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Scienza e Conoscenza, Editing snc, trimestrale, agosto 2009 , n.28, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì n. 67/2009 9 7 7 1 7 2 0 9 9 8 0 0 7 9 0 0 2 9 Rivista 7,40 Anno 8 Numero 29 - III trimestre 2009

Scienza e Conoscenza n. 29

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Rivista trimestrale di Nuove Scienze e Antica Saggezza - In edicola e Libreria Oppure su www.scienzaeconoscenza.it

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Rivista € 7,40

Anno 8 Numero 29 - III trimestre 2009

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ISBN 887507-698-4

9 7 8 8 8 7 5 0 7 6 9 8 6

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ditoriale di Giorgio Gustavo Rossoe

Scienza e Conoscenza 1

Fritjof Capra, nella bella intervista di pagina 36relativa ai suoi studi su Leonardo, afferma cheil genio fiorentino ha preceduto Galileo e

Newton, anticipando il metodo scientifico empirico, eche grazie a lui “la scienza si sarebbe potutasviluppare in un modo completamente differente”.A Nikola Tesla è accaduto qualcosa di analogo: adalcune sue scoperte sono state preferite quelle diEdison, ottenendo così che l'umanità utilizzi energiaelettrica più costosa da produrre, conservare edistribuire. E molte altre scoperte e intuizioni diTesla giacciono nascoste e inutilizzate, pur potendoportare enormibeneficiall'umanità.Wilhelm Reich,probabilmente,s’ispirò a Teslanell’affrontarealcuni dei suoistudi, e ottennerisultati cosìeccezionali perl'umanità, al puntoda essereimprigionato. Eancor oggi, comeben descritto apagina 23, le suecarte sono tenutesemi-segregate,anche contro la suavolontà testamentaria.Capra cita Leonardo: “Prima di procedere farò alcuniesperimenti, perché questo è il modo in cui tutti gliosservatori dei fenomeni naturali devono procedere”.E sempre Capra ci dice che Leonardo può esseredefinito un pensatore sistemico, capace di collegaretra loro fenomeni diversi.Ciò che accomuna questi geni è una straordinariacapacità di osservazione della natura, per riuscire ainterpretarne il funzionamento, secondo una visioneolistica e non specialistica.Nel far questo Leonardo, Tesla e Reich sonoobbligati a mettere in discussione la scienzaaccademica, perennemente basata su dogmi di natura

religiosa e ideologica, e incapace di utilizzare ilmetodo scientifico empirico.Oggi come allora, ciò che chiamiamo scienza, e cheva per la maggiore, è per gran parte un cumulo dimerce scadente, priva di conferma sperimentale,molto frequentemente venduta a potenti interessiindustriali e finanziari. Ciò che mi colpisce nelle Lezioni di fisica estrema diMassimo Corbucci, che pure potrà fare i suoitentativi ed errori, come tutti, è la capacità di pensaresenza i limiti della cultura scientifica del suo tempo,la capacità di collegare discipline apparentemente

molto lontane fra loro, nello sforzo di trovare unasintesi capace di offrire una chiave interpretativa, epoi di tradurre tutto ciò in conseguenze concrete peril nostro vivere quotidiano.Quanti “scienziati” oggi hanno il coraggio diesprimere i loro più audaci convincimenti e sottoporlial vaglio della comunità, per aiutarci a trovare oritrovare il filo di Arianna della nostra esistenza suquesto pianeta dell'universo?Ancora una volta invito chi ha competenze autorevolia uscire dal conformismo accademico perpromuovere una potente e pacifica rivoluzionescientifica, capace di contribuire a una più rapidaevoluzione dell'umanità.

