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1INFO
Prof. PIETRO PATIMISCO
Dipartimento INTERATENO di Fisica
II PIANO β Stanza 233
ORARIO DI RICEVIMENTO:
LUNEDI 09:00 β 11:00
GIOVEDI 10:30 β 12:30
http://polysense.poliba.it/index.php/solid-state-physics/
PROGRAMMA DEL CORSO
SLIDE DELLE LEZIONI
TESTI CONSIGLIATI
N. W. Ashcroft and N. D. Mermin β Solid State Physics, Cencage.
C. Kittel β Introduction To Solid State Physics, John Wiley & Sons Inc.
S. M. Sze β Physics of Semiconductor Devices, Wiley-Interscience.
INFO
SYLLABUS1. Crystal Structure
1.1 Periodic Array of Atoms. 1.1.1 Lattice Translation Vectors. 1.1.2 Primitive Lattice Cell. 1.2 Fundamental
Types of Lattices. 1.2.1 Two-Dimensional Lattice Types. 1.2.2 Three-Dimensional Lattice Types. 1.2.3 Index
Systems for Crystal Planes and Directions. 1.3 Simple Crystal Structures. 1.3.1 Sodium Chloride Structures.
1.3.2 Cesium Chloride Structures. 1.3.3 Diamond Structure. 1.3.4 Zinc Blende Structure. 1.4 Problems.
2. Reciprocal Lattice
2.1 The Bragg Diffraction Law. 2.2 Reciprocal Lattice. 2.2.1 Fourier Analysis of Scattered Wave.
2.2.2 Reciprocal Lattice Vectors. 2.2.3 Diffraction Conditions. 2.2.4 Laue Equations. 2.3 Brillouin
Zones. 2.3.1 Reciprocal Lattice to Cubic Lattice. 2.3.2 Reciprocal Lattice to Face-Centered Cubic Lattice.
2.3.3 Reciprocal Lattice to Body-Centered Cubic Lattice. 2.4 Fourier Analysis of the Basis. 2.4.1 Structure
Factor of Body-Centered Cubic Lattice. 2.4.2 Structure Factor of Face-Centered Cubic Lattice. 2.4.3 Atomic
Form Factor. 2.5 Problems.
3. Band Structures
3.1 Introduction. 3.2 Free Electron Fermi Gas. 3.2.1 Single Electron Model. 3.2.2
Fermi Sphere. 3.2.3 Density of States. 3.2.4 Fermi Distribution 3.3 Non-Interacting
Electrons in a Periodic Potential. 3.3.1 Definition of Periodic Potential. 3.3.2 Bloch
Theorem. 3.3.3 Band Index. 3.3.4 Fermi Surface. 3.3.5 Kronig-Penney Model. 3.3.6
Energy Bands in 1D lattice. 3.4 Nearly Free Electrons in a Weak Periodic
Potential. 3.4.1 General Approach to Schrodinger Equation. 3.4.2 Energy Levels near
a single Bragg Plane. 3.4.3 Energy Bands in a 1D lattice. 3.5 Tight-Binding Model.
3.5.1 General Approach. 3.5.2 Energy Bands in a 1D Lattice. 3.6 Energy Bands in
Three Dimensions. 3.6.1 Introduction. 3.6.2 High Symmetry Points. 3.6.3 Energy
Bands in a Cubic Lattice. 3.6.4 Energy Bands in a Body-Centered Cubic Lattice.
3.6.5 Energy Bands in a Face-Centered Cubic Lattice. 3.7 Orthogonalized Plane-
Wave. 3.8 Pseudopotential.
INFO
SYLLABUS4. Semiconductor Structures
4.1 Introduction. 4.2 Silicon, Germanium and Gallium Arsenide. 4.2.1 Covalent Bonding. 4.2.2 Crystal
Structure. 4.2.3 Energy Bands. 4.2.4 Band Gap. 4.3 Motion of Electron Wave in an Energy band. 4.3.1
Semiclassical Equations of Motion. 4.3.2 Dynamical Effective Mass. 4.3.3 Parabolic
Approximation. 4.4 Carrier Concentration at Thermal Equilibrium. 4.4.1 Intrinsic Semiconductor. 4.4.2
Donors and Acceptors. 4.4.3 Extrinsic Carriers Concentration. 4.5 Problems.
5. Boltzmannβs Transport Equation
5.1 Introduction. 5.2 The Electron Distribution Function. 5.2.1 Equation of Motion. 5.2.2 Steady-state
Transport. 5.2.3 Relaxation Time Approximation. 5.3 Electrical and Thermal Transport. 5.3.1 Isothermal
Electrical Conductivity. 5.3.2 Thermo-electric Transport. 5.3.3 Thermal Conductivity.
