28
FEBBRAIO 2011 Numero 1 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Farmacisti in parafarmacia, figli di un dio minore a pagina 16 Una sentenza chiara sul trasferimento della sede a pagina 22 a pagina 6 Nuovi sbocchi occupazionali per i laureati in farmacia LA CONQUISTA DEGLI SPAZI Analisi cliniche, insegnamento, cliniche private, carceri. Sono solo alcuni degli ambiti di lavoro che una lodevole proposta di legge vuole aprire ai laureati in farmacia. Ma c'è un problema: con quali risorse? Il trattamento con oppioidi del dolore non neoplastico a pagina 20 Se il titolare di farmacia svolge un altro lavoro a pagina 23

Nuovi sbocchi occupazionali per i laureati in farmacia LA … · Nuovi sbocchi occupazionali per i laureati in farmacia LA CONQUIST A DEGLI SPAZI Analisi cliniche, insegnamento, cliniche

Embed Size (px)

Citation preview

FEBBRAIO2011

Numero 1 Sp

ediz

ione

in a

bbon

amen

to p

osta

le -

D.L

.353

/200

3 (c

onv.

in L

.27.

02.2

004

n. 4

6) a

rt.1

com

ma

1 D

CB

Rom

a N

uova

Ediz

ione

Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Farmacisti in parafarmacia,figli di un dio minore a pagina 16

Una sentenza chiara sul trasferimento della sedea pagina 22

a pagina 6

Nuovi sbocchi occupazionali per i laureati in farmacia

LA CONQUISTADEGLI SPAZI

Analisi cliniche, insegnamento,cliniche private, carceri.

Sono solo alcuni degli ambiti di lavoro che una lodevole proposta di legge

vuole aprire ai laureati in farmacia.Ma c'è un problema: con quali risorse?

Il trattamento con oppioididel dolore non neoplasticoa pagina 20

Se il titolare di farmacia svolge un altro lavoroa pagina 23

Rassegna Informativa del farmacista

dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVII N.1 - Febbraio 2011

EditoreOrdine dei Farmacisti

della Provincia di Roma

Direzione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma

Direttore responsabileEmilio Croce

Redazione, pubblicità, coordinamento stampa

Art Director Design Strategy srl

RegistrazioneTribunale di Roma n° 11959

del 25/1/1968

Stampa Cimer snc

Spedizione abb. post - D.L.353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

Finito di stampareGennaio 2011

IN QUESTO NUMEROPrimo piano Farmacisti, nuovi spaziper l’occupazione 6

30 giorni, 3 paroleItalia, la terra dei cachi 8

Fatti & personeFederfarmaroma porta in tv la farmacia 10

Sanità privata,sigla unica contro la Regione 10

Cinquanta e più,parte la campagna di prevenzione 10

Per il binomio leggi-salute,un master unico 11

RU486, in Italia quattromila ordini in otto mesi 12

Ricette abusive,medico romano agli arresti 12

Accadrà domaniEcm, alla Sapienza la prima sessione dell'edizione 2011 14

Quota sociale, occhio alla data 14

Messaggi in bottigliaFarmacisti in parafarmacia,figli di un dio minore 14

La farmacia diventa altro.O è l’altro che diventa farmacia? 17

Pagine scelteLa città metropolitana di Roma capitalevista con gli occhi dei cittadini 18

Focus Il trattamento con oppioididel dolore non neoplastico 20

Codici e codicilliTrasferimento nell’ambitodella sede, una sentenza chiara 22

Se il titolare di farmaciasvolge un secondo lavoro 23

Parafarmaceutici,vendita sul web 25

Un ingrosso in farmacia: ecco come fare 25

Ordine per te 26

1 - FEBBRAIO 2011 5RIF

Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, ha dichiarato qual-che giorno fa che servirà ancora molto tempo (forse un anno e mezzo) prima che giunga a conclusionel’iter del disegno di legge n. 863 sul riordino del servizio farmaceutico, suscitando reazioni molto preoc-cupate all’interno del comparto farmaceutico.

Per quanto il relatore del ddl 863, il collega Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario della stessaCommissione, sia subito intervenuto per spiegare che quella del presidente era soltanto “una valutazio-ne realistica dei tempi parlamentari” e per annunciare che “prima dell’estate il Senato potrà concluderel’esame della riforma del comparto farmaceutico”, qualcuno ha intravisto nella sortita di Tomassini il se-gnale di un rischio concreto: quello che il riordino non veda la luce in questa legislatura.

Personalmente, mi auguro che non sia così e voglio credere a D’Ambrosio Lettieri quando sostieneche c’è “la volontà politica di questa maggioranza di consegnare al Paese un sistema di assistenza mo-derno ed efficiente”. Tuttavia, riesce difficile liquidare le preoccupazioni suscitate dalle parole di Tomas-sini come un semplice esercizio di pessimismo, per una serie di fatti e considerazioni che forse vale lapena esporre.

Uno: l’atto legislativo di cui si parla porta la firma di senatori di grande autorevolezza come Mauri-zio Gasparri (capogruppo Pdl al Senato) e lo stesso Tomassini, è stato presentato a inizio legislatura eassegnato alla commissione di merito già nell’agosto del 2008, ovvero ben due anni e mezzo fa, nelpieno di una stagione in cui la maggioranza di governo poteva contare su numeri e consensi mai rag-giunti prima nella storia della Repubblica.

Due: quella del riordino del comparto farmaceutico è una necessità condivisa da tutti glischieramenti politici, come comprovano le numerose iniziative legislative sulla materia poi confluite inun unico testo di riferimento (il ddl 863, appunto).

Tre: il prosieguo dell’iter del disegno di legge avverrà in un clima politico decisamente cambia-to in peggio, con inevitabili conseguenze sui numeri in Parlamento.

Quattro: se il ddl 863 sarà votato in Senato entro la prossima estate, è da ritenere che passerà allaCamera in autunno. È nelle cose attendersi che a Montecitorio, in Commissione Affari sociali, avrà luogoun ulteriore, lungo confronto che verosimilmente produrrà interventi sull’articolato. Successivamente, ci sa-rà il passaggio in aula per il voto (non prima dell’estate 2012, secondo una valutazione di d’Ambrosio Let-tieri). La scontata ipotesi di modifiche al testo renderà quindi necessario un ritorno a Palazzo Mada-ma (saremmo già nell’autunno 2012), dove i senatori potrebbero non limitarsi alla semplice ratifica deicambiamenti introdotti alla Camera, soprattutto ove questi fossero rilevanti. In quel caso, la giostra fini-rebbe inevitabilmente per pretendere altri giri.

Cinque: l’iter sopra ricordato va inquadrato in una cornice che, fin qui, ha sempre visto il governo im-porre la propria primazia sui lavori delle assemblee. È stato l’esecutivo, infatti, a dettare finoral’agenda, come attestano i dati dell’Osservatorio sulla legislazione della Camera: sono ben l’82 per centoi provvedimenti di iniziativa governativa approvati dall’inizio della legislatura e su circa 200 leggi approvate,soltanto una trentina (quasi tutte di rilievo marginale) sono frutto dell’iniziativa dei parlamentari.

Sei: il percorso del ddl 863 deve ancora fare i conti con la soluzione di nodi estremamenteproblematici, come le parafarmacie, in ordine ai quali le posizioni sono tutt’altro che pacifiche econdivise.

Il “combinato disposto” di tutti questi elementi, insomma, autorizza qualche preoccupazione in ordi-ne al fatto che la partita del riordino, anche nell’ipotesi in cui la legislatura dovesse arrivare a scaden-za, possa comunque non arrivare a conclusione.

