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Refreshment policies for teaching staff
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PALERMO — ANKARA
COMENIUS REGIO
“REFRESHMENT POLICIES
FOR TEACHING
STAFF”
COMENIUS REGIO
“REFRESHMENT POLICIES
FOR TEACHING
STAFF”
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Un ringraziamento particolare per l‟importante contributo al progetto a Mr Kamil Aydoğan (Education Director of
Ankara) ed al Dr. Rosario Leone Dirigente USR Sicilia Ambito territoriale per la provincia di Palermo.
"Si ringraziano il Dott Luca Girardi USR Sicilia , i docenti e i dirigenti del Liceo Scientifico “Basile”, dell‟Istituto Supe-
riore “Majorana”, del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”, la prof.ssa Giuseppa Lubrano, il prof. Massimo Valentino
e tutti coloro che hanno partecipato al progetto:
Prof.ssa Nina Raineri MIUR Sicilia
Prof.ssa Enza Carrato MIUR Sicilia
Prof. Matteo Croce MIUR Sicilia
Prof. Angelo Ganci Dirigente Scolastico Istituto Superiore Majorana
Prof. Carlo Columba docente Istituto Superiore Majorana
D.ssa Ana Carla Rodrigues Afonso CEIPES
Dr. Musa Kirkar CEIPES
Dr. Alessandro Imborgia CEIPES
D.ssa Licia Romano Dirigente Coordinatore Settore Servizi Educativi Comune di Palermo
Dr. Sergio Forcieri Dirigente Amministrativo Settore Servizi Educativi Comune di Palermo
D.ssa Cecilia Villanova Funzionario P.O. Settore Servizi Educativi Comune di Palermo
D.ssa Marilena Verro , D.ssa Loredana Velardi, Raffaella Volpe, Anna Spinella, Giovanni Araniti ,Gioacchino Filpo
Settore Servizi Educativi Comune di Palermo
İlhan KOÇ (AMEM)
Güler Arikan ((AMEM)
Nusret Kavak (Gazi University)
Havva Yamak (Gazi University)
Sedef Canbazoğlu Bilici
Esra Bozkurt
Özlem Darici (AMEM)
Yildirim Özkaya (AMEM )
Riza Arda Ortaç (AMEM )
Mutalip Asağli (AMEM )
Nihat Erkünt ( Hasanoğlan Teachers Training High School)
Fatma Beste Yağci Erkan ( Hasanoğlan Teachers Training High School)
L‟Assessore alla Scuola del Comune di Palermo
Prof.ssa Barbara Evola
RINGRAZIAMENTI
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1. Presentazione del progetto pag. 4
2. Partner del progetto pag. 7
3. Il percorso del progetto pag. 10
4. La situazione sulla formazione in servizio:
4.1. In Europa pag. 16
4.2 In Italia pag. 18
5. Modello di formazione pag. 21
6. Raccomandazioni pag. 26
7. Conclusioni pag. 27
9. Bibliografia/Sitografia pag. 29
INDICE
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PRESENTAZIONE
REFRESHMENT POLICIES FOR TEACHING STAFF (REFRESH) PROJECT
Il progetto è stato finanziato all'interno del programma LLP Comenius regio projects e si basa sulla
partnership tra l'Educational Directorate di Ankara ed il comune di Palermo. Il progetto si è sviluppa-
to nel periodo tra Novembre 2010 e Giugno 2012.
Obiettivi
Lo sviluppo di qualifiche professionali tramite programmi di formazione in servizio per gli inse-
gnanti è d'importanza cruciale visti i costanti e veloci cambiamenti dell‟odierna società della cono-
scenza. L'insegnamento in tale contesto è una professione di particolare importanza visti i bisogni sia
degli insegnanti che degli alunni. Vista la crescente importanza dell'apprendimento, il progetto mira
all'analisi e al confronto dei sistemi di formazione per insegnanti di entrambe le regioni, tale confron-
to è propedeutico alla creazione di strumenti innovativi riguardo la formazione in servizio per gli in-
segnanti in una società basata sulla conoscenza. Verranno dunque confrontate,scambiate ed esaminate
conoscenza ed esperienze dei partners in linea con le sfide e le migliori pratiche nel campo dell'inse-
gnamento per poi creare nuove strade e nuovi modelli di formazione.
Risultati del progetto
Protocollo d'intesa sull'insegnamento tra l'Educational directorate of Ankara e il Miur
USR Sicilia Ufficio XV nell'ambito territoriale della provincia di Palermo.
Relazione valutativa delle politiche di formazione in servizio dei docenti di Ankara e
Palermo e suggerimenti per la creazione di un modello comune.
Due conferenze ad Ankara (04-05-2012) e Palermo per diffondere i risultati del pro-
getto.
In questo delicato momento di passaggio epocale, la società e quindi la scuola, ha l'esigenza di ar-
monizzare le tendenze innovative, considerato che la rivoluzione tecnologica ha messo in crisi il si-
stema e occorre un ripensamento radicale per innovare e adeguare specifiche iniziative di formazione
e aggiornamento, ai cambiamenti in atto.
Fattori come la crescente distanza culturale fra le generazioni, la perdita di prestigio sociale della
scuola e dell‟istruzione, il divario tra cultura scolastica ed extrascolastica, la presenza di classi com-
poste da una miscela eterogenea di giovani provenienti da contesti diversi con diversi livelli di capa-
cità e di incapacità, l‟alto tasso di abbandoni scolastici, richiedono che chi insegna sia prima di tutto
capace di motivare all‟apprendimento.
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Da questo punto di vista i principali requisiti di un buon insegnante sono la passione e la curiosità
per ciò che insegna e per le persone che ha di fronte, il gusto per l‟avventura e per l‟imprevisto insiti in
ogni relazione umana, il senso della complessità e dello straordinario valore sociale del proprio lavoro,
la consapevolezza dei limiti delle proprie conoscenze e la propensione a ripensare ogni giorno al signi-
ficato di ciò che fa in classe con gli studenti. Decisivo è dunque costruire contesti comunicativi comuni
con gli studenti, ma anche con gli altri docenti e con l‟intera comunità di apprendimento, con cui si è
chiamati a collaborare per rendere durature le conoscenze/competenze degli allievi, attraverso
un‟accorta mediazione linguistica e culturale. Il lavoro ATTIVO e COOPERATIVO è più faticoso ma
di gran lunga più proficuo dell‟ascolto passivo del sapere specialistico, praticato in MOLTI percorsi
formativi.
