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LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2014 TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE ARTICOLARI CON COLLAGEN MEDICAL DEVICES – STUDIO CLINICO SU 257 PAZIENTI TREATMENT OF THE ARTICULAR PATHOLOGIES WITH COLLAGEN MEDICAL DEVICES – CLINICAL STUDY IN 257 PATIENTS M. Ottaviani CLINICAL INTRODUZIONE Il collagene è una glicoproteina caratte- rizzata da una struttura in cui si ripete un modulo base semplice: più molecole di collagene si uniscono a formare una fibrilla collagene; questa unione avvie- ne con la modalità di “slittamento” di ogni singola molecola su quella supe- riore pari ad ¼ della propria lunghezza. Il collagene è la principale proteina strut- turale extracellulare presente nei Tessuti connettivo ed osseo della maggior parte degli animali. Nell’uomo la sua sintesi ini- zia a diminuire mediamente intorno al 50° anno di età, con la conseguente evoluzione verso quadri di degenerazione cartilaginea e tendinea e l’inevitabile sviluppo di artrosi e tendinopatie. Dal momento che queste forme degenerative sono assai frequenti e sfociano spesso in quadri sintomatologici le cui principali caratteristiche sono dolore e rigidità articolare, ben si comprende l’im- portanza di poter disporre di strumenti te- rapeutici che consentano al medico non solo di limitare questa evoluzione degene- rativa, ma anche, in determinati casi, di in- durre la regressione di tali processi. Questo lavoro nasce dall’osservazione di 257 pazienti affetti da patologie articolari e tendinee di frequente riscontro nella prati- ca clinica, tutti trattati mediante la sommi- nistrazione intra- e peri-articolare esclusi- vamente con i Collagen Medical Devices. I dati sono stati rilevati attraverso Questio- nari di autovalutazione validati dall’O.M.S. che hanno consentito di evidenziare una significativa efficacia di questi presidi nel circoscrivere i problemi di degenerazione articolare e tendinea. COLLAGEN MEDICAL DEVICE, COLLAGENE, ARTROSI, TENDINOPATIA, DOLORE SUMMARY: Collagen is the main extracellular structural protein which is to be found in Connective Tissue and Bone Tissue of most animals. In humans aged about 50 years its synthesis begins to reduce, with the consequent cartilage and tendon degeneration and the unavoidable development of osteoarthritis and tendonitis. Since these degenerative pathologies are very frequent and evolve in pain and joint stiffness, it is of extreme importance to have tools helping the Medical Doctors not only to limit this degenerative evolution, but also, in certain cases, to induce its regression. This study was conducted on 257 patients with joint and tendon disorders (Impingement Syndrome, Shoulder Tendinopathy, Hip Arthritis, Knee Arthritis, Rizoartrosis, Achilles Tendinopathy) frequently reflected in clinical evidence, such as pain and joint stiffness; they were all treated exclusively with local injections of Collagen Medical Devices. The data were collected through self-assessment Scales, validated by W.H.O., and the results have underlined a significant usefulness of the Collagen MD in containing the problems of degeneration of the articular Apparatus. KEY WORDS: COLLAGEN MEDICAL DEVICE, COLLAGEN, OSTEOARTHRITIS, TENDON DEGENERATION, PAIN RIASSUNTO PAROLE CHIAVE 11 Si viene così a costituire una sorta di muro in cui i singoli mattoni costitutivi sono sfasati tra loro in modo da produr- re una notevole resistenza sia nei con- fronti delle forze tangenziali incidenti, sia nei confronti delle forze perpendico- lari incidenti (FIG. 1). – Questa caratteristica disposizione for- nisce alla struttura collagenica una no- tevole robustezza in termini di resisten- 67 FIG. 1 Struttura del collagene. 1: Zuccheri legati al collagene. Correlazione dello zucchero (precipitazioni nere) alla periodicità delle fibrille collagene (ME 112.000X); 2: Sezione di fibrilla collagene (ME 240.000X). Un ciclo di 67 nm (670 A) si forma sulla base di molecole di collagene ogni volta slittate di ¼ della propria lunghezza. In Milani L. Voce bibliografica 8. Milani L., 2010

Medical devices

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2014

TRATTAMENTO DELLEPATOLOGIE ARTICOLARI CONCOLLAGEN MEDICAL DEVICES – STUDIO CLINICO SU 257 PAZIENTI

TREATMENT OF THE ARTICULAR PATHOLOGIES WITHCOLLAGEN MEDICAL DEVICES – CLINICAL STUDY IN 257 PATIENTS

M. Ottaviani

CLIN

ICAL

INTRODUZIONE

Il collagene è una glicoproteina caratte-rizzata da una struttura in cui si ripeteun modulo base semplice: più molecoledi collagene si uniscono a formare unafibrilla collagene; questa unione avvie-ne con la modalità di “slittamento” diogni singola molecola su quella supe-riore pari ad ¼ della propria lunghezza.