Scienza e conformismoDa Leonardo a Corbucci, passando per Tesla e Reich

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Scienza e Conoscenzaè un marchio

Macro Soc. CoopVia Giardino 30,

47023 Diegaro di Cesena (FC)www.macroedizioni.it

Giorgio Gustavo Rossoideatore del progetto

Scienza e Conoscenza

EditoreEditing snc

Direttore ResponsabileElsa Masetti

In redazioneElsa Masetti

Romina AlessandriErica Gattamorta

Ufficio AbbonamentiEditing snc

Tel. 0547 [email protected]

Comitato ScientificoMassimo Corbucci Vincenzo Valenzi Davide Fiscaletti Valerio Pignatta

RevisionePaola Di Manno

Revisione Tecnica Davide Fiscaletti

Per le immaginiwww.shutterstock.com

Claudio Catalano

StampaLineagrafica - Città di Castello

Distribuzione in edicolaItalian Press (Milano)

Hanno contribuito alla realizzazione

di questo numero:(in ordine di articolo)

Vincent GambinoVincenzo Isabella Valenzi

Francesco RaggiDario ZamboniFabio BuriganaCristina Cuomo

Patrick VéretAnna BacchiaMelisa Rossi

Andrea ProvaglioIvana Iovino

Fiorella RusticiAlvise Fedrigo

Fiamma FerraroEnnio Vorcizio

Samantha FumagalliClaudio Catalano

Autoriz. Trib. ForlìN. 21 dellʼ8 luglio 2002

Numero 29lug./ago./sett. 2009III° trimestre 2009

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa PeriodicaItaliana

La cellulosa utilizzata per la produzione dellacarta su cui è statastampata questa rivi-sta proviene da fore-ste amministrate

La cellulosa utilizzata per la produzione della cartasu cui è stata stampataquesta rivista è sbian-cata senza l’uso dicloro. Questa carta èriciclabile

Page 7: Scienza e Conoscenza n. 29

Scienza e Conoscenza 5

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così re-cita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione», non costi-tuendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma.

AL SERVIZIO DEL COSMOIntervista a Ervin LaszloA cura di Vincent Gambino e e Davide Fiscaletti 6

IL SUONO È TUTTOMassimo Corbucci, Francesco Raggi, Dario Zamboni 18

UNA VOCE A 5 SENSIFabio Burigana, Cristina Cuomo,Patrick Véret 26

ÌNIN: IL SALTO QUANTICO DELLA MENTEAnna Bacchia, Melisa Rossi 30

DA LEONARDO A OBAMAIntervista a Fritjof CapraA cura di Andrea Provaglio 36

LA MENTE GENETICAFiorella Rustici 46

IL RISVEGLIO DEL GIGANTEIntervista a Anthony RobbinsA cura di Alvise Fedrigo e Elsa Masetti 50

RESPIRARE BENE NON SIGNIFICARESPIRARE DI PIÙFiamma Ferraro 56

FELICITÁ A PELLESamantha Fumagalli 62

A PROVA DI NERVIIntervista a Jacques BlanchardA cura di Valerio Pignatta 66

L’ARCHITETTURA POLISENSORIALEClaudio Catalano 74

Questione di Watt 12Eventi di Fusione 16Wilhelm Reich: gli Archivi 23Danni da Elettrosmog 42Persuadere o informare? 60

INDICE

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6 Scienza e Conoscenza - n. 29, luglio/agosto/settembre 2009

Ervin Laszlo, che i lettori di Scienza eConoscenza già conoscono, quale autore dialcuni articoli, è una delle menti più brillanti

