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    Indice

    1. Il termine creativit

    2. La citt creativa

    3. Da dove deriva il bisogno di parlare di citt creativa

    4. Cosa significa creativit e coma la si persegue?

    5. Concetto di smart city o citt creativa

    6. Elementi e caratteristiche di una citt creativa

    6.1 Caratteristiche identificate al FORUMPA

    6.2 Classificazione di citt europee di media dimensione e caratteristiche smart

    7. LUnione Europea e le smart cities

    7.1 The Covenant of Mayors (Il Patto dei Sindaci)

    8. Buone pratiche ed esempi di smart cities e reti di citt creative

    9. Creativit, Cultura ed Economia

    10.Conclusioni. Ragioni e obiettivi del Laboratorio di Creativit Urbana come iniziativa pilota

    11.Cosa chiediamo agli invitati e al pubblico del primo seminario del Laboratorio di CreativitUrbana?

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    SMART CITY / CITTA CREATIVA : IDEE IN MOVIMENTOForum con le citt, le imprese, i professionisti e i cittadini dellEmilia-Romagna

    a cura di Francesca Bettedi e Gianfranco Franz

    Creativit unire elementi esistenticon connessioni nuove, che siano utili

    Jules Henri Poincar, Scienza e Metodo

    1 Il termine creativit

    Letimologia del termine creativo deriva dal "creare" latino, che condivide con "crescere" la radiceKAR. In sanscrito, "KAR-TR" "colui che fa" (dal niente), il creatore. Tra le tante definizioni dicreativit che sono state coniate si sottolinea, per semplicit e precisione, quella fornita dalmatematico Henri Poincar, poich, fondata sulla profonda conoscenza delle regole e sullanecessit di superarle o ridefinirle continuamente, presuppone il possesso di competenze e lacapacit di manipolarle.

    Scrive, infatti, Poincar:

    Un risultato nuovo ha valore, se ne ha, nel caso in cui stabilendo un legame tra elementi notida tempo, ma fino ad allora sparsi e in apparenza estranei gli uni agli altri, mette ordine,immediatamente, l dove sembrava regnare il disordine [...] Inventare consiste proprio nel noncostruire le combinazioni inutili e nel costruire unicamente quelle utili, che sono un'esiguaminoranza. Inventare discernere, scegliere [...] fra tutte le combinazioni che si potrannoscegliere, le pi feconde saranno quelle formate da elementi tratti da settori molto distanti. Nonintendo dire che per inventare sia sufficiente mettere insieme oggetti quanto pi possibiledisparati: la maggior parte delle combinazioni che si formerebbero in tal modo sarebbero deltutto sterili. Ma alcune di queste, assai rare, sono le pi feconde di tutte 1

    In estrema sintesi, Poincar riflette sulla creativit come quella capacit di unire elementipreesistenti in combinazioni nuove e utili, dove l'utilit della combinazione nuova "che sia bella".

    Da matematico egli non sta parlando di bellezza in senso strettamente estetico, ma di qualcosache ha a che fare con l'eleganza: armonia, economia dei segni, rispondenza funzionale allo scopo.Ma affinch il processo sia davvero creativo, per Poincar sono necessari presupposti, condizionie risultati. Niente si crea dal nulla e gli elementi preesistenti sono necessari tanto quanto lacompetenza per unirli in nuove combinazioni, selezionando, fra quelli disponibili, quelli capaci dicombinarsi insieme, creando nuova utilit e bellezza. Infine, il matematico francese ci obbliga adare il giusto peso a quattro elementi da non sottovalutare:

    - la competenza, per riconoscere gli elementi da ri-combinare;- lintuizione (se non anche listinto), che aiuta a scegliere la pi funzionale fra varie opzioni

    possibili e le variabili in gioco;- lesperienza, intesa come un potenziamento dellintuizione ed un affinamento dellistinto;- ed, infine, la tenacia per procedere fra prove ed errori.

    Se dovessimo riassumere linnovazione creativa, definita da Poincar, potremmo utilizzare questaformula seguente:

    C = n*udove la creativit (C) il prodotto di una quantit di "nuovo" (n) e di una quantit di "utile" (u).

    Novit e utilit devono essere compresenti, e non possono essere uguali a zero: in totale assenzadi novit, o di utilit, non quindi possibile definire "creativa" un'idea.

    1 Henri Poincar, Scienza e Metodo, (a cura di Claudio Bartocci), Giulio Einaudi editore S.p.A., Torino 1997, pp. 952.

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    Lungi dal voler ridurre il termine creativit ad una mera formula matematica, questa premessa halobiettivo di sottolineare quanto la creativit sia una attitudine mentale e individuale e che, in

    seconda battuta, pu assumere una rilevanza sociale attraverso la cooperazione dei singoli eattraverso un costante esercizio per mantenere in equilibrio: la casualit (il talento naturale elesercizio al talento), la reattivit (reazione singola e collettiva ai problemi), lintuitivit e laperseveranza, lideazione e la gestione.

    2 La citt creativaLa definizione di citt creativapu essere banalmente ridotta a puro slogane pu essere utilizzatain modo stolido per un marketingurbano di dubbia consistenza. Una citt, infatti, non diventacreativa solo perch qualcuno ha deciso che questo deve diventare. Una attitudine sociale ecollettiva alla creativit il vero elemento di base affinch contesti urbani, metropolitani e territorialipossano definirsi ed essere definiti creativi. Come scrive Charles Landry, il maggiore espertomondiale di creativit urbana:

    La citt della creativit ha qualit differenti. Va contro lesperienza griffata. Sovverte ilsupinamente accettato. Mette alla prova le convenzioni. Cerca di essere autrice di se stessa e

    della propria esperienza, anzich subirne una imposta in maniera predigerita. Le esperienze,troppo spesso, sono contenute in una cornice o in un tema preordinato, che lascia poco spazioallimmaginazione di ciascuno. Al contrario, la citt della creativit vuole modellare i propri

    spazi; si trova a proprio agio nei territori del dubbio, dellincerto e dellimprevedibile; pronta adadattarsi. Non tutte le persone creative denotano queste qualit nella loro vita, ma le citt picreative hanno unatmosfera complessiva che lascia intravedere prospettive di incontri casuali,

    possibilit, opportunit, sorprese, eventi inaspettati, sfide, nonch il contrasto fra il bello e ilbrutto. [] Le persone creative si manifestano in modi e forme differenti, ma troppo spessoconfondiamo lo stile con la creativit. Anche se indubbiamente molti artisti e creativi dei media

    sono immaginativi, tendiamo a enfatizzarli. E, se le persone socialmente creative possono allimite avere ben poco stile, ci non toglie che siano in grado di interpretare le connessionisociali in modi nuovi e importanti e di essere preziosissime in alcuni contesti del city making

    2.

    La citt creativa quindi quel contesto urbano e civico che sa mettere i propri abitanti nellecondizioni di poter esprimere al meglio le potenzialit di ciascuno, nei pi diversi campi dellattivitumana, supportando le reti di relazione fra universit, imprese, associazioni ed esaltando al tempostesso valori intangibili, ma basilari, come la socialit, la solidariet, il talento e la tolleranza, maanche la collaborazione e la cooperazione come elementi che qualificano e rinnovano lacompetizione e lo sviluppo locale, impiegando un regime di regolamentazioni e di incentivi perpiegare la logica del mercato a finalit pi elevate3.

    Progettare una citt da sogno facile [].E ricostruirne una vitale che richiede fantasia

    Jane Jacobs, Vita e morte delle grandi citt

    3 Da dove deriva il bisogno di parlare di citt creativa?La citt, grande, media o piccola, dei paesi ricchi e a economia matura, dei paesi emergenti eanche dei paesi sottosviluppati, vive una fase di radicali trasformazioni. Gi oggi la maggioranzadegli esseri umani vive in citt. Secondo gli scenari delle Nazioni Unite, al 2050, quasi i tre quartidellumanit vivranno in sistemi urbani, siano essi smisurate megalopoli ovvero tranquille citt diprovincia.

    2 Charles Landry, City Making. Larte di fare la citt, Codice Edizioni, Torino 2009, pp. 396-7.3 Ibidem, p. 396.

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    Il processo di crescita occorso negli ultimi cento anni, innescato dallo sviluppo industriale, avevaprodotto una crescita continua della citt. Questo processo si , tuttavia, svolto in forme lineari,alternando momenti pi acuti di crescita urbana a fasi di declino e di successivo riequilibrio, anchese sempre in forme diverse dai processi di sviluppo vissuti in passato da molte citt (vedi il caso diBilbao, Cleveland, Dresda, Detroit, Genova, Lille, Sheffield, Torino, e cos via). E non tutte le citthanno trovato le forme e i modi per tornare ai precedenti livelli di benessere e di rilevanza politica,economica, sociale e culturale. Come scrive Edward Glaeser, nel suo recente libro Triumph of theCity:

    Not every city will succeed, because not every city has been adapt at adapting to the age ofinformation, in which ideas are the ultimate creator of wealth

    4.

    E poco oltre, Glaeser sottolinea con estrema durezza che:

    The age of the industrial city is over, at least in the West, and it will never return. Someerstwhile manufacturing towns have managed to evolve from making goods to making ideas,

    but most continue their slow, inexorable declines5.

    Con una attenzione maggiore verso i perdenti, David Harvey, economista urbano di matricemarxiana, ricorda che, in ogni caso, le citt che perdono sono tante quante quelle che vincono econ esse i loro cittadini6.

    Con la deflagrazione della post-modernit e lavvento della globalizzazione dei mercati e dellafinanza la citt ha iniziato a conoscere un progressivo processo di diffusione e dispersione sulterritorio, in forme mai, prima dora, sperimentate. Citt diffusa, citt dispersa, citt esplosa,territorio metropolizzato e, converso, citt marginalizzate, territori depressi sono definizionicodificate fra gli anni 80 e 90 del 900 per descrivere questo nuovo fenomeno. Fuoriuscita diattivit, espulsione e esodo di residenti e di funzioni a basso valore aggiunto fanno da contraltareal continuo accentramento di funzioni rare e di grande pregio.

    Nel corso degli ultimi tre decenni la citt occidentale e dei paesi ricchi, come ha evidenziato pi didieci anni fa Francesco Indovina, ha continuato a perdere massa (disperdendosi sul territorioperiurbano), acquisendo sempre maggiore potere politico, culturale, finanziario7. Lesagerato boom

    immobiliare degli anni 2000 non che il riflesso, da una parte di questo processo di perdita dimassa e acquisizione di un potere sempre pi intangibile e immateriale, risultato delle rivoluzionitecnologiche, informatiche, finanziarie degli ultimi 30 anni e, dallaltra, della smisurata ibrisdi unfinanzcapitalismo, come lo ha definito Luciano Gallino, che ha ritenuto di poter produrreillimitatamente denaro da denaro8.

