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E C O N O M I A l C U LT U R A l S O L I D A R I E T À l T E R R I T O R I O l S P O R T

CREVALMAGAZINEPLEIADIN° 61 - Semestrale - Ottobre 2012

PIANO STRATEGICOArtigiano,la fusioneè operativa

LA TUA BANCAIl nostro Private Banking

UN WEEK END A....Milano,tra tradizionee modernità

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in portafoglio, contenuta esposizione verso Pae-si in difficoltà e stabilità degli assetti proprietari:queste le caratteristiche principali che hanno sinqui consentito alle banche di “tenere”, mante-nendo il livello di finanziamento all’economia, no-nostante la crisi dei mercati finanziari e il pesan-te costo del credito degli ultimi 3 anni.

Il sistema bancario risente tuttavia delle con-dizioni precarie dell’economia, con un livello ele-vato delle sofferenze e previsioni di medio termi-ne di contrazione degli utili. Le banche italiane han-no, in questo scenario, agito in modo deciso sulversante della riduzione dei costi, in particolare at-traverso la riorganizzazione interna e il conteni-mento delle spese per il personale.

Il Gruppo Credito Valtellinese ha, dal canto suo,messo in atto le azioni volte al miglioramento deiprofili di patrimonializzazione, liquidità e redditivi-tà già indicate nel vigente Piano Industriale, ancheattraverso alcune operazioni incisive di ristruttu-razione societaria. La riorganizzazione del Grup-po ha segnato nel corso di quest’anno un’ulterioreaccelerazione, con la fusione per incorporazionedella controllata Credito Artigiano nella Capo-gruppo e con l’offerta pubblica di acquisto e scam-bio sulle minorities di Credito Siciliano.

All’interno del nostro Gruppo abbiamo mol-to investito per la revisione del processo del cre-dito e lo sviluppo del sistema di rating, nell’obiet-tivo di ottimizzare gli assorbimenti di capitale e dimigliorare il presidio dei rischi e gli strumenti di sti-ma, controllo e gestione dei crediti anomali.

Sul fronte del contenimento dei costi opera-tivi, lo scorso agosto abbiamo siglato un impor-tante accordo con tutte le Organizzazioni Sinda-cali, che prevede la riduzione del Personale nellamisura di 150 unità entro il 2014, anche median-te l’attivazione del Fondo di Solidarietà e un ripo-sizionamento di alcuni istituti contrattuali entro va-lori coerenti con l’attuale contesto.

Le retribuzioni fisse delle figure apicali sonostate ridotte del 20% ed è confermata l’adesionedei manager interessati alle previsioni di cui al “Fon-do nazionale per il sostegno dell’occupazione nelsettore del credito”, con conseguente contribu-zione a favore di tale fondo del 4% della retribu-zione netta annua. Misure che confermano la vo-lontà di contribuire, in modo tangibile e propor-zionale ai ruoli ricoperti, al momento di difficoltàgenerale.

Dal punto di vista dell’evoluzione dell’offertacommerciale, sempre ad agosto, è stato siglatocon Asset Management Holding – società che con-trolla Anima SGR – un accordo che ci consentiràdi migliorare ulteriormente il livello di servizio nel

settore del risparmio gestito, accedendo ai pro-dotti sviluppati dal principale operatore indipen-dente; l’accordo ci consente inoltre di rafforzare iratio patrimoniali del Gruppo.

Il Gruppo Credito Valtellinese sta approntan-do dunque con grande serietà tutto quanto ne-cessario per una sana e prudente “navigazione”in tempo di crisi. Continuiamo a operare soste-nendo le economie locali, puntando a un model-lo di creazione di valore di lungo termine per tut-ti gli stakeholder, bilanciando, nel solco della tra-dizione del credito cooperativo, gli obiettivi eco-nomico-finanziari con le esigenze del territorio.

Operiamo così perché crediamo nel futurodel nostro Gruppo e del Paese. Anche in que-sta fase difficile, guardiamo dunque con spe-ranza e fiducia al futuro, come sosteneva il gran-de Albert Einstein: «Ho deciso di guardare soloal futuro, perché è li che ho intenzione di pas-sare il resto della mia vita».

RistRuttuRazione societaRiaSopra, l’AD Miro Fiordi mentre presenta il PianoStrategico 2011-2014, che prevede operazioni incisive di ristrutturazione societaria predisposte per migliorarei profili di patrimonializzazione, liquidità e redditività.

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4PLEIADI

EDITORIALE

Giovedì 6 settembre 2012 il Presidente della BancaCentrale Europea, Mario Draghi, ha annunciato unpiano di intervento sui mercati del debito sovrano eu-ropeo. Le “Outright Monetary Transactions (OMT)” –operazioni che saranno condotte dalla BCE conl’obiettivo di stabilizzare i mercati obbligazionari eu-ropei – non avranno ex ante dei limiti quantitativi.

Si tratta di un provvedimento necessario e an-che coraggioso – perché osteggiato dalla Bun-desbank e dall’opinione pubblica tedesca – cheha testimoniato la volontà di indipendenza dellaBCE e il suo ruolo chiave nel processo di raf-freddamento delle dinamiche distorsive determi-nate dall’andamento degli spread sovrani.

I Paesi del Mediterraneo, l’Italia in particolare,stanno da tempo affrontando grandi sacrifici sullastrada del rigore. Occorre ora promuovere a livellodi politiche nazionali e comunitarie tutto quanto ser-ve per rilanciare l’economia e lo sviluppo. L’Europadeve saper rinunciare agli egoismi nazionali e favo-rire un progetto di armonizzazione e integrazione diregole e istituzioni. Occorre, in sintesi, una reale unio-ne politica, fiscale e bancaria – non solo monetaria –in grado di apportare benefici duraturi per tutti.

Un sistema produttivo solidoI dati relativi all’andamento dell’economia, non

solo del nostro Paese, sono ancora negativi: aumentala disoccupazione, soprattutto giovanile, e i dati pre-visionali sul Pil nazionale al 2012 convergono nel su-peramento della soglia del -2%.

Occorre però sempre ricordare che l’Italia rap-presenta a tutt’oggi la seconda piattaforma industrialed’Europa e ha fondamentali ben più solidi di quelli chele vengono comunemente accreditati. Abbiamo un“sistema famiglie” molto solido e una capacità stra-

Un’più unita

La presa di posizione del Presidente Mario Draghi ha riaffermato la volontà di indipendenza della BCEe il suo ruolo chiave nella stabilizzazione dei mercati

Miro Fiordi, Amministratore Delegato Credito Valtellinese

ordinaria di export delle nostreimprese, che competono in mer-cati di nicchia al livello delle miglioricorporate mondiali.

Come attestato di recentedalla Fondazione Edison, nel 2011solo cinque Paesi del G-20 sisono confermati esportatori netti,cioè capaci di generare un avan-zo positivo tra export e import, ne-gli scambi di prodotti manifatturieri. Tra questi cin-que Paesi figura l’Italia, che ha fatto anche registrarela più forte crescita percentuale del proprio surplus,con un +46% sul 2010, davanti a Cina (+27%), Co-rea del Sud (+20%) e Germania (+17%). Nel nostroPaese vi è dunque un sistema produttivo solido, sucui tutti dobbiamo investire per rilanciarne la crescita.

Evocare la fine del tunnel rischia tuttavia di es-sere un esercizio di sterile ottimismo se non ac-compagnato dalla consapevolezza che questa cri-si, come abbiamo sempre sostenuto come Grup-po, è una crisi lunga, epocale, da cui si uscirà solodopo avere “ristrutturato” il Paese in tutti i suoi set-tori. L’Italia ha le risorse, umane e intellettuali oltreche economiche, per farcela. A patto che la cosid-detta Fase 2, quella relativa alla crescita, non tardia venire. Occorre creare un clima sociale che favo-risca la cooperazione duratura e fattiva tra le partisociali e tra queste e il Governo e le forze politiche.Non vi è soluzione ai nostri problemi se non sare-mo in grado di affrontarli con logiche e soluzioni deltutto diverse rispetto al passato.

Le banche e il Credito ValtellinesePur in questo difficile contesto, grazie ai loro

modelli operativi virtuosi, le banche italiane rap-presentano un elemento di solidità del Paese.

Adeguata patrimonializzazione, con unaelevata qualità del capitale, bassi livelli di “leva”,funding stabile, bassi livelli di attività finanziarie

europa

Miro Fiordi,AmministratoreDelegatoCreditoValtellinese.

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Valmalenco mondialeLa valle vicina a Sondrio è

ormai un punto di riferimentointernazionale per le gare di snowboard e freestyle.

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PleiadiPeriodico semestrale. N° 61, ottobre 2012

EditoreCredito Valtellinese

Direttore responsabileRoberto Grazioli

Comitato di redazioneLuciano Camagni, Umberto Colli,Tiziana Colombera, Enzo Rocca,

Mauro Selvetti

Coordinamento editorialePaola Cottica

Responsabile di redazione e realizzazione editoriale

Luca PalestraVia Paolo da Cannobio 37

20122 Milano

Progetto grafico e impaginazioneCarBer (art director)

Davide Sala (grafica e pre-stampa)

Hanno collaboratoAnna Acquistapace, Dario Albertoli,

Anna Antonioli, Gabriella Armanasco, Roberto Barcella, Paolo Baroli, Michela Beltrama,Michela Beni, Attilio Bertini, Giovanna Bevacqua,

Claudio Bianchi, Marta Bongini, Elisabetta Bongiolatti, Simona Bonomelli,

Giampietro Bracchi, Simone Bracchi, Alessandro Callori, Tiziana Camozzi, Giordano Ciapponi, Ugo Colombo,

Claudia Conforti, Francesca Corlatti, Chiara Cornalba, Raffaella Cristini,

Michele De Dosso, Claudio Del Curto, Stefania De Luis, Barbara Flematti,

Cinzia Franchetti, Francesca Galimberti, Claudio Garzetti, Maria Teresa Giancola,

Laura Gianesini, Leo Guerra, Daniela Haggiag,Astrid Ivone, Andrea Lepore, Filippo Licata,

Rupert Limentani, Andrea Lisi, Luca Marsetti,Sara Moncecchi, Christian Moretti, Vittorio Pellegatta, Vittorio Pontoni,

Simona Pusterla, Cristina Quadrio Curzio, Salvatore Raciti, Carlo Rho, Cristina Rizzi, Paola Stoppani, Daniela Maria Tortorella

RedazioneCredito Valtellinese

c/o Direzione MercatoPiazza Quadrivio, 8 - 23100 Sondrio

[email protected]

Immagine di copertinaMilano, la nuova skyline vista dal Duomo

Foto: Shutterstock

FotografieArchivio Gruppo Creval, Simone Bracchi,

Giorgio De Giorgi, Francesco Laera, Shutterstock

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via Belvedere 4220043 - Arcore (Mb)

Stampato in 130.000 copie

Spedizione ap 70% - Sondrio

Autorizzazione del Tribunale di Sondrio n. 167 del 15 gennaio 1985

INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13DEL D.LGS. 196/2003

Deltas Soc. Cons. P.A., società del Gruppo bancarioCredito Valtellinese, con sede in Piazza Quadrivio,

n.8, 23100 Sondrio, in qualità di Titolare deltrattamento, La informa che i Suoi dati personali,necessari all’invio periodico della nostra rivista,

sono trattati per tale finalità da nostri dipendenti ecollaboratori addetti alle attività di presidio del

mercato e dei rapporti con Istituzioni e media, all’uopo

designati quali incaricati. Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del decreto citato o chiedere

di essere escluso dalla nostra lista di distribuzione inviando una comunicazione a

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N° 61 - Semestrale - Ottobre 2012

LA TUA BANCAIl nostro Private Banking

UN WEEK END A...Milano,tra tradizionee modernità

PIANO STRATEGICOArtigiano,la fusioneè operativa

CREVALMAGAZINE

PLEIADI 7

Costantino e il suo editto

Un volume e una mostra che

ricordano l’atto concui l’imperatore

riconobbe libertà diculto ai cristiani.

All’insegna dello scambioLa Fondazione Renato Piatti onlus dal 1999fornisce servizi alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Un’attività basata su un approccio globale alla persona.

Le barche più belle del mondoA pochi chilometri da Torino sorge la fabbrica

di yacht più importante dell’intero settore nauticoprivato, nata grazie alla duplice passione,

per le barche e per il business, del suo fondatore.

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44ECONOMIA8 SPECIALSOCIO/1

I dati semestrali, Osservatorio ABIFusione CA/CV, Moratoria PMI

16 SPECIALSOCIO/2I dieci anni del Credito SicilianoAosta e le altre nuove filiali

20 IL PUNTORistabilire la fiduciaBorse, difficoltà ma senza tracolli

26 NORMATIVA ANTIRICICLAGGIOLe informazioni sui clienti,a tutela del sistema

28 GESTIONE E CLIENTII 24 superconsulenti Privatemessi in campo dal Gruppo Creval

32 L’OPINIONE«La crisi crea merito», la parolaa Sebastiano Barisoni di Radio 24

36 IMPRESE E MERCATIInformazione e sviluppo, intervista a Enrico Giovannini, Presidente Istat

SPAZIO AMICO40 IL PERSONAGGIO

L’architetto Pierluigi Cerrie quella semplice linea rossa

44 L’AZIENDAAzimut Benetti Group,le barche più belle del mondo

FAMIGLIA50 INVESTIRE I RISPARMI

Voglio pensare al mio futuroI prodotti e servizi di Creval

TERRITORIO56 UN WEEK END A...

Milano, viaggiando in tramalla ricerca di 5 capolavori

CULTURA66 LE MOSTRE

“Disegnare” i viaggi, il Cenobio,Antonia Campi, I luoghi dell’acqua

70 I LIBRILibro strenna: Costantino 313 d.c.,L’innovazione sostenibile

72 TERRITORIOIl nuovo parco per la Valtellina intitolato a Renato Bartesaghi

SOLIDARIETÀ78 FONDAZIONE PIATTI

Accanto alle persone con disabilità,all’insegna dello scambio

82 FONDAZIONE LONGONILa residenza per anziani di Sondrio,una casa dove vivere sereni

86 INIZIATIVEIl sostegno ai terremotati dell’Emilia,un aiuto per Haiti, un pozzo in Etiopia

SPORT90 SPORT INVERNALI

Con snowboard e freestylela Valmalenco è mondiale

93 GOLFMatteo Manassero, un campioneal Valtellina Golf Club di Caiolo

94 LE OLIMPIADICassarà, Avola e Morandiun ritorno a casa carico di gloria

97 UN ANNO DI SPORTI principali eventi sponsorizzatidal Gruppo Creval negli ultimi mesi

Più informazionipiù sviluppo«Vogliamo svolgere un prezioso ruolo di mediazione e facilitazione nei rapporti tra le imprese e il sistemaeconomico», diceEnrico Giovannini,Presidente dell’Istat.

5 capolavori in tramTra moda, design e future Expo una città che nasconde preziosi scrigni d’arte, da scoprirepoco alla volta, magari utilizzando il mezzo di trasporto più amato dai milanesie dai turisti.

SOMMARIO

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PLEIADI 9

nonostante l’instabilitàPer il Gruppo Creval, i primi sei mesi del 2012 sono staticaratterizzati da un sostanziale equilibrio della redditività

netta. Per quanto riguarda la gestione operativa si attendono gli effetti positivi – previsti per i prossimi mesi –delle azioni messe in campo per ottimizzare margini e profitti

II risultati consolidati del Gruppo bancarioCredito Valtellinese dei primi sei mesi del2012 confermano – nonostante la perdu-rante instabilità del quadro economico ge-nerale e l’acuirsi delle tensioni sui mercatifinanziari – la sostanziale tenuta dellaredditività netta.

Gli aggregati patrimonialiAl giugno 2012 i crediti verso la clien-

tela si attestano a 22.397 milioni di euro,in leggero miglioramento rispetto ai 22.330milioni di dicembre 2011. L’andamento ri-flette la debolezza della domanda con-seguente alle incertezze sulle prospettivedi crescita economica, nonostante un’as-sidua attenzione delle banche del Grup-po Creval a sostegno delle PMI e delle fa-miglie nelle aree di insediamento, pur in unquadro di rigoroso controllo del rischio dicredito. Positiva la dinamica della raccolta“commerciale”, che mostra un progressodi circa 580 milioni di euro.

La raccolta diretta da clientela com-plessivamente pari a 21.737 milioni di euroè in leggero miglioramento rispetto al primotrimestre 2012. L’andamento della raccol-ta indiretta permane condizionato dalla vo-latilità dei mercati finanziari. L’aggregato as-somma a 11.377 milioni di euro rispetto a11.566 milioni a fine 2011. La raccolta glo-

bale raggiunge 33.114 milioni di euro ed evi-denzia una contrazione pari a 1,6% rispet-to a dicembre 2011.

I risultati economiciSui risultati della gestione operativa del

primo semestre 2012 incidono le avversecondizioni di mercato, cui sono state con-trapposte importanti azioni di repricing, vol-te a migliorare margini e profitti, i cui effettisono attesi in misura significativa nei pros-simi trimestri, nonché un rigoroso e stringentecontrollo della dinamica dei costi operativi.Al 30 giugno 2012 il margine di interesse siattesta a 236,8 milioni di euro, in diminuzionedel 6% su base annua, risentendo della mar-cata contrazione dei tassi di mercato e di unmaggior costo del funding. I proventi ope-rativi assommano a 396,8 milioni di euro conuna flessione del 6,6% rispetto a 424,7 mi-lioni del periodo di raffronto. Gli oneri ope-rativi, complessivamente pari a 271,5 milionidi euro, evidenziano una regressione del3,9% su base annua, per effetto di efficaciazioni di “cost saving”. Le spese per il per-sonale, pari a 161,5 milioni di euro, sono indiminuzione del 6,3%, mentre le altre spe-se amministrative, sostanzialmente stabili ri-spetto al primo semestre 2011, si attestanoa 90,4 milioni di euro. L’utile netto è pari a28,2 milioni di euro.

La tenuta,

Motivi floreali e balconcini rococò

Nella pagina a fianco, un particolare

degli affreschi chearricchiscono il Salone

dei Balli di PalazzoSertoli di Sondrio, sededel Credito Valtellinese.

DATI DI SINTESI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2012

Dati patrimoniali 30/06/2012 31/12/2011 var.% 30/06/2011 var. %Crediti verso clientela 22.396.609 22.330.187 0,30 22.819.881 -1,85Totale dell’attivo 29.716.735 28.411.490 4,59 28.269.181 5,12Raccolta diretta da Clientela 21.737.176 22.080.601 -1,56 22.278.026 -2,43Raccolta indiretta da Clientela 11.377.323 11.566.237 -1,63 12.740.981 -10,70Dati espressi in migliaia di euro

8PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

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PLEIADI 11

Con vivo compiacimento il Consiglio di Amministrazione ha preso atto

dei positivi risultati dell’indagine sullaCustomer Satisfaction svolta da Euriskonell’ambito dell’Osservatorio ABI e relativa al posizionamento competitivo e di benchmarking delle banche del Gruppo. Desidero far precedere l’illustrazione sintetica dei dati del rapporto da alcune considerazioniche traggo dalla mia personale e pluriennale

esperienza nel mondo creditizio,in virtù della quale ho avuto l’opportunità di esseretestimone dei profondicambiamenti che hannointeressato il modo di farebanca. Dal mio osservatorioposso fondatamente asserire che l’attenzione al cliente, e dunque la sua soddisfazione,costituisce il primoimprescindibile fattore di successo dell’impresabancaria. E la risorsa chiave, in tale ambito, è senza dubbio la qualità del personale. Questa affermazione

è trasversale rispetto alla modalità di svolgimento dell’attività bancaria nei diversi periodi temporali ed è valida anche in presenza dell’utilizzo di canaliulteriori rispetto alla filiale fisica, poiché la personalizzazione del rapporto resta il focus fondamentale per le banche,soprattutto per quelle radicate nel territorio.Nell’attuale contesto di forte concorrenza da parte dei competitor e di accentuatadiffidenza da parte dei clienti e nel qualel’attività retail assume più che mai valenzastrategica quale baricentro e volano per tuttigli altri segmenti di operatività, l’attestazionedelle capacità relazionali del nostro personale – certificata dai risultati dell’indagine Euriskoper il terzo anno consecutivo – deve essereletta con particolare soddisfazione in quanto diviene un importante elemento di vantaggio competitivo.

Giovanni De Censi

I risultati, che mostrano attinenza con la nostracapacità di “fare banca” cioè di porsi inrelazione con gli oltre 900mila clienti in essere(sulla base di una gamma di offerta in continua e progressiva evoluzione), appaiono lusinghieri. Il quadro positivo rileva, in primo luogo:l la capacità di ispirare fiducia e di mantenere

gli impegni presi (secondo i valori cooperativi del Gruppo), sulla base del principio di relationship banking che la letteratura economica specializzata associa alla natura di banca popolare;

l l’importanza del marketing di tipo virale e relazionale nella scelta di utilizzare i prodotti e servizi delle nostre tre banche retail (Credito Valtellinese, Carifano e Credito Siciliano);

l la rilevanza progressivamente crescente assunta dalla figura del consulente/addetto commerciale/promotore – caratterizzato da competenze specifiche particolarmente apprezzate in tempi di grande incertezza.

Cresce l’utilizzo esclusivo di canali a distanza – che comprende anche l’uso delle carte di pagamento – che sale dal 7 all’11% sull’intera platea di clienti (il tasso di aumentopiù significativo tra tutti gli indicatori monitorati); voti di piena soddisfazione sono espressi dal 71% degli “utilizzatori” del Gruppo Creval, il personale raccoglie la piena soddisfazione di 8 di loro su 10. È evidenziato in particolare un livello di servizio complessivamente all’altezza delleaspettative, un tasso di innovatività in crescita di 6 punti, al 55%, e un’attenzione all’eticacostante al 65% (a fronte, in quest’ultimo caso, di un dato nazionale del campione di banche esaminate al 53%). Il tasso di insoddisfazione complessiva nell’usodei nostri prodotti e servizi, stabile al livello di 7 unità su 100 (media del campione italiano:11) rappresenta uno sprone a un principio insito nella nostra politica e pratica della qualità,certificata dal 1995 sotto forma di soddisfazionedel cliente: il miglioramento continuo non deve conoscere tregua, deve continuare a rappresentare un principio/valoreirrinunciabile dell’attività quotidiana degli oltre 4.400 collaboratori del Gruppo.

Il commento sui risultati dell’Osservatorio ABI sulla soddisfazione dei clienti

C’è apprezzamento per le nostre competenze

Giovanni De Censi,PresidenteCreditoValtellinese.

10PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

Dal norD al SuDSono 543 le filiali del Gruppo bancario Credito Valtellinese distribuite in varie regioni italiane, dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia.(dato aggiornato al 30 giugno 2012).

Prospettive per l’esercizio in corsoIl quadro economico generale perma-

ne negativo, le tensioni e la volatilità dei mer-cati finanziari non sembrano attenuarsi; pe-raltro, si intravvedono taluni segnali posi-tivi in ordine alla tenuta dell’economiareale dei territori d’insediamento del Grup-po. Nel complesso, le condizioni per l’ope-

ratività delle banche, le cui prospettive diredditività per l’anno in corso restano con-

tenute, non sono favorevoli.

DATI DI SINTESI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2012

Credito Valtellinese e Asset ManagementHolding S.p.A., società che controlla

Anima SGR, operatore indipendente leader del risparmio gestito in Italia, hanno sottoscrittoun Accordo quadro per lo sviluppo di un’alleanzastrategica nel settore del risparmio gestito. Il Gruppo Creval svolge l’attività di assetmanagement attraverso le società Aperta SGR,società di gestione del risparmio nella quale sono accentrate le attività di gestionepatrimoniale del Gruppo, controllata al 100% dal Credito Valtellinese, e Lussemburgo GestioniSA, management company di dirittolussemburghese dei comparti di Aperta SICAV,attualmente partecipata al 70% dal GruppoCredito Valtellinese e per il residuo 30% dal Gruppo Banca Popolare di Cividale. Al 30giugno 2012 gli asset under management delGruppo Creval ammontano a circa 2,5 miliardi dieuro, oltre a circa 600 milioni di euro di prodottidi terzi. Il Gruppo AMH, nato dall’alleanzastrategica tra il fondo di private equity Clessidra e i gruppi bancari Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano, è il principaleoperatore indipendente del risparmio gestito inItalia attraverso Anima SGR e le sue controllate.L’accordo sottoscritto è volto a implementareuna relazione commerciale preferenziale di lungo

periodo tra il Gruppo Creval e il Gruppo AMH. In particolare, in base all’Accordo quadro siglato,è prevista la cessione ad AMH della totalità del capitale sociale di Aperta, nonché dell’interapartecipazione in LuxGest, detenuti dal GruppoCreval. Il valore complessivo della transazioneammonta a circa 33 milioni di euro. L’Accordo prevede altresì che Creval sottoscrivaun aumento di capitale riservato di AMH,acquisendo in tal modo una quota pari a circa il 2,8% del capitale della stessa AMH. Per il Gruppo Creval, l’operazione comporta anche effetti positivi in termini di patrimonializzazione, con un beneficio sul Core Tier 1 ratio consolidato di circa 11 bps,sulla base delle RWA consolidate al 30 giugno2012. L’operazione sarà perfezionata entro il corrente anno, il tempo necessario per ottenere le richieste autorizzazioni di legge.«L’alleanza strategica consentirà al GruppoCreval di dotarsi di una piattaforma operativa di standing ancora più elevato nell’attività di gestione del risparmio, nonché dellapossibilità di offrire ai nostri clienti soluzioni di investimento innovative, elaborate da un primario operatore indipendente del settore», ha dichiarato Miro Fiordi,Amministratore Delegato Creval.

Accordo quadro tra Creval e Asset Management Holding S.p.A.Sempre più efficienti nel risparmio gestito

SoluzioniinnovativeGrazie all’accordo con AMH, il GruppoCreval offrirà soluzionidi investimento ancorpiù innovative. Sopra, il logodi Anima, operatoreleader del risparmiogestito in Italia.

30.06.11 31.12.11 30.06.12

894.693900.647 918.110

INCREMENTO +2,6%

28

230

11

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7

143

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543Gli sportellidel Gruppo

Creval

1

28

1

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11

23

287

1433

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135

EVOLUZIONE NUMERO DI CLIENTI DEL GRUPPO

Dati economici 1° Sem 2012 1° Sem 2011 var%Margine d’interesse 236.835 251.866 -5,97Proventi operativi 396.792 424.708 -6,57Oneri operativi (271.491) (282.525) -3,91Risultato netto gest. operativa 125.301 142.183 -11,87Utile del periodo 28.242 32.277 -12,50Dati espressi in migliaia di euro

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La storica sedeLa sede centrale del Credito Artigianoin piazza San Fedele, dietro Palazzo Marino,sede del Comune di Milano, e a pochi passi da Piazza della Scala e dall’imbocco della Galleria Vittorio Emanuele II.

12PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

è operativaLaFusione

Il Credito Artigiano si è fuso con il CreditoValtellinese grazie a un’azione messa in

campo per ricercare sinergie di costi e ricavidi Luciano Camagni – Condirettore Generale Credito Valtellinese

DDal 10 settembre le azioni del Credito Artigianosono state ritirate dal listino di borsa come con-seguenza dell’atto di fusione con il Credito Val-tellinese. Si è concluso così un processo, deli-berato dalle Assemblee straordinarie della ban-ca Capogruppo e del Credito Artigiano stesso (ri-spettivamente il 15 e il 16 giugno scorsi), che pre-senta effetti contabili e fiscali che decorrono dal1° gennaio 2012.

Vorrei ricordare in premessa come la naturadella relazione con i clienti, basata sul prin-cipio di chiarezza e trasparenza in armo-nia con la logica del radicamento territo-riale, si rafforzerà ulteriormente. Verrà al-tresì salvaguardata nelle insegne la dici-tura “Credito Artigiano”, in rispondenza aun sentire comune dei territori dove la ban-ca ha operato come punto di riferimentoper oltre 60 anni. Intendiamo conservarenei fatti e rafforzare nei comportamenti, inlinea con i valori fondanti del Gruppo Cre-dito Valtellinese – a matrice popolare –, unancoraggio forte e convinto a quella “po-litica del servizio, della fiducia e del meri-to” che è nella nostra storia e che viene ri-chiamata nei Rapporti Sociali, rappre-sentando un tratto imprescindibile dellanostra identità. Vorrei inoltre richiamare persintesi alcuni aspetti rilevanti:

l punto cardine della relazione siconferma il principio della personalizza-zione: la clientela vedrà confermati pres-so le filiali tutti i riferimenti nelle persone conle quali interagisce quotidianamente; ›

Luciano Camagni,Condirettore GeneraleCredito Valtellinese

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PLEIADI 15

Le piccole e medie imprese che voglianoaderire alla moratoria sui debiti avranno

tempo fino al prossimo 31 dicembre per presentare le domande di congelamento delle rate di mutui e leasing bancari. Le domande di allungamento dei mutui che si trovassero a essere sospesi a fine 2012potranno invece essere presentate fino al 30 giugno del 2013. La moratoria ha effetto in base all’accordo intercorso tra l’ABi,l’Associazione Bancaria italiana, e le associazioni imprenditoriali e riguardaoperazioni di sospensione o allungamento deifinanziamenti e operazioni volte a promuoverelo sviluppo e la ripresa delle attività. Possonoaderire alla moratoria le imprese che hannomeno di 250 dipendenti e che denunciano un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro annuio che sono contraddistinte da un totale attivo di bilancio non superiore ai 43 milioni di euro. Al momento della presentazione delladomanda, poi, le stesse aziende non devonoavere posizioni debitorie che rientrino nellecategorie delle “sofferenze”, delle “partite

incagliate”, delle “esposizioni ristrutturate” o nelle “esposizioni scadute/sconfinanti” da oltre 90 giorni. non vi devono essere,inoltre, procedure esecutive in corso. Le operazioni previste, come accennato,corrispondono al congelamento dei mutui, consospensione per 12 mesi della quota capitaledelle rate di mutuo e al congelamento dei leasing, con sospensione per un anno della quota capitale dei canoni di operazionedi leasing immobiliare e per sei mesi per leoperazioni di leasing mobiliare. Le sospensionicomportano la traslazione del piano diammortamento per lo stesso periodo, mentregli interessi sul capitale sospeso devonoessere corrisposti alle scadenze originarie. Per quanto riguarda gli allungamenti deimutui, la durata non può essere estesa oltre il 100% di quella del piano di ammortamentoresidua e comunque non deve superare i dueanni per i mutui chirografari e tre per quelliipotecari. Tutte queste misure non possonoriguardare operazioni che hanno già usufruito di analoghi benefici precedenti.

L’ABI ha esteso i requisiti per chiedere la sospensione di mutui e leasing

Moratoria PMI, c’è tempo fino al 31 dicembre

del credito per una reale azione al sostegno e allosviluppo delle imprese e delle famiglie. Ricordoin tal senso che il 70% dell’attivo di Bilancio è rap-presentato per il Gruppo Credito Valtellinese dacrediti erogati all’economia reale, in tendenziale,progressivo e sensibile aumento a livello dell’in-tero sistema bancario.

Un’ultima parola di ringraziamento va diret-tamente alla comunità di clienti e Soci del CreditoArtigiano che, in larghissima maggioranza, han-

La fusione è un’azione in linea con il rafforzamento patrimonialecomplessivo definito dal Piano Strategico 2011-2014

no accompagnato con favore questa transizioneconcedendoci una fiducia sostanziale.

Ci impegniamo a rispondere in maniera ade-guata per rafforzare questo rapporto fiduciario, or-gogliosi di lavorare per un unico, comune obiet-tivo: la creazione di valore sostenibile per il ter-ritorio mediante un’articolazione di Gruppo com-patta e un’adesione forte ai princìpi essenziali del-la cooperazione, della concorrenza e del muta-mento permanente in ottica evolutiva.

un aiuto per Le giovani coppie che acquistano La prima casaRegione Lombardia e Finlombarda SpA, in collaborazione con l’Associazione BancariaItaliana hanno deciso di supportare le giovanicoppie che intendono acquistare la prima casa.Un aiuto che si concretizza con l’abbattimentodi due punti percentuali del tasso d’interessedel mutuo stipulato con un istitutobancario/intermediario finanziario

convenzionato con Finlombarda, tra i quali c’èil Credito Valtellinese. Le coppie devono averecontratto matrimonio (anche civile), non averepiù di 36 anni, avere un ISEE non superiore ai 35mila euro complessivi ed essere residentiin Lombardia. L’alloggio da acquistare deveavere un prezzo inferiore a 280mila euro.(per info: www.casa.regione.lombardia.it)

l la qualità dei prodotti e la cura del servizioassicurato si confermano punto imprescindibile.Forte rimarrà la tensione a un ulteriore migliora-mento;

l i soli elementi che hanno necessitato di adat-tamenti e modifiche, per altro gestite in totale au-tomatismo, riguardano i profili prettamente tecnici.

All’insegna della cooperazioneLe ragioni dell’operazione sono da ricercare

da una parte nella necessità di rispondere effica-cemente a un contesto socio-economico turbo-lento e complicato, sempre più caratterizzato daun’arena competitiva in ulteriore allargamento, nel-l’ambito di un trend economico che ha compressole dimensioni del mercato e nel quale sono entratirapidamente grandi e grandissimi operatori del-la finanza, ma anche nuovi competitor, dall’altranella ricerca di economie di scala e di scopo in gra-do di assicurare al nostro Gruppo sinergie di co-sto e di intensificazione dei flussi di ricavo. La fu-sione di Credito Artigiano in Credito Valtellinese si

colloca in questalinea e nell’ambitodi un’azione tesa arealizzare in conti-nuità il progetto dirafforzamento pa-trimoniale com-plessivo definitodal Piano Strate-gico 2011-2014,che prevedevamorealizzarsi “ancheattraverso ulterio-ri operazioni di ri-configurazione edi ottimizzazionedella struttura diGruppo”.

Capacità diadattamento, fles-sibilità organizza-

tiva – evidente in primo luogo nella prontezza direazione al mutamento sostanziale dello scena-rio di riferimento esterno –, efficienza competiti-

va ed efficacia di relazione rappresentano il“quartetto” di riferimento del nostro operarequotidiano, dello sforzo e dell’impegno prestatonelle 543 filiali di un Gruppo che è coeso, vicinoal mercato e capace, grazie alle 4.500 risorse chevi lavorano, di ascoltare e di proporre a ciascuncliente le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

Entro questo quadro intendiamo – anche, manon soltanto, grazie all’operazione in oggetto – raf-forzare ancor più la capacità di corretta allocazione

14PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

Dal 10 settembre 2012 le filiali del Credito Artigiano e le filialidi “Banca Cattolica – Rete commerciale Credito Artigiano”,sono divenute filiali del Credito Valtellinese S.c. che prose-gue e continua a gestire, senza interruzione, i rapporti ban-cari e finanziari intrattenuti con i clienti. Ecco una sintesi diciò che è cambiato e di ciò che è restato invariato.

CHE COSA NON CAMBIA

Le insegne e i loghi Rappresentano lo storico lega-me con il territorio e restano in-variati. Vengono semplicemen-te affiancati dalla dicitura “Retecommerciale del Credito Valtel-linese”.

Numeri di conto e deposito Non cambiano il numero delconto corrente (anche in divisa),del deposito a risparmio, quelliidentificativi del deposito titoli,della gestione di Portafogli e deimutui/finanziamenti.

Carte di pagamentoLe carte con logo Credito Arti-giano possono essere utilizzateanche dopo il 10 settembre 2012,fino alla naturale scadenza.

Servizi Viacard e Telepass Possono essere utilizzati senzainterruzione: la relativa posizio-ne viene trasferita automatica-mente alla Società Autostrade.

Internet bankingL’accesso a banc@perta conti-nua con gli stessi codici di ac-cesso, attraverso il sito www.cre-val.it. Anche il servizio di Cor-porate Banking Interbancariocontinua con stesso codice estessa password.

CHE COSA CAMBIA

La ragione socialeDa Credito Artigiano SpA diventaCredito Valtellinese S.c., come sivedrà nelle comunicazioni dellabanca (ad es.: nell’estratto con-to corrente e nella distinta d’or-dine per prelievi allo sportello).

Codice IBAN e BICIl nuovo codice IBAN va co-municato a coloro che debba-no effettuare bonifici o dispor-re ordini di pagamento a favo-re del conto (ad es.: datore dilavoro, clienti, ecc.).

Carte di pagamentoAlla scadenza naturale le carte amarchio Credito Artigiano eBanca Cattolica verranno sosti-tuite da quelle con il logo CreditoValtellinese.

Libretti di risparmio Viene consegnato un nuovo li-bretto con logo Credito Valtelli-nese alla prima visita in filiale.

Assegni Quelli emessi dal Credito Arti-giano sono validi e vengono ac-cettati, ma alla prima occasioneè bene recarsi in filiale per la so-stituzione con quelli emessi dalCredito Valtellinese.

Maggiori info possono essere richieste in filiale o chiamandoil numero verde 800 544 242 (o, dall’estero: +39 0342 522 899)

Le informazioni utili per i clienti

un’insegna che non cambieràNonostante la fusione, le insegne del CreditoArtigiano resteranno invariate, a testimoniare il desiderio del Gruppo bancario CreditoValtellinese di mantenere quanto più strettoil radicamento al territorio di riferimento.

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nio 2002-2011 a un ritmo del 5% medio annuo. Gliimpieghi, pari a 3.025 milioni al 31 dicembre 2011,sono aumentati in media dell’11% l’anno. Analo-go trend positivo hanno avuto i principali indicato-ri economici: il risultato netto della gestione ope-rativa, con una crescita media annua del 25%, hasuperato nel 2011 i 49 milioni di euro.

PLEIADI 17

scelte dei percorsi formati-vi scolastici, universitari,post-universitari e professio-nali, e la Galleria di Acirealeche, inaugurata nel 2004, haospitato negli anni mostre erassegne dedicate ad artistidi fama internazionale.

Generare ricchezza nel medio periodoIl quadro rappresentato conferma che il princi-

pio cardine della Banca è quello di generare ricchez-za nel medio periodo per l’area sociale di riferimen-to, e i risultati fin qui conseguiti sono indicativi. Laraccolta globale, che a dicembre 2011 si attesta-va a 4.356 milioni di euro, è cresciuta nel decen-

«Le imprese siciliane devonosaper cogliere il senso

complessivo della sfidamediterranea puntando a creare nuovi rapporti e a promuovere nuovi modelli di sviluppo», queste le parole con cui Paolo Scarallo, Presidentedel Credito Siciliano, ha aperto i lavori del convegno “Credito e Pmi: attualità e prospettive inSicilia”. Un appuntamento che –organizzato insieme al GruppoSiciliano dei Cavalieri del Lavoro,presieduto da Alessandro Scelfo,per festeggiare i primi dieci anni di vita della Banca – ha riunito ad Acireale un folto numero di economisti, imprenditori,manager del credito e opinionleader provenienti da ogni parted’Italia. «La volontà del nostroistituto – ha proseguito Scarallo –è quella di stringere un legamesempre più forte con il territorio,consapevoli che la condivisione di progetti e opportunità sia la chiave per supportare al megliol’imprenditoria in un momento così

difficile per l’economia nazionale e locale». Agli interventi di respiromacroeconomico dell’economistaAlberto Quadrio Curzio, che hasostenuto come «il Mezzogiorno e la Sicilia si possono rimettere inmoto con un piano di infrastrutturea partire da quelle portuali», e di Gian Maria Gros-Pietro che ha ricordato come nell’isolasiano già presenti molte aziended’eccellenza anche se «non sonoabbastanza, ce ne vorrebbero di più», hanno fatto eco gli interventi degli ordinaridell’Università di Catania MaurizioCaserta e Benedetto Matarazzo. Il primo ha affrontato il tema del rapporto tra innovazione

e sviluppo locale, il secondo ha presentato i risultati di unaricerca sulla valutazione del meritocreditizio. L’esigenza di fare una politica dello sviluppo basatasull’internazionalizzazione è stataribadita da Giuseppe Tripoli, CapoDipartimento del MSE, e dal cav.Rosario Averna. Il presidente del Creval Giovanni De Censi ha chiuso il convegno sottolineando«lo sforzo straordinario compiuto,proprio durante la crisi, nel sostenerele Pmi» e ricordando che «in Sicilia ci sono condizioni e opportunità che non esistono nel resto del mondo e il CreditoSiciliano, come banca del territorio,continuerà a fare la sua parte».

la galleriaLa volta affrescata della Galleria CreditoSiciliano che, inaugurata nel 2004, si affaccia sulla bellissima piazzaDuomo di Acireale (foto in apertura).

Credito e imprese, un patto per la crescita localeAd Acireale, un momento di confronto che ha visto la presenza di economisti, imprenditori, manager del credito e opinion leader

Il convegno organizzato in occasione dei 10 anni del Credito Siciliano

16PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

Nato il 1° luglio 2002, il Credito Sicilianoha saputo nel tempo divenire un puntodi riferimento dell’economia territorialeN

crescitaNel 1998 il Gruppo bancario Credito Valtellinese die-de avvio al proprio inserimento in Sicilia, perfezio-nando una serie di aggregazioni di istituzioni cre-ditizie locali con le quali esistevano affinità e tradi-zioni comuni: la Banca Popolare Santa Venera diAcireale, la Cassa San Giacomo di Caltagirone, laBanca Regionale Sant’Angelo di Palermo – che al-l’operatività ordinaria aggiungeva quella del credi-to su pegno – e la Leasingroup Sicilia, società spe-cializzata nel segmento della locazione finanziaria.

Dall’unione di queste aziende, il 1° luglio 2002è nato il Credito Siciliano, che oggi presidia capil-larmente il territorio regionale, forte della propria retedi ben 135 sportelli allocati nelle nove province del-l’isola, ai quali si è aggiunto di recente lo sportellodi Roma, dedicato al credito su pegno.

Un sostegno all’economia regionaleIl Credito Siciliano è oggi la quarta banca del-

la Regione per numero di sportelli, con una quotadi mercato di oltre il 7% – preceduta solo da gran-di banche nazionali – e più di 283mila clienti. La quo-ta di mercato riguardante la raccolta è cresciuta, nelprimo decennio di vita, dal 5,3% al 7%. Nello stes-so arco temporale la quota impieghi è aumentatadal 4,9% al 7,2%, nonostante sia rimasta quasi inal-terata la rete di sportelli. Il Credito Siciliano, pur co-stituito sotto forma di società per azioni, mantienefermi valori fortemente incentrati sulla solidarietà eorientati a garantire il miglioramento del benesse-re socio-economico, culturale e ambientale del ter-ritorio di riferimento. In tal senso, in qualità di ban-

è la quarta banca della regioneI vertici del Credito Siciliano, quarta banca siciliana per numero di sportelli.A sinistra il Presidente Paolo Scarallo, a destra il DG Saverio Continella.

ca del territorio, opera a sostegno dell’economia re-gionale, impiegando esclusivamente nell’isola la pro-pria raccolta. Significativa è la presenza di perso-nalità locali e rappresentative del territorio negli Or-gani societari della Banca che si avvale, a partiredal Direttore Generale, di un qualificato manage-ment siciliano. La presenza costante della Banca,non solo nel contesto economico, ma anche nel-la vita sociale e culturale dell’isola, è testimoniatadalle molteplici iniziative realizzate, anche attraver-so la collaborazione con la Fondazione Gruppo Cre-dito Valtellinese, quali l’attività svolta dal “Quadri-vio”, centro di informazione e consulenza sulle

Dieci anni all’insegna della

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PLEIADI 19

Una bella città di montagnaSopra, una bella via del centro di Aosta. Sotto, lo staffdella filiale del Creval: i collaboratori Paolo Parussini e Michela Valerio con il Direttore Paolo Bionaz, a destra.

Non solo Aosta. Negli ultimi mesi il GruppoCreval ha visto aumentare la sua

distribuzione già capillare sul territorio grazieall’inaugurazione di tre nuove agenzie, due inLombardia – a Codogno (Ld) e ad AssagoMilanofiori (Mi) – e una nella capitale. Ecco i datiche le riguardano.

AGENZIA DI CODOGNOHa iniziato la sua attività il 12 dicembre 2011.Sede: piazza Cairoli 5,26845 Codogno,in provincia di LodiTel.: 0377 759910 Fax: 0377 379851

AGENZIA ROMA N. 27Inauguratail 29 dicembre 2011.Sede: piazzale Don Luigi Sturzo 33,144 Roma (nella foto)Tel.: 06 68005810 Fax: 06 98018021

AGENZIA DI ASSAGOInaugurata il 7 settembre 2012.Sede: piazza degli Incontri 7,20090 Assago Milanofiori, provincia di MilanoTel.: 02 45433540

Ancor più sul territorioNegli ultimi mesi la rete del Gruppo Creval si èpotenziata grazie all’apertura di altre tre nuove agenzie

18PLEIADI

ECONOMIA SPECIALSOCIO

Il Gruppo Creval sbarca nella piccolaregione del Nord Ovest. Un territoriomontano, con un’economia vivace

UUna nuova filiale, in una nuova regione. A par-tire dallo scorso 21 marzo 2012 il Gruppo ban-cario Credito Valtellinese ha aggiunto una re-gione italiana a quelle in cui è ormai da tem-po presente. Si tratta della Valle d’Aosta, gra-zie all’agenzia – che ha come direttore PaoloBionaz – aperta, come Credito Piemontese,Rete commerciale del Credito Valtellinese, neipressi del Palazzo della Regione Autonoma Val-

le d’Aosta. Una nuova aper-

tura che risponde aldesiderio del Grup-po di essere semprepiù capillare sul terri-torio italiano, raggiun-gendo anche le areedi confine.

Un territorio chedal punto di vista del-la clientela molto siconfà, come ha sotto-lineato il Direttore Ter-ritoriale Giovanni DelCrappo «alle caratte-ristiche della nostrabanca, che per tradi-zione si rivolge ai pri-vati, alle piccole e me-die imprese, agli arti-

giani, ai commercianti e ai liberi professionisti». Quello valdostano è un ambiente alpino,

proprio come quello da cui trae origine ilGruppo Creval, caratterizzato da un’economiavivace che ha nel turismo e nell’artigianato lefonti principali di entrata. L’occasione, per ilGruppo, di presidiare ancor più il Nord-Ovestdel Paese, con oltretutto la possibilità di for-nire alla nuova realtà le preziose sinergie già at-tivate con la rete del Credito Piemontese.

AostA,

Perché questo è il ruolo fondamentaledelle banche, come ha precisato in occasionedell’inaugurazione dell’agenzia Gian MariaGros-Pietro, attuale Presidente del ComitatoTerritoriale Piemonte: «Le banche come ilGruppo Creval hanno come loro mission il farecredito all’economia reale, perché possa co-minciare a riprendersi e conoscere il territorio,per aiutarlo nel migliore dei modi».

la nuova filiale

Filiale di AostaVia Gramsci, angolo Via B. Festaz

11100 AostaTel.: 0165 065 800 - Fax: 0165 065 909

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ECONOMIA IL PUNTO

RestituiRe speRanzaFar rinascere la fiducia nel futuro e negliinvestimenti, questi gliobiettivi da perseguiredagli operatori del mondoeconomico e finanziario.Nella pagina seguente, la sede centrale dellaFED, la Banca Centraledegli Stati Uniti d’America,che si trova a Washington.

20 PLEIADI

I

PLEIADI 21

Il 2012 era iniziato con timidi segnali di ripresa del ci-clo congiunturale che hanno sostenuto il progressodelle Borse nei primi mesi. La tarda primavera ha peròportato con sé nuovi avvisi di rallentamento che han-no riguardato dapprima l’Europa, diffondendosipoi, rapidamente, anche in America, Cina ed Estre-mo Oriente. L’economia reale si muove di pari pas-so con quella finanziaria in un intreccio per cui è im-possibile dire chi causa i mali dell’altra. Le difficoltàche stiamo attraversando sono nate ben prima delluglio 2011 quando iniziò l’attacco speculativo al de-bito italiano e spagnolo, ma provengono da anni disottovalutazione di piccole problematiche mai affron-tate con determinazione tanto dai governi naziona-li quanto dalle istituzioni europee preposte.

Tutto è iniziato nel 2000Per trovare il primo esempio, connesso con la

situazione attuale, di un eccesso di finanziarizzazio-ne del mondo bisogna scorrere con i ricordi al 2000con lo scoppio della bolla internet e fino al succes-sivo attacco alle Torri Gemelle, nel 2001, che in se-quenza diedero il via a una crisi finanziaria che sfo-ciò in un forte rallentamento dell’economia america-na ed europea.

Questi eventi fecero tracollare le Borse, ma nelcomplesso l’economia delle due maggiori areemondiali non cadde in recessione, ma subì una con-trazione ciclica. Diversamente da quanto si sta ve-rificando in questi ultimi 5 anni, il panico che allorasi sperimentò sui mercati fu di breve durata e non in-cise profondamente né sulla fiducia degli investito-ri né sulla crescita e sullo sviluppo di lungo periodo.L’uscita da quella crisi fu lunga, ma gli stimoli mo-netari dell’allora Governatore della FED – la Banca

Ristabilire la

La crisi del debito europeo azzoppa il recupero di fine 2011 e la ripresa è rimandata al 2013. E la priorità dei mercati, oggi, è diventata questadi Umberto Colli - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese

fiduciaCentrale degli Stati Uniti d’America –Alan Greenspan furono determinanti.A partire dal 2003 le Borse tornaronoa correre nonostante il tasso di svilup-po dell’economia americana ed euro-pea non fosse tornato ai livelli prece-denti. Negli investitori si diffuse la per-cezione che il rischio sui mercati fos-se cresciuto e come tale anche l’insta-bilità finanziaria e la volatilità. Parole chein quegli anni si affermarono diventan-do di uso comune. La successivaempasse arrivò nel 2007 con il tracol-lo del settore immobiliare e la vaporiz-zazione degli strumenti finanziari ricon-ducibili ai mutui ipotecari che avevanosostenuto il boom edilizio USA. L’av-vitamento tra finanza e mutui ha poi trascinato nelbaratro anche le istituzioni finanziarie americane, dal-le blasonate banche di Wall Street ai colossi dei mu-tui Freddie Mac e Fannie Mae.

Il crack della banca d’affari Lehman Brother, nelsettembre 2008, rappresentò la svolta inducendobanche centrali e governi a coordinare interventi suscala mondiale. Il default costituì uno shock per gliinvestitori e i risparmiatori che iniziarono a ridurre lapropria fiducia negli investimenti in obbligazionistatali, ma anche in obbligazioni bancarie sino ad al-lora ritenute quasi di analoga solidità.

Sulla scia del binomio “eccesso di debito” e “suasostenibilità”, i mercati cominciarono a speculare suititoli islandesi. In quel periodo le banche di Reykja-vik avevano erogato mutui pari a tre volte il PIL na-zionale e a loro volta si erano finanziate sui mercatiinternazionali. La constatazione dell’insostenibilità del

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debito rispetto alla ricchezza prodot-ta nel Paese aveva fatto fuggire gli in-vestitori internazionali gettando il siste-ma creditizio islandese in bancarottain brevissimo tempo.

È forse questo l’avvenimentoda cui la crisi finanziaria si sposta dal-l’America all’Europa, ma soprattuttoè questo il momento a partire dalquale si manifestano i primi tangibi-li segnali di sfiducia degli investitoriverso la capacità di imprese e Pae-si nel far fronte ai propri debiti. Si trat-ta di un processo che inizia lenta-mente, ma assume sempre più peso in un avvitamen-to negativo tra fiducia degli investitori, fiducia dei con-sumatori e andamento dei mercati finanziari. Vienemeno un paradigma che valeva da decenni: anche lebanche dei Paesi sviluppati possono fallire e come di-retta conseguenza anche le Nazioni, benché appar-tengano al novero dei Paesi sviluppati.

Dopo l’Islanda tocca alla GreciaDopo l’Islanda il binomio difficoltà bancarie e dif-

ficoltà nazionali fece prima vacillare e poi cadere indefault la Grecia (anche a causa di precedenti amman-chi del bilancio opportunamente occultati), l’Irlandae il Portogallo.

A questo punto l’intervento della UE e della BCE,la Banca Centrale Europea, diventa inevitabile, ma il rit-mo non è più scandito dalla politica né dai Governi: ilmercato finanziario prende sempre più il sopravvento,mentre gli altri attori perdono credibilità. La crisi di fi-ducia degli investitori si diffonde prima sui mercati dre-nando risorse e liquidità che si spostano dai Paesi piùa rischio a quelli più solidi. In questo modo si genera-no due effetti: da un lato i Paesi in difficoltà vedono mi-nori investitori interessati al loro debito e quindi subi-scono la crescita del costodel finanziamento; dall’altro ildeflusso di liquidità riduce lerisorse a disposizione dellebanche commerciali per fi-nanziare l’economia reale.

22 PLEIADI

la cRisi, in euRopa, è entRata Dall’islanDaSopra, Reykjavik, capitale dell’Islanda. Nel 2008 gli investitorise ne andarono dall’isola, lasciando il Paese in bancarotta.Furono i primi effetti europei della crisi. Sotto, l’effetto dominoche ha colpito in sequenza diversi Paesi, tra i quali l’Italia.

La minore fiducia nel futuro si riflette sui consumi, le imprese rivedono i piani di sviluppo verso il basso, incidendo su occupazione e salari

ECONOMIA IL PUNTO

L’Italia registra, per il combinarsi di questi fattori, unacrescita dell’onere del debito che deve essere finanzia-to con nuove tasse e con risparmi alla spesa pubbli-ca e al contempo minori risorse sia pubbliche, sia pri-vate destinate alla crescita economia.