Il progetto Comenius Regio “Refreshment policies for teaching staff” si pone l‟obiettivo di ripensare
alle modalità di formazione in servizio dei docenti al fine di richiedere alla comunità scientifica e ai
decisori politici di innovare il ruolo della scuola e, più in generale, dei sistemi di istruzione e for-
mazione.
La società del sapere richiede, sempre più, che i sistemi di formazione contribuiscano ad agevolare il
campo della ricerca attraverso progetti legati all‟analisi dei bisogni a livello locale e alla creazione di
modelli innovativi di formazione e aggiornamento.
Dall‟elaborazione e dalla descrizione del modello proposto, si evincono gli elementi indispensabili per
una moderna ed efficace formazione in servizio del docente europeo.
Il docente: una professione mobile
Professione basata sulla partnership
Collaborazione con gli stakeholders a livello locale
Valorizzare la Ricerca: il docente “ricercatore”
Comparazione dei sistemi e best practices
Costruzione di “repertori” significativi
3 assi portanti su cui sviluppare la formazione:
Lavorare con l‟informazione, le tecnologie, le conoscenze
Lavorare con i simili: comunità di pratiche, in squadra e in cooperative learning
Lavorare con e nella società a livello locale, regionale, nazionale europeo e mondiale
PRESENTAZIONE
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Il progetto Comenius Regio che le istituzioni educative regionali, di Ankara e Palermo hanno portato avan-
ti, in collaborazione con scuole, organizzazioni e istituzioni, ha promosso opportunità di cooperazione
transnazionale tra i due paesi europei, Italia e Turchia, partecipanti al Programma.
Il progetto “ Refreshment policies for teaching staff” si è concentrato sullo sviluppo e sullo scambio di buo-
ne pratiche fra le regioni coinvolte. Dopo avere approfonditamente studiato la situazione attuale della for-
mazione in servizio nei rispettivi territori, attraverso indagini, interviste e studi statistici, si è proceduto ad
ampliare le ricerche ad un livello europeo ed internazionale. Nell‟ arco del progetto sono stati prodotti e
scambiati numerosi materiali di studio ed approfondimento, diffusi alle istituzioni scolastiche di entrambi i
territori al fine di realizzare una migliore ricaduta nei rispettivi contesti. La collaborazione fra le istituzioni
delle due regioni è stata incrementata dalla creazione di un protocollo di intesa, i cui effetti avranno una
ricaduta positiva ben al di là del termine temporale del progetto. Garantendo così quella fondamentale so-
stenibilità senza la quale ogni sforzo congiunto è vano. Un altro importante outcome del progetto è stata
l‟ideazione di un modello di formazione comune fra le due regioni. I partner dopo avere condiviso e con-
frontato le rispettive proposte, hanno realizzato un modello potenzialmente applicabile nelle realtà educati-
ve a livello europeo. I risultati del progetto verranno descritti e argomentati attraverso il “Benchmark Re-
port Regarding In-Service Teacher Training Policies”, che verrà presentato in due conferenze ad Ankara e a
Palermo, e diffuso attraverso tutte le modalità previste. Questo report, comune ad entrambi i paesi sarà di-
sponibile in tre lingue : Italiano, Turco ed Inglese. Il progetto è stato anche occasione di conoscenza delle
rispettive culture ed abitudini. Ha permesso a tutti i partecipanti di accrescere enormemente le proprie com-
petenze interculturali, aumentando la conoscenza reciproca e promuovendo occasioni di scambio.
PRESENTAZIONE
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PARTNER DEL PROGETTO
RETE TURCA
ANKARA MILLII EĞITIM MÜDÜRLÜĞÜ (Coordinatore)
L'educational directorate di Ankara è la seconda autorità di educazione pub-
blica locale più grande della Turchia. E' responsabile della pianificazione, del
coordinamento e della gestione di tutte le tipologie di attività educative pre-
scolastiche, dell'educazione primaria, secondaria e per gli adulti nei 25 di-
stretti di Ankara. Secondo le statistiche dell'istituto relative all'educazione del 2008-2009 vi sono 46468
insegnanti e 848299 studenti in 1524 scuole.
Il direttorio fornisce corsi gratuiti di formazione ai docenti su disparate materie quali "metodi di apprendi-
mento attivo" e "insegnamento a bambini a rischio". Il dipartimento di formazione in servizio del diretto-
rio è responsabile dell'organizzazione e coordinamento di tutti i corsi di formazione (scuola,distretti o
centrali). Gli insegnanti richiedono tali corsi solo tramite registrazione online. Nel 2009 sono stati orga-
nizzati 831 corsi di formazione in servizio. La durata dei corsi è stata di 947.995 ore e sono stati frequen-
tati da 25.311 insegnanti.
GAZI UNIVERSITY FACULTY OF EDUCATION
La Gazi university è stata fondata nel 1926 come prima istituzione di forma-
zione insegnanti ad Ankara. Le profonde radici storiche, la qualità dell'edu-
cazione, le attività scientifiche, il numero di facoltà, lo staff e gli studenti fan-
no della facoltà di educazione dell'università di Gazi, la facoltà leader in Tur-
chia per quanto riguarda le istituzioni formative per gli insegnanti. Lo staff
accademico e quello amministrativo hanno come obiettivo la formazione di studenti con tecni-
che moderne innovative e stimolanti. Attualmente più di 9000 studenti sono iscritti nei nove
dipartimenti e sono attivi 26 programmi all'interno della facoltà di educazione dell'università di
Gazi. La facoltà è centro d'attrazione non solo per il numero di insegnanti e alunni ma anche per
l'efficiente utilizzo della tecnologia come strumento di formazione mettendo in pratica i metodi
dell'apprendimento moderno.