    In questo stesso periodo le Amministrazioni locali si sono trovate a dover fronteggiare radicalicambi di paradigma. Fine dellera del public-spending e crisi dei sistemi di welfare. Crisi deitradizionali modelli di pianificazione e governo del territorio. Necessit di adottare nuovi e difficilisistemi di programmazione e gestione, allinsegna dellottimizzazione dellefficienza e dellefficacia.Obsolescenza e insufficienza delle infrastrutture. Necessit di investimento in nuove e costoseinfrastrutture e attrezzature. Invecchiamento progressivo della popolazione. Forti processi diimmigrazione. Impoverimento delle classi medie. Flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro.

    4 Edward Glaeser, Triumph of the City. How Our Greatest Invention Makes Us Richer, Smarter, Greener, Healthier, andHappier, The Penguin Press, New York, 2011, p. 40. Non tutte le citt avranno successo [nel reagire alla crisi, Nda],perch non tutte le citt erano adatte alladattamento allera dellinformazione, nella quale le idee sono il definitivocreatore di benessere (traduzione degli autori).5 Ibid., p. 42. Lera della citt industriale trascorsa, almeno in Occidente, e non torner pi. Qualche citt industrialedel passato ha gestito levoluzione dalla produzione di beni alla produzione di idee, ma la maggioranza continuer nelsuo lento, inesorabile declino (traduzione degli autori).6 David Harvey, Lesperienza urbana. Metropoli e trasformazioni sociali, Il Saggiatore, Milano, 1998, p. 316.7 Francesco Indovina, La citt prossima futura: un nuovo protagonismo istituzionale, in Dematteis G., Indovina F.,

    Magnaghi A., Piroddi E., Scandurra E., Secchi B, I futuri della citt. Tesi a confronto, Franco Angeli, Milano, 1999, pp.71-115.8Luciano Gallino, Finanzcapitalismo. La civilt del denaro in crisi, Einaudi, Torino, 2011.

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    Crescita della domanda di cultura, di formazione, di sanit e assistenza. Crisi ambientale enecessit di sviluppare sistemi di gestione dei servizi ambientali sempre pi complessi e costosi.

    Con la crisi strutturale iniziata nel 2008 e destinata a durare a detta degli esperti internazionalipi autorevoli per molti anni ancora, le citt dei paesi ad economia matura vedranno acuirsi moltidei problemi emersi fra gli anni 90 e 2000, con laggiunta di doverli affrontare con risorsefinanziarie ancora pi scarse. A fronte di questo quadro, le economie locali e le fasce pi giovanidella popolazione avranno una unica opportunit per reagire, competere, mantenere i livelli diqualit della vita raggiunti nei decenni precedenti e, possibilmente, migliorarli: innovare, investire in

    ricerca, praticare la creativit, promuovere stili di vita e di consumo diversi, ridurre gli impattiambientali, organizzare tempi urbani diversi, finalizzati al conseguimento di obiettivi di qualitanzich di quantit. Gli Amministratori, i dirigenti e i funzionari delle Pubbliche Amministrazionisono quindi chiamati a farsi carico di nuovi difficili obiettivi, che si sommano e non sostituiscono iprecedenti e tradizionali compiti del governo locale, i quali non possono essere spacciati comespesso accade come azioni creative9. Altrettanto spesso questi obiettivi sono sintetizzati daparole dordine e sloganquasi sempre abusati perch coole trendy, che hanno tuttavia il compitodi rendere facilmente comprensibile il focusdella domanda di cambiamento. Smart cities,Greencities, Slim cities, Slow cities, tanto quanto citt creativa, sono definizioni che scontano,immancabilmente e, purtroppo, in via crescente, una certa dose di futilit, dovuta sia agli agenti delmarketingconsulenziale e della ricerca applicata, sia allesigenza degli amministratori locali dioffrire una visione, o almeno degli aggettivi ad unazione che spesso rimane ineffabilmente sullacarta.

    Malgrado ci, queste definizioni sintetizzano e coagulano una mole di significati epocali e di meteda raggiungere obbligatoriamente. E fuori di dubbio, infatti, che le citt occidentali, ma anchequelle delle nuove potenze economiche mondiali, che non riusciranno a declinare qualche formainnovativa di sviluppo sociale ed economico, saranno condannate al lento e inesorabile declino dicui scrive Glaeser. Ma altres vero che non tutte le citt e i sistemi territoriali riusciranno in questacorsa obbligata verso la creativit e alcune rimarranno indietro, per continuare a citareleconomista urbano statunitense. Quali strade potranno essere percorse da queste citt? Unarisposta, ancora embrionale e tutta da definire, pu essere cercata nelle riflessioni sulla decrescita,svolte da Serge Latouche. Nei suoi pi recenti saggi sulla critica alla nozione stessa di sviluppo e

    sulla decrescita felice, Latouche propone forme di evoluzione sociale che potrebbero riguardarequelle citt e quei territori che non ce la dovessero (o volessero) fare. Si tratta di affermazioniazzardate e certamente da precisare meglio affinch si liberino di quel quid di velleitario edeccessivamente intellettualistico (e molto francese) che le contraddistingue, ma che meritano inogni caso una riflessione. Scrive Latouche:

    Senza pregiudicare la ricchezza dellinvenzione sociale, una volta che la creativit elingegnosit umane siano state liberate dalla zavorra economicistica e sviluppista, si possonofin dora identificare, per il Nord, due forme di questa alternativa: la decrescita conviviale e il

    localismo10

    .

    Sugli atteggiamenti estremi rispetto alla questione del declino urbano, causato dalle trasformazionieconomiche, si rimanda a qualche passaggio del libro Citt morte, di Mike Davis, che ci ricorda ladiversa attitudine di fronte a questi processi mostrata da Europa e da Stati Uniti11. Il testo, in pi

    9 Come scrive Landry: Le citt pi creative sanno anche rispondere allessenzialit ordinaria (anche se diventa semprepi straordinaria) []. Possiamo avere cura delle nostre citt, ma spesso questa cura non ben riposta. E, data lacrescente complessit del mondo, facile dimenticare lessenziale. Soffriamo di unamnesia collettiva, quanto a sapereurbano. Questo fa s che consideriamo creative delle funzioni del city making che sono ordinarie, tradizionali, comequella di creare uno spazio pubblico, quando di fatto stiamo semplicemente applicando i principi pi elementari. Sempredi pi, dobbiamo definire creativit civica anche il mero voler insistere sugli elementi di base di un buon city making, cit.,p. 396.10 Serge Latouche, Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dellimmaginario economico allacostruzione di una societ alternativa, Bollati Boringhieri, Torino, 2005, p. 75.11 Scrive Davis: In buona parte dellEuropa occidentale [] le terre scure urbano-industriali, come le aree bombardate

    che le hanno precedute, vengono alla fine riciclate a uso produttivo, spesso dopo accurati studi urbanistici. Vadiversamente negli Stati Uniti, dove molte zone desolate dei centri urbani resistono come paesaggi un apparenzapermanenti con grande gioia della natura ruderale. Qui lincuria urbana diventata lequivalente morale della guerra,anche dal punto di vista della storia naturale []. Negli anni settanta un blitz[] operato con disinvestimenti

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    tratti apocalittico, di Davis tuttavia utile per capire come determinati processi di declino, dispopolamento e impoverimento urbano sono quasi sempre il risultato di deliberate scelte di politicaeconomica e sociale e non ineluttabili fenomeni globali cui non si pu reagire. Sulla coincidenzatemporale fra crisi di alcune grandi citt industriali nordamericane e scelte politiche che leprodussero illuminante quanto sostiene Paul Krugman, rispetto alla strategia di disarticolazionedei sindacati e lattacco al Welfare Stateavviati dalla cultura liberista fin dalla met degli anni 60 12.Connessioni analoghe possono essere fatte a proposito delle crisi europee che hanno investitocitt industriali mature. Si pensi a quanto scriveva Pierre Bourdieu a proposito della crisi dellebanlieue francesi a seguito delle politiche per la casa realizzate da Valery Giscard dEstaing13 o

    alle politiche attuate in Gran Bretagna dai governi di Margareth Tatcher a partire dai primi anni 80del 90014.

    Per chiudere questa necessaria, ancorch breve digressione, sui processi di crisi, declino epossibile rinascita di molte citt occidentali e tornare al tema della creativit urbana, utile citarequi lasciutto incipitdi un commento di Arnaldo Bagnasco su Torino:

    Torino era una fabbrica, sta faticosamente diventando una citt. Sono evidenti i limiti di questasemplificazione retorica, che ci permette per di riflettere su molte cose. Anzitutto che il tipo disociet sulla quale si era strutturata anche la societ locale, semplicemente non c pi. Le

    difficolt di tirarsi fuori dal vecchio mondo sociale sono dunque certamente maggiori per quellache era una citt fordista. [] sono difficolt almeno in parte diverse rispetto alladattamento di

    altre citt al cambiamento delleconomia e della societ oggi in corso15

    .

    4 Cosa significa creativit e come la si persegue?Ha ragione Franco La Cecla, nella prefazione al citato libro di Charles Landry, a mettere in guardialItalia e la sua ottica provinciale e ritardata dalle facili assunzioni degli stimoli e dei ragionamentisvolti sulla questione della creativit urbana:

    Il pericolo credere che ci sia una ricetta generale, che si tratti davvero di un kit che serve aCalcutta come a Parma; e questo un po grottesco

    16.

    Il pericolo di cui parlava La Cecla, nel 2009, allarrivo del libro in Italia, si realmente concretizzatoe varie citt o cittadine hanno iniziato ad auto-proclamarsi creative, smart, greene quantaltro. Peralcuni aspetti questo fenomeno positivo e interessante. Dimostra attenzione, aggiornamento,volont di trovare migliori percorsi di sviluppo, di sostenibilit, di coinvolgimento della cittadinanza.Ma il pericolo della banalizzazione impone di ritornare, tentando di dare maggior corpo, anche esoprattutto nelle pratiche, sui termini e gli obiettivi. Lo impongono le banalizzazioni, ma anche lamiserabile fine di inconsistenti progetti e iniziative come lExpo di Milano; la ancor pi miserabilefine di grandi catarsi urbane come il quartiere di Santa Giulia, sempre a Milano; la patetica gracilitdi Vega, dopo oltre 25 anni di investimenti, come polo tecnologico di Venezia, per recuperare learee del petrolchimico lagunare; la sostanziale assenza di rilevanti rigenerazioni urbane e socialiottenute in 15 anni di pratiche sui progetti integrati e i programmi complessi di riqualificazioneurbana e laltrettanto sostanziale mediocrit del progetto urbano allitaliana realizzato con PRU,

    immobiliari, mancati prestiti bancari, incuria salutare del governo federale, ha portato alla distruzione di 294.000 unitabitative nella sola citt di New York []. Il parco abitativo di Saint Louis si ridotto di quasi un quinto negli annisessanta e nei primi anni settanta []. A livello nazionale, secondo Kevin Lynch, nel 1980 su venti unit abitative neicentri urbani una stata abbandonata. In certe citt le rovine superano lestensione dei parchi. Nessuna civilt, per lomeno non cos ricca e potente, ha mai tollerato una distruzione fisica tanto ampia del proprio tessuto urbano in tempo dipace []. Fino al 1996 venivano abbandonate nella citt di New York pi di 20.000 unit abitative allanno, mentre labutterata Filadelfia ha continuato a trascinarsi dietro il peso di 55.000 edifici fatiscenti e lotti vacanti, cfr., Mike Davis,Citt morte. Storie di inferno metropolitano, Feltrinelli, Milano, 2004, p. 268.12 Paul Krugman, La coscienza di un liberal, Editori Laterza, Roma - Bari, 2008.13 Pierre Bourdieu (sous la dirction de), La misre du monde, Editions du Sueil, 1993, p. 20.14 Martin Boddy, Linking competitiveness and cohesion, in Begg I. (ed.), Urban Competitiveness. Policies for dynamiccities, The Policy Press, 2002, Bristol.15 Arnaldo Bagnasco, Era una fabbrica, in Archivio di Studi Urbani e Regionali, n. 94, 2009, p. 147.16 Franco La Cecla, Prefazione alledizione italiana, in Charles Landry, City making, cit., p. XIX.

