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VERTICAL 80 WAY RECORD SWOOPING FELIX DUBAI FREEFALL IL MENSILE DEI PARACADUTISTI GENNAIO 2012 N° 0 € 1,50 CASA ED. MONDADORI Gennaio 2012 1,50 WWW.VERTICAL.IT

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vertical is a magazine for enthusiasts of parachuting

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Gennaio 2012

€ 1,50WWW.VERTICAL.IT

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VERTICAL Eventi.......................................4 Leonardo...................................... 6 Para-cadutisti.................................. 8 Risate ad alta quota.............................. 10 Campionati italiani........................................ 12 La scelta della vela............................................. 14 Il brivido di volare....................................................... 18 Felix e il suo record.............................................................. 21 80 way record...............................................................................31

Dubai..................................................................................................46 Swooping..................................................................................................... 59 Tunnel................................................................................................................. 65

La Folgore................................................................................................................. 72 Pericolo in volo.............................................................................................................. 76

Punti di lancio.................................................................................................................. 82 New distance record......................................................................................................... 85

Regole ENAC...............................................................................................................86Attrezzature..................................................................................................88

Foto amatoriali........................................................................90Recensioni.........................94

SOMMARIO

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VERTICAL

Vertical è una rivista creata per ap-passionati di paracadutismo. In Italia non esistevano giornali specializzati sull’argomento, di conseguenza abbia-mo ideato un mensile in grado di sod-disfare diverse curiosità.In questo progetto editoriale si cerca di dare spazio non solo ai professio-nisti di questa disciplina ma anche a semplici curiosi e tutti coloro che pra-ticano questo spot estremo solo come divertimento o hobbie.Abbiamo creato una struttura gene-rale da mantenere in ogni numero, con sezioni differenti che vanno dalle prin-cipali nozioni tecniche, sempre utili, a sezioni più spensierate e leggere.É una testata che vuole dare spazio ai propri lettori i quali possono vedere le proprie foto pubblicate sulla rivista in una sezione apposita.

I DIRETTORI: Riccardo D’AmaroRiccardo Menoncin Federica Piccolo

EDITORIALE

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DUBAI Campionati del Mondo di Paracadutismodal 29 Novembre al 10 Dicembre 2012

CANOPY PILOTING 2011 Coppa del Mondo e Campionato Europeo.Klatovy, Repubblica Ceca dal 22 al 27 Agosto

DUBAI 2012 10/07 al 14/07mondiali di tutte le specialità paracadutismo

SKYDIVE THIENEBoogie di Fine Anno Lun, 26/12/2011 - Dom, 01/01/2012 7gg di attività continuata FL 150 - 4.500m

NZ NATIONAL SKYDIVING CHAMPS 20122012-02-03 to 2012-02-0672 Green Road Parakai, Auckland New Zealand

AFP GRAD SPECIAL AT PARACLETE Monday, February 20, 2012 - Tuesday, February 21, 2012

AFP GRAD SPECIAL AT PARACLETE XP Thursday, February 23, 2012 - Friday, February 24, 2012

SAFETY DAY 6pm in the Sky LoungeFriday, March 16, 2012OPENING DAY CALIFORNIA!!!

LET'S GO...EVENTI I TUOI PROSSIMI PROGRAMMI

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INSTRUCTOR MEETINGAt the end of the jumping daySaturday, April 21, 2012May 2012

MEMORIAL DAY BOOGIEMay 26, 2012 - May 28, 2012June 2012

VERTICAL WORLD RECORD LAST CHANCE Qualifier & CampFriday, June 08, 2012 - Sunday, June 10, 2012

FREEDOM FEST AMERICAN Wednesday, July 04, 2012 - Sunday, July 08, 2012

13TH ANNUAL FREEFLY MONEY MEETSaturday, July 07, 2012 - Sunday, July 08, 2012

RHYTHM 8-WAY SKILLS CAMPFriday, July 13, 2012 - Sunday, July 15, 2012

SUMMERFESTThe best Boogie of the summer!Saturday, July 28, 2012 - Sunday, August 05, 2012

VERTICAL WORLD RECORD ATTEMPTSWednesday, August 01, 2012 - Saturday, August 04, 2012

MMI: RW InvitationalsSaturday, August 18, 2012 - Sunday, August 19, 2012

SWOOP CLUBSunday, August 26, 2012Monday, Auust 28, 2012

MEMORIAL WEEKEND & RAINBOW BOOGIESaturday, September 01, 2012

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Ogni grande idea si rifà ai grandi geni del passato. Da Vinci fù il precursore del paracadute.

SEGUACIDI LEONARDO

Articolo di Federica PiccoloFoto di: Francois Serau

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L’ atterraggio perfetto ed impeccabile ef-fettuato dal paracadutista Olivier Vietti-Teppa (36 anni) non sarebbe nulla al di fuori dal comune, se solo si trattasse un norma-le paracadute.Ha planato nel vuoto con un paracadute a forma triangolare, il cui progetto era stato ideato niente meno che da Leonardo da Vinci tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500.Anche questa volta il genio fiorentino aveva avuto una giusta intuizione: il mezzo ha pla-nato perfettamente.Il lancio, effettuato all’ aereoporto militare di Payerne (Svizzera), il 28 aprile 2008 è stato un grande successo.Il paracadute è stato costruito seguendo le indicazioni che Leonardo da Vinci scrisse in un testo nel 1485, ma il suo paracadute a forma di piramide è stato realizzato con materiali moderni É formato da quattro triangoli di sette metri per lato in tela da paracadute. La base della piramide è stata realizzata con un quadrato di tessuto per

zanzariere che permette alla vela di dispie-garsi, eliminando il telaio rigido previsto da Leonardo. L’inconveniente di questo paracadute è che è impossibile dirigerlo e manovrarlo. Si scende seguendo il vento.In pratica un vero e proprio uomo volante.

• img. 01 Modellino del prototipo

di Leonardo da Vinci

• img. 02 Sequenza del lancio

effettuato in Svizzera da Olivier

OLIVERSI LANCIA CON IL PROTOTIPOSTUDIATO DAL GENIO

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LAURA RAMPINIE IL SUO SOGNO DI VOLARE

• img. 01 Laura Rampini

• img. 02 Laura sulla sedia a rotelle nel posto in cui l’abbiamo incontrata

La vita di Laura sta-va quasi per essere abbattuta quando quattordici anni fa un incidente la ri-dusse sulla sedia a rotelle. Lei, abituata alla vita da balleri-na, non ha perso la sua determinazione,

anzi, dice:” Mi ha resa più forte”, e l’ha spin-ta a superare i limiti di ogni essere umano, e finalmente di realizzare il suo più grande sogno, il volo. Dopo numerosi viaggi in tan-dem, ora Laura scende da sola, un primato mondiale per una persona con il suo stesso handicap.Alla fine di ogni lancio, la sedia a rotelle l’attende lì, a terra, esortandola a pen-sare che “nulla è impossibile. L’importante è mettersi in gioco. E non solo nel paracaduti-smo, ma nelle varie situazioni della vita”.“E’ necessario uscire dalle mura domesti-che”, conferma ancora la primatista. “La di-

sabilità si può vivere a 360 gradi, perché non deve invalidare la dignità”.Un messaggio che vuole trasmettere al mag-gior numero di persone possibile. Lo fa con “Liber-HAND-o”, associazione di cui è presi-dente e che promuove l’integrazione tra abili e disabili attraverso attività sportive, ricrea-tive e formative.“Vogliamo far capire che il volo non è uno sport pericoloso, se si rispettano le regole”, afferma la paracadutista. “Volare vuol dire divertimento”.Cosa pensa quando sente le parola “aria”?“Mi viene in mente la libertà”.L’aria, però, fa anche da attrito. Una sfida per lei, che si impegna ad abbattere le barriere.“Quando volo non penso ad una sfida, ma ad un sogno diventato realtà. E poi l’aria mi ab-braccia, mi aiuta a volare”.Nella sua ottica di libertà, come giudica la se-dia a rotelle?“E’ indispensabile per il completamento di chi non può muoversi. Ne è parte integrante.

Articolo di Federica PiccoloFoto di: Giulio Oppini

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• img. 04 Laura si lancia con il suo istruttore di free fly.

Io ne ho sempre bisogno, è come se fosse il mio paio di gambe con cui spostarmi”.Lei può vedere le persone da due punti di vi-sta: dall’alto, quando vola, e da seduta, quan-do sta sulla sedia a rotelle. Che giudizio ne può trarre, anche in merito al loro modo di concepire la disabilità?“Negli anni ho notato un’apertura mentale da parte della gente, c’è stato un avvicinamento tra disabili e non.Prima dell’incidente ero normodotata, e pos-so vedere le differenze tra le due condizioni.A volte, di fronte ad un disabile ci si sente a disagio, ma non per la sua diversità, anche perché il mondo è fatto di numerose differen-ze che non sta a noi giudicare.Il disagio viene piuttosto dal fatto che si ha paura di approcciarsi in maniera sbagliata con la persona disabile. Se però questa per-sona viene incontro a chi è normodotato, met-tendolo a proprio agio, allora si sistema tutto.

Rispetto al passato, le barriere morali si sono molto attenuate; disabili e normodotati si sono tesi vicendevolmente la mano; si ha im-parato a coesistere.D’altronde non esiste il mondo di chi è disabi-le e di chi non lo è; il mondo è unico per tutti”.Lanciarsi da sola: è un traguardo o l’inizio di nuove idee?E’ senza dubbio l’inizio: questo sogno mi por-ta a vedere tanti altri progetti.Inizierò un giro nei centri di riabilitazione nel-le unità spinali.Spero di collaborare anche con altre asso-ciazioni, per mostrare la validità dello sport come riabilitazione fisica e psicologica.Il sussurro fatto da ciascuno di noi può di-ventare un grido, capace di attirare a livello nazionale l’attenzione sulle nostre attività”.

• img. 03La sportiva mentre attende di lanciarsi.

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Se credete che la pazzia dell’uomo in terra sia arrivata a livelli insuperabili, quella nei cieli sembra non fermarsi: Felix costruisce un progetto insieme al team aerospaziale e al grande sponsor RedBull per oltrepassare il muro del suono in free-fall.

IN ALTA QUOTARISATEEpisodi da raccontare

Mosca (Adnkronos).Il 20 Luglio due imprendi-tori russi hanno realizza-to un video di un povero asino volante, tutto per invogliare i bagnanti a fare un giro con il para-cadute.Il povero animale è stato legato a un paracadute collegato a un motosca-fo e costratto a volare per quasi mezz’ora su una spiaggia del Mare di Azov, nella Russia meri-dionale.L’asinella è stata salvata, grazie ai numerosi ani-malisti e non che hanno trovato l’impresa un vero scempio, si trova in un santuario per asini trau-matizzati in Romania, dove trascorrerà il resto della sua vita.

ARIA VS NONNALa nonna Bianca alla ricerca del brivido

A 84 anni la signora Bianca ha espresso il desiderio di lanciarsi con il paracadute e vivere il brivido di volare. I ragazzi del tandem sono molto divertiti dall’espe-rienza di accompagnarla e ridono di continuo. Tutto allegro se non fosse che la nonna Bianca, entusia-smata per il lancio tiene la bocca costantemente aperta e ad un tratto qual-cosa le vola via dalla boc-ca lasciandola allibita.È la dentiera che si sgancia per la forte pressione dell’a-ria volando sola nel cielo.La dimensione ironica sale ad un livello espo-nenziale tanto che per i ragazzi del tandem sarà difficile atterrare, perchè piegati dalle troppe risate.

ASINO VOLA?Non solo uomini

Silvia Delcato Luca Sivoli

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Anche alcuni cani privi-legiati provano le brez-za di volare; sono i cani del servizio militare che affrontano l’eperienza del vuoto, ognuno con reazioni differenti ma sempre innoque e men-talmente ragionate come sa fare un vero cane po-liziotto. Il paramilitare si lancia con il paracadute sulla schiena e il cane sulla pancia, legato in una imbragatura partico-lare che consente all’uo-mo di controllare il pro-prio compagno a quattro zampe.

iPhonelancio senza paracadute

L’iPhone di Jarrod McKinney, paracadutista dilettante del Minnesota ha superato un incredibile test di resistenza, dopo essere caduto da un altezza di 13.500 piedi, circa 4.100 metri, lo smartphone della Mela si è schiantato sul tetto di un edificio a due

piani. I due pannelli in vetro speciale, che ricoprono lo schermo e anche la parte po-steriore di iPhone 4, sono an-dati completamente distrutti ma iPhone 4 è ancora in gra-do di effettuare e ricevere chiamate. McKinney aveva fretta di tuffarsi nel vuoto e

si è accorto di non aver chiu-so la zip della tasca dei pan-taloni speciali da lancio solo dopo aver toccato il suolo. Quando con i suoi compagni di lancio è riuscito a rintrac-ciare l’iPhone 4, lo stupore ha contagiato l’intero gruppo di amici quando per scherzo l’istruttore di paracadutismo ha provato ad effettuare una chiamata al numero del distratto McKinney. Prima la sorpresa: dall’altro capo della chiamata un telefono suonava, poi le risate e lo scoppio di euforia dell’inte-ro gruppo di lancio: l’iPhone 4 di McKinney suonava e vi-brava quasi come se nulla fosse successo.

CANI FEDELIPer missioni militari i soldati paracadutisti si esercitano con i lanci insieme ai loro cani

VOLO INCANOTTOA fine giornata si trova sempre qualche alternativa al classico lancio.

Quando la lunga giornata tra lanci singoli, tandem e gare sta per finire, e i fanatici del lancio non rie-scono a smettere, c’è sempre qualcuno che trova il modo per divertirsi ancora.Questi ragazzi per esempio si sono improvvisati un giro in canotto senza remi. Stabilizzati da due compagni hanno fatto un minuto di caduta libera comodamente seduti a ridere della loro fesseria.

