Startup e Beni Culturali

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Ing. Laura Tassinari Roma, 21 Settembre 2017

STARTUP E BENI CULTURALI

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[ La storia dei Beatles - Shortology]

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2018: ANNO DEL PATRIMONIO CULTURALE

Il Parlamento ed il Consiglio Europeo1 hanno dichiarato il 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale, indicando 14 obiettivi intesi a proteggere, salvaguardare, riutilizzare, rafforzare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale dell'Europa.

Tutti gli obiettivi hanno come elemento "trainante" l'innovazione. Fra questi:

• maggiore interazione tra il settore del patrimonio culturale e altri settori culturali e creativi;

• trasferimento delle conoscenze nel settore del patrimonio culturale e passaggio al digitale;

• ricerca e innovazione in relazione al patrimonio culturale;

• modelli innovativi di governance partecipativa;

• integrazione tra politiche culturali e ambientali.

obiettivo: innovazione

1) Decisione (UE) 2017/864 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17/05/2017




Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo1 fatto da imprese PA e non profit, genera quasi 90 miliardi di euro con un effetto moltiplicatore sul resto dell’economia pari a 1,8.

Nel 2016 conta 413.752 imprese e ha dato lavoro a 1,5 milioni di persone,il 6% degli occupati, 22mila in più dell’anno precedente.

1) Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo è definito come insieme delle attività economiche che producono beni e servizi culturali, unitamente alle attività creative-driven in senso lato. Cfr. Rapporto 2017 Io sono cultura - L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere

SISTEMA PRODUTTIVO INTEGRATO

foto storica area archeologicaLa grande aula coperta dei Mercati di Traiano

Febbraio 1929




Fonte: ISTAT, Il sistema delle imprese. Effetti della crisi e potenzialità di crescita e Il Sole 24 Ore http://nova.ilsole24ore.com/progetti/le-imprese-ibride-che-generano-valore-condiviso/ 1) Micro impresa: meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro.

tessuto imprenditoriale

PROBLEMA

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GRANDE FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO

Struttura dimensionale dominata da forte prevalenza di piccole e micro imprese (99,4%).• 4,4 milioni di imprese attive• 94,8% è rappresentato da micro imprese1

• 4,6% è rappresentato da piccole imprese.




Fonti: Commissione Europea Digital Agenda Scoreboard 2015 e ISTAT Il sistema delle imprese. Effetti della crisi e potenzialità di crescita.

arretratezza digitaleIn Italia il 28% della popolazione non ha mai utilizzato internet.

IL POTENZIALE DELL’ICT NON E’ SFRUTTATO APPIENO

NON SOLO UN PROBLEMA DIMENSIONALE

NON SOLO CARENZA DI INFRASTRUTTURE DIGITALI

IL DIGITAL DIVIDE ITALIANO

PROBLEMA

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Nel 2015 solo il 7% delle imprese sopra i 10 addetti dichiara di vendere on line almeno l’1% del proprio fatturato, contro il 16% della media europea.

Solo il 15% delle grandi imprese Italiane(> 250 addetti) fa ricorso all’e-commerce conto il34% media Europea.

La quota di imprese al di sopra dei 10 addetti che si connette a Internet tramite banda larga fissa o mobile è pari al 95% nel 2013, con 2 punti percentuali al di sopra della media europea.

Bigliettaio




ARRETRATEZZA CULTURALE VERSO L’INNOVAZIONE

• In base alla strategia “Europa 2020”, i Paesi UE dovranno investire in Ricerca e Sviluppo il 3% del loro PIL da qui al 2020

• la spesa in Ricerca & Sviluppo in Italia è invece pari all’1,26% del PIL contro il 3,06% della Danimarca, il 2,85% della Germania, il 3,33% della Svezia e la media OCSE del 2,36%1.

È un problema culturale che riguarda non solo l’offerta ma anche la domanda di innovazione:solo il 14,2% degli italiani si dichiarano autentici “fans” delle innovazioni introdotte negli ultimi 20 anni2.

PROBLEMA

diffidenza verso l’innovazione

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1) Dati OCSE 2013, in COTEC - Fondazione per l’Innovazione Tecnologica, Rapporto annuale 2016 sull’innovazione, a cura di Marco Riva e Claudio Roveda 2) COTEC, Rapporto 2016 sulla cultura dell’innovazione, Italia, CheFuturo!, a cura del CENSIS

Stagnino




DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Uno dei grandi problemi dell’Italia è sicuramente ladisoccupazione giovanile (15-24 anni), un male non solo economico ma anche psicologico e culturale per i giovani italiani.

