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vincenzo todaro visual artist

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vincenzo todarov i s u a l a r t i s t

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vincenzo todarov i s u a l a r t i s tp o r t f o l i o

[ a g g i o r n a t o | u p d a t e d 1 5 . 0 7 . 2 0 1 3 ]

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Vincenzo Todarovisual artist

via Salerno 5692019 Sciacca (AG)Italy

mobile: (+39) 328 9517292home: (+39) 0925 27384

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La mia arte è un mezzo di indagine, riflessione e comunicazione, mi interessa l’uomoe la realtà, l’identità e le storie raccontate dalle cose e dalle immagini.

Nella recenti serie di opere (un)memories, Somebody’s portraits e AnThROPOS lavorosulla perdita di identità e di memoria a partire da vecchie fotografie di sconosciuti.Lavori precedenti indagavano sull’identità e la memoria relative a non-luoghi, edificie oggetti in abbandono.

Non voglio limitarmi rigidamente dentro tecniche o stili, i quali solo mezzi, anche damodificare, ibridare o abbandonare a seconda delle necessità espressive.La mia attuale ricerca è sostanzialmente figurativa, ma una figurazione concettuale,è più importante il pensiero che c’è dietro un’opera più che l’immagine in sé stessa.

My art is a medium of investigation, reflection and communication; I am interestedin the man and reality, identity and the stories told by the things and images.

In the recent series (un)memories, Somebody’s portraits and AnThROPOS, I'm workingon the loss of identity and memory, starting from old photos of unknown people.Previous works investigating the identity and memory related to a non-places, buil-dings and objects in neglect.

I don’t want to limit myself strictly in techniques or styles, which only are means, thatit is also possible to modify, hybridize or leave, according to the expressive needs.My current research is mainly figurative, but a conceptual representation, thethought behind a work is most important than the image itself.

Artist’s Statement

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Vincenzo Todaro, nato a Erice nel 1978diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo in Pittura e in Decorazionevive e lavora tra Palermo e Sciacca

PRINCIPALI MOSTRE PERSONALISpirito Italiano - Atto III, Fabbrica Borroni, Bollate, 2013Codici Sostituibili, Bugno Art Gallery, Venezia, 2011(un)memories, Maelström Art Gallery, Milano, 2011Breaking Souls, Spazio Cannatella, Palermo, 2011

PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE'Azīza, Zac (Zisa Zona Arti Contemporanee), Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, 2012Biennale d’Art Contemporain Mulhouse 012, Mulhouse, 2012Sweet Sheets IV, Zelle Arte Contemporanea, Palermo, 20115° Premio Internazionale Arte Laguna, Nappe dell’Arsenale, Venezia, 2011Premio Celeste, Fondazione Brodbeck, Catania, 2010Archiviarti - La Mostra, Fabbrica Borroni, Bollate, 2010Premio Nazionale Delle Arti 2008, Galleria d'Arte Contemporanea, Centro "Le Ciminiere”, Catania

PRINCIPALI PREMImenzione speciale al Premio di Arti visive Paolo Parati XV edizione, 2013finalista al Wannabee Prize International Art Contest, 2011vincitore premio speciale Bugno Art Gallery al 5° Premio Internazionale Arte Laguna, 2011finalista al Premio Celeste, 2010finalista al Premio Nazionale Delle Arti 2008, 2009vincitore sezione giovani al Premio Artemisia, 2008

Vincenzo Todaro, born in 1978 in Ericegraduated at Academy of Fine Arts of Palermolives and works between Palermo and Sciacca (Italy)

MAIN SOLO EXHIBITIONSSpirito Italiano - Atto III, Fabbrica Borroni, Bollate, 2013Codici Sostituibili, Bugno Art Gallery, Venice, 2011(un)memories, Maelström Art Gallery, Milan, 2011Breaking Souls, Spazio Cannatella, Palermo, 2011

MAIN GROUP EXHIBITIONS'Azīza, Zac (Zisa Zona Arti Contemporanee), Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, 2012Biennale d’Art Contemporain Mulhouse 012, Mulhouse, 2012Sweet Sheets IV, Zelle Arte Contemporanea, Palermo, 20115th International Art Prize Arte Laguna, Nappe dell’Arsenale, Venice, 2011Premio Celeste, Fondazione Brodbeck, Catania, 2010Archiviarti - La Mostra, Fabbrica Borroni, Bollate (Milano), 2010Premio Nazionale Delle Arti 2008, Galleria d'Arte Contemporanea, Centro "Le Ciminiere”, Catania