Il collagene è la principale proteina strut-turale extracellulare presente nei Tessuticonnettivo ed osseo della maggior partedegli animali. Nell’uomo la sua sintesi ini-zia a diminuire mediamente intorno al 50°anno di età, con la conseguente evoluzioneverso quadri di degenerazione cartilagineae tendinea e l’inevitabile sviluppo di artrosie tendinopatie. Dal momento che questeforme degenerative sono assai frequenti esfociano spesso in quadri sintomatologicile cui principali caratteristiche sono doloree rigidità articolare, ben si comprende l’im-portanza di poter disporre di strumenti te-rapeutici che consentano al medico nonsolo di limitare questa evoluzione degene-rativa, ma anche, in determinati casi, di in-durre la regressione di tali processi.Questo lavoro nasce dall’osservazione di257 pazienti affetti da patologie articolari etendinee di frequente riscontro nella prati-ca clinica, tutti trattati mediante la sommi-nistrazione intra- e peri-articolare esclusi-vamente con i Collagen Medical Devices. I dati sono stati rilevati attraverso Questio-nari di autovalutazione validati dall’O.M.S.che hanno consentito di evidenziare unasignificativa efficacia di questi presidi nelcircoscrivere i problemi di degenerazionearticolare e tendinea.

COLLAGENMEDICAL DEVICE, COLLAGENE, ARTROSI,TENDINOPATIA, DOLORE

SUMMARY: Collagen is the main extracellularstructural protein which is to be found inConnective Tissue and Bone Tissue of mostanimals. In humans aged about 50 years itssynthesis begins to reduce, with the consequentcartilage and tendon degeneration and theunavoidable development of osteoarthritis andtendonitis. Since these degenerative pathologies are veryfrequent and evolve in pain and joint stiffness, itis of extreme importance to have tools helpingthe Medical Doctors not only to limit thisdegenerative evolution, but also, in certaincases, to induce its regression.This study was conducted on 257 patients withjoint and tendon disorders (ImpingementSyndrome, Shoulder Tendinopathy, HipArthritis, Knee Arthritis, Rizoartrosis, AchillesTendinopathy) frequently reflected in clinicalevidence, such as pain and joint stiffness; theywere all treated exclusively with local injectionsof Collagen Medical Devices. The data werecollected through self-assessment Scales,validated by W.H.O., and the results haveunderlined a significant usefulness of theCollagen MD in containing the problems ofdegeneration of the articular Apparatus.

KEY WORDS: COLLAGEN MEDICAL DEVICE,COLLAGEN, OSTEOARTHRITIS, TENDONDEGENERATION, PAIN

RIASSUNTO

PAROLE CHIAVE

11

Si viene così a costituire una sorta dimuro in cui i singoli mattoni costitutivisono sfasati tra loro in modo da produr-re una notevole resistenza sia nei con-fronti delle forze tangenziali incidenti,sia nei confronti delle forze perpendico-lari incidenti (FIG. 1).– Questa caratteristica disposizione for-nisce alla struttura collagenica una no-tevole robustezza in termini di resisten-

67

FIG. 1

Struttura del collagene.

1: Zuccheri legati al collagene.

Correlazione dello zucchero

(precipitazioni nere) alla periodicità

delle fibrille collagene

(ME 112.000X);

2: Sezione di fibrilla collagene

(ME 240.000X).

Un ciclo di 67 nm (670 A) si forma

sulla base di molecole di

collagene ogni volta slittate di ¼

della propria lunghezza.

– In Milani L. Voce bibliografica 8.

Milani L., 2010

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za, estensibilità ed incomprimibilità,ma al tempo stesso vengono assicurateplasticità, flessibilità, possibilità di tor-sione e grande resistenza al carico.

Quasi tutte le articolazioni, per esserefunzionali, devono possedere due carat-teristiche apparentemente contrastanti:stabilità e mobilità.

I sistemi di stabilizzazione articolaresono rappresentati da strutture che defi-niscono il Comparto Extra-articolare edil Comparto Intra-articolare; il collage-ne è abbondantemente presente in en-trambe queste strutture.

– Il Comparto Extra-articolare è rappre-sentato da legamenti, capsula articola-

re, tendini e muscoli; il Comparto Intra-Articolare è costituito da legamenti (so-lo per le articolazioni di ginocchio e an-ca) e da cartilagine articolare (FIG. 2).

Una delle cause più importanti di dolo-re distrettuale articolare è la lassità dellestrutture di stabilizzazione intra- ed ex-tra-articolari; i sistemi di contenimentolassi producono ipermobilità articolare,soprattutto in direzioni ed angolaturenon fisiologiche che da un lato usuranoprecocemente ed ulteriormente i sistemidi contenimento stessi, e dall’altro ope-rano verso una progressiva degenera-zione cartilaginea.

Il supporto meccanico fornito dal colla-gene rappresenta un’efficace impalca-tura naturale di sostegno.

Nell’uomo la biosintesi di collagene ini-zia a ridursi dai 55-60 anni di vita (FIG. 3);da quest’età si assiste al deperimentoquantitativo e qualitativo delle strutturearticolari. In particolare, per quanto concernel’Apparato locomotore, le superfici car-tilaginee si assottigliano e degeneranosviluppando artrosi, mentre le strutturetendinee e legamentose diventano me-no elastiche e vanno incontro a quadridi tendinosi e tendinopatie di variogrado.