Un circolo viziosoUna situazione riconducibile per analogia a un cir-

colo vizioso che si ripercuote sulle leve dell’economiareale: famiglie e imprese. La minor fiducia nel futuro siriflette sui consumi, nel medio periodo le imprese rive-dono i piani di sviluppo e di produzione verso il bassoandando poi a incidere sui livelli occupazionali e sui sa-lari. La crescita della disoccupazione e il venir meno del-le aspettative sulle opportunità future completano il tut-to, trascinando l’economia in una spirale recessiva. Unaparabola che si è concretizzata nel nostro Paese, ma ha

riguardato anche la Spagna eper alcuni aspetti la Francia,che vede il proprio PIL invaria-to da tre trimestri.

Il quadro, però, è in con-tinua evoluzione e anche iPaesi europei più virtuosi –come Germania, Austria eOlanda – hanno iniziato a re-

PLEIADI 23PLEIADI 23

quanDo cala la Richiesta Di manoDopeRaLe minori importazioni di materie prime e le minoriesportazioni di prodotti manifatturieri provocano menonecessità di manodopera e quindi maggioredisoccupazione e meno reddito disponibile.

blici, con la compressione dei consumi e le difficol-tà a risparmiare, importa meno beni dalle economiedi nuova industrializzazione. Per questo la Cina im-porta meno materie prime dall’Australia (ad esem-pio) imponendo una revisione dei piani di sviluppoestrattivo. A loro volta questi due Paesi importano,il primo, meno macchinari di precisione dalla Germa-nia, il secondo meno macchinari pesanti – destina-ti alle attività minerarie – dagli USA. Meno produzio-ne manifatturiera per Germania e USA significa menonecessità di manodopera e quindi più disoccupazio-ne, meno reddito disponibile, erosione dei risparmie degli investimenti, meno consumi di beni, ma an-che di servizi. Un effetto che si espande a spirale ecoinvolge sempre più Paesi. Questa è la conseguen-za indesiderata della globalizzazione che pure, ne-gli ultimi 20 anni, aveva garantito il progresso e il mi-glioramento delle condizioni di vita anche a Paesi po-veri e arretrati. Più la spirale si allarga, più la crisi ac-

quista forza, invece che scemare. Ne consegue che l’impegno per fa-

vorire la ripresa, così come il coordina-mento tra Paesi e aree economiche,deve essere maggiore, per orchestrarerisposte – fatte di politiche fiscali e mo-netarie espansive – capaci di invertire larotta. Politiche, quindi, utili a favorire lostimolo per la ripartenza, a rinnovarel’esistente e a promuovere la realizza-zione di idee innovative in grado di crea-re ricchezza e prosperità.

La fiducia nella ripresaQuesta “fiducia” nella ripresa e nel futuro è sta-

ta più volte citata dalle Autorità Internazionali e dalPremier italiano Mario Monti come la condizione pri-maria per riportarci sul sentiero virtuoso della cresci-ta. Un concetto più volte ripreso nei suoi interventipubblici dal Presidente della BCE, Mario Draghi, cheha avuto nel discorso pronunciato a Londra il 26 lu-glio scorso (il giorno prima dell’apertura dei GiochiOlimpici) il suo climax.

Ha, infatti, sviscerato con la massima trasparen-za timori, fattori di rischio e step da intraprendere, maha posto anche grande enfasi sulla necessità di ri-porre la massima “fiducia” nelle istituzioni e nel fu-turo. Dicendo «All’interno del nostro mandato, la BCEè pronta a compiere qualunque azione necessaria perpreservare l’euro. E, credetemi, sarà sufficiente», hadato peso alla credibilità della BCE, ma anche gra-

gistrare una prima contrazione degli indicatori di fiducia,con effetto negativo anche sulle statistiche dell’attivitàproduttiva. Nemmeno i Paesi più forti possono dirsi im-muni dalla crisi. Produzione e consumi sono collegati nonsolo a livello nazionale, ma anche internazionale. Neglianni la specializzazione del lavoro si è trasformata in spe-cializzazione della produzione, ma questo non sembrapiù sufficiente a garantire lo sviluppo. L’Europa mediter-ranea, alle prese con i piani di risanamento dei conti pub-

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Per quanto riguarda le Borse, il primo trimestre dell’anno

si era concluso positivamentecon gli indici che segnavanoprogressi a due cifre. L’acuirsidelle tensioni in Spagna, che hanno coinvolto il settorebancario soffocato dalla crescitadelle sofferenze immobiliari e dalla necessità diricapitalizzazione, hannonuovamente fatto tremare le Borse e penalizzato quelle dei Paesi meno solidi. La crisi del debito sovrano non haallentato la presa. Gli acquistimassicci di titoli di Stato italiani e spagnoli da parte delle proprie banche sollecitatedall’opportunità delfinanziamento a 3 anni della BcE, hanno fattoaccrescere la correlazione tra performance delle azionicreditizie e rendimenti dei titolidi Stato nei Paesi più rischiosi. il peggioramento degli spreadsi è riflesso negativamente sulle quotazioni delle banche.Nei primi giorni di settembre 2012 la correlazione è rimasta,diventando peròfavorevole. È migliorato lo spread ed è salito il valore delle azioni. Nel corso dell’estate non si è assistito al tracollo delle Borse, nonostante la diffusione di datimacroeconomici in deterioramento, chesono stati controbilanciatidalle attese scaturite dagli interventi verbali del Presidente della BcE,

Mario draghi, che hannostemperato la speculazioneribassista. a dimostrazione dellacredibilità di cui gode la BcEnemmeno il susseguirsi dellerichieste di salvataggio rivolte al governo centrale di Madrid,dalle regioni autonome spagnolei cui bilanci presentano fortideficit, hanno destabilizzato i mercati o hanno mutato le attese lievemente positive.Volgendo lo sguardo al di là dell’atlantico si è assistitoanche in questo caso a un andamento moderatamenteascendente sia dell’indice dow Jones, sia delloStandard&Poor500 che,nonostante i segnali di rallentamento economico, si sono portati in prossimità dei massimi raggiunti alla fine di marzo 2012 e checorrispondono graficamente ai livelli che precedetterol’implosione dei mutui subprimee successivamente la cadutavertiginosa degli indici a seguito

del fallimento della LehmanBrother nel 2008. Volgendo lo sguardo a Oriente, emerge che anche la Borsa di Tokyo dopo l’ascesa del primo trimestreha ritracciato riportandosi intorno alla parità. i segnali di rallentamento della crescitaeconomica emersi nelle ultime settimane – come il perdurare della deflazione,unita a consumi interni che rimangono anemici e prospettive legate all’export in peggioramento – hannorimesso sotto pressione gli indici. Rimanendo sempre in asia si constata come anchegli indici azionari di Shanghainon stiano attraversando unafase favorevole. il principaleindice azionario cinese ha raggiunto – all’interno di un trend discendente –un’area di minimo che avevaabbandonato, in faseascendente, quattro anni orsono.Le potenzialità dell’economiacinese rimangono enormi

con un PiL previsto in crescita del 7,7% nel 2012 e dell’8% nel2013: i mercati azionarisarebbero dovutirimanere impostati alrialzo, cosa che invecenon è avvenuta. Maquesto comportamento è per buona parteimputabile a fattoririconducibiliall’interdipendenza dei mercati finanziariinternazionali piuttosto che ai soli fattori interni alla cina.

PLEIADI 25

Una stagione contrastata, ma senza tracolliDopo un primo trimestre 2012 positivo, in Europa i mercati hannorisentito dell’acuirsi delle tensioni che hanno coinvolto la Spagna

A cavallo dell’estate hanno sofferto soprattutto le Borse dei Paesi meno solidi

2010-2012 - Performance delle Borse a confronto

2012 2011 2010Ft se italia a.s. 2,8% -24,3% -11.5%Ft se miB 1,9% -25,2% -13,2%iBex - madrid -8,2% -13,1% -17,4%eurostoxx 50 8,0% -17,1% -5,8%Dax – Francoforte 23,3% -14,7% 16,1%cac – parigi 8,4% -17,0% -3,3%Ft se100 – londra 3,3% -5,6% 9,0%smi – zurigo 10,1% -7,8% -1,7%Dow Jones 9,9% 5,5% 11,0%s&p500 13,9% 0,0% 12,8%s&p100 15,7% 0,9% 10,1%nasDaq comp. 18,5% -1,8% 16,9%niKKei 225 – tokyo 5,3% -17,3% -3,0%topix 100 – tokyo 2,1% -23,3% -1,3%h.s. – hong Kong 11,4% -20,0% 5,3%csi 300 – shanghai -6,9% -25,0% -12,5%asx 200 – sidney 7,5% -14,5% -2,6%

ECONOMIA IL PUNTO

liardi di dollari dopo aver raggiunto i 40 miliardi nel2008. La bilancia commerciale UE (linea rossa) mo-stra nel 2012 un’ascesa più statistica che reale poi-ché la flessione dell’import è stata superiore aquella dell’export determinandone un saldo positi-vo. Una dinamica comprensibile per il fatto che i con-sumi europei, in particolare dei Paesi mediterranei,si sono contratti in maniera accentuata e in antici-po rispetto agli altri partner a seguito del crescentepessimismo per il futuro.

L’export, benché in frenata, mantiene nel com-plesso le proprie quote poiché rivolto verso aree geo-grafiche – USA e Cina – che progrediscono anchese con minor vigore di un tempo. Se si passa all’ana-lisi della bilancia commerciale italiana emerge che,nel mese di giugno 2012, il nostro export si è incre-mentato del 5,5% su base annua mentre l’import hasegnato una compressione di oltre il 7%.

Le nostre esportazioni complessive, espresse invalore assoluto, sono state pari a 32,3 miliardi di euromentre l’import è stato di 30,7 miliardi di euro gene-rando un surplus di circa 1,6 miliardi di euro. La di-namica intra-UE vede però una decelerazione del-l’export del 2,5% (a 17,2 miliardi di euro in valore as-soluto) a fronte di una flessione dell’import del 7,5%(a 16,2 miliardi di euro da 17,5 miliardi dello scorsoanno). Detto andamento negativo ha avuto effetto suidati della Germania visto che i flussi commerciali ver-so l’Italia segnano una flessione annua in valore del9,6%. Notizie quindi negative per l’economia e la ma-nifattura tedesca, che hanno contribuito a mutare l’im-postazione rigida e poco improntata alla “solidarie-tà comunitaria” del Governo Merkel nei confronti deiPaesi “poco virtuosi”.

Infatti, nelle prime settimane di settembre 2012,questi dati hanno fatto da leva affinché la Cancellie-ra, nelle sue dichiarazioni, diventasse più interven-tista e disposta al coordinamento.

l’expoRt italiano è in cRescitaIl mese di giugno 2012 ha fatto registrare un aumentodel 5,5% delle esportazioni, che sono state pari a 32,3miliardi di euro, con una contrazione, al contrario, del 7% in relazione alle importazioni.

L’export europeo, e quindi anche italiano, tiene bene perchédiretto verso Paesi che progrediscono, come uSa e cina

24 PLEIADI

zie alla sua personale autorevolezza è stato posto unimportante monito contro la speculazione indiscri-minata. Le reazioni dei mercati alle parole di Draghinon si sono fatte attendere, sono migliorati sia il dif-ferenziale tra titoli di Stato decennali italiani e tede-schi, sia la curva dei rendimenti dei titoli del nostroPaese (vedi grafici a pagina 23).

Le bilance commercialiIl grafico riportato qui a destra rappresenta in-

vece l’andamento mensile delle bilance commercia-li delle tre aree mondiali che presentano una mag-giore interconnessione dal punto di vista degliscambi e che quindi sono più esposte al rischio diuna crisi sistemica.

La bilancia commerciale USA (linea azzurra) evi-denzia un deficit strutturale che le crisi susseguite-si dal 2008 hanno solo parzialmente contenuto. Gliamericani hanno registrato il duplice effetto negati-vo della perdita di ricchezza in asset finanziari e rea-li (scoppio bolla immobiliare) e dell’elevata disoccu-pazione che ha limitato le capacità di spesa e accre-sciuto la propensione al risparmio.

La parabola della bilancia commerciale cinese(linea arancio) mostra con il suo trend di crescita laforza economica di Pechino. In meno di tre lustri que-sto Paese è stato in grado di portare la propria bi-lancia commerciale dal pareggio agli attuali 25 mi-

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PLEIADI 27

viato all’UIF oltre 50mila segnalazioni di operazio-ni potenzialmente sospette. Inoltre, le banche de-vono tenere a disposizione delle autorità il cosid-detto “Archivio Unico Informatico” (AUI), che re-gistra le operazioni svolte dalla clientela oltre unadeterminata soglia di importo assieme alle relati-ve causali con i dettagli delle operazioni.

Vantaggi e opportunità per tuttiTali obblighi incidono in modo significativo sul

rapporto banca-cliente. Per la banca si tratta di un’evoluzione impor-

tante, che deve essere vista come un’opportu-nità di arricchimento della propria conoscenzadel cliente e un’occasione di incontro per aiutar-lo a migliorare la propria gestione finanziaria, al-lontanandolo dall’uso del solo contante perportarlo verso l’utilizzo degli strumenti di paga-mento elettronici, che sono pienamente confor-mi alla legge sull’antiriciclaggio e spesso por-tano a un risparmio economico per il cliente.

I clienti invece hanno la possibilità di usufrui-re di una normativa messa in campo per tute-

I sette punti da non dimenticare

1La banca deve raccogliere informazionisul cliente prima di instaurare un nuovo

rapporto di conto; le persone fisiche devonofornire informazioni sulla propria condizioneeconomica, le aziende devono indicare le persone alle quali fanno capo.

2Le banche devono mantenere aggiornatele informazioni sui clienti e possono

richiedere loro di confermare,periodicamente, l’esattezza dei dati registrati.

3Le operazioni che superano 15.000 eurovengono registrate nell’archivio Unico

informatico (aUi), anche quando l’importocomplessivo è frazionato in importi più bassi.

4Non sono vietati versamenti o prelievi incontanti per importi superiori a 1.000 euro

(come nei passaggi tra privati), ma la bancapuò chiedere informazioni o spiegazioni in caso di operazioni bancarie di questo tipo.

5La banca può rifiutare di effettuareun’operazione poco chiara sotto

il profilo della normativa antiriciclaggio.

6ai clienti nonpossono essere

fornite informazionirelative a eventualisegnalazioni effettuatedalla banca all’UiF. La banca non può dire se sono state effettuatesegnalazioni o meno.

7il cliente che ritienedi essere stato

segnalato non ha nullada temere se il suocomportamento è stato lecito. Nel caso,verrà interpellatodirettamente dalleautorità competenti.

il controllo della Banca d’italiaA destra, Palazzo Koch di Roma, sede dellaBanca d’Italia presso cui, nel 2008, è stataistituita l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF).

lare l’intero sistema bancario e per intercetta-re anzitempo i flussi di denaro di provenienza il-lecita. Il cittadino onesto non ha nulla da teme-re dalla normativa o dall’esigenza delle banchedi raccogliere più dati rispetto al passato, per-ché i dati vengono richiesti con la finalità benprecisa di valutare la potenziale rischiosità del-la clientela e delle operazioni svolte.

mezzi di pagamentotracciabili rappresenta-no un passo impor-tante per far emergereil “sommerso”, com-presa l’evasione fisca-le in tutte le sue forme,e per contrastare lacriminalità organizzata.

La segnalazioneall’UIFLa normativa sul-

l’antiriciclaggio obbli-ga le banche a tenereaggiornate nel tempo leproprie conoscenze delcliente, così da potervalutare in ogni mo-mento se una deter-minata operazione pro-posta dallo stesso sia

coerente o meno. In caso negativo la banca ha gliobblighi di astenersi dall’effettuare l’operazione edi inviare una segnalazione all’UIF, l’Unità di Infor-mazione Finanziaria che rappresenta la strutturanazionale incaricata di prevenire e contrastare ilriciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Nelcorso del 2011 il sistema bancario italiano ha in-

SSecondo quanto disposto dalla nuova norma-tiva antiriciclaggio, quando una persona fisica oun’azienda vogliono aprire un conto pressouna banca, devono obbligatoriamente fornire in-formazioni che vanno ben oltrei soli dati anagrafici. Tale proces-so di raccolta informazioni vie-ne chiamato “adeguata verifica”e serve alla banca per valutareil grado di rischio che il futurocliente potrà rappresentare sot-to il profilo della normativa an-tiriciclaggio.

Limitazioni nell’uso del denaro contanteLa parte di questa normati-

va più conosciuta è quella cheriguarda l’uso del denaro con-tante, che rappresenta uno deimodi più diffusi per evadere letasse e le imposte, ma ancheper trasformare i proventi della criminalità in de-naro utilizzabile. Per contrastare questi fenome-ni la normativa chiede alle banche di monitora-re le operazioni svolte con il contante e di acqui-sire conoscenze approfondite della propriaclientela, in modo da poter valutare nel tempola coerenza e la plausibilità delle operazioni pro-poste. Le limitazioni sempre più stringenti sul-l’uso del contante e la spinta verso l’utilizzo di

Per evitare rischi, le banche devonoraccogliere informazioni dettagliate sui

clienti e comunicare alle autorità eventualiirregolarità o incoerenze nelle operazioni

di Rupert Limentani Senior Partner di L&P S.r.l., Limentani&Partner

26 PLEIADI

sistema

Soldi puliti, al poSto giuStoLe norme della legge antiriciclaggioconsentono a banche e clienti diimprontare un rapporto più sicuro.

A tutela delECONOMIA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

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PLEIADI 29

L’alto profilo del

Il Gruppo Creval ha messo in campo 24 superconsulenti distribuiti in tuttaItalia, pronti ad assistere i clienti top

PrivateLa squadra del Private Banking di Creval è pron-ta a scendere in campo. Una formazione di ven-tiquattro consulenti pronti ad assistere i clienti difascia più elevata, quelli che dispongono di unportafoglio da investire non inferiore ai 750milaeuro. Un settore di grande importanza, questo,per il quale il Gruppo bancario Credito Valtelline-se ha deciso di istituire la nuova Direzione Cre-val Private alle dirette dipendenze della Direzio-ne Generale, con la responsabilità di Claudio Gar-zetti, e una specifica organizzazione di consulen-ti presso le nove Direzioni Territoriali del gruppo.

Una squadra preparata, motivata ma, soprat-tutto, affiatata, perchè quella del Private Bankingè una partita che può essere giocata solo in pre-senza di questi irrinunciabili presupposti. Un ban-co di prova per il Gruppo, che in un settore cosìstrategico si trova a competere con i più gran-di e agguerriti gruppi bancari.

Consulenti, anzi assistentiCon il settore Private, il Gruppo Creval met-

te a disposizione di ogni cliente top che ne fac-cia richiesta un consulente che ha il compito dioccuparsi di tutte le sue esigenze sia persona-li, sia professionali, attinenti alla gestione glo-bale del suo patrimonio. Un cliente che può es-sere una persona fisica ma anche un ente, unafondazione e ogni realtà che rientri nei parame-tri stabiliti. I Consulenti Private rappresentanola punta di diamante del sistema di aiuto agli

ECONOMIA GESTIONE E CLIENTI

Un rapportopersonalizzatoAi Consulenti Private sono assegnati i clienticon maggior portafoglio, i cui investimentirichiedono una gestionecontinua, attenta,personalizzata. Basata su una irrinunciabilefiducia reciproca.

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PLEIADI 31PLEIADI 31

il cliente un rapporto preferenziale, basato sul-la fiducia reciproca, sul dialogo e su un alto li-vello di personalizzazione e impegno.

Un progetto ambizioso Il Private Banking di Creval non è, a dire il vero,

una novità assoluta. In passato, fin dal 2000, era-no state percorse strade simili, ma non era anco-ra stata predisposta una struttura come quella de-dicata, desiderosa di dimostrare una volta di piùla bontà dell’impianto organizzativo dell’interoGruppo. Il progetto è ambizioso, questo lo san-no per primi gli attori coinvolti, ma anche stimo-lante. La costruzione di un rapporto Private è in-fatti qualcosa che va al di là del semplice rappor-to tra cliente e operatore bancario.

È molto più delicato, perché il cliente deveavere piena stima di colui o colei che lo aiuteràa destinare al meglio i propri denari. Un ruolo disupporto che diventa fondamentale in un momen-to congiunturale come questo, in cui è sempre piùdifficile far fruttare i propri beni. Una fiducia che

i gestori del credito valtellineseLa squadra dei consulenti in forza al Credito Valtellinese. Nella foto in alto, da sinistra: Tiziano Ghisolfi, Paola Stoppani, Roberto Bonvini, Michele Raimondi,Fabio Pozzoni, Daniele Cighetti, Donatella Caratti ed Ezio Moroni. Nelle foto singole, qui sopra, da sinistra, Ornella Rossetto, Danilo Ronconi e Mauro Londero.

presidiano romaSotto, da sinistra, Massimo Di Rito e Marco Costantini e che si occuperanno dei clienti presenti sul territorio romano.

il cliente deve avere nei confronti della persona,del Private Banker, ma ancor più del sistema incui questa è inserito, cioè nella struttura banca-ria che ha alle spalle.

Nel rispetto del territorioA questo proposito, i ventiquattro Consulen-

ti Private, attraverso l’invio di una rassegnastampa quotidiana, avranno la possibilità di es-sere informati in tempo reale su quanto accadenel mondo in ambito economico e finanziario. Ser-vizi di news aggiornatissimi e strumenti elettro-nici per essere collegati alla “casa madre” in ognimomento, consentiranno loro di usufruire di unsurplus di informazioni che a questo livello è dav-vero fondamentale.

La Direzione del Private e le Direzioni Territo-riali provvederanno poi a coordinare le attività, for-nendo continui aggiornamenti e supporto anchelogistico all’attività dei consulenti. Poi il resto lofaranno loro, i Private Banker di Creval, selezio-nati per la loro preparazione nei settori economi-ci e finanziari, capacità di lettura dei movimentidei mercati, disponibilità a instaurare un rappor-to costruttivo con i clienti. Il tutto nel grande ri-spetto che Creval mostra da sempre per il terri-torio. I consulenti cui è stato affidato il compitodi rappresentare il Gruppo al più alto livello sonoinfatti stati scelti in modo tale che siano distribui-ti in ogni zona d’Italia, dal nord, al centro e al sud.Ogni Direzione Territoriale disporrà dunque di ge-stori che negli anni hanno maturato una cono-scenza capillare delle aree in cui operano e del-le diffuse esigenze di chi vi abita.

investimenti. Si tratta di professionisti superin-formati, supportati dalle più moderne tecnolo-gie, abituati a saper cogliere e soddisfare i de-sideri dei clienti cui sono dedicati. Oltre a es-sere consulenti personali, però, i Private Ban-ker sono anche veri e propri assistenti in gra-do di suggerire le soluzioni che possano, vol-ta per volta, permettere la migliore valorizzazio-ne del patrimonio.

Anche tenendo conto di aspetti “accesso-ri”, come quelli relativi alla protezione assicura-tiva. Insomma, il Consulente Private instaura con

30 PLEIADI

per loro la zona di milano e dintorniNelle due foto in alto, la formazione messa in campo perla copertura territoriale di Milano e dintorni. Da sinistra:Ettore Colombo, Filippo Binaschi e Luca Brambilla. A seguire: Gianmario Grassi, Alessandro Scarfò, Luca Ferrario, Alessio Milia, Lorenzo Levati.

il consulente Private instaura con il cliente un rapporto preferenzialebasato sulla fiducia, sul dialogo e su un alto livello di personalizzazione

ECONOMIA GESTIONE E CLIENTI

sUd e centro italiaSopra, Antonino Grasso e Pasquale Palumbo, Consulenti Private in forzaal Credito Siciliano. A sinistra, la consulentePrivate di Carifano,Monica Santolini, con Claudio Garzetti,Direttore del settorePrivate di Creval.

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PLEIADI 33

a radio 24 dalla sua fondazioneSebastiano Barisoni è a Radio 24 dal 1999. Si occupa di finanza e risparmio conducendo il contenitore quotidiano“Focus Economia”.

S

ECONOMIA L’OPINIONE

32 PLEIADI

Sebastiano Barisoni è caporedat-tore news nonché “voce economi-ca” di Radio 24. Ogni giorno, attra-verso la conduzione della tra-smissione “Focus Economia”, rac-conta ai suoi ascoltatori – sono mi-lioni – quale sia la situazione eco-nomico-finanziaria del nostro Pae-se, dell’Europa e del mondo.

A lui chiediamo quanto siaimportante, oggi, affidarsi a unbuon private banker prima di effettuare ipropri investimenti.

«Oggi è ancora più importante, rispetto aqualche anno fa. Fino al 2007 l’industria finan-ziaria era molto più facile da interpretare. Erasufficiente seguire il mainstreem: con un mer-cato sempre in crescita un consulente pote-va semplicemente applicare i dati dei model-li e il gioco era fatto, il valore aggiunto veni-va da sé. Oggi è diverso, la crisi crea meritoe selezione, non solo nell’industria manifattu-riera o nei servizi generali, ma anche in quellifinanziari. È dunque in un momento storicocome questo che si capisce chi sa fare beneil private e chi invece sostanzialmente replicamodelli e quindi finisce per trovarsi, inevitabil-

mente, invischiato».Qual è dunque

l’identikit del buonconsulente private?

«A parer mio non èuna questione che ri-guarda il solo singolo,in questo settore, mache coinvolge la vali-dità della “squadra”.È chiaro che la perso-

na cui ci si affida deve essere fornita di unaparticolare abilità, che la metta in condizionedi capire quali siano le esigenze dell’investi-tore, saperne assecondare i desideri e gui-dare gli obiettivi. Ma se questo gestore nonha alle spalle una struttura capace dielaborare dati e analisi e di stabilire le mi-gliori scelte in base a questi, da solopoco può fare. Una consulenza di altolivello è sempre frutto di un lavoro col-lettivo, strutturato, che dispone di“antenne” in giro per il mondo va-lide e chiare, in grado di interpre-tare i cambiamenti in corso, leopportunità vere, da seguire, equelle false, da evitare».

«È il momento di mettere in campo un coraggiosobrio» dice Sebastiano Barisoni caporedattore di Radio 24 e conduttore di “Focus Economia”

di Luca Palestra

La crisi creaMerito

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PLEIADI 35

questo punto, paradossalmente, i soldi sareb-be meglio metterli sotto il materasso. Un buonsistema di private banking, che ti mette a di-sposizione un buon gestore, serve proprio aevitare comportamenti di questo tipo, chesono frutto dell’incertezza attuale, ma anchedell’incapacità di leggere con freddezza espirito critico la situazione».

Quindi, per concludere, qual è la strate-gia che è preferibileseguire, in questomomento?

«È il momento,questo, di mettere incampo un “coraggiosobrio”. Che signifi-ca non assecondarela spregiudicatezza dichi ti offre la soluzio-ne troppo rischiosama neanche la so-stanziale “vigliacche-ria” di chi ti proponeun portafoglio cosìbanale che non ti per-mette nemmeno di re-cuperare l’inflazione.Un coraggio pruden-te, dunque, equilibra-to, che guarda allearee di investimentointeressanti, come il

Brasile, il Pacifico, la Turchia, e anche alle im-prese, che possono essere tedesche ma ancheitaliane, che fanno grandi numeri. La capacità,oggi, è proprio quella di sapere seguire e leg-gere queste situazioni».

