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TecnoMedia Periodico mensile. Anno XII n. 47 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert AMC - Atex Media Command Ansa APCom Telecom Media News Creo Italia Denex Systems Technology Ecrm EidosMedia Elettra Energy Workflow System Eschergrad Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Kodak Polychrome Graphics LinkService Lüscher MAN Roland Mima films Müller Martini Napp Systems NTG Digital R.G. Recmi Sap Italia Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Techsage Tecsa Telpress Tera Teufelberger Tolerans Unisys Italia Xeikon Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 47 - dicembre 2005 Ifra Expo 2005: proposte e prospettive Il tradizionale appuntamento fieristico per l’industria dei quotidiani ha offerto spunti di riflessione sull’evoluzione più probabile delle tecnologie nei prossimi anni. a pagina 4 “Made in Italy” per la stampa flexo del Daily Mail Il gruppo editoriale inglese ha firmato l’ordine per un nuovo impianto di stampa flessografica full color che verrà fornito dalle O.M.G. Cerutti di Casale Monferrato. a pagina 9 Full color e formati compatti per L’Unione Sarda L’editore di Cagliari completa il piano pluriennale di investimento previsto per il nuovo centro stampa de L’Unione Editoriale. a pagina 12 Litosud: investimenti e strategie industriali Tra pochi mesi entreranno in funzione le nuove rotative offset per i centri stampa di Roma, Milano, Bergamo: ne parliamo con il presidente di : Litosud Mario Farina. a pagina 15 Multicanale, multimediale: le scelte di APCom Nostra intervista con Antonio Calabrò, direttore responsabile della agenzia di stampa. a pagina 17 Tera si riorganizza all’insegna del consolidamento TecnoMedia ha intervistato Anton Andrea Speciale, da tre anni Presidente e Amministratore Delegato della software house italiana. a pagina 19 Industria grafica: meno domanda, più concorrenza Presentato a Milano uno studio promosso da Assografici, Acimga e Co- mieco sul posizionamento strategico del sistema grafico e cartotecnico trasformatore italiano. a pagina 21 Blog: la nuova frontiera della comunicazione In ascesa il fenomeno dei “diari in rete”, che possono essere aperti da chiunque desideri condividere le proprie opinioni. a pagina 23 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 25 MediaForm ................................................................................ a pagina 28 Media Insider ............................................................................. a pagina 30 Le Rubriche

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

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ADN KronosAdobe SystemsAgenzia Giornalistica ItaliaAgfa-GevaertAMC - Atex Media CommandAnsaAPCom Telecom Media NewsCreo ItaliaDenex Systems TechnologyEcrmEidosMediaElettraEnergy Workflow SystemEschergradFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Goss InternationalHiT Media & PublishingIdab-Wamac InternationalInterstrapKodak Polychrome GraphicsLinkServiceLüscherMAN RolandMima filmsMüller MartiniNapp SystemsNTG DigitalR.G.RecmiSap ItaliaSegbertSineditaSMB Schwede MaschinenbauTechnotransTechsageTecsaTelpressTeraTeufelbergerToleransUnisys ItaliaXeikon

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

FILO DIRETTOLE AZIENDE INFORMANO

Numero 47 - dicembre 2005

Ifra Expo 2005: proposte e prospettiveIl tradizionale appuntamento fieristico per l’industria dei quotidiani ha offerto spunti di riflessione sull’evoluzione più probabile delle tecnologie nei prossimi anni.

a pagina 4

“Made in Italy” per la stampa flexo del Daily Mail Il gruppo editoriale inglese ha firmato l’ordine per un nuovo impianto di stampa flessografica full color che verrà fornito dalle O.M.G. Cerutti di Casale Monferrato.

a pagina 9

Full color e formati compatti per L’Unione SardaL’editore di Cagliari completa il piano pluriennale di investimento previsto per il nuovo centro stampa de L’Unione Editoriale.

a pagina 12

Litosud: investimenti e strategie industrialiTra pochi mesi entreranno in funzione le nuove rotative offset per i centri stampa di Roma, Milano, Bergamo: ne parliamo con il presidente di :Litosud Mario Farina.

a pagina 15

Multicanale, multimediale: le scelte di APComNostra intervista con Antonio Calabrò, direttore responsabile della agenzia di stampa.

a pagina 17

Tera si riorganizza all’insegna del consolidamentoTecnoMedia ha intervistato Anton Andrea Speciale, da tre anni Presidente e Amministratore Delegato della software house italiana.

a pagina 19

Industria grafica: meno domanda, più concorrenzaPresentato a Milano uno studio promosso da Assografici, Acimga e Co-mieco sul posizionamento strategico del sistema grafico e cartotecnico trasformatore italiano.

a pagina 21

Blog: la nuova frontiera della comunicazioneIn ascesa il fenomeno dei “diari in rete”, che possono essere aperti da chiunque desideri condividere le proprie opinioni.

a pagina 23

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 25

MediaForm ................................................................................ a pagina 28

Media Insider ............................................................................. a pagina 30

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Notizie dall’Italia e dal mondotutti i giorni, 24 ore al giorno.Informazione e tecnologia ai massimi livelli: nata dalla partnershipcon Associated Press, Apcom ha conquistato nell’editoria italianalo spazio di un’informazione puntuale, affidabile e innovativa,con particolare attenzione ai temi della politica, dell’economia,dei grandi fatti internazionali e dello sport.

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Direttore responsabile Carlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroMarco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Mariapaola Cullmann,

Giulia Maria Leone, Antonietta Strada.Segreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753

© ASIG Service S.r.l. - 2004 - Tutti i diritti riservatiSede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf

Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 5 gennaio 2006

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

L’editorialedi Carlo Lombardi

Il 6 dicembre 2005 sono iniziati i primi corsi del “Piano Formativo per lʼinnovazione nella Filiera Grafica”, che il 16 novembre scorso il Consiglio di Amministrazione di Fondimpresa, in base alle va-lutazioni espresse da una commissione di esperti di sperimentata competenza incaricata di esaminare i circa settanta progetti presentati, ha deciso di finan-ziare unitamente ad altri 17 programmi.

Del programma formativo, dei suoi contenuti e delle finalità che si propone, abbiamo avuto occa-sione di occuparci nei passati numeri di TecnoMedia e torniamo a parlarne nella rubrica MediaForm. In sede di commento, tuttavia, vorremmo porre in evidenza come per la prima volta un progetto di for-mazione rivolto agli operatori dellʼindustria grafica ha coinvolto - nella fase di elaborazione progettuale

- le strutture che operano in stretto contatto con le maggiori organizzazioni imprenditoriali (Assografici, FIEG, ASIG) e vede impegnata, per quanto riguarda lo svolgimento dei corsi di formazione programmati, lʼarticolata struttura degli istituti salesiani, con la conseguente possibilità di decentrare la realizzazione del progetto nelle diverse aree del territorio nazionale. Altrettanto innovativo il particolare che, nella ATS (Associazione Temporanea di Scopo) costituita nella circostanza, operino congiuntamente lʼENIPG (Ente

professionale che vanta una pluridecennale esperienza nella formazione professionale del settore grafico), ASIG Service e lʼOsservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

Tra i partecipanti ai corsi, il peso numerico dei lavoratori occupati nelle aziende che editano e stam-pano giornali è certamente ridotto rispetto a quello delle altre imprese dellʼindustria grafica. Ma si tratta di una presenza importante che qualifica lʼiniziativa e ne accresce il valore aggiunto. Non è casuale il fatto che, nella formulazione del Progetto, il riferi-mento prioritario per correlare i corsi agli effettivi fabbisogni delle imprese e dei diversi comparti, sia costituito dal progetto MasterMedia, promosso dal nostro Osservatorio e realizzato tra il 1999 e il 2001 da un raggruppamento del quale ASIG Service era capofila. Anche MasterMedia ha costituito una novità per quanto riguardava lʼassetto della compagine che ha partecipato alla sua realizzazione e che ha visto FIEG ed ASIG affiancati da Assografici, Assocarta, AIE, ANES, ARGI, ACIMGA e Ordine dei Giornalisti, oltre che dalle organizzazioni sindacali del Settore.

Non molti anni fa avremmo considerato frutto di astratta fantasia lʼipotesi di corsi di formazione pro-fessionale che vedessero impegnati fianco a fianco, per esempio, lavoratori del Poligrafico dello Stato e di aziende che pubblicano quotidiani. Con il Program-ma avviato, invece, sarà proprio così: a conferma del fatto che la realizzazione del prodotto, nelle imprese della Filiera grafica, richiede sempre più spesso com-petenze assimilabili.

Abbiamo motivate ragioni per ritenere che lʼavvio del Progetto costituisca un auspicio incoraggiante per il 2006 e per gli anni a venire. Eʼ opinione lar-gamente condivisa che le nostre aziende siano chia-mate ad affrontare una trasformazione della quale la tecnologia è solo un aspetto, seppur importante. Le nostre strutture saranno chiamate a confrontarsi con questa prospettiva e a proporsi traguardi ancora più impegnativi di quelli raggiunti negli anni passati con risultati apprezzati in ogni parte del mondo.

Gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di ASIG negli ultimi mesi del 2005 e ancora più gli obiettivi che impegneranno il nuovo gruppo dirigente che lʼAssociazione esprimerà richiedono, in ogni caso, un rinnovato mandato di fiducia da parte di tutte le imprese (stampatrici ed editoriali) del nostro settore. Più che di un auspicio si tratta di una esigenza; ed è di grande rilievo, in tale contesto, la partecipazione diretta della FIEG alla elaborazione di programmi che non possono essere delegati con criteri sempli-cistici e frettolosi.

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Investimenti, proposte e prospettive: movimenti del mercato ad Ifra Expo 2006

Ifra Expo 2006 si ripropone come la sede di incontro privilegiata per editori di giornali e fornitori di tecnologie di tutto il mondo. Pur in assenza di novità di rilievo, l’edizione che si è svolta alla Fiera di Lipsia dal 17 al 20 ottobre scorsi ha proposto spunti molto interessanti sulla probabile evoluzione delle tecnologie nei prossimi anni. In primo piano i sistemi editoriali che valorizzano il lavoro redazionale, le componenti di qualità per l’automazione dei processi, l’ampliamento del portafoglio prodotti nell’area dei Ctp e dei materiali di consumo e l’introduzione di tecnologie per la gestione multiprodotto in sala spedizione.

Dove va il mercato internazionale della stampa? Cosa vogliono gli editori? Dove stanno investendo i fornitori? Questo è il bagaglio di domande con il quale, puntualmente, tutti gli anni, si confrontano i

professionisti dellʼindustria dei giornali quotidiani che si danno appuntamento nei padiglioni di Ifra Expo, la più importante rassegna mondiale del settore che per la seconda volta nella sua storia ha trovato ospitalità nel quartiere fi eristico di Lipsia, nel cuore della Germania, dal 17 al 20 ottobre scorsi.

Unʼedizione che ha portato in primo piano una serie di spunti di grande interesse sullʼevoluzione dei comparti tecnologici per la stampa in atto in Europa. Se nellʼarea dei sistemi editoriali sia assiste ad una progressiva valorizzazione di tutte le funzioni redazio-nali, sempre più destinate ad occupare una posizione di assoluta centralità allʼinterno delle media-company multicanale e multiprodotto, nellʼambito dei CtP si assiste ad un ampliamento signifi cativo dei portafogli prodotti proposti dai fornitori. Più che discutere su quale sia la migliore tecnologia possibile, si preferisce diversifi care lʼofferta, lasciando ai clienti la più ampia facoltà possibile nella scelta fi nale. Nellʼambito della stampa, dopo un biennio di notevoli soddisfazioni per tutti i fornitori di impianti, si stanno valorizzando le componenti di alta qualità per lʼautomazione dei processi industriali, che vanno in parallelo alla ricerca di soluzioni in grado di lavorare su unʼunica linea sia prodotti quotidiani che commerciali.

Successi Made in Italy

Clima di grande soddisfazione si respirava allo stand di EidosMedia, che ha chiuso una serie di contratti di notevole interesse nel mercato francese, conquistando una delle testate più importanti di quel mercato, Le Figaro (330.000 copie diffuse nel giorno

Ludovico De Briganti, nuovo responsabile di Man Roland Italia per il workfl ow Printnet

La nuova unità della 2B per la piegatura e punzonatura delle lastre a controllo ottico

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Investimenti, proposte e prospettive: movimenti del mercato ad Ifra Expo 2006

medio, con 1.370.000 lettori). Méthode andrà a sosti-tuire un sistema editoriale sviluppato in casa, basato su Oracle e Quark Xpress, che utilizzava una rete mista Macintosh e Pc. La nuova soluzione fornita dalla sof-tware house italiana collegherà trecento posti di lavoro, offrendo una piattaforma nativa XML per svolgere fun-zioni di editing, videoimpaginazione, pianifi cazione e tracking delle edizioni, impaginazione della pubblicità e disegno della gabbia grafi ca. Le Figaro è il primo quotidiano francese a chiudere un accordo con la nuo-va sussidiaria francese di EidosMedia, e su Méthode sarà sviluppato un nuovo modello di organizzazione del lavoro che porrà al centro la redazione del gruppo editoriale transalpino. I mercati di lingua francese hanno dimostrato di apprezzare molto lʼimpegno di

EidosMedia, e con Le Figaro sono arrivati Le Temps, di Ginevra, il gruppo belga IPM - La Libre Belgique e La Derniere Heure/Les Sports, il quotidiano La Mon-tagne (350.000 copie nel giorno medio) del gruppo Centre-France, che si uniscono al cliente francofono di riferimento, il gruppo Edipresse di Losanna. In Ita-lia è recente lʼannuncio che il Secolo XIX di Genova adotterà il sistema editoriale Méthode.

Nei padiglioni della fi era di Lipsia che, assieme alla nuova sede della Fiera di Milano, costituisce uno dei poli espositivi più moderni dʼEuropa, continuava lʼeco dellʼaltro successo “made in Italy” delle Offi cine Meccaniche Giovanni Cerutti di Casale Monferrato, che hanno acquisito come cliente il gruppo inglese del Daily Mail, editore stampatore storicamente legato alle tecnologie fl essografi che, sottraendolo allʼagguerrita concorrenza tedesca, come si legge in altra parte di questa pubblicazione. Nel nuovo centro stampa che sarà costruito alla periferia di Londra saranno installate le nuove unità fl exo Cerutti S4, le stesse, per intenderci, che sono state recentemente acquistate, fra gli altri, da la Repubblica e dalla RCS. E sempre nel nostro Paese è cominciata la sperimentazione delle nuove unità CtP per la lastre fl essografi che sviluppate dalla MacDermid Printing Solutions. NAPPfl ex CTP, questo il nome delle unità, sono per il momento semiautomatiche, ma saranno presto raggiunte, ai primi del 2006, dalle nuove macchine ad automatismo totale, in grado di garantire una maggiore effi cienza e velocità nel ciclo produttivo.

Dietmar Schantin, nuovo responsabile di Newsplex Europe di Ifra

Ifra Newsplex: la “storia” al centro dell’organizzazione editoriale

Cambiano i metodi di consumo dell’informazione, e gli editori devono adeguare la loro organizzazione per inseguire i lettori lungo diversi canali di comunicazione. Imprese multiplemedia, o multicanale che dir si voglia: per qualcuno saranno il futuro dell’informazione, per altri, come si legge anche in altra parte di questo numero di TecnoMedia, sono già il presente. Ifra, la più importante organiz-zazione internazionale di ricerca e sviluppo applicato aall’industria dei quotidiani con oltre 1400 soci in tutto il mondo ha presentato in autunno Newsplex Europe, la propria sezione interna dedicata alla consulenza verso gli editori che stanno studiando come riorganizzare la gestione e la produzione dei contenuti.

Molte idee, molte opportunità di approfondimento sia editoriale che tecnologico, grazie all’esperienza realizzata negli scorsi anni dal Newsplex avviato da Ifra negli Stati Uniti, presso l’Università del South Carolina, ma una strategia di base: mettere le “storie”, ovvero

i contenuti editoriali, al centro di una nuova organizzazione dove tutti i materiali raccolti vengono elabo-rati dai giornalisti in funzione dei diversi canali di distribuzione. Un concetto chiaro nella formulazione, ma tutt’altro che scontato al momento di passare dalla teoria alla pratica. Newsplex Europe aiuterà gli editori a studiare il modo più adatto all’organizzazione editoriale di ciascuno per avviare, passo dopo passo, questa, o altre, evoluzioni all’interno del mondo dell’informazione.

Il responsabile della nuova organizzazione, nominato a metà dello scorso mese di ottobre, è Dietmar Schantin, austriaco con precedenti esperienze manageriali in gruppi editoriali europei di lingua tede-sca. A lui toccherà il compito di affi ancare gli editori del Vecchio Continente che vorranno avviare una rifl essione, o qualcosa di maggiormente impegnativo, sull’evoluzione più più probabile dell’industria editoriale multicanale prevista per i prossimi anni. Il programma di attività previste per il 2006 è già ricco di incontri, visite di studio ed attività seminariali e di ricerca.

tecnologie fl essografi che, sottraendolo allʼagguerrita concorrenza tedesca, come si legge in altra parte di questa pubblicazione. Nel nuovo centro stampa che sarà costruito alla periferia di Londra saranno installate le nuove unità fl exo che sono state recentemente acquistate, fra gli altri, da la Repubblicaè cominciata la sperimentazione delle nuove unità CtP per la lastre fl essografi che sviluppate dalla Printing Solutionsdelle unità, sono per il momento semiautomatiche, ma saranno presto raggiunte, ai primi del 2006, dalle nuove macchine ad automatismo totale, in grado di garantire una maggiore effi cienza e velocità nel ciclo Da sinistra: Elio Ramponi di Fijifi lm e Fulvio Agazzi,

di New Age, accanto alla nuova unità CtP violet presentata a Ifra Expo da Fujifi lm

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In questa breve rassegna tricolore se-gnaliamo anche la grande soddisfazione che ha raccolto Unisys sul mercato tede-sco, chiudendo un accordo con il colosso dellʼeditoria Axel Springer per lo sviluppo di un sistema editoriale destinato a segna-re una nuova tappa nellʼevoluzione della piattaforma sviluppata dalla multinazionale americana nel nostro Paese con uno staff dove dominavano la scena i nostri conna-zionali. Il sistema - oltre 600 posti di lavoro per Bild e Bild am Sonntag - sarà focalizzato sulla redazione del gruppo editoriale, e offrirà ai giornalisti un portale unico per la ricerca di tutte le informazioni disponibili, allʼinterno di una rete mista Mac e Pc. La piattaforma per la gestione dei metadati sarà completamente rinnovata, basata su XML, e consentirà di agganciare ogni tipo di con-tenuto a diversi canali di comunicazione. Il sistema editoriale fornito al gruppo tedesco offrirà la gestione del timone pubblicitario integrata in quello editoriale, e consentirà il controllo in tempo reale dei collegamenti ai diversi centri stampa. Non si tratta, come hanno sottolineato subito i responsabili di Unisys presenti sullo stand, di offrire un nuovo flusso di lavoro, ma più semplicemente un ambiente unico allʼinterno del quale vedere tutti dati allʼinterno di tutto il sistema produttivo.

CtP: tutto dipende dal cliente...

La definitiva affermazione, in Europa, delle mac-chine per lʼincisione diretta delle lastre, i CtP, non è una novità. Nuova, se mai, è la spinta decisa di tutti i prin-

cipali fornitori di unità CtP e materiali di consumo in direzione di una sempre maggior diversificazione della loro offerta. Sia il cliente a decidere se vuole le teste laser violet, la tecnologia termica o quella tradizionale: il portafoglio prodotti dei fornitori cerca comunque di accontentare tutti, salvo naturalmente indirizzare, la dove possibile, le scelte in direzione delle soluzioni che si ritengono più adatte ai quotidiani.

Kodak, impegnata in un importante e complesso lavoro di riorganizzazione a livello mondiale (come si legge anche in altra parte della pubblicazione) dopo una “campagna acquisti” che, fra lʼaltro, lʼha portata a rilevare il 100% di Kodak Polychrome Graphics e di Creo, ha ribadito il suo impegno nella tecnologia termica, che per il gruppo americano resta al primo posto per qualità ed eccellenza dei risultati, ma offre ai clienti anche lastre per laser violet. Con Krause è stato sviluppato un accordo corporate, con Ecrm cʼè un accordo in sede locale: sia quindi il cliente a sce-gliere il termico o il violet, in ogni caso Kodak, con le aziende che collaborano direttamente con lei, dispone della soluzione adatta.

Unʼimpostazione, questa, praticata da anni da Agfa, che ha sempre fatto della diversificazione delle solu-zioni tecnologiche e dei materiali di consumo un punto di forza, e di eccellenza, sul mercato delle arti grafiche mondiali. E la posizione del gruppo nord Europeo si è ulteriormente rafforzata durante gli ultimi dodici mesi, segnando una crescita attorno al 12%. Nei quotidiani di tutto il mondo sono state installate oltre 200 unità CtP violet, che hanno contribuito allʼaffermazione di

Dalla scuola al lavoro

“Dalla scuola ti accompagno al lavoro: orientamento, collocamento promosso da scuole e università; borsa lavo-ro e servizi collegati; contratti di inserimento e formazione iniziale, apprendistato” è il titolo dell’interessante convegno organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in occasione del Salone Job&Orienta che si è svolto al quartiere fieristico di Verona dal 24 al 26 novembre scorsi.

L’iniziativa ha avuto lodevole obiettivo di promuovere la conoscenza sui percorsi che dalla scuola conducono diretta-mente al mondo del lavoro, la conoscenza degli strumenti e dei servizi disponibili e delle opportunità offerte ai giovani. Una particolare attenzione è stata dedicata al tema della formazione e dell’orientamento svolto da scuole e da università.

Secondo il più recente rapporto sulle retribuzioni dei giovani in Italia, realizzato dalla Organization design & Ma-nagement e Corriere Lavoro, crescono le preoccupazioni dei giovani neolaureati del nostro Paese timorosi di non trovare uno sbocco nel mondo del lavoro, e aumenta la percezione del titolo di studio come strumento di maggiori opportunità di formazione e carriera piuttosto che come gratificazione economica immediata.

Job&Orienta, giunta quest’anno alla quindicesima edizione, ed i suoi convegni tematici sono ormai diventati la vetrina di riferimento più importante per i giovani alla ricerca del primo impiego. L’ultima edizione è stata visitata da oltre 35.000 persone, ed ha visto la partecipazione di più di 300 espositori ed oltre 40 realtà universitarie.

Forte dei successi ottenuti, Ferag ha introdotto importanti novità per l’impianto di incollaggio in linea di cartoline e MemoStick adesivi sulle pagine dei quotidiani

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Investimenti, proposte e prospettive: movimenti del mercato ad Ifra Expo 2006

Kodak si riorganizza e puntaalla leadership mondiale

“Terzo trimestre dell’anno 2005: digital portfolio + 47%, traditional portfolio - 20%” e per la fi ne dell’anno (2005 per chi legge oggi) tutti si aspettano il sorpasso defi nitivo del fatturato “digitale” su quello “analogico”. E’ tutta qui, in queste due scarne percentuali, illustrate dal Ceo Antonio Perez, volato a Parigi dal quartier generale di Rochester assieme ai dirigenti di prima linea per incontrare i giornalisti internazionali dell’industria grafi ca nello scorso mese di ottobre, la parabola di un colosso industriale del XX Se-colo, la Eastman Kodak. Una società che occupa a buon diritto un posto di primo piano in quell’ideale gruppo di imprese che, negli ultimi cento anni, hanno contribuito a cambiare il mondo in cui viviamo. Eastman Kodak è stata

la fotografi a offerta a tutti, è stata la pellicola cinematografi ca che ha reso immortali le grandi produzioni hollywoodiane, è stata la storia di un mezzo di comunicazione visivo che ha trasformato in profondità l’industria dell’informazione. A Rochester si sono incontrati i successi e le tragedie dell’umanità del XX secolo, da Rochester sono passati milioni di piccoli avvenimenti quotidiani, matrimoni, battesimi, gite, vacanze, cene con gli amici. Eastman Kodak é stata l’immagine. Analogica.

Ma anche alla porta del suo quartier generale ha bussato, e non da ieri, la rivoluzione digitale. Nella fotografi a, e in tutte le arti grafi che, legioni di pixel, molti in arrivo dall’estremo oriente, hanno letteralmente invaso il pianeta. Pellicole addio? Nel 2005, anno della “svolta” nei fatturati di casa Kodak, l’analogico occupa ancora una posizione di tutto rispetto, ma potrebbe essere solo questione di pochi anni, forse pochissimi... “a fi ne 2007 sarà completata la ristrutturazione della società americana” e “Kodak sarà una digital Company”” ha annunciato il Ceo Antonio Perez.

Ai dirigenti di prima fi la è toccato il compito di delineare i contorni di questa rivoluzione: massiccia campagna acquisti, ristrutturazioni dei comparti tradizionali e riorganizzazione a livello mondiale di tutto il gruppo attorno a quattro core business verticali: consumer digital, settore sanitario, fi lm imaging, arti grafi che e comunicazione. Per quanto riguarda quest’ultimo, il responsabile mondiale Jim Langley non ha fatto mistero che si tratta di un mercato di enormi opportunità. In 15 Paesi dell’Europa occidentale la stampa consta di 90.000 imprese con 700.000 addetti ed una crescita in linea con gli altri comparti industriali; nell’Europa dell’Est si attende una crescita attorno al 30% nel quinquennio 2004/2009, nei soli Stati Uniti la stampa dà lavoro a 1,1 milioni di addetti, più di quanti non ne conti l’industria dell’auto-mobile. Kodak si è mossa con anticipo ed ha cominciato già dal 2003 la costruzione di un portafoglio di soluzioni a 360° all’interno del quale l’industria dei quotidiani è destinata a giocare un ruolo di primaria importanza. Al 2003 risale la joint venture Kodak Polychrome Graphics (defi nitivamente incorporata nel 2005) la joint venture con Heidelberg NexPress e l’operazione della Encad. Nel 2004 c’è l’acquisizione di Scitex Digital Printing e la formazione di Kodak Versamark, seguita dall’acquisizione di Heidelberg Digital Imaging e dall’acquisto di tutta la NexPress. Lo scorso 2005, la Creo è stata acquisita andando a fare com-pagnia al 100% della proprietà di KPG. Tutto insieme, il mercato delle arti grafi che e della comunicazione dovrà rappresentare una signifi cativa voce del fatturato globale del gruppo già a partire dal 2006, anno nel quale si concluderà anche il processo di riorganizzazione del gruppo arti grafi che e comunicazione, dove è prevista un’interazione fra funzioni centralizzate e delocalizzazione dei poteri che, a quanto se ne sa al momento di chiudere la rivista in tipografi a, dovrebbe tenere in debito conto sia le persone che le specifi che organizzazioni delle società acquisite che operano da anni con successo nei diversi Paesi.

traditional portfolio - 20%” e per la fi ne dell’anno (2005 per chi legge oggi) tutti si aspettano il sorpasso defi nitivo del fatturato “digitale” su quello “analogico”. E’ tutta qui, in queste due scarne percentuali, illustrate dal Ceo Antonio Perez, volato a Parigi dal quartier generale di Rochester assieme ai dirigenti di prima linea per incontrare i giornalisti internazionali dell’industria grafi ca nello scorso mese di ottobre, la parabola di un colosso industriale del XX Se-

la fotografi a offerta a tutti, è stata la pellicola cinematografi ca che ha reso immortali le grandi produzioni

questa tecnologia per lʼincisione diretta delle lastre. Nel corso di unʼaffollata conferenza stampa è stata annun-ciata unʼalleanza strategica con il gruppo americano del New York Times, 3,3 miliardi di dollari di fatturato nel 2004, tre testate del calibro del NYT, International Herald Tribune e Boston Globe, altri quindici quoti-diani, radio, Tv e 35 siti web, fra i quali NYTimes.com, Boston.com e About.com. L̓ accordo, che inizialmente durerà cinque anni, stabilisce che Agfa sarà il fornitore di riferimento per un nuovo fl usso di lavoro digitale basato su Arkitex e CtP violet.

Inoltre le due società collaboreranno nello scambio di informazioni a livello corporate sui trend di sviluppo industriali e tecnologici più probabili nel corso dei prossimi anni.

Anche Fujfi lm è arrivata a Lipsia con un portafo-glio diversifi cato: agli editori di giornali offrono sia lastre termiche che lastre fotopolimeriche per teste laser violet. Il colosso giapponese ha solo rinunciato a materiali di consumo ad alogenuri di argento, perchè il processo è ritenuto troppo costoso ed inquinante. Con i materiali di consumo, la Fujifi lm ha presentato la prima installazione europea della fotounità CtP violet News 100 presso lo stampatore inglese Mortons di Horncastle, che in una dichiarazione alla stampa ha sottolineato che la capacità di gestire diversi formati di lastre in linea sia stata una delle ragioni che hanno spinto di direzione dellʼinvestimento.