MAIN PRIZESspecial mention at Premio di Arti visive Paolo Parati 15th edition, 2013finalist at Wannabee Prize International Art Contest, 2011winner special prize Bugno Art Gallery at 5th International Art Prize Arte Laguna, 2011finalist at Premio Celeste, 2010finalist at Premio Nazionale Delle Arti 2008, 2009winner youth section Premio Artemisia, 2008

Curriculum Vitae | CV

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Studi antropologici che si mescolano a quelli sociali insieme ad un tentativo di clas-sificazione “entomologica”, studi empirici e imperfetti. Un sottile gioco sul significatodel titolo, che oscilla tra l’uomo (Anthropos, in greco) e il suo ineluttabile destino(Atropos, una delle tre Moire della mitologia greca che aveva il compito di recidereil filo della vita), accompagnato da un lungo codice numerico identificativo, pre-cede la visione di queste opere che, a prima vista, ricordano le cassette entomolo-giche per la raccolta ordinata degli insetti. Invece, in bella mostra, ci sono serie divolti allineati, collezioni di soggetti umani, classificazioni di tipologie ordinate per di-mensioni e tipo. Ancora una volta, i soggetti non sono altro che oggetto d’indagine.Annalisa BergoEstratto dal testo “(S)oggetti”, per la mostra Spirito Italiano Atto III, Fabbrica Borroni,Bollate, 2013

Anthropological and social studies mixed, along with an attempt of "entomological"classification; empirical and imperfect studies. A subtle game on the meaning of thetitle, which oscillates between man (Anthropos, in greek) and his inevitable fate(Atropos, one of the three Moirai in Greek mythology who had the task of cuttingthe thread of life), accompanied by a long numeric code, precedes the vision ofthese works which, at first sight, resemble the entomological boxes for the tidy col-lection of insects. Instead, on display, there are a series of faces lined up, collectionsof human subjects, classifications of typologies ordered by size and type. Again, thesubjects are nothing more than an object of investigation.Annalisa BergoExtract from the text “(S)oggetti”, for the exhibition Spirito Italiano Atto III, FabbricaBorroni, Bollate (Milan), 2013

AnThROPOS

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AnThROPOS 013520390012013, fotografie vintage, spilli, cornice a cassetta in legno, 52 x 39 x 5,5 cm2013, original vintage photos, pins, box-shaped wooden frame, 52 x 39 x 5,5 cm

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AnThROPOS 013195260022013, fotografie vintage, spilli, cornice a cassetta in legno, 19,5 x 26 x 5,5 cm2013, original vintage photos, pins, box-shaped wooden frame, 19,5 x 26 x 5,5 cm

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AnThROPOS 013260390022013, fotografie vintage, spilli, cornice a cassetta in legno, 26 x 39 x 5,5 cm2013, original vintage photos, pins, box-shaped wooden frame, 26 x 39 x 5,5 cm

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Somebody’s Portrait, il ritratto di qualcuno, qualcuno l’ha fatto, qualcuno se l’è fattofare. Forse una persona importante, facoltosa, i ritratti non sono certo per tutti. Unapersona ugualmente dimenticata. Non si tratta di privare queste persone della loroidentità o di rubarne la storia personale, si tratta di rendere eterno l’attimo, non inquanto persona ma in quanto soggetto-oggetto.Il paradosso del lavoro di Vincenzo è che non è possibile salvare le singole storie per-ché non ci appartengono, ma è l’oggetto in quanto tale che rimane, ricompresonel grande vortice della storia collettiva.Annalisa BergoEstratto dal testo “(S)oggetti”, per la mostra Spirito Italiano Atto III, Fabbrica Borroni,Bollate, 2013

The portrait of someone, someone has done it, someone had it made for himself.Maybe someone important, wealthy, the portraits are certainly not for everyone. Aperson equally forgotten. Is not about to deprive these people of their identity or tosteal personal history, it comes to perpetuate the moment, not as a person but as asubject-object.The paradox of the work of Vincenzo is that it is not possible save individual storiesbecause they do not belong to us, but it is the object as such that remains, as partof the large vortex of collective history.Annalisa BergoExtract from the text “(S)oggetti”, for the exhibition Spirito Italiano Atto III, FabbricaBorroni, Bollate (Milan), 2013

