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I Disturbi Specifici di I Disturbi Specifici di Apprendimento Apprendimento (DSA): (DSA): Inquadramento Diagnostico Inquadramento Diagnostico Dott.ssa Laura Madonna Dott.ssa Laura Madonna Ambulatorio Specialistico Neuropsichiatria Infantile ASL Ambulatorio Specialistico Neuropsichiatria Infantile ASL Lanciano-Vasto Lanciano-Vasto DSB Lanciano e Vasto DSB Lanciano e Vasto Vasto, 25 novembre 2010

Dsa scuola

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I Disturbi Specifici di I Disturbi Specifici di ApprendimentoApprendimento

(DSA):(DSA):Inquadramento DiagnosticoInquadramento Diagnostico

Dott.ssa Laura MadonnaDott.ssa Laura Madonna

Ambulatorio Specialistico Neuropsichiatria Infantile ASL Ambulatorio Specialistico Neuropsichiatria Infantile ASL Lanciano-VastoLanciano-Vasto

DSB Lanciano e VastoDSB Lanciano e Vasto

Vasto, 25 novembre 2010

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 1

“Si può porre diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento quando a test standardizzati di lettura, scrittura e calcolo il

livello di una o più di queste tre competenze risulta di almeno due deviazioni standard inferiore ai risultati medi prevedibili

– oppure l’età di lettura e/o di scrittura e/o di calcolo è inferiore di almeno due anni in rapporto all’età cronologica del soggetto, e/o all’età mentale misurata con test psicometrici standardizzati - , nonostante un’adeguata scolarizzazione.

Tali disturbi sono sottesi da specifiche disfunzioni neuropsicologiche, isolate o combinate.”

“Linee guida per i Disturbi di Apprendimento” (SINPIA 2003)

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 2

CLASSIFICAZIONE dei DISTURBI di CLASSIFICAZIONE dei DISTURBI di APPRENDIMENTO secondo il DSM-IV (APA, 1994)APPRENDIMENTO secondo il DSM-IV (APA, 1994)

DISTURBI dell’APPRENDIMENTO (DISTURBI delle CAPACITA’ SCOLASTICHE)Disturbo della Lettura (315.00)Disturbo del Calcolo (315.1)Disturbo della Espressione Scritta (315.2)

DISTURBO delle CAPACITA’ MOTORIEDisturbo di Sviluppo della Coordinazione

DISTURBI della COMUNICAZIONEDisturbo della Espressione del LinguaggioDisturbo Misto della Espressione e della Ricezione del LinguaggioDisturbo della FonazioneBalbuzie

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 3

CLASSIFICAZIONE dei DISTURBI di CLASSIFICAZIONE dei DISTURBI di APPRENDIMENTO secondo l’ICD-10 (OMS, 1992)APPRENDIMENTO secondo l’ICD-10 (OMS, 1992)

F80 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELL’ELOQUIO E DEL LINGUAGGIO

F81DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELLE ABILITA’ SCOLASTICHEDisturbo specifico della Lettura (F81.0)Disturbo specifico della compitazione (F81.1)Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (F81.2)Disturbi misti delle abilità scolastiche (F81.3)Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche (F81.8)Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati (F81.9)

F82

DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO DELLA FUNZIONE MOTORIA

• L’uso del termine disturbo dell’apprendimento (DSA) si riferisce a difficoltà specifiche di lettura (dislessia), di scrittura (disgrafia e

disortografia) e di calcolo (discalculia).

• Le difficoltà di lettura, scrittura e di calcolo possono presentarsi associate.

• I fattori biologici hanno un peso nei DSA.

• Occorre escludere dalla categoria, quei bambini le cui prestazioni scolastiche cattive sono dovute ad altri motivi, come minorazioni cognitive o

sensoriali, problematiche psicologiche e relazionali. Viene sottolineata la necessità di distinguere tra difficoltà scolastiche e DSA. Se è molto

probabile che un bambino con DSA abbia anche difficoltà scolastiche, non è necessariamente vero il contrario.

• Occorre distinguere, quindi, tra i DSA veri e propri, che riguardano le attività di lettura, di scrittura e di calcolo, e le difficoltà che ad essi si

possono sommare, ma che non rientrano in tale categoria, come l’iperattività o i disturbi del linguaggio.