Editori e stampatori hanno ricavato da Ifra Expo la piacevole sensazione che lʼepoca del “fornitore unico”,

Antonio Perez, CEO di Eastman Kodak

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se mai ci sia stata, è ormai defi nitivamente al tramonto almeno per quanto riguarda lʼarea del CtP. Si decide di investire sul termico? Le lastre si possono negoziare con Kodak e Fujifi lm. Si preferisce il violet? Le unità sono offerte da Agfa, Ecrm, Fujifi lm e Krause; le lastre fotopolimeriche da Agfa, Fujifi lm e Kodak.

Strumenti per il workfl ow e l’automa-zione industriale

La 2B ha presentato una nuova macchina per la punzonatura e rifi latura automatiche delle lastre. E ̓un “terminale”-come spiega-no allo stand-per garantire le lastre a registro in macchina, come dire una componente indispensabile nel fl usso di lavoro ad alta qualità. La nuova unità, rappresentata in Italia dalla G.M.D.E., è basata su un sistema di messa a registro ottico: nel momento stesso in cui la lastra è perfettamente allineata, viene prima rifi lata e poi piegata. Questo meccanismo, secondo i costruttori, garantisce una perfezione assoluta, par-ticolarmente apprezzata laddove è stato introdotto un sistema di montaggio automatico delle lastre in macchina.

Non a caso, è proposto in primo luogo a quanti stampano i giornali con sistemi ad alta defi nizione, particolarmente sensibili nellʼottimizzare tutto il fl usso di lavoro della quadricromia. In Europa sono ormai 55 i quotidiani che escono con una lineatura fi nale fra le 70 e le 58 linee utilizzando Sublima, sviluppato da Agfa. In Italia lʼunità è stata di recente acquistata dal Sole 24 Ore.

Man Roland, che ha festeggiato un anno eccezio-nalmente positivo, dominato dal primo ordine da un miliardo di Euro ricevuto dalla società tedesca, punta molto in direzione dello sviluppo di macchine, e com-ponenti, per la realizzazione di prodotti fortemente innovativi che possano essere stampati, e diffusi, assieme ai quotidiani. Qualità e automazione sono le parole dʼordine della casa di Augsburg, che a Lipsia ha molto insistito sui sistemi di controllo a circuito chiuso, i modernissimi “gestori” del fl usso di lavoro che, nella confi gurazione più spinta, seguono tutti i dati relativi alla produzione del giornale dalla loro generazione in redazione fi no alla fase fi nale di impressione in qua-dricromia. Printnet, questo è il nome del sistema per il monitoraggio e la gestione del fl usso di lavoro dei quotidiani, ha già trovato allʼestero, in particolare modo nellʼindustria grafi ca tedesca, unʼottima accoglienza. Grazie ai diversi moduli del sistema, in dimostrazione a Lipsia nella confi gurazione realmente installata da un giornale di Hannover, i manager editoriali possono seguire attraverso un browser Internet le varie fasi di lavorazione. Se una rotativa si ferma durante la pro-duzione, in tempo reale si conoscono le cause e si può intervenire, così come si possono dare disposizioni ai

vari dipartimenti per ottimizzare particolari situazioni produttive a rischio. Se Printnet è collegato con i mo-duli che gestiscono i lavori commerciali eventualmente sviluppati sulla stessa linea produttiva dei giornali, il sistemi pilota in tempo reale le risorse produttive con-sentendo una gestione ottimale degli impianti. Grazie allʼimpianto in dimostrazione a Lipsia era possibile sapere a che punto era la produzione del quotidiano della città tedesca.

La possibilità di lavorare su unʼunica linea sia prodotti quotidiani che semi-commerciali trova sempre più sostenitori, sia in Italia che in altri Paesi europei, ed i fornitori si sono adeguati nella proposta di im-pianti per la lavorazione multiformato in sala stampa e spedizione.

Ferag ha presentato una serie di soluzioni mirate ad offrire la maggiore fl essibilità possibile alle sale spedizioni. A Lipsia era in dimostrazione il nuovo sistema per tirature e foliazioni di dimensioni medie o piccole, composto dal convogliatore PrimeLine, dal confezionamento pacchi SmartStack e dai rilegatori longitudinali e trasversali senza volantino a croce SmartStrap Q e L.

Il convogliatore PrimeLine può assegnare ad ogni pinza una, due o anche tre copie, raddoppiando o tri-plicando in questo modo il rendimento di una catena che lavora anche a velocità ridotta. Per quanto riguarda i rilegatori, la progettazione delle unità consente lʼim-missione dei pacchi da entrambi i lati, e le SmartStrap possono anche essere rapidamente convertite dalla rilegatura trasversale/longitudinale a quella longitu-dinale/trasversale.

Sempre Ferag ha proposto la novità TriLine, per lʼincollaggio di cartoline e MemoStick sulle pagine dei giornali. Visto il successo della soluzione presentata lo scorso anno ad Ifra Expo, Ferag ha sviluppato un sistema di magazzini fl essibili in grado di gestire sia pre stampati MemoStick da blocco che a fi sarmonica, consentendo contemporaneamente di posizionare la pubblicità adesiva sulla prima o sulla seconda pagina in caso di formato tabloid, o nella zona superiore o in-feriore della prima pagina in caso di seconda piega.

Sergio Puoti, nuovo rappresentante per l’Italia dei sistemi di automazione ABBl’Italia dei sistemi di automazione ABB

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Il gruppo editoriale Daily Mail (Uk) investe sulla tecnologiaflessografica italiana

Associated Newspapers Ltd, del gruppo inglese “The Daily Mail and General Trust” ha annunciato l’ordine per un nuovo impianto di stampa flessografica costituito da 128 gruppi full color, 16 svolgitori e quattro piegatrici prodotto dalle Officine Meccaniche Giovanni Cerutti di Casale Monferrato per il nuovo centro stampa che sarà costruito a Didcot (Oxfordshire). Sulle nuove rotative interamente progettate e costruite in Italia saranno stampati, fra gli altri, i quotidiani The Daily Mail, 128 pagine a colori, il Mail on Sunday, in 160 pagine, sempre full color, e l’Evening Standard. Le macchine flessografiche italiane hanno vinto la gara indetta dal giornale a scapito del precedente fornitore del gruppo perché, dopo numerosi test effettuati dai tecnici inglesi, questi hanno ritenuto che il “nuovo elemento a tamburo centrale centrale sviluppato (dal fornitore italiano) offra una migliore tenuta di registro ed una migliore qualità di stampa”. TecnoMedia ha incontrato i responsabili della casa fornitrice per conoscere i dettagli di questa affermazione della tecnologia di stampa italiana in terra inglese.

“E ̓stata una vittoria della tecnologia e del lavoro dellʼItalia”: Giancarlo Cerutti, amministratore delegato del Gruppo di Casale Monferrato, non nasconde la propria soddisfazione di fronte alle motivazioni della scelta tecnologica di uno dei più importanti editori di giornali inglesi.

E ̓stato infatti lo stesso John Bird, amministratore delegato dellʼHarmsworth Quays Limited, il centro stampa del gruppo del Daily Mail nel sud est di Londra, a mettere questo concetto nero su bianco nel comunicato stampa ufficiale alla fine di giugno, dopo che la decisione era stata presa. “Noi crediamo che il nuovo elemento a tamburo centrale della Cerutti offra una migliore tenuta di registro ed una migliore qualità di stampa. E ̓stata una decisione ardua da prendere”-continua Bird - “perchè abbiamo un ottimo rapporto di lavoro con il costruttore tedesco Koenig & Bauer, che ha realizzato le macchine per la stampa (flesso-grafica) per Harmsworth Quays, e noi continueremo a lavorare in modo stretto anche con loro”. La decisione di impiegare tecnologia flessografica “made in Italy” nellʼambito del progetto di costruzione del nuovo centro stampa del gruppo - per il quale è stato previsto un investimento globale nellʼordine dei 120 milioni di Euro, e che vedrà la luce entro il 2008 - è venuta dopo un periodo di test di stampa molto accurati a stretto contatto con i tecnici ed i responsabili della Cerutti.

Stampa full color in flessografia

Dubbi sullʼimpiego della flessografia per la stampa dei quotidiani non ce ne sono mai stati; piuttosto, era il passaggio alla realizzazione di un giornale full color, tema molto importante anche per il mercato italiano, ad attirare lʼattenzione dei responsabili di produzione inglesi. E i loro test si sono concentrati sulle soluzioni tecniche offerte dallʼazienda di Casale.

I nuovi elementi di stampa sviluppati per la Cerutti S4, impiegano un cilindro centrale di grandi dimen-sioni, una scelta che consente di tenere sotto controllo con maggiore accuratezza i sincronismi e la stabilità dei passaggi carta. Tutti i gruppi impiegano sistemi di azionamento a motori indipendenti sviluppati dal cen-tro ricerche della Cerutti. Anche per la flessografia, la soluzione cosiddetta shaftless, ovvero senza albero di trasmissione centrale, offre allo stampatore maggiore flessibilità nellʼimpiego della macchina, maggiore snel-lezza e maggiore facilità ad accedere alle parti interne delle unità di stampa sia per quanto riguarda le attività di manutenzione che i cambi lastre. Questi ultimi sono dotati di moduli per lʼautomazione del ciclo di carico e scarico continuo, soluzione tecnologica sempre più apprezzata dagli editori che puntano a sviluppare pro-dotti con molte pagine locali e tematiche allʼinterno, perchè rende possibile il cambio di edizioni in tempi

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rapidissimi. Fra gli automatismi sviluppati per la S4, un particolare riguardo è stato dedicato al sistema di caricamento automatico della carta. In gergo - e con un pizzico di simpatia - il meccanismo è soprannominato “sorcio”: si tratta di una catena che, con una velocità di 40 metri al minuto, fa scorrere la banda lungo tutti gli elementi di stampa. Il percorso carta può essere pianifi cato dallʼoperatore a seconda del tipo di pro-duzione richiesta.

La nuova unità non ha bisogno, come è ovvio, nè del controllo automatico di registro nè del controllo automatico del colore. Il primo è garantito dal “calan-drone” di grandi dimensioni, derivato dalle macchine per lʼimballag-gio, che hanno tolleranze molto più restrittive ri-spetto a quelle previste per lʼin-dustria dei gior-nali, mentre la qualità di stampa in quadricromia è garantita dal procedimento stesso di stampa fl exo: dalla piega “esce” il prodotto così come è stato “preparato” in fase di prestam-pa. La stampa diretta, in altri termini, consente risparmi in ter-mini di strumenti per il controllo di qualità a circuito chiuso, richiesti invece dalla tec-nologia di stam-pa offset.

Lʼ a s s e n z a dei tradizionali “calamai” è solo una delle carat-teristiche legate alla tecnologia flessografica. Questa modalità di stampa utilizza inchiostri ad acqua, che non hanno lo sgradevole effetto di imbrattare le mani dei lettori di quotidiani, e che consentono, soprattutto, una fl essibili-tà nellʼutilizzo della rotativa di sicuro interesse per gli stampatori alla ricerca di prodotti commerciali da stam-pare negli spazi di tempo lasciati liberi dai quotidiani. La S4 permette di stampare sia quotidiani su carta da giornale che prodotti commerciali su carta patinatina a 45 grammi con la medesima confi gurazione e senza la necessità di cambiare gli inchiostri nè, ovviamente, di

introdurre alcun tipo di forno. Riducendo la velocità di produzione, dalla stessa piega possono uscire giornali o prodotti commerciali ad alta qualità. Se invece si desidera fare girare la rotativa alla stessa velocità che caratterizza la stampa dei quotidiani, basta cambiare lʼinchiostro e il problema è risolto.

Il nuovo centro stampa fl essografi ca del grup-po Daily Mail

Dopo la Repubblica ed i quotidiano del Gruppo Espresso, dopo le copie del Corriere della Sera stam-pate dalla Niber di Bologna, e dopo le scelte strategiche

di altri quotidia-ni a diffusione l o c a l e , c o m e La Gazzetta di Parma, anche i quotidiani del gruppo inglese saranno stampati su macchine fl es-sografi che “made in Italy” nel nuo-vo centro stam-pa che entrerà in produzione nel 2008. Giornali di dimensioni, e “peso editoriale” di grande signi-fi cato per il mer-cato inglese. Il Daily Mail, fon-dato nel 1896, ha una diffusione nel giorno me-dio superiore ai 2.380.000 copie con punte che oltrepassano i 2.900.000 nel-lʼedizione del sabato, che esce abbinata al sup-plemento setti-manale Weekend.

Con cinque milioni di lettori nel giorno medio, oltre sei milioni il sabato, il giornale è stato ridisegnato nel 1971 come “compact newspaper”, ed è leader nel suo segmento di mercato nazionale.

Il Mail on Sunday, diffusione superiore ai 2.300.000 milioni di copie ed una readership di oltre i sei milioni di lettori, é specializzato nel giornalismo investigativo, con un team particolarmente brillante di columnist. Il giornale è diffuso con You Magazine, femminile della domenica. Live, un periodico maschile, Financial mail on Sunday, una testata specializzata in fi nanza perso-

La Gazzetta di Parmai quotidiani del gruppo inglese saranno stampati su macchine fl es-sografi che “made in Italy” nel nuo-vo centro stam-pa che entrerà in produzione nel 2008. Giornali di dimensioni, e “peso editoriale” di grande signi-fi cato per il mer-cato inglese. Il Daily Maildato nel 1896, ha una diffusione nel giorno me-dio superiore ai 2.380.000 copie con punte che oltrepassano i 2.900.000 nel-lʼedizione del sabato, che esce abbinata al sup-plemento setti-manale

La Cerutti S4 che stampa il Corriere della Sera. Il modello qui raffi gurato è lo stesso che sarà installato, con una confi gurazione diversa, nel nuovo centro stampa del gruppo Daily Mail (UK)

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Il gruppo editoriale Daily Mail (Uk) investe sulla tecnologia fl essografi ca italiana

nale, ed un altro settimanale completano il quadro dei prodotti collegati alla testata principale.

L̓ Evening Standard é il solo quotidiano londinese della sera sopravvissuto alla crisi che ha colpito quella fascia di prodotti non solo nel Regno Unito. Fondato nel 1872, ha una diffusione attorno alle 340.000 copie e una readership di 1.1 milioni di lettori.

L̓ investimento sulla capacità di stampa in quadri-cromia, nelle parole di Lord Rothermere, Presidente dellʼAssociated Newspapers, “è unʼulteriore evidenza del nostro impegno verso il futuro di lungo termine dei quotidiani. Al momento sulle nostre rotative ad Har-msworth Quays, possiamo produrre metà delle pagine a colori, ma con lʼaggiunta delle nuove installazioni a Didcot, avremo la capacità di proporre full color di alta qualità attraverso il Paese, offrendo un valore ancora maggiore ai nostri lettori ed ai nostri inserzionisti”.

Il nuovo impianto che andrà in funzione è costi-tuito da 128 gruppi stampa, sedici svolgitori e quattro piegatrici, due delle quali equipaggiate con la terza piega incrociata per la gestione di diversi formati commerciali.

Su due castelli superiori delle piegatrici centrali è possibile produrre un inserto di sedici pagine a colori

su carta di colore e grammatura diversa. Questa op-portunità sarà impiegata da subito per la stampa delle pagine economiche dellʼEvening Standard su carta color salmone.

L̓ editore inglese ha deciso di puntare con decisione sullʼautomazione industriale. Il ciclo dellʼalimenta-zione della carta è stato interamente automatizzato: in cinque minuti la linea è in grado di trasportare la bobina dallʼautoarticolato al punto in cui verrà agganciata alla rotativa. Lo stesso avverrà per la gestione dellʼin-chiostro, che impiegherà un sistema centralizzato per il controllo di viscosità, che incorpora la funzione di riciclo automatico a ciclo chiuso dellʼacqua alla fi ne della tiratura.

La possibilità di lavare automaticamente i gruppi impegnati nella stampa è facilitata dalla progettazione shaftless della macchina. Per scelta dellʼeditore, le la-stre saranno invece cambiate manualmente: la grande calandra centrale, abbinata alla catena di carico auto-matico della carta, permette la gestione della banda in un intervallo di larghezza compreso fra 1.575 e 1.475 millimetri, in grado di garantire la stampa di prodotti commerciali con dimensioni anche molto diverse fra loro, tutti, naturalmente, full color.

Foto ANSA 2005

Un libro di solo fotografi e, volutamente pubblicate senza nemmeno una didascalia, con il solo nome dell’autore che le ha scattate: è il nuovo volume intitolato “Foto ANSA 2005” presentato lo scorso 15 dicembre al Tempio di Adriano, a Roma, dai vertici dell’agenzia d’informazione, alla presenza di un folto e qualifi cato pubblico. Il libro è dedicato alla memoria di Karam Hussein, un fotografo stringer di ANSA-Epa, assassinato a Mosul, in Iraq, dove stava esercitando la sua professione. “Foto ANSA 2005”, che contiene 600 immagini scattate dai fotografi dell’agenzia, è fuori commercio ed è destinato ai clienti professionali italiani ed esteri che utilizzano i servizi dell’ANSA, ed ha l’obiettivo di fare toccare con mano a tutti lo straordinario livello qualitativo della produzione fotografi ca espressa dall’agenzia italiana.

Nella fotografi a, da sinistra, Pierluigi Magnaschi direttore dell’agenzia Ansa, Mario Rosso amministratore delegato dell’Ansa, Boris Biancheri, presidente dell’Ansa, Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e la giornalista Rai Monica Maggioni.

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Al centro stampa de L’Unione Editoriale decollano full color e formati compatti

L’editore completa il piano di investimenti pluriennali previsti per il nuovo centro stampa de L’Unione Editoriale alle porte di Cagliari. Terza rotativa offset, nuova linea di trasporto ed inserimento in sala spedizione e potenziamento delle capacità di incisione diretta delle lastre sono alcune delle caratteristiche che accompagnano il defi nitivo decollo della stampa dei giornali in full color con capacità di gestione on line dei più diffusi formati editoriali. TecnoMedia ha incontrato il direttore tecnico de L’Unione Editoriale e de L’Unione Sarda di Cagliari, Giuseppe Andretta, per fare il bilancio di un’importante stagione di investimenti

Lo scorso 30 settembre è arrivata nelle edicole di tutta la Sardegna la nuova edizione dellʼUnione Sarda di Cagliari: formato da broadsheet a semi tabloid (35*50) full color e, assoluta novità, inserti di cronaca locale rilegati a punto metallico. Con le novità editoriali è andato a compimento anche il piano di investimenti pluriennali per il conso-lidamento del nuovo centro stampa alle porte del capoluogo sardo. Una nuova rotativa Goss Universal 70 (che porta a tre il numero totale delle macchine da stampa a disposizione dello stampatore) aumento della capacità produttiva nel di-partimento di prestampa, e ampliamenti signifi cativa nel reparto di spedizione costituiscono gli aspetti essenziali del piano industriale per lo sviluppo di un centro di produzione che ha la caratteri-stica di raddoppiare i volumi di tiratura nel corso dellʼestate per servire le migliaia di turisti che affollano alcune fra le più belle, e famose, coste del mare Mediterraneo, passando da una media stagionale di 220.000 copie ad oltre 400.000.

Full color in formato ridotto

I progetti erano già nellʼaria, ma a dare una spinta decisiva in direzione del nuovo formato editoriale ridotto, con il passaggio dal più classico broadsheet al semi tabloid da 35*50 centimetri, è la stata lʼRCS che ha lanciato il rinnovato Corriere della Sera in tuttʼItalia, chiedendo ai propri stampatori di adeguare

le macchine, dal Ctp alle linee di inserimenti e spe-dizione. L̓ editore e stampatore di Cagliari non si è certamente fatto trovare impreparato, ed ha provveduto sia alla trasformazione di una parte del proprio layout produttivo che alla defi nitiva riduzione del formato del quotidiano lʼUnione Sarda. E non solo: oggi su tutte le pagine domina la stampa in quadricromia e, fatto del tutto inusuale in Italia, allʼinterno del corpo principa-le del prodotto vengono diffusi gli inserti di cronaca locale con rilegatura a punto metallico. “Una scelta sia estetica che funzionale”- come precisa il direttore tecnico dellʼUnione Sarda Giuseppe Andretta-”che nasce dalla considerazione di quanto siano importanti

L’Unione Sarda in formato compact, con alcuni inserti di cronaca locale cuciti a punto metallico

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Al centro stampa de L’Unione Sarda decollano full color e formati compatti

per i lettori sardi gli inserti di cronaca locale”. Grazie alla rilegatura, questi diventano una sorta di autentico prodotto specializzato, facile da estrarre dal corpo prin-cipale e più piacevole da sfogliare. LʼUnione Sarda, nella versione rinnovata, consta infatti di due prodotti editoriali: il dorso nazionale e le edizioni locali, 24 pagine, tutte rigorosamente full color, dedicate a Ca-gliari città, provincia, Oristano e Nord della Sardegna. Al lunedì i lettori trovano lʼinserto specializzato de-dicato allo sport, L̓ Informatore sportivo, composto da 32 pagine sempre rilegate a punto metallico, che alza la foliazione del prodotto da una media di 56 pagine ad un massimo di 72.

La scelta editoriale di concentrare tutte le crona-che locali in dorsi autonomi e rilegati ha una ricaduta anche sulla grafi ca, che rigorosamente apre nella prima pagina del fascicolo con notizie di specifi co interesse differenziate in funzione delle quattro aree di diffusione principali. Una sorta di vero e proprio dorso locale diversifi cato in funzione del target dei lettori.

Inaugurata la terza rotativa offset

Al centro stampa de L̓ Unione Editoriale è entrata in funzione anche la terza rotativa, una Goss Uni-versal 70, che si aggiunge alle due Goss 50 che già giravano nello stabilimento. La nuova macchina è in grado di produrre oggi 80 pagine nel nuovo formato del Corriere e dellʼUnione Sarda in full color, ma è già predisposta per un progetto di ampliamento prima a 96 e poi a 128 pagine, tutte sempre rigoro-samente in quadricromia, ed allʼimpiego di due pie-ghe, “sempre che il mercato lo richieda” sottolinea Andretta. la macchina dispone di torri di stampa da 16 pagine ciascuna con cilindri da 140 centimetri, in grado di stampare sia in accumulo che in doppia produzione. La nuova linea dispone di un sistema di cambio lastre semi automatico, sbobinatori auto-

matici AR 80 e controllo automatico delle teste e del registro.

Nuovi investimenti anche nel reparto di prestampa, dove sono state inserite due nuove unità CtP Advantage CLS di Agfa, che portano a cinque il totale di macchine di-sponibili nel centro stampa. Tutte le linee di incisione diretta della lastra, installate dalla G.M.D.E. di Milano, sono collegate da una rulliera della 2B che è la più lunga installata in Europa dalla casa tedesca. Le due nuove unità CtP sono del tipo multiformato, ed impiegano un piegalastre di nuova concezione sviluppato sempre dalla 2B ed in grado di gestire, come tutto il resto dellʼimpianto modifi cato nella circostanza, formati editoriali diversi fra loro. dal settore della prestampa,

presidiato da pochissimo personale tecnico giovane e specializzato, escono 1.300 lastre a notte, che servono alla stampa di qualcosa come 15 testate quotidiane durante lʼinverno e 18 durante lʼestate, fra le quali Il Foglio, QS, QN, Il Messaggero, TuttoSport, Corriere dello Sport, LʼUnità, Libero, Il Giornale, Il Sole 24 Ore, La Gazzetta dello Sport, Il Corriere della Sera e La Stampa, oltre naturalmente allʼUnione Sarda.

per i lettori sardi gli inserti di cronaca locale”. Grazie

matici AR 80 e controllo automatico delle teste e del registro.

reparto di prestampa, dove sono state inserite due nuove unità CtP Advantage CLS di a cinque il totale di macchine di-sponibili nel centro stampa. Tutte le linee di incisione diretta della lastra, installate dalla sono collegate da una rulliera della che è la più lunga installata in Europa dalla casa tedesca. Le due nuove unità CtP sono del tipo multiformato, ed impiegano un piegalastre di nuova concezione sviluppato sempre dalla 2Bil resto dellʼimpianto modifi cato nella circostanza, formati editoriali diversi fra loro. dal settore della prestampa,

presidiato da pochissimo personale tecnico giovane e

Giuseppe Andretta, direttore tecnico del quotidiano e del centro stampa cagliaritano

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Spedizione ed inserimento multi formato

Alla produzione automa-tica dei pacchi di quotidiani da distribuire in tutte le edicole della Sardegna (sia in inverno che ... in estate) provvede la sala di spedi-zione, dove Müller Martini ha sviluppato una delle due installazioni più importanti fra quelle realizzate nel no-stro Paese (lʼaltra è al centro stampa CSQ di Erbusco). La nuova rotativa Universal 70 è stata collegata alla nuova linea di trasporto NewsGrip, con sgancio automatico su due linee di formazione pac-chi Newstack. Il sistema di controllo - software MPC - è sempre stato fornito dalla Müller Martini, che ha provveduto allʼintegrazione del-le nuove unità con quelle già presenti in stabilimento. Il centro stampa sardo dispone oggi di un impianto per lʼinserimento in linea che può funzionare contem-poraneamente con due rotative per la lʼassemblaggio fi nale dei prodotti editoriali lavorati su più dorsi in diversi momenti della giornata o in contemporanea. Naturalmente è possibile inserire nei quotidiani pre-stampati pubblicitari, gestendo contemporaneamente formati editoriali e commerciali diversi fra loro. La soluzione Müller Martini offre ad un centro stampa multi prodotto la fl essibilità del disaccoppiamento fra velocità della rotativa e velocità dellʼunità Newsliner

per lʼinserimento, consentendo il lavoro in linea con una quantità di copie/orarie lavorate funzionale alla tipologia dei prodotti. La stampa del Sole 24 Ore, per esempio, impiega quotidianamente lʼunità inseritrice per gli allegati tematici e per gli altri dorsi che carat-terizzano il quotidiano economico.

Tutte le linee in produzione utilizzano un unico sistema di distribuzione che smista ai furgoni alla ribalta pilotato dal software che acquisisce i dati dalla direzione della distribuzione. La catena di trasporto del Newsgrip utilizza pinze in grado di gestire sia i nuovi formati compatti o semi tabloid da 35*50 che i formati broadsheet tradizionali senza alcuna bisogno di modifi care alcuna componente meccanica.

Samuele Trovati, responsabile quotidiani di Müller Martini

- è sempre stato fornito dalla per lʼinserimento, consentendo il lavoro in linea con

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Formati ridotti e full color:gli obiettivi delle strategieindustriali di Litosud

Fra pochi mesi entreranno in funzione le nuove rotative offset ordinate dalla Litosud per i centri stampa di Roma, Milano e Bergamo. Un mix equilibrato fra automazione e manualità, sviluppo delle capacità di stampa in full color e una spinta decisa in direzione dei nuovi formati editoriali “ridotti” sono alcune delle scelte effettuate da uno dei Gruppi industriali italiani più impegnati nel mercato dei giornali quotidiani.

Fra pochi mesi, entro la prima metà del 2006, entreranno defi nitivamente a regime le nuo-ve rotative offset ordinate dalla Litosud del gruppo Farina. Un investimento massiccio che segue, ed in un certo modo completa, le scelte industriali avviate già dal 2003 lungo due di-rettrici ben defi nite: espansione delle capacità di stampa full color ed offerta di servizi agli editori che stavano decidendo il cambio di for-mato, dal tradizionale broadsheet a quotidiani di dimensioni più ridotte, dal formato RCS al compact delle testate free press.

Una campagna di acquisti davvero notevo-le, inaugurata fi n dallʼanno 2003 con lʼordine a Goss di una nuova Uniliner per il centro stampa di Milano. Nel 2004 arrivano unʼaltra Uniliner, sempre a Milano, ed una terza unità per lo stabilimento di Roma. Questʼanno Lito-sud fi rma gli ordini per unʼestensione per una delle due Uniliner milanesi, per una nuova rotativa sempre Uniliner da installare a Roma (decisione che porta a quattro il totale di que-ste nuove macchine installate) e per tre nuove Goss Universal 75, due destinate a Roma ed una a Milano.

La prima caratteristica delle nuove rotative ordinate è quella di offrire agli editori la possibilità di produrre giornali nei nuovi formati ridotti: a Roma due unità stampano il 45*31 ed una il 50*35, mentre a Mi-lano una stampa questo formato adottato dal Corriere della Sera ed unʼaltra punta al 45*31, il layout deciso per la “nuova” edizione della Stampa di Torino.

La forza trainante prodotta dalle scelta di alcuni prestigiosi editori italiani di ridurre il tradizionale formato broadsheet non lascia adito a dubbi, ed ha

messo in moto un meccanismo che ha di fatto ob-bligato gli stampatori - “almeno quelli che vogliono stare sul mercato” precisa con una punta di orgoglio Mario Farina, che con il fratello Maurizio si divide il 50% delle società del gruppo impegnate nella stampa commerciale ed editoriale ad eccezione del colosso Ilte, che fa capo al 100% al terzo fratello Vittorio e che comunque grazie alle sinergie esistenti tra le aziende, costituisce unʼunica e solida realtà con il polo

ordinate è quella di offrire agli editori la possibilità di messo in moto un meccanismo che ha di fatto ob-

Mario Farina, Presidente di Litosud

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di famiglia - ad avviare unʼimportante campagna di investimenti per adeguare lʼofferta di servizi alle nuove richieste degli editori.

