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 1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE SCUOLA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA MECCANICA PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI UN DISPOSITIVO PER LA TINTURA DEL BORDO DELLE PELLI Design and development of a hem dyeing device for leather materials  Anno Accademico 2012/2013 Relatori: Prof. Monica Carfagni Dott. Ing. Maurizio Toccafondi Candidato: Jenny Pagano

Progettazione di una macchina tingipelli

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Lavoro di tesi triennale in ingegneria meccanica

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    UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

    SCUOLA DI INGEGNERIA

    DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE

    CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA MECCANICA

    PROGETTAZIONE E SVILUPPO

    DI UN DISPOSITIVO

    PER LA TINTURA DEL BORDO DELLE PELLI

    Design and development of a hem dyeing device

    for leather materials

    Anno Accademico 2012/2013

    Relatori:

    Prof. Monica Carfagni

    Dott. Ing. Maurizio Toccafondi

    Candidato:

    Jenny Pagano

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    Indice Introduzione ...................................................................................................................... 4

    1 Lattuale testa di tintura ........................................................................................... 8

    1.1 Introduzione ........................................................................................ 8

    1.2 Struttura e meccanismi di funzionamento ......................................... 9

    1.3 Difetti e inefficienze riscontrate ....................................................... 13

    2 Le innovazioni ............................................................................................................ 14

    2.1 Specifiche tecniche ........................................................................... 14

    2.2 Soluzioni progettuali ......................................................................... 15

    2.2.1 Pompa peristaltica ...................................................................... 16

    2.2.2 Serbatoio ..................................................................................... 17

    2.2.3 Principio di tintura ...................................................................... 19

    3 Progettazione della testa ...................................................................................... 21

    3.1 Introduzione ...................................................................................... 21

    3.2 Assieme punta di tintura ................................................................... 21

    3.2.1 Supporto centrale ....................................................................... 23

    3.2.2 Bronzina, puleggia, filo frangi-colore ......................................... 24

    3.2.3 Punta, guida-colore, tappo ......................................................... 26

    3.2.4 Componenti di commercio ......................................................... 30

    3.3 Assieme serbatoio ............................................................................. 35

    3.4 Pompe e tubi ..................................................................................... 39

    3.5 Motore e interfaccia per la guida ..................................................... 40

    3.6 Monolite della testa .......................................................................... 42

    3.6.1 Introduzione ............................................................................... 42

    3.6.2 Posizionamento dellassieme della punta di tintura .................. 44

    3.6.3 Posizionamento del motore e delle pompe ............................... 45

    3.6.4 Posizionamento dellassieme serbatoio ..................................... 47

    3.6.5 Posizionamento dellinterfaccia per la guida ............................. 47

    Conclusioni ...................................................................................................................... 50

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    Bibliografia ...................................................................................................................... 51

    Allegato A ......................................................................................................................... 52

    Allegato B ......................................................................................................................... 54

    Allegato C ......................................................................................................................... 56

    Allegato D ......................................................................................................................... 57

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    Introduzione La presente tesi di ricerca nasce da unesigenza maturata negli spazi delle

    Officine Maya di Prato. Officine Maya unazienda per la fabbricazione di

    macchine e apparecchi per l'industria delle pelli, nata nel 2012 in seguito

    alla realizzazione di un prototipo di macchina per la coloritura dei bordi

    della pelle (v. Figura 1). Nonostante sia attualmente in produzione, la

    macchina presenta alcuni margini di miglioramento, tra questi il sistema di

    erogazione di colore alloggiato nella testa del macchinario. Lobiettivo che

    la tesi si prefigge proprio quello di reinventare il meccanismo che regola

    il getto di colore sulla pelle.

    Figura 1 Macchina tingi-bordo della pelle

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    Limportanza di un sistema che automatizzi la coloritura del bordo delle

    pelli emerge non appena si analizzi meglio la realt della pelletteria

    italiana, con particolare riguardo allarea fiorentina. Il territorio delimitato

    da Scandicci, Lastra a Signa e Impruneta da un lato, Pontassieve e Val di

    Sieve dallaltro costituisce infatti un vero e proprio polo della pelletteria di

    alta qualit e di lusso. Il distretto fiorentino pu contare su una

    lavorazione artigianale che si fonda su conoscenze tradizionali, affiancata

    dallutilizzo di ottime materie prime. Se a questo aggiungiamo la raffinata

    attenzione ai dettagli e le spiccate competenze in ambito stilistico e

    creativo, non desta meraviglia che le produzioni del distretto siano

    apprezzate in tutto il mondo come simbolo del rinomato Made in Italy.

    E proprio per questo che da una quindicina di anni a questa parte in

    corso una conversione, per lo pi silenziosa, di artigiani no-brand dal

    grande saper fare e dallo scarso saper-vendere, a contoterzisti dei grandi

    marchi del segmento lusso, intenti a costruire una catena produttiva lunga

    e articolata adattandola alle esigenze delle griffe[4]. Queste piccole e

    medie imprese fornitrici e terziste sono state e dovranno essere capaci di

    proporsi come validi e strategici collaboratori del committente e, proprio

    a tal fine, si rende sempre pi necessaria uninnovazione dei processi

    produttivi, attraverso investimenti tecnologici. Questo non significa

    abbandonare le tradizionali lavorazioni manuali, ma saperle integrare con

    lautomazione di alcune fasi per concorrere ad unottimizzazione del

    processo produttivo.

    La realizzazione del prodotto finito pu essere brevemente riassunta

    come segue. La prima fase consiste nello sviluppo del prodotto, attraverso

    lo studio del design e la sua progettazione. Si procede, in alcuni casi, alla

    realizzazione del modello in cartone, oppure si invia il modello ai

    fustellifici, per la realizzazione delle fustelle. Successivamente vengono

    creati i campioni e, dopo le eventuali modifiche, si arriva alla

    predisposizione della produzione: si effettua per prima cosa il taglio dei

    pellami, dopodich i componenti passano attraverso la fase di spaccatura,

    scarnitura, timbratura, pressatura, verniciatura, tingitura e molatura.

    Infine si ha lassemblaggio dei vari elementi seguito dalla pressatura, la

    cucitura, lapplicazione degli accessori, la rovesciatura, la tingitura del

    lattice e in ultimo la pulitura.