Sarebbe un esito davvero sciagurato, perché ci troveremmo di fronte a una straordinaria occasioneperduta, vista la compresenza di circostanze e condizioni propizie per portare a casa un risultato con-creto, atteso da tempo da tutti gli attori del sistema per superare le criticità acuite, nell’ultimo decennio,da provvedimenti come – solo per citarne alcuni – la legge 405/01 e i decreti Storace e Bersani.

La speranza, ovviamente, è che non finisca così e che, invece, possa presto vedere la luce un equili-brato riassetto del settore. Anche perché, viene da chiedersi, se non ora, quando?

Se non ora, quando?

in fondo

di Emilio Croce

Aprire nuovi spazi professionali ai laureatiin farmacia nei laboratori privati di analisicliniche, nelle strutture riservate a tossi-codipendenti e ai malati di Aids, nellecarceri, nelle case di cura private, nellenavi da crociera e nei treni a lunga per-correnza, ma anche nell’insegnamentonelle scuole secondarie di primo e se-condo grado: questo l’ intendimento,davvero apprezzabile, della proposta dilegge presentata nel novembre 2010 eassegnata il successivo 21 dicembre al-la Commissione Affari sociali di Monteci-torio, a firma degli onorevoli GiuseppeRuvolo, Pippo Gianni, Michele Pisa-cane e Francesco Saverio Romano(tutti appartenenti al Gruppo Misto-NoiSud Libertà e Autonomia-i Popolari di Ita-lia Domani).L’iniziativa – e non poteva essere altri-menti – si è subito guadagnata i riflettoridelle cronache professionali, suscitandoperaltro reazioni controverse, oscillantitra fiduciosa approvazione e scetticheperplessità.Ma vediamo intanto più da vicino i con-tenuti dell’atto parlamentare, del qualenon è ancora iniziato l’esame: come giàaccennato, esso prevede l’apertura dinuove opportunità professionali per i

laureati in farmacia e in Ctf, con la finali-tà dichiarata di migliorare la qualità el’efficienza dei servizi offerti ai cittadini.A tale scopo, è prevista (articolo 1) lapossibilità di operare presso i laboratoriprivati di analisi cliniche, nelle struttureriservate ai tossicodipendenti o ai mala-ti affetti da Aids (articolo 2), negli istitutipenitenziari, dove andrà istituito un ser-vizio di farmacia (articolo 3), nelle casedi cura private (articolo 4), nelle aree diservizio della rete autostradale, nellenavi in crociera e nei treni a lunga per-correnza (articoli 5 e 6).

Riportando d’attualitàuna vecchia e irrisoltaquestione, il provvedi-mento si propone inol-tre di consentire ailaureati in farmacia ein Ctf di insegnare nel-le scuole secondariedi primo e di secondogrado materie comechimica e tecnologie

chimiche, scienze matematiche, chimi-che, fisiche e naturali, scienze naturali,chimica e geografia, microbiologia (ar-ticolo 7).“L’iniziativa legislativa con Ruvolo primofirmatario è indubbiamente lodevole” os-serva il presidente dell’Ordine di Roma,Emilio Croce. “Quello di un allargamen-to degli spazi occupazionali per i laureatidella facoltà di farmacia è infatti un obiet-tivo da tempo nel mirino delle organizza-zioni della professione: una proposta dilegge che va in questa direzione va dun-que salutata positivamente e certamentesostenuta, se e per quanto possibile.Anche se, considerati tempi e situazioni,temo che non sia il caso di farsi troppe il-lusioni sulle reali possibilità di un cammi-no spedito e positivo del provvedimento.Che, in ogni caso, denota un’apprezzabi-le sensibilità e un’attenzione a un proble-ma che esiste.”Per Croce, sulle prospettive del provvedi-mento pesano come macigni sia la fibril-lazione del quadro politico, sia la con-giuntura negativa che rende estrema-mente difficile il reperimento delle risor-se necessarie per sostenere le misuredel provvedimento. “Basti pensare ai ta-gli nell’istruzione, o alla difficoltà del set-tore penitenziario, dove non si riesceneppure a costruire gli stabilimenti carce-rari che pure sarebbero indispensabili,per comprendere subito i termini del pro-blema” spiega Croce. “Difficile credereche si possano trovare, almeno in questidue ambiti, i fondi – per limitati che siano– necessari all’immissione in ruolo di per-sonale farmacista.”I ragionevoli e fondati dubbi del presi-dente dell’Ordine diventano aperto pes-

simismo nelle valutazioni del Mo-vimento dei liberi farmacisti, chein una sua nota, pur commentan-do favorevolmente l’iniziativa di

Primo Piano

Presentata una proposta di legge a Montecitorio

Farmacisti, nuovi spaziper l’occupazione

Laboratori privati,carceri, case di cura private,

treni, navi da crociera:questi alcuni degli ambitiindividuati per impiegare

i laureati in farmacia e Ctf.C'è però una grandeincognita: le risorse

Giuseppe Ruvolo, primo firmatario della proposta di legge sugli spazioccupazionali dei farmacisti

Ruvolo e compagni, rintraccia addiritturaun “vizio” di impostazione, laddove vieneprevista la possibilità, per le Regioni, distabilire in deroga alla pianta organicadispensari negli aeroporti, nelle stazioniferroviarie e nelle aree di servizio dellarete autostradale. “Perché si parla di di-spensari e non di nuove farmacie? Inquesto modo, a godere dell’eventualemisura sarebbero soprattutto le farma-cie autorizzate, per competenza territo-riale, ad aprire il dispensario” spiegano iliberi farmacisti, per i quali sarebbe inve-ce meglio “allargare gli spazi del liberoesercizio professionale”, nonostante lepesanti sconfessioni che tale ipotesi haregistrato a vari livelli, inclusi la Corte diGiustizia europea e la Corte costituzio-nale, che più volte, nelle lo-ro pronunce, hanno ribadi-to legittimità e validità de-gli assetti fondati sullapianta organica.“Non ho dubbi sulle ottimeintenzioni di Ruvolo e deglialtri firmatari della propo-sta di legge, di cui trovosottoscrivibili molti punti”interviene Nino De Ritis,consigliere dell’Ordine diRoma. “Basta però farsiqualche domanda per capi-re che si tratta di un attodal futuro quantomeno in-certo: come reagiranno i biologi e le al-tre figure professionali di fronte alla pro-spettiva di inserimento dei farmacisti neilaboratori privati di analisi cliniche? E per-ché, in ogni caso, la stessa misura non èstata prevista anche per i laboratori pub-blici, dal momento che l’attività è la stes-sa? Con quali soldi sarà possibile inseri-re i farmacisti presso i servizi per le tos-sicodipendenze e negli istituti penitenzia-ri, se Tremonti va ripetendo ogni giornoche non ci sono risorse e si viaggia in di-rezione di una restrizione dei servizi, nonverso un loro ampliamento? E ancora,ammesso che si riesca a rendere obbli-gatoria la presenza del farmacista nellenavi da crociera, diventate in effetti veree proprie cittadine galleggianti, come sipensa di ottenere lo stesso risultato conTrenitalia, società dove il numero di oc-cupati si misura a poche decine?”

“Lo stesso discorso vale anche per l’in-segnamento” osserva ancora De Ritiis.“In un momento in cui la scuola si avvia aespellere qualcosa come 15-20 mila pre-cari, quali spazi di insegnamento si pos-sono realmente aprire per i laureati in far-macia? Ecco perché, pur apprezzandolo sforzo, temo che l’iniziativa di Ruvolo esoci non sia in grado di superare le sec-che del velleitarismo.”Nonostante il sostanziale apprezzamentoin ordine ai contenuti, dunque, la propo-sta di legge destinata ad allargare glispazi professionali dei laureati in farma-cia sembra registrare all’interno dellaprofessione perplessità e scetticismo.“Parlerei più propriamente di sano e do-veroso realismo” chiosa Croce. “Sareb-

be certamente importante se alla profes-sione si aprissero gli spazi indicati dallaproposta Ruvolo. Non ci sembra però ilcaso di riporre un eccesso di aspettativenell’iniziativa, anche alla luce del fattoche essa giunge in una fase politica digrande difficoltà, che rende problemati-ca qualunque proiezione futura. In ognicaso, è fuori discussione che tutte le ar-ticolazioni della professione sosterrannola proposta Ruvolo, per quanto possibile,nelle sedi opportune. Senza dimenticarené trascurare, ovviamente, le molte altrepartite che si stanno ancora giocando alivello istituzionale, a partire da quella –anch’essa problematica – del riordino delservizio farmaceutico.”

