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USA ED EUROPA OCCIDENTALE
NELL'ETÀ BIPOLARE
1.
GLI STATI UNITI DA TRUMAN A BUSH
SENIOR
Dalla fine del '45
USA
� smobilitano le masse � riconvertono l'industria bellica
����
piena occupazione
���� disavanzo pubblico
1948-53
Harry S. Truman PRESIDENTE
(democratico)
• succeduto a Roosevelt ( † 14.04.1945) come vicepresidente
• programma riformistico • guerra di Corea • anticomunismo e "caccia alle streghe"
(McCarthy)
1953-61 (due mandati)
Dwight D. Eisenhower PRESIDENTE
(repubblicano)
o governo espressione del capitalismo
o trionfo del "meccartismo" e sua eclissi
o sostituzione del "contenimento" di Truman con il roll back
o resistenze negli stati del Sud all'integrazione dei neri
o recessione dal 1957 per � crescita concorrenziale giapponese ed europea � ingresso dell'automazione nelle aziende
� 5 milioni di disoccupati
o trauma Sputnik sovietico
1961-63
John F. Kennedy PRESIDENTE
(democratico - [cattolico])
���� rinnovamento della leadership ���� "nuova frontiera" di carattere ideale e
sociale ���� azioni fallimentari
���� contro Castro a Cuba
���� Alleanza per il progresso in America latina
���� escalation militare in Vietnam ���� crisi di Berlino ���� risolutezza nel favorire l'integrazione dei
neri
il 22 novembre 1961
viene
ucciso a Dallas
1963-69
Lyndon B. Johnson PRESIDENTE
(democratico)
vicepresidente di Kennedy, gli subentra dopo l'assassinio
���� cerca la continuità ���� ideologia della «grande società» con echi
rooseveltiani
���� 1964, legge sulla povertà
���� vieta ogni discriminazione nei confronti dei neri
���� tumulti e disordini negli stati del Sud ���� crisi di prestigio USA sul Vietnam
���� cambio di indirizzo politico e apertura a trattative
1969-74
Richard M. Nixon PRESIDENTE
(repubblicano)
���� nonostante il clima avvelenato: - assassinio di M. Luther King - assassinio di Robert F. Kennedy
���� grazie al segretario di Stato Henry Kissinger . fa uscire gli USA dall' impasse del Vietnam
. apre nuova fase di dialogo con il mondo comunista
���� rieletto nel '72, lascia nell'agosto '74, travolto dallo
scandalo Watergate caso di spionaggio ai danni dei democratici
1974-77
Gerald R. Ford PRESIDENTE
(repubblicano)
���� "incolore" vicepresidente di Nixon
1977-81
Jimmy E. Carter PRESIDENTE
(democratico)
���� rappresenta i "buoni sentimenti" della provincia americana
+ maggiore trasparenza etica + diritti dei neri + fautore della diminuzione del consumo
energetico
���� sostenitore dei "diritti dell'uomo" violati in primo luogo in Unione Sovietica
���� successi in Medio Oriente (accordi di Camp David tra Egitto e Israele, 1978)
���� stabilizzazione dei rapporti con la Cina ���� perde totalmente credibilità nel 1979 per la
rivoluzione islamica degli ajatollàh
����
assalto degli studenti islamici all'ambasciata USA a Teheran
����
fallito blitz delle forze speciali statunitensi
1981-89
Ronald W. Reagan PRESIDENTE
(repubblicano) Interni:
���� valori del privatismo e dell'individualismo ���� lotta all'ingerenza economica dello Stato ���� riduzione delle tasse
���� innalzamento senza precedenti del debito pubblico
���� allargamento delle differenze sociali (soprattutto tra bianchi e neri)
���� riduzione delle spese sociali Esteri:
���� rilancio dell'America "forte" e "intransibente"
���� crescita delle spese militari ���� intervento massiccio in America latina ���� minacce ala Libia
���� invio di unità navali nel Golfo persico durante la guerra Iran-Iraq
���� sostegno ai guerriglieri afghani ���� linea filoisraeliana in Medio Oriente ���� contenimento (missilistico) della potenza
sovietica in Europa («guerre stellari»)
ma:
���� accordo con l'URSS per la diminuzione dei missili nucleari a media gittata (1987)
1981-89
Georg H. W. Bush PRESIDENTE
(repubblicano) ���� in politica interna fedeltà alla linea Reagan
in vista di: . aumento del benessere . crescita degli investimenti
����
risultato contrario con: . aumento del debito pubblico
. decrescita della produttività . distacco da Giappone e Germania . allargamento dei dislivelli sociali
���� sconfitta elettorale (1992) ���� in politica estera equilibrio e fermezza a
fronte del: - crollo dell'URSS e dei regimi comunisti
- nuovo ordine internazionale (Malta [dic. '89], Washington [giu. '90])
- firma Start 1 (lug. '91) - trapasso di poteri Gorba čëv-Eltsin - firma Start 2 (Mosca, genn. '93) - riaffermazione in America latina (abbattimento de i
regimi di: ���� Noriega (Panama) ���� Sandinisti (Nicaragua)
- intervento nel Golfo Persico (deliberazione ONU), genn.-febb. 1990, contro Saddam Hussein invasore del Kuwait
2.