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    PRUSST, Contratti di Quartiere, presto ridotti a buona occasione immobiliare, ma raramentecapaci di reinventare processi di interazione sociale, di innovazione e di creativit.

    Infine, il ragionamento sulla creativit si impone a causa non solo della crisi economica efinanziaria mondiale, quanto a causa della pesantissima crisi della finanza locale a cui i Governiitaliani degli ultimi dieci anni hanno ridotto le Amministrazioni locali. I tagli lineari su tutto il sistemadellazione pubblica, dalla scuola alla sanit, dai beni culturali alla produzione di infrastrutture,dalluniversit alla ricerca, dallambiente alle politiche per i giovani e per lintegrazione, perpetraticontinuativamente a partire dal 2007, in continuit con un decennio di tagli e di cure dimagranti,stanno mettendo in ginocchio proprio gli elementi cardine della vita civile della citt italiana. A

    fronte di una situazione tanto pesante e con le sole risorse per cercare di garantire almeno unasaltuaria azione di cura e manutenzione, le citt devono trovare la forza per innescare, dal basso,e coinvolgendo le forze pi giovani, processi di rinnovamento culturale e civico, evitando, comemette in guardia La Cecla, il pericolo che il management sostituisca la politica, nel senso noncorrotto del termine.

    Si pu tentare, e sembra giusto farlo, una difesa dufficio del testo di Landry, anche se non ne haalcun bisogno. Landry britannico ed tanto lontano dai consunti stereotipi neo-liberisti sullacompetitivit, lattrattivit e sulle virt del mercato liberato dalle regole (presenti invece nei testidello statunitense Florida17), quanto dalle visioni millenaristiche di Jacques Attali18 o dalleriflessioni tanto accattivanti quanto ancora ineffettuali di Latouche sulla decrescita. Malgrado ciegli non riesce a non dare un peso certamente eccessivo alla nozione e al ruolo del management,parlando

    molto poco di folle, di masse, di classi, di ceti, di etnie, di immigrati e di popolazioni stanziali.Sembra che il problema delle citt creative sia come trasformarle in un buon prodotto daappeal, che venda allesterno, ma non si capisce fino a che punto questo migliori la vita delle

    persone che ci vivono []. Il pericolo dellapproccio alla Landry di pensare che tutto sia unaquestione di buon management. In parte vero, perch la citt ha bisogno di un buonamministratore di condominio; ma lamministrazione non sostituisce la forma del palazzo, il suo

    essere inserito in un contesto di quartiere e le vite di relazione che vi si svolgono19

    .

    17 Richard Florida, The Rise of the Creative Class, Basic Books, New York, 2002. In un mio libro del 2005 ho dedicatoparticolare attenzione al testo di Florida, ritenendo che, di l a poco, a seguito della traduzione per i tipi della Mondadori,avrebbe ottenuto attenzione e favore in Italia, soprattutto perch sarebbe risultato facile, per gli amministratori locali pirapidi, per gli esperti di marketingo per i consulenti di politiche urbane estrapolare i concetti e gli slogan pi diretti,semplificatori ed efficaci che, peraltro, non mancano nel testo.In Italia le teorie sulla classe creativa hanno ottenuto diffusione editoriale e successo mediatico con un discreto ritardo. Ilvolume di Florida stato tradotto con qualche anno di ritardo e solo nel 2005 sono stati divulgati gli indici prodotti con ilmetodo delle 3T, ampiamente divulgati dalleconom ista Irene Tinagli. Il metodo fondato su tre fattori (Technology, Talent,Tolerance), come ogni strumento di settaggio di indici per la riduzione della complessit interpretativa (non dissimile inquesto dagli indici che annualmente vengono pubblicati sulla qualit della vita delle citt italiane), offre spunti per lalettura di citt e paesi tanto interessanti quanto limitati, in particolare quando divengono oggetto di vulgate mediatiche.

    Tutto il volume, certamente interessante e ricco di stimoli, mi pare per dimostrare un limite culturale, se nonpropriamente ideologico, non irrilevante, non ammettendo lesistenza della mediocrit e dellassenza di creativit in unaparte consistente della popolazione (aspetto ben spiegato invece da Landry). Laccezione esclusivamente e tipicamentenegativa assegnata oggi al termine mediocrit relega quindi nella underclassdei servizi alla persona e dei poor-jobstutticoloro che, non potendo accedere ai sistemi di riproduzione del capitale sociale (o culturale o creativo), vivono al serviziosottopagato della classe creativa. La mediocrit di questa parte consistente della popolazione urbana letta addiritturacome un freno e un pericolo per leconomia statunitense (e di tutti i luoghi e le citt creative del mondo). Non una solavolta nel testo di Florida viene considerata la necessit (e lineluttabilit) che una parte dei cittadini (e dunquedellumanit) possa condurre una vita non creativa, forse banale, ma anche pi semplicemente normale e quindimediocre. Ledificio sociale e culturale del welfare state, che ha dato potenza e stabilit alla contemporaneit occidentaleed equilibrio al sistema di produzione fordista, ridotto da Florida ad una espressione quasi imbarazzata (so-called), emai nelle 434 pagine del volume vengono analizzati i meccanismi di produzione e di (mancata) redistribuzione cheregolano i rapporti fra la underclass dei mediocri e la creative class, la quale oligopolizza e concentra sistemi diproduzione (creativa ed intangibile), denaro, diritti e garanzie per assicurarsi la riproduzione e lampliamento dei propristandardse del proprio life style. Cfr., Gianfranco Franz, La riqualificazione continua. Strumenti, pratiche e problemi della

    trasformazione urbana in Italia, Alinea, Firenze, 2005.18 Ci si riferisce qui al libro Breve storia del futuro, pubblicato da Attali nel 2006 e introdotto in Italia nel 2007, grazie allaFazi Editore.19 Franco La Cecla, cit., pp. XVIII, XIX.

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    A sostegno della posizione di Landry, anche John Thackara, filosofo britannico e studioso delledinamiche urbane, risponde con una critica puntuale allidea di classe creativa di Richard Floridalegata allurbanistica e allorganizzazione di una citt, dicendo

    Il problema che quando il concetto di classe creativa viene usato per fare urbanistica, sifinisce per costruire un quartiere ghetto pieno di persone creative. Alcuni urbanisti eimmobiliaristi pensano che, siccome in una certa area ci sono dei creativi, i prezzi delle areeedificabili aumenteranno, appariranno dei ristoranti eleganti, e cos via. Ma dal mio punto di

    vista, le citt pi emozionanti sono quelle dove succedono cose inaspettate, in luoghi

    inaspettati e tendenzialmente poco belli e marginali ed cos che in passato alcune cittsono diventate luoghi interessanti. ()

    Lurbanistica non deve essere appannaggio dei soliti creativi, deve anzi passare per le manidei cittadini: Penso che la citt creativa sia una citt in cui i cittadini normali, che fanno ognigenere di cose, sono protagonisti dellinnovazione in modi che i designer e gli esperti non

    riescono a prevedere. Una citt creativa in grado di svolgere le sue attivit quotidiane in modisorprendenti

    20.

    Se tutto questo vero, non bisogna tuttavia dimenticare che in Italia City makingarriva nel 2009,ma viene pubblicato in Gran Bretagna e Stati Uniti nel 2006, quando le sirene dellaglobalizzazione, della crescita, della valorizzazione e della produzione di denaro per mezzo didenaro21, della competitivit e della innovazione fine a se stessa non conoscevano ostacoli. Il2006 sembra oggi preistoria e le condizioni sono state talmente modificate dalla crisi della bollafinanziaria e immobiliare creata dai pi ricchi fra i paesi ricchi, che oggi qualsiasi riflessione cheutilizzi gli strumenti culturali prodotti solo pochi anni addietro necessariamente costretta ascremare, ripulire, bonificare il contesto, a partire dal linguaggio per giungere agli obiettivi ultimi.

    Questopera di pulizia concettuale e di riformulazione creativa di paradigmi e pratiche stataaffrontata in campo economico e finanziario con risultati straordinariamente efficaci e creativi daMuhammad Yunus, premio Nobel per la Pace, pi conosciuto come il banchiere dei poveri,fondatore della Grameen Bank (la banca di villaggio) e promotore dei cosiddetti business sociali.Nel suo ultimo testo, pubblicato nel 2010, dopo aver spiegato quanta energia, tempo, denaro ealtre risorse vengano solitamente impiegate per investimenti concettualmente tradizionali, con laconvinzione che solo a fronte di grandi sforzi sia possibile attingere alle sorgenti della creativit etrovare le soluzioni ai problemi che affliggono la nostra societ, Yunus dimostra come si possaessere creativi (addirittura rivoluzionari rispetto ai dogmi egemonici del liberismo edelleconomicismo) attivando azioni e micro-azioni alle pi diverse scale, dal villaggio allemultinazionali, coinvolgendo sia piccoli gruppi emarginati e sottosviluppati, sia colossi comeDanone, Veolia Intel e Basf. Proprio per dare maggiore impulso ai progetti di business socialeYunus ha fondato nel 2008 il Grameen Creative Lab di Wiesbaden, in Germania 22.

    5 Concetto di smart cityo citt creativa

    20 John Thackara, cit., Doors of Perception Network su studio e sviluppo sostenibile e programma radiofonico realizzatoe condotto dallo stesso Thackara http://www.doorsofperseption.com (intervista e relativo articolo suhttp://www.smartercity.liquida.it)21

    Luciano Gallino, Finanzcapitalismo, cit..22Muhammad Yunus, Si pu fare. Come il business sociale pu creare un capitalismo pi umano, Feltrinelli, Milano,2010, p. 17 e p. 197.

