Report Foreign Pupils in Lombardy

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  • 8/6/2019 Report Foreign Pupils in Lombardy

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    Sintesi operativa

    Gli alunni stranieri

    nella realt lombarda

    Settembre 2010

    A cura di Gian Carlo Blangiardo, Simona Maria Mirabelli e Giorgia Papavero

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    1 Laconsistenza numerica degli stranieri presenti in Lombardia al 1 luglio 2009, con specifico riferimento

    a quelli provenienti dai cos detti Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm), stimata in un milione e 1730milaunit, pari al 23,7% del totale dei presenti in Italia. Tale popolazione risulta localizzata per il 20% nel capoluogo

    regionale (con 237mila presenze) e raggiunge la quota del 42% (per un totale di 487mila unit) nellintera provincia

    di Milano. Rispetto al decennio precedente larea milanese, pur avendo mantenuto una posizione leader nel

    panorama regionale, ha visto ridursi in maniera significativa il proprio ruolo di principale polo accentratore di flussi

    migratori diretti verso la Lombardia. Dai dati emerge chiaramente come siano soprattutto le altre province lombarde

    a segnalare un progressivo forte incremento delle presenze straniere rispetto al totale regionale. A met 2009 a

    Brescia e Bergamo si accentrano complessivamente da un minimo di 310mila presenze a un massimo di 330mila, di

    cui poco meno del 60% nella sola area bresciana. Valori non inferiori a 70-75mila unit si riscontrano nella provincia

    di Varese, si scende a 65-70mila in quella di Monza-Brianza, a 62-67 mila a Mantova, a 59-63mila a Pavia, a 46-50

    mila a Como e Cremona, a 29-32mila a Lecco, a 28-30 mila a Lodi ed infine a 9-10 mila a Sondrio.

    2 Nel complesso ladensit di cittadini provenienti da Pfpm si manifesta in Lombardia con valori nellordine

    di 12 stranieri per ogni 100 residenti e con una dinamica in forte crescita rispetto allinizio del decennio (nel 2001 lo

    stesso rapporto si attestava a 4,6). Lindice di densit pi alto si conferma nella citt di Milano, con unincidenza del

    18-19% (uno straniero ogni 5-6 residenti). Concentrazioni minori si osservano nelle province di Brescia e di

    Mantova (15-16%), in quelle di Cremona e di Lodi (entrambe attorno al 13-14%), di Bergamo (12-13%) e di Pavia

    (11-12%). Le restanti province, con la sola eccezione di Sondrio (ferma ancora attorno al 5%), presentano nel

    complesso densit che sono prossime all8-9%, con una crescita pari al doppio o al triplo del corrispondente valore

    accertato nel 2001.

    3 Il dettaglio rispetto allatipologia delle presenze sul territoriolombardo evidenzia come, su un totale di un

    milione 170mila presenti al 1 luglio del 2009, oltre l85% sia in possesso di un regolare titolo di soggiorno e tra

    questi ultimi 932mila stranieri (pari all80% del totale) abbiano dimora abituale (residenza anagrafica) in uno dei1.546 comuni lombardi. Il numero di irregolari stimato in 153mila unit. A tale proposito si consideri che nel 2001

    analoga presenza era stata valutata in 145mila unit, a fronte di una popolazione complessiva di 420mila unit.

    4 Rispetto alle grandi aree di provenienza, a met del 2009 la componente est-europea mantiene, con 415mila

    unit, il primato di gruppo pi rappresentato, una prerogativa che nel 2001 spettava al collettivo degli asiatici. Questi

    ultimi si collocano attualmente al secondo posto della graduatoria per macro-aree, con 263mila presenze e un

    incremento assoluto di ben 154mila unit rispetto al 2001, seguiti dai nordafricani (239mila presenze, 131mila in

    pi), dai latinoamericani (che si attestano a 151mila, con 98mila in pi) e dagli altri africani (102mila presenze,

    45mila in pi rispetto al 2001). La dominanza est-europea emerge con maggiore evidenza se dai dati regionali si

    passa allanalisi del dettaglio provinciale. Con la sola esclusione della citt di Milano, dove il primato per numero di

    presenze spetta agli asiatici, il collettivo degli est-europei domina infatti in tutte le province lombarde, con quotesuperiori al 50% delle presenze in provincia di Pavia e al 40% in altre cinque aree (Sondrio, Brescia, Cremona, Lodi

    e Monza-Brianza), ma anche nelle restanti circoscrizioni la percentuale di est-europei almeno tra il 30% e il 40%.

    Nel dettaglio per singola nazionalit le stime al 1 luglio 2009 segnalano la presenza in Lombardia di tre Paesi con

    oltre 100mila presenti: la Romania, il Marocco e lAlbania, che insieme coprono 412 mila presenze sullintero

    territorio regionale.

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    5 Sul piano delle caratteristiche strutturali la distribuzione per sesso della popolazione straniera presente in

    Lombardia mette in evidenza una tendenza al riequilibrio di genere. Allinizio del decennio il rapporto era di 57maschi per ogni 100 presenze straniere, otto anni dopo lindice si attesta a 53. Per quanto riguarda la composizione

    per et appare evidente come il processo di maturazione del fenomeno migratorio abbia determinato nellultimo

    decennio un moderato invecchiamento della popolazione straniera stimabile mediamente in circa due anni. Ci si

    trova in presenza di una popolazione che pi vecchia ma anche maggiormente radicata sul territorio: se infatti nel

    2001 solo poco pi di un terzo dei presenti dichiarava di vivere in regione da pi di cinque anni, nel 2009 tale

    caratteristica ricorre in circa i due terzi della componente maschile e per il 60% di quella femminile. Riguardo

    allistruzione, nel 2009 coloro che sono in possesso di un diploma o di una laurea risultano in aumento (di circa 2

    punti percentuali) rispetto al 2001, mentre per i soggetti privi di titolo il rapporto si mantiene a uno ogni tredici

    stranieri ultra14enni. Rispetto allappartenenza religiosa, la modalit pi ricorrente tuttora quella musulmana

    (39,3%) che tuttavia, dal confronto con linizio del decennio, risulta in calo di quasi 4 punti percentuali. Gli

    immigrati di religione cattolica (il 25,7% del totale) e gli altri cristiani (20,6%) guadagnando complessivamente oltre

    3 punti percentuali rispetto al 2001, ma mentre i primi subiscono un calo di poco pi di 4 punti, i secondi registrano

    un consistente accrescimento (+7,5 punti).

    6 In merito alle condizioni che fanno da contesto al processo di inserimento nella realt lombarda, se si

    affronta il delicato tema della casa emerge chiaramente come sia in atto una generale tendenza verso il

    miglioramento della situazione abitativa. Ci testimoniato dallaccresciuta incidenza sia di coloro che vivono in

    una casa di propriet (tra il 2001 e il 2009 la percentuale dei proprietari pi che raddoppiata), sia dei soggetti che

    dichiarano di disporre di una soluzione abitativa indipendente (quasi 7 punti percentuali in pi rispetto al 2001). Di

    riflesso, la quota di chi vive in un alloggio precario si riduce di 6 punti percentuali; allo stesso modo la condivisione

    con altri o lospitalit presso il datore di lavoro, che riguardava nel 2001 oltre un terzo dei casi, scende nel 2009 a

    poco pi di un quinto. Quanto alla situazione familiare, luniverso degli stranieri che vivono in Lombardia si

    caratterizza innanzitutto per una sempre pi diffusa presenza di nuclei che sono coinvolti, anche indirettamente, nelfenomeno migratorio. Il 58% dei presenti ultraquattordicenni risulta infatti essere coniugato e solo un terzo del totale

    celibe o nubile, mentre nel 2001 le corrispondenti percentuali erano 49% e 45%. Se per si osservano le strutture

    familiari in emigrazione si nota come solo il 52% dei coniugati attualmente presenti dichiara di vivere con il relativo

    coniuge/partner, mentre circa il 14% sola di cui una minoranza (2%) con figli e un ulteriore terzo convive con

    parenti ed eventuali amici o conoscenti. In particolare, la coabitazione esclusiva con questi ultimi interessa poco

    meno del 15% degli stranieri ultraquattordicenni. E comunque innegabile che la condizione familiare che si

    maggiormente modificata nel corso dellultimo decennio quella che lascia intendere la presenza di nuclei di tipo

    pi tradizionale: i soggetti in coppia con figli sono infatti passati dal 19,6% del totale degli ultra14enni nel 2001 al

    31,9% nel 2009.

    7 Secondo i dati pi recenti i minorenni stranieri residenti in Lombardia sono poco pi 219mila erappresentano oltre il 24% della popolazione straniera complessiva. La loro presenza incide per il 13% sulla

    componente minorile residente in regione e per quasi 1/5 sul totale delle nascite. Nel corso di questi ultimi anni

    emerge evidente la crescita del loro numero: erano poco pi di 92mila a fine 2002, risultano in aumento di oltre

    127mila unit (+138%). Per quanto riguarda lincidenza entro la componente 0-17enne, si passati dal rapporto di un

    minore straniero ogni 14,8 italiani a fine 2002 a uno ogni 6,4 a inizio 2009.

