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DESTINATION MARKETING ORGANIZATION e cenni di PSICOLOGIA TURISTICA

Destination MARKETING ORGANIZATION e cenni di PSICOLOGIA TURISTICA

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DESTINATION MARKETING ORGANIZATION e cenni di PSICOLOGIA

TURISTICA

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Il DESTINATION MARKETING: UNA STRADA DA SEGUIRE PER LA COSTRUZIONE DI ITINERARI SU MISURA DELL’UTENTE

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DESTINATION MARKETING ORGANIZATION

A Company (or other entity) Involved in the business of

increasing tourism to a destinationor improving its public image

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Oltre alle agenzie specializzate nell'organizzazione su domanda o nell'offerta al pubblico dei servizi di accoglienza e di accesso, sono presenti sul mercato i Destination Marketing Operators.

Sono operatori che preparano pacchetti completi da offrire sul mercato esterno per viaggi e soggiorni da effettuare all'interno del proprio paese.

Un'agenzia che vuole progettare un pacchetto incoming (giornaliero, week-end, settimanale) componendo i servizi di accoglienza con i servizi di accoglienza con i servizi d'accesso e di ricettività dovrà anzitutto porre particolare attenzione alle caratteristiche ed alle esigenze del segmento di mercato prescelto

La D.M.O.

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Deve tener conto dell'età media del gruppo, degli interessi, del livello medio culturale e delle disponibilità economiche (segmentazione).

La costruzione di un itinerario (prevalentemente storico-artistico) richiede non solo conoscenze di tecnica turistica ma anche di storia dell'arte, di geografia, di urbanistica e di ecologia (broker).

Poiché non si tratta di ricalcare un itinerario di rito ma di creare un prodotto nuovo, è necessaria un'adeguata capacità creativa occorre soprattutto ricercare le risorse che vengono offerte da una certa area o località

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Individuazione dell'area Questa scelta risulta condizionata dalla omogeneità della tipologia delle risorse che presenta. Ad esempio l'aspetto storico-artistico di un'area è ben delimitato territorialmente. Un altro vincolo è dato dal tempo previsto per la visita, che di solito è costituito da una mezza giornata o da una giornata intera.

Individuazione di tutte le risorse fruibili. Nell'ambito della zona vengono individuate tutte le risorse riconducibili allo scopo della visita. Pertanto possono essere evidenziate solo e tutte le risorse storico-artistiche dell'epoca comunale, oppure, avendo come tema fondamentale il corso di un fiume, possono essere individuate tutte le caratteristiche naturalistiche presenti nel percorso e le opere dell'uomo che si è insediato lungo le rive e vi ha costruito residenze e attività produttive.

Enucleazione delle sole risorse fruibili. Vengono individuate e scelte solo le risorse che possono essere inserite nell'itinerario. In questa fase può essere inserito nel programma, anche il “ristorante tipico” in cui si possono degustare le specialità enogastronomiche locali.

Determinazione del percorso. Viene individuato il percorso ritenuto più idoneo facendo riferimento al tempo disponibile, alla distanza ed allo stato delle strade da percorrere.

Costruzione di un pacchetto “incoming” con particolare riferimento alla individuazione dell'itinerario

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La Psicologia Turistica è quella branca della Psicologia che studia il comportamento turistico

Il turista non è nient’ altro che un individuo che si muove in un ambiente, quello della vacanza o del viaggio, la psicologia turistica continua a studiare l’uomo nel suo ambiente , ma in questo caso è un’ambiente scelto e molto spesso desiderato.

L’azione turistica è fortemente connotata da componenti emotive, sociali, cognitive, motivazionali, e come tale offre un ampio spazio di manovra per un’osservazione psicologica dell’individuo.

Psicologia turistica

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1. L’aspettativa: L’aspettativa che un soggetto ha prima di intraprendere

un viaggio, ha sempre costituito un peso rilevante e poiché questa è strettamente collegata all’immaginario che un soggetto ha di un luogo, il potere d’evocazione acquisisce un peso importante nella presa di decisione.

Oltre a come un soggetto può immaginare il luogo dove andare, è da osservare come un soggetto immagina se stesso in quel luogo. L’aspettativa di un viaggio non include solamente il pacchetto turistico che una persona sta per comprare, ma anche un’immagine di se stesso che ha deciso di sperimentare. Analizzando come un soggetto si visualizza in una vacanza, si può facilmente ricondurre il tipo di aspettativa che ci si è costruiti al tipo di esperienza nella quale si è deciso di sperimentarsi

Aspettativa, Motivazioni, Decisione, Esperienza

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Motivazioni individuali come il bisogno di rilassarsi e ricaricarsi, inteso non solo come dolce far niente, ma anche come potersi dedicare a tutto quello che si definisce piacevole e svago, non avere obblighi e tempi scanditi come di solito si ha nella vita di tutti i giorni; il bisogno di evasione e fuga dalla quotidianità, la necessità di “staccare la spina”; la ricerca di se stesso, il bisogno di auto-osservazione ed auto-ascolto, sperimentarsi in un “luogo” nuovo per scoprire parti diverse del Sé, la necessità di mettersi alla prova, di mettersi in discussione.

Motivazioni interpersonali che possono articolarsi nel rafforzamento delle relazioni sociali e quindi nel dedicare più tempo alla propria famiglia e ai propri affetti, rispetto a quanto non si riesca a fare nella quotidianità ed in alcuni casi riunirsi con parenti lontani; facilità di interazioni sociali, avere la possibilità di fare nuove amicizie, ampliare la propria cerchia di amici, spesso diverse da quelle con cui siamo abituati a condividere la vita, o avere la possibilità di sperimentarsi e identificarsi ad un gruppo al quale si appartiene o al quale si vorrebbe appartenere.

Motivazioni sociali quali il prestigio, l’idea di affermare il Sé ideale.

2. Le Motivazioni

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C’è un processo naturale dell’individuo che viene messo in atto prima di intraprendere un’azione. Si parte da una decisione generica, in questo caso la scelta di partire per un viaggio/vacanza, all’acquisizione d’informazioni sulle possibili mete ed itinerari (ed è proprio in questo punto che negli anni si è collocato il marketing turistico), alla decisione congiunta nel caso in cui si parli di viaggio familiare o di gruppo, fino a giungere all’attività in senso specifico dell’esperienza turistica.

3. La decisione di viaggio

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Molto spesso l’esperienza turistica è accompagnata da sollecitazioni cognitive, emotive-comportamentali e psicofisiologiche che a volte posso essere percepite come stressanti.

il ritorno a casa: a seconda del grado di benessere e della piacevolezza del viaggio, il momento del ritorno può essere vissuto come un distacco dall’ambiente più o meno difficile

E proprio su questa emotività si possono rafforzare i piani di fidelizzazioni, si può creare un effetto coda lunga dell’esperienza che sarà contagiosa verso le persone vicine al turista e sarà determinante anche per le sue scelte di vacanze future.

La soddisfazione turistica non è il giudizio di un momento, ma un processo che inizia quando si parte e generalmente termina con rientro a casa, ma può anche continuare per un tempo indefinito ogni qual volta verrà chiamata in causa quella esperienza.

4. L’esperienza di viaggio

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Fine