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oolserver.org/~geohack/geohack.php?pagename=Modica&language=it&params=36_51_0_N_14_46_0_E_type:city_region:IT)

ModicaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Modica

Stato: Regione: Provincia:

Italia Sicilia Ragusa

36510N 14460E (http://toolserver.org/~geohack/geohack.php? Coordinate: pagename=Modica&language=it&params=36_51_0_N_14_46_0_E_type:city_region:IT) Altitudine: 296 m s.l.m. Superficie: 290,77 km 28-02-2011 Abitanti: 55.243 Densit: 189,99 ab./km Frazioni: Frigintini, Marina di Modica, Maganuco, Zappulla Comuni Buscemi (SR), Giarratana, Ispica, Noto (SR), Palazzolo Acreide (SR), Pozzallo, Ragusa, Rosolini limitrofi: (SR), Scicli CAP: 97015 Pref. 0932 telefonico: Codice 088006 ISTAT: Codice F258 catasto: Class. zona 2 (sismicit media) sismica: Class. zona C, 1117 GG climatica: Nome modicani abitanti: Santo San Pietro, San Giorgio, Madonna delle Grazie patrono: Giorno 29 giugno, 23 aprile, festivo: terza domenica di maggio

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Sito istituzionale (http://www.comune.modica.gov.it/)

Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava digelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un cos tenero miraggio di lontananze (Gesualdo Bufalino, Argo il cieco ovvero i sogni della memoria )

Modica (Murica in siciliano) un comune italiano di 55.243 abitanti[1] della provincia di Ragusa in Sicilia. Per numero di abitanti il tredicesimo comune della Sicilia. Modica una delle citt dichiarate Patrimonio dell'Umanit dall'UNESCO.Indice 1 Geografia fisica 1.1 Territorio 1.2 Clima 2 Elementi caratteristici 3 Storia e cultura 3.1 Toponomastica 3.2 Gli studi a Modica - Storia 3.3 L'istruzione universitaria attuale 3.4 Personaggi legati a Modica 3.5 Scienziati, filosofi, medici, poeti modicani 4 Monumenti e luoghi d'interesse: architetture religiose 4.1 Duomo di San Giorgio 4.2 Duomo di San Pietro 4.3 Chiesa di Santa Maria del Ges 4.4 Chiesa di San Giovanni Evangelista 4.5 Palazzo della Cultura e Museo Civico 4.6 Chiesa del Carmine 4.7 Chiesa di San Domenico, ex convento e Cripta 4.8 Chiesa di Santa Maria di Betlem con preesistente Cappella Palatina 4.9 Portale de Leva 4.10 Convento dei Cappuccini e chiesa di San Francesco 4.11 Santuario della Madonna delle Grazie 5 Monumenti e luoghi d'interesse: architetture civili 5.1 Palazzo Polara 5.2 Palazzo Napolino-Tommasi Rosso 5.3 Casa natale del poeta Quasimodo, Nobel 1959 per la Letteratura 5.4 Palazzo degli Studi 5.5 Teatro Garibaldi 5.5.1 La stagione teatrale 5.6 Palazzo Grimaldi con Pinacoteca 6 Monumenti e luoghi d'interesse: architetture militari 6.1 Castello dei Conti di Modica 6.2 Torretta dell'Orologio 7 Altri monumenti e luoghi d'interesse 8 Siti archeologici 8.1 Chiesa rupestre di San Nicol Inferiore 8.2 Cava Ispica 8.3 Cava Lazzaro 8.4 Cava dei Servi 9 Societ 9.1 Evoluzione demografica 9.2 Etnie 9.3 Et media, statistiche demografiche 9.4 Servizi ed istituzioni 9.4.1 Il tribunale presente a Modica dal 1361 9.4.2 L'antico Ospedale della Piet e il Museo della Medicinahttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 2 di 19

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9.4.3 L'Ospedale Maggiore 9.4.4 Scuole secondarie superiori 9.5 Tradizioni e folclore 10 Economia 10.1 Agricoltura, zootecnia, artigianato, edilizia 10.2 Razza bovina modicana 10.3 Il cioccolato modicano 10.4 Turismo 11 Amministrazione 12 Sport 13 Frazioni e localit 13.1 Quartieri cittadini 13.2 Frazioni 13.3 Contrade 14 Bibliografia 15 Note 16 Voci correlate 17 Altri progetti 18 Collegamenti esterni

Geografia fisica

originerebbe dal fenicio Mtika (albergo, dimora: chiara l'analogia con la fenicia Utica, patria di Catone Uticense) [2] o dal siculo Mrika (roccia nuda, non coltivabile), chiamata in seguito Motuka dai greci, situata 15 km a sud del capoluogo di provincia, ed il suo territorio urbano si sviluppa su un esteso altopiano solcato da profondi canyon (detti localmente "cave"). La citt sorge sulla confluenza di due fiumi a carattere torrentizio che dividono l'altopiano in quattro colline: Pizzo a nord, Idria ad ovest, Giganta ad est e Monserrato a sud. Posizione del comune di Modica nella I due fiumi, Pozzo dei Pruni e Janni Mauro (ormai asciutti e coperti provincia di Ragusa nel tratto urbano), si uniscono a formare il Modicano, il cui alveo stato coperto nei primi del Novecento divenendo l'odierno Corso Umberto I, asse principale della citt. Il Modicano aveva dignit di fiume perenne, fino ai primi decenni del Novecento, in quanto alimentato da sorgenti permanenti, fra cui la pi cospicua quella della Fontana Grande, la quale con le sue acque permetteva che fra il Cinquecento e l'Ottocento, lungo le rive del fiume Mothukanus, come lo chiam il geografo greco Tolomeo nel II secolo d.C., sorgessero nel tratto modicano del fiume ben 23 mulini ad acqua! Poi vennero i mulini industriali, e l'acqua delle sorgenti fu incanalata nella rete idrica cittadina. Dal Settecento alla fine dell'Ottocento, la presenza lungo gli argini dei torrenti di 17 ponti, che consentivano il transito di uomini, animali e carri da un lato all'altro, fecero si che in una delle prime edizioni della Enciclopedia Treccani, Modica fosse definita la citt pi caratteristica d'Italia dopo Venezia, riportando l'impressione che la citt aveva suscitato all'abate Paolo Balsamo da Palermo, nel 1808. Il nucleo urbanistico pi antico situato sulla collina (il cui promontorio sormontato dai resti del Castello medievale) che separa i due torrenti, e sui versanti da essi creati. Il Comune di Modica gode di un vastissimo territorio comunale sviluppato in senso longitudinale, che partendo dalle pendici dei Monti Iblei, con un'altezza sul livello del mare compresa fra i 500 ed i 550 metri, nei pressi dei comuni montani di Giarratana, Monterosso Almo e Palazzolo Acreide, degrada lentamente fino alla costa che si affaccia sul Canale di Sicilia, con le sue due frazioni marinare di Maganuco e Marina di Modica. Il punto pi alto del centro urbano, con i suoi 449 metri s.l.m., corrisponde al campanile della Chiesa di San Giovanni Ev. a Modica Alta, mentre la sede comunale, a Modica Bassa, si trova a 296 m. di altezza s.l.m.

Territorio Mdica, il cui nome

ClimaIl territorio comunale si divide in due zone climatiche, la meridionale o costiera, la settentrionale o

montuoso-collinare. Il clima a Modica mite anche d'inverno, le temperature medie non scendono sotto i 10 gradi, la neve rappresenta un evento rarissimo, registrato per quanto riguarda l'ultimo secolo nel 1905, 1909, 1929, 1956, 1979, 1999 e 2005, mentre frequente nella zona montuosa la formazione di brina e di gelo. Rara la formazione di banchi di nebbia notturni nell'altopiano. La temperatura media annua di circa 17 gradi, con una media a gennaio di 9 gradi, e una media a luglio di 26 gradi. L'estate calda ma asciutta e ventilata, soprattutto nelle parti pi alte della citt (oltre i 440 m). Il vento predominante il Maestrale, mentre in estate prevale il Ponente. del Val di Noto, deve Elementi caratteristiciModica, come altri centri storicicomune conformazionela sua particolare configurazione urbana alla non del territorio combinata ai vari fenomeni di antropizzazione. Molte abitazioni della parte vecchia della citt, addossate le une sulle altre, sono spesso l'estensione delle antiche grotte, abitate fin dall'epoca preistorica. Sono state censite circa 700 grotte che una volta erano abitate, o comunque adibite a qualche uso, fra quelle visibili e quelle "inglobate" in nuove costruzioni. Di notevole rilevanza storica l'ottimo stato di conservazione, in pieno centro storico, della necropoli del Quartiriccio, al quartiere Vignazza, con alcune decine di tombe a forno scavate nella roccia, risalenti al 2200 a.C. Il tessuto Veduta panoramica notturna urbano, adagiato sui fianchi delle due vallate e sui pianori delle colline sovrastanti, un intrigo di casette, viuzze e lunghe scale, che non possono non ricordare l'impianto medievale del centro storico, tutto avviluppato intorno allo sperone della collina del Pizzo, sul quale poggiava inaccessibile il Castello. Modicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 3 di 19

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un'inaspettata meraviglia... un effetto bizzarro, unico, qualcosa di addirittura irreale come visto nel prisma deformante del sogno, come un immenso fantasmagorico edifizio di fiaba, il quale, anzich di piani, fosse fatto di strati di case. Da questo accastellarsi, svettano campanili e campanili: con queste parole il poeta e scrittore veronese Lionello Fiumi descriveva il suo stupore nel raccontare sulle pagine di un quotidiano il suo viaggio a Modica negli anni sessanta del Novecento. Le chiese solitamente non si affacciano su piazze, ma su imponenti e scenografiche scalinate modellate sui declivi delle colline. Lo stile prevalente dei monumenti quello comunemente identificato come tardo-barocco, ma pi specificatamente, per quel che riguarda Modica, dobbiamo parlare del Barocco siciliano della Sicilia sud orientale, quello successivo al catastrofico Terremoto del Val di Noto del 1693. L'aspetto molto caratteristico del centro storico purtroppo stato turbato da alcuni scempi edilizi succedutisi dagli anni sessanta agli anni ottanta ad opera di alcuni imprenditori edilizi poco coscienziosi, con il permesso di una classe politica non sempre all'altezza del proprio ruolo. Altro elemento caratterizzante il territorio, in particolare la campagna, la fitta rete di "muri a secco" che delimita gli appezzamenti di terreno, trapunti di maestosi alberi di carrubo, molto frequenti in tutto il territorio provinciale (maggior produttore italiano del suo frutto). La ragione della fitta maglia di muri a secco va ricercata nella precoce formazione di una classe di piccoli proprietari terrieri, che dalla prima met del 500 frazionarono un immenso feudo, la Contea di Modica, corrispondente grosso modo al territorio dell'odierna Provincia di Ragusa, delimitando le nuove propriet con tali recinti. Come retaggio ed eredit di una bizzarria storica, che ha privato Modica della sua secolare centralit politica, amministrativa e culturale, la citt conserva una sua autonomia comprensoriale. Per esempio, quando nel 1955 fu istituita la Diocesi di Ragusa, la citt di Modica, insieme alle limitrofe Scicli, Pozzallo e Ispica, rimase a far parte della Diocesi di Noto, a cui appartiene dal 1844. Inoltre la citt ha mantenuto il suo storico Tribunale, che risale al 1361. Le Istituzioni e le strutture scolastiche, sanitarie e giudiziarie, pertanto, continuano ad essere un punto di riferimento per le popolazioni della parte orientale dell'attuale provincia iblea, oltrech dell'intero distretto geografico sud orientale dell'Isola.

Storia e cultura

Per approfondire, vedi le voci Storia di Modica e Contea di Modica.