    Nel 1978 Charles Landry fondaCOMEDIA (www.comedia.org.uk),una societ di consulenza che sioccupa delle relazioni tra cultura,creativit e pianificazioneterritoriale, sviluppando progettiriguardanti la vita delle citt, lacultura e la creativit.Molti individui come Phil Wood,Fred Brookes, Ken Worpole, DaveMorley, Franco Bianchini, CrispinAubrey, Peter Hall, Geoff Mulgan,

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    Il primo ad aver coniato e sviluppato il concetto di citt creativa stato, come gi stato detto, il britannico Charles Landry, durantegli anni 80, nel libro The Creative City: a toolkit for UrbanInnovators and other writings, come riflessione di fronte aidrammatici cambiamenti economici e sociali che stavano colpendole citt industriali inglesi. La prima menzione, che viene fatta, diCitt Creativa fu durante un seminario organizzato in Australia,nella citt di Melbourne, nel 1988. La tematica principale riguardavacome le arti e gli aspetti culturali potessero essere meglio integrati

    nel processo di pianificazione per lo sviluppo di una citt.

    In Italia questi termini furono introdotti nel 1990 da FrancoBianchini, ricercatore e docente di Cultural Planning and Policy,Direttore del Cultural Planning Research Unit alla De MontfortUniversity a Leicester (Gran Bretagna). Bianchini conosce bene,per tradizione italiana e per studio e ricerca, la nozione di risorsaculturale e riflette, non solo, sulluso di tutte le arti da ricomprenderenella pianificazione, ma anche sullimportanza di formare e crearenuove partnership tra pubblico e privato per poter assicurare una miglior distribuzione di ruoli,compiti, risorse economiche, sociali e culturali nellambito della citt.

    Le ricerche di Landry e Bianchini mettono per prime in risalto limportanza delle risorse culturali edel talento, il valore intangibile di simboli e culture locali, momenti della vita pubblica, come festival,riti pubblici, il vestire e la cultura gastronomica, le sub-culture e le tradizioni intellettuali locali perattivare processi di rigenerazione urbana non meno importanti di grandi interventi diriqualificazione spaziale e infrastrutturale delle citt.

    Alla tipica prevalenza dellapproccio ingegneristico e architettonico Landry oppone con decisioneun approccio fondato su valori intangibili, parlando di hardware e software della citt, dovequestultimo il prodotto delle dinamiche umane del luogo e delle connessioni e relazioni che siinstaurano tra i diversi attori. Limportanza delle riflessioni di Landry risiede proprio nel sottolineare,oltre venti anni fa, la necessit di un equilibrio e una combinazione fra parte hard, fisica,

    economica e infrastrutturale e parte soft, culturale, sociale e umana di un determinato luogo,integrando i saperi e gli obiettivi anche e soprattutto attraverso approcci multidisciplinari aiproblemi e superando le strutture gerarchiche tradizionali.

    Possiamo, quindi, identificare e definire una citt come smart city quando gli investimenti nelcapitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nellistruzione, nella cultura, nelleinfrastrutture per le nuove comunicazioni, e in tanti altri ambiti softe non solo hard, alimentano unosviluppo economico sostenibile, garantendo unalta qualit di vita per tutti i cittadini e prevedendouna gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governancepartecipata.

    La citt creativa o smart city diviene quello spazio urbano diretto da una politica lungimirante edefficace in termini di competitivit e di sviluppo sostenibile con un sistema di pianificazione

    territoriale capace di affrontare la sfida della globalizzazione e le eventuali crisi economiche. Non acaso, infatti, la citt creativa caratterizzata da unattenzione particolare alla coesione sociale, alladiffusione e disponibilit della conoscenza, alla creativit, alla libert e mobilit effettivamentefruibile e alla qualit dellambiente naturale e culturale.

    Secondo gli insegnamenti di Landry, dopo aver individuato e definito, a grandi linee, che cosa una citt creativa possibile identificare alcune fasi per giungere ad essere una smart city:

    1. La prima quella di avere un diretto interessamento e coinvolgimento degli attori chiavedella vita di una citt. Costoro promuoveranno lavvio di partenariati pubblico-privato, con lacompartecipazione di Universit e Centri di Ricerca, laddove presenti, e del mondoimprenditoriale territoriale.

    2. Contemporaneamente si identificheranno la/le caratteristiche forti della citt o, citandoFlorida, determinando il posizionamento della Citt rispetto al tema del talento, identificato

    Jude Bloomfield, Patrick Wright etanti altri hanno contribuito allacrescita di Comedia. Questastoria trentennale risulta negli oltre500 progetti in tutto il mondo e inpi di 200 pubblicazioni.Comedia ha da sempre innovato eprovocato un modo differente dipensare e progettare. Fu tra i primia sviluppare ed esplorare iconcetti di economia creativa,attraverso le risorse culturali e il

    ruolo chiave delle industrieculturali.

    Nel 1988 1 menzione di CittCreativa durante un seminario aMelbourne, Australia

    Nel 1990 il concetto di CittCreativa approda in Italia grazie aFranco Bianchini

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    3. come uno degli elementi strategici su cui fare leva. Specifici interventi mirati dovrannoessere pensati e articolati in modo da migliorare e attrarre nuovi talenti. Si potr fare usodella creativit come nuova filosofia di citt e come strumento di decisione e problem-solving.

    4. Affinch un processo creativo sia efficace fondamentale prevedere il monitoraggio deiprogressi ottenuti. In questo caso viene indicata lattivazione di un Osservatorio in grado dimisurare costantemente le performanceterritoriali messe in atto.

    5. A seguire deve essere attivato un percorso di benchlearningcon e da altre citt, creandoreti collaborative di citt e di esperienze e bilanciando lesperienza locale con quellaglobale.

    Questo approccio alla gestione della citt prevede una particolare attenzione per il capitale umano,sociale e relazionale. Una smart citysar, infatti, una citt che avr tra gli obiettivi principali quellodi voler raggiungere la sostenibilit, economica e ambientale, e linclusione sociale di tutti icittadini. Ci potr avvenire investendo maggiormente in mezzi di comunicazione e tecnologieinnovative, tecnologie per la sostenibilit ambientale, e coinvolgendo la maggior parte dellapopolazione nella assunzione di decisioni di politiche pubbliche, puntando sempre pi su processidi partecipazione, come le consultazioni e le deliberazioni online, cos come sullattivazione dilaboratori di creativit partecipata.

    La sostenibilit, in tutti gli ambiti e settori della vita di una citt, considerata la maggiorcomponente strategica per le smart cities. Sono, quindi, i differenti aspetti della sostenibilit, dellacreativit, dellinclusione sociale e dello sviluppo culturale, a determinare la vera nozione di smartcity.

    6 Elementi e caratteristiche di una citt creativaLa definizione Smart City risulta essere ancora sia un concetto confuso riguardo la sua essenzao sostanza, sia un titolo che viene utilizzato in modi differenti, non esistendo ancora metodologie ecasistiche universalmente riconosciute.

    In Italia, le caratteristiche per essere definita smart city sono quelle identificate dal FORUMPA2010, svoltosi a Roma alla fine del mese di ottobre 2010. In Europa lo studio pi articolato ,invece, quello svolto dal Politecnico di Vienna (TU), in collaborazione con altri enti di ricercaeuropei, su un campione di 70 citt europee di media dimensione. Per il momento non esistonoosservatori nazionali e internazionali sulle citt creative ma solamente azioni e politiche di singolecitt. Si evidenzia, per, soprattutto in questi ultimi anni, un nascere di differenti reti di citt e distudi scientifici comparati, oltre ad un notevole numero di articoli e scritti a riguardo.

    6.1 Caratteristiche identificate al FORUMPASecondo il FORUMPA 2010 (Forum Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni), svoltosi a Roma

    a fine ottobre, le smart cities possono essere identificate (e misurate) lungo, almeno, questecinque dimensioni principali:

    MobilitUna citt smart una citt in cui gli spostamenti sono agevoli, una citt che garantisceuna buona disponibilit di trasporto pubblico innovativo e sostenibile, che promuove lusodei mezzi a basso impatto ecologico, come la bicicletta, che regolamenta laccesso ai centristorici privilegiandone la vivibilit (aree pedonalizzate); una citt smartadotta soluzioniavanzate di mobility managemente di info-mobilit per gestire gli spostamenti quotidianidei cittadini e gli scambi con le aree limitrofe.

    Ambiente

    Una citt smartpromuove uno sviluppo sostenibile che ha come paradigmi la riduzionedellammontare dei rifiuti, la differenziazione della loro raccolta, la loro valorizzazioneeconomica; la riduzione drastica delle emissioni di gas serra tramite: la limitazione del

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    traffico privato; lottimizzazione delle emissioni industriali; il miglioramento dellindustriaedilizia e del mercato della casa, cos da abbattere le emissioni dovute a riscaldamento eclimatizzazione; la razionalizzazione dellilluminazione pubblica; la migliore gestione elampliamento del verde urbano; lo sviluppo urbanistico basato sul risparmio di suolo, labonifica delle aree dismesse.

    Economia della conoscenza e della tolleranza

    Una citt smart un luogo di apprendimento continuo, dove si auto-producono percorsiformativi innovativi; una citt che offre un ambiente adatto alla creativit e, la promuove,incentivando le innovazioni e le sperimentazioni nellarte, nella cultura, nello spettacolo; chesi percepisce e si rappresenta come un laboratorio di nuove idee; che privilegia lacostruzione di una rete di reti non gerarchica, ma inclusiva, in cui i vari portatori di interessee la comunit nel suo complesso possano avere cittadinanza e voce; una citt chesviluppa alleanze con le universit, i centri di ricerca, le istituzioni della formazione, che dspazio alla libera conoscenza e privilegia tutte le forme in cui il sapere libero e diffuso.

    Trasformazioni urbane per la qualit della vitaUna citt smartha una visione strategica del proprio sviluppo e sa definire, in base aquesta, scelte e linee di azione; considera centrale la manutenzione del patrimonioimmobiliare e la sua efficiente gestione, utilizzando anche tecnologie avanzate per questoobiettivo; fonda la propria crescita sul rispetto della sua storia e della sua identit eprivilegia in questo senso il riuso e la valorizzazione dellesistente, in un processo dirinnovamento che fonda i propri presupposti sulla conservazione. E, infine, una citt che,nel suo sviluppo fisico, crea le condizioni per promuovere la coesione e linclusione sociale,eliminando le barriere che impediscono la completa accessibilit per tutti i cittadini.

    Turismo e culturaUna citt smartpromuove la propria immagine turistica con una presenza intelligente sulweb; investe nella costruzione di una dimensione virtuale del proprio patrimonio culturale edelle proprie tradizioni, restituendole in rete come bene comune ad uso di tutti. E una

    citt che utilizza tecniche avanzate per creare percorsi e mappature tematiche della citte le rende facilmente fruibili, promuovendo unofferta coordinata ed intelligente dei beni eservizi del proprio territorio.