Somebody’s Portraits

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Somebody's Portrait 072013, idropittura su fotografia antica originale in cornice di legno, 66 x 51 x 5,5 cm2013, water-based painting on original vintage photo in wooden frame, 66 x 51 x 5,5 cm

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Somebody's Portrait 022013, olio su fotografia antica originale in cornice di legno, 73 x 58 x 5,5 cm2013, oil painting on original vintage photo in wooden frame, 73 x 58 x 5,5 cm

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Somebody's Portrait 062013, doratura e grafite su fotografia antica con passepartout originale in cornice di legno, 62 x 50 x 5,5 cm2013, gilding and graphite on original vintage photo with passepartout in wooden frame, 62 x 50 x 5,5 cm

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L’interrogativo sul come l’essere umano sia in grado di possedere molteplici identità,torna frequente nel lavoro di Vincenzo Todaro: smarrimento e vuoto esistenziale/ge-nerazionale che ne conseguono divengono ora causa di inadeguatezza nei con-fronti di un mondo che non ci rappresenta. Provocatoria e l’omissione parziale deitratti distintivi, dei quali i soggetti scelti vengono privati; Vincenzo Todaro decide diritagliarne i volti, cerca nel passato le sue cavie, attraverso l’utilizzo di fotografie an-tiche, un tempo appartenute a qualcuno, ma adesso di dominio pubblico perchesvendute a poco prezzo nei vari mercati rionali.Questi soggetti senza identita , siano essi bambini, donne, uomini, coppie, militari,possono indurci ad immaginare qualcosa della loro persona e a quando era ancorain vita. Il loro essere probabilmente defunti accresce un senso di indeterminatezza,di smarrimento, di oblio in cui potersi rispecchiare, e perche no, riconoscersi.Martina ColajanniEstratto dal testo per la mostra Breaking souls, Spazio Cannatella, Palermo, 2011

The question about how the human is able to own multiple identities, it is common inthe work of Vincenzo Todaro: consequent bewilderment and existential/generatio-nal emptiness now become due to inadequacy against a world that does not re-present us. It is provocative the partial omission of the hallmarks, of which the chosensubjects are deprived; Vincenzo Todaro decides to cut out the faces, he looks forher cavies in the past, through the use of old photographs, once belonged to so-meone, but now of public domain because they sold off cheap in various local mar-kets.These people without identity, be they children, women, men, couples, military, theycan lead us to imagine something of their person and when she was still alive. Theirprobably be dead enhances a sense of indeterminacy, of bewilderment, of oblivionin which to reflect oneself, and why not, recognize oneself.Martina ColajanniExtract from the text for the exhibition Breaking souls, Spazio Cannatella, Palermo,2011

(un)memories

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(un)memory ph0862011, traforo su foto vintage originale in cornice di legno a doppio vetro, 21x16 cm2011, cut out on original vintage photo wooden framed double glazed, 21x16 cm

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(un)memory ph0482010, traforo su foto vintage originale in cornice di legno a doppio vetro, 21 x 27 cm2010, cut out on original vintage photo wooden framed double glazed, 21 x 27 cm

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(un)memory ph0352010, traforo su foto vintage originale in cornice di legno a doppio vetro, 21 x 16 cm2010, cut out on original vintage photo wooden framed double glazed, 21 x 16 cm

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(un)memories polyptych2011, traforo su foto vintage originali e icona (ready-made) in cornice di legno a doppio vetro, 26 x 32 cm2011, cut out on original vintage photos and icon (ready-made) wooden framed double glazed, 26 x 32 cm

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(un)memory book2011, decollage e traforo su album fotografico vintage, 40 pagine, 20 x 25 cm2011, decollage and cut out on vintage photo album , 40 pages, 20 x 25 cm

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wall of (un)memories2010, installazione, dimensioni variabili, allestimento nella mostra Archiviarti - La Mostra, Fabbrica Borroni, Bollate2010, installation, variable dimensions, in the exhibition Archiviarti - La Mostra, Fabbrica Borroni, Bollate (Milan)