HASANOĞLAN ATATÜRK ANATOLIAN TEACHERS TRAINING HIGH
SCHOOL (HAAÖL)
HAAOL è una scuola di secondo livello per insegnanti di liceo. Questa connotazione la rende un
esempio unico di scuola per insegnanti al mondo. E' frequentato da studenti che hanno superato
con successo gli esami finali di educazione primaria. E' un collegio con studenti provenienti da
tutta la Turchia. E' stato una pietra miliare nella formazione di docenti sin da suoi esordi di pic-
cola scuola di paese, il cui spirito si basava sull'apprendimento attivo da parte degli studenti. La
maggior parte degli studenti ha superato esami a livello nazionale e frequenta facoltà di educa-
zione. In altre parole, vengono nominati insegnanti. La scuola è composta da 535 studenti e 36
insegnanti.
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PARTNER DEL PROGETTO
RETE ITALIANA
COMUNE DI PALERMO
Il comune di Palermo e in particolare il dipartimento dell'educazione è
un'autorità locale responsabile delle scuole di Palermo. Dall'asilo fino alle
scuole medie. La municipalità dirige in maniera diretta 26 asili con 988
bambini e 62 scuole dell’infanzia con 1383 bambini e fornisce servizi a 66.498 bambini nelle
totali 28 scuole regionali materne, 118 scuole materna, 101 scuole elementari e medie statali.
La struttura dell'amministrazione è divisa in due parti: i servizi educativi e i servizi sul terri-
torio, gestiti da un esecutivo. La missione dell'amministrazione relativamente ai servizi ri-
guardanti la scuola materna è di promuovere la crescita dei bambini preoccupandosi anche
di fornire ai genitori personale formato e strutture qualificate.
MIUR USR SICILIA UFFICIO XV
AMBITO TERRITORIALE PER LA PROVINCIA
DI PALERMO
Ogni regione in Italia ha un ufficio regionale per l'educazione, così come ogni provincia ha un ufficio
locale. Entrambi sono centri autonomi di amministrazione e di organizzazione dell'educazione. La
Sicilia ha 9 uffici provinciali per l'educazione. A Palermo, capoluogo di regione, l'ufficio XV MIUR
USR Sicilia è responsabile sia del supporto alle attività/azioni educative sia dell'implementazione dei
processi educativi legati ai settori più disparati, focalizzando l'attenzione al servizio della formazione.
E' responsabile della pianificazione, coordinamento e gestione di tutti i tipi di attività educative della
scuola primaria e secondaria ed educazione degli adulti a Palermo e in altre province siciliane
(Trapani ed Enna). MIUR USR Sicilia Ufficio XV Palermo estende le sue politiche governative a tut-
ti i livelli di educazione e su tutto il territorio di Palermo e provincia.
In base alle statistiche del 2010-2011 relative all'ambito dell'educazione, vi sono 29.000 insegnanti e
260.000 studenti in 245 scuole nelle provincia di Palermo.
I suoi compiti sono:
Comunicare ed interagire con scuole e le autorità regionali e locali
assicurare il regolare inizio del ciclo scolastico
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supportare l'avanzamento dei processi innovativi del sistema scolastico
diffondere le iniziative di formazione e la formazione dello staff
assicurare il diritto all'istruzione e all‟educazione
promuovere un'educazione inclusiva
supportare l‟ autonomia della scuola
ISTITUTO SUPERIORE “ETTORE MAJORANA”
E' un istituto professionale geograficamente situato in una delle più
svantaggiate aree di Palermo. Vista la difficile situazione in cui versa que-
sta zona e le sfide che gli insegnanti devono affrontare nell'esercizio della
loro professione è necessario che si attrezzino con conoscenze e capacità utili per affronta-
re la difficile situazione del contesto scolastico.
Riguardo l'attività formativa, la scuola ha diversi indirizzi legati alle necessità del territo-
rio: informatico, basato sulla formazione di esperti nella gestione informatica e dei com-
puter, chimico, che forma esperti nell'ambito del settore dell'industria chimica, ma anche
nell'ambito dei settori industriali alimentari, e infine l'indirizzo agrario per formare tecnici
per industrie e aziende operanti nel settore dell'agricoltura della regione.
CEIPES
CEIPES è , non solo un'organizzazione no profit ma anche il nome
di un network che comprende una seria di istituzioni differenti tra
cui: l'università di Palermo, il CUD (Centro Universitario per disabi-
li), IAL CISL SICILIA (Coordinatore dei servizi scolastici regionali), CE.D.AP. (Centro per i di-
sturbi per l'apprendimento), scuole, municipalità e altre istituzioni pubbliche e private della regione
Sicilia.
Lo scopo principale del CEIPES è la promozione dell'educazione e dello sviluppo dei giovani e de-
gli adulti e se ne occupa attraverso attività su educazione, cultura, formazione, nonviolenza, inter-
culturalità, solidarietà, diritti umani, cittadinanza attiva, cooperazione internazionale e promozione
di servizi e attività per contribuire alla crescita umana e civile a livello individuale, collettivo e in-
ternazionale.
PARTNER DEL PROGETTO
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Modalità di conduzione dei lavori
Dopo il primo incontro di apertura a Dicembre 2010 ad Ankara e dopo esserci dati i compiti da svilup-
pare ciascuno nelle proprie Regioni, abbiamo cominciato ad organizzare i vari incontri e le varie attivi-
tà previste.
Il primo elemento individuato è stato quello di estendere la ricerca, la somministrazione dei test e delle
interviste a gruppi di scuole appartenenti a tre ordini diversi (classico-scientifico e tecnico), con docenti
e studenti rappresentativi dei tre ordini di scuola.
Il materiale predisposto per la ricerca e per la somministrazione è stato consegnato direttamente alle
scuole, tramite posta elettronica, sia in italiano che in inglese, dando al docente la possibilità di sceglie-
re la versione preferita.
Il materiale è stato inviato on line ed è pervenuto alla scadenza prevista, con la stessa modalità, cioè,
tramite la funzionalità della posta elettronica che si è rivelato un potente strumento di comunicazione,
da considerarsi innovativo, se immaginiamo come le scuole di per se non leggano mai la posta e predi-
ligano la comunicazione breve via fax.