    6.2 Classificazione di citt europee di media dimensione e caratteristiche smartI ricercatori del Politecnico di Vienna (TU Wien), in collaborazione con lUniversit di Lubiana ed ilPolitecnico di Delft (Paesi Bassi), hanno svolto negli anni scorsi una ricerca sulle European SmartCities, sviluppando un nuovo strumento di rankingspecifico per le citt di media grandezza, conuna popolazione inferiore ai 500.000 abitanti. Il risultato della ricerca, pubblicato nel 2007, hamesso a confronto per la prima volta un campione di 70 citt, tutte europee.

    La ricerca partita dal presupposto che quasi il 40 percento di tutta la popolazione europea vive incitt di medie dimensioni e nella maggioranza dei casi queste citt, nonostante presentino unpotenziale enorme, rimangono spesso nellombra rispetto alle grandi metropoli. Il vantaggio cheposseggono e, che spesse volte, non tenuto in considerazione dagli investitori, la lorodimensione ridotta, sia in termini di popolazione sia in termini di dimensioni territoriali.

    Lo strumento di rankinginventato per identificare il grado di smartness di una citt europea risultasemplice da comprendere e gode di trasparenza di procedura, metodologia e risultati. Sono statescelte e studiate 70 citt europee di media grandezza facendo riferimento a sei caratteristichespecifiche: economy, people, governance, mobility, environmente living, in base alle qualiviene definita una smart city, sia come spazio vitale, sia come piattaforma economica.

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    Fig.1 Characteristic of a smart city, Smart cities Ranking of European medium -sized cities, pg.11

    Rudolf Giffinger, professore universitario al Politecnico di Vienna, afferma che:

    una citt di media grandezza viene considerata una smart city quando, basandosisulla combinazione tra i dati di fatto locali e le attivit realizzate da parte dei politici,delleconomia e degli abitanti stessi, presenta uno sviluppo duraturo nel tempo, dellesei caratteristiche sopra citate23.

    Le medesime condizioni per effettuare il ranking tra le citt sono: Numero di abitanti compreso tra 100.000 e 500.000; Bacino di utenza al territorio inferiore a 1,5 milioni di persone; Presenza, almeno, di unUniversit; Possibilit di accedere e reperire dati rilevanti sia nel luogo sia

    allesterno.

    Occorre affermare che la classificazione effettuata, per le condizioni elencate qui sopra, permettesia confronti temporali in altri periodi sia, con un numero crescente di partecipanti e con un volumedi dati maggiore, una qualit pi elevata.

    Oltre alle sei caratteristiche precedentemente menzionate, lostudio stato svolto definendo 31 fattori, determinati a lorovolta, da 74 indicatori.

    La creativit, la novit e il fattore decisivo della ricerca statosicuramente quello di non focalizzarsi solamente sul criterioeconomia di una citt e del suo territorio ma sulla scelta difattori che vanno al di l del solo punto di vista economico,come: governance, partecipazione, culturae qualit della vita.

    Fig. 3 Characteristics and factors of a smart city

    Nella classifica generale si nota che Lussemburgo ha ottenuto il primo posto, seguita da Aarhus(Danimarca), Turku (Finlandia), Aalburg (Danimarca) e Odense (Danimarca). Il gruppo pi smart quindi da identificarsi tra le citt danesi e finlandesi, mentre in coda alla classifica notiamo cittappartenenti ai nuovi stati entrati nella UE, tra cui Bulgaria, Romania, Lituania, Ungheria, Polonia.

    23 Conferenza Stampa, 10 ottobre 2007, Expo Real, Monaco di Baviera

    Fig.2 Structuring the analysis

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    Il posizionamento ottenuto in classifica sicuramente importante anche se, fondamentale, riuscire a capire i punti di forza e di debolezza in determinati settori chiave della vita di una citt, inmodo da poter sviluppare strategie e politiche mirate e migliorare la propria situazione.

    Secondo questultimo studio, per avere una citt creativa occorre quindi ri-pensare, ri-guardaree ri-progettare la Citt attraverso il coinvolgimento di una molteplicit di soggetti, locali, nazionalie internazionali (si pensi al Grameen Creative Lab di Wiesbaden), pubblici e privati, che siano ingrado di operare in maniera coordinata per lo sviluppo del territorio e siano capaci, in particolare, dipromuovere azioni concrete a favore del talento e della creativit, ritenuti fattori determinanti per losviluppo sociale, economico e culturale. Il coinvolgimento dei vari soggetti tanto necessario alla

    parte politica e agli amministratori del territorio, per comprendere limpatto delle decisioni e delleazioni di governo, quanto alla parte imprenditoriale, come occasione di confronto e decisioneeconomico-strategica di azioni rivolte allattrazione e alla gestione di talenti, siano questi persone o

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    risorse. Ma un coinvolgimento utile anche alla cittadinanza in generale, per ampliare prospettiveed orizzonti, per aumentare lorgoglio di quanto si sta facendo e la consapevolezza dellacomplessit dellepoca in cui si vive; da ultimo, per migliorare la qualit della vita sociale della citt.

    7 LUnione Europea e le smart citiesNellambito del Piano strategico europeo per le tecnologieenergetiche(2007-2013), previsto da una comunicazione europea del 2007 edalle rispettive Direttive del Parlamento Europeo e del Consiglio

    dellUnione Europea, la n. 2001/77/CE e la n. 2006/32/CE, lUnioneEuropea prevede la creazione di una rete di trenta smart citiesdaselezionare entro il 2020.Queste citt, campioni dellefficienza energetica, dovranno averintrapreso un percorso per ridurre al minimo limpatto delle emissioni attraverso la realizzazione disistemi edilizi e di trasporto intelligenti e utilizzeranno al meglio le tecnologie dellinformazione edella comunicazione, sia per migliorare lefficienza energetica, sia per la formazione di nuoviprofessionisti nei settori delledilizia, dei trasporti e della logistica. Le citt, che risponderanno aquanto previsto dallUnione Europea, oltre a ricevere cospicui finanziamenti (si parla di 11 miliardidi Euro per i prossimi 10 anni), saranno considerate come buone pratiche cuiispirarsi.

    7.1 The Covenant of Mayors (Il Patto dei Sindaci)A sostegno delle iniziative europee si affianca il Covenant ofMayors, o Patto dei Sindaci, un impegno delle citt firmatarie alraggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi fissati dallUnioneEuropea per le politiche energetiche, in termini di riduzione delleemissioni di CO2, con i seguenti obiettivi specifici:

    Superare gli obiettivi specifici fissati dalla UE per il 2020,riducendo le emissioni di CO2 di almeno il 20%;

    Presentare entro un anno dalla data suddetta un piano dazione per lenergia sostenibile,che comprenda un inventario di base delle emissioni e che metta in evidenza come sonostati raggiunti gli obiettivi;

    Presentare, ogni due anni dalla presentazione del piano dazione, una relazione;

    Attuare un sistema di valutazione, monitoraggio e verifica;

    Organizzare eventi, come le giornate dellenergia, in collaborazione con la CommissioneEuropea e con altri parti interessate, permettendo ai cittadini di beneficiare direttamentedelle opportunit e dei vantaggi offerti da un uso pi intelligente dellenergia, informandoregolarmente i mezzi di comunicazione locali sugli sviluppi del piano dazione;

    Partecipare e contribuire alla conferenza annuale dei sindaci della UE.Si ricorda, infine, che il 2009 stato scelto come l'Anno Europeo della Creativit e Innovazione(European Year of Creativity and Innovation - EYCI) il cui obiettivo era di "accrescere laconsapevolezza dell'importanza della creativit e dell'innovazione in quanto fattori chiave per losviluppo personale, sociale ed economico".

    8 Buone pratiche ed esempi di smart cities e reti di citt creativeLa tabella seguente presenta alcuni esempi di citt creative e di reti di citt creative elencate inordine alfabetico e per le quali sono state indicate, molto sinteticamente, le motivazioni che lerenderebbero smart, la famiglia a cui possono appartenere e il periodo a cui ci si riferisce. Questagriglia non vuole concludersi con lindicazione di queste citt e di queste reti come un modello diriferimento, bens da considerare come uno step di ricerca da implementare, ampliare edarricchire, considerando la creativit urbana non gi un ricettario definito e concluso, ma una

    2007-2013Piano Strategico europeo perle tecnologie energetiche

    Direttiva n. 2001/77/CE

    Direttiva n. 2006/32/CE

    Nel 2009 viene istituito ilCovenant of Mayors(Patto dei Sindaci)

    2009 Anno Europeo dellaCreativit e Innovazione

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    definizione che pu accogliere e includere azioni e risultati i pi diversi. In termini strettamente diricerca, lobiettivo finale potrebbe essere quello di creare una vera e propria banca dati di cittcreative, esperienze e buone pratiche a livello globale e ipotizzare, in secondo luogo, unosservatorio sul lungo periodo.

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Bilbao (Spagna) Quartiere di Abandoibarra: una vecchia zona industriale eportuale dismessa, che oggi diventata simbolo e centrodella nuova Bilbao. Nel 1994 si redige il Piano UrbanoGenerale di Riqualificazione Urbana, il quale prevede oltread un concorso internazionale di idee per la rigenerazione dialcune aree particolari, anche tre focus strategici. Il primo dato dallo sviluppo di infrastrutture fisiche atte a creare lecondizioni materiali per un possibile seguito di lungo periodo,il secondo il potere di attrazione e di pi alta qualit dellavita, mentre il terzo, ultimo elemento e tuttora in fase diattuazione il cambiamento dei valori e dei parametriculturali della citt e di chi la vive e la visita. Lobiettivo perquesto quartiere di trasformarlo in un cluster creativoculturale. La cultura diviene, in questo caso, il motore dellosviluppo urbano.

    Nello specifico lagenzia Metropoli-30 e Bilbao Ra 2000(entrambe agenzie create ad hoc con la formulazione deiPiani per la citt) agiscono sul territorio instaurando un veroe proprio partenariato imprenditoriale misto pubblico-privato.Da questa fase, lente addetto alla progettazione non ha pirichiesto denaro pubblico, avendo precedentementecommercializzato i vari terreni dellarea di Abandoibarra.