Formati ridotti e full color

Sui perchè delle scelte editoriali in materia di formati, Mario Farina non ha dubbi: “I giornali sono più maneggevoli per i lettori” e gli editori rispar-miano sui costi della carta. Più interessante, se mai, è osservare come allʼinterno del mercato italiano il full color sia stato un traino sia per i produttori di macchine offset che fl exo. Un esempio per tutti arriva dal Corriere della Sera, che stampa il nuovo formato grafi co in quadricromia utilizzando sia un network di rotative offset che alcune unità fl esso-grafi che, installate nel nuovo centro stampa della Niber a Bologna. “La fl exo”- sottolinea Farina- “è sicuramente unʼottima soluzione per i giornali, ma chi come noi nasce come stabilimento offset resta poi nellʼambito di questa tecnologia”. Sia per ragio-ni legate alla formazione professionale dei tecnici di stampa, sia in virtù della considerazione che lʼoffset, allo stato attuale, offre un campionario di soluzioni molto più ampio, in grado di fare fronte sia alla stampa di grandi quotidiani, come la fl exo, sia alla produzione di testate medio piccole.

Tutte le unità ordinate dalla Litosud montano il presetting automatico dei calamai, mentre con-servano il cambio lastre manuale: costa meno ed è, nellʼesperienza maturata dal centro stampa, più fl es-sibile e veloce quando si devono affrontare i cambi

di edizione. La disponibilità del fornitore, Goss, a consegnare ed installare tutte le macchine nei tempi molto ristretti richiesti dallo stampatore è stata molto

apprezzata, così come apprezzata da molti anni è la qualità del servizio offerto dalla New Age, rappresentate della casa madre per lʼItalia, e la robustezza e la semplicità delle rotative. “Anche il prezzo è importante....”-dice sorridendo Mario Farina nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei nuovi investimenti della Litosud -”ma non è decisivo”.

Sette unità computer to plate della Creo e im-pianti per il trasporto e spedizione fornite da Ferag e da Wamac completano il layout industriale dei centri stampa Litosud di Roma e Milano, dove ogni notte vengono stampate un totale di due milioni di copie. Litosud, che fa parte del gruppo industriale che fa capo alla famiglia Farina, è unʼazienda relativamente nuova, perchè opera sul mercato da soli nove anni. Ha cominciato nel 1996, con una sola rotativa e un bilancio attorno ai 500.000 Euro. Oggi dispone di 23 rotative, e gestisce contratti di stampa per Europa, Il Giornale dʼItalia, Il Manife-sto, Il Riformista, Il Tempo, Italia Oggi, La Stampa, lʼAvanti, Libero, Linea Quotidiano, LʼIndipendente, LʼUnità, MF, Punto Com, QS, Sportsman Cavalli e Corse ed i free press Leggo e City.

Una delle rotative Goss Colorliner in funzione presso lo stabilimento Litosud di Roma

Eden Manzoli, di New Age, rappresentante di Goss per il mercato italiano

apprezzata, così come apprezzata da molti anni è la qualità del servizio offerto dalla rappresentate della casa madre per lʼItalia, e la robustezza e la semplicità delle rotative. “Anche il prezzo è importante....”-dice sorridendo Mario Farina nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei nuovi investimenti della -”ma non è decisivo”.

pianti per il trasporto e spedizione fornite da e da centri stampa notte vengono stampate un totale di due milioni di copie. che fa capo alla famiglia Farina, è unʼazienda relativamente nuova, perchè opera sul mercato da soli nove anni. Ha cominciato nel 1996, con una sola rotativa e un bilancio attorno ai 500.000 Euro. Oggi dispone di 23 rotative, e gestisce contratti di stampa per sto, Il Riformista, Il Tempo, Italia Oggi, La Stampa, lʼAvanti, Libero, Linea Quotidiano, LʼIndipendente, LʼUnità, MF, Punto Com, QS, Sportsman Cavalli e Corse

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Multimediale, multicanale:il presente, e il futuro,dell’agenzia APCom

Con settanta giornalisti professionisti, due sedi in Italia (Roma e Milano), uffici all’estero a New York, Bruxelles e Budapest, APCom è l’”ultima nata” nel panorama delle grandi agenzie di stampa nazionali. Fondata nel 2001 da e.Biscom grazie ad una partnership in esclusiva per l’Italia con l’Associated Press (242 uffici nel mondo, 8500 clienti internazionali in 121 Paesi, 3000 addetti ed un circuito di 15.000 testate giornalistiche e media esteri) APCom è passata nel 2003 sotto il controllo del Gruppo Telecom Italia. 24 ore su 24, sette giorni su sette, APCom offre un notiziario generale, politica, economia, finanza, sport, cronaca, cultura e spettacolo, il notiziario Nuova Europa dedicato ai Paese emergenti dell’Est Europeo, notizie flash, top news, la Rassegna stampa internazionale e, ogni centottanta minuti, l’aggiornamento Il Mondo alle...APCom offre in esclusiva per il mercato italiano e svizzero la rielaborazione linguistica ed editoriale in tempo reale dei contenuti di Associated Press in lingua italiana. La collaborazione con l’agenzia internazionale si attua anche con il diritto di rielaborazione e rilancio in lingua inglese dei contenuti informativi di base realizzati da APCom sulla rete di distribuzione mondiale dell’Associated Press.TecnoMedia ha intervistato il direttore responsabile di APCom, Antonio Calabrò, sulle strategie di espansione dell’agenzia che punta in direzione di contenuti multimediali e multicanali, supportata da una redazione molto brillante e molto giovane

TecnoMedia (TM) - Chi sono i vostri clienti di riferimento?

Antonio Calabrò - APCom (AC) - Prima di tutto i mezzi di comunicazione: stampa, radio, televisione, media interattivi. L̓ ultimo contratto, in ordine di tem-po, è stato quello con la stazione RTL 102.5. Il nostro modo di fare informazione è molto apprezzato anche da altre emittenti radiofoniche, quali Radio Rai e Ra-dio 24. Il 2005 è stato per noi un anno estremamente importante per il mercato dei mezzi di comunicazione. Abbiamo acquisito il Sole 24 Ore, coprendo così il 100% del mercato dei quotidiani economici e finanzia-ri; nei giornali abbiamo ora 23 clienti. Siamo fornitori di contenuti per tutte le testate televisive nazionali, Rai, Mediaset, La 7 e Sky.

TM- Ed oltre ai media?AC - Le Istituzioni nazionali: Palazzo Chigi, e i

Ministeri; quindi le Regioni e numerosi Enti Locali sono fra i nostri clienti più rappresentativi. Poi ci sono le aziende private: oltre ai media, metterei al primo posto le banche e il settore industriale. Per loro, in

particolare, abbiamo sviluppato un canale tematico, Nuova Europa, dedicato allʼEst europeo ed alle notizie provenienti dai nuovi componenti dellʼUnione Euro-pea e dai “vicini” più importanti, Russia e Turchia in testa. Trasmettiamo almeno settanta notizie al giorno da questʼarea del mondo, sempre più significativa per istituzioni ed aziende del nostro Paese.

TM - Che contenuti offrite? AC - Sviluppiamo tackle di agenzia con un impor-

tante valore aggiunto di approfondimento. E ̓nostra abitudine raccogliere sia le notizie che i commenti. Siamo unʼagenzia generalista con punti di forza nella politica interna, negli esteri e nellʼeconomia.

TM - Ma raccogliendo notizie, commenti e dando valore aggiunto con lʼapprofondimento, non siete dei “content provider” in concorrenza con i media vostri clienti?

AC- Assolutamente no. I media offrono ai lettori inchieste, valutazioni ed editoriali per spiegare le noti-zie ed i retroscena: noi siamo sempre un passo davanti

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a loro, e forniamo solo la materia prima. In più, quotidiani, televi-sioni e radio offrono un servizio unico ai loro lettori: lʼimpaginazione gerarchica delle infor-mazioni. E poi offrono la sintesi: tre minuti in televisione corri-spondono a 45 righe di testo. Noi abbiamo a disposizione spazi molto più ampi.

TM - A proposito di spazi, volendo quanti-fi care la vostra attività quotidiana...

AC - Noi mandiamo in rete fra le 900 e le 1000 notizie al giorno; testi, fi lmati e fotografi e per offrire un servi-zio integrato ai nostri clienti. Ogni tre ore realizziamo “Il Mondo alle...” per fornire una panoramica di sintesi sullʼevoluzione degli eventi più importanti.

TM - Cʼè uno “stile” APCom per le notizie?Il nostro obiettivo è sviluppare lʼinformazione in

funzione dei diversi canali di comunicazione. Abbiamo una redazione molto giovane, e molto brillante, perfet-tamente a proprio agio nella stesura di pezzi destinati ai quotidiani oppure alla radio, alla tv o ai nuovi portali in-ternet che offrono anche contenuti, come Virgilio/Alice. La nostra attività di “content factory” è assolutamente orientata in direzione multimediale.

TM - Una vocazione solo di APCom o una natu-rale evoluzione delle agenzie di informazione?

AC - E ̓ unʼevoluzione naturale, nella quale noi

siamo probabilmente un passo avanti agli altri. Per i nostri redat-tori lʼiPod e la penna sono strumenti di uso quotidiano, e format-tare un fi le per internet è pratica corrente al nostro interno. Dʼaltra parte, nel mercato delle agenzie di informazio-ne APCom è arrivata per ultima, e ha potu-to darsi fi n dallʼinizio unʼimpronta tecnologi-ca e multimediale molto forte e caratterizzante.

TM - Quanta parte ha avuto in questa scel-ta il vostro azionista di riferimento?

AC - Non cʼè dub-bio che il Gruppo Te-lecom Italia sia per noi unʼottima ragione per spingere lʼacce-leratore in direzione delle tecnologie per la comunicazione mul-timediale. Tramite i

nuovi cellulari multifunzionali è possibile indirizzare agli utenti privati testi, fotografi e e video in risoluzione suffi cientemente buona per renderli interessanti ed appetibili.

Il core business del nostro azionista di riferimento sono le telecomunicazioni, ed è naturale che noi si se-guano molto da vicino queste formidabili opportunità, declinando lo stile dei contenuti in funzione dei canali sui quali devono essere distribuite le informazioni. Ma a parte queste considerazioni, resto, e restiamo tutti, convinti che la multimedialità sia il futuro delle imprese editoriali. Ma sviluppare le notizie tenendo conto di questi scenari non è solo il futuro: è già anche il presente.

Antonio Calabrò, direttore responsabile di APCom siamo probabilmente un passo avanti agli altri. Per i nostri redat-tori lʼsono strumenti di uso quotidiano, e format-tare un fi le per internet è pratica corrente al nostro interno. Dʼaltra parte, nel mercato delle agenzie di informazio-ne per ultima, e ha potu-to darsi fi n dallʼinizio unʼimpronta tecnologi-ca e multimediale molto forte e caratterizzante.

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Tera consolida la rete di vendita internazionale, rafforza la posizione in Italia e rilancia sul futuro dei giornaliTre anni fa la software house italiana Tera Digital Publishing nominava alla sua guida Anton Andrea Speciale, manager con un background di tutto rispetto maturato in settori che nulla avevano a che fare con i sistemi editoriali. A lui, che oggi ricopre la carica di Presidente ed Amministratore Delegato, TecnoMedia ha chiesto di tracciare un bilancio del triennio appena concluso, che ha visto il fornitore italiano avviare una profonda trasformazione della propria rete di vendita internazionale, che conta oggi dodici distributori mondiali indipendenti con un portafoglio clienti globale di 270 editori di quotidiani di ogni dimensione.

TecnoMedia (TM) - era questʼanno non ha partecipato a Ifra Expo, la più importante rassegna fieristica mondiale per lʼindustria dei quotidiani. Stanchi dei giornali?

Anton Andrea Speciale (AS) - Assolutamente no! Abbiamo solo rifiutato Lipsia come sede per la rassegna. Nulla contro Ifra Expo, ma la consapevo-lezza che la decisione di tornare in quella città, dopo i risultati non soddisfacenti in termini di visitatori nellʼedizione di Lipsia di due anni fa, non fosse oppor-tuna per le strategie di espansione di Tera sui mercati internazionali.

TM - A quali strategie in particolare fa riferi-mento?

AS - In questi ultimi tre anni la società ha avviato una decisa opera di riorganizzazione della struttura interna e della rete di vendita.Riguardo la prima, ab-biamo razionalizzato il personale amministrativo e di commerciale, assumendo contemporaneamente nuovi esperti sviluppatori.

Per quanto riguarda la seconda, abbiamo deciso di ampliare e consolidare un network di distributori locali, assolutamente indipendenti da Tera, con una effettiva presenza in loco, grazie ad operatori in grado di parlare la lingua locale ed in grado di conoscere i mercati molto bene dallʼinterno. Abbiamo abbandonato la strada della vendita diretta a partire dallʼItalia, che portava risultati non paragonabili al nuovo network di distributori indipendenti. E vale la pena di ricordare che quando parliamo di Tera parliamo di una software

house italiana con clienti in ogni parte del mondo, Eu-ropa, Asia, Africa, Nord, Centro e Sud America.

TM - Software house “Italiana”?AS - Sì. Tera è una società sviluppatrice di software

specializzato per lʼindustria dei giornali con quartier generale, e “testa”, italiana. E ̓nel nostro Paese, infat-ti, che abbiamo deciso di concentrare il nostro core business, ovvero lʼarea ricerca e sviluppo dei nostri prodotti, che poi distribuiamo con il nostro network di operatori locali indipendenti.

TM - E quali risultati avete ottenuto con questa nuova organizzazione?

AS - Risultati direi molto buoni, anzi ottimi se si considera che negli ultimi tre anni il ciclo economico è stato negativo. Tera ha un consolidato di 270 clienti in ogni parte del mondo. Il nostro sistema, GN 3, è in uso presso giornali di ogni dimensioni, dalle piccole testate locali ai grandi gruppi nazionali.

Giusto per fare qualche nome, dal 2003 ad oggi abbiamo conquistato la fiducia di editori del calibro PCM Uitgevers, olandese, con 1500 postazioni di lavoro, che accanto ai clienti “storici”, il brasiliano O Globo e il gruppo inglese Northcliffe, è uno dei nostri referenti più importanti, ma anche quotidiani come lʼamericano Memphis Commercial Appeal (250 postazioni di lavoro), il Sowetan, in Sud Africa (100 postazioni di lavoro), El Commercio, Ecuador (150 postazioni di lavoro).

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TM- E in Italia?AS - In Italia abbiamo ac-

quisito di recente due importanti testate del mezzogiorno: La Gazzetta del Sud di Messina e La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari. Si tratta due nuovi clienti di particolare rilievo soprattutto perchè hanno deciso di cam-biare sistema editoriale, una decisione che tutti sappiamo essere molto diffi cile perchè la tendenza consolidata è quella di procedere per successive imple-mentazioni senza però cambiare nè sistema nè fornitore.

TM- In Italia Tera vende direttamente?

AS - No. Anche nel nostro Paese abbiamo un distributore specializzato nel mer-cato dei quotidiani. E ̓G.M.D.E., società con la quale sono iniziati alcuni anni fa rapporti di collaborazione che sono poi sfociati in un accordo quadro per la commercializzazione e lʼassistenza tecnica del sistema editoriale GN3 agli editori italiani. Con loro il rapporto è ottimo, senza contare che G.M.D.E. ha una specifi ca preparazione nellʼarea dellʼintegrazione fra software editoriali e fl ussi di lavoro, e quindi noi possiamo offrire, ai clienti che lo desiderano, unʼintegrazione particolarmente “spinta” fra area editoriale, fotofor-matura CtP e trasmissione dati alla rotativa.

TM - A proposito di integrazione, come vedete lo sviluppo dei sistemi editoriali nei prossimi anni?

AS - Tera ha deciso di sviluppare in proprio tutti i moduli del sistema GN3. Sia chiaro, se il cliente ci chiede lʼintegrazione con, per esempio, Adobe InDesi-gn noi lo accontentiamo, ma non spingiamo assoluta-mente su questa strada, e ciò per un motivo strategico ben preciso: metteremmo i nostri clienti alla mercè dei grandi leader di mercato.

Sappiamo bene che cosa signifi ca lʼarrivo di una versione che salva i fi le in un formato non più compa-tibile con quella precedente. L̓ editore che vuole fare lʼaggiornamento del sistema è costretto ad installare centinaia di nuove licenze, quando non a riqualifi care tutto il personale, con costi e disagi facilmente imma-ginabili. Questa è la nostra fi losofi a aziendale, e questo abbiamo illustrato anche alla riunione organizzata in ot-tobre con la rete dei nostri dodici distributori mondiali,

che ci hanno riportato commenti e suggerimenti dei nostri clienti in “presa diretta”.

TM - E dai clienti che indi-cazioni avete ottenuto?

AS - Abbiamo ricevuto forti pressioni per mantenere una grande competitività nel servi-zio ed una grande effi cienza nel-la fl essibilità del prodotto. GN3 non è solo un sistema editoriale, ma una vera e propria piatta-forma di sviluppo allʼinterno della quale i nostri distributori possono costruire funzioni e fl ussi di lavoro su misura per gli editori di ogni parte del mondo. Per noi questa caratteristica è fondamentale. Abbiamo clienti

di ogni dimensione, e lʼesperienza ci ha insegnato che le richieste del mercato vanno dalla defi nizione di fl ussi di lavoro estremamente rigidi, di solito per i grandi gruppi, alla richiesta di offrire a giornalisti e tecnici unʼassoluta fl essibilità. Sistemi layout driven o text driven: noi lasciamo gli editori liberi di organiz-zarsi come meglio credono. La nostra organizzazione ha poi guadagnato sul campo speciali riconoscimenti di affi dabilità per quanto riguarda i tempi di messa a regime del sistema: qualche editore in Europa ci ha addirittura scritto lettere di congratulazioni per aver rispettato la tabella di marcia dellʼinstallazione e dei corsi per giornalisti e tecnici.

TM - Lei continua a parlare di editori, tecnici e giornalisti: il mercato dei giornali è sempre al centro della vostra attenzione, o pensate di diversifi care ?

AS - Il mercato dei giornali é il nostro mercato di riferimento. Crediamo in quel prodotto ed a lui siamo dedicati. Non abbiamo intenzione di diversifi care, e la nostra organizzazione produttiva e commerciale, che copre quasi ogni parte del mondo e coinvolge editori di tutte le dimensioni è unʼottima garanzia per questa nostra focalizzazione, perchè ogni anni i mer-cati trainanti del prodotto quotidiano ci consentono di equilibrare i “numeri” delle zone dove i risultati sono meno brillanti.

Questo sistema ci consente di guardare con gran-de tranquillità ed ottimismo al futuro. A proposito: allʼedizione Ifra Expo di Amsterdam, nel 2006, ci saremo anche noi.

e suggerimenti dei nostri clienti in “presa diretta”.

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pressioni per mantenere una grande competitività nel servi-zio ed una grande effi cienza nel-la fl essibilità del prodotto. non è solo un sistema editoriale, ma una vera e propria piatta-forma di sviluppo allʼinterno della quale i nostri distributori possono costruire funzioni e fl ussi di lavoro su misura per gli editori di ogni parte del mondo. Per noi questa caratteristica è fondamentale. Abbiamo clienti

Anton Andrea Speciale, Presidente di Tera Digital Publishing

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L’industria grafica italiana: tra calo della domanda e aumento della concorrenza Il 4 ottobre scorso è stata presentata una indagine su “Il posizionamento competitivo del sistema grafico cartotecnico trasformatore italiano”, promossa da Assografici, Acimga e Comieco e realizzata da Prometeia. Riportiamo una sintesi del capitolo riguardante l’industria grafica, dove viene sottolineato il deterioramento delle condizioni operative per effetto del rallentamento della domanda, dell’eccesso di capacità produttiva, dell’affacciarsi sul nostro mercato di aziende di Paesi dove il costo della manodopera è particolarmente basso. Ne emerge un quadro difficile, che impone agli operatori del settore l’esigenza di riposizionare la produzione grafica lungo la catena del valore, con maggiore enfasi sui servizi a valore aggiunto.

Nel corso degli ultimi venti anni, lʼindustria grafica è stata caratterizzata da un forte e costante sviluppo, oltre che da un crescente dinamismo dei ritmi produtti-vi, realizzando tassi di sviluppo annui medi di circa 3,5 punti percentuali. Tuttavia la crescita, per una serie di concause tra cui il contesto congiunturale difficile per il mercato pubblicitario, i ripetuti cicli negativi dellʼeco-nomia italiana, e la maggiore competitività allʼinterno del settore, ha subito, per gli anni compresi tra il 2001 e il 2004, un rallentamento del ritmo di sviluppo, pas-sando dal 4,1% del quinquennio precedente allʼ1,4%. Le motivazioni sono da ricercarsi in una sostanziale riduzione della domanda, seguita da una considerevole diminuzione delle performance aziendali.

In particolare il comparto della Grafica Pubblici-taria e Commerciale nel periodo tra il 1986-2004 ha registrato aumenti medi annui del 3,7 %, dovuti al gran-de sviluppo degli stampati pubblicitari e commerciali. Allʼinterno del comparto, tuttavia, è risultata stagnante la produzione dei moduli continui, che hanno risentito della concorrenza delle tecnologie alternative alla stampa e della cosiddetta “produzione fai-da-te”.

Sebbene anche il comparto della Grafica Editoriale, come per il precedente, sia cresciuto ad un ritmo del 2,9% medio annuo nel periodo 1986-2004, tuttavia anche in questo caso i risultati di tale incremento non sembrano essere omogenei. Da un lato, infatti, si è regi-strata una grande crescita di riviste e pubblicazioni pe-riodiche (+ 5,4% medio annuo), che ha beneficiato del carattere sempre più specialistico della pubblicazione editoriale, dallʼaltro lato è apparso più debole il livello di crescita di libri, dizionari enciclopedie e simili, che

si sono trovati a fronteggiare una scarsa vivacità di consumi e la crescente concorrenza portata dai recenti supporti tecnologici, quali CD-Rom e Internet.

Il calo del mercato pubblicitario

Ad incidere sul rallentamento della crescita dellʼin-dustria grafica nel suo complesso è stato soprattutto il calo degli investimenti pubblicitari destinati alla carta stampata, che tra il 2000 e il 2004 ha perso quasi 5 punti percentuali in termini di quota complessiva di mercato, in prevalenza a vantaggio del mezzo televisivo. Ad in-cidere su tale situazione, è stato altresì il periodo senza dubbio difficile per il mercato pubblicitario nel suo complesso, presentatosi negli anni tra il 2001-2004.

Ciò nonostante, anche durante le fasi negative del ciclo economico allʼinterno del canale Stampa, vi sono differenti reazioni da parte di periodici e quotidiani: il continuo aumento delle testate edite da parte dei primi e di conseguenza degli spazi pubblicitari, riescono ad arginare la concorrenza del mezzo televisivo, in maniera più sostanziale rispetto ai quotidiani. Questi ultimi, invece, hanno sofferto in maniera più incisiva delle condizioni negative della raccolta pubblicitaria, sebbene una crescente personalizzazione del prodotto grafico su quotidiani, con aggiunta di inserti a diffu-sione locale verso i quali veicolare la pubblicità, e lʼadozione della stampa full color siano delle soluzioni recentemente adottate per contenere tale crisi. Ad arginare il forte calo degli investimenti pubblicitari a mezzo stampa è stato soprattutto il successo dovuto ad una maggiore vendita abbinata di pubblicazioni

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accessorie alla testata principale, nonché la crescente diffusione della free press.

In calo la redditività

Tuttavia, nonostante tali operazioni di supporto della domanda, gli effetti negativi del rallentamento delle vendite nel comparto stampati non hanno tardato a manifestare i propri effetti sui risultati economici delle imprese grafiche. L̓ industria grafica italiana ha registrato infatti dalla seconda metà degli anni ʼ90 un crescente peggioramento della redditività operativa. Prendendo in esame un campione di bilanci di 1600 imprese è emerso, infatti, che il ROI (Return on Invest-ment – indicatore dellʼefficienza produttiva) del settore è passato dallʼ11% al 5,4% tra 1990 e 2003.

Tale riduzione della redditività operativa risulta essere un fenomeno generalizzato, causato non solo dal contesto congiunturale, legato alla riduzione dei fatturati, ma anche da fattori di natura strutturale al-lʼinterno delle stesse imprese. In un momento in cui la competitività si è fatta sempre più incalzante, le impre-se non sembrano aver adottato strategie comuni capaci di riportare un equilibrio allʼinterno del settore.

Se si prendono in esame le aree strategiche del settore, si evidenzia un calo significativo del comparto della Grafica Editoriale, ove la capacità media delle imprese di produrre utili si è praticamente azzerata a causa della presenza di capacità produttiva in eccesso. La diffusa tendenza ad esternalizzare ad aziende terze lʼattività di stampa, inoltre, dovuta allʼesigenza delle imprese di ottimizzare i costi di produzione ed orientare le proprie strategie di sviluppo nelle attività editoriali multimediali, ha comportato un notevole aumento della concorrenza nel settore dellʼelaborazione grafica.

Il calo della redditività operativa, sebbene di in-tensità inferiore, si registra altresì nel comparto della Grafica Pubblicitaria e Commerciale, ove le cause principali sono da attribuirsi alla forte concorrenza portata dalle cosiddette produzioni “fai da te” e dai prodotti sostituti (internet, e le tecnologie di stampa digitali), nonché dalla crescente competizione degli studi grafici. Lʼattrattività del business, inoltre, ha generato un aumento degli operatori, causando uno slit-tamento della figura del cliente finale della tipografia, dallʼeditore allo studio grafico: questʼultimo, infatti, sempre più spesso è incaricato dellʼintera commessa, escludendo gli editori dal processo di scelta, ormai del tutto autonomo, dello stampatore e rendendo meno visibile al cliente lʼazienda grafica.

Una offerta sovrabbondante e globale

Sostanzialmente la polverizzazione dellʼofferta e lʼeccesso di capacità produttiva, aggiunte alla generale difficoltà di mercato, hanno inevitabilmente portato ad una marcata accentuazione della concorrenza di prezzo, che tende a ridurre in modo sensibile i margini operativi delle imprese.

Il peggioramento delle condizioni operative del settore grafico non è da sottovalutare soprattutto se si considera che in questi ultimi anni la competitività del settore si è allargata al mercato internazionale.

Tale fenomeno, per ora ancora contenuto, riguarda soprattutto paesi emergenti, quali Cina, Singapore e Hong Kong, ai quali, per la competitività dei prezzi, sempre più frequentemente gli editori occidentali decidono di affidare la stampa, soprattutto di quella produzione che necessita di un tempo di pianificazio-ne (time-to-market) più lungo. Un esempio è quello dei libri illustrati per ragazzi, che non hanno tempi di produzione pressanti, ma richiedono spesso particolari lavori di finissaggio (es. rilievi della carta). Per questo particolare mercato, dove il basso costo del lavoro del-lʼoperaio cinese può fare la differenza, la Cina detiene il 35% del commercio mondiale e copre il 20% delle importazioni dellʼEuropa Occidentale.

Alla luce di questo scenario, risulta opportuno per le imprese grafiche italiane un riposizionamento lungo la catena del valore: i produttori italiani devono cercare di orientare le proprie professionalità nel verso di un maggiore valore aggiunto percepito dal cliente.

Quali possibili strategie per arginare la crisi?

Tra le possibili strategie perseguibili dalle imprese editoriali, il conseguimento di una differenziazione dellʼofferta, accompagnata da una crescente focalizza-zione dei servizi a completamento del prodotto. A tal fine, lʼacquisizione di una forte identità aziendale che valorizzi le competenze distintive interne e ne guidi le scelte di specializzazione appare dunque lʼindispensa-bile punto di partenza.

Lʼofferta deve essere, inoltre, integrata da una serie di servizi aggiuntivi al prodotto grafico, quali la progettazione e il supporto organizzativo/distributivo. Ciò al fine di accreditarsi presso il cliente finale come interlocutori privilegiati ed evitare lʼesternalizzazio-ne a soggetti terzi di fasi del processo, che tende ad indebolire il ruolo dello stampatore lungo la catena del valore.

Alla fornitura dei suddetti servizi, va conseguente-mente associata una valorizzazione delle professionali-tà allʼinterno delle imprese, basata su figure professio-nali in grado di offrire una progettualità completa sul prodotto e coordinarne le fasi di realizzazione.

