICAAUTICA PPPISANAISANAISANA
SETTEMBRE 2013SETTEMBRE 2013SETTEMBRE 2013
Reg
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NNNavicelliavicelliavicelli NNNewsewsews
AALLLL’I’INTERNONTERNO NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI OVERMARINE E CODECASANOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI OVERMARINE E CODECASA
PORTO DI BOCCADARNO, RUOLO DA PROTAGONISTA PORTO DI BOCCADARNO, RUOLO DA PROTAGONISTA
RETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEMERETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEME
FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTOFIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO
MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCOMISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO
2
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
SOMMARIOSOMMARIO
NNNAVICELLIAVICELLIAVICELLI NNNEWSEWSEWS --- SSSETTEMBREETTEMBREETTEMBRE 201320132013
CARIDI NOMINATO AMMINISTRATORE UNICO DI NAVICELLI
DI PISA SPA 3
NAVICELLI DI PISA: MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO 4 - 5
FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO. INTERVISTA
AL PRESIDENTE SARA ARMELLA 6 -- 8
UCINA E SALONE DI GENOVA: IL SALONE NAUTICO DI GENO-VA SI RINNOVA E L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO SARA’ MOLTO DIVERSA RISPETTO AL PASSATO
9
NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: OVERMARINE, VARATO IL SECONDO MANGUSTA 94
10
NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: CODECASA, VARATO IL NUO-
VO CODECASA 42 SERIE VINTAGE 11
PORTO DI BOCCADARNO: AD APPENA TRE MESI DALLA INAU-
GURAZIONE IL PORTO DI PISA HA GIA’ UN RUOLO DA PROTA-GONISTA
12 - 13
GAS & HEAT: 24 MESI DI SUCCESSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
14
RETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEME 15 - 17
SPA NAVICELLI PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA INTER-NAZIONALE SULL’ENERGIA SOLARE “SUNEC 2013”
18 - 20
IL SULTANTAO DELL’OMAN. UN ESEMPIO DI SVILUPPO DEL SETTORE NAUTICO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ
22 - 23
IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI: I NAVICELLI E IL LITORALE DOPO L’INAUGURAZIONE DEL PORTO
24
RUBRICA CUCINARE A BORDO 25
NEWS IN RILIEVONEWS IN RILIEVO NOVITA’ DAI CANTIERI
NAVALI OVERMARINE E
CODECASA
PORTO DI BOCCADARNO,
RUOLO DA PROTAGONI-
STA
FIERA DI GENOVA, STA-
GIONE DI CAMBIAMEN-
TO
RETI DI IMPRESA: DA
PICCOLI A GRANDI INSIE-
ME
MISSIONE IN TUNISIA E
MAROCCO
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
3
Si apre una nuova fase per la Navicelli
di Pisa Spa. Nel giugno scorso si è tenuta l’assemblea dei soci per il
rinnovo degli organi societari che ha nominato Amministratore Unico l’Ing.
Giovandomenico Caridi, a capo della
società pubblica che gestisce la darsena pisana e il canale dei Navicelli
dal 2007. Erano presenti il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, l’Assessore
allo sviluppo delle attività economiche
della Provincia di Pisa Graziano Turini, la Dott.ssa Cristina Martelli della
Camera di commercio di Pisa, il Dott. Claudio Sassetti del Comune di Pisa e
il Consiglio di Amministrazione
uscente (Ing. Giovandomenico Caridi, Ing. Marco Magnarosa e Dott. Valter
Tamburini).
“Come da accordi con il Presidente
della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e con il Presidente della Camera di
commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini – spiega il Sindaco Filippeschi -
è s t a t a s c e l t a l a f i g u r a
dell ’amministratore unico, una decisione che è stata presa anche per
le altre società in house del Comune di P i s a . H o p r o p o s t o l ’ I n g .
Giovandomenico Caridi perché in
questi anni ha dimostrato competenza e professionalità. Con la nomina
dell’amministratore unico si apre una nuova fase che vedrà i soci
maggiormente impegnati. E’ infatti in
programma di assegnare alla società nuove funzioni sulla base delle nuove
prospettive di sviluppo dell’area. Il Dott. Sassetti è stato nominato
responsabile delle società partecipate
e coordinerà i rapporti con la Navicelli di Pisa Spa”.
Per quanto riguarda il Collegio sindacale, il Presidente Alessandro
Nundini è stato nominato dalla
Camera di commercio di Pisa, mentre
i componenti sono stati nominati dal Comune di Pisa (Dott.ssa Chiara
degli Innocenti) e dalla Provincia di
Pisa (Dott. Alessio Silvestri).
“Ho accettato l’incarico con grande entusiasmo – dichiara l’Ing. Caridi –
e ringrazio i soci per la fiducia che mi è stata accordata e il Vice
Presidente Marco Magnarosa, il
Consigliere Valter Tamburini e i Sindaci revisori Claudio Bartali,
Luciano Bachi e Giacomo Orazzini per l’importante lavoro svolto. Un
l a v or o f ru t to d i s i n er g ie ,
competenze complementari e intesa che hanno garantito alla
Navicelli di Pisa Spa in sei anni di raggiungere importanti risultati.
Dalla messa in funzione del Centro
servizi Yachting Lab Navicelli, alle missioni istituzionali e alle attività di
incoming che hanno messo in contatto i nostri cantieri con le
principali realtà mondiali del settore,
i progetti di ricerca vinti e realizzati, le attività insieme agli altri partner
del Network Toscano. Il progetto A P E A ( A r e a P r o d u t t i v a
Ecologicamente Attrezza) vinto con
fondi europei e che ha permesso di rinnovare l’area della darsena
pisana, con piste ciclabile, fibra ottica, illuminazione a Led e sistema
di raccolta delle acque. Inoltre
l ’ i n s t a l l a z i on e d i pen s i l i n e fotovoltaiche e un impianto di mini
eolico al centro della darsena. Altro importante progetto SMART GRID
in collaborazione con Università di
Pisa, ENEL e partner privati per la ottimizzazione delle reti elettriche e
di calore. Progetti già conclusi come SOMAIN, INNAUTIC, CENTO e
PENTA che hanno visto la nostra
realtà confrontarsi con i cantieri, le aziende dell’indotto e tutti i centri
servizi della regione toscana. S p e r i a m o – a f f e r m a
l ’Amministratore Unico della
Navicelli di Pisa Spa - che le recenti norme varate dal governo e le
attività di ricerca e marketing svolte dalla nostra società possano essere
il viatico per uscire da questa
difficile crisi economica.
In questi sei
an n i d i l a v o r o
intenso e c o n
l’importante
supporto dei soci si è
sviluppata la potenzialità
dell’area dei
Navicelli con l’arrivo di
n u o v i cantieri e della prossima apertura
di IKEA. Tutto questo è frutto di
una corretta pianif icazione territoriale e di sinergie con tutti gli
operatori, ma anche del tenace lavoro degli amministratori a cui va
il mio ringraziamento.
Ora – conclude l’Ing. Caridi - ci at tendono nuove sf ide : i l
completamento degli insediamenti
ne l le aree , la r i so luz ione dell’annosa e delicata vicenda dei
Cantieri di Pisa, la realizzazione del progetto vinto con il contributo
della Regione Toscana denominato
“ERA 2012” per un importo di 1.170.711 euro per la banchina
attrezzata con colonnine per acqua, luce e wi-fi, il ripristino della
linea ferroviaria all’interno della
darsena pisana e la sistemazione de l l ’area log ist ica . Ino l tre
continuerà il dragaggio del canale dei Navicelli con la sostituzione di
palancole, i l completamento
dell’accordo con il porto di Livorno per il dragaggio del canale nel
tratto del lo scolmatore in corrispondenza del le porte
vinciane e la seconda fase del
dragaggio nel tratto dell’incile con la riattivazione di una vasca 7 e
l’utilizzo di una tecnica innovativa per il trattamento dei fanghi di
d r a g a g g i o ‘ L a n d f a r m i n g
accelerato’, una tecnica sviluppata da Cnr e Università di Pisa”.
Daniela Salvestroni
CARIDI È STATO NOMINATO AMMINISTRATORE UNICO DELLA NAVICELLI DI PISA SPA
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
4
L’attuale crisi dei mercati interna-
zionali ha portato a uno sposta-
mento del baricentro delle princi-
pali aree economiche, dai paesi
maggiormente industrializzati e
avanzati, ai mercati emergenti.
Per non restare ai margini di que-
sto nuovo assetto finanziario e
commerciale, le aziende italiane
dovrebbero individuare, in base ai
propri prodotti e caratteristiche,
nuovi mercati da conquistare.
Per agevolare questa fase di scel-
ta, la Navicelli SpA offre il suo sup-
porto ai cantieri navali dell’area,
attraverso i servizi legati
all’internazionalizzazione. In partico-
lare, le attività di scouting, effettua-
te durante le missioni in paesi e-
steri, consentono di selezionare
potenziali partner commerciali e
opportunità di business. Al fine di
rafforzare l’azione di penetrazione
commerciale in Tunisia e Marocco,
la SpA Navicelli di Pisa ha ritenuto
opportuno far seguire, all’incoming
organizzato nel febbraio 2013,
una missione nel mese di settem-
bre.
Negli ultimi anni, infatti, il Nord
Africa sta attirando investimenti
esteri provenienti da tutto il mon-
do. Potendo contare su una popo-
lazione giovane, sulla disponibilità di
numerose risorse naturali e sulla
registrazione della crescita con-
stante del Pil, viene considerato
uno dei futuri motori di sviluppo
mondiale.
I paesi di quest’area sono uniti
dalla vicinanza geografica, ma so-
no molto diversi per cultura, per
stabilità politica, per sviluppo eco-
nomico e per aperture commercia-
li.
La Tunisia presenta importanti
potenzialità per lo sviluppo della
nautica da diporto sia per le sue
caratteristiche naturali sia per le
favorevoli condizioni climatiche. Per
rispondere alla domanda crescen-
te di porti e di strutture recettive
legate alla nautica e al turismo
balneare, nel 2007, il governo tuni-
sino ha previsto, attraverso il pro-
gramma dello Schéma de dévelom-
ppement du littoral, lo sviluppo del
litorale con la creazione di più di
2.200 ormeggi.
Le possibilità di collaborazione tra
le nostre imprese e quelle tunisine
sono facilitate sia dalla vicinanza
geografica sia dalla presenza di
una manodopera qualificata e
competitiva nel paese nordafrica-
no. Un altro aspetto di primaria
importanza è rappresentato dalle
normative tunisine che incentivano
gli investimenti attraverso esenzio-
ni doganali e benefici in materia
fiscale.
Il governo ha, infatti, attuato di re-
cente la riforma del Codice degli
Investimenti che ha come obiettivo
prioritario quello di superare il si-
stema vigente (incentrato sugli
incentivi fiscali), in modo da offrire
agli imprenditori locali e stranieri
maggiori garanzie e tutele per i
loro business.