LA GRAN BRETAGNA DA CHURCILL A
MAJOR
Dal 1951 al 1964
conservatori al potere ���� adattamento non facile alla perdita del
potere in campo internazionale (es.: crisi di Suez, 1956)
���� critica alla politica «demagogica» dell' Welfare State (Stato dei servizi) condotta dal laburista Attlee, ma sostanziale suo mantenimento
���� grave indebitamento pubblico
Dal 1964 al 1979 (con intermezzo conservatore)
laburisti al potere ���� crisi strutturale dell'industria ���� drammatica crisi nell'Irlanda del Nord
(Ulster) ���� guerra civile tra cattolici (maggioranza
discriminata) e protestanti (socialmente predominanti)
���� 1973, ingresso nella Comunità europea (conservatori)
���� miglioramento dell'economia per:
. patto sociale con i sindacati . sfruttamento del petrolio del Mare del Nord
maggio 1979 - 1990
Margaret Thatcher "Lady di ferro"
���� inversione di rotta rispetto al Welfare . antistatalismo . neoliberismo . denazionalizzazioni
. lotta al "prepotere" sindacale
���� legame tra "thatcherismo" e "reaganismo" ���� offensiva internazionale neoconservatrice
���� insuccessi di politica interna,
tuttavia, con: - sfaldamento dei laburisti (nascita del partito
socialdemocratico) - crisi delle isole Falkland (Malvinas, 1982)
���� vittoria elettorale nell'83
���� ���� applicazione del proprio programma
���� peggioramento drastico dei servizi sociali ���� ostilità verso l'Europa comunitaria e
l'integrazione politica in essa
1990, progetto Poll tax (imposta uguale per
tutti, a prescindere dal reddito) provoca protesta generalizzata
���� la Thatcher cede leadership e governo a J. Major
����
���� ritiro della Poll tax ���� sostegno militare all'intervento nel Golfo
Persico (1990) ���� ratifica degli accordi di Maastricht (1992) ���� guerriglia urbana e repressione nell'Ulster
3.
LA FRANCIA TRA QUARTA E QUINTA
REPUBBLICA
maggio 1954
disfatta di
Dien Bien Phu (Indocina)
����
accordi di Ginevra (luglio 1954)
Ritiro francese
inoltre:
���� autonomia alla Tunisia ���� nuovi disordini in Algeria (nazionalisti per
l'indipendenza)
����
semiparalisi del regime
���� aggravamento ulteriore con l'intervento fallimentare a Suez
����
13 maggio 1958
colpo di Stato militare ad Algeri
���� Parigi si consegna a De Gaulle (1° giugno 1958)
Quinta Repubblica
su base referendaria, con accrescimento del potere del Presidente
peraltro,
���� cresce l'insoddisfazione politico sociale
����
Sessantotto francese (movimento studentesco
con adesione operaia)
���� De Gaulle mobilita i moderati
���� ottiene forte maggioranza alle elezioni ���� referendum su riforma delle regioni e del
Senato ���� risultato negativo e dimissioni (aprile '69)
pensava a
una Francia leader di un confederazione di paesi europei
(dall'Atlantico agli Urali) autonoma dagli USA
ma è osteggiato da - Gran Bretagna - Germania occidentale - Italia
legati agli Stati Uniti
Si susseguono poi alla presidenza: . Pompidou . Giscard d'Estaing . Mitterrand
4.