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 4

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 5

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 6

Prevalenza del disturbo: 2 - 5%

- Disturbo della lettura: 4%

- Disturbo della Scrittura: 2 - 8%

- Disturbo del calcolo: 1 - 6 %

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 7

Definizione appartenente alle CONCEZIONI SCIENTIFICHE

CONDIVISE

“Dislessia evolutiva non come disturbo/malattia ma come

CARATTERISTICA COSTITUZIONALE dell’INDIVIDUO”

Secondo tali criteri la diagnosi di Dislessia Evolutiva

non può essere formulata prima della fine della seconda elementare anche se "segni importanti di discrepanza tra le competenze cognitive generali e l’apprendimento della lettura e scrittura” possono essere

considerati come indicatori di rischio.“Linee guida per i Disturbi di Apprendimento” (SINPIA 2003)

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 8

PROBLEMA di PROBLEMA di AUTOMATIZZAZIONEAUTOMATIZZAZIONE

(Concetto dotato di capacità esplicativa, utile nella pratica e non in contraddizione con i precedenti)

… la Dislessia è presente quando l’automatizzazione dell’identificazione delle parole (lettura) e/o della scrittura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta, o con grandi difficoltà …

… il termine automatizzazione esprime la stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un alto grado di velocità ed accuratezza. E’ realizzato inconsciamente, richiede minimo impegno attentivo, ed è difficile da sopprimere, da ignorare e da influenzare …

Gerson-Wolfensberger D.C.M., Ruijssenaars W. (1997)Definition and treatment of Dislexia.

A report by the Committee on Dislexia of the Health Council of the Netherlands. Journal of Learning Disabilities, 30 (2): 209-213

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 10

Le linee guida elaborate dalla SINPIA, considerando la specificità del nostro sistema linguistico, indicano i seguenti criteri come essenziali per la formulazione della diagnosi di

Dislessia Evolutiva:

una rapidità di lettura (misurata come tempo di lettura) di parole, brani, o sillabe e una correttezza di lettura (misurata in termini di numero di errori nella lettura e nella scrittura) che “si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard dalle prestazioni dei lettori della stessa classe o risultino di due

anni inferiori rispetto all’età cronologica”;

la capacità di comprensione del testo, pur fornendo indicazioni utili sull’efficienza del lettore, non concorre alla formulazione

della diagnosi di dislessia

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 11

Le linee guida elaborate dalla SINPIA, considerando la specificità del nostro sistema linguistico, indicano i seguenti criteri come essenziali per la formulazione della diagnosi di

Disortografia Evolutiva:

una quantità di errori ortografici che difettano in misura uguale o superiori alle due deviazioni standard rispetto ai risultati medi dei bambini che frequentano la stessa classe

Disgrafia Evolutiva:

una qualità del tratto grafico non efficace e funzionale alla scrittura, correlata a disturbi di esecuzione di ordine

disprassico ed fattori visuo-spaziali

L’IMPORTANZA del NOME: la DEFINIZIONE 12

Le linee guida elaborate dalla SINPIA, considerando la specificità del nostro sistema linguistico, indicano i seguenti criteri come essenziali per la formulazione della diagnosi di

Discalculia Evolutiva:

una rapidità e correttezza dei processi di calcolo (misurati come capacità di numerazione bidirezionale, transcodifica, calcolo mentale, immagazzinamento di fatti numerici, calcolo scritto) che “si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard

dalle prestazioni dei bambini della stessa classe o risultino di due anni inferiori rispetto all’età cronologica”;

l’efficienza del problem solving matematico non concorre alla formulazione della diagnosi di discalculia evolutiva, ma appare

correlato al livello delle competenze cognitive o al livello di competenza linguistica.

Un esempio di Disortografia...

“Quessto e il fiore della 3 a sorte overo

spezie di gunchi ella sua alteza e chirca

vno br emezo ella sua grosseza he

vno terzo djdjto malla detta grosseza

e trianghulare cone quali angholj

e il cholore del giuncho e d fiori essi

mjle al giuncho dj sopra”

Anna Rosstad , Paradis , Norway (1998)

Leonardo da Vinci

Cause/Eziopatogenesi 1

Abilità apparentemente semplici hanno alla base strutture cerebrali integre e meccanismi di connessione complesse:

tempi diversi tra le connessioni creano la caratteristica individuale.