L̓ aumento dei costi di investimento, inevitabile al fine di raggiungere una differenziazione dellʼofferta, e la possibilità di non essere da subito percepiti come specialisti, sono ostacoli che possono essere aggirati dalle aziende grafiche soltanto attraverso la creazione di partnership con altri specialisti lungo la filiera, creando una rete di operatori complementari, tale da sfruttare al meglio il patrimonio tecnico e professionale di ciascuna unità aziendale. In tal modo è possibile evitare il localismo e lʼeccessiva frammentarietà della struttura dʼofferta, che sono stati sinora allʼorigine della riduzione dello sviluppo del settore.

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I Blog, la nuova frontiera della comunicazione Internet

E’ in grande ascesa il fenomeno dei blog, i diari in rete che possono essere aperti da chiunque desideri scrivere i propri commenti. Nasce per le aziende un altro canale di comu-nicazione col pubblico, e secondo alcuni anche un’alternativa ai giornali online tradizionali.

Le dimensioni del “fenomeno blog”

Il grande successo dei web log o “blog” personali, cioè i diari personali online in cui chiunque può scrive-re quello che vuole e ricevere commenti da chiunque, è sicuramente un fenomeno di grande impatto se non altro per il numero di persone coinvolte.

Sono ormai 20 milioni i blog nel mondo, e raddop-piano ogni cinque mesi: questo inevitabilmente cambia il modo con il quale le aziende si trovano a comunicare con tutti i propri interlocutori, siano essi clienti, forni-tori, partner, azionisti, dipendenti, giornalisti, ecc.

Da alcune ricerche condotte emerge che nel 2004 i cittadini statunitensi che hanno utilizzato i blog per ottenere notizie e informazioni di vario genere sono stati 32 milioni, e che questa forma di comunicazione è in ascesa anche in Europa. Secondo AdAge.com (http://adage.com/news.cms?newsId=46494), ammonta a 551.000 anni (commerciali), il totale del tempo spre-cato nellʼanno 2005 da oltre 35 milioni di dipendenti delle aziende americane per visitare i blog.

Sembra decisiva lʼimportanza dei blog anche nellʼinfluenzare il processo di acquisto dei prodotti, secondo unʼinchiesta della BBC sul mercato inglese): oltre 3/4 degli intervistati ha rivelato di aver consultato un blog prima di un acquisto. Secondo la ricerca, i blog sarebbero preferiti per la loro “imparzialità” e perché scritti da persone reali e non da redazioni (http://news.bbc.co.uk/1/hi/technology/4282614.stm).

Il blog come strumento di comunicazione aziendale

Non poteva mancare quindi il coinvolgimento degli uomini di marketing, sempre interessati a trovare un utilizzo aziendale per comunicare con il pubblico dei

consumatori. Nascono così i “corporate blog”, una moda statunitense che si sta diffondendo anche in Italia con lo scopo di facilitare la comunicazione tra lʼazienda e i consumatori.

Molte aziende americane ed europee, e non soltanto quelle high-tech, iniziano quindi a considerare il Blog uno strumento valido per informare i propri clienti e produrre comunicazione.

Lʼesempio ormai storico è quello offerto dalla General Motors, dove i dipendenti comunicano co-stantemente con i propri clienti o utenti presentando i loro prodotti e i navigatori possono interagire (http://fastlane.gmblogs.com/).

Un altro esempio è fornito dalla Microsoft, che ha affidato ad un proprio dipendente, Robert Scoble - noto come The Scobleizer - la gestione di un Blog nel quale egli discute dei prodotti dellʼazienda con i lettori. Scoble riceve commenti interessanti da esperti di informatica e suggerimenti utili per migliorare la qualità del software (http://scoble.weblogs.com/).

Altro motivo non secondario a favore dellʼutilizzo dei blog da parte delle aziende è quello di ottenere una maggiore visibilità tramite la presenza sui motori di ricerca, dato che lʼeffetto di indicizzazione dei conte-nuti viene in questo modo moltiplicato.

Lʼutilizzo forzato dei blog al servizio dei pro-dotti

Non tutti sono però dʼaccordo sul fatto che i cor-porate blog rappresentino in effetti una novità, quanto piuttosto che siano unʼennesima forma di comunicazio-ne pubblicitaria contrabbandata come novità culturale, e che snaturino la vera essenza dei blog “personali”, credibili proprio perché realizzati spontaneamente e per passione, senza essere finalizzati a un interesse

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diretto di tipo commerciale. Tra le prime aziende italiane a seguire la moda sono state Fiat e Martini & Rossi, che hanno aperto blog per i loro prodotti Lancia Ipsilon e Bacardi.

Si tratta però di due modalità un po ̓ particolari di utilizzo del blog, dato che si ipotizza come autore un personaggio immaginario (rispettivamente Miss-Y e Bb) i cui interventi sotto forma di diario mirano a rappresentare uno stile di vita legato al prodotto. Mancando lʼinterazione con il pubblico, viene meno la ragion dʼessere di questi blog, che non sembrano infatti avere ottenuto grande successo.

Un nuovo modo di dialogare con il pubblico

Secondo quanto evidenziato da Ad Maiora, una delle società italiane più attente al fenomeno blog (http://admaiora.blogs.com/maurolupi/) per le aziende seguire le discussioni in atto sulla Rete, in particolare quelle che riguardano la propria azienda, deve essere soprattutto un modo per conoscere meglio il proprio mercato di riferimento e di anticipare eventuali crisi e problemi riguardanti i prodotti o i servizi commer-cializzati.

Si suggerisce quindi alle aziende soprattutto di ascoltare, e di dialogare con il proprio pubblico nelle discussioni, piuttosto che utilizzare soltanto messaggi pubblicitari o promozionali: un business blog è uno strumento idoneo a realizzare questo approccio, af-fiancando gli altri canali di comunicazione.

Unʼapprofondita ricerca condotta dalla Edelman e Technorati per capire il rapporto tra blogger e aziende, con le agenzie di PR come tramite, porta a risultati interessanti, che stimolano il confronto con i risultati ottenuti da ricerche simili.

Giornalismo e blog

Il “fenomeno blog” suscita interesse anche nel mondo del giornalismo: negli Stati Uniti si discute da tempo se si possono considerare i blog come una forma di giornalismo e i blogger come dei giornalisti, arrivando a identificare una particolare forma di gior-nalismo definito “partecipatory journalism”.

Il tema è di grande interesse, come è stato evidente nellʼincontro che si è recentemente tenuto a Milano in cui il CEO e Presidente di Edelman (http://italia.edel-man.com/regional/italy/), la più grande agenzia indi-pendente al mondo di pubbliche relazioni, ha parlato di “Giornalismo e Blog: le imprese stanno a guardare?”. La cosa interessante è che lo stesso Richard Edelman è un noto blogger, e riceve oltre 2.000 visite al giorno su http://www.edelman.com/speak_up/blog/.

Particolarmente interessanti quindi le sue osserva-zioni, secondo cui le aziende dovranno passare dalla comunicazione pubblicitaria alla comunicazione bidi-rezionale, principalmente basandosi sulla conversazio-ne, e mirando a una grande molteplicità di soggetti che

hanno interessi diversi nei confronti dellʼazienda. Nel corso dellʼincontro si è dato spazio alle espe-

rienze italiane di blog, ad esempio quella del giorna-lista Luca De Biase (http://blog.debiase.com/), che ha spiegato come un tema “caldo” sentito dallʼopinione pubblica si trasformi in notizia o dia lo spunto per unʼindagine tramite lʼapporto personale dei visitatori del blog.

La notizia nel blog viene quindi creata dagli stessi lettori che partecipano al blog e discutono nel blog tra di loro, generando materiale che poi il giornalista elabora e in qualche modo “lancia” anche fuori dal blog perché sia conosciuto da tutti. Lo sviluppo delle informazioni si basa quindi su un meccanismo chiaro e trasparente, contribuendo a migliorare il rapporto di fiducia tra emittente e ricevente che a volte manca nei giornali tradizionali.

Le visite ai blog più seguiti sono pari alle visite ai giornali online

Non poteva mancare nellʼincontro organizzato dalla Edelman un accenno al frequentatissimo blog di Beppe Grillo, (http://www.beppegrillo.it/) curato da Roberto Casaleggio, che arriva fino a 80.000 visite al giorno e a 1,4 milioni di visitatori unici al mese: Grillo utilizza il blog per denunciare vizi nazionali o malefatte particolari, per portare avanti battaglie sociali, culturali e politiche ma anche per promuovere il suo tour.

Provocatorio il raffronto di Casaleggio tra le visite del blog di Grillo e quelle raggiunte dalle versioni online dei media tradizionali, che sono numericamente molto simili, anche se è forse eccessiva la sua con-clusione secondo cui i media tradizionali smetteranno di investire nei giornali online perché perderanno nel confronto con la nuova forma di espressione costituita dai blog.

I blog e la politica

Anche i politici non potevano lasciarsi scappare lʼoccasione di dialogare con il proprio pubblico. Men-tre però alcuni esempi denotano serietà e impegno, e non soltanto la volontà di utilizzare strumentalmente un mezzo “alla moda”, altri falliscono miseramente proprio perché non sono costantemente aggiornati ma vengono aperti come sterili esperimenti.

Visitatissimo il blog del Presidente della Camera americano, Denny Hasters, (http://www.speaker.gov/journal/index.shtml) che ha registrato 180 mila visitatori in due settimane.

Per restare nellʼambito nazionale, gli esempi non sono moltissimi. Se il blog di Bassolino ha un buon seguito (http://www.antoniobassolino.it/) perché costantemente aggiornato, lʼesperimento di Prodi di aprire un blog ma poi di lasciarlo fermo a lungo senza nuovi interventi gli ha scatenato contro le critiche più feroci da parte del popolo della rete.

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Il principio di “fattibilità tecnologica”

Il datore di lavoro deve ricorrere alla migliore e più avanzata tecnologia: è questo uno dei precetti “in bianco” per i quali a volte è difficile individuare un contenuto concreto. Cerchiamo di capire, allora, in quale modo sia possibile dare concretezza a tale obbligo.

La legislazione antinfortunistica prevede che il datore di lavoro faccia uso della migliore e più avan-zata tecnologia: si curi, cioè di inserire nellʼambiente lavorativo ciò che di meglio la tecnologia consente e, in seguito, di adeguare costantemente le macchine e gli impianti allʼevoluzione della tecnica.

E ̓il principio della “fattibilità tecnologica”.Appare lecito chiedersi, però, in quale misura

questo debba avvenire: ricorrendo a uno dei modelli di sicurezza già esistenti sul mercato e praticati oppu-re ricercando e realizzando modelli di sicurezza più avanzati rispetto a questi ultimi?

Vediamo in quali termini si esprimono le norme che impongono lʼadozione della migliore tecnologia disponibile ed in quale modo esse siano state interpre-tate dalla giurisprudenza.

I precetti legislativi

Il principio del doveroso ricorso alla migliore tecnologia trova fondamento nellʼart. 2087 c.c., che prevede lʼobbligo di «adottare nellʼesercizio dellʼim-presa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, lʼesperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare lʼintegrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro».

E ̓un “precetto in bianco” (o “norma a struttura aperta”) ossia una norma che dispone lʼadozione di idonee misure, senza specificarne il contenuto: il datore di lavoro per rendere concreto tale contenuto dovrà basarsi sulla particolarità del lavoro, sullʼesperienza e sul progresso della tecnica.

E ̓anche una “disposizione generale di chiusura” della legislazione sulla sicurezza sul lavoro, in quanto, essendo così generica, integra tutte le norme in materia antinfortunistica: comporta lʼobbligo di adottare, oltre

alle misure imposte dalla normativa speciale, anche tutte quelle suggerite dallʼevoluzione della tecnica. Ed essendo questa costante, la presenza di tale “norma di chiusura” spinge lʼimprenditore a non adagiarsi sulle norme già consolidate.

Come tutte le norme di chiusura, di per se estrema-mente generiche, lʼart. 2087 c.c. ha una sua valenza in campo civilistico; in quello penale, invece, il suo valore diminuisce in quanto uno dei principi fondamentali della responsabilità penale è la tipicizzazione della norma incriminatrice.

Oltre al codice civile, vi sono altre norme an-tinfortunistiche che fanno riferimento al progresso della tecnica; fra esse, per esempio, lʼart. 24 D.P.R. 303/1956, che dispone: «nelle lavorazioni che pro-ducono scuotimenti, vibrazioni o rumori dannosi sui lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne lʼintensità».

L̓ art. 20 L. 615/1966 prevede: «tutti gli stabilimenti industriali devono possedere impianti, installazioni o dispositivi tali da contenere entro i più ristretti limiti che il progresso della tecnica consenta la emissione di fumi».

L̓ art. 41 comma 1 D.Lvo 277/1991, sempre a pro-posito di rumore, prescrive di «ridurre al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dallʼesposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte».

Nuovamente in modo generico, come lʼart. 2087 c.c., il comma 1 punto b art. 3 D.Lvo 626/1994 pre-vede, tra le misure generali di tutela, «lʼeliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò non è possibile, la loro riduzione al minimo»: rispetto allʼart. 2087 c.c.,

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tale articolo stabilisce che il rischio ridotto al minimo, purché ineliminabile secondo lo stato dellʼarte, esclude la colpa del datore di lavoro.

Il progresso tecnologico

I giudici, per poter dare applicazione a norme così generiche, hanno dovuto interpretarle: vediamo come.

La Corte di Cassazione più volte si è così espressa: «Il datore di lavoro deve ispirare la sua condotta alle acquisizioni della migliore scienza ed esperienza per fare in modo che il lavoratore sia posto nelle condizioni di operare con assoluta sicurezza. Pertanto non è suffi-ciente che una macchina sia munita degli accorgimenti previsti dalla legge in un certo momento storico, se il processo tecnologico cresce in modo tale da suggerire ulteriori e più sofisticati presidi per rendere la mac-china stessa più sicura» (Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 7402, 26/4/2000, in Cassazione Penale, 2001, 1321; così Cass., sent. n. 12863, 29/12/1998, in Massimario della giurisprudenza Italiana, 1998). «L̓ art. 2087 c.c. stimola obbligatoriamente il datore di lavoro ad aprirsi alle nuove acquisizioni tecnologiche» (Cass. Pen., sez. IV, 29/4/1994, in Rivista penale, 1995, 1353).

Del problema di stabilire in concreto cosa significhi attenersi alle novità suggerite dal progresso tecnologico si è curata la Corte Costituzionale, la quale ha escluso che una norma penale antinfortunistica imponga alle imprese il compito di realizzare innovazioni finalizzate alla sicurezza nuove rispetto a quelle disponibili sul mercato ed ha interpretato le «misure concretamente attuabili» di cui parla lʼart. 41 D.Lvo 277/1991 citato nel precedente paragrafo, come le «applicazioni tec-nologiche generalmente praticate» e gli «accorgimenti organizzativi e procedurali altrettanto generalmente acquisiti». Si tratta, dunque, non delle misure che fanno parte del patrimonio conoscitivo scientifico, ma degli standard di sicurezza specificamente prescritti o accolti e praticamente impiegati nel mondo del lavoro: quelle misure di sicurezza, dunque, appartenenti alla tecnica più avanzata esistente sul mercato. Il confine, perciò, consiste nella disponibilità della tecnica sul mercato ed è «censurata … soltanto la deviazione dei compor-tamenti dellʼimprenditore dagli standard di sicurezza propri, in concreto e al momento, delle diverse attività produttive» (Corte Cost., 25/7/1996, sent. n. 312, in Diritto del lavoro, 1997, II, 362).

Mediante tale interpretazione, la Corte Costitu-zionale sembra scongiurare il rischio dellʼindeter-minatezza del precetto previsto in simili norme e, di conseguenza, il contrasto con il principio di legalità e di determinatezza delle norme penali.

Occorre riflettere però, che anche seguendo tale interpretazione, da un lato può a volte essere problema-tico stabilire concretamente e con certezza quali siano le applicazioni tecnologiche generalmente praticate o acquisite; dallʼaltro potrebbe verificarsi un pericoloso divario fra progresso tecnologico scientifico e tecnica

applicata nel mondo del lavoro bloccata nel tempo.L̓ interpretazione della Corte Suprema, comunque,

è condivisa anche dalla Corte di Cassazione, la quale ha spesso sottolineato che «la responsabilità penale per colpa sussiste allorché il datore di lavoro non adotti le tecnologie già disponibili sul mercato atte a prevenire lʼinquinamento dellʼambiente di lavoro e pericoli o danni al personale addetto» (Cass. pen., sez. III, 8/1/1993, in Diritto e pratica del lavoro, 1993, 604).

La locuzione “quando tecnicamente possi-bile”

A volte le norme in materia di sicurezza sul lavoro prescrivono lʼobbligo di adottare determinati dispositi-vi o misure, quando ciò sia tecnicamente possibile. Sul significato di tale ultima locuzione è bene soffermarsi, per evitarne una lettura superficiale.

Per esempio, lʼart. 72 D.P.R. 547/1955 prescrive che gli apparecchi di protezione amovibili degli organi lavoratori, delle zone di operazione e degli altri organi pericolosi delle macchine, quando sia tecnicamente possibile e si tratti di eliminare un rischio grave e specifico, debbano essere provvisti di un dispositivo di blocco collegato con gli organi di messa in moto e di movimento della macchina tale che: a) impedisca di rimuovere o di aprire il riparo quando la macchina è in moto, o provochi lʼarresto della macchina allʼatto della rimozione o dellʼapertura del riparo; b) non consenta lʼavviamento della macchina se il riparo non è nella posizione di chiusura.

La giurisprudenza ha valutato che tale articolo «deve essere interpretato nel senso che ove non sia tecnicamente possibile lʼapposizione della protezione, la macchina non può essere utilizzata» e la locuzione in esame va intesa nel senso che la protezione amovibile è permessa se sia tecnicamente possibile assicurare la sicurezza di cui alle lett. a) e b) della norma: e ciò si ottiene o apponendo la misura di sicurezza prevista dalla legge o altra misura idonea a consentire lo stesso grado di sicurezza (Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 26196, 11/4/2002, in Ambiente e sicurezza, 2003, 7, 55).

Lʼart. 20 D.P.R. 303/1956 impone al datore di lavoro di adottare provvedimenti atti ad impedire o a ridurre, per quanto è possibile, lo sviluppo e la diffu-sione di determinati prodotti nocivi inquinanti lʼaria: anche in questo caso la frase è da intendere come im-posizione dellʼobbligo di attuare le misure disponibili sul mercato (Cass. pen., 8/1/1993, cit.).

“Per quanto possibile”, “quando tecnicamente possibile”, “concretamente attuabile”: si tratta, dunque, non di locuzioni più permissive, ma più specifiche di altre nel prescrivere determinati obblighi oppure, in casi diversi, più precise di altre nello specificare ciò che le altre norme sottintendono. Una interessante sentenza ha esplicitato anche questo ultimo punto: «Nel prescri-vere a carico del datore di lavoro lʼobbligo di riduzione al minimo dellʼesposizione a rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente

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Il principio di “fattibilità tecnologica”

Antonietta [email protected]

attuabili, lʼart. 41 ... [D.Lvo 277/199] ... non può con-siderarsi norma più favorevole di quella precedente, in quanto la concreta attuabilità delle misure contro il rumore era implicita anche nella disposizione pre-cedente» (Cass. pen., sez. IV, 15/5/1992, in Diritto e pratica del lavoro, 1992, 1918).

Il fattore economico

Il limite da tenere presente, abbiamo visto, è quello della disponibilità di una determinata tecnologia sul mercato. Al contrario, la possibilità delle misure non è condizionata a fattori economici (Cass. Pen., 8/1/1993, cit.; nello stesso senso: Cass. Pen., sez. IV, 24/4/2000, cit; Pret. Torino, 2/5/1991, in Foro italiano, 1992, II, 115; Cass. pen., 15/12/1989, in Rivista penale, 1990, 1078; Cass. pen., 5/5/1986, in Rivista Penale, 1987, 597).

«L̓ eccessiva accentuazione dellʼaspetto economico e dei costi di realizzazione, quale limite rispetto alla concreta attuabilità delle misure di prevenzione antin-fortunistica, non corrisponde allo scopo perseguito dal legislatore, che invece, in funzione della primaria tutela della salute del lavoratore, si riferisce ad un metodo dato dalle “conoscenze acquisite in base al progresso tecnologico” … partendo dalle quali vanno individuati i parametri di concreta attuabilità di dette misure» (Cass. pen., sez. III, 17/2/1995, in Rivista giuridica dellʼambiente, 1996, 83).

Perché, allora, capita di trovare qualche norma che condiziona lʼobbligo del ricorso alla migliore tec-nologia disponibile al fatto che questa non comporti costi eccessivi?

L̓ art. 2 comma 7 D.P.R. 203/1988, per esempio, definisce il concetto di migliore tecnologia disponibile come «il sistema tecnologico adeguatamente veri-ficato e sperimentato che consente il contenimento e/o la riduzione delle emissioni a livelli accettabili per la protezione della salute e dellʼambiente, sempre che lʼapplicazione di tali misure non comporti costi eccessivi».

Le considerazioni da fare sono due: in primo luogo, la Suprema Corte ha dichiarato che il limite della non eccessiva onerosità rispetto allʼobbligo dellʼutilizzo della migliore tecnologia disponibile non vale se viene superato il limite della tollerabilità per la tutela della salute umana e dellʼambiente in cui lʼuomo vive; di-verso è il caso di zone particolarmente inquinate o con specifiche esigenze (Corte Cost., 16/3/1990, n. 127, in Foro italiano, 1991, I, 36).

In secondo luogo, il limite della non eccessiva onerosità è rinvenibile in alcune norme di sicurezza nel campo ambientale, non nel settore del diritto antinfor-tunistico sul lavoro: nelle norme riguardanti il diritto antinfortunistico del lavoro non sono rintracciabili riferimenti alla non eccessiva onerosità. Semmai, vi si leggono opposte indicazioni: il XIII “considerando” della Dir. 89/391/CEE, per esempio, palesa che la sicurezza, lʼigiene e la salute dei lavoratori durante il lavoro non devono essere influenzate da considerazioni di carattere puramente economico.

Mancati rilievi ispettivi

La Giurisprudenza ha stabilito lʼirrilevanza assoluta della mancanza di rilievi relativi alla sicurezza da parte degli organi di vigilanza in occasione di visite ispettive, in quanto, in tema di violazione delle norme antin-fortunistiche, la circostanza per la quale in occasione di precedenti visite ispettive da parte dellʼispettorato del lavoro non siano stati mossi rilievi in ordine alla sicurezza delle macchine o alla stabilità degli impianti, non può essere invocata per escludere la responsabilità del datore di lavoro, poiché le eventuali assenze od omissioni di organi pubblici non possono valere ad esonerare i privati da responsabilità riconducibili a col-pevoli inerzie (Cass. pen., 15/10/1987, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 1988, 528).

Altre sentenze ribadiscono tale concetto e lo spe-cificano meglio: «La circostanza che in occasione di visite ispettive non siano stati mossi rilievi in ordine alla sicurezza di una macchina, o alla regolarità di impianti, non può essere invocata per escludere la responsabilità del datore di lavoro; ciò perché la nor-mativa antinfortunistica pone direttamente a carico dellʼimprenditore lʼobbligo di attuare le misure previste e di accertarsi della loro esistenza, sicché il datore di lavoro non può trincerarsi sempre dietro sempre possi-bili carenze o superficialità di osservazione verificatesi nel corso di unʼispezione, oppure dietro pareri som-mariamente o informativamente espressi» (Cass., sent. n. 7402, 26/4/2000, cit.). Questa sentenza ha stabilito anche che «il direttore tecnico di uno stabilimento è responsabile dellʼinfortunio occorso a un lavoratore addetto a una macchina priva di dispositivo di sicurezza moderni, adeguati allʼevoluzione della tecnica, e ciò a prescindere dalla sussistenza, in materia, di un obbligo normativo specifico».

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Al via il programma di formazione della filiera grafica

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Nello scorso numero di TecnoMedia abbiamo dato notizia della partecipazione di ASIG Service e del-lʼOsservatorio Tecnico ad un progetto di formazione destinato allʼintera filiera grafica, in collaborazione con Assografici, ENIPG e con numerose scuole grafiche dislocate sullʼintero territorio nazionale. Capofila del progetto è la Federazione CNOS-FAP (Centro Nazio-nale Opere Salesiane - Formazione Addestramento Professionale) del Veneto.

Il progetto è stato presentato a Fondimpresa nel mese di settembre, entro i termini stabiliti dal bando con il quale, il 24 giugno scorso, il Fondo Paritetico Interprofessionale per la formazione nel settore In-dustriale, aveva messo a disposizione i residui fondi di dotazione messi a disposizione dal Ministero del Lavoro per lʼavvio delle attività.

Dopo la fase di valutazione dei progetti presen-tati, affidata da Fondimpresa ad una commissione di esperti indipendenti, il 16 novembre il Consiglio

di Amministrazione di Fondimpresa ha approvato la graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento, che riportiamo nella pagina che segue. Dei 48 progetti pre-sentati, 13 sono stati giudicati non ammissibili; degli altri, i primi 18 sono stati ammessi a finanziamento, per complessivi euro 11.878.516.

In questa graduatoria, il progetto di formazione della filiera grafica si è classificato al quarto posto; un risultato di grande importanza e prestigio, anche in considerazione del livello e dellʼimportanza delle altre compagini che concorrevano al bando.

Il mese di dicembre è stato interamente impegnato nellʼadempimento delle necessarie pratiche burocrati-che: in primo luogo la costituzione ufficiale dellʼAsso-ciazione Temporanea di Scopo, avvenuta a Roma il 5 dicembre, quindi la firma della convenzione con Fon-dimpresa, il 23 dicembre. Entro gennaio verrà stilato il calendario dei corsi ed avranno inizio le attività. che si concluderanno entro il mese di maggio-giugno.

A partire da gennaio 2006 e fino a maggio-giugno verranno realizzate oltre 30.000 ore di formazione professionale per circa 1.000 addetti dell’industria grafica. Tra questi, quasi 150 proverranno dalle aziende editrici e stampatrici di quotidiani che avevano segnalato la loro disponibilità ad ASIG e FIEG.

La scomparsa di Felice Sciomachen

Il 27 dicembre 2005 è improvvisamente scomparso Felice Sciomachen, figura notissima a quanti operano nell’industria grafica, per tanti anni Direttore di Assografici.Laureatosi in Economia alla Bocconi, dopo la parentesi bellica che lo vide impegnato nella Resistenza tra le file di Giustizia e Libertà, Felice Sciomachen iniziò la carriera lavorativa in ambito confindustriale e nel 1960 divenne Direttore di Assografici, carica che ha mantenuto fino al 1992.Sciomachen ha praticamente dedicato tutta la sua vita lavorativa al settore grafico, che tanto amava: negli ultimi anni collaborava ancora, con grande entusiasmo e professionalità, all’attività associativa, soprattutto nel campo della formazione professionale, sua autentica passione da sempre.Ultimamente aveva affiancato all’attività professionale una attività di scrittore, con due libri, La scelta 1943-45, sulle esperienze vissute durante la Resistenza nella brigata Cesare Battisti, e Un nonno racconta. Il suo terzo volume dovrebbe uscire tra poco.La redazione di TecnoMedia e l’Associazione Stampatori si uniscono al dolore dei familiari e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare le virtù umane e professionali di Felice Sciomachen.

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Al via il programma di formazione della filiera grafica

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I progetti di Deutsche Presse-Agentur per la Coppa del Mondo

A giugno 2006 la Germania ospiterà il più gran-de evento sportivo del mondo: i mondiali di calcio. Deutsche Presse-Agentur, la più importante agenzia di informazione tedesca, ha intenzione di offrire alla propria clientela un pacchetto di informazioni multime-diali che Hubertus Koehler, responsabile dei servizi di informazione di DPA, definisce senza concorrenza.

“Offriremo una vasta gamma di servizi e in parti-colare avremo lʼesclusiva dellʼinformazione sportiva, soprattutto per quanto riguarda lʼinformazione in di-retta con approfondimenti di natura culturale e politica collegati alla Coppa del Mondo; inoltre, saremo in grado di garantire continui aggiornamenti statistici in tempo reale che i giornali potranno facilmente inserire nelle presentazioni flash sui loro siti internet. A conclu-sione di ogni gara saremo in grado di spedire la pagina completa pronta per la stampa oppure un pacchetto di informazioni modulari che possono facilmente essere integrate nellʼimpostazione del giornalesecondo le esigenze del cliente.

Nuove soluzioni ctp per Krause

L̓ azienda tedesca Krause Biagosch ha presentato a IfraExpo 2005 il nuovo modello CtP violet deno-minato LS Performance, Lʼapplicazione LS è stata presentata in due versioni, una nel formato Berliner, ad una risoluzione di 1.016 dpi in grado di realizzare 90 lastre allʼora, e lʼaltra in grado di produrre 120 lastre allʼora.

Un ̓altra innovazione importante è rappresentata dal sistema ottico di scrittura Juwel Optics che per-mette di esporre ad una risoluzione compresa tra 1016 e 2540 dpi.