Il che significa investitori oculati ma ancheconsulenti equilibrati…

«Sì, anche perché i più grandi disastri finan-ziari, negli anni scorsi, sono derivati dall’ecces-

so di autonomia che veniva dataai singoli gestori. Un sistema cheha provocato troppi danni, tantoche oggi sono le stesse realtàbancarie, quando affidabili, che sipreoccupano di tenere a freno iloro consulenti, chiedendo di es-sere aggiornate sui movimentiproposti volta per volta ai singoliinvestitori. In pratica è come se di-cessero: “Se porti il massimo delguadagno per me sei ok, ma poimi devi spiegare come l’hai otte-nuto”. Perché la verità ultima èquesta: la gestione del risparmioè una cosa troppo importante peressere lasciata solo ai gestori,dietro di loro è importante che cisiano strutture serie, organizzate eben consolidate».

brasile e turchiasono interessanti

Tra le aree di investimentointeressanti c’è il Brasile(a destra, Rio de Janeiro),

insieme ad altri Paesi del mondo, come la Turchia (sotto, la Moschea Blu

di Istanbul))e molti traquelli che si affacciano

sull’Oceano Pacifico.

«La gestione del risparmio è troppo importante per essere lasciatasolo ai gestori: alle spalle ci deve essere una struttura consolidata»

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Le opportunità, ecco. In unmomento di crisi quasi planetariacome questa, esistono possibilitàdi investimento per chi ha grandiquantità di denaro a disposizione?

«In questo momento esistonofortissime opportunità di investi-mento. Ci sono valute, come il dol-laro australiano o quello canadese,con prospettive di variazione note-vole, oppure ci sono economieemergenti che vanno tenute in giu-sto conto, per esempio. C’è da fare,insomma, tenendo però in conside-razione il fatto che non ci si può piùfermare al mercato europeo, nean-che quando si pensa a investire.Detto questo bisogna sottolineareche esistono comunque situazioniche ti permettono di avere buonerendite anche senza uscire dai no-stri confini. L’importante è non ada-giarsi seguendo fredde analisi disettore, ma studiare i singoli casi,prediligendo ad esempio titoli diaziende legate all’export, che in Ita-lia va sempre e comunque moltobene. Ci sono aziende che conti-nuano ad avere i bilanci fortemen-te in attivo, questo non lo dobbia-mo mai dimenticare».

Abbiamo analizzato il “lato consulenza”.Passiamo ora dall’altra parte, da quella di chiinveste. Quali sono oggi le esigenze prima-rie degli investitori “top”?

«Anche le esigenze degli investitori in questiultimi anni sono, gioco forza, cambiate. Oggi piùche un rendimento alto si cerca un rendimentostabile. Osservando i movimenti del mercato fi-nanziario, ci si rende conto che gli investitori congrandi disponibilità di denaro sembrano ritenereche, oggi, già il mettere al riparo i propri averi dal-l’inflazione, magari assicurandosi un piccolomargine di guadagno, sia un risultato da tenerein considerazione. Perché in questo momento nonsi sa esattamente come andrà a finire e ci sonomolti timori sulla stessa tenuta dell’euro. Se unooggi volesse realizzare grossi guadagni dovreb-be fare il “pazzo”, investendo in titoli di stato diPaesi ad alto rischio. Ma per fare questo non ser-

ve un gestore, basta entrare in una qualsiasi ban-ca, acquistare obbligazioni di Paesi in difficoltàe sperare che tutto vada per il meglio…».

Siamo dunque in un momento di stasi,per quanto riguarda gli investimenti?

«La cosa più assurda che si registra in que-sto momento è la fuga dei capitali italiani ver-so i bund. Questo modo di fare è la dimostra-zione che molti investitori – anche tra quelli chedispongono di grosse possibilità finanziarie –si riducono oggi a investire su titoli che offro-no un rendimento reale negativo, cosa che liporterà, alla fine, a ottenere un capitale infe-riore a quello investito. Nessun correntista ac-cetterebbe condizioni simili, ma oggi gli inve-stitori si trovano in questa condizione. Allora a

studiare i singoli casi«Anche in questo momento di crisi esistonofortissime opportunità di investimento – diceBarisoni –. L’importante è studiare i singoli casi e non limitarsi a seguire fredde analisi di settore».

ECONOMIA L’OPINIONE

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PLEIADI 37

Statistica vuol dire informazioni. Come di-stricarsi in una società in cui i dati sono abbon-danti e, spesso, diffusi senza mediazione at-traverso Internet?

«Occorre avere la capacità di sintesi e sele-zione. L’Istat può svolgere un ruolo importante dimediazione e facilitazione. Se ieri il lavoro dellostatistico era quello di estrarre informazioni rile-vanti da dati scarsi, oggi è quello di selezionareed estrarre informazioni rilevanti da una quanti-tà enorme di dati, eliminando il “rumore di fondo”.Questo cambiamento di metodo ha fatto dichia-rare nel 2009 a Hal Varian, Chief Economist diGoogle, che nei prossimi 10 anni il lavoro più sexysarà proprio quello dello statistico».

Le imprese italiane sono in grado di coglie-re nuove opportunità di sviluppo utilizzando lagrande quantità di informazioni disponibili?

«Il tessuto imprenditoriale italiano è costitui-to principalmente da imprese di piccole e mediedimensioni. Soggetti che sono meno attrezzati,

Professore di statisticaIl Presidente dell’Istituto nazionale di statistica, Enrico Giovannini, a sinistra, intervistato da Enzo Rocca, Vice Direttore Generale Credito Valtellinese. Enrico Giovannini è anche Professore di Statisticapresso la Facoltà di Economia dell’Università “Tor Vergata” di Roma.

O«Oggi l’informazione statistica è più pervasiva diquanto si immagini. In un incontro con gli stu-denti abbiamo analizzato le prime pagine di al-cuni quotidiani, eliminando tutti gli articoli in cuierano presenti dati statistici. Abbiamo scoper-to che rimaneva ben poco, talvolta neppure lapubblicità».

Con questo aneddoto ci accoglie nel suo uf-ficio Enrico Giovannini, Presidente dell’Istat daagosto 2009. Professore di Statistica Economi-ca presso la Facoltà di Economia dell’Universi-tà di Roma “Tor Vergata” dal 2002 e Chief Stati-stician dell’Ocse (Organizzazione per la coope-razione e lo sviluppo economico) dal 2001 al 2009.Autore di numerose pubblicazioni scientifiche edi libri, ha approfondito temi complessi come lamisurazione del benessere della società, per il cuilavoro nel 2010 ha ricevuto dal Centro Internazio-nale Pio Manzù la Medaglia d’oro del Presiden-te della Repubblica ed è divenuto membro del“Club of Rome”».

Professore, cominciamo dal suo contribui-to al dibattito sulla misurazione del ProdottoInterno Lordo (PIL). A che punto sono i lavo-ri per una riforma di questa misura storica cosìcriticata?

«In una società in continuo cambiamento, incui le imprese tendono a operare senza confini ele famiglie ricercano il benessere e il progresso so-ciale, il PIL è una misura sempre meno significa-tiva. Non può essere sostituita, ma è necessarioaffiancarle nuovi indicatori. Per questo motivo, èstata istituita una Commissione presieduta dal pro-fessor Joseph Stiglitz (Premio Nobel per l’Econo-mia 2001, ndr), a cui ho partecipato insieme aAmartya Sen (Premio Nobel per l’Economia 1998,ndr) e altri 23 economisti di fama mondiale, conl’obiettivo di individuare i limiti del PIL e produrrenuovi indicatori di progresso sociale. I risultati dellavoro, resi noti nel 2009, sono stati ampiamen-te divulgati a livello internazionale e stanno eser-citando un effetto importante nell’approccio se-guito da numerose istituzioni. Ad esempio, grazieal lavoro che ho avviato quando ero a Parigi, l’Oc-se ha cambiato il suo motto: non più “For a bet-ter world economy” (“Per una migliore economiaglobale”), ma “Better policies for better lives” (“Po-litiche migliori per una vita migliore”)».

ECONOMIA IMPRESE E MERCATI

sviluppoPiù informazioni,più

«Vogliamo svolgere un prezioso ruolo di mediazione e facilitazione nei rapporti tra le imprese e il sistema economico»,

dice Enrico Giovannini, Presidente dell’Istatdi Enzo Rocca - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese

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e dei servizi 1997 introducemmo iprimi quesiti su questo aspetto,scoprendone la complessità dellarilevazione per il tipo di forme chepuò assumere la rete. Peraltro, unaparte di questo censimento non sisvolge con l’invio classico del que-stionario a tutte le imprese, ma conla visita di un rilevatore specializza-to ai soggetti prescelti, così dasvolgere una rilevazione esplorati-va, per riuscire a esprimere nuoviconcetti, definizioni e approcci allamisurazione vicini al mondo delleimprese».

Quali benefici potranno ave-re le imprese e i cittadini dalla di-sponibilità dei risultati del cen-simento?

«Ci attendiamo una miglioreconoscenza della struttura produt-tiva e dei servizi pubblici a livello lo-cale. Ciò potrà stimolare l’efficien-za e consentire il controllo sui ser-vizi forniti da parte della società ci-vile. È già avvenuto negli Stati Uni-ti e in Inghilterra, dove la disponibi-lità di dati a livello granulare e loca-le ha generato un ampio dibattito.Metteremo a disposizione delle

aziende dati conmaggiore dettaglioterritoriale e, in pro-spettiva, continua-mente aggiornati.Una sorta di censi-mento continuo».

Granularità ecensimento conti-nuo potranno mi-gliorare il processodecisionale, che èl’elemento più rile-vante nella gestio-ne delle imprese…

«…e un contri-buto importante perla competizione del-l’Italia. In grado dimigliorare l’attrazio-ne dell’investitore

estero che avrà a disposizione dati di elevataqualità, sempre aggiornati».

PLEIADI 39

tivo, soprattutto delle imprese dimedio-grande dimensioni. Inda-gheremo, inoltre, il tema dell’inno-vazione. Cercando di cogliere ilfenomeno oltre la definizione utiliz-zata a livello internazionale».

Per lo sviluppo delle impreseè importante costruire una “rete”di rapporti e relazioni. Indaghere-te anche questo aspetto?

«Sì. Nel censimento intermedio dell’industria

PLEIADI 39

l’istitutoNazionale

di statistica (nellafoto in basso,la sede di Roma)produce e comunicainformazioni statistiche, analisi e previsioni di elevata qualità, al fine di sviluppareun’approfondita conoscenza dellarealtà ambientale, economica e sociale dell’italia ai diversi livelliterritoriali. Questi i suoi dieciobiettivi di lungo periodo:

1valutare le esigenzeinformative attraverso un

dialogo continuo con gli utenti.

2produrre informazionestatistica per utenti nazionali

e internazionali secondo i piùelevati standard qualitativi.

3Condurre ricerche permigliorare i processi di

produzione dell’informazionestatistica e contribuire alla conoscenza della realtàambientale, economica e sociale dell’italia.

4sviluppare il sistema statisticoNazionale per accrescere

offerta e qualità dell’informazionestatistica fornita alla collettività.

5Favorire lo sviluppocoordinato dei sistemi

informativi della pubblica

amministrazionee la loroutilizzazione per fini statistici.

6Contribuireallo sviluppo

del sistemastatistico Europeo e favorire la cooperazione internazionale in campo statistico.

7Diffondere e comunicare inmodo efficace l’informazione

statistica e le analisi realizzate.

8promuovere la formazione e la cultura in campo statistico

per migliorare la comprensionedell’informazione prodotta e perfavorire un suo corretto utilizzo.

9sostenere la produzionestatistica attraverso processi

amministrativi e gestionali di elevata qualità.

10sviluppare il capitaleumano e migliorare

le sue condizioni di lavoro.(fonte: www.istat.it)

È un ente pubblico di ricerca, operativo in Italia dal 1926

Ricerca, indirizzo e coordinamento

rispetto alle imprese dimaggiori dimensioni, per usareinformazioni in modo strutturato. Spes-so le PMI colgono le informazioni d’interesseattraverso reti informali e l’esperienza diretta nelsettore economico di riferimento. Esse trova-no difficile usare i dati degli Istituti di Statisti-ca per comprendere i fenomeni come, adesempio, l’evoluzione di mercati in cui si è in-teressati a esportare».

Occorrono, quindi, iniziative che favori-scano l’accesso e l’utilizzo consapevoledelle informazioni statistiche da parte del-le PMI. Come contribuisce l’Istat?

«È in corso di avanzata sperimentazione ilprogetto “Portale delle imprese” che a fineanno darà i primi frutti. Vogliamo fornire dati conuna maggiore granularità rispetto a quelli aggre-gati già resi disponibili con comunicati stampa,banche dati, ecc. Qualunque impresa potrà col-legarsi via Internet al portale, connesso a quel-lo amministrativo delle Camere di Commercio edell’Inps. Potrà consultare lo stato dei propriadempimenti statistici nei confronti dell’Istitutoe fruire del flusso di ritorno sulle indagini Istat.Questo potenziale informativo sarà molto utileper realizzare analisi di mercato comparative conaltri operatori con caratteristiche simili (permercato, prodotto, dimensione)».

Oltre alla disponibilità occorre la capaci-tà di comprendere il significato delle informa-zioni. Per garantire un maggior successo del-l’iniziativa, state operando anche sullo svilup-po della cultura statistica delle imprese?

«Sì. Con la “Scuola superiore di statisticae analisi sociali ed economiche”, creata nell’ot-tobre 2011 per fornire le conoscenze necessa-

ECONOMIA IMPRESE E MERCATI

38 PLEIADI

«Entro fine anno darà i primi frutti il Portale delle imprese, su cui ogni aziendapotrà raccogliere i dati di suo interesse»

un mondo di dati al serviziodi enti, aziende e territorioCirca la metà della produzione dell'Istat èfinalizzata all'informazione economica, manegli ultimi anni le statistiche sociali hannoassunto un rilievo sempre più crescente.

rie agli utilizzatori del-le informazioni, tra cuile imprese. L’obiettivoè l’innalzamento dellacultura statistica nelnostro Paese. E perquesta via, speriamodi migliorare i proces-si decisionali e la ca-pacità di analisi quan-titativa dei fenomenisociali ed economici.Con particolare atten-zione al contesto in-ternazionale».

I censimenti incorso sull’industria ei servizi, le istituzioninon profit e quelle

pubbliche possonocontribuire al migliora-mento dei processidecisionali delle im-

prese fornendo nuove informazioni rilevanti.Quali sono le principali novità?

«Con queste tre iniziative completiamo il pac-chetto dei censimenti che nel 2010 ha coinvol-to le aziende agricole e nel 2011 la popolazio-ne e le abitazioni. Sulle imprese, in particolare,con il 9° censimento campionario saranno mes-si in luce nuovi aspetti. Ad esempio, il tema del-la “governance” per capire il profilo organizza-

Ha lavorato Per l’ocseEnrico Giovannini ha occupato il ruolo diChief Statistician dell’Ocse dal 2001 al 2009.

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PLEIADI 41

“Less is more”, questa la filosofia alla base della vita artistica e professionale di Pierluigi Cerri,

uno dei grandi protagonisti della storia creativa milaneseche ha fatto della semplicità, appunto, il suo marchio

di Luca Palestra

D Padiglioni e grandiallestimentiSopra, l’allestimento della Fondazione ArnaldoPomodoro, a Milano.«Queste sono le cose che più amo fare – dicePierluigi Cerri – perché ti offrono l’occasione di sperimentare»

Quella semplicerossa

Dire che Pierluigi Cerri è semplicemente un architetto ècome non dire niente. Perché basta scorrere il suo cur-riculum vitae per rendersi conto di come, nel suo caso,il significato che sottende alla parola “architetto” sia deltutto inadeguato. Meglio dire, allora, che Pierluigi Cer-ri – architetto, designer, creativo, progettista, scrittore,ecc. – è uno dei protagonisti della storia della creativi-tà milanese, partita dagli effervescenti e stimolanti Anni60 e giunta fino ai giorni nostri, quelli in cui design e modala fanno da padrone.

Pierluigi Cerri, Lei ha iniziato la sua carriera nella Mi-lano dei primi Anni 60. Quali differenze ci sono, dal pun-to di vista della sua professione, con quella attuale?

«Per quanto riguarda l’arte e la creatività, in quegli anniMilano era davvero una città europea, che offriva conti-nui stimoli a chi frequentava il mondo della gallerie, del-le librerie, dei cosiddetti “cenacoli”. Le avanguardie, le ne-oavanguardie e i maggiori artisti con le loro opere – da Pol-lock a Christo, da Tinguely a Ives Klein – erano di casa,tra i Navigli e Brera. Per descrivere bene l’atmosfera che

Linea

Foto

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40 PLEIADI

IL PERSONAGGIO PIERLUIGI CERRI

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ha saputo realizzarlo in modo così efficace».Lei interpreta la professione di architet-

to a 360 gradi, ma di che cosa preferisce oc-cuparsi? C’è qualche progetto che non è riu-scito finora a realizzare e pensa di poterlo farein futuro?

«Tutti mi riconoscono un certo eclettismo,concetto che a me piace molto, perché contra-sta con quello di specializzazione, che invece nonamo. Spesso mi chiedono “come fai a proget-tare una nave?”, io rispondo che si tratta solo distudiare, così come per ideare un ospedale o unasedia... Le cose che preferisco fare sono gli al-lestimenti, che sono piccole architetture effime-re, che verranno smontate di lì a poco e che perquesto ti consentono di fare sperimentazioni nonpossibili nel mondo reale. Cose da fare in futu-ro? Essere sempre informato sulle nuove esigen-ze e i nuovi concetti, come la sostenibilità e l’eco-compatibilità, per esempio».

E l’oggetto, invece, che non si sarebbemai immaginato di progettare?

«Di sicuro l’Evangeliario del Duomo di Mila-no, progettato su richiesta dell’allora Arcivesco-co Tettamanzi. È stata per me un’esperienza in-credibile, davvero coinvolgente e interessante».

Architetto Cerri, tra duecento anni, perquale aspetto della sua carriera professiona-le vorrebbe venisse ricordato?

«Più che su una delle mie creazioni, mi pia-cerebbe essere ricordato – insieme ai componen-ti del mio studio – per il modo di concepire lecose, basato sul concetto del “Less is more”, ilmeno è meglio. Secondo il nostro modo di ve-dere, una cosa è ben riuscita quando è pococomplicata e ha buone qualità funzionali. Mi pia-ce pensare che i nostri oggetti siano in grado diesprimere l’idea che li ha concepiti, in tutta sem-plicità. Quando mi chiedono: “Come hai fatto apensare alla livrea di Luna Rossa?”, un marchioche ha avuto un successo strepitoso in tutto ilmondo, mi piace rispondere che, in fondo, hosemplicemente tracciato una linea rossa...».

«Nel rapporto con la banca cercovalori come semplicità ed efficacia»Architetto Cerri, qual è il suo rapporto conil mondo bancario in genere?

«Più che un rapporto con la banca, in-tesa come istituzione, l’ho semprevissuto come un rapporto tra perso-

ne. Devo dire che, in quest’ot-tica, ho avuto sempre la fortu-

na di vivere contatti felici, cordia-li, impostati sui contenuti. È im-portante avere questo rappor-to con le persone, quandosanno interpretare al megliole tue esigenze».

Che cosa pensa del palazzodelle Stelline di Milano, in corso

Magenta, dove ha sede una delle filialistoriche del Credito Artigiano?«È un posto bellissimo, che non ha l’aspetto au-stero che è proprio, di solito, delle banche. Quiè tutto molto accogliente, anche gli uffici, chesono posizionati in un posto insolito, originale.Mi piace pensare, poi, che nella galleria dellaFondazione Creval adiacente alla filiale sia sta-to ospitato Andy Warhol che qui tenne la suaultima mostra. Il Gruppo Creval ha visto lonta-no, invitandolo, e ha dimostrato una grandeapertura intellettuale, ospitando un artista chea quei tempi, erano gli Anni 80, faceva ancorascandalo, ma che oggi viene universalmenteconsiderato un genio assoluto».

PLEIADI 43PLEIADI 43

nel suo studioPierluigi Cerri, al centro, in compagnia di VittorioNovellino, responsabile zona di Milano StellineCredito Artigiano (a sinistra) e Claudio Bianchi, viceresponsabile sede di Stelline a Milano (a destra) .

Ha creato la livrea di luna rossaPierluigi Cerri nel 1998 è stato l’ideatore della livrea di Luna Rossa, la famosa barca del Gruppo Prada che ha partecipato a diverse edizioni dell’America’s Cup.

oggetti di design

Sopra, la sedia

pieghevoleYuko

disegnatadallo Studio

Cerri & Associati

per Desalto,

nel 2006.

si respirava, basta pensare al fatto che nel 1964la facoltà di architettura fu occupata – ed è sta-ta forse la prima occupazione al mondo – per-ché gli studenti ritenevano che i docenti fosse-ro troppo poco aggiornati rispetto al contestointernazionale. Oggi è diverso. Ci sono momen-ti di grande espressività, che coincidono con glieventi legati al design e alla moda, ma per il re-sto si respira un’aria che è diventata un po’ trop-po poco aperta verso l’esterno».

Già design e moda, le due migliori espres-sioni creative della Milano di oggi. Sono il frut-to delle esperienze artistiche e creative di quelpassato che lei ha appena ricordato?

«Sì, di sicuro. Ma con in più la capacità del-la nostra industria di essere elastica, flessibile,capace di osare e di adattarsi alle trasformazio-ni, offrendo il meglio proprio in que-ste circostanze. Nel design, quelloche negli Anni 60 era pura creazio-ne oggi è diventato griffe e riuscia-mo a venderlo in tutto il mondo. An-che per la moda è così: il prêt-à-por-ter l’avranno anche inventato inFrancia, ma solo l’industria italiana

«Mi piace pensare che gli oggettida noi progettati e creati riescano,nella loro semplicità, a esprimere l’ideache li ha concepiti»

42 PLEIADI

le mostrein triennaleUn particolare

dell’allestimentopredisposto

per la mostra dedicataall’architetto canadese

Frank O. Gehry, ospitata

dalla Triennale di Milano nel 2009.

Sotto, Donald, la sedia pieghevoledisegnata nel 2000

per Poltrona Frau.

›Una carriera professionale poliedricacoronata da riconoscimenti e premi

nato a Orta san Giulio (novara) nel 1939, PierluigiCerri si laurea al Politecnico di Milano, dove in

seguito insegnerà semiotica dell’architettura. nel 1974 è socio fondatore della Gregotti associati. nel 1976dirige l’immagine della Biennale di Venezia. È statoredattore a “Casabella” e “Rassegna”. Suo il design di collane editoriali per varie case editrici italiane, fra cuielecta, einaudi, Fabbri, Bompiani, Skirà. Ha progettatoallestimenti nei più importanti musei d’europa, USa e Giappone. Ha vinto numerosi concorsi di architettura,tra i quali l’area Pirelli alla Bicocca a Milano e l’area per l’esposizione universale di Siviglia. a lui si devono il restyling di Palazzo Marino e la sede della FondazionePomodoro, a Milano. nel 1998 apre lo Studio Cerri &

associati con alessandro Colombo. Ha progettato sedi espositive e curato la corporate identity di numerose società fra le quali Prada america’s Cup, Ferrari auto, Pittiimmagine, i Guzzini, Pirelli. Si occupa anche diprogettazione di navi da crociera per il gruppoCosta e di fashion concept, come nel caso delle nuove boutiques Trussardi. Tanti i premiricevuti, tra cui il Compasso d’Oro per il tavolo“Titano” disegnato per Poltrona Frau nel 2001.

IL PERSONAGGIO PIERLUIGI CERRI

Foto

Car

lo O

rsi

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Ad Avigliana, a pochi chilometri da Torino e a molti dal mare,sorge una fabbrica di barche. E non si tratta di una fabbri-ca qualsiasi, meglio precisarlo subito. Perché questa è lasede principale di Azimut Benetti Group, la prima industriaal mondo per progettazione e produzione di barche di lus-so. Barche che vengono vendute in ogni angolo del piane-ta. Come una fabbrica di barche possa sorgere qui, in mez-zo alle montagne del Piemonte, ce lo spiega il suo ideato-re, fondatore, proprietario e presidente, Paolo Vitelli.

«La Azimut è nata qui perché questa è la mia terra. Unascelta di rispetto delle origini che nel tempo si è rivelatavincente perché qui abbiamo l’opportunità di fare barchein un tessuto culturale e sociale che ha l’industrializzazio-ne nel suo DNA».

quattro marchi perun’unica eccellenzaLa flotta di Azimut BenettiGroup è suddivisa inquattro diversi marchi:Atlantis, con imbarcazionisportive tra 10 e 18 metri;Azimut Yachts, da semprebest class dei flybridge;Azimut Grande, cioèi megayacht plananti oltre i 100 piedi; Benetti, barcheesclusive fino a 100 metri.A fianco, Paolo Vitelli,fondatore e presidentedi Azimut Benetti Group.

PLEIADI 45

L’AZIENDA AZIMUT BENETTI GROUP

Le barche più belle del

A pochi chilometri da Torino sorge la fabbrica di yacht più importante dell’intero settore nautico privato,

nata grazie alla duplice passione,per le barche e per il business, del suo fondatore

di Carlo Rho

Mondo

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quattro motori... più uno!Sui diversi modelli vengonomontati diversi motori, a seconda delle esigenze. Si va da quelli forniti da Volvo/Penta a quelli della MTU, passando attraverso i Cummings e i Caterpillar. E per l’immediatofuturo è in programma un accordo con la Rolls Royceper la fornitura di un sistemapropulsivo innovativo che andrà ad arricchire ancor più i pezzi pregiatiprodotti da Azimut Benetti.

PLEIADI 47

Allora la domanda che dobbiamo farle èun’altra: come le è venuto in mente, lei cheè nato e cresciuto in mezzo alle montagne,di mettersi a costruire barche?

«È una scelta nata dall’unione di due pas-sioni che ho fin da quando ero un ragazzo. Dauna parte quella per il business, dall’altra quel-la per le barche. A un certo puntoho pensato di metterle insieme e difarle fruttare. Ho cominciato conuna società di noleggio barche, poicon un’agenzia di brokeraggio, poisono passato a importare natanti einfine a mettere in piedi una socie-tà che progetta, costruisce e ven-de barche».

Detto così sembra tutto mol-to semplice... ma forse per riusci-re a divenire i migliori fabbri-canti di barche di lusso al mon-do serve qualcos’altro...

«Serve una risorsa irrinunciabi-le, che è la passione. Senza questanon si va da nessuna parte. E poibisogna mettere assieme le trecompetenze principali che servono per opera-re in questo settore, che sono quelle relative allostile italiano, alla tecnologia e alla nauticità. Cioè:la barca deve essere bella, ma deve anche pre-sentare soluzioni tecnologiche all’avanguardiae, naturalmente, deve funzionare bene una vol-

lusso e sensazione di ampiezzaGli spazi interni delle barche del gruppo Azimut Benettisono pensati sempre per dare la sensazione di ambientiampi, anche per gli yacht di dimensioni più ridotte.