Bene protetto dall'UNESCO Patrimonio dell'umanit

ToponomasticaLa citt di Modica, che i Greci

chiamarono Motuka, e i Romani Mothyca, Mutyce e infine Mutica, fu abitata dai Siculi. Secondo quanto affermano Ellanico e Filisto, i Siculi l'avevano fondata 80 anni prima della guerra di Troia, nel 1360 a.C., dandole il nome di Mrika [3] (ancor oggi nella parlata locale i residenti si dicono Muricni). Riguardo l'origine del nome, un'altra interpretazione filologica propone che il greco Mothuka provenisse dall'indoeuropeo Moth (= monte, collina) + Uc (= molte), dunque Mothuc, la citt dalle molte colline, le quattro colline su cui avevano case, rifugi e sepolture gli antichi modicani[4] . Durante il periodo della dominazione araba, e fino al XIVXV secolo, la citt veniva citata nei documenti ufficiali col nome di Mohac o Mudiqah. Poi, prendendo lentamente il sopravvento, come lingua ufficiale del Regno di Sicilia, parallela al latino, la parlata italiana, la denominazione del periodo arabo-normanno and a scomparire [5] . Nel dialetto locale, oggi, Murica.

Citt tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale)Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)

Gli studi a Modica - StoriaModica, che dal XV

secolo circa fino agli anni trenta del XX era la quarta citt della Sicilia per numero di abitanti e importanza politica, stata economicamente e culturalmente vivace, anche grazie alla presenza di enti d'istruzione ecclesiastici e laici che l'hanno resa un notevole centro di studi.

Tipologia Criterio Pericolo Anno

I Carmelitani e i Domenicani vi stabilirono degli studia nel XIV e nel XV secolo. Gi nel 1549 a Modica esisteva una scuola pubblica, il cui insegnante veniva pagato dal Comune con 4 once annue. Nel 1550 i Francescani Minori Osservanti, presenti a Modica dal 1343, insegnavano filosofia, teologia, latino e lettere umane, nel loro amplissimum studium philosophiae, presso il Convento di Santa Maria del Ges, completato per la munificenza dei conti Anna e Federico Enriquez Cabrera. I Gesuiti vi fondarono[6] nel 1630, su iniziativa della contessa Vittoria Colonna de Cabrera (che don 12.000 ducati d'oro [7] , da sommarsi ai 10.000 dliberati dal Consiglio cittadino) uno di quegli importanti collegi pubblici per cui furono giustamente famosi. Il Collegio Gesuitico rilasciava Lauree [8] . in Teologia, in Materie Umanistiche (Filosofia, Retorica, Umane lettere) e Arti Liberali (Fisica, Matematica) fino al 1767. Da una delibera inviata nel 1832 alla Commissione di Pubblica Istruzione di Palermo, in cui si chiedeva che si autorizzasse la riapertura delle cattedre di Leggi e di Medicina, abolite (con disposizione del 1775) nei Collegi per doversi studiare nelle Universit, si deduce che fino al 1767 il Reale Collegio Gesuitico di Modica rilasciasse anche i Diplomi di esercizio in tutte le professioni libere, di Avvocati, Medici, Notari, ecc. che divenivano esecutivi col visto del Governatore della Contea [9] . Dal 1812 al 1860 i Gesuiti tornarono ad insegnare [6] le discipline che oggi si studiano nelle scuole secondarie superiori (diritto, zoologia, arti, scienze e lettere). L'Istituto Tecnico "Archimede" fu, nel 1866,http://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 4 di 19

architettonico C (i) (ii) (iv) (v) no 2002 inglese Scheda (http://whc.unesco.org/en/list/1024) UNESCO francese (http://whc.unesco.org/fr/list/1024)

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una delle prime scuole secondarie superiori Statali ad essere fondate in Sicilia. Pochi anni dopo, nel 1875, il Ginnasio comunale circondariale (corrispondente alla attuale Scuola media inferiore), attivo fin dal 1862, fu trasformato in "Liceo Ginnasio" Comunale, divenuto infine nel 1878 "Regio Liceo Ginnasio" intitolato a Tommaso Campailla. Ancora nel 1889, l'"Archimede" di Modica era l'unico Istituto Tecnico dell'intera provincia di Siracusa, ed il Liceo Classico "T. Campailla" contava pi iscritti del Liceo Gargallo di Siracusa, fondato posteriormente. A tutt'oggi, l'Archimede di Modica l'istituzione scolastica con il pi alto numero di iscritti dell'intera Provincia di Ragusa.

L'istruzione universitaria attualeNegli ultimi anni nato a Modica un Corso di Laurea in Scienze

del Governo e dell'Amministrazione della Facolt di Scienze Politiche dell'Universit degli Studi di Catania. Il corso di laurea conta un triennio, con circa mille iscritti, e una laurea specialistica in "Scienze delle Pubbliche Amministrazioni"', dalla quale nel 2010 sono usciti i primi "Dottori". La Facolt di Economia e Commercio della stessa universit aveva attivato un Corso di Laurea in "Economia Aziendale", ma a causa dei tagli dei fondi universitari e delle difficolt del comune a far fronte ai costi, a partire dal 2008/09 sono rimasti attivi solo il secondo ed il terzo anno, a completamento degli studi, e chiusura successiva del corso di laurea medesimo. Infine, l'Universit di Messina gestisce e coordina, dal 1989, un Corso di Laurea in Scienze Sociali, subentrando all'iniziativa privata del gesuita P. Salvatore Scim, che aveva fondato, nel 1969, una "Scuola Superiore di Servizio Sociale", attiva nel ventennio precedente.

Personaggi legati a Modica

Per approfondire, vedi la voce Categoria: Personalit legate a Modica.

Salvatore Quasimodo (1901 - 1968), premio Nobel per la Letteratura il 10 dicembre 1959 Tommaso Campailla (1668 - 1740), filosofo, poeta, scienziato Pietro Floridia[10] (1860 - 1932), musicista, dal 1906 al 1908 professore al College of Music di Cincinnati, direttore dal 1913 dell'Orchestra Sinfonica Italiana di New York Carmelo Ottaviano (1906 - 1980), filosofo, Ordinario di Storia della Filosofia all'Universit di Napoli Giuseppe De Leva Gravina (1786 - 1861), patriota risorgimentale Raffaele Poidomani (1912 - 1979), romanziere e storico Aurelio Grimaldi (1957), regista e sceneggiatore Valeria Solarino (1979), attrice Anna Finocchiaro (1955), politico, senatore della Repubblica Michele Tedeschi Rizzone (1840 - 1898), senatore del Regno d'Italia Manfredi I Chiaramonte, primo conte di Modica dal 1296 al 1321 Manfredi III Chiaramonte, settimo conte di Modica, Vicario del Regno di Sicilia dal 1377 al 1391 Costanza Chiaramonte, moglie di Ladislao d'Angi, regina di Napoli (Consorti dei sovrani di Napoli e Sicilia) dal 1389 al 1392 Bernardo Cabrera (1350 - 1423), primo conte di Modica dal 1392, della famiglia catalana dei Cabrera Bernardino Niger o Nigro, 1558 - 1590, pittore del tardo manierismo Vittoria Colonna de Cabrera, (1558 - 1633), contessa di Modica, fondatrice della citt di Vittoria Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera (1596 - 1647), conte di Modica, Vicer del Regno di Napoli dal 1644 al 1646 Vincenzo Mirabella (Siracusa, 1570 - Modica, 1624), architetto, accademico dei Lincei, progettista della Chiesa della Madonna delle Grazie Agostino Grimaldi (1639 - 1660), Cavaliere dell'Ordine Gerosolomitano di Malta Gaspare Cannata (1718-1771), medico, docente all'Universit di Palermo Clemente Grimaldi (1862 - 1915), agronomo Giovan Pietro Grimaldi (1860 - 1918), fisico, Magnifico Rettore dell'Universit di Catania, docente di Fisica presso le Universit di Catania, Cagliari, Parma e Roma. Sergio Campailla, critico e saggista, ordinario di Letteratura nelle Universit di Roma e di Napoli Giuseppe Barone, Preside della Facolt di Scienze Politiche dell'Universit di Catania Emanuele Guerrieri (1900 - 1968), avvocato, membro della Costituente, parlamentare, sottosegretario di Stato ai Lavori Pubblici, al Tesoro Chiara Civello, cantautrice jazz negli USA Angelo Ruta (1967), scenografo, illustratore, regista Andrea Tidona (1951), attore Carlo Cartier (1951), attore Marcello Perracchio, attore Giorgio Avola (1989), schermidore, Campione d'Europa di fioretto a squadre a Lipsia, 2010 e a Sheffield (2011). Campione Europeo individuale di fioretto 2011, Sheffield. Giorgio Scarso, presidente della Federazione Italiana Scherma e vice presidente della FIE(Federation Internationale d'Escrime) Valeria Calabrese, Campione d'Europa 2010 di boxe femminile, cat. fino a 48 kg, in Ungheria Giovanni Blandino scultore Beato Padre Arcangelo da Modica, cappellano nell'esercito Austriaco [11] San Fanzio e Santa Deodata, modicani martiri a Siracusa il 31 luglio 304

Scienziati, filosofi, medici, poeti modicaniNel Seicento e nel Novecento nacquero i due pi

importanti filosofi cittadini: Tommaso Campailla, scienziato e filosofo vissuto fra la fine del 1600 e la prima met del Settecento, per il cui ingegno venne in Sicilia, fino a Modica, nel 1718, il grande filosofo inglese George Berkeley; nel 1906 nacque a Modica il filosofo Carmelo Ottaviano, Ordinario di Storia della Filosofia all'Universit di Napoli, morto nel 1980. Modicani si sono distinti nel campo della medicina, del diritto, della letteratura, della storiografia e dell'arte. Grande fama ebbe nel Settecento il medico Gaspare Cannata, che ebbe la cattedra di medicina pratica dell'Universit di Palermo. Gli succedette in tale cattedra il figlio d'arte Baldassarre Cannata. Nel 1860 ebbe i suoi natali a Modica il Fisico Giovan Pietro Grimaldi, erede di un ramo secondario dei Principi di Monaco, il quale nei primi del Novecento, dopo essere stato Ordinario di Fisica all'Universit degli Studihttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 5 di 19

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di Catania, ne divenne anche Magnifico Rettore. Infine, Modica ha dato i natali al Poeta e Premio Nobel per la Letteratura nel 1959, Salvatore Quasimodo, che cos la ricorda in versi di recentissima scoperta [12] presso il Genio Civile di Genova[13], dove il Nostro lavorava nel 1931:

Modica. Sentieri velati da un tratto di eterno: basole fra scorci di storica passione; a passi tardi rinvengo in cor mio / nascituro sguardo che soave m'attrista.

Monumenti e luoghi d'interesse: architetture religioseDuomo di San Giorgio

Per approfondire, vedi la voce Duomo di San Giorgio (Modica).