Questa modalità ha consentito inoltre di ridurre la stampa di fogli, fotocopie e materiale cartaceo nello
scambio del materiale tra studenti, docenti e gruppo di ricerca.
Nella prima fase delle ricerche, il 02.02.2011, abbiamo attuato l‟intervista al Referente Regionale per
la formazione in servizio .Successivamente, il gruppo di docenti è stato coinvolto il 23.02.2011 presso
il Miur USR Sicilia-Ufficio XV Ambito territoriale per la provincia di Palermo, via Praga, 29, nella
somministrazione del questionario sulla formazione in servizio, a cui è seguito un Focus group con i 15
docenti delle tre diverse istituzioni coinvolte (Liceo Scientifico “Basile”, Istituto Superiore
“Majorana”, Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”).
Per coinvolgere gli studenti, infine, abbiamo chiesto la partecipazione di 5 alunni per ogni scuola coin-
volta, in tutto 15, a cui abbiamo inviato il materiale strutturato previsto e la somministrazione di un
questionario con vignette, pervenuto il 28.03.2011 via mail da parte dei docenti referenti del Liceo
Classico “Vittorio Emanuele II”, del Liceo Scientifico “Basile” e dell‟ Istituto Superiore “Majorana”.
Infine il 18 Maggio 2011 abbiamo organizzato un Workshop dal titolo “Workshop e Ricerca Azione
sulla formazione in servizio” a cui hanno partecipato 35 persone tra docenti studenti e dirigenti; si sono
costituiti 4 gruppi di lavoro che hanno realizzato i report finali.
PERCORSO DEL PROGETTO
11
Nella sede dei lavori abbiamo predisposto il materiale fino ad allora raccolto nella versione cartacea per la
consultazione, fornendo anche la bibliografia per ulteriori approfondimenti.
La modalità organizzativa è stata quella di:
presentare i lavori fino ad allora realizzati
fare il punto del contesto scolastico e della formazione in servizio
proporre alcuni modelli utili, poi, ai lavori di gruppo.
Successivamente è stato condotto:
un confronto-dibattito
un brainstorming con i partecipanti, stimolati da frasi specifiche e input significativi
un lavoro per gruppi, già predisposti in precedenza per ottimizzare i tempi di lavoro, con consegne
specifiche da sviluppare.
la socializzazione dei risultati
È da segnalare come la partecipazione studentesca sia stata di estrema importanza per delineare le compe-
tenze dei docenti nel settore della formazione .
Nell‟insieme è stato molto utile l‟apporto di docenti, dirigenti e studenti che si sono confrontati sulla pro-
blematica del progetto e hanno realizzato modelli e strategie utili ad innovare la professione, al fine di
contribuire al successo formativo degli studenti e del sistema scuola.
È inoltre da segnalare come il materiale strutturato dall‟Università di Ankara si sia prestato, con opportuni
adattamenti, in maniera efficace alle finalità scientifiche della ricerca.
Un momento molto importante è stato il 3 giugno 2011 quando le autorità delle due Regioni preposte han-
no firmato un protocollo d‟intesa.
L‟incontro di progetto di Ottobre 2011 ha rappresentato un momento di confronto sulla formazione in ser-
vizio in Europa e nel mondo.
Dal 9 al 12 gennaio 2012 le due Regioni hanno proposto i rispettivi modelli di formazione.
Al fine di attivare la diffusione dei risultati, ha avuto luogo la prima confrenza finale ad Ankara il 4 mag-
gio 2012, seguita da quella di Palermo il 20 luglio 2012.
PERCORSO DEL PROGETTO
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Ankara
13 dicembre 2010 PERCORSO DEL PROGETTO
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Palermo
3 giugno 2011
PERCORSO DEL PROGETTO
Palermo
Wokshop con i docenti
14
PERCORSO DEL PROGETTO
Ankara
17 –19 ottobre 2011
Palermo
9 - 12 Gennaio 2012
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Conferenza Finale
Ankara 4 maggio 2012
PERCORSO DEL PROGETTO
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Lo sviluppo delle qualifiche professionali europee, attraverso la via
della formazione in servizio, è cruciale e importante per cambiare,
oggi, con una certa rapidità, le conoscenze su cui si basa la società.
In questo contesto specifico si inquadra attualmente l‟EQF (European Qualification Framework), Qua-
dro europeo delle qualifiche per l‟apprendimento permanente - Raccomandazione del Parlamento euro-
peo e del Consiglio dell‟Unione Europea del 23 aprile 2008, che può definirsi un quadro comune euro-
peo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi, fungendo da dispositi-
vo di traduzione utile a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra paesi e sistemi europei dif-
ferenti.
Il Consiglio Europeo di Lisbona ha sottolineato il fatto che i cittadini sono la risorsa più preziosa
dell'Europa e ha affermato sostanzialmente che gli investimenti nelle risorse umane risulteranno deter-
minanti per il posto dell'Europa nell'economia delle conoscenze.
I progressi compiuti fino ad ora si sono rivelati insufficienti per quanto riguarda il raggiungimento di
obiettivi quali la riduzione del numero di alunni che abbandonano prematuramente la scuola; l'incre-
mento del tasso di giovani che completano gli studi secondari superiori, ovvero la riduzione del numero
di quindicenni con scarse capacità di lettura.
Alcune ricerche dimostrano una stretta e sicura correlazione fra la qualità professionale degli insegnanti
e il rendimento degli alunni; sicuramente non dipendenti dall'organizzazione scolastica, dalla direzione o
dalla situazione finanziaria.
La formazione continua degli insegnanti indica, infatti, che la qualità professionale può essere uno stru-
mento meno costoso per migliorare i risultati e la qualità degli apprendimenti, rispetto alla riduzione del
numero di allievi per classe, ai tagli o al prolungamento dell'orario scolastico.
La formazione in servizio centrata sulla scuola, deve essere finalizzata alla soluzione di specifici proble-
mi di carattere didattico, metodologico, organizzativo e relazionale, tipici di uno specifico contesto ope-
rativo.