Il nuovo sistema termico ctp Violet di Kodak

A IfraExpo 2005 Kodak ha presentato il sistema Newsetter V120, una soluzione entry-level versatile ed efficiente in grado di realizzare 120 lastre allʼora ad una risoluzione di 1270 dpi. Il sistema Newsetter V120 può essere integrato nel flusso operativo già esistente e si occupa del caricamento automatico delle lastre, della rimozione dei fogli di produzione, punzonatura e pie-gatura finale. Insieme al Kodak Newsetter V120, è stata presentata la lastra VioletNews che sarà disponibile a livello commerciale in un futuro molto prossimo.

Ordine svedese per la Fujifilm

Bold/DN.EX., il più importante stampatore svedese, ha iniziato ad usare la tecnologia CTP solamente nel-lʼautunno del 2004. Di recente, lʼazienda svedese ha deciso di utilizzare per la sua produzione le lastre termi-che Brillia LH-NN di Fujifilm. Le nuove lastre termiche Fujfilm sono dotate di avanzate proprietà di resistenza dellʼimmagine che consentono qualità costante anche ad alte tirature. Ogni giorno Bold/DN.EX usa 300 lastre LH-NN su quattro linee utilizzando apparecchiature Creo, processori Haase OE53 ed il Nela VCPevolution per la punzonatura e piegatura delle lastre.

Anche il Trinity Mirror utilizza lastre Fujifilm

Fujifilm Graphic Systems ha firmato un accordo a lungo termine con il Trinity Mirror del Regno Unito per incrementare del 100 per cento le potenzialità delle lastre per CtP. Il contratto copre i titoli nazionali e regionali del gruppo. Tutti centri stampa del Trinity Mirror, attualmente, utilizzano le lastre termiche fo-topolimeriche Brillia LP-NNV.

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Quotidiano statunitense acquista una rotativa TKS

News Publishing Company di Fort Wayne , Indiana – USA, e TKS hanno firmato un contratto per lʼacqui-sto di una rotativa Color Top 7000 CDH shaftless che andrà a sostituire le unità flexo attualmente in uso per stampare sia il News-Sentinel sia The Journal Gazette. Lʼinizio della produzione è prevista a dicembre 2007, News Publishing Company costruirà un nuovo edificio adiacente alla sede attuale nellʼarea sud della città. La nuova struttura è formata da sei torri, due piegatrici a ganasce 2:5:5, otto bobine a doppio braccio, comandi T-NPC, barra spray TKS, sistema di trattamento del rullo TKS, una lunghezza di taglio da 21 pollici ed una larghezza del nastro da 48 pollici.

Goss ottiene un grande ordine in Cina

Shenzhen Press Group, il maggior gruppo editoriale della Cina con sede nella Shenzhen Special Zone, ha ordinato a Goss International cinque rotative Goss Global Newsliner 90.

Questo è, secondo Goss, il più grande ordine di rotative a bobina della industria dei giornali cinese. La commessa include 5 rotative Global Newsliner 90 shaftless a doppia larghezza per un totale di dodici torri di quattro unità sovrapposte, cinque piegatrici a ganasce 2:5:5 e sedici sbobinatori Goss CT50P. Le rotative verranno fabbricate in Giappone nello stabi-limento Goss di Sayama. La consegna delle rotative, certificate ISO9001, è prevista alla fine del 2006 e saranno installate in un nuovo centro stampa di 40.000 mq in via di costruzione alla periferia di Shenzhen City. Shenzhen Press Group pubblica otto giornali e quattro riviste.

Gruppo editoriale austriaco acquista rotativa Geoman MAN Roland

Il gruppo editoriale austriaco Fellner Medien Group, in occasione del lancio di un nuovo giornale, ha ordinato a MAN Roland una rotativa Geoman che,

combinando le tecnologie di stampa coldset ed heatset, consentirà di stampare gli annunci pubblicitari (anche in stampa lucida) ad alta qualità di stampa e rendere il prodotto giornale più attraente. Questa è solo una parte dellʼinvestimento di 25 milioni di euro fatto dal gruppo per questo progetto che prevede anche la costruzione di una nuova redazione (sviluppato in società con la DTI per le sue soluzioni editoriali), un impianto per la stampa, e diverse attrezzature, inclusa una sezione mail da parte della Ferag. Il nuovo giornale non ha annunciato un format specifico ma ha anche annunciato che sarà compact.

Ciò che è peculiare in questo tipo stampa è la sua capacità di produrre simultaneamente pagine in coldset in una parte delle torri di stampa e prodotti heatset in unʼaltra.

Il giornale Corse-Matin acquista una Goss Universal 75

Corse Presse, la società francese che stampa il quo-tidiano Corse-matin, ha ordinato a Goss International una rotativa Goss Universal 75 a singola larghezza.

Con questo ordine salgono a 4000 le unità del modello Universal fornite da Goss dallʼintroduzione di questo modello di rotativa. La nuova rotativa shaftless sarà installata in una nuovissima struttura di 2700 mq in via di costruzione a Luciana, in Corsica, nei pressi del-lʼaeroporto di Bastia ed eliminerà il costoso trasporto dei giornali dalla terraferma francese. Nel suo impianto francese di Marsiglia, oltre al quotidiano regionale La Provence, Corse Presse attualmente stampa con una Goss Metroliner dalle 50mila alle 80mila copie, a seconda della stagione, del suo quotidiano corso.

Datox e Eurocortex danno vita a Wedia

Dopo un biennio di fidanzamento, Datox e Eu-rocortex hanno creato una nuova azienda chiamata Wedia. Wedia ha sviluppato una piattaforma editoria-le, Open3, basata sull ̓esperienza di ciascun partner: industria editoriale per Datox e contenuti dirigenziali per Eurocortex.

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L’informazione secondo natura

“L’informazione secondo natura”: dopo il successo ottenuto lo scorso anno con l’esperienza del Pie-monte multisensoriale, Sinedita fa il bis ed organizza una simpatica Convention di due giorni a cavallo fra il Piemonte e la Liguria (terre del Gavi doc, per capirsi) per riunire clienti ed amici con l’obiettivo di divertirsi e scambiarsi opinioni sull’industria della comunicazione nel modo più informale (ed utile) possibile.

“Nulla in contrario a partecipare alle fi ere di settore” chiariscono i responsabili di Sinedita, ma la tentazione di ripetere un’esperienza di successo è troppo forte, ed ancora una volta valgono le immagini più delle parole....

Settembre 2005, appuntamento nelle terre del Gavi doc: la magia del vino, della vendemmia, e dell’informazione “secondo natura”, sta per incominciare

L’anno scorso la caccia ai tartufi , quest’anno la raccolta dell’uva: vince la squadra che pota meglio i fi lari.

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Vincitori (e vinti) alla fi ne brindano tutti

C’è un tempo per divertirsi, ed un tempo per lavorare: al centro dei colloqui informali, con corredo di presentazione di soluzioni tecnologiche per editori, l’evoluzione delle redazioni dei giornali e il futuro della gestione dei contenuti. Imprese sempre più multimediali, e strumenti di produzione sempre più aperti alla condivisione dei materiali raccolti dai giornalisti fra diversi canali di distribuzione, stampa, web, audiovisvi, per un’informazione “secondo natura” che coinvolga, ed intercetti, tutti sensi dei lettori.

Ultime degustazioni di formaggi piemontesi, e poi arrivederci... (sperano tutti) al prossimo anno.

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Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se MITel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914

Responsabile commerciale: [email protected] tecnico: [email protected]

Da Fujifilm nuove lastre per la stampa dei quotidiani

A Lipsia, nella suggestiva cornice di IFRA 2005, che si è tenuta nella città tedesca dal 17 al 20 ottobre, Fujifilm ha annunciato la disponibilità di due nuove lastre digitali dedicate alla stampa dei Quotidiani di alta qualità: Brillia LH-NN termica negativa e Brillia LP-NNV Violet fotopolimerica.

Le nuove lastre sono state progetta-te esclusivamente per lʼindustria della stampa dei quotidiani e le condizioni di pre-stampa e stampa richieste in questo settore sono state il punto di partenza della ricerca e pro-gettazione delle lastre termiche LH-NN e fotopolimeriche LP-NNV. Le nuove emulsioni con ampia latitudine di riproduzione e di trattamento consentono risultati di stampa a qualità ripetibile e costante.

Le nuove lastre Brillia LH-NN sono state studiate appositamente per rispettare le esigenze delle sale stampa. Brillia LH-NN è dotata infatti di avanzate pro-prietà di resistenza dellʼimmagine che consentono la qualità costante anche ad alte tirature. Le caratteristiche vincenti di Brillia LH-NN sono in definitiva:

• la qualità della lastra negativa termica 830nm con una nuova emulsione ad alta sensibilità

• lʼessere adatta alle alte tirature• il Retino FM 36• una ampia latitudine di esposizione e trattamen-

to• lʼelevata resistenza ai chimici di sala stampa• e poter essere utilizzabile in luce ambienteLa tecnologia dellʼemulsione fotopolimerica Violet

di Fujifilm rappresenta invece la qualità di riferimento – consentendo tra lʼaltro la riduzione dei costi di gestio-ne – ed è attualmente diffusamente utilizzata da molte aziende nel mondo. La nuova arrivata Brillia LP-NNV costituisce lʼultima evoluzione di questa tecnologia, sperimentata in oltre tre anni di ricerca, sviluppo e produzione di lastre Violet fotopolimeriche.

I vantaggi nellʼutilizzare Brillia LP-NNV sono quindi:

• la qualità della lastra fotopolimerica negativa 405nm

• lʼesposizione alle alte lineature senza perdita di dettaglio

• la riproduzione nitida del retino e un basso dot-gain

• la riduzione della perdita di punto in avviamento

• la luce di sicurezza gialla (filtro G10)

E per il futuro Fujifilm punta sul processless

Anche per il futuro Fuji-Film ha idee chiare. Negli ultimi due anni infatti, il programma di ricerca e sviluppo di Fujifilm si è foca-lizzato sulla rimozione della fase di trattamento nella produzione delle lastre, minimizzando lʼimpatto sulle specifiche di qualità e sulle prestazioni delle lastre.

Così Fuji Photo Film ha rivelato la sua strategia per le lastre a secco, che ha visto il lancio di una nuova gamma di lastre senza sviluppo per applicazioni CTP – la gamma Brillia PRO – comprendente una lastra termica senza trattamento chimico ed una lastra fo-topolimerica violet senza sviluppo. Gli investimenti nelle due principali tecnologie CTP danno continuità alla strategia dellʼazienda di fornire agli utilizzatori possibilità di scelta in accordo con i loro bisogni specifici.

Brillia PRO-T, la lastra termica di Fujifilm sarà disponibile dal 2006, seguita dalla Brillia PRO-V lastra fotopolimerica violet, che sarà disponibile nel 2007. Con la dovuta cautela si precisa in questa sede che si tratta, per entrambe le lastre, di nomi provvisori.

L̓ obiettivo di Fujifilm era quello di progettare la-stre senza trattamento da utilizzare con le attrezzature esistenti e con il minimo svantaggio. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso lʼimplementazione di nuove

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tecnologie di produzione delle lastre, che consentono prestazioni in macchina da stampa comparabili con quelle delle lastre CTP esistenti di Fujifilm, le quali in questo modo si posizionano in modo esclusivo sul mercato delle lastre senza trattamento. A puro titolo di esempio, entrambe le lastre, Brillia PRO-T termica, e Brillia PRO-V violet, permettono la stampa di alta qualità con retini FM ed ibridi.

Le nuove caratteristiche comuni alle due lastre sono infatti la tecnologia di polimerizzazione ad alta sensibilità, una nuova tecnologia di granitura Multi-Grain per ottimizzare il bilanciamento acqua/inchiostro e una nuova tecnologia di emulsione per stampa con retini FM.

Brillia PRO-T lastra termica senza sviluppo

Compatibile con molti computer-to-plate a laser termico (830nm) e certificata per riproduzioni dallʼ1% al 99% @ 200lpi con retino tradizionale, ed @ 300lpi con retino ibrido e FM, Brillia PRO-T è una lastra non-ablativa con immagine latente a contrasto elevato che permette il controllo visivo dopo lʼesposizione. Durante la stampa, la nuova tecnologia MultiGrain trasporta velocemente lʼinchiostro e la soluzione di bagnatura permettendo alla lastra di essere in produ-zione dopo un numero di fogli di scarto comparabile a quello delle lastre convenzionali. La nuova tecnologia

MultiGrain contribuisce inoltre a ottenere un bilancia-mento acqua/inchiostro uguale alle attuali lastre CTP. Brillia PRO-T necessita di una sorgente di scrittura di potenza 120mJ/cm2 molto vicina a quella necessaria per le esistenti lastre termiche con sviluppo, leader di mercato, di Fujifilm, per ottenere la stessa capacità pro-duttiva. Con tiratura fino a 100mila copie, ovviamente in dipendenza dal tipo di macchina e dalle condizioni di stampa, Brillia PRO-T è adatta alle esigenze di molti stampatori e può essere utilizzata in luce ambiente. Grazie alla nuova tecnologia dellʼemulsione questa lastra non richiede attrezzature addizionali per un vero trattamento senza chimici.

Brillia PRO-V lastra violet senza chimici

Fujifilm sta lavorando anche alla realizzazione della lastra violet fotopolimerica Brillia PRO-V, non-ablati-va e senza sviluppo, adatta per riproduzioni dal 1% al 99% @ 200lpi con retino tradizionale, ed @ 300lpi con retino ibrido e FM. Brillia PRO-V possiede molte delle qualità delle attuali lastre violet Brillia LP-NV inclusa la possibilità di stampa con inchiostri e solventi UV senza necessità di termoindurimento, lunga tiratura e trattamento in luce gialla. La tempistica di realizzazio-ne delle lastre Brillia PRO-V è legata alla disponibilità commerciale dei laser violet ad alta potenza, e per questo se ne attende lʼuscita non prima del 2007.

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MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

La Werbe Vertrieb Saar ha installato il primo sistema d’inserimento «SLS3000» in Germania

Sin dallʼinizio vi fu unʼidea geniale: invece di ese-guire a caso la consegna a nuclei familiari di cataloghi, prospetti e volantini, Helmut Gebauer fece raccogliere tutto il materiale pubblicitario da consegnare in una «gelbe Hülle»[busta gial-la]. I clienti ritrovarono nelle loro cassette delle lettere tutta la pubblicità in un unico pacco. Lo scor-so aprile il Direttore generale della Saarländische Wochenblatt Verlagsgesellschaft mbH (SWV) ha ulteriormente perfezionato la tecnica di vendita diretta.

Un settimanale come unica custodia per il materiale pubblicitario

Quando la nuova rivista set-timanale «Die Woch», con una tiratura di 508.000 copie, ha sostituito la «gelbe Hülle»; contemporaneamente la Werbe Vertrieb Saar GmbH, unʼaffilitata della SWV, ha automatizzato il processo dʼinserimento con la mes-sa in funzione del primo impianto «SLS3000» in Germania. Mentre il siste-ma dʼinserimento ad alte rese della Müller Martini, veloce, sicuro e di facile utilizzo, lavora normal-mente in linea inserti di giornali, la Werbe Vertrieb

Saar confeziona offline il suo nuovo settimanale.Di fronte ad una tiratura annuale complessiva di

260 milioni di copie si evince subito lʼimportanza dellʼinvestimento effettuato da Helmut Gebauer con

lʼimpianto «SLS3000» accoppiato ad un siste-ma di formazione pacchi «CombiStack». Per poter inserire manualmente tut-

ti gli inserti pubblicitari nella «gelbe Hülle», dalla cartolina

postale fino al prospetto di 100 pagi-ne in formato Berlino,sarebbero necessari 170 operai. Attualmente il sistema «SLS3000», che confeziona fino a 20.000 copie/h di «Die Woch», viene comandato da un solo operatore macchina e, a seconda degli inser-ti, da un massimo di 18 collaboratori in ciascuno dei tre turni di lavoro.

Con la messa in funzione del primo sistema d’inserimento ad alta velocità «SLS3000» in Germania, la Werbe Vertrieb Saar GmbH di Saarbrücken consolida la propria leadership nella vendita diretta nel Saarland.

Sistema d’inserimento SLS3000

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Redditività e qualità

Per Helmut Gebauer lʼacquisto del sistema «SLS3000», dotato di 20 stazioni, in grado di lavorare contemporaneamente fi no a 20 inserti e predisposto per il caricamento automatico con otto «Streamfee-der», non è importante soltanto per quanto riguarda lʼaspetto economico: «Molto rilevante è anche la componente qualitativa. Nostro obiettivo dichiarato è quello di allegare correttamente gli inserti ai prodotti fi niti destinati ai nuclei familiari. Se si pensa che ogni settimana in tutto il Saarland si devono inserire nel settimanale ‚Die Wochʼ, quindi distribuire, fi no a 80 prospetti diversi con un massimo di 280 varianti e con una tiratura settimanale di circa 4,8 milioni di copie, ci si rende conto degli immensi sforzi logistici richiesti al confezionamento».

Il Call Center dellʼazienda svolge in continuazione controlli di qualità con 1.200 chiamate telefoniche ogni settimana, al fi ne di verifi care la qualità delle conse-gne ai nuclei familiari. L̓ ultimo controllo ha rivelato una quota di consegna pari al 95,7%, un risultato che colloca lʼazienda in posizione di leadership in tutta la Germania.

«SLS3000» con il massimo rendimento pro-duttivo netto

È pur vero che attualmente la «Saarbrücker Zei-tung» viene prodotta nella sala spedizione di unʼazien-da concorrente a Müller Martini situata in un vicino edifi co nella zona industriale di Saarbrücken. Tutta-via, dopo aver visitato quattro produttori di giornali

americani, Helmut Gebauer ha rapidamente deciso a favore del sistema «SLS3000» della Mül-ler Martini, e precisamente per tre motivi: «Primo: il sistema ‚SLS3000 ̓offre un rendimento produttivo netto superiore a quello di altre macchine simili. Secondo: possiamo produrre buste con indirizzi, il che ci permette di personalizzare le consegne ed evitare perdite per distribuzione. Terzo: fin dal 1987 abbiamo in funzione unʼinseritrice 227 della Müller Martini dotata di dieci mettifogli e con una resa di 6.000 copie/h. Tale macchina è tuttora perfet-tamente funzionante, ma la sua redditività è troppo bassa per le nostre esigenze attuali».

Un vero «specialista della vendita diretta»

Dopo i primi mesi di fun-zionamento Helmut Gebauer non risparmia le lodi per il nuovo impianto: «È allʼavanguardia tecnologica, svolge al 100% i lavori previsti e per i nostri clienti è la macchina ideale, poiché assicura loro che i prospetti giungano con sicurezza ai nuclei familiari».

Per lo «specialista della vendita diretta» (Gebauer su Gebauer), unʼalta qualità delle consegne rappresenta lʼalfa e lʼomega degli affari: «È vero che nel Saarland siamo i leader di mercato, quasi senza concorrenti, ma dobbiamo essere sempre allʼavanguardia tecnologica per rendere la vita diffi cile alla concorrenza, che vuole entrare in questo mercato».

In futuro anche bobine e stecche

Helmut Gebauer è letteralmente entusiasta della semplicità di comando del sistema «SLS3000», che funziona senza problemi fi n dalla prima settimana dʼesercizio: «Il cambio formato avviene veramente in tempi brevissimi. La regolazione di un nuovo formato richiede massimo 4 – 5 minuti». A volte la velocità lascia un pò a desiderare, ma ciò secondo Helmut Gebauer è dovuto in primo luogo a prodotti difettosi: «Purtroppo, non tutti gli stampati forniti sono conformi agli standard IFRA».

Il presidente dellʼassociazione federale degli editori tedeschi di giornali per annunci pubblicitari esprime alcuni suggerimenti e raccomandazioni ai propri clien-ti: «Finora tutti i prodotti vengono forniti in pacchi su bancali, ma il futuro appartiene alle bobine e alle stecche. In tal modo potremo sfruttare ancora meglio il potenziale produttivo delle macchine e i nostri clienti potranno risparmiare molto denaro».

Da sinistra: Helmut Gebauer (Direttore generale SWV), Carol Gebauer, Dr. Wilhelm Neubauer (Direttore generale Müller Martini Germania), Reinhold Achtner (Direttore di fi liale MM Germania), Ulrich Rickli (Direttore Vendite/Marketing MM Versand-Systeme), Thomas Irsigler (MM Germania), Michael Pluta (Tecnico di manutenzione MM), René Voigtmann (Capo progetto MM) e Marcel Kling (Tecnico di messa in funzione MM) davanti al nuovo sistema «SLS3000».

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Effi cienza, fl essibilità, attualità

Per poter offrire ai propri clienti una panoramica delle possibilità attuali e future della vendita diretta, lo scorso aprile Werbe Vertrieb Saar ha organizzato una «giornata a porte aperte». Oltre 150 interessati hanno colto lʼoccasione per vedere in azione dal vivo il sistema «SLS3000». Fra gli ospiti vi era anche il Dr. Wilhelm Neubauer, Direttore generale della Müller Martini Germania. Nel suo discorso egli ha sottolineato come «con lʼinvestimento nel sistema ‚SLS3000 ̓Wer-be Vertrieb Saar abbia creato le premesse necessarie per realizzare un confezionamento dei prospetti di tipo effi ciente, fl essibile, sempre attuale e perfettamente in sintonia con le effettive necessità dei suoi clienti».

Secondo Neubauer il passaggio della produzione dallʼinserimento manuale a quello automatico sembra piuttosto semplice. «Ma la realizzazione pratica di questa commutazione è molto impegnativa. Siamo tuttavia pienamente convinti che con questo impianto in futuro Werbevertrieb Saar produrrà sempre meglio e con maggiore effi cienza».

SLS3000» e «CombiStack»: rendimenti pro-duttivi netti elevati con molti inserti

Con il sistema dʼinserimento «SLS3000» e il sistema di formazione pacchi «CombiStack», Müller Martini ottimizza le procedure in sala spedizione. Il si-stema «SLS3000» convince pienamente per la sua alta redditività e la grande semplicità dʼuso. Tale sistema è particolarmente indicato per i giornali a tirature medie e alte con molte zone e inserti.

Processi lavorativi ottimali...

Il sistema «SLS3000» ottimizza i processi di lavo-ro quando i tempi di produzione sono molto ristretti. Grazie al sistema a tasche si possono produrre perfi no le voluminose edizioni del fi ne settimana con un massimo di 1.200 pagine in formato ta-bloid. Il Missed Insert Repair System (MIRS) riconosce gli inserti mancanti e i prodotti non aperti e li completa in un secondo ciclo di lavoro. La riduzione degli scarti e degli interventi manuali migliora in modo decisivo la produttività e la qualità dei prodotti.

...e alti rendimenti netti

Il sistema «SLS3000» ga-rantisce alti rendimenti netti anche con produzioni com-plesse e numerosi inserti. È possibile produrre fi no a 32.000

Otto «Streamfeeder» assicurano il caricamento automatico del sistema «SLS3000»

cicli/h. In doppia produzione con due uscite si possono raggiungere i 64.000 cicli/h. Un grande vantaggio è la rapidità di cambio-produzione, grazie alla semplicità di regolazione dei mettifogli con scale graduate. I mettifogli possono essere regolati anche durante la produzione.

Il sistema dʼinserimento lineare consente inoltre una maggiore libertà di accesso e il caricamento da entrambi i lati.

Una sola macchina esegue lʼintera formazione pacchi

Il sistema di formazione pacchi «CombiStack» permette lʼesecuzione su unʼunica macchina di tutti i processi di formazione pacchi: impilamento, alimenta-zione del foglio sotto-pacco, indirizzatura, pressatura e reggiatura: ciò consente di razionalizzare sensibilmente il processo di formazione pacchi e di migliorare la qualità dei prodotti. L̓ esecuzione dellʼintero processo su unʼunica macchina permette inoltre di risparmiare spazio prezioso.

Il «CombiStack» esegue la reggiatura dei pacchi con grande affi dabilità mediante due nastri paralleli. Quattro bobine, due su ciascun lato della macchina, assicurano unʼimmissione continua della reggetta. Le pile vengono reggiate a bassa velocità mentre sono pressate. In tal modo le copie esterne dei pacchi di giornale compatti non vengono danneggiate dalle reggette.

«CombiStack» preleva le copie di giornale dal trasportatore a pinze e le posiziona in modo guidato sulla pila prevista. Ciò permette di raggiungere una precisione di conteggio di quasi il 100%.

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Il Secolo XIX sceglie la soluzione Méthode

Il Secolo XIX, uno dei quotidiani regionali italiani di maggiore spicco, ha scelto Méthode, la piattaforma editoriale cross-media di EidosMedia, come soluzione editoriale per tutte le attività di pubblicazione su carta e online.

Il Secolo XIX, con sede a Genova, ha diverse re-dazioni remote dislocate in Liguria e pubblica, oltre allʼedizione principale, sei supplementi contenenti informazioni e pubblicità locali. Lʼacquisizione di Méthode permetterà alle sedi re-mote di partecipare attivamente al fl usso di produzione editoriale e al processo di impaginazione con lo stesso livello di funzionalità della sede centrale, con un miglioramento signifi cativo in termini di produttività ed effi cienza.

“Avevamo bisogno di una soluzione che ci permettesse di gestire con il massimo di fl essibilità sia il contenuto dellʼedizione cartacea, con le sue varianti locali, sia i contenuti dellʼedizione Web”, ha affermato lʼIngegner Fabio Viviani, Direttore Tecnico del Secolo XIX. “Abbiamo messo a confronto diverse soluzioni presenti sul mercato italiano, ma alla fi ne la versatilità e la facilità dʼuso di Méthode sono

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

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risultate vincenti da tutti i punti di vista”.“La concezione di Méthode, interamente e nati-

vamente basato su XML, signifi ca che il contenuto sviluppato per le edizioni cartacee può essere utilizzato per lʼedizione Web praticamente senza alcun interven-to manuale” ha commentato Gianni Tura, Direttore Business Development di EidosMedia. “Si tratta in-somma di una piattaforma molto fl essibile che permet-terà al cliente di lanciare nuovi prodotti e di sviluppare

nuovi canali di pubblicazione e di distribuzione dellʼinformazione”. Il sistema sarà utilizzato da circa 120 utenti e sarà messo in produzione allʼinizio del 2006.

Il Secolo XIX

Fondato a Genova il 25 aprile 1886, Il Secolo XIX è uno dei più antichi quoti-

diani italiani ed è diffuso in gran parte dellʼItalia nord occidentale con informazioni nazionali, internazionali e locali.

Oltre al quotidiano e allʼedizione web, Il Secolo XIX pubblica anche LʼAvvisatore Marittimo, leader italiano nel settore delle informazioni marittime.

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Adobe PDF e lo standard PDF/X

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

20041 Agrate Brianza (Mi)tel. 039 65501 fax 039 655050

Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20www.adobe.it

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Lʼesigenza di uno standard

Esistono molti formati per lo scambio di file, ognuno adatto a determinate cir-costanze, il cui successo dipende dal limitato numero di variabili. Tuttavia, ognuno di questi formati presenta degli aspetti negativi che PDF/X si prefigge di evitare. Ad esempio, il formato TIFF/IT (Tag-ged Image File Format for Image Technology) è ritenuto il più affi-dabile formato per lo scambio di file tra applicazioni grafiche, ma si limita ai dati raster e richiede quindi che la grafica vettoriale ed il testo vengano rasterizzati. Ciò risulta in file più grandi e meno flessibili. Il formato PDF/X supporta sia i dati vettoriali, sia i dati raster.

I file EPS, PostScript e PDF possono essere usati in modo efficace come formati di scambio. Con la corretta codifica, questi formati consentono la stampa di alta qualità. Ma a causa delle numerose variabili, la creazione di questi file da parte di un operatore poco esperto può risultare in problemi di stampa.

Molti service hanno trovato il modo di ovviare a questi problemi, fornendo ai propri clienti istruzioni dettagliate ed elenchi di controllo, opzioni di processo predefinite per Adobe Acrobat Distiller o strumenti di preflight (controlli preliminari). Tuttavia, con lo standard PDF/X non è necessario prendere tutte queste

precauzioni. PDF/X assicura la correttezza del file PDF, prima di arrivare alla stampa.

Per arrivare allo PDF/X alcuni gruppi ISO (Inter-national Standards Organization) si sono incontrati per sviluppare degli standard per la creazione di archivi PDF con contenuto grafico destinato alla stampa professionale. Il fatto che ci siano delle organizzazioni mondiali di standardizzazione che si occupano di discutere del formato PDF ci fa capire anche lʼeffettiva importan-za del formato stesso sul mercato

mondiale. Adobe è rappresentata nel sottocomitato per PDF/X e partecipa attivamente allo sviluppo dello standard.