LA REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA
E L'UNIFICAZIONE
1949-1963
Konrad Adenauer cancelliere
����
"era Adenauer" (moderatismo politico e sociale)
politica estera:
���� alleanza con gli USA ���� opposizione all'URSS e alla DDR
(Germania orientale comunista)
politica interna:
���� unione con gli interessi del grande capitale ���� libero corso all'iniziativa privata
���� spettacolare ripresa economica
nel corso degli anni '60
���� l'economia frena ���� si formano movimenti di estrema sinistra
����
Sessantotto tedesco aspra critica giovanile verso il sistema
privo della solidarietà degli operaie degli intellettuali
1969
���� miglioramento dell'economia ���� allentamento delle tensioni sociali ���� avvento della socialdemocrazia al governo
Willy Brandt cancelliere (1969-74)
���� lotta al terrorismo (banda Baader-Meinhof) ���� Ostpolitik
���� riconoscimento della DDR (Rep. Democrat. ted.)
1982
���� i liberali abbandonano la coalizione con i socialdemocratici
���� ritorno dei democratici cristiani
Helmut Kohl cancelliere
���� 1983, installazione missili Pershing
antisovietici ���� 1987, prima visita di uno statista tedesco
orientale (Erich Honecker) a Bonn ���� 1989, manifestazioni popolari in Germania
orientale ���� 9 novembre '89,
"crollo" del Muro
���� 1990, ri-unificazione tedesca . vittoria elettorale dei democratici cristiani, . buona affermazione dei liberali, . sconfitta dei socialdemocratici
���� 1991-92, forti tensioni sociali per i costi dell'unificazione
- apparato produttivo obsoleto - rapida privatizzazione con ondata di
disoccupazione - contestazione contro immigrati turchi ed
europei dell'Est - fenomeno Naziskin
5.
PORTOGALLO, SPAGNA E GRECIA. L'EUROCOMUNISMO
Portogallo, aprile 1974,
cade il regime di
Salazar (cattolico reazionario)
���� i militari instaurano un regime
democratico, che va consolidandosi ���� 1986, il Portogallo entra nella Comunità
Europea
Spagna, novembre 1975,
muore
Francisco Franco
���� il re, Juan Carlos di Borbone guida il processo di transizione alla democrazia
���� 1978, viene varata la nuova Costituzione democratica
- 1986, la Spagna entra nella Comunità Europea
Grecia
���� 1952, entra nella NATO ���� 1961, membro del Mec (Mercato comune
eurpoeo) ���� 1965-67, crisi tra il re Costantino II e il
leader del centro G. Papandreu
����
colpo di Stato (21 aprile)
���� 1967-74, regime dei "colonnelli " (Papadopulos, Pattakos)
���� 1974, luglio - caduta dei colonnelli in seguito all'invasione turca di Cipro
���� assestamento democratico guidato da K.
Karamalis
intanto, 1975-77:
il comunismo occidentale prende atto della crisi irreversibile del modello sovietico
����
danno vita allo
Eurocomunismo (animato da valori socialdemocratici)
G. Marchais (Francia)
E. Berlinguer
(Italia)
S. Carrillo (Spagna)
6.
INTEGRAZIONE EUROPEA.
DALL' OECE A MAASTRICHT
1949 ���� aprile: nasce l' Oece (Organ. europ. di
cooper. economica) per gestire gli aiuti del piano Marshall
���� maggio: nasce il primo Consiglio d'Europa (iniziativa GB., Fr.)
1951 ���� aprile: nasce la Ceca (Comunità eur. del
carbone e dell'acciaio: Fr., Ger. fed., Ita., Benelux )
1954
���� ottobre: Italia e Germania fed. entrano nella NATO; la Germ. ritrova piena sovranità e procede al riarmo "controllato" (non atomico)
1957 ���� 25 marzo: il trattato di Roma costituisce la
Comunità Economica Europea (detta anche Mec [Mercato comune eur.])
���� crescita dell'influenza economica europea oltre gl i schemi del bipolarismo
1974 ���� è costituito il Consiglio d'Europa per
istituzionalizzare gli incontri dei capi di governo
1979 ���� formazione dello Sme (Sist. monetario eu.),
per un rapporto di cambio ordinato tra le divise europee
���� giugno: prime elezioni a suffragio diretto per il Parlamento europeo (dotato di un alto valore simbolico, più che di sostanziali poteri)
1986
���� Europa "dei dodici", dopo l'ingresso della Gr. Bretagna (1975), della Grecia (1981) e di Spagna e Portogallo
���� febbraio: firma dell'"Atto unico", che fissa, entro il '93, la creazione di un mercato unico europeo, volto alla libera circolazione di merci e persone in Europa
1992 ���� febbraio: trattato di Maastricht, che
stabilisce un programma progressivo di unificazione della moneta e di creazione di una Banca centrale europea (Bce)