Il docente è un professionista che opera in una istituzione, perché la sua autonomia culturale e progettua-
le, la sua soggettività, si deve coniugare con l'etica di un progetto condiviso, evitando i riti della colle-
gialità, ma anche l'alibi della libertà d'insegnamento.
IN EUROPA
LA SITUAZIONE SULLA
FORMAZIONE IN SERVIZIO
17
La formazione si inserisce quindi nelle strategie di autoanalisi, di sviluppo, di miglioramento, indispensabili
all'autonomia scolastica, ed ha un fortissimo legame con l'esperienza di lavoro, assumendo un carattere em-
pirico, fattuale, di ricaduta a breve termine.
La formazione sul territorio necessita di essere orientata e raccordata sinergicamente a livello nazionale, ter-
ritoriale ed europeo, al fine di creare le connessioni con le sedi universitarie, gli istituti scientifici e culturali,
le imprese e le strutture produttivo-economiche del territorio, le associazioni professionali e di disciplina.
Il 18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato una Raccomandazione „relativa
a competenze chiave per l‟apprendimento permanente”.
Questo documento, si inquadra nel processo, iniziato a seguito del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 e
conosciuto come „strategia di Lisbona‟ , che ha come obiettivo finale quello di fare dell‟Europa „l‟economia
basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economi-
ca sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
Allo stato attuale il rapporto annuale sui progressi fatti nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strate-
gia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della formazione, denunciano sforzi ancora insufficienti da parte
degli stati membri per rispondere alle sfide del XXI secolo.
Dall‟indagine PISA 2006 (Program for International Student Assessment) il ritardo di preparazione degli
studenti italiani, se si guarda al risultato italiano complessivo, fa emergere che le performance degli stu-
denti restituiscono una situazione piuttosto sconfortante: il punteggio medio degli studenti italiani in scien-
ze, infatti, è 475, rispetto alla media OCSE pari a 500; in matematica è 462, rispetto a 498 della media O-
CSE; in lettura il punteggio è 468, a fronte di una media OCSE pari a 492. I risultati italiani inoltre sono il
risultato della media di valori molto distanti fra loro sia a livello regionale, sia tra scuole.
Come è ben noto l‟Europa sta vivendo una fase di trasformazione. La crisi ha vanificato anni di progressi
economici e sociali e messo in luce le carenze strutturali dell'economia europea. Nel frattempo il mondo si
sta rapidamente trasformando e le sfide a lungo termine (globalizzazione, pressione sulle risorse, invecchia-
mento) si accentuano. L'UE deve prendere in mano il proprio futuro.
Per uscire dalla forte crisi non ancora risolta dopo Lisbona 2010, occorre una strategia che consenta di uscir-
ne più forti e trasformare l'UE in un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da alti livelli
di occupazione, produttività e coesione sociale. Europa 2020 marca ancora di più le proposte di Lisbona
2010, soprattutto perché viene dato risalto al fatto che in quanto Unione, l'Europa deve agire in modo collet-
tivo.
LA SITUAZIONE SULLA
FORMAZIONE IN SERVIZIO
18
Dagli studi e dal confronto con i docenti e con il gruppo di lavoro
sulle tematiche del progetto relative alla formazione in servizio, sono
state evidenziate diverse problematiche. Emerge con significatività una carente visione d’insieme, rela-
tiva a questo importante aspetto della “manutenzione del sapere”. Ciascuno lavora sulla “matematica” o
sulla “storia” oppure guarda con apprensione gli avvicendamenti dei tagli e della graduatoria d‟Istituto.
La vita professionale di tutti resta seppellita da collegi, consigli di classe, ricevimenti, corsi di recupero,
PON, viaggi d‟istruzione.
L'impiegatizio è così dirompente da non lasciare spazio alcuno alla riflessività e al confronto.
La realtà delle scuole che conosciamo è quella in cui non ci sono risorse ed, a volte, con i bilanci ridotti,
si continua a lottare per motivare e per cambiare tipologia di insegnamento/ apprendimento.
Dalle indagini condotte con i gruppi di docenti, emerge la necessità di procedere a riformare il sapere
della scuola, in rapporto alle nuove sfide culturali e sociali, soprattutto in termini di competenze chiave
di cittadinanza.
In un contesto di riforma le istituzioni possono porsi i seguenti interrogativi:
1. Quali sono le conoscenze che servono a formare cittadini consapevoli?
2. Come contrastare la dispersione e gli abbandoni?
3. Qual è il rapporto tra sapere / sapere scolastico /autonomia di ricerca e sperimentazione degli inse-
gnanti?
Una formazione che investe sulla qualità, deve promuovere una riflessione pedagogica al fine di svilup-
pare abilità, competenze didattiche, organizzative, relazionali e comunicative. Il docente, oltre alla pro-
fessionalità profusa nel proprio ambito disciplinare, deve avere l'opportunità di sperimentare nuove mo-
dalità di trasmissione dei saperi, di acquisizione delle competenze e riflettere sulle complesse problema-
tiche della mediazione didattica, al fine di promuovere il successo didattico e formativo.
Nel sistema scolastico italiano, così come riporta il modello elaborato dal gruppo di ricerca, le scuole o i
docenti possono seguire autonomamente le iniziative di formazione nazionali ed europee.
La formazione degli insegnanti in Italia, consiste in una formazione obbligatoria all‟ inizio e in una for-
mazione in servizio, ancora considerato come un "diritto e dovere" secondo la legge (art.282 D.Lgs
97/94).
IN ITALIA
LA SITUAZIONE SULLA
FORMAZIONE IN SERVIZIO
19
Anche se non è codificato alcun obbligo di formazione, molti insegnanti possono curare la loro profes-
sionalità grazie alla formazione del MIUR nazionale, alle iniziative europee, formali e non formali, pri-
vate, che forniscono la formazione professionale in forma libera.
Un numero significativo di docenti, tuttavia, non è interessato alla formazione e aggiornamento, a causa
della mancanza di incentivi in grado di premiare o punire le diverse condotte.