Gli standard PDF/X1a e PDF/X3 (quelli oggi più diffusi) sono il risultato fornito da questi gruppi di lavoro ISO che hanno dato le indicazioni fondamentali su come creare PDF con contenuti grafici e che devono essere consegnati ad editori, stampatori, giornali o riviste. Nella sua forma più semplice, PDF/X consente di distribuire elementi grafici a più stabilimenti nella certezza che vengano sempre stampati correttamente. Nonostante la “X” di PDF/X non abbia alcun signifi-cato particolare, la si può considerare come diminutivo di “exchange” (scambio). Questi standard non vengono imposti in alcun modo ed è quindi a scelta degli utenti se usare o meno queste indicazioni. Come sempre è

Molti service di prestampa richiedono file Adobe PDF dai propri Clienti, perché risulta più efficiente produrre stampe di qualità professionale da file PDF correttamente generati. Nel caso in cui il PDF presenta dei problemi (ad esempio, se è stato creato con delle imposta-zioni di risoluzione errate) si rischia di dedicare tempo prezioso alla loro evidenziazione e correzione ed è probabile dover poi comunque agire sul file originale. Ecco che entra in scena il PDF/X: si tratta di uno standard ISO che limita le variabili nella creazione del PDF stesso e consente un corretto scambio di file. PDF/X è un file PDF con alcuni limiti specifici per determinati flussi di lavoro. Inizialmente introdotto nel settore pubblicitario, lo sviluppo di nuove versioni ne consentono l’implementazione anche in altri settori.

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fondamentale la comunicazione tra tutte le parti per capire se questi standard possono giovare ad un flusso di lavoro ottimizzato.

Riassumendo, lo standard PDF/X elimina molte delle variabili per colore, font e trapping che possono contribuire allʼinsorgere di problemi di stampa. Fino ad ora, il principale utilizzo di PDF/X si è visto nella consegna di pagine pubblicitarie a colori, pronte per la stampa, tipicamente nella versione PDF/X-1a, quella ad oggi più diffusa. Questo formato richiede i dati CMYK con il supporto opzionale per i colori tinta piatta. Richiede inoltre che tutti i font siano incorpo-rati, vieta lʼuso dellʼOPI e ha requisiti specifici per la definizione di pagina al vivo, rifilo e riquadri per immagini. Se da un lato queste linee guida limitano lʼuso dei file PDF/X-1a, dallʼaltro ne garantiscono la stampa corretta ad alta risoluzione.

Versioni di PDF/X

Non tutti i lavori di stampa sono uguali e ogni settore presenta particolari esigenze e specifiche per il formato di scambio di file. Tuttavia, esistono diverse versioni di PDF/X, ognuna appositamente creata per risolvere uno specifico tipo di esigenze. Sotto troviamo un elenco delle varie specifiche PDF/X ma quelle più diffuse rimangono il PDF/X-1a e il PDF/X-3.

• PDF/X-1 è il primo standard PDF/X approvato nel 1999. Originariamente basato su PDF 1.2 (Acrobat 3), poi su PDF 1.3 (Acrobat 4) nel 2001 e ultimamente su PDF 1.4 (Acrobat 5) nel 2003. PDF/X-1 è un for-mato per lo scambio cieco, che racchiude cioè tutte le informazioni tecniche e i contenuti in un singolo file e che non richiede altro per la stampa corretta verso un dispositivo di stampa caratterizzato da uno standard (con una intenzione di output ben precisa). Si tratta del formato ideale per il settore pubblicitario. È il formato PDF/X più severo, che consente solo la codifica di colore CMYK o tinta piatta. Le immagini RGB non sono consentite in un file PDF/X-1 e tutti i font devono essere incorporati.

• PDF/X-1a presenta alcune aggiunte rispetto a PDF/X-1. La differenza principale è che vieta lʼin-corporazione di file con riferimenti OPI. PDF/X-1a sembra essere la versione di PDF/X maggiormente usata, soprattutto per la verifica delle pagine pubbli-citarie digitali.

• PDF/X-2 è uno standard più aperto basato sulle specifiche PDF 1.4 (Acrobat 5) ed è un formato per lo scambio cieco. A differenza di PDF/X-1, PDF/X-2 supporta i flussi di lavoro con gestione del colore, lʼOPI e i font non incorporati. Le funzioni previste offriranno maggiore garanzia che le corrette immagini ad alta risoluzione o i font richiesti vengano identificati e inclusi nellʼoutput finale. La flessibilità di questo formato si rivolge al mercato della stampa in generale, dove esiste un più alto livello di comunicazione tra il cliente e il service o il tipografo.

• PDF/X-3 è stato pubblicato dalla ISO nel set-

tembre 2002 e poi aggiornato sulle specifiche PDF 1.4 nel 2003. Supporta i flussi di lavoro con gestione del colore e consente lʼinclusione di immagini RGB con informazioni sufficienti ad essere trattate come indipendenti da dispositivo (stampabili da qualsiasi stampante PostScript). Questo formato è stato svi-luppato per la consegna di un master digitale e verrà probabilmente adottato dalle aziende per la distribu-zione di lavori destinati alla stampa digitale, dove non influiscono condizioni di stampa caratterizzate (intenzione di output).

In Acrobat 7 trovate adesso ulteriori tipologie di predefinito per la creazione di PDF/X. Gli standard PDF/X-1a:2001 e PDF/X-3:2002 sono basati su PDF 1.3 (Acrobat 4.0) e sono lo specifiche originali. Le versioni 2003 degli standard sono basate su PDF 1.4 (Acrobat 5.0), ma possono essere utilizzate anche per file PDF 1.3. La differenza principale tra le versioni sta nel fatto che gli standard 2003 supportano il formato PDF 1.4. Inoltre, gli standard 2003 supportano la com-pressione JBIG per la compressione delle immagini monocromatiche (ma non la compressione JBIG2). Le impostazioni PDF/X-1a:2001 e PDF/X-3:2002 sono disponibili per default. I file di impostazioni per gli standard PDF/X-1a:2003 e PDF/X-3:2003 si trovano nella cartella Extras sul computer; caricateli se ne avete bisogno (in Windows la cartella Extras si trova nella cartella Documents and Settings/All Users/Documenti condivisi/Adobe PDF; in Mac OS si trova nella cartella Library/Application Support/Adobe PDF). Prestate attenzione al fatto che il formato PDF 1.4 supporta la trasparenza attiva creata in applicazioni come Illustrator, Photoshop e InDesign. Tuttavia, visto che gli standard PDF/X non supportano la trasparenza, dovete convertire tutta la trasparenza prima di creare un file PDF/X.

Quale versione usare?

Ogni versione di PDF/X è indicata per usi speci-fici, secondo il tipo di file con cui si lavora e il flusso di lavoro seguito. Ogni versione offre il vantaggio di base dello standard PDF/X: un metodo coerente per la creazione di file PDF affidabili. Tuttavia, come nel caso delle opzioni di stampa, lʼaumento del livello di controllo comporta inevitabilmente una riduzione di flessibilità.

• Scegliete PDF/X-1a per lʼinvio di pagine pub-blicitarie digitali che devono essere riprodotte in una macchina da stampa caratterizzata secondo standard ben definiti (quali Euroscale o FOGRA27) o se in-tendete mantenere il pieno controllo sul contenuto e lʼaspetto cromatico del file.

• Scegliete PDF/X-3 per file completi da inviare a macchine digitali o destinati ad altri ambienti con gestione del colore, o ancora per pagine pubblicitarie digitali laddove il tipografo ottimizza la riproduzione a colori secondo il proprio ambiente di stampa.

• Scegliete PDF/X-2 per lʼinvio di file non completi,

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cioè quelli con collegamenti OPI, font non incorporati e altri elementi che richiedono maggiore flessibilità in fase di produzione.

Lavorare con un file PDF/X

Se pensate di accettare file PDF/X, verificate innanzitutto che lʼintero flusso di lavoro (compreso trapping, stampa composita, consegna di pagine par-ziali, imposizione e elaborazione RIP) sia compatibile con PDF/X e per la stampa sia delle prove colore che dellʼoutput finale. Non è necessario che tutti gli stru-menti che usate siano compatibili con PDF/X, ma se lo sono il tutto risulta più semplice.

Effettuate il controllo preliminare dei file PDF/X che ricevete dai clienti per controllare che siano com-patibili con la relativa versione di PDF/X e che altre impostazioni siano corrette. Ad esempio, verificate se necessario che siano stati creati secondo le corrette condizioni di stampa (quali SWOP) ed accertatevi che i valori di rifilo, pagina al vivo e risoluzione delle immagini siano corretti.

Uno sguardo al futuro

Mano a mano che lʼindustria della stampa adotta lo standard PDF/X e altri formati di file, Adobe Systems si impegna a migliorare il suo supporto per tali formati in Acrobat e altre applicazioni Adobe. In effetti, nella Creative Suite 2 troviamo già molteplici strumenti per la creazione ed il controllo di archivi che seguono le normative PDF/X.

Adobe Acrobat 7 Professional e Acrobat Di-stiller 7

• Adobe Acrobat Distiller 7 funziona come una stampante, interpreta le informazioni PostScript inviate da qualsiasi programma in fase di stampa e genera archivi PDF secondo le vostre necessità. In Distiller 7 possiamo scegliere tra le impostazioni predefinite anche il PDF/X-1a o il PDF/X-3 fino alla loro versione

2003. Questo significa che possiamo creare da qualsiasi applicativo un PDF conforme alle specifiche ISO. Nel caso in cui non ci siano abbastanza informazioni op-pure che manchino elementi fondamentali Distiller ci avvertirà che lʼarchivio non è potuto essere creato.

• Con Adobe Acrobat 7 Professional è possibile convalidare il contenuto PDF in base ai criteri PDF/X-3 o PDF/X-1a e salvare una copia del documento PDF come PDF/X, purché soddisfi i requisiti specificati di cui abbiamo accennato sopra. Inoltre è possibile convalidare un documento PDF in base ai criteri PDF/X-3 o PDF/X-1a prima di inviare il documento ad un fornitore di servizi per la stampa professionale, una periferica di output o dopo aver ricevuto un documento per la produzione di stampe. È possibile specificare altri criteri per la convalida di un file PDF, quale il numero totale consentito di lastre o la risoluzione delle immagini.

Adobe Creative Suite 2

Da Adobe InDesign, Illustrator e Photoshop è possibile esportare direttamente qualsiasi tipo di im-paginato secondo le normative PDF/X senza passare necessariamente dal Distiller.

Una novità interessante sta nel fatto che i predefiniti di creazione Adobe PDF vengono gestiti centralmente e poi usati da tutti gli applicativi della Suite. Se per esempio create un predefinito PDF in Adobe InDesign, questo stesso predefinito sarà disponibile anche in Illustrator o Distiller.

PDF/X: risorse, strumenti e collegamenti

Per approfondire lʼargomento vi consigliamo di visitare questo sito web dedicato a raccogliere in-formazioni sullo standard che contiene anche molti collegamenti a siti web di interesse: http://www.pdfx.info [inglese/tedesco].

Rufus DeuchlerEsperto Certificato Adobe

[email protected]

PDF/A

Nel mese di settembre è stato annunciato da parte di AIIM e NPES, Association for Suppliers for Printing, Publishing and Convertine Technologies, che PDF/Archivi (PDF/A) ha ottenuto l’approvazione ISO. PDF/A consente alle aziende l’archiviazione elettronica dei documenti in modo da garantirne la salvaguardia per periodi di tempo prolungati e che quei documenti si possano richiamare e visualizzare ottenendo risultati sicuri, precisi e conformi anche in futuro.

ISO 19005-1, Document management – Electronic document file format for long-term preservation – Part 1: Use of PDF 1.4 (PDF/A-1) definisce un formato file basato su PDF che offre un meccanismo per rappresentare i documenti elettronici in modo da preservarne l’apparenza nel tempo, indipendentemente dagli strumenti e sistemi utilizzati per creare, archiviare e visualizzare il file.

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Integrazione Ferag in vista per la tedesca Ahrensburg

L̓ azienda litografi ca tedesca Ahrensburg, del grup-po Axel Springer AG ha preso la sua decisione: inte-grerà a breve il suo moderno impianto di fi nitura e di spedizione con StreamStitch, il più avanzato modulo Ferag della tecnica di lavorazione e trasporto.

Il sistema Ferag di cucitura inline StreamStitch viene in-tegrato dietro un tamburo dʼin-serimento MSD nel sistema di convogliamento UTR. Il processo della cucitura sul dorso avviene tramite StreamStitch a pieno fl usso di produzione, con risultati dʼalta qualità, e può essere attivato o disattivato a seconda delle necessità.

Sinora nel centro di stampa Ahrensburg la cucitura avveniva direttamente nella rotativa, con il pesante gap di rendere impos-sibile lʼalimentazione dei prestam-pati. Questo assetto problematico ostacolava inoltre lʼindipendenza da prestazioni esterne e lʼabbreviazione dei tempi produttivi.

Per di più doveva essere comple-tato interamente in sede un autoindi-catore settimanale di alta tiratura.

In questo modo il processo pro-duttivo risultava effettivamente com-plesso, in quanto i prodotti parziali stampati venivano trasferiti ad un rilegatore esterno che li completava, li muniva di copertina e li cuciva.

Alla Ahrensburg ora la musica è cambiata. StreamStitch consente infatti di annullare i dispendiosi costi di logistica, rappresentati dalle attività di carico, di scarico e di impilaggio. Questa soluzione economica può essere applicata non solo ai propri prodotti editoriali, ma anche ai pro-

dotti di terzi. In questo modo lʼazienda litografi ca Ahrensburg diviene un modello che sottolinea con forza come nella stampa in rotativa dei giornali sia

possibile rilegare – con mezzi propri e con procedimenti sotto

ogni aspetto più rapidi – i con-tenuti commerciali e redazionali stampati. Corredandoli – last but

not least – di copertina in carta pregiata.

FERAG ITALIA S.p.A.Via Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

L’azienda litografi ca Ahrensburg della Axel Springer AG con StreamStitch di Ferag rende accessibili

nuovi mercati con prodotti di stampa cuciti a punti metallici, costituiti da un contenuto in carta da

giornale e da una copertina in carta pregiata.

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Un aumento di produttività del 50% per il sistema CTP MAGNUS VLF

La nuova testa termica 3 raddoppia la velocità di esposizione dei sistemi VLF

X Speed, la nuova opzione di velocità dʼesposizio-ne del sistema CTP MAGNUS VLF, si avvale della testa termica 3 di ultima generazione con laser di potenza pari a 100 watt, in grado di garantire una velocità di esposizione doppia rispetto allʼopzio-ne V Speed, già molto veloce, dello stesso sistema CTP MAGNUS VLF. Il sistema CTP MAGNUS VLF è in grado di esporre 27 lastre da 2 m lʼora, velocità che renderà lʼopzione X Speed, una volta disponibile sul mercato a partire da dicembre 2005, il più potente motore di esposizione del settore per le lastre di grande formato e 8 pagine.

La testa termica 3 di ultima generazione utilizza lʼesclusiva tecnologia SQUARESPOT di Kodak che, grazie ad una risoluzione ottica di 10.000 dpi, garantisce la nitidezza e uniformità necessarie per consentire unʼalta lineatura tradizionale o la retinatura FM Staccato.

La nuova testa termica 3 amplia inoltre la latitudine di esposizione con conseguente miglioramento del-lʼuniformità e del controllo del processo. Un sistema di esposizione a più diodi garantisce la ridondanza del sistema e dunque una maggiore affidabilità. L̓ eccezio-nale potenza di esposizione garantita dalla teste termi-

che Kodak consente anche di aumentare la produttività, se utilizzata insieme alle lastre senza sviluppo. Grazie alla nuova opzione X Speed per i sistemi CTP VLF e 8 pagine, Kodak è in grado di offrire le più alte velocità di esposizione del settore delle arti grafiche.

Il sistema CTP Magnus VLF, dotato dellʼunità a cassette multiple e della nuova opzione di velocità dʼesposizione X Speed, è stato pre-sentato in anteprima assoluta alla fiera Print 05 tenutasi a Chicago allʼinizio di settembre.

Eccezionale velocità dei sistemi CTP 8 pagine

La nuova opzione X Speed sarà disponibile anche sul sistema CTP TRENDSETTER 800 II insieme alla testa termica 2.5 da 50 watt. Se dotato dellʼopzione Autoloa-der, il sistema CTP TRENDSETTER può esporre fino a 40 lastre da circa 1 m lʼora. L̓ opzione X Speed consente agli stampatori di avere a disposizione una quarta scelta della velocità sui sistemi CTP TRENDSETTER, in modo da rispondere al meglio ad ogni specifica esigenza dello stampatore. Anche sui sistemi CTP Lotem 800 II con opzione V Speed si ottiene un miglioramento della produttività — da 29 a 31 lastre lʼora — utilizzando la stessa testa termica 2.5 da 50 watt. I modelli 8 pagine, che garantiscono una produttività più alta, sono già disponibili.

Kodak Polychrome Graphics,a subsidiary of Kodak

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

Kodak ha annunciato un notevole aumento di potenza e velocità di esposizione per i sistemi CTP termici MAGNUS VLF e TRENDSETTER 800 II Quantum. X Speed, la nuova opzione di velocità d’esposizione, aumenta almeno del 50% la produttività del sistema CTP MAGNUS VLF

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La Montagne adotta la piattaforma multi-edizione Méthode

Jean-Pierre Caillard, Presidente e Direttore Genera-le del Gruppo Centre France, editore de La Montagne e di altri quotidiani regionali del centro della Francia, ha annunciato la scelta di adottare Méthode come nuovo sistema editoriale e di pubblicazione.

Il nuovo sistema fornirà una piattaforma integrata per la produzione de La Montagne, con le sue 13 edi-zioni locali, e permetterà di creare una base comune e condivisa di contenuti con le altre tre testate del gruppo, aventi anchʼesse più edizioni locali. Il sistema sarà utilizzato da circa 400 utenti, distribuiti tra la redazione centrale del gruppo a Clermont Fer-rand e più di 20 sedi remote presenti in tutta la regione.

“Le nostre pubblicazioni si rivolgo-no ad un lettorato locale e sono quindi pensate per soddisfarne gli interessi speci-fi ci in termini di informazione e di contenu-ti”, ha affermato Hubert Proton, Direttore Industriale de La Montagne. “Più del 50% del contenuto editoriale e della pubblicità sono specifi ci a ciascuna edizione geo-grafi ca. La Montagne stessa pubblica 13 prime pagine diverse. La decisione di adottare Méthode è stata, tra le altre cose, dettata dalla constatazione che il sistema ci permetterà di gestire in modo molto fl essibile e semplice questa struttura editoriale forte-mente localizzata e differenziata geografi camente”.

“Le funzionalità di gestio-ne multi-edizione di Méthode rispondono perfettamente ai bisogni e alle problematiche di unʼorganizzazione complessa e strutturata in diverse edizio-ni locali come è La Monta-gne”, ha commentato Massimo Maggi, Vice-Presidente Servizi Professionali di EidosMedia. “Lʼambiente di pianificazione del timone e di controllo avanza-mento lavori fornito da Méthode permette di strutturare e di ge-

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

stire facilmente la complessa gerarchia delle diverse edizioni con le loro varianti locali. Le relazioni tra i contenuti delle diverse edizioni sono ben chiaramente visibili e possono essere modifi cate al volo con un semplice drag&drop”.

La capacità di Méthode di gestire fl ussi distribuiti permetterà nello stesso tempo di decentralizzare i pro-cessi editoriali allʼinterno del gruppo. Le pagine delle edizioni locali, che ad oggi sono ancora create e impa-

ginate nella sede centrale a partire dai contenuti inviati dai giornalisti delle sedi remote, saranno elaborate e gestite localmente, pur continuan-do a essere completamente integrate

nel piano editoriale centrale.“Per il futuro ci aspettiamo una

crescita e unʼespansione del nostro portafoglio di attività”, ha commentato

ancora Hubert Proton, “ in particolare nel settore delle pubblicazioni Internet e della televisio-ne. Siamo certi che Méthode ci fornirà la piattaforma tecnologica ideale per costruire unʼazienda editoriale multi-canale”.

La Montagne

La Montagne è una pub-blicazione del gruppo Cen-tre-France, editore leader nella regione centrale della Francia, con una tiratura quotidiana di più di 350.000 copie. Oltre a La Montagne, il gruppo possiede anche altri tre quotidiani regionali : Le Berry Républicain, Le Journal du Centre e Le Po-pulaire du Centre. Le attività del gruppo comprendono anche un canale televisivo regionale, Clermont 1ère, e attività di pubblicazione online, con un portale di piccola pubblicità, www.centrefrance.com.

La MontagneLa Montagne

blicazione del gruppo Cen-tre-France, editore leader nella regione centrale della Francia, con una tiratura quotidiana di più di 350.000 copie. Oltre a il gruppo possiede anche altri tre quotidiani regionali : Journal du Centre pulaire du Centredel gruppo comprendono anche un canale televisivo regionale, e attività di pubblicazione online, con un portale di piccola pubblicità, www.centrefrance.com.

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GMDE implementa al Giornale la tecnologia di retinatura Agfa Sublima Screening

Continua la col-laborazione tra Il Giornale e GMDE, lʼazienda di conso-lidata e trentennale esperienza nel cam-po delle tecnolo-gie per i quotidiani, System Integrator e Solution Provider per tutti gli aspetti produttivi che v a n n o d a l l a Redazione alla Sala Stampa, e

distributrice, tra lʼaltro, delle tec-

nologie Agfa nel settore quotidiani

per lʼItalia. GMDE e il prestigioso quotidiano milanese hanno infatti concluso un nuovo accordo che prevede lʼestensione a tutti i centri stampa che impieghino unità CTP Agfa della tecnologia di re-tinatura ad alta definizione per i quotidiani Sublima Screening. Sublima Screening è una tecnologia “ibrida” che consente di operare sulle rotative alle consuete risoluzioni e con i normali stock di carta, ottenendo risultati in uscita di qualità superiore.

Infatti, grazie alla sua capacità di lavorare ad una lineatura più elevata, il nuovo retino riduce lʼeffetto rosetta del punto di quadricromia e con-ferisce alle immagini unʼapparenza di riproduzione a tono continuo.

Sublima è stata scelta dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro nellʼambito di una serie di nuovi obiettivi futuri, primo fra i quali lo sforzo di puntare sulla qualità globale di tutto il prodotto stampato, dalle pagine editoriali alle inserzioni pubblicitarie.

Il sistema migliorato dal servizio di assistenza tecnica GMDE, prevede inoltre la trasmissione di tutte le pagine in formato PDF, con un profilo calibrato per la rotativa e selezionato specificatamente per il centro stampa di destinazione del file.

Il Giornale ha infatti stabilito che la tecnologia Sublima venga utilizzata in tutti i centri stampa del quotidiano dove siano presenti unità CTP di Agfa, e va sottolineato con forza come si tratti del primo caso di un network che utilizza questa tecnologia in tutti i propri poli produttivi.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

Agca libero, pronto il ricorsoSCARCERATO IN TURCHIA

Sgambettoasinistra, salta l’amnistiaLa Camera boccia anche l’indulto. Niente appello per gli assolti: scoppia la polemica sulla legge

EMANUELA FONTANA A PAGINA 6

Anche Mastella non firmail programma di Prodi

Cadedefinitivamente l'ipotesidi amnistia.Maanche l'indul-to è stato affossato. L'Assem-blea diMontecitorio ha primaapprovato l'emendamentopresentato da An e Lega chesopprimeva l'articolo 1 delprovvedimento, grazie a unvoto trasversale chehavisto ilsì alla soppressione anche diDs e Margherita. Ieri invecevia libera definitivo del Sena-to alla legge di inappellabilitàdelle sentenze di prosciogli-mento, per le quali l'accusapotrà ora soltanto ricorrereinCassazione. Il ddlhaottenu-to il sostegno della sola mag-gioranza, giudizio nettamen-te contrario dell'opposizione.

CENTROSINISTRA

ANDREA TORNIELLI A PAGINA14

ROBERTO FABBRI A PAGINA13GIAN MICALESSIN A PAGINA10

BENEDETTO XVI

MARTA OTTAVIANIAPAGINA11

MARIANNA BARTOCCELLI ALLE PAGINE8-9

Tragica ressa:345 pellegrinimorti calpestati

COLIN FARRELL ANGELINA JOLIE

Tutto quello che devi sapere

IN EDICOLA

2DVD

CONTIENE

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CH

E I

N V

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ADALBERTO SIGNORE A PAGINA7

Ue contro l’Irananche la Russialascia Teheran

Berlusconi ha incontrato per mezz'ora, come ha detto il suoavvocato Niccolò Ghedini, il capo della Procura di Roma ed ipubblici ministeri che indagano sulla scalata a Bnl da partedi Unipol. Il premier si è presentato per fornire le notizie di

cui si era detto in possesso a proposito del coinvolgimento deiDs nella Opa lanciata da Consorte sulla banca romana. Oggi ivertici di Unipol a Bankitalia per tentare di salvare l’Opa.

O gni vittoria elettorale haun'anima. I cittadini capi-

scono se chi chiede il voto haun'idea di fondo, o no. SilvioBerlusconi, nel 1994 e nel2001, per quanto lo si vollescreditare, riuscì a convince-redella sua volontà di libera-re l'Italia daalcuni senti-tissimi vinco-liposti dama-g i s t r a t u r e«orientate»,oppressionifiscali, stra-poteri sinda-cali. Il pro-gramma erainsufficien-te? Gli elettori lo sentirononecessario.Nel 1996 oltre che antiber-

lusconiano, Romano Prodiapparì il solo in grado di farentrare l'Italia nell'euro, conpresunti sicuri rosei destini.Nella sconfitta dell'allora (...)INTERCETTAZIONI Il segretario dei Democratici di sinistra Piero Fassino ha paragonato il «Giornale» a Goebbels LUCA TELESE A PAGINA2

La condannadel Papa:«Pillola

abortiva e Pacssono due

gravi errori»

MECCA

«La Cdl in rimontalo scarto è solo dell’1,2%»

NUCLEARE

I vertici della compagnia bolognese oggi in Bankitalia: estremo tentativo di salvare l’Opa. Roma, il Csm avvia la procedura di trasferimento del giudice che informava Consorte

Berlusconi ai pm: ecco gli «amici» di UnipolIeri sera blitz in Procura del premier per testimoniare sui rapporti tra gli uomini dellaQuercia e gli scalatori di Bnl

GIAN MARIA DE FRANCESCO,ANNA MARIA GRECO EMARCELLO ZACCHÉ ALLEPAGINE3-5

ESPERIMENTO A LONDRA

L’Unionesenzaanima

Lodovico Festa

Romano Prodi

OPPOSIZIONE NEL CAOS

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Cristiano Gatti

� In attesa di insegnarele buone maniere all’Iran,cocciutamente determinatonel confezionarsi una prati-ca bomba atomica domesti-ca, Blair continua l’indefes-sa opera di civilizzazionedell’Inghilterra. Dopo unalunga sequela di provvedi-menti anticaos e antidegra-do, i dirigenti inglesi hannodeciso di ricorrere ad unacura choc: irrorare le turbedi abbrutiti che seminanoterrore in metropolitanacon potenti (...)

ConMozart inmetròmeno reati

SEGUEA PAGINA15

Spionaggio, sciacal-laggio, calunnie de-gne del dottor Goeb-bels. Sono questi - oaltri d’analoga pe-

santezza - i termini e i riferi-menti che i notabili diessiniusano nel riferirsi alle inter-cettazionisuUnipol.Pubblica-te oltretutto dal Giornale, cheappartienealla famigliaBerlu-sconi:echeperquesto- lacon-clusione sembra ovvia - de-v’essere a libertà limitata. SeilCorrieredellaSerarendeno-to,graziea fonti d’informazio-ne esclusive e non disinteres-sate, un«avvisoa comparire»per il Presidente del Consi-glio, fa il suo mestiere. Se ilGiornale rende noto il conte-nuto di colloqui tra Fassino eConsorte diviene parteciped’una loscamanovradiffama-toria. Fassino e D’Alema rico-noscono, bontà loro, d’avercommesso errori: ma non ac-cettano«campagnedidelegit-timazione». Riemerge quiuna strana pretesa della sini-stra: ammette le critiche, masolo se vengono dal suo inter-no, o da ambienti contigui. Lecritiche dello schieramentoopposto sono insinuazioni omascalzonate.Alla base della polemica

diessina è l’idea che la divul-gazione delle intercettazionisia statanonsolo formalmen-te scorretta ma sostanzial-mente ingiusta.Si vuol farcre-dere agli italiani che l’atmo-sferapoliticasarebbepiùossi-genata e limpida, che il dibat-tito sarebbe più concreto e le-ale qualora non si sapessenulla dell’esultanza di PieroFassino perché «abbiamouna banca», e via dicendo.Magli italiani non ci credono.Capisco - enonsemprecondi-vido - i dotti discorsi sulla pri-vacy e sull’esigenza di tutela-re la confidenzialità dei con-tatti che i parlamentari han-no.Lamaggioranzadicentro-destravuoldare,coneccellen-ti intenzioni, una disciplinapiù severa all’uso delle inter-cettazioni.Marimangodelpa-rere che le persone comuni

preferiscano sapere ciò chein certi luoghi si trama soprale loro teste.Il captare e diffondere con-

versazioni personali può rive-stire in molti casi gli aspettisgradevolidelvolgarepettego-lezzo. Ma è maldicenza futile,di nessuna rilevanza pubbli-ca, ciòche sidicevanoFassinoeConsorte, ciòchesidicevanoFazioeFiorani?Lasmentitaaquesta tesi riduttiva sta negliavvenimenticuiabbiamoassi-stito e assistiamo. Unipol: nel-l’opposizione è una bufera disemipentimenti, di quasi con-fessioni,di«sarebbestatome-glio che...». Banca d’Italia: ilsantuario dell’economia na-zionale viene rivoltato comeuncalzino,e il nuovogoverna-toreha lamissionedirestituir-gli il prestigioperduto.Possia-mo parlare, se non proprio dicataclismi, certo di rivolgi-menti importanti. Tutto perqualche chiacchiera cheavrebbedovuto rimanere rin-tanata nei faldoni giudiziari?Forsescandalizzerò igaran-

tisti a oltranza, ad alcuni deiquali piacerebbe che si aspet-tasse sempre la famosa sen-tenza definitiva. Un’attesa diunadecinad’anniprimad’az-zardare notizie. Troppi, misembra.Eccoperché sonodelparere che la pubblicazionedelle intercettazioni- purchédi autentico ed evidente inte-resse per la collettività - siasacrosanta. Fermo restandochequestamiaèunaconside-razionedauomodella strada,contestabilissimadagli esper-ti di diritto. In un Paese nelquale, giorno dopogiorno, af-fiorano retroscena torbidi eintrighi sotterranei, le indi-screzionicolteal volo sonosa-lutari brecce che consentonodidareun’occhiata incerte te-nebre inquietanti.Possonode-rivarne inconvenienti, e an-che danni a persone oneste.Ma tra i due opposti pericoli,quellod’unpregiudizioagli in-nocenti e quello d’una coper-tura del malaffare, il secondomi sembra, oggi come oggi,più grave.