Silvia Delcato

Francesca Minardi

Silvia Delcato

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Paolo Campione mondiale a squadre uscen-te. Buon sangue non mente! Contemporanea-mente si è tenuta la prova di FPA a cui hanno partecipato 5 squadre. Le riprese sono state effettuate da terra non essendoci video ope-ratori con esperienza per operare al seguito della squadra. Al termine di 8 manche la BK 150° (Black Kite) con 51 punti ha vinto il cam-pionato seguita da BK Rosso con 32 punti e

BK Bianco con 26 punti. Il fatto che tutte le squadre avessero la medesima sigla BK è do-vuto al fatto che gli atleti provengono tutti da uno stesso centro: Pordenone. Era presente in una squadra anche un super competitore della disciplina: Tanda Piero più volte cam-pione europeo e vice campione del Mondo di specialità. Abbiamo inoltre un nuovo giu-dice di specialità nella persona di Rotondo

Fano 2 - 4 Settembre 2011. Anche questo anno si è svolto il Campionato Italiano con i suoi pro e contro. Il centro di paracadutismo di Fano ha, come sua tradizione, ben supportato la logistica della competizione grazie anche alle nuove strutture di cui si è dotato ed il va-lido apporto tecnico di Livio Piccolo, Diego Villa (Direttore di Gara) e Roberto Mascio. Il meteo è stato favorevole permettendoci di completare le prove nei tempi stabiliti. Un particolare ringraziamento a Castelli Germa-no che con la telecamera gentilmente fornita-

ci dal Centro Sportivo CC ci ha permesso di giudicare i lanci di stile e FPA. La prima prova è stata quella dello Stile a cui hanno parteci-pato 9 competitori tra cui un’atleta del CSE. Il livello non è stato eccelso ma, tenendo conto della presenza di giovani competitori oltre che “anziani”, lo si può accettare. Nes-sun competitore del CS CC causa problemi “tecnici”. La prova è stata vinta dal sempre valido Squadrone Giorgio seguito da Gullot-ti Francesco ed al terzo posto una new entry, anche se blasonata, Filippini Fabio figlio di

Campionati ItalianiDiscipline Classiche e FPA

• img. 01 La squadra italiana

Articolo di Giuseppe ContiniFoto di: Simone Relli

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Silvio, già giudice di FS, che ha ottenuto un alto punteggio di valutazione. Nei giorni 3 e 4 Settembre si è svolta la prova di Precisione in Atterraggio a Squadre ed Individuale ed è qui che abbiamo le note dolenti: poche squadre, solo 4: due del CSE, una del CS CC e la Scuo-la Nazionale e solo tre partecipanti del gentil sesso per cui il titolo femminile di precisione e combinata non è stato assegnato per man-canza del numero minimo di squadre in gara. Causa della defezione, molto probabilmente, i costi troppo elevati sia per iscrizioni all’Ae-CI che per iscrizioni alla competizione. Al termine dei lanci di squadra la prova è stata

vinta dal CS CCSkyMik.it ccon 44 cm seguita dal CSE 1 con 46 cm e d il CSE 2 con 57 cm. La prova di Precisione Individuale è stata vinta dopo 10 manche, da Cidale Manuel del CS CC con 10 cm seguito da Gullotti Francesco con 11 e Filippini Paolo con 17 cm entrambi del CSE.La Combinata ha visto vincitore Gullotti Fran-cesco seguito da Filippini Fabio e Squadrone Giorgio. Un vivo ringraziamento và, come già detto, agli organizzatori sperando che il pros-simo anno la competizio- ne si possa svolge-re con un numero maggiore di competitori, in particolar modo non militari, per ridare vitali-tà e stimoli a queste discipline.

• img. 02 Atterraggio pèerfetto di Cidale Manuel

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Meglio ripassare sempre e non andare per sentito dire.Scott ci racconta in termini esplicativi e basilari la scelta della vela.

LA SCELTA DELLAVELARIPASSI UTILI

“Che vela dovrei acquistare?” Chiunque ab-bia fatto più di qualche salto alla fine si è posto questa domanda. Quasi ogni paraca-dutista passa attraverso vele di differente dimensione fino a raggiungere quella minore possibile; questo avviene nella grande mag-gioranza dei casi. Quando ponete questa domanda, è importante ottenere la risposta giusta e se qualcuno la fa a voi, è importante dare i giusti consigli.Oggi la maggior parte di noi vola con vele molto più piccole di quanto non si facesse dieci anni fa e l’idea che “più piccola è me-glio” è diventata molto popolare. Sfortuna-tamente, molte persone scelgono una vela piccola per ragioni sbagliate, ed alla fine si rammaricano della loro decisione. Imparare pochi aspetti riguardo alle dimensioni delle vele, e sfatare alcune comuni leggende, può aiutare ad evitare questi errori.E’ difficile parlare della dimensione delle vele senza usare termini quali: “carico alare” e “peso d’uscita”. Il peso d’uscita è il peso del corpo più quello dei vestiti, del materiale, del casco, e di tutto ciò che si indossa quando si esce dall’aereo. Questo è un aumento di peso che la vela deve sopportare; generalmente il peso di uscita è composto dal peso del para-cadutista più 10-12 Kg.In questo articolo si parlerà di peso riferen-dosi esclusivamente al peso d’uscita.Il carico alare è pari al rapporto tra peso d’uscita in libbre e superficie della velatura in piedi quadrati. Per esempio se Joe pesa 180 libbre e vola con un 180 piedi quadrati si otterrà un carico alare di 1 libbra per piede quadrato. Se qualcuno sottodimensionasse la sua vela con un 120, il carico sarebbe pari a 1.5 libbre per piede quadrato (180/120=1.5).

Di Scott Miller

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Alti carichi alari aumentano la velocità della vela. si avrà una velocità di avanzamento e verticale maggiori sotto un 120 che non con un 180. Il 120 potrebbe penetrare in maniera più efficace nei venti più forti ma non avere un corretto sostentamento coi venti leggeri o volando a favore di vento.Una vela piccola vira più velocemente e perde più quota durante l’esecuzione della virata. Si avrà meno tempo per reagire se qualcosa andasse storto. Questo tipo di vela ha uno swoop più lungo ma scegliere il tempo per una corretta planata potrebbe essere più difficile e gli errori molto più dolorosi.Le vele di differenti dimensioni non volano nello stesso modo anche se sono soggette allo stesso carico alare. Una ragione è perché tutte le vele volano attraverso la stessa ariaPer giunta una vela piccola ha, di solito, un fascio funicolare più corto che la fanno rea-gire più velocemente ai comandi rispetto ad una vela grande avente lo stesso fattore di carico. Di conseguenza si troverà un 135 mol-to più reattivo ed anche meno indulgente.Questi aspetti possono aumentare o diminu-ire se passate da un produttore all’altro. Per esempio, le vele a porosità zero veleggiano

e planano meglio che una vela composta da materiale a bassa porosità F-111. Potrete va-lutare anche il fatto che il rateo di discesa di una vela a porosità zero è più lento ed è più facile atterrare. Questo però potrebbe non essere vero se si confrontano due vele di dif-ferente tessuto e la vela a porosità zero è più piccola di più di 20 piedi quadrati.Per aiutare i clienti a scegliere la vela adatta, le case produttrici pubblicano le tabelle con i carichi alari consentiti per le velature che loro costruiscono. Sfortunatamente queste racco-mandazioni sono spesso fraintese ed alla fine le vele sono usate non correttamente.Il dato più significativo è il massimo peso d’u-scita. Supponete che questo valore sia, per una certa vela, pari a 144 libbre; se una per-sona che con questa vela pesa 144 libbre o di meno, la vela si comporterà secondo i criteri di progettazione. Se qualcuno di più pesante salta con quella vela, questa sarà più veloce e potrebbe non veleggiare bene in tutte le situa-zioni né atterrare in maniera corretta.Troppa gente ignora la parola “massimo” quando guarda il dato relativo al massimo

TEST SULLA VELACONTROLPESO D’USCITA RP CARICO ALARE

CONSULTAZIONETABELLACALCOLO GENERALE

PESO CORPOREO

44 KG

56 KG

60 KG

68 KG

76 KG

80 KG

88 KG

92 KG

96 KG

100 KG

PESO APPLICATO (PC+10)

54 KG

66 KG

70 KG

78 KG

86 KG

90 KG

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102 KG

106 KG

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SUPERFICIE MINIMA per n lanci

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peso d’uscita e crede che sia solo il peso con-sigliato. Qualcuno potrebbe anche dirvi che siete sotto dimensionati se pesaste meno del massimo peso d’uscita. Tecnicamente una vela può essere solo sovraccaricata se il costruttore specificasse un minimo peso d’uscita. Se una vela ha un massimo peso d’uscita di 190 libbre, ma non un minimo peso d’uscita specificato, non c’è ragione per cui una persona di 130 libbre non possa saltarci. Infatti, un principiante, si trova a proprio agio utilizzando una vela molto grossa e dunque avendo un peso molto minore del massimo peso d’uscita.Se decidete di essere pronti per una vela più piccola, provatela prima di acquistarla. Pro-babilmente non comprereste una macchina senza averla guidata, o una casa senza averla vista, quindi perché prendere una vela senza averci mai saltato?Quando provate una vela più piccola è me-glio scendere di una misura alla volta, facen-do parecchi salti con ciascuna misura prima di scendere a quella inferiore. Se una vela vi dà buone sensazioni, e siete soddisfatti delle

sue prestazioni, chiedetevi se realmente ne volete una più piccola.Provando una vela veloce potreste avere dei problemi in atterraggio, non essere in grado di arrivare vicino al vostro obbiettivo, o sem-plicemente non sentirvi a vostro agio sotto quella vela, che è, sicuramente, troppo piccola per voi. Tornate ad una vela di taglia maggiore che sarà più facile da maneggiare e meno ri-schiosa, ma soprattutto vi aiuterà ad acquisire capacità più elevate in un tempo più lungo.Se non avete assolutamente possibilità di provare una vela prima di comprarne una, al-lora siate cauti; scegliete una dimensione che sia vicina a quella con cui state saltando. Alla fine potrebbe risultare più grande di quello che desiderate, ma è di gran lunga meglio che farsi del male con una vela troppo piccola. Ricorda-te inoltre, di non acquistare la sacca prima di aver scelto il principale; farlo comporterebbe una forte limitazione alla vostra scelta.

(Scott Miller è un istruttore AFF e tandem, nonché vide-oman. Ha passato la scorsa estate a testare vele per la Performance Designs)

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18 • img. 01 panoramica sul mondo visto dall’alto

Il paracadutismo oggi non è più una disciplina solo militare o per supermen drogati d’adrenalina.L’insostenibile leggerezza dell’essere uma-no…il corpo dell’uomo che ancora inevita-bilmente è destinato a cadere con folle e fantastica velocità, attratto verso la Madre Terra, nell’impossibilità di trattenersi leggero nell’aria e nel cielo.Questo è “paracadutismo” Lanci Tandem: ogni persona di questo pianeta può sentire come il suo corpo, nello stesso momento in cui per colpa della sua massa è attratto ver-so la Terra, sembri tuttavia essere leggero e sospeso nel cielo grazie alla “caduta libera”.Chi si trova ad affrontare per la prima volta un lancio con il paracadute è sottoposto indub-biamente ad uno stress non trascurabile.Spesso nelle notti precedenti al primo lancio non si dorme molto, ne bene, proprio perché

si comincia già a sentire l’ansia e lo stress, si arriva in aeroporto già consumati dall’attesa.Il momento forse più difficile è decidere di buttarsi dall’aereo.

L’aria che sferza il volto come andando in moto a 200 km/h, il carico di tensione prima del salto dall’aereo e l’eccitazione al momento del sal-to; la sensazione di infinito che si ha intorno quando si vola e l’ansia per l’apertura del para-cadute; sono solo alcune delle sensazioni che si possono provare saltando da un aereo.Il paracadutismo è diventato uno sport come tanti altri, che sta avendo un’espansione sem-pre più vasta, grazie alla oramai raggiunta si-curezza, garantita da insegnamenti e sistemi d’emergenza tecnologici collaudatissimi che danno ampia affidabilità per la salvaguardia della propria vita.

LIBERTA

VOLAREè UN BRIVIDODI

Volammo davvero sopra le case, oltre i cancelli, gli orti, le strade, poi scivolammo tra valli fiorite dove all’ulivo si abbraccia la vite.Fabrizio De Andrè “il sogno di maria”

Articolo di Emanuele Sivoli

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• img. 024 paracadutisti esperti

creano una composizione

Perché, in sostanza, è questo ciò che più met-te paura a chi non conosce da vicino questa disciplina o vi si avvicina per la prima volta.Sebbene fisicamente è indiscutibile che il corpo precipiti verso il suolo inesorabilmen-te, esso, nell’arco di tempo che intercorre dal distacco dall’aereo al momento dell’apertura del paracadute, è nella totale libertà di com-piere evoluzioni e traiettorie che, se non an-cora con linee quasi orizzontali, possono co-munque iniziare ad essere considerate come sempre più vicine al concetto di “volo libero” come Icaro lo aveva desiderato.L’evoluzione di questa disciplina, così intima-mente legata alla natura, negli ultimi anni, ha portato a progressi tecnici incredibili se para-gonati a soli pochi anni fa.C’è tuttavia la probabilità di incidenti legati all’attività del paracadutismo.Essa la si deve, comunque, considerare trami-te le statistiche; e da questa analisi risulterà come, rapportando il numero di praticanti con il numero di incidenti, il paracadutismo non primeggi assolutamente fra gli sport più ri-schiosi da praticare.

La caduta libera, la sensazione dell’aria che ci sostiene, l’adrenalina che in alcuni momenti percorre tutto il corpo, esercitano un’attrazio-ne incontrollabile per chi anche solo una volta si è avvicinato a questo sport.Presa consapevolezza della sicurezza che oggi il paracadutismo offre, il resto è emozio-ne totale e le emozioni comprendono anche, certamente, la paura, ma la paura non è nemi-ca del paracadutista.E se le paure esistono per poter essere control-late, molto probabilmente il paracadutismo è una disciplina che, se praticata in modo ragio-nevole e coscienzioso, consente una crescita mentale e caratteriale  di notevole importanza.Una volta atterrato è possibile provare nau-sea o addirittura svenire, ma non è nulla di preoccupante,la discesa a paracadute aperto, per chi non ci è abituato, con le sue oscillazio-ni può produrre un po’ di mal d’aria.Ma l’esperienza e la sensazione di quiete e di potenza che avrete provato, il mondo che avrete visto, saranno qualche cosa di magni-fico che vorrete sicuramente rifare, o che al massimo sarete contenti di poter raccontare.

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Felix BaumgartnerRECORDIN VISTA

1200 piedi Articolo di Federica Piccolo

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Felix Baumgartner è nato il 20 Aprile 1969 a Sali-sburgo, Austria.Sin da giovane ha avuto una straordinaria passio-ne per gli sport più estremi tra cui quello che lo ha reso famoso in tutto il mondo, il paracadutismo.Nel 1999 ha rivendicato il record mondiale per il tuffo dall’edificio più alto del mondo quando saltò dalle torri Petronas Kuala Lampur, in Malesia.Ma l’impresa che l’ha reso celebre è stata il lancio BASE effettuato a Rio De Janeiro dalla mano de-stra del Cristo Redentore, sempre nel ‘99.A Luglio del 2003 è diventato il primo uomo ad aver attraversato in caduta libera la Manica, in-dossando una speciale tuta in fibra di carbonio da lui ideata.Nel 2007 ha battuto il suo precedente record sal-tando dal’ edificio attualmente più alto al mondo il 101 Tower, a Taipei (1.669,95 piedi).Nel gennaio 2010 Baumgartner stava lavorando con un team di scienziati e il suo sponsor Red Bull per il record di sky-dive da 36 km di altezza.Quell anno ha annunciato la sua intenzione di superare i limiti dell’esplorazione spaziale, ten-tando di diventare la prima persona di sempre a infrangere il muro del suono a corpo libero. Que-sti erano le basi del Red Bull Stratos, il progetto dell’atleta austriaco. Il progetto è andato in fase di stallo quando Da-niel Hogan ha deciso di far causa alla Red Bull.Sosteneva infatti di possedere alcuni diritti del progetto e ha presentato una querela diversi milioni di dollari all’inizio del 2010 in un tribunale californiano.Recentemente l’azione legale è stata risolta completamente in quanto è stat respinta, il pro-getto torna ad essere operativo.