6. Low Dimensional Systems
6.1 Introduction. 6.2 2D Quantum Heterostructures. 6.2.1 Finite Quantum Well.
6.2.2 Quantized Energy Levels. 6.2.3 Density of States. 6.2.4 Influence of Effective
Mass. 6.3 2D Graphene . 6.3.1 Crystal Structure. 6.3.2 Brillouin Zones. 6.3.3
Energy Bands. 6.3.4 Density of States. 6.4 Quantum Wire. 6.4.1 Energy Bands.
6.4.2. Density of States. 6.4.3. GaAs Nanowire: Subbands and Probability Density
6.5 Quantum dot. 6.5.1 Density of States. 6.5.2 Energy Levels in Spherical
Potential Well. 6.5.3 Thermal vs Nonthermal Distribution. 6.5.4 Population
Statistics: Rate Equations vs Random Population. 6.6. Phosphorene and Black
Phosphorus. 6.6.1. Crystal Structure. 6.6.2 Primitive Cell and Brillouin Zone. 6.6.3
Energy Bands and Density of States. 6.6.4 Field-Effect Transistors. 6.6.5
Photodetectors.
CAPITOLO 1
LA STRUTTURA CRISTALLINA
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
5
Un cristallo ideale Γ¨ costituito dalla ripetizione infinita di gruppi identici di atomi.
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.1 Vettori traslazionali reticolari
L'insieme di punti matematici ai quali viene associata la base Γ¨ chiamato reticolo.
Ogni gruppo viene chiamato base
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
6STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.1 Vettori traslazionali reticolari
l reticolo nello spazio tridimensionale puΓ² essere definito per mezzo di tre vettori ditraslazione π1, π2, π3, cosΓ¬ che la disposizione degli atomi nel cristallo appare la stessa
quando Γ¨ osservata dal punto Τ¦π, come da qualsiasi altro punto πβ² traslato di un multiplointero dei vettori ππ :
πβ² = Τ¦π + π’1π1 + π’2π2 + π’3π3
Lβinsieme dei punti πβ² definiti da questa equazione per tutti i valori di π’1, π’2, e π’3definisce il reticolo.
π2
Τ¦π
πβ²
π1
Τ¦π = 2π1 + 2π2
πβ² = π1 + 2π2
πβ² β Τ¦π = βπ1
dove π’1, π’2, e π’3 sono interi arbitrari.
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.1 Vettori traslazionali reticolari
Un reticolo cosΓ¬ definito Γ¨ detto reticolo primitivo. In un reticolo primitivo qualunquecoppia di punti dai quali la disposizione degli atomi appare la stessa soddisfa semprelβequazione precedente, con una scelta opportuna degli interi π’π.
Questa affermazione definisce i vettori reticolari (o assi) ππ. Questi vettori definiscono lacella di volume π1 Β· (π2 Γ π3) che possa essere utilizzata come mattone per costruire lastruttura cristallina.
π2
π1
cella
In genere i vettori traslazionali primitivi sono utilizzati per definire gliassi cristallografici.
7
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.2 Cella reticolare primitiva
Un cristallo puΓ² essere costruito aggiungendo a ciascun punto del reticolo una base (i puntidel reticolo sono ovviamente costruzioni matematiche).Ogni base in un cristallo assegnato Γ¨ identica a qualunque altra per composizione, strutturae orientazione.
La posizione del centro dell'atomo π della base relativamente al punto reticolare associato Γ¨:
ππ = π₯ππ1 + π¦ππ2 + π§ππ3
ESEMPIO: Il parallelepipedo definito dagliassi π1 , π2 , π3 viene chiamato cellaprimitiva.
8
Il numero di atomi nella base puΓ² essere uno o piΓΉ di uno.
La cella primitiva riempirΓ l'intero spazioa seguito della ripetizione di opportuneoperazioni di traslazione del cristallo.
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.2 Cella reticolare primitiva
Il volume del parallelepipedo con assi reticolari primitivi π1, π2, π1 Γ¨:
π = 8 Γ1
8= 1
ππ = π1 Β· (π2 Γ π3)9
Vi Γ¨ sempre almeno un punto reticolare per cella primitiva.
Esempio di cella unitaria: cella primitivaparallelepipeda con punti reticolari in ciascunodegli otto vertici. Ogni punto reticolare Γ¨condiviso da otto celle, pertanto il numero totaledi punti reticolari nella cella Γ¨ pari a:
Se la cella primitiva contiene un solo punto reticolare, la si identifica con cella unitaria. Ivettori reticolari che individuano una cella unitaria sono vettori reticolari primitivi.
ππ
ππππ
Se la cella primitiva contiene piΓΉ punti reticolari, la si identifica con cella convenzionale. Ivettori reticolari che individuano una cella convenzionale non sono vettori primitivi.
Per qualunque reticolo, una cella unitaria ha sempre il volume piΓΉ piccolo di tutte le celleconvenzionali.
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.2 Cella reticolare primitiva
10
Un modo alternativo per scegliere una cella unitaria Γ¨ data dalla cella di Wigner-Seitz.La cella di Wigner-Seitz Γ¨ definita come la regione di spazio, costruita intorno ad unpunto reticolare a partire da quei punti che sono piΓΉ vicini a quel punto rispetto aqualunque altro punto reticolare.