Inoltre, la Tunisia, assieme a Ma-
rocco, Algeria, Mauritania e Libia,
fa parte dell’UMA (Unione Ma-
ghreb Arabo), unione economica
regionale, costituita nel 1989 per
unire i paesi della regione in un
unico sistema economico attraver-
so accordi multilaterali.
Con l’entrata in vigore dell’accordo
di Agadir (stipulato nel 2007 tra
Tunisia, Marocco, Egitto e Giorda-
nia) è stata istituita un’area di libe-
ro scambio tra i quattro paesi fir-
matari che, in futuro, potrebbe
coinvolgere anche altre realtà ara-
be del Mediterraneo.
(continua a pag seguente)
NAVICELLI SPA: MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO
Il porto tunisino di Sidi Bou Said, a circa 20 km a est da Tunisi
Fonte: http://commons.wikimedia.org/
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
(continua da
pag preceden-
te)
La strategia,
adottata dal
Marocco, per
attrarre investi-
menti esteri si
basa principal-
mente sui se-
guenti aspetti:
un piano setto-
riale incentrato
sull’attrazione
delle delocaliz-
zazioni; un qua-
dro istituziona-
le e normativo
che incentiva
gli investitori
internazionali; un programma
regionale di promozione degli
investimenti esteri diretti. Tra i
provvedimenti è importante ricor-
dare un sistema fiscale agevolato
(esenzione per i primi 5 anni e
imposte successive costanti al
17,5% ogni anno); la presenza di
Free Zone con normativa anco-
ra più favorevole al commercio:
per Tangeri, esonero di costi di
registrazione per la costituzione
di imprese; esonero tasse per
aumento di capitale e per acqui-
sizioni; esonero dalle imposte
sui brevetti per 15 anni; esone-
ro dalle tasse urbane per 15
anni; esonero dalle imposte per
5 anni e imposte ridotte,
dell'8,75% successivamente;
esonero dalle tasse di produzio-
ne, sociali e sui ricavi per i non
residenti; esonero della TVA
sulle merci; accordo bilaterale
con l'Italia per evitare le doppie
imposizioni fiscali; accordi di
libero scambio, senza ulteriori
costi doganali, già attivi con gli
Usa, con l'Europa, Turchia e altri
paesi; completa parità di tratta-
menti fra gli investitori nazionali
ed esteri; procedure ammini-
strative semplificate; libera cir-
colazione dei capitali; sistema
commerciale coerente con
quello europeo e occidentale;
sovvenzioni statali (attraverso i
Fondi Hassan
II per l'acquisto
di terreni e/o
per costruzioni
di unità produt-
tive, fino anche
al 100%); ac-
cordi di libero
scambio con
l'Unione Euro-
pea, gli Stati
Uniti, la Tur-
chia e diversi
paesi arabi;
manodopera
locale molto
qualificata e
affidabile (sono
presenti circa
20 distretti
industriali spe-
cializzati, con
scuole di for-
mazione pro-
fessionale spe-
cializzate nel relativo settore).
In particolare, in Marocco, nu-
merose opportunità sono offer-
te dallo sviluppo della nautica,
sia in ambito commerciale sia
in quello da diporto. Questo
settore, grazie anche al pro-
gramma di interventi infrastrut-
turali elaborato dal governo,
che prevede la progettazione e
la costruzione di marine e porti
turistici (Plan Azur), sta suben-
do un rapido sviluppo. La nasci-
ta di centri nautici e di stazioni
balneari incrementerà il turi-
smo nautico da diporto e
l’interesse dei marocchini per
le attività connesse al settore.
Attualmente i principali porti
sono, per la sponda mediterra-
nea, Marina Saidia, Marina
Smirn, Marina Kabila, Tangeri,
M’diq; mentre, per quella ocea-
nica, le Marine di Rabat
(Marina Bouregreg) e Agadir e
lo Yacht Club di Mohammedia.
Le città atlantiche di Safi ed
Essaouira ricoprono anch’esse
un ruolo fondamentale per
l’economia marocchina. I loro
porti, infatti, sono tra le basi di
pesca e di commercio maritti-
mo più importanti del paese.
Queste coste si prestano natu-
ralmente a ospitare imbarca-
zioni di grandi dimensioni, a-
spetto questo che lascia intra-
vedere grandi potenzialità di
ulteriore sviluppo del settore
turistico in particolare per le
attività di charter legato al no-
leggio di imbarcazioni da dipor-
to, sia a vela sia a motore.
Gli incontri hanno confermato
numerose possibilità di collabo-
razione tra l’Italia e i paesi in
oggetto; i progetti strutturali,
delle infrastrutture e delle rea-
lizzazioni portuali potranno apri-
re importanti sbocchi commer-
ciali per le aziende italiane co-
nosciute e apprezzate per la
qualità dei loro prodotti.
Viola Luti
Le marine attive (blu), in corso d’opera (rosso) e future (verde) del Ma-
rocco
Fonte: www.maroc-nautisme.com
Tunisia,
porti principali
Fonte:
www.cap-tunisie.com
5
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
6
Presidente Armella che pro-getti ci sono nel futuro a medio termine di Fiera di Genova? In uno scenario economico in profondo mutamento stiamo ridefinendo la Fiera di Geno-va secondo criteri di qualità, internazionalizzazione e colla-borazioni strategiche con l’obiettivo di realizzare una fiera più snella, capace di cogliere le opportunità del mercato con prontezza e dinamismo. Per quanto riguarda gli spazi punteremo sulle aree e sui volumi più pregiati del nostro quartiere fieristico: il padiglio-ne Blu progettato da Jean Nouvel e le aree a mare. Per l’attività abbiamo individuato uno sviluppo “verticale”, dove sono fondamentali i processi di internazionalizzazione – dalla fine del 2014 saremo a Shangai – e la capacità di modulare format di succes-so, il primo esempio è Euro-flora che ci vedrà nel 2014 alla Fiera del Levante con Flowermed e nel 2015 a Milano per un’anticipazione in occasione dell’Expo. Si parla molto del 53° format espositivo del Salo-
ne Nautico, quali sono le novità sostanziali?
Una nuova calendarizzazione - dal 2 al 6 ottobre 2013 – e un layout rivisitato, interamen-te proiettato sul mare, con il nuovo “Red Wall”, l’elemento architettonico rosso che ca-ratterizza questa edizione. Un Salone che immergerà il visi-tatore in un viaggio esperien-ziale alla scoperta della nauti-ca. Più spazio in acqua per valorizzarne meglio le caratte-ristiche, sei aree espositive tematiche, tutte le tipologie di imbarcazioni esposte, conve-gni e iniziative in città per quella che è da sempre la più completa manifestazione fieri-stica del comparto a livello internazionale. Lei aveva annunciato in con-clusione della scorsa edizio-ne la disponibilità a guidare il cambiamento dei tratti della r a s s e g n a , è s t a t a un’evoluzione difficile? Il cambiamento della manife-stazione nasce dall’ascolto di tutte quelle sollecitazioni sorte da più parti già al termine del-la scorsa manifestazione. È stata data una particolare attenzione ai cantieri e agli espositori da parte di Ucina, mentre Fiera - attraverso una ricerca di Eurisko - ha svolto un approfondimento su visita-tori e operatori. Questi e molti altri input ci hanno condotti a
una rifor-mulazione del Salo-ne, che risponda m e g l i o alle muta-te esigen-ze del mercato, c o n l’obiettivo ultimo di mantene-re inalte-rata la leadership del Salone a Genova. La campagna pubblicitaria e la comunicazione del nuo-vo disegno espositivo come sono state realizzate?
Quest’anno la campagna è stata affidata alla società genovese Meloria, che si è aggiudicata la gara indetta da Fiera di Genova e Ucina, con il claim “Salone Nautico. Dove iniziano le storie da mare”. La nuova campagna pubblicitaria punta a far vive-re la manifestazione per i tutti i 365 giorni l’anno, con-ducendo così idealmente il visitatore all’edizione 2014 del Salone Nautico Interna-zionale.
(continua a pag seguente)
FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO
INTERVISTA AL PRESIDENTE SARA ARMELLA
Qualità e internazionalizzazione ispirano il futuro prossimo del famoso quartiere espositivo del capoluogo ligure. Abbiamo intrapreso una svolta, afferma il presidente Armella, per cogliere con agilità i mutamenti del mercato. Ridisegnato e tutto sul mare il 53° Salone Nautico, con oltre 100 novità dichiarate dagli espositori, sei aree espositive e una campagna pubblicitaria per 365 giorni all’anno.
Sara Armella,
Presidente di Fiera di Genova SpA
da luglio 2011
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
7
Nelle ultime stagioni abbiamo
visto nuove rassegne dedicate
all’impiantistica e al refitting
nautico a tecnologia avanzata.
Fiera di Genova ne sente la
competizione o guarda a que-
ste realtà con qualche interes-
se?
La forza del Salone Nautico di
Genova è da sempre la sua com-
pletezza espositiva che ne fa il
punto di riferimento per appas-
sionati e operatori che qui trova-
no la risposta a una vasta gam-
ma di esigenze: dalle imbarcazio-
ni ai motori, dall’accessoriato
alla componentistica e ai servizi.
Insieme ai nostri partner lavoria-
mo per un costante migliora-
mento.
Oltre al ruolo di presidente di
Fiera di Genova lei svolge da
tempo la professione di avvoca-
to esperto in Diritto e questioni
tributarie; temi di grande at-
t u a l i t à . L e n o r m e e
l’imposizione fiscale riescono
ad appassionarla ancora?
Amo moltissimo la mia profes-
sione. Nonostante l’impegno in
Fiera sia eccezionalmente inten-
so proprio grazie alla Fiera ho
avuto modo di approfondire alcu-
ne tematiche fiscali, la nautica in
primis.
Mara Borsini
(a pag. seguente box informati-
vo sulle attività di “Fiera di Ge-
nova”)
strumento per la ripresa che
verrà.
“Abbiamo lavorato moltissimo
per individuare le opportunità
che la crisi in atto può offrire”;
è una sua affermazione che
colpisce. Dal suo osservatorio
ha, quindi, una visione positiva
dell’esito di questa congiuntu-
ra?
Questa affermazione nasce da
una considerazione più genera-
le. La crisi si subisce oppure
diventa uno stimolo per analiz-
zare nel profondo l’attività di
un’azienda in rapporto al mer-
cato e stabilire nuove priorità.
Ritengo che Fiera di Genova,
insieme a Ucina per quanto
riguarda il Salone, e più in gene-
rale per tutta la sua attività,
abbia intrapreso una svolta,
non sempre facile, per costrui-
re un futuro diverso capace di
cogliere i mutamenti del merca-
to con più agilità.
(continua da pag precedente)
P o s s i a m o a n t i c i p a r e
l’attrazione ammiraglia e le
novità di questa edizione?