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wall of (un)memories2010 - 2011, installazione, dimensioni variabili, allestimento nella mostra Codici sostituibili, Bugno Art Gallery, Venezia2010 - 2011, installation, variable dimensions, in the exhibition Codici sostituibili, Bugno Art Gallery, Venice© photo Serena Fanara

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in loving (un)memory2013, installazione, negativi fotografici in vetro vintage originali, nerofumo, supporti metallici, candele, dimensioni variabili, al-lestimento nella mostra Macerie 2ª edizione, Chiesa del Giglio, Palermo, 20132013 installation, original vintage glass photo negatives, lampblack, metal supports, candles, variable dimensions, photogra-phed in the exhibition Macerie 2th edition, Church of Giglio, Palermo, 2013

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Sic transit2012, intervento site-specific, olio, smalto, acrilico, idropittura, tempera all'uovo, gesso, carboncino e pigmenti su intonaco,279 x 426 cm, “Atelier dei Principi” a Palazzo Barlotta, Palermo, mostra Macerie2012, site-specific work, oil, enamel, acrylic, water-based painting, egg tempera, chalk, charcoal and pigment on plaster, 279x 426 cm, “Atelier dei Principi” a Palazzo Barlotta, Palermo, exhibithion Macerie

Macerie(breve delirio lucido in presa diretta dal cervello al monitor, 15 novembre 2012, sera)

Macerie.Fisiche, simboliche, mnemoniche, emozionali…Tanti tipi di macerie.Gli edifici crollano, lentamente o di colpo, per incuria, disastri, guerre, cataclismi, entropia… L’entropia vince su tutto. Sempre.Quasi sempre.Noi siamo macerie, saremo macerie. Ci nutriamo di macerie, viviamo di macerie, costruiamo sulle macerie altrui. Macerare…Gli oggetti si fanno maceria. I corpi si fanno maceria.Maceria… Materia…Anche il ricordo, spesso, si fa maceria. Le mura crollano, vengono giù, la materia della maceria... Il ricordo svanisce, al tempoche la parola non lo supporta più, non lo fissa e lo perpetua. Nomi, volti, storie, facce, identità, scompaiono poco a poco, fi-niscono solo per far numero, uno dopo l’altro. Numeri. Macerie della storia.Le emozioni sbiadiscono come acquerelli al sole, piccole storie inghiottite dal nulla, fagocitate dalla storia. La storia uccide lestorie. Quelle piccole. A volte ne salva qualcuna. A volte.Macerie dal passato, del passato, che ci parlano, o forse no. Stare ad ascoltare…Ascoltare cosa? Forse che tutti possiamo udire le stesse note, comprendere le stesse storie, leggere le stesse parole allo stessomodo?L’immagine. Il visibile. L’immanente. L’immagine resta. Forse. Per un po’. Forse solo per un po’. Ma non sarà mai la stessa. Maiuguale a se stessa.Traccia. Come la bava di una lumaca, traslucida.Chi è quel tizio che ti guarda dalla foto? Non lo so. Esiste. O forse no. Credo sia esistito. Credo sia morto. O lo sarà.Transitorio.

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(un)memory #246 - family2013, olio e acrilico su tela di juta, 200 x 150 cm2013, oil and acrylic on canvas, 200 x 150 cm

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(un)memory #264 - the dolls2013, olio su tela di lino, 240 x 200 cm2013, oil on linen, 240 x 200 cm

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(un)memory #044 - portrait of unknown girl2011, olio su tela, 40 x 30 cm2011, oil on canvas, 40 x 30 cm

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(un)memory #105 - portrait of unknown man2011, olio su tela, 40 x 30 cm2011, oil on canvas, 40 x 30 cm

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(un)memory #073 - soldier2011 - olio, acrilico e collage su tela - 240 x 200 cm2011 - oil, acrylic and collage on canvas - 240 x 200 cm

Un soldato, uno di tanti, da una vecchia anonima foto proveniente da una bancarella di un mercatinodelle pulci. Il retro della foto, incollata a rovescio sulla tela sul viso della figura, non ci dice niente di piùsulla sua identità, solo una serie di numeri e appunti apparentemente incomprensibili.Un'altra storia dimenticata...