«La nostra mission è quella di costruire la barca più bella, affidabile,tecnologica, innovativa e assisterla sempre e ovunque essa sia»

L’AZIENDA AZIMUT BENETTI GROUP

Italian style e tecnologia all’avanguardia

nei suoi oltre 40 anni di vita il Gruppo Azimut Benetti– il più grande gruppo privato della nautica – ha

costruito oltre 10mila barche, realizzando la gamma di yacht più estesa al mondo e ridefinendo di fatto i confinidell’estetica del mare, rinnovando forme, materiali e superfici e arrivando per primi in luoghi dove la nautica“era solo un sogno inespresso e abbiamo trasformatoquesto sogno in realtà”. La gamma spazia dai 40 piedi

del più piccolo sport cruiser di Atlantis ai 100 metri dei megayacht Benetti Custom.Ogni barca è un sunto di artigianalità e maestria costruttiva capace di esprimere al meglio il gusto italiano. Tra le innovazioni, adottate in seguitoda tutti i cantieri del mondo, si possono elencare la scomparsadegli oblò classici tondeggianti e la strutturazione dello yacht come un loft, senza porte e separazioni tra il dentro e il fuori.

ta messa in acqua. Ecco, il “segreto” del nostrosuccesso credo stia proprio in questo, nell’aversaputo mettere insieme questi tre elementi e nel-l’averli conditi con una buona dose di passione».

Voi avete nove cantieri in Italia e due an-che all’estero, in Turchia e in Brasile. Ma

46 PLEIADI

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Dalla costruzione dei portialla trasformazione di un paeseTra le attività del gruppo nautico che ha la sua sede ad Avigliana ci sonoanche la progettazione e la realizzazionedi marine e di resort montani da sogno

non solo barche. Il gruppo presiedutoda Paolo Vitelli ha saputo nel tempo

diversificare i suoi impegni, offrendo agli armatori servizi finanziari, logistici,cantieristici, ecc., fino a ideare e portare a compimento porti turistici dotati di ristoranti, club house, uffici, negozi

e scuole vela. Le Marine create finora si trovano a Varazze, Viareggio, Mosca (sul lago Khimki), mentre sta per esserecompletata quella di Livorno. Passando dal mare alla montagna, l’ultima novità del gruppo è la ristrutturazione dell’anticovillaggio Walser di Mascognaz posto a oltre 1.800 metri di quota sopraChampoluc, in Valle d’Aosta. Sette tipiciedifici costruiti tra il ‘600 e l’800 sono statitrasformati in un “albergo diffuso” e adattatiper accogliere esclusivi ambienti e luoghidi relax come un campo da golf virtuale e un centro benessere dotato di piscina da 19 metri, sauna, bagno turco, idroterapiaad alta pressione e altro ancora. Il tutto collegato da corridoi che ospitanoesposizioni di arte contemporanea.

dal mare ai montiAzimut Benetti Groupsi occupa anche di creare strutture cherappresentano esempidi fruizione all’insegnadel lusso, dellafunzionalità e del relaxpiù assoluti. Ne sonoesempi i porti creati in Liguria, a sinistraquello di Varazze,Toscana e Mosca(sotto il Royal YachtClub che sorge sullago Khimki) oltreall’albergo diffuso di Mascognaz, in Valled’Aosta (foto in basso).

PLEIADI 4948 PLEIADI

L’AZIENDA AZIMUT BENETTI GROUP

quanto di italiano c’è nelle vostre barche?«Il nostro prodotto è interamente italiano. Vie-

ne concepito, progettato e sviluppato in Italia. An-diamo all’estero solo per ragioni legate al costo dellavoro o alla presenza di dazi più o meno elevati.Ma anche perché servire i singoli mercati come pla-yer locali ci pone in una posizione di privilegio ri-spetto ad altri produttori del settore».

Per questo motivo avete una rete di distri-buzione capillare, che conta 138 sedi in 68 Pae-si? È vero che si tratta della rete di vendita piùarticolata del settore nautico mondiale?

«Sì, è la più capillare del mondo. Azimut si è in-ternazionalizzata fin dagli Anni 70 e già da allora hacercato di vendere i suoi prodotti attraverso una retedi dealer invece che direttamente. Questo ci ha datostabilità e ha permesso all’azienda di svilupparsi.Anzi, oggi questa è la nostra fortuna, perché il no-stro mercato è per il 75% fuori dall’Europa – congli Stati Uniti in prima fila – cosa che ci consentedi sentire meno di altri la crisi».

La vostra produzione è molto diversificata:partite dalle barche di 12/13 metri e arrivate finoai mega yacht di 100 metri...

«Sì, e anche questa si è dimostrata fin qui unascelta felice, perché i mercati non vanno mai di paripasso. Adesso, per esempio, tira molto di più quel-lo delle barche più grandi, mentre è rallentato quel-lo delle barche più piccole. Perché la crisi c’è, maalcuni segmenti di mercato soffrono di meno».

una degna corniceLe linee sportive ed eleganti di una barcaprodotta da Azimutdavanti a piazzetta San Marco, a Venezia. Sotto, da sinistra,Alessandro Callori e Giovanni Del Crappo di Creval, rispettivamenteResponsabile del ServizioCommerciale direzioneterritoriale Piemonte e Direttore TerritorialePiemonte, con PaoloVitelli, presidente di Azimut Benetti Group.

«Tra i segreti del successo di Azimut ci sono l’internazionalitàdella nostra distribuzione e l’avere una gamma di prodotti molto ampia»

Rapporti con le banche? Come una partnership!

«Tutti i nostri rapporti con le banche sono affidati a una struttura interna

che si occupa della loro gestione», raccontaPaolo Vitelli, presidente di Azimut BenettiGroup. «Ma l’impostazione di tali contatti èbasata sul mio amore assoluto per la verità. Per questo i nostri rapporti con le banche, e con il Credito Piemontese, di cui siamo collaboratori dal 2009, è quanto mai franco, positivo, trasparente e apertoreciprocamente». Non a caso Paolo Vitelliparla di “collaborazione”, perché «qualunque cosa mi venga chiestacon riguardo alla mia azienda, finalizzata alla costruzione di un rapporto stabile, io laracconto, come farei con un’altra aziendacon cui intendo costruire una partnership».

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PLEIADI 51

futuroVoglio pensare al mio

Da sempre l’uomo cerca di costruirsiun futuro il più possibile sereno. Un desiderio che spesso coincidecon quello di far fruttare i propribeni, operazione che richiede, però, l’aiuto di chi se ne intendedi Roberto Grazioli Responsabile Direzione Mercato Gruppo Creval

QQuella di risparmiare è un’esigenza antica come il mondo. Dasempre è insito della natura umana il desiderio di mettere daparte beni che possano essere utilizzati in momenti succes-sivi. Nell’antichità, ad esempio, ci si preoccupava di raccoglie-re e conservare gli alimenti da consumarsi in seguito, nel cor-so delle stagioni meno propizie. Oggi questo tipo di attenzio-ne, soprattutto per quanto riguarda il mondo occidentale, è ri-volta per lo più al patrimonio economico e alle operazioni chepossano preservarne nel tempo – ma anche aumentarne, per-ché no? – l’entità. Per questo il desiderio di risparmiare si co-niuga sempre più con la volontà di investire i propri beni, tan-ti o pochi che siano, facendoli, come si suol dire, “fruttare”.

Una buona rendita, da spendere domaniUn’esigenza, questa, che viene avvertita ancor più in mo-

menti come quello attuale, caratterizzato da una crisi econo-mica di portata mondiale. L’incertezza del presente viene pro-iettata sul futuro e nelle persone si viene a creare un’insicu-rezza sempre maggiore, che porta al desiderio di porre dellegaranzie economiche sul proprio domani.

Alla base di questo desiderio ci possono essere le più di-sparate esigenze. Dalla semplice speranza di vivere un’anzia-nità tranquilla, alla volontà di acquistare un’abitazione, all’obiet-tivo di assicurare ai propri figli un futuro meno incerto che pre-veda anche, sono sempre molto importanti, le risorse neces-sarie alle loro esigenze di studio e formazione.

Aspirazioni che rischiano però di svanire davanti a scelte›

FAMIGLIA INVESTIRE I RISPARMI

50 PLEIADI

Il salvadanaIonon basta pIùAnche in momenti di incertezza, l’esigenza più diffusa è, oltre a quella di risparmiare, custodendo i propri soldi in un idealesalvadanaio, quella di farli“fruttare”, aumentandonenel tempo l’entità e il valore.

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L’ABI (Associazione BancariaItaliana), ha redatto, insieme

alle principali associazioni deiconsumatori, una “Guida alrisparmio” che fornisce preziosiconsigli su che cosa fare e che cosanon fare quando si decide di investire i propri risparmi. LaGuida è disponibile anche neglisportelli bancari del GruppoCreval. Eccone i punti essenziali.

Fare sempre1) Dedicare

all’investimento tempo e attenzionenecessari;

2) ricordare che gli investimenti hanno rendimenti

proporzionali al loro grado di rischio;

3) diversificare gli investimenti;4) consegnare il denaro solo

nelle forme previste dalle leggi e dal contratto d’investimento;

5) farsi consegnare i prospetti informativi, se previsto dalla normativa, e leggerli con calma, facendosi aiutare da un esperto nel caso di dubbi;

6) seguire con costanza nel tempo i risultati dei propri investimenti;

7) diffidare degli intermediari non autorizzati da Consob o Banca d’Italia o non riconosciuti da autoritàeuropee a offrire servizi di investimento.

Non fare mai1) Avere fretta. Il tempo impiegato

è veramente denaro;2) investire senza aver compreso

le caratteristiche di rischio e di rendimento dell’investimento;

3) puntare i propri risparmi su unsolo strumento di investimento;

4) consegnare denaro a chi propone l’investimento in forme diverse da quelle previste dalle leggi e dal contratto;

5) firmare documenti senza averli prima letti e ben capiti;

6) dimenticarsi del proprio investimento dopo averlo effettuato;

7) fidarsi di chi non dimostradi essere autorizzato a offrire servizi di investimento.

PLEIADI 53

Investire i propri risparmi - Le sette cose da fare e le sette da non fare

affrettate e portate avanti senza prestarvi la giu-sta attenzione. Perché l’investimento dei propribeni è un’operazione che non può essere svoltasenza le dovute precauzioni: la perdita di parte delcapitale, dovuta a scelte sbagliate, è un rischiosempre incombente.

La competenza dei nostri espertiÈ per questo che prima di compiere il pas-

so verso un investimento, di qualsiasi entità essosia, occorre capire bene quale direzione si sia in-tenzionati a intraprendere. La soluzione migliore,in questo caso, è quella di utilizzare l’esperien-za di chi quotidianamente è a contatto con i mer-cati finanziari ed è in grado di fornire una consu-lenza adeguata e, soprattutto, gratuita.

Meglio dunque affidarsi a coloro che, comei consulenti del Gruppo Creval, hanno la capa-cità di comprendere quale parte del patrimoniodel singolo investitore possa essere impiegatasenza che ne venga intaccata la qualità della vitapresente. Persone amiche, dunque, che sianoin grado di fornire informazioni adeguate su mo-dalità, tempi di accumulo e livelli di rischio, cosìche l’investimento possa essere intrapreso sen-za eccessivi sacrifici ed eventuali conseguenzeindesiderate. Perché se è giusto pensare al pro-prio futuro, è altrettanto giusto non dimenticar-si del proprio presente.

52 PLEIADI

ricavare informazionisulla propria

esperienza finanziaria,sulla propensione alrischio e sulle proprie disponibilitàeconomiche e finanziarie èfondamentale quando si affronta un investimento. Queste sono le informazioni che le banche devono richiedere anche per legge ai propri clienti, attraverso un questionario che permetta di consigliare le forme di investimentopiù opportune. Ecco un esempio delle domande che la banca in genere rivolge ai clienti:• Quale è la vostra situazionefinanziaria? Occorre raccogliere tutte le informazioni relative al reddito,ai beni posseduti, ai mutui, ai prestiti,ecc. per comprendere quanto si sia in grado di risparmiare.• Come volete impiegare il vostrorisparmio? Cioè, preferite impiegare i vostri soldi nel mercato finanziario o in altre forme di impiego del risparmio (come ad esempio un conto di deposito)?• Qual è l’obiettivo del vostroinvestimento? Cercate un impiegotemporaneo delle vostre liquidità o la remunerazione del capitale? Nel breve, medio o lungo periodo?• Avete sufficiente conoscenzadegli strumenti finanziari e del lorofunzionamento? È importanteconoscere le caratteristiche deglistrumenti finanziari e gli elementi che ne influenzano l’andamento.• Tra quanto tempo avrete bisognodei vostri risparmi? Valutate perquanto tempo ritenete che i vostririsparmi possano rimanere vincolati a un investimento, così da scegliereil prodotto più adatto al vostroorizzonte d’investimento.

• Quanto il vostro tenoredi vita dipende dagliinvestimenti finanziari?È importante definire

quanto peso volete che l’investimentoabbia sul vostro patrimonio: è moltodiverso, per esempio, decidere di investire meno del 25% o più del75%! Riflettete anche sull’incidenza che l’investimento può avere sul vostro futuro tenore di vita.• Qual è la perdita massima che siete disposti a sopportare?Questa è forse la domanda piùimportante. Il rischio rappresenta una componente imprescindibiledell’investimento. Ci sono forme di investimento che riducono i rischi, promettendo un rendimentorelativamente basso, e investimenti che invece offrono alti rendimenti ma che espongono a rischi notevoli.• Ritenete di avere bisogno di aiuto? Valutate se potete effettuareda soli un investimento o se pensate di avere bisogno dell’aiuto di un professionista, messo a disposizione della banca.

(Riferimento: www.pattichiari.it)

Le domande da porsi prima di effettuare un investimento

E voi, che tipi di investitori siete?

FAMIGLIA INVESTIRE I RISPARMI

FIducIa e garanzIaLa figura del consulente è fondamentale nel momento in cui si prende la decisione di investire parte dei propri averi economici.

È importante stabilire quale debba essere il peso che deveavere l’investimento rispetto al proprio patrimonio

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PLEIADI 55

e vincoli del cliente. Nulla è lasciato al caso, in un rapporto di fiducia che si instaura tra il cliente e il consulente. Il rinnovato servizio di consulenzafinanziaria è supportato oggi anche da un nuovissimostrumento tecnologico a supporto degli operatori. Si tratta di una piattaforma informatica, Personal Financial Planning (PFTPro) – utilizzata dai nostri oltre 400 Consulenti Affluent – e idonea ad assicurare un elevato livello di servizio rispondentealle esigenze della clientela più sofisticata.Un’opportunità in più che, in abbinamento agli altriservizi di investimento, assicura rigorose verifiche del rispetto delle caratteristiche di ciascun investitore.

romperlo. Prima dell’adesione leggere i prospettid’offerta disponibili sul sito www.creval.it nella se-zione “Fondi Comuni e Sicav” al fine di conosce-re in dettaglio le caratteristiche dei fondi, i relati-vi costi e rischi.

Attenzione: fino al 31 dicembre 2012 per chiattiva un PAC il canone annuo di Conto Armo-nia Light, Silver e Gold è gratis!

Progetto RisparmioÈ una polizza vita di Genertellife (Compagnia

del Gruppo Generali), realizzata tramite Global As-sicurazioni per il Gruppo Creval, che permette diaccantonare risparmi a partire da un importo paria 75 euro al mese, per un investimento temporal-mente lungo e con un livello di rischio contenuto.

“Progetto Risparmio” è adatto anche come in-tegratore della pensione. In particolare, investen-do nella Gestione Speciale Ri.Alto, viene assicu-rata la conservazione del capitale e un rendimen-to minimo garantito consolidato annualmente del

2% sull’importo inve-stito. L’importo e lafrequenza dei versa-menti possono esseremodificati nel tempo eil capitale accantona-to riscattato in modoanche parziale. Puòessere indicato un beneficiario cui destinare in fu-turo i propri risparmi.

L’ammontare dei risparmi accumulati e il pia-no dei versamenti possono essere monitorati inogni momento, anche attraverso il sitowww.creval.it. Prima della sottoscrizione leggereil fascicolo informativo disponibile presso le Filia-li del Gruppo e sul sito www.globalassicurazioni.it.

Attenzione: chi sottoscrive una polizza Pro-getto Risparmio entro il 31 dicembre 2012gode di uno sconto del 40% sui costi di cari-camento relativi a tutti i premi previsti dal pia-no dei versamenti.

un solo obIettIvo,la tua tranquIllItàI prodotti che il GruppoCreval ha creato sono volti a individuare quali siano le diverse disponibilità e le aspettative dei singoliclienti, così da poterrispondere in modosoddisfacente a ogni singola e specifica esigenza.

SFAMIGLIA INVESTIRE I RISPARMI

54 PLEIADI

non esiste l’investimento perfetto, in assoluto.Esiste l’investimento adatto alla singola

persona, con le sue disponibilità finanziarie, i suoibisogni, i suoi vincoli. Il servizio di consulenza inmateria di investimenti del Gruppo bancario CreditoValtellinese, di recente rinnovato ed “evoluto” in partnership con la società Prometeia e in linea conil piano attuativo della Direttiva MiFID (“Markets in Financial Instruments Directive”) si concretizzanoin raccomandazioni personalizzate relative a prodotti e strumenti finanziari fondate sulla approfonditaconoscenza della propria clientela e su avanzate

verifiche di adeguatezza delle proposte diinvestimento. Una consulenza che vede scendere incampo esperti che mettono a disposizione dei clientila propria competenza e il bagaglio specialistico etecnologico proprio dell’intero Gruppo. Professionistiin grado di capire le esigenze di chi vuole fare fruttareil proprio capitale, in coerenza con il proprio profilo diinvestimento. Partendo da un’analisi di adeguatezzasvolta in ottica di portafoglio, si arriva alla definizionedi una proposta di investimento che considera, oltrea un’attenta misurazione del profilo di tolleranza al rischio, anche l’orizzonte temporale e gli obiettivi

Il Gruppo Creval mette in campo prodotti e servizi di alto profilo per assicurare

soluzioni di qualità a chi desideratutelare e fare fruttare i propri risparmi

di Raffaella Cristini Responsabile Direzione Prodotti Gruppo Creval

Pronti a scegliere

Piani di accumulo del capitaleIl Piano di Accumulo Capitale (Pac) è una formu-la di investimento adatta a tutte le esigenze: per-mette di investire anche piccole somme in uno opiù prodotti dell’offerta Creval Multimanager, at-traverso versamenti periodici in selezionati Fon-di comuni e Sicav estere. Si rivolge a clienti conun orizzonte temporale del-l’investimento medio/lungo.Non prevede alcuna commis-sione d’ingresso, si attiva conil primo versamento e i succes-sivi sono automatici. All’inve-stitore è lasciata piena libertàdi scegliersi i prodotti che piùsi adattano alle sue esigenze,la durata e le frequenze dei ver-samenti. In ogni momento èpossibile, senza costi aggiun-tivi, decidere di modificare l’in-vestimento ma anche di inter-

Soprattutto in momenti difficili come questo, quan-do si tratta di scegliere come tutelare i propri rispar-mi o di pianificare un investimento è importante af-fidarsi a persone competenti. Per questo il GruppoCreval propone ai suoi clienti una serie di prodotti chepossono essere scelti sotto l’attenta guida di consu-lenti dedicati, a disposizione in ogni momento.

Creval Deposito ProtettoÈ il conto di deposito flessibile e sicuro rivolto a

chi cerca una remunerazione interessante della pro-pria liquidità a medio termine, conun livello di rischio minimo.

Flessibile perché assicurapiena libertà nelle gestione del ca-pitale, con la possibilità di: svin-colare l’importo versato in qualsia-si momento (secondo le condizio-ni previste dal Foglio Informativodisponibile su creval.it); sceglierese reinvestire nel prodotto gli in-teressi maturati nel semestre o seliquidarli versandoli sul contod’appoggio; decidere la durata deldeposito; scegliere tra tasso fis-so e tasso variabile.

Sicuro perché offre tranquillità essendo assisti-to dalla Garanzia del Fondo Interbancario di Tuteladei Depositi, che copre fino a 100mila euro per rispar-miatore. Creval Deposito Protetto prevede un impor-to minimo di 5mila euro, con durate che variano dai18 ai 24 ai 36 e ai 48 mesi. Non è previsto alcun co-sto di apertura e nessuna spesa di gestione.

Personal Financial Planning, la tecnologia al servizio della consulenza

InsIEmE

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5 capolavoritramin

PLEIADI 57

Tra moda, design e future Esposizioni Universali, una città che nasconde preziosi scrigni d’arte, da

scoprire poco alla volta, magari servendosi del mezzodi trasporto più antico e amato dai milanesi e dai turisti

di Andrea Lisi

56 PLEIADI

TERRITORIO UN WEEK END A...

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PLEIADI 59PLEIADI 59

molti tra i più noti artistidel passato hanno lasciato un’improntanelle chiese, nei palazzie nei museiprincipali della città

Il “Cesto” del CaravaggioSono davvero pochi i metri, in linea d’aria, che

ci separano dalla Pinacoteca Ambrosiana, il museopiù antico della città. È qui che scoviamo, in mez-zo a tanti altri capolavori, la “Canestra di frutta” delCaravaggio, altro artista che ha legato la sua vitaalla città milanese. Questo quadro, commissiona-to per essere regalato al Cardinale Borromeo e di-pinto nel 1596, si ritiene sia un’allegoria della va-nitas, la caducità della vita, espressa in primo luo-go dal fatto che la cesta ritratta non è al centro diun tavolo ma è appoggiata sul bordo di esso. Unasituazione di precarietà che viene però rassicura-ta dalla luce divina, che sovrasta i frutti e dona lorouna colorazione dorata e luminosa. Il mondo deldivino, insomma, che si contrappone alla naturaterrena delle umane cose, ben rappresentate daifrutti, alcuni dei quali, non a caso, bacati.

PinaCoteCa ambrosianaPiazza Pio XI 2

Ingresso: mar-dom ore 10/17.30Info: www.ambrosiana.eu

TERRITORIO UN WEEK END A...

58 PLEIADI

AAlla scoperta del centro storico di Milano attra-verso i capolavori ospitati dai suoi musei e dal-le sue gallerie. Un viaggio tra storia e moderni-tà da compiere a piedi o, meglio ancora, in tram,ascoltando la musicalità delle ruote di metalloche scorrono sui binari o i caratteristici scampa-nellii che annunciano il passaggio di questi mez-zi, che da oltre un secolo percorrono da prota-gonisti le vie della città.

Il Cenacolo di LeonardoIl nostro itinerario non può che iniziare dal ca-

polavoro dei capolavori, l’opera che più di ogni al-tra è stata visitata nei secoli, da viaggiatori dispo-sti a sobbarcarsi migliaia di chilome-tri per constatare se la realtà fossecorrispondente alla sua fama. Si puòdire che oggi “L’ultima cena” di Leo-nardo da Vinci, dipinta tra il 1495 e il1497, viva una seconda giovinezza,dopo il restauro che ha riportato allaluce lo strato originale, quello con icolori posti dalla mano di Leonardo.

«Ci chiediamo se i nostri figli tro-veranno del più maestoso degli af-freschi, qualcosa di più dell’ombradi un’ombra», scrisse lo scrittoreHenry James nel 1877. Il Refettoriodi Santa Maria delle Grazie, cheospita l’opera, era stato pochi de-cenni prima utilizzato dai soldati diNapoleone come ristoro per i cavalli e qualchedecennio dopo i bombardamenti della Secon-da Guerra Mondiale avrebbero messo a duraprova la sopravvivenza del capolavoro. Che peròoggi è ancora qui, più bello che mai.

LA CANESTRA

LA PIETÀ

IL CENACOLO

IL BACIO

QUARTO STATO

16

2 14

2 3 14

2 3 14

2 4 12 14

nel refettorioSopra, “L’ultima cena” ospitata dal Refettorio della chiesa di Santa Mariadelle Grazie (foto a pag.59), in Corso Magenta.Sempre a pag. 59, in bassoa destra, la “Canestra di frutta” del Caravaggio.

Diamo i numeriLa cartina del centro di Milano con le metedel nostro itinerario. E per chi si vuolemuovere in tram, ecco i numeri delle linee,indicati accanto a ogni opera d’arte.

CenaColo vinCianoPiazza Santa Maria delle Grazie 2

Per prenotare o acquistare ingresso:Tel. 02 92800360 (lun-sab 8/18.30)

Oppure su: www.vivaticket.it

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Il Bacio di HayezNon è faticoso spostarsi, da qui, fino alla

non lontana Accademia di Brera. Nel museo mi-lanese, che accoglie grandi opere della pittu-ra di ogni secolo, scegliamo un quadro rappre-sentativo del Risorgimento italiano.

Quel “Bacio”, divenuto oggi simbolo di ogniinnamorato, fu infatti pensato e dipinto nel 1859dal suo autore, l’italianissimo Francesco Hayez,per rappresentare l’alleanza appena firmata traItalia e Francia, volta a liberare Milano e le re-gioni del nord-ovest italiano dall’invasore au-striaco. Un abbraccio politico, dunque, sotto-lineato dai colori dei vestiti dei due protagoni-sti, che vanno dal rosso al bianco, al verde eall’azzurro, e che sono proprio quelli delle ban-diere delle due Nazioni alleate.

L’ultima Pietà di Michelangelo Raggiungiamo un altro simbolo

milanese, l’elegante e imponente Ca-stello Sforzesco, e un’altra opera

immortale. È l’ultima scultura eseguita da Miche-langelo, nel 1564, prima di morire.

Per questo motivo è stata catalogata persecoli come “incompiuta”. Ma negli ultimitempi si fa sempre più strada l’interpretazioneche vedrebbe la “Pietà Rondanini” (nella foto) –dal nome della famiglia che ne fu proprietaria –essere così, in parte non lavorata, per volontàdel suo geniale autore, che intendeva in que-sto modo rendere la morte del Cristo ancora piùdrammatica.

Il “Quarto Stato” di PelizzaIl nostro itinerario artistico milanese si con-

clude in Duomo, simbolo incontrastato ecuore simbolico della città. Sulla sua piaz-

Nella città della moda, due volte l’anno i maggiori stilisti presentano le loro collezioni

Il fashion nasce proprio qui, all’ombra della Madonninadifficile da riscontrare negli altriperiodi dell’anno. Negli show roomdei principali stilisti italiani, tutti consede a Milano – soprattutto nelle viedella moda, cioè Montenapoleone e quelle che con essa compongonoil cosiddetto “Quadrilatero” – l’attivitàè al top. Ma decine sono le altrelocation in cui trovano sede le sfilatedi moda, frequentate da addetti ai lavori e da pochi privilegiati. Pertutti gli altri, cittadini e turisti, il piaceredi godere una città che si colora e si anima – con modelle e modelli chesi riversano nei locali della movidamilanese – in onore del settore che,più di ogni altro, porta il Made in Italyin ogni angolo del mondo.

