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Simona Simona Palermo, PhD Palermo, PhD Parco Tecnologico Padano s.r.l. Parco Tecnologico Padano s.r.l. FAiR – Fairness and Accountability in Research FAiR – Fairness and Accountability in Research

Donne e scienza, Convegno Donne al volante, Vimercate 26 marzo 2009

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SimonaSimona Palermo, PhD Palermo, PhDParco Tecnologico Padano s.r.l.Parco Tecnologico Padano s.r.l.

FAiR – Fairness and Accountability in ResearchFAiR – Fairness and Accountability in Research

Le competenze scientifiche femminili: Le competenze scientifiche femminili: luci e ombre nel contesto italiano e in quello internazionaleluci e ombre nel contesto italiano e in quello internazionale

I dati della rappresentanza di genere nel settore scientifico-tecnologico:

educazione/formazione

occupazione e carriera

percezioni e atteggiamento

Luci e ombre

Azioni positive possibili

I nostri datiI nostri dati

realizzato da:

•Observa – Science in Society www.observa.it

•FAiR – Fairness and Accountability in Research www.fair-research.eu

con il supporto di

•Unesco – Office in Venice

•Studio Pirovano Consulting s.r.l.

Raccolta di dati e informazioni, provenienti dalle più

autorevoli fonti nazionali e internazionali, non solo

sulla presenza della donna nella ricerca, ma anche

sugli orientamenti del pubblico femminile verso

scienza e tecnologia e sulle attività internazionali,

associative e progettuali promosse a favore delle

donne nella scienza.

Ricerca sulla dimensione e le percezioni di genere

realizzata dal PTP in collaborazione con Observa

nell’ambito dei Gender Action Plans di due grandi

network di ricerca europei FP6 nel settore della

genomica animale

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Università – Facoltà scientifiche

In Italia le donne che frequentano le facoltà

scientifiche sono il 57% del totale di iscritte

all’Università, percentuale che supera sia la

media europea (56%) sia quella mondiale

(50%).

Tuttavia, alcune facoltà (Ingegneria, Industria e

costruzioni) risultano ancora di appannaggio

prevalentemente maschile, mentre le donne

prevalgono nelle facoltà di Medicina e

Farmacia.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Università – Lauree

Sul totale dei laureati italiani in discipline

scientifiche le donne sono soltanto il 32.4% e

ancora più bassa è la percentuale nel campo

dell’ingegneria (20.5%), mentre rappresentano il

91.4% dei laureati nell’area dell’insegnamento.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Università – Facoltà scientifiche

Nell’ambito delle facoltà scientifiche, le più

frequentate dalle donne sono Scienze

biologiche (68.8%) e Biotecnologie (63.1%),

dove le donne prevalgono rispetto agli uomini.

Decisamente più basse le percentuali per altre

facoltà, quali Informatica (12.5%), Ingegneria

dell’informazione (14.7%), industriale (18.7%),

civile (24.9%), dove le donne sono ancora in

netta minoranza.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Università – Lauree e dottorati

Le donne italiane che conseguono una laurea o

un dottorato di ricerca in Ingegneria, Industria e

Costruzioni sono soltanto il 29% del totale di

lauree/dottorati (media che non si discosta

molto dalla media europea), contro l’81% di

donne che ottengono una laurea/dottorato in

Scienze Umane e discipline artistiche e il 64%

di Medicina e Farmacia.

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Carriera universitaria

Il diagramma a forbice

Mentre le donne prevalgono numericamente tra

gli iscritti all’Università e tra i laureati, nelle fasi

successive della carriera universitaria la

percentuale di donne decresce man mano a

favore dei colleghi uomini, a livello sia Europeo

sia italiano.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Docenti universitarie

In Italia, la percentuale di donne tra i docenti

universitari, che non raggiunge il 30%

nemmeno nelle Scienze Umane, è

decisamente bassa per tutte le discipline

scientifiche (tra il 6.1% e il 15.9%).

La situazione europea è ancora meno

incoraggiante, con valori percentuali medi

anche inferiori a quelli italiani.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Ricercatrici in tutti i settori

Nel complesso le donne italiane impegnate

nella ricerca sono il 30% del totale dei

ricercatori.

Le percentuali più incoraggianti sono state

registrate in Portogallo, Fed. Russa, Rep.