1 - FEBBRAIO 2011 7RIF

Nino De Ritis, consigliere dell’Ordine

1 - FEBBRAIO 20118

30 GIORNI 3 PAROLE

RIF

Bunga bunga. Eravamo un Paese di poeti, artisti, eroi, santi, navigatori e tra-smigratori, stando almeno a quanto sosteneva nel 1934 l’allora capo del nostrogoverno. Chissà come, abbiamo poi confezionato il mito degli “italiani bravagente”, riuscendo perfino ad auto-convincerci che fosse vero: Giuseppe DeSantis nel 1965 con quel titolo fece perfino un film di grande successo, che con-tribuì non poco a rafforzare il falso cliché dell’italiano magari cialtrone e strac-cione ma in fondo “buono”. A correggere il tiro pensarono, nel 1996, Elio e leStorie tese, che dal palco di un’istituzione importante quanto il Quirinale,ovvero il Festival di Sanremo, ci resero edotti sul fatto che l’Italia in realtà è“la terra dei cachi”. Solo quindici anni dopo, grazie a un altro capo di governo,siamo impetuosamente diventati “il Paese del bunga bunga”, con sommo sollaz-zo di chi in altre parti del mondo civile assiste alle nostre deprimenti vicendenazionali. È quasi inevitabile che, ogni tanto, faccia capolino la tentazione didimettersi da italiani. Magari per emigrare in Indonesia, dove “bunga bunga”vuol dire semplicemente “fiore”.

Ruby. Oggi ha molto a che fare con la voce “bunga bunga”(vedi sopra), ma fino a ieri e a partire dal 1967, anno in cui iRolling Stones la incisero per la prima volta, era soltanto laprima parte del titolo di una straordinaria canzone, RubyTuesday, non a caso inserita nella lita delle migliori 500 canzonidi tutti i tempi (al 303° posto, per gli amanti dei dettagli). Cosìbella da essere cantata, fino ai giorni nostri, da una miriade digrandissimi artisti: da noi, ad esempio, solo un paio d’anni fa loha fatto con meritato successo Franco Battiato. A volte il destinodelle parole è beffardo: da una parte c’è chi ama canticchiare osentir cantare “Ruby” (quella dei Rolling). Dall’altra, c’è chiodia solo l’idea che un’altra “Ruby” possa cantare…

Unità (d’Italia). Anche se sembra interessare molto poco il Paese e molte sue isti-tuzioni, evidentemente più sensibili ad altri argomenti (vedi sopra), questo è l’anno del 150°

anniversario dell’Unità nazionale. La ricorrenza, però, ha la consistenza di un ectopla-sma e se non fosse per gli orgogliosi richiami del Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano e per le sempre più flebili voci di quella minoranza cheha ancora voglia di ricordare e credere nei valori del Risorgimento, dellaResistenza e della Costituzione, probabilmente passerebbe del tutto sottosilenzio. Qualcosa vorrà pur dire, se un appuntamento di tale portata sto-rica non arriva a scaldare l’immaginario del Paese, dove evidentementescarseggiano coscienza, identità e sensibilità nazionali. Del resto, se un mini-

stro dello Stato dichiara pubblicamente, senza vergogna e del tutto impune-mente, che “le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia sono le solite coseinutili, un po’ retoriche, non so se ci andrò, devo ancora decidere”, perché mai

dovrebbe appassionarsi al tema un normale cittadino? Vuoi mettere il diver-timento del “bunga bunga”, o - se proprio si vuole stare nel patriottico -quello delle partite di pallone della nazionale?

Italia, la terra dei cachi

Titolari, l’impegnodell’associazionenella comunicazione

Federfarmaromaporta in tvla farmaciaSi chiama Obiettivo salute e va inonda in prima serata, alle 21, sul-l’emittente Ies, la televisione laziale diinformazione e salute del Gruppo Ga-rofalo visibile sui canali digitali 15,17, 56, 57, 58, 59 e 998: è la tra-smissione dove, da qualche tempo, irappresentanti di Federfarmaroma so-no spesso ospit i per parlare del“mondo farmacia” e, più in generale,di tutti quei temi della salute dove iprofessionisti del farmaco possonoutilmente intervenire grazie al lorospecifico corredo di saperi e cono-scenze.La collaborazione posta in essere conl’emittente, che prosegue l’esperienzadi Telesalute, da più di dieci anni alservizio del pubblico per divulgare icontenuti legati al mondo della salute

e della medicina in modo semplice ecomprensibile a tutti, è iniziata nelcorso dello scorso anno e verrà inten-sificata nel 2011. Lo scorso 14 gen-naio c’è già stato un primo appunta-mento, replicato quattro giorni dopo,dedicato al tema della vendita dei far-maci on line. Gli interventi già andatiin onda sono tutti disponibili e visibilisul sito dell’associazione dei titolariwww.federfarmaroma.com.

Imprenditori di settore,un fronte compattoper affrontare la crisi

Sanità privata,sigla unicacontro la RegioneÈ nata il 12 gennaio scorso, si chia-ma Cuisa, acronimo di Comitato uni-co intersindacale per la specialisticaaccreditata, e riunisce tutte struttureambulatoriali private accreditate (oltre600) che operano nel Lazio. L’asso-

ciazione, fruttodel l ’unione diAnisap, Confin-dustria SanitàLazio, FederlabLazio e UrsapFederlazio, sipropone di rap-p r e s e n t a r epresso le istitu-zioni regionali

tutte le sigle imprenditoriali del setto-re, per tutelare i diritti del comparto edei suoi lavoratori, insieme a quellodei cittadini di poter avere accesso astrutture e prestazioni efficienti.La decisione di dare vita a un unicosoggetto di interlocuzione con l’istitu-zione regionale è nata per fare frontealla situazione di grave crisi in cui ver-sa il settore della specialistica accre-ditata, che soffre di carenze di tiponormativo, economico e finanziario,con ritardi e inefficienze che si tradu-cono in ricadute immediate e negati-ve sui diritti e le esigenze dei cittadinie del personale occupato. Ad accelerare il processo hanno cer-tamente concorso le ultime sceltedella Regione e, in particolare, il de-creto del Commissario ad acta 113del 2010, che (a giudizio del Cuisa)va in direzione dell’azzeramento dellacomponente privata accreditata, no-nostante gli indirizzi ministeriali tenda-no al superamento della visione ospe-dale-centrica della sanità e privileginoinvece la medicina specialistica delterritorio.Il prossima e importante atto del Co-mitato Unico sarà la convocazione diun’assemblea unitaria della totalitàdelle oltre 600 strutture ambulatorialiprivate accreditate, per definire tempie modalità delle iniziative, anche diprotesta, che si svolgeranno sull’inte-ro territorio della Regione Lazio.

