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V.A.C. THERAPY® PER IL TRATTAMENTO DI LAPAROSTOMIA POST-INTERVENTO CHIRURGICO PER ASPORTAZIONE DI TUMORE DEL SIGMA E METASTASI DELLA PARETE ADDOMINALE S. BRUNI Infermiere esperto Wound Care Ambulatorio Lesioni Cutanee Croniche ASL 11 Empoli [email protected] M. ANTONINI - Infermiere Stomaterapista - Ambulatorio stomizzati ASL 11 Empoli [email protected] [email protected] G. MILITELLO - Infermiere Stomaterapista Ambulatorio stomizzati ASL 4 Prato [email protected] [email protected] CASE REPORT Il Sig. O.L. di anni 77 con una diagnosi di K Sigma, viene sottoposto al seguente intervento chirurgico: Sigmoidectomia; asportazione losanga parete add.le 20x10cm (metastasi); asportazione ulteriore metastasi peritoneale; posizionamento di protesi biologica (Permacol) 20x30cm a chiusura della fascia add.le; copertura della protesi con cute”. Successivamente alla comparsa di necrosi cutanea e sottocutanea in sede di pregressa incisione con esposizione della protesi biologica, il paziente viene sottoposto ad un secondo intervento chirurgico: “Resezione di ansa ileale per reperto di soluzione di continuo di 3cm. Chiusura parziale laparostomia, apposizione di nuova protesi biologica, ileostomia.” V ALUTAZIONE 1. Valutare il paziente Comorbilità (eziologia della lesione e dell’essudato) Farmaci Grado di cooperazione con la terapia Problemi psicosociali Stato nutrizionale 2. Valutare l’area della lesione Malattia localizzata, per es. insufficienza vascolare venosa o altre patologie cutanee Posizione della ferita 3. Valutare l’attuale medicazione In loco e dopo rimozione Come indicazione della quantità 4. Valutare l’essudato Colore Consistenza Odore 5. Valutare il letto e i margini della lesione Anamnesi della lesione Dimensioni Stadio di guarigione Infezione/ infiammazione Fistola/fistola esterna 6. Valutare la cute perilesionale Macerazione o escoriazione arrossamento o perdita di colore, consistenza spugnosa, disepitelizzazione V ALUTAZIONE DELL ’ESSUDATO COLORE, CONSISTENZA E ODORE DELL ESSUDATO SIGNIFICATO DEL COLORE DELL ESSUDATO CARATTERISTICA POSSIBILE CAUSA Trasparente, giallo ambra Essudato sieroso, spesso considerato “normale” . Può però essere associato ad infezione da batteri producenti fibrinolisina, come lo Staphylococcus aureus; può essere anche dovuto ad una fistola urinaria o linfatica. Torbido, lattiginoso o cremoso Può indicare la presenza di filamenti di fibrina (essudato fibrinoso:reazione all’infiammazione) o un’infezione (essudato purulento contenente leucociti e batteri). Rosato o rosso Dovuto alla presenza di eritrociti, indica danno capillare (essudato ematico o emorragico). VERDE PINDICARE UNINFEZIONE BATTERICA, PER ES. DA PSEUDOMONAS AERUGINOSA. Giallo o marrone Può essere dovuto alla presenza di slough o di materiale proveniente da una fistola enterica o urinaria. Grigio o blu Può essere collegato all’uso di medicazioni contenenti argento. Valutazione della medicazione:interazione con l’essudato Stato Indicatori ASCIUTTO Il fondo della ferita è secco; non vi sono segni visibili di umidità e la medicazione primaria non è macchiata; la medicazione potrebbe aderire alla ferita. NB Questo può essere l’ambiente tipico delle ferite ischemiche. UMIDO Sono visibili piccole quantità di liquido quando si rimuove la medicazione; la medicazione primaria può essere leggermente macchiata; la frequenza di cambio è appropriata al tipo di medicazione usato.mn. NB In molti casi questo è l’obiettivo della gestione dell’essudato. BAGNATO Sono visibili piccole quantità di liquido quando si rimuove la medicazione; la medicazione primaria è ampiamente macchiata, ma non satura; la frequenza di cambio è appropriata al tipo di medicazione usato. SATURO La medicazione primaria è impregnata; è necessario un cambio della medicazione più frequente; la cute perilesionale potrebbe essere macerata. GOCCIOLANTE LE MEDICAZIONI SONO SATURE E L ESSUDATO FUORIESCE DALLE MEDICAZIONI PRIMARIA E SECONDARIA BAGNANDO INDUMENTI ED OLTRE; È NECESSARIO UN CAMBIO MOLTO PIÙ FREQUENTE DI QUELLO RICHIESTO DAL TIPO DI MEDICAZIONE. STRATEGIE PER OTTENERE L AMBIENTE UMIDO OTTIMALE PER LA LESIONE Obiettivo Strategie AUMENTO DELL UMIDITÀ DELLA FERITA Scegliere una medicazione che trattenga o apporti umidità; Usare una versione più sottile (meno assorbente) dell’attuale medicazione; Diminuire la frequenza con cui la medicazione viene cambiata. MANTENIMENTO DELL UMIDITÀ DELLA FERITA Proseguire con la medicazione in uso. RIDUZIONE DELL UMIDITÀ DELLA FERITA USARE UNA VERSIONE PIÙ SPESSA (PIÙ ASSORBENTE) DELL ATTUALE MEDICAZIONE; P ASSARE AD UNA MEDICAZIONE IN GRADO DI GESTIRE PIÙ LIQUIDO; AGGIUNGERE O USARE UNA MEDICAZIONE SECONDARIA AD ALTO ASSORBIMENTO; AUMENTARE LA FREQUENZA CON CUI LA MEDICAZIONE PRIMARIA E/O SECONDARIA VIENE CAMBIATA. *NB È importante riesaminare ad intervalli regolari la strategia scelta e essere pronti ad adattarla secondo necessità. VAC THERAPY Applicazione di garze non-ad quali Jelonet oppure fitostimoline (per evitare fistole o altre complicanze). Successivamente garze siliconate per ridurre i traumatismi sul tessuto di granulazione. Per preparare la ferita all’innesto è stata infine utilizzata una matrice modulante di Proteasi (Promogran®). APPLICAZIONE DI V.A.C.® WHITE FOAM (SCHIUMA DI ALCOOL POLIVINILICO). Favorisce la sopravvivenza dell’innesto ed è ideale per le sottominature. Applicazione di V.A.C.® GRANUFOAM (SCHIUMA DI POLIURETANO). garantisce l’uniforme distribuzione della pressione negativa nel sito della ferita. La struttura idrofobica ed a pori aperti facilita la rimozione dell’essudato. CONCLUSIONI La VAC ha prodotto un ambiente chiuso e umido per la guarigione della ferita, ha ridotto la morte cellulare e la contaminazione batterica da parte di agenti patogeni esterni. Le dimensioni della ferita si sono considerevolmente ridotte, preparando l’ambiente ad un eventuale innesto cutaneo. La VAC ha consentito inoltre la rimozione dei fluidi in eccesso, riducendo l’edema e migliorando la perfusione nell’area della ferita favorendo la formazione del tessuto di granulazione.