del nostro tempo. Candidato due volte Nobel per lapace, Laszlo nasce a Budapest nel 1932. La sua vitaè un mare di esperienze che spaziano dalla musica,alla scienza, alla filosofia… Autore di svariati libri, èpresidente del Club di Budapest, un’associazioneculturale che opera in tutto il mondo per il risvegliodi una nuova consapevolezza umana e planetaria.Essa vede tra i suoi sostenitori il Dalai Lama, NelsonMandela, Desmond Tutu e altrettanti protagonisti dilivello internazionale nelle scienze, nelle arti, nellaspiritualità. È vincitore d’innumerevoli premi edetentore di titoli e lauree ad honorem. Racchiuderloin breve in una presentazione non è semplice. Fluido,interdisciplinare, è sempre in viaggio al serviziodel… Cosmo, disponibile a condividere con ilmondo la sua missione, anzi la “nostra” missione diumani e il nostro destino di co-creatori. Di chemissione si tratta? Ce lo racconta con parole semplicinel suo ultimo libro – Cosmos (Macro Edizioni), abreve in libreria – scritto a due mani, con JudeCurrivan: La missione dell’umanità è di farprogredire l’evoluzione del Cosmo. Suona come unideale astratto, ben lontano dalla nostra vita e dallenostre preoccupazioni quotidiane, ma non lo è: èeminentemente concreto e pratico, ed è giunto pernoi il momento di comprenderlo senza indugio.Riguarda, non soltanto il futuro del Cosmo, ma

anche il nostro imminente futuro, e quello di tutta lavita sulla Terra. Che altro aggiungere? Sì, lasensazione che si riceve nel parlare con lui: senso diprospettiva, pace e Coerenza...

Scienza&Conoscenza: Nei tuoi lavori recenti haisottolineato come il campo unificato che sta allabase della realtà, da te definito campo akashico,abbia come elementi fondamentali leinformazioni. Potresti fare un parallelismo tra latua visione del campo akashico e la teoria diBohm dell’ordine implicito (con la quale sembraavere alcuni punti in comune)?Ervin Laszlo: Sì, molti punti in comune. La teoria diBohm è principalmente utilizzata per poter spiegarealcune anomalie della fisica quantistica altrimentiinesplicabili, specialmente rispetto alleinterconnessioni tra i quanti. Bohm ha suggeritol’esistenza di un ordine implicito, nel quale le coseesistono virtualmente e solo in seguito esse“emergono” nella realtà, dove possiamo percepirle;così si ha un movimento di andata e ritorno continuotra l’Ordine Implicito e quello Esplicito. Si potrebbedire molto altro rispetto alle sue teorie, ma lastruttura di base è questa. Così abbiamo due distinterealtà, separate, che interagiscono tra loro dicontinuo. Quello che io suggerisco, invece, è che larealtà sia un tutt’uno, non c’è separazione.Naturalmente dobbiamo dare per scontato che c’èmolto di più oltre alla realtà che possiamo osservare

Intervista a Ervin Laszlo�

Al servizio

Cosmoe della sua Evoluzione

del

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A cura di Vincent Gambino e Davide Fiscaletti

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“Sinfonia del Cosmo”, Olio su tela 60x80, © 2007-2009 Andrea Latina – per gentile concessione dell’autore

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Intervista a Ervin Laszlo�e percepire con i nostri sensi comuni, una realtàmolto più profonda di quello che possiamo rilevarecon i mezzi fisici a nostra disposizione. È un aspettodello spazio che “sta al di sotto” dello spaziocomune, un Iperspazio, che è il fondamento di tuttolo spazio che esiste nell’universo.Questo Iperspazio contiene tutte le informazioni;tutte le informazioni che poi si esplicano nel mondomanifesto, che non è altro che un livello differentedella medesima realtà. Abbiamo per questa ragionebisogno di utilizzare il modello olografico perspiegare questi aspetti della realtà. Considero il“Piano Olografico” come la parte più profonda dellarealtà. Quello che comunemente percepiamo è solola punta di un immenso Iceberg.

S&C: Lei crede che in questo spazio profondoesistano entità coscienti? Entità che vivono in quellivello di realtà?EL: Questa è una domanda eccellente. Quello chesappiamo di certo è che qualsiasi informazione esistein quel livello di realtà, tuttoquello che si ha in questomondo esiste integralmente inquel livello profondo. Un po’come con internet.L’informazione è presente mahai accesso a essa solo quando ticonnetti a quel particolare file

che t’interessa.Abbiamo indizi

comunque, che suggeriscono una certa“indipendenza” delle informazioni presenti nei livellipiù profondi della realtà, una certa persistenzaindipendente delle informazioni.Questo è un campo molto speciale della ricerca, unaspetto che va ben al di là della comune ricerca dellafisica contemporanea, è un fenomeno nuovo...omeglio è un fenomeno antico ma nuovo alla ricercascientifica.