Nuova iniziativa di promozione della salute della Regione Lazio

Cinquanta e più,parte la campagnadi prevenzione“Salute per i 50 e…oltre”: questo il ti-tolo della nuova campagna di promozio-ne per la salute varata dalla Regione La-zio dopo i positivi risultati ottenuti dal“Progetto donna - Mi state a cuore” svol-

1 - FEBBRAIO 201110

Fatti & persone

RIF

Obiettivo salute, trasmissione televisiva che da qualchetempo ospita i rappresentanti di Federfarmaroma.A destra: Renata Polverini, presidente regione Lazio

1 - FEBBRAIO 2011 11RIF

tosi nell’arco di tempo tra il Natale e l’Epi-fania scorsi. La nuova iniziativa si rivolge alla popola-zione con più di 50 anni e partirà il pros-simo 28 febbraio per durare fino al 2aprile 2001: per oltre un mese, i camperdella Regione gireranno nei mercati riona-li del Lazio, con a bordo il personale me-dico dell’Inmpg San Gallicano, guidato daAldo Morrone, per effettuare ancoracontrolli gratuiti, questa volta rivolti an-che agli uomini. La nuova campagna èstata presentata il 17 gennaio dalla presi-dente della Regione, Renata Polverini edallo stesso direttore del San Gallicano. La governatrice ha approfittato dell’occa-sione per illustrare gli esiti di “Progettodonna”: dal 21 dicembre al 6 gennaiosono state effettuate 6.500 visite gratui-te alle donne che si sono rivolte ai medicidei camper della Regione. Dalla mammo-grafia alle visite dermatologiche, dalle vi-site ginecologiche ai pap test, nella capi-tale sono state effettuate 4.498 presta-zioni. Nelle province, invece, le visite so-no state in totale 1.948, di cui e 726 a

Viterbo, 419 a Fro-sinone, 417 a Lati-na e 384 a Rieti. Ma l’iniziativa nonè piaciuta a Giulia Rodano,vicepresidente della Commis-sione Sanità del Lazio, cheha presentato un’interrogazione urgenteper chiedere chiarimenti su entrambe lecampagne, sospettate di scopi prevalen-temente auto-promozionali. “La spesa complessiva della Regioneper la campagna Mi state a cuore èstata di 265.837,2 euro” scrive la Ro-dano. “Il 42% dell’importo è stato spe-so per mere finalità di comunicazioneche naturalmente, oltre a promuoverel’iniziativa, riportano in grande evidenzail nome della presidente Polverini. Perle affissioni e gli altri mezzi di comuni-cazione sono stati spesi 108.694,8 eu-ro, mentre per stampare opuscoli infor-mativi sui servizi, peraltro nella quantitàesigua di cinquemila pezzi, sono statiinvestiti appena 7.000 euro”.

A Tor Vergata, corso superiorein Diritto sanitarioe farmaceutico

Per il binomioleggi-salute,un master unicoCon un incontro tenutosi il 14 gennaioscorso, è partito ufficialmente il primomaster universitario in Diritto sanita-rio e farmaceutico, unico in Italia, atti-vato dalla Facoltà di Giurisprudenza del-l’università di Roma Tre. Un’iniziativa chenasce con i migliori auspici, se si con-

Aldo Morrone, primario dell’Inmpg San Gallicano.Nella foto grande: un’aula di Tor Vergata

8

sidera che per l’elevato numero didomande ricevute si è reso necessarioprorogare la domanda di iscrizione al31 gennaio. L’obiettivo del master è ambizioso: as-sicurare una formazione post laureamin due settori cruciali della realtà italia-na, attraverso un percorso di studi mul-tidisciplinare capace di fornire ai diplo-mati gli strumenti per potersi muovereagilmente in entrambi i contesti, carat-terizzati da un’elevata complessità tec-nica. Tra le novità del corso, va certa-mente segnalata l’attenzione al settorefarmaceutico e il forte impianto multidi-sciplinare: l’obiettivo è quello di forma-re professionisti capaci di comprenderei meccanismi che regolano i settori sa-nitario e farmaceutico, coglierne le im-plicazioni non soltanto giuridiche, maanche economico-finanziarie e di opera-re al meglio nel settore pubblico e pri-vato, ospedaliero e territoriale, indu-striale e dei servizi.Il master, che si rivolge ai laureati in giu-risprudenza, scienze politiche, econo-mia, sociologia, ingegneria, farmacia,chimica e tecnica farmaceutica, medici-

na, medicina veterinaria, fornirà 80 cre-diti formativi universitari, ottenuti tra le-zioni frontali e attività didattiche integrati-ve (seminari di approfondimento, stage,analisi critica guidata, individuale e col-lettiva, case study ed esercitazioni).

Per ulteriori informazioni e contatti: Ma-ster di II livello in Diritto sanitario e far-maceutico, Università di Roma Tre, - viaOstiense 161 - 00154 Roma (tel. 06-57332550 - cell. 377-4117833); [email protected] -www.mastersanitario.it

Il Lazio è nelle posizionidi coda nell’impiego dellapillola abortiva

RU486, in Italiaquattromila ordiniin otto mesiI dati della Nordic Pharma, l’azienda di-stributrice della Ru486 nel nostro Pae-se, sono precisi al dettaglio: ammonta-no a 4317 le confezioni di pillola aborti-va ordinate dagli ospedali italiani negliotto mesi trascorsi da quando è stataautorizzata in Italia la distribuzione del

farmaco, oggetto come è noto dimolte polemiche. Rispetto al suo impiego nei no-socomi del Paese, sembra esiste-

re una nettaspaccatura tra ilNord e il Centro-sud del Paese:sono state infattile regioni setten-trionali ad effet-tuare la maggiorparte degli ordi-ni, mentre i valoririmangono piut-

tosto bassi nelle regioni meridiona-li e soprattutto in quelle centrali.Questa, in dettaglio, la classificadelle Regioni per numero di sca-tole ordinate, così come resa no-

ta dalla Nordic Pharma e con la preci-sazione che ogni confezione è destina-ta al trattamento di un’unica paziente: ilprimato va al Piemonte, con 1203 con-fezioni, seguito da Toscana (563), Lom-bardia (523), Liguria (500), Veneto(205), Emilia Romagna (189), Friuli Ve-

nezia Giulia (70), Trentino (66), Val d’Ao-sta (55). Al Sud la regione che ha effet-tuato più trattamenti è stata la Puglia(340), davanti a Sicilia (147), Basilicata(122), Campania (110) e Molise (90).Decisamente basso il valore riportatodalla Calabria (10). Piuttosto indietro leregioni dell’Italia centrale, che sono so-stanzialmente ferme: la maglia nera,anche a livello nazionale, spetta alleMarche con 5 confezioni. Appena piùsopra ci sono Sardegna (57), Lazio(30), Umbria (17) e Abruzzo (15).

Nas, prosegue l’attività per stroncaregli abusi sui farmaci

Ricette abusive,medico romanoagli arrestiPrescriveva abusivamente farmaci adeffetto stupefacente e anoressizzante(fendimetrazina e clorazepato di potas-sio) a soggetti privi dei requisiti previ-sti dalla normativa e senza sottoporliad alcuna visita medica. Individuato daiNas di Roma, un medico chirurgo dellaCapitale è così finito agli arresti domi-ciliari, su disposizione dell’Autorità giu-diziaria, insieme a una complice, unadisoccupata della provincia di Pavia,alla quale il professionista romano for-niva numerose ricette. La donna, una volta procuratasi i far-maci, li vendeva sul mercato on-line,insieme a falsi integratori contenentisibutramina, sostanza anoressizzantedella quale è vietata la distribuzione,importata clandestinamente da Paesiextraeuropei. Le perquisizioni effettua-te nell’abitazioni del medico e delladonna hanno permesso di trovare esequestrare 600 capsule dei farmaciillegali prima ricordati: il classico “sor-cio in bocca”, per dirla alla romana,che hanno reso inevitabili le misure re-strittive a carico dei due.