A soldier, one of many, from an old anonymous photo from a stall of a flea market. The back of the photo,pasted on the canvas, on the face of the figure, it says nothing more about his identity, just a series ofseemingly incomprehensible numbers and notes.Just another forgotten history...

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(un)memory #026 - soldiers2011, olio e acrilico su tela, 100 x 70 cm2011, oil and acrylic on canvas, 100 x 70 cm

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(un)memory #081 - Capitol Hill group photo2010, olio e acrilico su tela, 170 x 290 cm2010, oil and acrylic on canvas, 170 x 290 cm

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(un)memory #067 - three girls2010, olio e acrilico su tela, 200 x 150 cm2010, oil and acrylic on canvas, 200 x 150 cm

Da una vecchia foto in bianconero, da un mercatino delle pulci, tre ragazze in posa.Chi? Dove? Quando? Cosa? Come? Perchè?Forse non lo sapremo mai. Forse non è più così importante. Importante per chi?Un attimo, bloccato e conservato (forse) in eterno, ma di cui sbiadisce la memoria, il senso.Resta l'immagine. Frammenti di piccole storie individuali ormai perduti nei meandri della storiacollettiva...

From an old black and white photograph, from a flea market, three girls posing.Who? Where? When? What? How? Why?Perhaps we'll never know. Perhaps it isn't more so important. Important for whom?A moment, frozen and stored (perhaps) forever, but whose memory and meaning fades. It re-mains the image.Fragments of small individual stories that become lost in the meanders of the collective history...

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(un)memory #052 - woman and snow2011, olio e acrilico su tela, 70 x 50 cm2011, oil and acrylic on canvas, 70 x 50 cm

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(un)memory #033 - women and children2011, olio e acrilico su tela, 30 x 20 cm2011, oil and acrylic on canvas, 30 x 20 cm

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(un)memory #006 - sea2009, olio e acrilico su tela, 90 x 90 cm2009, oil and acrylic on canvas, 90 x 90 cm

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(un)memory #005 - city2009, olio e acrilico su tela, 100 x 100 cm2009, oil and acrylic on canvas, 100 x 100 cm

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L'opera è una riflessione sul territorio e l'identità siciliana, riconoscibilità e finzione deiluoghi, realtà e fantasia, preconcetti e stereotipi, utilizzando come materiale imma-gini e musica tratte dal film di Pietro Germi Sedotta e abbandonata (1964).Nel video, scene del film sono montate e rimescolate in maniera da creare nuovepossibilità di lettura, nuove storie possibili da decifrare, senza che però si pervengaad un'univoca, corretta, interpretazione.Il video è proiettato in loop sopra una tela su cui è dipinto un fotogramma del video;la proiezione illumina e al contempo disturba la lettura del dipinto, ed è disturbatada esso.Tutto è possibile, niente è come sembra.

The work is a reflection on the sicilian territory and identity, on the recognition andfiction of the sites, reality and fantasy, preconceptions and stereotypes, using imagesand music from the film by Pietro Germi Sedotta e abbandonata (Seduced andAbandoned, 1964) as material of work.In the video, scenes of the film are mounted and reshuffled so as to create new rea-dings, new possible stories to decipher, but is not possible achieved an unambiguous,correct interpretation.The video loop is projected on a canvas on which is painted a frame from the video;the projection light and at the same time disturbs the reading of the painting, and isdisturbed by it.Anything is possible, nothing is as it seems.

something (un)really happened in a quiet sicilian village

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something (un)really happened in a quiet sicilian village2009, installazione video-pittorica site-specific, dimensioni ambiente, olio e acrilico su tela 70 x 120 cm, loop video 2’ 50”mostra Dedart – arte per la libertà, Museo Civico di Caltabellotta2009, installation of video and painting, ambient dimensions, oil and acrilic on canvas 70 x 120 cm - loop video 2'50"exhibition Dedart – arte per la libertà, Civic Museum of Caltabellotta

il video è visibile in internet all’indirizzo http://vimeo.com/14665484the video can be viewed on the web at http://vimeo.com/14665484

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Amorevole ricordo e analisi di usi e costumi locali sono le immagini delle lapidi ormaidimenticate del cimitero comunale.Emilia Valenza(dal testo per DISOPRA / DISOTTO. Alcamo e dintorni, catalogo del workshop direttoda Olivo Barbieri, novembre 2008)