S&C: Già… riscopriamo cose già presenti in tuttele culture tradizionali...EL: Esatto, queste conoscenze fanno parte della piùantica Sapienza dell’Umanità intera. Ma, una cosa èparlare d’informazione a questi livelli, quello che tumi stai invece suggerendo è la presenza di“coscienze” in questo livello. Una forma di coscienzasenza un corpo fisico. Abbiamo evidenti indicazioniche fanno pensare che si possa effettivamentecomunicare con entità non più incarnate, o che mai losono state, che vivono questo stato della realtà.Possiamo fare ciò attraverso quella che, ultimamente,è chiamata “Trans-comunication” (comunicazionetrans personale). Proprio due giorni fa ho ricevutonuove informazioni da alcuni amici ricercatoririguardo alla possibilità di ricezioni di “voci”attraverso internet. Con uno strumento o applicazionedi skype che attendo di ricevere, si possono

riproporre esperimenti simili a quelli che un temposi facevano con l’uso di nastri, registratori acassette. Registrando con certi accorgimenti e

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www.scienzaeconoscenza.it - Scienza e Conoscenza 9

risentendo i nastri a velocità differenti si hanno dellevoci che non si percepiscono con l’udito.

S&C: Alla luce della tua visione del campoakashico, cosa pensi riguardo alla Matrix Divinadi Gregg Braden e riguardo al campo morfico diRupert Sheldrake?EL: Ho familiarità in particolare con il lavoro diSheldrake, abbiamo affrontato diversi argomentiassieme più volte e tentato anche di scrivere un libroa quattro mani, senza successo. Tuttavia le nostreopinioni hanno delle differenze e delle similarità.Due cose a riguardo: Sheldrake sostiene che più tufai una cosa, più questa sarà semplice da fare, cosìquesto campo profondo è un campo in cui si formanodelle abitudini. Io non credo che ciò sia esatto. Ioparto dal concetto di ologramma. Quandoun’informazione è registrata in questo Campo, è lì,ed è sempre a tua disposizione.

S&C: Quindi il campo akashico è come un grandeHard disk universale?EL: Sì, esatto. Un’altra differenza di pensiero è,invece, più di natura filosofica; Rupert pensa, oalmeno lo pensava l’ultima volta che abbiamoparlato insieme, che questo campo non abbia alcunaspiegazione scientifica, che sia al di là della scienza.Io credo che, se si osserva la fisica dei quanti, il BigBang, i campi virtuali, tutti queste branche dellascienza, sono inesplicabili secondo la fisica classica enon accessibili dalle nostre capacità fisiche oapparecchiature. Molta della scienza attuale èmetafisica secondo i termini della scienza passata. Ilmio lavoro è, da un certo punto di vista, quello didare un senso oggettivo, apportare il maggior numerodi evidenze possibili a questa visione della realtà,renderla più accessibile alla scienza contemporanea.

S&C: Si sente sempre parlare di collasso d’ondaper illustrare come un sistema quantistico sievolva. Rifacendosi alla recente scoperta del fisicoShahriar Afshar, lei sostiene che le forme d’ondadelle possibilità non collassano attraverso l’attodell’osservazione, ma diventano coerenti. Sebbenenel suo libro in uscita si parli molto di coerenzarimane a mio avviso un concetto ostico per i più.Cos’è la coerenza e come si può applicare allanostra vita e alla sua evoluzione?EL: Sì, infatti, io non credo che necessariamente sidebba parlare di funzione di collasso, esiste unfenomeno che Bohr ha chiamato il “Principio diComplementarità”. Nuovi esperimenti hanno

mostrato come questa visione sia scorretta. Conoscil’esperimento Double Slid? L’esperimento èpreparato in un modo tale che anche quandoosserviamo la particella come corpuscolo, l’aspettoondulatorio è sempre presente! Così, la conclusionealla quale si giunge è che tra i due aspetti,corpuscolare ed ondulatorio, quello ondulatorio sia ilpiù profondo, quello che è sempre presente.