Il livello di formazione inziale comprende attualmente il TFA, tirocinio formativo attivo (Decreto
n.249/2010).E‟ composto da un ciclo di laurea triennale disciplinare, cui seguono due anni di laurea per
l'insegnamento e, infine, un anno di tirocinio attivo e pratico (TFA) nelle scuole primarie o secondarie.
Gli insegnanti possono iscriversi e partecipare ad iniziative di formazione ministeriali, come i corsi Po-
seidon, Mat@bel, IISS, LIM (tecnologia e strumenti interattivi)
Questi tipi di corsi sono facoltativi.
Altri corsi di formazione sono inclusi nei programmi Pon e possono essere organizzati direttamente dalle
scuole stesse: Progetti Nazionali Operativi nelle regioni dell'obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria,
Campania, Puglia).
Altre iniziative, come il CLIL (Content and Language Integrated Learning), si basano su corsi specifici a
partire dalle innovazioni introdotte dalla riforma del II ciclo della scuola, al fine di sviluppare le compe-
tenze metodologiche per insegnare la lingua e altri contenuti integrati.
C'è un'alta percentuale di insegnanti che si prende cura della propria formazione professionale, grazie
anche all'apprendimento non formale e ai metodi proposti da vari siti web del Ministero della Pubblica
Istruzione o da altre associazioni private o riconosciute che offrono corsi di formazione (si veda ad e-
sempio CIDI, ANP, ecc ...).
Per gli insegnanti della scuola primaria, senza alcuna competenza in lingua inglese, è obbligatoria una
formazione in servizio. Il DPR 81/2009 precisa che: "Gli insegnanti che non sono ancora specializzati
nell'insegnamento della lingua inglese come lingua straniera sono tenuti a frequentare appropriati corsi
di formazione”.
Le istituzioni scolastiche dovrebbero fornire i contenuti di formazione che sono "funzionali" al raggiun-
gimento degli obiettivi individuati nel piano dell‟ offerta formativa di ciascuna scuola. Le attività di for-
mazione sono organizzate dalle scuole, persone fisiche o altri membri delle istituzioni e funzionali al
piano dell‟offerta formativa.
LA SITUAZIONE SULLA
FORMAZIONE IN SERVIZIO
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In parallelo, all‟interno del quadro normativo in atto disciplinato dal DPR 275/99, la formazione in ser-
vizio rientra tra le priorità che le istituzioni scolastiche,nella propria autonomia, anche interagendo tra
loro in reti di scuole e con gli enti locali, possono organizzare, sulla base dei bisogni individuali e delle
esigenze del territorio ed apre una prospettiva culturale di non sussidiarietà dall‟apparato centrale dello
Stato.
Per attrezzare il corpo dei docenti delle capacità e delle competenze necessarie per questi nuovi ruoli oc-
corre un nuovo impegno da parte dei sistemi di formazione e istruzione destinati agli insegnanti, al fine
di disporre di una formazione iniziale e in itinere di elevata qualità; attivare un processo continuo di
perfezionamento personale che permetta agli insegnanti di essere continuamente aggiornati e dotati delle
competenze necessarie in una società basata sulla conoscenza; assumere la responsabilità di ampliare i
confini delle conoscenze professionali attraverso una cultura della riflessione; incentivare le attività di
ricerca e un impegno sistematico per lo sviluppo professionale continuo in tutto l'arco della carriera.
LA SITUAZIONE SULLA
FORMAZIONE IN SERVIZIO
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MODELLO DI FORMAZIONE
STATO REGIONE
Sistema di aggiornamento dei docenti in servizio
Per le Scuole di ogni ordine e grado
Tenuto conto che la formazione in servizio del personale scolastico (così come del personale di ogni con-
testo lavorativo), dovrebbe riguardare non solo insegnanti ma tutto l'ambiente lavorativo, si propone un
Piano di Formazione sul territorio, periodico, articolato come segue:
Forum territoriale REGIONALE - in cui i diversi soggetti del territorio potrebbero essere invitati ad ana-
lizzare i bisogni formativi attraverso indagini territoriali e analisi dei bisogni e raccordare le rispettive ini-
ziative. In questo contesto va mantenuto il sistema "misto" pubblico-privato, formale e non formale,
(favorendo l'iniziativa di scuole, associazioni, enti, imprese, aziende, università, ecc..) a garanzia di plura-
lismo culturale e di autonomia di ricerca.
INDISPENSABILE: adottare la cultura del “pensare” e del “fare”; superare le difficoltà e pianificare stra-
tegie concrete; ridurre i tempi di finanziamento.
Il Forum Regionale, così articolato, prepara periodicamente un "booklet" con le offerte di aggiornamento,
da diffondere pubblicamente, rinnovabile per ogni annualità e, in parallelo, un sito provvisoriamente chia-
mato WEB LEARNING REGIO (vedi esempio di best practice http://www.progettotrio.it/trio/) (1) dove
trovare prodotti e servizi formativi afferenti ad aree tematiche trasversali specifiche.
Il Catalogo dei Corsi, costituito dalla parte cartacea e dalla parte online, è suddiviso in percorsi tematici
trasversali, percorsi disciplinari e altri percorsi.
Il Piano di formazione rappresenta una iniziativa per coinvolgere i docenti alla formazione che deve es-
sere parte costitutiva del sistema.
La formazione per essere efficace e per apportare trasformazioni e “valore aggiunto” nel sistema, di cui il
docente fa parte, è necessario che venga “mediata” da figure, all'interno delle Istituzioni scolastiche.
◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊
(1) Questo esempio della Regione Toscana contiene 450 pagine di offerte formative
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In questo contesto il Dirigente Scolastico, anello della formazione, assume il piano regionale come pia-
no strategico all’interno delle istituzioni scolastiche e promuove una serie di attività correlate alla pro-
grammazione della formazione. In questo, il Dirigente scolastico è affiancato dal Referente dell'aggior-
namento e dallo specifico Dipartimento di ricerca (o gruppo di lavoro). Il referente per l'aggiornamento
e per la ricerca può rappresentare un gruppo di lavoro da cui si diramano e da cui vengono avviati appo-
siti momenti di formazione, di supporto, di documentazione.(1)
Il Collegio dei docenti delibera una tipologia di formazione che sarà obbligatoria e ne suggerisce un'al-
tra di tipo volontaria, tenuto conto delle esigenze formative.