  • 6

    Figura 2 Bordo di un ritaglio di pelle

    Allinterno del ciclo produttivo ci interessa evidenziare, in questa sede, la

    fase di coloritura del bordo del pellame. Si tratta di unoperazione

    necessaria, in quanto, dopo il taglio, tale bordo si presenta con una

    finitura grossolana e di colore biancastro (v. Figura 2). Nonostante sia una

    fase comune a tutte le filiere della pelletteria, fino ad un anno fa lunico

    ausilio per compiere tale attivit era un piccolo utensile simile ad una

    penna. Questo strumento collegato tramite un tubo di gomma ad un

    contenitore di tintura, ed in grado di rilasciare il colore applicando una

    leggera pressione su un pulsante situato lateralmente alla penna (v. Figura

    3).

    Figura 3 Penna per lapplicazione del colore

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    chiaro che per portare a termine le operazioni sopra descritte

    necessario del personale altamente qualificato. Lautomazione di questo

    processo avrebbe quindi, tra i vari vantaggi, la riduzione dei costi dovuti

    alla ricerca e alla retribuzione di queste figure, nonch, in prospettiva, una

    velocizzazione dei tempi di esecuzione. Va inoltre ricordato che gli addetti

    sono costantemente sottoposti allinalazione dei componenti chimici pi

    volatili del colore utilizzato, con gravi rischi per la salute.

    In effetti, lazienda Officine Maya ha da poco realizzato, sotto richiesta di

    una pelletteria, la prima macchina in grado di completare il processo in

    modo totalmente automatizzato. Questo strumento il primo del suo tipo

    ad essere mai stato prodotto e, di conseguenza, come naturale,

    suscettibile di miglioramenti e innovazioni. E proprio allinterno di questo

    ambito che si colloca la presente dissertazione.

    La tesi articolata in tre capitoli che cercano di evidenziare le prospettive

    e le problematiche emerse durante la ricerca. Nel primo capitolo si espone

    lattuale configurazione della testa atta alla tintura e i principali problemi

    riscontrati al riguardo. Nel secondo si illustrano le specifiche tecniche alle

    quali si continuato a fare riferimento, pur tentando, allo stesso tempo,

    di adottare nuove soluzioni costruttive, volte alla risoluzione dei difetti

    evidenziati nella precedente macchina. Nel terzo capitolo viene

    approfondito passo per passo lintero lavoro di progettazione: tale attivit

    stata svolta tramite lutilizzo del software Solidworks, che ha permesso

    lo sviluppo di un modello CAD.

  • 8

    1 Lattuale testa di tintura

    1.1 Introduzione Prima di affrontare pi nello specifico la configurazione dellorgano

    predisposto alla tintura, opportuno illustrare brevemente lintera

    architettura della macchina.

    Lapparecchiatura strutturata intorno a un piano rettangolare di lavoro,

    sul quale vengono adagiati i ritagli di pellame. Questi sono tenuti rialzati

    da apposite dime in metallo che allo stesso tempo permettono di

    immobilizzarli, tramite lazione congiunta di calamite. Un pantografo a

    due assi garantisce, mediante due motorini elettrici, la movimentazione

    della testa di coloritura (v. Figura 4). Il pantografo alloggiato allinterno

    di un solido e robusto telaio che permette di smorzare le vibrazioni (v.

    Figura 1). Nella parte superiore del telaio sono alloggiate 4 macchine

    fotografiche; le immagini da esse acquisite vengono rielaborate da un

    software in grado di valutare in tempo reale la forma e la disposizione dei

    pellami, cosicch queste, pur casuali, non pregiudicano lesecuzione del

    processo: il software stesso che controlla i movimenti dellutensile, al

    fine di eseguire una corretta tintura.

    Figura 4 Pantografo

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    1.2 Struttura e meccanismi di

    funzionamento

    Figura 5 Schema della testa di tintura attuale Lattuale testa del pantografo consta di un supporto ad L adeguatamente

    progettato per alloggiare sia una siringa precaricata, sia i sistemi che

    realizzano lerogazione automatica del colore (v. Figura 5). Sono presenti

    due motorini elettrici: il primo permette labbassamento dello stantuffo

    della siringa, causando quindi il getto di colore, mentre laltro consente la

    rotazione della punta tingi-bordo a cui collegata la siringa (v.

    Figura 6). Attraverso il primo motorino, variando il numero di giri,

    possibile regolare la portata di colore ed adeguarla ai diversi spessori e tipi

    di pelle da tingere. Infatti tale motore collegato mediante una cinghia ad

    una puleggia dentata, resa solidale, per mezzo di grani, ad una vite di

    manovra. Questultima fa scorrere lungo una guida un componente in

    metallo che esercita una spinta sullo stantuffo della siringa, facendolo

    abbassare (v. Figura 7). La rotazione dellestremit colorante provocata

    dal secondo motorino necessaria tanto per evitare un assorbimento

    disomogeneo del colore, quanto per non rischiare che la parte di punta a

    contatto con la pelle resti asciutta mentre la rimanente ancora ricoperta

    di colore.

  • 10

    Figura 6 Schema dei meccanismi della testa attuale

    Figura 7 Esploso del meccanismo di abbassamento dello stantuffo della siringa

  • 11

    Anche il secondo motore collegato, attraverso una cinghia dentata, con

    una puleggia. Questultima ricavata di pezzo su un componente

    appositamente studiato per accoppiarsi con la punta e allo stesso tempo

    accogliere e sostenere la siringa (v. Figura 8).

    Figura 8 Puleggia di pezzo

    Entrambi i motorini sono comandati elettronicamente ed inoltre

    presente un sistema di inversione del moto del pezzo premi-siringa. Tale

    meccanismo si attiva ogniqualvolta il pezzo premi-siringa raggiunge il fine

    corsa, andando a battere contro un apposito pulsante (v. Figura 9) .

    Figura 9 Sistema di inversione del moto

    Il colore fuoriesce attraverso tre forellini che formano i vertici di un

    triangolo equilatero centrato nella punta (v. Figura 10). Questo assetto, a

    causa del tipo di liquido utilizzato, non riesce a garantire una uniforme

    distribuzione del colore sulla punta. Si infatti verificato

    sperimentalmente che il colore tende a colare lungo la punta formando un

  • 12

    unico rivolo. Per ovviare a tale problema presente un piccolo filo,

    solidale al supporto ad L, che striscia sulla punta mentre questa in

    rotazione, costringendo cos il fluido a ridistribuirsi tutto intorno ad essa.

    Figura 10 Punta

    La particolare conformazione della testa del pantografo determinata

    dalla presenza della siringa, che permette un rapido cambio della nuance

    di tintura e una altrettanto facile e veloce ricarica di colore. A questo

    scopo basta infatti estrarre la siringa esaurita, aspirare nuovo colore dai

    recipienti sigillati che lo contengono e poi riposizionare la siringa nella sua

    sede. Il supporto a L chiuso da una lamiera avvitata che ripara i

    componenti meccanici dallo sporco e da altri elementi che potrebbero

    danneggiarli. Vi infine una struttura che permette di interfacciare la

    testa con il resto della macchina, collegandola a delle guide lungo le quali

    questa si possa muovere, comandata elettronicamente da un software,

    per raggiungere ogni punto del piano di lavoro.