Il Duomo di San Giorgio in Modica viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo del Barocco siciliano tipico di questo estremo lembo d'Italia. La chiesa di San Giorgio, inserita nella Lista Mondiale dei Beni dell'Umanit dell'UNESCO, il risultato finale della ricostruzione sei/settecentesca, avvenuta in seguito ai disastrosi terremoti che colpirono Modica nel 1542, nel 1613 e nel 1693 (il pi grave, vedi Terremoto del Val di Noto); lievi danni apportarono i sismi nell'area iblea succedutisi nel corso del Settecento e nel 1848. L'interno della chiesa a cinque navate, con 22 colonne sormontate da capitelli corinzi. Il tempio dedicato ai martiri San Giorgio e Ippolito, e fra le navate vi si possono ammirare un monumentale organo con 4 tastiere, 80 registri e 3000 canne, perfettamente funzionante, costruito tra il 1885 e il 1888 dal bergamasco Casimiro Allieri; un dipinto di scuola toscana, L'Assunta del tardo-manierista fiorentino Filippo La facciata della Chiesa Madre di Paladini (1610); una pittura naif su legno, La Nativit di Carlo Cane, San Giorgio del Seicento; la tela secentesca del Martirio di Sant'Ippolito del Cicalesius, una statua marmorea di scuola gaginiana, la Madonna della Neve della bottega di Mancini e Berrettaro, del 1511; il polittico dell'altare maggiore, composto da ben 10 tavole, attribuite per molto tempo al messinese Girolamo Alibrandi come opera del 1513. Ma gli storici dell'arte del Novecento attribuiscono in maniera definitiva l'opera al modicano Bernardino Nigro [14], datandola 1573; le tele raffigurano le scene della Sacra Famiglia e della vita di Ges, dalla Nativit fino alla Resurrezione e all'Ascensione, oltre a 2 riquadri con le classiche iconografie dei due santi cavalieri, San Giorgio che sconfigge il Drago, e San Martino che divide il proprio mantello con Ges, che gli si presenta sotto le vesti di un povero accattone.

Duomo di San PietroUn documento del vescovo di

Siracusa ne attesta l'esistenza in situ nel 1396, ma la data della sua prima edificazione da collocarsi dal 1301 al 1350 circa, come attestato dallo storico secentesco Placido Carrafa. Eretta in collegiata con bolla di Clemente VIII del 2 gennaio 1597, due secoli dopo per Decreto Regio di Carlo III di Borbone (1797), ed in seguito a secolare disputa, stata dichiarata Chiesa Madre al pari di San Giorgio, la chiesa "ufficiale" dei Conti. Fa parte anch'essa della lista dei Monumenti Bene dell'Umanit dell'UNESCO. Danneggiata dal passare dei secoli e dalle frequenti scosse telluriche in Facciata barocca del Duomo di San Pietro quest'area ad alto rischio sismico, fu a pi riprese ricostruita, ma alcuni elementi interni furono risparmiati dai crolli; si conserva ancora una cappella laterale dedicata all'Immacolata, che riporta la data del 1620 incisa sul cupolino, e che ha resistito anche al terremoto del 1693. I lavori di ricostruzione furono diretti da due sapienti capimastri locali, Rosario Boscarino di Modica e Mario Spada di Ragusa. Una bella scalinata con le statue dei dodici Apostoli, chiamati dal popolo Santoni, conduce alla sobria ma maestosa facciata suddivisa in due ordini, e abbellita da quattro statue, raffiguranti San Cataldo, Santa Rosalia, San Pietro e la Madonna, che arricchiscono il secondo ordine, che infine sormontato all'apice della facciata dalla scultura, in altorilievo, di un Ges Cristo in trionfo. L'interno della chiesa, a tre navate e con 14 colonne dai bei capitelli corinzi, spettacolare e decoratissimo, a partire dal pavimento, del 1864, con intarsi di marmo bianco, marmi policromi e pece nera, per finire con la volta, ricca di magnifichi affreschi, raffiguranti scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, iniziati nel 1760 circa dal pittore locale Gian Battista L'interno di San Pietro Ragazzi con la collaborazione del figlio Stefano, e portati a termine intorno al 1780, probabilmente solo dal figlio. All'interno si conservano due statue marmoree, una "Madonna di Trapani" attribuibile ad un allievo di Francesco Laurana, databile intorno al 1470, ed una molto espressiva "Signora del Soccorso" (1507), altrimenti detta Madonna della mazza per la stretta somiglianza [15] con l'analoga opera dello scultore Giorgio da Milano, detto Il Brigno, presente nel Duomo di Termini Imerese (altra Madonna col Bambino, datata 1497, molto simile nel panneggio a quella di Modica, sempre dello stesso scultore, si trova nella Chiesa di Santa Caterina [16] in

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Naro(AG), col nome di Madonna delle Grazie[17]). La statua ora in San Pietro proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Soccorso, dove a sua volta era stata portata dalla vecchia chiesa dallo stesso nome distrutta nel 1927 per costruire l'Istituto Magistrale. Giorgio Brigno da Milano, considerato dal Pitruzzella uno dei migliori artisti del Rinascimento siciliano, lavorava a Palermo nella bottega di Domenico Gagini. Notevole il gruppo statuario che raffigura San Pietro e il Paralitico, del 1893, in legno di quercia, considerato il capolavoro del palermitano Benedetto Civiletti. Il lampadario centrale, che incombeva sull'altare maggiore, era un notevole lavoro di vetreria proveniente da Murano, ma essendosi distrutto precipitando al suolo nel marzo 2011, attende di essere degnamente rimpiazzato. L'organo monumentale, opera dei fratelli Polizzi ed inaugurato nel 1924, composto da 3200 canne, 32 registri e due tastiere.

Chiesa di Santa Maria del Ges La

chiesa di S. Maria del Ges (1478-1481) e l'annesso convento (1478-1520), dichiarati Monumento Nazionale in quanto preesistenti ai terremoti del 1542, del 1613 e del 1693, appartennero ai Frati Francescani Minori Osservanti. Conserva uno splendido chiostro a due ordini in stile tardogotico, con tante colonnine variamente decorate e ognuna diversa dall'altra. Si tratta di un unicum in tutta l'Italia meridionale, con paragoni stilistici sopravviventi solo in Catalogna. La chiesa fu costruita restaurando un preesistente edificio francescano gi presente almeno dal Chiostro di S. Maria del Ges dopo il restauro (2010) 1343, e grazie alla volont e alla munificenza della contessa Giovanna Ximenes de Cabrera, al fine di celebrarvi, nel gennaio del 1481, le nozze della propria figlia Anna con Fadrique Enrquez, primo cugino del Re di Spagna Ferdinando il Cattolico. Purtroppo la chiesa e il convento attualmente non sono visitabili, in quanto l'ex-convento sede carceraria sin dal 1865. visibile per il prospetto quattrocentesco della chiesa, in stile plateresco-catalano. Chiesa e Convento sono stati aperti al pubblico, a cura del FAI, per due giorni ad aprile 2009, ed ancora il 22 aprile 2010, in occasione di manifestazioni pubbliche. A settembre 2010 la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ha annunciato la conclusione dei lavori di restauro, mentre la storica riapertura al pubblico, dopo 146 anni di inaccessibilit, si avuta il 20 aprile 2011, grazie all'ingresso dal portale gotico che d sulla pubblica piazza, dopo che stato reso autonomo l'accesso alla struttura penitenziaria. Adesso si attende l'affidamento a personale di guida e custodia, onde poter rendere visitabile il complesso monumentale a tempo pieno.

Chiesa di San Giovanni EvangelistaLa chiesa di San Giovanni Evangelista presenta una facciata la

cui ultima versione stata rifatta dopo il 1869, per essere completata fra il 1893 ed il 1901. Il luogo di culto si trova in questo sito dal 1150 (bolla di papa Eugenio III). Un documento del marzo 1217 cita le chiese di San Giovanni e di San Giorgio in Modica come poste sotto la tutela della Chiesa di Mileto, in Calabria. Si trovava in questa spianata il primo edificio religioso di Modica, la chiesa di San Pietro extra moenia del VII secolo, con adiacente un coevo monastero di Benedettini, uno dei sei fondati in Sicilia da San Gregorio Magno. Ma un diploma di cui riferisce lo storico Placido Carrafa, riporta che il Preposto di San Giorgio ordin la demolizione, avvenuta nel 1454, del monastero attiguo a Chiesa di S. Giovanni Evangelista vista da palazzo San Pietro fuori le mura, lasciando spazio ad una nuova De Naro-Papa, Modica Alta e pi grande costruzione, un sol corpo con quella di San Pietro, e che venne dedicata anche a San Giovanni Evangelista. Successivamente, essendo sorta nel frattempo, nel Trecento, una chiesa dedicata a San Pietro nella parte bassa della citt, la chiesa di Modica Alta mantenne la sola intitolazione a San Giovanni Evangelista, per quanto una campana fusa nel 1550 riporti ancora incise le effigi di ambedue gli Apostoli. Danneggiato il primo tempio dal terremoto del 1542, fu presto riedificato nelle dimensioni attuali, per essere poi gravemente colpito dal terremoto del 1693. Ricostruita la chiesa in forme barocche tra i primi decenni del Settecento ed il 1839, il prospetto fu lievemente lesionato dall'ulteriore sisma del 1848, il che port alla decisione, nel 1893, di modificare ulteriormente la facciata, dando forma a quella definitiva di fine Ottocento [18], in stile neoclassico, simile al prospetto della Collegiata di Catania, che possiamo ammirare ancor oggi. Ricca di pregevoli stucchi all'interno, con le rappresentazioni dei quattro Evangelisti, vi si conserva il Gruppo Statuario dell'Addolorata, del Cinquecento, composto dalle pregevoli statue della Vergine Maria e di Marta che piangono Ges appena spirato, staccato dalla Croce, e sostenuto dalle braccia amorose della Maddalena. Al gruppo statuario originario, nell'Ottocento, furono aggiunte le statue del Redentore moribondo pendente dalla Croce, e quella del suo discepolo preferito, Giovanni (poi Evangelista). Ai piedi dell'Altare di San Giovanni Ev. poggiata un'Arca, contenente quasi tutti i resti del corpo di Santa Temperanza martire, donati alla chiesa da un certo don Fidenzio di Ascoli, su licenza di don Ottavio Carafa, Arcivescovo di Patrasso, donazione avvenuta alla met circa del XVII secolo (come risulta dai documenti custoditi in parrocchia, fra cui gli Atti di una ricognizione eseguita il 20 giugno 1664 dal Vicario generale di Siracusa, Giuseppe Capobianco, su disposizione del cardinale Ginetti). La chiesa presenta all'esterno una riposante ma scenografica scalinata, ai cui lati i muri perimetrali sono intercalati da ben ventisei pilastri, che in tempi passati dovevano sorreggere altrettante statue, mentre ora se ne conservano solo tre. La chiesa si trova nella parte alta del centro storico della citt, anzi, la croce che sormonta l'apice della guglia, rappresenta, con i suoi 449 m, il punto pi alto della citt di Modica. Sul lato sinistro della chiesa, un tortuoso reticolo di strette viuzze dal sapore medievale conducono, dopo una brevehttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 7 di 19

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passeggiata, al Belvedere della citt alta, il cosiddetto Pizzo, da cui, in uno splendido colpo d'occhio, scivolando veloce lo sguardo fra tetti e scalinate, si domina il centro storico di Modica.

Palazzo della Cultura e Museo CivicoL'ex Monastero delle Benedettine, (XVI-XIX secolo),

attuale Palazzo della Cultura, era presente in questo sito gi nel 1626, insieme alla Chiesa delle Sante Caterina e Scolastica ristrutturata per usi civili nei primi decenni del Novecento. Il Monastero, dedicato a San Benedetto nel 1637, fu requisito dal governo regio nel 1860. Attualmente ospita nelle sue ampie stanze, oltre ad alcuni uffici municipali, il Museo Civico Archeologico, il cui pezzo forte, assolutamente da vedere, racchiuso in una teca, la statuetta bronzea dell'Ercole di Cafeo, risalente al III secolo a.C. Al piano terra ubicata dal 1881 la Societ Operaia di Mutuo Soccorso, la quale racchiude al suo interno uno dei due atrii ed alcune colonne del vecchio monastero. Il Palazzo stato la sede dello storico Tribunale di Modica dal 2 giugno 1862 fino a settembre 2003, e l'attuale salone delle conferenze sino ad alcuni decenni fa era sede della Corte d'Assise. Recentissimi lavori di restauro murario delle stanze della Societ Operaia, tendenti a riportare all'antico le superfici interne, hanno riservato una bellissima sorpresa: dietro l'intonaco di una camera, che stato ovviamente asportato, stato riportato alla luce, dopo pi di un secolo, un superbo confessionale in pietra, incassato nella muratura, con tanto di pareti divisorie e grate metalliche; non dovrebbe essere visitabile perch il luogo struttura privata, ma con un po' di gentilezza, rivolgendosi al cortese personale di servizio... si pu fare!