Dall’autonomia di ricerca alle Reti di scuole DPR 275/99
Art 7 e Art 9 integrazione tra scuole e territorio.
In parallelo alla proposta precedente, il Collegio dei docenti, nell'ambito del sistema italiano e dell'auto-
nomia scolastica, promuove e organizza una serie di iniziative atte a promuovere una dimensione euro-
pea della formazione dei docenti attraverso le seguenti modalità:
Reti di scuole
Scambi di docenti e best practices
Stages
Learning Networks
Workshop docenti – studenti
Job-shadowing,
Tirocini d‟impresa
Scambi di alunni/classi e gemellaggi
Sarebbe un segnale forte garantire per legge una quota minima per la formazione e la ricerca, all'interno
del bilancio della Pubblica Istruzione (ad esempio dell'ordine dell'1%) (2)
◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊
(1) DPR 275 /99 all’art. 6 ―Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo‖
(2) Tullio De Mauro „L„istruzione verso la distruzione“ in: „Il Messaggero“ 29.03.2012
MODELLO DI FORMAZIONE
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Altra misura emblematica sarebbe la possibilità di detrarre le spese di formazione (corsi, libri, convegni)
dalla dichiarazione annuale dei redditi, come spese di produzione. In concreto, sarebbe opportuno che
ogni scuola disponesse di un budget ordinario annuale medio per attività di formazione, documentazione,
ricerca.
Outputs
Raccogliere le best practices e costruire un repertorio di formazione e restituzione di ogni esperienza, per
mantenere un percorso costruttivo in un‟ottica di lifelong learning
Contenuti della formazione:
Ampliamento dei saperi
Sviluppo delle competenze di base e trasversali
Sviluppo e applicazione di una didattica per competenze
Sviluppo di contenuti trasversali in una dimensione europea
Sviluppo di una didattica laboratoriale formale o non formale
Ricerca Azione documenti di riforma e di riferimento europeo
Adeguamento delle metodologie
Formazione dei docenti per sostenere il cambiamento e le pari opportunità
Sviluppo di servizi per sostenere l'innovazione del sistema
Sviluppo di iniziative di formazione per la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica
(una tra le emergenze europee)
Altro
Valutazione delle iniziative
1. Audit
2. Indagini qualitative per ogni Azione
3. Focus Group
4. Ricerca/Azione finalizzata
5. Valutazione indipendente intermedia
6. Valutazione D’Istituto
7.Partecipazione a Indagini Nazionali e Internazionali
MODELLO DI FORMAZIONE
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In sintesi il modello di formazione proposto tenta di realizzare un sistema flessibile, costituito da “vasi
comunicanti”, rappresentati dai diversi attori che operano nel/con il sistema educativo a diversi livelli
istituzionali o non istituzionali.
Si tratta di costruire un sistema reticolare in cui l‟integrazione tra scuole (per esempio realizzata medi-
ante accordi di rete) si coniughi in maniera trasversale con il territorio regionale, nazionale ed europeo,
non solo per ottimizzare i servizi all‟interno del sistema di istruzione-formazione ma anche per creare
la continuità di un sistema di apprendimento lungo tutta la vita al cui centro sta la persona nella sua
unitarietà.
MODELLO DI FORMAZIONE
Progetto realizzato con il supporto del Programma di Apprendimento Permanente
Gli autori del testo prof.ssa Nina Raineri docente formatrice c/o USP Palermo, Dr Alessandro
Imborgia CEIPES ed il prof. Carlo Columba docente dell‟Istituto Superiore Majorana si assu-
mono la responsabilità dei contenuti pubblicati escludendo qualsiasi responsabilità dell‟AN e
della Commissione sull‟utilizzo delle informazioni in esso contenute.
Elaborazione grafica e stampa a cura del Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi.
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MODELLO DI FORMAZIONE
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RACCOMANDAZIONI
In conclusione queste pratiche, se applicate sistematicamente, in un contesto d‟uso scolastico, andrebbero
ad incrementare la dimensione riflessiva, che permetterebbe di conseguire i seguenti risultati:
1. accostarsi alle problematiche educative con maggiore spirito critico;
2. Osservare/autovalutare le proprie pratiche didattiche per migliorarne l‟efficienza;
3. Valutare la ricaduta sugli allievi.
Per attrezzare il corpo docenti di capacità e competenze necessarie per questi nuovi ruoli occorre un nuovo
impegno da parte dei sistemi di formazione e istruzione destinati agli insegnanti al fine di:
1. disporre di una formazione iniziale ed, in itinere, innovativa e di elevata qualità
2. attivare un processo continuo di perfezionamento personale e di certificazione delle competenze
3. incentivare le attività di ricerca
4. incrementare la dimensione europea della formazione e aumentare la mobilità dei docenti a livel-
lo territoriale, europeo e internazionale
5. attivare Reti di scuole nel territorio e a livello internazionale per portare avanti scambi di docen-
ti, best practices, stages, job-shadowing, tirocini d‟impresa, scambi di alunni/classi in specifici am-
biti
6. predisporre sinergie tra istituzioni e organismi di varia natura, a livello nazionale, territoriale ed
europeo
7. favorire la formazione blended ed e.learning
8. favorire i learning network e il cooperative learning
9. promuovere i workshop docenti – studenti
10. raccogliere le best practices e costruire un repertorio di formazione e restituzione di ogni espe-
rienza, per mantenere un percorso costruttivo in un‟ottica di lifelong learning
11. definire indicatori per monitorare il sistema e promuovere la valutazione continua
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CONCLUSIONI
Molti autori hanno contribuito a fornire preziose riflessioni sulla tematica della formazione in servi-
zio. E‟ possibile citarne al riguardo alcuni che hanno trattato l‟argomento della formazione in servi-
zio dei docenti.