Spesso nelle patologie dell’Apparato lo-comotore, l’evidenza diagnostica stru-mentale (Rx, ecografia, ecc.) non corri-sponde a quella clinica. – Già nel 1954 Lucherini e Coll. distin-guevano tra Artrosi STATO e Artrosi MA-LATTIA.

Col termine Artrosi Stato si intende il fi-siologico quadro di invecchiamento ar-ticolare età-correlato; si tratta di unacondizione parafisiologica che non de-termina alcun quadro clinico e che vie-ne spesso riscontrata occasionalmente-nell’ambito di un’indagine strumentaleeffettuata per altri motivi (es. traumati-smo).

Tuttavia, quando l’artrosi dà segno di séprovocando i caratteristici sintomi d’e-

4 - Muscolo-tendine

3 - Legamento/i extra-articolare/i

2 - Capsula articolare

Cartilaginearticolare

1 - Membrana sinoviale

FIG. 2

Apparato di

Contenzione Extra-

articolare.

– Da Milani L.

Voce bibliografica 8.

Milani L., 2010

FIG. 3

Biosintesi di collagene, proteoglicani ed elastina correlati all’età.

– In Heine H., modificato da Milani L. Voce bibliografica 8.

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sordio, quali stiffness ed algie articolari,allora si parla di Artrosi Malattia.

Gli osteofiti sono proliferazioni irrego-lari del Tessuto osseo, a forma di beccoo di cresta, che si formano in prossimitàdi articolazioni alterate da processi pa-tologici di varia natura, ma soprattuttoin caso di artrosi; la loro presenza puòcomportare disturbi di vario tipo, con li-mitazione dei movimenti dell’articola-zione o compressione e irritazione dellestrutture vicine, particolarmente i raminervosi o le inserzioni tendinee. Gli osteofiti rappresentano il tentativoche il Tessuto osseo attua per ampliarela superficie dei capi articolari, laddovequesti sono degenerati dall’artrosi, neltentativo di stabilizzare l’articolazione(FIG. 4).

Spesso – inoltre – si rinvengono quadriecografici o di imaging RMN in cui sievidenziano lesioni tendinee anchecomplete o multiple, pur in presenza diuna sintomatologia scarsa o nulla; d’al-tro canto, esistono situazioni in cui l’in-tegrità tendinea coincide con un quadroalgico e di impotenza funzionale moltoaccentuata.

Per quanto riguarda il sotto-Apparatotendineo-legamentoso, possiamo distin-guere dal punto di vista anatomo-pato-logico tra tendiniti o tenosinoviti, tendi-nosi e lesioni tendinee di vario grado.

– Le tendiniti o tenosinoviti sono quadriinfiammatori del tendine ed, eventual-mente, della sua guaina, in presenza omeno di versamento peritendineo; pos-sono essere conseguenza sia di unevento traumatico, sia di un sovraccari-co funzionale.

Quando in un quadro di flogosi inizia-no i processi riparativi dell’elementocolpito, il tessuto cicatriziale che si for-ma è un connettivo privo delle caratte-ristiche di elasticità e di resistenza tipi-che del tendine nativo; ciò rende lastruttura più esposta a rischi di rotturaparziale o completa. – Per questo motivo, un processo in-fiammatorio a carico di una struttura

tica e vengono impiegati sia a livello si-stemico sia localmente (es. infiltrazionisteroidee intra-articolari). Esistono alcuni altri medicinali, la cuireale efficacia non viene riconosciutada tutti gli Autori, che produrrebberouna lenta azione di condroprotezione:si tratta di glucosamina-solfato, condroi-tin-solfato ed acido ialuronico. È indubbio che l’impiego locale e –quindi – mediante infiltrazione intra-ar-ticolare dell’acido ialuronico amplifichila sua efficacia; il trattamento – in que-sto caso – viene definito “visco-supple-mentazione” e determina un effetto lu-brificante ed ammortizzante.

Fino a non molti anni fa l’artrosi venivaconsiderata una malattia degenerativaprogressiva; successivamente, con l’im-piego degli “Integratori cartilaginei”, èiniziata una campagna preventiva neiconfronti della progressione dell’artrosi.– Da qualche anno la Low Dose Medi-cine consente di affermare che l’artrosipossa essere considerata un processoreversibile, almeno parzialmente. In considerazione del continuo aumen-to dell’età media della popolazione èevidente che poter disporre di strumentiin grado di mantenere elevati gli stan-dard qualitativi della vita nonostante ilchrono-aging rappresenti un’importanteconquista.

tendineo-legamentosa non va sottova-lutato, ma – piuttosto – tenuto sottostretto controllo ed arginato quantoprima.

Anche sulla base della nostra esperien-za, possiamo sicuramente affermare chenon sempre l’evidenza clinica e quelladiagnostica coincidono.

In Italia l’artrosi rappresenta il 72,6%delle malattie reumatiche ed è respon-sabile del 70% dei casi di dolore cro-nico.L’approccio terapeutico possibile neiconfronti dell’artrosi, così come dellapatologia tendinea, può essere di variotipo:– educativo– farmacologico– riabilitativo– chirurgico.