Sulla base dei dati di Neuropsicologia ClinicaNeuropsicologia Clinica il processo di lettura dipende dalla rete di connessione e quindi dalla maturazione delle strutture cerebrali nel bambino.

DISLESSIADISLESSIATRATTO COSTITUZIONALETRATTO COSTITUZIONALE

MODO di ESSEREMODO di ESSERE

CARATTERISTICA INDIVIDUALECARATTERISTICA INDIVIDUALE

Cause/Eziopatogenesi 2

Cause/Eziopatogenesi 3

Cause/Eziopatogenesi 4

Cause/Eziopatogenesi 5

Funzionamento del Processo di Lettura e Dislessia 1

Per capire o per descrivere il funzionamento di un processo cognitivo è necessario disporre di un modello.

Da dove vengono questi modelli di comprensione?

Dalla PSICOLOGIA COGNITIVA e dalla NEUROPSICOLOGIA

COGNITIVA

Il Modello del Doppio AccessoModello del Doppio Accesso è applicabile anche alla lingua italiana

Funzionamento del Processo di Lettura e Dislessia 2

Il Modello del Doppio AccessoIl Modello del Doppio AccessoVIA VISIVA

(o visiva semantica o lessicale)

VIA FONOLOGICA(o non lessicale)

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 1

Prove MT (Cornoldi, 1985)

Test Diretto di Lettura e Scrittura (TDLS) (Chiarenza e Cucci, 1989)

Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia

Evolutiva (Sartori, Job, Tressoldi, 1995)

Preliminare allo svolgimento dei test lessimetrici è la

VALUTAZIONE COGNITIVA

(Wisc-R, Wisc-III, PM 47)

Preliminare allo svolgimento dei test lessimetrici è la

VALUTAZIONE COGNITIVA

(Wisc-R, Wisc-III, PM 47)

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 2

Caratteristiche del profilo cognitivo nei bambini con DSA:

QIT > o = 85

spesso discrepanza tra QIV e QIP (QIV > QIP)

spesso presente il pattern ACID (indicativo di un

problema di attenzione/concentrazione con cadute selettive

e maggiormente accentuate nei subtest

Aritmetica, Cifrario, Informazioni, Memoria di cifre)

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 3

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 4

Prove MT (Cornoldi, 1985)

- Concezioni di riferimento dei Test Lessimetrici: Abilità cognitive implicate -

• Prove semicriteriali con distribuzione asimmetrica (non normativa).

Hanno lo scopo non tanto di individuare tutte le variazioni possibili nelle

abilità individuali, quanto di rintracciare i soggetti che, in grado

diverso, non hanno raggiunto un determinato criterio di

apprendimento;

• Le prove misurano variabili parzialmente indipendenti nella lettura ad

alta voce di brani: correttezza, rapidità, comprensione.

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 5

- Concezioni di riferimento dei Test Lessimetrici: Abilità cognitive implicate -

Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva (Sartori, Job, Tressoldi, 1995)

• Modello del doppio accesso lessicale; la Dislessia di tipo Superficiale,

Fonologico, Profondo, è l’effetto del malfunzionamento di uno (o più) dei

moduli del processo di lettura

• Il lettore confrontato con tipi diversi di materiale linguistico (parole,

non parole, parole con omofone non omografe, etc …) attiva, in modo

selettivo, le vie visiva (semantica o non semantica) oppure fonologica.

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 6

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 7

IDENTIFICAZIONE della Dislessia eCLASSIFICAZIONE dei sottotipi 8

Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva (Sartori, Job, Tressoldi, 1995)

Dislessia e COMPRENSIONE dei testi

… non essere in grado di oralizzare in maniera fluente ciò che viene letto influisce fortemente con la comprensione: le continue pause e

interruzioni volte alla decifrazione dei segni scritti hanno il risultato di occupare le energie cognitive di questi bambini a discapito della capacità

di capire.