    Riqualificazionearee industriali eportuali dismesse,creazione Clustercreativo culturale,des ign e altolivelloarchitettonico

    Dal 1994 al2012

    Copenaghen(Danimarca)

    Smart Cities Copenaghen Vision : il Piano Strategicodella citt ha come visione quella di rendere Copenaghen unlaboratorio verde nel quale sperimentare soluzioni verdi (abassi impatti ambientali) e sostenibili da esportare comeesempi e buona pratica. Ha lambizione di porsi comefrontrunner tra le smart cities.La citt si pone tra gli obiettivi quello di raggiungere una

    riduzione del 20% nelle emissioni di CO2, nel quinquenniotra il 2005 e il 2015, fino ad arrivare alla totale neutralit diemissioni nel 2025. Crescita di partnership con imprenditorialocale e istituzioni della conoscenza (Universit e centri diricerca)Focus di recupero di una zona specifica della citt: NorthHarbour. I sei punti successivi sono le caratteristiche chedelineano la visione strategica per la citt: eco-friendly city,vibrant city, a city of sustainable mobility, a city at the water,a city for everyone, a dynamic city.

    Ambiente,produzione dienergia eolica,mobilitsostenibile(biciclette e veicolielettrici)

    2010

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Curitiba (Brasile) Curitiba, citt del Brasile con 1,7 milioni di abitanti, daconsiderarsi a tutti gli effetti il manifesto di creativit urbana edi eco urbanistica. E diventata famosa per il suo sistema ditrasporto pubblico, i parchi e per tutti i modi creativi efantasiosi con cui ha trasformato i suoi punti di debolezza inpunti di forza. Fu data la massima importanza alla creazionedi corridoi di trasporto come misura per indirizzare la crescitaurbana ed evitare, cos, lo sprawl edilizio.Ideatore e promotore di tutte queste iniziative fu proprio ilprimo cittadino di Curitiba, larchitetto Jamie Lerner. Alprogetto della mobilit pubblica accompagn il programma diriciclaggio dei rifiuti Rifiuti che non sono Rifiuti e Rifiuti di

    valore: la raccolta differenziata svolta dai cittadini venivaricambiata con buoni pasto, biglietti per lautobus edeterminate azioni sociali.

    Mobilitsostenibile,pianificazioneterritoriale eurbana, Sistemariuso dei rifiuti,accesso allacultura,coinvolgimento epartecipazionepubblica

    Anni 70-80

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    Curitiba da menzionare anche per essersi dotata, nel 1972,della prima isola pedonale in tutto il Brasile, costruita in unsolo weekend per evitare e neutralizzare possibile proteste didisagio. E un esempio di citt creativa anche per il livello diconsapevolezza di sostenibilit ambientale e di qualit di vitadi ogni singolo individuo, il quale si vede protagonista dellacrescita del benessere e del mantenimento, con standardelevati, della propria citt. Un altro programma degno di nota quello dellaccessibilit alla cultura per tutti con la nascita diben 47 biblioteche pubbliche, ognuna di loro contraddistintada un faro che sta a simboleggiare lantico faro dellanticabiblioteca di Alessandria e dal quale si pu controllare che

    non sussistano problemi per chi vi vuole accedere.Edimburgo(Scozia)

    Il Consiglio della citt di Edimburgo ha approvato ladecisione di diventare smart city servendosi delle tecnologieICT per offrire servizi pubblici e adempiere alle propriefunzioni in maniera veloce ed efficiente. Lazione smart per lacitt riguarda, quindi, i servizi pubblici. LObiettivo direnderli moderni, integrati, veloci, interattivi e accessibili atutti i cittadini attraverso lapplicazione delle nuovetecnologie.

    ICT Tecnologie einnovazionelegate ai servizipubblici

    2003

    Gaborone(Botswana )

    In seguito alla lettura del libro Triumph of the City di EdwardGlaeser, Gaborone, capitale del Botswana, in Africa, vieneannoverata tra le possibili smart cities per essere riuscita agestire in maniera efficiente e con discreti meccanismi digovernance le proprie risorse naturali, investendo sia nel

    capitale umano e sociale sia nella tutela del capitale fisico enaturale.Citando Glaeser:Botswanas success rests on good governance and naturalresources but Botswana has used its natural resources tofund investments in physical and human capital

    Risorse naturaliben gestite einvestimenti nelcapitale umano

    2010

    Genova(Italia)

    Alla fine dellanno 2010 si candida come possibile SmartCity nellambito del Patto dei Sindaci, riconosciuto a livelloeuropeo.Lidea dellAmministrazione della citt di Genova quello diinvestire sulla sostenibilit ambientale come elemento disviluppo duraturo della citt.Il Piano da presentare dovr essere in grado di prevederelutilizzo delle tecnologie high-tech, di promuovere trasportipuliti ed una mobilit sostenibile, di migliorare la qualit di

    vita di tutti i cittadini e di garantire basse emissioni e minoriimpatti ambientali.

    Cos come per Torino, occorre menzionare anche il caso diGenova come una delle prime citt italiane, dopo Torino, adotarsi di un Piano Strategico. Il documento Il Piano statoanchesso un esempio innovativo e creativo di recupero delpatrimonio storico e caratteristico della citt di mare. Ilrifacimento delle antiche facciate e altre azioni puntuali nelcentro storico sono andate in parallelo con il ripensare(tramite un concorso di idee), il riprogettare e il riutilizzaredeterminate aree dellantico porto marittimo genovese. Lavisione che si aveva per la citt era quella di farriabbracciare il centro storico della citt al suo mare

    antistante tramite la creazione di nuovi spazi creativi einnovativi per la citt. Tutto ci, oltre ad aver fatto crescere diprestigio Genova, ha prodotto un forte ingresso di turisti euna forte crescita economica per tutto il territorio.Per questo mix di elementi possiamo sicuramente affermareil carattere smartness genovese

    Sostenibilitambientale, basseemissioni, uso ditecnologie high-tech, mobilitsostenibile

    Recupero centrostorico e creativitnel ripensare gliambienti del portoantico

    Fine 2010

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Helsinki(Finlandia)

    Arabiaranta il quartiere della creativit ed il risultato diun modello sperimentale di rigenerazione urbana basata suelementi eterogenei. Lintera riqualificazione stataprogettata e realizzata per integrare al meglio le diversit del

    luogo: lambiente naturale con il tessuto urbano, la scienza ela tecnologia con larte, il passato con il presente. Cos,Arabianranta vanta oggi una riserva naturale incontaminatanellarea della baia (ranta=baia in finlandese) accanto a un

    Finanziamentoopere darteconcomitanti alrecupero di aree

    edilizie, CentriUniversitari,costruzione diparchi della

    Dal 1992 al2012

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    moderno business center, a edifici residenziali ad altaefficienza e ad un campus universitario, vi laccessibilit aInternet per tutti.Il master plan del quartiere risale al 1992, e fu fortementevoluto dallAmministrazione locale, che volle svilupparlo inpartecipazione con i residenti, attivi e coinvolti sin dallinizio.Nel 1993, ad esempio, i progettisti costruirono un modello inscala 1:1 di un edificio ad angolo per dare unidea precisa dicome i futuri edifici avrebbero dialogato con il paesaggio.Architetti, residenti e altri stakeholder si trovarono apasseggiare nel sito per registrare impressioni e osservazioniutili ai fini del progetto definitivo, approvato nel 1996. Da l

    presero il via i lavori di bonifica e consolidamento del terreno,vennero avviati i primi cantieri, e nellestate 2001Arabianranta vide lingresso del suo primo residente. Gliultimi lavori saranno ultimati entro il 2012.

    scienza,riqualificazionesostenibile degliedifici,comunicazione epartecipazionesociale attraversolintegrazione delsapere con la vitacomunitaria,servizi pubblici online.

    Lussemburgo Secondo lo studio-ranking tra le 70 citt europee svoltodallUniversit di Vienna, in collaborazione con alterUniversit europee, Lussemburgo risulta essere al primoposto della classifica per i seguenti motivi. Per ognuna dellesei caratteristiche smart, precedentemente illustrate, haottenuto un risultato ben superiore alla media di tutte le altrecitt in esame. Si localizza al primo posto per la caratteristicadi Smart Economy. Nello specifico, per tre fattori di questacaratteristica: immagine economica, produttivit e ricezioneinternazionale ha ottenuto altissimi livelli, mentre per gli altri3 fattori, i risultati ottenuti sono comunque superiori allamedia generale. Lulteriore caratteristica per la quale si distinta quella della Smart People con alti risultati nelfattore sociale e in quello della pluralit etnica. Altri duefattori di questultima caratteristica, per, quello di creativit equello di flessibilit, hanno ottenuto un livello negativo e sespecifichiamo lanalisi della ricerca, soffermandoci sui singoliindicatori, possiamo capire quali sono i punti cruciali su cui lacitt di Lussemburgo dovr, sicuramente, investire in terminidi politiche, azioni specifiche e incentivi di ogni genere.

    Economia, fattorisociali epluralismo etnico

    2007

    Malaga (Spagna) Malaga una delle citt firmatarie del Covenant of Mayors(Patto dei Sindaci) ed impegnata nella realizzazione delnuovo piano per la citt. Il progetto della citt spagnola,coordinato dall'azienda Endesa, punta a integrare in modoottimale le energie rinnovabili attraverso l'installazione di

    pannelli fotovoltaici negli edifici pubblici, l'uso di microgenerazione elettrica negli alberghi e l'installazione di sistemiminieolici sia negli edifici pubblici sia nelle abitazioni private .Viene previsto anche l'uso di stoccaggio di energia inbatterie, per la climatizzazione degli edifici, l'illuminazionestradale e un sistema di mobilit urbana sostenibile; permigliorare ulteriormente il sistema vigente si potenzier l'usodi auto elettriche con l'installazione di colonnine per laricarica e l'introduzione di numerosi veicoli sperimentali.