L’approccio educativo è rappresentatodal miglioramento dello stile di vita checomprende interventi di educazionesanitaria, l’impiego di tutori laddovenecessari ed un eventuale calo ponde-rale.

I farmaci convenzionali impiegati neltrattamento dell’artrosi e delle tendino-patie (FANS, COXIB, Paracetamolo, Ste-roidi, Oppioidi) hanno azione sintoma-

FIG. 4

Quadro Rx della colonna L-S di un individuo gravemente lombalgico senza alterazioni scheletriche

artrosiche (1); di una colonna L-S con importanti segni radiologici di degenerazione artrosica (2)

in paziente asintomatico; osteofiti (3).

(3)(2)(1)

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Gli elementi di sostegno articolare lassiprovocano la stimolazione di nocirecet-tori locali, oltre a tensioni e sollecitazio-ni eccessive: questo spiega perché il rin-forzo di queste strutture non è solo rige-nerativo, ma anche antalgico.

– Queste caratteristiche si traducono di-rettamente in proprietà organolettiche: ilcollagene è uno strutturante di tessuto(proteina strutturale) e possiede – inoltre– anche qualità lubrificanti.

– Su queste basi si fonda la sostanzialedifferenza tra le proprietà del collagenee quelle dell’acido ialuronico. Quest’ultimo è solo un lubrificante (altaviscosità) della cavità articolare, cheagisce esclusivamente nel Comparto In-tra-articolare, prevalentemente nellegrandi articolazioni.

I Collagen Medical Devices sono pro-dotti iniettabili costituiti da collagene diorigine suina (i tessuti di suino possie-dono un elevato contenuto in collage-ne) e da una sostanza definita ancillareo veicolante, di origine vegetale o mi-nerale, caratterizzata da un particolaretropismo per gli specifici distretti arti-colari.

Grazie ad un processo di filtrazionetangenziale, associato a sterilizzazioneed al controllo del peso molecolare, siottiene un prodotto puro e con carat-teristiche chimico-fisiche standardiz-zate.

Poter disporre dei Collagen MedicalDevices che possono essere iniettati lo-calmente è un fattore determinante nelprocesso di riparazione che segue l’in-tervento anti-infiammatorio.

Il collagene agisce anche e prevalente-mente sulle strutture del Comparto Ex-tra-articolare (capsula, legamenti, tendi-ni) di piccole, medie e grandi articola-zioni.

Inoltre l’acido ialuronico è efficace neicasi di modesta e media gravità clinica,mentre il collagene è efficace anche neicasi più gravemente compromettenti lamotricità del paziente: rimette al pro-prio posto i mattoni dove il muro erasbrecciato.

– I Collagen Medical Devices possonoessere utilizzati da soli o in associazio-ne domiciliare con farmaci, sia conven-zionali, sia low dose; inoltre nel pro-gramma terapeutico possono esservi as-sociati altri trattamenti, sia di tipo farma-cologico sistemico, sia di tipo riabilita-tivo.

MATERIALI E METODI

In questo studio clinico sono stati inclu-si 257 pazienti (36,5% M; 63,5% F).L’età media era di 58,7 anni, con range32-82 anni. In TAB. 1 sono esposti i Distretti articolariconsiderati e trattati e le relative caratte-ristiche epidemiologiche della casistica.

In particolare, a motivo del tipo di Scalavalutativa utilizzata, il Gruppo “Spalla eArto Superiore (AS)” comprendeva 124pazienti con patologie strettamente lo-calizzate alla spalla (Sindrome da con-flitto della cuffia dei rotatori, con possi-bili lesioni tendinee); i restanti 23 eranovariamente distribuiti tra rizoartrosi, epi-condiliti e cisti tendinee del polso. Per questo motivo, si è deciso di analiz-zare i risultati di questi due sotto-Gruppiin modo indipendente (FIG. 5).

Per quanto riguarda il Gruppo “Ginoc-chio”, tutti i 53 casi trattati erano staticlassificati come gonartrosi di stadio I,IIe III della Scala radiologica di KellgrenLawrence.

Nel Gruppo “Anca”, le articolazioni co-xo-femorali trattate erano affette da co-

Localizzazione

Numerototale

Età

media anni

SPALLA e ARTO SUPERIORE

30%

66%

30%

20%

70%

34%

70%

80%

147

53

30

27

53,5

67,5

67

43,3

34-78

55-82

53-78

32-63

M

F

Rangeanni

GINOCCHIO

ANCA

ACHILLEO

TAB. 1

Casistica generale. Distribuzione dei pazienti per sesso ed età.

150

250

300

200

0

100

Numero

50

Età media anni

124

23

53

30

27

49,3

57,8

67,5

67

43,3

Spalla AS Ginocchio Anca Achilleo

FIG. 5

Casistica generale.

– Numero ed età

media dei pazienti

inclusi nello studio

per singola

patologia

considerata.

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RISULTATI

Tutti i pazienti inclusi in questo studiohanno concluso il trattamento. Nessuno ha riportato alcun effetto col-laterale dopo la somministrazione deiCollagen Medical Devices. Nei casi in cui il paziente assumeva far-maci anti-aggreganti o dicumarolici, sisono evidenziate piccole aree ecchimo-tiche nel sito di inoculazione, peraltroriassorbitesi in breve tempo e senza par-ticolari provvedimenti.

