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Poesia e preghiera, "quel tu necessario" Per Interlinea una lettura trasversale alla ricerca di "somiglianze"nell'interlocutore Ci ha abituato a toni delicati, a pensieri raffinati. E anche ora, che si muove su un terreno im pegnativo, mantiene la sua ci fra caratteristica. Anna Maria D'Ambrosio, scrittrice e do cente novarese, è sugli scaffali con un nuovo titolo edito da Interlinea 152 pagine, 20 euro: "Vergine luna. Il tu nella poe sia e nella preghiera". Il terreno impegnativo è quello che si tro va in equilibrio tra due espres sioni letterarie che si muovono tra paradigmi e finalità che non (sempre) coincidono. Alla poe sia e alla preghiera (divisione che si riflette nella impostazio ne del libro) attinge per ela borare una sua visione perso nale partendo da quel tu che, proiettato nei due ambiti, ema na luci diverse. Perché diversi sono i punti di partenza. Gui dato dall'autrice il lettore passa da Leopardi ad Antonia Pozzi, da Sant'Agostino al Padre No stro: alla ricerca di un inter locutore nella prima parte, mossa dalla fede nell'interlo cutore in quella successiva. Co sì facendo offre una lettura tra sversale di poesie e preghiere, mettendo in luce le parole chia ve che vogliono aiutarci a com prendere universi così lontani ne del libro) attinge per ela borare una sua visione perso nale partendo da quel tu che, proiettato nei due ambiti, ema na luci diverse. Perché diversi sono i punti di partenza. Gui dato dall'autrice il lettore passa da Leopardi ad Antonia Pozzi, da Sant'Agostino al Padre No stro: alla ricerca di un inter locutore nella prima parte, mossa dalla fede nell'interlo cutore in quella successiva. Co sì facendo offre una lettura tra sversale di poesie e preghiere, mettendo in luce le parole chia ve che vogliono aiutarci a com prendere universi così lontani eppure a volte interiormente vicini. Dopo poesie e racconti per D'Ambrosio una nuova sfi da tra le pagine. Da quale esigenza è nato il libro? "È nato dal mio interesse per sonale per la poesia alternato alla lettura di romanzi e saggi, interesse che mi ha portato an che a scrivere –spiega l'autrice . Ma il motivo che ha "sca tenato" l'indagine è stata una intuizione sulla somiglianza del tu nella preghiera e nella poesia. Da qui è iniziato il la voro di ricerca che doveva con fermare questa somiglianza e individuare la struttura lingui stica di poesia e preghiera. E ho trovato tante somiglianze. La domanda di partenza: a chi si rivolge il poeta nel momento dello scrivere e il fedele in pre ghiera? Entrambi si rivolgono a un tu estremamente neces sario ma che non hanno da vanti a sé. Non vuol dire che non c'è, ma che è un interlo cutore assente. E questo dia logo esprime il bisogno di un interlocutore. Ma se il poeta lo ricerca chi prega ha fede in lui. Diverso l'atteggiamento di fondo". fermare questa somiglianza e individuare la struttura lingui stica di poesia e preghiera. E ho trovato tante somiglianze. La domanda di partenza: a chi si rivolge il poeta nel momento dello scrivere e il fedele in pre ghiera? Entrambi si rivolgono a un tu estremamente neces sario ma che non hanno da vanti a sé. Non vuol dire che non c'è, ma che è un interlo cutore assente. E questo dia logo esprime il bisogno di un interlocutore. Ma se il poeta lo ricerca chi prega ha fede in lui. Diverso l'atteggiamento di fondo". Come si sviluppa la prima par te? "Ho scelto i poeti più vicini alla mia sensibilità, quelli che mi interessano maggiormente: Cesare Pavese, uno per tutti. Poi Anna Maria Ortese, Gia como Leopardi, Emily Dickin son… Di ogni autore cerco di sintetizzare la storia perché au tobiografia e lirica non sono separate. Io mi riferisco al mo mento intimo in cui sgorga la voce poetica e l'autore è solo con se stesso: si rende conto che si rivolge ai lettori che sa ranno i suoi interlocutori ma solo in seconda battuta". E il viaggio attraverso la pre ghiera? "È stata una fonte di sopresa e di bellezza che spero di aver saputo comunicare. Ho sco perto tante cose del dialogo dell'uomo con l'invisibile, par tenda dal vocabolo tu. Chi è più precario dell'uomo quan do prega sospeso tra due mi steri? Tutte le forme di preghie ra che ho analizzato non esi stono senza un tu. Dai Salmi, inni antichissimi, vere e pro prie liriche, con una struttura che si identifica nel dialogo con qualcuno assente, alle "Con fessioni" di Sant'Agostino, un dialogo con la trascendenza. Dal Padre Nostro, che stabi lisce una relazione filiale, alle rogazioni e ai mistici. Ogni in terlocutore dipende dalla reli gione professata, ma è sempre un tu necessario. Sia il poeta che il fedele si rivolgono a un tu assente come se fosse presente. E nel come sta la chiave del discorso. Una presenza in ab sentia". lEleonora Groppetti Data: 04.06.2020 Pag.: 51 Size: 362 cm2 AVE: € .00 Tiratura: Diffusione: Lettori: INTERLINEA 1

TTTRTTR...OF RES' 'oesiae re hiera,« uel tu necessari0}) Paola Cereda alla Ubik NUOVO TITOLO Per Anna Maria D'Ambrosio, scrittrice e docente novarese Created Date 6/4/2020 8:48:33