    Il complessivo appena descritto effettua loperazione di tintura

    portandosi, per mezzo dei motorini elettrici, in una posizione che

    permetta alla punta di affiancarsi al bordo della pelle. Successivamente si

    attiva il motore, che consente labbassamento dello stantuffo, cosicch il

    colore fuoriesce dalla siringa e giunge allestremit della punta tramite i

    forellini sopra descritti. da notare che durante tutta la coloratura la

    punta non tocca mai la pelle ma vi si accosta solamente, a una distanza

    tale che il colore possa essere da essa assorbito.

  • 13

    1.3 Difetti e inefficienze riscontrate Come in precedenza illustrato, il colore fuoriesce da una siringa e cola

    sulla punta, la quale percorre il profilo della pelle rimanendo ad una

    piccolissima distanza dal bordo. Una delle pecche pi evidenti di questa

    configurazione linevitabile gocciolamento, sul piano di lavoro, del colore

    in eccesso (v. Figura 11). La calibrazione della portata di colore,

    operazione che viene svolta in base allesperienza e ad alcuni parametri

    forniti dai costruttori, non garantisce, infatti, che tutto il colore erogato sia

    assorbito dalla pelle. Questo perch, al fine di evitare una mancata

    coloritura di alcune parti, indispensabile lavorare con una quantit di

    vernice leggermente in esubero. Infatti, ogniqualvolta si tenta di ridurre il

    pi possibile il gocciolamento di colore si ottiene una finitura poco

    soddisfacente, soprattutto nel caso di pelli poco assorbenti.

    Si rende quindi necessaria dopo ogni colorazione la pulizia del piano di

    lavoro o la sostituzione di una eventuale pellicola protettiva, manovre che

    rallentano i ritmi di lavoro abbassando la produttivit delloperazione.

    inoltre chiaro che questo gocciolamento porta inevitabilmente a sprecare

    una parte rilevante della tintura, rendendo il processo in s poco

    efficiente.

    Figura 11 Gocce sul piano di lavoro

  • 14

    2 Le innovazioni

    2.1 Specifiche tecniche Pur nellobiettivo di rinnovare la macchina, le specifiche tecniche sono

    rimaste immutate. Lautomazione di unoperazione particolare come

    quella della tintura di bordi presenta alcuni aspetti critici da tenere ben

    presenti.

    Il primo di questi la sostanza utilizzata per la coloritura, una vernice le

    cui caratteristiche influenzano inevitabilmente le scelte costruttive. Le

    esperienze svolte in laboratorio dalla ditta Officine Maya evidenziano

    come il colore utilizzato abbia un tempo di solidificazione molto ridotto.

    Basti pensare che sufficiente che il colore entri in contatto per qualche

    istante con laria perch la sua superficie si secchi. Risulta quindi

    necessario evitare in ogni modo il contatto tra colore e aria. Questo

    significa che lassieme comprendente la punta deve essere progettato in

    maniera tale da ridurre il pi possibile lintervallo di tempo tra la

    fuoriuscita della tintura e il suo assorbimento da parte della pelle. Si deve

    poi tenere in considerazione la particolare densit della vernice, la quale

    influenza il suo modo di distribuirsi sulla punta. Bisogna predisporre un

    sistema che eviti la coagulazione del colore in un unico rivolo.

    Un ulteriore parametro da minimizzare il tempo di setup, cio quello che

    intercorre tra ricariche di colore consecutive. La macchina di cui ci stiamo

    occupando deve infatti puntare non solo a sostituire personale qualificato,

    ma anche ad accelerare una fase la tingitura dei bordi - che rappresenta

    altrimenti un vero e proprio collo di bottiglia della produzione.

    Anche gli ingombri dellutensile sono stati determinanti nello scegliere il

    layout finale. La sfida stata quella di rimanere allinterno dello stesso

    volume occupato dalla precedente testa ed eventualmente di riuscire a

    ridurlo.

    Ultimo, ma non meno importante, laspetto dei costi: stata posta

    particolare attenzione allingegnerizzazione di ogni singolo componente, e

    la questione economica risultata spesso decisiva nel preferire

    determinate soluzioni rispetto ad altre.

  • 15

    2.2 Soluzioni progettuali La principale innovazione della testa la sostituzione del meccanismo a

    siringa con un circuito chiuso alimentato da due pompe. La prima ha lo

    scopo di prelevare il colore dal serbatoio e portarlo alla punta tingitrice,

    mentre laltra pompa aspira dalla punta il colore in eccesso e lo riporta nel

    serbatoio (v. Figura 12).

    Figura 12 Schema del principio di tintura

  • 16

    2.2.1 Pompa peristaltica Preliminarmente stato necessario individuare la tipologia di pompa pi

    adeguata. Due sono stati gli aspetti di cui si tenuto maggiormente conto:

    il tipo di liquido con cui la pompa deve lavorare e lo spazio occupato dalla

    pompa stessa.

    Sulla base di queste osservazioni, la scelta ricaduta su una pompa

    peristaltica, perch ritenuta la pi idonea per il dosaggio della vernice.

    Questo tipo di pompa simula il processo biologico detto peristalsi (da cui il

    nome), ossia la contrazione ritmica della muscolatura liscia, presente

    allinterno degli organi, che consente il movimento delle sostanze in una

    determinata direzione. Infatti le pompe peristaltiche funzionano

    comprimendo e rilassando un tubo posizionato tra un dispositivo di

    rotazione e la cassa della pompa stessa: con il completamento di una

    rotazione dei rulli (v. Figura 13), che provoca la spinta verso luscita del

    fluido gi presente, si crea del vuoto in prossimit del tubo di entrata;

    questo richiama nuovo fluido, a sua volta spinto da unulteriore rotazione

    verso laltra estremit.

    Queste pompe sono particolarmente

    adatte alla nostra esigenza, perch il

    fluido non entra in contatto con

    nessun componente se non il tubo

    stesso e non vi utilizzo di valvole che

    potrebbero otturarsi in presenza di un

    liquido, quale la tintura, che tende a

    seccarsi e diventare gommoso. Inoltre

    il flusso regolare e non vi rischio

    che il fluido separi come nelle pompe

    centrifughe, mentre la sostituzione del

    tubo rapida e poco costosa. Bisogna

    anche osservare che si tratta di una

    pompa autoadescante, ossia in grado

    di funzionare anche quando nel

    circuito presente aria.