Tutti i pazienti hanno ridotto in modoimportante il consumo di farmaci con-venzionali: nel 75% ≈ dei casi la loroassunzione non è più stata ritenuta ne-cessaria.

– Degli 8 pazienti in terapia con anal-gesici oppioidi, 3 hanno proseguito conl’assunzione di tali farmaci, pur ridu-cendo il dosaggio in modo significativo;i restanti 5 hanno sospeso gradualmentel’assunzione.

La sintomatologia algica ha general-mente iniziato a ridursi già dalla 4ª-5ªsomministrazione: nei casi di Sindromeda conflitto scapolo-omerale e nelletendinopatie sia dell’Achilleo sia del go-mito i risultati positivi sul dolore sonostati i più tardivi ad evidenziarsi.

Nelle forme artrosiche, sia a carico delginocchio sia a carico dell’articolazionecoxo-femorale, il primo effetto che i pa-zienti riferivano era una sensazione dimaggiore escursione articolare; talesensazione veniva percepita dai pazien-ti già dopo le prime 2-3 sedute.

Un caso particolarmente complesso èstato quello di un M affetto da Policite-mia, in cui coesisteva un grave quadrodi gonartrosi, coxartrosi ed artrosi sca-polo-omerale con rilevante impotenzafunzionale; questo è stato il caso in cuiil miglioramento valutato mediante iQuestionari utilizzati nel presente stu-dio è stato scarso; tuttavia, in conside-razione del quadro clinico iniziale, èpossibile affermare che questo sia stato

xartrosi primitiva di lieve e media entità(I e II stadio); in questo Gruppo (30 pa-zienti), è stata presa in considerazioneanche la complessione del paziente, in-cludendo nello studio solo individui dalfisico normale, in modo da consentireall’ago impiegato di raggiungere la zonaperi-capsulare.

Nell’ambito del Gruppo “Achilleo”,tutti i casi trattati erano rappresentatida tendinopatie dell’Achilleo monoe/o bilaterali; in questo distretto, sonostati trattati anche 11 casi di tendinitecon essudato documentato ecografica-mente.

A tutti i pazienti è stato presentato il ti-po di trattamento che veniva loro pro-posto, le sostanziali differenze che que-sto avrebbe comportato rispetto ad unanalogo trattamento infiltrativo con aci-do ialuronico o altri medicinali low do-se, ed è stato fatto firmare il consensoinformato.

I rilievi clinici e sintomatologici dei pa-zienti inclusi sono stati raccolti median-te Questionari di valutazione ricono-sciuti dall’O.M.S., in particolare:• il sintomo Dolore è stato quantifi-

cato mediante una Scala visuale a5 punti, in cui “0” = assenza di do-lore e “5” = dolore insopportabile;

• D.A.S.H. (Disability for Arm, Shoul-der and Hand) per la spalla, il gomi-to e la mano-polso (range 0-100 do-ve 0 corrisponde ad assenza di dis-abilità) (TAB. 2);

• Oxford Knee Score per il ginocchio(range 48-0, dove 48 corrisponde adassenza di disabilità) (TAB. 3);

• Oxford Hip Score per l’anca (range48-0, dove 48 corrisponde ad assen-za di disabilità) (TAB. 4);

• VISA-A (Victorian Institute of SportAssesment – Achilleus) per il tendineAchilleo (range 68-0, dove 68 cor-risponde ad assenza di disabilità)(TAB. 5).

I Questionari sono compilati dal pa-ziente; il Questionario dedicato è statosomministrato alla prima visita ed allafine del trattamento.

Ai pazienti sono state somministrate in-filtrazioni intra-articolari (spalla, gomi-to, polso, mano e ginocchio), peri-cap-sulari (anca) e locali (tendini) utilizzan-do i corrispondenti MDs; sono state uti-lizzate siringhe monouso da 5 cc, aghi23G x 1-1/2 - mm 0,60 x 40 per la infil-trazione in anca, ginocchio e spalla, oaghi 26G x 1/2 - mm 0,40 x 16 per la in-filtrazione nella/nel mano, polso, gomi-to e piede.

Prima della somministrazione, la cute èstata detersa mediante un prodotto li-quido a base di sale quaternario di am-monio.

– Nei distretti dove la somministrazioneè stata effettuata per via intra-articolare,sono stati impiegati guanti sterili chirur-gici; la pulizia dell’area di inoculazioneè stata particolarmente accurata ed ef-fettuata mediante garze sterili imbibitecon Betadine chirurgico. In alcuni distretti, particolarmente ricchidi terminazioni nervose sensitivo-dolori-fiche, è stato impiegato “ghiaccio” spraya scopo anestetico.

Le iniezioni hanno avuto cadenza bi-settimanale per 5 settimane consecu-tive.