L’ammiraglia a motore di
quest’anno è il superyacht
“129 Chopi Chopi” di ben 80
metri dei cantieri CRN, uno dei
più grandi mai prodotti in Italia.
Naturalmente saranno presenti
tutte le tipologie di imbarcazio-
ne - dal motore alla vela, dal
tender al maxi yacht. Su oltre
1000 imbarcazioni presentate
quest’anno al Salone di Genova,
più di 100 sono novità dichia-
rate dagli espositori.
Che tipo di affluenza vi atten-
dete?
I valori del Salone Nautico
2013 sono la qua l i tà
dell’esposizione e la passione. Il
mix di questi due elementi pen-
siamo possa offrire la migliore
risposta alla crisi e il migliore
Sara Armella è presidente di Fiera di Genova SpA da luglio 2011
e nel novembre 2012 è stata eletta nella Giunta di Federturismo-
Confindustria. Avvocato cassazionista svolge attività di consulen-
za e assistenza in sede giudiziale per società italiane e multinazio-
nali nei settori della fiscalità internazionale e nazionale, del diritto
doganale e del diritto delle società e dei gruppi. È delegato italiano
presso la Commission on Customs and trade regulations della
International Chamber of Commerce di Parigi, già indicata tra i
migliori fiscalisti nella selezione mondiale di World Tax. Inoltre
svolge attività didattica e di ricerca presso prestigiose università,
è autore di oltre sessanta pubblicazioni scientifiche e docente in
numerosi convegni e seminari in materia di diritto tributario. Na-
ta a Savona si è laureata con lode e dignità di stampa nel 1993
presso l’Università di Genova.
SARA ARMELLA
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
8
Fiera di Genova è una società per azioni a capita-
le pubblico partecipata da Comune di Genova,
Regione Liguria, Provincia, Camera di Commer-
cio e Autorità Portuale di Genova. Il suo quartie-
re espositivo è famoso nel mondo e mantiene
intatto l’appeal di chi è nato e si è sviluppato sul
mare. Gli interventi di riqualificazione più recenti
sono stati finalizzati a sommare l'efficienza di
nuove strutture al fascino di un contesto dalle
grandi potenzialità: l'ampliamento della Marina
ultimato nel settembre 2006 e il nuovo padiglio-
ne B disegnato da Jean Nouvel inaugurato
nell'ottobre 2009. Essa costituisce uno dei principali strumenti di promozione del territorio e genera un indotto
economico di assoluto rilievo. Coerentemente alle vocazioni della Liguria ha sviluppato una forte specializzazio-
ne nel comparto marino-marittimo e nel comparto florovivaistico con manifestazioni di punta a livello internazio-
nale come il Salone Nautico Internazionale, organizzato in partnership con Ucina-Confindustria, e Euroflora, la
più visitata delle floralies europee. Il quadro complessivo dell'attività comprende varie manifestazioni business
to business - appuntamenti riservati agli addetti ai lavori - appuntamenti rivolti al grande pubblico come la sto-
rica campionaria di Primavera e guarda con interesse crescente ai processi di internazionalizzazione e alla defi-
nizione di collaborazioni strategiche come risposta ai mutamenti del mercato fieristico.
LE ATTIVITA’ DI “FIERA DI GENOVA”
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
9
Tutte le novità della 53° edizione del
Salone Nautico Internazionale di Ge-
nova sono state illustrate nel corso di
una conferenza stampa a cui hanno
partecipato il Presidente della Fiera
di Genova Sara Armella con
l’Amministratore Delegato Antonio
Bruzzone, il Presidente di UCINA An-
ton Francesco Albertoni con il Diret-
tore Generale Marina Stella,
l’Assessore alla Cultura e al Turismo
del Comune di Genova Carla Sibilla e
il Presidente della Camera di com-
mercio di Genova Paolo Odone.
“Il Salone Nautico 2013 è molto di-
verso da quelli che l’hanno preceduto
- hanno dichiarato i Presidenti della
Fiera di Genova e di UCINA - Quella
che proponiamo quest’anno è una
formula evoluta di evento a partire
dal suo contenitore, interamente
rivisitato, che invita a una nuova mo-
dalità di visita e di fruizione. Un ap-
puntamento che grazie agli oltre 50
anni di esperienza e all’attento con-
fronto con tutti gli interlocutori coin-
volti risulta oggi più attuale e ritenia-
mo più efficace sia nei suoi allesti-
menti che nella gestione dei tempi e
degli spazi espositivi. L’evoluzione
della manifestazione nasce
dall’ascolto e dall’approfondimento di
tutte quelle istanze che erano emer-
se da più parti già al termi-
ne della scorsa manifesta-
zione. Un ascolto condotto
da Ucina su cantieri ed
espositori e da Fiera di
Genova su visitatori e ope-
ratori attraverso una ri-
cerca di Eurisko. Questi e
molti altri input ci hanno
condotti a una riformula-
zione che risponda meglio
alle mutate esigenze del
mercato, con l’obiettivo
ultimo di mantenere inalterata la
leadership del Salone di Genova”.
Molteplici le novità che interessano la
manifestazione a partire dalla calen-
darizzazione a inizio mese. La durata
del Salone passa da 9 a 5 giorni per
andare incontro alle richieste degli
espositori che preferivano una mag-
giore concentrazione per una più
intensa focalizzazione di inte-
ressi durante la visita. Un
cambiamento che – secondo
gli organizzatori - si allinea
con i più recenti standard
dell’offerta fieristica a livello
internazionale.
Il nuovo layout della manife-
stazione, ideato dallo Studio
Caliari e Associati, quest’anno
darà più spazio alle aree in
acqua per valorizzare la ca-
ratteristica unica del Salone
Nautico di Genova di avere il
“mare dentro”. Tra le novità il
“Red Wall”, l’elemento archi-
tettonico rosso che caratterizza il
Salone, e varie prove interattive. Inol-
tre 6 aree tematiche faciliteranno la
visita dell’esposizione: Power Village
(dedicato ai motori), Boat Discovery
(per i neo-armatori al primo acqui-
sto), Sailing World (il paradiso dei
velisti), Motorboats (dove sono or-
meggiati motoscafi, imbarcazioni a
motore, motoryacht e superyacht) e
Tech Trade (il regno degli accessori).
Infine gli organizzatori puntano sul
“Sea Experience”, definito un coinvol-
gente contesto interattivo di prove
pratiche e offerte inerenti il mare e le
attività a questo legate: dagli sport
nautici, al turismo, ai corsi di apprendi-
mento, all’abbigliamento e all’editoria.
Il “Sea Experience” si trova nella picco-
la darsena in testa al molo che ospita
il Sailing World, dove si svolgono le
prove a mare degli sport acquatici.
Invece il teatro del mare all’interno del
padiglione B, che ospita rappresenta-
zioni e performance a tema, è identifi-
cato come “Sea Experience Stage”. E il
padiglione D è il “Sea Experience
Shopping Center” in cui è possibile
acquistare abbigliamento, accessori e
gadgets.
Quest’anno gli espositori sono oltre
750, suddivisi nelle varie merceologie
presenti alla manifestazione. Saranno
esposte tutte le tipologie di imbarca-
zione - dal motore alla vela, dal tender
al maxi yacht: la barca più grande è il
superyacht “129 Chopi Chopi” 80
metri dei cantieri CRN, uno dei più
grandi mai prodotti in Italia, mentre la
più piccola è il gommone “Roll185” del
cantiere Arimar, di soli 1,85 metri di
lunghezza. In totale sono oltre 1000 le
imbarcazioni che saranno presentate
quest’anno a Genova di cui oltre 100
sono le novità dichiarate dagli esposi-
tori. D.S.
UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA E SALONE DI GENOVA
IL SALONE NAUTICO DI GENOVA SI RINNOVA E L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO SARÀ MOLTO DIVERSA RISPETTO AL PASSATO
Una nuova calendarizzazione - dal 2 al 6 ottobre 2013 - 180 mila mq di esposizione di cui 100 mila di solo specchio acqueo, 6 aree espositive tematiche, tutte le tipologie di imbarcazioni esposte - dal motore alla vela, dai tender ai superyacht – con barche da 1,85 a 80 metri di lunghezza.
Il Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni e il
Presidente della Fiera di Genova Sara Armella
10
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Nel giugno scorso, a poco più di 3
settimane dal varo della prima
unità del nuovo modello Mangusta
94, è stato varato il secondo e-
semplare.
“Il varo di oggi e la soddisfazione
del nostro Armatore – ha com-
mentato il CEO di Overmarine
Group Maurizio Balducci – rappre-
sentano per tutti noi un motivo di
grande orgoglio, il segno tangibile
della capacità del Cantiere di rea-
lizzare dei prodotti sempre unici e
fortemente all'avanguardia. Un'im-
barcazione espressione perfetta
dei valori distintivi del brand, quali
passione, innovazione, performan-
ce, volumi, comfort, design, classe
e dei valori del cliente, quali esclu-
sività, unicità e interni su misura”.
Il Mangusta 94 viene descritto
come un nuovo modello in conti-
nuità con la tradizione Mangusta
di cui mantiene le linee filanti e
sportive e lo stesso linguaggio
estetico, ma arricchito di nuovi
elementi che permettono una
ancora maggiore fruibilità degli
spazi esterni che si trovano sui
modelli più grandi.
Le dimensioni, appena sotto i 30
metri di lunghezza, sono reali e
questo si riscontra nei volumi di
bordo: spazi importanti a prua,
dove, oltre al prendisole, si trova
una zona dining con tavolo e diva-
no, a poppa con una spiaggetta
più grande e sul sundeck con am-
pia cuscineria per momenti di
relax nella massima privacy. Ma
anche nell’agibilità degli spazi, con
l’ampia tuga, i corridoi laterali, le
cabine ospiti e le aree di servizio,
come la grande cucina e la zona
marinai.
Le novità sono anche tecniche: i
motori da
2600 HP
come stan-
dard (lo stes-
so treno pro-
pulsivo di mo-
delli più gran-
di) e
l’installazione
di stabilizzato-
ri giroscopici.
Primaria
l’importanza
della luce
naturale a
bordo attra-
verso le ampie finestrature con
l’aggiunta di quattro lucernai a
soffitto nel salone principale con
un sistema on/off per oscurare
e dalla grande finestra nello sca-
fo, nella zona armatoriale, dove
sono integrati due oblò apribili.
Questa finestratura laterale è
prevista in tutti i futuri modelli
Mangusta.
Il design degli interni, frutto della
sinergia tra i desideri del proprie-
tario e la competenza dell’Ufficio
design di Overmarine Group, è
moderno e attuale, con materiali
molto ricercati: in tutti gli ambien-
ti ci sono wengé, rovere decapé e
pelle bianca a soffitto. Sul ponte
principale, il salone ha grandi
divani in stoffa e una TV di design
a vista. Nel ponte inferiore ci so-
no un salottino privato con an-
nessa zona ufficio e 3 comode
cabine, una suite per l’armatore,
una vip e una twin, tutte con volu-
metrie e altezze dei soffitti impor-
tanti, caratteristiche di tutti i mo-
delli Mangusta.