Dire Milano e dire moda èpraticamente la stessa cosa. Che all’ombra della Madonnina sisappia creare tutto ciò che diventafashion non è certo un mistero. È una verità che viene confermataogni volta che in città hanno luogo lesettimane della moda in cui vengonopresentate le nuove collezioni. In settembre per quanto riguarda la primavera/estate dell’annosuccessivo e in febbraio perautunno/inverno che seguiranno.

Aria di internazionalitàSono per tradizione settimaneintense, queste, in cui la città vienetravolta da un’aria di internazionalità

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musei Del Castello sforzesCoIngresso: mar-dom 9-17.30Biglietteria: tel. 02 88463703 Info: www.milanocastello.it

TERRITORIO UN WEEK END A...

simbolo Di libertàSotto, il “Bacio” di Hayez,oggi preso a simbolo degliinnamorati ma dipinto nel1859 per festeggiarel’alleanza tra Italia eFrancia ai dannidell’invasore austriaco.

60PLEIADI

PinaCoteCa Di breraVia Brera 28

Ingresso: mar-dom ore 10/17.30Info: www.ambrosiana.eu

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62 PLEIADI

Da 50 anni si ripete l’appuntamento con il “Salone del mobile”

Come ti divento la capitale del designDal 1961 Milano ogni anno, per unasettimana,diventa la capitale deldesign. Un evento che avviene grazieal “Salone Internazionale del Mobile”,appuntamento capace di attirarel’attenzione di centinaia di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Dai padiglioni della Fiera diMilano, dov’è nata e dove ancor oggivive la sua parte espositiva, seppurspostata nella nuova sede di Rho-Pero, la manifestazione è da qualcheanno scesa anche nelle strade con il “Fuorisalone” che ha il suo cuorenelle zone di Brera e di via Tortona,ma che vede ormai da un paio di annicoinvolta l’intera città, con allestimenti

milano è stata protagonista dei cambiamentisociali e artistici dello scorso secolo

za si affaccia il Museo del ’900 che ospita, trale oltre 400 opere esposte, uno dei quadri piùfamosi e coinvolgenti di tutto lo scorso seco-lo italiano. Si tratta del “Quarto Stato” dipintoda Pelizza da Volpedo nel 1901 che, con i suoiscioperanti che avanzano sicuri verso la luce,

e installazioni predisposti nei suoiangoli più caratteristici.

Appuntamento al 9 aprile 2013Per capire che cosa sia oggi il“Salone Internazionale del Mobile”basti sapere che nel 2012 le aziendecoinvolte sono state 965 italiane e 290 straniere. I visitatori pagantisono stati quasi 300mila, molti dei quali stranieri. A questi devonoessere aggiunte le altre centinaia di migliaia di persone che hannovissuto gli appuntamenti e gli eventiorganizzati in città. L’edizione 2013avrà luogo tra il 9 e il 14 aprile. (per info: www.cosmit.it)

un museo nel CuoreDella Città

Inaugurato a fine 2010, il Museo

del ’900 ospita circa 400opere scelte tra quelle che

più hanno caratterizzatol’arte del secolo scorso,

di cui Milano è stata in molti casi culla

e ispiratrice.

C’è anChe il fuorisaloneLa fiera dedicata al mobile e gli eventicollegati organizzati in città rappresentanol’appuntamento principale al mondo per ilsettore del disegno legato all’arredamento.

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Simone Simone / Shutterstock.com

museo Del ’900Piazza del Duomo 12

Info e prenotazioni: 02 43353522 Info: museodelnovecento.org

rappresenta l’avvento di una nuova epoca e an-che di una nuova arte, attenta alle questioni so-ciali. Un capolavoro moderno, eseguito secon-do la tecnica divisionista, che si ispira ai gran-di quadri del Rinascimento.

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”,questo l’ambizioso titolo di Expo

2015, l’edizione dell’Esposizione Universaleche verrà ospitata da milano a partire dal 1° maggio 2015 e fino al 31 ottobre dellostesso anno. In quei sei mesi circa 150 Paesidel mondo si incontreranno nei padiglionidella Fiera di rho-Pero (nella foto sotto)e in centinaia di altre location per proporre ai visitatori, se ne prevedono qualcosa come 20 milioni in totale, eventi culturali, dispettacolo e musica. Il tutto per concentrarel’attenzione su un tema fondamentale per il futuro della terra, quello che riguarda il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.

Innovare la filiera alimentareUna questione importante, un problema chedi rado si presenta nel mondo occidentale,ma che riguarda da vicino i cosiddetti Paesidel terzo mondo. La fame, la sete cheprovocano mortalità infantile e malnutrizione,colpiscono oggi 850 milioni di persone. Da qui l’esigenza di innovare attraverso la ricerca e la tecnologia l’intera filieraalimentare, così da migliorare le caratteristiche nutritive dei prodotti, maanche la loro conservazione e distribuzione.Una necessità, questa, sociale oltre cheeconomica, che punta sul giusto utilizzo

del territorio e delle ricchezze naturali che è in grado di offrire.

Milano torna protagonistaPer sei mesi milano sarà al centro del mondoe una media di 160mila visitatori al giorno siriverseranno in città e dintorni. Un’occasioneunica per mostrare le bellezze ed eccellenzedi un territorio da sempre all’avanguardia.Con un occhio anche al passato: tra i progettiprincipali collegati a Expo 2015 c’è quellodella valorizzazione delle vie d’acqua, con il recupero di buona parte dei navigli checollegano la città alla campagna circostante.

L’appuntamento con l’Esposizione Universale

Aspettando Expo 2015,nel segno dell’alimentazione

Errata corrigeLa spiaggia riprodotta nella foto d’apertura del servizio sul Coneropubblicato nello scorso numero di Pleiadi (n. 60 - Aprile 2012) è quelladi Sirolo – Comune che, tra l’altro, ospita anche la bellissima spiaggiaDue sorelle – e non di Numana, come riportato nella didascalia.

un aPPuntamento Da non PerDerePiù che una mostra, un evento, con oltre 200 opere diPicasso, molte delle quali mai uscite dal Museo Picassodi Parigi, esposte a Palazzo Reale fino al 6 gennaio 2013.

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TERRITORIO UN WEEK END A...

I piatti della tradizione milanesesono strettamente legati ai prodot-ti del territorio, prevalentementeagricolo, in cui è inserita la metropo-li lombarda. Il riso, ad esempio, daqueste parti la fa da padrone, tantoche il piatto più caratterizzante del-la gastronomia milanese è proprio ilrisotto giallo (ris giald), che prendeil suo tipico colore dallo zafferano. Le carni più utilizzate per i secondipiatti, poi, sono quelle degli alleva-menti sparsi nella campagna che cir-conda la città, con carni bovine esuine su tutte. Carni che si traduco-no non solo nella classica cotoletta,l’altro piatto principe milanese, maanche in preparati che utilizzano leparti meno nobili dell’animale, comegli ossibuchi (oss büs), per i quali siusano le parti più sottili degli stinchidi vitello e la cassoeula, tipico piat-

to invernale, che vede affiancate alleverze alcune parti inusuali dei ma-iali, come la cotenna, i piedini, la te-sta, oltre alle immancabili costine.Come molte cucine tradizionali mol-ti piatti e dolci tipici milanesi sonoancora oggi legati alle festività, cri-stiane ma anche pagane. Non solo

il panettone a Natale, dunque, maanche il pan dei mort il 2 novembre,il tipico dolce pan de Mej il 23 apri-le, giorno di San Giorgio, la stessacassoeula nel giorno di Sant’Anto-nio abate, il 17 gennaio, giorno chesegnava la fine del periodo di macel-lazione dei maiali.

64PLEIADI

IL RE DEI DOLCI - Il “pan del Toni”

Che Natale è se sulla tavola, a fine pasto, non compare il panettone?Nessuno, all’ombra della Madonnina, si sognerebbe mai di

concludere la cena della Vigilia o il pranzo del 25 senza il tradizionaledolce nato ai tempi di Ludovico il Moro. La leggenda dice che ainventarlo sia stato un certo Toni, servo del Duca di Milano e che per

questo fosse chiamato il “pan del Toni”, nomeda cui deriva quello attuale. Oggi questo dolce è prodotto per lo più industrialmente, ma in città è ancora possibile trovare artigianiche ne eseguono la ricetta tradizionale.

Tradizione e

Ossobuco (oss büs)alla milanese (carne)

Ingredienti (per 4 persone)Per la carne• 6 ossibuchi di vitello

di circa 250 g ciascuno• 60 g di burro• un bicchiere di vino bianco• farina bianca 00 q.b.• brodo q.b.• carote, sedano e cipolla• sale e pepe q.bPer la “gremolada”• buccia grattugiata

di 1/2 limone• 30 g prezzemolo

PreparazioneInfarinate gli ossibuchi e metteteli in una padella larga a rosolare – da entrambi le parti,senza bucarli con la forchetta –con metà del burro, olio e carote,sedano e cipolla tritati finemente.Bagnate con il vino e lasciateevaporare, aggiungendo sale e pepe e un po’ di brodo.Coprite il tegame e lasciatecuocere a fuoco lento per un’ora e mezza circa,rigirando la carne di tanto in tanto. Nel frattempo preparatela “gremolada”, ossia un trito di prezzemolo e buccia di limone. Aggiungetela agliossibuchi cinque minuti prima di servire, insieme al rimanenteburro e mescolate bene.

Come servirliGli ossibuchi allamilanese vanno per tradizioneaccompagnati al risotto allamilanese (risottogiallo, con lo zafferano), acostituire un piattounico sostanzioso e prelibato.

Pan dei mort (dolci)

Ingredienti (per 4 persone)• 500 g di biscotti secchi• zucchero a velo• 1 cucchiaino di cannella• 300 g di zucchero• 250 g di farina bianca• ostie• 130 g di uva sultanina• 100 g di fichi secchi• 4 albumi• 1/2 bustina di lievito• 100 g di mandorle pulite• vino bianco secco

PreparazioneAmmorbidite l’uvetta per 20minuti in una tazza, tagliate i fichi secchi a dadini, tritate le mandorle e riducete i biscottiin polvere. Mescolate il tutto in una terrina, insieme a zucchero, farina, lievito e cannella. Aggiungete gli albumi e 3 cucchiai di vino e impastate per 15 minuti. Con l’impasto, preparate dei panetti lunghi circa 10 centimetri. Accendete il forno a 200°. Mettete sottoogni panetto una o due ostie,infornateli sulla placca del forno, e fateli cuocere sino a che non saranno secchi,dopo circa 25 minuti. Una volta freddi, spolverateli con lo zucchero a velo.

Come servirliPer essere gustati al meglioi pan dei mort devono essereconsumati qualche giorno dopola loro preparazione. Megliodunque cominciare a pensarcinegli ultimi giorni di ottobre, per non arrivare al 2 novembresenza la scorta di questi dolcetti.

PLEIADI 65

Le ricette

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CULTURA LE MOSTRE

H

Come ti disegnoilA Milano va in scena la mostra che fa seguito al concorso rivolto a illustratori, fumettisti e artisti italiani e stranieri, invitati arappresentare il viaggio in tutte le sue affascinanti sfaccettature

vIaggIoHa avuto gran successo il concorso sul tema delviaggiare promosso dalla Fondazione GruppoCredito Valtellinese e dall’Associazione Illustratori.Indetto nel dicembre 2011, il concorso si è rivoltoa illustratori, fumettisti e artisti, italiani e stranieri,chiamati a interpretare il viaggio come rappresen-tazione visiva disegnata dell’esperienza personalee vissuta del partire e del tornare: dalla prepara-zione della partenza a quella del ritorno, dai salutidelle persone lasciate ai volti delle persone incon-trate, dallo straniamento alla conoscenza di nuoviluoghi. Ma anche viaggi onirici e immaginati, per-corsi interiori e itinerari fantastici.

112 autori, per 123 opereLa giuria del Concorso, presieduta dal carnet-

tista Stefano Faravelli ha selezionato 112 autori, le

cui opere saranno esposte dal 19 ottobre al 1 di-cembre 2012, in una mostra allestita presso la Gal-leria Gruppo Credito Valtellinese di corso Magenta,a Milano. Per la mostra (e il catalogo, edito da Car-thusia, con introduzione di Walter Fochesato) sonostate individuate 123 opere singole, 18 carnet devoyage e 9 fumetti. Nel corso della mostra, sonoprevisti incontri e laboratori con gli illustratori, tracui naturalmente gli artisti ospiti.

Faravelli, l’ospite d’onoreOspite d’onore della mostra sarà proprio Ste-

fano Faravelli, nella sua veste di carnettista. A luisarà dedicata la Sezione Speciale della Mostra.Nato nel 1959, pittore, filosofo e orientalista, Fara-velli trae ispirazione dalle sue letture preferite –atlanti, enciclopedie e manuali di zoologia – e dai

In Italia si è risvegliato l’interesse per i carnet de voyage, piccoleopere nelle quali si compendiano talento, studio e passione

66 PLEIADI

IL MAESTRO DEL GEnERESopra, “Intanto quell’isola si era mossa”, acquerello, tempera e collages su carte applicate. Sotto, un carnet de voyage sull’India di Stefano Faravelli, ospite d’onore della mostra allestita alle Stelline di Milano.

lunghi viaggi in Africa e nel vicino, medio edestremo Oriente.

Faravelli ha ricevuto un premio speciale allaBiennale du Carnet de Voyage di Clermont-Fer-rand, e ha risvegliato anche in Italia l’interesseper queste opere, frutto di immediatezza e rifles-sione, nelle quali si compendiano – con stru-menti semplici e sensibili come l’acquerello e lacalligrafia – il talento, lo studio e la passione. Isuoi carnet di viaggio raccontano Paesi eso-tici e affascinanti comeil Mali, la Cina, l’India,l’Egitto e il Giappone.

La mostra si avvaledi un programma arti-colato di proposte per

I sei artisti che combatterono contro l’arte pop

le scuole e le famiglie: incontri, visite, laboratoricon illustratori, una vera e propria “fucina” chevuole avvicinare alla mostra e al tema dell’illu-strazione i pubblici più diversi. Un’occasione diincontro tra arte e ragazzi, all’interno di luoghi

dove la famiglia e/o la classe possono trascor-rere momenti formativi di crescita nel corso

dei quali tutti possonodiventare protagonisti inuna relazione che dàspazio alla fantasia, al-l’immaginazione e alledomande.

Una mostra che richiama l’attività artistica del“gruppo del Cenobio”, cenacolo artistico

creatosi attorno alla galleria d’arte di via San Carpoforo, a Milano, che aveva lo stessonome (nella foto sotto, la fondatrice Rina Majolicon alcuni artisti del Gruppo). Un centinaio di opere, video, libri per raccontare il tentativo di alcuni artisti – agostino Ferrari, Ugo La Pietra,Ettore Sordini, angelo verga, arturo vermi e il critico d’arte e poeta alberto Lucia –di opporsi, negli anni 60, alla sempre piùviolenta invasione della cultura d’oltreoceano.

Il Gruppo del Cenobioaprile - Maggio 2013

Milano Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Corso Magenta 59 – tel. + 39 02 43353522

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iLE METAMORFOSI DEL VIAGGIATORE - Stati mentali,onirici e reali del partire < e del tornare >Dal 19 ottobre al 1 dicembre 2012M ilano Galleria Gruppo Credito ValtellineseCorso Magenta 59Prenotazioni visite guidate: +39 02 43353522

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Palazzo Sertoli, nella sua Galleria, e PalazzoSassi de’ Lavizzari, sede del MVSA dal 28 set-tembre al 17 novembre 2012 propongono unampio omaggio ai novant’anni di AntoniaCampi, la celebre artista e designer nata a Son-drio. La mostra, prodotta e organizzata dallaFondazione Gruppo Credito Valtellinese e cu-rata da Anty Pansera e Mariateresa Chirico,vuole mettere in luce la passione e la capacitàdell’artista nello scegliere, impastare, fecondarele argille con cui crea e anima le sue opere.

Artista e scultrice per formazione, Antonia“Neto” Campi è approdata al design attraversola Società Ceramica Italiana di Laveno, dove eraentrata come operaia nel 1947 e di cui divenne

direttore artistico negli Anni Sessanta. Nella ma-nifattura Antonia Campi era entrata giovanis-sima, dopo aver frequentato il Collegio delleFanciulle e i corsi dell’Accademia di Brera, dovesi era diplomata in scultura con Francesco Mes-sina. Succeduta nel 1962 a Guido Andlovitznella direzione della Società Ceramica Italiana,dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato dellaSCI e della Richard-Ginori e in seguito il CentroDesign della Pozzi-Ginori. In questo ruolo seguel’intera produzione dell’azienda, dai servizi datè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari ealla rubinetteria.

Nel 2011 insignita del Compasso d’Oro allacarriera per il progetto di utensili ancora oggi

OGGETTI cOME ScuLTuRE“Nina grande e Nina piccola” (2007), due

creazioni della designer Antonia Campi, ai cui 90 anni Sondrio dedica una mostrain programma fino al 17 novembre 2012.

CULTURA LE MOSTRE

Novant’anni dedicati alla scultura e al designSondrio dedica una mostra ad Antonia Campi, artista chenel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera

La Vaccara/Maillet va ad Acireale dopo il successo ottenuto a Sondrio

Dopo il grande successo di Sondrio la mostra La vaccara/Maillet si sposta

ad acireale, dal 16 novembre 2012 al 20gennaio 2013, arricchita da nuove opere,tra cui il maestoso trittico “o ultimo raio na mordomia equatorial” di Daniel Maillet(sotto, un particolare del dipinto). ancora una volta nord e sud uno di fronteall’altro, con le opere di Maillet, nato a Zurigo, in Svizzera, ma valtellinesed’adozione, e quelle di Filippo La vaccara,siciliano originario della città di Catania.

Foto

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Stip

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“gioca” con l’argilla, che plasma con superbamaestria e che piega in realizzazioni continua-

mente nuove.Per tutto questo la città di Sondrio,

il 16 novembre 2012 – alle ore 18 nellaSala Consigliare del Comune – le con-ferirà un’onoreficenza alla carriera.

Le ceramiche di Antonia Campi

28 settembre – 17 novembre 2012Sondrio Galleria Credito Valtellinese,piazza Quadrivio 8, tel. 0342 522738e Museo Valtellinese di Storia ed Arte, via M. Quadrio 27.

PLEIADI 69

antonia Campi continua a sfornare opere bellissime, sempre piùpersonali, a indicare una creatività sempre più libera, ariosa, felice

Le centrali, vere espressioni d’arte

La mostra rivolge il suo interesse alle opere edilizie e infrastrutturali

dedicate, in provincia di Sondrio, allosfruttamento delle acque, iniziata aglialbori del XX secolo e tutt’ora in atto.Centrali, cabine elettriche, invasi, bacini e dighe, canalizzazioni forzate,insediamenti abitativi e ripari tecnici,costituiscono il vero paesaggio artificiale atestimonianza del rinnovamentoarchitettonico e urbanistico della Valtellinae delle valli limitrofe. Curata da GiacomoMenini, architetto e ricercatore delPolitecnico di Milano, la mostra allineeràin particolare una sequenza di tavoleprogettuali relative alle realizzazioni piùeclatanti a firma di Gio Ponti, GiovanniMuzio e vari altri autori meno noti operantipresso gli uffici tecnici di Edison, Falk,Sondel e AEM. Le tavole troveranno un contrappunto suggestivo nella sequenza fotografica che neillustrerà le fasi realizzative sino all’esitocompiuto, con un focus sulla misteriosa e sconosciuta Centralina di Chiavenna,documentata dagli scatti di SusannaPozzoli. Al fotografo boemo Václav Šedy

sarà affidata la documentazione in bianconero degli edifici minimalisti di Gio Ponti in Valchiavenna. Una sezionespeciale sarà dedicata alla proiezione deifilmati commissionati dall’AEM negli annidell’immediato dopoguerra, raccolti dagliarchivi della stessa Azienda energetica e dell’Istituto Luce. La mostra si gioveràdei prestiti e della collaborazione dellaFondazione AEM, di A2A e dell’ArchivioGiovanni Sacchi di Sesto San Giovanni,che da anni custodisce e tutela la memoria dell’archeologia industrialelombarda sotto molteplici aspetti. Un catalogo, racchiuso in un cofanettoassieme a quelli delle due precedentimostre dedicate al “Paesaggio costruito”allestite nei mesi scorsi a Sondrio,costituirà l’imperdibile trilogia editorialesul tema dell’architettura alpina.

I luoghi dell’acqua Primavera 2013

Sondrio Galleria Credito Valtellinese,piazza Quadrivio 8, tel. 0342 522738e Museo Valtellinese di Storia ed Arte, via M. Quadrio 27.

esposti al MoMa di New York e spesso pre-sente sulle pagine di “Domus”, Antonia Campisi è dedicata alla progettazione in svariati set-tori, dai sanitari e piastrelle agli oggetti d’usoquotidiano, dalle porcellane artistiche alla spe-rimentazione di gioielli. A novant’anni, “Neto”Campi continua a sfornare opere bellissime,non più legate alla produzione di oggetti d’uso:oggi l’artista, libera da ogni vincolo e necessità,

Esposte a Sondrio nella primavera 2013 le tavole progettualidei grandi architetti che operarono nel settore idroelettrico

AVAnGuARDIEARchITETTOnIchESopra, disegnatadall’architetto GiovanniMuzio, l’entrata di unaCentrale idroelettrica della provincia di Sondrio(1959/60) fotografata dal boemo Václav Šedý.

MODELLATRIcE DELLA pORcELLAnAA destra un’opera di Antonia “Neto” Campi, artista nata a Sondrio. Si tratta di “Il coccodrillo”, scultura del 2007

in terraglia forte. La foto è di Fabrizio Stipari.

PLEIADI 69

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CULTURA I LIBRI

Il volume strenna del Gruppo bancario Credito Val-tellinese sarà, per questo Natale, il catalogo di unagrande mostra che andrà in scena dal 25 ottobre2012 al 17 marzo 2013 a Palazzo Reale di Milano(e che proseguirà a Roma dal 27 marzo al 15 set-tembre 2013). La ricca esposizione di reperti arti-stici e archeologici sarà interamente dedicata allafigura dell’imperatore romano d’occidente Costan-tino e al suo “Editto di Milano” emanato nel 313d.c. insieme al suo omologo d’oriente, Licinio. È,questo editto, un documento di importanza fon-damentale per tutta la cultura cristiana.

Da quell’anno, da quell’editto in poi chi avreb-be professato la fede cristiana non sarebbe più sta-to considerato fuori legge. La fine, insomma, di se-coli di persecuzioni e l’inizio di un periodo contras-segnato da una forte tolleranza religiosa e da unagrande innovazione politica e culturale.

La madre Elena, imperatrice e santaDegne di essere riportate integralmente,

sono le parole lasciate dai due imperatori a fir-ma dell’editto: «Noi, dunque Costantino Augu-sto e Licinio Augusto abbiamo risolto di accor-dare ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di se-guire la religione che ciascuno crede, affinché ladivinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noie a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità». Pa-

Il libro strenna per Natale 2012 è dedicato all’imperatore Costantino, autore dell’editto di Milano, e al suo tempo

L’uomo che liberò i

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role di pace, di apertura, di accoglienza. Parolequanto mai attuali.

Così come la mostra, il volume è suddiviso insei sezioni che approfondiscono – attraverso la ri-produzione di oggetti di vita quotidiana e d’arte

antica – tematiche storiche, ar-tistiche, politiche e religiose delperiodo costantiniano. Partico-lare attenzione è prestata allaMilano capitale imperiale, allaconversione di Costantino e aisimboli del suo trionfo. Una se-zione vede come protagonistaassoluta la madre dell’impera-tore, Elena, anch’essa impera-trice e santa. Fu lei, secondo la

cristiani

Costantino 313 d.c.

Catalogo della mostra di Milano, a Palazzo Reale dal 25 ottobre 2012

al 17 marzo 2013Volume strenna Creval 2012

A cura di: Paolo Biscottini,Gemma Sena Chiesa

Editore: Electa, Milano Uscita: Natale 2012

l’editto di Milano e il tempo della tolleranza

Foto

N. G

ail

oggetti da tutti i musei del mondoIl catalogo/libro strenna 2012, riproduce la grande mostra dedicata a Costantino di cui il Gruppo Creval è main sponsor. Sopra, un rilievomitraico in pietra calcare dell’inizio del secondo secolo dopo Cristo.

Scade a Natale il bandoper partecipare al Premio Schena

scade il 21 dicembre 2012 il bando perpartecipare al Premio schena,

che prevede l’assegnazione di 5mila euro da parte del credito Valtellinese alle tesidi laurea caratterizzate da contenuti dipregio e originali, e un riconoscimento di2mila euro a tesi che contribuiscano alla

valorizzazionedellaValtellina e dellaValchiavenna.(Nella foto, levincitrici 2011)

Il Premio Walter Fontana 2012al Gruppo bancario Creval

il Premio Walter Fontana 2012 dellaOnlus cancro Primo aiuto è stato

attribuito al Gruppo creval. La motivazione: “il Gruppo creditoValtellinese riservaanche attraverso la suaFondazione, da moltianni, una particolareattenzione esensibilità al sociale,segnalandosi comevero esempio di sussidiarietà e filantropiaa favore del prossimo, in condizioni di estrema fragilità e disagio”. (Nella foto, la consegna del premio).

Il nuovo volume nellaCollana Socio-Economicadel Gruppo bancarioCredito Valtellinese– dal titolo “Il Mosaicodell’innovazionesostenibile” – si inseriscenella serie editoriale “Valtellina. Profili di sviluppo”. Con l’introduzionedell’economista AlbertoQuadrio Curzio e a cura di Maria Chiara Cattaneo,membro scientifico del CRANEC – il Centro di Ricerche in AnalisiEconomica dell’UniversitàCattolica di Milano, di cuiQuadrio Curzio è fondatore e presidente – il volumesottolinea la necessitàdella coesistenza dimolteplici elementi (le molte tessere delmosaico) che devonoessere presenti per favorirelo sviluppo di un sistemainnovativo. La prima partedello studio si concentrasull’innovazione nelleimprese e sugli strumentiche la favoriscono anche dal punto di vistafinanziario. La seconda

parte sviluppa il binomioinnovazione e sostenibilità,mentre la terza parte offreanalisi sulla finanza perl’innovazione, strumentoper supportare lacreazione e lo sviluppo di imprese innovative e sul ruolo del partenariatopubblico-privato. Obiettivo del lavoro è fornire un contributosull’innovazione per lo sviluppo sostenibile delle valli alpine e – nel quadro dello StatutoComunitario per la Valtellina – per la provinciadi Sondrio in particolare.