Se credete che la pazzia dell’uomo in terra sia arrivata a livelli insuperabili, quella nei cieli sembra non fermarsi: Felix costruisce un progetto insieme al team aerospaziale e al grande sponsor RedBull per oltrepassare il muro del suono in free-fall.

In caduta oltre il muro del suonomach1., 0Free-fall

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• img. 01 Felix con l’equipaggiamento addosso esegue dei test con il suo team, per il funzionamento delle attrezzature.

IL PROGETTOBaumgartner sarà protetto da una tuta spazia-le pressurizzata e tenterà di innalzarsi tramite una capsula trainata da un pallone ad elio fino ad un minimo di 120,000 piedi; si lancerà quindi in caduta libera per superare i Mach 1.0 (quando la velocità supera la condizione di Ma = 1 muro del suono) raggiungendo a una velocità di oltre 690 miglia all’ora (1.110,21 km/h), per poi atter-rare con l’ausilio del paracadute. Se la missione sarà completata con successo, verranno stabiliti quattro nuovi record mondiali e i dati raccolti a livello mondiale dagli scienziati potrebbero apri-re le porte per nuovi standard per la sicurezza spaziale e far crescere le possibilità di portare l’uomo a volare. Il progetto è stato presentato nell’affascinante atmosfera ricreata al quaran-tesimo piano di un edificio di New York, da Jo

seph Kittinger, il colonnello pensionato dell’A-eronautica Militare degli Stati Uniti che nel 1960 si lanciò in un salto stratosferico da 102,800 piedi (31,333 metri), aprendo le porte dell’esplorazione spaziale e decretando così il record da battere per Baumgartner.“Hanno cercato di infrangere il mio record per 50 anni e molti nel tentativo hanno perso la vita,” ha dichiarato Kittinger. “Penso però che con le nostre risorse, una squadra straordinaria, la dedizione di Red Bull e le eccezionali capacità di Felix Baumgartner, Red Bull Stratos sarà un successo!”.Joseph Kittenger, Felix Baumgart-ner il direttore medico di Red Bull Stratos, il Dr. Jonathan Clark, e il direttore tecnico Art Thomp-son, hanno introdotto la missione che si avvenga nel corso del 2010 in Nord America.

4 RECORD

STO PREPARANDODa SuperareINTERVISTA A:

Felix Baumgartner

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VERTICAL INTERVISTA A:Felix Baumgartner

Come ha fatto Red Bull Stratos ad evolversi?

"Avevo considerato l'idea di un salto dallo spazio un certo numero di volte, prima nel 2004, quando Ivan Trifonov mi parlò per una tale missione. Trifo-nov è un aeronauta che considerava un progetto simile da molti anni, ma si era diventato troppo vecchio per realizzare il suo sogno. Ho sentito parlare del concetto di nuovo da Per Lindstrand, un altro pilota di aerostati, che aveva lavorato con Richard Branson in un giro del mondo volo in mongol-fiera. I partner considerato facendo un tentativo di record di Joe Kittinger, ma in ultima analisi, ha deciso di non intraprendere un progetto così impor-tante in aggiunta ai loro altri progetti."

Poi ho incontrato Art Thompson, designer ed esperto di velivoli aerospa-ziali che erano stati coinvolti nel programma Stealth B2, ora incaricato di assemblare e coordinare il team, Red Bull e, ovviamente, è il driver princi-pale della missione.

Cosa pensi sarà il momento più critico di questa missione?

Che cosa abbiamo imparato da alta quota i voli in passato è che pratica-mente tutto ciò che fin dall'inizio del lancio fino al mio atterraggio sicuro sulla Terra può e sarà fondamentale. Ecco perché è così importante avere la forma perfetta di una squadra che posso contare. Ma, naturalmente, la na-tura critica di sopravvivenza in ambienti estremi è esattamente per questo che siamo intraprendere questa missione, in primo luogo. Siamo ansiosi di battere un record superando la velocità del suono, ma siamo anche ansiosi di affrontare le situazioni che possono essere affrontate dai futuri piloti e astronauti.

Detentore del record Joe Kittinger balzato da 102.800 pie-di nel 1960. Ora, mezzo secolo dopo, si andrà 18.000 piedi superiore - quanto grande sia questo passo, davvero?

E 'estremamente difficile aumentare la quota a causa della enorme com-plessità coinvolti nell'ambiente dello spazio vicino. In un primo momento, avevamo programmato di andare a 160.000 piedi, tuttavia, non si può sem-plicemente andare più in alto come si desidera. E 'una questione di fisica - siamo già un passo verso l'ignoto, ma almeno il nostro obiettivo di quota di circa 120.000 metri possiamo stime fatte bene.

Ti darò alcuni esempi relativi a un solo fattore della missione: il volume del pallone: un pallone ad aria calda ha una capacità, o un volume, di circa 2,6 milioni di piedi cubi, mentre il nostro Red Bull Stratos alta quota pallone richiede un volume di circa 29 milioni di metri cubi - è come paragonare una vasca da bagno ad una piscina olimpionica. Se volevo salire oltre il nostro obiettivo di quota di 120.000 piedi per raggiungere 130.000 piedi, la capacità del pallone avrebbe dovuto essere di 40 milioni di metri cubi per assicurare il successo. E 'estremamente rischioso andare più in alto rispetto al nostro altitudine previsto.Perché stai utilizzando essenzialmente la stessa tecnologia utilizzata per Joe Kittinger salita 50 anni fa - un palloncino pieno di elio in polietilene - invece di qualcosa di più avanzato come un aereo razzo?

Felix Baumgartner: mongolfiera è ancora il percorso più veloce e più con-veniente per lo spazio vicino - e il più ecologico, pure. Nulla può essere più elegante e semplice di un pallone.

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Quindi hai un vantaggio tecnologico rispetto alla missio-ne di Joe Kittinger nel 1960?

Sì, abbiamo molti, e sono questi i vantaggi che ci permetterà di prende-re questa missione ad altitudini senza precedenti. Per esempio, Joe non aveva una gondola sotto pressione, lui affidamento solo sulla sua tuta di pressione. Perché siamo davvero spingendo al limite in questa missione, per motivi di sicurezza, useremo entrambi una capsula pressurizzata e una appositamente modificata full-pressione tuta - ogni serve come sistema di backup per l'altro. E qual è il più avanzato in quanto missione di Joe è, ovviamente, la tecnologia informatica a disposizione per raccogliere i dati, così come le capacità dei sistemi di telecamere per catturare l'azione. An-cora, però, questi progressi non fanno la missione una cosa sicura.

Fa questo salto spingere i limiti del corpo umano?

Una delle incognite è come un corpo umano reagisce avvicinandosi ve-locità supersoniche. Gli effetti della transizione da subsonico attraverso transonico a velocità supersonica e di nuovo non sono noti. Questa è solo una delle cose che impareremo. Guardando il quadro generale, è chiaro che abbiamo una opportunità unica di sostenere la scienza in un settore molto specifico. Forse un giorno sarà possibile per portare a casa in sicu-rezza gli astronauti dallo spazio se le loro disfunzioni navicella spaziale. Suona come un scenario fantascientifico, ma aeronautica è sicuramente muovendo in questa direzione.

Avete qualche apprensione per questo salto, questo pas-saggio verso l'ignoto?

Certo, ma, essendo stato coinvolto in tentativi estremi per tanto tempo ho imparato a usare la mia paura a mio vantaggio. La paura è diventata una mia amica. E 'quello che mi impedisce di un passo troppo oltre la linea. In una missione come questa, devi essere mentalmente in forma e avere un controllo totale su quello che fate.

Cosa ti spinge a correre rischi del genere?

Jacques Piccard, l'oceanografo leggendario che nel 1960 fece una discesa storica al punto più profondo degli oceani del mondo, una volta disse: "C'è una forza trainante in ognuno di noi che non ci permette di riposare più a lungo si può fare un passo avanti "Questa voglia di capire le cose di là della nostra comprensione attuale e ipotesi -. il desiderio di espandere la nostra capacità e la fiducia in un mondo che è inesplorata - è una forza trainante per la nostra missione.

Diresti che la Red Bull missione Stratos sarà il culmine della tua carriera?

Da quando la Red Bull e ho ottenuto insieme 20 anni fa, abbiamo sempre cercato di spingere i nostri limiti. La parola "non può" non è mai stato nel nostro vocabolario. Red Bull Stratos è un esperimento umano in una zona che è in gran parte sconosciuto. Si tratta di un enorme ispirazione per chiunque sia coinvolto e sicuramente una pietra miliare nella nostra storia comune. Sono sicuro che supereremo le sfide attraverso la cooperazione e il supporto dei nostri esperti di industrie aerospaziale e dell'aviazione. Con Red Bull Stratos, scriveremo la storia. Quindi sì, questo sarà il momento clou della mia carriera finora, ma non si può dire dove il mio prossimo pas-so mi porterà.

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• img. 01La capsula dalla quale

Felix dovrà lanciarsi per riuscire a battere tutti i

record preposti.

• lancio dalla capsulaFelix compirà il

lancio da 23 miglia sopra la superficie

terrestre.

• caduta libera 5 minuti e 35

secondi di picchiata ad una velocità

impensabile di oltre 1000 km/h.

• apertura paracadute

il paracadute dovrà sopportare una

spinta al mimite delle possibilità.

“E’ veramente un salto nell’ignoto. Nessuno può prevedere realmente come reagirà il corpo umano nel passaggio alla velocità supersonica,” ha commentato Baumgartner. “Ma noi lo scopri-remo! Le prossime missioni aerospaziali hanno bisogno di soluzioni di emergenza per i piloti e gli astronauti ad alta quota.”Il dr. Clark, a servizio dell’equipaggio di sei mis-sioni spaziali dello Shuttle in qualità di chirurgo, ha confermato che i dati raccolti durante la mis-sione verranno condivisi con la comunità scien-tifica e si aspetta che i tanto attesi protocolli me-dici siano riconosciuti come risultati. Ha inoltre commentato, “Penso che uno tra i più importanti benefici del Red Bull Stratos sarà ispirare i no-stri giovani… l’impresa che Felix sta compiendo è paragonabile a quella dei primi astronauti e cosmonauti.”RECORD DA BATTEREQuesto progetto è impostato per essere un pun-to di riferimento per Felix e Red Bull, e anche per l’uomo e la ricerca scientifica rottura quattro re-cord mondiali.Nel mettere in discussione l’attuale record di ve-locità, Felix cercherà di diventare il primo essere umano a rompere la velocità del suono in caduta libera, raggiungendo Mach 1,0 (circa 690 mph). In confronto, un paracadutista in caduta, standard pancia in giù raggiunge una velocità massima di circa 120 mph.

120.000 piedi

Mach 1,0 (circa 690 mph)

271. Record di altitudine per caduta liberaFelix piani per uscire dalla capsula ad una quota minima di 120.000 piedi, quasi 23 miglia sopra la superficie terrestre. Per dirla in prospettiva, che è circa quattro volte superiore a quella quota di volo un aereo di linea commerciale.

(Record attuale, stabilito 16 agosto 1960, e tenu-to dal Col. Joseph Kittinger: 614 mph [equivalen-te a Mach 0.9])

2. Record di distanza per la più lunga caduta liberaDalla quota obiettivo di 120.000 piedi, Felix probabilmente sarà caduta libera per circa 5 minuti e 35 secondi prima che il suo paraca-dute principale distribuisce.(Record attuale, stabilito 16 agosto 1960, e te-nuto dal Col. Joseph Kittinger: 4 minuti, 36 secondi)

3. Record di velocità per la caduta libera rom-pendo la velocità del suono con il corpo umanoNel mettere in discussione l’attuale record di ve-locità, Felix cercherà di diventare il primo essere umano a rompere la velocità del suono in caduta libera, raggiungendo Mach 1,0 (circa 690 mph). In confronto, un paracadutista in caduta, standard pancia in giù raggiunge una velocità massima di circa 120 mph.

(Record attuale, stabilito 16 agosto 1960, e tenu-to dal Col. Joseph Kittinger: 614 mph [equivalen-te a Mach 0.9])

4. Record di altitudine per il più alto volo in mongolfiera con equipaggio(Record attuale, stabilito il 4 maggio 1961, e te-nuto dal tenente Cdr Victor A. Prather, Jr. e Mal-colm Ross Cdr:.. 113.740 piedi).

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• img. 01Felix si lancia la sua atrezzatura, costruita appositamente per lui

• img. 02come dovrebbe essere l’aspetto di Felix quando compirà il lancio.

Era nato il 20 aprile 1969 a Salisburgo, in Austria. Nel 1999 ha rivendicato il record mondiale per il tuffo più alto paracadute da un edificio quando saltò dalle Torri Petronas a Kuala Lumpur, in Ma-lesia. Il 31 luglio 2003, Baumgartner è diventato la prima persona ad attraversare la Manica in caduta libera con un'ala in fibra appositamente. Baumgartner ha stabilito il record mondiale per il salto più BASE mai, dalla mano della statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. E 'diventato la prima persona a BASE jump dal viadotto di Millau in Francia, completato il 27 giugno 2004 e la prima persona ad immergersi sul cielo, poi saltate da BASE, l'edificio Turning Torso a Malmö, in Svezia il 18 agosto 2006. Il 12 dicembre 2007 è diventato la prima persona a saltare dal ponte di osservazione 91 piano, poi andò al piano 90 (circa 390 m (1.280 piedi)) dell'al-lora edificio più alto completato nel mondo, Tai-pei 101, Taipei, Taiwan. Nel gennaio 2010, è stato segnalato che Baumgartner stava lavorando con un team di

scienziati e sponsor Red Bull a tentare più alto il cielo-dive sul record. Baumgartner saltato il ft 120.000 (36.600 m), salto da una capsula sospeso da un pallone riempito di elio, con l'intenzione di diventare il primo paracadutista a rompere la barriera del suono;. l'impresa è stata prevista per un momento nel 2011 (la data non sia stata impostata o non è stato pubblicizzato) Joseph Kittinger, che detiene il record Baumgartner sta tentando di rompere, è stato consigliando Baumgartner durante la missione "Stratos", nella speranza di ottenere dati scientifici di nuova generazione si adatta alla massima pres-sione. Tuttavia, il 12 Ottobre 2010 , Red Bull ha annunciato che stava posizionando il progetto in attesa dopo Daniel Hogan ha intentato una causa presso la Corte Superiore della California a Los Angeles, California nel mese di aprile, so-stenendo che era nata l'idea del tuffo paracadu-te dal bordo dello spazio e che la Red Bull aveva rubato l'idea da lui. La causa è stata risolta dalla corte, nel giugno 2011.