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Page 1: TTTRTTR...OF RES' 'oesiae re hiera,« uel tu necessari0}) Paola Cereda alla Ubik NUOVO TITOLO Per Anna Maria D'Ambrosio, scrittrice e docente novarese Created Date 6/4/2020 8:48:33

Poesia e preghiera, "quel tu necessario"Per Interlinea una lettura trasversale alla ricerca di "somiglianze"nell'interlocutoreCi ha abituato a toni delicati, apensieri raffinati. E anche ora,che si muove su un terreno im­pegnativo, mantiene la sua ci­fra caratteristica. Anna MariaD'Ambrosio, scrittrice e do­cente novarese, è sugli scaffalicon un nuovo titolo edito daInterlinea 152 pagine, 20 euro:"Vergine luna. Il tu nella poe­sia e nella preghiera". Il terrenoimpegnativo è quello che si tro­va in equilibrio tra due espres­sioni letterarie che si muovonotra paradigmi e finalità che non(sempre) coincidono. Alla poe­sia e alla preghiera (divisioneche si riflette nella impostazio­ne del libro) attinge per ela­borare una sua visione perso­nale partendo da quel tu che,proiettato nei due ambiti, ema­na luci diverse. Perché diversisono i punti di partenza. Gui­dato dall'autrice il lettore passada Leopardi ad Antonia Pozzi,da Sant'Agostino al Padre No­stro: alla ricerca di un inter­locutore nella prima parte,mossa dalla fede nell'interlo ­cutore in quella successiva. Co­sì facendo offre una lettura tra­sversale di poesie e preghiere,mettendo in luce le parole chia­ve che vogliono aiutarci a com­prendere universi così lontani

ne del libro) attinge per ela­borare una sua visione perso­nale partendo da quel tu che,proiettato nei due ambiti, ema­na luci diverse. Perché diversisono i punti di partenza. Gui­dato dall'autrice il lettore passada Leopardi ad Antonia Pozzi,da Sant'Agostino al Padre No­stro: alla ricerca di un inter­locutore nella prima parte,mossa dalla fede nell'interlo ­cutore in quella successiva. Co­sì facendo offre una lettura tra­sversale di poesie e preghiere,mettendo in luce le parole chia­ve che vogliono aiutarci a com­prendere universi così lontani

eppure a volte interiormentevicini. Dopo poesie e raccontiper D'Ambrosio una nuova sfi­da tra le pagine.Da quale esigenza è nato illibro?"È nato dal mio interesse per­sonale per la poesia alternatoalla lettura di romanzi e saggi,interesse che mi ha portato an­che a scrivere –spiega l'autrice­. Ma il motivo che ha "sca ­tenato" l'indagine è stata unaintuizione sulla somiglianzadel tu nella preghiera e nellapoesia. Da qui è iniziato il la­voro di ricerca che doveva con­fermare questa somiglianza eindividuare la struttura lingui­stica di poesia e preghiera. E hotrovato tante somiglianze. Ladomanda di partenza: a chi sirivolge il poeta nel momentodello scrivere e il fedele in pre­ghiera? Entrambi si rivolgonoa un tu estremamente neces­sario ma che non hanno da­vanti a sé. Non vuol dire chenon c'è, ma che è un interlo­cutore assente. E questo dia­logo esprime il bisogno di uninterlocutore. Ma se il poeta loricerca chi prega ha fede in lui.Diverso l'atteggiamento difondo".

fermare questa somiglianza eindividuare la struttura lingui­stica di poesia e preghiera. E hotrovato tante somiglianze. Ladomanda di partenza: a chi sirivolge il poeta nel momentodello scrivere e il fedele in pre­ghiera? Entrambi si rivolgonoa un tu estremamente neces­sario ma che non hanno da­vanti a sé. Non vuol dire chenon c'è, ma che è un interlo­cutore assente. E questo dia­logo esprime il bisogno di uninterlocutore. Ma se il poeta loricerca chi prega ha fede in lui.Diverso l'atteggiamento difondo".

Come si sviluppa la primapar te?"Ho scelto i poeti più vicini allamia sensibilità, quelli che miinteressano maggiormente:Cesare Pavese, uno per tutti.Poi Anna Maria Ortese, Gia­como Leopardi, Emily Dickin­son… Di ogni autore cerco disintetizzare la storia perché au­tobiografia e lirica non sonoseparate. Io mi riferisco al mo­mento intimo in cui sgorga lavoce poetica e l'autore è solocon se stesso: si rende contoche si rivolge ai lettori che sa­ranno i suoi interlocutori masolo in seconda battuta".

E il viaggio attraverso la pre­ghiera?"È stata una fonte di sopresa edi bellezza che spero di aversaputo comunicare. Ho sco­perto tante cose del dialogodell'uomo con l'invisibile, par­tenda dal vocabolo tu. Chi èpiù precario dell'uomo quan­do prega sospeso tra due mi­steri? Tutte le forme di preghie­ra che ho analizzato non esi­stono senza un tu. Dai Salmi,inni antichissimi, vere e pro­prie liriche, con una strutturache si identifica nel dialogo conqualcuno assente, alle "Con ­fessioni" di Sant'Agostino, undialogo con la trascendenza.Dal Padre Nostro, che stabi­lisce una relazione filiale, allerogazioni e ai mistici. Ogni in­terlocutore dipende dalla reli­gione professata, ma è sempreun tu necessario. Sia il poetache il fedele si rivolgono a un tuassente come se fosse presente.E nel come sta la chiave deldiscorso. Una presenza in ab­sentia".

lEleonora Groppetti

Data: 04.06.2020 Pag.: 51Size: 362 cm2 AVE: € .00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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