    Figura 13 Pompa peristaltica

  • 17

    2.2.2 Serbatoio La siringa presente nellattuale testa viene sostituita da un serbatoio, dal

    quale, tramite dei tubi, il colore viene prelevato e, successivamente, in

    parte, reimmesso.

    Lo studio del serbatoio di grande importanza, perch incide fortemente

    sui tempi di setup. Lideazione di questo componente stata guidata dalla

    necessit di rendere agevole e rapida loperazione di ricarica. Andava

    inoltre evitata la possibilit che, durante questa operazione, al momento

    della separazione del serbatoio dai tubi, andasse perso del colore, peraltro

    sporcando loperatore. In un primo momento si era pensato di utilizzare

    delle valvole che si chiudessero non appena il serbatoio venisse

    scollegato, ma si scelto di scartare componenti che rischiassero

    lotturamento dovuto alla vernice.

    Perci, con in mente anche la questione economica (quindi tralasciando

    quello che sarebbe stato un costoso adeguamento della forma del

    serbatoio al resto della macchina e concentrandosi, viceversa,

    sulladeguare la seconda al primo), si pensato di utilizzare una comune

    bottiglietta rettangolare di plastica. Il serbatoio viene realizzato

    posizionando il contenitore a testa in gi e chiudendolo con un tappo

    appositamente studiato (v. 3.3). Loperazione di ricarica stata cos

    concepita: la bottiglietta, ancora munita di tappo, viene sfilata dal suo

    alloggiamento sul carter, quindi viene ribaltata (ossia riportata nella sua

    posizione consueta), e, dopo aver svitato il tappo, la bottiglia viene

    riempita con il colore contenuto nei recipienti sigillati. I tubi del sistema di

    pompaggio sono stati pensati pi lunghi proprio per poter agevolare

    questa operazione (v. Figura 14).

    Notiamo che la realizzazione del serbatoio con un componente di

    commercio a basso costo garantisce anche un eventuale uso di tipo usa-e-

    getta.

  • 18

    Figura 14 Operazione di smontaggio del serbatoio

    Questa soluzione poi perfettamente coerente con unaltra necessit

    imposta dalla nuova struttura della macchina, ossia quella di sottoporre

    lapparecchiatura a dei cicli di lavaggio, nel caso si voglia cambiare il colore

    con cui vengono tinte le pelli. Il lavaggio inoltre un accorgimento utile

    anche in previsione di un periodo prolungato in cui lapparecchiatura

    stessa non venga utilizzata. Infatti, al termine del processo di tintura, i tubi

    sono inevitabilmente cosparsi di residui di vernice. Il serbatoio permette

    di risolvere questo problema, con una procedura analoga a quella

    descritta per la ricarica (salvo, ovviamente, riempirlo con una sostanza

    adatta per la pulitura, anzich con il colore).

  • 19

    2.2.3 Principio di tintura Dopo essersi affiancata al bordo della pelle, esattamente come nel

    modello precedente, la nuova testa esegue la tintura dei bordi

    prelevando, tramite la pompa peristaltica, una stabilita portata di colore

    dal serbatoio e portandola alla punta. Questultima presenta un foro

    centrale, attraverso il quale tutta la tintura che risulta in eccesso viene

    aspirata da una seconda pompa. Nel nuovo assetto a circuito chiuso la

    rotazione della punta risulta superflua, vantaggio che ci permette di

    ovviare alle notevoli difficolt che comporterebbe rendere compatibile la

    rotazione della punta con il nuovo assetto della macchina, data la

    presenza dei numerosi tubi (v. Figura 15). Continua comunque a essere

    necessario un elemento che strisci sullestremit di tintura per evitare la

    formazione di un unico rivolo di colore.

    Figura 15 Progetto della nuova testa di tintura

  • 20

    Proprio partendo da questa esigenza ha preso forma il primo schema

    dellassieme della punta di tintura. Rispetto al modello precedente, la

    prospettiva ribaltata: la punta e il suo relativo supporto sono fermi,

    mentre il filo a ruotarvi intorno. Da qui lidea di collegare il filo ad una

    puleggia, messa in rotazione da un motore elettrico. Come conseguenza,

    dal momento che il filo non deve trovare ostacoli nel suo percorso, questa

    puleggia stata posizionata in modo che tutti gli elementi dellassieme

    collegati alla punta rimangano allinterno della regione cilindrica di spazio

    racchiusa dal filo stesso nel corso del suo moto (v. Figura 16).

    Figura 16 Configurazione dellassieme della punta di tintura e del motore

    Unaltra modifica sostanziale consiste nel passare da uno solo a due

    componenti della punta. Mentre nel progetto iniziale in un unico pezzo

    erano riunite le funzioni di punta vera e propria e di indirizzamento del

    colore (v. Figura 10), questi due ruoli sono ora assegnati a due elementi

    distinti. Si poi ritenuto sufficiente un solo foro per il getto dinchiostro

    sulla punta, rispetto ai tre della precedente configurazione (v. Figura 25);

    infatti la distribuzione di colore meno omogenea viene compensata

    dallazione del filo ruotante.

  • 21

    3 Progettazione della testa

    3.1 Introduzione La progettazione stata articolata in pi livelli. In una prima fase stato

    delineato un abbozzo generale della struttura per poter visualizzare gli

    spazi a disposizione e gli ingombri massimi dei vari componenti.

    Successivamente si proceduto alla definizione dettagliata dei diversi

    assiemi.

    Una volta nota la configurazione di tutte le parti, stato possibile creare il

    carter, in modo tale da risultare allo stesso tempo capace di alloggiare i

    diversi componenti e il meno ingombrante possibile. Da ultimo stato

    predisposto lattacco per interfacciare la testa con il resto della macchina.

    Anche se liter di progettazione, cos come stato esposto, pu sembrare

    molto lineare, in realt accaduto con frequenza che i componenti gi

    ideati dovessero essere ripensati e modificati alla luce dei nuovi, in un

    processo di miglioramento costante.

    3.2 Assieme punta di tintura Lassieme della punta di tintura formato, in ordine di montaggio, dai

    pezzi illustrati in Figura 17. Per prima cosa vi un supporto centrale, una

    bronzina (che vi si accoppia) su cui presente una puleggia bloccata da un

    anello elastico e un raccordo a innesto (avvitato al supporto); dalla parte

    opposta rispetto al supporto si hanno invece una guarnizione, lassieme

    punta, e un tappo che lo blocca, a sua volta collegato, tramite un secondo

    anello elastico, a un componente guida-colore, a cui avvitato un altro

    raccordo a innesto. Ciascuno di questi pezzi stato opportunamente

    smussato per renderne possibile il montaggio.