Biografia Felix Baumgartner

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80wayEUROPEAN RECORD

AD ALTA QUOTA

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L' EuroRecord 2011 80way, è ufficialmente la più grande formazione di Free Flying in Euro-pa. Sono rappresentate 18 nazioni.Questo è un incremento di oltre il 40% dall'ul-timo record mondiale risalente al 2009. La for-mazione si è lanciata da 19.000piedi e aveva l'aspetto di un enorme e spettacolare fiore co-lorato che planava per più di 5 secondi. La più grande formazione di paracadutismo di sem-pre in Spagna. All'evento erano presenti oltre 110 fra i più bravi FreeFlyers al mondo.Il record è stato stabilito dopo 7 lanci avvenuti in due giorni.

Al break fuori una nuova tecnica precedente-mente utilizzata nelle formazioni è stata appli-cata per la prima volta nel Free Fly, dove i pa-racadutisti hanno saltato in gruppi monitorati, guidati da loro pod leader.

Babylon vorrebbe ringraziare i suoi sponsor: Skydive Empuriabrava, Turbolenza, L'Agencia Catalana de Turisme, patronato del Turismo

Con grande precisione, lavoro e dedizione, 80 dei migliori paracadutisti d'Europa si sono trovati per tentare di stabilire il nuovo record europeo di formazione in volo. Dopo studi e tentativi hanno raggiunto il grande obiettivo.

L'IMPRESA DELL'EUROFORMAZIONE Articolo di Andrea Bagiggi

Foto di: Andrea Scaramuzza

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RECORDEUROPEO

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Costa Brava, L'Ajuntament de Castello d'Empuries.E un enorme ben fatto a tutte le persone che hanno contribuito alla preparazione di questo evento. L'esperienza dei piloti ha permesso di individuare la formazione con tale precisione che potevano atterrare tutti i paracadutisti si-curamente dentro alla zona Drop. Un incredibile lavoro fatto dai piloti prendendo in considerazio-ne che la formazione aereo era composto da due Twin Otter un faggio 99 a Dornier e un Pilatus Porter in esecuzione in velocità terreno di oltre 130 nodi. In generale sembra che tutti abbiano goduto e imparato molto da questa esperienza di Free Fly. Un altissimo livello tecnico è stato visualizzato da tutti i partecipanti. È tutto molto promettente per il futuro... vedremo nel 2013.

CLASSIFICATION: G 2 e1 : Freeflying, largest head-down formation PLACE: Ampuriabrava Ai-rport (Elevation: 9 ft), SPAIN DATE: 2011 Septem-ber 23rd EXIT TIME: 06:54 PM (Local Time) / 16:54

UTC AIRCRAFTS: De Havilland DHC6 200 Twin Otter EC ISV, Beechcraft B99 D IEXE De Havil-land DHC6 200 Twin Otter F GHRK, Dornier DO 28 D 2 Skyservant, Pilatus PC6/B2 H2 EC EMZ All aircrafts with oxygen. EXIT ALTITUDE: F. L. 190 JUDGES: Thi Bich Van HA F.A.I. Artistic Judge, Bernard GARSAULT F.A.I. Artistic Judge Chri-stiane GARSAULT French Artistic Judge.

Eccomi qua, un'altra volta in viaggio in direzione EmpuriaBrava, ma questa volta per un pro- get-to incredibile e stimolante: infrangere il Record Europeo del 2009, a 51 elementi, tentando una formazione a 80way! Esatto avete capito bene 80 persone in Head Down in volo verso il pianeta terra tenendosi per mano! Mi sembra un'impresa ambiziosa, visto che l'attuale record del mondo è di 108, ma conoscendo gli organizzatori (BAB-YLON freefly) so che tutto è possibile. Nei giorni precedenti al record abbiamo effettuato alcuni salti di gruppo, da un minimo di 22 ad un massimo di 57 persone, la cosa che mi lascia da subito più

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• img. 01 La formazione composta da 80 persone comincia a definirsi in un fiore.

• img. 02particolre

stupito è il fatto che molte delle persone presen-ti, pur non essendo "famose", volano molto bene e lo fanno con grande facilità: bene gli approcci alla formazione, bene le separazioni, una situa-zione ottimale. Parlando con gli organizzatori condividiamo da subito lo stesso pensiero: che il livello in que- sti ultimi due anni si è notevolmen-te alzato. Oltre a tanti atleti del nord e dell'est Europa, ci sono diversi Italiani (Idra Ulisse, An-drea "Fast" Scaramuzza, Francesco Borgogni "Tony", Brian Bero, Manuel Basso, Andrea Ar-mani, Luca Montagnese, Stefania Martinengo) e questo mi riempie d'orgoglio. Da subito il gioco si fa interessante, perché queste nuove persone, coor- dinate da altre con molta esperienza, ren-dono il tutto una miscela esplosiva. Tentare un nuovo record non significa solo mettere insieme un gruppo forte, ma anche e soprattutto coordi-nare persone e mezzi in modo impeccabile. La sera prima dell'inizio del Record, ci troviamo in DZ per la cerimonia ufficiale d'apertura: il Buffet offerto da Skydive EmpuriaBrava e, cosa più im-portante, vengono comunicati i nomi e le posizio-

ni degli 80 selezionati per il Record. L'indomani appuntamento in hangar alle ore 8:00 pronti per il breafing. Gli iscritti al Record sono 109, ma solo 80 parteciperanno ai tentativi, quindi, la prima regola è che ognuno deve fare il proprio lavoro e non commettere errori, altrimenti viene subito sostituito. Io sono sul Twin 1, dallo stesso aereo salta una solida e bellissima base a 8, io chiudo una linea a 3 in pros- simità della base sulla qua-le si costruisce una pod a 5 elementi. La figura del nuovo Record è molto bella e le persone sul-le quali vado a chiudere le prese sono due super freeflyer (Jasper e Matt), questo mi rassicura. Oltre a loro, arrivano a fare una presa su di me altri due super atle- ti (Arno e Doroti). Tutto è pronto si va all'imbarco! Si decolla e i 5 aerei (2 Twin Otter, 1 Dornier, 1 Beech, 1 Pilatus) capita-nati da un fantastico EDU volano in formazione perfetta a quota 18000 piedi. In aereo tutti sono in silenzio, si cerca di risparmiare energia e di tro-vare ognuno la propria concentrazione.

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PROVEdi FORMAZIONE

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A 12000 piedi di quota arriva l'ossigeno dai tubicini e tut-toprocede con estrema calma. Il pilota dà i due minuti e dopo un saluto breve ma intenso, ci pre- pariamo per l'u-scita. Ready -Set-Go!!! Tutti uniti con un unico obbiettivo, fare quella presa e portare a casa il Nuovo Record! Appena in aria il mio primo pensiero è seguire Jasper, arriva- re a livello con la base e non appena lui e Matt fanno la presa chiudere per permettere alla Pod di costruirsi. Da subito mi rendo conto che il nostro gruppo è solido e vola bene. A 7000 piedi vado a fare la separazione e insieme a Steff (che chiude la pod dietro di me) ci allontaniamo alla velocità della luce. Per tutti e tre i lanci della prima giornata, siamo andati veramente vicino al chiudere la formazione ma alla fine mancavano sempre una o due persone, ma l'ottimismo è rimasto forte tra i partecipanti come la consapevolezza che il record fosse davvero alla nostra portata. Il giorno

seguente si parte di buon ora e c'è da subito voglia di di-mostrare a noi stessi e al mondo intero che questa nuova impresa è possibile. Si va all'imbarco per il primo lancio e tra di noi ci salutiamo e ci guardiamo con un'espressio-ne che dice: "Oggi è un bel giorno per fare il Record", ma per i primi due lanci questo non avviene! Nimmo e gli altri organizzatori cercano con tutte le loro forze di mantene-re la lucidità e la concentrazione di ogni persona per- ché questa è l'unica chiave per il successo. Si parte per il terzo decollo e nonostante tutti gli sforzi la formazione non si completa per un soffio... Peccato davvero! Ci resta l'ulti-mo tentati- vo della giornata. Le previsioni del tempo per il giorno successivo non sono delle migliori quin- di se non chiudiamo ora è facile che tutto venga compromesso. La luce del Sunset è bellissima e nonostante la stanchezza, raccolgo tutte le mie forze per l’ultimo lancio.

RECORD

IL FIORE DEIMOLTI ITALIANIINTERVISTA A:

Fast Andrea Scaramuzza

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Eccoci di nuovo, EDU ci dà, ancora una volta, i 2 minuti al lancio, mentre ci incita a chiudere la formazione. L'atmosfera è quella giusta. Guardo Jasper con quell'intesa che è unica in quei mo-menti e ci prepariamo per l'ultima sfida del gior-no. La base è pronta e nell'aria si respira tensio-ne e deter- minazione... REDY-SET-GO!!! Arrivo a tutta velocità a livello con la base, Jasper alla mia destra chiude, Matt alla mia sinistra pure ed io faccio la mia presa. Dietro di me sento che la pod è chiusa e sta volando. Inizio a guardarmi in-torno e vedo tutta la formazione... questo è un'ot-timo segno, soprattutto lo sguardo felice della gente che sorride. In un secondo tutti abbiamo la consapevolezza che il NUOVO RECORD è nelle

nostre mani! Le foto scattate e le immagini pro-iettate sugli schermi confermano che l'impresa è avvenuta ed appena arriva dai giudici l'ufficia-lizzazione del NUOVO RECORD EUROPEO, l'hangar esplode in un boato memorabile, uno di quelli che rimangono dentro per sempre! Che altro dire... fare un Record di questo tipo è senza dubbio un evento possibile solo se tutte le per-sone che partecipano ci cre- dono intensamente. Grazie a TUTTI di CUORE! Ai freeflyer presenti, agli organizzatori, ai pilo- ti, allo staff a terra, ai cameramen, a Skydive EmpuriaBrava e a TUR-BOLENZA che hanno reso possibile realizzare un sogno.

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PERCHÉ LA COMPOSIZIONE A FIORE?

1- Le prime formazioni di paracadutismo che vengono fatte quan-do si sta imparando e ci si sta allenando, sono le così dette "stel-le": ovvero dei "cerchi" di piu' persone che, nella nostra discipli-na chiamata Freefly, stanno volando in orientamento head-down (a testa in giù). Una stella è normalmente una delle formazioni piu' stabili e gestibili. Quando una di queste inizia a comporsi di un numero elevato di persone, inizia a presentare problemi di stabilità in volo, di gestione degli "slot" (posti in cui ognuno deve stare) etc.. A questo scopo, quando le formazioni includono molti elementi, si usa dividere le stelle mantenendole comunque colle-gate tra loro tramite una o piu' persone (chiamate "stinger"): ciò prende normalmente la forma di un fiore. Un grande e splendido fiore che vola a quasi 300km/hr nel cielo!

QUANTO TEMPO CI É VOLUTO PER PREPARARE QUESTA INCREDIBILE IMPRESA SPORTIVA?

2- L'organizzazione e la gestione a livello mediatico, tecnico e commerciale è stata del team Babylon: un team di professioni-sti che annovera tra i propri membri campioni di livello mondiale con grandi esperienze in questo sport. Il record europeo viene organizzato una volta ogni due anni proprio per dare modo alla gente di prepararsi, crescere, evolversi, spingere i limiti in modo da diventare sempre piu' grandi! Preparare il tutto..non ha un tempo ben definito. E' un costante lavoro quotidiano: gli invitati, gli allenamenti, le selezioni, gli aerei, la formazione, i permesse, l'ossigeno da tenere a bordo, la parte commerciale ed amminista-tiva.. In questo ultimo record del settembre 2011, erano presenti in campo pronte a far parte del team ben 120 paracadutisti tra i migliori d'europa provenienti da piu' di 10 nazioni.Venendo ai giorni del record vero e proprio, abbiamo impiegato due giorni per il suo compimento con un totale di sette lanci ad 80. Il settimo, ultimo lancio dell'ultimo giorno...abbiamo raggiun-to l'obiettivo! E' record!

INTERVISTA A:

Fast Andrea Scaramuzza

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RACCONTACI L’ESPERIENZA DI VOLARE IN CADUTA LIBERA CON 80 PARACADUTISTI .

3- Volare con 80 persone è qualcosa di difficilmente descrivibile..vedere 160 gambe che si muovono nel cielo mentre ci si avvicina al proprio posto nella formazione da un misto di shok e tranquillità, un connubio di opposti: pensi a quanto sia pazzo essere a 300km/hr con 80 persone di fianco, che in non molto dovranno separarsi volando via secondo piani ben precisi e rigorosi per poter aprire il proprio paracadute in sicurezza...pensi a ritrovarsi in 80 a paracadute aperto quando normalmente ti trovi in una decina e non sempre tutti assieme... all'atterrare o bene o male nello stesso campo in 80... Nello stesso tempo pero' sei concentrato come non mai e mentre stai volando ad una velocità da formula 1 il tempo rallenta: riesci a parlare a te stesso, ripe-terti cosa devi fare e dove devi andare...pensare a che “figata” è esser li in quel momento e, perchè no, lanciare anche un sorriso ad un altro flyer che come te sta volando dalla parte opposta della formazione..!

COSA VORRESTI COMUNICARE AI LETTORI?

4- Che dire... mi piacerebbe solo che si riuscisse in qualche modo “ad ar-rivare” agli utenti della rivista, “immaginandoli immaginare” di esser li con noi...quasi sentendo l’aria sul corpo e il sudore sulle mani per la tensione e l’adrenalina di raggiungere lo scopo.. Riuscire a regalare una piccola parte, una piccola emozione di quella che io vivo quotidianamente! Un’altra cosa che mi piacerebbe far capire, è la sicurezza che c’è nel nostro sport: purtrop-po in italia il paracadutismo è visto come prettamente militare e chi ne fa parte..è un pazzo. Ma non è cosi’. Paracadutisti son in tanti... muratori, di-rigenti, avvocati, padri di famiglia, madri, nonni, nonne... Tutti con una cosa principalmente in testa: la gioia di vivere e l’amore per il volo! Si, incidenti ci sono stati e ci saranno..anche se speriamo sempre meno (e comunque in numero decisamente inferiore a qualsiasi altro sport comune..): il fatto è che il 99% degli stessi avviene per gravi errori umani, a livello tecnico o di ego...assolutamente evitabili!

AVETE ALTRI PROGETTI RECORD PER IL FUTURO?

5- Come già detto, il prossimo record europeo sarà nel 2013...per diventare sempre piu’ grandi! Nel frattempo...a luglio si terrà ancora il tentativo di re-cord del mondo a Chicago che dovrebbe essere quest’anno di 150 elementi! Assurdo!!! I primi training camp/selezioni saranno presso il centro di Skydi-ve Sebastian in florida dal 16 al 18 marzo! Inizio gia a sentire l’adrenalina!

COME E DOVE CI SI DEVE ALLENARE PER OTTENERE QUESTI IN-CREDIBILI RISULTATI?