LAPAURADELLENOTIZIEMario Cervi

INTERCETTAZIONI E ACCUSE

Chi svela le manovre Ds è nazista. Parola di Fassino

F orzaItaliaeAnrappresentanointe-ressi diversi su calcio & diritti tv:

ma tu guarda. E ieri sulCorriere dellaSeraèintervenutoilsolitomezzo-stori-co e mezzo-politico e ha spiegato che«Quando si farà la storia di questi an-ni, gli studiosi parleranno di conflittodi interesse coordinato e continuati-vo».Enonèchiaro:perché soloquestianni? Tutta la Storia è un conflitto diinteressi coordinato e continuativo.Nellamaggioranzadell’Occidentenonesiste il conflitto d’interessi per comesiamo abituati a intravederlo: ci sonodegli interessi che entrano in fisiologi-coconflitto,cisonoforzesocialiegrup-pieconomicichetutelanoipropri inte-ressiancheattraversolapoliticademo-cratica: solo da noi «lobbismo» è una

malaparola, solo da noi si invocaun’impossibiledistinzioneeticatrapo-liticaeaffari, solodanoi si vuole conti-nuareapredicare inunmodoerazzo-lare in un altro, solo da noi si è perpe-tuata una saldatura così indissolubiletra cattolici e comunisti. Intanto i libe-ralidifendevanolaFiat, laStampapu-re, ilCorriere anche: così come ora di-fendeun certo salotto finanziario con-trounaltro, ciòmentreRepubblicadi-fende iDs,difendeCarloDeBenedetti,An difende il Vaticano e le Forze del-l’Ordine, i Verdi difendono i noglobal,eccetera: ciascuno difende gli amicisuoi e al Corriere lo sanno meglio dichiunque. È la storia del Pianeta daquando l’uomoèuscitodalmagma.

Filippo Facci

Relativismo storico al CorriereAPPUNTO

Scarcerato MehmetAli Agca, l’uomoche nel 1981 cercòdi uccidere papaGiovanni Paolo II.Il ministro dellaGiustizia Cicek haannunciato ricorsoalla Cortedi cassazione

IL CAVALIERE

A N N O X X X I I I / N U M E R O 1 0 / 1 E U R O * A C O P I A / V E N E R D Ì 1 3 G E N N A I O 2 0 0 6 w w w . i l g i o r n a l e . i t

INVENDITAFACOLTATIVA: IL GIORNALE +«ARTBOOK-REMBRANDT»N.16 (+l7,90)+ «BIBLIOTECA STORICA - IL MEDIOEVO» N. 21 (+l5,90)+«LAGRANDECUCINA ITALIANA»N.47 (+l 6,90)+«COLLANATUTTOSALUTE»N.11 (+ l3,00)+ LIBRO «PREGASI RESTITUIRE BICICLETTA RUBATA» (+l 6,90)+ CD-ROM DISNEY «A BUG’S LIFE» (+l7,90)+ CD «GOSPEL FESTIVAL» (+ l7,90)+ DVD «LE GRANDI BIOGRAFIE DELLA STORIA - SADDAMHUSSEIN» N. 9 (+ l8,90)+«DVDTECASTORICA- ILMEDIOEVO»N.19 (+ l8,90) - INVENDITAOBBLIGATORIAPERPROVINCIADIROMA: IL GIORNALE + NUOVO OGGI CASTELLI t1,00 +NUOVO OGGI GUIDONIAt1,00+ NUOVO OGGI OSTIA t1,00+ NUOVO OGGI FIUMICINOt1,00+ NUOVO OGGI CIVITAVECCHIA t1,00 - LATINA:+ LATINA OGGIt 1,00 -VITERBO:+ NUOVO OGGI VITERBOt 1,00 -RIETI:+ NUOVO OGGI RIETIt 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI, CASERTA E SALERNO: + ROMA t 1,00 - IN VENDITAOBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: IL GIORNALE + IL SANNIO t 0,90 - TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

IL GIORNALE

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I SALUTI DE

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MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

MonitorModule», «InsertModule», «FlexiRoll» con deviatore multifunzionale

«MonitorModule» – controllo in qualsiasi mo-mento e ovunque: «MonitorModule» è un modulo di pianificazione, controllo e informazione che può essere integrato in un sistema di comando esistente «Mailroom Production Control» («MPC»). Esso garantisce una visione dʼinsieme della sala spe-dizione e dei parametri delle linee di produzione. Lʼoperatore può conoscere in qualsiasi momento lʼandamento attuale della produzione. Messaggi chiari su stato e disturbi o guasti gli consentono di reagire in modo rapido e mirato. I messaggi possono essere inviati ovunque al destinatario, anche mediante POD. È an-che possibile un controllo esterno della produzione, mediante accesso protetto via Internet.

«InsertModule» – produzione efficiente per zone: «InsertModule» automatizza il processo dʼinseri-mento per zone e sincronizza la successiva formazione

dei pacchi. Questo sistema garantisce ai produttori di giornali utili funzioni per la produzione in zone. I suoi principali vantaggi: preparazione semplice della lavorazione, produzione efficiente per zone, detta-

gliati rapporti e analisi per zone.

Polmone «FlexiRoll» con deviatore multifun-

zionale: a partire da ogni uscita in piega, le commesse

di produzione possono essere di-stribuite in modo flessibile sulle linee di produzione disponibili. Il fulcro della distribuzione è il polmone «FlexiRoll» con deviatori integrati multifunzionali. Un polmone può prelevare i prodotti freschi di stampa da un massimo di quattro uscite in piega, immagazzinarli temporaneamente e, a seconda delle necessità, distri-buirli su due linee di produzione.

Due sistemi a polmone collegati fra loro possono alimentare a piacere fino a quattro linee con ogni tipo di prodotto.

Alla IfraExpo di Lipsia Müller Martini ha sorpreso gli specialisti della sala spedizione giornali di tutto il mondo con ben tre novità.

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Seacoast Media Groupsceglie Goss International

Seacoast Media Group ha scelto Goss International per la fornitura di sistemi integrati di stampa e inseri-mento destinati ad un nuovo complesso di produzione di circa 6500 mq in via di costruzione a Portsmouth, nel New Hampshire.

Seacoast Media Group produce The Portsmouth Herald, The Hamp-ton Union, The Exeter News-Letter, The Rockingham News e The Dover Community News nel New Hampshire, nonché The York County Coast Star e The York Weekly in Maine e controlla il sito web Seacoastonline.com. La società gestisce anche la distribuzione di Wall Street Journal, Barron s̓, Boston Globe, USA Today, New York Times, Financial Times, Investor s̓ Business Daily, e del Greek National Herald nella zona co-stiera del New Hampshire e nel Maine meridionale.

Lʼordine include una rotativa Goss® Magnum®

a

doppio sviluppo circonferenziale con 32 coppie di stampa - la prima ad essere ordinata negli Stati Uniti - e una inseritrice Goss NP632™

con 22 tramogge. Que-

ste apparecchiature sono destinate alla produzione dei giornali che la Seacoast Media Group distribuisce in Maine e New Hampshire, insieme a numerosi altri prodotti e pubblicazioni commerciali.

Per Goss, è anche la prima vendita di un sistema combinato di stampa e dopostampa per giornali da quando ha acquisito la Heidelberg Web Systems. Lʼinstallazione inizierà ad agosto del 2006.

Paul Briand, direttore Operazioni della Seacoast, ha spiegato che alla base del progetto di espansione alla Seacoast Media Group è la necessità di aumentare la

capacità colore, la paginazio-ne e la produzione in sezioni sia a livello di rotativa che nel reparto spedizioni, nonché il bisogno di spazio.

«La rotativa e lʼinseritrice che abbiamo non sono più suffi cienti, e altrettanto insuf-fi cienti sono i due edifi ci di Portsmouth e Stratham,» ha spiegato Briand. «Con lʼin-stallazione completamente integrata di una rotativa e di un sistema dopostampa Goss avremo una capacità notevolmente maggiore di servire i nostri lettori e in-serzionisti.”

Seacoast Media Group ha scelto la rotativa Goss®

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

John Tabor, (a sinistra), Presidente di Seacoast Media Group e Bob Brown, Ceo di Goss International, siglano il contratto per l’acquisto della rotativa Goss Magnum e della inseritrice Goss NP632.

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Magnum® 2x2 dopo

unʼattenta ricerca a cui ha contribuito il personale Dow Jones addetto alla produzione nazio-nale.

“Per noi, era molto importante la versatilità della rotativa Magnum e altrettanto impor-tanti erano gli otti-mi precedenti delle piattaforme Ma-gnum ed NP630 in fatto di produttività e affi dabilità,” ha os-servato Briand. “Un grande vantaggio dellʼintegrazione sta anche nel fatto che possiamo comprare sistemi di stampa e dopostampa da un unico fornitore, a due passi dal nostro nuovo stabilimen-to.”

I centri di produ-zione Goss di Dover e Durham, nel New Hampshire, si trovano a circa 16 km dallʼimpianto Seacoast Media Group di Portsmouth.

“I team di Seacoast Media Group, Ottaway New-spapers e Dow Jones hanno un programma di investi-mento ben defi nito e incentrato sulle esigenze dei loro clienti,” spiega Bob Brown, amministratore delegato di Goss International. “Siamo lieti di vedere che hanno fi ducia nella nostra tecnologia e nella nostra capacità di esecuzione.”

La nuova rotativa Goss Magnum della Seacoast Me-

La rotativa Goss Magnum dia Group includerà tre torri di quattro unità sovrapposte, due torri di due unità sovrapposte e una piegatrice a gana-sce Goss Universal®

2:3:3 con due coni. Sarà confi gurata per la stampa di fino a 48 pagine broa-dsheet con 24 pagi-ne in quadricromia e 16 pagine a colore spot in produzio-ne in accumulo. È prevista anche la futura aggiunta di una quinta e sesta torre, più una secon-da piegatrice.

Lʼ i n s e r i t r i c e Goss NP632™

avrà

una velocità di ci-clo di fi no a 25mila giornali lʼora e sarà dotata di funzione di zonizzazione con comandi Goss Om-nicon®. Goss fornirà anche trasportatori a pinze Goss NP125™

per lʼalimentazione dei prodotti dalla inseritrice a due linee di legatura e impilatura.

La rotativa Magnum® a doppio sviluppo circon-

ferenziale, lanciata da Goss qualche mese fa, è un ulteriore sviluppo della tecnologia Magnum a singolo sviluppo circonferenziale e di altre rotative Goss®

a singola e doppia larghezza. Il nuovo modello può stampare fi no a 75mila copie lʼora, secondo la confi -gurazione, ed è destinato sia a nuove installazioni che allʼestensione di rotative Urbanite®

e Tribune

™.

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Terzo quotidiano nazionale olandese per Tera

I successi Tera continuano anche in Olanda dove la software house milanese ha chiuso un contratto per lʼinstallazione dei propri sistemi con il quoti-diano NRC Handelsbald di Rotterdam. In terra olandese si tratta del-la terza installazione Tera dopo quella al Volkskrant, operativa dallo scorso mar-zo, e quella al Trouw, resa operativa nel giugno 2005.

L̓ NRC Handelsblad è la terza testata nazio-nale del gruppo olandese PcM Uitgeverers. Si trat-ta di uno dei principali quotidiani serali dei Pae-si Bassi, nato nel 1970 dallʼunione del Nieuwe Rotterdamse Courant e dellʼAlgemeen Handelsblad.

L̓ NRC copre tutto il territorio nazionale, contan-

do su una tiratura media quotidiana di circa 270mila copie, che raggiungono e superano le

300mila in occasione delle edizioni del sabato.

A partire dalla primavera 2006, alla tradizionale edi-

zione serale verrà affiancata anche unʼedizione del mattino.

Te ra D ig i t a l Pu -blishing inizierà a breve lʼinstallazione del nuo-vo sistema di gestione dei contenuti allʼNRC Handelsblad, Si tratterà di un sistema da 350 postazioni di lavoro che servirà a produrre sia

le edizioni quotidiane, sia le edizioni settimanali del giornale di Rotterdam.

Tera Digital Publishing S.p.A.Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia

Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19e-mail [email protected]

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Via della Unione Europea, 4 - 20097 San Donato M.se - MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914

Responsabile commerciale: [email protected] tecnico: [email protected]

Dalla tecnologia Fuji a IFRA di Lipsia 2005 i CTP Violet serie Luxel per i quotidiani

FFEI (Fuji Film Electronic Imaging) ha presen-tato a Lipsia 2005, alla convention annuale di Ifra, la nuova serie di CTP violet per quotidiani. In mostra a Lipsia sono andati una serie di CTP Violet che soddisfano finalmente le necessità e le richieste del mercato dei quotidiani.

Si tratta di tre modelli capaci di scrivere 80, 100 e 120 lastre per ora con un formato lastra di 343x900 mm @ 1016 dpi.

Le caratteristiche comuni ai tre modelli presentano:• fino a 750 lastre on-line

(con rimozione automatica dellʼinterfoglio)

• una struttura di precisione a tamburo interno

• laser diodo Violet a lunga durata, bassa manuten-zione e costi ridotti

• laser diodo garantito per 5 anni oppure 5000 ore• unʼarchitettura a due laser per alta produttività

• lastre fotopolimeriche Fujifilm Brillia LP-NNV di seconda generazione.

I tre modelli per i quotidiani sono basati sulla provata ed affidabile tecnologia della serie

Luxel Violet CTP di Fujifilm. I due laser diodo Violet garantiscono unʼalta produttività, unʼaffidabile sicurezza di produzione, lunga durata e basso costo di sostituzione.

Per soddisfare le esigenze dei quotidiani sono tre le risoluzioni

disponibili su tutti i modelli: a 1016, 1200, 1270 dpi.

Il modello da 80 lastre/ora può supportare anche la scrit-tura a 3600 dpi per applicazio-ni commerciali.

Questi CTP possono essere forniti con 5 cassette portalastre ad alta capacità (150 lastre per cassetta, formato max 900x900mm) oppure con 5 cassette por-talastre di grande formato (60 lastre per cassetta, max formato 1162x960mm).

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MAN Roland Italia S.p.A. Via Redecesio, 12/b

20090 Redecesio di Segrate (MI) tel. 0039 02 21 307 233 fax 0039 02 21 307 276

2 COLORMAN XXL per la stampa di elenchi telefonici alla ILTE

A partire dal 2006, ILTE produrrà infatti su questa macchina, che garantisce elevati livelli produttivi e qualitativi con la tecnologia «coldset», gli elenchi telefonici che per la prima volta conterranno inserzioni pubblicitarie a quattro colori, unʼoperazione resa possibile dalla nuova tecnica a nove cilindri di MAN Roland.

Gli elenchi, oggi stampati a due colori su tre rotative da 128 pagine, saranno interamente stampati sulle COLORMAN XXL, ottimizzando così il pro-cesso di produzione e permetten-do ad ILTE di assicurarsi un importante vantaggio competitivo sulle aziende concorrenti spe-cializzate nella stampa di elenchi telefonici a quattro colori.

Le due rotative COLORMAN XXL, con una lar-ghezza banda di 2000 mm, saranno installate allʼinizio del 2006 presso ILTE e saranno dotate ciascuna di due portabobine, due torri in esecuzione a satellite con nove cilindri, e una piegatrice a doppia larghezza.

Il sistema di cambio lastra automatico Power Plate Loading (PPL) permette di aumentare ulteriormente la velocità di lavoro e rispondere con efficacia alle esigenze sempre crescenti di cambi lavoro rapidi e di varianti di produzione anche nel settore della stampa commerciale a bobina.

La macchina è configurata per stampare 2 distinte segnature di 96 pagine oppure 4 distinte segnature di 64 pagine ciascuna.

Per la realizzazione di un prodotto con una folia-zione così elevata saranno impiegate piegatrici speciali della serie LITHOMAN. La macchina dispone inoltre di un impianto automatico di alimentazione e gestione bobine a bordo rotativa di MAN Roland, modello

AUROSYS. Oltre alle due COLORMAN XXL, ILTE ha inoltre appena installato una macchina a foglio

ROLAND 709 PLV, formato 3B con sistema di voltura.

La scelta della macchina a nove co-lori risponde allʼesigenza di produrre copertine con elevato standard quali-tativo garantendo comunque unʼalta produttività.

La Roland 709 PLV è dotata di gruppo di verniciatura, cambio lastra

com-pletamente automatico (APL), controllo della temperatura del gruppo

inchiostratore, dispositivo di lavaggio telo caucciù, forno IR/ad aria calda e OPTI-PRINT-JAC-KET con sistemi di voltura. Caratteristiche funzionali che consentono alla ROLAND 700 a nove colori di soddisfare le esigenze più elevate in termini di pre-stazioni e qualità.

Buona e lunga esperienza con LITHOMAN

I nuovi progetti confermano la scelta di partnership intrapresa da ILTE e MAN. ILTE viene infatti da oltre quattro anni di esperienze positive con tre rotative commerciali da 64 pagine del modello LITHOMAN. Oltre alla qualità e alla resa economica, sono state la stabilità e la produttività di queste macchine a convin-cere lʼazienda di Torino. ILTE è unʼazienda che punta in modo consapevole alla leadership di mercato. E non a livello nazionale, bensì europeo con raggio dʼazione chiaramente internazionale.

Mirando sempre alla «qualità» nel senso tradi-zionale del termine, lʼazienda ha promosso lʼuso di procedimenti produttivi moderni e delle tecnologie più allʼavanguardia per riuscire ad offrire alla propria

L’azienda tipografica torinese ILTE, di proprietà di Vittorio Farina, ha commissionato alla MAN Roland due macchine COLORMAN XXL – con formato carta fino a due metri - per stampare con tecnologia offset senza forno i nuovi elenchi telefonici SEAT in quadricromia. I fattori decisivi di questa scelta sono stati la resa economica e le enormi potenzialità della macchina.

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clientela un rapporto qualità-prezzo-prestazioni in grado di attirarne le massime attenzioni. Il fatto di poter coniugare alte tirature ed elevate velocità con la migliore qualità di stampa, è stato un criterio di valutazione senzʼaltro decisivo per la scelta della COLORMAN XXL.

ILTE- uno dei centri stampa più importanti dʼItalia

Fondata nel 1951, ILTE si è sviluppata fi no a di-ventare uno dei centri stampa più importanti dʼItalia. Nel 1961 ILTE installa la prima rotativa roto-calco, del 1968 è il primo elenco telefonico al mondo totalmente

L’azienda torinese produrrà in futuro elenchi telefonici a quattro colori per l’Italia su questo impianto di stampa COLORMAN XXL, costituito da due rotative

fotocom-posto e il 1976 segna, infi ne, lʼavvio dellʼin-cisione elettronica dei cilindri rotocalco.

In passato lʼazienda ha promosso incessantemente e con successo la strategia di forzare la sperimenta-zione con le tecniche di produzione di volta in volta più allʼavanguardia. Sia che si trattasse della stampa di libri tascabili per la vendita in abbinamento con i quotidiani che di integrare un workfl ow digitale, la direzione e i proprietari dellʼazienda hanno sempre visto nellʼaggiornamento tecnologico e nellʼintegra-zione dei servizi al cliente lʼopportunità di affermarsi sulla concorrenza. Questo spiega come lʼazienda sia potuta crescere negli anni fi no a coprire una superfi cie di ca. 300.000 mq.

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A Ifra 2005EidosMedia ha presentatola «Redazione integrata»

Fin dalla sua prima presentazione a Ifra 2000, Méthode aveva un obiettivo ambizioso: fornire una piattaforma di pubblicazione e di knowledge manage-ment di ampio respiro, capace di distribuire contenuti in formato XML nativo su un numero potenzialmente infinito di canali di pubblicazione, presenti (carta, In-ternet, wap, telefoni cellulari, ecc) e futuri. Cinque anni più tardi, questo obiettivo è stato raggiunto e Méthode prosegue il suo percorso di evoluzione per rispondere alle nuove richieste dei suoi clienti e del mercato.

Dalla pianificazione di eventi alla pubblicazione cross-media, la piattaforma editoriale Méthode è oggi in grado di gestire la gamma completa delle operazioni di produzio-ne e di pubblicazione di informazioni, anche su nuovi canali come lʼRSS e il ʻpodcastingʼ.

L̓ ultimo apporto allʼambiente Méthode è il mo-dulo News Management, dedicato alla pianificazione di eventi, alla gestione dellʼagenda redazionale e allʼallocazione delle risorse necessarie alla copertura editoriale. Questo modulo si pone a monte del flusso editoriale e fornisce un ambiente di lavoro condiviso, nel quale gli utenti possono proporre gli argomenti da trattare, collegandoli ad eventi e risorse. I nuovi argo-menti si materializzano in tasks assegnati ad individui o a gruppi di lavoro, per essere poi pubblicati su canali ed edizioni specifiche.

“Il modulo News Management utilizza lo stesso approccio flessibile e nel contempo strutturato che è tipico di Méthode”, ha affermato Ismail Gazarin, Di-rettore Tecnologie e Sviluppo di EidosMedia. “E ̓uno strumento potente per la pianificazione degli eventi da coprire e per lo sviluppo degli argomenti editoriali, in

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

un ambiente integrato multi-canale e multi-edizione. Presenta una serie di viste personalizzate che per-mettono ai responsabili della redazione di controllare lʼevoluzione del piano redazionale dal progetto iniziale fino alla pubblicazione finale. Con lʼaggiunta di questo modulo Méthode copre davvero lʼinsieme delle fun-zionalità necessarie a una redazione moderna, in un ambiente di lavoro unico ed integrato.”

In linea con la sua vocazione multi-canale, le op-zioni di pubblicazione di Méthode sono state ampliate per integrare la possibilità di produrre automatica-mente nuovi contenuti in formato SMS e MMS, la creazione di RSS

e il ʻpodcasting ̓di materiale audio. “Uno dei vantaggi principali di un

sistema basato su XML come Méthode sta nel fatto che, non appena nuove op-

portunità si presentano sul mercato, non è necessario riprendere i contenuti per adattarli manual-mente al nuovo canale di distribuzione” ha commentato Angelo Grampa, Presidente di EidosMedia. “Attra-verso lʼuso di scripts e lʼapplicazione di fogli di stile appropriati, gli utenti di Méthode possono alimentare i nuovi canali di pubblicazione in modo automatico, con evidenti vantaggi in termini di produttività e di valore aggiunto”.

Nel campo della pubblicazione cartacea, Méthode offre anche una soluzione basata su piattaforma Mac, dedicata specificamente alle riviste e ai periodici. MéthodeMag integra Adobe InDesign® e InCopy© CS2, permettendo agli utenti di accedere alle potenti funzioni di gestione dei flussi di lavoro, di pianificazione delle edizioni e di gestione del timone tipiche di Méthode, utilizzando nel contempo applicazioni di impaginazio-ne e editing di mercato, come quelle di Adobe.

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Tiskarna Reproprintordina una seconda Goss M-600

Per far fronte alla domanda di stampa offset a bobina, la Tiskarna Reproprint s.r.o. (www.reproprint.cz ) ha appena ordinato la sua seconda rotativa Goss® M-600™ in un anno. Con uno sviluppo circonferenziale di 630 mm e una piegatrice JF-50™, la rotativa sarà installata a fi ne ottobre e allʼinizio del 2006 verrà abbinata alla M-600 preesistente.

Costituita circa 14 anni fa da Petr Samohyl come azienda per la stampa a foglio con impianti a Zlin e Praga, la Tiskarna Reproprint, di recente, ha aperto un nuovo impianto per la stampa roto-offset a Praga. Con queste risorse a sua disposizione, la società adesso può soddisfare le esigenze di clienti che richiedono consegne rapide a prezzi migliori.

«La rotativa Goss M-600 offre qualità, affi dabilità e fl essibilità. Gode di unʼotti-ma fama nellʼEuropa centro-orientale ed è attualmente la sedici pagine più venduta in questa regione,» osserva Vincent Pearson, direttore della di-

visione Web Systems della Heidelberg Eastern Europe e agente di Goss International nella Repubblica Ceca

per quanto riguarda rotative a bobina per la stampa commerciale, ricambi e servizi. «Oltre ad essere attratti dalla fama della M-600, i clienti apprezzano anche i vantaggi offerti dal vasto servi-zio assistenza della Heidelberg Eastern Europe, che assicura ai clienti il miglior supporto e servizio possibile.»

Dopo lʼacquisto della sua prima ro-tativa M-600™ un anno fa, la Tiskarna Reproprint s.r.o. ha registrato un rapido aumento della domanda di stampa roto-offset e ha deciso quindi di acquistare una seconda Goss® M-600 per soddi-sfare le crescenti esigenze dei mercati locali e la domanda dallʼestero.

«Con la crescita del mercato interno e lʼaumento degli ordini provenienti dal-lʼestero,» conferma Pearson, «il mercato

della stampa ceco sta sviluppandosi ad una velocità di gran lunga superiore a quella dellʼEuropa occidentale. I fornitori locali non sono ancora in grado

di far fronte alla domanda. Società al passo con i tempi come la Tiskarna Reproprint s.r.o. stanno sfruttando al massimo le opportunità che si presentano, investendo in tecnologia roto-offset per poter fornire stampa dʼalta qualità ai prezzi migliori.»

La Tiskarna Reproprint s.r.o. è spe-cializzata nella stampa di prodotti com-merciali tra cui volantini, materiale di marketing per grosse aziende per la vendita al dettaglio, e riviste. Pur conti-nuando a fornire servizi di stampa a fo-glio, concentrati per lo più a Zlin, a Praga la società si dedica principalmente alla stampa roto-offset, con uno stabilimento di dimensioni tali da poter far fronte ad una futura espansione.

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

di far fronte alla domanda. Società al passo con i tempi come la Tiskarna Reproprint s.r.o. stanno sfruttando al massimo le opportunità che si presentano, investendo in tecnologia roto-offset per poter fornire stampa dʼalta qualità ai prezzi migliori.»

cializzata nella stampa di prodotti com-merciali tra cui volantini, materiale di marketing per grosse aziende per la vendita al dettaglio, e riviste. Pur conti-nuando a fornire servizi di stampa a fo-glio, concentrati per lo più a Zlin, a Praga la società si dedica principalmente alla stampa roto-offset, con uno stabilimento di dimensioni tali da poter far fronte ad una futura espansione.

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Il sistema MSD di Ferag al Donaukurier di Ingolstadt

Come per molte altre aziende, tempi di risposta fl essibili ed estremamente rapidi costituiscono per la tedesca Donaukurier Verlagsgesellschaft mbh & Co. KG, con base operativa a Ingolstadt, il fattore chiave per imporsi con successo sulla concorrenza.

La società tedesca, una vera e propria azienda multimediale regionale con 135 anni di sto-ria, è lʼeditrice di sette giornali locali per Ingolstadt e la regione circostante. Le tirature settimanali con il quotidiano Donaukurier, diversi giornali pub-blicitari ed il periodico di fi ne settimana Xtrablatt, raggiungono e talvolta superano le 900mila copie. Donaukurier Verlagsgesellschaft mbh & Co. KG

sostiene la coerente vocazione regionale dei suoi giornali con la partecipazione in proprio a stazioni radio e televisive locali.