- Consideriamo un reticolo eprendiamo un generico puntoreticolare.
- Uniamo il punto reticolareselezionato con tutti i puntireticolari primi vicini. Per ognisegmento tracciamo una rettaortogonale che divide a metΓ ilsegmento.
- Lβarea individuatadallβintersezione delle retterappresenta la cella di WignerSeitz.
Punto reticolare
selezionato
Punto reticolare
primo vicino
Segmento
Retta ortogonale
Come si costruisce la cella di Wigner-Seitz?
1.1 ORDINAMENTI PERIODICI DEGLI ATOMI
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.1.2 Cella reticolare primitiva
11
Nel caso di un reticolo 3D, il concetto resta identico.Costruiti i segmenti che uniscono i primi vicini di un punto reticolare selezionato, la celladi Wigner-Seitz Γ¨ individuata dallβintersezione tra i piani che bisecano ortogonalmente isegmenti.
Reticolo cristallino costruito dallaripetizione periodica della cella diWigner-Seitz
Cella di Wigner-Seitz
Piano ortogonale al segmento
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA12
asse ternario asse quaternarioasse senario
Abbiamo visto che i reticoli cristallini possono essere trasformati in se stessi mediantetraslazioni reticolari. Le traslazioni non sono le uniche operazioni di simmetria.
Unβaltra operazione di simmetria per ricostruire un reticolo Γ¨ rappresentata dallarotazione attorno a un asse passante per un punto reticolare.
Si definisce ordine dellβasse il numero π di volte in cui una configurazione indistinguibile daquella di partenza viene riprodotta durante una rotazione di 2π.
π = 1 (asse unitario) trasformano il reticolo in se stesso con rotazioni di 2ππ = 2 (asse binario), trasformano il reticolo in se stesso con rotazioni di ππ = 3 (asse ternario), trasformano il reticolo in se stesso con rotazioni di 2π/3π = 4 (asse quaternario), trasformano il reticolo in se stesso con rotazioni di π/2π = 6 (asse senario), trasformano il reticolo in se stesso con rotazioni di π/3
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA13
Dato che questi elementi devono essere compatibili con la simmetria di traslazione, lepossibili rotazioni possono essere solo quelle elencate.
Triangoli Esagoni
Pentagoni
CiΓ² risulta chiaro se si considera che puΓ² ricoprire un pavimento con piastrelle tutte ugualia forma di parallelogramma, di rombo o di rettangolo (asse binario), di triangoloequilatero (asse ternario), di quadrato (asse quaternario) e di esagono (asse senario).
Non si puΓ² ricoprire un pavimento con piastrelle pentagonali o a forma di poligonoregolare a piΓΉ di sei lati, e questo significa che non possono esistere in un cristallo assi dirotazione quinari o di ordine superiore a 6.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA14
Nello spazio tridimensionale, la definizione degli assi di rotazione rimane la stessa.
Asse binario. Il solido si ricopre due volte in 360Β° di rotazione sullβasse (una ogni 180Β°).Esempi: piramide a base rettangolare o a base rombica, e prisma retto a basi opposterettangolari o rombiche
Asse ternario. Il solido si ricopre tre volte in 360Β° di rotazione sullβasse (una ogni 120Β°).Esempi: piramide a base triangolare equilatera, e prisma retto a basi opposte triangolariequilatere.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA15
Asse quaternario. Il solido si ricopre quattro volte in 360Β° di rotazione sullβasse (una ogni90Β°). Esempi: piramide a base quadrata o prisma retto a basi opposte quadrate
Asse senario. Il solido si ricopre sei volte in 360Β° di rotazione sullβasse (una ogni 60Β°).Esempi: piramide a base esagonale regolare, e prisma retto a basi opposte esagonaliregolari.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA16
Una cella primitiva puΓ² avere piΓΉ assi di rotazione.
tre assi quaternari quattro assi ternari sei assi binari
Per gruppo puntuale di un reticolo si intende l'insieme delleoperazioni di simmetria che, se applicate attorno a un puntoreticolare, trasformano il reticolo in se stesso.
Assieme alle rotazioni e alle traslazioni, ci sono altre operazioni di simmetria:- Riflessioni speculari su un piano passante per un punto reticolare.- Inversione Γ¨ costituita da una rotazione di π seguita dalla riflessione in un
piano normale all'asse di rotazione
Se consideriamo una cella primitiva cubica, Γ¨ facile individuare i seguenti assi dirotazione:
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA17
1.2.1 Modelli di reticoli bidimensionali
Un reticolo bidimensionale che ha una cella unitaria individuata da due vettori traslazionaliprimitivi π1 e π2 prende il nome di Reticolo di Bravais.