6- É un allenamento continuo...fisico, tecnico e mentale. I record sono ormai composti in gran parte da professionisti del settore che lavorano e vivono di questo e sono quindi sempre in allenamento. In Italia è difficile riucire ad ar-rivare a questo livello in quanto necessita di grande esperienza che, tradotta in termini pratici, risulta in migliaia di lanci e, ormai, in decine se non centi-naia di ore di tunnel (simulatore di volo indoor molto costoto) piu’ tutti gli spostamenti settimanali el caso in italia e fuori... Tradotto in euro...beh, me-glio non dirlo...ma ci si potrebbe acquistare un appartamento! Dico “in Italia” perchè purtroppo non abbiamo ancora una federazione forte a sostenere in toto o, almeno, in parte gli allenamenti dei competitori e dei professionisti e quindi ognuno deve attingere ai proprio fondi... Ben dura ormai!

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III edizione a DUBAI

• img. 01 La costa di Dubai fotografata dallìalto.

Le Palm Islands (Isole delle Palme) sono tre isole artificiali, Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira, antistanti Dubai, negli Emirati Arabi Uniti: la prima, già realizzata fisicamente, è in fase di completamento, la seconda, anch’essa

realizzata fisicamente, è ancora in fase di lavorazione, mentre la terza è agli inizi ed è ancora da realizzare da un punto di vista fisico.

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• img. 02 Andrea Scaramuzza si

lancia a Dubai.

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15-12-2011 - L’Italia è sul podio con una splen-dida medaglia di bronzo dopo un sudatissimo spareggio per il secondo posto con la Cina.La Nazionale italiana di paracadutismo spor-tivo arriva terza a un solo centimetro di dif-ferenza dal primo posto della fortissima Re-pubblica Ceca, mentre nel Canopy Piloting il più giovane atleta italiano nonché figlio d’ar-te Ulisse Idra si è classificato 12° nella com-binata (Precisione, Velocità e Distanza) e 9° in quella del Free Style.Ed è ancora la Nazionale Italiana di Paraca-dutismo Sportivo, attuale campione del mon-do in carica, che nell’anno del Centenario dell’Aero Club Italia, federazione sportiva del mondo del volo, regala medaglie alla sua FederazioneNella splendida cornice di Skydive Dubai, meravigliosa drop zone situata nella zona più bella e turistica di Dubai Marina alla base della famosissima Palm Jumeira, isola artifi-ciale a forma di palma per l’appunto, si è con-clusa il 10 dicembre la III edizione della Dubai International Parachuting Championship.Alla competizione hanno preso parte 552 competitori, in rappresentanza di 47 Nazio-ni, che si sono confrontati in quattro diverse discipline del paracadutismo sportivo quali Precisione in Atterraggio, Formation Skydi-ving (formazioni in caduta libera a 4 elemen-ti), Canopy Piloting e Canopy Formation (for-mazioni a paracadute aperto).

Ancora una volta la disciplina della Precisio-ne in Atterraggio, è stata quella che ha visto la maggior partecipazione, sia come numero di atleti iscritti, ben 245, sia di nazioni per le 32 nazioni rappresentate.

InternationalParachutingChampionship

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MAPPAPalm Jumeirah

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• img. 03Illustrazione di

Brian Kors

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La squadra Italiana di Precisione in Atter-raggio (Nazione Campione del Mondo in ca-rica), selezionata dal Commissario Tecnico Paolo Bevilacqua era composta da Francesco GULLOTTI, Giorgio SQUADRONE, Giusep-pe TRESOLDI (tutti atleti del Centro Sporti-vo Esercito), Corrado MARCHET e Vittorio GUARINELLI (atleti della Scuola Nazionale), ha saputo confermarsi nell’eccellenza a livel-lo mondiale, conquistando un sudatissimo e sofferto terzo posto solo dopo aver perso lo spareggio per il secondo con la Cina, ma es-sendo pur sempre distante dal primo posto di un solo centimetro di errore dopo 40 atterrag-gi! Molto buona anche la prestazione indivi-duale di Giorgio SQUADRONE, che con 9 cm di errore in 10 salti, si è piazzato all’8° posto nella classifica individuale maschile a soli 2 cm dal Russo Maximov Dmitry che ha totaliz-zato 7 cm di errore.

Alla Nazionale Italiana va oltremodo ricono-sciuto il merito di aver affrontato una stagio-ne agonistica lunghissima, che ha condotto da protagonista sin dalle battute iniziali ag-giudicandosi in maniera autoritaria la World Cup Series (circuito su 6 gare) sia di squadra sia nelle classifiche individuali con Giuseppe Tresoldi vincitore della classifica individuale assoluta e Corrado Marchet l’individuale Ma-ster e che nello scorso settembre si è piazza-ta al terzo posto nel Campionato Europeo di Kikinda (SRB). Un’insieme di risultati straor-dinari, se si considera appunto che la squadra

• img. 03Le strade di Dubai.

• img. 04Costruzione arificiale

dell’isola della Palma.

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a tutte le otto competizioni a cui ha preso par-te è sempre salita sul podio!Della delegazione faceva parte anche Manuel CIDALE (Centro Sportivo Carabinieri) Cam-pione Italiano Individuale 2011, che Bevilac-qua ha voluto fortemente portare per vederlo confrontarsi in un contesto di così alto livel-lo tecnico. La prestazione di CIDALE però è stata macchiata da un paio di errori di troppo, ma la speranza è che questo atleta possa tro-vare una continuità di risultati tali da consen-tirgli di entrare a pieno titolo nella squadra, che il prossimo anno sempre a Dubai e nello stesso periodo dell’anno, sarà impegnata nel tentativo di confermare il titolo di Campione del Mondo.Nelle Formation Skyding (Formazioni in Ca-duta Libera a 4 elementi), l’Italia è stata rap-presentata dal Team 610 dell’Aero Club Aqui-le del Fermano di base presso l’Aviosuperfice di Fermo. La squadra, formata da Alessandro ANDERLUCCI, Roberto e Giorgio MANCINI, Andrea CANULLO e Maurizio SALVUCCI, sotto la guida tecnica del pluricampione del Mondo Davide MOI, ha conquistato un ottavo posto nella classifica finale, anche se avreb

• img. 05Due paracadutisti eseguono un lancio tandem sopra la Palma.

• img. 06Hotel a Palm Jumeirah, Dubai

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• img. 03Fast (Andrea Scaramuzza)

si lancia a Dubai.+

be potuto piazzarsi meglio se i giudici non avessero assegnato un sospettoso re-jump alla squadra irlandese. Comunque tornano a casa molto soddisfatti poiché erano parti-ti consapevoli dell’altissimo livello tecnico delle altre squadre partecipanti e del fatto che avrebbero saltato dal Twin Otter (porta a sinistra), velivolo per loro assolutamente sconosciuto.Per il Canopy Piloting invece, solamente tre gli atleti Italiani in gara, in quanto l’atleta Mas DI SIENA solo qualche giorno prima dell’ini-zio della competizione si è visto costretto a rinunciare per problemi di lavoro, mentre lo sfortunato atleta Massimiliano CAMATTA-RI, a poche ore dall’inizio della competizione ha riportato un trauma ad una caviglia con conseguente rientro in Italia anzitempo.Ulisse IDRA, Marco CANEVARI e Giuseppe CROTT gli atleti italiani partecipanti nelle diverse specialità del Canopy Piloting quali Precisione, Velocità, Distanza e Free Style, uscendone comunque a testa alta per il buon lavoro individuale di tutti che gli ha permesso di avvicinarsi oltremodo ai migliori speciali-sti. In particolare da segnalare l’ottima pre-stazione di Ulisse IDRA, giovanissimo atleta e figlio d’arte, che chiude al 12° posto nella classifica della combinata (Precisione, Ve-locità e Distanza) e addirittura al 9° posto in quella del Free Style.Per tutti, appuntamento al prossimo anno per i Campionati del Mondo di tutte le discipline compresa una gara dimostrativa di Para-Ski la cui gara di slalom gigante si correrà, pro-babilmente, in 4 manche all’interno della fa-mosissima Ski Hall del Mall of the Emirates.La speranza per l’Italia è dunque quella di confermare il titolo mondiale nella Precisio-ne in Atterraggio e di avere una rappresen-tativa di atleti quanto mai numerosa e forte nelle altre discipline per portare sempre alto il tricolore italiano.

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500 partecipanti in circa 40-50 salti fisserà un nuovo FAI e World Record Guinness per la più grande formazione in caduta libera.5-7 C-130 velivoli saranno impiegati per portare la formazione record mondiale ad una altitudine massima di 24.000 ft (7300 metri). L’aeromo-bile sarà equipaggiato con l’ossigeno a bordo per ospitare tutto l’equi-paggio e passeggeri durante la salita in quota. Partecipanti record mon-diali saranno dotati di sistemi di ossigeno personali per essere attivato poco prima climbout per assicurare prestazioni ottimali durante l’uscita e caduta libera.

WADI RUM, BAIT ALI LODGE 08-30 giugno, 2012

Proprio tra le rive del Mar Rosso e i monumenti di Petra sono le forma-zioni rocciose del Wadi Rum.A partire da questo mese da giugno, per 3 settimane, Skydive Dubai in collaborazione con l’Aero Sports Club Reale di Giordania saranno sal-tare alla base delle maestose Sette Pilastri della Saggezza.Unitevi Skydive Dubai, e il suo turbine lift-potere, per la prima edizione Estate Boogie Skydive Jordan.Un evento straordinario a poche miglia da una delle meraviglie del mon-do e dalla scuba-diving paradiso.

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SWOOPINGSULL’ACQUA CON LA VELARed bull lancia swoop red bull motown, evento di gare dove parteciperanno grandi talenti della disciplina

MOTOWN

Articolo di Alfonso CastelliFoto di: James Brown

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• img. 02Jay Moledzki

esegue una planata a

pelo d’acque.

Gare di una disciplina spettacolare, giocata sulla sensibilità e sulla confidenza del trinomio aria/vela/uomo

Planare sull’acqua. A differenza delle altre discipline, lo swooping è l’arte di pilotare con precisione e accuratezza un paracadute ad alte prestazioni. Per anni questa disciplina, conosciuta come Blade Runner, si è esercitata principalmente lungo i pendii di montagne innevate.Recentemente, con lo sviluppo e la larga dif-fusione delle vele ad alte prestazioni, si è co-minciato a sperimentare questa disciplina su stagni, laghi e spiagge. Le prove a cui i com-petitori si sottopongono sono diverse: Distanza – Dopo che è stato aperto il para-cadute, si compie una virata per acquisire la massima velocità. Viene richiesto di passare attraverso un “cancello” composto da due fotocellule e di poggiare i piedi il più lontano possibile dal punto d’ingresso nel percorso.Precisione – Una volta aperto il paracadute, si compie una virata che – a seconda dell’in-tensità del vento – viene compiuta più o meno velocemente. In tal modo si entra in un per-corso dotato di segnalatori di passaggio. In-fine si deve sfiorare l’acqua e poggiare i piedi nelle aree segnate al suolo, ciascuna delle quali corrisponde a un punteggio.Velocità – Una volta aperto il paracadute, si cerca di compiere una virata – che può anche essere un giro completo di 360° e che permet-te di raggiungere una velocità elevata – per entrare in un percorso che disposto con un angolo di 75°. All’inizio e alla fine di esso vi sono fotocellule, tramite le quali viene calco-lato il tempo di percorrenza tra i due segna-latori.Tutti i percorsi delle tre specialità si trovano sopra uno specchio d’acqua, che in caso di errato calcolo dell’altezza della virata finale attutisce l’impatto con la superficie e rende spettacolare la visione agli spettatori.

SI APRONO LE PORTE ALLE GARE

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• img. 01Virate con la vela da swooping durante il

concorso sponsorizzato da Red Bull.

New Skydiving Champion Drops. Il Red Bull Swoop Motown è una competizione inaugu-rale skydive che ha avuto luogo durante il Jobbie Nooner. Ogni concorrente cade libera-mente per 10-20 secondi dopo l’uscita di 4.000 ft dall’aereo che vola sopra Gull Island. Gli atleti aperti i loro paracadute circa a 800 m sopra l’acqua con velocità fino a 70 mph, girando il gancio prima di colpire il suolo. La loro velocità è elevatissima ed arrivare planando nel percorso è difficilissimo du-rante l’esecuzione di manovre freestyle, come “Blindman”, “Miracleman”, “Lazyboy”, “Ghost Rider”, “Method”, “Switchblade”, e al-

tri, durante l’esecuzione di manovre freestyle, come “cieca”, “Miracleman”, “Lazyboy”, “Ghost Rider”, “metodo”, “Switchblade”, e altri. Il percorso di 300 metri è stato costruito sul lago di St. Clair venerdì quando otto dei migliori paracadutisti provenienti da tutto il mondo hanno gareggiato durante lo Swoop Red Bull Motown. Nonostante il tempo di-scutibile, migliaia di persone hanno affollato Gull Island, arrivando da ogni su barche solo per partecipare alla festa di Jobbie Nooner, per la prima volta hanno assistito alla gara inaugurale di “swoop” eseguita dal campione canadese Jay Moledzki.

Jay Moledzki.veleda complicate da gestire e da testare sempre con tanta prudenza

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• img 03. Virata a pelo d’acqua

eseguita durante il concorso da uno dei

partecipanti.

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“Il tempo era una sfida, il vento e l’acqua era-no agitati”, ha spiegato Moledzki “, ma vede-re una folla così godersi il freestyle swooping l’ha reso super divertente.”Moledzki ottenuto il massimo punteggio per la sua abilità swoopha avuto grande successo e ha entusiasmato la folla con il suo atterrag-gio morbido su una piccola zattera posta alla fine del corso. L’elenco dei restanti atleti partecipanti in-cludevano nomi come, Pablo Hernandez, TJ Landgren, Matt Lewis, Travis Fienhage, Marat Leiras e Red Bull Air Force membri Jeff Pro-venazano e Clint Clawson.Jon Devore della Forza di Red Bull Air ha se-lezionato personalmente i concorrenti per le loro rinomate abilità acrobatiche, ma a diffe-renza di molte altre competizioni di swoop, sono stati giudicati per la loro più bella e puli-ta planata con il paracadute dopo aver saltato da un piccolo aereo uno alla volta.Tre celebrità locali, senza esperienza paraca-dutismo, sono stati invitati a giudicare, tra cui Jason Krause (chitarrista di Kid Rock), Detroit hip-hop artist Hush Carlisle e lil cantante dei Dirty Americans’ Matthew “Myron” Kozuch.

“Ho fatto parte di molti eventi a Detroit e con la band”, spiega Krause, “ma non ho mai visto niente di simile Swoop Red Bull Motown. Non sapevo cosa aspettarmi, questo sicuramente cime alle classifiche! “

• img. 04-05 Alcuni partecipanti alla

gare si cimentano in viratesull’acqua con diverse

vele e tecniche.