1 - FEBBRAIO 201112

Fatti & persone

RIF

Un carabiniere dei NAS durante un’ispezione. Nella foto piccola: una compressa di RU486

8

Accadrà domani

Il termine “probiotico” deriva dal greco “pro-bios” e significa a favore della vita. Trattasi infatti di microrganismi viventiin grado di esercitare un effetto benefico sulla salute dell'ospite in quanto ne rafforzano l'ecosistema intestinale a pattoche vengano somministrati in quantità adeguate. I probiotici rientrano nella categoria dei cosiddetti “functional food”,ovvero alimenti funzionali per la salute dell'uomo, di cui fanno parte anche i prebiotici. Questi ultimi sono sostanzenon digeribili contenute in alcuni alimenti, in genere carboidrati quali frutto e galatto-oligosaccaridi, in grado dipromuovere la crescita di una o più specie batteriche benefiche per l'uomo. Un alimento o integratore quindi consimbiotico è costituito dall'associazione di un probiotico con un prebiotico. I principali fattori in grado di influenzarel'attività probiotica sono rappresentati dalla specie del microrganismo impiegato, dalla caratteristiche del ceppo e dalsuo stato di vitalità al momento dell'utilizzo clinico. La quantità sufficiente per ottenere una temporanea colonizzazionedeve essere di almeno 109 cellule vive per giorno e per persona adulta. Tale quantità dovrà quindi essereopportunamente indicata nella posologia giornaliera del singoloprodotto. Le principali condizioni cliniche in cui l'utilizzo dei probioticie simbiotici si è rivelato efficace sono rappresentate da pazienti interapia continuativa con antibiotici, da pazienti con alterazionidell'alvo, con disturbi dispeptici, da pazienti che utilizzano la pillolaanticoncezionale. Recenti studi evidenziano un ruolo decisivo deisimbiotici anche nel trattamento della Sindrome del Colon Irritabile.

Responsabile Unità di Endoscopia e Gastroenterologia Operative “Fabio Di Giovambattista”-Unione Sanitaria Internazionale-Roma

I PROBIOTICI, AMICI DELL'INTESTINOdi Antonello Trecca *

Messaggio pubblicitario

Il corso, articolato in trenta serate,fornirà 30 crediti

Ecm, alla Sapienza la prima sessionedell'edizione 2011

Dopo la lezioneinaugurale, te-nuta dai profes-sori FrancoSchittuli, presi-dente della Le-ga italiana perla lotta contro itumori, e Clau-dio Giorlandi-no, presidentedel la Societàitaliana medici-

na materna e fetale, alla presenza delministro della Salute Ferruccio Fa-zio, del presidente dell’Ordine EmilioCroce e del preside della Facoltà dimedicina e Farmacia Eugenio Gau-

dio, proseguiranno fino al 6 aprilele lezioni del Corso pluritematico2011 di aggiornamento professionaleorganizzato dall’Ordine dei Farmacistidi Roma. Le lezioni, secondo quella che è or-mai una consolidata consuetudine,avranno cadenza settimanale e siterranno ogni mercoledì, con inizioalle ore 20, nell’aula Magna del-l’Università Sapienza.Il corso verrà poi replicato a Roma(con due riprese, una in primavera el’altra in autunno) e in provincia, contre cicli che avranno luogo a Civita-vecchia, Tivoli e Velletri. Variegata eattuale, come sempre, l'offerta deicontenut i , che spaziano da temiespressamente dedicati al farmaco,sia sotto il profilo tecnico-normativoche dell'impiego terapeutico, sia agliargomenti di patologia e fisiologianecessari per il counselling profes-sionale.Per partecipare ai corsi, che sonogratuiti per tutti gli iscritti all’Ordine diRoma, necessario compilare e invia-re il coupon pubblicato a pag. 27.

Si paga entro il 28 febbraio

Quota sociale,occhio alla dataAnche per l’anno 2011 la quota associa-tiva, ferma dal 2004, non subirà aumen-ti, rimanendo così la più bassa d'Italia. IlConsiglio direttivo ha infatti deliberato dimantenere la quota a € 115,00 (di cui75 per l’Ordine e 40 destinati alla Fofi).Le sole novità riguarderanno il mancatorispetto della scadenza di pagamento,fissata al 28 febbraio 2011. Chi assolvesse l’obbligo di pagamentodopo tale data sarà infatti gravato diuna sovrattassa di € 10,00. Se poi il ri-tardo superasse la data del 30 aprile, siapplicherà alla quota una sovrattassa di€ 35,00, per un totale di € 150,00, chesarà posto a ruolo con Equitalia Servizi.Si ricorda che il mancato pagamentodella cartella esattoriale comporta il fer-mo amministrativo del veicolo, nonchél’inizio della procedura di cancellazionedall’Ordine.

15

L’agenzia Roma Parioli, realta con un’esperienza ventennale nella consulenza assicurativa alle farmacie,ha sottoscritto una Convenzione riservata agli iscritti all’Ordine dei Farmacisti di Roma e Provincia.

Soluzioni Dedicate e un’offerta esclusiva di prodotti e servizi assicurativi, creata per rispondere alle molteplici esigenze degli iscritti all’Ordine che possono scegliere, in esclusiva, un pacchetto completo e vantaggioso.

Soluzioni dedicaterisparmio, investimento, protezione della persona e del patrimonio

ConvenzioneOrdine Farmacisti Roma

AutoTariffe personalizzate e vantaggiose,ulteriori sconti se assicuri il secondo veicolo.Sconti RC fino al 30%. Furto fino al 45%.

Previdenza integrativaStrumenti per soddisfare in modoflessibile le diverse esigenze di “previdenza integrativa”.

VitaProdotti realizzati per coloro che desiderano tutelare il futuro dei propri cari.

SaluteSoluzioni efficaci per tutelarsi dalle conseguenze che un evento puó avere sul benessere economico.Sconti fino al 20%

RisparmioPiani di accumulo per costruire nel tempo un capitale partendo da 50 euro al mese.

AbitazioneUna soluzione assicurativa completa per proteggere l’abitazionee un efficiente servizio di assistenza.Sconti fino al 30%

AssiParioli s.r.l.Viale Parioli, 72 - 00197 Roma

Tel. 06 80 83 545 - Fax 06 80 85 853e-mail: [email protected]

www.agenziaromaparioli.it

La nostra Agenzia e a vostra disposizione per illustrarvi le particolari condizioni dell’offerta.Un nostro consulente sara presente presso gli uffici dell’Ordine tutti i mercoledí dalle 13:00 alle 15:00

oppure potete contattarci all’indirizzo e- mail [email protected]

La mia posizione di dirigente di un ser-vizio farmaceutico Asl porta, necessa-riamente, anche a interloquire abba-stanza spesso con i colleghi farmacistiche lavorano negli esercizi commercia-li di vicinato, meglio e più sbrigativa-mente noti come parafarmacie. I rapporti, debbo confessarlo, sono tal-volta resi molto complicati dalla condi-zione di minorità che questi colleghiconfessano di vivere, a partire dal trat-tamento contrattuale. “Sono inquadra-to al 3° livello commerciale, che corri-sponde a operaio specializzato provet-to” mi ha spiegato Piero Nicosia, far-macista esercente in parafarmacia. “Sitratta di profilo contrattuale del tuttoinadeguato e incongruo, se riferito allatipologia di mansione svolta, che è pur

sempre quella diun professionista.Ma nonostante lamacroscopica evi-denza del proble-