– I pazienti che hanno seguito il tratta-mento per patologie degenerative cro-niche (gonartrosi, coxartrosi, rizoartrosied un caso di grave tendinopatia dell’A-chilleo relativo ad una ballerina semi-professionista) hanno proseguito con untrattamento di mantenimento (1sedutaa cadenza mensile per 6 mesi consecu-tivi, poi a cadenza trimestrale). In nessun caso è stata suggerita la so-spensione o la variazione delle terapiefarmacologiche in corso; ai pazientiche facevano sistematico uso di FANSo Paracetamolo è stato suggerito di far-vi ricorso solo in caso di reale biso-gno. Per gli 8 pazienti che assumevano so-stanze analgesiche oppioidi, è stata par-ticolarmente monitorata l’evoluzionedel sintomo dolore, al fine di ridurregradualmente la posologia di questi far-maci.

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TAB. 2

D.A.S.H.

– Questionario D.A.S.H. (Disability for Arm, Shoulder and Hand).

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TAB. 3 TAB. 4

O.K.S. - OXFORD KNEE SCORE O.H.S. - OXFORD HIP SCORE

– Questionario O.K.S. (Oxford Knee Score). – Questionario O.H.S. (Oxford Hip Score).

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il paziente più soddisfatto dal trattamen-to ricevuto.

– Infatti, in un primo tempo abbiamotrattato esclusivamente le spalle e soloin una fase successiva, su insistente ri-chiesta del paziente, abbiamo trattatoanche le ginocchia. In seguito valuteremo se e quando in-tervenire sulle coxo-femorali.

� Dolore

La Scala di valutazione del dolore ha ri-portato la riduzione da 3,06 (valore me-dio iniziale comprensivo di tutti i casianalizzati) al valore finale di 1,34. – La variazione del dolore nei singoli di-stretti è illustrata in FIG. 6.

� Gruppo Spalla e Arto Superiore(FIG. 7)

D.A.S.H. è un Questionario di valuta-zione che considera diverse situazionidella quotidianità con cui il pazientedeve confrontarsi (invalidità a carico deimovimenti della spalla, della mano edel gomito). Il punteggio peggiore è 100 e descriveuna situazione estremamente invalidan-te; il quadro di normalità conferisce unpunteggio pari a 0.

Nella casistica affrontata in questo lavo-ro relativamente alla Spalla, si è passatida un valore medio iniziale di 78,7 adun valore finale di 17,3. Per quanto riguarda il Gruppo Arto Su-periore, dal valore medio iniziale di66,8 si è raggiunto il punteggio di 18,2.

– In questo caso, l’utilizzo della D.A.S.H.si è rivelato una scelta discutibile inquanto questa riunificava tutti i risultatirelativi a distretti tra loro diversi.

È nostra intenzione, in futuro, utilizzareuna Scala dedicata come la OxfordShoulder Score per la valutazione dellafunzionalità della spalla.

� Gruppo Ginocchio

Oxford Knee Score (D.S.K.) è una Scalavalutativa, che comprende diverse si-tuazioni di vita quotidiana di facile ri-scontro.Il paziente viene invitato a riferire leproprie risposte relative ai 4 mesi prece-denti la compilazione; per ovvi motivitemporali, la compilazione post-tratta-mento è stata riferita al momento stessodella compilazione. Il punteggio 0 corrisponde alla situazio-ne più compromessa, mentre la condi-zione di funzionalità integra corrispon-de ad un punteggio pari a 48.

Nei 53 pazienti inclusi (FIG. 8), il pun-teggio di partenza era mediamente di13,6, mentre a fine trattamento si rag-giungeva il punteggio di 35,8.

A questi pazienti è stato proposto, a finetrattamento, di proseguire con un tratta-mento di mantenimento, per poter con-solidare i risultati raggiunti: tutti i pa-zienti hanno accettato di proseguire iltrattamento, dichiarandosi soddisfatti efiduciosi. I miglioramenti conseguiti sisono mantenuti nei mesi. In alcuni casi la situazione è ulterior-mente migliorata, ma per poter quantifi-care questi dati sarà necessario valutarela situazione clinica individualmente.

� Gruppo Anca

Oxford Hip Score (O.H.S.) è una Scaladi valutazione della funzionalità dell’ar-ticolazione coxo-femorale. Il paziente deve rispondere circa le sueprestazioni motorie nella quotidianità.Anche in questo caso i pazienti sonostati invitati a rispondere al Questiona-rio di fine trattamento, riportando le

TAB. 5 V.I.S.A.-A– Questionario

V.I.S.A. -A

(Victorian Institute of

Sport Assesment-

Achilleus -A).

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2014

proprie risposte al momento valutativo. Una completa integrità articolare corri-sponde a 48 punti; il quadro clinico dimassima compromissione ha valore 0.

È necessario ricordare che i pazienti ap-partenenti questo Gruppo presentavanoevidenze radiografiche di I-II stadio, fasiqueste della malattia in cui emergono ildolore e la compromissione funzionale. In questo Gruppo si è passati da un pun-teggio iniziale medio di 10,2 (indicativodi una compromissione piuttosto rile-vante nel contesto generale) ad un pun-teggio finale di 37,2 (FIG. 9).