• 35,5%, è il tasso di disoccupazione giovanile in Italia nel 20171

• 18,4%, è il tasso medio di disoccupazione giovanilenell’Eurozona (in Germania è al 7%)2.

PROBLEMA

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1) Dati ISTAT 2016, luglio 2017 2) Dati Eurostat 2016, febbraio 2017 su www.tgcom24.mediaset.it/economia/lavoro-cosi-la-disoccupazione-giovanile-in-italia_3059022-201702a.shtmlGarzone del panettiere

lavoro per i giovani



http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/lavoro-cosi-la-disoccupazione-giovanile-in-italia_3059022-201702a.shtml


DISOCCUPAZIONE FEMMINILE

•13,2% nel 2016 (8,5% nel 2008), contro 11,1% degli uomini.

•44,6% di tasso di inattività (non sono impegnate in alcuna attività e hanno smesso di cercarla) per le donne tra i 15 e i 64 anni contro il 24,9% degli uomini.

[ISTAT 2017, dati 2016]

Secondo una statistica EUROSTAT la metà delle donne lascia il lavora dopo il primo figlio.

PROBLEMA

gender divide

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Pigiatura uva




PROBLEMA

fuga di cervelli

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INCAPACITÀ DI ATTRARRE TALENTI

L’italia vive un’emorragia di talenti: i giovani migliori e più preparati se ne vanno e il Paese è incapace di attrarne di nuovi.

1 punto di PIL l’anno è secondo Confindustria la perdita per l’Italia generata dalla fuga di cervelli.

Sono quasi 5 milioni gli italiani all’estero: • il 36,7% è rappresentato dalla fascia di età 18-34 anni, seguita dai

35-49 anni (25,8%)• Flusso in uscita in continuo aumento: nel 2015 + 6,2%

rispetto al 2014• l’Italia è al 36° posto al mondo nella capacità di attrarre talenti (1°

posto Svizzera, 2° Singapore, 3° Lussemburgo , 4° Stati Uniti).Fonte: Rapporto Italiani nel mondo 2016 di Fondazione Migrantes in www.huffingtonpost.it/2016/10/06/rapporto-migrantes-emigrati_n_12370826.html e Studio Adecco-Business School Insead presentato al World Economic Forum di Davos nel 2015, in www.repubblica.it/economia/2015/01/20/news/italia_incapace_di_attirare_talenti_36esima_al_mondo_peggio_di_spagna_e_portogallo-105334493/




SOLUZIONE

Il territorio in tutte le sue componenti deve essere protagonista di una mobilitazione generale a favore dello sviluppo sociale ed economico. I territori diventano luoghi di produzione di innovazione sociale, di sperimentazione di nuovi modelli produttivi e di razionalizzazione dell’offerta dei servizi istituzionali a favore della competitività dell’economia e delle partecipazioni attive dei cittadini.

open innovation

8 Agosto 1969 - i Beatles aspettano di attraversare Abbey Road




I “bisogni” della società richiedono soluzioni innovative e nuovi modelli di creazione di valore condiviso.

NUOVI MODELLIPER LE SFIDE SOCIALI

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SOLUZIONE

social innovation




Nuove imprese innovative ad alta intensità di conoscenza.

Gli specifici requisiti delle startup innovative sono definiti dal “Decreto Crescita 2.0”D.L. n.179/2012 conv. con L.221/2012 e successive modifiche.

SOLUZIONE

startup innovative




Soluzioni DISRUPTIVE

SOLUZIONE

Rilanciare la capacità di innovare costituisce un’opportunità imperdibile per lo sviluppo sociale,

economico e culturale del Paese e per la competitività delle imprese.

BIC Lazio




il video

BIC LAZIOhttps://www.youtube.com/watch?v=mEtOQaAX12I



https://www.youtube.com/watch?v=mEtOQaAX12I


Infrastrutture

Cultura Diffusa

Misure Normative e Fiscali

Pubblica Amministrazione

Soggetti Finanziatori

Imprese

Università

Centri di Ricerca

Agenti della Innovazione

ENTI / ISTITUZIONI

SOCIAL

STARTUP

TALENT

OPEN INNOVATIONhub dell’ecosistema




le 3 regole dello Smart Working:

Bricks

layout fisico degli spazi di lavoro

Bits

la capacità di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali per il ripensamento dello

spazio di lavoro

Behaviours

stili di lavoro e policy organizzative, cultura del management e comportamenti delle persone.