ma, nessuno sembra voler fare nienteper risolverlo.”L’accusa di Nicosia non sembra privadi fondamento: il farmacista che lavo-ra nei corner e in parafarmacia, difatto, svolge operazioni di apertura echiusura dell’esercizio, gestisce gliordini e la programmazione economi-ca, controlla magazzino e giacenze,si occupa della conservazione dellemedicine, presiede all’erogazione deimedicinali e – fatto non meno rilevan-te – presta consulenza ai pazienti,qualificando e aggiungendo valore, inquesto modo, all’immagine dell’interoesercizio commerciale. È comprensi-bile e del tutto legittimo, dunque, chequesti colleghi auspichino un inqua-dramento contrattuale nella catego-ria dei quadri (1 livello commerciale),più consono alle competenze svoltee alle connesse responsabilità pro-fessionali. Altrettanto comprensibile è la delusio-ne che molti di questi colleghi manife-stano nei confronti degli organismi pro-fessionali e sindacali, che a loro giudi-zio non hanno fin qui tutelato il ruolodegli oltre 6000 colleghi che operanoquotidianamente con dedizione e impe-gno nelle parafarmacie. “La verità è

che soprattut-to a livello na-zionale siamoconsiderati fi-gl i di un diominore e vis-suti come unp r o b l e m a ,non come unarisorsa” diceancora Nico-sia. “Mi chie-do, ad esem-pio, perché laFofi, che so-vrintende alla

tutela della professione del farmacistanell’interesse della collettività naziona-le e dovrebbe quindi preoccuparsi del-la crescita culturale e dello sviluppoprofessionale del farmacista a ogni li-vello, vigilando sul decoro e l’indipen-denza della professione, non abbia finqui alzato un dito nè speso una parolaper aiutare i colleghi che operano nelleparafarmacie a vedere riconosciuta lapropria dignità.”La domanda investe ovviamente an-che tutti gli Ordini provinciali, com-preso il nostro. Che non vuole certa-mente abdicare alle proprie respon-sabilità: il problema del più adeguatoinquadramento contrattuale dei colle-ghi che operano nelle parafarmacie,in effetti, esiste e reclama soluzioniequilibrate, anche per evitare che va-da a complicare ulteriormente la par-tita apertasi con le liberalizzazionidel ministro Bersani di quattro annifa. Non sfugge a nessuno, infatti,che – anche nella prospettiva di unauspicato riordino del servizio farma-ceutico – uno dei nodi più difficili dasciogliere riguarderà le sorti degliesercizi di vicinato. Cercare di ridur-re le tensioni e i problemi interni aquesto nuovo settore, soprattutto serelativi alla componente professiona-le, rappresenta dunque una sceltatanto saggia quanto necessaria.L’Ordine di Roma, al riguardo, ha giàavviato una consultazione con le par-ti interessate, a partire proprio daicolleghi operanti nei corner dellaGdo e nelle parafarmacie e dalle va-rie sigle sindacali che se ne conten-dono la rappresentanza. È solo unprimo passo, ma da qualche partebisogna pur cominciare.

Giuseppe GuaglianoneConsigliere dell’Ordine

Messaggi in bottiglia

Farmacisti in parafarmacia,figli di un dio minore

Giuseppe Guaglianone, consigliere dell’Ordine

1 - FEBBRAIO 2011 17RIF

Servizi. Termine che ricorre puntualmentenel lessico farmaceutico dell’ultimo anno.Senza tirare giù dall’ultimo scaffale della li-breria il Devoto-Oli, andiamo a braccio:servizio da caffè, servizi domestici, duecamere e servizi, il servizio del tennista,fuori servizio… e la farmacia dei servizi.Tempo fa scrissi sull’argomento una lette-ra aperta al Presidente della Fofi AndreaMandelli, che mi usò la cortesia di rispon-dere sulle pagine di un periodico di cate-goria. Nella lettera sollevavo il dubbio chela professione, disorientata tra prenotazio-ni di visite e organizzazione di clisteri do-miciliari, corresse il rischio di perdere rot-ta e identità culturale.Il Presidente, con la puntualità e la precisio-ne che ben conosciamo, mi tranquillizzòcon la seguente testuale frase: “Parli nellatua lettera di perdita di identità, ma ho il so-spetto che rischi di confondere la perdita diidentità con la necessità di specializzarsi,una necessità che alla nostra professionenon si è mai prospettata con questa forza.”E vediamo allora come la categoria haraccolto con prontezza l’invito a specia-

lizzarsi, secondo le indicazioni presiden-ziali. Scorrendo tra i servizi offerti dallefarmacie, troviamo chi organizza tra gliscaffali letture di favole per i più piccini;parimenti, i genitori sembra che possanosvagarsi davanti a monitors dove scorro-no le immagini dei Tg di Minzolini. A cia-scuno il suo.Personalmente trovo l’iniziativa encomia-bile, a divertire e intrattenere i bambinic’è addirittura un clown, altro che un ba-nale infermiere o un fisioterapista. A que-sto punto non deve stupire che tra le di-chiarazioni di intenti di alcuni colleghi cisia l’organizzazione di altre letture, tipoquelle della mano, dei tarocchi e dei fon-di di caffè.Speriamo che la neo- facoltà di Farmaciae Medicina inserisca esami tali da poteragevolare il futuro collega a specializzarsicon un master in queste non facili discipli-ne circensi. Proporrei un esame di LudicaGenerale e Inorganica, uno di Farmaclow-nologia, Botanica applicata alle favole, Le-gislazione degli artisti di piazza, Analisidella Risata I e II (biennali). Saranno rico-

nosciuti crediti a chi farà roteare palle co-lorate stando in equilibrio su un cilindro.Gli interessi del Mercato ci hanno martel-lato il cervello e altri organi con il peana diuna farmacia che deve cambiare al passocon i tempi ma qui più che una moderniz-zazione professionale l’impressione èquella di un grottesco canone inverso: co-loro che non hanno mai amato la profes-sione, invece di uscire dalla farmacia e fa-re altro nella vita, hanno portato l’altrodentro la farmacia.Diciamoci la verità: a più di un collega lasemplice professione di farmacista è sem-pre stata stretta e ora, dopo aver soddi-sfatto la repressa ambizione di diventareresponsabili di centri commerciali, sulle alidei decreti faziani, spiccano il volo versonuovi profili, tipo direttori sanitari di mini-cliniche, o soprintendenti teatrali.Questo significa avere la mente aperta.Qualcuno insinua da parte a parte.

Maurizio BisozziConsigliere dell’Ordine

La farmacia diventa altro.O è l’altro che diventa farmacia?

Maurizio Bisozzi, consigliere dell’Ordine

Non v’è alcun dubbio: per chi a Romavive e lavora, la prospettiva della Cit-tà metropolitana, ovvero dell’attesoriassetto istituzionale della nostra ca-pitale, riveste un’importanza decisiva,anche alla luce delle prospettive disviluppo socio-economico inevitabil-mente connesse a un passaggio che,senza alcuna enfasi, può ben esseredefinito di portata storica. Anche perquesto non mancano i rappresentantidelle istituzioni che hanno deciso discendere in campo, armati di carta epenna, per portare un contributo diconoscenza e di chiarezza sull’argo-mento. Lo ha fatto il vicesindacoMauro Cutrufo, con il libro La quartacapitale, recensito sul numero di no-vembre 2010 del nostro giornale. Lo

fa, adesso, Piero Cucunato, presi-dente della Commissione Riforme isti-tuzionali della provincia di Roma, pre-sieduta da Nicola Zingaretti, che hadato alle stampe il volume La cittàmetropolitana di Roma capitalevista con gli occhi dei cittadini,opportuno e importante apporto in di-rezione di una più compiuta rappre-sentazione del cambiamento che in-veste Roma e i suoi cittadini. Proprio questi ultimi sono in qualchemodo i protagonisti del libro, nel pre-supposto che il dibattito sulla città me-tropolitana di Roma Capitale non pos-sa in alcun modo prescindere da unconfronto concreto con i primi e più di-retti fruitori delle trasformazioni cheverranno. La commissione presieduta

da Cucunato ha cosìposto in essere un pro-cesso di coinvolgimen-to della popolazione,attraverso un dibattitocittadino sul tema, conlo scopo, per usare le