Chiesa del CarmineLa Chiesa del Carmine ( fine XIV sec.), uno dei pochi monumenti che resistette

alla violenza del sisma del 1693. E infatti il prospetto, che aveva superato indenne anche i terremoti del 1542 e del 1613, arricchito da un bel portale risalente alla fine del Trecento, Monumento Nazionale, sovrastato da un rosone francescano con dodici bracci, il tutto in stile tardo gotico chiaramontano. Le parti superiori della facciata e del campanile sono comunque sovrastrutture barocche settecentesche post terremoto. All'interno, in fondo alla chiesa sulla destra, a lato dell'altare, si conserva una cappella tardo-gotica, anch' essa databile XIX secolo, riportata alla luce di recente. Presenta essa tracce di affreschi murali, ed il suo pavimento ricopre una cripta funeraria, visibile da una botola, mentre una parete del Settecento ha tenuto nascosto per tre secoli l'arco d'ingresso alla cappella, trapuntato come un merletto. Entrando in chiesa, nell'atrio, sulla destra, esposta una Madonna del latte (sec. XIV), statua in cartapesta, originale come tema, da considerare una rarit per la datazione, essendo coeva con l'edificazione della chiesa. Un altare sulla sinistra accoglie il gruppo statuario in marmo dell'Annunciazione, opera di Antonello Gagini[19] consegnata nel 1532[20]. All'interno della chiesa di Santa Maria dell'Annunziata (il nome originale del tempio) si conserva anche la tavola di Sant'Alberto (forse facente parte di un polittico), dipinta nei primi anni del Cinquecento (durante la sua residenza siciliana fra il 1513 ed il 1517) da Cesare da Sesto, allievo di Leonardo da Vinci. Girando lo sguardo all'indietro, nella cantoria collocata sopra l'ingresso della chiesa, si ammira un delizioso organino monumentale in legno, il pi antico fra quelli ancora funzionanti a Modica, datato 1774. Risale al 2006 invece il ritrovamento, da parte di un privato proprietario di un locale attiguo alla chiesa, lato via Pellico, durante lavori di pulizia, di un altro portale gotico di fine Duecento, che costituiva l'ingresso alla chiesa da quella che era la navata laterale, andata svenduta e modificata per usi civili dopo i danni causati dal terremoto del 1693. I lavori di recupero, eseguiti dal privato sotto l'occhio vigile della Soprintendenza alle Belle Arti avvisata con molto senso civico, hanno portato anche al rinvenimento di una cripta sotterranea, colma di ossa, reliquie probabilmente dei monaci carmelitani. Attualmente non visitabile, questo scrigno dovrebbe essere aperto alla fruizione pubblica a breve, con l'affidamento alla custodia di una cooperativa turistica.

Chiesa di San Domenico, ex convento e CriptaLa chiesa di San Domenico, detta del Rosario

(1678), presenta uno dei pochi prospetti rimasti integri dopo il terremoto del 1693. L'originaria costruzione della chiesa, con l'annesso convento dei Domenicani risale al 1461. Il luogo sacro ricco di interessanti tele del Cinquecento, ed ha una cappella interna, un tempo riservata alla preghiera dei frati, riccamente decorata con pitture murali e pregevoli stucchi. Il convento attualmente sede del Palazzo Municipale, dal 1869, anche se da documenti d'archivio risulta che il consesso dei Giurati(come si chiamavano allora i consiglieri) ivi si riunivano gi nel 1626. Nell'atrio visitabile una interessante cripta sotterranea (Seicento), scoperta da Giovanni Modica Scala a met Novecento, contenente resti ossei, attribuibili ai Frati Domenicani stessi, e che lascia intravedere tracce di affreschi. Il convento era sede, per la diocesi di Siracusa, del Tribunale dell'Inquisizione, o Sant'Uffizio.

Chiesa di Santa Maria di Betlem con preesistente Cappella PalatinaLa chiesa di Santa

Maria di Betlem una delle tre antiche collegiate (dal 1645) della citt, e la sua presenza nel sito risale al XIV secolo. La facciata di fine Cinquecento nella parte inferiore, mentre stata ricostruita dopo il terremoto del 1693, per essere completata nel 1821 nel suo secondo ordine. Nasconde al suo interno una pregevolissima Cappella Palatina, detta anche Cappella Cabrera (1474-1520, Monumento Nazionale), in stile tardo gotico, sopravvissuta al terremoto del 1693 e incastonata nella nuova architettura settecentesca. L'arco di ingresso alla Cappella (deve il suo nome al conte Giovanni Cabrera, presente al Castello di Modica dal 1466, onde ringraziarlo per le ingenti donazioni fatte alla Chiesa nel suo testamento del 1474[21]), con elementi decorativi arabi, normanni e catalani, uno dei pi bei monumenti che l'architettura abbia prodotto in Sicilia a cavallo dei secoli XV e XVI, dando persino nome ad uno stile artistico, il gotico - chiaramontano, che in Sicilia viene riconosciuto e descritto semplicemente come stile chiaramontano, a ricordo dei conti di Modica, regnanti a Palermo insieme ai re aragonesi. L'arco composto da un fascio di colonne per lato riccamente arabescate, con infiniti ornamenti, bizzarri motivi vegetali e animali, figure di uomini grottesche o fantastiche; le colonne terminano con capitelli finemente scolpiti. L'organo monumentale in legno del 1818, il soffitto a cassettoni ed il pavimento sono di fine Ottocento. Di buona fattura, dietro l'altare, la grande tela dell' Assunzione della Vergine, dipinta da Gian Battista Ragazzi nel 1713. Suggestivo in questa chiesa altres il Presepe Monumentale permanente (1881/82), la cui scenografia del cappuccino fra Benedetto Papale, con 62 statuette in terracotta realizzate a Caltagirone; all'esterno, in una parete a sinistra della chiesa, incassata la Lunetta di Berlon, bassorilievo con Nativit (fine Trecento), appartenente alhttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 8 di 19

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prospetto della chiesetta di Santa Maria di Berlon che insisteva in precedenza sul luogo in cui sorge l'attuale Santa Maria; alla base della scultura si intravede una iscrizione in lettere gotiche.

Portale de Leva Il Portale De Leva, di primo Trecento, un elegante esempio dello stile gotico

chiaramontano che poi domin come stile in Sicilia nel corso di tutto il Trecento. , insieme al portale della Cappella Palatina custodita all'interno di Santa Maria di Betlem, il pi bel portale di Modica, con gli archi di una grande ogiva scolpiti a tre ordini, con decorazioni geometriche a zig zag, e foglie di acanto a completare la fitta trama di ricami arabeschi. Era con molta probabilit la porta d'ingresso di una chiesetta (dedicata ai santi Filippo e Giacomo), come fa pensare una piccola finestra circolare che sormonta il portale, e che doveva contenere un rosone, tipico ornamento ecclesiastico. La chiesetta, sopravvissuta al terremoto del 1693, sarebbe poi divenuta cappella privata della nobile famiglia De Leva, incorporata nel loro settecentesco Palazzo. Il portale, coi suoi fraseggi arabo normanni, ricorda i coevi portali della Cattedrale di Nicosia e della Chiesa di San Francesco di Assisi in Palermo. La porta della casa De Leva l'ultimo avanzo frammentario di una Chiesetta gotica non pi esistente, arieggiante...la splendida ogiva delle due grandi finestre della Cattedrale di Palermo, scriveva Salvatore Minardo in Modica Antica, opera edita nel 1952.

Convento dei Cappuccini e chiesa di San Francesco Il settecetesco Convento dei Frati

Cappuccini e l'annessa chiesa di San Francesco d'Assisi, sempre del Settecento, sono assolutamente da visitare per il perfetto stato di conservazione. Il convento ha un bellissimo chiostro lastricato con suggestive basole di pietra locale, con un pozzo al centro, il tutto tipico delle silenziose e affascinanti costruzioni francescane. La chiesa, cui si arriva percorrendo un vialetto circondato da alti cipressi, nasconde al suo interno due capolavori scultorei in legno indorato, un reliquario e la custodia del SS. Sacramento.

Santuario della Madonna delle GrazieL'edificazione del Santuario fu decisa in seguito al

ritrovamento in loco, il 4 maggio 1615, di una tavoletta di ardesia raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino; la tavoletta bruci incessantemente per tre giorni, dentro un cespuglio di rovi, senza consumarsi, per cui si grid al miracolo, ed il popolo volle che ivi fosse innalzata una chiesa. I lavori, affidati all'architetto siracusano Vincenzo Mirabella, iniziarono subito, subendo una momentanea interruzione per la sopraggiunta morte del Mirabella, nel 1624. Un mausoleo all'interno ne contiene i resti mortali. Risalgono ai primi del Seicento il portale laterale, con le sue finissime decorazioni di stile tardo rinascimentale sotto il timpano spezzato, e probabilmente la torre campanaria alla sinistra del colonnato sul prospetto principale, peraltro rifatto, quest'ultimo, dopo il sisma del 1693, in stile tardo barocco, con le robuste colonne binarie sporgenti, che ricordano quelle del Duomo di San Giorgio. La Madonna delle Grazie fu proclamata Patrona Principale di Modica con Decreto Vescovile del 3 agosto 1627, come da richiesta della Civica Assise risultante nella Copia Consilii Civitatis Moticae del 1626, trovata presso l'Archivio generale dell'Ordine Carmelitano in Roma. Un dipinto sulla volta dell'abside, in cui campeggia Maria sullo sfondo della citt, recita: Ecce Mothuca Mater Tua.

Monumenti e luoghi d'interesse: architetture civiliPalazzo PolaraSul lato sinistrodel Duomo di San Giorgio visibile Palazzo Polara (famiglia Polara), (fine Settecento), sul cui frontone spicca lo stemma della famiglia con la stella polare. Palazzo Polara, una costruzione in stile tardo barocco, introdotta da un elegante scalone. La facciata, in un tutt'uno scenografico con la scalinata monumentale ed il prospetto del Duomo di San Giorgio, domina la parte bassa del centro storico di Modica e le colline che la circondano facendole corona, in un suggestivo colpo d'occhio che ci conduce verso il Belvedere della citt alta, il cosiddetto Pizzo.

Palazzo Napolino-Tommasi RossoPosto nel cuore dell'antico quartiere di Francavilla, alle spalle delDuomo di San Giorgio e nei pressi dell'entrata del Castello dei Conti, fra le testimonianze pi significative dell'architettura tardo-barocca di Modica. La sua costruzione risale alla seconda met del XVIII secolo. La sua facciata comprende un bel portale d'ingresso, le cui colonne ai lati lasciano scendere degli eleganti tendaggi scolpiti nella pietra, ed emergenti dalla bocca di due leoni. Il portale sovrastato da un elegante balcone in ferro battuto, sorretto da mensoloni decorati con mascheroni. Altri due balconi sono posti simmetricamente ai lati di quello centrale, a completare il prospetto di quella che riconosciuta come la pi elegante architettura civile del barocco modicano.