Vac therapy - AIOSS 2010

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V.A.C. THERAPY® PER IL TRATTAMENTO DI LAPAROSTOMIA POST-INTERVENTO CHIRURGICO PER ASPORTAZIONE DI TUMORE DEL SIGMA E METASTASI DELLA PARETE ADDOMINALE

S. BRUNI – Infermiere esperto Wound Care – Ambulatorio Lesioni Cutanee Croniche ASL 11 Empoli – [email protected] M. ANTONINI - Infermiere Stomaterapista - Ambulatorio stomizzati ASL 11 Empoli – [email protected][email protected] G. MILITELLO - Infermiere Stomaterapista – Ambulatorio stomizzati ASL 4 Prato – [email protected][email protected]

CASE REPORT Il Sig. O.L. di anni 77 con una diagnosi di K Sigma, viene

sottoposto al seguente intervento chirurgico: “Sigmoidectomia; asportazione losanga parete add.le 20x10cm (metastasi); asportazione ulteriore metastasi

peritoneale; posizionamento di protesi biologica (Permacol) 20x30cm a chiusura della fascia add.le;

copertura della protesi con cute”. Successivamente alla comparsa di necrosi cutanea e

sottocutanea in sede di pregressa incisione con esposizione della protesi biologica, il paziente viene

sottoposto ad un secondo intervento chirurgico: “Resezione di ansa ileale per reperto di soluzione di

continuo di 3cm. Chiusura parziale laparostomia, apposizione di nuova protesi biologica, ileostomia.”

VALUTAZIONE

1. Valutare il paziente ■ Comorbilità (eziologia della lesione e dell’essudato) ■ Farmaci ■ Grado di cooperazione con la terapia ■ Problemi psicosociali ■ Stato nutrizionale

2. Valutare l’area della lesione ■ Malattia localizzata, per es. insufficienza vascolare venosa o altre patologie cutanee ■ Posizione della ferita

3. Valutare l’attuale medicazione ■ In loco e dopo rimozione ■ Come indicazione della quantità

4. Valutare l’essudato ■ Colore ■ Consistenza ■ Odore

5. Valutare il letto e i

margini della lesione

■ Anamnesi della lesione

■ Dimensioni

■ Stadio di guarigione

■ Infezione/

infiammazione

■ Fistola/fistola esterna

6. Valutare la cute perilesionale ■ Macerazione o escoriazione – arrossamento o perdita di colore, consistenza spugnosa, disepitelizzazione

VALUTAZIONE DELL’ESSUDATO

COLORE, CONSISTENZA E ODORE DELL’ESSUDATO

SIGNIFICATO DEL COLORE DELL’ESSUDATO

CARATTERISTICA POSSIBILE CAUSA

Trasparente, giallo

ambra

█ Essudato sieroso, spesso considerato “normale”. Può però essere associato ad infezione da

batteri producenti fibrinolisina, come lo Staphylococcus aureus; può essere anche dovuto

ad una fistola urinaria o linfatica.