sue parole, “…di comprendere le prio-rità e gli opportuni tempi per definire icontenuti di una riforma in grado dicambiare il futuro del nostro territorionei prossimi anni”.Insieme a una prima parte dedicata agliaspetti istituzionali del problema e aduna illuminante comparazione con altrecittà metropolitane (in particolare Lon-dra, Parigi e Berlino), che aiuta a capirela necessità vitale, per Roma, di supera-re lo status di comune “normale” perdotarsi di un nuovo assetto che rendafinalmente possibile la governance del-l’area metropolitana, in analogia conquanto accade in altri Paesi, il libro pro-pone quello che – in ultima analisi – è ilsuo “pezzo forte”, ovvero il contributodiretto dei cittadini. Imprenditori, sinda-cati, artigiani, ordini professionali, con-sumatori, pendolari e lavoratori sonostati gli interlocutori di un’approfonditaattività di ricerca che ha consentito diacquisire contributi certamente utili a di-segnare una possibile riforma dell’areametropolitana di Roma Capitale, soprat-tutto nel settore strategico dell’organiz-zazione e del “governo” dei servizi.Tra questi contributi va registrato consoddisfazione anche quello prodottodal nostro Ordine, che ha risposto conresponsabile collaborazione alla solle-citazione della Provincia con conside-razioni e indicazioni che hanno trovatospazio alle pagg. 86 e 87 del volume. Proprio grazie all’esteso e diretto coin-volgimento di forze sociali e cittadini eai loro contributi, l’iniziativa editorialedella Provincia rappresenta un’impor-tante e prezioso spunto di riferimentoe di riflessione di cui si potrà utilmentetenere conto per legiferare in materiadi riassetto istituzionale della città.

Pagine scelte

La città metropolitana di Roma capitalevista con gli occhi dei cittadinia cura della Commissione Riforme istituzionali della Provincia di Roma

Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma

Negli ultimi anni, l’utilizzo degli oppioidi èstato caratterizzato da messaggi contra-stanti. Da un lato, l’Organizzazione mondialedella sanità ritiene troppo limitato l’impiegodi questa classe di farmaci nel dolore nonneoplastico, dall’altro lato, la Food and drugadministration ha pubblicato alcuni avvisi re-lativi ai pericoli associati al loro utilizzo.Mentre è stata effettuata una valutazionedella sicurezza comparativa per i vari Fans,lo stesso non è stato fatto per la classe de-gli oppioidi, nonostante la loro diversità nelmetabolismo e nelle proprietà farmacologi-che. Anche se sono state osservate alcunedifferenze negli effetti collaterali quali stipsie sedazione, non sono disponibili informa-zioni relative agli eventi avversi gravi (comead esempio fratture, eventi cardiovascolari,ricoveri per reazioni gastrointestinali) e allamortalità.Questo studio osservazionale è stato con-dotto per valutare la sicurezza della terapiacon oppioidi nel trattamento del dolore nonneoplastico negli anziani. In particolare, èstata esaminata la correlazione con l’insor-

genza di diversi eventi specifici, quali frattu-re, eventi cardiovascolari, sanguinamentogastrointestinale e ostruzione intestinale.Inoltre, sono stati valutati gli eventi che han-no determinato l’ospedalizzazione o il de-cesso e la mortalità da tutte le cause.Sono stati selezionati i soggetti adulti cheavevano ricevuto almeno una prescrizioneper un oppioide tra i beneficiari, anziani e abasso reddito, di Medicare di 2 stati degliUSA tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre2005.Sono stati esclusi i soggetti con una diagno-si di cancro nei 365 giorni prima della datadi prescrizione e quelli che nei 365 giorniprecedenti avevano avuto una prescrizionedi Fans od oppioidi o erano stati ricoveratipresso hospice o centri di assistenza.Sono stati presi in considerazione i 5 oppioi-di più spesso impiegati per il trattamentodel dolore non neoplastico (idrocodone,codeina, ossicodone, propossifene etramadolo) e le informazioni relative al do-saggio giornaliero ed alla durata della di-spensazione.

Nello studio sono stati inclusi 6275 soggettiin ogni gruppo esposto ad un oppioide.L’età media era 79 anni, nell’80,9% dei casisi trattava di donne e il 91% era di razzacaucasica. Il numero medio di patologieconcomitanti era pari a 1,7. Il numero me-dio di giorni di degenza era lievemente su-periore negli utilizzatori di idrocodone rispet-to agli altri gruppi.In media, le prescrizioni di oppioidi copriva-no un periodo compreso tra 2 e 6 settima-ne, ma alcuni pazienti hanno ricevuto oppioi-di per molti mesi. L’idrocodone è stato con-siderato il farmaco di riferimento.Nell’analisi effettuata a 30 giorni, il rischio dieventi cardiovascolari era simile tra i gruppi.Tuttavia, a 180 giorni, è stato osservato unrischio elevato nel gruppo esposto a codei-na (RR 1,62; IC 95% 1,27-2,06), dato chedovrebbe essere ulteriormente approfonditoin studi successivi.Durante i primi 30 giorni di trattamento conoppioidi, il rischio di fratture è risultato signi-ficativamente ridotto negli utilizzatori di tra-madolo (0,21; 0,16-0,28) e in quelli espostia propossifene (0,54; 0,44-0,66). Il rischiodi eventi gastrointestinali non differiva tra igruppi.La mortalità da tutte le cause era elevatadopo solo 30 giorni negli utilizzatori di ossi-codone (2,43; 1,47-4) e in quelli esposti acodeina (2,05; 1,22-3,45).Nelle analisi secondarie, i risultati eranocompatibili con quelli dell’analisi principale.Non sono state osservate differenze tra i va-ri dosaggi, tranne che per le fratture, in cuiil rischio associato ad un dosaggio elevatosi riduceva fino ad annullarsi. In un’ulterioreanalisi secondaria che ha incluso il paraceta-molo non sono state osservate modifichesostanziali nei rischi relativi rispetto all’anali-si originale.Lo studio presenta alcuni limiti. Innanzitutto,i soggetti inclusi nello studio non sono stati

1 - FEBBRAIO 201120

Focus

Uno studio osservazionale in pazienti anziani

Il trattamento con oppioididel dolore non neoplasticoa cura di Alessandra Russo*

RIF

Dalla newsletter “SIF - Farmaci in evidenza”, n. 72 del 15 GENNAIO 2011 Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

sottoposti a randomizzazione, per cui i risul-tati potrebbero essere alterati dalla presen-za di bias. I dati presi in considerazione era-no contenuti in un database di farmacoutiliz-zazione senza informazioni su causa del de-cesso, livello di dolore, stato funzionale, uti-lizzo di aspirina, abitudine al fumo od impie-go di farmaci da banco. Inoltre, l’aver consi-derato solo pazienti anziani e a basso reddi-to limita la generalizzabilità dei risultati ad al-tre tipologie di pazienti. Infine, è stato osser-vato un ristretto numero di eventi in diverseassociazioni esposizione-outcome, per cui èpiuttosto limitata la capacità di dimostrare lasicurezza di un determinato oppioide versouno specifico outcome.

In questo studio sono state osservate diffe-renze nel rischio di eventi avversi associatitra i diversi oppioidi più spesso utilizzati neldolore non neoplastico nei soggetti anzia-ni. Il rischio non dipendeva dalla dose pre-scritta e non variava in rapporto alle analisieffettuate.Nell’editoriale di accompagnamento, vienesottolineato che i risultati relativi al rischio difratture possono avere delle importanti im-plicazioni cliniche, tenendo anche conto chetale rischio può essere dovuto all’aumentodel rischio di cadute e agli effetti centrali de-gli oppioidi sull’asse ipotalamo-ipofisi-surre-ne che determinano la soppressione dellaproduzione di androgeni ed estradiolo.