A metà gennaio 2005, il quotidiano Donaukurier, per

la modernizzazione della sala spedizione ha messo in servi-

zio un impianto di spedizione della Ferag. Con una capacità di

produzione pari a 45mila prodotti finiti allʼora, il sistema on-line

tratta fino a sei supplementi in unʼunica passata.

Il sistema Ferag al Donaukurier consta di un tamburo dʼinserimento MSD2-C, di un RollStream sestuplo, di due impilatori MultiStack e di una lega-tura inline QuickStrap.

FERAG ITALIA S.p.A.Via Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

Brevi tempi di passata, meno preinserimenti, ampliamento su misura: questi sono stati gli argomenti che, per il Donaukurier, hanno pesato in modo determinante a favore della soluzione Ferag

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Con il nuovo impianto Ferag, il Donaukurier è passato dalla precedente produzione off-line al processo dʼinserimento on-line. Rispetto al processo impiegato in precedenza, lʼallacciamento diretto del sistema alla rotativa produce una notevole accele-razione dei tempi di passata dallʼuscita della piega-trice fino ai pacchi pronti alla spedizione. Inoltre, RollStream consente di allegare fino a sei prodotti dʼinserimento in una sola passata. In questo modo il tempo impiegato per il preinserimento può essere notevolmente ridotto, se non proprio eliminato del tutto dal processo.

Al Donaukurier sono piaciute anche la struttura chiara e razionale del progetto, la costruzione modu-lare e le semplici possibilità dʼampliamento mediante lʼintegrazione di componenti supplementari. La capacità dʼinserimento può essere infatti aumentata mediante lʼestensione di RollStream con altri mar-ginatori JetFeeder con un minimo dispendio tecnico

e senza dover affrontare il rifacimento del sistema dʼinserimento. Con lʼadattamento dellʼimpianto alle condizioni ambientali Ferag ha tenuto conto, in sede progettuale, della progressiva automatizzazione con MultiDisc per il trattamento dei prodotti.

Oltre allʼoccupazione completa, i giornali sono completati fino al livello di singoli percorsi con supplementi differenziati. In questo caso, i brevi tempi di conversione dei marginatori JetFeeder e la loro facilità di manovra, caratterizzata da unʼelevata ergonomia, contribuiscono decisamente alla produt-tività dellʼintero sistema.

Attualmente, presso il Donaukurier sono condotte delle analisi di mercato per stabilire il fabbisogno di nuovi modelli pubblicitari, come MemoStick e cartoline incollate. Un corrispondente modulo per lʼapplicazione sul giornale dei vettori pubblicitari può essere introdotto in modo semplice e veloce nel sistema di convogliamento UTR.

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Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914

Responsabile commerciale: [email protected] tecnico: [email protected]

Debutta la seconda lineadi produzione lastre Fujifilm a Tilburg (NL)

Ostriche e champagne per Fuji Photo Film, che ha festeggiato in luglio con i clienti europei lʼinizio della costruzione della seconda linea di produzione lastre a Tilburg (Olanda), che si ritiene sarà completamente operativa nellʼotto-bre 2006.

La nuova linea di produzione lastre, un investimento di 40 milioni di Euro, è il maggior investimento nelle lastre offset in Europa dalla costruzione della fabbrica nel 1991.

Grazie al potenziamento della linea esistente, nel primo trime-stre 2005 la fabbrica di Tilburg ha iniziato la produzione delle lastre Violet fotopolimeriche Brillia LP-NV, per fornire al mercato Europeo entrambe le lastre per CTP, termi-che e fotopolimeriche. E per rispondere alla crescente domanda di entrambe le tecnologie di lastre, Fujifilm ha progettato e deciso la costruzione di questa nuova linea di produzione per incrementare la flessibilità dellʼofferta.

La seconda linea è in costruzione a fianco della linea esistente e sarà dedicata alla produzione di lastre

per CTP. Questo permetterà a Fujifilm di produrre localmente alcuni tipi di lastre attualmente importati

in Europa da altre fabbriche del gruppo. La paral-lela produzione tramite la linea esistente e la

nuova incrementerà senzʼaltro anche la disponibilità dei prodotti. L̓ incremento di capacità, tramite le due linee, e lʼul-teriore centralità della localizzazione contribuiranno a un effettivo migliora-mento del servizio di distribuzione.

Questo nuovo impianto rispec-chia la crescita del consumo di

lastre per CTP nel mercato Europeo ed è la risposta Fuji al notevole successo raggiunto dalle lastre Fujifilm Brillia per CTP sin dalla loro introduzio-

ne nel 1998. Questo investimento è parte della espansione

mondiale della capacità produttiva di Fujifilm, iniziata con lʼapertura di una nuova linea a Greenwood (USA) nellʼAgosto del 2004, ed alla decisione di costruire la seconda fabbrica a Suzhou in Cina, a complemento della joint venture con la cinese Fujifilm Starlight di Hebei.

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Ediprogress sceglie GMDE per il nuovo quotidiano pugliese La Cronaca di Capitanata

Un cin cin dʼeccezione per tenere a battesimo, in terra di Puglia, la nascita di un nuovo quotidiano. Nuo-vo sì, ma con alle spalle il bagaglio di un trentennio di esperienze, competenza tecnica, risor-se umane e alto profilo professionale di GMDE.

Ediprogress, la società editrice del nuovo quotidiano di Foggia e Provincia, La Cronaca di Capitanata, ha infatti scelto lʼazienda con sede ad Agrate Brianza come supporto tecnico del nuovo giornale da lei editato e lo staff di GMDE ha completato lo scorso ottobre lʼinstallazione del sistema edi-toriale Tera GN3, delle cui soluzioni GMDE è distributore esclusivo per lʼItalia.

Si è trattato di un operazione com-plessa, che ha gestito brillantemente dallʼinizio alla fine il progetto del nuovo quotidiano foggiano. E si è trattato – va

sottolineato senza mezzi termini – del primo esempio di installazione in “terminal server” sul territorio na-zionale, nel quale la personalizzazione del software,

lʼavviamento e lʼassistenza tecnica hanno giocato un ruolo determinante.

Ediprogress ha scelto infatti di dotarsi della soluzione Tera GN3, comprensiva dei moduli Ted, Fred e Shell per la gestione della pubbli-cazione stampata. La particolarità della configurazione adottata dalla redazione foggiana è consistita nel fatto che le postazioni di lavoro sono tutte costituite da terminali Wyse (thin client). Questo significa che ogni giornalista dispone solo di monitor e tastiera, mentre non sono presenti hard disk e memorie di massa. Tutte

le applicazioni e i programmi risiedono sul server centrale e vengono richiamati

dai singoli terminali dei redattori alla loro accensione.

Così, oltre a ridurre i costi hardware di ogni singola po-stazione di lavoro, questa solu-zione ha permesso di abbattere significativamente anche i costi di manutenzione dellʼintero sistema.

E proprio questa è stata una delle motivazioni forti alla base della scelta di Ediprogress, che ha francamente e particolar-mente apprezzato la possibilità di equipaggiarsi con sistemi che non richiedessero particolari investimenti in termini di ma-nutenzione.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

Foto di gruppo per lo staff GMDE. Da sinistra a destra, in piedi: Enzo Rech, Carmine Carano, Carlo Caporizzi, Davide Martino, Giuseppe Riva e Attilio Covino; Seduti da sinistra a destra: Armando Ardensi, Adriano Canetti, Elio Sala e Diego Tresoldi.

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MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Sistemi per sala spedizione giornali: «AlphaLiner» supporta «Biliner»

Rispetto alla densità della sua popolazione, con 230 testate la Svizzera conta il più elevato numero di giornali in tutta Europa. Che nel Canton Ticino di lingua italiana vengano pubblicati addirittura tre quo-tidiani regionali è un fatto alquanto insolito, perfi no in Svizzera. Due dei tre quotidiani, il «Corriere del Ticino» e il «Giornale del Popolo», vengono prodotti presso il centro stampa costruito nel 1991 dalla Società Editrice Corriere del Ticino SA di Muzzano, alle porte di Lugano.

Compatto e affi dabile

Il «Giornale del Popolo» viene stampato da appena un anno su macchine del Corriere, con un certo impatto sul processo di produzione serale e in modo particolare

sulla sala spedizione. Dal 1991, la più grande azien-da per la stampa di gior-nali del Ticino è dotata di un sistema dʼinserimento «Biliner» con dispositivo

per la piega postale della Mül-ler Martini. Con due quotidiani

da stampare, nella primavera 2004 si è reso necessario ampliare le capacità dʼinserimento. Con lʼ«AlphaLiner» e un impilatore girapila «PrintStack CN-25», il Corriere ha deciso ancora una volta a favore di prodotti della Müller Martini.

Secondo Peter Keller, re-sponsabile editoriale e direttore della tipografi a, due sono stati i motivi principali che hanno indotto lʼazienda allʼacquisto dellʼ«AlphaLiner», che fun-ziona offl ine: «Principalmente questa è una macchina com-patta, elemento di fondamen-tale importanza data la nostra penuria di spazio; inoltre la sua tecnologia dʼinserimento è altamente affi dabile».

Da oltre un anno e mezzo presso il centro stampa della Società Editrice Corriere del Ticino SA di Muzzano, oltre al «Corriere del Ticino» di proprietà dell’editore si stampa anche il «Giornale del Popolo». Per il confezionamento di questa edizione supplementare, l’azienda ticinese impiega una vecchia «Biliner» e un sistema d’inserimento «AlphaLiner» della Müller Martini.

Peter Keller, responsabile editoriale e direttore della tipografi a (a destra), e Peter Egli, direttore commerciale Müller Martini Svizzera, davanti alla nuova «AlphaLiner» nel centro stampa del Corriere di Muzzano

girapila «PrintStack CN-25», il Corriere ha deciso ancora una volta a favore di prodotti della Müller Martini.

sponsabile editoriale e direttore della tipografi a, due sono stati i motivi principali che hanno indotto lʼazienda allʼacquisto dellʼ«AlphaLiner», che fun-ziona offl ine: «Principalmente questa è una macchina com-patta, elemento di fondamen-tale importanza data la nostra penuria di spazio; inoltre la sua tecnologia dʼinserimento è altamente affi dabile».

nel centro stampa del Corriere di Muzzano

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Sistemi dʼimmagazzinaggio in bobine e zona polmone

Oltre alle tre stazioni di ribobinatura e sbobinatura «PrintRoll», già impiegate per la «Biliner», per lʼali-mentazione dellʼ«AlphaLiner» il Corriere impiega an-che una stazione semplice di sbobinatura «FlexiRoll». «Noi facciamo affi damento», spiega Peter Keller, «sui sistemi a bobine utilizzati come zone polmone fra la rotativa e la sala spedizione. La fl essibilità così ottenuta ci consente di avere unʼottima padronanza dei comples-si processi di spedizione dei due quotidiani». Inoltre, a partire dalle 23.30 e prima della messa in macchina delle due tirature principali viene stampata una prima edizione del «Corriere del Ticino» per i lettori che ri-siedono fuori del Canton Ticino. Consegnata una volta alla settimana, la rivista «Ticino7» viene confezionata sulle due linee dʼinserimento.

Numerosi altri giornali

Oltre ai due quotidiani pubblicati sei volte alla settimana, il «Corriere del Ticino» (con 43.000 copie il numero 1 nel Ticino) e il «Giornale del Popolo» (22.000 copie/numero 3), a Muzzano vengono stampati diversi altri giornali, come per esempio lʼinserto di fi ne settimana «Extra» (42.000 copie), la rivista settima-nale «Azione» (130.000 copie) edita dal gigante della vendita al dettaglio Migros, i settimanali dei due partiti CVP (4.000 copie) e FDP (5.000 copie), come pure il giornale bimensile del sindacato «Il Lavoro» (42.000 copie).

Sistema dʼinserimento «AlphaLiner»: alta fl essibilità e ampia gamma di for-mati

Per gli editori di giornali con gamme di tira-ture piccole e medie e per gli editori di mailing con una variegata gamma di prodotti e formati, il sistema dʼinserimento «AlphaLiner» assicura

unʼelevata fl essibilità. Esso è caratterizzato da una vasta gamma di formati e può lavorare anche inserti

più grandi del prodotto principale. Con una velocità massima di funziona-

mento di 15.000 copie/h si possono inserire fi no a 30 prodotti. Grazie alla struttura mo-dulare, lʼ«AlphaLiner» può essere facilmente ampliata. L̓ alimentazione avviene manual-mente, in modo semi-automatico mediante «Streamfeeder», oppure automaticamente da «FlexiRoll».

Inserimento in funzione dell’indirizzo

Lʼ«AlphaLiner» consente di eseguire lʼindirizzatura della copertina del prodotto principale del mailing e quindi un inserimento in base allʼindirizzo con successiva formazio-

ne dei pacchi con precisione di copia. Con la stazione di alimentazione Promo viene notevolmente ampliata la gamma dei prodotti dʼinserimento. L̓ elevata sicu-rezza di processo garantisce un inserimento effi cace ed affi dabile e quindi unʼalta qualità dei prodotti.

Modulo Inkjet per l’indirizzatura in linea

Grazie ad un modulo Inkjet integrato nel-lʼ«AlphaLiner», i Direct-Mailer possono utilizzare in modo effi cace le copertine di spedizioni pubblicitarie. Il modulo consente lʼindirizzatura in linea su uno o en-trambi i lati delle copertine di mailing, o prodotti prin-cipali. In tal modo è possibile stampare sulla copertina informazioni personalizzate per il destinatario, come per esempio lʼindirizzo, un messaggio personalizzato, oppure offerte specifi che.

Oltre ad offerte commerciali, sulla copertina, e cioè sullʼapposito spazio previsto nel prodotto principale, si possono stampare anche informazioni regionali per i lettori. Poiché il modulo dʼindirizzatura è integrato nellʼ«AlphaLiner», è possibile stampare o modifi care allʼultimo minuto le informazioni sulla copertina, im-mediatamente prima del processo dʼinserimento.

La zona di stampa del nuovo modulo Inkjet corri-sponde quasi allʼintera pagina. E ̓possibile utilizzare qualsiasi tipo di sistema Inkjet.

Compatto, fl essibile, affi dabile, con un’ampia gamma di formati: il nuovo sistema d’inserimento «AlphaLiner» della Società Editrice Corriere del Ticino SA più grandi del prodotto principale.

mento di 15.000 copie/h si possono inserire fi no a 30 prodotti. Grazie alla struttura mo-dulare, lʼ«AlphaLiner» può essere facilmente ampliata. L̓ alimentazione avviene manual-mente, in modo semi-automatico mediante «Streamfeeder», oppure automaticamente da «FlexiRoll».

Inserimento in funzione dell’indirizzo

lʼindirizzatura della copertina del prodotto principale del mailing e quindi un inserimento in base allʼindirizzo con successiva formazio-

I sistemi a bobina servono come zonad’immagazzinaggio ideale fra rotativa e sala spedizione

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Kodak annuncia il nuovo sistema CTP flessografico-offset THERMOFLEX Narrow

Kodak ha annunciato il lancio di una nuova macchina CTP flessografica-offset THERMOFLEX Narrow. Basata sullʼormai consolidato CTP THER-MOFLEX, questo nuovo sistema consente anche lʼesposizione delle lastre offset oltre che delle lastre e pellicole flessografiche e tipografiche — tutto con una sola macchina.

«Stiamo assistendo ad un progressi-vo processo di integrazione tra la stampa flessografica e offset. Gli stampatori che utilizzano rotative alimentate a banda stretta tendono ad investire in macchine per la stampa offset e/o in macchine «combinate» per ampliare la loro offerta, mentre gli stampatori commerciali si stanno orientando ver-so le macchine flessografiche per pas-sare alla stampa su più substrati,» afferma Bob Dalton, product manager, Graphic Communications Group. «Il principale vantaggio di questa nuova macchina è che le aziende possono utilizzare lo stesso sistema CTP per diverse tecnologie di stampa—flessografica, tipografica, offset e serigrafica.»

La macchina flessografica-offset THERMOFLEX Narrow è la scelta ideale per gli stampatori con rotative alimentate a banda stretta e le fotolito che mirano ad ottenere una stampa di altissima qualità su ogni genere di substrato. Le tecnologie di punta del settore — quali il software di ottimizzazione della risoluzione delle lastre HYPERFLEX per la stampa flessografica ed il

software di retinatura STACCATO FM per la stampa offset — consentono di ottenere risultati ripetibili di assoluto rilievo, mentre la solida architettura delle macchine THERMOFLEX facilita il caricamento e lo scaricamento delle lastre, riducendone al minimo il rischio di danneggiamento.

Unʼaltra eccezionale funzionalità è quella che con-sente la configurazione di più lastre. Gli operatori possono caricare facilmente lastre di qualunque formato, fino ad un massimo di 762 x 762 mm per le lastre

flessografiche e 762 x 744 mm per le lastre offset, e utilizzare poi la nuova opzione di esposizione simultanea di più lastre. Il design compatto del prodotto, la facilità dʼuso del software TIFF Front End e la capacità di inte-

grazione in tutti i flussi di lavoro rendono questa solu-zione ideale per le aziende di qualunque dimensione.

La macchina flessografica-offset THERMOFLEX Narrow sarà in commercio a partire dallʼinizio del 2006. Kodak ha predisposto la prima demo tecnologica in occasione di Labelexpo Europe che ha avuto luogo a Bruxelles dal 21 al 24 settembre. Lo stand Kodak nella Hall 7, Stall 7N90 ha presentato il sistema THERMO-FLEX Narrow insieme al sistema per flusso di lavoro PRINERGY POWERPACK; il sistema di esposizione digitale a colori KODAK APPROVAL NX; il portale Internet SYNAPSE InSite e il software di integrazione aziendale SYNAPSE Link.

Kodak Polychrome Graphics,a subsidiary of Kodak

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

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Hachette-Rusconi: up-to-date effettuato al sistema Tark di Tera Digital Publishing

E ̓ufficiale: il gruppo italiano Hachette-Rusconi, di proprietà della francese Hachette Filipacchi SA, ha da poco aggiornato il sistema di archiviazione Tark, sviluppato da Tera Digital Publishing.

Tutti i giorni il sistema Tark installato a Milano presso il centro operativo di Hachette-Rusconi gestisce i dati di 15 riviste, con un accesso medio giornaliero di 150 utenti. Con le sue 15 testate perio-diche, Hachette-Rusconi è infatti uno dei principali gruppi editoriali italiani, tra le cui pubblicazioni spic-cano riviste del calibro di Elle, Marie-Claire e Gente.

Solitamente Tark vie-ne impiegato allʼinterno delle redazioni come sistema per archiviare la produzione. Grazie infatti alla sua completa integrazione con il sistema di gestione dei contenuti GN3, Tark è infatti in grado di archiviare qualsiasi dato editoriale (articoli, immagini o pagine) con un semplice click del mouse.

Ma è grazie alla grande flessibilità del prodotto, che Tera è riuscita a soddisfare le necessità partico-lari del gruppo franco-italiano. Nella configurazione

espressamente progettata per Hachette-Rusconi, in-fatti, Tark si occupa anche della gestione dei materiali pubblicitari.

Tark, in Hachette-Rusconi, offre una semplice, efficace, soluzione per la gestione delle

pagine pubblicitarie del gruppo: una volta raccolto, il materiale viene ar-

chiviato in un database attraverso il modulo di input WireImg, e

identificato con nome della testata di appartenenza, se-zione e numero di pagina, lasciando alla produzione

la semplice routine.Accedendo alle alte

risoluzioni, lʼutente può anche, se lo desidera, produrre una prova delle pagine raccolte. Una volta chiuso il numero – o una sezione di esso – Tark mette a disposi-

zione il materiale pubblicitario per lʼarchiviazione su cd-rom o dvd-rom, e contemporaneamente i file delle alte vengono messi off-line.

Una riprova senza dubbio efficace di come il siste-ma archivi non solo tutta la produzione delle riviste del gruppo, ma gestisca in toto anche lʼintero materiale di advertising.

Tera Digital Publishing S.p.A.Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia

Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19e-mail [email protected]

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IDAB WAMAC International ABrappresentante esclusivo per lʼItalia:

R.G. srlVia Carducci 26 - 20123 Milano

tel. 02875634 fax 0286453028email: [email protected]

I sistemi di integrazione della sala spedizioni a valore aggiunto di Idab Wamac

Il progetto pilota per la sala spedizione fornito da Idab Wamac

Nel 2001, Wegener si è rivolta alla Idab Wamac del gruppo Heidelberger Druckmaschinen AG per progettare una soluzione personalizzata in grado di ottimizzare i processi pro-duttivi della propria sala spedizione. Le richieste espresse dal cliente erano chiare in quanto si trattava di aumentare la redditività della sala spedizione e, allo stesso tempo, di prestare una maggiore attenzione alla natura eterogenea della gamma di produzione. Lʼobiettivo era quello di realizzare la completa integrazione dellʼin-tero processo produttivo - dalla piega della rotativa alla sala spedizione fino alla ribalta di carico - e, allo stesso tempo, di garantire la massima flessibilità ed affidabilità. Il cliente, infatti, desiderava essere in grado di monitorare e controllare in modo chiaro ogni fase del processo produttivo. Il progetto pilota è stato portato a termine con successo alla fine del 2004, e lʼintero sistema della sala spedizione Idab Wamac è stato consegnato alla Wegener in tempo per iniziare lʼattività produttiva.

Il concetto di sala spedizione sviluppato da Idab Wamac

“Il nostro progetto era quello di massimizzare lʼintero flusso di produzione della sala spedizione e

di ridurre al minimo il costo delle operazioni manuali quali lo spostamento, il trasporto e la distribuzione dei prodotti stampati. Inoltre, avevamo lʼesigenza di progettare ed implementare un sistema automatico completo per le sale spedizioni in grado di gestire il

processo produttivo in modo da ottenere il con-trollo totale durante ogni fase della catena produt-tiva fino alla ribalta di carico e, infine, di ridurre i costi di produzione e di distribuzione”, ha spiegato Ruud de Klerk, responsabi-le di produzione a capo del

progetto della Wegener.“Il sistema software di controllo, WNC (Wamac

Network Control) v5, permette lʼintegrazione con i sistemi di gestione abbonati e di distribuzione e lʼope-ratività della sala spedizioni può essere impostata in modo da ottimizzare capacità e costi. Infatti, il sistema consente di poter effettuare eventuali cambiamenti in tempo reale e senza rallentare la velocità del processo produttivo e può essere regolato per fornire la produ-zione a domanda controllata, cioè una partita di giornali destinata ad un determinato autocarro sarà pronta so-lamente quando il mezzo di trasporto si troverà vicino alla ribalta di carico”, ha dichiarato Ruud de Klerk.

Il sistema convogliatore, PCC 903, è costituito da una serie di pinze, ciascuna delle quali preleva la singola copia in modo sicuro a qualsiasi velocità di produzione. Il sistema è basato su una soluzione am-

La società editrice olandese, Wegener BV, offre un’ampia gamma di servizi editoriali mediante la vendita diretta ad un target mirato. Possiede sei centri stampa e Wegener Nieuwsdruck West a L’Aja riveste un ruolo molto importante. Il team direttivo di Wegener Nieuwsdruck West ha implementato una alta tecnologia di stampa grazie al sistema integrato per la sala spedizioni fornito da Idab Wamac.Wegener BV è specializzata nella stampa di quotidiani ma il suo portfolio è arricchito da una serie di attività di vendita diretta e multimediali. Al suo attivo conta circa 7 mila dipendenti collocati in diverse sedi in tutta l’Olanda e ha chiuso l’anno 2003 con un attivo di 800 milioni circa di euro.

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piamente sperimentata: ogni pinza ha un suo codice in modo tale che ogni singola copia prelevata abbia una chiara identifi cazione digitale. Le pinze sono ampie e prelevano le copie in modo delicato per evitare rilasci di inchiostro sulle copie sottostanti. Anche le pinze dellʼinseritrice hanno un codice; ciò signifi ca che ogni pinza preleva una copia e la tiene agganciata fi no a quando tutti gli inserti sono al suo interno, quindi, i giornali sono depositati sullo stacker per la formazione dei pacchi.

Lʼinnovativo immagazzinamento delle copie stampate

Le due linee di pre-inserimento Sitma sono utiliz-zate per lʼinserimento dei materiali pubblicitari delle aziende nel prodotto giornale. L̓ inserimento è gestito in modo automatico dal sistema di immagazzinamento mobile MLS di Idab Wamac. Nel sistema MLS gli inserti o prodotti prestampati sono divisi in segmenti ed im-magazzinati in particolari bancali mobili e, grazie a tale sistema, Idab Wamac è in grado di soddisfare le precise richieste espresse dallʼazienda Wegener Nieu-wsdruck West. Il sistema innovativo MPS di Idab Wamac permette, inoltre, di immagazzinare prodotti già pronti per ulteriori la-vorazioni durante la fase di produzione del giornale che sono movimentati con particolare cura per evitare il rilascio dʼinchiostro sulle

copie sottostanti.L̓ inseritrice PST 6000

è confi gurata con due linee di produzione e permette lʼinserimento ad azione mirata fino a gestire le dimensioni del pacco di una singola copia, senza rallentare lʼattività della inseritrice.

Si possono ottenere diverse combinazioni di inserti e prodotti prestam-pati in modo da permettere alla Wegener Nieuwsdruck West di soddisfare le esi-genze dei singoli lettori, mantenendo il processo produttivo della sala spe-

dizioni fl essibile ed economico. Lʼinseritrice PST 6000 consente di inserire fi no a un numero massimo di otto inserti garantendo il controllo totale della fase di inserimento. In questo modo è possibile operare una “fi ne-zoning” ed una “micro-zoning” a seconda delle specifi che esigenze del cliente. Il termine “fi ne-zoning” indica la distribuzione di inserti promozionali in una determinata zona, solitamente più ristretta rispetto alla area di diffusione del quotidiano; con il termine “micro-zoning” si defi nisce le zone di target più piccole delle aree con codice di avviamento postale.

Controllo totale dalla rotativa alla rampa

La soluzione integrata per la sala spedizioni è con-fi gurata anche con sistemi in linea di confezionamento ad alta capacità. Ogni sistema consiste in uno stacker ad alta velocità TS 800 con un ciclo meccanico inferiore

copie sottostanti.

è confi gurata con due linee di produzione e permette lʼinserimento ad azione mirata fino a gestire le dimensioni del pacco di una singola copia, senza rallentare lʼattività della inseritrice.

diverse combinazioni di inserti e prodotti prestam-pati in modo da permettere alla Wegener Nieuwsdruck West di soddisfare le esi-genze dei singoli lettori, mantenendo il processo produttivo della sala spe-

Sistema mobile di immagazzinamento MLS

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al secondo, in grado di produrre pacchi programmati alla velocità massima della rotativa. I pacchi possono avere le dimensioni di singole copie e sono etichettati online mediante una stampante ad alta velocità.

Prima di effettuare la legatura, i pacchi possono essere cellophanati o protetti con apposita carta da pacchi. I pacchi più piccoli possono essere saldati lateralmente.

Le linee di formazione pacchi possono essere com-pletate con un “bundle stacker” in modo da raggruppare i pacchi più piccoli in pacchi più grandi, riducendo così il flusso di lavoro. Infine, i pacchi vengono ca-ricati tramite un sistema di caricamento TLS 6000 e trasportati alla corretta rampa di carico. Ogni pacco di giornali è identificato da un codice a barre che, una volta rilevato da un lettore laser, è caricato sul relativo mezzo di trasporto.

La sala spedizioni, strumento di marketing

“Le lavorazioni di finishing e la completa inte-grazione di tutte le operazioni della sala spedizioni rappresentano le parti importanti e gli elementi vitali a valore aggiunto che ci consentono di poter miglio-rare la nostra redditività. Questo ambizioso progetto è stato portato a termine grazie allʼimpiego del sistema avanzato di IT (Information Technology) che ci ha permesso di ottenere una visione pratica dei processi di produzione e, al tempo stesso ci ha fornito un efficace supporto”, ha dichiarato Ruud de Klerk.

Lʼevoluto software WNC v5, basato su SQL, possiede una architettura a sistemi aperti e può essere integrato totalmente allʼintero ciclo di produzione e allʼambiente IT; il software supporta lʼinterfaccia Ifra-Track, Internet e le applicazioni intranet.

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Two full days of information on the best practices forgenerating maximum revenue from your newspaper

It’s a fact! US newspapers make more money percopy than the rest of the world! However, US news-papers on average have less market penetration andsignificantly less audience.

Why is this so? The answer is simple: US newspapershave to compete with so many different media withintheir markets that they have adopted better methodsof selling practices in order to survive.

Ifra will be organising a series of two-day intensiveworkshops together with multi-media ad sales expertMike Blinder. Here you too can learn those samemethods and practices from the USA.

Online registration and more information at

www.ifra.com/events

WORKSHOP

27 – 28 September 2006, Milan, Italy, also in Italian language

“Street Fighter” Sales Workshop

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IfraExpo 2006The annual event of the newspaper industry

9 to 12 October 2006Amsterdam, The Netherlands

www.ifraexpo.com