� Gruppo Achilleo

Questo Gruppo di pazienti, affetti dapatologia infiammatoria a carico deltendine d’Achille, ha risposto al Que-stionario Victorian Institute of Sport As-sessment (V.I.S.A.-A) riferito solo al ten-dine d’Achille, che prevede un punteg-gio variabile da 0 a 68 punti, dove que-st’ultimo valore è riferito alla condizio-ne di completa e perfetta funzionalità. In questo caso, come si evince dai datiesposti in FIG. 10, si è passati da un valo-re iniziale di 21,0, ad un valore finale di54,0 punti.

I pazienti appartenenti a questo Gruppoerano stati sottoposti ad esame ecogra-fico, con riscontro di versamento tra lefalde tendinee. – Poichè l’ecografia non è un’indagineinvasiva, alla fine del trattamento i pa-zienti sono stati sottoposti a controlloecografico, consentendo – così – di evi-denziare il riassorbimento dei segnali diflogosi (FIG.11).

CONCLUSIONI

Tutti i pazienti della casistica qui ripor-tata si sono dichiarati soddisfatti del ri-sultato conseguito.

– Non si è verificato alcun drop out,nonostante i tempi per il completamen-to della terapia fossero di 5-6 settimane.

Facendo riferimento a tutti i Questionari

di valutazione nel loro complesso, si èregistrato un miglioramento soggettivoapprezzabile, statisticamente significa-tivo. A ciò si deve aggiungere il migliora-mento obiettivo, evidenziato strumen-talmente (ecografia di controllo) per

quanto riguarda la patologia a caricodel tendine d’Achille, e clinicamente,mediante valutazione dell’articolarità. La quasi totalità dei pazienti dei GruppiSpalla, Anca e Ginocchio, dopo le prime3-4 somministrazioni, si sono espressicon stupore riguardo alla propria sensa-

1,5

2,5

3,5

3

2

0

1

SPALLA

0,5

3,2

DOLORE PRE-TRATTAMENTO DOLORE POST-TRATTAMENTO

ARTOSUPERIORE

GINOCCHIO ANCA PIEDE

1,3

2,8

1,5

3,3

1,1

3

1,51,3

3

DOLOREFIG. 6

Variazione del

sintomo Dolore pre-

e post- trattamento

nei diversi Gruppi

trattati con

Collagen MDs.

30

50

80

60

40

0

20

70

D.A.S.H. PRE-TRATTAMENTO D.A.S.H. POST-TRATTAMENTO

10

78,7

SPALLA ARTO SUPERIORE

66,8

17,3 18,2

SPALLA E ARTO SUPERIOREFIG. 7

Risultati dell’analisi

dei dati raccolti

mediante D.A.S.H.

relativi alle patologie

di spalla e arto

superiore (gomito,

polso, mano).

30

40

0

20

O.K.S. PRE-TRATTAMENTO O.K.S. POST-TRATTAMENTO

10

13,6

35,8

GINOCCHIOFIG. 8

Risultati dell’analisi

dei dati raccolti

mediante O.K.S.

relativi alle

patologie di

ginocchio.

20

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2014

zione di maggiore libertà articolare. Nel Gruppo Anca si sono raccolti i pa-zienti che maggiormente e più rapida-mente hanno espresso la propria soddi-sfazione per il trattamento ricevuto.

Percentualmente il risultato migliore èstato conseguito nel Gruppo Achilleo:ciò è facilmente comprensibile dal mo-mento che questo Gruppo era costituitoda pazienti con l’età media più bassa edin cui la patologia riconosceva un’etiolo-gia da sovraccarico e non degenerativa.

Ai componenti di questo Gruppo, cosìcome ai componenti del Gruppo Spalla,non è stato proposto alcun percorso te-rapeutico di mantenimento.

Solo in due casi, entrambi appartenential Gruppo Spalla, si è reso necessarioeffettuare un’unica somministrazioneaggiuntiva.

I pazienti dei Gruppi Anca, Ginocchioed Arto Superiore (solo ed esclusiva-mente per i casi di rizoartrosi) sonotutt’ora in trattamento. Per i primi 6 mesi viene effettuata unasomministrazione mensile. Successivamente, se il quadro rimane inremissione stabilmente, le somministra-zioni sono bimestrali e, successivamen-te, trimestrali.

I pazienti, dopo essere stati accurata-mente informati sul ruolo svolto dal col-

lagene somministrato in loco (CollagenMDs), comprendono facilmente che laloro attenzione nei confronti della sin-tomatologia è fondamentale per il buonesito del trattamento, affinchè i risultatisiano duraturi.

– Un ulteriore aspetto positivo del trat-tamento con i Collagen MDs è l’effica-cia piuttosto rapida che si ottiene suldolore, anche e soprattutto in quei pa-zienti in terapia con anticoagulanti di-cumarolici che non possono assumereFANS o Steroidi.

È stata rilevata – inoltre – una rispostapositiva e piuttosto rapida anche nei ca-si che presentavano un corredo farma-cologico importante, per patologie con-comitanti.

Appare ovvio che in questa tipologia dipazienti è più che mai essenziale effet-tuare anche un drenaggio omotossico-logico profondo (Galium-Heel®) per mi-rare ad un successo terapeutico.