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TUNNELFREE-FALL IN GABBIARed bull lanciaswoop red bull motown, evento di gare dove parteciperanno grandi talenti della disciplinaArticolo di Marina Belli

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• img. 03-04 i protagonisti di

quest’esperienza non ne escono senza lividi, uno di

loro ce li mostra, dopo il suo allenamento

I tunnel sono la soluzione migliore per avanzare la propria confidenza in caduta libera.L’uomo è una vela nell’aria, ed ogni movimento comporta spostamenti impercepibiliin cielo ma non in un tunnel dove tutto ciò che c’è attorno è fermo.

Una galleria del vento verticale (in inglese Vertical Wind Tunnel, spesso abbreviato con la sigla VWT) è una galleria del vento che muove l’aria in una colonna verticale. È a sco-po di divertimento spesso chiamata anche paracadutismo al coperto (indoor skydiving) o bodyflight. Talvolta può essere utilizzata anche come strumento d’allenamento per pa-racadutisti. Le gallerie del vento verticale consentono agli esseri umani di volare in aria senza aerei

Siamo delleVELEIN ARIA

TANTISSIMItentativiNEL TUNNEL.

Volare in un tunnel chiuso dove la potenza dell’aria simula la caduta, ha grandi vantaggi ma comporta anche qualche livido.

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• img. 01-02Nellla pagina precedente

e in questa alcune persone volteggiano nei tunnel del

vento.

o senza paracadute, solamente attraverso la forza del vento generato verticalmente tramite un’elica. Per poter avere una spinta sufficiente a solle-vare una persona media in posizione orizzon-tale, è necessario che il vento si muova verso l’alto ad una velocità di circa 180 km/h (50 m/s). Il Simulatore di Caduta Libera è il più rivolu-zionario metodo di allenamento che la storia del paracadutismo mondiale abbia mai cono-sciuto, è una camera di volo del diametro di circa 3,5 metri, alcuni anche più grandi.

Gli esperti paracadutisti lo utilizzano per alle-narsi, l’allievo per perfezionare il volo; ormai un competitore non ne può più fare a meno. Un’ora di tunnel corrisponde a più o meno 60 lanci.La cosa fantastica è che tutti, anche non pa-racadutisti, possono tranquillamente farlo, senza avere lo stress dell’uscita dall’aereo, del dover essere in caduta libera, aprire il pa-racadute librarsi nel vuoto.Diventa un vero e proprio gioco, infatti lo pra-ticano anche i bambini ... questo per far capi-re che non ci sono rischi di alcun genere.

Uga. Unt es illessitibus dolum idene et od quo vel int faces et ulles si dolentibero consedicab ipsaper emolupt atem-por sit et verum quiam aut archicil idus esciet inus dolup-tatia doluptamus rerum alit, nobis modit landenis solore essit, coreria ndelent ullam in parchil molorecum dest aut int pratibus utatem rempore repro volorer iorerfe rspictur simusda volupture simpori tibus, cullibustrum liquo omni-magnis et quiae vollabore ere del eliquam doloriorro cus.Voluptaspit maio. Itas molupta conecab orporuptatur aspelit abo. Dunt.Ecabo. Ut hic temqui ommolesed untescillo exeriorendel

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• img. 06-07-08Allenamenti per creare diversi tipi di composizioni in aria. Spesso molti professionisti si allenano qui prima di lanciarsi.

• img. 09-10Unistruttore insegna le tecniche in volo a due principianti.

• img. 05 Gli allenamenti possono essere individuali, come

nel caso qui affiianco.

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• img. Varie prove di diversi paracadutisti esperti e non che si allenano nel tunnel del vento.

Un allievo che vuole fare il corso se prima fa un’ora di tunnel, sicuramente il suo volo sarà migliore, e senza problemi per quello che ri-guarda la posizione in caduta libera.L’esperienza inizia con un briefing durante il quale un istruttore professionista ti illustrerà tutte le informazioni e le nozioni di sicurezza per poi consegnarti l’adeguata attrezzatura e quindi indossarla. Poi il passaggio al tunnel del vento con lo stesso istruttore, il quale ti assisterà durante entrambe le sessioni di 60 secondi ciascuna. Potrai inoltre assistere alle sorprendenti acrobazie del tuo istruttore. L’e-sperienza si conclude con un debriefing e la consegna di un DVD del tuo volo.

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EUROPA

Adrenalin VWT, UK Airkix Manchester UK Bodyflight Bedford, UK Continental Europe: Aerodium, Latvia Aerokart, France Aerotruba, Russia Air Power Arena, Germany Body-Flight France Bodyflight, Moscow Bodyflying AG, Switzerland Copenhagen Experience, DK Freezone Moscow Indoor Skydiving Bottrop, Germany Indoor Skydive Roosendaal Skydive Novisad, Serbia Sundsvall Sweden Vugrek Skydive Simulator Croatia Skydive Arena, Prague

MIDDLE EAST iFly, Dubai UAE Spacewalk, Abu Dhabi UAE Military: Cairo, Egypt

ASIA SkyVenture Malaysia iFly Singapore

AUSTRALIA Freefall Xtreme, NZ

NORTH AMERICA United States: Appalachian Amusement Center, NC Flyaway, TN iFly Hollywood, CA iFly Orlando, FL iFly Utah iFly San Francisco Bay iFly Seattle, WA Paraclete XP, NC SkyVenture AZ SkyVenture CO SkyVenture NH SkyVenture Perris Vegas Indoor Skydiving, NV Canada: Niagra Freefall, Ontario Flyzone Bodyflight - British Columbia SkyVenture Montreal Military: Wright Lab VWT, OH Ft. Bragg VWT, NC

tunnelNEL MONDO

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NORTH AMERICA United States: Appalachian Amusement Center, NC Flyaway, TN iFly Hollywood, CA iFly Orlando, FL iFly Utah iFly San Francisco Bay iFly Seattle, WA Paraclete XP, NC SkyVenture AZ SkyVenture CO SkyVenture NH SkyVenture Perris Vegas Indoor Skydiving, NV Canada: Niagra Freefall, Ontario Flyzone Bodyflight - British Columbia SkyVenture Montreal Military: Wright Lab VWT, OH Ft. Bragg VWT, NC

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La Brigata Paracadutisti “Folgore” è una del-le Grandi Unità che la Forza Armata annovera fra le sue forze di proiezione.

Costituita da reggimenti composti da Volon-tari in Ferma Prefissata, Breve o Servizio Permanente, in virtù del particolare adde-stramento cui si sottopone il suo persona-le, rappresenta una forza di fanteria leggera sempre disponibile per l’impiego. Dotata sia

di mezzi che ne garantiscono l’aviotrasporto che l’aviolanciabilità, dispone di alcune pedi-ne blindate.

Dislocata in Toscana e Veneto, si compone di un Reparto Comando e Supporto, tre reggi-menti d’arma base, uno d’assalto, uno d’ac-quisizione obiettivi ed uno genio guastatori.Nella brigata è inquadrato anche il Centro Addestramento di Paracadutismo.

LA FOLGORE• img. 02 i paracadutisti del reparto folgore planano nel vuoto lanciandosi dall’aereo.

• img. 03 Gli atleti eseguono una formazione in aria.

• img. 01 Logo della folgore

Articolo di Federica Piccolo

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Trae origine dalla Divisione Paracadutisti co-stituita il 1° settembre 1941 a Tarquinia (VT) con i Reggimenti Paracadutisti 1° e 2° ed il Reggimento Artiglieria Paracadutisti.Alla fine del 1° conflitto mondiale la sola unità paracadutisti a rimanere in vita era il Reggi-mento Paracadutisti “Nembo” già inquadrato nel Gruppo di Combattimento “Folgore”, che dopo anni di guerra come unità di fanteria convenzionale in Africa non disponeva più di effettive capacità di aviolancio. Né queste qualifiche erano più ricostruibili, in quanto le condizioni di pace precludevano alle Forze Armate di disporre di unità di paracadutisti.Ma già nel 1946 veniva formato a Roma il Cen-tro di Esperienze per il Paracadutismo Mili-tare, rinominato l’anno successivo Centro Militare di Paracadutismo, che con mezzi di recupero e nonostante mille difficoltà riusci-

va a riprendere una limitata attività addestra-tiva di paracadutismo militare.Nel corso del 1948, con il progressivo rilas-sarsi delle condizioni di pace, il Centro si trasferiva a Viterbo ed attivava una Compa-gnia Sperimentale Paracadutisti, seguita da una seconda, che nel 1952 davano vita al Battaglione Paracadutisti. Gli anni successi-vi vedevano una progressiva espansione del Centro, con l’attivazione di un Reparto Cara-binieri Paracadutisti, di un Reparto Sabota-tori Paracadutisti e di altre unità di supporto, e nel 1957 il Battaglione Paracadutisti diede vita al 1° Gruppo Tattico Paracadutisti.Dal 10 giugno 1967 riprende la denominazione tradizionale di Brigata Paracadutisti “Folgore”.Dal 31 maggio 1991 viene inquadrato nella Brigata anche il ricostituito 183° Battaglione Paracadutisti “Nembo”.

STORIA

• img. 04 Un paracadutista si sta per lanciare dal veivolo.

• img. 05 targa con il giuramento della folgore.

• img. 05Militare durante un lancio free style.

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La Brigata Paracadutisti “Folgore” è un’unità di punta della Forza Armata ed impiega per-sonale volontario, selezionato il cui addestra-mento necessita una permanenza minima nei reparti superiore ad un anno.Per questo, per diventare Paracadutista Mi-litare bisogna essere già militari in servizio, per la truppa almeno VFP4.

Puoi fare domanda per i paracadutisti duran-te il corso di qualificazione come VFP4.Presso tutti i reparti dedicati all’addestra-

mento iniziale vengono inviati appositi team di selezionatori che tengono conferenze orientative per il personale. Chi desidera ap-partenere alla specialità deve farsi avanti in quella sede, oppure presentare domanda al proprio Comando.

Vi è una prova di ammissione per il corso in palestra che prevede diversi essercizi.Le persone che la supereranno verranno am-messe al corso di 40 giorni che si conclude con lanci e brevetti.

COME DIVENTARE UN PARA’• img. 06 Una sezione di militari durante un esercitazione di lancio.

• img. 07 Veduta dall’alto di una prova di lancio

• img. 08 Un componente della squadra ripreso duarante un lancio.

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“Sono veramente prudente a vela aperta. Non faccio mai virate basse.”Avrete probabilmente già sentito piu’ volte dire questo. Magari lo direte anche a voi stessi. Pen-serete anche che molte delle persone involte in incidenti per virate basse siano “teste calde” che fanno abitualmente approcci aggressivi sotto vele piccole e cariche. Questi incidenti potrebbero terminare se solo le persone pren-dessero in considerazione e seguissero le av-vertenze date agli allievi nei primi salti: le virate basse sono pericolose. Non fatele.Molte dz ripetono queste avvertenze ogni weekend. Alcune dz hanno definitivamente bannato i “ganci bassi”. Pero’ ancora diversi paracadutisti continuano a farsi male sotto vele perfettamente funzionanti. Ancora, potre-te pensare che molte di queste persone siano sempre teste calde che ignorano le avvertenze e non seguono le regole. A sorpresa, pensate, è spesso vero il contrario.Immaginate voi stessi in questa situazione:

avete appena concluso uno splendido salto e state approcciando all’area di atterraggio come sempre. Vi ponete controvento, ad una quarantina di metri dal suolo, pianificando un perfetto flare ed un dolce atterraggio in piedi. Tutto è a posto.Casualmente notate qualcosa con l’ango-lo degli occhi. Guardate a sinistra e vedete un’altra vela alla vostra stessa quota, troppo vicina, diretta allo stesso punto al suolo. Quel paracadutista non vi vede. State per avere una collisione.Istintivamente, tirate il comando destro per evitare lo scontro. Virate via, ma ora la vostra vela è in dive dritta verso il suolo. La terra si sta avvicinando troppo velocemente. Realiz-zate che qualcosa di brutto sta per accadervi non appena rovinerete a terra. Qualche se-condo dopo qualcuno vi sta guardando chie-dendovi: ”riesci a sentirmi? Non muoverti, ok?”. Qualcun altro stà urlando: ”Chiamate un ambulanza!”

VIRATE BASSECIÒ CHE OGNI PARACADUTISTA DOVREBBE SAPEREdi Scott MillerTraduzione in italiano a cura di Andrea “Fast” Scaramuzza

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Ci sono dozzine di storie come questa, storie di persone rimaste ferite per aver fatto vira-te basse cercando di evitare ostacoli, altre vele, o solo cercando di mettersi controven-to troppo tardi. Molte di queste persone non si stavano facendo vedere sotto piccole vele ellittiche. Infatti, molti stavano usando vele considerate appropriate per il loro peso ed esperienza. Il paracadutista fattosi male è spesso descritto come qualcuno che “non fa-ceva mai virate basse”.E’ facile avvertire le persone circa i pericoli del-le virate basse o proibirle, ma è ovvio che cio’ non colpisce il vero fulcro del problema. Molte persone fattesi male non intendevano fare una virata bassa; sono solo capitate in una brutta situazione alla quale hanno reagito male.Oltre a dover sempre stare lontano da osta-coli e da altre vele, e a mettersi controvento ad una altezza di sicurezza, dobbiamo an-che imparare cosa fare quando l’inaspettato ci coglie a vela aperta. Non possiamo “solo dire no” alle virate basse. Vanno accettate per cio’ che sono: manovre che ogni paraca-dutista puo’ e deve imparare a fare in modo corretto e sicuro.

VIRATE BASSE” CONTRO “GANCI BASSI

Prima di andare avanti, dovremmo capire la differenza tra una virata bassa e cio’ che viene usualmente chiamato “gancio basso”. In quest’ultimo, il paracadutista intenzional-mente agisce su una bretella o sui comandi ad una altezza relativamente bassa. La vela vira, fa un dive e prende velocità come il pi-lota pendola fuori da essa per poi ritornarci.Se l’altezza e il rateo di discesa sono stati valutati correttamente, l’extra velocità acqui-sita darà alla vela un incremento di portanza e permetterà al pilota di swooppare sul terreno per diversi secondi prima di appoggiare i piedi.Quando un paracadutista cerca di evitare un ostacolo, una vela od un atterraggio a favo-re facendo una virata di comando radicale, la vela reagirà nella medesima maniera. Sfortu-natamente, questo pilota non avrà conside-rato di valutare altezza e rateo di discesa, e potrebbe schiantarsi al suolo prima ancora di essere ri-pendolato sotto la vela. In casi estre-mi, il bordo d’attacco della vela può incontrare il terreno prima ancora del paracadutista.Ahi. Vediamo di provare qualcosa di diverso.Supponete che un pilota con necessità di fare una virata bassa possa farlo senza far

• img. 01Sequenze fotograficher

di atterraggi eseguiti con una virata bassa.

• img. 02grafico per il corretto

atterraggio.