Reticolo Obliquo
Τ¦π β π
π β 90Β°
Reticolo Esagonale
Τ¦π β π
π = 120Β°
Reticolo Quadrato
Τ¦π = π
π = 90Β°
In due dimensioni esistono cinque reticoli di Bravais:
Alcuni reticoli possono essere descritti come sovrapposizione di due o piΓΉ reticoli di Bravais.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA18
1.2.1 Modelli di reticoli bidimensionali
Reticolo Rettangolare
Τ¦π β π
π = 90Β°
Τ¦π = Τ¦π
π β 90Β°oppure
Reticolo Rettangolare centrato
Τ¦π β π
π = 90Β°
Τ¦π = Τ¦π
π β 90Β°oppure
Entrambi questi reticoli di Bravais possono essere individuati da due coppie
distinte di vettori reticolari ( Τ¦π e π) e ( Τ¦π e Τ¦π).
Per il Reticolo Rettangolare, la cella primitiva individuata dai vettori Τ¦π e Τ¦πcontiene due atomi, quindi non Γ¨ una cella unitaria, ma una cellaconvenzionale.
Stesso discorso per la cella primitiva individuata dai vettori Τ¦π e πper il Reticolo Rettangolare centrato.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA19
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
In tre dimensioni, i reticoli vengono raggruppati in sistemi cristallini.
Sistema cristallino Numero di reticoli
Cubico 3
Ortorombico 4
Tetragonale 2
Monoclino 2
Triclino 1
Trigonale 1
Esagonale 1
Si hanno in totale 7 sistemi cristallini.
Ogni sistema cristallino accomuna le strutture cristalline che presentano una cellaconvenzionale (quindi non unitaria) della stessa forma (ad esempio cubica,tetragonale o esagonale).
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA20
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Nel sistema cristallino cubico vi sono tre reticoli di Bravais:- Reticolo cubico semplice (sc)- Reticolo cubico a corpo centrato (bcc)- Reticolo cubico a facce centrate (fcc)
Il Reticolo Cubico Semplice consiste in un punto del reticolo per ogni vertice del cubo.
I vettori primitivi sono: π1 = Τ¦π
π2 = Τ¦π
π3 = Τ¦π
Volume della cella cubica
ππ = Τ¦π Β· Τ¦π Γ Τ¦π = π3
La cella individuata da questi tre vettori costituisce la cella unitaria
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA21
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Infatti, ogni atomo posto su un punto del reticolo Γ¨ condivisoequamente tra otto cubi adiacenti per cui la cella unitariacontiene in totale un atomo
π = 8 Γ1
8= 1
Il numero di primi vicini per ogni atomo Γ¨ pari a 6
Il Reticolo cubico a corpo centrato (bcc) consiste in un atomo per ogni vertice delcubo piΓΉ un atomo al centro del cubo.
Qualunque atomo si prenda, il numero diprimi vicini Γ¨ 8. Se si prende lβatomocentrale, gli otto primi vicini sono gli atomiai vertici; se si prende lβatomo al vertice, gliotto primi vicini sono gli atomi centrali delleotto celle che contengono lβatomo al verticescelto.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA22
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Quali sono i vettori primitivi? Trattandosi di una cella ageometria cubica, si Γ¨ portati a pensare che sianocoincidenti con tre spigoli ortogonali, come nel reticolocubico semplice.
La cella possiede un atomo al centro piΓΉ otto ottavi di atomo incorrispondenza degli spigoli, quindi in totale due atomi per cella.
π1π2
π3
In realtΓ non Γ¨ cosΓ¬. Per definizione, una cella unitaria deve contenere un solopunto reticolare: se definiamo la cella primitiva con i vettori π1, π2 e π3 come infigura, tale cella avrΓ due punti reticolari. Quindi non puΓ² essere una cella unitaria,ma identificherΓ una cella convenzionale.
Per un reticolo cubico semplice, la cella convenzionale coincide con lacella unitaria. In genere una cella convenzionale ha delle relazioni piΓΉovvie con le operazioni di simmetria puntuale rispetto a quelle di unacella unitaria.
π = 8 Γ1
8+ 1 = 2
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA23
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Come costruiamo la cella unitaria?Se prendiamo un atomo ad uno qualunque deivertici, i suoi primi vicini sono gli atomi al centrodella cella convenzionale.
2π
π
ππ
I vettori π1 , π2 e π3 checonnettono il punto reticolareall'origine ai punti reticolari corpocentrati costituiscono i vettoriprimitivi della cella cubica corpocentrato.
π1
π2π3
Detta π la lunghezza del lato della cella convenzionale,la distanza dai primi vicini sarΓ pari a metΓ diagonale
della cella convenzionale cubica, ovvero π =3
2π ,
minore di π.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA24
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
I vettori primitivi π1 , π2 e π3possono essere espressi in terminidello spigolo π della cellaconvenzionale, fissando unopportuno sistema di riferimentocartesiano π₯π¦π§ centrato sul puntoreticolare considerato.