Come afferma in sintesi Alessandra Rucci nel suo testo “Insegnanti al bivio. L’impatto delle ICT
nella professionalità docente” le buone pratiche di uso didattico delle ICT, come è noto, sono ancora
rare e circoscritte, non solo nel nostro paese ma anche in altri.
La ricerca ha già dimostrato che accrescere le dotazioni tecnologiche non ha un riflesso diretto nel
favorire l‟uso didattico qualitativo delle ICT e che molto possono invece i docenti, con le loro con-
vinzioni e con la loro competenza didattica. E‟ utile osservare quindi come queste affermazioni avva-
lorino la tesi che la formazione in servizio sia strategica e leva di innovazione più degli stessi investi-
menti in supporti altamente moderni e tecnologici.
Giancarlo Cerini nel suo testo dal titolo “Quattro variabili per rilanciare la professione dei docenti”
pone la questione su quali indicatori di qualità per il lavoro docenti.
È molto avvertita dai docenti la richiesta di “far pesare” le diverse caratteristiche della professione, in
modo da poter “riconoscere” e valorizzare le reali condizioni di lavoro di insegnamento:
una prima categoria da considerare riguarda il contesto di esercizio della professione (aree a rischio,
scuole connotate da turn-over, ecc..)
2. un secondo blocco di indicatori riguarda il tempo effettivamente prestato all’attività professionale,
che può riferirsi allo svolgimento di compiti aggiuntivi all‟insegnamento
3. un terzo elemento dovrebbe considerare la capacità di realizzare progetti di lavoro innovativo, in
termini di imprese collegiali (team docente, consiglio di classe, dipartimenti, plesso...) con la defini-
zione concordata di obiettivi di qualificazione dell‟insegnamento, e la verifica del raggiungimento
degli stessi;
4.infine, anche la “maturità professionale” conseguita a seguito di una esperienza di lavoro in classe,
di ricerca didattica, di partecipazione a contesti innovativi e di ricerca, di documentazione e socializ-
zazione delle conoscenze acquisite, potrebbe essere oggetto di un apprezzamento, mediante la costru-
zione di un portfolio personale.
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Domenico Chiesa nella “Formazione e ruolo dell'insegnante nel cambiamento” incentra la sua atten-
zione su due aspetti fondamentali:
CONCLUSIONI
Ripensare il significato e la pratica della formazione in servizio
ricondotta alla logica della ricerca-azione finalizzata al ripensamento e
consolidamento delle competenze con cui si realizza l’uso formativo dei saperi;
“responsabilizzazione individuale” come elemento determinante nel
guidare il ridisegno dell’organizzazione delle scuole:
ogni “potere” deve risultare da una “responsabilità”
e ogni responsabilità deve essere costruita
su una “competenza professionale”.
Progetto realizzato con il supporto del Programma di Apprendimento Permanente.
Gli autori del testo prof.ssa Nina Raineri docente formatrice c/o USP Palermo, Dr Alessandro Imbor-
gia CEIPES ed il prof. Carlo Columba docente dell‟Istituto Superiore Majorana si assumono la re-
sponsabilità dei contenuti pubblicati escludendo qualsiasi responsabilità dell‟AN e della Commissione
sull‟utilizzo delle informazioni in esso contenute.
Elaborazione grafica e stampa a cura del Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi.
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Dalla scuola: idee, esperienze, percorsi
Sistema di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche: un modello ed un‟occasione per non esclude-
re. Il Professor Alfredo Mazzocchi illustra un sistema da cui ancora troppe persone sono escluse, per questo
occorre fare qualcosa
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Quali competenze digitali per insegnare al tempo del web2.0?
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The European Qualifications Framework (EQF) acts as a translation device to make national qualifications
more readable across Europe, promoting workers' and learners' mobility between countries and facilitating
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Profilo Europeo per la Formazione dei Docenti di Lingue Un Quadro di Riferimento
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Luigina Mortari
“Ricercare e riflettere. La formazione del docente professionista”
“A scuola di libertà. Formazione e pensiero autonomo”
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La scuola delle competenze
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Le competenze chiave europee per l'apprendimento permanente
La raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo per realizzare la strategia di Lisbona. Competenze, abilità e cono-scenze, quali relazioni?
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Una didattica per competenze
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BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
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CCNL 1994-1997 (Firmato nel 1995, è il 1° contratto di diritto privato) http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/ccnl957_2.html
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Istituzione Europea del “Lifelong learning project”: le scuole possono attingere ad interventi di formazione nel qua-dro complessivo della conferenza di Lisbona (2000) e ribadita in quella di Stoccolma (2001)
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Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 227 Definizione delle norme generali in materia di formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento, ai sensi dell'articolo 5 della Legge 28 marzo 2003, n. 53http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dlvo_reclutamento.htm
2006-2009 CCNL http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/ccnl_0609.pdf
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Legge Decreto 249/2010 pubblicato il 31/12 nella G. U. Di quest'anno in vigore dal 15 febbraio 2011
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STUDI E DOCUMENTI DEGLI ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
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RAPPORTO PER GLI ANNI 1977 E 1978 - Le Monnier
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3. La ricerca educativa nel «sistema scuola» Progetto R.I.So.R.S.E. Terzo Rapporto Nazionale – Le Monnier
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5. QUADERNI DEGLI ANNALI DELL’ISTRUZIONE 110-111/2005
6. Puntoedu: un modello di apprendimento Le Monnier
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l’enciclopedia online sui sistemi educativi europei, creata dalla rete Eurydice
http://www.indire.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=12928
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
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2010-1-TR1-COM13-16589-2
Progetto realizzato con il supporto del Programma di Apprendimento Permanente.
Gli autori del testo: prof.ssa Nina Raineri docente formatrice c/o USP Palermo, Dr Alessandro
Imborgia CEIPES e prof. Carlo Columba docente dell‟Istituto Superiore Majorana si assumono
la responsabilità dei contenuti pubblicati escludendo qualsiasi responsabilità dell‟AN e della
Commissione sull‟utilizzo delle informazioni in esso contenute.
Elaborazione grafica e stampa a cura del Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi.