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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 07

PREALPI iEdition 07

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Una Montagna di Sport. Su questo numero: arrampicata alle Asturie, la strada Valeriana, itinerari in Tirolo austriaco, Nordic Walking, trekking in val dei Ratti

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 07

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SommarioBenvenuto nel mondo di PREALPI iEditionibook magazine multimediale

Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito.

Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali.

Versione formato PDF.Gallery fotografiche, video e altre funzioni multimediali saranno visualizzabili attraverso link che necessitano l’apertura di un browser e il collegamento alla rete internet. Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso, per accedere alle gallery fotografiche , ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali, (identificabili anche dall’icona )

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EDITORIALE

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Archiviata (quasi) la stagione neve 2012/2013, abbondante di precipitazioni come non se ne vedeva da alcuni anni. Anche se Aprile, tradizionalmente, è il mese dove si svolgono le più importanti gare di scialpinismo e i veri appassionati di questa disciplina non rinunciano a usare le pelli fino all’ultimo, ci prepariamo ad affrontare un nuovo e inteso periodo di escursioni lungo i sentieri delle nostre amate montagne. Su questo nuovo numero di PREALPI, pubblichiamo alcune interessanti idee per il trekking, l’arrampicata sportiva e la mountain bike, mettendo un piede (è il caso di dirlo) oltre confine presentando affascinanti percorsi in Spagna, più precisamente nella regione delle Asturie, e nel Tirolo austriaco, un territorio veramente interessante, a pochi chilometri dall’Italia. Per gli amanti del sassismo, ricordiamo la decima edizione di Melloblocco, meeting di rilievo per il mondo boulder. Chi, invece, ama la montagna anche dal punto di vista artistico, il Trento Film Festival, giunto alla 61a edizione, è un appuntamento irrinunciabile.

Vi invitiamo a inviarci I vostri racconti, le escursione, le giornate trascorse sulle vostre montagne preferite; la redazione leggerà con attenzione i contenuti e il più interessante sarà pubblicato nella sezione “Scritto da voi”, sul prossimo numero di PREALPI iEdition, magazine multimediale.Inviate i vostri commenti, idee e suggerimenti per migliorare la vostra rivista, scrivendo a [email protected]. Continuate a seguire le news, collegandovi al blog prealpi.wordpress.com e sulla pagina PREALPI iEdition di Facebook.Buona lettura.

Marco Spampinato

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SCARICA L’APPLICAZIONE PER IPHONE O ANDROID

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Iniziativa realizzata con il contributo ed il patrocinio della Direzione Generale per il CinemaClub Alpino Italiano

Ambasciata della Repubblica di Turchia in Italia Uffi cio Cultura e Informazioni

Con il patrocinio di: In collaborazione con:

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NEWS

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NOTIZIE E CURIOSITÀ

a cura della Redazione

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Mancano pochi giorni all’inaugurazione di Melloblocco 2013, la più nota manifestazione dedicata al mondo boulder. Sarà un’edizione da scrivere sui libri di storia dell’arrampicata e che propone tante interessanti novità, a partire dalla durata: 10 giorni, dal 26 aprile al 5 maggio, come sempre nello splendido scenario della Val di Mello, in Valtellina. Un progetto di ampliamento che renderà Melloblocco un evento indimenticabile, esaltando le possibilità di incontro con la natura, con la roccia, per dare ulteriore spazio di aggregazione alla comunità dell’arrampicante, privilegiando eventi ed azioni “leggere”, in piena e completa sintonia con l'ambiente che ospita il raduno. La formula sarà da una parte la stessa di tutte le edizioni, con nuove aree e nuovi

passaggi proposti per l’occasione, ma ci saranno più blocchi con montepremi (almeno 10 per categoria) e più giorni per provarli, attendendo l’attimo più propizio dal punto di vista meteorologico e con possibilità di giornate di riposo. In 9 edizioni sono stati proposti 65 passaggi con montepremi per la categoria uomini e 59 per le donne, tutti tracciati da Simone Pedeferri, ad eccezione dell’edizione 2006 in cui i tracciatori sono stati Loris Manzana, Mario Prinoth e Jacky Godoffe. Gli atleti che hanno chiuso almeno un blocco con montepremi nelle nove edizioni del Melloblocco® anni stati 204, per un totale di 816 top registrati. Nella categoria donne sono 93 le atlete in grado di chiudere un blocco con montepremi per un totale di 490 top registrati. Dopo nove edizioni, i più titolati sono Mauro Calibani (ITA) con 34

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Guarda il video integrale su Youtube

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blocchi chiusi, seguito da Gabriele Moroni (ITA) con 33, Michele Caminati (ITA) con 31 e Guillame Glairon-Mondet (FRA) e Adam Ondra (CZE) con 27. Tra le donne troviamo Barbara Zangerl (AUT) con 31, Alexandra Balakireva (RUS) con 24, Roberta Longo (ITA) con 22, Anne Laure Chevrier (FRA) con 18 e Giovanna Pozzoli (ITA) e Jenny Lavarda (ITA) con 15. Oltre questo ampliamento nel tempo e nello spazio d'azione, la nuova proposta è un invito al popolo del Melloblocco® a vivere l’evento in modo più consapevole, più intimo, più coinvolgente, anche per approfittare di una vacanza in Val di Mello. Non mancheranno, naturalmente, la tradizionale area espositiva, dove le più importanti aziende presentano tutte le novità del settore, le mostre fotografiche e culturali, gli eventi con musica dal vivo. melloblocco.it

GARMIN PARTNER IFMGA

La Federazione Internazionale Guide di Montagna (IFMGA) è l’associazione di tutte le Guide Alpine che operano in 23 paesi membri. Un ente di straordinaria autorevolezza e di importanza

fondamentale per chi svolge l’attività professionale in montagna, ed è per questa ragione che Garmin ha scelto di affiancarsi all’attività dell’associazione a livello europeo, attraverso un accordo di partnership. Da oltre vent’anni Garmin opera a livello internazionale con la propria tecnologia GPS nel settore dell’outdoor e della montagna, e Guide Alpine di tutto il mondo utilizzano i dispositivi satellitari nel loro lavoro quotidiano, affidandosi alla loro affidabilità e al loro alto contenuto tecnologico che ha reso Garmin il punto di riferimento nel settore. Garmin Europa fornirà alle diverse sezioni di IFMGA numerosi GPS portatili e dispositivi da polso creati appositamente per chi opera in montagna; inoltre contribuirà direttamente alla formazione delle guide con corsi e un preciso programma in collaborazione con i paesi facenti parte dell’associazione internazionale guide alpine. garmin.com

L’ENDURANCE–TRAIL PIÙ DURO AL MONDO

Il viaggio più emozionante del mondo comincia oggi da Aosta, con l’annuncio dei 660 partenti dell’edizione 2013 del Tor des Géants®, l’endurance trail valdostano in programma dall’8 al 15 settembre 2013. Tutto il mondo per una settimana si darà appuntamento in Valle d’Aosta con l’obiettivo di intraprendere un’avventura unica. Saranno 41 le nazioni rappresentate nella quarta edizione della gara, che per la prima volta spazierà per tutti e 5 i continenti del globo. L’Europa fa il pieno con 25 nazioni rappresentate: Francia, Spagna e Germania i paesi europei con

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più atleti dopo l’Italia; seguono Svizzera e Regno Unito. Tra le new entry europee spicca la Russia, accompagnata da Bulgaria, Finlandia, Slovacchia, Ucraina e Ungheria. Forte anche la partecipazione oltreoceano. Se da una parte USA e Canada mantengono il comando come nazioni più rappresentative del continente americano dall’altra il Sud America fa l’exploit e si presenta al Tor des Géants con 4 debuttanti: Argentina, Messico, Perù e Venezuela, che andranno ad aggiungersi ai team di Giappone, Cine e Hong Kong, Singapore, Malesia, Australia, Nuova Zelanda e Nuova Caledonia. A completare le nazioni partecipanti al Tor des Géants Madagascar e Réunion, che saranno le prime portabandiera del continente africano. Un successo che già era evidente dalle preiscrizioni, che si sono

chiuse il 14 febbraio scorso: 1497 i preiscritti, di cui 810 italiani e 687 stranieri. L’Italia rimane la leader indiscussa di questo Tor, con 279 partecipanti provenienti da diverse regioni. Tanti i big in questa edizione 2013. Tornano sui sentieri della Valle d’Aosta i grandi nomi delle scorse edizioni: in primis il vincitore dell’edizione 2012, Oscar Perez, e i suoi compagni di podio, Grégoire Millet e Christophe Le Saux. Anche il podio femminile della terza edizione non mancherà al richiamo delle montagne. Francesca Canepa, Patrizia Pensa e Sonia Glarey si sono già date appuntamento sulla linea di partenza di Piazza Abbé Henry per ripetere l’emozionante cavalcata della scorsa edizione. Tra le new entry due nomi illustri del panorama dello skyrunner: lo spagnolo Iker Karrera, portacolori del Team Salomon e vincitore nel 2012 della Lavaredo Ultra Trail, e il valdostano Bruno Brunod, che dopo aver salito le montagne più alte del mondo ora si cimenta con una sfida tra le sue vette. tordesgeants.it

PRIMO MAGGIO ALLA BAITA SAGRON MIS

È uno dei ponti più lunghi dell’anno, quello del 1° maggio, l’occasione giusta per concedersi una vacanza di relax e riposo, ma anche per deliziare il corpo e lo spirito, e cimentarsi in lunghe passeggiate nei boschi ai piedi delle Dolomiti, delle spettacolari cime delle Pale di San Martino e del Cimonega, avvolti dalla natura che in questo periodo si rigenera e si rinnova. Per questo primo lungo ponte, propone ai propri preziosi ospiti un soggiorno ad hoc nel quale riempire gli occhi di nuovi colori, i polmoni di aria