Slovacca, mentre i dati più sconfortanti

vengono da Giappone e Corea e, in Europa,

Paesi Bassi.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Ricercatrici nel settore privato

Nel complesso le donne italiane impegnate

nella ricerca nel settore privato sono il 23.1%

del totale dei ricercatori, valore che si discosta

poco dalla media europea del 24%.

Le donne sono più numerose, a livello sia

italiano sia europeo, nell’industria farmaceutica

(49.1%) e chimica (38.3%), mentre

scarseggiano soprattutto in quella

manifatturiera (16.4%)

A livello europeo i numeri più incoraggianti

vengono da Romania (49.8%), Bulgaria

(49.5%), Lettonia (44.4%) e Svezia (44.1%)

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Occupazione nei settori scientifici

Il primato spetta alla Polonia (60.7%), seguita

da Ungheria (60.3%) e Rep. Slovacca

(56.1%).

La media italiana (46.8%) relativa alle donne

occupate nei settori scientifici è di poco

inferiore a quella europea (50.2%).

A quali ruoli sono riferite queste percentuali?

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Comitati scientifici

Le donne sono in netta minoranza nei comitati

scientifici in Italia così come nella maggior

parte dei Paesi europei.

Fanno eccezione Norvegia, Finlandia e Svezia,

dove i due generi sono rappresentati in

maniera quasi equa.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Brevetti nel settore IT

Solo il 5% dei brevetti di origine statunitense e

il 3% di quelli di origine giapponese sono

intestati a donne.

Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale

Gap salariale di genere

L’Italia è uno dei Paesi dove maggiore risulta

la differenza di stipendio tra donne e uomini

nel campo della ricerca (33.3%)

Eurostat – Internation Women Day (8 Marzo 2009)

In sintesi:In sintesi:

A livello scolastico ed universitario disparità osservabili soprattutto nell’ambito di

determinate discipline;

Segregazione orizzontale: donne poco rappresentate in alcuni settori (Ingegneria e

scienze “dure”);

Segregazione verticale: molte donne nelle fasi iniziali della carriera scientifica, poche nei

ruoli di responsabilità, nei comitati scientifici, titolari di brevetti, finanziamenti, vincitrici di

premi Nobel, ecc.;

Stipendi più bassi e peggiori condizioni contrattuali (contratti a termine).

I Gender Action PlansI Gender Action Plans

Le proposte di Progetti Integrati e Reti di Eccellenza del FP6 dovevano contenere un piano d'azione sulle questioni di genere che illustrasse azioni e attività da realizzare nell’ambito del progetto per promuovere il ruolo delle donne partecipanti.

Il piano d'azione è un insieme di misure stabilite dal contraente, in funzione di ciò che ritiene più opportuno realizzare nell'ambito del progetto, e sulla base della sua visione delle problematiche di genere nel campo della scienza.

Il piano d'azione può comprendere misure quali ad es.:

realizzazione di azioni specifiche per coinvolgere un maggior numero di donne nel progetto,

collegamenti con reti di ricercatrici nel settore del progetto,

assunzione di esperti di questioni di genere per esaminare/verificare/monitorare la dimensione di

genere del progetto,

organizzazione di seminari/conferenze/workshop per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di

rafforzare la parità di genere,

svolgimento di indagini/analisi.

I Gender Action PlansI Gender Action Plans

Ricerca condotta su un campione di 103 ricercatori (47 donne e 56 uomini) facenti parte di 2 grandi

network di ricerca europei nel settore della genomica animale.

MONITORAGGIO quantitativo e qualitativo attraverso un QUESTIONARIO strutturato preparato in

collaborazione con

Observa - Science in Society

Observa – Science in Society è un’associazione culturale senza fini di lucro che intende promuovere la ricerca, la

riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini.