Casa natale del poeta Quasimodo, Nobel 1959 per la LetteraturaCasa natale di Salvatore

Quasimodo, in cui il 20 agosto 1901 nacque il poeta, insignito del Premio Nobel per la Letteratura il 10 dicembre 1959. La casa visitabile. Contiene, oltre ad un letto in ferro battuto, gli altri mobili ed arredi di primo Novecento; inoltre sono presenti i mobili dello studio di Milano e una vecchia macchina da scrivere Olivetti, che il figlio Alessandro ha donato alla casa - museo nel 1996. Da un vecchio nastro, ai visitatori viene fatta ascoltare la voce del Poeta registrata durante la cerimonia di conferimento del Nobel a Stoccolma. La Casa Museo gestita da Etnos soc. coop. A Modica opera il Parco Letterario Salvatore Quasimodo[22], che ha sedi pure a Roccalumera, paese d'origine della famiglia, ed a Messina, dove il Poeta trascorse buona parte dell'adolescenza, e dove intraprese gli studi superiori. Il Parco cura varie manifestazioni culturali della citt di Modica, soprattutto nel mese di agosto, quando ricorre l'anniversario della nascita.

Palazzo degli Studi Il Palazzo degli Studi (1610 - 1630) era in realt il Convento dei Padri Gesuiti, i

quali fin dal loro insediamento nella struttura ne fecero il Collegio dove istruire i rampolli dell'aristocrazia di Modica. Il Collegio, costruito ampliando e restaurando un palazzo donato al Comune dal nobile palermitano Alliata, era annesso alla Chiesa dei SS. Ges e Maria, o del Collegio (oggi S. Maria del Soccorso), il cui prospetto barocco fu rifatto nel 1714 su progetto di Rosario Gagliardi, mentre il Convento, resistendo al terremoto del 1693, determin la scelta dei Gesuiti e del popolo modicano di non spostare la citt sugli altopiani limitrofi. L'intero edificio sorse per volont della contessa Vittoria

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Colonna de Cabrera, che si fece promotrice [7] della venuta a Modica dei Gesuiti, e contribu finanziariamente, insieme al Comune e ai possidenti del tempo, al che nella capitale della Contea si istituissero corsi di studio di livello universitario. Fu dunque sede del Collegio Gesuitico sin dal 1630, del Ginnasio comunale nel 1862, del Regio Istituto Tecnico "Archimede" dal 1866, e attualmente ospita, dal 1878, il Liceo Classico intitolato allo scienziato e filosofo modicano Tommaso Campailla.

Teatro Garibaldi La prima costruzione fu realizzata fra il 1815 ed il 1820, accorpando un magazzino

con la casa di un aristocratico, e fu chiamato Real Teatro Ferdinandeo in onore al regnante dell'epoca. Aveva due file di 24 palchi e la platea. Nel 1844 fu affidato all'ingegnier Salvatore Riga il compito di progettare l'ampliamento del teatro, raddoppiando la grandezza della platea, innalzando una terza fila di palchi ed aggiungendo il loggione, riproducendo cos lo stile dei teatri lirici all'italiana presenti nelle maggiori citt siciliane. Eseguiti i lavori fra il 1852 ed il 1857 sotto la direzione dell'architetto Salvatore Toscano, il teatro, dopo l'Unit d'Italia fu intitolato a Garibaldi. Esso si presenta con la facciata in stile liberty (o neoclassico), con i due piani sormontati da una balaustra che presenta al centro un pannello scultoreo decorato con strumenti musicali. Sopra il pannello fu posto, sorretto da due figure maschili, un orologio, con in cima l'aquila, simbolo della Contea di Modica. Fu inaugurato nel 1857 con la Traviata di Giuseppe Verdi. un piccolo vero gioiello, che in miniatura riproduce i teatri delle grandi citt, con la sua platea, i suoi tre ordini di palchi molto eleganti, il loggione, la volta istoriata di recente (agosto-settembre 1999) con un grandioso dipinto, un olio su tela (diametro m. 4,40) del maestro Piero Guccione e degli altri del Gruppo di Scicli, i pittori Franco Sarnari, Giuseppe Colombo e Piero Roccasalva. Dopo lavori di restauro e di messa in sicurezza, stato riaperto al pubblico definitivamente nel 2004. La stagione teatrale Da qualche anno a questa parte, il Teatro Garibaldi, con i suoi 313 posti complessivi, ritornato ad essere il luogo di intrattenimento culturale per eccellenza per i modicani, ma anche per gli appassionati di teatro e musica di vario genere dell'intero comprensorio orientale della provincia. Le stagioni di prosa e le stagioni musicali dal 2008/09 in poi sono state curate dall'attore modicano Andrea Tidona, con la collaborazione del concittadino Giorgio Pace, direttore amministrativo del Teatro Massimo di Palermo. Ulteriori manifestazioni vi si tengono a cura dell'assessorato provinciale al turismo. La sezioni locale degli Amici della Musica svolge il suo programma concertistico annuale presso il teatro cittadino, oppure presso l'ampia sala conferenze del Palazzo della Cultura. Infine, la Compagnia del Piccolo Teatro di Modica organizza presso il Teatro Garibaldi una o pi rassegne annuali di teatro dialettale. Al fine di valorizzare il Teatro ai massimo livelli, per quanto riguarda la sua funzione culturale, e per la fruizione turistica, nel corso del 2009 stato approntato lo statuto della Fondazione Teatro Garibaldi [23], istituita ufficialmente il 29 gennaio 2010, e la cui Direzione Artistica stata affidata ad Andrea Tidona.

Palazzo Grimaldi con PinacotecaPalazzo Grimaldi, XVIII-XIX secolo, con l'annesso portale dellaChiesetta di S. Cristoforo, cappella privata della famiglia Grimaldi, si incontra lungo il corso principale a poche decine di metri dal Duomo di San Pietro. Rappresenta, forse, con i suoi 14 balconi in due piani, il pi bell'esempio di edificio in stile neorinascimentale fra quelli che si affacciano sul centro storico di Modica Bassa. Il terzo piano stato sovrapposto nel secondo Ottocento, ma il progettista ha riprodotto benissimo lo stile tardo barocco, inserendo le mensole sotto i balconi del terzo piano, dove peraltro il partito centrale ripropone un balcone quasi identico a quello del secondo piano, con la fedele presenza ai lati degli scudi araldici di famiglia. Il palazzo sede della Fondazione Giovan Pietro Grimaldi, l'illustre fisico che fu anche Magnifico Rettore dell'Universit di Catania, nonch fratello del celebre agronomo Clemente, ed ospita nei suoi saloni una Pinacoteca, ricca di opere pittoriche dei pi noti artisti dell'area iblea dalla seconda met dell'Ottocento fino ai nostri giorni.

Monumenti e luoghi d'interesse: architetture militariIn cima ad una rupe, costruito sul pianoroCastello dei Conti di Modica conclusivo di un promontorioroccioso a becco d'aquila, ha rappresentato per tanti secoli la sede del potere politico e amministrativo di quella che fu la Contea di Modica. Era infatti presidio fortificato militare e carcerario, residenza dei Conti prima, del Governatore della contea in nome del Conte, dopo. Carlo I d'Angi fece redigere due elenchi dei castelli demaniali siciliani: gli Statuta Castrorum Siciliae, emanati nel 1268 e nel 1272. nel secondo elenco che troviamo citato il castello di Modica. Oltre che nello Statutum Castrorum Siciliae del 1272, il castello di Modica compare inserito in una Bolla datata Anagni 21 agosto 1255, indirizzata a fra Ruffino de' Minori, cappellano e penitenziere del Papa. Fu in questo Castello che il conte Matteo Chiaramonte ospit nel 1366 il re Federico IV d'Aragona, e nel 1401 il conte Bernardo Cabrera vi accolse il re Martino I. Ivi si amministrava anche la Giustizia, essendo sede, dal 1361, della Gran Corte, cui si aggiunse nel 1392 la Corte delle I e II Appellazioni, per L'ingresso del Castello dei Conti divenire poi dal 1816 Tribunale civile e penale di I grado e Corte d'Assise. La citt divenne Capoluogo di Distretto della Intendenza di Siracusa, e la sede di tutti gli uffici rimase nel Castello fino al 1865. Con l'Unit d'Italia, furono cacciati dai loro conventi e monasteri gli Ordini religiosi, ed il Castello dei Conti fu definitavamente abbandonato, andandosi a trasferire il Carcere, il Tribunale e gli Uffici Circondariali pressi i vari conventi resisi disponibili. Dal punto di vista monumentale, il Castello, o ci che di esso rimane, nato come fortificazione rupestre che si sovrappone ad una emergeza funeraria del tipo di Pantalica, viene modificato in varie epoche tra l'VIII e il XIX secolo, e si erge su un promontorio roccioso difficilmente attaccabile, con due lati su tre costituiti da pareti a strapiombo. All'esterno rimane una torre poligonale (XIV sec). Nel cortile interno sono visitabili le carceri medievali, civili e "criminali", una serie di stanze squadrate ricavate dalla roccia, ognuna riservatahttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 10 di 19

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ad una specifica categoria di carcerati: donne, condannati comuni, galantuomini, persone in attesa di giudizio. Per i briganti pi pericolosi c'erano (una ancor oggi visibile) due grandi fosse profonde circa sette metri, chiuse in alto da una possente grata di ferro, dalla quale entravano la luce e l'aria. Nello stesso cortile poi presente la recente chiesa della Madonna del Medagliere (sorta nel 1930 sui ruderi della chiesa di San Leonardo, a conforto dei carcerati fino al 1865), inoltre visibile ci che resta della chiesetta di San Cataldo, che era la cappella privata del Conte e del Governatore, e infine tre nicchie campanarie oggi murate all'esterno, il suono delle cui campane indicava alla citt le ore, ed i momenti che si vivevano all'interno del Castello. Crollate a causa del terremoto del 1693, o demolite perch di intralcio allo sviluppo urbanistico moderno della zona, quasi nulla pi resta delle 5 torri, delle 4 porte e della cinta muraria dell'antico maniero. Recentemente venuto alla luce, e reso fruibile, un suggestivo cunicolo sotterraneo scavato nella roccia, che trapassa lo sperone roccioso su cui sorge il Castello: era un passaggio di ronda militare. Recentissimi scavi archeologici nell'area del castello, che vanno di pari passo coi lavori di un grande progetto per un riuso moderno della parte nuova del castello stesso come centro congressi, stanno portando alla luce suppellettili varie, arredi funerari, ceramiche, monete bronzee, vasellame, pavimentazioni, fondamenta di grosse mura portanti, nascosti sotto carichi secolari di materiali di risulta, e risalenti dal neolitico (con qualche pezzo di malta usato per la copertura di primitive capanne sicule), passando per il periodo ellenistico, quello romano, poi tracce del periodo arabo, per arrivare a coprire tutto il periodo dell'uso amministrativo, militare e carcerario del castello, fino a tutto l'Ottocento.

Torretta dell'OrologioSu una vecchia guardiola militare,

ricadente nell'area del vecchio castello dei Conti, stato apposto nel 1725 un orologio meccanico ancora perfettamente funzionante, i cui complessi meccanismi vengono controllati e riavviati ogni 24 ore circa. Gli ingranaggi che azionano quest'orologio esclusivamente in modo meccanico, fra cui gigantesche molle metalliche, pesi e contrappesi, grosse funi, sono visitabili. Dalla torretta del Castello si gode di un suggestivo panorama sulla parte bassa del centro storico. Dopo le due chiese maggiori di Modica, patrimonio dell'Umanit, la torretta del Castello il monumento pi fotografato della citt, per la sua suggestiva posizione in cima ed all'estremit della rupe, su cui si ergeva il Castello medievale.