S&C: Torniamo alla coerenza… In che modo lacoerenza di cui tu parli si distingue dal termineutilizzato nel linguaggio comune? Tu affermi cherecuperare la coerenza è alla base della nostramissione cosmica quando, per es. personaggi comeA. Huxley hanno detto: “La coerenza è contrariaalla natura, contraria alla vita. Le sole personeperfettamente coerenti sono i morti”. Anche inquesto caso ci troviamo di fronte a un linguaggio

filtrato dalla cultura e, come tu evidenzi, incapacedi sostenere il senso della vita?EL: Nel nostro linguaggio quotidiano utilizziamocerti termini in modo metaforico e letterale. Nelcampo dell’indagine scientifica utilizziamo la parolacoerenza in un modo specifico. In un sistema si hacoerenza quando le sue parti sono connesse in talmodo che nel momento in cui qualcosa accade a unadi esse si ha un effetto anche sulle altre. Questastessa coerenza si può avere anche tra sistemi.Significa essere sulla stessa lunghezza d’onda, sullastessa frequenza. Ora, in natura accade che, quandouna specie o una popolazione perda coerenza con ilresto che la circonda, può procedere per un po’, maalla fine, non essendo più in grado di riprodursi vieneeliminata dalla selezione naturale. Questo accadeperché essere coerenti con l’ambiente è funzionale aottenere l’energia, l’informazione e la massanecessaria alla sopravvivenza. Il genere umano èriuscito, nel corso della storia, a ridurre sempre di piùil proprio grado di coerenza con la natura,sostituendo ciò che deriva dall’ambiente con sistemiartificiali, con la tecnologia, per produrre energia,cibo... Abbiamo, dunque, imposto la nostraincoerenza sull’ambiente. Per un po’ possiamoandare avanti, ma solo fino al punto in cui citroveremo di fronte al collasso di questo sistema e lanatura non sarà più in grado di offrirci l’energia,l’informazione, la massa – il cibo per esempio – dicui necessitiamo per rimanere in vita. Avanziamo,mascherando la nostra incoerenza con la tecnologia,forzando la natura a obbedirci, e se diecimila anni fa

A cura di Vincent Gambino e Davide Fiscaletti

In un sistema si ha coerenza quando le sue parti sono connesse in tal modo che, nel momento in cui qualcosa accade a una di esse, si ha un effetto anche sulle altre

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Intervista a Ervin Laszlo

c’era, sul pianeta, una piccola umanità, oggi siamoun’enorme umanità che spinge, follemente, verso unpunto critico. Quindi, utilizzando un linguaggio piùcomune, coerenza significa che dobbiamo trovarel’armonia che ci è propria.

S&C: Gli anziani Hopi hanno lasciato detto:“Bandite la parola ‘lotta’ dal vostroatteggiamento e vocabolario. Tutto ciò che fate,ora, deve essere fatto nella sacralità e nellacelebrazione. Voi siete quelli che stavamoaspettando”. Può essere questa una via pratica diporre attenzione al nostro modo di comunicare,in-formando e co-creando una diversa realtàbasata sulla cooperazione-riconciliazionepiuttosto che sulla separazione?EL: Quello che dobbiamo capire è che siamodivenuti l’eccezione nella storia dell’umanità. Leculture tradizionali, come gli Hopi per esempio,sono vissute per centinaia o anche migliaia di anni;noi, negli ultimi 200 anni, siamo riusciti a crearequalcosa mai esistita prima nella storia dell’umanità.Certo, non intendo che dobbiamo tornare a prima delNeolitico, non parlo di un livello di coerenza talecon l’ambiente, ma negli ultimi 200 anni siamodivenuti incoerenti a un livello così alto da essereartefici della nostra stessa fine. Parlo di ciò che èavvenuto dall’era del carbone, della benzina, dellaproduzione di energia su larga scala e così via, finoall’aumento esplosivo della popolazione mondiale.