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§ π2 = β
π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ β
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
Detti ΰ·π’π₯, ΰ·π’π¦ e ΰ·π’π§ i versori degli assi
cartesiani, e considerato che laproiezione della diagonale di un cubosu una faccia coincide con ladiagonale della faccia stessa, Γ¨ facileverificare che:
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA25
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Determiniamo il volume della cella primitiva unitaria:
ππ =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§ β
π2
2ΰ·π’π₯ +
π2
2ΰ·π’π¦ =
π3
4+π3
4=π3
2
ππ = π1 Β· (π2 Γ π3)
π2 Γ π3 =
ΰ·π’π₯ ΰ·π’π¦ ΰ·π’π§
βπ
2π
2
π
2
βπ
2
π
2π
2
=π2
2ΰ·π’π₯ β β
π2
2ΰ·π’π¦ =
π2
2ΰ·π’π₯ +
π2
2ΰ·π’π¦
Eseguiamo il prodotto vettoriale:
E poi il prodotto scalare:
Essendo π3 il volume della cella convenzionale, il volume della cellaprimitiva unitaria Γ¨ la metΓ del volume della convenzionale.
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§
π2 = βπ
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ β
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA26
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
AffinchΓ© si tratti di una cella unitaria, occorre verificare che essa contenga un solo puntoreticolare. Per far ciΓ², occorre costruire il romboedro generato dai vettori primitivi, ovveroil parallelepipedo avente come facce sei rombi uguali:
In Figura sono raffigurati sia la cellaconvenzionale di un reticolo cubico a corpocentrato (segmenti chiari) che la cella unitaria(segmenti scuri). La cella unitaria Γ¨ un
romboedro di spigolo π =3
2π
Nella cella primitiva unitaria,ogni atomo posto su un puntodel reticolo Γ¨ condivisoequamente tra otto romboedriadiacenti, per cui la cellaunitaria contiene in totale unsolo atomo.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA27
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Questa Γ¨ al cella di Wigner-Seitz, costruita prendendo come punto reticolare il puntocorpo centrale della cella convenzionale e considerando quelli ai vertici come primivicini del punto corpo centrale.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA28
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Il Reticolo cubico a facce centrato (fcc) consiste in un atomo per ogni vertice del cubo piΓΉun atomo al centro di ogni faccia del cubo.
Prendendo in considerazione la cella convenzionale cubica comerappresentata in Figura, si osserva che la cella possiede otto ottavi di atomoin corrispondenza degli spigoli, piΓΉ 6 mezzi atomi in corrispondenza dellefacce, quindi in totale sono 4 atomi per cella convenzionale.
π = 8 Γ1
8+ 6 Γ
1
2= 4
π1
π2π3
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA29
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Il numero di primi vicini di ciascun atomo Γ¨ 12. Se si prende un atomo al vertice, i 12primi vicini sono gli atomi sulle facce delle celle convenzionali che lo contengono; se si
prende un atomo sulla faccia, i 12 primi vicini sono i 4 al vertice che distano2
2π e gli otto
atomi centrali delle due celle convenzionali che lo contengo, che distano sempre2
2π
Come per il reticolo bcc, la cella convenzionale non Γ¨ una cella unitaria.
La cella unitaria Γ¨individuata dai vettoriprimitivi π1, π2 e π3 checonnettono il puntoreticolare all' origine con ipunti reticolari al centrodelle facce.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA30
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
I vettori primitivi π1 , π2 e π3 possonoessere espressi in termini dello spigolo πdella cella convenzionale, fissando unopportuno sistema di riferimento cartesianoπ₯π¦π§ centrato sul punto reticolareconsiderato, come nel caso del reticolo bcc
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ π2 =
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π§
Eβ facile vedere subito che la cella unitaria Γ¨ un romboedro di spigolo di
lunghezza pari a π =2
2π
Nella cella primitiva unitaria, ogni atomo posto su un punto del reticoloè condiviso equamente tra otto romboedri adiacenti, per cui la cellaunitaria contiene in totale un solo atomo.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA31
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Determiniamo il volume della unitaria:
ππ =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π2
4ΰ·π’π₯ +
π2
4ΰ·π’π¦ β
π2
4ΰ·π’π§ =
π3
8+π3
8=π3
4
ππ = π1 Β· (π2 Γ π3)
π2 Γ π3 =
ΰ·π’π₯ ΰ·π’π¦ ΰ·π’π§
0π
2
π
20
π
2π
2
=π2
4ΰ·π’π₯ β β
π2
4ΰ·π’π¦ + β
π2
4ΰ·π’π§ =
π2
4ΰ·π’π₯ +
π2
4ΰ·π’π¦ β
π2
4ΰ·π’π§
Eseguiamo il prodotto vettoriale:
E poi il prodotto scalare:
Essendo π3 il volume della cella convenzionale, il volume della cellaprimitiva unitaria Γ¨ un quarto del volume della convenzionale.