Il Castello dei Conti di Modica. Torretta dell'Orologio

Frati Carmelitani Altri monumenti e luoghi d'interesseEx Convento dei della citt, stato (Settecento): nella parte bassa fortemente rimaneggiato nella seconda met dell'Ottocento per ricavarne la Caserma dei Carabinieri. Il prospetto stato interamente rifatto, in stile neorinascimentale-liberty. Ex chiesa di San Giovanni Battista dei Cavalieri di Malta, il cui prospetto fu demolito nei primi del Novecento onde ricostruirvi, in stile liberty, il Cinema Moderno (1926), chiuso intorno al 1980. Su una parete laterale resiste murata una grande Croce, simbolo della Gran Commenda dell'Ordine di Malta, presente a Modica nella originaria chiesa in questo sito dal 1350. in fase di appalto il ripristino funzionale, che trasformer l'interno nel nuovo Auditorium intitolato al musicista e compositore modicano Pietro Floridia. Chiesa di San Paolo (Sei-Settecento). Chiesa di San Girolamo (Seicento): minuscola chiesa con un piccolo spiazzale antistante, tra strette scalinate che scendono e salgono fra le case che circondano questa chiesetta di quartiere. Palazzo Ascenzo (fine Settecento), di fronte al Palazzo di Citt, caratterizzato da poderosi mensoloni a piede unico, a sostegno dei balconi. Palazzo Cannizzaro (ex Manenti) (Settecento), si trova subito dopo il precedente salendo il Corso sul lato sinistro. Incompleto, essendo stato costruito solo il portale centrale e l'ala sinistra, il Palazzo presenta tre bei balconi spagnoleggianti, dei quali i due laterali sostenuti da cinque mensole in cui sono scolpiti vari mascheroni, uno dei quali raffigura il primo proprietario del palazzo. Palazzo Salemi (edificato dal 1631 al 1640), con i suoi caratteristici portici (dialetto: Ponti Pulra), gi Palazzo Comunale dalla seconda met del Seicento al 1869, presenta a piano terra un portico con sei arcate, sormontato al piano superiore da una lunga balconata continua. Palazzo Papa, gi Grimaldi (secoli XVII-XIX), nei pressi del Duomo di San Giorgio, lungo la strada che porta all'ingresso del Castello. Chiesa del Santissimo Salvatore (Settecento), ricca di pregevoli stucchi e di notevoli tele, fra cui una Immacolata (1765) del palermitano Pietro Spinosa, ha un superbo altare maggiore in marmo, con cinque medaglioni raffiguranti altrettanti episodi biblici. Della chiesa originaria del Quattrocento si conservano solo la base del campanile, una croce di pietra scolpita ed una campana datata 1537. Chiesa di Sant'Anna (1686) ed ex Convento dei Padri Francescani Riformati (1613), sede dell'Archivio Storico di Stato, di cui parte pi importante l'Archivio della Contea di Modica. In cima all'imponente prospetto barocco dell'ex Convento, che domina sulla parte bassa della citt, la bellissima aquila reale in pietra che Chiesa del Santissimo Salvatore rappresenta lo stemma della Contea. Palazzo Tommasi Rosso/Tedeschi (fine Settecento), si trova lungo il corso Umberto, subito dopo il Duomo di San Pietro, ed caratterizzato dalla lunga serie di mensole che sorreggono sei dei sette balconi, le quali sono scolpite con mascheroni raffiguranti vecchioni, suonatori di flauto, putti, delfini e pettorute sirene. Chiesetta di Santa Lucia (Settecento), incastonata nel cuore del quartiere Francavilla, nel bel mezzo di quel grattacielo orizzontale di case che si accavallano in ordine sparso dalla parte pi alta di Corsohttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 11 di 19

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Umberto, sollevando lo sguardo verso la cima della collina, dominata dal Belvedere del Pizzo. Chiesa di San Michele (Seicento), col grazioso campanile che fa compagnia in tante stampe alla maestosa cupola, alta 36 metri, del limitrofo Duomo di San Giorgio. Chiesa di San Giuseppe (1613), a pochi metri dall'entrata del Castello, con annesso un piccolo convento (1894) dei Gesuiti. Distrutta e abbandonata dopo il sisma del 1693, fu restaurata e riaperta al culto nel 1894. La chiesetta conserva al suo interno, certamente proveniente dalla preesistente chiesa distrutta dal sisma, una bellissima Nativit in marmo, datata 1511, rappresentante un piccolo presepio con tutti i classici personaggi ed ambienti, con ai lati quattro bellissime teste di angeli, che insieme al volto della Madonna sembrano di scuola gaginiana. Chiesa dei Santi Nicol ed Erasmo, con prospetto rifatto in stile neoclassico nell'Ottocento. Chiesa di Santa Teresa d'Avila ed ex Monastero delle Carmelitane Scalze. Chiesa di San Teodoro (Seicento/Settecento). Chiesa di Sant'Antonino (Cinquecento, ricostruita nel Settecento). Palazzo Napolino/De Naro Papa (Ottocento), nella parte alta della citt, di fronte alla Chiesa di San Giovanni Evangelista; presenta una bella loggia, a sostegno di una terrazza, con tre arcate, sormontate da tre mascheroni. Chiesa di San Ciro (1856), piccolissima, ma con buone tele ottocentesche, pregevoli statue nella Cappella del Cristo morto e dell'Addolorata. Palazzo Rubino/Trombadore(primo Ottocento), con notevolissimo prospetto tardo-barocco, dove gli elementi stlistici delle mensole, con mascheroni e decorazioni fogliacee, testimoniano la persistenza del gusto rococ in pieno Ottocento. Palazzo ex Convento dei PP. Mercedari, con annesso Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Chiesa-eremo di San Giacomo (XIV secolo, non visitabile).

Siti archeologiciChiesa rupestre di San Nicol InferiorePresenta dei magnifici affreschi sulla nuda roccia, di stile tardobizantino, databili fra il XII ed il XVI secolo (l'anno 1594 si trova dipinto sulla roccia accanto ad una raffigurazione): si tratta di una grotta artificiale, in pieno centro cittadino, nella quale si osservano diversi cicli di affreschi; una chiesa rupestre definita dagli studiosi un unicum nel panorama della Sicilia medievale. L'affresco principale un bellissimo Cristo Pantocratore posto al centro dell'abside, dove si raffigura un Cristo benedicente racchiuso in una mandorla seduto su un trono fra due coppie di Angeli. Sul lato destro dell'abside si trova un catino battesimale, scavato nella roccia, per il battesimo con rito orientale. Ultimi in ordine di tempo, alcuni lavori di scavo hanno portato alla luce una serie di cripte e di tombe terragne.

Cava IspicaCava Ispica (il nome precede quello dell'omonima,

vicina citt, chiamata Spaccaforno fino al 1936) raccoglie, in tredici chilometri di lunghezza, numerose testimonianze di epoche diverse: dalle grotticelle sicule a forno dell'et del bronzo, alle catacombe cristiane del Basso Impero (IV-V secolo d.C.), dagli affreschi rupestri della "Grotta dei Santi", ai ruderi della chiesetta bizantina di S. Pancrati. Notevole la catacomba della Larderia, un cimitero ipogeico che in circa 500 m 2 (secondo in Sicilia per estensione) racchiude ben 464 tombe, suddivise in tre gallerie sotterranee, delle quali la principale lunga circa trenta metri. Il sito in effetti una vera e propria citt nella roccia, dove nei pressi delle grotte abitate dagli uomini e dagli animali domestici, ce ne erano altre adibite a magazzini, o a luoghi di culto con altari e affreschi sulla nuda roccia. Infine, nascoste dalla vegetazione o protette da una certa difficolt di accesso, negli anfratti pi ripidi della cava, centinaia di Grotta di Cava Ispica grotte ad uso funerario. La cava, che in alcuni punti profonda anche cento metri e larga pi di 500, presenta una vegetazione rigogliosa, attrazione per varie specie di uccelli, tale da conferire al luogo notevole importanza anche dal punto di vista naturalistico. Lungo la vallata sono presenti una miriade di grotte naturali o scavate nelle roccia dalla mano dell'uomo, alcune difficili da raggiungere, se non con corde, stretti camminamenti tra i massi o scale. Molte grotte sono contigue, magari su piani sovrapposti comunicanti tra di loro tramite botole artificiali praticate nelle pareti rocciose. Celebre e di grande interesse storico ed archeologico il Castello Sicano a cinque piani, interamente incassato nella roccia, vera e propria fortezza scavata in una parete calcarea che scende a picco per trenta metri di altezza. Forse era la residenza del principe del luogo.

Cava LazzaroLa valle di Cava Lazzaro annuncia quella di Cava Ispica, e rappresenta una fra le pi

interessanti stazioni archeologiche del paleolitico siciliano. Presenta grotte a forno e ad anticella, oltre a caverne templari ad uso religioso, con escavazioni a mano di pilastri e colonne. Di notevole pregio archeologico la Tomba Orsi, certamente riservata ad un personaggio importante del luogo, con un prospetto molto esteso in lunghezza e ornato con finti pilastri, sui quali sono scolpiti simboli geometrici; prende il nome da colui che la scopr, l'archeologo Paolo Orsi. A Cava Lazzaro sono stati rinvenuti strumenti di amigdala, vasellame della civilt castellucciana, manufatti vari di civilt presicule comprese nel periodo XXII-XV secolo a.C.(facies di Castelluccio, prima et del bronzo), tutti conservati al Museo Civico di Modica. A Cava Lazzaro stato trovato pure un cranio assegnato dal Pigorini al tipo di Neanderthal, e che visibile al Museo Etnografico L. Pigorini di Roma.

Cava dei Servi Essa alterna pareti rocciose a strapiombo, a zone dall'andamento pianeggiante, a gole

profonde invase dall'acqua del torrente (a regime permanente) Tellesimo: morfologia complessa e variegata che attribuisce alla zona particolare bellezza, grazie anche alla ricca vegetazione presente sui versanti e nel fondo valle. Si possono, infatti, ammirare boschi con lecci e querce, e tratti di Gariga[24], tipica formazione discontinua di cespugli e piccoli arbusti, fra i quali predominante il timo arbustivo (Thymus capitatus), che quella essenza aromatica, cibo preferito delle api, le quali producono ilhttp://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 12 di 19

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pi famoso miele ibleo, appunto il miele di timo. Infine, presenti larghi tratti di macchia mediterranea. Nella parte iniziale, la Cava dei Servi (di Dio), diventata Parco forestale, si presenta ampia e di facile accesso. Lungo la cava scorre il torrente Tellesimo, un affluente del Tellaro, che forma ad un certo punto del suo corso il Gorgo della campana, un laghetto a forma circolare di cui non si ancora riusciti a misurare la profondit. Questo torrente uno dei pi singolari della zona iblea: nasce in contrada Bellocozzo all'interno proprio della Cava dei Servi e termina dopo circa 15 km confluendo nel fiume Tellaro, in territorio di Noto. La cava lungo cui scorre il Tellesimo ha pareti a strapiombo traforate da parecchie grotte, e diventa, nella parte terminale, stretta e tortuosa, conservando cos, grazie alla sua imperviet, un ecosistema ancora integro. Per quanto riguarda la fauna, oltre ad uccelli come falchi, poiane, beccacce e tortore, si possono incontrare volpi, martore, istrici e gatti selvatici. Cava dei Servi fu abitata dall'uomo fin dalla preistoria. Su una collina chiamata Cozzo Croce si trovano, infatti, alcune necropoli attribuibili all'et del bronzo, con due monumenti funerari (dolmen) realizzati con lastroni infissi nel terreno e disposti circolarmente, oltre ad alcune tombe a grotticella e altre ad enchytrisms, queste ultime per il ritrovamento in esse di vasi o anfore contenenti tracce di ceneri, in riferimento alla usanza protostorica in questa parte di Sicilia di ricorrere a tale modalit di conservazione dei resti mortali dei defunti. Si chiama "Cava dei Servi" perch si dice che in passato qua venissero i Servi di Dio.