OPEN INNOVATION: SPAZI DI LAVORO 2.0




STRUMENTI DURATA COSTO

Startup Academy • Startupper Spread Out • Startupper School

Academy

DA Gratuito

Startup Storming

StartupLab • Trad Validation • Open Validation • Fabber Validation

Gratuito +

Startupping • Next Step • Start2Business

Startup Go-To-Market rinnovabili per

ulteriori 12 mesi

Costi variabili (per mq e incubatore)

Startup Expansion

2/4ore

DA

4ore

DA

4settimane

DA

2/4mesi

12 mesi

12 mesi

SPAZIO FISICO

Aule dell’istruzione Secondaria Superiore

Spazio Attivo

Go-To-marketSTARTUP

STARTUP ENGINEpercorso per la creazione di Startup

ACADEMYSTARTUP

SVILUPPA LA TUA IDEA

OPEN VALIDATIONSTARTUP LAB

TRAD VALIDATION




LE POTENZIALITÀ DELLE STARTUP INNOVATIVE

• 7.394 startup innovative1 in Italia al 30 giugno 2017.

• 373,6 milioni di euro complessivo capitale sociale delle startup

• 32 centesimi di valore aggiunto2 generato per ogni euro di produzione: sembra basso ma è più alto di quello delle società di capitali (21 centesimi).

• 29.651 soci (in media 4 soci per startup).

• 9.365 addetti impiegati (in media 3,6 addetti per startup con dipendenti).

• Solo il 6% delle startup innovative appartengono al settore culturale3. E’ in esame alla Camera la proposta di legge per il riconoscimento delle startup culturali.

Fonte InfoCamere al 2° trimestre 2017: 1) Startup Innovative (come definite dal “Decreto Crescita 2.0” – D.L. n.179/2012 - L.221/2012 e successive modifiche) iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese. 2) Dato relativo limitatamente alle imprese in utile. 3) In assenza di dati ufficiali, una proiezione è offerta dal bando Invitalia Smart & Start, che dal 2014 al 2017 ha finanziato oltre 700 imprese innovative, di cui solo il 6% appartenenti al settore di culturale (peraltro integrato con il turismo).

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Startup innovativee imprese ibride

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NON SOLO UNICORNI

Placement 2.0=




• In Italia vi sono 4.976 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico.

• I musei e le altre strutture espositive a carattere museale hanno registrato nel 2015 la cifra record di 110,4 milioni di ingressi (+6,4% rispetto al 2011) così suddivisi: 59,2 milioni i musei, 11,9 milioni le aree archeologiche, 39,3 milioni i monumenti.

• Ma i visitatori tendono a concentrarsi su un numero limitato di destinazioni; tre sole regioni assorbono, infatti, il 52,1% dei visitatori: il Lazio (22,3%), la Toscana (20,6%), la Campania (9,2%).

• I primi 20 musei e istituti similari hanno attratto nel 2015 quasi un terzo dei visitatori (31,9%) mentre il 36,5% ha registrato non più di mille visitatori all’anno.

polarizzazione

BENI CULTURALI: LE SFIDE DA VINCERE

Fonte: Report ISTAT in collaborazione con MIBACT, I Musei, le Aree Archeologiche e i Monumenti In Italia, dicembre 2016, dati 2015




• Solo poco più della metà degli istituti museali ha un sito web dedicato (57,4%), il 40,5% un account sui social media (come Facebook, Twitter, Instragram, etc.) e solo il 6,6% ha un servizio di biglietteria online.

• Le strutture sono scarsamente attrezzate sul fronte delle nuove tecnologie digitali e multimediali:• solo il 19,5% dispone di spazi per proiezioni video,

allestimenti interattivi e/o ricostruzioni virtuali• solo il 15,2% offre al visitatore la possibilità di utilizzare

audioguide e videoguide • solo il 9,1% offre applicazioni per dispositivi digitali mobili

come tablet e smartphone.

• Solo il 37,4% ha archiviato il proprio patrimonio in formato digitale.


infrastrutture digitali





• La capacità espositiva è inversamente proporzionale alla quantità di beni conservati: i musei con un patrimonio contenuto (fino a 100 beni) espongono oltre il 95% dei beni, mentre quelli che possiedono oltre 50 mila oggetti sono in grado di esporne in media solo l’8%.