Torbido, lattiginoso

o cremoso

█ Può indicare la presenza di filamenti di fibrina (essudato fibrinoso:reazione

all’infiammazione) o un’infezione (essudato purulento contenente leucociti e batteri).

Rosato o rosso █ Dovuto alla presenza di eritrociti, indica danno capillare (essudato ematico o emorragico).

VERDE █ PUÒ INDICARE UN’INFEZIONE BATTERICA, PER ES. DA PSEUDOMONAS AERUGINOSA.

Giallo o marrone █ Può essere dovuto alla presenza di slough o di materiale proveniente da una fistola

enterica o urinaria.

Grigio o blu █ Può essere collegato all’uso di medicazioni contenenti argento.

Valutazione della medicazione:interazione con l’essudato

Stato Indicatori

ASCIUTTO Il fondo della ferita è secco; non vi sono segni visibili di umidità e la medicazione primaria non è

macchiata; la medicazione potrebbe aderire alla ferita.

NB Questo può essere l’ambiente tipico delle ferite ischemiche.

UMIDO Sono visibili piccole quantità di liquido quando si rimuove la medicazione; la medicazione

primaria può essere leggermente macchiata; la frequenza di cambio è appropriata al tipo di

medicazione usato.mn.

NB In molti casi questo è l’obiettivo della gestione dell’essudato.

BAGNATO Sono visibili piccole quantità di liquido quando si rimuove la medicazione; la medicazione

primaria è ampiamente macchiata, ma non satura; la frequenza di cambio è appropriata al tipo di

medicazione usato.

SATURO La medicazione primaria è impregnata; è necessario un cambio della medicazione più frequente;

la cute perilesionale potrebbe essere macerata.

GOCCIOLANTE LE MEDICAZIONI SONO SATURE E L’ESSUDATO FUORIESCE DALLE MEDICAZIONI PRIMARIA E

SECONDARIA BAGNANDO INDUMENTI ED OLTRE; È NECESSARIO UN CAMBIO MOLTO PIÙ FREQUENTE

DI QUELLO RICHIESTO DAL TIPO DI MEDICAZIONE.

STRATEGIE PER OTTENERE L’AMBIENTE UMIDO OTTIMALE PER LA LESIONE

Obiettivo Strategie

AUMENTO DELL’UMIDITÀ DELLA

FERITA

Scegliere una medicazione che trattenga o apporti umidità;

Usare una versione più sottile (meno assorbente) dell’attuale medicazione;

Diminuire la frequenza con cui la medicazione viene cambiata.

MANTENIMENTO DELL’UMIDITÀ DELLA

FERITA

Proseguire con la medicazione in uso.

RIDUZIONE DELL’UMIDITÀ

DELLA FERITA

USARE UNA VERSIONE PIÙ SPESSA (PIÙ ASSORBENTE) DELL’ATTUALE

MEDICAZIONE;

PASSARE AD UNA MEDICAZIONE IN GRADO DI GESTIRE PIÙ LIQUIDO;

AGGIUNGERE O USARE UNA MEDICAZIONE SECONDARIA AD ALTO

ASSORBIMENTO;

AUMENTARE LA FREQUENZA CON CUI LA MEDICAZIONE PRIMARIA E/O

SECONDARIA VIENE CAMBIATA. *NB È importante riesaminare ad intervalli regolari la strategia scelta e essere pronti ad adattarla secondo necessità.

VAC

THERAPY

• Applicazione di garze non-ad quali Jelonet oppure fitostimoline (per evitare fistole o altre complicanze). Successivamente garze siliconate per ridurre i traumatismi sul tessuto di granulazione. Per preparare la ferita all’innesto è stata infine utilizzata una matrice modulante di

Proteasi (Promogran®).

• APPLICAZIONE DI V.A.C.® WHITE FOAM

(SCHIUMA DI ALCOOL POLIVINILICO). Favorisce la sopravvivenza dell’innesto ed è ideale per le sottominature.

• Applicazione di V.A.C.® GRANUFOAM

(SCHIUMA DI POLIURETANO). garantisce l’uniforme distribuzione della pressione negativa nel sito della ferita. La struttura idrofobica ed a pori aperti facilita la rimozione dell’essudato.

CONCLUSIONI La VAC ha prodotto un ambiente chiuso e umido per la guarigione della ferita, ha ridotto la morte cellulare e la contaminazione batterica da parte di agenti patogeni esterni. Le dimensioni della ferita si sono considerevolmente ridotte, preparando l’ambiente ad un eventuale innesto cutaneo. La VAC ha consentito inoltre la rimozione dei fluidi in eccesso, riducendo l’edema e migliorando la perfusione nell’area della ferita favorendo la formazione del tessuto di granulazione.