SocietEvoluzione demograficaAbitanti censiti

Popolazione Storica di Modica[25] Data Popolazione 1366 6.000 1505 14.000 1548 1569 1573 1616 1647 1679 1690 1693 1714 1747 1798 1831 14.449 17.999 18.696 18.011 18.912 19.410 17.940 14.653 18.975 20.096 19.702 25.838 29.337

Etnie La popolazione straniera ufficialmente [26] residente a Modica al 1 gennaio

1852

2010 di 1754 persone, 904 maschi, 850 femmine. Questi i numeri delle principali etnie presenti a Modica, secondo i dati ISTAT aggiornati al 31/12/2009, riferiti a immigrati regolari (si tratta di 1754 stranieri [27], di cui 410 minorenni, e provenienti da 62 nazioni diverse): Marocco 468, Romania 270, Tunisia 189, Albania 183, Polonia 118, Cina 97, Ucraina 85, Venezuela 47, Germania 37, Senegal 28, Eritrea 21, Argentina 20, Bangladesh 15, Belgio 11, India 11, Francia 9, Algeria 9, Regno Unito 7, Per 7, Somalia 7, Stati Uniti 6, Sudan 6, Brasile 6, Macedonia 6, Madagascar 5, Paraguay 6, Spagna 5, Paesi Bassi 5, Russia 5, Moldova 5, Israele 5, Nigeria 4, Filippine 4, Bulgaria 4, Cuba 3, Mauritius 3, Giappone 3, Colombia 3, Austria 2, Messico 2, Turchia 2, Libia 2, Togo 2, Pakistan 2, Canada 2, un solo rappresentante infine per Croazia, Rep. Sudafricana, Grecia, Irlanda, Portogallo, Rep. Ceca, Bielorussia, Svizzera, Etiopia, Tanzania, Congo, Siria, Indonesia, Thailandia, Australia, Seychelles e Sri Lanka. Modica, tra l'altro, l'unica citt in Sicilia ad avere promosso un progetto per rifugiati e richiedenti asilo politico, donne in gravidanza, sole o con minori. Dei 1754 immigrati presenti, in possesso di regolare permesso di soggiorno, il 51,5% di sesso maschile e il restante 48,5% di sesso femminile, per un'incidenza, sul totale della popolazione locale, del 3,18%.

Et media, statistiche demograficheModica una Citt in cui la vita media cresciuta in modo

sensibile rispetto agli altri comuni della provincia. Questo il dato che si evince al termine della presentazione della Relazione Sanitaria 2006 resa nota dall'Ausl n 7. Nel particolare Modica insieme a Giarratana presenta il dato migliore in termini di vita media. L'et media dei maschi nel 2002 era di 75,70, quella delle femmine di 79,98; nel 2006 quella dei maschi era di 76,45, quella delle femmine di 82,42 anni Nel quadro generale, maschi pi femmine, l'et media nel 2002 era di 77,84; nel 2006 di 79,80. Altro dato in ascesa il rapporto tra nascite e decessi. Nel 2010 si registrato un saldo attivo di 43 unit. I morti sono stati 511 mentre i nati sono stati 554. In saldo positivo, con un pi 165, anche il rapporto tra emigrati ed immigrati. Nel 2010 infatti si sono registrati 794 immigrati e 629 emigrati. Il numero di famiglie in cui suddivisa la popolazione residente al 31/12/2010, consistente in 55.196 abitanti complessivi [28], di 21.051, con una cifra media di componenti per nucleo familiare di 2.61, per un totale di 55.023 abitanti in famiglia. Al totale degli abitanti in famiglia tradizionale si debbono aggiungere i 173 residenti non compresi fra le famiglie, ma raggruppati in 34 gruppi di convivenza. Il totale aggiornato di 55.216 abitanti pu essere ulteriormente ripartito[29] in 26.678 maschi e 28.538 femmine.http://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 13 di 19

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Servizi ed istituzioni Il tribunale presente a Modica dal 1361Modica fu scelta nel febbraio del 1361,in quanto capoluogo dell'omonima contea, come sede di un Tribunale di Gran Corte , che aveva gli stessi poteri della Regia Gran Corte di Palermo; il re Federico IV d'Aragona confer a Federico III Chiaramonte, Conte di Modica, la giurisdizione criminale amplissima tramite la concessione dell' esercizio del merum Imperium seu jurisdictionem criminalem. Poi, Martino I Re di Sicilia e di Spagna, con Diploma di investitura del 20 giugno 1392, concedette a Bernardo Cabrera i tre gradi di giudizio (concedimus merum et mixtum imperium, maximum medium et minimum tam civilem quam criminalem et cum appellationibus quibuscumque [30]), corrispondenti a quelli oggi esercitati dalle Corti di I grado e d' Assise, et cum appellationibus[31], cio la giurisdizione civile e criminale propria delle Corti di Appello e della Corte di Cassazione. La Corte d'Assise vi rimase fino ai primi del Novecento. Attualmente rimasto solo il Tribunale civile e penale di I grado, al servizio dei comuni di Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo. Alla presenza del Tribunale associata la storica sede della Casa Circondariale. L'antico Ospedale della Piet e il Museo della MedicinaIl primo Ospedale, nel senso stretto del termine, a Modica fu, nel 1600, l'Ospedale della Piet (o di S. Maria della Piet) [32], nell'edificio della Commenda Gerosolimitana accanto alla chiesa di San Giovanni Battista, dei Cavalieri di Malta, dove era appunto la loro Sacra Domus Hospitalis, ricovero per i pellegrini, sin dal 1391, come da lettera di Re Martino di Spagna e di Sicilia. Tale Ospedale rest in attivit fino agli anni settanta del secolo appena trascorso, essendo assurto nel frattempo a fama nazionale come Sifilocomio Campailla. Le Botti del Campailla curarono i malati di lue celtica (sifilide) ininterrottamente dal 1698 fino all'avvento della penicillina, nel 1943. Negli ultimi decenni di attivit di tale ospedale, con il metodo delle Botti del Campailla vennero curate le malattie reumatiche e nevralgiche. All'interno dell'ex Sifilocomio si conservano ancora[32] le Botti del Campailla nella loro originaria collocazione di fine Seicento, ed in questo locale stato costituito una sorta di Museo della Medicina, dove sono conservati tanti strumenti medici e chururgici dell'Ottocento e del Novecento. Un'altra porzione di tale Museo si trova nei bassi dello stesso Palazzo Campailla, dove si conserva un prezioso Tavolo Anatomico (Settecento) su cui si esercitavano nelle dissezioni gli allievi della Scuola Medica Modicana[33] (secoli XVII-XIX), famosa in tutta la Sicilia, e che ebbe fra i suoi figli pi illustri il fondatore Diego Matarazzo (1642-1702), poi lo stesso Tommaso Campailla, il clinico Gaspare Cannata (1718-1771, docente in medicina pratica all'Universit di Palermo), per finire con Giovanni Michele Gallo (1729-1786) e con Pietro Polara (1768-1837), nominato nel 1827 Presidente della Commissione Centrale di vaccinazione di Palermo [34]. L'Ospedale MaggioreNel 1774 fu fondato a Modica Alta l'Ospedale degli Onesti, nei locali conventuali attigui alla Chiesa di San Martino. Nel 1910, dalla fusione dell'Ospedale degli Onesti con due Opere Pie presenti in citt, la denominazione cambi in quella attuale di Ospedale Maggiore, struttura sanitaria prima Circoscrizionale (serviva il territorio dell'attuale intera provincia), ora comprensoriale, al servizio di una vasta utenza, proveniente, oltre che da Modica, anche da Scicli, Pozzallo, Ispica, e dai limitrofi comuni del siracusano, Rosolini, Pachino e Portopalo. Modica col suo Ospedale e con i suoi Poliambulatori e Uffici Sanitari, comune capofila di uno dei 55 Distretti Socio-Sanitari della Regione Siciliana, comprendente i comuni di Scicli, Pozzallo e Ispica. La recente riforma regionale della rete ospedaliera ha previsto per l'Ospedale Maggiore di Modica 145 posti letto per acuti, di cui 21 in day hospital, suddivisi fra i seguenti reparti: 6 anestesia e rianimazione, 14 cardiologia e terapia intensiva coronarica, 14 chirurgia generale, 16 ginecologia e ostetricia, 12 malattie infettive, 14 nefrologia, 20 ortopedia, 10 pediatria, 5 oftalmologia e otorinolaringoiatria, 34 infine in un maxi reparto comprendente medicina generale, geriatria e malattie apparato respiratorio. A settembre 2010 prevista l'apertura del reparto "Hospice", con 10 posti per malati terminali. Scuole secondarie superiori Liceo Classico "Tommaso Campailla" Liceo Artistico "Tommaso Campailla" Liceo Scientifico "Galileo Galilei" Istituto Tecnico Commerciale per Ragionieri "Archimede" Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente "Principi Grimaldi" Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e di Ristorazione "Principi Grimaldi" Liceo Linguistico "Giovanni Verga", Liceo Musicale (la riforma Gelmini ha istituito 34 L. musicali in tutta Italia, di cui 2 in Sicilia, a Palermo e a Modica) "Giovanni Verga", Liceo delle Scienze Umane "Giovanni Verga", Istituto Tecnico per Geometri "Giovanni Verga", Istituto Professionale per l'Industria del Mobile e dell'Artigianato (T.I.M.A.) "Giovanni Verga",

Tradizioni e folclore *Madonna Vasa-VasaSi svolge nella mattinata di Pasqua. Risalente almeno [35] al 1645, rappresenta l'incontro fra la Madonna ed il Cristo Risorto, reso caratteristico ed emozionante in questa versione modicana dal fatto che il simulacro di Maria, in pratica un burattino in legno sul tipo dei pupi Siciliani, muove le braccia, impartisce benedizioni e si china a baciare il petto del figlio risorto. A mezzogiorno in punto, fra ali di folla acclamanti, spari di bombe e campane a festa, alla Madonna, non appena "scorge" in lontananza Ges Risorto, viene fatto cadere il manto nero che la ricopre, lasciando cos scoperto il suo vestito azzurro;http://it.wikipedia.org/wiki/Modica Pagina 14 di 19