• Un’ampia quota del vasto patrimonio di beni e collezioni non è consultabile attraverso atti documentali e nemmeno identificata e registrata. Infatti, il 67,9% dei musei ha inventariato i beni posseduti, il 45,8% ha adottato una catalogazione cartacea.

• Solo una parte del patrimonio conservato è fruibile dai visitatori. Il 35,6% dei musei espone meno della metà delle collezioni detenute.

l’esposizione






Le startup innovative agiscono come broker dell'innovazione, apportando competenze e soluzioni digitali in Imprese e Pubblica Amministrazione.

Attraverso il lancio di azioni di Social & Open Innovation (Jam, Hackathon...) PMI, Enti, Istituti e Pubblica Amministrazione operanti nell'ambito dei beni culturali e privi di dipartimenti di R&S dedicati (ad es. Soprintendenze) possono acquisire dalle startup soluzioni innovative, sperimentando nuovi approcci alla ricerca (Living Labs).

STARTUP

lo strumento per vincere le sfide




COINVOLGERE CON LA “OPEN INNOVATION”

29 gennaio - 6 maggio 2016

i programmi di co-partecipazione e crowdsourcing




INDUSTRIA 4.0

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lo strumento per vincere le sfide

[MIT’s Center for Bits and Atoms (CBA) professor Neil Gershenfeld]

“a low-cost lab that lets people build things they need using digital and analog tools. It’s a simple idea with powerful results.”




VIDEOhttps://www.youtube.com/watch?v=ICC5lF81w5k



https://www.youtube.com/watch?v=ICC5lF81w5k


• è uno spazio condiviso tra persone che hanno un obiettivo molto semplice: trasformare un’idea in un oggetto. Significa, infatti, Fabrication Laboratory, cioè laboratorio dove si può creare un oggetto partendo da progetti digitali, ovvero da file

• è uno spazio attrezzato a funzionare come piattaforma tecnica per la prototipazione, votata all’invenzione e all’innovazione, pensata per fornire stimolo e ispirazione per l’impresa locale. Un luogo per creare, giocare, apprendere, educare, inventare

• è uno spazio di condivisione, di contaminazione di mestieri diversi, designer e ingegneri in primis, ma in generale per chiunque abbia una buona idea e voglia provare a realizzarla. Sono luoghi di ricerca, grazie all’unione di conoscenze da parte di più cervelli. L’ingrediente che fa da motore a tutti i FabLab è la creatività

• permette di essere connessi a una comunità globale di studenti, imprese, educatori, tecnologi, ricercatori, makers e innovatori, soggetti tra cui avviene un continuo scambio di conoscenza

SPAZI ATTIVIFabLab, l’obiettivo




LA VALORIZZAZIONE TRAMITE LE TECNOLOGIEl’esempio del DTC: Distretto Tecnologico dei beni e delle attività Culturali




SNAPSHOT LAZIO

le aree di specializzazione dei beni culturali

Multimedialità e realtà aumentata

ICT

Comunicazione multimediale georeferenziata

Valorizzazione, Fruizione e gestione del patrimonio culturale

Lazio-Leareedispecializzazione:snapshot

Sistemi innovativi di gestione manageriale

Tecnologie semantiche

Conoscenza, diagnostica, conservazione e restauro

Tecnologie per la digitalizzazione e la classificazione

Servizi turistici e sistemi di pagamento

Micro-Nanoelettronica

Materiali avanzati

Sistemi manifatturieri avanzati

Tecnologie per il Patrimonio Culturale

Robotica (droni, seagliders)

Wearable wireless devices and body area network

Virtual museum, social museum, participatory museum

3D printing




FUTOURINGhttps://www.youtube.com/watch?v=6kN3sozVScM



https://www.youtube.com/watch?v=6kN3sozVScM


Per loro natura gli architetti rappresentano un sincretismo di competenze tecnico-scientifiche, artistico-culturali ed umanistiche valorizzabili nella dimensione imprenditoriale di una startup.

Possono interpretare il ruolo di agenti innovatori, mobilitando le energie del territorio e generando soluzioni smart per una proficua tutela, valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale.

ARCHITETTI E STARTUP




WE WANT YOU




to be continued…BEN FATTO E’ MEGLIO CHE BEN DETTO.

[BENJAMIN FRANKLIN]

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!

Ing. Laura Tassinari Roma, 21 Settembre 2017



Presentations & Public Speaking

Startup e Beni Culturali