D.S.
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI
OVERMARINE: VARATO IL SECONDO MANGUSTA 94
PRINCIPALI DATI TECNICI:
Length (overall): 94,23 FT / 28,72 M
Beam: 21,65 FT / 6,6 M
Max Draft: 5,25 FT / 1,6 M
Displacement half load: 85 Tons
Fuel capacity: 2325 US Gals / 8800 Lt
Water capacity: 370 US Gals / 1400 Lt
Engines: 2 x MTU 16V2000 M94 2600 Hp
each
Transmission: 2 x Kamewa 56 S3
Max speed (half load): approx 38 knots
Range economical cruising speed: approx
280 nm
Exteriors Designer:
Overmarine Group / Stefano Righini
Interiors Designer:
Overmarine Group Design Department
Guests: 3 cabins as per Owner’s request (4 cab-
ins as standard)
Crew: 2 cabins (3/4 people)
11
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI
CODECASA: VARATO IL NUOVO CODECASA 42 SERIE VINTAGE
Nel giugno scorso i Cantieri Navali
Codecasa di Viareggio hanno orga-
nizzato il varo del nuovo CODECASA
42 - Serie Vintage, Costruzione F75.
Il progetto è stato interamente svi-
luppato dallo staff interno del Cantie-
re in stretta collaborazione con gli
Architetti Anna e Franco Della Role,
sia dal punto di vista tecnico che
architettonico. Si tratta della secon-
da unità di una fortunata serie di
yachts presentata ufficialmente nel
2011, quando la nave gemella, la
Costruzione F73, era stata premiata
con il Nautical Design Awards per il
Best Interior Design.
La nuova imbarcazione è distribuita
su tre ponti con volumi di tutto ri-
spetto, rimanendo di poco inferiore
alle 500 tonnellate di stazza lorda.
Lo yacht è dotato di due motori
Caterpillar 3512C da 1.650 HP
ciascuno e ha una capacità carbu-
rante di 75 mila litri, con
un’autonomia di 4 mila miglia nauti-
che alla velocità di crociera di 11
nodi. La Costruzione F75 è in grado
di effettuare traversate oceaniche
in qualsiasi condizione.
Oltre alla suite dell’Armatore ci so-
no quattro cabine per gli ospiti, una
cabina per il comandante e tre cabi-
ne per l’equipaggio.
D.S.
12
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Inaugurato da appena tre me-si e con la stagione del mare già iniziata, il nuovo Porto di Pisa a Boccadarno sta riscuo-tendo un successo che va al di là delle previsioni. Ed è anche la dimostrazione che la nauti-ca italiana ha ancora in tasca le carte giuste per uscire dalla crisi e rimettersi in rotta a vele spiegate. Alla vigilia del Salone internazionale della nautica di Genova, il Porto di Pisa si presenta alla ribalta della grande rassegna con tutte le carte in regola per fare la parte del protagonista, forte di alcune caratteristiche che lo rendono pressoché unico nel panorama dei “marina” italiani. Prima fra tutta la posizione al centro della costa toscana, inserito nel più grande parco naturale della regione, e a due passi da un aeroporto internazionale come il “Galilei” collegato con tutte le principali città europe-e. La vicinanza con città come Pisa, Lucca, Livorno e con la Versilia che si allunga poco più a nord della foce dell’Arno, visibile a occhio nudo, sono punti di forza che nessun altra struttura analoga può vanta-re. I primi tre mesi di esercizio del porto hanno dunque confer-mato l’appeal del mare tosca-no in ambito internazionale e l’apprezzamento degli armato-ri per una struttura che si pre-senta all’avanguardia sotto molti punti di vista. Già il gior-no dell’inaugurazione questo era evidente e lo stesso mini-
stro dell’ambiente Andrea Orlando, presente insieme alla collega Maria Chiara Carrozza che non è voluta mancare a un appuntamento importante per la “sua” Pisa, ha avuto modo di osservare che “tecnologia e progetta-zione d’avanguardia possono, se applicate correttamente, dare vita un recupero am-bientale esemplare in un con-testo particolar-mente delicato com’è quello di un parco natura-le”. Significativo an-che il giudizio di Roberto Peroc-chio, presidente di Assomarinas che non ha avuto mezzi termini: “Il nuovo porto di Pisa – ha detto - è uno dei più belli del Mediterraneo e sarà il fiore all’occhiello dell’Italia al pros-simo congresso mondiale della categoria in calendario a Istanbul nel 2014”. Giudizi ampiamente positivi, dunque, quelli espressi dal rappresentante del governo e da un esperto di nautica del calibro di Perocchio, che hanno indubbiamente fatto piacere a Stefano Bottai, am-ministratore delegato della Boccadarno Porto di Pisa spa che, dopo avere acqui-stato l’area di Boccadarno quando la Fiat ebbe dismes-so lo stabilimento industriale
che vi sorgeva, ha realizzato il porto con un investimento che si aggira sui cento milioni di euro. “Il Porto alla foce dell’Arno – ha detto Bottai commentando i positivi risultati dei primi mesi di gestione - essendo l’ultimo arrivato sulle coste italiane, ha avuto il vantaggio di usufruire di tutte le innovazioni tecnologiche e le ricerche più avanzate sui
materiali e gli impianti che han-no consentito di raggiungere il risultato che tutti apprezzano. Inoltre, come ha avuto modo di verificare il ministro per l’ambiente Orlando, l’ essere inserito nei confini del Parco Naturale di San Rossore - Mi-gliarino ha imposto ai progetti-sti l’adozione di tecniche co-struttive d’avanguardia mirate alla tutela ambientale in alcuni casi applicate per la prima volta nella realizzazione di un ‘marina’”.
(Continua a pag. seguente)
PORTO DI BOCCADARNO
AD APPENA TRE MESI DALLA INAUGURAZIONE IL PORTO DI PISA HA GIÀ UN RUOLO DA PROTAGONISTA
La struttura sorta alla foce dell’Arno sta catturando l’attenzione degli armatori italiani e stranieri – Giudizi positivi – Interessanti prospettive di sviluppo – Ora comincia la costruzione delle residenze
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AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
(continua da pag. preceden-te). A questo punto avviato a re-gime il porto sta per partire nei prossimi la seconda fase dell’”operazione Boccadar-no”, e cioè la costruzione degli immobili che sorgeran-no intorno al bacino. Il pro-getto già approvato, com-prende un limitato sviluppo di fondi commerciali e apparta-menti panoramici affacciati sul porto e sulla foce dell’Arno sulla cui riva destra si estende la tenuta di San Rossore, cuore del Parco Naturale. E fin da ora non sono poche le manifestazioni d’interesse per un comples-so immobiliare di pregio, in una posizione di grande valo-re ambientale e paesaggisti-co. Ma c’è un altro elemento che le verifiche del gradimen-to manifestato dagli utenti del porto hanno messo in luce. E cioè la continuità fra il porto e l’abitato di Marina di Pisa, un paese con una pro-pria storia, che vive tutto l’anno, dotato di tutti i servizi che per gli armatori che han-no la loro barca ormeggiata a Boccadarno sono raggiun-gibili a piedi in pochi minuti. Da questo punto di vista il Porto rappresenta un indub-bio arricchimento delle infra-strutture del litorale pisano e
anche un’occasione di riqua-lificazione per l’intero abitato di Marina di Pisa, e d’altro canto è lo stesso porto ad avvantaggiarsi dall’essere parte integrante di un cen-tro abitato vero e proprio. Oggi il Porto di Pisa offre posti barca in proprietà e-sclusiva che si acquistano come un vero immobile (attualmente ne sono stati venduti poco meno di 90, molto prossimi quindi al nu-mero massimo voluto di 100 dei circa 350-380 di-sponibili, da 10 a 50 metri). Sostenuta fin da subito dopo l’inaugurazione anche la do-manda di posti barca in affit-to temporaneo e per il solo ormeggio invernale riservato agli armatori che non voglio-no mettere la barca a terra e preferiscono lasciarla or-meggiata in acqua in una struttura inserita in un cen-tro abitato. Ma ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori pree-senti al Salone di Genova c’è stato anche un altro elemen-to. Con l’ apertura del Porto di Pisa a Boccadarno viene infatti valorizzato l’intero comprensorio della nautica pisana che vanta un’antica tradizione, soprattutto nella
cantieristica delle imbarca-zioni oltre i 30 metri, che si è sviluppata sulla riva est del canale dei Navicelli, la via d’acqua che collega Pisa e la Darsena pisana al porto di Livorno. Qui sono ormai real-tà alcune importanti struttu-re di service e rimessaggio a terra con capannoni alti ol-tre 20 metri che rappresen-tano il complemento di un’offerta unica per la posi-zione di fronte all’ Arcipelago Toscano e al centro dell’ Eu-ropa, nella regione italiana più ambita dal turismo este-ro per arte, cultura, cibo, ambiente, e con intorno le migliori aziende di costruzio-ne, assistenza e refitting del settore nautico. Inoltre sono appena iniziati i lavori per realizzare un collegamento navigabile fra il canale e l’Arno. Il risultato sarà un circuito nautico sviluppato quasi interamente entro i confini del Parco Naturale che permetterà di collegare il Porto di Pisa a Livorno at-traverso l’Arno e il canale dei Navicelli.
Giuseppe Meucci
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
GAS & HEAT: 24 MESI DI SUCCESSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
14
per il raddrizzamen-to della ben nota
nave da crociera,
Costa Concordia incagliata da più di
un anno all’Isola del Giglio.
La Gas and Heat ha
avuto un ruolo attivo nella realizzazione
della struttura su cui ha fatto perno la
Concordia durante la
manovra di rotazio-ne che l’ha riportata
in asse, realizzando le piattaforme necessarie, lunghe 16 metri per
10 e dotate di “gambe” di differen-
te lunghezza, da 14 a 25 metri, per un peso complessivo di circa
500 tonnellate. Tra le altre attività l’azienda ha collaborato per la
realizzazione del finto fondale su
cui si è adagiata la chiglia della nave, ha effettuato i lavori per
l’allestimento dei cassoni per la dritta della nave, per il montaggio
dei sistemi di ancoraggio e di tiro
e ha costruito i quattro pezzi in lamiera di 600 tonnellate che
sono stati utilizzati per coprire lo squarcio causato dall’impatto con-
tro lo scoglio del Giglio. Un lavoro
ingegneristicamente molto eleva-to per l’elevatissima qualità dei
manufatti richiesta. Tra le altre attività svolte in questi
ultimi anni è sicuramente rilevante
la costruzione della una nave Etile-niera da 9.000 mc denominata
“Besiktas GH”, che è stata costrui-ta in joint venture con il cantiere
turco Besiktas.