    Procediamo ora a descrivere in dettaglio i singoli pezzi elencati.

  • 22

    Figura 17 Esploso dellassieme della punta di tintura

  • 23

    3.2.1 Supporto centrale Il supporto centrale il componente che sorregge lintera struttura

    dellassieme (v. Figura 18). Dovendo essere accoppiato alla puleggia,

    stato disegnato di forma cilindrica; un apposito spallamento sullestremit

    inferiore garantisce il posizionamento della bronzina.

    Il supporto percorso lungo il suo asse da un foro cilindrico, che ha la

    funzione di un tunnel: attraverso di esso viene aspirato, grazie allazione

    della pompa, il colore in eccesso proveniente dalla punta (una volta

    raggiunta la pompa, questa lo reimmette nel serbatoio). Lapertura

    superiore del foro dotata di una filettatura che vi permette

    lavvitamento del raccordo a innesto.

    Vi un altro foro cilindrico, che corre parallelamente al primo, ma non

    centrato nellasse del supporto: il suo posizionamento dovuto alla

    necessit di inserire al suo interno il tubo di mandata, in modo che risulti

    allineato con il secondo raccordo a innesto.

    Sulla base inferiore del supporto sono presenti due estrusioni

    concentriche, la cui azione combinata permette il bloccaggio dellassieme

    punta. Infatti, la pi piccola (che costituisce il prosieguo del foro centrale)

    permette il centraggio di tale assieme, raccordato in un punto in cui

    montata una guarnizione che impedisce fuoriuscite di colore; la pi

    grande invece dotata di una filettatura, grazie alla quale viene avvitato il

    tappo che effettua il vero e proprio bloccaggio.

    La parte superiore a sua volta filettata, cos da avvitare il supporto al

    carter e renderlo ad esso completamente solidale, senza alcun grado di

    libert aggiuntivo (v. 3.6.2).

    Figura 18 Supporto centrale

  • 24

    3.2.2 Bronzina, puleggia, filo frangi-colore La bronzina, unico pezzo di progettazione non in alluminio ( infatti in

    bronzo commerciale), stata preferita a un cuscinetto radiale grazie al

    ridotto ingombro che essa comporta. La sua parte inferiore inoltre

    dotata di uno spallamento, in modo che la puleggia non venga in contatto

    con il supporto centrale. Unopportuna tolleranza sul foro della bronzina

    garantisce un accoppiamento leggermente forzato con il supporto

    centrale. Sulla bronzina stata poi ricavata una cava per anello elastico

    che assicurasse il bloccaggio assiale della puleggia (v. Figura 19). La parte

    superiore di questo componente stata utilizzata come battuta per il

    posizionamento dellassieme punta di tintura allinterno del monolite (v.

    3.6.2).

    Figura 19 Bronzina e montaggio della puleggia

    La puleggia stata scelta HTD con denti di passo 3 mm, avendo deciso di

    mantenere dalla precedente macchina lo stesso motore e la stessa

    puleggia ad esso collegata. Il numero di denti stato stabilito in modo tale

    che il diametro esterno fosse compatibile con la larghezza massima del

    monolite su cui alloggia lassieme punta di tintura. In base a queste

    considerazioni stata selezionata dal catalogo Poggi una puleggia in

    alluminio con 72 denti (v. Tabella 1). Questo componente stato poi

    modificato per adattarlo al nostro scopo. Il foro centrale stato allargato

    e tollerato affinch laccoppiamento con la bronzina fosse con gioco.

    Inoltre stato praticato un foro M3 su una delle due basi per permettere

    il collegamento del filo frangi-colore. Questultimo un sottile filo di rame

    a cui viene data una forma tale da consentire ad una estremit di

    avvolgersi intorno ad una vite, e allaltra di strisciare sulla punta (v. Figura

    20). Notiamo che stato necessario interporre un piccolo cilindro, con

    funzione di prolunga, tra la puleggia e la vite, per far s che il filo uscisse

  • 25

    dal monolite della testa, trovandosi in una posizione pi agevole per

    qualsiasi attivit di manutenzione (v. Figura 21). Il cilindro-prolunga ha

    unestremit filettata per avvitarsi alla puleggia, mentre dalla parte

    opposta un foro M2 accoglie la vite attorno alla quale si avvolge il filo.

    Tabella 1 Catalogo Poggi per la scelta della puleggia

    Figura 20 Esploso della puleggia e del filo frangi-colore

  • 26

    Figura 21 Collocazione dellassieme punta di tintura e conseguente posizione del filo frangi-colore

    3.2.3 Punta, guida-colore, tappo La punta realizzata in due parti, rese solidali tra loro tramite forzamento:

    un tubicino di alluminio di diametro 3 mm e spessore 0,5 mm e un

    componente, sempre in alluminio, appositamente disegnato per inserire

    la punta allinterno del supporto centrale (v. Figura 22).

    Figura 22 Punta e sostegno punta

  • 27

    Questo secondo pezzo ha un foro passante centrale, i cui sbocchi hanno

    diametri diversi: lapertura pi piccola serve per alloggiare il tubicino,

    quella pi grande per accoppiarsi con il supporto centrale. Infatti, come

    gi descritto nel paragrafo 3.2.1, il supporto centrale dotato di

    unadeguata estrusione che, collegata alla punta, realizza il percorso di

    aspirazione del colore (v. Figura 23).

    Figura 23 Accoppiamento punta e supporto centrale

    Per quanto riguarda la forma del pezzo, essa stata determinata da due

    fattori, cio la necessit di garantire, da un lato, la rigidezza della punta

    (scegliendo una lunghezza opportuna), dato che il tubicino rischia di

    inclinarsi se non ben guidato e, dallaltro, il suo centraggio, rendendo

    possibile il bloccaggio mediante tappo avvitato (v. Figura 24).

    Figura 24 Assemblaggio dei componenti della punta di tintura

  • 28

    Come gi spiegato nel paragrafo 2.2.3, stato ideato un pezzo che ha la

    funzione di guidare linchiostro dal tubo della pompa verso la punta.

    Anche questo componente presenta una forma cilindrica, fatta eccezione

    per la sfacciatura necessaria al montaggio del raccordo a innesto (v. Figura

    25).