È importante sottolineare che, nellamaggioranza dei casi oggetto di questostudio (...questa è la realtà della mag-gior parte dei pazienti che giungonoall’osservazione del Fisiatra), il pazien-te era giunto alla nostra osservazionedopo almeno due mesi di tentativi diterapia farmacologica convenzionale(FANS, Steroidi, Paracetamolo) chenon aveva prodotto alcun risultato sta-bile.

Pertanto il loro organismo era intossi-cato. Le tossine da farmaci convenzionali an-ti-infiammatori si accumulano soprat-tutto nelle strutture dell’Apparato loco-motore.

Infine, si sottolinea la totale assenza dieffetti collaterali o di reazioni avverse.

– Pur in soggetti in trattamento farmaco-logico cronico importante (Steroidi, Ipo-glicemizzanti orali, Insulina, Anticoagu-lanti), la risposta positiva alla terapia èstata realizzata senza alcuna interferen-za con le terapie croniche in atto. �

40

0

20

O.H.S. PRE-TRATTAMENTO O.H.S. POST-TRATTAMENTO

10,2

37,2

ANCAFIG. 9

Risultati dell’analisi

dei dati raccolti

mediante O.H.S.

relativi alle

patologie di anca.

40

60

0

20

V.I.S.A.-A PRE-TRATTAMENTO V.I.S.A.-A POST-TRATTAMENTO

21,0

54,0

TENDINE D’ACHILLEFIG. 10

Risultati dell’analisi

dei dati raccolti

mediante

V.I.S.A.-A relativi

alle patologie del

tendine d’Achille.

FIG. 11

(A) Tendine d’Achille in presenza di versamento nel peritenonio; (B) Il versamento non è più

apprezzabile. Persiste un quadro di tendinosi cronica con alcune micro calcificazioni.

(B)(A)

21

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2014

Ringraziamenti

– Un particolare ringraziamento al Prof. Gio-vanni Borsalino, che, con la sua saggezza ed ilsuo spirito rasserenante, ha fornito preziosiconsigli durante l’elaborazione dei dati espostie la stesura del presente lavoro.

– Un ringraziamento al Prof. Leonello Milani ea Guna Editore per aver concesso la riproduzio-ne delle immagini di Figg. 1, 2 e 3 (riferimentobibliografico 8).

Bibliografia essenziale

1. Borsalino G. – L’omotossicologia in ortope-dia. Scuola di Omeopatia, Omotossicologiae Discipline Integrate - AIOT.

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4. Mannoni A. et Al. – Epidemiological profile ofsymptomatic osteoarthritis in older adults: apopulation based study Dicomano, Italy. Ann.Rheum. Dis. 62:576-578; 2003.

5. Mariconti P., Milani L. – Terapia infiltrativa lowdose nella tendinopatia degenerativa di ca-viglia in danzatori professionisti. La Med.Biol., 2012/3, 15-24.

6. Mele G., Ottaviani M., Di Domenica F. – Iltrattamento riabilitativo nell’acromioplasticasecondo Neer in pazienti con lesione dellacuffia dei rotatori. Giorn. Ital. Med.Riab.1(IX):40-58; 1995.

7. Melegati G., Ottaviani M., Caserta A. – Il trat-tamento conservativo della sindrome da con-flitto sub-acromiale: tecnica e risultati a brevetermine. Atti del XIII Congresso Nazionaledella Società Italiana di Artroscopia. 119-121; 1997.

8. Milani L. – Un nuovo e raffinato trattamentoiniettivo delle patologie algiche a caricodell’Apparato locomotore. Le proprietà bio-scaffold del collagene e suo utilizzo clinico.La Med. Biol., 2010/3; 3-15.

9. Milani L. – I Collagen Medical Devices neltrattamento locale delle artro-reumopatie al-giche. - Rassegna degli Studi Clinici e Clini-cal Assessment 2010-2012. 2013/2, 1-18.

10. Ottaviani M., Mele G., Di Domenica F. – Lasindrome da impingement : trattamento riabi-litativo. Reum. 47(3) suppl. N°2:248; 1995.

11. Ottaviani M., Mele G. – La rottura della cuffiadei rotatori: studio epidemiologico, clinico ediagnostico. La Riabilitazione. 31 (7): 17-24;1998.

12. Posabella G. – Terapia della condropatia fe-moro-rotulea con MD Knee + Zeel® T veicolaticon propulsione di O2 vs nimesulide + con-droitinsolfato. La Med. Biol., 2011/3, 3-11.

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N.d.R.

Le voci bibliografiche 5, 8, 9 e 12 sono consultabili su www.medibio.it → La Medicina Biologica

Riferimento bibliografico

OTTAVIANI M. – Trattamento dellepatologie articolari con CollagenMedical Devices. – Studio clinico su 257 pazienti.La Med. Biol., 2014/3; 11-21.

autore

Dr.ssa Morena Ottaviani – Specialista in Medicina Fisica e Ri-abilitazione

– Esperto in Regolazione Biologica eMedicine Complementari

– Diploma in Omeopatia, Omotossi-cologia e Discipline Integrate

C.M.R. - Centro Medico Riabilitativo

Via Francolano, 121

I – 16030 Casarza Ligure (GE)