La comprensione dei testi, allora, non è una componente primaria della dislessia, ma la conseguenza accessoria di una lettura lenta,

imprecisa e scorretta.

Questo è dimostrato dal fatto che quando il bambino dislessico ripete quanto letto da un altro bambino o dall’insegnante, dimostra di saperlo

fare correttamente. Ciò che stupisce, dunque, di questi bambini è il divario tra le capacità cognitive e le loro prestazioni letto-grafiche …

COMPRENSIONE dei testi

Griglia d’analisi per la specificazione delle abilità che caratterizzano il processo di comprensione in lettura (Davis, 1941)

1. Riconoscere il significato delle parole

2. Trarre inferenze circa il significato di una parola o frase in rapporto alla sua particolare posizione nel contesto

3. Seguire le strutture di un passaggio

4. Individuare l’idea centrale di un brano

5. Rispondere a domande la cui risposta è esplicitamente presente nel testo

6. Collegare le idee in rapporto al contenuto del brano

7. Trarre inferenze dal contenuto di un brano

8. Identificare le tecniche, lo stile, il tono e lo stato d’animo dello scrittore

9. Riconoscere lo scopo, le intenzioni, il punto di vista dell’autore

ETEROGENEITA’ dei QUADRI 1

Le dislessie non sono “cose” ma persone e dovunque vi siano persone, in un’ottica pedagogica, esiste complessità, multifattorialità, diversità.

Proprio per questo le difficoltà di apprendimento non possono essere semplificate in una interpretazione monofattoriale, bensì occorre rifarsi, più correttamente, ad un paradigma plurifattoriale…

Non esiste una tipologia universale di dislessiaNon esiste una tipologia universale di dislessia, , un profilo unico e calzante per tutti i casi…un profilo unico e calzante per tutti i casi…

ETEROGENEITA’ dei QUADRI 2

SEVERITA’ DEL QUADRO

AMBIENTALI

PROFONDA

MODERATA

LIEVE

CAUSE

AMBIENTALI

PERSONALI

PERVASIVITA’ DEL QUADRO

CRONICITA’

EL

EV

AT

A

ME

DIA

LIE

VE

INIZIO LUNGA DURATA

ETEROGENEITA’ dei QUADRI 3

Fattori in grado di condizionare lo sviluppo della capacità di lettura:

uno stesso livello L4 può essere il risultato di diverse eziologie, con la prevalenza di una rispetto alle altre o con un diverso grado di

interazione tra esse.

ETEROGENEITA’ dei QUADRI 4

Ritardo Semplice di LetturaRitardo Semplice di Lettura: funzioni visive e uditive nella norma. Lettura corrispondente ad un’età inferiore; scrittura corretta per parole conosciute e sconosciute;

Dislessia di tipo DisfoneticoDislessia di tipo Disfonetico: deficit della funzione uditiva. Lettura un po’ lenta ma scorretta (tendenza ad “indovinare” le parole); scrittura di parole sconosciute caratterizzata da errori di omissione (es: segnalare segnare) ed inversione (es: molteplice molteciple).

Dislessia di tipo DiseideticoDislessia di tipo Diseidetico: deficit della funzione visiva. Lettura molto lenta ma corretta; scrittura delle parole irregolari caratterizzata da errori fonologici (es: acqua aqua) e di inversione (es: Loretta Laretta).

Dislessia di tipo MistoDislessia di tipo Misto: deficit delle vie visiva ed uditiva. Incapacità di leggere o lettura per tentativi (a partire da indizi minimi) di parole conosciute e sconosciute; scrittura caratterizzata da errori fonologici e di inversione.

Tipologie di Dislessia: il Sistema Boder

I diversi significati dei diversi INDICI NEUROPSICOLOGICI I diversi significati dei diversi INDICI NEUROPSICOLOGICI della valutazione dei bambini con Difficoltà di Lettura e della valutazione dei bambini con Difficoltà di Lettura e

ScritturaScrittura

1) Misure di Efficienza Intellettuale Generale (QI)

Indicano sia pur con notevole approssimazione la possibilità di essere in pari nei programmi scolastici. Molti bambini con Dislessia o Ritardo Non Specifico risultano

molto brillanti in prove di questo tipo. Essi hanno la possibilità di raggiungere gli obiettivi della programmazione scolastica.

2) Misure di particolari aree neuropsicologiche ( linguaggio orale, prassie costruttive, motricità fine)

Indicano aree dove possono coesistere particolari difficoltà. Si tratta di problemi che, in linea generale, vanno considerati giustapposti – senza “significato eziopatogenetico” -. E’ necessario, inoltre, ricordare che molti dati neuropsicologici attuali indicano che, ben lontano dall’avere difficoltà in queste aree, molti bambini con difficoltà di apprendimento

della lettura e scrittura hanno, in queste stesse aree, particolari doti (se solo queste vengono ricercate!)

DISLESSIE E “FORMAE MENTIS”:Le intelligenze multiple

Linguistica

Musicale

Logico-Matematica

Spaziale

Corporeo-Cinestesica

Personale

1+3 =A… b… c

Possibili Effetti della diagnosi di Difficoltà di Possibili Effetti della diagnosi di Difficoltà di Apprendimento sul bambino/ragazzo, la sua famiglia Apprendimento sul bambino/ragazzo, la sua famiglia

e l’ambiente psicosociale e l’ambiente psicosociale 11

POSITIVIPOSITIVI

• Evitare il misconoscimento della difficoltà

• Fornire al bambino/ragazzo e ai suoi genitori una “chiave di lettura” per la comprensione delle sue difficoltà (e quindi della propria storia “con” esse)

• Permettere di individuare e distinguere tra aiuti “riabilitativi”, “abilitativi” e “pedagogici”

• Distinguere tra responsabilità del problema e responsabilità nel collaborare ai possibili programmi di aiuto

Possibili Effetti della diagnosi di Difficoltà di Possibili Effetti della diagnosi di Difficoltà di Apprendimento sul bambino, la sua famiglia e Apprendimento sul bambino, la sua famiglia e

l’ambiente psicosociale l’ambiente psicosociale 22

NEGATIVINEGATIVI

• Stigmatizzare un problema come se appartenesse ad una categoria unica (“la dislessia, la disprassia, la disfasia …”) = spegnere la “curiosità” per il funzionamento cognitivo ed emotivo dell’individuo così come per le sue particolari vicende familiari

• Enfatizzare, in modo esclusivo, la dimensione riabilitativa o quella abilitativa

• Stabilire relazioni improprie con fattori eziologici non determinanti

• Fissare prognosi avventate e “lanciare” profezie che si autoavverano

ADHD: Criteri diagnostici (DSM-IV) A. Sei o più sintomi di Inattenzione o di Iperattività/Impulsività (presenti da almeno sei mesi). B. Alcuni dei sintomi esordiscono prima dei 7 anni di età. C. Disturbo presente in almeno due contesti (casa, scuola, gioco, etc.). D. Compromissione significativa del funzionamento globale (scolastico, sociale, occupazionale etc.). Specificare se: prevalentemente inattentivo prevalentemente iperattivo tipo combinato

Disturbi dell’Apprendimento criteri diagnostici: (DSM-IV) A. Il livello raggiunto nella lettura, scrittura e calcolo è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica (2 Deviazioni standard dalla media), al livello cognitivo e ad un’istruzione adeguata all’età. B. Compromissione significativa del funzionamento globale (apprendimento scolastico o di attività che richiedono capacità di letto-scrittura e calcolo).

DIAGNOSI DIFFERENZIALE: DSA / ADHD 1

L'ADHD può causare DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO, in quanto caratterizzato da:

- deficit di attenzione - impulsività - essere in continuo movimento - discontinua partecipazione alle attività scolastiche - insufficienti abilità strategiche e di organizzazione del lavoro che penalizzano inevitabilmente le prestazioni scolastiche e talvolta anche di gioco. Se l’iperattività, il deficit di attenzione e l’impulsività impediscono di seguire le attività didattiche e non si raggiunge il rendimento atteso in base allo sviluppo cronologico e al livello di scolarità, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio disturbo di attenzione/iperattività che causa difficoltà secondarie negli apprendimenti scolastici, cioè dovute all'ADHD.

- Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione di test standardizzati, rientrano entro i limiti normali MA è presente un deficit di prestazione o di performance dovuto ad altre cause (problemi attentivi, stile impulsivo, difficoltà di organizzazione dei compiti, etc). - Sono presenti i criteri necessari per la diagnosi di ADHD.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE: DSA / ADHD 2

- NON sono presenti i criteri necessari per la diagnosi di ADHD. (es. i sintomi si presentano solo in contesto scolastico). - Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione di test standardizzati, NON rientrano entro i limiti normali.

I DISTURBI DI APPRENDIMENTO DETERMINANO DIFFICOLTA’ ATTENTIVE, IMPULSIVITA’ E IPERATTIVITA’

I problemi di apprendimento sono così disabilitanti, da rispondere ai criteri di un disturbo specifico dell’apprendimento scolastico, determinando disattenzione, impulsività e iperattività secondarie, cioè dovute al DSA, a scuola e durante lo svolgimento dei compiti.

Le attività didattiche diventano origine di continui fallimenti e frustrazione, tanto che il bambino, pur con adeguate capacità cognitive, non riesce a ottenere buoni risultati scolastici, sviluppando problemi motivazionali e di immagine di sé che lo portano ad evitare i compiti, essere distratto, movimento, irrequieto e irritabile. Questo fa si che le manifestazioni comportamentali siano in buona parte sovrapponibili a quelle tipiche dell'ADHD, ma in quelle situazioni e contesti in cui viene richiesto lo svolgimento di compiti scolastici, lettura e scrittura.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE: DSA / ADHD 3

UN DISTURBO DI APPRENDIMENTO E UN DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA’ POSSONO ESSERE

COMPRESENTI.

Il bambino manifesta una maggiore compromissione a causa di due disturbi che si presentano contemporaneamente, rispondendo ai criteri necessari per la diagnosi di ADHD e a tutti i criteri necessari per la diagnosi di DSA. In questo caso il bambino sarà doppiamente penalizzato e il potenziale di miglioramento sarà probabilmente più limitato.

- Sono presenti criteri necessari per la diagnosi di ADHD. - Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione di test standardizzati, NON rientrano entro i limiti normali.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE: DSA / ADHD 4

La PROGNOSI … la difficoltà di lettura può compromettere gravemente l’apprendimento di persone altrimenti capaci e perfino la partecipazione e l’inserimento nel tessuto sociale di questi bambini … il fallimento iniziale dello studente nell’apprendimento della lettura può avere enormi conseguenze in termini di adattamento emotivo, tendenza alla delinquenza, problemi di abbandono degli studi, difficoltà ad ottenere un impegno …

Dipartimento della Sanità U.S.A., 1969

… il fallimento nella lettura è il più significativo fra i fattori, presi singolarmente, alla base di quelle forme di delinquenza che possono essere descritte come condotte antisociali aggressive …

Wright, 1974

… i Disturbi dell’Apprendimento che persistono nell’infanzia e nell’adolescenza possono indurre disturbi emotivi e comportamentali, aree di rischio nel tessuto educativo della società: nel nostro sistema educativo sono la causa più frequente di abbandono della scuola ed un problema che troviamo assai di frequente anche nei referti clinici e nei tribunali giovanili …

Satz, 1977

RIABILITAZIONE DELLA DISLESSIA: Abilitazione e Trattamento

LA LEGGE ITALIANA PER I DSA

ABILITAZIONE 1:

Viene condotta tramite strategie volte a sollevare il

soggetto dal compito di decodifica di testi scritti

consentendogli di utilizzare le proprie energie e capacità

cognitive per l’apprendimento di contenuti e nozioni.

RIABILITAZIONE DELLA DISLESSIA: Abilitazione e Trattamento 1

RIABILITAZIONE DELLA DISLESSIA: Abilitazione e Trattamento 2

ABILITAZIONE 2:

Consiste nell’utilizzo di:

- Misure compensative, cioè metodologie di apprendimento alternative

alla lettura, quali il sistema delle mappe concettuali (descrizioni

schematiche, precise e chiare dei concetti supportate anche da

immagini), l’utilizzo di materiale audiovisivo, schemi e riassunti del

materiale di studio.

- Misure dispensative, cioè regolamenti interni all’organizzazione

scolastica finalizzati a permettere tempi protratti di esecuzione delle

consegne, a proporre prove orali piuttosto che scritte, a ridurre i carichi

dell’attività scolastica.

TRATTAMENTO:

Ha lo scopo di aumentare l’efficienza del processo di lettura, scrittura e/o di calcolo.

Può essere differenziato in base al sottotipo di dislessia in:Metodi sublessicali (es: WINABC 4.0): utilizzano la metodologia del mascheramento sillabico (sub-lessicale) della parola. Indicati nella Dislessia di tipo Disfonetico.

Metodi lessicali (es: Metodo Geiger): basati sull’isolamento visivo di singole parole dal testo. Indicati nella Dislessia di tipo Diseidetico.

RIABILITAZIONE DELLA DISLESSIA: Abilitazione e Trattamento 3

DSA e l’ottica della PSICOPATOLOGIA dello SVILUPPO 1

L’ottica della Psicopatologia dello Sviluppo si propone come chiave di lettura delle diverse storie dei bambini con DSA

considerando ogni momento dell’itinerario di sviluppo come espressione del reciproco bilanciamento fra fattori di protezione e

fattori di vulnerabilità aggiuntiva.

Fattori Protettivi

Fattori di Vulnerabilità aggiuntiva

DSA e l’ottica della PSICOPATOLOGIA dello SVILUPPO 2

Il Disturbo di Apprendimento come EVENTO CRITICO 1

La difficoltà di apprendimento compare in età scolare come un evento il

più delle volte inaspettato visto che lo sviluppo negli anni precedenti è

avvenuto secondo modi e tempi sostanzialmente nella norma. Questo

evento costituisce una prova impegnativa per il bambino e i suoi genitori

perché impone a loro una modifica della concezione che hanno di

se stessi e una verifica sul campo della qualità protettiva e

confortante della loro relazione di attaccamento.

I COMPITI dei DIVERSI PROTAGONISTI 1

1) SISTEMA SCOLASTICO: collaborare alla SEGNALAZIONE del problema; attuare i PERCORSI ABILITATIVI

2) SISTEMA SANITARIO: gli Specialisti DESCRIVONO le caratteristiche del funzionamento secondo metodi standardizzati e condivisi dalla Comunità Scientifica; forniscono CONSULENZA ai genitori sui metodi di trattamento

I COMPITI dei DIVERSI PROTAGONISTI 2

3) FAMIGLIE: necessitano di una RICERCA attiva delle informazioni per diventare PARTNERS AGGIORNATI sia nel mondo della Scuola che in quello Sanitario.

Nota: utilità nel perseguire questo compito dell’adesione alle Associazioni (es. AID)

Certificazione evoluta 1

Il metodo clinico utilizzato nella nostra attività trova i suoi fondamenti nel concetto di “certificazione evoluta”.

Ciò che si intende per certificazione evoluta è riassumibile nei seguenti punti:

- condivisione esplicita con gli utenti dei riferimenti culturali e tecnici che guidano la nostra prassi diagnostica e terapeutica;

- sistematica verifica dei risultati sulla base di indici predefiniti, a distanza di un determinato intervallo di tempo.

Il protocollo applicato si articola nei seguenti punti:

1) individuazione del problema: richiesta relativa al problema

di apprendimento o a sintomi psicopatologici internalizzanti o

esternalizzanti; mascheramento diagnostico dovuto alla presenza di

problemi neurologici o di situazioni psicosociali complesse;

2) descrizione della gravità e della tipologia del problema: - utilizzo del Sistema Boder e di altre batterie diagnostiche;

- impostazione di un trattamento specifico per ciascun pattern di

dislessia (sublessicale o lessicale);

Certificazione evoluta 2

3) valutazione del livello di efficienza intellettuale generale (Scale Wechsler);

4) valutazione standardizzata degli esiti psicoaffettivi (Scala C-GAS);

5) conclusione dell’iter diagnostico: stesura e consegna di

una relazione contenente una formulazione diagnostica comprensibile

e utile in senso operativo per genitori e insegnanti;

6) verifica degli effetti del trattamento in incontri di follow up a scadenze definite.

Certificazione evoluta 3