    Figura 25 Guida-colore

    Questo pezzo forato lungo il suo asse perch vi si possa inserire la punta,

    mentre per lattacco dellinnesto stato praticato un foro M5 sulla

    sfacciatura. Il guida-inchiostro viene montato sul tappo grazie ad

    unapposita cava per anello elastico, ricavata nella parte superiore del

    cilindro (v. Figura 25). La variazione di diametro del profilo di rivoluzione

    necessaria perch il pezzo possa accoppiarsi con il tappo. Inoltre stata

    predisposta unopportuna tolleranza sulla lunghezza del collo affinch

    fosse sempre possibile il montaggio dellanello elastico (v. Figura 24).

    Lultimo componente di questo assieme il tappo (v. Figura 26), elemento

    fondamentale per il bloccaggio dei pezzi descritti in questo paragrafo. Esso

    di forma cilindrica ed filettato internamente, in modo da avvitarsi alla

    corrispondente filettatura presente sulla parte inferiore del supporto

    centrale (v. 3.2.1).

  • 29

    Figura 26 Tappo

    Le dimensioni di questo pezzo sono legate principalmente agli ingombri

    necessari per il montaggio dellanello elastico sul guida-colore (v. Figura

    24). Poich tali ingombri, individuati su [2], non sono compatibili con uno

    spallamento, indispensabile per mantenere la punta nella corretta

    posizione, stato necessario inserire allinterno del tappo un piccolo

    anellino, che viene montato solo dopo il posizionamento dellanello

    elastico (v. Figura 27). Come accennato allinizio, serrando questo

    elemento viene garantito il bloccaggio di tutti i pezzi in questione.

    Figura 27 Esploso dellassieme punta di tintura

  • 30

    3.2.4 Componenti di commercio Lassieme della punta di tintura completato da alcuni pezzi standard.

    Innanzitutto sono serviti due anelli elastici UNI 7435: uno di diametro 50

    mm per il bloccaggio assiale della puleggia (v. 3.2.2) e uno di diametro 7

    mm per il montaggio del guida-colore sul tappo (v. 3.2.3), entrambi

    riportati in Figura 28.

    Figura 28 Anelli elastici. Da sinistra: 7mm e 50 mm

    In secondo luogo, una guarnizione di tenuta, interposta tra il supporto

    centrale e la punta, impedisce che, durante laspirazione, il colore possa

    fuoriuscire dal canale per esso stabilito (v. Figura 29).

    Figura 29 Montaggio guarnizione

  • 31

    Sono inoltre stati necessari due raccordi a innesto per connettere

    allassieme punta di tintura i tubi provenienti dalle pompe. Nella Figura 30

    illustrata la struttura di tali raccordi: la pinzetta ha dei dentini in acciaio

    inox che trattengono saldamente il tubo nella sede, mentre lO-ring

    assicura una tenuta sicura e duratura.

    Figura 30 Spaccato di un raccordo a innesto

    A causa dei ridotti spazi a disposizione, dovevano essere individuati i

    raccordi a innesto con lestremit filettata, necessaria per il fissaggio sul

    pezzo, in modo che essa risultasse pi piccola possibile. Visionando diversi

    cataloghi stato appurato che la filettatura meno ingombrante quella

    M5. I raccordi sono stati quindi selezionati dal catalogo della Festo,

    riportato nelle Figure 31 e 33, in base al diametro esterno dei tubi

    utilizzati (v.3.2.4). La forma del raccordo (dritto o a L, v. Figure 32 e 34)

    stata determinata dalla sua posizione allinterno del sottogruppo (v. Figura

    16); infatti importante evitare che il tubo si infletta inutilmente.

  • 32

    Figura 31 Foglio dati del raccordo a innesto, catalogo Festo

    Figura 32 Raccordo a innesto dritto

  • 33

    Figura 33 Foglio dati del raccordo a innesto, catalogo Festo

    Figura 34 Raccordo a innesto a L

  • 34

    Infine stata selezionata la cinghia per la trasmissione del moto rotatorio

    dal motore alla puleggia dellassieme. Anche la cinghia, come la puleggia,

    stata scelta dal catalogo Poggi (v. Tabella 2). Dopo aver individuato la

    lunghezza primitiva teorica tramite lequazione

    ( ) ( )

    dove

    stata selezionata la lunghezza primitiva che pi si avvicinasse a .

    Tabella 2 Puleggia scelta dal catalogo Poggi

  • 35

    3.3 Assieme serbatoio Lassieme del serbatoio formato, in ordine di montaggio, dai pezzi

    illustrati in Figura 35. presente una bottiglietta in plastica rettangolare

    chiusa da un tappo a cui sono avvitati due portagomma.

    Figura 35 Esploso dellassieme serbatoio

  • 36

    La bottiglietta, che nel nostro caso viene utilizzata con funzione di

    serbatoio, stata scelta tra i prodotti della ditta UNIFO s.r.l.. Si tratta di un

    recipiente graduato con capacit 250 ml, in polietilene, ed dotato di una

    filettatura per avvitare il rispettivo tappo (v. Figura 36).

    Figura 36 Bottiglietta

    Poich di questo componente non era disponibile il modello CAD, stato

    richiesto alla ditta un campione. Successivamente, con laiuto di un

    calibro, stato misurato e poi disegnato al computer (v. Figura 35).

    Come accennato nel paragrafo 2.2.2 il tappo in plastica fornito insieme

    alla bottiglia viene sostituito da un componente di progettazione in

    alluminio (v. Figura 37). Questo pezzo presenta una filettatura interna

    come un vero e proprio tappo, dal quale per si distingue a causa dei due

    fori M5 ricavati sulla base per avvitarvi i portagomma.

    Figura 37 Tappo per il serbatoio

  • 37

    Per poter alloggiare il tappo in unapertura del monolite in modo che vi

    rimanesse inserito senza passarvi attraverso, lo spessore della parete del

    tappo stesso stato volutamente allargato pi di quanto strettamente

    necessario, e lapertura stata di conseguenza ricavata in modo da avere

    uno spallamento in corrispondenza dellestremit inferiore (v. Figura 38).

    Figura 38 Accoppiamento assieme serbatoio e monolite

    Figura 39 Accoppiamento assieme serbatoio e monolite, da sotto

  • 38

    Non era possibile ottenere lo stesso risultato diminuendo il diametro del

    foro inferiore, avendo scelto di collegare i tubi al serbatoio per mezzo di

    portagomma (v. Figura 39), i quali sono stati comunque preferiti sia per i

    ridotti ingombri, sia perch meno soggetti ad otturarsi e molto facili da

    pulire. I portagomma sono componenti di commercio e quindi sono stati

    scelti dal catalogo Tubimax s.r.l.. Anche in questo caso le specifiche sono

    state il diametro del tubo e la filettatura (v. Figura 40).

    Figura 40 Portagomma, catalogo Tubimax

  • 39

    3.4 Pompe e tubi Come gi spiegato nel secondo capitolo, per il sistema di pompaggio

    stata scelta una pompa peristaltica. Di seguito viene riportato liter che ha

    permesso la determinazione del modello di pompa tra i molti esistenti in

    commercio.

    La portata della pompa di mandata deve corrispondere alla massima

    portata necessaria durante il processo di tintura delle pelli; tutto il colore

    erogato in pi viene infatti aspirato dallaltra pompa, il che permette di

    lavorare sempre in una condizione di eccesso di colore. Il valore della

    portata di mandata stato perci stabilito misurando la massima portata

    nominale dellattuale macchina. Per determinare invece la portata della

    pompa di aspirazione sono state eseguite delle semplici prove al banco:

    tramite prototipazione rapida stata realizzata una particolare punta

    dotata di un forellino centrale che permetteva di aspirare, per mezzo di

    una pompa, il colore erogato su di essa, dopodich la punta stessa stata

    montata sulla macchina gi esistente e sono state eseguite le misurazioni.

    Basandosi su tali prove sperimentali, risultato necessario richiedere che

    la portata della pompa di aspirazione sia pari a circa 8 volte la portata

    della pompa di mandata, poich per la maggior parte viene aspirata aria.

    A partire da queste osservazioni, la portata di mandata voluta stata

    stabilita pari a 5 ml/min, quella di aspirazione, di conseguenza, non deve

    essere inferiore a 48 ml/min.

    Figura 41 Pompa peristaltica, catalogo Verderflex

    In commercio sono molte le ditte che producono pompe con tali

    specifiche tecniche: dopo unattenta ricerca stato selezionato il modello

    M045 della azienda Verderflex (v. Figura 41), perch questa pompa, oltre

  • 40

    ad avere tutti i requisiti finora citati, risultata la pi compatta,

    condizione essenziale per lalloggio nella testa di tintura. Dal momento

    che la sua portata pu variare in un range che va da 0 a 60 ml/min, si

    ritenuto adatto questo modello sia per lazione del getto di colore, sia per

    quella di aspirazione.

    Infine, i tubi, utilizzati per il trasposto del colore, sono stati scelti dal

    catalogo Festo, hanno un diametro esterno di 6 mm e sono spessi 1 mm.

    3.5 Motore e interfaccia per la guida Poich loggetto realizzato non altro che un primo prototipo, il cui scopo

    soprattutto quello di mettere alla prova il diverso meccanismo di

    erogazione del colore, si preferito, quando possibile, reimpiegare i

    componenti del modello precedente. A tal proposito, per movimentare la

    puleggia collegata al filo frangi-colore sono stati riutilizzati il motore e la

    relativa puleggia che nellattuale macchina permettono la rotazione della

    punta. Lassieme in questione consiste di un motore elettrico a cui stata

    resa solidale una puleggia per mezzo di grani, il tutto avvitato ad una

    lamiera, la cui forma permette di fissare il motore al monolite tramite viti

    (v. Figure 42 e 47).

    Figura 42 Motore

  • 41

    Anche linterfaccia con la guida di movimentazione stata mantenuta

    inalterata: si tratta di un distanziale appositamente disegnato per

    connettere la testa di tintura al pantografo (v. Figura 43). Il pattino che

    scorre sulla guida del pantografo viene avvitato al distanziale e

    questultimo a sua volta avvitato al monolite (v. Figura 54).

    Figura 43 Interfaccia per la guida: esploso e montato

  • 42

    3.6 Monolite della testa

    Figura 44 Monolite

    3.6.1 Introduzione Il monolite in assoluto il pezzo pi complesso, in quanto sostiene e

    connette tutti i componenti finora citati (v. Figura 44). La progettazione di

    questo elemento andata di pari passo, e spesso ha anche influenzato,

    lideazione dei diversi assiemi, ma stata portata a termine solo quando

    tutti gli altri componenti erano stati ben definiti. Rispetto alla versione

    utilizzata nella precedente macchina stato possibile ridurre laltezza e la

    larghezza, mentre la profondit rimasta invariata.

    Il pezzo viene chiuso da un coperchio di lamiera di alluminio (v. Figura 45),

    la cui posizione costituisce una differenza sostanziale dal modello tuttora

    in uso: avendo scelto di inserire delle pompe peristaltiche, per effettuarne

    la necessaria manutenzione si deciso di renderle pi accessibili

  • 43

    chiudendo la parte anteriore (in precedenza, un unico pezzo con il resto

    della testa) con il coperchio svitabile (che prima chiudeva, invece, la parte

    posteriore).

    Tra gli aspetti in comune troviamo la forma ad L e la procedura di

    fabbricazione del pezzo. Infatti anche nella nuova versione della testa

    continua ad essere economicamente vantaggioso realizzare un

    componente pi complesso, ma unico, anzich assemblare tante parti pi

    semplici. Il monolite, ottenuto per asportazione di materiale dal pieno,

    quasi completamente cavo, e il suo profilo interno segue quello esterno

    ad eccezione di pochi tratti, ad esempio dove sono presenti sporgenze

    interne, che verranno analizzate in seguito (v. Figura 44).

    A questo proposito, opportuno evidenziare anche la presenza nel

    monolite di varie aperture; della loro funzione si avr modo di parlare

    approfonditamente nel seguito, fatta eccezione per lasola nella parte

    superiore, che per il suo ruolo pi generale descriviamo qui. Essa

    permette il passaggio, e quindi il suo collegamento a una sorgente

    esterna, dello spinotto in cui convergono tutti i cavi elettrici provenienti

    dai vari componenti interni alimentati dalla corrente.

    Figura 45 Montaggio del coperchio

  • 44

    3.6.2 Posizionamento dellassieme della

    punta di tintura

    Figura 46 Esploso e assemblaggio dellassieme della punta di tintura

    Per ovvie ragioni la punta tingitrice deve poter sporgere fuori dalla testa,

    quindi lassieme della punta deve trovarsi sulla parte inferiore del

    monolite. Per questo motivo il monolite presenta unestrusione, simile ad

    una mensola, su cui ricavato un foro. Coassialmente a questa apertura,

    sulla base inferiore del monolite, stato realizzato un altro foro di

    diametro maggiore (v. Figura 46). Si rende cos possibile il montaggio

    dellassieme della punta di tintura, che, separatamente assemblato, viene

    inserito allinterno del monolite attraverso il foro inferiore, facendolo

    successivamente passare per il foro pi piccolo. A questo punto lassieme

    viene bloccato in posizione grazie ad una ghiera che si avvita sul corpo

    centrale, portando la bronzina a battere contro la mensola estrusa.