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    8 Ai primi posti tra le province lombarde a pi alta incidenza di minorenni stranieri -rispetto alla

    popolazione minorile complessiva- si collocano quelle di Mantova (19%) e di Brescia (18%), seguite da Cremona e

    Lodi (16-17%). In posizione intermedia, con valori prossimi al 13-14%, si posizionano Milano, Bergamo e Pavia,mentre le province di Como, Varese e Lecco sfiorano o superano di poco la percentuale del 10%. Lultimo posto

    occupato dalla provincia di Sondrio (5%). Va in ogni caso tenuto presente che la frequenza relativa di minori

    stranieri residenti nelle province lombarde non proporzionale alla loro incidenza entro il complesso dei residenti 0-

    17enni. Infatti, se nella provincia di Mantova, che conta quasi 20 minori con cittadinanza straniera ogni 100 soggetti

    di pari et, risiede solo il 6% della corrispondente popolazione localizzata in regione, nella provincia di Milano, in

    cui si concentrano quasi i 2/5 dei minorenni con cittadinanza non italiana, il rapporto tra il loro numero e quello

    riferito alla totalit dei minori non raggiunge il 13%. Analoghe osservazioni si possono trarre dallanalisi dei dati

    disaggregati per genere che riproducono la mappa della concentrazione spaziale della popolazione minorile

    straniera residente in Lombardia: Mantova e Brescia si collocano ai vertici della graduatoria con i valori pi elevati

    (18-20 maschi/femmine ogni 100 minori residenti dello stesso genere), Sondrio al gradino pi basso (circa 5 ogni

    100). Ulteriori differenze sul piano della distribuzione territoriale dei minori stranieri si possono cogliere se

    rapportiamo i soggetti in et 0-17 alla popolazione straniera complessiva. Infatti, mentre nella provincia di Milano, incui si concentra il 37% del totale regionale di minori stranieri, la componente minorile incide solo per poco pi di 1/5

    sulla popolazione straniera residente, a Cremona e a Lodi, che insieme concentrano soltanto il 7% dei minori

    residenti in Lombardia, quasi un terzo degli stranieri non raggiunge la maggiore et. Per quanto riguarda la

    composizione di genere, a fronte di una media regionale di 48 femmine per ogni 100 maschi, i valori a livello

    provinciale variano da un minimo di 47,2% (Brescia) ad un massimo di 50,2% (Sondrio).

    9 Attraverso lanalisi della struttura per et condotta a livello regionale emerge come al crescere della fascia

    di et diminuisca il peso degli stranieri sulla corrispondente popolazione minorile complessiva. Mentre tra i neonati e

    i bambini in et prescolare essi rappresentano pi del 15% del totale, nella classe di et successiva (6-10 anni) la loro

    incidenza si riduce a poco meno del 13%, per raggiungere la quota del 10% nellultima delle classi considerate (14-

    17 anni).

    A livello provinciale si rileva una pi alta incidenza di minori stranieri di et non superiore a cinque anni nelleprovince di Mantova e Brescia, con punte del 24% rispetto al valore medio regionale del 17%. In parallelo, nella

    provincia di Sondrio si registra la quota pi bassa (7% per linsieme degli 0-5enni). Nelle classi di et successive i

    bambini e gli adolescenti stranieri risultano relativamente meno presenti rispetto alla popolazione minorile

    complessiva ma ai vertici della graduatoria si conferma ancora la provincia di Mantova, cui fanno seguito quelle di

    Brescia e di Cremona. Per quanto riguarda il genere non emergono differenze significative, salvo sottolineare come

    la popolazione femminile in et 0-17 registri a inizio 2009 in tre province lombarde (Como, Sondrio e Pavia) quote

    leggermente superiori rispetto ai valori riportati dalla corrispondente componente maschile

    10 Attraverso lanalisi delle nazionalit di appartenenza emerge un quadro delle cittadinanze dominato alla

    fine del 2007 da tre paesi (Marocco, Albania e Romania) che con quasi 65mila minori assorbono un terzo del totale

    degli iscritti nellAnagrafe Sanitaria Regionale (198mila unit). Seguono nella classifica delle prime cinque

    nazionalit pi rappresentate sul territorio lEgitto (13mila), la Cina (11mila) e, con valori di poco inferiori alle