Il nuovo volume della Collana Socio-Economica

Verso uno sviluppo sostenibile

Per la Famiglia Valtellinese di RomaGuicciardi è il personaggio dell’anno

Per l’associazione Famiglia Valtellinese di roma, Francesco Guicciardi

è il “Personaggio valtellinese dell’anno”.Giurista e storico, Guicciardi è statopresidente del credito Valtellinese e dellaFondazione dell’omonimo Gruppo e oggipresiede l’associazione culturale “Valtellinanel futuro”che si propone di operare per costruire la classe dirigente valtellinese

di domani. (Nellafoto, Guicciardi, adestra, con LeonardoMarchettini,presidentedell’associazione).

tradizione, a ritrovare la Vera Croce di Cristo. Esempre la tradizione dice che nell’elmo e nelle bri-glie del cavallo di Costantino fossero inseriti i chio-di della stessa Santa Croce, così da avere la pro-tezione divina durante le battaglie.

Come detto, Costantino è ricordato soprattut-to per essere l’uomo che ha messo fine alle per-secuzioni ai cristiani. Una vera e propria rivoluzio-ne politica e religiosa che ha portato l’imperato-re d’Occidente a porre sulle sue insegne militarila croce nella forma sintetica del Krismon, simbo-lo grafico che univa le due lettere iniziali greche delnome di Cristo, come testimoniato dalle belle im-magini riportate nel volume.

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72PLEIADI

CULTURA TERRITORIO

Un’oasi verde alleporte di sondrioAlcuni scorci del ParcoAdda Mallero “RenatoBartesaghi”, in pochi mesi già divenuto un punto di riferimentoper il tempo libero dei cittadini sondriesi. Accanto al titolo, la locandina di una delletante iniziative correlate alla creazione del Parco.

PLEIADI 73

Un nuovo

Dieci anni fa in quest’area c’era un cantiere industriale. Oggi,grazie all’intervento promosso dal Gruppo Creval attraverso la Società Stelline, sorge una bellissima area verde ricca di prati, alberi, biolaghi e zone per il gioco e lo svagodi Fernando GrattirolaDirettore Generale di Stelline Servizi Immobiliari SpA

Parco

Il progetto di riqualificazioneLa Società Stelline, proseguendo una tradi-

zione di collaborazione pubblico/privato che co-stituisce una caratteristica storica del GruppoCredito Valtellinese, ha quindi promosso uncomplessivo piano di riassetto di quest’area e delcircostante contesto, progettando un ampio in-tervento di riqualificazione e sviluppo dell’inte-ro quadrante sud-ovest del territorio comunale,volto a riconnettere questo ambito con il restan-te tessuto urbano.

In questo ampio piano urbanistico, che pre-vede anche interventi viabili, di edilizia residen-ziale, produttiva e terziaria, ha trovato posto ilprogetto di realizzazione di questo grande par-co urbano, che costituisce anche formalmen-te la principale opera di urbanizzazione quali-tativa per tutti gli altri insediamenti previsti.

L’iniziativa di realizzazione del Parco Adda Mal-lero “Renato Bartesaghi” ha avuto avvio cir-ca 10 anni fa, quando la Società Stelline, nelquadro di un’azione a tutela di ragioni credi-tizie del Credito Valtellinese, si trovò ad acqui-sire una vasta area posta alla confluenza deltorrente Mallero con il fiume Adda, in prossi-mità della S.S. 38 dello Stelvio (Tangenziale diSondrio), e fortemente degradata per la pre-senza di un grande impianto industriale di la-vorazione inerti.

Quest’area, priva di possibilità di svilup-po e ormai senza prospettive di un futuro pro-duttivo, presentava evidenti esigenze di ri-qualificazione, costituendo tra l’altro un bi-glietto da visita fortemente negativo per chisi avvicinava alla città di Sondrio percorren-do la tangenziale.

per la Valtellina

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La riforestazione del fondovalleL’intervento si è posto in continuità e ha com-

pletato la riqualificazione delle porzioni di territo-rio precedentemente valorizzate dalla Provinciadi Sondrio e dalla Regione Lombardia, lungo i cor-si del fiume Adda e del torrente Mallero, nell’am-bito di un vasto progetto di interventi di rinatura-lizzazione e riforestazione del fondovalle valtel-linese, promosso a partire dal 2002 dall’Ammini-strazione Provinciale di Sondrio, nell’ambito del-l’iniziativa regionale “Dieci grandi foreste di pia-nura e fondovalle”. I lavori per il nuovo parco –progettati e diretti da Stelline Servizi Immobilia-ri con Land Milano e realizzati da Cossi Costru-zioni –, hanno avuto inizio nell’autunno del 2008e si sono conclusi nei primi mesi del 2011, conl’inaugurazione ufficiale il 7 maggio 2011.

Il nuovo parco determina una valorizzazio-ne territoriale di grande impatto paesistico-am-bientale, anche per la significativa prossimitàcon il monumentale versante terrazzato dellaSassella. Si estende su una superficie di oltre20 ettari, per la maggior parte de-finita da significativi spazi aperti aprato e a bosco, e dalla primave-ra 2012 è anche facilmente acces-sibile direttamente dal centro citta-dino, tramite un percorso ciclope-donale protetto lungo la spondadestra del torrente Mallero.

La nuova infrastruttura per-mette alla città di Sondrio di risco-prire il valore e la presenza dei suoidue fiumi e, di fatto, costituisce unnuovo paesaggio a scala territoria-le, strutturandosi a sistema con lepiù recenti e significative opere dinuova valorizzazione e fruizione ecosostenibi-le della Valtellina (Sentiero Valtellina, ValtellinaGolf Club, Strada del vino).

Ci sono anche tre biolaghiLa trasformazione dell’area in parco ha ri-

chiesto un importante lavoro di rimodellazionedel terreno per la formazione di percorsi (4.200ml), di specchi d’acqua (tre biolaghi per 3.000mq e 1.000 ml di canali), di spazi aperti pianeg-gianti e ondulati (aree organizzate per lo svago,il passeggio, la sosta, il gioco dei bambini) e diun punto ristoro attrezzato, localizzato in unpreesistente manufatto industriale ex cabinaelettrica, riqualificato anche con il contributo del-l’Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna

74 PLEIADI

CULTURA TERRITORIO

che ha fornito l’impianto di pannelli fotovoltai-ci posto sulla copertura dello stesso.

Il tutto completato da un imponente impian-to di nuovi prati e di alberature – moltissime pian-te di piccola dimensione e 400 piante di altezzagià superiore ai 3 metri – realizzato e finanziatoin parte con la collaborazione dell’Amministrazio-ne Provinciale. La gestione di tutte le aree, la sor-veglianza giornaliera, la gestione del punto risto-ro e la manutenzione di tutto il verde, dei percor-si e degli specchi d’acqua richiederà un costan-te e attento impegno, specialmente nei primi annidi vita del nuovo sistema ecologico botanico-fo-restale. Per non vanificare l’investimento soste-nuto, si è convenuto nell’accordo convenziona-le del piano urbanistico con il Comune di Sondrio

proprio sotto le terrazze della sassellaIl Parco Bartesaghi è collocato ai piedi dell’imponenteterrazzato della Sassella ed è raggiungibile dalla città di Sondrio tramite un percorso ciclopedonale protetto.

PLEIADI 75

priMa e dopo Le due foto mostrano la zona in cui è stato creato il Parco Bartesaghi. Come si vede nellafoto sopra, l’area era interamente occupata da un impianto industriale di lavorazione inerti.

che, per il periodo iniziale di 5 anni, Stelline Ser-vizi Immobiliari (tramite il Consorzio di Coopera-tive sociali Sol.Co), potesse assumere la respon-sabilità operativa della gestione e della manuten-zione del verde.

Il futuro “Parco dell’Innovazione”La realizzazione di questo parco si inquadra,

come già accennato, in un più ampio disegno disviluppo di tutto l’ambito urbano di via Ventina,luogo che è attualmente in corso di profonda tra-sformazione anche nelle aree tra la tangenziale e

il nuovo ponte sul Mallero e che in futuro potreb-be ospitare, con importanti risvolti imprenditoria-li e occupazionali per l’intera provincia, il “Parcodell’Innovazione” della città. Il nuovo parco citta-dino è stato intitolato alla memoria di Renato Bar-tesaghi che, da Amministratore Delegato del Cre-dito Valtellinese, avviò e promosse il progetto diriqualificazione di quell’area urbana, e costituisceun grande contributo che il Creval ha voluto dareper migliorare la qualità urbana della città in cuila Banca ha avuto origine, e per favorirne uno svi-luppo armonico ed equilibrato.

Il Parco Bartesaghi, ovvero 120mila mq di prato, con migliaia di nuove alberature, a disposizione della città di Sondrio

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76PLEIADI

“Il paesaggio costruito” è anche un concorso per le scuole

In continuità con il corsorealizzato da novembre 2011 a

marzo 2012, la Fondazione Gruppocredito Valtellinese ha bandito ilconcorso “Il paesaggio costruito -Paesaggio e beni culturali civili in Valtellina” riservato alle scuoleprimarie e secondarie di 1° e 2°grado della provincia di Sondrio.

Per partecipare gli studentidovranno produrre un elaboratoche si presenti sotto forma di unaguida turistica che possa essereutilizzata dai propri coetanei,descrivendo i caratteri strutturaliidentificativi di un bene culturale e civile, il suo nesso tra natura e attività dell’uomo, la sua storia,

Un discorso partito da

Corsi, concorsi e mostre sono solo alcune delle attività messein campo con l’intento di valorizzare e tutelare l’importanzadel patrimonio storico, artistico e architettonico

lontano

CULTURA TERRITORIO

DDietro il titolo “il Paesaggio Costruito” si esten-dono due filoni di ricerca che si sono svilup-pati a cavallo di due settori specifici dellaFondazione: quello dell’orientamento e dellaformazione e quello che ne coordina le attivitàartistiche e culturali.

Un corso per valorizzarei beni culturali e civiliIl primo si è sviluppato attraverso il corso “Il

Paesaggio Costruito” realizzato in collaborazionecon la Fondazione Luigi Bombardieri nell’ambitodelle attività del Distretto Culturale della Valtellinapromosso da Fondazione Cariplo. Si è trattato diun’attività formativa che ha puntato la sua atten-zione sulla valorizzazione dei beni culturali e civilipresenti nel territorio della provincia di Sondrio, arafforzare una consapevolezza dell’importantepatrimonio storico artistico e architettonico e allanecessità di valorizzarlo e tutelarlo. Un cammino

la visita alla MinieraAlcuni partecipanti al corso “Il paesaggio costruito”durante la visita alla miniera di talco della Bagnada di Lanzada, in Valmalenco.

PLEIADI 77

le sue correlazioni con gli usi e i costumi locali e le peculiaritàche lo rendono speciale. ogni scuola può partecipare con un elaborato per classe (o gruppo interclasse) e gli elaborati potranno essererealizzati attraverso le seguentiforme espressive: testo, disegni,fotografie, fumetti, riprese video

e dovranno pervenire entro il 30 marzo 2013 nella sede dellaFondazione di piazza Quadrivio8, a Sondrio. la commissioneesaminatrice sarà composta da rappresentanti degli entipromotori e proclamerà vincitorel’elaborato di una classe (o gruppo interclasse) perognuna delle tipologie di scuole:

primaria, secondaria di 1° gradoe secondaria di 2° grado. Il premio consisterà nellapubblicazione dell’elaboratocome guida turistica in cartaceoo su web. all’istituto vincitoreverrà consegnata in premio una videocamera digitale.Maggiori informazioni sul sito:www.creval.it/fondazione.

Una trilogia di mostre per indagare il paesaggio Per quanto riguarda il settore artistico e cultu-

rale, a partire dal 2010 ha avuto origine l’indaginesui temi del paesaggio urbano e su quello natu-rale antropizzato nell’interpretazione degli artisticontemporanei, con la mostra “900+. Fotografiedi architettura al centro delle Alpi” che proponevaa Sondrio, nelle sale di Palazzo Sertoli e delMVSA, il lavoro del fotografo boemo Václav Šedyattorno all’architettura moderna valtellinese.

“In viaggio. Strade ferrate, itinerari, personeper unire le Alpi” ha poi tentato di valorizzare unpaesaggio architettonico unico: quello delle lineeferroviarie di collegamento fra i versanti italiano esvizzero delle Alpi Retiche, In occasione del cen-tenario della Rätische Bahn.

A queste sono succedute le mostre mono-grafiche di Yves Bélorgey e Yvan Salomone – te-

nutesi nel Refettorio delle Stelline diMilano e ad Acireale nella Galleria Cre-dito Siciliano – dove il tema dell’urba-nesimo incontrollato, dello sprawledilizio e del consumo di territorio ven-gono osservati attraverso la duplice in-terpretazione degli artisti francesi – sutele in grande formato per il primo e adacquarello su carta a mano per Salo-mone – e del noto urbanista PierluigiCervellati.

L’iniziativa ha prodotto due ricchicataloghi raccolti in cofanetto con testidello stesso Cervellati, di Valerio Dehòe di Dominique Stella. L’ultima tappaespositiva della trilogia sul “PaesaggioCostruito” sarà di nuovo sondriese conla mostra “I luoghi dell’acqua” (prima-

vera 2013) con un’ampia raccolta di progetti, fo-tografie e documenti relativi all’architettura dellecentrali idroelettriche valtellinesi e alle infrastrut-ture ambientali a esse collegate.

l’UrbanesiMo incontrollatoUna delle grandi tele dell’artista francese Yves Bélorgey cui è stata dedicata una mostra avente come temi centralilo sprawl urbano e il consumo sfrenato del territorio.

intrapreso dalla Fondazione fin dal 2006 con laproposizione del corso “Conoscere il Paesaggio”nella convinzione che l’ambiente e le ricchezzeche lo rappresentano hanno un significato dapromuovere soprattutto tra i giovani. Il corso “IlPaesaggio Costruito” ha registrato circa centoiscritti, soprattutto insegnanti, operatori culturali,accompagnatori turistici e architetti, che hannopartecipato ai 16 appuntamenti con relazioni diesperti del settore e docenti universitari e alle trevisite guidate previste da programma. Stretta-mente collegato a esso è il concorso indetto pergli studenti degli istituti scolastici valtellinesi, chia-mati a partecipare con la realizzazione di un ela-borato sullo stile di una guida turistica (vediapprofondimento a fondo pagina).

Tutti i contenuti del corso verranno infine pub-blicati e distribuiti gratuitamente ai partecipanti, ascuole, biblioteche ed enti pubblici.

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SOLIDARIETÀ FONDAZIONE PIATTI

La Fondazione Renato Piatti onlus dal 1999 fornisce servizi alle persone con disabilità

e alle loro fam iglie. Un’attività basata su un approccio globale alla persona, che arricchisce

tutti i soggetti che vi partecipano

scambioAll’insegna dello

FFondazione Renato Piatti onlus è un’organiz-zazione non profit che è stata fondata a Va-rese nel 1999 con l’obiettivo di progettare, rea-lizzare e gestire servizi a favore delle perso-ne con disabilità intellettiva e/o relazionale edelle loro famiglie. La sua nascita è dovuta all’iniziativa di ungruppo di genitori soci di Anffas Varese (l’As-sociazione che riunisce le famiglie di perso-ne affette da forme di disabilità legate all’in-telletto o alla relazione) desiderosi di mette-re a disposizione delle persone bisognose, edei loro famigliari, servizi all’altezza delleaspettative.

Un compito non facile, dal momento che lepersone colpite da patologie di questo tipo ne-cessitano di assistenza continua, nell’arco del-la loro intera vita. Da qui l’esigenza di creare ›

Quanto è importante un ambiente favorevoleSecondo la definizionedell’Organizzazione Mondialedella Sanità la disabilità è rappresentata “dalla discrepanza tra il funzionamento della personae le richieste dell’ambiente”.Sopra, il calendario 2013 dal titolo “Colori dentro, colori fuori”, edito da Fondazione Piatti grazie anche al contributo del Credito Valtellinese.

Quando l’espressione artisticaè un momento di creatività inaspettata,

il frutto di un percorsodi crescita non convenzionale,

la traduzione di una interiorità tutta da scoprire.Quando persone con disabilità intellettiva

e relazionale vanno oltre e ci sorprendono...

Colori dentro,colori fuori

calendario 2013

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Un nuovo impegno nel campodella neuropsichiatria infantile

Nel 2011 Fondazione Piatti hamodificato il suo statuto così

da poter amministrare, in futuro, serviziidonei a rispondere non solo ai bisognidelle persone con disabilità intellettiva

e relazionale e delle lorofamiglie, ma anche alleesigenze proprie di altrisoggetti svantaggiati. in questa direzione laFondazione ha presentato larichiesta di accreditamentoalla Regione Lombardia per un centro Diurno di neuropsichiatria infantileche, se la domanda dovesseessere accolta, verrà gestito

all’interno del “centro polifunzionaleper il trattamento dei disturbi pervasividello sviluppo” di via Rucellai, a milano.Un progetto svolto in collaborazione con la Fondazione Luce e conl’Università campus bio-medico di Roma, che curerà l’attività di ricerca.

e gestire strutture di natura sanita-ria e socio-sanitaria, diurne e resi-denziali, in grado di rispondere ai di-versi bisogni di cura degli ospiti.

Un beneficio per tuttiLa missione della Fondazione

Piatti è far sì che le persone con pa-tologie psichiche e intellettive pos-sano vivere la miglior condizione dibenessere possibile, senza discri-minazioni derivanti dalla disabilitàche le caratterizza. Per questo tut-ta l’energia viene utilizzata percreare le condizioni affinché questepersone possano sviluppare o re-cuperare le loro capacità e autono-mie, così da favorirne una vitaquanto più possibile dignitosa e inserita nel con-testo sociale.

Il tutto seguendo quelli che sono i valori cul-turali e sociali sostenuti da sempre dalla “casamadre” Anffas, basati sull’idea di scambio,umano e di natura professionale, tra tutti i col-laboratori e gli ospiti delle strutture, in una pro-spettiva volta a portare un beneficio a tutti co-loro che sono coinvolti nell’organizzazione,compresi gli interlocutori (stakeholder) che par-tecipano volta per volta all’attività svolta dallaFondazione.

L’approccio globale alla personaFondazione Piatti onlus gestisce oggi tredici

centri: quattro Centri diurni (a Bobbiate, Bregaz-zana, Besozzo, Melegnano), sei Centri residen-ziali (a San Fermo, Sesto Calende, Bobbiate, due

il progetto educativoL’attività della Fondazione

Piatti è basata su unprogetto globale individuale

che mira al soddisfacimentodei bisogni della persona.

un centro a milanoDue immagini del Centro

Diurno di neuropsichiatriainfantile che dal 2013 potrà

ospitare bambini a partire dall’età pre-scolare.

«Gli occhi, quante cose sanno dire gli occhi. Nella nostrarealtà ci sono persone che dicono tutto con gli occhi»

SOLIDARIETÀ FONDAZIONE PIATTI

80 PLEIADI

a Busto Arsizio, Melegnano), un Centro di riabi-litazione per l’infanzia e l’adolescenza (a Besoz-zo), un Centro di accoglienza temporanea (a Bre-gazzana) e una Comunità terapeutica (a Foglia-ro), tutti accreditati presso Regione Lombardiaper operare in ambito sanitario, socio-sanitariointegrato e socio-assistenziale.

Ognuno di questi centri si avvale di équipemultidisciplinari – composte da personale ac-curatamente formato, costituito da 317 dipen-denti e collaboratori cui vanno ad aggiungersi72 volontari – con cui si cerca di rispondere pro-

fessionalmente, ma soprattutto umanamente, aibisogni individuali degli ospiti (nel 2011 sono sta-ti 387, di tutte le età).

Il servizio di accoglienza e informazioneFondazione Piatti – presieduta dalla signora

Cesarina Del Vecchio, vedova del compianto Re-nato Piatti, fondatore di Anffas Varese, cui è inti-tolata la Fondazione – dal 2005 ha inoltre attiva-to, in varie sedi, una serie di sportelli “SAI?” (Ser-vizio Accoglienza e Informazione), attraverso cui

vengono forniti consu-lenza e accompagna-mento dal punto di vistapsicologico, amministra-tivo e legale alle famigliedelle persone con disa-bilità intellettiva e/o rela-zionale. Un prezioso aiu-to per chi troppo spessosi trova ad affrontare si-tuazioni difficili da inter-pretare e, soprattutto,da risolvere.

ospiti di tutte le etàNei centri creati e gestiti da Fondazione Piatti onlusvengono accolte persone di ogni fascia d’età. La maggiorparte di loro provengono dalle province di Varese e Milano.

UNA STORIA IN EVOLUZIONE

Dal “fai da te” alla moderna impresa socialeFondazione Piatti ha tredici anni di vita,

essendo stata costituita nel 1999. Ma c’è un “prologo”, se così possiamo definirlo, che risale a molti anni prima, ovvero alle primeesperienze di gestione dei servizi per personecon disabilità intraprese a fine anni 80 da Anffas Varese. «A quei tempi – spiegaMichele Imperiali, direttore generale di Fondazione Piatti – il piccolo gruppo difamiglie che si trovava riunito in Anffas Varesesi lanciava con spirito pionieristico a gestire leprime strutture di accoglienza e riabilitazionein cui erano ospiti i loro figli. A questi ragazzi e ragazze se ne aggiunsero poi molti altri, finoal momento in cui il “fai da te” non bastò più.Così nacque Fondazione Piatti, con l’idea di abbinare i valori fondanti di Anffas – quellidella centralità della persona al di là di ognidifferenza – con competenze specifiche

e qualificanti nell’approccio alle diverse forme di disabilità intellettiva e relazionale. Oggi la nostra Fondazione è, a tutti gli effetti,un’impresa sociale modernamentestrutturata, in grado di sostituire il soggettopubblico in un rilevante settore di cura. E soprattutto con una strategia per il futuro: la crisi economica generale e i nuoviorientamenti nel sistema di welfare devonoessere un’occasione di cambiamento e di crescita, che per noi significa espanderciulteriormente sul territorio, puntare su una sempre maggiore specializzazione e, a tendere, diventare una tra le grandi realtà del terzo settore in Lombardia».

PRIMA LA PERSONA, POI IL DISABILE.

ONDAZIONERENAtO PIAttI

Per sostenere Fondazione Renato Piatti onlus:Credito Valtellinese, sede di Varese

IBAN: IT33M0521610800000000005800Intestato a: Fondazione Renato Piatti onlusE-mail: [email protected]

Sito web: www.fondazionepiatti.it

PLEIADI 81

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SOLIDARIETÀ FONDAZIONE LONGONI

Grazie al generoso lascito di un sondriese scomparso nel 1996, oggi le persone con più di 65 anni e in condizioni di fragilità hanno a disposizione una struttura in cui vivere la propria vita in modo sereno e assistito

Una casadove vivere sereni

TTutto ha avuto inizio grazie al generoso lascito di unbenefattore sondriese, Giovanni Longoni, che nel 1996,alla sua morte, chiese che i suoi averi fossero asse-gnati alla creazione di una Fondazione che si dedicas-se all’assistenza sociale, «con particolare attenzioneai bisogni della popolazione anziana». Desiderio chefu esaudito nel 2005, quando la Fondazione pensò difare un deciso passo in avanti collaborando con il Co-mune di Sondrio e la Casa di Riposo Città di Sondrioper la realizzazione di un centro polifunzionale di ser-vizi alla persona, costituito attraverso la riqualificazio-ne della vecchia sede della casa di riposo posta in viaDon Bosco, in pieno centro di Sondrio.

Una vicinanza preziosaIl risultato di questo impegno è oggi sotto gli oc-

chi di tutti e corrisponde al solido ed elegante edificio

VentinoVeappartamenti

La Residenza Longonimette a disposizione

in totale ventinoveappartamenti, sei dei quali riservati a soggetti aventi

i requisiti di reddito previstiper l’edilizia economico-

residenziale.

PLEIADI 83

L’aiuto di tanti amici, tra i quali c’è anche Creval«La realizzazione della Residenza Longoni è stata possibile grazie ancheall’intervento di molti amici e sostenitori, tra i quali il Credito Valtellinese,che ha contribuito con finanziamenti alla sua realizzazione», racconta Gino Del Marco, presidente della Fondazione Longoni (nella foto sotto).Attraverso Stelline Servizi Immobiliari SpA, inoltre, il Gruppo Creval ha coordinato il progetto urbanistico relativo alla costruzione della Residenza Longoni e della nuova adiacente Casa di Riposo.

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residenziale che accoglie alloggi protetti destinatia inquilini con un’età superiore ai 65 anni, indipen-denti e autosufficienti, ma che si trovino in condi-zioni di fragilità. Per loro sono stati messi a dispo-sizione ben ventinove appartamenti in locazione euna serie di servizi di alto profilo, pensati per ren-dere il più piacevole e agevole possibile la residen-za nel proprio alloggio.

Un progetto originale, che trae la sua forza an-che dal fatto che a pochi passi è in costruzione lanuova struttura della Casa di riposo di Sondrio, vi-cinanza che consentirà ai residenti degli alloggi pro-tetti di godere di numerosi servizi anche di natu-ra socio-sanitaria . Attraverso un collegamento in-terno diretto questi potranno ad esempio recarsinei locali e nell’infermeria della Casa di Riposo.

Senza barriere architettonicheMa torniamo al presente ed entriamo nella Re-

sidenza Giovanni Longoni, per scoprirne da vici-no le caratteristiche. Cominciamo subito col direche la bianca palazzina è situata in prossimità delcentro storico di Sondrio, proprio di fronte alla bi-blioteca civica di Villa Quadrio. Una posizione fa-vorevole, che consente di godere di tutti i mag-giori servizi urbani senza difficoltà. Il palazzo è do-tato di un giardino privato, di una sala conferen-ze capace di ospitare 60 persone, di un’autorimes-

SOLIDARIETÀ FONDAZIONE LONGONI

Una bianca palazzina posta in prossimità del centro storico disondrio, che presto godrà dei servizi della nuova Casa di Riposo

Una serie di caratteristiche da “primo della classe”

Per la dotazione dell’edificio che ospita la Residenza Longoni non

sono state risparmiate idee e risorse. Grazie e questo la palazzinaha raggiunto la classe aenergetica, riconosciuta soloalle strutture che rispondonoalle nuove e sempre più pressanti esigenze di risparmio energetico. Queste le dotazioni che hannopermesso di raggiungere unriconoscimento così elevato:l isolamento termico

a cappotto delle pareti esterne;

l serramenti a elevata efficienza energetica e acustica;

l pompa di calore che utilizza acqua di falda;

l riscaldamento e raffrescamento con pannelli radianti a pavimento e regolazione climatica autonoma;

l pannelli solari termici integrati a una caldaia per la produzione di acqua calda sanitaria;

l pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

aLLoggi CaLdi e ConforteVoLiIn alto, una coppia di inquilini nel loro appartamento. A sinistra, la moderna sala caldaie della palazzina.

84 PLEIADI

ascensore panoramico, di un sistema di video-sorveglianza e di aspirapolvere automatico (im-pianto invisibile, contenuto nelle pareti) per le par-ti comuni.