I Gender Action PlansI Gender Action Plans

I Gender Action PlansI Gender Action Plans

SCOPO del monitoraggio:

raccogliere dati su

dimensione di genere del progetto

dati disaggregati per sesso su:

percezioni e atteggiamenti

livello di soddisfazione professionale

eventuali differenze nel reclutamento, progressione di carriera e scelte di vita privata

evidenziare aspetti critici del ruolo delle donne nei meccanismi della ricerca scientifica ed identificare possibili cause di disparità

sviluppare misure specifiche per riequilibrare la rappresentanza di genere dei progetti

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Età

Le donne sono molto più numerose nelle fasce d’età più basse.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Contratto

La stragrande maggioranza degli uomini ha un contratto a tempo indeterminato, mentre tra

le donne sono molto diffusi i contratti a termine.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Ruolo

Le posizioni apicali sono quasi esclusivamente ricoperte da uomini, mentre le donne hanno

ruoli di livello inferiore.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Famiglia

La stragrande maggioranza degli uomini è sposata o convive (80%) e ha figli (74%), mentre sono tante

le donne single (36.8%) e senza figli (47.6%).

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Soddisfazione

Gli uomini sono mediamente

più soddisfatti.

L’insoddisfazione femminile

riguarda soprattutto aspetti

quali: opportunità di carriera tipo di contratto opportunità di pubblicare ruolo nelle decisioni

importanti

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Percezioni su questioni di genere nella ricerca

Sono soprattutto le donne a ritenere che la ricerca sia governata dagli uomini e che le donne vengano

troppo spesso relegate a ruoli secondari.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Percezioni su questioni di genere nella ricerca

Le questioni di work-life balance sono sentite sia dagli uomini che dalle donne.

Un dato abbastanza sorprendente riguarda la percentuale di ricercatrici (superiore a quella dei colleghi

maschi) che ritiene che le donne siano meno disposte a combattere per la carriera e che siano meno

dotate rispetto agli uomini sia per la ricerca in sé sia per assumere incarichi di responsabilità.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

Percezioni su questioni di genere nella ricerca

Tra le cause della limitata presenza femminile nella ricerca, la maggior parte dei ricercatori individua la

difficoltà di conciliare carriera e famiglia e, secondariamente, il fatto che sia un contesto dominato dagli

uomini.

Alcuni risultatiAlcuni risultati

generale squilibrio a sfavore delle donne, nonostante riconoscimento di

qualità scientifiche e professionali;

scarsa rappresentanza femminile nei ruoli manageriali e di responsabilità,

scarsa partecipazione ai processi decisionali;

migliori condizioni contrattuali per gli uomini;

difficoltà di conciliare carriera scientifica con impegni familiari;

atteggiamento auto-discriminatorio femminile.

Il “soffitto di cristallo”Il “soffitto di cristallo”

Maggiore è il GCI, maggiore è lo

spessore del soffitto di cristallo

GCI=1 non c’è differenza tra donne e uomini

GCI>1 le donne sono sottovalutate

GCI<1 le donne sono sopravvalutate

EU2.1

Italia1.9

si può abbattere si può abbattere

il soffitto di cristallo?il soffitto di cristallo?

diversità di genere diversità di genere come obiettivo strategicocome obiettivo strategico

“Se intendiamo trasformare l'Europa in una destinazione di livello mondiale per la ricerca, dovremo fare miglior uso delle nostre donne scienziato. Ne hanno bisogno l'industria, le nostre istituzioni educative e le nostre scelte politiche. Se non creiamo un sistema più giusto, al quale tutti possano partecipare in maniera equanime, escluderemo un'ampia fetta di talento e potenziale, che non possiamo permetterci di perdere”

Janez PotocnikCommissario Europeo per la Scienza e la Ricerca

“Paesi che non capitalizzano a pieno una metà del proprio capitale umano corrono il rischio di minare il loro potenziale competitivo”

Laura Tysondocente di Business Administration and Economics all’Università di Berkeley in California

Do women in top management Do women in top management affect firm performance?affect firm performance?

Case study:

N. Smith, V. Smith, M. Verver. Do Women in Top Management Affect Firm Performance? A Panel Study of 2500 Danish Firms (2005). IZA DP No. 1708

Studio condotto su 2500 aziende danesi allo scopo di valutare l’influenza sulla performance aziendale della proporzione di donne nel management.

Risultati ambigui, dipendenti dalla definizione del concetto di performance e dalla misura della rappresentanza femminile nel management.

L’effetto variava da nullo a positivo: effetti positivi sono stati osservati soprattutto in relazione alla presenza di donne manager con un titolo di laurea, mentre minore è risultata l’influenza sulle performance aziendali di donne con un grado di istruzione inferiore.

Le performance aziendali vengono realmente migliorate dalla presenza femminile nel management o piuttosto sono le aziende che hanno performance migliori ad essere più propense ad affidare a donne incarichi dirigenziali?