  • 45

    3.6.3 Posizionamento del motore e delle

    pompe Come descritto nel paragrafo 3.5, prevista la presenza di un motore

    allo scopo di far ruotare il filo frangi-colore. Questo viene fissato

    allinterno del monolite (v. Figura 47), dove sono presenti due fori filettati,

    posizionati ad unaltezza tale da garantire il corretto collegamento delle

    due pulegge tramite una cinghia (v. Figura 15). Le asole presenti sulla

    lamiera di supporto del motore permettono di avere la cinghia sempre

    ben in tiro (v. Figura 48).

    Figura 47 Ancoraggio del motore al monolite

    Figura 48 Supporto del motore

  • 46

    Anche le pompe sono ancorate al monolite mediante lutilizzo di supporti

    in lamiera. In questo caso, per, si scelto di realizzarli in acciaio anzich

    in lega di alluminio, perch la ridotta estensione del supporto rischiava di

    comportarne una scarsa rigidit (v. Figura 49).

    Figura 49 Supporto per la pompa

    Tramite la realizzazione di 4 fori filettati, si scelto di collocare le pompe

    in alto a destra per ottimizzare gli spazi e ridurre il pi possibile gli

    ingombri del monolite (v. Figura 50). Per permettere la manutenzione dei

    tubi della pompa, la sua unica faccia apribile (quindi lunica che d accesso

    ai tubi stessi) stata realizzata in modo da essere direttamente

    raggiungibile una volta smontato il coperchio. stato dunque impossibile

    ridurre la profondit del monolite, dovendosi disporre proprio lungo tale

    dimensione il lato pi esteso della pompa.

    Figura 50 Ancoraggio delle pompe al monolite

  • 47

    3.6.4 Posizionamento dellassieme

    serbatoio Nella parte superiore sinistra del monolite stato ricavato un foro dotato

    di uno spallamento interno, affinch il serbatoio (v. 3.3) fosse

    posizionato in modo da garantire allo stesso tempo stabilit e possibilit di

    smontaggio; incastrandosi con accoppiamento di forma, impedito a

    cadere grazie al restringimento del foro (v. Figura 51). Per lestrazione

    daltra parte sufficiente sfilarlo dalla sede.

    Figura 51 Alloggiamento per lassieme serbatoio

    3.6.5 Posizionamento dellinterfaccia per

    la guida Come gi accennato nel paragrafo 3.5, il monolite viene collegato alle

    guide del pantografo tramite dei componenti gi utilizzati nella versione

    precedente della macchina. Per rendere compatibile la nuova struttura

    con la vecchia interfaccia, stato necessario ricavare degli inspessimenti

    (v. Figura 52) che rinforzassero la struttura in corrispondenza dei fori

    necessari per collegare i pezzi al monolite (v. Figure 53 e 54).

  • 48

    Figura 52 Due sezioni del monolite che mostrano gli inspessimenti

    Figura 53 Monolite con i fori posteriori in evidenza

  • 49

    Figura 54 Esploso del montaggio dellinterfaccia per la guida al monolite

  • 50

    Conclusioni Lobiettivo di questa tesi, ovvero la progettazione di un nuovo

    meccanismo di erogazione del colore per una macchina per la tintura delle

    pelli, stato portato a termine come descritto nelle pagine precedenti.

    La realizzazione di questo oggetto deve ancora iniziare, dato che i pezzi

    necessari sono ancora in corso dacquisto o di produzione. In ogni caso,

    anche una volta ultimata questa fase, sar necessaria unopportuna

    sperimentazione per capire se il prototipo ottenuto soddisfa le specifiche

    richieste. In particolare, sono rimaste ancora aperte alcune questioni

    critiche.

    La principale di esse la verifica delleffettiva capacit del filo frangi-

    colore di distribuire uniformemente il colore sulla punta, cancellando il

    rischio, altrimenti presente, di sbavature e parti non colorate.

    In secondo luogo, fondamentale losservazione sperimentale del

    processo di disseccamento del colore nei tubi, al fine di modulare la

    necessaria manutenzione e di comprendere le modalit di formazione di

    eventuali tappi che otturino i condotti.

    Inoltre, ancora da stabilire dove e come posizionare una valvola di sfiato

    nel serbatoio che compensi la sovrappressione al suo interno, dovuta alla

    significativa differenza tra portata di aspirazione e di mandata.

    Eccettuate le problematiche sopra citate, la strada descritta continua a

    presentarsi come unopzione da tenere in alta considerazione per

    risolvere alla radice il problema dellautomazione della tintura del bordo

    delle pelli.

  • 51

    Bibliografia [1] Andreini P., Manuale dellingegnere meccanico, 2a edizione, Milano,

    Hoepli, 2005

    [2] Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, 19a edizione,

    Milano, Hoepli, 2002

    [3] Nerli G., Costruzione di macchine, Firenze, Noccioli Editore, 2005

    [4] Pieraccini S., Il top della moda mondiale alla corte della pelle

    toscana, il Sole 24 Ore, 2012

    [5] Tickoo S., Solidworks 2012: a tutorial approach, CADCIM

    Technologies, Schererville, USA, 2011

    [6] Zomp A., & Levi R., Tecnologia Meccanica, Torino, Utet libreria, 2001

  • 52

    Allegato A

  • 53

  • 54

    Allegato B

  • 55

  • 56

    Allegato C

  • 57

    Allegato D

  • 58

    Ringraziamenti:

    Ringrazio innanzitutto la Prof.ssa Monica Carfagni per essersi dimostrata

    disponibile nel coinvolgermi allinterno dei progetti realizzati in

    collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dellUniversit

    di Firenze.

    Un ringraziamento particolare va al Dott. Ing. Maurizio Toccafondi per

    avermi costantemente seguito e guidato durante la realizzazione di questa

    tesi, per avermi accolto negli spazi del PIN di Prato, per aver, senza

    stancarsi mai e con pazienza, risposto a tutte le mie domande e, non

    ultimo, per linfinita disponibilit mostrata nei miei confronti.

    Ringrazio inoltre tutti i componenti della mia famiglia, soprattutto i miei

    fratelli per essersene andati per qualche mese e avermi reso figlia unica,

    condizione essenziale per poter finire in tranquillit la mia tesi.

    Un altro particolare ringraziamento va all Arch. Alberto Raimondi per i

    preziosi consigli e il costante interesse mostrato per il mio percorso di

    crescita professionale.

    In ultimo, ma non certo per importanza, ringrazio il mio ragazzo per

    avermi supportato durante tutte le fasi del lavoro e per essermi stato

    accanto sempre.