    10mila unit, lIndia e le Filippine. Allargando lanalisi alle prime 18 nazionalit si osservano rispetto alla

    composizione di genere rapporti tendenti alla parit; in particolare, ci accade tra i minori di origine latinoamericana

    (Ecuador e Per) e ghanese. Il rapporto va invece decisamente a favore della componente maschile soprattutto tra

    coloro che provengono dai paesi del Sub Continente indiano (fino a 57 maschi per ogni 100 minori stranieri). In

    termini dinamici i minori che registrano tra il 2004 e il 2007 il maggior incremento sono quelli di provenienza est-

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    europea. LUcraina avanza di cinque posizioni nella classifica delle cittadinanze pi rappresentate passando dal

    ventesimo al quindicesimo posto, mentre la Romania procede di tre (dal sesto al terzo posto). Tali Paesi accrescono il

    numero di minorenni residenti in Lombardia di una volta e mezza; mentre altri come il Bangladesh, lIndia e ilSenegal recepiscono un aumento del loro collettivo residente in regione nellordine del 65-85%. Variazioni pi

    contenute si osservano in corrispondenza di Costa dAvorio, Ghana e Filippine che, con valori inferiori al 30%, si

    collocano sotto la media regionale di oltre 20 punti percentuali.

    11 Nelluniverso dei minori stranieri residenti in Lombardia i ricongiunti rappresentano una componente

    importante nella dinamica dei flussi migratori: tra il 2003 e il 2008 essi assommano mediamente 10-11 mila unit

    annue, con punte che superano le 18 mila nel 2004. Per quanto riguarda il genere, lanalisi dei dati di flusso

    evidenzia una maggiore presenza di bambini e di adolescenti maschi in tutto il periodo di osservazione: nel 2003 la

    componente maschile raggiungeva infatti la quota del 61% del flusso in oggetto per poi attestarsi su valori prossimi

    al 55%. Attraverso lanalisi dei dati disaggregati per fascia di et e genere emerge, inoltre, che il flusso netto degli

    adolescenti di et 14-17 anni raggiunge negli ultimi sei anni i valori pi elevati sia tra i maschi che tra le femmine,

    tranne che nel 2007 in cui si osserva tra le femmine 14-17enni un saldo netto inferiore a quello registrato dallebambine di et 6-10 anni. In generale, landamento dei flussi netti della componente minorile con cittadinanza non

    italiana si caratterizza per la prevalenza di minori in et 14-17, seguiti dai bambini in et scolare (6-13) e pre-scolare

    (0-5 anni). Dallesame dei flussi per et e genere emerge la superiorit numerica della componente maschile in tutte

    le classi considerate, con una maggiore accentuazione tra gli adolescenti 14-17enni il cui saldo supera quello delle

    femmine mediamente ogni anno di 700 unit. Nel 2008 il saldo netto della componente minorile straniera stato di

    oltre 13mila unit, di cui oltre la met determinato dal flusso netto di minori in et 14-17 (30%) e di quelli in et 6-10

    (25%).

    12 Nellanno scolastico 2008-2009gli alunni con cittadinanza non italiana in et 6-17 anni, iscritti alle scuole

    primarie e secondarie (di I e II grado) della Lombardia, incidevano sulla corrispondente popolazione straniera

    residente in regione mediamente per il 90,5% (109.705 alunni a fronte di 121.254 residenti). A livello territoriale, si

    passa da un tasso dell87-88% nelle province di Lecco e Lodi, che si collocano al livello pi basso della graduatoria,

    a un rapporto di 94-95 alunni ogni 100 residenti a Sondrio e a Mantova. Nella fascia intermedia, le restanti province

    registrano valori compresi tra l89% (Milano, Brescia e Varese) e il 94% (Bergamo, Pavia, Como e Cremona).

    13 I tassi pi elevati di partecipazione scolastica degli alunni pi piccoli (6-7 anni) e di quelli con almeno 10 e

    non pi di 13 anni si osservano a Mantova, mentre si registra il tasso di scolarit pi elevato tra i bambini di 8 anni

    residenti a Como (102 ogni 100 residenti). Nelle province di Pavia, Milano e Como i tassi di partecipazione

    scolastica dei minori stranieri con almeno 14 anni raggiungono il livello pi alto. Nelle prime due, al contrario, la

    partecipazione scolastica dei bambini di 6-7 anni risulta particolarmente bassa, mentre a Varese spetta il primato

    negativo per il tasso di scolarit dei bambini in et 8 e10 anni e per gli adolescenti di 14. A Lodi si registrano i tassi

    di scolarizzazione pi bassi tra i bambini di 11-13 anni e tra i 15enni (77%). Nella provincia di Lecco tale rapporto si

    attesta a 52 ogni 100 residenti tra gli studenti di 16 anni e a 39 tra i 17enni.