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ossigenata e pura, il fisico di nuova energia, come quella che rianima la natura nella quale sarete immersi nelle lunghe giornate primaverili di Sagron Mis. La proposta “Festa del Lavoratore”, valida dal 28 aprile al 2 maggio, prevede 4 notti a soli 240 euro a

persona, con trattamento di mezza pensione. Nel prezzo è incluso l’ingresso al nuovo centro benessere della Baita, con sauna, idromassaggio e area fitness, un mix di coccole e massaggi per allontanare lo stress e la fatica ritrovando il proprio benessere psicofisico nel silenzio e nella tranquillità di questo ambiente unico. Questo lungo weekend primaverile è un’opportunità per scoprire tutti i must di Baita Sagron Mis - Dolomiti e di questa località simbolo di un turismo autenticamente eco-sostenibile. Appena fuori dalla Baita Sagron Mis - Dolomiti potrete infatti incamminarvi lungo uno dei molti sentieri che si addentrano nei boschi attorno a Sagron, come il Sentiero Interpretativo “Intrecci del tempo”, un itinerario di 7 km che tocca luoghi che sono stati interessati in diverse epoche da attività e insediamenti umani; oppure percorrere il “Sentiero Mineralogico” sulle tracce delle miniere di mercurio e di oro, nate dalla particolarità geologica di quest’area geografica. baitasagronmis.eu

ALPINE PEARLS MTB CUP 2013

L'Alpine Pearls MTB Cup è un affascinante circuito di gare di mountain-bike, un vero e proprio giro del nord Italia lungo le strade bianche e i sentieri del Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentimo. Nasce dalla volontà di mettere in rete le competizioni presenti nelle Perle delle Alpi, tutte località impegnate a promuovere un turismo amico dell'ambiente e all'insegna della mobilità dolce. La mountain bike rappresenta il mezzo ideale per

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spostarsi ecologicamente in montagna e per godersi gli stupendi panorami alpini pedalando immersi nella natura. L'Alpine Pearls MTB Cup  vuole essere  un circuito di gare che favorisce la partecipazione sia di atleti di punta sia di amatori, uniti dalla passione per la mountain-bike e per la montagna. La 2a edizione del circuito vedrà sfidarsi gli atleti in 5 gare, alcune tra le più belle MTB Marathon delle Alpi. Calendario gare: 26 maggio Gran Paradiso Bike a Cogne (AO); 30 giugno Gran Fondo La via del

sale a Limone Piemonte (CN); 21 luglio  Tour dell'Assietta  a Pragelato e Sestriere (TO); 28 luglio Gran Fondo Mountain Bike Alta Valtellina a Bormio e Valdidentro (SO); 8 settembre 2012: Val di Fassa Bike a Moena (TN). Premi: I due primi assoluti maschile e femminile riceveranno in premio un soggiorno di 1 settimana per 2 persone (pernottamento e colazione) in una località del circuito Alpine Pearls. Disciplinare Ecologico: La filosofia ecologica delle Alpine Pearls vuole che gli effetti negativi delle attività umane (turistiche, sportive) sugli ambienti di montagna sia limitato. Pertanto il circuito Alpine Pearls Mtb Cup vieta in maniera assoluta l'abbandono lungo il percorso di rifiuti. I controllori del Comitato Organizzatore sono tenuti ad annotare ogni infrazione e a comunicarla ai giudici, pena squalifica. Sui percorsi di gara è possibile abbandonare i propri rifiuti solo in prossimità dei ristori o presso gli appositi contenitori presenti sul territorio Comunale. Gli organizzatori delle singole manifestazioni si impegneranno  inoltre con una serie di misure a ridurre il più possibile l'impatto degli eventi sull'ambiente. mountainbike-cup.com

NORDIC WALKING... IN LIBRERIA

SCOPRIRE E RISCOPRIRE ROMA. Itinerari di Urban Nordic Walking, di Alessandra Cazzola (Master Trainer Scuola Italiana Nordic Walking), con questa guida dimostra come conciliare due passioni: la cultura dell’urbanista (come è fatta la città, da quale storia vengono le sue strade e le sue piazze), insieme alla pratica di uno sport inusuale, il Nordic Walking, la camminata con i

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bastoncini. Da questo connubio è nato l’Urban Nordic Walking, che Alessandra Cazzola ha inventato e collaudato. Non è

necessario andare lontano, per trovare benessere camminando. E che benessere del corpo e della mente, se il terreno è il migliore che si possa immaginare, la città eterna. Qui camminare diventa arte visiva. La Guida è divisa in 4 itinerari (mappati grazie alla collaborazione con Garmin Italia), ciascuno percorribile nell’arco di mezza giornata: la scoperta urbanistica della città: le stratificazioni dei millenni che vi hanno concentrato la storia d’Europa e del Mediterraneo; gli itinerari storico-culturali: il patrimonio archeologico e i tesori monumentali e artistici. La terza parte riguarda i parchi e le ville cittadine: Roma, con il suo territorio collinare e il suo ottimo clima, ha sempre offerto la possibilità di costruire delle ville. Oggi è la città più verde d’Europa. Infine, la città per i più piccoli: vogliamo aiutare i nostri figli a riappropriarsi del piacere di camminare. Visitare Roma in compagnia dei bambini può essere un’esperienza divertente e piacevole. Le passeggiate sono state pensate come gioco itinerante, con curiosità e argomenti che coinvolgano i più piccoli in modo attivo. (edizioni Outdooritaly Books & Guides) walkingcenter.it

ROCKSHOW 2013: ROCK&ROLL IN VERTICALE

SALEWA Rockshow, evento internazionale di arrampicata, rappresenta un palcoscenico unico nel suo genere che offre la possibilità, oltre che di una sfida sportiva, di un confronto reciproco all’interno del quale si generano spesso nuove amicizie. Chi vorrà raggiungere la finale, dovrà superare tre fasi per poter

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competere contro i vincitori degli altri Paesi europei. I concorrenti vengono da Austria, Germania, Italia, Svizzera, Francia, Spagna e Repubblica Ceca. E da quest’anno si aggiungono Asia, Corea del Sud e Cina, località dalla quale provengono alcuni climber fra i più forti al mondo. Ogni Paese organizzerà delle competizioni locali da cui usciranno i nomi degli sfidanti per la finale nazionale, i cosiddetti RockCalling. In Italia si terranno cinque appuntamenti da metà aprile a fine maggio: 14 aprile – Milano, palestra Tonic Network Benessere in collaborazione con il SALEWA Store Milano; 20 aprile - Borgo San Dalmazzo (CN), palestra il.PUNTO, in collaborazione con il negozio Massi Sport; 12 maggio – Valdagno (VI), presso la palestra 7° del centro servizi Le Guide, in collaborazione con il negozio Valli Sport; 18 maggio – Pescara, palestra Blockhaus Climbing Garage, in collaborazione con il negozio King Line; 8 giungo – Verres (AO), palestra Topo Pazzo Climbing House, in collaborazione con il negozio SALEWA Store Aosta. Ogni tappa sarà all’interno di una serata di divertimento animata da musica e da uno sfizioso spuntino per tutti gli intervenuti. Chi desidera partecipare può iscriversi gratuitamente presso i punti vendita promotori delle varie tappe o sul sito salewa.com/rockshow. I dieci climber che riusciranno a primeggiare durante i RockCalling potranno partecipare alla tappa italiana del SALEWA RockShow al fianco degli atleti del SALEWA alpineXtrem team, ai giornalisti di settore che seguiranno in prima linea l’evento e allo staff dell’azienda.Cornice esclusiva della finale italiana del RockShow sarà la Val Gardena. Proprio sulle pareti altoatesine della Città dei Sassi, dal 14 al 16 giugno,

saranno incoronati i “Climber of the Day”, un maschio e una femmina che avranno diritto di accedere alla finale del Rockshow che si terrà il 18 e 19 luglio presso la palestra di arrampicata SALEWA Cube di Bolzano. Durante la gara i finalisti avranno la chance davvero unica di misurarsi con i climber internazionali del team SALEWA alpineXtrem come il campione di boulder Rustam Gelmanov . La competizione eleggerà il “Climber of the Tour” che sarà premiato per i suoi sforzi con un viaggio in una delle più rinomate e amate destinazioni di arrampicata del mondo e con un contratto di sponsorizzazione SALEWA People. Il microsito salewa.com/rockshow mette a disposizione immagini e video relativi alle passate edizioni da cui trarre ispirazione, e sullo stesso sito è possibile avere tutte le informazioni relative ai RockCalling 2013. Tramite la pagina Facebook dedicata ai fan i partecipanti e gli appassionati potranno comunicare direttamente tra loro e caricare immagini.

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ASOLO / VIBRAM®

La partnership d’eccezione tra Asolo e Vibram® ha prodotto risultati importanti. La tecnologia Natural Shape, nata dall’incontro del know how esclusivo dei due brand, è stata riconosciuta in tutto il suo potenziale innovativo da Backpacker Magazine USA, la guida ai prodotti outdoor più famosa del mondo. Le calzature Asolo Reston (men) e Athena (lady) - presentate nella nuova linea di scarpe Natural Shape del marchio revigiano e dotate della di suola Vibram® NS- si sono infatti aggiudicate gli ambiti 2013 Editors’ Choice Awards per la categoria Hiking sono state premiate per design eccezionale, prestazioni, comfort e innovazione nei materialei utilizzati. Suola Vibram® NS Le nuove calzature Natural Shape, studiate per offrire livelli di comfort superiori, si avvalgono della nuova suola Vibram® NS, progettata da Vibram® in esclusiva per Asolo. Avanzatissima, Vibram® NS nasce da un lungo iter di ricerca e test sul campo e – grazie ad una costruzione che unisce performance, protezione, comfort superiore - esalta la tecnologia Natural Shape di Asolo, promettendo di sovvertire gli standard di comfort e performance finora associati al footwear ad alte prestazioni. Asolo Reston e Athena, con suola Vibram® NS Le calzature Reston (Uomo) e Athena (Donna) di Asolo incorporano le innovazioni superiori della tecnologia Natural Shape, combinando i vantaggi di una costruzione avanzatissima con quelli della suola Vibram® NS. Il concetto di calzata Natural Shape rivoluziona gli standard di comfort e performance finora

associati al footwear ad alta tecnologia. Un’innovazione firmata Asolo e ottimizzata grazie alla partnership esclusiva con Vibram®. Il nome Natural Shape definisce il cuore dell’innovazione stessa: la forma della calzatura viene ri-definita in funzione della corretta morfologia dei piedi, con una distribuzione dei volumi attenta alle aree cruciali. Il risultato è una calzata fluida e confortevole, in tutto e per tutto in grado di assecondare il movimento naturale del piede.

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L’ARTE AL 61° TRENTO FILM FESTIVAL

Il Trento Film Festival lascia spazio all'arte visiva e organizza, in linea con l'obiettivo di coinvolgere tutta la città nella manifestazione, numerose mostre e rassegne fotografiche allestite nel cuore di Trento. Un vero e proprio percorso artistico alla scoperta del mondo delle vette sognate, conquistate, immaginate. I disegni di un grande artista trentino profondamente

legato alla montagna, Gianluigi Rocca, i viaggi fotografici di Mario Verin, tra Sahara, Perù e Medio Oriente, di Luca Chistè nella magica Cappadocia, la magia di Istanbul fissata nelle foto di Stefano Ferracci, di Alessandro Gruzza tra le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco e le incredibili immagini di paesaggi alpini in 3D realizzate ancora negli anni '20 del secolo scorso da un inarrestabile viaggiatore, Alberto Melloni. Anche nella 61esima edizione il Trento Film Festival propone un viaggio tra le arti visive

assolutamente originale e inedito, le cui tappe sono ancora una volta occasione per un percorso di scoperta degli spazi urbani più insoliti e suggestivi del centro storico. A Bolzano il secondo forum Quo CLIMBis? l'incontro tra alpinisti di tutto il mondo promosso da Trento Film Festival con Reinhold Messner, International Mountain Summit di Bressanone e Messner Mountain Museum. Dopo la prima edizione che ha affrontato il tema del futuro dell'alpinismo, domenica 5 maggio al Museo Messner di Castel Firmiano Reinhold Messner riunirà alpinisti, giornalisti e rappresentanti dei Club Alpini per confrontarsi su una tema sociale e precisamente quali possono essere i possibili scenari e gli sbocchi professionali per quanti hanno fatto dell'alpinismo di punta una professione, totalizzante e coinvolgente, una volta che dovranno necessariamente lasciare questa attività. Questi e altri interessanti appuntamenti a Trento, dal 25 aprile al 5 maggio, e a Bolzano, dal 1° all’8 maggio. Trentofestival.it

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MARCO OLMO ALLA MARATHON DES SABLES

Anche per questa edizione Dryarn accompagnerà Marco Olmo alla XXVIII edizione della Marathon des Sables (5-15 Aprile 2013), la gara podistica più estrema e massacrante (ma altrettanto affascinante e memorabile) del mondo. 240 km tutti corsi nel Sahara marocchino, sette giorni impegnativi, 6 giorni di corsa ed uno di riposo. Oggi Marco Olmo ha 63 anni ed è ormai un veterano di questa competizione, che lo ha già visto tagliare il traguardo al terzo posto per ben tre volte, nel 1996, 1997 e 1999 e piazzarsi tante volte nei primi 10. Nel 2010, a 62 anni, si piazzò quattordicesimo. Molto rigido il regolamento cui devono attenersi i concorrenti. A rendere ancor più dura la corsa, oltre alle condizioni climatiche del deserto (media diurna del periodo oltre i 30°, notturna 14°), è l'obbligo della completa autosufficienza alimentare: dalla partenza del primo giorno all'arrivo finale, gli atleti possono nutrirsi solo con gli alimenti che portano nello zaino. Stesso discorso per quanto riguarda il vestiario. E Dryarn, ancora una volta si dimostra un partner affabile, eccezionale.

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MAGICHE ASTURIE

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SCRITTO DA VOI

di Davide Locatelli

SCALATE NELLA VALLE DI QUIRÓS E TREKKING NEI PICOS DE EUROPA

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Un profumo invitante esce dalla cucina e dev’essere la fame a render lo quas i pa lpab i le… Abbiamo ordinato scaloppine al cabrales, tipico formaggio di capra iberico simile al nostro gorgonzola. Il ristorante sembrava chiuso, probabilmente per il fatto che non è stagione turistica, ma i proprietari si dimostrano subito cortesi ed accendono in quattro e quattr’otto luci e fornelli. Tra un bicchiere di vino tinto e l’altro attendiamo affamati il piatto tipico della casa e quando la cuoca ci serve la carne ricoperta da un invitante strato di formaggio fuso non impieghiamo molto tempo a ripagare gli sforzi della giornata. La mattina non ci alziamo presto, la colazione è senz’altro più piacevole se aspettiamo che il sole riscaldi il prato davanti al Rifugio Arrojo, un balcone sulla splendida valle di Quirós. La fretta non si sposa con l’arrampicata e c o m i n c i a r e l a g i o r n a t a

dimenticando i ritmi frenetici della vita lavorativa ci trasmette una carica positiva. La strada si inerpica verso l’antico borgo di Aciera immerso in un’ampia vallata lussureggiante. Il clima oceanico è spesso la causa di intense precip i taz ioni ne l la r e g i o n e d e l l e A s t u r i e . Camminiamo lentamente verso le numerose pareti che sovrastano il paese: più di venti falesie fanno di Quirós una delle più importanti a ree de l la reg ione dove è possibile praticare l’arrampicata sportiva. Corde e moschettoni, scarpette e magnesite, metro dopo metro la giornata trascorre senza che ce ne accorgiamo. Rosa de Mayo non tradisce il nome che i chiodatori hanno dato a questo settore di arrampicata: splendide placche solcate da striature azzurre e arancioni si i nna l zano ve rso l ’ a l to e passaggio dopo passaggio l’arrampicata regala sensazioni

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Uno dei settori di arrampicata nella valle di Quirós

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fortissime, è un immenso piacere navigare in questo mare di calcare! Alternare arrampicate e trekking in luoghi a noi sconosciuti, negli ultimi anni rappresenta il motto delle nostre vacanze; uno stile che vale anche per questa volta quando, pur con rimpianto, decidiamo di lasciare la valle di Quirós dopo tre giorni di piacevoli scalate, per raggiungere il Parco Nazionale Picos de Europa, conosciuto e frequentato da trekker e scalatori. La strada che da Canga de Onis giunge ad Arenas de Cabrales ci convince subito che la fama per cui i Picos de Europa vengono associati alle nostre Dolomiti non è un’esagerazione. Grandi pareti, dolci vallate, impetuose cascate e contrade arroccate fanno di questo parco una meta amata da tutti e frequentata ogni anno da migliaia di appassionati. Viste le notevoli dimensioni del Parco è possibile alternare percorsi nelle aree più famose e quindi piuttosto frequentate a gite nelle vallate più selvagge spesso deserte. Sovente la mattina capita di svegliarsi avvolti in un mare di nebbie: in un qualunque altro posto ti verrebbe voglia di chiudere velocemente la cerniera della tenda e ritornare nel sacco a pelo. E’ uno scherzo del clima oceanico tipico delle Asturie: è sufficiente portarsi qualche centinaia di metri più in alto o aspettare che l’aria si riscaldi affinché le nebbie si diradino e il cielo si presenti all’improvviso azzurro ed incoraggiante. Il Principato delle Asturie è situato nella Spagna nord-occidentale ed è compreso tra la Galizia, la Castiglia, la regione di León e la Cantabria. Le splendide spiagge sull’Oceano Atlantico cedono il passo alle zone montuose dell’interno, selvagge e incontaminate. Oviedo, capoluogo delle Asturie, è un importante nodo di

comunicazione, nonché un polo industriale di rilievo, le cui attività produttive vertono soprattutto su armi da fuoco, articoli in metallo, prodotti alimentari, tessuti, sostanze chimiche. Costellata di numerose chiese medievali e di importanti edifici barocchi, custodisce nella cattedrale gotica (cominciata nel 1388) le reliquie dei reali asturiani altomedievali. Antico villaggio di pescatori, con

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Colture fiorite nella regione delle Asturie

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le case color pastello che scendono a cascata verso il piccolo porticciolo, Cudillero è considerato uno dei centri abitati più apprezzati della costa asturiana. Le mele delle Asturie sono le migliori di tutta la Spagna e sono utilizzate per la produzione della Sidra, tipica bevanda alcolica che viene versata dall’oste tenendo alta la bottiglia sopra la testa. I piatti tradizionali appartengono alla semplice cucina contadina. Il più conosciuto è senz’altro la Fabada Asturiana, una sostanziosa zuppa di fagioli servita con pezzi di carne e salsicce tipiche. Il Cabralés, formaggio di capra molto saporito, viene spesso servito fuso sopra una bistecca e rappresenta un piatto completo e molto apprezzato. Dall’Italia per raggiungere la regione delle Asturie in automobile si percorre la Costa Azzurra fino a Narbonne, si prosegue prima in direzione di Tolosa e poi verso San Sebástian. Da qui si procede seguendo la costa atlantica e, oltrepassate le città di Bilbao e Santander, si raggiunge Gijón, a soli 30 km da Oviedo.

Arrampicata sportiva - Valle di Quirós Insieme all’area di Teverga, la valle di Quirós rappresenta il più importante centro di arrampicata nella regione delle Asturie. Calcare grigio eccezionale, differenti stili di scalata e difficoltà per tutti i gusti rendono quest’area davvero interessante. Sono più di trecento le vie tracciate in venti differenti settori di scalata, tutti comunque piuttosto vicini l’uno all’altro: è pertanto possibile scalare nella stessa giornata su pareti diverse. La valle di Quirós è molto conosciuta per la Senda del Oso, un percorso in terra battuta per le mountain bike che percorre l’intera vallata, lungo

circa 30 km, adatto a tutti e immerso in un fitto bosco da fiaba. Visto il notevole successo riscosso da questo itinerario che si snoda lungo i binari di una vecchia ferrovia mineraria, le amministrazioni locali si stanno impegnando per ampliare il progetto con l’intento di allungare il tracciato attuale. Durante l’estate, naturalmente, è possibile fare rilassanti o impegnative escursioni nell’intera zona e durante l’inverno sono molti gli

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l canyon continua lungo la Ruta del Cares

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itinerari di scialpinismo che permettono di esplorare l’area sotto la sua veste più fredda. Accesso: Da Oviedo si segue la N-634 in direzione Grado-La Espina e, giunti a Trubia, si volge a sinistra per la AS-228 verso Proaza-Teverga-Quirós. Da Proaza si seguono le indicazioni per l’Embalse de Valdemuria, superato il quale di svolta a sinistra per il piccolo abitato di Aciera dove conviene parcheggiare l’auto (circa 40 km da Oviedo). Si percorre quindi a piedi la strada che conduce in un chilometro alle poche case di El Llano poste proprio sotto le falesie. Tra le case sale un evidente sentiero fino alla base della parete, che si raggiunge in 10 minuti. Periodo: le diverse esposizioni permettono di arrampicare durante tutto l’anno. Settori di arrampicata: tra i venti settori presenti nell’area di Quirós, la Rosa de Mayo è senz’altro la scelta migliore. Arrampicata tecnica e chiodatura obbligata lo rendono sicuramente tra i settori più impegnativi, regalando però grosse soddisfazioni. Meno difficile e comunque caratterizzato da un ottimo calcare è il settore La Cubana. Tipo di arrampicata: l’area è vastissima e offre differenti stili di scalata, dalla placca allo strapiombo (comunque quasi mai troppo pronunciato), dai diedri alle fessure. Chiodatura: ottima a spit inox o fittoni resinati. Difficoltà: Più di 300 vie dal IV grado all’8b (senza considerare le vie ancora da liberare). Punti di appoggio: dall’Embalse de Valdemuria si raggiunge brevemente Bárzana dove è possibile trovare alcune pensioni e qualche ristorante. Prima del paese è possibile alloggiare presso il caratteristico Albergue Rural de Arrojo. In alternativa si può raggiungere San

Martin de Teverga, che dista venti chilometri dalle falesie ed è il centro abitato più importante della zona.

Trekking – Parco Nazionale Picos de EuropaSituato tra le valli dei fiumi Rio Deva e Rio Sella, il Parco Nazionale Picos de Europa era nato nel 1918 includendo un’area ben più piccola di quella attuale. Nel 1995 il parlamento spagnolo ne ha allargato i confini, ufficializzando così l’area protetta più grande d’Europa, compresa tra le regioni Asturie, Cantabria, Castiglia-León. L’area più interessante è senz’altro quella settentrionale del parco e si raggiunge dai centri abitati di Canga de Onís e Arenas de Cabrales dove è possibile trovare ogni tipo di sistemazione, dall’hotel al campeggio, e diversi ristoranti dove gustare i piatti tipici della regione. L’ambiente di alta montagna si fonde perfettamente con i paesaggi più dolci del fondovalle. La flora comprende moltissime varietà di piante e fiori; la fauna del Parco è piuttosto ricca, sebbene orsi, lupi e aquile, una volta numerosi, ora sono purtroppo in via di estinzione. Di seguito consigliamo due trekking molto conosciuti, a volte abbastanza frequentati, ma comunque considerati tra i più significativi e suggestivi dell’intera area.

Ruta del Cares – Percorso di 11 km (da percorrere anche nel senso contrario se si vuole tornare all’auto) che collega Poncebos con Caín. L’itinerario attraversa un profondo canyon lungo un sentiero pressoché pianeggiante che costeggia un antico

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condotto dell’acqua. L’ambiente circostante è incredibilmente selvaggio: imponenti torri di roccia si innalzano vertiginose verso cime innevate. Il percorso è adatto a chiunque, benché sia necessario prestare attenzione, visto che in alcuni tratti è molto esposto. Non è consigliabile frequentarlo dopo recenti piogge in quanto le pareti del canyon potrebbero scaricare pietre lungo il percorso. Accesso: Da Arenas de Cabrales si sale in direzione Sotres e in prossimità del ponte di Poncebos si parcheggia l’auto. Dal parcheggio si segue per circa un chilometro la strada che

risale la valle solcata dal fiume Cares fino ad incontrare l’evidente sentiero.

Ruta Naranjo de Bulnes – Questo splendido itinerario permette di raggiungere il Rifugio Vega de Uriellu posto alla base del famoso Naranjo de Bulnes, una delle pareti simbolo dell’alpinismo iberico. Questi settecento metri di calcare hanno visto succedersi negli anni alpinisti di grande valore come i fratelli Gallego, che aprirono vie di artificiale estremo rimanendo in parete anche per quindici giorni consecutivi, fino ai più recenti exploit dell’impressionate duo Ortegi-Bereziartu, con salite in libera fino all’8b!La salita al Rifugio, da affrontare durante il periodo estivo se si vuole evitare di calpestare la neve che rimane fino a tarda primavera, si snoda prima lungo alpeggi e vallate dolci poi, improvvisamente, in un ambiente di alta montagna. Si entra così nel cuore dei Picos de Europa e appare davvero lontana l’idea che il mare sia a meno di cinquanta chilometri in linea d’aria!Accesso: Da Arenas de Cabrales si sale fino al paese di Sotres (dove è comunque il caso di fermarsi anche solo per bere una birra). Poco prima dell’abitato, sulla destra, in prossimità di un tornante, si imbocca una strada sterrata e appena è possibile si parcheggia l’auto. Si segue quindi la stessa strada sterrata che dapprima scende brevemente sul fondo della valle e poi comincia a risalire verso gli alpeggi. Le indicazioni per il Rifugio sono comunque molto evidenti fin da Sotres; il trekking, con uno sviluppo piuttosto lungo, dura circa 3/4 ore.

Gallery

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Prati verdi e cime innevate nel cuore dei Picos de Europa

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DA 0 A 3.000

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TREKKING

di Paolo Erba A.m.M.

MONTAGNE DIMENTICATE, A UN’ORA DA MILANO

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Percorrendo la statale 36, la superstrada che oggi collega velocemente Milano a Lecco e quindi alla Valtellina, passando da una galleria a un’altra, poco prima dell’uscita di Colico, improvviso a p p a r e a l l ’ a u t o m o b i l i s t a l’imponente mole del Sasso Manduino, baluardo roccioso di quasi 3.000 metri che si staglia verso il cielo isolato e maestoso. Il Manduino domina la val dei Ratti, meta dell’escursione proposta, una 2 giorni con pernottamento in b ivacco che permetterà d i scoprire una valle che, seppur attraversata dal Sentiero Italia e o g g i d a u n s e n t i e r o L i f e recentemente segnalato, resta poco frequentata forse a causa della vicinanza con la più famosa val Codera. L’origine del nome non deriva ovviamente dalla presenza di topi e similari ma, più probabilmente, Ratti era il nome della famiglia proprietaria della maggior parte degli alpeggi in valle. L’escursione può iniziare e terminare sopra Verceia, come qui descritto, dove finisce la strada asfaltata oppure, avendo due automobili a disposizione, si

può arrivare a Zocche sopra San Fede le . È anche poss ib i l e organizzarla con mezzi pubblici arrivando con il treno alla stazione di Verceia ( in questo caso bisognerà prevedere ulteriori 400 metri di dislivello). L’itinerario può anche essere lo spunto per trekking più lunghi e impegnativi programmando lo svalicamento verso la Costiera dei Cech oppure verso la Val Masino. Dalla statale 36 si prosegue in auto in direzione di Chiavenna, arrivati a Verceia si g i r a a d e s t r a s e g u e n d o l’indicazione per la stazione. Si procede diritti attraversando il paese e in cima si gira a sinistra, c a r t e l l o s e g n a l e t i c o escursionistico. Dove finisce la s t rada , i n loca l i t à P iazzo , parcheggiare (650 m). Si imbocca

a piedi la strada sterrata iniziata pochi anni orsono e che, fortunatamente, si interrompe dopo poco. A sinistra comunque troveremo un cartello indicatore che ci manda sulla storica mulattiera che univa la valle dei Ratti al fondo della val Chiavenna. Ci si inoltra così per un bellissimo castagneto con alberi secolari,

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testimonianza della cura che fino a qualche decennio fa gli abitanti del posto avevano per il bosco, fonte di sostentamento fondamentale. In salita decisa ma mai eccessivamente ripida, si arriva alla chiesetta degli alpini dove si troverà un’area attrezzata per la sosta con una delle tante fontanelle che costellano la valle. Si prosegue sempre lungo la mulattiera arrivando in breve al Tracciolino. È questo una vera e propria strada costruita negli anni 30 per unire a mezza costa la val dei Ratti alla val Codera, così da trasportare uomini e materiali necessari alla costruzione delle dighe e condotte presenti nella zona. Il Tracciolino alterna tratti altamente panoramici sulla Val Chiavenna a suggestive gallerie percorse ancor oggi per alcune centinaia di metri da binari su cui viaggiano i custodi della diga. Una bella variante all’itinerario proposto potrebbe essere percorrere l’intero Tracciolino fino a sopra San Giorgio e poi salire, in massima pendenza, alla forcella di Frasnedo con un sentiero da poco risegnato. Dal trivio del Tracciolino proseguiamo diritti in salita verso Castan (975 m) dal toponimo fin troppo evidente. Il caratteristico borgo in realtà può essere oltrepassato stando bassi ma vale la pena una minima deviazione per visitare il paese: poche case dalla caratteristica architettura e un’ulteriore fontana dove dissetarsi. Tornati sul sentiero principale, qui recentemente allargato, si continua a salire. Si supera il bivio per Moledana lasciandoselo sulla destra, sentiero ultimamente risistemato dopo che una frana lo aveva reso inagibile per lungo tempo. Il castagneto, piano piano, lascia il terreno a un bosco misto di aceri, frassini e i primi aghifoglie. Lungo la mulattiera si supera

l’ennesima fontanella e, arrivati a una curva dove la valle inizia ad aprirsi verso l’alto, si trova la “Vegia capela de la val de l’infern” con un caratteristico scritto in dialetto. Da qui appare quasi all’improvviso Frasnedo, la frazione principale della valle, un paese che un tempo contava centinaia di residenti, oggi senza abitanti stabili ma dove sempre si trova qualche locale salito dal

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fondo. Frasnedo (1.280 m, 1.30 ore da l la par tenza) off re grandi paesaggi sul lago di Novate Mezzola e su quello di Como. Merita sicuramente una visita la chiesa della Madonna della Neve, edificata nel 1677, da dove parte una traccia che salendo in una delle rare faggete dell’intera val Chiavenna porta alla forcella di Frasnedo, già menzionata, valico che univa storicamente il paese con San Giorgio in val Codera. Dalla chiesa ritorniamo sul sentiero principale dove termina la teleferica e dove da anni va avanti la costruzione di un rifugio di valle. Segue ora un tratto pianeggiante su un prato immerso tra le betulle, probabile segno di un pascolo abbandonato da decenni e dove il bosco ha ripreso il sopravvento. Qui si trova sulla destra una traccia, che ignoriamo, segnata dal Rotary che scende verso Moledana. Il sentiero prosegue in leggera discesa per guadare un torrente e quindi risalire prima al pascolo di Corveggia e poi al bivio che indica a destra per Nave e monte Bassetta. Il nostro itinerario sale sulla sinistra indicato da un cartello Life, seguendo la ovvia e facile

traccia si supera una cappellina a sinistra, il pascolo di Tabiate per giungere all’incrocio che separa il sentiero per il bivacco Volta da dove scenderemo, da quello per il bivacco Primalpia. Percorrere questo tratto a fine maggio, inizio giugno, permette di osservare la spettacolare fioritura dei rododendri, dei larici dai caratteristici fiori rossi quando impollinati e le genziane, mentre dopo abbondanti piogge facilmente si possono trovare mazze di tamburo di dimensioni v e r a m e n t e c o n s i d e re v o l i . Scendiamo ora verso destra per attraversare il ponte che ci porta sull’altro versante della valle. Da qui la traccia, sempre presente,

diventa comunque meno chiara e scontata. Si attraversa il pascolo in salita lungo il torrentello trovando quasi subito una freccia indicatrice che indica la direzione corretta. Segue ora un tratto ripido che fa guadagnare velocemente quota. Tra un tornante e l’altro sempre più maestoso si apre il panorama in direzione del Ligoncio, della Sfinge e piano piano del Manduino con l’intera valletta del Sereno e il suo caratteristico anfiteatro di

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guglie rocciose. Quasi al termine del tratto ripido si supera un caratteristico pascolo (ore 3 dalla partenza) con un larice in

mezzo. La traccia punta l’albero e poi devia decisamente a sinistra per riprendere a salire più gradualmente verso la testata della valle in direzione est. Si esce dal bosco di larici e abeti per entrare nel magico mondo dei prati e pascoli di alta quota. In breve ora si superano gli ultimi rigagnoli e risalti erbosi per arrivare al bivacco Primalpia (1.980 m, 4 ore dalla partenza). Chi, dopo oltre 1.300 metri di salita, ha ancora forza e voglia di camminare, può salire, senza percorso obbligato, in direzione della cima del Desenigo (o monte Spluga) e poi deviare verso il passo Locino (2.636 m, circa 2.000 di salita dall’automobile!) spartiacque tra la val Chiavenna e la Valtell ina. Più tranquillamente si può trascorrere la giornata intorno al bivacco a caccia fotografica delle tante marmotte presenti in attesa di godersi uno spettacolare tramonto. Il secondo giorno ci vedrà impegnati sulla traccia che in leggera salita va in direzione del bivacco Volta visibile già dal bivacco Primalpia. Inizialmente si tratta di una piacevole traversata per pascoli mentre il piccolo tratto in discesa sul torrente che incide la valle merita attenzione anche se sono presenti delle catene per aiutarsi. Scesi nel sottostante valloncello, dalla parte opposta si vede la traccia che sale al Volta. Si ignori l’indicazione Life che sale al passo di Primalpia, scegliendo se attraversare senza percorso obbligato la pietraia o seguire i bolli che scendono di qualche decina di metri per poi risalire (1 ora dal bivacco Primalpia). Si superano ora tutte le baite e i pascoli arrivando rapidamente al Volta (1.45 ore). Da qui si aprono numerose varianti, sia il passaggio in alta Val Codera per la bocchetta di Spassato, sia la traversata verso il

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rifugio Omio in val Masino, sia la salita facile ma pur sempre alpinistica al Ligoncio. Per la discesa si può invece ripercorrere la strada fatta fino al valloncello per poi scendere nel pianoro effettuando 2 guadi resi comodi dai massi presenti, oppure seguire i bolli che vanno in direzione sud verso l’alpeggio di Talamucca per entrare in una stretta forra, che al termine si ricongiunge con il precedente a metà pianoro. Il sentiero continua comodo e pianeggiante verso le baite di Camerà con scenografici scorci sulle numerose cascate e torrenti che scendono impetuosi; inizia quindi una ripida discesa che ci riporterà nel bosco all’altezza del bivio del giorno prima per il bivacco Primalpia (3 ore). Si ripercorre ora la strada già fatta fino a Corveggia. Qui bisogna fare attenzione alla traccia, segnalata ma non evidente, che scende verso sinistra. Ci si abbassa abbastanza velocemente verso il torrente camminando in un prato di fragole fino alle baite dove si trova il ponte di cemento che consente di passare sull’altro versante. Ora non resta che scendere facilmente sull’evidente sentiero in direzione di Moledana dove si trova un curioso “barometro a corda”. Sempre scendendo senza nessuna difficoltà si arriva al trivio che indica a sinistra la Foppaccia, dritto, non segnalato, porta a Zocche e a destra alla diga. Prendendo quest’ultima diramazione si attraversa l’intera diga, imponente per la sua altezza che chiude e domina la stretta gola. Dall’altra parte si ritrovano i binari del Tracciolino che in pochi minuti ci riporteranno al trivio dove già si è passati il giorno prima (5 ore). Si scende quindi verso sinistra. tornando in circa mezz’ora all’automobile.

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SULLA “STRADA VALERIANA”

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TREKKING

di Chiara Carissoni e Lucio Benedetti

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Valeriana o Vallesiana? Già nel tardo 1800, studiosi del calibro del Guerini e del Rosa si sono fermati davanti a dubbi lasciando scritto soltanto considerazioni sull’origine del nome di questo antico asse viario nord-sud che attraversa a mezzacosta l’intera riviera Bresciana del Lago d’Iseo. Se il termine “Valeriana” riecheggiando una genesi latina, suscita entusiasmo per l’evidente richiamo alle famose “Strade consolari”, l’ipotesi che l’espressione sia la storpiatura del più umile aggettivo “Vallesiana” (nel significato corrispondente all’odierno “valligiana”) sembra, per la ricercatrice Rosa Colosio, meritare maggior fondamento. La lunga, ma comunque spesso interrompibile, escursione sulla nostra storica via “Valeriana” così come si presenta oggi prende avvio dalla piazza Basilio Cittadini di Pilzone, borgo lacustre sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo. Un pannello indicatore accogliel’escursionista e lo guida ad iniziare questa antica tratta, posta fra cielo ed acqua caratterizzata anche dai segni della fede... Si percorre quindi il viottolo, fra vecchi cortili, bei portoni e mura di tondo ciottolo di fiume, che decisamente punta verso settentrione, tagliando orti e vigneti sino a stringersi ed a divenire, in località Vertine, una pianeggiante mulattiera. Con l’attenzione attratta dal vicino specchio d’acqua e successivamente dal monte Guglielmo che ostenta il suo aspetto di montagna grande, ma al tempo stesso familiare e bonario, si sbuca sulla strada che sale da Sulzano, nei pressi della nota locanda

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“La Pernice” (20’ dalla partenza). Si prosegue su strada asfaltata che ora ricopre l’antica via per circa un chilometro, godendo sempre di ampie vedute sul lago e sulla catalizzante Montisola, scoglio fuso tra l’azzurro delle acque e del cielo. Muovendosi fra verdissimi prati e rigogliosi ulivi si giunge nei pressi della Chiesetta di San Fermo e alla vicina cascata del Petoi, si transita sotto la nuova superstrada (comoda, ma sicuramente

antiestetica), pervenendo così a questo luogo di culto (festa solenne e molto partecipata il 9 agosto), annesso al quale vi è un piccolo ristoro (45’ dalla partenza). Dopo l’opportuna visita all’Altare che espone la statua lignea del Santo ed alcuni affreschi, si prosegue lungo la strada in direzione di Tassano dove, incassata fra le case pulite e con i muri di sasso, sorge la Chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita. Oltrepassato il nucleo, si continua fino ad imboccare un sentiero (a sinistra della strada) che si sviluppa tra i vigneti, poco prima dell’incrocio con via Martignago. Un breve tratto panoramico sul lago e sulla Corna Trentapassi, poi in discesa fino a raggiungere la salita che adduce al borgo di Maspiano (323m, 1h 15’ dalla partenza), caratterizzato, oltre che da signorili abitazioni, dalla chiesa di San Giacomo, risalente al XVII sec. Curiosa e di pregevole fattura è la fontana che sorge dinanzi la chiesa, ed i solchi lasciati dalla centenaria usanza dell’affilatura delle lame contadine sulla pietra molare del parapetto. A Maspiano, ogni anno, nel terzo weekend di maggio si torna al Medioevo con una festa che fra rievocazioni storiche, gente in costume, armigeri in battaglia e profumati strinù, si respira aria d’altri tempi. Ora, si prosegue sempre guidati dai cartelli indicatori, lungo la strada acciottolata che, costeggiato un nucleo di vecchie cascine addossate fra loro, conduce ad un bivio dove si continua lungo la traccia di sinistra, più breve, che, in leggera discesa tra prati e vigneti, giunge all’ex borgo rivierasco di Gandizzano, nei pressi della Chiesa dedicata a Santa Maria della Neve (XVII sec. Cappella Privata, 15’ da Maspiano). Con belle vedute che arrivano sino alla lontana Presolana si

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Sulla via Valeriana verso Maspiano

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prosegue lungo lo sterrato e raggiunto un trivio di strade, si continua diritti per la località Gavone, dove si prende via Campitello che in mezz’ora di delizioso cammino nella natura conduce a Marasino che offre la visita al vecchio Molino, edificio risalente al XVI secolo ed alla Chiesa di Sant’Antonio che conserva tele di scuola veneziana del XVII secolo. Se a Maspiano si rievoca il medioevo, qui a Sale Marasino a settembre si fa festa con le zucche, tutte da Guinness, per forma e peso. Alcune di queste arrivano a pesare alcuni quintali e l’ambito premio, quello di essere citati sull’albo dei primati, richiama partecipanti di mezza Europa. Dalla chiesa si continua sempre verso nord, in direzione di Distone dove si segue un sentiero in un paesaggio segnato dalle incredibili forme degli ulivi che porta ad una Santella con l’effigie della Madonna con Bambino, sita su un tornante. Si continua in discesa per giungere alla località Faal. Qui il sentiero prosegue costeggiando alcune abitazioni e offrendo stupende vedute dall’alto di Sale Marasino e del monte Guglielmo che chiude l’orizzonte. Si oltrepassano due sbarre ferma traffico sbucando nei pressi del rio Novalì, dove si prosegue lungo via Dosso. In rapida ascesa si raggiunge l’omonima frazione (324 m, 40’ da Marasino). Anziché addentrarsi nella rurale contrada, la segnaletica fa salire a sinistra su stradetta lastricata tra prati fioriti e coltivi, muovendosi in direzione obbligata sino a Rango (338 m), dove fa bella mostra una costruzione, denominata “Vittoriale”. La segnaletica induce a proseguire verso sinistra e, dopo circa 200 m, nei pressi di via Matteotti, si lascia la strada per il sentiero di sinistra che scende nel bosco fino al borgo agricolo di

Massenzano. Si prosegue lungo via Matteotti fino ad immettersi in una scalinata, a sinistra del tornante e su sentiero panoramico si raggiunge il borgo medioevale di Vesto (259 m, 3h dalla partenza ), che presenta strade porticate, vicoli coperti e con la bella chiesa di San Pietro (XIV-XV secolo) che emerge dai tetti addossati fra loro. Giunti all’inizio del paese, nei pressi della cosiddetta Cà dè Frà, si piega a destra e subito dopo a sinistra, lungo uno stretto sentiero che sale sotto il Crap delle Guine, dove il tracciato conserva ancora evidenti tracce del basolato romano e conduce sulla attuale strada Vesto-Pregasso, che ricalca l’antico tracciato della Via Valeriana, incrociando la scalinata con Santelle

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Verso Vesto e San Pietro

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della Via Crucis che sale alla panoramica chiesa di San Pietro, già torre di guardia della “Mutatio Collisplani” nel I° secolo, posta a strapiombo sul lago. La Strada Valeriana sale lastricata per le Rie dè Gambalù, tocca la frazione di Gambaione e, superato il torrente Opolo, giunge a Grumello fino a pervenire agli spalti del Castello di Colpiano, da cui continua verso il Doss dè la strea, pressochè parallela all’attuale strada asfaltata fino ai Dossi e al Belvedere alle porte di Cislano, luogo di sosta attrezzato con bacheche da cui si possono osservare le famose Piramidi di Terra (l’ingresso per la visita avviene da Cislano). Da qui si segue il bel sentiero panoramico con Santelle che sbuca a Cislano, l’antico insediamento di Cistellanus. Si entra nel paese fino a pervenire all’ingresso alla Riserva Naturale delle Piramidi di Terra, nei pressi della Chiesa di San Giorgio con affreschi interni ed esterni del XV secolo. Dopo la visita si continua per un tratto su strada asfaltata, oltrepassando la bianca Chiesa di San Casciano (XV secolo) con le rustiche Santelle di una breve Via Crucis che accompagnano la scalinata. Poco oltre, si prende il sentiero che scende, tra i prati di sinistra, alle cascine di Marse e porta a Cusato e all’ingresso di Zone dal versante opposto della provinciale. Ci si addentra nel nobile paese (da visitare la Chiesa, il sagrato e il Battistero) e lo si attraversa verso Nord, seguendo le indicazioni per il Passo Croce di Zone, il romano “Jugonus”. Oltrepassato il Cimitero, la strada si inoltra in uno stupendo e suggestivo bosco di abeti dove si potrebbero ambientare scene di fate, lupi e streghe, fino a giungere alla Chiesetta del Disgiolo (844 m) e, dopo circa 1,5 km, al Passo Croce di Zone (900 m), crocevia di diversi sentieri rivolti

verso la Corna Trentapassi ed il Monte Guglielmo (Ol Gölem), il monte tanto caro ai Bresciani. L’itinerario prosegue lungo la sterrata, indicata ora con il segnavia CAI n° 205 che scende, subito piuttosto ripida, in direzione di Pisogne. In un bel bosco misto si perde quota velocemente fino a superare la località

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Fontana bronzea a Zone

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“Vagù de sura” (710 m). Sempre sullo sterrato agevole e a tratti cementato, si scende fino al bivio di quota 550 m, dove si piega bruscamente a destra, pervenendo con una breve variante alla vecchia chiesa di San Bartolomeo. Sempre in discesa si giunge in località Campiello, dove si continua verso destra per proseguire su stradetta che adduce alla Cappella di San Defendente. Su sedime cementato si arriva così alla frazione Govine di Pisogne (2h dal Passo). Ancora pochi minuti e si entra nella bella Pisogne, ormai sul Lago d’Iseo all’ombra della Torre del Vescovo del XIII secolo, importante punto difensivo di parte Guelfa. Questo borgo storico, in epoca medioevale, ospitava anche un ospizio edificato per rispondere alle esigenze del viandante e dei pellegrini, che dovevano essere numerosi, in quanto questo di Pisogne era l’unico passaggio da e per la Valcamonica e, perciò, con il Nord Europa. Qui si continua verso la Chiesa di Santa Maria della Neve, con gli straordinari e imperdibili affreschi del Romanino, da cui, oltre il sagrato, si prende la via “Antica Strada Valeriana” che costeggia il monte e porta alla contrada San Gerolamo dove per convenzione ha termine il nostro percorso, intriso di bellezze naturali, di storia e di luoghi di devozione.

Tempo di percorrenza: circa 10 ore totali a piediDifficoltà: Turistica (T) Ottimo per mountain bike (3-4 ore)Periodo consigliato: Aprile-NovembreCartografia: Kompass n°103 – Le Tre Valli Bresciane 1:50.000Info: Comunità Montana – Sale Marasino (BS), via Roma 41 Tel.030-9867037 - IAT Iseo – Lungolago Marconi 2/c Tel. 030-980209 Sale Marasino Gallery

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ITINERARI DEL GUSTO

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TURISMO

IN VACANZA NEL TIROLO AUSTRIACO

In collaborazione con Tirol Werbung

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Situato nel cuore delle Alpi austriache, il Tirolo offre itinerari escursionistici legati anche alle prelibatezze della tradizionale cucina di montagna. Una meta turistica interessante, ampia, ideale per programmare una vacanza all’insegna del relax, immersi nella natura, stuzzicati dalle curiose specialità culinarie. Ecco, quindi, qualche suggerimento per chi, durante il periodo estivo, ama fare passeggiate o escursioni in mountain bike, all’interno di un territorio famoso per la vastità di scelta.

LA "TIROLER EDLE" CONQUISTA LE VETTE DEL CIOCCOLATODer Schokoladentester, la guida delle cioccolaterie migliori del mondo, premia il cioccolato di Landeck a base di latte di Grigio Alpina con ben quattro "chicchi di cacao". Su 250 produzioni esaminate, le delizie marchiate "Tiroler Edle" vantano il 36esimo posto. Per chi desidera scoprire i segreti di questo cioccolato, il Tirolo occidentale propone un irresistibile itinerario del gusto. In tutto il Tirolo sono 20 i percorsi tematici dedicati alle eccellenze gastronomiche locali. "Le creazioni della Tiroler Edle sono un autentico arricchimento per il mondo del cioccolato", così si esprime Georg Bernardini, il guru indiscusso tra i gourmet del cioccolato.

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I 20 ITINERARI DEL GUSTO DEL TIROLOPrügeltorte di Brandenberg, formaggio fresco alle erbe di malga, fragranti Gröstl alle patate di Mieming e formaggio ricavato da latte da fieno: al solo pensiero viene l'acquolina in bocca, non c'è che dire. Per rendere davvero perfetta un'esperienza di gusto attraverso la gastronomia tradizionale, però, non può mancare un'escursione nei territori dove hanno origine questi eccezionali prodotti. Tra la ricca gamma di specialità locali, il Tirolo propone 20 itinerari del gusto dedicati ad altrettanti prodotti regionali. Agli interessati viene data la possibilità di partecipare a visite guidate, dimostrazioni culinarie o degustazioni in compagnia di altri appassionati e di esplorare le montagne circostanti con una guida escursionistica. I più intraprendenti, poi, possono partire da soli alla scoperta dei profumi e dei sapori delle prelibatezze del Tirolo.

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Prügeltorte

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GIRO DELLE ALPI DI KITZBÜHEL IN MTB

Un itinerario facile e variegato, ideale per i meno allenati, su un percorso scelto con cura attraverso gli eccezionali paesaggi delle Alpi di Kitzbühel. Le appaganti salite e le emozionanti discese lungo ampie piste sterrate assicurano un itinerario ad anello straordinario. È il percorso perfetto per i biker occasionali che non vogliono starsene sul sellino tutto il giorno ma desiderano godersi anche le meraviglie che costellano il sentiero. Passaggi salienti: questo tour ha inizio direttamente nella Valle dell’Inn, a Wörgl. Dopo un tratto sul fondovalle, perfetto per il riscaldamento, comincia la salita della Schwarzberg in direzione di Reith, nella valle Alpachtal. Percorrendo tranquille strade panoramiche con una vista costante sulla vivace vallata dell’Inn, si giunge ad Alpbach, località principale della valle omonima. L’Alpbachtal vanta una grande notorietà non solo grazie al consueto forum europeo che ospita ogni anno, ma anche per la squisita ospitalità. Il profilo del paese di Alpbach non ha eguali in Europa. Lo stile architettonico che lo caratterizza rimanda al passato, ma continua a essere utilizzato anche negli edifici di nuova costruzione. Ad Alpbach la parola d‘ordine è tradizione. Basta passarci in mountain bike e restano impressi nella memoria degli scorci indimenticabili con strade sterrate che si susseguono a piste nel bosco. Il percorso diventa molto vario e alterna anche piste ciclabili e strade secondarie poco trafficate. Si segue poi il corso del Brixentaler Ache avvicinandosi lentamente alla Brixental e alla località di Brixen, il punto più elevato della valle. Si attraversano

tranquillamente su due ruote numerose aree sciistiche frequentate d‘inverno. Tornati nel fondo della valle dell‘Inn, le località che si attraversano hanno da offrire di tutto e di più: Westendorf, Söll o Hopfgarten, per nominarne solo alcune, invitano a farvi una sosta. E per chiudere in bellezza il Giro delle Alpi di Kitzbühel una fetta di strudel sulla piazza di Wörgl non può proprio mancare. Collegati a questo link per visualizzare il percorso completo, le tappe, i profili altrimetrici e le tracce GPS.(archivio immagini: ©Tirol Werbung)Per informazioni dettagliate: Tirol Info, Tel. +43.512.7272-0, [email protected] e www.tirolo.com Tirol Werbung GmbH – Ufficio turistico del Tirolo Austriaco Maria Theresien Str. 55 - 6010 Innsbruck, Austria

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Gallery

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TREKKING: IN GIRO PER "L'IMPERATORE"

I laghetti di montagna sono spesso così gelidi che non ci immergeremmo niente di più che la punta dei piedi. Il laghetto Hintersteinersee, meta di questa tappa che parte dal rifugio Gaudeamushütte, invita a tuffarsi. Ecco una breve descrizione di questo itinerario. Dal rifugio Gaudeamushütte si procede dapprima in direzione della malga Wochenbrunner Alm e, poco prima di raggiungerla, si sale ripidamente nel bosco verso il rifugio Gruttenhütte per svoltare poi verso la malga Kaiser-Hochalm. La malga, del XVII secolo, si trova in una radura, circa a 1400 m. Da qui il sentiero ridiscende attraverso il bellissimo bosco misto. Uscendone, il sentiero si dirama e noi procediamo sul tracciato segnato lungo il pendio fino alla malga Steiner Hochalm, che vanta più di 300 anni di storia. Più a ovest si intravede presto il laghetto Hintersteinersee di 58 ettari, alimentato da una fonte sotterranea. Poco prima si oltrepassano il ristoro Gasthof Bärnstatt e la cappella Bärnstatt. Collegati a questo link per visualizzare il percorso completo, le tappe, i profili altrimetrici e le tracce GPS

Regione: Wilder Kaiser Dislivello in salita: 550 m - Dislivello in discesa: 900 m Massima altitudine: 1.500 m - Grado di difficoltà: medio (rosso) Condizioni del tracciato: Sentiero ripido, Mulattiera, Strada forestale, Strada carrabile Lunghezza percorso: 12 km - Tempo di percorrenza: 6 h

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NORDIC WALKING

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ESCURSIONISMO

RISCOPRIRE IL PIACERE DI SAPER CAMMINAREdi Alessandra Cazzola - Master Trainer SINW

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Camminiamo… da quando siamo piccoli, da quando abbiamo lasciato la presa salda della mano di un adulto per affrontare i primi tragitti senza sostegno, in modo via via più sicuro e spedito. Camminiamo… quotidianamente, nei piccoli spostamenti di tutti i giorni o come attività suggerita dal medico; camminiamo nelle città, nei parchi, in montagna o al mare. Camminiamo… ma spesso abbiamo perso il piacere di farlo o lo facciamo con troppa fretta e male, automaticamente, senza più percezione e stimolo del movimento. Sembra semplice, naturale, ma in realtà ci “comandano” la frenesia di tutti i giorni, i lavori sedentari; abbiamo ormai assunto posizioni errate, procediamo a piccoli passi accelerati, accusiamo piccoli-grandi dolori che spesso ci impediscono di camminare in modo fisiologicamente corretto. Guardare per terra (per evitare, anche, gli “ostacoli” di cui sono pieni i marciapiedi delle città) porta un irrigidimento della porzione della colonna e delle spalle, una chiusura frammentazione della respirazione e uno scarso lavoro della muscolatura addominale e dorso-lombare; camminare con piccoli passi ravvicinati e affrettati impedisce un lavoro completo della catena muscolare posteriore delle gambe (dai polpacci fino ai glutei) e non permette di fare un corretto lavoro con il piede che di fatto costituisce il secondo cuore del nostro corpo, perché è attraverso un suo completo movimento (la “rullata”) che aiutiamo la circolazione venosa e linfatica in fase di risalita. Ecco perché negli ultimi anni tutte le proposte relative al camminare sono diventate attività particolarmente richieste,

42Roma, parco degli Acquedotti

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c o n s e m p re p i ù n u m e ro s i partecipanti: a chi non è capitato di vedere qualcuno camminare in compagnia di due bastoncini nei parchi delle nostre città o sui sentieri battuti delle nostre montagne o, addir i t tura, in spiaggia? Da un questionario presentato in rete dal Nordic Walking Web Magazine della Scuola Italiana NW, risulta che il 30% delle persone pratica questa attività per riprendere contatto con il movimento (e il proprio corpo) in modo armonioso e non competitivo; e allora andiamo a scoprire che cosa è questo “strano” modo di camminare e usare i bastoncini. Il Nordic Wa lk ing è una cammina ta naturale alla quale viene aggiunto l ’ut i l izzo funzionale d i due particolari bastoncini che fanno mettere in moto anche gli arti e la muscolatura della parte superiore del corpo, permettendo in questo modo un maggiore dispendio energetico e un miglioramento complessivo della forma

fisica. Chi fa trekking, a questo punto, potrebbe dire che ha già camminato con i bastoncini: ma il Nordic Walking è un sistema totalmente differente, in quanto il bastoncino è usato per spingere e non come semplice appoggio. Recuperare la nostra camminata naturale può aiutarci a ritrovare le giuste curve fisiologiche della c o l o n n a v e r t e b r a l e , semplicemente cercando di guardare davanti a noi e non per terra; può far sì che le spalle si sciolgano, le braccia si muovano di più senza rimanere attaccate ai fianchi e dando all’intero corpo una magg io re s tab i l i t à ed equilibrio; può far allungare la falcata, rendendo più stabile il passo (soprattutto per ciò che riguarda le articolazioni dell’anca, del ginocchio e della caviglia) e

più funzionale la rullata del piede (appoggio in sequenza del tallone, dell’arco plantare, delle dita fino allo stacco dell’alluce). Camminare con i bastoncini è un’attività sportiva sana e

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NW in montagna

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completa, e sta entrando nella mentalità comune il consiglio di camminare per mantenere la forma e la tonicità muscolare, per contenere il peso nei suoi valori ottimali, per allenarsi o anche solo per piacere. Camminare è il movimento naturale per eccellenza, camminare con i bastoncini è qualcosa in più perché mette in movimento tutto il corpo, sin dal primo passo! Gli operatori del mondo sportivo e medico-scientifico dicono che è un’attività rivolta a tutti, dai bambini agli anziani, dagli sportivi ai sedentari, ed è stato dimostrato come con il Nordic Walking la percezione della fatica si abbassi radicalmente, consentendo anche a persone non sportive o poco allenate di effettuare un’attività fisica prolungata. È particolarmente indicato per persone sovrappeso che vogliano ritrovare la forma, oppure per persone che hanno problemi alle articolazioni del ginocchio o delle anche e che hanno bisogno di un percorso riabilitativo. In più è provato che, adottando una tecnica corretta, con il Nordic Walking si ottengono enormi benefici per la propria salute sia dal punto di vista fisico (ritardo del processo di invecchiamento, rinforzo del sistema immunitario, miglioramento cardio-circolatorio) sia come antidepressivo, che contribuisce a un sostanziale miglioramento del tono dell’umore. Le origini del Nordic Walking le ritroviamo nei paesi scandinavi intorno agli anni ’30, come allenamento “a secco” durante la stagione estivo-autunnale degli atleti dello sci di fondo e della combinata nordica. In Italia questa attività, seppur in fase embrionale, arriva negli anni ’60, con l’allora allenatore della

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Primi passi, adatto anche ai più piccoli

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nazionale di sci di fondo - lo svedese Bengt Nilsson - che introduce la pratica negli allenamenti degli atleti e in particolare dell’olimpionico Franco Nones. La storia del Nordic continua negli anni ’80 con l’ex runner americano Tom Rutlin che, per recuperare forma e tono muscolare dopo un grave infortunio, sviluppa un metodo di allenamento specifico con i bastoncini: nasce così la camminata ExerStriding, o Esercizio con passo lungo, studiata come strumento di allenamento alla portata di tutti. È poi alla fine degli anni ’90 che nasce il Nordic Walking vero e proprio, grazie agli studi di Marko Kantaneva che discute una tesi di laurea attraverso la quale presenta una serie di ricerche sull’utilizzo dei bastoncini. Oggi, nel nostro Paese, il Nordic Walking, che all’inizio del nuovo millennio arriva principalmente in Alto Adige e in altre regioni alpine, si è sviluppato in tutte le realtà territoriali della penisola, dal nord alle isole, grazie alla capillare azione di tanti istruttori qualificati e appassionati. È nato anche l’Urban Nordic Walking, che si svolge per le strade delle città, abbinando la pratica sportiva con gli interessi culturali (arte, architettura, urbanistica). La domanda che mi pongono più frequentemente è quanto sia necessario praticare il Nordic Walking per averne dei benefici: è opportuno valutare cosa si vuole ottenere con tale attività. Se l’obiettivo principale è quello di passare fuori casa un po’ di tempo, trascorrere una giornata all’aria aperta con un’attività salutare e poco dispendiosa, condividendo piacevoli momenti con altre persone che amano camminare, è sufficiente ded icars i a l Nord ic anche sa l tuar iamente , quando l’organizzazione generale delle nostre settimane ce lo consente.

Se, invece, miriamo a un’attività più allenante, con la quale magari perdere un po’ di peso e migliorare il nostro stato fisico, ma senza stress di agonismo, è necessaria una frequenza più costante (2 o 3 volte alla settimana), prolungando l’uscita per un tempo sufficientemente lungo (40 minuti minimo) per mettere in moto il metabolismo dei grassi. In entrambi i casi - ricerca di momenti socializzanti e salutari all’aria aperta, o attività per il miglioramento dello stato fisico - il Nordic Walking fa per voi: con poco tempo a disposizione si riesce a fare molto, basta uscire di casa e via, in movimento con tutto il corpo.

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Bengt Nilsson, pioniere del NW

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SHOPPING

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SALICE

Apprezzato per leggerezza, comfort e alte prestazioni durante l’utilizzo, il modello 004 di Salice è senza dubbio tra quelli che hanno reso famosa Salice nel panorama mondiale del ciclismo e dello sport. Per la stagione 2013 ecco una novità: una nuova variante che troverà grandi consensi tra gli amanti delle due ruote, sempre di più attenti alle ultime tendenze. Il frame in Grilamid®, a garanzia di elevata resistenza all'urto e alle condizioni ambientali, è infatti

proposto in un’innovativa colorazione bicolore sui toni del blu, rosso e nero, colori classici nel ciclismo reinventati per il ciclista moderno. Le lenti sono in policarbonato antigraffio UV 400, antigraffio, in grado di ridurre i raggi riflessi della luce e aumentare le proprietà filtranti, a garanzia di ottima visibilità durante l’utilizzo. Sono inoltre trattate con tecnologia IDRO grazie alla quale acqua e polvere scivolano via dalla superficie dell’occhiale assicurando pulizia della visuale. All’interno della confezione una lente di ricambio

trasparente.  Il nasello è regolabile in m o r b i d o M e g o l ® , u n o s p e c i a l e elastomero che rappresenta  il perfetto connubio tra morbidezza e rigidità della forma, ed è per questa ragione che è stato utilizzato anche nei  terminali delle aste antiscivolo.

SKINS

Per gli atleti impegnati, ma anche per gli sportivi occasionali, la gamma SKINS A200 offre vantaggi scientificamente provati. SKINS fa scorrere il vostro sangue, utilizzando la compressione graduale per aumentare l'ossigeno che arriva ai muscoli, così da migliorare la performance con meno dolore, prima, durante e dopo l'allenamento. I capi A200 sono progettati per avvolgere e sostenere i principali gruppi muscolari. Questo r iduce dras t icamente le vibrazioni muscolari, che significa minor danno ai tessuti molli e minor ridotto indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS). Il tessuto leggero, lavorato sull’ordito, della Serie 200

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SKINS, fornisce una protezione +50 dai raggi UV, e fa si che l’umidità non ristagni garantendo la traspirabilità del capo. Principali caratteristiche di design d e l l a g a m m a A 2 0 0 i n c l u d o n o : posizionamento della cucitura studiato per limitare i punti di attrito e per ridurre gli sfregamenti; cuciture sottili con più punti per i l pol l ice (17 SPI per l’esattezza). Ciò fornisce maggiore resistenza e flessibilità, oltre a creare un effetto colore distintivo di SKINS. Traspirabilità ed extra stretch sotto le braccia, gripper in silicone sul bordo inferiore dei capi A200, per impedire al capo di alzarsi. Le fasce da donna sono d o t a t e d i c o rd i n o i n t e r n o p e r calzamaglia sempre a posto. Parti in rilievo su maglie e calze sono una caratteristica di design per un look fantastico! La collezione A200 per la donna è indicata per coloro che vogliono avere un buon aspetto, sentirsi bene e ottenere in fretta ottimi risultati! La gamma A200 nei colori prende spunto da collezioni fashion, garantendo comunque le caratteristiche SKINS.

HOKA ONEONE

B o n d i B , s c a r p a d e d i c a t a a d appassionati di trail running esigenti, è ideale per il training intensivo e per medie distanze.   Offre una robusta tomaia in PU sintetico, Mesh e TPU abbinata a una fodera traspirante il

poliestere. Grazie alla ricerca e ai test intensivi sul campo di HOKA l’intersuola HiP EVA è decisamente oversized (1,8 X v o l u m e ) , i n m o d o d a g a r a n t i re eccezionale assorbimento degli impatti e comfort insuperabile.  La struttura della calzatura esalta il dinamismo dell’azione trail, garantendo una transizione dal tallone all’avampiede fluida e senza sprechi di energia.  Suola: Hoka Grip con tasselli a 2 mm; sottopiede in EVA sagomata 4 mm; sistema di allacciatura standard. Disponibile nelle due versioni donna e uomo. Peso: 280g (taglia 8 UK). 160 Euro

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ARC’TERYX

24 :Moun ta in L i f e , co l l ez ione d i ispirazione  lifestyle per la PE 2013.  I modelli Arc’teryx 24 incorporano i valori chiave del brand canadese: design pulito e moderno, materiali di qualità superiore, s o l u z i o n i c o s t r u t t i v e a v a n z a t e .

24 :Mounta in L i fe un isce tessut i confortevol i , design performante, impron ta a t l e t i ca con i nfluenze casual.  Dedicato all’Uomo, Quiq Hoody è un pullover dal fit atletico provvisto di cappuccio. Bordo sagomato, una tasca rettangolare frontale, cuciture progettate per unire tenacia e personalità.

VIBRAM FIVEFINGERS

Sviluppando il concetto dell’ultra leggera SeeYa, Seeya LS offre le stesse prestazioni e la sensazione minimalist dell’originale, con in più la versatilità di una sneaker tradizionale. La nuova tomaia tecnica con linguetta imbottita e i supporti di stabilità in camoscio, assicurano comfort e ottima calzata in corsa. Una sottile suola di gomma al centro massimizza sensibilità e flessibilità, mentre la suola esterna in morbido TPU riduce spessore e peso per un movimento naturale. Le parti fluorescenti in superficie la rendono visibile anche di notte. SeeYa LS offre eccellente sensibilità al suolo e protegge il piede.

SMITH

Approach offre intercambiabilità e regolazione. Ogni montatura viene proposta con un set di 3 lenti per ogni condizione di luce. Approach ha un nasello con due posizioni regolabili, per personalizzare l’occhiale a seconda delle esigenze. Studiate per essere le lenti più resistenti agli impatti del mondo, le lenti Carbonic TLT sono otticamente corrette

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per massimizzare la chiarezza visiva e la definizione degli oggetti. Le lenti Carbonic TLT polarizzate e non polarizzate sono ideali per un utilizzo sia sportivo che casual. Posizionato all’interno del nasello, il Megol, permette un morbido grip sulla pelle e aiuta l’occhiale a rimanere in posizione. Il grip aumenta all’aumentare de l l ’umid i tà/sudore: questa è la caratteristiche principale del Megol. Smith offre modelli con curvatura lente in base 6, 7, 8 e 9. I modelli in base 6 tendono ad essere più piatti in relazione al volto mentre i modelli in base 9 offrono il massimo dell’avvolgimento intorno al viso.139 Euro - 169 Euro con lenti polarizzate.

POLARTEC/LAFUMA

Peak Neo Jacket, realizzata con il tessuto impermeabile più traspirante  presente oggi sul mercato Polartec® NeoShell®, o f f r e e c c e z i o n a l e t r a s p i r a b i l i t à e protezione, ideale per il climbing e tutti g l i s p o r t i n m o n t a g n a . G r a z i e all’esclusiva membrana permeabile all’aria

Polartec® NeoShell®, che permette il trasporto  dell’umidità sotto forma di v a p o r e p e r s i n o c o n l i v e l l i d i pressione  estremamente bassi, mantiene le migliori condizioni di comfort durante le  attività che comportano uno sforzo f is ico importante. Costru i ta con una  versione di Polartec® NeoShell® p ro v v i s t a d i s u p e r f i c i e e s t e r n a con  lavorazione “stretch woven” per garantire massima libertà di movimento, Peak  Neo Jacket offre: cappuccio fisso r e g o l a b i l e , g o m i t i a r t i c o l a t i , tasca Napoleone con zip; tasche scalda-mano con zip e bordo e polsini regolabili.

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GARMIN

Garmin presenta Edge 510 e Edge 810, l’evoluzione dell’ormai storica serie di GPS bike computer dedicati al ciclismo e alla mountain bike, dotati di un’innovativa funzione di connettività che li rende ancora più completi. Grazie al proprio

smartphone e alla nuova Garmin Connect Mobile App si ha la possibilità di seguire in tempo reale le proprie prestazioni,

condividerle con amici e interagire con la grande community di Garmin Connect. I nuovi Edge 510 e Edge 810 saranno disponibili nei migliori punti vendita al prezzo rispettivamente di 299,00 Euro e 449,00 Euro. Garmin Connect Mobile App è disponibile per il download gratuito su App Store e Google Play.

SALEWA

Chi ha il proprio raggio d’azione lontano dalle piste battute e dai rifugi e supera salite impegnative deve assolutamente avere con sé qualcosa da bere. La bottiglia RUNNER, infrangibile, in Tritan è un solido compagno in qualsiasi tour e riequilibra immediatamente l’apporto di liquidi. Realizzata in un materiale adatto all’uso alimentare, ha un sistema modulare di chiusura: la variante alpina ha una grande apertura per dissetarsi e con una cannuccia evita la fuoriuscita dei liquidi consentendo di bere senza dover sollevare la bottiglia. Il dispositivo con moschettone permette il fissaggio alla cintura o allo zaino. La bottiglia è

disponibile in quattro colori e in tre diversi volumi 1,0l, 0,75l e 0,5l e anche nella variante Junior da 0,35l.

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Colophon

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Direttore Responsabile: Marco Spampinato

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Lucio Benedetti, Chiara Carissoni, Alessandra Cazzola, Paolo Erba, Davide Locatelli, Davide Novali, Tirol Werbung

Rivista bimestraleAutorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006prealpi.wordpress.com - [email protected]

TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633

Impaginazione: officinadanova

Concessionaria per la pubblicità:Sport Outdoor Network - [email protected] Masucci - cell. 333.3632366

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