S&C: Non pensa, ricollegandoci alla sua aperturaverso la tradizione induista, che si tratti propriodel ciclo che stiamo vivendo attualmente?EL: Io credo che ci siano delle spirali, se così miposso esprimere. Ci sono cose che si ripetonociclicamente, ma non, esattamente, nello stessomodo. Esiste un’evoluzione, un procedere delcambiamento. Sono, principalmente, per quel che miriguarda, un evoluzionista. Il cambiamentoprogressivo che avviene ha un termined’irreversibilità, e quando qualcosa ri-accade, non lofa mai nello stesso modo. È probabile che esistanocicli di coerenza e incoerenza, ma non è un andareavanti e tornare indietro che accade. Dobbiamosperare che il prossimo ciclo, che è quello cheandiamo a realizzare, sia un ciclo di coerenza, manon possiamo attingere al “vecchio”, alla coerenzadelle culture tradizionali, dobbiamo trovare lacoerenza che ci è propria, utilizzando le miglioriinformazioni di cui disponiamo, le tecnologie piùavanzate, ed i valori più alti e coscienti possibili.

S&C: Riassumendo prima, in breve, la definizionedi campo informazionale può dirci in cherapporto sta il suono con tale campo? “Primo fuil verbo”, questa citazione che, volendo o nolendoquasi tutti conoscono, sta dunquescientificamente prendendo forma?EL: Il suono, da un punto di vista scientifico, è unfenomeno connesso al cervello, abbiamo un suonoquando il cervello entra in risonanza con una certa

Ogni giorno richiede immancabilmente nuove deci-sioni e nuovi obiettivi. Spesso non abbiamo le ideechiare sul da farsi, perdiamo la capacità di affrontarele cose con giocosità e fiducia e non utilizziamo lanostra componente intuitiva. Ci capita dunque dirimandare, di accontentarci del nostro quotidiano, nontrovando il coraggio di coltivare nuovi obiettivi chepotrebbero ridare gioia alla nostra vita. In realtà, è la vita stessa che racchiude in sé il cam-biamento: niente rimane immutato, tutto si trasfor-ma. Cambiamento significa crescita; il cambiamentocreativo è evoluzione e la sua mancanza comporta in uncerto qual modo una perdita di interessi, conoscenza,capacità vitale, nella stessa misura in cui qualsiasi orga-nismo biologico decade quando non riceve più nuoveinformazioni. L’unica vera conoscenza alla quale ènecessario ambire, dunque, è l’auto-conoscenza.L’evoluzione si manifesta solamente se siamo noistessi a cambiare e il nostro cambiamento dipende asua volta dall’uso consapevole della nostra forzacreatrice. Con i nostri pensieri e le nostre azionicostruiamo la nostra realtà e siamo creatori dellanostra vita. E quando ne diventiamo consapevoli, cioccorre solamente un passo per raggiungere il nostroobiettivo più alto: prendere in mano la nostra vitae farne un capolavoro...