Non meno attenzione è stata prestata nellapredisposizione degli alloggi, tutti di superficienetta calpestabile superiore ai 50 metri quadra-ti. Sono dotati di una camera matrimoniale, unsoggiorno pranzo con zona cottura, un bagno eun ampio terrazzo, di 20 metri quadrati attrezza-bile con fornelli e lavello. Gli appartamenti a pia-no terra sono dotati di un giardino privato. Ognialloggio ha una porta d’ingresso blindata, tappa-relle motorizzate, riscaldamento e raffresca-mento a pavimento regolabile in modo autono-mo, impianto di deumidificazione e, a richiesta,di box auto e cantina.

Tanti servizi compresi nella locazioneMa la grande opportunità offerta dalla Fonda-

zione Longoni alle persone con più di 65 anni nonsi ferma alle qualità eccelse della struttura e de-gli alloggi. Tra i servizi offerti e compresi nel con-

tratto di locazione, che è ovviamen-te contenuto, ce ne sono di alcunidavvero interessanti e, diciamo così,di grande praticità. Anzitutto il fattoche le utenze – energia elettrica, ac-qua e rifiuti – sono gestite in modocentralizzato. A disposizione deicondomini viene messa poi una pre-ziosa assistenza per il disbrigo di pra-tiche amministrative di vario genere.

A questi, si aggiungono altri ser-vizi che possono essere ottenuti a ri-chiesta, come la pulizia dell’appar-tamento, i servizi di lavanderia a do-micilio, la consegna a domicilio difarmaci e generi alimentari (spesa) etramite l’adiacente Casa di Riposoi servizi di ristorazione, le prestazio-ni sanitario-assistenziali, l’assisten-za medico infermieristica, i tratta-menti riabilitativi, le attività di anima-

zione, oltre al supporto nella ricerca di una ba-dante e nella gestione del rapporto di lavoro chesi viene a instaurare con questa.

sa raggiungibile diretta-mente con l’ascensore,un locale lavanderiacomune, fruibile da tut-ti gli inquilini.

La Residenza Lon-goni è stata costruitatenendo conto delleesigenze che sono pro-prie delle persone diuna certa età. Per que-sto qui non esistonobarriere architettoni-che: qualsiasi suo pun-to può essere raggiun-to facilmente anchecon una carrozzella.Grande attenzione poi è stata prestata agliaspetti legati al risparmio energetico, così da con-tenerne le spese di gestione e garantire il mas-simo comfort climatico e acustico.

È stata ottenuta la certificazione di Classe A,grazie a una serie di applicazioni e di accorgimen-ti tecnologici scelti e selezionati tra i più moder-ni e affidabili (vedi pagina 88).

La struttura è antisismica e dotata di un

Curata in ogni partiCoLareAlcuni scorci della Residenza. Sopra, la sala riunioni e uno dei balconi/verande che corredano ogni appartamento. Sotto, il corridoio dell’ultimo piano, con la grande vetrata obliqua.

Per sostenere la Fondazione Longoni onlus:Credito Valtellinese filiale di Sondrio

IBAN: IT 42 T 05216 11010 000000003596Intestato a: Fondazione Longoni onlus

E-mail: [email protected]

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86PLEIADI

I

SOLIDARIETÀ INIZIATIVE

Il 20 e 29 maggio 2012 due forti scosse di terre-moto hanno lasciato il segno sulla quotidianità dimigliaia di cittadini emiliani e lombardi. In pochi at-timi intere comunità sono state sconvolte a segui-to dei crolli che hanno provocato la morte di 27 per-sone e la scomparsa di punti di riferimento presen-ti sul territorio, in molti casi, da lunghi secoli di sto-ria. Nel tentativo di riportare la normalità in questipaesi colpiti dal sisma, la Fondazione Gruppo Cre-dito Valtellinese ha deciso di sostenere alcuni pro-getti messi in atto a livello locale.

Un asilo per Finale EmiliaTra i paesi più colpiti dal sisma c’è Finale Emi-

lia, dove molte strutture, anche pubbliche, sono ri-maste lesionate al punto da essere considerate ina-gibili. Tra queste il complesso scolastico “SacroCuore”, rimasto senza gli edifici che ospitavano l’asi-

lo infantile. Per questo Fe-derlegnoarredo ha decisodi mettere in campo unprogetto di ricostruzionedella struttura, interamen-te in legno, da ultimarsi at-torno alla fine di ottobre2012, in occasione del-l’inizio dell’anno scolastico.

Un progetto che vede la partecipazione dellaFondazione e che ancor oggi richiede il sostegnodi tutti, attraverso donazioni che possono essereeseguite sul conto corrente dedicato, intestato a:

Associazione “ERGA OMNES - Onlus”Via F.lli Bonacatti, 47 - 41034 Finale Emilia (Mo)

Causale: “Asilo Finale Emilia”IBAN: IT 81T0521611010000000017638

I clienti del Gruppo bancario Credito Valtelline-se possono effettuare la donazione anche onli-ne tramite la funzione “Donazioni a favore di ini-ziative umanitarie” del servizio di home bankingbanc@perta.

Ritorno allaLa Fondazione GruppoCredito Valtellinesepartecipa a quattroprogetti che riguardanoalcuni tra i paesi piùcolpiti dai terrem oti delloscorso m aggio 2012

normalità

Cinquantacinquemila euro per la ricostruzione degli edifici di cultoIl 2 ottobre 2012 il Credito Valtellinese, dalle m ani del presidente Giovanni De Censi e dell’Am m inistratore Delegato M iro Fiordi, ha consegnato all’Arcivescovo di M odena,

M onsignor AntonioLanfranchi (nella foto,il momento dellaconsegna), una cifradi 55m ila euro dadestinare a iniziative di ricostruzione degli edifici di cultodella Diocesim odenesedanneggiati dal sism a.

un Grazie ai clienti del Gruppo crevalI progetti presentati in questepagine sono stati finanziatigrazie alla generosità dei clienti Creval che hannopartecipato all’iniziativa di raccolta fondi lanciata a fine maggio 2012, che ha raggiunto una cifrasuperiore a 120mila euro, cui sono stati aggiunti 30milaeuro stanziati direttamentedalla Fondazione.

Una chiesa per San Felice sul Panaro

Le�tremende�scosse�del�terremoto�dello�scorsomaggio�2012�hanno�lasciato�la�comunità�

del�paesino�di�San�Felice�sul�Panaro,�in�provincia�di�Modena,�senza�chiese.�Tutte�le�strutture�esistentisono�infatti�crollate�in�seguito�alle�scosse.�Per�questo�Assopopolari�ha�deciso�di�mettere�in�piedi�l’iniziativa�“Una�chiesa�per�San�Felice”sostenuta,�tra�gli�altri,�dalla�Fondazione�GruppoCredito�Valtellinese,�con�lo�scopo�di�costruire�una�nuova�chiesa�antisismica,�in�grado�di�accogliere�fino�a�250�fedeli,�che�verrà�edificata�nei�pressi�del�centro�parrocchiale�Don�Bosco,�già�luogo�di�aggregazione�della�comunitàparrocchiale�sanfeliciana.�La�chiesa�e�il�suo�campanile,�secondo�le�previsioni,saranno�pronti�e�agibili�per�Natale�2012.

Un aiuto per i bambini di MogliaLa Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha sostenuto il progetto “Aiutiam o i bam bini del terrem oto”, realizzato a M oglia, in provincia di M antova, dal gruppo di lavorodel m aster “Relazioni d’aiuto in contesti di vulnerabilità e povertà nazionali e internazionali” dell’Università Cattolica di M ilano, guidato da Cristina Castelli,psicologa alla facoltà di Scienze della form azione. Tre assistenti del m aster,alcuni ex tirocinanti con un’esperienza già consolidata durante il terrem oto in Abruzzo e alcuni studenti del m aster sono stati presenti nel cam po allestito dalla Protezione Civile della RegioneLom bardia per offrire un supporto alla popolazione colpita dal terrem oto. In particolare, le attività, finanziate dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinesehanno coinvolto circa 30 bam bini e ragazzi tra i 4 e i 16 anni tra i quali m olti stranieri, in prevalenza pachistani, sik indiani e alcuni nord africani. Obiettivo del progetto è stata l’integrazione dei ragazzi nella difficilevita quotidiana, facendoli dialogare tra di loro,coinvolgendoli in diverse attività di gioco e riunendoli durante i pasti distribuiti dai volontari e offerti dalla Protezione Civile.Alle fam iglie di M oglia che hanno aderito al progetto è stato distribuito un depliant inform ativo con una serie di indicazionipratiche sulla gestione a livello psicologico dei possibili problem iriscontrati nei bam bini.

l’epicentro dellascossa più forteFinale Emilia è stato epicentrodella scossa più forte tra tutte quelle del 20 maggio,di magnitudo 5.9.

PLEIADI 87

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88PLEIADI

SOLIDARIETÀ INIZIATIVE

Per aiutarli a crescereIl sostegno a un progetto della Fondazione AVSI per aiutare la popolazione di Haiti dopo il sism a del2010. Costruite sedici strutture, tra cui nove scuole

AA fronte del devastante terremoto che il 12 gen-naio 2010 ha messo in ginocchio Haiti, che giàprima del sisma era uno dei Paesi più poveridell’intero continente americano, la Fonda-zione AVSI (Associazione Volontari per il Ser-vizio Internazionale) in 20 mesi ha portato a ter-mine un progetto di avvio di 16 strutture tra lequali figurano nove scuole, un centro educati-vo, cinque centri nutrizionali e alcuni atelier ar-tigianali tra cui un ristorante comunitario. Un la-

voro reso possibile dauno staff di circa 180persone in condizionidifficili e spesso estre-me, grazie alla colla-borazione degli amicidi AVSI, dei donatoriprivati e istituzionali –tra i quali il GruppoCreval – del network,dei sostenitori a di-stanza e dei volontaridegli AVSI Point.

Un pozzo per l’acquaper la comunità di Edaga Hamus

Sono�più�di�5mila�le�persone�servite�dal�pozzod’acqua�realizzato�da�Vis,�Volontariato�Internazionale

per�lo�Sviluppo,�con�il�sostegno�economico�del�CreditoValtellinese�nella�zona�orientale�della�regione�etiope�del�Tigray.�Posizionata�al�nord�del�Paese�africano,�questaè�una�delle�terre�più�aride�del�mondo.�Per�questol’opera,�inaugurata�grazie�anche�al�sostegno�dellaFondazione�Gruppo�Credito�Valtellinese,�rappresenta�un�aiuto�fondamentale�per�la�popolazione�locale,�deditaal�90%�all’agricoltura,�che�è�stata�martoriata�per�oltrevent’anni�da�una�guerra�civile�che�ha�generato�una�grave�crisi�economica�e�sociale.�La�gente�qui�viveper�lo�più�sotto�la�soglia�di�povertà�e�in�condizionisanitarie�precarie,�derivanti�anche�dall’utilizzo�di�acquaproveniente�da�fonti�non�sicure.�Il�pozzo�realizzato�pescal’acqua�potabile�a�200�metri�di�profondità,�così�da�permetterne�l’estrazione�anche�nella�stagione�più�secca.�Una�rete�idrica�predisposta�dalle�autoritàlocali,�sempre�supportate�da�Vis,�permette�inoltre�diservire�un�terzo�della�popolazione�presente�nella�zona.

fornirà acquaa cinquemila persone

Il pozzo realizzato a Edaga Hamus è in grado

di fornire riserve d’acqua quotidiane

per circa 5mila persone.

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90PLEIADI

SPORT SNOWBOARD E FREESTYLE

MondialeValmalenco

La piccola valle della provincia di Sondrio è ormai divenuta un punto di riferimentointernazionale per le gare di scipiù amate e praticate dai giovani

UUna cosa è certa: la Valmalenco questa situazio-ne se l’è conquistata con lavoro e passione. Nonè infatti un caso se la Federazione internaziona-le dello sci ha scoperto questa piccola valle al-pina per farne una delle capitali mondiali dellosnowboard e del freestyle.

È un riconoscimento, questo, che nasce dal-la capacità del territorio e dei suoi partner di sa-pere rispondere alle esigenze poste da grandieventi, come possono essere gare di Coppa delMondo o finali nazionali e internazionali, che ve-dono la partecipazione dei migliori specialisti pro-venienti da ogni angolo del mondo.

Il palmarès internazionale è di tutto rispetto,basta del resto vedere che cosa è stato organiz-zato tra marzo e aprile 2012. In sequenza, a po-chi giorni di distanza l’uno dall’altro, una prova del-la Coppa del Mondo di Snowboard, i Mondiali Ju-niores Freestyle Ski e i Campionati Italiani Asso-luti di snowboard.

Il valore aggiunto del cuoreAnche solo fino a cinque anni fa nessuno

avrebbe mai potuto pensare che si potessero rag-giungere tali livelli di qualità, che investono l’or-

ganizzazione delle gare, cui partecipano anchefino a 350/370 atleti alla volta, ma anche la logi-stica legata all’entourage – tra tecnici, allenatorie parenti – che portano a un totale di circa 600 per-sone da accogliere in occasione di ogni manife-stazione sportiva. Senza contare i tifosi. Al mon-do esistono stazioni sciistiche e comprensorimontani che hanno spazio e attrezzature per as-sorbire organizzazioni di questo tipo senza gros-si problemi. Ma quello che fa la differenza è pro-babilmente il cuore della gente della Valmalenco.

È questo il valore aggiunto messo sul piattodagli organizzatori di Chiesa e dell’intera valle, unvalore ben avvertito da chi deve selezionare le mi-gliori località mondiali in cui far confluire i cam-pioni di discipline semprepiù amate e praticate so-prattutto dai giovani. Quii campioni di snowboarde freestyle – provengonosoprattutto dal NordAmerica, Canada in pri-ma fila, dalla Svizzera,dall’Austria, ma anchedalla Cina, dalla Corea,›

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dal Giappone – possono misurarsi su piste e im-pianti all’avanguardia, predisposti secondo i più mo-derni dettami e curati nei minimi particolari dai tec-nici del posto.

Aria di Mondiali anche nel 2013Non sorprende, dunque, la notizia che anche

nel 2013 la Valmalenco respirerà aria di Mondiali.Per il secondo anno consecutivo, infatti, le nevi del-la Valmalenco ospiteranno il Mondiale FIS JuniorFreestyle Ski. Lo Snowboard Park, le piste per ilFreestyle e le località malenchine saranno ancorauna volta protagoniste di un evento con una visi-bilità che non sarà minore di quella dello scorsoanno, quando la copertura televisiva mondiale del-le competizioni sciistiche ha superato le 116 ore,ponendo la Valmalenco al terzo posto mondiale trale località invernali più televisivamente esposte almondo.

Un bel ritorno d’immagine per chi da sempreriunisce in sé la doppia natura di centro invernaleche ospita competizioni di altissimo livello agoni-stico e di località turistica accessibile a tutti, dai pra-ticanti esperti alle famiglie con bambini che maga-ri indossano gli sci per la prima volta. Una capa-cità di accoglienza, questa, sempre più ap-prezzata in Italia e nel mondo.

Nel 2011 la Valmalenco è stata la terza stazioneinvernale più teletrasmessa di tutto il mondo

Dall’Alpe Palù a Caspoggio,60 km di piste adatte a tutti

Ci sono oltre 60 chilometri di piste, nel comprensorio

sciistico dell’Alpe Palù e diCaspoggio. Servite da impiantiall’avanguardia, come la Snow Eagle,la più grande funivia del mondo, con le sue cabine che portano fino a 160 persone sull’Alpe Palù, a oltreduemila metri di altitudine. O come la seggiovia quadriposto coperta che percorre i 2,5 km che separanoSan Giuseppe dall’Alpe Palù:un dislivello di 500 metri, in soli 8 minuti. E dall’altra parte della valle le piste di Caspoggio, adatte a tutte le categorie di sciatori, dai principiantiagli agonisti. Il tutto su una nevesempre farinosa e abbondante, che permette anche la pratica di altre discipline invernali come lo sci di fondo (anche a Lanzada), lo sci alpinismo, le passeggiate conciaspole e slittini e lo sci fuori pista.

Sport e divertimentoL’apertura alle nuovediscipline dello sci – moltoamate, seguite e praticatedai giovani – ha permessoal comprensorio dellaValmalenco di avere un consenso sempre più largo nell’utenza ski & fun, così da offrireun prodotto completo e competitivo nel mondodel turismo invernale.

SPORT SNOWBOARD E FREESTYLE

Per info Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco+39 0342 219246+39 0342 [email protected] www.sondrioevalmalenco.it

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SPORT GOLF

I green del Valtellina Golf Clubhanno ospitato l’enfant prodigedel golf mondiale, il più giovanevincitore dell’European Tour

S«Sono rimasto impressionato dal campo: è mol-to bello, abbastanza difficile e molto divertente»,parole di campione, queste, che resteranno scol-pite per sempre nella storia del Valtellina Golf Clubdi Caiolo. Perché questi complimenti sono statipronunciati da Matteo Manassero, l’enfant prodi-ge del golf italiano, capace di vincere una provadell’European Tour 2010 a soli 17 anni e mezzo –nel suo primo anno da professionista – stabilen-do un record di precocità difficilmente battibile.

L’occasione per calcare il prato del percorsovaltellinese, Manassero l’ha avuta grazie alla ProAm Valtellina for Charity “Christian Steiner”, la garadisputata nel mese di luglio 2012 che ha visto lapartecipazione anche di altri numerosi professio-nisti di valore, che partecipano al tour europeo. Unagara promossa dall’Istituto Centrale delle BanchePopolari, da Cartasì e da Key Client, organizzataper raccogliere fondi da destinare all’amico Chri-stian Steiner, osteopata tetraplegico milanese co-stretto su una sedia a rotel-le ormai da anni e bisogno-so di cure costose.

«Un’accoglienza meravigliosa»Da vera superstar, Ma-

nassero ha condotto la suasquadra a chiudere la garacon il miglior punteggio lor-do, 136 colpi, non primaperò di essersi intrattenutocon i bambini accorsi incampo pratica per cercare dirubare qualche segreto alcampione. Il quale ha generosamente distribuitopreziosi consigli e ha mostrato come si effettua-no alcuni colpi, raccogliendo l’interesse dei pre-senti e l’entusiasmo dei piccoli. «Sono felice per

Un CAmpione SUL GreenSopra, il 19enne Matteo Manassero, astro nascente dellosport golfistico internazionale. Sotto, il campione mentre si esibisce davanti ai molti bambini accorsi sul campo diCaiolo per cercare di strappargli qualche prezioso consiglio.

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l’accoglienza meraviglio-sa che mi hanno riserva-to in Valtellina», ha dettol’astro nascente del golfitaliano, nato 19 anni fa aNegrar, in provincia di Ve-rona, prima di sottolinea-re la propria soddisfazio-ne anche per la prestazio-ne fornita. Insomma, unagiornata da ricordare peril campo di Caiolo, che nelpercorso completo di di-ciotto buche è stato inau-

gurato due anni fa. Un campo che sta salendosempre più le classifiche di gradimento all’inter-no dei circuiti golfistici nazionali. Un po’ alla vol-ta anche il golf che conta comincia a transitare daqueste parti, a dimostrazione che si tratta di un per-corso, oltre che stupendo per posizione, anche ot-timo dal punto di vista tecnico.

Matteo Manasserouna star a Caiolo

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SPORT OLIMPIADI LONDRA 2012

Una vera sqUadraAndrea Cassarà e Giorgio Avola mentre scherzano con i loro ori. A chi gli ha chiesto quale sia stato il segreto della loro vittoria, hanno risposto così: «Siamo stati un gruppo di amici, davvero unito».

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Li avevamo sentiti la scorsa primavera mentrestavano preparando, tra una gara e l’altra, la loropartecipazione alle Olimpiadi di Londra. Erano de-terminati, convinti delle loro forze, ma anche con-sapevoli che in appuntamenti importanti comequelli dei Giochi Olimpici tutto, alla fine, si risol-ve in un attimo, in un dettaglio. Sbagli una cosa,avevano detto, e ti ritrovi nella polvere. Se peròl’azzecchi ecco che per te si aprono le porte del-l’Olimpo, il regno degli Dei dove possono acce-dere solo pochi eletti.

Due ori e un bronzoE tre degli amici del Gruppo Creval ce l’han-

no fatta, a guadagnarsi un pezzo di gloria spor-tiva eterna. Due di loro sono addirittura saliti sulgradino più alto del podio, mentre il terzo ha com-piuto una vera impresa conquistando la terzapiazza della sua agguerrita categoria. I loronomi sono: Andrea Cassarà e Giorgio Avola,che hanno vinto l’oro nel fioretto a squadre ma-schile insieme ad Andrea Baldini e Valerio Aspro-monte, e Matteo Morandi, che ha conquistatola medaglia di bronzo negli anelli, disciplina del-la ginnastica che già in passato lo aveva consa-crato campione europeo.

Per tutti loro, ovviamente, una grande felici-tà. E se i primi due hanno vinto in uno sport dasempre generoso di medaglie olimpiche e mon-diali per l’Italia, il terzo ha saputo proseguire unatradizione che vuole, da qualche decennio a que-sta parte, i ginnasti italiani piazzati stabilmentetra i migliori del mondo. Con una concorrenzaquanto mai agguerrita, aspetto che da ancor piùvalore all’impresa del trentenne di Vimercate.

Son tornati da

Prima della partenza per le Olimpiadi di Londra ci avevano raccontato le loro certezze e le loro speranze. Che si sono tramutate in realtà

Vincitori

La seconda medaglia d’oroMa cominciamo dai vincitori della medaglia

d’oro, i fiorettisti, che hanno saputo trovare in sétutto l’orgoglio e la forza per “vendicare” i risulta-ti non proprio soddisfacenti della gara individua-le disputata pochi giorni prima.

La parola ad Andrea Cassarà, che ha confer-mato il suo ruolo di campione olimpico in carica.Il perché lo ha spiegato lui, pochi minuti dopo es-sere sceso dalla pedana londinese: «Sì, ero nel-la squadra che ha vinto l’oro otto anni fa, ad Ate-ne. Poi a Pechino la competizione a squadre nonè stata disputata, quindi sono rimasto, insieme aimiei compagni di allora, campione per otto lunghianni. E adesso lo sarò per altri quattro e questa èuna bellissima sensazione».

pronto a ritentarciL’esperienza olimpica

ha ridato voglia di gareggiare a Matteo

Morandi, 30 anni, che quimostra felice la sua

medaglia di bronzo. Tantoda fargli dire: «Arrivare fino

alle Olimpiadi di Rio, tra 4 anni? Potrei pensarci»

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Già, Cassarà non è nuovo all’oroolimpico, ma l’emozione è comunquestata la stessa della prima volta, senon forse più intensa: «Non eravamoal cento per cento della condizione equindi questa è una vittoria che vale,se vogliamo, doppio».

Una vittoria sofferta, contro la sor-prendente squadra giapponese, tan-to che Cassarà confessa un suo ge-sto scaramantico compiuto nel cor-so dell’ultimo attacco, quello che havisto il suo compagno Baldini in pe-dana alla ricerca del punto cheavrebbe dato la vittoria: «Non ho guardato l’ultimastoccata – dice –. Un gesto che anche in altre cir-costanze ci aveva portato fortuna». E adesso?«Adesso mi curo gli acciacchi per qualche mesee poi si torna in pedana, magari pensando alleprossime Olimpiadi, quelle di Rio...».

Non più solo “fratellini”...Anche la felicità di Giorgio Avola è oltre ogni

limite. Perché la vittoria non è stata facile, controquesti giapponesi: «Non ci davano spazio, hannotirato davvero bene. Per fortuna però noi siamo riu-sciti a esprimerci al meglio».

Il presente è fantastico, ma anche il futuro, adAvola, appare roseo: «Siamo un gruppo affiatato,giovane, credo che possiamo andare avanti cosìper lungo tempo, togliendoci molte soddisfazio-ni. A Rio ci saremo e cercheremo di confermareil risultato di Londra».

Anche perché, e ritorniamo aCassarà, c’è da dimostrare che i ma-schi del fioretto non hanno niente dainvidiare alle colleghe donne, che aLondra hanno vinto tutto quello cheera a loro disposizione (le tre meda-glie nella gara individuale e quellad’oro in quella a squadre): «Ci tratta-no sempre come fossimo i fratellinidelle fiorettiste, ora abbiamo dimo-strato che ci siamo anche noi...».

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«ci trattano sempre come fossimo i fratellini delle bravissime fiorettiste.Abbiamo dimostrato che anche noi non siamo poi tanto male...»

SPORT OLIMPIADI LONDRA 2012

Nel paradiso dei ginnastiMatteo Morandi era alla sua terza Olimpiade

e nelle due precedenti apparizioni non era riusci-to a salire sul podio. Per questo, ha dichiarato dopola gara, «questo è un bronzo che pesa davvero tan-to. Nella mia carriera mi mancava solo una me-daglia Olimpica». Morandi è arrivato a Londra sa-pendo che per conquistarsi la gloria avrebbe do-vuto dare il massimo. Alla fine l’hanno precedu-to solo il brasiliano Arthur Nabarrete Zanetti e ilcampione olimpico uscente, il cinese TibingChen, che non è riuscito a ripetersi, a conferma

di quanto sia difficile restare sempreai vertici di uno sport che richiedegrande dedizione, sacrifici e capaci-tà di concentrazione oltre ogni livel-lo. Un bagaglio che Morandi ha sa-puto trasportare sui suoi anelli: «Al-l’inizio ero un po’ teso, poi mi sonorilassato ed è andata bene». E ades-so, il futuro? «Ho 30 anni ma anco-ra voglia di sacrificarmi e di divertir-mi agli anelli. È chiaro che un pensie-rino a Rio lo faccio...».

sacrifici e preparazioneLe medaglie vinte a Londra sono state per gli atletiitaliani il giusto premio a tanti sacrifici e ad anni dipreparazione seria e meticolosa. Perché solo così, si può sperare di salire su un podio olimpico.

Sei mesi di sport (maggio 2012-ottobre 2012)Appuntamenti sponsorizzatidal Gruppo bancario Credito Valtellinese

ATP di Como, vittoria austriacan È andata all’austriaco Haider-Maurer, 25 anni di Innsbruck, la vittoria del torneoAPT Tour Challenger città di Como – TrofeoCredito Valtellinese. In finale ha battuto per 6-3, 6-4 il portoghese Joao Sousa.

L’impresa di Andrea Rota nel kata,per due volte campione mondiale!n Grande risultato per il 15enne karateka di Novate Mezzola (So) che ai Mondiali in Brasile è salito sul gradino più alto delpodio nelle categorie “Cadetti” e “Juniores”.

24 formazioni in gara, maschili e femminilin Grande successo per la Finale Scudetto Allievi dei Campionati di società di atletica leggera andati in scena all’Arena civica “Gianni

Brera” di Milano il 23 e 24 giugno 2012.

Per il Volley Open numero 23,300 atlete hanno invaso Sondrion Tre giorni, dal 7 al 9 settembre, per una vera festa della pallavolo,unica come genere e contenuti in tutto il panorama nazionale.

La mezza maratona di Livignon Sui 21 chilometri della Stralivigno, si sonoimposti la comasca Ivana Iozzia e l’eritreonaturalizzato svizzero Abrahm Eshak.

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