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Madonna Vasa-Vasa

contemporaneamente vengono liberate in volo una decina di colombe bianche, nascoste in precedenza nel basamento del

simulacro della Madonna. Festa del Patrono San Giorgio, il 23 aprile se cade di domenica, oppure la prima domenica successiva alla data (nel 2011 eccezionalmente i festeggiamenti avranno luogo l'8 di maggio): il simulacro raffigurante il Santo Cavaliere che uccide il drago, viene portato a spalle lungo tutto il centro storico della citt, prima a Modica Alta, poi a Modica Bassa, a partire dal primo pomeriggio, per finire con i giri festanti all'interno del Duomo dalle 23.00 circa. Eurochocolate - ChocoBarocco: si svolge preferibilmente in primavera ed ha gi celebrato sei edizioni. L'evento rappresenta l'occasione giusta per visitare la citt partecipando a tour guidati, e per degustare tutte le specialit dolciarie locali. In occasione della Kermesse del cioccolato di Modica si svolgono una serie di convegni ed eventi incentrati sul cacao, sulla tipica cioccolata modicana e sui prodotti dolciari per i quali Modica rinomata. Il dolce appuntamento per il 2010 si svolto nei giorni dal 3 all'8 dicembre, (Choco Notte il 4 dicembre), e la versione di quest'anno, cos come quella del 2009, non ha pi avuto il marchio perugino, ma piuttosto, col nome di ChocoBarocco, stata un'edizione organizzata in maniera autonoma dai maestri cioccolattieri modicani, riuniti in un Consorzio per la tutela e la promozione del prodotto, ricchi dell'esperienza degli anni passati, ed animati solo dalla passione per la propria arte dolciaria. Gi calendarizzata l'edizione del 2011, che si terr dal 28 ottobre al 1 novembre, ed stata inserita fra le manifestazioni turistiche di rilevanza nazionale della Regione Siciliana. Palio della Contea, si svolge in pieno centro storico a Ferragosto; cavalli e cavalieri in rappresentanza dei vari quartieri della citt (a volte anche dei vari comuni che facevano parte della ex-Contea) si cimentano in tradizionali prove di abilit con vari attrezzi (torneo di spada, picca da conficcare negli anelli correndo con i cavalli, prove di tiro con l'arco, un bersaglio disegnato nello scudo che protegge la sagoma del Saraceno da centrare con la lancia), il tutto in un clima rievocativo medievale, con figuranti in costume, sbandieratori, musiche riecheggianti antiche atmosfere. La prima edizione si celebr nel 1996, in occasione dei festeggiamenti che ricordavano i Settecento anni dall'Istituzione della Contea di Modica. Per sopravvenute difficolt di cassa da parte dell'ente Comune, sono saltate le edizioni del 2008 e del 2009. Per scelta politica, non si svolger neanche l'edizione del 2010. Settimana Quasimodiana: puntualmente come dal 1996 in poi ogni anno, nella settimana a cavallo del 20 agosto 2011 si terranno le varie rappresentazioni culturali che ricordano, nell'anniversario della sua morte (20 agosto), il poeta Salvatore Quasimodo, che a Modica ebbe i natali. Il programma prevede tutte le sere visite guidate ai Musei ed alla Casa natale, mentre il clou la Notte della Poesia il 20 agosto. A Modica stato istituito ed opera un Parco Nazionale Letterario [22], dedicato al Poeta. Sagra del carrubo, a Frigintini in settembre o ottobre: si degustano tutte le specialit a base di carrube: lolli (cavatelli cotti in sciroppo di carrube e ricoperti con mandorla tritata abbrustolita), gelo, biscotti e caramelle. Presepe Vivente: durante le festivit di Natale, un Presepe Vivente viene rappresentato lungo i vicoletti e le scalinate di uno degli antichi quartieri del centro storico della citt, oppure, a volte, fuori citt, nella zona archeologica di Cava Ispica, nella suggestiva ambientazione delle grotte scavate dall'uomo nel corso dei secoli. L'edizione 2007 stata ambientata nei bassi e negli anfratti rocciosi su cui poggiano i resti del Castello dei Conti. L'edizione 2009 si svolta nel caratteristico parco urbano di San Giuseppe Timpuni di recente realizzazione. trova la sua EconomiaAgricoltura, zootecnia, artigianato, edilizia L'economia della cittl'artigianato e forza nell'agricoltura, l'edilizia. Rilevante la coltivazione del carrubo, dell'ulivo e del grano, da cui una buona presenza di oleifici e mulini, oltrech di mangimifici, questi ultimi legati sia all'attivit agricola che agli allevamenti. Il vasto territorio comunale, per quanto riguarda l'ulivo, suddiviso in 3 (Frigintini, Valle del Tellaro, Valle dell'Irminio) delle 8 sottozone [36] in cui avviene la produzione delle olive che danno origine all'olio DOP Monti Iblei. Discreta anche la produzione della fava cottoia modicana, di miele ibleo e di mais, quest'ultimo per il ciclo locale dell'allevamento. L'estrazione e la lavorazione della pietra (famosa e molto usata in Sicilia la pietra bianca di Modica), il commercio ed il turismo, sono altre voci importanti. Negli ultimi 15 anni ha avuto una grande espansione il Polo Commerciale, nella zona nuova della citt, che calamita gli acquisti del vasto territorio di Sud-Est siciliano, comprendente tutta la provincia iblea e la parte pi a sud di quella di Siracusa. Nel campo dell'allevamento riveste particolare importanza il polo avicolo modicano, nato negli anni sessanta, e secondo in Italia solo al polo avicolo romagnolo per produttivit e fatturato: il territorio di Modica produce circa un terzo del fabbisogno di uova della Sicilia, 800.000 uova al giorno da parte di un milione di galline ovaiole, e copre una importante quota del mercato italiano delle carni di pollo, con otto milioni di polli macellati in un anno; tale enorme indotto d lavoro a circa 2.000 addetti[37]. Notevole anche l'allevamento bovino, che trae prestigio dall'antica razza bovina modicana, di millenaria origine africana [38] (come dimostrano recenti studi genetici), e che alimenta una ricca produzione lattiero-casearia con ricotta, formaggi freschi e caciocavallo. Copre abbondantemente il mercato locale l'allevamento di suini. Per la bont e la notoriet dei suoi prodotti tipici, oltre ad essere rinomata per la sua caratteristica cioccolata artigianale, con una produzione annua di 20 tonnellate ed esportata in tutto il mondo, Modica fa anche parte delle Associazioni Nazionali delle Citt dei Sapori, oltre che delle Citt del Pane, dell'Olio e del Gelato. A proposito dell'iscrizione di Modica fra le citt del pane, i panificatori modicani sono entrati nel guinness dei primati. Lo scorso 13 giugno hanno messo in fila il pane pi lungo del mondo, della lunghezza di 1.103,11 m. Il chilometrico pane, condito con gli ingredienti tipici tradizionali (olio d'oliva, origano, caciocavallo) stato offerto alla degustazione dei presenti.

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Razza bovina modicana Famosissima la razza modicana "a manto rosso", caratterizzata [39] dallabellezza delle forme, dalla incurvatura a lira delle corna, dalla finezza e dalla lucentezza del mantello e dalla vivacit dell'occhio. La razza bovina modicana la pi antica razza autoctona siciliana, di probabilissima origine africana, avendo gli studiosi riscontrato moltissime analogie nel DNA di razze bovine presenti tuttora in Egitto. La presenza nella zona iblea testimoniata anche dalla raffigurazione, scoperta di recente, di una vacca rossa modicana nei mosaici policromi, risalenti al V secolo d.C., venuti alla luce nella Villa Romana del Tellaro, nelle campagne di Noto (SR), a pochi km da Modica.[40]. Abituata da millenni al pascolo brado, la razza modicana nota anche per la sua frugalit, per la notevole resistenza fisica e per l'indole socievole. Le sue carni sono apprezzate in tutta la Sicilia, mentre il latte di ottima qualit, seppure la produzione lattiera per capo molto inferiore a quella delle razze appositamente selezionate e alimentate a questo scopo. Il mantello della Modicana di colore uniforme rosso scuro, con sfumature dal nero dei tori al fromentino chiaro delle vacche. Sfumature nere specie nella parte anteriore e sulla fascia esterna delle cosce. Fiocco della coda nero. Il maschio presenta un mantello pi scuro. La produzione di latte di circa 18/22 kg al giorno, con una percentuale di grasso di circa il 4%. Il suo patrimonio genetico conservato presso varie Universit ed Istituti italiani, che ne fanno oggetto di studi, tesi al rilancio del suo allevamento nelle zone climatiche storicamente pi consone alle sue caratteristiche, come l'intero territorio siciliano, e nell'ultimo secolo la Sardegna. Proprio in questa regione con un incrocio genetico mirato stata selezionata la razza Modicano-Sarda, grazie all'iniziativa di due allevatori sardi che nel 1870 trasferirono nella propria regione due tori di razza modicana, che incrociarono con mucche locali, per ottenere una razza ibrida, ma molto conveniente come resa economica, in rapporto ai ridotti costi di allevamento.

Il cioccolato modicano

Per approfondire, vedi la voce Cioccolato modicano.

Tipica produzione della citt la famosa cioccolata, prodotta seguendo un' antica ricetta azteca, da cui deriva la ricetta modicana che, sulla base della documentazione rinvenuta presso lArchivio di Stato di Modica allinterno dellArchivio Grimaldi, risale al 1753, quando la Sicilia dipendeva ancora dal Regno di Spagna. La lavorazione rigorosamente artigianale ed a bassa temperatura, cosa che impedisce la perdita o l'alterazione organolettica delle componenti del cacao. Inoltre la pasta di cacao non arriva a fondersi con lo zucchero (lavorazione a crudo), dando sostanza ad una cioccolata fondente, leggermente granulosa, senza grassi vegetali aggiunti, non soggetta a liquefarsi fra le mani alle temperature estive, ed in cui possibile al gusto distinguere nettamente i tre elementi che la compongono: cacao, zucchero e spezie (nella ricetta tradizionale, la cannella o la vaniglia). Conquistato dall'originalit e dal gusto della cioccolata modicana, cos di essa scriveva Leonardo Sciascia: Altro richiamo, per restare alla gola, quello del cioccolato di Modica e quello di Alicante (e non so se di altri paesi spagnoli): un cioccolato fondente di due tipi - alla vaniglia, alla cannella - da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza: di inarrivabile sapore, sicch a chi lo gusta sembra di essere arrivato all'Archetipo, all'assoluto, che il cioccolato altrove prodotto - sia pure il pi celebrato - ne sia l'adulterazione, la corruzione. Il cioccolato modicano ha in corso la procedura per essere riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla competente Commissione Europea come prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta). Ove questa operazione non andasse a buon fine, si opterebbe per l'ottenimento del marchio di qualit MGC (Marchio Geografico Collettivo), riconosciuto a livello europeo, il quale contenendo il nome geografico di provenienza ne impedirebbe la produzione fuori dal territorio di origine e appartenenza.

TurismoIl turismo in forte crescita anche grazie all'inserimento di alcuni importanti monumenti in stile

tardo barocco nella Lista dei Beni dell'Umanit da parte dell'UNESCO. L'architettura opulenta dei palazzi e delle chiese. Le decorazioni allegoriche dei balconi e delle facciate. L'urbanistica folle. La citt un'oasi colta e felice che seduce a prima vista, grazie anche allo stile di vita rilassato (tratto dalla rivista "Dove"). La frazione balneare di Marina di Modica indicata, anche per il 2011, con tre vele nella Guida Blu edita da Legambiente e dal Touring Club Italiano, tre vele anche per la vicina spiaggia di Maganuco [41]. Notevolissimo il contributo per il turismo cosiddetto "culturale" venuto, oltre che dall'UNESCO e dal caratteristico Cioccolato modicano esportato in tutto il mondo, anche dal fatto che la citt divenuta uno degli scenari preferiti della nota serie televisiva de Il Commissario Montalbano, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, e con attore protagonista Luca Zingaretti. Il trend di crescita del turismo ha avuto una notevole spinta dal successo della manifestazione Eurochocolate che, come detto prima, si svolge ogni anno, e attrae turisti e curiosi provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo. La versione modicana, Chocobarocco, della kermesse perugina, dedicata alle produzioni artigianali del cioccolato, ed ha fatto stabilmente inserire la citt di Modica nei circuiti del turismo cosiddetto enogastronomico. Il successo dei percorsi enogastronomici ed il riconoscimento dell'Unesco hanno, inoltre, generato un boom della domanda immobiliare da parte di toscani, campani, romani e milanesi, ma anche di gruppi stranieri, inglesi e francesi, (ma anche scandinavi e russi), che hanno deciso di fare delle coste del modicano, e della zona iblea in generale, le loro coste, e dei bagli delle nostre campagne, le loro masserie o i loro bed & breakfast. A Marina di Modica esiste un'aviosuperficie[42] con pista di oltre 600m in terra battuta[43] disponibile per tutti gli amanti del volo.

AmministrazioneSindaco: Antonino Buscema(centrosinistra) dal 30/06/2008

Indirizzo della casa comunale: Piazza Principe di Napoli

SportLa Pro Volley Team Modica 1975, ha militato nel campionato di serie A2 femminile di pallavolo; attualmente milita in serie C.Modica Calcio, ha militato nel


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