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Scienza e Conoscenza 11

Alcune tra le ultime opere di Ervin Laszlo:- Con Jude Currivan - Cosmos – Da esecutori a co-creatori (Titolo originale: Cosmos. A Co-creator’sGuide to the Whole-World), Macro Edizioni, estate 2009- Risacralizzare il Cosmo, Urra Edizioni 2008- Il punto del Caos, Urra Edizioni 2007

Leggere per approfondire

lunghezza d’onda proveniente dall’ambiente che locirconda. Il suono è determinato da onde, e quandoqueste non sono presenti, non si può parlare di suono.Naturalmente il suono è qualcosa che accadeall’interno della coscienza. Dal mio punto di vista ilsuono è un fenomeno che non si può considerareseparatamente da un osservatore. Anche per la lucevale la stessa cosa. Sì, possiamo parlare dei fotoni,delle onde acustiche che viaggiano nell’atmosfera, mail fondamento stesso di questi fenomeni, ilfondamento della luce o del suono, si ha quandoquesti interagiscono con il nostro sistema cerebrale.Tutto è Ondulatorio. Io credo che la natura piùprofonda della Creazione, sia ondulatoria.

S&C: Possiamo allora affermare che il suono ènecessario alla Creazione?EL: Sicuramente. La Creazione, o meglio l’onda checorrisponde alla Creazione, è equivalente al suono.Non c’era ancora alcuna specie organica in grado dipercepire quel suono, e, quindi, non c’era il fenomenodel suono, ma un’ipotesi perfettamente plausibile èche ci fosse un’Entità Superiore, la Coscienza diquesto campo della Creazione che ha percepito questosuono, e che il Campo è pieno degli elementi di questaentità superiore. Si potrebbe dire che nella coscienzadi questa entità la creazione è stata un suonoestremamente complesso...

S&C: È stato nominato due volte per il Nobel allaPace. Alcune persone affermano che perraggiungere la pace si debba passare attraverso laguerra. È secondo lei necessario dover fareesperienza della guerra per raggiungere la pace?EL: No, non credo. Anzi penso che sarebbeterribilmente pericoloso e triste se si dovesse passaredalla guerra per arrivare alla pace. Ed è anche veroche, su di un certo piano, il conflitto, la crisi, lo stress,siano necessari per far avvenire dei cambiamenti. Laguerra, però, è un errore tragico, poiché, al giornod’oggi, in un ambiente e un ecosistema già superstressati e vicini al punto di rottura, sarebbe unsuicidio per l’intero pianeta. Il cambiamento deveaccadere, la pace deve essere raggiunta, maindipendentemente dalla guerra, questa è la nostraunica speranza di sopravvivenza.

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Molti non sanno che i campi elettromagneticirappresentano un fenomeno naturale e tutta lamateria ne è invasa. Essi si producono nell’a-

tomo, sono presenti nelle nostre cellule e il nostro cer-vello quando lavora produce un campo elettromagneti-co qualitativamente molto simile a quello prodotto daalcuni semplici elettrodomestici. L’intero universo èpervaso da campi di natura elettromagnetica. Il Sole, lanostra stella, produce campi elettromagnetici estrema-mente intensi su tutte le regioni dello spettro. Infatti,appena si verifica un campo, le onde elettromagneticheche si producono sono caratterizzate dalla frequenza

(cicli al secondo), e per spettro si indica il campo di fre-quenze prodotte dalla specifica sorgente. Le onde radiosi propagano a un frequenza di diverse centinaia dimigliaia di cicli al secondo fino ad arrivare anche adalcune centinaia di miliardi di cicli al secondo, e ilnostro Sole produce tutte queste frequenze e tante altreancora con ampiezza così elevata da superare tutti itelefoni cellulari prodotti ed esistenti sulla terra.Questa considerazione è sufficiente per lasciarci pen-sare che le nostre preoccupazioni sono davvero ingiu-stificate. Inoltre, ad oggi, non abbiamo studi ufficial-mente riconosciuti ed approfonditi che ci inducono a

12 Scienza e Conoscenza - n. 29, luglio/agosto/settembre 2009

Si dice che…

Oggi è molto diffusa

lʼasserzione che le onde

elettromagnetiche possono nuocere alla salute,

eppure stiamo assistendo al proliferare di congegni ad alto contenuto tecnologico

che producono attorno ad essi campi elettromagnetici

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