Il dinamismo imprenditoriale e una spiccata propensio-
ne ad innovare ha portato la Gas and
Heat ad avvalersi di
una chiatta zavorra-bile, denominata S.
Marco III, con por-tata max di 1.200
tons, per il traspor-
to in coperta di ma-nufatti dal proprio
stabilimento al por-to di destinazione,
raggiungibile con
La Gas and Heat è una realtà azien-dale ormai consolidata ed afferma-
ta dell’area produttiva dei Navicelli.
La principale attività sta nella pro-gettazione, costruzione, fornitura
ed installazione di impianti del cari-co per navi gasiere destinate al
trasporto marittimo di gas liquefat-
ti. Grazie ad un elenco di referenze unico in Italia ed in Europa, Gas and
Heat si propone direttamente agli armatori/noleggiatori per definire
con gli stessi le caratteristiche pe-
culiari dell’impianto del carico, la progettazione e la realizzazione
dell’intera nave. Gas and Heat rap-presenta una eccellenza del “Made
in Italy”, caratterizzata da una strut-
tura particolarmente flessibile, in grado di offrire risposte concrete e
tempestive anche nello sviluppo di Special Projects , come nel caso
delle attività per il ripristino della
Concordia e a tutte le attività ine-renti la costruzione di apparecchi
in pressione, scambiatori di calore, piping per impianti chimici e petrol-
chimici.
Il coinvolgimento diretto nelle opere
navigazione litoranea a rimor-chio. La chiatta è idonea al carico
roll on–roll off, grazie a 15 segre-
gazioni e a un sistema di livella-mento garantito da pompe e relati-
vo sistema di zavorra. La San Marco III è stata successi-
vamente trasformata in bacino
galleggiante che, primo nella storia italiana e del Rina, possiede una
abilitazione a servizio di pontoon e Floating Dock con allestimento
variabile. Grazie infatti ad un set
modulare di 10 casse supplemen-tari, il pontone San Marco III può
assumere la configurazione di Floa-ting Dock e permettere una im-
mersione del piano di imbarco di
3,4 metri, così da consenti-re l’inserimento in acqua (o
l’alaggio) di mezzi che abbiano una linea di galleggiamento fino a 3 mt.
La particolare conformazione ed il
sistema di immersione rendono questo bacino la scelta ideale per il
varo di MegaYachts, il cui pregio e delicatezza delle finiture dello scafo
richiede un’immersione graduale e
priva di carichi concentrati, non-ché un ottima risorsa per l’alaggio
di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni che richiedano un suc-
cessivo trasporto su canale e/o
su bassi fondali. In un momento in cui molte azien-
de, specialmente legate al settore navale, brancolano nel buio fa mol-
to piacere poter raccontare espe-
rienze positive, da cui certamente poter prendere spunto, come quel-
la rappresentata dalla Gas and Heat.
Andrea Bruscoli
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
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RETI DI IMPRESA:
DA PICCOLI A GRANDI INSIEME
socio della società di consulenza e organizzazione aziendale MOO-
RES ROWLAND ASSOCIATI S.r.l.,
esperto di Reti di Imprese.
1. Cos’è una Rete di Imprese? E’ uno strumento contrattuale in
grado di connettere diversi sog-
getti e le loro specifiche compe-tenze per far nascere sinergie e
opportunità di aggregazione. Le imprese aderen-
ti al Contratto
conservano la loro indipenden-
za e autonomia; infatti, con la
“rete” non nasce
un nuovo sog-getto giuridico e
autonomo e distinto rispetto
ai partecipanti,
ma un regola-mento di inte-
ressi, che impli-ca una serie di
diritti e doveri
strumentali all’attuazione del programma di rete.
2. (a) Quale è la funzione che
può svolgere la Rete e chi può
farne parte?
(b) È previsto un numero mini-
mo di aziende per costituirsi in
Rete? (a)La Rete è costituita per perse-
guire “obbiettivi d’importanza strategica” per le imprese ade-
renti, sia dal punto di vista
dell’innovazione che da quello del miglioramento della qualità del
prodotto e/o dei servizi offerti sia della loro collocazione sul
mercato nazionale e/o interna-
zionale. Pertanto la Rete svolgerà la funzione di coordinamento ed
interazione tra i partecipanti mentre l’assunzione delle decisio-
ni operative resterà in capo a
ciascuna impresa. (b) La norma che regolamenta il
contratto di rete precisa che esso può essere stipulato da più
imprenditori. I partecipanti alla
rete devono essere
Il settore delle PMI italiano è il più gran-de dell’UE per numero di imprese, rap-
presenta circa l’80% della forza lavoro
del paese e il 75% del nostro PIL. Que-sti numeri sottolineano l’importanza
che le PMI hanno in Italia, ma eviden-ziano anche la necessità di processi
aggregativi da parte delle piccole im-
prese, tema oggetto di discussione da anni.
Se da una parte la piccola dimensione delle imprese presenta diversi vantag-
gi in termini di flessibilità ed adattabili-
tà all’evoluzione dei mercati, dall’altra pone indubbie difficoltà sul fronte della
capacità di competere in mercati sem-pre più globalizzati, dove la disponibilità
di risorse adeguate rappresenta spes-
so un fattore critico di successo. Ecco dunque che l’istituzione di una
Rete di Imprese, dotata di un’organizzazione snella e di adeguate
risorse, sia umane che finanziarie, po-
trebbe effettivamente costituire una soluzione in grado di superare i limiti
posti dalle piccole dimensioni e diventa-re pertanto uno strumento efficace
per l’innovazione e la crescita delle
aziende. Per capirne di più approfondiamo
l’argomento con il dott. Ezio Vannucci,
“imprenditori”, ovvero devono ri-spondere ai requisiti di cui all’art.
2082 c.c. “è imprenditore chi
esercita professionalmente un’attività economica organizzata
al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi”.
Sono pertanto incluse le società
commerciali di ogni tipo, le impre-se individuali, gli enti pubblici, men-
tre risultano esclusi i liberi profes-sionisti.
La norma non pone alcun limite al numero di soggetti imprenditoriali
che è possibile coinvolgere nel contratto di rete, si limita ad indi-
care due o più imprese.
Il contratto di Rete ha la caratteri-stica di struttura aperta, è pertan-
to possibile l’ingresso di nuovi soggetti anche successivamente
alla sua costituzione .
3. Perché una PMI dovrebbe far
parte di una Rete di Imprese e
quali sono i vantaggi?
Il contratto di Rete essendo uno strumento leggero e flessibile
rappresenta la soluzione ottimale per costituire aggregazioni tra
PMI in grado di far apparire “
GRANDI “ i piccoli senza adottare forme più impegnative di integra-
zione strutturale ( quali ad esem-pio fusioni) che al contrario po-
trebbe far perdere individualità e
capacità innovativa alle PMI.
(continua a pag. seguente)
Il Dott. Ezio Vannucci (a sinistra della foto) relatore a
Bruxelles in Marzo 2013 in occasione di un seminario a tema
“Fiscalità e Gestione IVA in Europa per la Nautica da Diporto”
(The Superyacht Group Fiscal Management Meeting).
Sede della Moores Rowland Associati Srl
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
16
(continua da pag. precedente)
4. Cos’è il Contratto di Rete e
come si stipula? Il Contratto di Rete è l’accordo
mediante il quale due o più impren-ditori si impegnano a collaborare
per accrescere sia individualmen-
te (come impresa) sia collettiva-mente (come parti della rete) la
propria capacità innovativa e la competitività sul mercato naziona-
le e internazionale. Più precisa-
mente, con il contratto di Rete le imprese aderenti si obbligano sulla
base di un programma comune a collaborare in forma ed ambiti
predeterminati attinenti
all’esercizio della propria attività, oppure a scambiarsi informazioni
o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica, tecnologica
o ancora ad esercitare in comune
una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.
Il contratto di Rete deve essere stipulato in una delle seguenti for-
me: atto pubblico , scrittura priva-
ta autenticata, scrittura privata con firma digitale .
Per quanto riguarda il contenuto del contratto di Rete, esistono
alcuni elementi che assumono
particolare importanza nella cor-retta conclusione dello stesso e
riguardano:
l’ indicazione dell’oggetto
dell’accordo. Nel contratto andranno specificate in modo
analitico le attività comuni da perseguire, quali ad esempio
attività di innovazione e svilup-
po di nuovi prodotti/servizi , attività di promozione su di
prodotti/servizi su mercati
esteri, ecc..
la definizione del
“Programma di rete”. Non
sarà sufficiente stabilire quale
sia l’obiettivo comune che si intende raggiungere ma si
dovranno chiarire tutte le mo-dalità pratiche di realizzazione
degli scopi prefissati.
l’individuazione di un Orga-
no della rete avente l’incarico di dare esecuzione e coordina-
re il programma di rete.
5. Quali costi devono essere so-
stenuti per costituire una Rete?
Esistono agevolazioni fiscali?
I costi da sostenere in fase iniziale per la costituzione della Rete sono
essenzialmente quelli relativi alla consulenza per la redazione del
contratto di rete, alle eventuali
spese notarili per la stipula del contratto di rete nella forma di
atto pubblico o di scrittura privata autenticata ed eventuali spese di
consulenza direzionale e/o strate-
gica per la definizione del pro-gramma di Rete coerente con gli
obiettivi delle imprese aderenti. Fino al periodo d’imposta in corso
al 31 dicembre 2012, le imprese
partecipanti al contratto di rete potevano beneficiare di una parti-
colare agevolazione fiscale ( Legge 122/2010 ) che consisteva in un
regime di sospensione d’imposta,
ai fini delle imposte sui redditi, per gli investimenti effettuati dalle im-
prese aderenti al programma di rete. In particolare, il suddetto
beneficio fiscale riconosceva un
trattamento di favore esclusiva-mente alle imprese aderenti al
contratto di rete e non invece alla rete nel suo complesso.
Nell’anno in corso siamo in attesa
che il Governo introduca nuovi stru-menti di agevolazioni fiscali per le
Reti di Impresa e/o la riconferma del precedente beneficio fiscale.
6. Che differenza c’è tra una Rete
di Imprese e un Consorzio o una
ATI (associazione temporanea di
imprese)? La principale differenza tra la Rete
di Impresa ed il Consorzio è rappre-sentata dal fatto che con il primo le
imprese puntano a rimanere in
“prima linea “ sul mercato, senza però rinunciare agli effetti positivi di
una aggregazione con altre impre-se, mentre con il Consorzio le im-
prese puntano a creare un nuovo
operatore economico in grado di avvantaggiarle, rinunciando però a
una parte del proprio mercato. Anche nel caso in cui il Consorzio
non sia destinato ad interagire
all’esterno con terzi (siamo nei casi di Consorzi con rilevanza interna),
la principale differenza con la Rete di Impresa resta la maggiore flessi-
bilità di essa nell’agevolare i proces-
si di aggregazione tra operatori economici.