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦
π2 =π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π§
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA32
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Sistema cristallino cubico
Questa Γ¨ al cella di Wigner-Seitz, costruita prendendo come punto reticolare lo spigolodella cella convenzionale e considerando i primi vicini del punto corpo centrale.
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA33
1.2.2 Modelli di reticoli tridimensionali
Tabella riassuntiva dei tre reticoli del sistema cristallino cubico
Semplice A corpo centrato A facce centrate
Numero primi vicini 6 8 12
Distanza tra primi vicini π 3
2π
2
2π
Cella convenzionale
Volume π3 π3 π3
Punti reticolari per cella 1 2 4
Cella unitaria
FormaCubo di lato a
Romboedro di
spigolo 3
2π
Romboedro di
spigolo 2
2π
Volume π3π3
2
π3
4
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA34
1.2.3 Sistema di indicizzazione dei piani cristallini
Un piano cristallino Γ¨ individuato allβinterno di un reticolo a partire da una terna di numeriinteri (indici di Miller) individuati a partire dalla loro intersezioni con i vettori reticolari π1,
π2 e π3.
I vettori reticolari π1, π2 e π3 possono essere quelli di una cella primitiva unitaria o no.
1. Trovare le intercette sugliassi reticolari e riportarlicome terna. Se lβintercettaΓ¨ nulla, riportare β
(3 2 2)
Nel nostro caso
Il criterio che si utilizza Γ¨ il seguente:Consideriamo tra vettori reticolari e supponiamo di voler individuare gli indici di Miller delpiano individuato in figura:
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA35
1.2.3 Sistema di indicizzazione dei piani cristallini
2. Fare i reciproci di questi numeri. Assumere che il reciproco di β sia zero.
1
3
1
2
1
2
Nel nostro caso
3. Fare il minimo comune multiplo tra i reciproci e prendere i numeratori:
(2 3 3)
Nel nostro caso
Il risultato ottenuto costituiscono gli indici di Miller (βππ) del piano.
Se un piano taglia un asse lungo il lato negativo rispetto all'origine,lβindice corrispondente Γ¨ negativo e viene indicato ponendo un segno
meno sopra lβindice stesso βΰ΄€ππ .
(3 2 2)
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA36
1.2.3 Sistema di indicizzazione dei piani cristallini
Indici di alcuni piani importanti in un cristallo cubico
Il piano (2 0 0) Γ¨ parallelo ai piani 1 0 0 e (ΰ΄€1 0 0).
I piani equivalenti per simmetria si possono indicare medianteparentesi graffe che racchiudono gli indici; il gruppodelle facce di un cubo Γ¨ 1 0 0
1.2 MODELLI FONDAMENTALI DI RETICOLI
STRUTTURA
CRISTALLINA37
1.2.3 Sistema di indicizzazione dei piani cristallini
Con lo stesso criterio Γ¨ possibile definire gli indici di Miller delle direzioni. 1. Individuati i vettori reticolari, trovare le intercette sugli assi reticolari e
riportarli come terna. 2. Fare i reciproci dei numeri in terna.3. Trovare lβinsieme degli interi piΓΉ piccoli che stanno nello stesso rapporto
Il risultato ottenuto costituiscono gli indici di Miller [βππ] della direzione, indicati con laparentesi quadra.
Nel reticolo cubico semplice, a titolo di esempio:
β’ l'asse π1 Γ¨ la direzione [100]β’ l'asse βπ2 Γ¨ la direzione [0ΰ΄€10].
Nei cristalli cubici la direzione [βππ] Γ¨ perpendicolare a un piano(βππ) che ha gli stessi indici; questo non Γ¨ vero in generale per altrisistemi cristallografici.
π1
π2
π3
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA38
1.3.1 Cloruro di sodio
Discutiamo alcune strutture cristalline semplici di interesse generale: il cloruro di sodio, ilcloruro di cesio, il diamante e il solfuro di zinco cubico.
Cloruro di sodio
Possiamo costruire la struttura cristallina del NaCIdisponendo gli ioni Na+ e Cl- alternativamente nei puntireticolari di un reticolo cubico semplice.
Nel cristallo ciascuno ione Γ¨ circondato da ioni primi vicini concarica opposta.
Nel reticolo cubico semplice, detta1
2la lunghezza dello
spigolo e considerato il sistema di riferimento preso comein Figura, le posizioni degli atomi sono:
Cl- 0001
2
1
20
1
201
201
2
1
2
Na+1
2
1
2
1
200
1
201
20
1
200
Na+
Cl-
π’π₯
π’π¦π’π§
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA39
1.3.1 Cloruro di sodio
Eβ un reticolo Γ¨ cubico a faccecentrate con la base consiste diuno ione Na+ e uno ione Cl-.
La struttura cristallina del NaCI Γ¨ottenuta costruendo un cubo di lato 1 apartire dal reticolo cubico semplice di
spigolo pari a1
2, facendo in modo che in
ogni direzioni si alternino atomi diversi.