Loving memory and analysis of local traditions and customs are the images of thelong-forgotten gravestones of the cemetery of the town.Emilia Valenza(from the text for DISOPRA / DISOTTO. Alcamo e dintorni (ABOVE / BELOW Alcamoand surroundings), catalog of the workshop directed by Olivo Barbieri, November2008)

I cari avanzi

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foto dalla serie I cari avanzi, 2008photos from series I cari avanzi (the dear remains), 2008

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“È nell’anonimato del nonluogo che si prova in solitudine la comunanza dei destiniumani.”Marc Augé, Nonluoghi. Introduzione a un'antropologia della surmodernità, 1993,Eleuthera

“The community of human destinies is experienced in the anonymity of non-place,and in solitude.”Marc Augé, Non-places: Introduction to an Anthropology of Supermodernity, 1995,Verso Books

nonluoghi| non-places

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CDG #0012009, olio e acrilico su tela, 120 x 70 cm2009, oil and acrylic on canvas, 120 x 70 cm

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under London #0012010, olio e acrilico su tela, 70 x 100 cm2010, oil and acrylic on canvas, 70 x 100 cm

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Bajo Valencia. Bailén2007, olio e acrilico su tela, 81 x 116 cm2007, oil and acrylic on canvas, 81 x 116 cm

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Bajo Valencia. Angel Guimera�2007, C-print su kapamount, 42,5 x 75 cm2007, C-print mounted on kapamount, 42,5 x 75 cm

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Bajo Valencia. Xativa2007, C-print su kapamount, 42,5 x 75 cm2007, C-print mounted on kapamount, 42,5 x 75 cm

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La notte tra la domenica del 14 e il lunedì del 15 gennaio del 1968 fu una data tra-gica, che non si cancellerà mai dalla mente di centinaia di migliaia di siciliani: quellanotte una scossa sismica del nono grado della scala Mercalli colpì violentemente laValle del Belìce ed i suoi abitanti, lasciando dietro di sè distruzione e morte. Oggi, a decenni di distanza da quel terribile evento, ne sono ancora visibili le cica-trici: paesi fantasma dove regna il silenzio, case abitate dal vento e dagli animali,baracche che raccontano del dolore e dei disagi degli sfollati, ed una grandeopera d'arte che, come un sudario, copre il cadavere di un paese.I paesi sono stati ricostruiti, alcuni a distanza dai ruderi, ma spesso oggi anch’essi nonsono meno desolati delle rovine.E come, in un certo senso, a volte ci si affeziona alle proprie cicatrici e le si mostra atestimonianza delle proprie vicende, così anch'io, con le mie opere, mostro proprioqueste cicatrici, per non dimenticare un pezzo di storia recente di tanti siciliani.

The night between Sunday 14 and Monday 15 January 1968 was a tragic date,which do not ever erase from the minds of hundreds of thousands of Sicilians: thatnight, an earthquake of ninth degree on the Mercalli scale slammed the Belìce Valleyand its inhabitants, leaving behind death and destruction.Today, decades away from that terrible event, the scars are still visible: ghost townswhere silence reigns, houses inhabited by wind and animals, huts that tell of the painand hardships of the displaced, and a great work of art that, like a shroud coveringthe body of a country.The towns have been rebuilt, some at a distance from the ruins, but too often todaythey are no less desolated than the ruins.And how, in a sense, sometimes people attach to their scars and shows you a testi-mony of their own experience, so I, with my works, show exactly these scars, for notto forget a piece of recent history many Sicilians.

da un terremoto| from an earthquake

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Interno a Gibellina2008, olio e acrilico su tela, 150 x 210 cm2008, oil and acrylic on canvas, 150 x 210 cm

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Interno a Gibellina2008, olio e acrilico su tela, 70 x 100 cm2008, oil and acrylic on canvas, 70 x 100 cm

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Interno a Poggioreale2006, olio e acrilico su tela, 80 x 120 cm2006, oil and acrylic on canvas, 80 x 120 cm

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foto dalla serie Belice 2006:photos from series Belice 2006:Poggioreale, SalaparutaGibellina, Santa MargheritaMontevago, Menfi

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foto dalla serie Belice 2008:photos from series Belice 2008:Poggioreale, SalaparutaGibellina, Santa MargheritaMontevago, Menfi