La Rete di Impresa si differenzia invece dalle Associazioni tempora-
nee di imprese, per la finalità, che
normalmente nel caso delle A.T.I. è quella di realizzare un “singolo affa-
re”, mentre lo “scopo” della Rete è quello di realizzare un programma
comune, duraturo nel tempo e non limitato al compimento di un singo-
lo affare .
(continua a pag seguente)
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
17
(continua da pag. precedente)
7. Il settore della Nautica come ha ac-
colto il fenomeno delle Reti di Imprese? Per quanto riguarda la nautica da diporto nell’intero suo comparto c’è da dire che il
numero di reti nate è in continuo aumen-to. Abbiamo recentemente collaborato
con il Sole 24 Ore operando per loro con-
to come consulenti in merito. Alla pubbli-cazione del report evidenziammo la pre-
senza di 16 reti (informazioni raccolte fino al 30 gennaio 2013); in Maggio, ag-
giornando lo stesso report in occasione
dei seminari del progetto “ANCORA”, ne evidenziammo invece 18; l’osservazione
terminata in data 20/09/2013 ne indi-ca 21. Senza entrare nel merito delle
singole operazioni, possiamo dire che il
settore della nautica ha recepito lo stru-mento con un certo interesse e possiamo
di fatto affermare che il contratto di rete è stato (specialmente il primo periodo di
recepimento dal parte delle imprese) prin-
cipalmente utile per formalizzare relazioni commerciali ed organizzative pre-esistenti
e tipiche della filiera nautica in particolar modo in rapporti di tipo “verticale”. In que-
sto senso possiamo inoltre affermare che
per quanto riguarda la nautica da diporto, il contratto di rete è risultato lo strumen-
to giusto per permettere di aggregare più soggetti verso lo sviluppo di un nuovo pro-
getto industriale “più grande”, permetten-
do quindi di confermare le aspettative del legislatore.
8. Quali sono le potenzialità di sviluppo
futuro delle Reti di impresa nel settore? Dalla fase iniziale dove sono staTe regola-
mentate molte delle relazioni orga-nizzative e funzionali pre-esistenti
tra aziende, permettendo quindi di
evidenziare per mezzo del contrat-to di rete le aziende che di fatto
operavano già a sistema, sono poi nati una serie di altri progetti con
nuove caratteristiche. Tra i primi
contratti emersi, si è chiaramente distinto il progetto “Benetti.net”
nato a seguito del forte input di aziende capofila (quindi rete verti-
cale) che comunque già legava a
se i suoi forniti per mezzo di con-tratti di partnership. Il modello con-
tratto di rete è stato scelto fin dall’inizio non solo per costruire
mega yacht ma anche barche a
vela sotto i 20 metri dalle compa-gine della rete d’impresa Apulia
Yacht in Puglia. Medesime caratteristiche sono poi
state evidenziate nelle reti di refit e
servizi al diporto dove anche in questo caso, il modello “verticale”,
sembra risultare la soluzioni più efficace. Non dobbiamo però di-
menticare interessanti casi in cui,
a fronte della nascita di un contrat-to di rete orizzontale, si è poi di
fatto manifestata una certa “verticalità” nella gestione della
rete da parte dell’azienda project
manager di commessa. Possiamo quindi affermare che nella gestio-
ne di una commessa sia per il nuo-vo che per il refit, sia per le produ-
zioni di subfornitura che per
l’offerta aggregata di servizi al por-to, la rete di tipo verticale (oppure
gestita in modo verticale da un soggetto gestore della commessa)
è il modello che sta riscontrando
maggiore successo. Il settore nau-tico, comprende però, come altri
settori, anche la necessità di fare ricerca e sviluppo o perlomeno di
sperimentare, ed in questo caso la
tipologia preferita rimane la rete di tipo orizzontale.
Per il prossimo futuro, è possibile
pensare che il modello di rete verti-
cale possa essere la tipologia che
da un punto di vista organizzativo e
commerciale, incontri più veloce-
mente successo. Nel medio perio-
do si potranno invece vedere i risul-
tati delle reti di ricerca e sviluppo,
nate più comunemente come oriz-
zontali, che stanno cercando con i
loro “mix” di offrire nuove risposte
alle nuove domande che il mercato
della nautica manifesta.
Simone Pistolesi
Senior Partner di Moores Rowland Associati Srl società operante nel settore della con-
sulenza fiscale e societaria , con sedi a Milano, Torino e Viareggio, appartenete al
network internazionale Kreston International.
Ha maturato una particolare esperienza nel campo delle reti d’impresa , fin dalla nascita
della normativa di riferimento nel 2009, e ad oggi annovera numerose esperienze pro-
fessionali di assistenza a imprese che hanno completato progetti di raggruppamento
attraverso lo strumento delle Reti di Impresa , in particolare nel settore della Nautica e
del Turismo; ha curato in qualità di Relatore, per associazioni di Categoria , Centri Servizi e riviste specializza-
te, numerosi Convegni sul tema delle Reti di Impresa.
Nell’ambito di Moores Rowland Associati, è inoltre a capo della divisione : MRA Yacht Division, con sede nel cuore
della darsena di Viareggio, che si occupa di servizi di consulenza ed assistenza nel campo Iva, marittimo e dogana-
le , a società armatrici e studi legali principalmente di nazionalità straniera, nell’ambito di progetti di acquisto,
vendita e refit di yacht e mega yacht.
Dott. EZIO VANNUCCI
18
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Italia protagonista della
Green Economy realiz-
zata Con una potenza solare fotovol-
taica installata di circa 18 GW,
in grado di coprire fino oltre il
50% della potenza assorbita
nelle ore centrali dei fine setti-
mana per sei mesi all’anno, e
oltre il 10% del totale dei con-
sumi elettrici nazionali nel cor-
so dell’anno, nessun Paese del
mondo eccetto la Germania
può vantare un successo nem-
meno paragonabile a quello
dell’Italia nella sostituzione delle
fonti fossili con quella solare.
È con queste solide premesse
che dal 2011, ogni anno, la
Conferenza scientifica inter-
nazionale SuNEC accoglie in
Sicilia, nella splendida cornice
inondata dal sole e affacciata
sul mare di Santa Flavia (PA),
uno dei più importanti meeting
scientifici sull’energia solare in
Europa.
L’edizione 2013 della SuNEC,
organizzata dall’Istituto dei Ma-
teriali Nanostrutturati del CNR
di Palermo e dal Dipartimento
d i Ingegner ia E lettr ica
dell’Università di Palermo, otti-
mamente coordinata dal Prof.
Mario Pagliaro, coordinatore
del Polo Fotovoltaico della Sici-
lia, è stato organizzato in varie
lezioni plenarie ad altissimo
livello, in cui sono state presen-
tate straordinarie innovazioni
scientifiche, e una serie di pre-
sentazioni orali e poster relati-
ve a sviluppi tecnologici e ge-
stionali altrettanto interessanti
con la partecipazione di:
Wai-Yeung Wong: Fotovoltaici
organometallici: Un nuovo approc-
cio per la raccolta di energia sola-
re, Università Battista di Hong
Kong, Hong Kong PL-1; Adriano
Sacco (Istituto Italiano di Tecnolo-
gia): Nanostrutture in ossido me-
tallico ed elettroliti quasi solidi per
celle solari sensibilizzate con colo-
rante OP-1; Yu A. Baurov: Accop-
piare la nuova forza della natura
con l'energia solare; Accademia
russa delle scienze e Società per
azioni dell'Istituto di ricerca di fisi-
ca cosmica, 141070, Regione di
M o -
sca, Korolyov, Pionerskaya, 4, Rus
s i a P L - 2 ; G i o v a n -
ni Palmisano (CNR, Italia): La foto-
catalisi per la chimica organica
s i n t e t i c a O P - 2 ; A n d r e -
a Tucci (Bitlux, Italia): Una soluzion
e d i r i p r i s t i n o p e r
la perdita di ibridi fotovoltai-
ci e sistemi di illuminazione OP-
3;Francesco Meneguzzo: una nuo-
va forza di trazione per le imbar-
c a z i o n i e n a v i g a z i o n e
C N R , F i r e n z e , I t a l i a
e Hotwater Srl PL-3; S. Antonino
Aricò (CNR, Messina, Italia): Con-
versione elettrochimica di CO2 ad
energia solare PL-4; Waseem
Amjad (Università di Kassel, Ger-
mania): Progettazione, sviluppo e
risultati sperimentali di una distille-
ria a base solare per l'estrazione
di oli essenziali da piante medici-
nali OP-4; Giovandomenico Caridi
(Navicelli SpA, Italia): Ristruttura-
zione dei Cantieri di Pisa in un'Are-
a ProduttivaEcologicamente At-
trezzata (APEA) OP-5 ; Carmelo
Albeggiani (Medielettra, Italia):
Uno studio sulla Grid parity in Sicilia OP
-6; Ottavio Cappellani (Catania, Italia):
La fine della cultura del petrolio: Ripen-
sare in tempo il nostro modello di so-
cietàPL-5 ; Luca Degiorgis (Politecnico
di Torino, Italia): Valutazione economi-
ca dei sistemi solari termici polivalenti
in Italia OP-7 ; Sergei Manakov
(Università Nazionale Kazaka Al-Farabi,
Kazakistan): Ottimizzazione ottica di
celle solari a pellicola sottile PO-1; Ma-
riarita Girolamo (CNR, Messina, Italia):
Indagine su nanofibre di carbonio co-
me elettrodi contatori nelle celle solari
sensibilizzate con colorante PO-2;
Svetlana Lukic-Petrović (Università di
Novi Sad, Serbia): Cambiamenti fotoin-
dotti su calcogenidi a pellicola sottile
con rame PO-3; Giovanni Palmisano
(CNR, Italia): Ossidazione a luce visibile
di alcoli alifatici gassosi per i carbonili
corrispondenti tramite TiO2 sensibiliz-
zato da un derivato Perylene PO-4
(continua a pag. seguente)
SPA NAVICELLI PROTAGONISTA
ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE
SULL’ENERGIA SOLARE “SUNEC 2013”
19
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
(continua da pag. preceden-
te)
Navicelli protagonista
della SuNEC 2013 La Spa Navicelli rappresenta-
ta dal proprio Centro Servizio
di Ricerca e Sviluppo è stata
tra i protagonisti assoluti
dell’ultima edizione della Con-
ferenza SuNEC 2013, svolta-
si dal 10 al 12 Settembre
2013.
L’esigenza di diminuire le
emissioni inquinanti, ridurre i
consumi energetici e incenti-
vare l’utilizzo delle fonti rinno-
vabili sono fra gli obiettivi am-
bientali della Spa Navicelli,
orientati all’ottimizzazione
della propria performance
aziendale e all’incremento
della competitività delle realtà
insediate nell’area.
L’efficientamento energetico
nella vasta area dei Navicelli
riguarda non soltanto lo svi-
luppo e l’implementazione di
nuove tecnologie ma anche la
definizione e la governance di
una politica energetica e di
gestione ambientale multidi-
sciplinare con la collaborazio-
ne di altre società e la parte-
cipazione delle istituzioni pub-
bliche ed organizzazioni del
territorio, promuovendo nelle
imprese la consapevolezza di
fare sistema che renda mag-
giormente efficienti le esigen-
ze e richieste del mercato,
riducendone allo stesso tem-
po i costi e gli impatti
sull’ambiente.
Nella presentazione tenuta di
fronte a una platea di scien-
ziati, intellettuali e ammini-
stratori, l’Ing. Silvia Leon, in
rappresentanza del Presiden-
te Giovandomenico Caridi, ha
approfonditamente illustrato
il percorso che ha portato la
Navicelli a riconvertire la pre-
stigiosa area industriale della
Darsena Pisana in una APEA
– Area Produttiva Ecologica-
mente Attrezzata, sulla base
del “Regolamento Regionale
in materia di APEA” di cui al
D.P.G.R. Toscana del 2 Di-
cembre 2009, n. 74/R e alle
relative Linee Guida metodo-
logiche alla cui stesura la
stessa Navicelli contribuì in
modo sostanziale.
In estrema sintesi, può defi-
nirsi come “APEA” un’area
industriale produttiva dotata
da infrastrutture e sistemi
per il controllo delle emissioni
inquinanti e la riduzione delle
emissioni di gas clima-
alteranti, che nella realtà Na-
vicelli si declina nella installa-
zione di impianti di produzione
energetica da fonti rinnovabili
e d i s i s t e m i p e r
l’efficientamento energetico
sia sul lato della domanda e
della distribuzione sia su quel-
lo degli usi finali dell’energia.
La realizzazione dell’APEA
“Navicelli” si è articolata fon-
damentalmente attraverso
due programmi, co-finanziati
dalla Regione Toscana, preci-
samente “APEA 2020 NAVI-
C E L L I ” , “ E R A 2 01 2 ”
nell’ambito del PRSE 2007–
2010 - Linea di intervento
3.3 “infrastrutture per i settori
produttivi” e PAR FAS 2007–
2013 - P.I.R. 1.3 - Linea di azio-
ne 1 “infrastrutture per i settori
produttivi “Riqualificazione delle
aree industriali”
Nell’ambito del progetto APEA
sono stati realizzati direttamen-
te dalla Spa Navicelli oltre 25
kwp di pensilina fotovoltaica di
cui 5.5 kwp integrati in barriere
antirumore, un impianto microe-
olico ad asse verticale di 10
Kwp, un impianto di illuminazione
pubblica con tecnologia a LED
ad altissima efficienza,
l’installazione della fibra ottica
per l’ottimizzazione dei servizi di
telecomunicazione a banda lar-
ga, con fibre ottiche ed un sof-
tware (Power per il risparmio
energetico applicati ai computer
con lo spegnimento automatico
dei PC (risparmio equivalente a
57.000 kwh).
(continua a pag. seguente)
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Ai quale si sommano 3,7 MWp
del parco fotovoltaico Sol Mag-
giore realizzato da Toscana
Energia Spa all'interno di una
vasca di contenimento per la
salvaguardia idraulica di Pisa
Sud, questa soluzione ha con-
sentito di mantenere la funzio-
nalità dell'opera idrica e preser-
vare il contesto geomorfologico
del territorio e 1 MWp installa-
to da Sviluppo Navicelli Spa
nell'area Navicelli ( U.M.I 4) , via
Gargalone, snc, nel Comune di
Pisa.
Altri interventi hanno riguarda-
to la riduzione
dell’inquinamento ambientale
con la realizzazione di opere
infrastrutturali e di viabilità qua-
li realizzazione di piste pedonali
e ciclabili separate dalla car-
reggiata stradale, rifacimento
del manto stradale con asfalto
sono-assorbente grazie all’uso
di prodotti derivati dal riciclo di
pneumatici usati, rivestimenti
foto-catalitici dei marciapiedi in
grado di abbattere gli inquinan-
ti, sistemi per la raccolta diffe-
renziata dei rifiuti e per ultimo
sistemi di drenaggio separato
delle acque reflue e piovane,
con raccolta e recupero di que-
ste ultime.
Il progetto ERA 2012
“Ecosotenibilità e Riqualificazio-
ne Ambientale” in corso di rea-
lizzazione prevede la realizzazio-
ne di opere quali: il completa-
mento e potenziamento del
sistema di raccolta delle acque
reflue, l’estensione delle piste
ciclabili, il recupero della linea
ferroviaria di connessione
dell’area Navicelli con la stazione
centrale di Pisa, il potenziamento
dei servizi energetici ed ecologici
per le imbarcazioni ormeggiate
alla Darsena, l’allestimento di un
area logistica con una struttura
de vigilanza dotata da impianto
solare termico di 5 kwp
Una speciale menzione merita
l’ambizioso progetto denominato
“Smart Grids Navicelli”, finanziato
nell’ambito del POR-FESR Toscano
2007-2013 .Attività 1.1 Linee
d'intervento A, con la partecipazio-
ni di SpA Navicelli di Pisa (capofila
di progetto); Enel Ingegneria e In-
novazione SpA; DSEA
dell’Università di Pisa; PIN S.C.R.L.
Servizi Didattici e Scientifici per
l’Università di Firenze; SDI Auto-
mazione Industriale Srl; Sviluppo
Navicelli Srl e CSA Società Con-
sortile Artigianato.
Il progetto ha raggiunto l'obbietti-
vo che si era preposto ovvero la
realizzazione di uno studio di fatti-
bilità tecnica orientato
alla gestione intelligente
delle risorse energetiche
e termiche di un distret-
to industriale, basato
anche su nuove tecnolo-
gie di accumulo
dell’energia stessa, al fine
di armonizzare e integra-
re i lati di domanda e di
offerta di energia, in gra-
do di aumentare le po-
tenzialità di utilizzo delle
fonti rinnovabili dell’area
e per il quale è stato in-
stallato un sistema di
bilanciamento Virtual
Power Plant e un modulo
batterie del sistema di
compensazione.
Francesco Meneguzzo
Silvia Leòn
20
21
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
22
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
IL SULTANATO DELL’OMAN.
UN ESEMPIO DI SVILUPPO DEL SETTORE NAUTICO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ
Considerato per lungo tempo un pae-
se in via di sviluppo, il Sultanato
dell’Oman ha fatto nel XXI secolo un
vero e proprio salto di qualità in ter-
mini di crescita economica e com-
merciale, il tutto sotto la guida del
suo lungimirante leader politico, il
sultano Qaboos bin Said al Said, al
potere della monarchia assoluta asia-
tica dal 1970. Con un PIL di 61.854
euro, e nonostante un PIL pro capite
di 20.780 euro (tra i più bassi della
Penisola Arabica) e un tasso di disoc-
cupazione relativamente alto (14%),
la popolazione omanita gode general-
mente di buone condizioni di vita e il
Paese è considerato politicamente
stabile. Grazie, infatti, ad una politica
interna del sultano fondata sul man-
tenimento di un equilibrio tribale, reli-
gioso e regionale, e ad una politica
estera con un forte orientamento filo-
occidentale e ottimi rapporti, tra
l’altro, con i Paesi vicini come la Tur-
chia, gli stati arabi moderati e i Paesi
dell’Asia Centrale, l’Oman ha potuto
costruire e consolidare negli anni
un’accentuata proiezione verso i mer-
cati asiatici. La riprova è costituita
dagli stretti rapporti economici
del Sultanato con l’India, l’intenso
traffico commerciale con i Paesi
del Sud-Est asiatico e
dell’Estremo Oriente, ma anche
dagli accordi bilaterali su vari
settori che la monarchia araba
ha firmato con la Cina. L’Oman
vanta inoltre legami privilegiati
con diversi paesi occidentali, in
particolare con il Regno Unito e
gli Stati Uniti. Nonostante gli in-
troiti del settore petrolifero rap-
presentino l’84% del totale delle
entrate, secondo il nostro Mini-
stero degli Affari Esteri il settore
non petrolifero è cresciuto nel
2012 del 10,6%, a riprova del
fatto che il governo omanita si
sta concentrando ormai da tem-
po su una diversificazione
dell’economia che punti maggior-
mente sull’industria e sul turi-
smo, con particolare attenzione
al settore infrastrutturale, inclusi
porti e ferrovie. Un settore che
infatti, in questi ultimi anni, sta
facendo significativi progressi è
quello della nautica da diporto,
sia a motore sia, soprattutto
(complice anche la tradizione pluri-
secolare del commercio marittimo
omanita) a vela. “Oman Sail” ne è
l’esempio per antonomasia. Si trat-
ta di un’iniziativa nata nel 2008 con
la benedizione del Sultano e con
l’obiettivo iniziale di promuovere una
gara di barche a vela intorno al
mondo con partenza e arrivo nella
capitale Muscat, in modo da ripor-
tare in auge la lunga e gloriosa tra-
dizione marittima omanita. Ad ogni
modo, definire “Oman Sail” una
semplice competizione nautica di-
portista è riduttivo, in quanto essa,
grazie al supporto e alla guida da
parte del Ministero del Turismo
omanita, si è imposta come una
vera e propria istituzione e ha dato
il via, sulla base di un piano quin-
quennale, a un programma di svi-
luppo infrastrutturale di lungo ter-
mine (che, secondo le previsioni,
dovrebbe ultimarsi definitivamente
nel 2020 secondo la cosiddetta
“2020 Vision” del Sultano Qaboos)
per la costruzione di una catena
integrata di marine e porti per
yacht e imbarcazioni a vela da di-
porto.
Un’ulteriore testimonianza di que-
sto orientamento verso la nautica è
rappresentata dalla partecipazione
attiva dell’Oman a competizioni nau-
tiche di livello mondiale come la
Extreme 40 iShares Cup, da impre-
se memorabili come la partecipa-
zione del primo arabo, l’omanita
Moshin Al Busaidi, al giro del mon-
do su un trimarano battente ban-
diera del Sultanato nel 2009, e dal
progetto di creazione di
un’Accademia per la Navigazione a
vela in Oman in modo da offrire
l’opportunità alle giovani generazio-
ni omanite di formarsi direttamente
nel loro paese d’origine.
(continua a pag. seguente)
La Marina Bandar Al-Rowdha in Oman (Fonte: www.marinaoman.net )
(continua da pag precedente)
Del resto, già nel 2005 Muscat ave-
va identificato il turismo nautico co-
me un settore prioritario per lo svi-
luppo futuro del paese, ulteriore con-
ferma del fatto che il settore del turi-
smo, in generale, riveste per l’Oman
un’importanza prioritaria nel quadro
della diversificazione dell’attività eco-
nomica (rispetto alla già citata tradi-
zionale prevalenza del settore petroli-
fero) e dell’occupazione, soprattutto
giovanile. La strategia adottata dal
governo omanita, incentrata sul lun-
go periodo, ha determinato un au-
mento delle proprietà di yacht a mo-
tore di grandi dimensioni e imbarca-
zioni a vela in tutta la regione del
Golfo in generale, e ha anche affer-
mato la notorietà dell’Oman a livello
internazionale come una destinazio-
ne per la nautica da diporto. Partico-
larmente apprezzata da
parte dei turisti che si
recano in vacanza nel
Sultanato è l’attività di
noleggio di imbarcazioni
a vela e a motore. A tal
proposito, “Oman Sail” ha
selezionato una serie di
yacht, catamarani e bar-
che a vela perfettamente
adatti per la navigazione
dei mari omaniti, metten-
doli a disposizione dei
turisti con formule di
noleggio, multiproprietà
e condivisione convenien-
ti. Uno dei fattori che senza dubbio
favorisce l’Oman nel proseguire il
suo cammino verso un continuo
sviluppo economico plurisettoriale,
soprattutto per quanto concerne il
settore nautico da diporto, è la sua
particolare collocazione geografica.
Situato nella parte estremo orienta-
le della penisola arabica, a cavallo
tra il Golfo Persico (o Golfo Arabico)
e il Golfo di Aden, e bagnato dal Ma-
re Arabico, il paese possiede circa
1.700 km di costa, diversi porti na-
turali e, nonostante un clima preva-
lentemente arido e desertico, pre-
senta una variegata biodiversità sia
sulla terraferma sia nel generoso
mare, porzione nord-occidentale
dell’Oceano Indiano. Nonostante le
dimensioni del mercato omanita
siano piuttosto contenute, infatti, la
sua posizione geografica consente, a
chiunque decida di investire nel Sul-
tanato in qualsiasi settore, di poter
operare con significative
riduzioni di costi in tutta
l’area del Golfo e anche
nei già menzionati mer-
cati asiatici relativamen-
te vicini, quali India, Paki-
stan e Cina. La pirateria,
che nelle acque omanite
è aumentata negli ultimi
anni a causa della relati-
va vicinanza dell’Oman
alla Somalia e all’India,
rappresenta in realtà un
ostacolo molto relativo
allo sviluppo dell’attività
dei porti, in quanto il Sultanato è attiva-
mente impegnato a livello internaziona-
le in attività di supporto logistico
all’antipirateria. Attualmente i servizi
per la nautica da diporto in Oman, sia
per gli yacht sia per le barche a vela,
sono limitati all’area intorno alla capita-
le, ma le regioni meridionali di Musan-
dam e Dhofar (dove sorgono le famose
città portuali di Duqm e Salalah) sono
considerate anch’esse aree di grande
attrazione per le attività di yachting.
Queste attività vanno dal già ricordato
noleggio di barche a vela all’arrivo di
yacht a motore dal Golfo Persico e dal-
le regioni limitrofe, e da escursioni gior-
naliere dedicate agli ospiti degli hotel
fino ad attività acquatiche che richiedo-
no imbarcazioni di maggiori dimensioni.
Tra gli obiettivi che si pone il governo di
Muscat, dunque, vi è quello di potenzia-
re la rete di nuovi hotel, resort e com-
plessi residenziali e la preparazione di
un vero e proprio Master Plan per il
turismo legato alle attività di yachting,
con un attivo supporto a tutte le iniziati-
ve economiche e imprenditoriali che
apporterà una serie di benefici diretti e
indiretti a tutta l’economia del Paese.
Per quanto riguarda i rapporti econo-
mici tra l’Oman e l’Italia, il “Made in
Italy” è generalmente molto apprezzato
in tutti i settori (soprattutto
l’alimentare, l’arredo e l’abbigliamento),
e il turismo italiano nel Paese ha cono-
sciuto un notevole incremento, grazie
anche a diversi collegamenti tra Mu-
scat e alcuni dei principali aeroporti
italiani e l’inserimento dei porti della
capitale omanita e di Salalah tra le me-
te di scalo delle crociere nell’area del
Golfo. Nel Sultanato sono presenti inol-
tre diverse Free Zone che offrono im-
portanti agevolazioni alle imprese este-
re interessate ad investire in questo
Paese. Agli occhi degli occidentali
l’Oman si presenta quindi come una
monarchia in grado di conciliare al me-
glio la tradizione e la modernità, garan-
tendo uno sviluppo economico e un
progresso sociale notevoli attraverso
un’accorta gestione delle leve fonda-
mentali dell’economia.
Enrico Becuzzi
23
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
(Fonte: www.marinaoman.net )
(Fonte: www.lonelyplanet.com )
24
I NAVICELLI E IL LITORALE
DOPO L’INAUGURAZIONE DEL PORTO
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
da parte delle istituzioni ma an-che dei privati. A Marina ci sono le sedi giuste come ci sono ai Navicelli, in Gole-na, al Parco basta volerle utiliz-zare concordemente. Non possiamo dimenticarci in-fatti che operiamo nel Santuario dei cetacei, che il parco gestisce la Meloria, che le nostre dune di San Rossore so-no patrimonio dell’umanità ( UNE-SCO).
Oggi non ci sono scuse per nes-
suno per sottrarsi a questo nuo-
vo impegno.
Renzo Moschini - Presidente del
Gruppo di San Rossore
E’ il punto su cui vorrei tornare dopo averne parlato negli incontri di Marina di Pisa e non solo. Ci sono novità innegabili che non metteranno certo fine ai problemi e alle difficoltà ma che aprono indiscutibili nuove prospettive co-me abbiamo già potuto vedere. Un aspetto su tutti non potrà con-tinuare ad essere agitato come si è fatto per troppo tempo e cioè che le politiche di tutela ambienta-le affidate non esclusivamente ma principalmente al Parco complica-no la gestione del nostro litorale penalizzandolo. Non è mai stato vero ma oggi non è proprio più sostenibile neppure a scopo me-ramente propagandistico. In nessun altro territorio toscano e probabilmente nazionale la ge-stione di un patrimonio pubblico tanto straordinario ha consentito realizzazioni di portata nazionale e internazionale come da noi coin-volgendo attivamente anche i pri-vati. In nessuna altra parte della To-scana e del paese è oggi possibile avvalersi di una rete di vie d’acqua come qui dove fiumi, canali, mare consentono una valorizzazione di ambienti e anche di sperimenta-zioni scientifiche tanto variegate. E’ per questo –come ha già scrit-to più volte anche -ma non solo- su questo notiziario che Marina di Pisa e il nostro litorale possono oggi svolgere un ruolo niente af-fatto locale sul piano culturale. A cominciare da iniziative in grado di mettere a frutto esperienze di lungo periodo delle istituzioni ma anche di molti soggetti privati nel campo della comunicazione, della stampa, dell’editoria con mostre, premi. Un impegno –voglio sottoli-nearlo- in un certo senso ‘dovuto’
Navicelli News AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1515
25
que o sei persone di cui uno è addetto alla cucina. Ogni settimana passano in mare cinque giorni – e questo succede per 10 mesi l’anno - per poi rivende-re il pesce nei porti di Calasetta e di Carloforte. Gam-beri, scampi, occhioni, scorfani, triglie e capponi fini-scono così sulle tavole dei ristoranti, dei residenti e dei villeggianti. Ma prima di partire è importante provvedere alla cambusa. “A bordo – spiega Antonio Ennas, 27 anni, originario di Carloforte – non devono mai mancare la pasta, i pomodori, la farina, i pelati, l’aglio, la cipolla, il prezzemolo, l’olio d’oliva, l’aceto, il sale e il pepe. Noi ci facciamo anche il pane nel forno elettrico: ha la for-ma del pan carrè, la consistenza del pane casalingo e si mantiene per giorni. Per cucinare utilizziamo il pe-sce che non è destinato alla vendita, come la pesca-trice, fondamentale per tutti i sughi di mare e il tota-naccio che è poco conosciuto dai clienti ma più gu-stoso e meno caro del calamaro, così come accade per i gamberi bianchi a cui vengono preferiti quelli rossi ”.
Trascorrono in mare
quasi tutta le setti-
mana e devono quin-
di provvedere anche
alla cambusa e alla
cucina: Giuseppe e
Antonio Ennas sono
gli armatori del peschereccio di altura più grande
di Carloforte, la città situata nell’Isola di San Pie-
tro, nel sud ovest della Sardegna.
A bordo vengono cucinati tanti piatti a base di pe-sce ma non manca neppure il pane, sfornato nella cucina della grande imbarcazione. Giuseppe e Anto-nio Ennas, padre e figlio, sono gli armatori del “Maleno”, il peschereccio d’altura di 25 metri di lunghezza con cui praticano la pesca tradizionale a strascico nelle 20 miglia dalla costa sud occidenta-le della Sardegna. L’equipaggio è composto da cin-
CUCINARE A BORDO: DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE
A cura di Daniela Salvestroni
LE RICETTE CONSIGLIATE LE RICETTE CONSIGLIATE DIDI ANTONIO ENNASANTONIO ENNAS
SSUGOUGO ALLAALLA PESCATRICEPESCATRICE
Fate un soffritto di cipolla tritata, aglio, olio e poco prezzemolo a cui aggiun-
gerete i pelati con un po’ d’acqua. Dopo 20 minuti circa unite la pescatrice,
fondamentale per tutti i sughi di mare. Per la preparazione occorre in tutto
un’ora circa.
SSUGOUGO VELOCEVELOCE EDED ECONOMICOECONOMICO
In questo caso si utilizzano i gamberi bianchi e il totanaccio che è molto più gustoso del calamaro in genere
più conosciuto e più costoso. Va spellato e tagliato a fettine da aggiungere al soffritto.
AARGENTINIRGENTINI ALAL FORNOFORNO
E’ un tipo di pesce senza sangue. La ricetta è sempli-
ce. Il pesce va messo in una teglia con olio, aglio,
prezzemolo, vino bianco e pan grattato, e poi inforna-
to.
NAVICELLI NEWS
Chiuso in redazione il 03/10/2013
Hanno collaborato a questo numero:
Enrico Becuzzi
Mara Borsini
Francesco Meneguzzo
Giuseppe Meucci
Renzo Moschini
Ezio Vannucci
Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09
Indirizzo: Via della Darsena, 3
56121, PISA
26
Tel.: 050-26158
Fax: 050-46478
E-mail: info@navicelli.it
info@yachtinglab.it
Editore
Navicelli Di Pisa SpA
Presidente
Giovandomenico Caridi
Direttore Responsabile
Andrea Bruscoli
Grafica ed Impaginazione
Marco Sammataro
Redattori
Marilena Branchina
Andrea Bruscoli
Nicola D’Andretta
Daniela Gennusa
Silvia Leon
Viola Luti
Marco Magnarosa
Patrizia Mammini
Piero Pagliaro
Andrea Pecori
Gaetano Petrizzo
Simone Pistolesi
Daniela Salvestroni
Marco Sammataro
Valter Tamburini
Online: www.navicelli.itwww.navicelli.it
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