Nel cristallo ciascuno ione Γ¨ circondato da sei ioniprimi vicini con carica opposta.
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA40
1.3.2 Cloruro di cesio
Nel cristallo
3. La struttura cristallina del Cloruro di Cesio (CsCl)si costruisce interpenetrando i due reticoli in modoche ogni atomo di Cl- sia al centro di una cellaunitaria del reticolo cubico semplice di Cs+ .
1. Poniamo gli anioni Cl- in modo da formare un reticolo cubico semplice:
2. Posizioniamo i cationi di Cs+ in modo daformare un reticolo cubico semplice, ma con unospigolo di lunghezza inferiore:
Costruiamo la struttura cristallina del Cloruro di Cesio (CsCl)
In questo modo ogni ione Γ¨ circondatoda otto ioni di carica opposta consimmetria cubica.
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA41
1.3.3 Struttura del diamante
Nel cristallo
Nella struttura del diamante, ciascun atomo dicarbonio Γ¨ legato covalentemente ad altri quattroatomi di carbonio disposti ai vertici di un tetraedro
La costruzione della struttura del diamante segue un percorso diverso da quello visto per lealtre due strutture.
Uniamo 4 tetraedri nello spazio 3D in modo che ogni atomo possa essere consideratocome vertice di un tetraedro. Rappresentiamo di colore nero gli atomi al centro dellastruttura tetraedrica, di rosso gli altri 4.
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA42
1.3.3 Struttura del diamante
Nel cristallo
Si osserva facilmente che gli atomi 1,2 e 3 sono allineati lungo un asse, e gli atomi 4,5 e 6sono anchβessi allineati su un asse, ma ortogonale al precedente:
Questo suggerisce che la struttura puΓ² essere richiusa allβinterno di unacella convenzionale cubica, dove gli assi 1-2-3 e 4-5-6 sono diagonali didue facce opposte del cubo.
12
3
4
5
6
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA43
1.3.3 Struttura del diamante
Nel cristallo
Se ruotiamo la struttura di 90Β° rispetto allβasse centrale del cubo, Γ¨ facilenotare che anche sugli spigoli vuoti del cubo ci sono atomi che si trovanoposizionati su strutture tetraedriche con atomi al di fuori della cella cubica.
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA44
1.3.3 Struttura del diamante
Eβ quindi chiaro che gli atomi rossi si trovano distribuiti su un reticolo cubicoa facce centrato.
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA45
1.3.3 Struttura del diamante
Poniamo adesso lβattenzione sugli atomi neri.Per ovvie ragioni di simmetria Γ¨ facile dedurre che essi saranno distanziati tradi loro della stessa quantitΓ , e quindi anche loro formano un tetraedro.
Con lo stesso procedimento fatto prima, Γ¨ possibile racchiudere questastruttura tetraedrica. Ne segue che la struttura del diamante Γ¨ costituita dadue reticoli cubici a facce centrate traslate una rispetto allβaltra lungo π¨πͺ.
A
C
Quanto vale π¨πͺ ?
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA46
1.3.3 Struttura del diamanteDove sono posizionati gli atomi neri? Consideriamo il triangolo evidenziato in Figura e,tracciata lβaltezza, estrapoliamo il triangolo rettangolo ABC
Sappiamo che nella strutturatetraedrica si formano angoli di109.5Β°, quindi nel triangolo ACD,lβangolo al vertice C Γ¨ pari a 109.5Β°A B
C
D
PoichΓ© il lato π΄π΅ Γ¨ invece pari a un quarto della diagonale della faccia delcubo, detto π lo spigolo del cubo
π΄π΅ =2
4π
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA47
1.3.3 Struttura del diamante
Applicando il teorema di Pitagora, avremo che il lato π΅πΆ Γ¨ pari a:
Usando la trigonometria:
π΄πΆ =3
4π
da cui a ritroso Γ¨ facile verificareche coincide con un quarto delladiagonale del cubo. Quindi il latoπ΄πΆ si dispone lungo la diagonaledel cubo
π΅πΆ =3
16π β
2
16π =
1
4π
A B
C
D
π΄πΆ =π΄π΅
π ππ 54.75Β°=
24π
0.81= 0.433π
Quindi i due atomi πΆ e πΉ distano un quarto di spigolo di cubo dalla basedel cubo. Analogamente, i due atomi πΊ e π» ci disteranno 3/4.
F
G
H
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA48
1.3.3 Struttura del diamante
Questo Γ¨ ancora piΓΉ chiaro se proiettiamo le posizioni degli atomi su una faccia delcubo.
Le frazioni indicano le altezze sopra labase espresse in unitΓ dello spigolo delcubo.
I punti in 0 e1
2si trovano sul reticolo fcc;
quelli in1
4e
3
4si trovano su un reticolo
simile spostato lungo la diagonaleprincipale di un quarto della sualunghezza.