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andare la vela in dive verso il terreno. Suppo-nete che possa effettuare una lenta, piatta vi-rata, mantenendo la vela sopra la sua testa ed un rateo di discesa normale. Supponete che possa fare una virata di 90 gradi o piu’ senza perdere molta quota. Se il pilota potesse fare ciò, potrebbe evitare l’ostacolo ed atterrare in sicurezza.Le “virate basse” sono una delle cose piu’ utili che potete fare con una vela, e potrebbe-ro essere l’unica via per evitare un rischio ad una quota molto bassa senza rovinare. Sfor-tunatamente, molti paracadutisti non sono usuali all’uso. infatti, gli istruttori di solito spendono molto tempo scoraggiando gli al-lievi dal volare in questo modo.

FOBIA DEL VOLARE FRENATI

Gli allievi hanno spesso l’abitudine di tenere i comandi bassi a circa l’altezza delle orecchie (praticamente “appendono” le braccia) inve-ce di far volare la vela completamente, spe-cialmente quando stanno per atterrare. Come risultato, gli istruttori ripetono costantemen-te “lasciala volare!”. Alcuni allievi diventano nervosi nel far virare la vela troppo veloce-mente, cosi’ vengono incoraggiati a “tirare un comando completamente giù” per abituarli a ciò. Dire ad uno studente di volare frenato e di virare lentamente spesso sembra la cosa sbagliata da fare.Dopo aver fatto qualche salto ed aver preso piu’ confidenza con la vela, gli allievi impa-rano in fretta che tirare a fondo un comando non solo rende felici i propri istruttori. Ma è anche molto divertente. Quelle spiravate di 360 gradi sono la cosa da fare! Gli allievi sco-prono inoltre che i loro atterraggi migliorano se lasciano le mani alte e “lasciano volare” la vela prima di frenare.Sfortunatamente, molti di noi si fermano con i progressi una volta imparato questo approc-cio “mani giù - mani su”. Non voliamo quasi mai frenati, e ignoriamo le basi di una signi-ficante porzione dei range di controllo di una vela. Poi un giorno ci troveremo in una situa-zione pericolosa a bassa quota senza le capa-cità necessarie di gestirla in sicurezza.

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USARE I FRENI

Spendendo un po’ di tempo a volare frenati, esplorerete un range di manovrabilità di cui molti paracadutisti non conoscono neanche l’esistenza. Potrete imparare ad avere un al-tro nuovo livello di performance dalla vostra velatura, e svilupperete una capacità che po-trebbe salvarvi la vita in una situazione sen-sibile. I seguenti esercizi possono aiutare ad incrementare il vostro livello di confidenza con la vela e guidarvi verso una importante transi-zione nelle vostre capacità di pilotaggio.Iniziate trazionando i comandi a livello del petto, o a mezzo freno. La velocità di avan-zamento della vela diminuirà, ed anche il ra-teo di discesa. Provate a virare trazionando un comando poco piu’ dell’altro, rilasciando-ne uno piu’ dell’altro o facendo entrambe lo cose. Notate come la vela vira senza andare in dive verso il terreno. Avrete attualmente un minor rateo di discesa virando nel suddetto modo rispetto a quando la vela vola dritta e livellata senza l’uso dei freni.E’ possibile compiere virate di 90 ed anche 180 gradi a mezzo freno senza perdere mol-

ta quota. Tirando i comandi fino al bacino, o a 3⁄4 di freno, potete far virare la vela piu’ ve-locemente ma ancora piatta. In questo caso, è meglio rilasciare uno dei due comandi piut-tosto che tirarlo essendo vicini al punto di inizio stallo. Se non avete mai provato a far stallare la vostra vela, sarebbe meglio farlo prima di provare le virate a 3⁄4 di freno.Per stallare, andate a 3⁄4 di freno. Quindi con-tinuate a trazionare i comandi lentamente e sempre guardando la vela. Essa rallenterà, quindi andrà indietro fino a smettere di ge-nerare portanza. Se continuate a tenere giù i comandi, la vela depressurizzerà ed inizierà a volare all’indietro. Il bordo di uscita diventerà a forma di “U”. Non allarmatevi. La sensazio-ne potrebbe non essere bellissima alle prime volte, ma vi aiuterà a capire e sentire la pre-senza dello stallo.Per uscire da uno stallo, basta rilasciare i co-mandi lentamente. La vela ripressurizzerà ed inizierà a volare normalmente. Se lasciate i co-mandi troppo velocemente, la vela potrebbe ri-baltare in avanti o virare. Potreste anche avere una chiusura della stessa. Se cio’ accade, gesti-te la situazione come se succedesse in apertura.

• img. 01Un paracadutista

• img. 02Come manovrare

la vela per eseguire una virata.

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Se tutto cio’ è un po’ troppo per voi, provate a tentare qualche stallo con le bretelle posterio-ri prima. Gli stalli di bretella sono solitamente piu’ dolci e vi aiuteranno comunque a capire. Vi basta afferrare le bretelle posteriori nel punto piu’ alto che potete, e lentamente sollevare voi stessi verso la vela. Per uscirne, rilasciate voi stessi lentamente. Il vostro obiettivo è di impa-rare a sentire quando la vostra vela è sul punto di lasciarvi. Una volta capito ciò, potrete prevenirlo rilasciando dolcemente i comandi o le bretelle.Sperimentando queste tecniche vi aiuterà a prendere confidenza con la vela frenata. Come ogni nuova manovra, stalli, volo frenato e virate piatte devono essere provate in quota. Mante-nete sempre un occhio aperto per le altre vele, e ricordate che il vostro obiettivo primario è di atterrare in sicurezza in una zona libera.Come avrete guadagnato confidenza ed espe-rienza potrete voler provare le virate piatte a bassa quota, magari effettuando cosi’ il circuito di atterraggio. E’ meglio non provare cio’ finchè non lo avrete provato piu’ volte in quota e sapete le reazioni della vela. E’ estremamente impor-tante evitare di stallare la vela vicino al suolo. Inoltre, siate sicuri di non essere di intralcio per

gli altri che vogliono atterrare. Vorrete proba-bilmente rilasciare i comandi prima di fare il flare di atterraggio, ma state attenti che la vela potrebbe non avere il tempo di uscire dal volo frenato prima di atterrare. Rilasciate i co-mandi sempre lentamente e simmetricamente, e provate a tornare in pieno volo minimo 10 se-condi prima di atterrare. E’ anche possibile atterrare con una vela a mezzo freno senza rilasciare preventivamente i comandi, ma finchè non siete capaci di fare dei flare perfetti, gli atterraggi potrebbero es-sere relativamente duri. Frenare presto o alti causa uno stallo prima di toccare terra. Anco-ra, siate pronti a fare una PLF.E’ buona idea fare pratica con gli atterraggi a mezzo freno. Se avrete bisogno di effettuare una virata piatta bassa per evitare un ostaco-lo, potreste non avere nemmeno il tempo di rilasciare i freni per poi frenare normalmente.Praticando il volo frenato e le virate piatte a bassa quota, imparerete a che distanza dal terreno potete farlo in sicurezza. Sarete me-glio preparati a spiacevoli situazioni, e meno compiacenti a “ganciare” quando vi trovate in una brutta situazione.

• img. 05Virata eseguita da un paracadutista durante swooping.

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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Le tecniche base descritte qui sopra sono solo questo: di base. Virate piatte sono im-portanti per un allievo per imparare ad at-terrare dolcemente in piedi, forse piu’ im-portanti. E’ meglio imparare queste tecniche sotto vele grandi e lente, quindi cio’ che uno studente od un paracadutista nuovo dovreb-be usare. Una vela caricata 1:1 o meno è ide-ale. Di questi tempi, comunque, molti novizi iniziano a comprare vele sempre più piccole caricandole piu’ di 1:1.Questo è il punto della situazione. Una vela piccola necessita di piu’ velocità di avanza-mento per portare il vostro peso di una vela piu’ grande, ed avrà un rateo di discesa piu’ alto, anche quando volata a mezzo freno.Atterrare frenati potrebbe non essere molto bello, perché richiederà una tecnica di flare precisa che richiederebbe centinaia di salti per effettuarla. -Se provate questo tipo di atterraggio con una vela piccola, potreste scoraggiarvi pre-sto e mollare prima di aver imparato.

Sfortunatamente, è anche molto importante sapere come volare ed atterrare frenati sot-to vele piccole. Una vela piu’ piccola stallerà piu’ velocemente senza molti avvisi, perderà piu’ quota e piu’ velocemente in virata, e puo’ facilmente farci cadere se fate la cosa errata a bassa quota.Questo è uno dei vantaggi di usare vele rela-tivamente grandi per i primi salti. E’ piu’ sicu-ro sperimentare sotto una vela piu’ grande, e piu’ facile per sviluppare le capacità di volare un domani con vele piu’ piccole.Non importa il tipo di vela, avete bisogno di capire l’intero range di controllo e come rea-gisce alle differenti velocità e a differenti in-put. Dovrete avere la stessa confidenza man-tenendovi sull’orlo di uno stallo come l’avete usando le bretelle anteriori.Toppe volte si vede qualcuno andare via dalla zona di atterraggio dicendo “sono stato for-tunato, non mi son schiantato”. La fortuna è ottima se giocate a poker, ma non basta se volete atterrare in sicurezza.

• img. 06Sequenza di

un’atterragggio eseguito in virata.

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• img. 01 protagonista dell’episodio rimasto illeso, che sorride a terra dopo la brutta esperienza adrenalinica.

• sequenza. 01 La vela del paracadute si apre inaspettatamente volando fuori dall’aereo.

• sequenza. 02 Il ragazzo viene proiettato fuori

senza alcun controllo.

Nell’ultimo anno in Italia sono avvenuti molti incidenti legati alla pratica del paracadutismo. Sebbene si tratti di uno sport dove sbagliare po-trebbe essere fatale, questa attività non è certo più pericolosa di altre se praticata rispettando-ne regole e norme di sicurezza.Analizzando ogni volta incidenti ed episodi differenti, puntiamo a far crescere la cultura dell’attenzione in volo, cercando di far sì che cer-ti errori non si verifichino nuovamente.Oggi abbiamo selezionato un incidente para-cadutistico avvenuto il 7 agosto del 2004 per il World Free Fall Convention 2004.L’aereo porta in quota i ragazzi, che si mettono in posizione per il lancio. Lo sfortunato protago-nista, probabilmente per la confusione in aereo e le troppe persone tutte vicine, non presta at-tenzione alla maniglia di apertura. Avvicinandosi alla porta dell’aereo, la forte spinta dell’aria fa sganciare il paracadute del ragazzo, che fuoriu-

scendo dall’aereo si gonfia, trascinando con se il paracadutista che si trova in un istante, proietta-to inaspettatamente fuori dalla cabina.La vela si apre e finisce contro l’ala posteriore dell’aereo, rimanendo agganciata mentre il po-vero ragazzo viene ripetutamente sbattutto con-tro il posteriore dell’aereo senza controllo.Il forte rischio potrebbe essere che il malca-pitato schiantandosi più volte sulla superficie dell’aereo possa perdere i sensi e in quel caso sarebbe tutto davvero irrisolvibile.I compagni sull’aereo attendono una sua mossa, ovvero sganciare la vela che lo tiene imprigio-nato e cadere nel vuoto utilizzando poi il para-cadute di emergenza. Dopo infiniti secondi di agitazione tutto fortunatamente si risolve come previsto da manuale e il ragazzo atterrerà illeso al suolo. Un secondario problema di questo er-rore può essere che il paracadute rimanga ag-ganciato all’ala posteriore dell’aereo e crei non

L’incidente avvenuto a Pescara non ha avuto conseguenze drammatiche ma la dinamica ci permette di capire l’errore da evitare e come un’ingenuità possa portare in aria a pericoli seri.

Pericolo in voloCRASHla dinamica

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2Articolo di Simone Picchi

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• sequenza. 03 La vela rimane agganciata all’ala posteriore dell’aereo facendo sbattere il ragazzo contro l’aereo.

• sequenza. 04 La vela tiene imprigionato il malcapitato che deve assolutamente liberarsi e sganciarsi.

• sequenza. 05 Questa distrazione

avrebbe potuto creare grossi

problemi anche all’aereo e al pilota

indifferenti problemi al pilota che vede il suo aereo zavorrato e frenato da una vela su un lato solo, comportando una virata costante. Infatti il pilota deve stare pronto ad un eventuale lancio con il paracadute nel caso diventasse incontrol-labile il mezzo. Nel nostro caso, la vela, dopo che il ragazzo si è sganciato, si è sciolta ed è volata sola nell’aria ma il problema verificatosi avrebbe potuto creare una molteplicità di problemi.Tutto si è risolto senza tragedie ma questa di-strazione umana del protagonista poteva davve-ro essere fatale per se stesso, per l’aereo e per tutti gli altri paracadutisti.Da questo episodio dobbiamo imparare a essere precisi e mai distratti in preparazione all’usci-ta dall’aereo, seguendo sempre le procedure di controllo delle maniglie e di verifica del pacchet-to paracadute per divertirsi senza problemi.

contatto con l’ala posteriore dell’aereo.

uscita di lancio dell’aereo.

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La nuovissima vela della NZ Aerosports il Daedalus JPX Petra ha avuto un debutto impressionante alla gara PD Big Boy Pants lo scorso Luglio, con Nick Batsch che ha sta-bili- to un nuovo record mondiale di distanza con 222.45m (729ft). Un mese dopo, Nick ha parte- cipato alla Coppa del Mondo FAI con il Petra: primo nella Distance, nella Speed e nella clas- sifica finale. Complimenti Nick!Dedalus JPX Petra è l’ultima vela proposta dalla NZ Aerosports Summer of Love R&D Project. Diverse versioni sono attualmente in fase di speri-mentazione e test da alcuni selezionati paracadutisti. Il progetto è molto simile a quello del JVX in termini di superfi-cie rigida grazie al crossbraces e 27 cassoni, ma è qui che finisce ogni somiglianza. Petra è completamente diversa da qualsiasi altra vela attualmente sul mercato, progettata da zero con una forma e trim completamente nuovi. Petra è costantemente testata da paracadu-tisti di tutto il mondo per acquisire maggiori esperienze e dati. Patrick Boulongne ha con-quistato il 2° posto ai Campionati Europei e il 6° assoluto alla Coppa del Mondo nella sua prima gara ufficiale con il Petra. Petra non è ancora in vendita al pubblico, ma è probabi- le che il modello di produzione sarà proposto con una varietà di opzioni tra cui scegliere come tessuto ibrido, la Powerband, tail-fea-thers (mini-ribs) e altre cose interessanti che non si vogliono anticipare. Per seguire e co-noscere le novità sul Petra visita la pagina di facebook Icarus Canopies by NZ Aerosports (facebook.com /nzaerosports) e il sito inter-net, nzaerosports.com

New World RecordDistanza da Nick Batsch

• img. 01 virata a pelo d’acqua con il nuovo Petra

• img. 02 swooping esemplare eseguido da Nick.