    Riqualificazionedegli edifici conlutilizzo di energierinnovabili,mobilit

    sostenibile, altatecnologiaapplicata ai servizipubblici

    2010

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Mlmo(Svezia)

    La citt di Mlmo, in Svezia, possiede un piano di sviluppointegrato per larea urbana che ha come obiettivo principalequello di poter avere una citt a basso impatto ambientale.Dal suo passato industriale, la citt si ridefinisce con unosviluppo urbano sostenibile nelle seguenti tre dimensioni:ambientale, sociale ed economico. Gi da molti anni Mlmoha sviluppato numerosi progetti sostenibili tanto daposizionarla come una delle migliori citt europee persostenibilit, creativit e vivibilit

    Riduzione impattiambientali,sviluppo urbanosostenibile,processi dipartecipazionepubblica

    Dagli anni90 ad oggi

    Milano(Italia)

    In seguito alla lettura del libro Triumph of the City di EdwardGlaeser, Milano viene annoverata dallautore tra le possibilismart cities per determinati elementi caratteristici delterritorio milanese. Fattore importante per il successo diMilano, stato, secondo lautore, il campo delleducazione edella formazione. Glaeser vede nella presenza del

    Politecnico milanese e di altre Universit degli incubatori diimprenditorialit e creativitCitando Glaeser:and education has been part of its success. (the Politecnico

    Istruzione eformazione, modae design comefattori economicirilevanti

    2010

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    was an incubator for entrepreneurs) ()Pirelli..using hiseducation to import ideas into Italy

    Minneapolis (USA) In seguito alla lettura del libro Triumph of the City di EdwardGlaeser, Minneapolis viene riconosciuta dallautore comepossibile smart city.Anche per questa citt americana, leducazione e laformazione sono stati gli elementi vincenti e caratterizzantidel successo economico della cittCitando Glaeser:the secret of the citys success is education. ..The city smost striking economic success stories have some link tothat school

    Istruzione eformazione

    2010

    Piacenza(Italia) Secondo il piano per la citt, sono previste sia azionihardware come installare impianti fotovoltaici, realizzare una

    mobilit sostenibile, avere cura del verde urbano,preoccuparsi del ciclo dei rifiuti, e utilizzare ilteleriscaldamento sia azioni software: favorire la formazionedella citt creativa, da cui far emergere nuove economie perlo sviluppo locale. Piacenza una citt che ripensa alpassato e reinterpreta il futuro. Ce gi, infatti, un percorso dicreativit, non a caso disposto lungo lasse storico della viafrancigena. Lidea del percorso per la citt dei creativi, ricalcala storica Francigena e punta a collegare alcuni luoghi urbaniche gi oggi incubano creativit. Tra questi, appena fuori dalCentro storico sulla via Francigena lUniversit Cattolica, ilMilestone Jazz Club e lAccademia della Musica; botteghe

    storiche e nuovi laboratori darte e gallerie, la BibliotecaComunale; lUrban Center, il Politecnico, il Museo di Storianaturale, il Liceo artistico, la sala dei Teatini, la Galleriadarte Biffi, la Libreria Mediateca, lApple store, il TeatroMunicipale, la Galleria dArte Moderna Ricci Oddi, ilConservatorio Nicolini e il Teatro Filodrammatica. Il Teatro S.Matteo, la Galleria Rosso Tiziano, e il Centro di altaformazione della Cassa di Risparmio.Visualizzando lidea: lHUB di partenza naturalmente lastazione ferroviaria, per la mobilit sostenibile. I trasportisostenibili saranno lo strumento creativo per fare rete tra idiversi e fondamentali attori della citt.

    mobilitsostenibile,energie rinnovabilie alternative,tutela dellambiente, arte edeconomia dellacultura

    Anni 2000

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Reggio Emilia(Italia)

    Reggio Emilia citt creativa : la proposta Reggio Nova perla citt nata da una ricerca sul territorio dellUniversit diModena e Reggio Emilia (Gruppo OPERA) e identifica lapropria smartness nei seguenti aspetti. Nel campodelleducazione divenuta un punto di riferimentofondamentale per let prescolare con Reggio Children, nelcampo della ricerca scientifica e sanitaria con la presenza sulterritorio dell Arcispedale S.M.Nuova e nel campo dellameccatronica, dellefficienza energetica e della sostenibilitdelle costruzioni con la presenza di alcuni Tecnopoli. Inoltre,si distingue per il settore delle energie rinnovabili con lanascita di una multi utility e per lutilizzo della creativitcome fattore di innovazione e sviluppo economico. A questopro, si fa cenno alla collaborazione con lUniversit diModena e Reggio-Emilia (centro di ricerca Opera) per lacreazione di un distretto creativo.

    Educazioneinnovativa, ricercascientifica eospedaliera,tecnologieavanzate, energierinnovabili esostenibili, arte,musica e nuovimezzi dicomunicazione

    Anni 2000

    Roma(Italia)

    Roma Citt Creativa il report di Creativity Group Europeche analizza le dinamiche e le caratteristiche della capitaleitaliana alla luce della teoria delle 3 T di Richard Florida. Tra ivari fattori identificati risulta predominante la presenza nellacitt di unimportante, numericamente parlando, classecreativa e quindi di capitale umano. Vi , infatti, unaltapercentuale nazionale di professionisti, ricercatori e laureati.Si delinea un aumento dellindustria creativa grazie anchealla presenza di numerosi professionisti del settore cherisiedono o soggiornano a Roma. Aumenta di numero la

    presenza di industrie dei servizi alle imprese, connotazionetipica delle grandi metropoli. Si riscontra, inoltre, un utilizzo dialta tecnologia high-tech in quasi tutti i settori e, grazie ancheallessere polo attrattore per i turisti e avendo un numero di

    Classe creativa ecapitale umano,industrie deiservizi alleimprese, utilizzo ditecnologia high-tech, turismo,tolleranza einterculturalit

    Fine 2010Inizio 2011

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    stranieri sempre maggiore, presenta un alto indice ditolleranza e di integrazione culturale.

    Singapore(Cina)

    Singapore un caso eccezionale di citt-stato-nazione-isola, una citt portuale e un importante snodo per tutta laregione. E una citt costruita sulla cultura del nation-building, della sicurezza nazionale e della disciplina sociale.E caratterizzata da un forte livello di multiculturalit emultilinguismo, tanto da renderla una citt aperta e dispostaad attrarre talento e investimenti. La fine degli anni80 mostrai risultati pi evidenti per la citt come il Singapore ArtMuseum, la Singapore Film Commission ma pi di tuttelEsplanade, un centro artistico multifunzionale, che ha

    lobiettivo di divertire, impegnare, educare e ispirare.Gi nel 1991 il piano strategico delineava la necessita distimolare la creativit e linnovazione nel sistema educativocome strategia chiave per realizzare i vari progetti.Con la fine degli anni90 si parla per Singapore di unRinascimento della citt proprio per lo spirito di creativit,innovazione, apprendimento multidisciplinare e il climasocioeconomico e culturale che si respira.

    In seguito alla lettura del libro Triumph of the City di EdwardGlaeser, Singapore viene menzionata anchessa tra lepossibili smart cities.Il suo successo pu essere ricompreso nel suo essere undenso agglomerato di persone creative con idee innovativeinserite in un contesto pubblico allaltezza della situazionereale. Cos come il Giappone, Singapore ha investito sianelleducazione sia nellattrarre talento straniero.Secondo Glaeser:Singapores success reflects the remarkable ability of adense agglomeration of smart people to innovate and thrivewhen blessed with a remarkably competent publicsector..Singapore, like Japan, invested in education .. aninflux of foreign talent drawn by sensible policies and reliablelegal institutions... attracts expatriates, in part, with a qualityof life that is remarkably high

    Alto livello dimulticulturalit,edilizia urbanacreativa,educazione

    Presenza diambiente epersone creative,contesto pubblicoefficiente

    Inizioanni90

    2010

    Torino(Italia)

    A Gennaio 2011 lAmministrazione Comunale di Torino hapresentato la sua candidatura come possibile Smart City,come da indicazioni europee. E stato redatto un Piano per lacitt, gi in corso di attuazione, con una maggiore attenzione

    a due filoni di intervento: la riqualificazione energetica degliedifici esistenti e la mobilit sostenibile.In ambito locale, si avvier in tempi stretti una Cabina diRegia per definire i contenuti del progetto Torino SmartCity, a cui saranno invitate a partecipare istituzionipubbliche, il mondo dellindustria torinese, le imprese e tuttela organizzazioni pubbliche e private, le associazioni dicategoria, il sistema bancario, i centri di ricerca e leUniversit. Per rafforzare la propria influenza a livelloeuropeo quasi certa la partnership con Lione, a cuipotrebbe aggiungersi presto Monaco di Baviera, affinchTorino sia in rete con altre realt im portanti del contestoeuropeo.Si gi raccolto linteresse di numerosi stakeholder locali

    (imprese, enti, associazioni), cos come linteresse delPolitecnico, attivamente impegnato nella fase dipredisposizione del Piano dAzione.Occorre menzionare anche il caso di Torino come prima cittitaliana a dotarsi di un Piano Strategico, gi nel 1998. Ildocumento Verso il Piano e Il Piano sono stati esempiinnovativi e creativi di pianificazione territoriale,partecipazione pubblica e privata e di formulazioni di obiettivie azioni integrate e di lungo periodo, per le quali era previstounimportante azione di monitoraggio e valutazionedelloperato, dei tempi e degli effetti.

    Riqualificazioneenergetica edifici,mobilitsostenibile

    Visione strategicaTorinoInternazionale

    Gennaio2011

    1998 Versoil Piano

    2000 IlPiano

    Turku (Finlandia) Nel Turku Competence and Business Strategy 2006 2011la Visione futura per Turku di renderla una cittinternazionalmente competitiva grazie alleconomia creativaapplicata ai vari segmenti della citt. Le azioni specifiche perrealizzare la visione saranno quella di avviare imprese erealt imprenditoriali tra i settori creativi e, parallelamente,attuare modelli di cooperazione tra attori del mondo culturali

    Arte (industriacreativa), design,industrie di servizialle imprese

    Dal 2006 al2011

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    e attori economici e finanziari. Nel 2011 Capitale dellaCultura e ci si tramuter in unopportunit unica per tutto ilterritorio circostante la citt.Lobiettivo per Turku di trasformarla in una cittinternazionalmente competitiva nel settore delleconomiacreativa, dando maggior visibilit a tutti i settori creativi(realizzazione in corso di Fun factory un vero e propriocluster creativo), sviluppando cooperazione tra il settoreculturale e quello economico, sottoforma di team di lavoromultidisciplinari e creazione di eventi, seminari; e ideandoproposte progettuali puntuali per ogni ambito della societ.Queste, per esempio, sono la Turku Design Week (la prima

    edizione stata nel giugno 2005): unopportunit per idesigner di mostrare il proprio lavoro e la passione per lacreativit. Inoltre i Dipartimenti di Design aprono le porte atutti coloro che sono interessati a vedere e comprenderecome avviene la trasformazione di unidea in oggetto reale.Perdipi i negozi di design organizzano eventi inerenti allasettimana, mentre tutta la citt festeggia larrivo dellestate.Anche Arsnet un evento da menzionare. Questo unservizio unico, pensato per aiutare i professionisti culturali aincontrarsi con la domanda culturale della regione di Turku.Nella Galleria Arsnet si possono trovare circa 2000professionisti di musica, arti visive, letteratura, danza, teatro,disegno, animazione di film e tanto altro. Oltre ad essere unagalleria, o una vetrina pubblicitaria e, oltre a fornire unprezioso servizio alla citt fucina e laboratorio di tanteulteriori idee creative. E, sotto ogni aspetto, unidea vincenteper il territorio.