PoichΓ© il cubo unitario convenzionale del reticolo fcccontiene 4 punti reticolari, la cella cubica unitaria convenzionale della strutturadel diamante contiene
Non vi Γ¨ alcun modo di scegliere una cella primitiva tale che la base del diamante contenga solo un atomo
π = 2 Γ 4 = 8
1.3 STRUTTURE CRISTALLINE SEMPLICI
STRUTTURA
CRISTALLINA49
1.3.4 Struttura della zincoblenda
La struttura del diamante puΓ² essere considerata come composta da due reticoli fccspostati l'uno rispetto all'altro di un quarto di diagonale.
Ci sono quattro molecole di ZnS per cella convenzionale.Intorno a ciascun atomo ci sono quattro atomi di specie diversaugualmente distanti e disposti ai vertici di un tetraedro regolare.
La cella convenzionale Γ¨ un cubo.Le coordinate degli atomi Zn sono:
000; 01
2
1
2;1
201
2;1
2
1
20
le coordinate degli atomi S sono1
4
1
4
1
4;1
4
3
4
3
4;3
4
1
4
3
4;3
4
3
4
1
4
La struttura del solfuro di zinco cubico (zincoblenda) consegue da quella del diamantequando gli atomi di Zn siano disposti su uno dei reticoli fcc e quelli di S sull'altroreticolo fcc.
1.4 PROBLEMI
Gli angoli fra i legami tetraedrici del diamante sono come quelli fra le diagonali
principali di un cubo. Si utilizzi lβ analisi vettoriale elementare per determinare il
valore dell'angolo.
ESERCIZIO 1
Abbiamo visto che i legami di carbonio si dispongono lungo le diagonali di una cella cubica
convenzionale. Nel reticolo cubico a corpo centrato, i vettori reticolari primitivi si
dispongono lungo le diagonali di un cubo ed abbiamo espresso le coordinate rispetto ad
un sistema di riferimento cartesiano riferito alla cella cubica convenzionale:
π1
π2π3
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§
π2 = βπ
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ β
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
STRUTTURA
CRISTALLINA
1.4 PROBLEMIDetto π lβangolo tra π1 e π2 , il prodotto scalare tra i due vettori Γ¨ pari a:
π1 β π2 = π1 π2 πππ π
Determiniamo i moduli dei vettori:
π1 = 3 β1
4π2 =
3π
2
π2 = 3 β1
4π2 =
3π
2
da cui: π1 π2 =3
4π2
Dβaltronde il prodotto scalare Γ¨ calcolabile usando le componenti dei vettori:
π1 β π2 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§ β β
π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§ =
βπ2
4+
π2
4β
π2
4= β
π2
4STRUTTURA
CRISTALLINA
π1 =π
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ β
π
2ΰ·π’π§
π2 = βπ
2ΰ·π’π₯ +
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
π3 =π
2ΰ·π’π₯ β
π
2ΰ·π’π¦ +
π
2ΰ·π’π§
1.4 PROBLEMIUnendo le due espressioni:
βπ2
4=3
4π2πππ π
da cui Γ¨ possibile esplicitare πππ π :
STRUTTURA
CRISTALLINA
πππ π = β1
3
e quindi lβangolo π considerando che per ovvie ragioni geometriche deve essere
compreso tra : 90Β° < π < 180Β°
π = πππππ β1
3= 109Β°28β²
π1 β π2 = π1 π2 πππ π
π1 π2 =3
4π2
π1 β π2 = βπ2
4
1.4 PROBLEMI
Si consideri un reticolo cubico a facce centrato e i piani di indici (100) e (001) riferiti
alla cella cubica convenzionale. Quali sono gli indici di questi piani quando sono riferiti
agli assi primitivi?
ESERCIZIO 2
I piani di indici (100) e (001) riferiti alla cella cubica convenzionale sono:
STRUTTURA
CRISTALLINA
(100) (001)
1.4 PROBLEMII vettori reticolari primitivi riferiti alla cella primitiva sono:
STRUTTURA
CRISTALLINA
Detta aβ la lunghezza di mezza diagonale della faccia del cubo convenzionale, il piano
(100) intercetta:lβasse π1 nel punto 2a':
lβasse π3 nel punto 2a':
Costruiamo gli indici di Miller facendo i reciproci:1
201
2
e trovando lβinsieme degli interi piΓΉ piccoli che stanno nello stesso rapporto
101
piano (100)
1.4 PROBLEMIAnalogamente per il piano (001) :
STRUTTURA
CRISTALLINA
Detta aβ la lunghezza di mezza diagonale della faccia del cubo convenzionale, il piano
(001) intercetta:
lβasse π2 nel punto 2a':
lβasse π3 nel punto 2a':
Costruiamo gli indici di Miller facendo i reciproci: 01
2
1
2
e trovando lβinsieme degli interi piΓΉ piccoli che stanno nello stesso rapporto
011
piano (001)