Articolo di Giuseppe ContiniFoto di: Simone Relli

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Le regoleEnac

Art. 1Attività addestra-tiva per consegui-mento licenzaL’allievo paracadu-tista che intenda conseguire la licen-za, deve effettuare: - attività addestrativa di n. 50 lanci con pa-racadute planante, di cui 15 negli ulti-mi12 mesi ed 1 negli ultimi 3 mesi; - 20 minuti complessivi di caduta libera di cui 10 negli ultimi 12 mesi; - simulazione di sgancio all’imbra-catura sospesa ef-fettuata ogni 6 mesi nel corso dell’adde-stramento, con esi-to favorevole anno-tato sul libretto dei lanci dall’Istruttore; - addestramento integrativo sull’u-tilizzo in volo ed in atterraggio delle vele; tale addestra-mento deve essere annotato sul libretto dei lanci. Il comple-tamento della se-quenza di addestra-mento, deve essere annotato sul libret-to di istruzione nella sezione dell’adde-stramento integra-tivo; l’annotazione è indispensabile per l’attestazione finale di addestramento e per l’idoneità a so-stenere l’esame per il conseguimento della licenza.Al termine della pro-gressione tecnica AFF (Accellerated Free Fall), con l’acquisizio-ne dei livelli previsti, l’allievo paracadutista deve avere superato il test di stabilità ed au-tocoscienza (test n. 1) ed il test giri controllati (test n. 2), prima di es-sere abilitato a lanciar-si da solo.

Art. 2Limiti di etàIl rilascio della li-cenza di paracadu-tismo è subordina-to al compimento di sedici anni.L’attività di istrut-tore di paracadu-tismo è consentita dal compimento del ventunesimo anno di età e sino al compimento del sessantacinquesi-mo anno di età.Il rilascio delle certificazioni spe-ciali (AFF, Tandem, Direttore Lancio) è subordinato al compimento del diciottesimo anno di età.

Art. 3Istruttori paraca-dutismo militariConsiderato che l ’ a dd e s t r a m e n -to previsto per il personale militare non è equivalente a quello richiesto dalla normati-va vigente, all’IP (Istruttore Paraca-dutismo) militare verrà accreditata l’attività addestra-tiva prevista nella prima delle due fasi di accertamen-to necessarie per il conseguimento della abilitazione e dovrà completare l ’addestramento teorico pratico per l’abilitazione di istruttore e parte-cipare ad apposito corso di formazio-ne. L’istruttore mi-litare dovrà quindi sostenere le prove della seconda fase secondo il pro-gramma approvato da ENAC.t

Art. 4Paracadutisti mi-litariIl paracadutista militare in servi-zio, o congedato da non più di 12 mesi, ha diritto al rilascio della licenza per conversione, pre-sentando: - dichia-razione del Coman-do di appartenenza relativa al supera-mento del Corso di Perf ezionamento TCL (Tecnica Ca-duta Libera) e/o di Direttore di Lancio TCL, ovvero docu-mentazione matri-colare qualora con-gedato;- dichiarazione del Comando o copia conforme delle qualifiche possedute; - copia conforme del cer-tificato di idoneità psicofisica in corso di validità.Il richiedente dovrà altresì dimostrare di avere acquisito l’esperienza di cui all’art. 1 del pre-sente Regolamen-to.Quanto previsto al primo comma non si applica al para-cadutista militare in possesso della sola qualifica basi-co TCL, il quale, ai fini del consegui-mento della licen-za, dovrà svolgere un programma di addestramento in-tegrativo approva-to da ENAC.

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Art. 5Riconoscimento li-cenze straniereLe licenze, abili-tazioni e certifica-zioni straniere non sono automatica-mente convertibili.I cittadini stranieri e i cittadini italiani residenti all’estero titolari di licenze di paracadutismo straniere possono svolgere attività di lancio da aeromobi-li in Italia, purchè: - le licenze siano in corso di validità e siano riconosciute dalla Federazione AeronauticaInternazionale ( F.A.I.) - venga data evidenza della po-lizza assicurati-va con massimali uguali o superiori aquelli previsti in Italia. L’abilitazione di Istruttore di pa-racadutismo con-seguita all’estero e’ riconosciuta in Italia in condizioni di reciprocità.Le attività consen-tite dalle Certifica-zioni Speciali con-seguite all’estero, sono svolgibili sot-to la supervisione di un IPS (Istrut-tore di Paracadu-tismo Senior) con C.S. (Certificazio-ne Speciale) equi-valente, nell’ambito di una Scuola di Paracadutismo au-torizzata.Il paracadutista di nazionalità italiana residente in Italia con licenza con-seguita all’estero, dovrà ottenere, pre-ventivamente alla effettuazione della attività in Italia, una licenza temporanea

della validità mas-sima di un anno. A tal fine deve pre-sentare copia della licenza conseguita all’estero, auten-ticata mediante visto del Direttore della SP (Scuola di Paracadutismo), corredata del cer-tificato di idoneità psicofisica.Alla scadenza della licenza tem-poranea, il para-cadutista dovrà obbligatoriamente conseguire la licen-za italiana.

Art. 6Certificazione Spe-ciale Direttore di lancioL’IP che intenda conse-guire la certificazione IPS-DL deve aver ef-fettuato 1000 lanci ad apertura comandata, di cui 50 quale DL per pa-racadutisti aventi para-cadute con FV (fune di vincolo).Il Direttore di lancio, per il mantenimento in esercizio della sua Certificazione Specia-le, dovrà effettuare nel corso dell’anno: (a) 50 lanci, con almeno 30 minuti di caduta libera; (b) 10 voli quale DL per paracadutisti aventi paracadute con fune di vincolo, oppure 10voli quale RL (respon-sabile di lancio) con a bordo allievi paraca-dutisti, da annotarsi sul libretto dei lanci. Il Direttore di lancio, ai fini del ripristino di tale CS dopo oltre 6 mesi di inutilizzo, dovrà ef-fettuare due voli come RL con allievi paraca-dutisti a bordo, sotto la supervisione di un IPS DL oppure di un titola-re di CS DL designato dall’IPS.

Art. 7Equipaggiamenti da lancio - Sistema di apertura per allievi in caduta liberaIl sistema di aper-tura manuale del paracadute princi-pale utilizzato da-gli allievi in caduta libera deve essere composto, in alter-nativa, da:a) maniglia con cavo e pilotino a molla; b) pilotino estrattore di tipo “throw out” posi-zionato sotto il con-tenitore (Bottom OfContainer).

Art. 8Verifica della vali-dità della licenzaL’Istruttore di Para-cadutismo ha l’ob-bligo di controllo della validità della licenza, anche in occasione di soli lanci Ordinari e/o Speciali.

Art. 9C o m p e t e n z e dell’assistente AFFOgni titolare di CS AFF (Certificazio-ne Speciale Accel-lerated Free Fall) è responsabile relati-vamente all’allievo assistito: a) dell’addestramento propedeutico al suolo, in applicazione della procedura operativa prevista per il livello da effettuare

b) del giudizio di superamento o meno del livello addestrativo effet-tuato, che conva-liderà sul libretto dei lanci c) delle operazioni connes-se al lancio, incluse l’osservanza del-le prescrizioni e raccomandazioni basiche di sicu-rezza previste nei programmi di ad-destramento per paracadutisti e, li-mitatamente all’al-lievo assistito:- dell’accertamen-to della presenza ed efficienza delle attrezzature per i lanci prescritte a bordo,- dell’ispezione pre imbarco degli equi-paggiamenti indivi-duali e attivazione degli eventuali congegni di aper-tura automatica,- dell’assegna-zione dei posti a bordo e istruzioni al pilota, - della determinazione del punto di lancio e azioni relative, - de-gli interventi previ-sti in situazioni di emergenza.

Art. 10SanzioniLe licenze, le abilita-zioni, le certificazio-ni speciali e gli in-carichi di Direttore di Scuola possono essere sospesi per un periodo da sei mesi a due anni nei casi in cui i titolari: -

abbiano manomes-so o comunque alterato i titoli aero-nautici o annotato dati non veritieri nel libretto dei lanci o di attestazione di istruzione;- abbiano sotto-scritto, nell’eserci-zio delle specifiche funzioni loro attri-buite dichiarazioni non veritiere o ine-satte concernenti sia l’addestramento che l’effettuazione dei controlli di adde-stramento; - abbiano fornito dati falsi o inesatti nel rendere dichiarazio-ni ai sensi di legge;- abbiano provoca-to un incidente dal quale siano deriva-te la morte o lesioni personali gravi a paracadutisti, allie-vi, terzi; - abbiano tenuto una condotta sanzionabile ai sen-si del Codice della Navigazione; - non abbiano osservato le disposizioni san-cite dalla normativa in vigore sulla mate-ria. In via accesso-ria, potranno essere adottati provvedi-menti sanzionatori anche nei confronti delle Scuole di Pa-racadutismo e/o delle organizzazio-ni, se responsabili, nell’ambito delle quali siano state ve-rificate le violazioni e/o inadempienze di cui al precedente comma 1.

Art. 11TariffePer gli aspetti amminist ra t iv i legati all’adem-pimento di quan-to previsto nel presente Rego-lamento, si rinvia a quanto previsto nel Regolamento Amministrativo Contabile in vi-gore.

Art. 12DecorrenzaIl presente rego-lamento entra in vigore il 31 mar-zo 2008 e sosti-tuisce quanto in materia disposto dal DPR 566/88 e dal DM 467/T. Nella fase tran-sitoria di prima applicazione del presente Rego-lamento, e fino alla emanazione delle necessarie circolari attuati-ve, per quanto ivi non previsto, si farà riferimento ai programmi ad-destrativi di cui al DM 467/T.

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ATTREZZATURE

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Salice

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:Il nostr

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ei cieli

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Nome Cognome:Marta Lunghi e Mattia Rossi

Luogo:VercelliSensazione:Il tandem è sempre uno SBALLO!!!

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Nome Cog

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Sensazio

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DiRETTO DA:Steven Spielberg e Tom Hanks

ATTORI:Damian Lewis: Donnie Wahlberg: Ron Livingston:

TRAMA:Ambientata durante la seconda guerra mondiale (precisamente dal 1942 al 1945), la miniserie parla della Compagnia Easy del Secondo Battaglione, 506º Reggimento di fanteria paracadutista, 101ª Divisione Aviotrasportata dell’esercito degli Stati Uniti, dal loro addestramento a Camp Toccoa, la loro assegnazione al fronte europeo, fino alla fine della guerra. Genere storico, bellico, guerra.

A bordo di un aereo, i fratel-li Pete e Terry Nessip, entram-bi poliziotti, stanno scortando l’abile pirata informatico Earl Leedy. Mentre è in volo, l’aereo subisce un attacco terroristico e dinamitardo, e il criminale riesce a paracadutarsi fuori dal velivolo aiutato da una squadra di esperti paracadutisti. Nell’attacco, pur-troppo, Terry perde la vita. Pete viene sospeso dal servizio per-chè la sua versione sull’evasio-ne di Leedy non viene creduta; a quel punto inizia ad investigare sui responsabili del fatto, sco-

prendo che questi sono paraca-dutisti acrobatici. Studiando in segreto il mondo degli skydivers, Pete inizia a prendere lezioni di paracadutismo da Jessie, la compagna di uno dei membri della banda che nel frattempo è stato ucciso. Mano a mano che il puzzle verrà ricomposto, Pete capirà che il piano della ban-da, capeggiata da Ty Moncrief, è quello di attaccare i computer delle stesse forze dell’ordine per scoprire i nomi dei poliziotti in-filtrati all’interno delle organiz-zazioni di narcotrafficanti.

BAND OF BROTHERS

Film entusiasmanti, dove il paracadutismo civile e militare si trasformanono in un racconto cinematografico, fuori dai canoni dello sport ma sempre curioso per un più ampia visuale del campo.

PER RIMANERE IN TEMA

MOVIEFilm da vedere

Omicidio nel vuoto

ANNO: 1994diretto da: John Badham

ATTORI:Wesley Snipes, Gary Busey e Yancy Butler.

Drop Zone

Recensioni a cura di Mario Sirtoli

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VIDEO ON LINE CONSIGLIATI:

1_Sky Diving-You Tube

2_Skydive Hawaii Music-John Mayer

3_Experience Human Flight

4_Experience Human Flight

5_Experience Human

6_Experience

7_Experience Human Flight

VIDEO DELLA SETTIMANA

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Direttore Responsabile: MAURO PANZERIArt director: RICCARDO MENONCIN (caporedattore)

Redazione: FEDERICA PICCOLO (caporedattore centrale), LUIGI DANTE (caposervizio), RICCARDO D’AMARO (caposervizio),

ANDREA PATO (revisore)Arte: ADRIANA LANELLA (caposervizio)

Tendenze: MARIELLA CAPELLI(caposervizio)Impaginazione: LETICIA GENESINI, LUCE DIDEDDA, MARIA

LUISA PANNANew York: Segreteria e Redazione MARY LEIFER

Parigi: Segreteria e Redazione LUISE MAREF (Responsabile di Produzione)SARH BELLAM(assistant)

Hanno collaborato a questo numero:GIORGIA RIZZI, SIMONE NOLGO, DARIO VIGELLI, LORENZO

BORGONOVA, ADRIANA BASSI, LUCIA PALLATI, SERGIO MURATORE, ANGELO

GIAVARI, ACHILLE CERRIFotografie di:

Giorgio Baroni, Chiara Cadeddu, Gianni Franchellucci, Fabrizio Gini, Massimo Listri, Giulio Oriani,

Direttore editorialeRICCARDO MENONCIN

Publishing Director MAURO PANZERISenior Assistant Publisher MARCO BUTTI

Direttore Centrale Pubblicità ALESSIO PALLADINO (ad interim)Agenzie e Centri Media ALBERTO DOLCI(Direttore)

Moda e Oggetti Personali: FRANCESCA GHISELLI (Direttore)ALBERTO JABON, SAMANTA LARIOV, DANIEL VISCARD,

PATATE ARROSTO, MARIO IEPES, GIUSEPPE BALOTELLI.Bellezza: CRISTINA ZONNI(Direttore), MARCO PART (Key Clients),

SARA BENAMATIArredamento: MAURO GOMEZ LOPEZ, GIANNI GALLIZZI

MASSIMO VASCO, LUCIANO LIGABUE.

Sede: 20431 MILANO - piazza TORRETTI 27 - tel. 02-6584 - tele-gr. UNDC - fax 02-876816. NORD OVEST: Torino, via ZONNI 4, tel. 011-5676849 - fax 011-857585. NORD EST: Padova, Galleria Ezzelino 5, tel. 04J858544 - fax 049-685895. CENTRO SUD: Firenze, via Jacopo 6, tel. 058594 - fax 84992. BARCELLONA - calle Valencia 243/245, ático 3° - 08007 Barcelona - tel. 003499484 - fax 00349397W9683. ONACO DI BAVIERA - Ludwig Thoma Strasse 41 - 82031 Grünwald - Deutschland - tel. 0049-89-21578970 - fax 0049-89-21578973. ATENE - MTC Group, 3 K. Schina Str. Alexandras Av. 114, 73 Athens - tel. 30-210-6432306 - fax 30-210-6456233

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