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Vancouver(Canada)

    Vancouver viene riconosciuta come una delle citt pi vivibiliin Nord America e, negli anni, si guadagnata la notorietper numerose iniziative urbanistiche innovative. A queste sisono accompagnate: uneconomia florida, numerosi posti dilavoro, rapidi incrementi di popolazione e lappeal di uno stiledi vita di qualit. Tra le iniziative urbanistiche di successopossiamo ricordare il rifiuto di una rete autostradale

    estensiva, la riqualificazione di unarea costiera e latrasformazione di ex aree industriali dismesse con lacreazione di otto municipalit regionali di successo, chevedevano i cittadini residenti partecipi alla progettazione.In seguito alla lettura del libro Triumph of the City di EdwardGlaeser, Vancouver viene annoverata tra le possibili smartcities per avere una pianificazione territoriale efficiente e peravere in programma delle politiche per limmigrazioneformulate in maniera ottimale. Questo mix di elementi rendela citt un esempio da seguire.Citando Glaeser:and good urban planning, along with Canadas eminentlysensible immigration policy, has helped Vancouver attracthuman capital

    Pianificazioneterritoriale epolitiche diimmigrazione

    2010

    Rete di Citt

    Creative UNESCO

    La creativit, oggi, che si tratti di cultura, musica, scienza,media, software, moda, design o altro, un elementoimportante per tutte le citt, piccole, medie o grandi chesiano e pu risultare un elemento pivot per una nuovaeconomia.

    LUNESCO identifica leconomia della cultura come una voceche influisce sul prodotto interno lordo delleconomiamondiale, uneconomia soft che fa della conoscenza edella capacit di essere creativi e attrarre talenti, un nuovofattore di classificazione per le citt, come successo esuccede per i casi famosi come Barcellona e Bilbao, perquanto riguarda il fattore cultura, e San Francisco, Boston olindiana Bangalore per quanto riguarda la scienza.

    Il network delle Citt Creative, promosso dallUnesconellOttobre 2004, ha come obiettivo la creazione di unlegame tra pi citt, o rete globale di citt, in grado disostenere e di fare della creativit culturale un elemento

    Creativit,economia dellacultura, punti fortidel territorio

    Ottobre2004 in poi

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    essenziale per il proprio sviluppo economico. Lobiettivodelle citt coinvolte dovr, infatti, coincidere con la missionUNESCO di tutelare la diversit culturale.Lofferta che si propone agli amministratori locali delle citt la possibilit di creare una piattaforma internazionale su cuiconvogliare lenergia creativa delle proprie Citt e dove poterproiettare le differenti esperienze locali in un contesto piglobale, con il costante mantenimento di promuoverelindustria della cultura.

    Attraverso questa rete, le Citt potrebbero, oltre che attiraremaggiori investimenti per il territorio, condividere le proprie

    esperienze e sostenersi reciprocamente, valorizzando leproprie capacit ed incrementando la presenza dei propriprodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali.

    Un fattore fondamentale in questo processo di costruzione direte la creazione di partnership pubblico-privato per aiutarea far emergere il potenziale imprenditoriale e creativo dellepiccole e medie imprese di un dato territorio, le qualipossiedono un ruolo determinante nellindividuare nuovisegmenti economici o rinforzare quelli esistenti. Perrafforzare, creativamente, lo sviluppo delle piccole-medieimprese, occorre sia talento innovativo tra le risorse umane ele risorse economiche e tecnologiche, sia la presenza dicitt, amministratori pubblici e cittadini che subiscano ilfascino e vivano di una forte influenza di arte,contemporanea e non solo, di moda, di artigianato, dimusica, di scuole di design, di arti visive, ecc..

    Perch un Network tra le Citt?Oggigiorno, come abbiamo gi scritto precedentemente, lecitt stanno sempre pi giocando un ruolo fondamentalenello sviluppo economico e sociale del territorio in cui sonoinserite.In queste, infatti, albergano la maggior parte degli attoriculturali coinvolti nella catena dellindustria creativa, dallattocreativo della nascita di idee, alla produzione di queste e alladistribuzione e hanno lenorme potenziale di poter utilizzarela creativit nella creazione di veri e propri cluster creativi.

    Porre in connessione queste citt pu determinare unimpatto globale a pi effetti.

    Inoltre, le citt risultano essere tanto medio - piccole dainfluenzare le realt culturali locali ma anche tanto grandi darisultare come possibili accessi diretti ai mercatiinternazionali.

    Ladesione al Network prevede che le citt aderiscano allaCarta delle Citt Creative, sottoscritta il 20 novembre 2008 aBologna da parte dei Sindaci delle Citt di Bologna (Italia),Glasgow (Scozia), Santa Fe (USA) e Popayan (Colombia).Aderendo, come citt creativa, si usufruisce del logo Unescoper un periodo illimitato. Ogni citt anche libera di lasciare

    il Network in assoluta libert, previa notifica esplicita agliorgani competenti. Ognuna di queste ha il compito diredigere un resoconto annuale sulle politiche e sulle iniziativemesse in atto sia a livello locale sia a livello internazionale, incooperazione con altre citt. Se una citt, dopo due notifichescritte non presenta resoconti e/o informazioni riguardo ilproprio operato o, se appare evidente che questa nonpersegue pi gli obiettivi fondamentali previsti dalla Cartadelle Citt Creative, lorgano competente dellUNESCO puinvitare la citt ad uscire dalla rete delle citt creative e a nonutilizzare pi ne il nome ne il logo.

    Tutte le candidature per aderire al Network UNESCO dellecitt creative richiedono lapprovazione del Sindaco dellacitt (o della persona di equivalente autoritlocale/municipale). La procedura da seguire prevede tresteps generali:

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    La citt formula una richiesta ufficiale allUNESCOinsieme ad una lettera di approvazione firmata dalSindaco della citt, ove viene indicato il motivosmart della data citt

    LUNESCO richiede supporto alla CommissioneNazionale riguardo la domanda di adesione. Sequestultima non approva la richiesta, la candidaturapotrebbe essere rigettata

    La richiesta viene esaminata da una commissione diesperti esterni, specializzati riguardo la tematica

    presentata dalla citt, la quale provveder a fare leeventuali raccomandazioni, riguardo la richiestainoltrata, al Direttore-Generale UNESCO

    Il Direttore-Generale UNESCO prende la decisionefinale di accettare o meno la candidatura della citt,dopo aver consultato le raccomandazioni delgruppo di esperti.

    Ad oggi, il network delle Citt Creative composto da 25citt suddivise tra loro in famiglie di creativit (sotto elencate)e si ricorda che gi altre 20 citt, da ogni parte del mondo,sono in attesa di aderire al Network.

    1. Citt Creative per la Musica

    Bologna (Italia) una delle primeGent (Belgio)Glasgow (Scozia)Siviglia (Spagna)

    2. Citt Creative per la LetteraturaEdimburgo (Scozia) una delle primeIowa City (Stati Uniti)

    Melbourne (Australia)Dublino (Irlanda)

    3. Citt Creativa per il CinemaBradford (Regno Unito)Sydney (Australia)

    4. Citt Creative per la Folk ArtAswan (Egitto)Kanazawa (Giappone)Santa Fe (Stati Uniti) - una delle prime

    Icheon (Corea del Sud)

    5. Citt Creative per il DesignBerlino (Germania)Buenos Aires (Argentina)Montreal (Canada)Nagoya e Kobe (Giappone)Saint Etienne (Francia)Shenzhen e Shanghai (Cina)Seoul (Corea del Sud)

    6. Citt Creativa per le Media ArtsLione (Francia)

    7. Citt Creativa per la Gastronomia Chengdu (Cina)Popayn (Colombia) - una delle primestersund (Svezia)

    Il Comune di Bologna, affidandosi ad unagenzia dimarketing PromoBologna, ha mappato la rete diassociazioni, agenzie, istituzioni ed enti privati che sioccupano di fare e produrre musica ( la caratteristica smartdella citt) sul territorio comunale e provinciale.

    La ricerca, attuata tra il 2005 e il 2006, ha avuto lo scopo diaccertare il peso economico della vita musicale della citt ele misure utili a sviluppare questo settore, impostando la

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    promozione strategica della citt su questa dimensionecreativa, culturale ed economica. In realt, la grandecreativit bolognese non nella cucina, come pu capitare dipensare, ma nella musica: dalla classica al jazz passandoper quella sinfonica, con la presenza del conservatorio, disette scuole di formazione, di due musei, 22 teatri, 39associazioni, 100 band e numerosi artisti, 9 etichettediscografiche e 9 festival internazionali.

    Non esiste un sito specifico per la citt di Bologna inseritanella rete delle citt creative Unesco. Esiste, accessibile econsultabili on line, uno studio/ricerca eseguito da

    PromoBologna per conto del Comune. Non vengono indicati inominativi dei responsabili dellavvenuta adesione o di chigestisce, monitora e valuta le azioni che vengono decise eattuate ogni anno ma si sa che per far parte del Networkoccorre redigere ogni due anni un elaborato di verifica delleazioni e dei progetti attuati per la citt creativa secondo lasua determinata caratteristica. Supponiamo, a questo punto,che sia il Comune di Bologna (chi per lui tra gli addetticomunali) ad occuparsi del buon mantenimento della citt inRete.

    CITTA(in ordine

    alfabetico) eRETI di CITTA

    MOTIVAZIONE SMART FAMIGLIASMART

    PERIODO

    Rete delle Cittcreative dell'EuroMediterraneo

    Biella, Ravello, Faenza, Fiesole, Siena e Martina Francarispondono sinergicamente alla crisi degli ultimi anni delsistema italiano con le rispettive esperienze che vedono lacreativit interagire con la societ e l'economia.Queste sei citt italiane, ricche per esperienze artistiche eculturali, insieme a Federculture, hanno dato avvio alprogetto Rete delle citt creative dellEuro-Mediterraneo afine ottobre 2009 con la firma del relativo Manifes to da partedi alcuni esponenti di fama mondiale, come Pistoletto(Cittadellarte), De masi (Ravello Festival), Sacco(economista dello IUAV di Venezia) e Grossi (Presidente diFederculture).Lobiettivo della rete di incrementare e diffondere unacreativit costruttiva e positiva che interagisca con la societ

    e l'economia, che promuova il benessere dei cittadini in tuttele dimensioni e che migliori la partecipazione attiva dellecomunit locali con iniziative permanenti sul territorio.La messa in rete delle differenti esperienze locali dieccellenza fondamentale poich attraverso questo scambioreciproco si pu rilanciare la produzione culturale che a suavolta pu essere motore di un rilancio territoriale e buonapratica da seguire anche per altre citt.

    Le sei citt protagoniste:

    Biella: ospita la Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, ungrande laboratorio di energia creativa, che sviluppa processidi trasformazione responsabile nei diversi settori del tessutosociale, attraverso collaborazioni con il mondo dellimpresa edella cultura, con le istituzioni e la societ civile.

    Ravello (SA): sede della Fondazione Ravello chepersegue gli obiettivi di incoraggiare e coordinare iniziativeculturali, scientifiche ed artistiche che facciano dei sitistorico-artistici di Ravello la sede di manifestazioni diprestigio nazionale ed internazionale.

    Faenza (RA): organizza e ospita il Festival dellarteContemporanea. Il Progetto parte di un percorso avviatocon la convinzione che la cultura sia lo strumento piimportante per lo sviluppo e linnovazione del territorio, e conla volont di offrire, in particolare a