““Donne al vertice e gestione aziendale”Donne al vertice e gestione aziendale”

A cura del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), 2005.

Ricerca condotta su un campione di 1.000 donne manager e imprenditrici per

approfondire lo studio delle variabili di genere e del loro ruolo nella gestione in imprese in

cui le donne hanno sfondato il soffitto di cristallo.

Aree della ricerca:

quali sono le ragioni del successo delle donne ai vertici;

quali sono le differenze di genere nel management;

le relazioni tra maggiore presenza delle donne nel management e successo delle

imprese.

““Donne al vertice e gestione aziendale”Donne al vertice e gestione aziendale”

Ragioni di successo delle donne al vertice aziendale

1) caratteristiche personali (94.50%)

2) caratteristiche organizzative dell’impresa (44.95%)

3) caratteristiche del settore (28.13%)

4) fattori relativi alla famiglia di origine (25.69%).

Relazioni tra presenza femminile nel management e successo delle imprese

Il 70% delle intervistate ritiene che le imprese che hanno un maggior numero di donne nel gruppo di management

producono performance migliori delle altre, soprattutto se valutate non secondo indicatori tradizionali (risultati

economici e volumi di produzione), ma secondo indicatori diversi (qualità del prodotto, efficacia nel raggiungimento di

obiettivi, qualità del lavoro), spesso prioritari per il successo delle imprese.

Azioni positive possibiliAzioni positive possibili

• Promuovere partnerships con Scuole e Università per favorire l’afflusso femminile nelle carriere tecnico-scientifiche, incoraggiando ragazze e giovani donne a intraprendere studi e carriere in questo settore;

• Applicare criteri di merito e di valorizzazione del “potenziale” nel reclutamento del personale;

• Promuovere politiche di genere non solo di conciliazione, ma volte a ridefinire i criteri di reclutamento e promozione in ottica meno maschile;

• Implementare politiche di conciliazione che coinvolgano uomini e donne;

• Promuovere la crescita professionale delle donne e coltivare i talenti femminili, esponendo le donne ad esperienze professionali stimolanti e impegnative;

• Promuovere il networking e fornire strumenti di formazione e sviluppo utili alle donne per sostenere una carriera nel settore tecnico-scientifico;

• Offrire training non solo di tipo tecnico, ma anche attitudinale;

• Definire programmi specifici di mentoring, counselling e coaching.

“Le future opportunità per le giovani scienziate nell’industria dipendono in maniera considerevole dall’atteggiamento della società europea verso le donne impegnate nelle carriere scientifiche-tecnologiche.Genitori, amici, insegnanti, docenti e assistenti universitari, consulenti di carriera e datori di lavoro rivestono un ruolo fondamentale per ragazze e giovani donne nel pianificare la loro carriera.Pertanto le professioni e le carriere scientifiche vanno presentate come prospettive allettanti per le giovani donne”

Azioni positive possibiliAzioni positive possibili

Azioni positive possibiliAzioni positive possibili

• Promuovere partnerships con Scuole e Università per favorire l’afflusso femminile nelle carriere tecnico-scientifiche, incoraggiando ragazze e giovani donne a intraprendere studi e carriere in questo settore;

• Applicare criteri di merito e di valorizzazione del “potenziale” nel reclutamento del personale;

• Promuovere politiche di genere non solo di conciliazione, ma volte a ridefinire i criteri di reclutamento e promozione in ottica meno maschile;

• Implementare politiche di conciliazione che coinvolgano uomini e donne;

• Promuovere la crescita professionale delle donne e coltivare i talenti femminili, esponendo le donne ad esperienze professionali stimolanti e impegnative;

• Promuovere il networking e fornire strumenti di formazione e sviluppo utili alle donne per sostenere una carriera nel settore tecnico-scientifico;

• Offrire training non solo di tipo tecnico, ma anche attitudinale;

• Definire programmi specifici di mentoring, counselling e coaching.

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio

per dolcissima muovermi ferita:

voglio spazio per cantare crescere

errare e saltare il fosso

della divina sapienza.

Spazio datemi spazio

ch’io lanci un urlo inumano,

quell’urlo di silenzio negli anni

che ho toccato con mano.

Alda Merininella Prefazione a: “Un altro genere di tecnologia”