    14 Per quanto riguarda gli ordini di scuola, gli alunni stranieri della scuola primaria sono poco pi di 58mila,

    di cui oltre 3mila in ritardo rispetto al percorso scolastico regolare: ogni 100 minori stranieri di et compresa tra 11 e

    13 anni residenti in Lombardia, mediamente undici sono ancora nella scuola primaria e risultano in ritardo di almeno

    un anno. La pi elevata partecipazione scolastica si osserva tra i bambini di nove anni per i quali si raggiunge una

    copertura pressoch totale. Nel complesso, se ci si limita a coloro che sono regolari nellambito delle et 6-10 anni il

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    tasso di copertura del 94,2%. Gli stranieri iscritti alle scuole secondarie di primo grado della regione sono quasi

    33mila di cui circa 7 mila in ritardo di almeno un anno (pari al 27% dei residenti stranieri di et compresa tra 14 e 16

    anni). Considerando il sottoinsieme dei regolari il tasso di scolarizzazione risulta del 91,8%. Per quanto riguarda lascuola secondaria di secondo grado, si registra una presenza di 28mila studenti di cui circa 23 mila nella fascia di et

    14-18 anni, in corrispondenza della quale il tasso di scolarizzazione del 50,6%. Gli studenti in ritardo rispetto

    allet assommano oltre 5mila unit con unincidenza media del 16% sulla corrispondente popolazione straniera

    residente (19-21 anni).

    15 Lanalisi dei tassi di partecipazione scolastica condotta a livello territoriale e per ordine di scuola evidenzia

    per la scuola primaria una variabilit di circa 8 punti percentuali con al vertice (nellordine) le province di Mantova

    (64,5%%), Bergamo (62,7%%) e Sondrio (61,8%) e per finire con quelle di Brescia (58,8%), Lecco (58,4%) e

    Milano (56,4%). Il primato di Mantova persiste anche in corrispondenza della graduatoria della scuola secondaria di

    I grado (55%), mentre la provincia di Milano (36,6%) ha una posizione leader se si considerano le percentuali

    relative alla scuola secondaria di II grado.

    16 Rispetto agli scenari previsti per i prossimi due decenni si stima per il complesso della popolazione

    straniera in et 0-17 residente in Lombardia un aumento di 230mila unit (+99%). A livello territoriale tra il 2010 e il

    2030 la crescita appare intensa in tutte le province lombarde con i valori pi elevati previsti per Pavia (+242%), Lodi

    (+234%) e Milano (+223%) e quelli pi bassi per Brescia (+151%), Mantova (+166%) e Lecco (+170%). Rispetto

    allincidenza entro la popolazione minorile complessiva le stime indicano un incremento significativo della

    componente straniera (dal 14,3% nel 2010 al 26,7% nel 2030). Per tutte le province lombarde si prevedono

    incrementi che vanno da un minimo di 7-8 punti percentuali (Lecco, Brescia, Mantova e Sondrio) a un massimo di

    15-18 punti (Milano, Pavia e Lodi). Riguardo alla composizione per genere le previsioni mostrano a livello regionale

    un rapporto tra maschi e femmine che si mantiene pressoch inalterato nel tempo (47-48 femmine per ogni 100

    minori stranieri). Tuttavia, il dettaglio territoriale evidenzia per le province di Como e Milano una crescita della

    componente femminile, altri ambiti territoriali (Sondrio, Brescia, Pavia, Bergamo, Mantova e Lecco) indicano tra il

    2010 e il 2030 una riduzione della presenza femminile straniera di 2-3 punti percentuali

    17 Gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole lombarde nellanno scolastico 2008/09 sono

    oltre 150mila e costituiscono poco meno di un quarto dellintera popolazione scolastica straniera in Italia. In termini

    dinamici si registrano incrementi di circa 15mila alunni allanno, con punte di crescita relativamente pi contenute

    negli anni recenti, con incrementi nellordine del 10-15%. Laumento degli alunni stranieri nelle classi riguarda tutti

    gli ordini di scuola e in particolare le scuole secondarie di secondo grado registrano il maggiore incremento negli

    ultimi quattro anni (da 12mila iscritti nel 2004/5 a 28mila nel 2008/09). Gli alunni con cittadinanza non italiana si

    concentrano soprattutto nelle scuole primarie (38%), mentre poco pi di un quarto frequenta le scuole dellinfanzia

    (21,3%) e le scuole secondarie di primo grado (21,7%). Il 18,6% degli alunni frequenta infine le scuole secondarie di

    secondo grado che, seppur ancora meno significative in termini assoluti, assumono negli anni sempre maggior peso

    percentuale nel complesso dellutenza straniera (nellanno scolastico 2004/05 la percentuale di alunni in questoordine di scuola era del 14%).

    18 Nelle scuole secondarie di secondo grado si osserva una netta differenza tra alunni italiani e stranieri in

    relazione allascelta dellindirizzo formativo: in Lombardia nellanno scolastico 2008/09 mentre 40 alunni italiani su

    100 frequentavano un percorso liceale, solo 14 studenti con cittadinanza non italiana su 100 hanno scelto un qualsiasi

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    liceo. I giovani con cittadinanza non italiana si iscrivono ancora oggi soprattutto in istituti professionali (43%) e

    istituti tecnici (41%) che insieme costituiscono pi dell80% delle iscrizioni nelle superiori. Gli indirizzi

    professionali e tecnici vengono scelti invece rispettivamente solo dal 18% e dal 37% dagli alunni italiani. Il datolombardo peraltro risulta ancora pi a sfavore dei percorsi liceali rispetto al dato nazionale che vede una percentuale

    di alunni stranieri nei licei pi elevata (19%).

    19 In termini di incidenza la componente straniera della popolazione scolastica sta assumendo sempre pi peso:

    nelle scuole lombarde oggi gli alunni con cittadinanza non italiana costituiscono l11,3% della popolazione scolastica

    complessiva, dato superiore alla media nazionale dove lincidenza del 7%. Lincidenza degli alunni con

    cittadinanza non italiana sensibilmente aumentata nel tempo e in tutti gli ordini di scuola; pi alta nelle scuole

    primarie dove sono stranieri 13 alunni su 100, mentre pi bassa nelle scuole secondarie di secondo grado (7,7%).

    La concentrazione degli alunni stranieri in alcune tipologie di istruzione superiore determina quote molto

    significative negli istituti professionali (oltre il 16% nel 2008/09) e al contrario poco rilevanti nei licei (2,7%). I dati

    provinciali poi evidenziano incidenze ancor pi importanti in alcune realt territoriali: nelle province di Milano e di

    Mantova straniero un quinto degli alunni iscritti agli istituti professionali. La provincia italiana con la pi altaincidenza di alunni stranieri Mantova (17%).

    20 A livello territoriale la provincia di Milano conserva il primato per numero di alunni stranieri (58mila

    nella.s. 2008/09), ma si osserva una diminuzione del suo peso percentuale negli anni a favore di altre province

    (Bergamo e Pavia in particolare). Complessivamente oltre due terzi degli alunni stranieri in Regione frequenta le

    scuole delle province di Milano (38%), Brescia (17%) e Bergamo (12%).

    21 La composizione per genere della popolazione scolastica straniera mostra negli anni un aumento della

    presenza femminile che oggi costituisce il 47,3% (nellanno scolastico 2005/06 era del 46,4%). La percentuale pi

    alta nelle scuole secondarie di secondo grado, dove met degli iscritti donna. E invece nelle scuole secondarie di

    primo grado che si registra la percentuale di alunne pi bassa (45,8%). I numeri a disposizione per lanno scolastico

    2007/08 mostrare inoltre svantaggi in relazione ad alcuni contesti culturali di provenienza: valori sotto la media si

    riscontrano per le studentesse provenienti dal Pakistan (39%), dallIndia (41,1%), dallEgitto (42,9%) e dal

    Bangladesh (43,6%). Percentuali di donne sopra la media si rilevano invece per i paesi dellEst-Europa quali

    Moldova (52,9%), Ucraina (51,8%) e Romania (49,5%); per alcuni paesi dellAfrica sub-sahariana, quali Costa

    dAvorio (50,4%) e Ghana (49,4%); e per le giovani sudamericane di Bolivia (49,4%) ed Ecuador 48,9%). Con i dati

    a disposizione sembra che le giovani provenienti dallarea del sub-continente indiano e da alcuni paesi nord-africani

    siano sfavorite rispetto ai coetanei maschi nellaccesso allistruzione (in particolare quella secondaria). In relazione

    ai diversi indirizzi delle scuole secondarie di secondo grado si rileva che la percentuale di alunne molto

    significativa negli Istituti Magistrali dove l85% degli iscritti stranieri donna, e nei licei linguistici (80%) e classici

    (79%). Complessivamente licei e magistrali registrano il 70% di presenze femminili, nell istruzione artistica le

    alunne costituiscono i due terzi degli iscritti, mentre listruzione tecnica e professionale prevalentemente declinata

    al maschile. Dunque una prima differenza di genere si riscontra a parit di opportunit formative nella sceltadellindirizzo di studio: pi tecnica e orientata al lavoro per i ragazzi, pi prestigiosa e pi orientata alla

    prosecuzione verso listruzione terziaria per le ragazze.

    22 La graduatoria dei paesi di provenienza degli alunni stranieri vede al primo posto il Marocco (13% del

    totale), seguito da Albania (12,5%) e Romania (10,3%). Questi tre paesi costituiscono insieme pi di un terzo delle

    presenze complessive (36,3%). I diversi territori provinciali mostrano graduatorie diverse: ad esempio mentre nella

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    provincia di Milano i primi tre paesi per numero di alunni sono Filippine (10,5%), Ecuador (10,3%) e Romania

    (9,3%) a Mantova sono pi presenti gli alunni marocchini (19%) e indiani (17%). Complessivamente in termini

    percentuali gli alunni del continente europeo costituiscono il 35% delle presenze (+3,7 punti percentuali dal2001/2002), mentre negli anni soprattutto il continente africano a perdere peso (-3,1 punti).23 I dati a disposizione mostrano che le seconde generazioni a scuola -ovvero gli alunni nati in Italia- sono

    ancora molto giovani: le scuole dellinfanzia sono infatti quelle che registrano la percentuale di seconde generazioni

    pi alta (78%). Il dato decresce sensibilmente col progredire dellordine di scuola: nelle scuole secondarie di secondo

    grado la quota di alunni stranieri nati in Italia solo del 9,9%. Complessivamente nelle scuole lombarde 43 alunni

    con cittadinanza non italiana su 100 sono nati in Italia, un dato che superiore alla media italiana di 5,8 punti

    percentuali.

    24 Relativamente gli alunni stranieri entrati la prima volta nel sistema scolastico italiano - bambini e giovani

    che nella maggior parte dei casi hanno vissuto la migrazione -i dati mostrano una variabilit meno significativa a

    livello di ordini di scuola, a testimonianza che i flussi migratori e/o i ricongiungimenti sono ancora significativiindipendentemente dallet dei figli dei migranti. I nuovi ingressi in Lombardia costituiscono il 7,4% della

    popolazione scolastica straniera, ed interessante osservare come il dato lombardo sia differente rispetto a quello

    nazionale, e come sembri evidenziare una maggiore stabilit dei flussi migratori e una maggiore presenza di seconde

    generazioni. Spesso la Lombardia -come altre regioni del nord Italia- diventa per i migranti la principale destinazione

    dopo la permanenza in altre realt italiane e a seguito di percorsi di migrazioni interne al nostro paese.

    25 I dati relativi ai tassi di promozione di alunni italiani e stranieri in Italia mostrano un andamento differente

    nei vari ordini di scuola: nella primaria i tassi di promozione degli stranieri (98,5%) sono, seppur inferiori, pi simili

    a quelli degli italiani (99,7%) e il divario negli anni si attenuato passando da 4,4 punti nel 2002/03 a 1,2 nel

    2008/09.

    Nel caso delle scuole secondarie di primo grado i tassi di promozione degli stranieri hanno andamenti pi oscillanti e

    presentano divari nellordine dei 7-9 punti: il tasso di promozione degli alunni stranieri dell87,2% a fronte di un

    tasso del 96% degli alunni italiani.Nelle scuole secondarie di secondo grado si evidenzia in modo netto come il successo scolastico sia

    significativamente diseguale in relazione alla cittadinanza degli alunni: se l83,7% degli italiani scrutinati a fine anno

    ha concluso con successo lanno scolastico passando alla classe successiva, ci avviene solo per il 67,8% degli

    alunni con cittadinanza non italiana; quindi quasi un terzo di questi ultimi non viene ammesso alla classe successiva.

    Il divario nei successi scolastici di italiani e stranieri in questo ordine di scuola quindi sensibilmente a svantaggio

    degli stranieri (-16 punti nel 2008/09.

    26 I dati relativi ai tassi di promozione degli alunni stranieri in Lombardia (a.s. 2007/2008) mostrano i migliori

    esiti scolastici delle studentesse: con un divario di quasi 6 punti le giovani straniere nelle scuole secondarie di primo

    grado della regione ottengono la promozione nel 93,7% dei casi, contro l88% dei coetanei maschi (il tasso totale

    nelle scuole medie del 90,6%). Nelle scuole superiori il tasso di promozione complessivo degli alunni stranieri

    pi basso (65,8%) e il divario tra maschi e femmine di oltre 10 punti (71 alunne ammesse su 100 scrutinate, per i

    maschi il rapporto di 61 su 100). Nelle scuole superiori si osserva una variabilit dei tassi anche il relazione

    allanno di corso: il successo scolastico pi facilmente raggiungibile una volta superato il primo anno, sia per gli

    alunni che per le alunne. I tassi di promozione sono infatti molto bassi nel primo anno, dove solo poco pi della met

    degli scrutinati maschi e 58 alunne su 100 vengono ammessi allanno successivo.

  • 8/6/2019 Report Foreign Pupils in Lombardy

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    27 I tassi di promozione rilevano una qualche variabilit in relazione allaprovincia in cui si studia: nelle scuole

    medie a fronte di un tasso di promozione del 90,6% a livello regionale si osservano valori superiori nelle scuole delle

    province di Milano (93,2%) e Varese (92,6%); nelle scuole superiori la variabilit rispetto alla media regionale(65,8%) pi accentuata e i tassi sono migliori quando la scuola ancora a Cremona (75,4%), Pavia (70,7%) e

    Varese (68,9%). Nelle scuole superiori in Lombardia le giovani straniere ottengono la promozione nel 71% dei casi,

    e le province che garantiscono maggior successo scolastico alle studentesse sono quella di Cremona (79,8%), seguita

    da Pavia (74,4%) e Varese (74,2%).

    28 Relativamente alle tipologie di istruzione superiore in Lombardia si evidenziano tassi di promozione pi alti

    nei licei scientifici rispetto agli istituti professionali: nel primo caso sono ammessi alla classe successiva 77 alunni su

    100 mentre negli istituti professionali sono ammessi 63 alunni su 100. Sia nei licei che negli istituti professionali si

    osserva un andamento crescente dei tassi di promozione al crescere dellanno di corso, mentre tra le due tipologie di

    istruzione superiore marcata la differenza nei tassi di promozione tra ragazze e ragazzi: nei licei scientifici il

    successo scolastico interessa entrambi in maniera simile, anche se si confermano i migliori rendimenti delle

    studentesse (79,7% e 78,1%). Il divario nei rendimenti del tutto evidente invece negli istituti professionali, dove leragazze distanziano di 8 punti i loro compagni (67,1% e 58,9%).

    29 In Lombardia ilritardo scolastico risulta molto accentuato nella popolazione non italiana: nelle scuole dellaregione oltre un alunno straniero su tre (37,8%) iscritto in una classe non corrispondente alla sua et anagrafica,

    mentre solo 11 alunni italiani su 100 risultano in tale condizione. Nelle scuole secondarie di secondo grado oltre due

    terzi degli alunni stranieri in ritardo scolastico (70,7%), lo il 46% degli alunni delle secondarie di primo grado e il

    17% di quelli delle primarie. Per gli alunni italiani si riscontra lo stesso andamento crescente negli anni, ma con

    valori decisamente inferiori: in ritardo scolastico l1,6% nelle scuole primarie, il 6% nelle secondarie di I grado e il

    25% nelle scuole secondarie di secondo grado. Sebbene numericamente meno significativo, il dato sugli anticipi tra

    gli stranieri risulta pi simile a quello registrato tra gli italiani, e nelle scuole primarie si evidenzia persino una

    incidenza di anticipi leggermente superiore (4,3% per gli stranieri e 3,7% per gli italiani).

    30 I giovani stranieri sperimentano pi frequentemente dei loro coetanei italiani lesperienza della bocciatura: il

    5,6% degli iscritti stranieri nellanno scolastico 2008/09 ripetente, contro il 3,4% degli iscritti italiani. Lincidenza

    delle ripetenze tra gli alunni stranieri bassa nelle scuole primarie (0,9%) ed pi significativa nelle scuole

    secondarie di primo e di secondo grado, dove ripetente rispettivamente l8% e il 13% degli alunni stranieri. Per gli

    italiani il dato nei tre ordini di scuola sensibilmente inferiore soprattutto nelle scuole secondarie, dove si

    riscontrano incidenze del 2,4% (superiori primo grado) e del 7,8% (superiori secondo grado).