Nello studio è stato evidenziato inoltre un ri-schio inferiore di fratture nei pazienti espostiad oppioidi più deboli (tramadolo e propossife-ne) rispetto a quelli più forti (idrocodone e ossi-codone), suggerendo un’importante correlazio-ne tra potenza dell’oppioide con il rischio di ca-dute e la possibile riduzione della massa os-sea, anche se ci si aspetterebbe che gli effettiendocrinologici degli oppioidi siano più rilevantinei soggetti più giovani con un’esposizione piùprolungata a questi farmaci.

*Dipartimento Clinico e sperimentale di Medicina e Farmacologia dell’Università

di Messina

1 - FEBBRAIO 2011 21RIF

Conflitto di interesse: lo studio è stato finanziato dall'Agency for Healthcare Research and Quality, US Department of Health and HumanServices. Un autore è stato membro non pagato dei comitati di due studi clinici relativi a celecoxib e a un analgesico della Pfizer.

Riferimenti BibliograficiSolomon DH et al. The comparative safety of opioids for nonmalignant pain in older adults. Arch Intern Med 2010; 170: 1979-86.Becker WC, O’Connor PG. The safety of opioid analgesics in the elderly: new data raise new concerns. Arch Intern Med 2010; 170: 1986-8.

Una recente decisione del Consiglio di Sta-to ha ulteriormente chiarito i diritti del far-macista che intende trasferire la propriafarmacia pur rimanendo nell’ambito del pe-rimetro della sede farmaceutica assegnata-gli dalla pubblica amministrazione esplici-tando, peraltro, i presupposti che devonosussistere per l’autorizzazione a detto tra-sferimento.La sentenza n. 8147 del 23 novembre2010 della V sezione del Consiglio di Statoha affermato che non sussiste, in capo al-l’ente locale, il dovere di attivarsi, a seguitodella richiesta di trasferimento della sedefarmaceutica, mediante l’adozione di prov-vedimenti di adeguamento della pianta or-ganica. Secondo consolidata giurispruden-za, il titolare di una farmacia può scegliereliberamente l’ubicazione del proprio eserci-zio all’interno dell’area assegnata, tuttavia

l’autorità sanitaria può rilasciare la relativaautorizzazione solo nell’ipotesi in cui sussi-sta l’esigenza di assicurare una più effica-ce e capillare organizzazione del serviziofarmaceutico, ovvero può negarla qualoraricorrano circostanze tali da ostacolarel’utilizzo della nuova sede da parte dellapopolazione di zona, e ciò ai sensi dell’art.1, c. IV della L. 475/68, applicabile ancheai successivi trasferimenti.Peraltro, secondo quanto dettato dal citatoarticolo 1 della L. 475/68, il locale indicatoper il trasferimento della farmacia deve es-sere situato a una distanza dalle altre farma-cie non inferiore a 200 metri, in luogo taleda soddisfare le esigenze degli abitanti.L’autorizzazione alla localizzazione di unafarmacia nell’ambito della sede non è sog-getta solo al vincolo del limite minimo del-la distanza predetta, ma è legata all’eser-

cizio di un potere discrezionale, per lapresenza dell’identica esigenza pubbli-ca che le citate norme tendono ad as-sicurare.L’autorizzazione al trasferimento del-l’esercizio di una farmacia in locali ubi-cati al di fuori dell’ambito territorialeprevisto nell’atto istitutivo non consi-ste, quindi, in una mera presa d’attodella volontà di trasferimento espressadal titolare della farmacia, con dirittodello stesso a ottenerlo, ma implica lavalutazione in ordine all’esistenza dipreminenti ragioni di interesse pubblicorelative all’organizzazione territorialedell’assistenza farmaceutica, tali dagiustificare la nuova scelta.Non sussiste il dovere, in capo all’entelocale, di attivarsi a seguito della richie-sta di trasferimento della sede farma-ceutica, con l’adozione di provvedimen-ti di adeguamento della pianta organi-ca. La facoltà, concessa al titolare difarmacia, di richiedere siffatto trasferi-mento, costituisce espressione dei ge-

nerali diritti di libertà di iniziativa economi-ca e dell’esercizio della professione ma è,tuttavia, subordinata all’autorizzazione del-la competente autorità, che può essere ne-gata per la sussistenza delle ragioni ostati-ve previste dalla legge.La decisione del Consiglio di Stato, inoltre,afferma che la norma in esame è esente daincostituzionalità per la presunta restrizionedi detta libertà, anche qualora la stessacomprima la libera iniziativa economica edel lavoro. Difatti, la ratio dell’art. 4 della L.475/68 va individuata nella preminenza delpubblico interesse alla presenza e all’ubica-zione del servizio farmaceutico sul territorio,in tal senso si esplica la relativa discreziona-lità dell’autorità amministrativa, alla quale èdemandato il controllo sulla sussistenza del-le condizioni di legge, nei cui confronti il tito-lare di farmacia è tutelato dai rimedi giurisdi-zionali offerti nell’ipotesi di un non correttoesercizio del suddetto potere, che non siaconforme alla esigenza di assicurare il servi-zio in argomento. Il carattere pubblicisticodel citato servizio, afferma la sentenza inparola, legittima le limitazioni contenute nel-la predetta norma.La sentenza in commento ha già suscitato icommenti critici dei liberisti che individuanoin questa decisione un ostacolo al liberocommercio, ritenendo che la discrezionalitàdella Pubblica Amministrazione ostacoli laconcorrenza tra le farmacie. Ma alla lucedell’ennesima decisione che giustifica, anzifavorisce, il corretto contingentamento dellefarmacie e la loro equa distribuzione a tute-la della salute dell’utente, non viene dapensare che, pur dovendo aprire gli occhisulle nuove necessità della società moder-na, il sistema “farmacia” del nostro paesesia effettivamente un sistema che così fun-ziona e funziona bene?

*Avvocato

Codici e codicilli

Trasferimento nell’ambitodella sede, una sentenza chiaradi Paolo Leopardi*

Sono da quale tempo titolare difarmacia ma continuo a svolgereun’attività di lavoro part-time alledipendenze di una società privata,presso cui opero ormai da tren-t’anni. Se però la prosecuzione diquesto rapporto fosse in contrastocon le norme di legge, e partico-larmente con quelle sulle incom-patibilità dei soci, la società sareb-be disponibile a modificarlo in unaco.co.co. (lettera firmata)

Si è già osservato in altre occasioni chele disposizioni restrittive delle libertà edei diritti dei singoli (su tutte, com’è no-to, le norme penali), al contrario di quel-le dirette invece ad un loro ampliamento,non possono generalmente essere este-se - per analogia (intesa come procedi-mento d’integrazione di una norma dilegge) – oltre l’ambito applicativo segna-to dal loro stesso significato letterale elogico.Una norma sicuramente restrittiva comel’art. 8, I comma, della L. 362/91, cheindica i casi di incompatibilità dettatiespressamente per il socio, non puòpertanto ritenersi applicabile puramentee semplicemente anche al titolare di far-macia in forma individuale.Che alcune delle figure ivi elencate coin-volgano indubitabilmente anche quest’ul-timo, è soltanto perché sono previsteespressamente (anche) per lui da altrenorme di settore (così è per l’informazio-ne scientifica del farmaco, per il “rappor-to di lavoro pubblico”, per la titolarità diun’“altra farmacia”), e dunque in questeevenienze non possono sorgere dubbi;ma per il “rapporto di lavoro privato” (co-me per altri casi) l’incompatibilità è con-templata soltanto nel disposto sub c) delI comma dell’art. 8, riservato ai soci,mentre non vi fa alcun cenno l’art. 13

della L. 475/68, dettato inveceper i titolari di farmacia (né talespecifica ipotesi di incompatibili-tà pare ricavabile, a carico di co-storo, da altre disposizioni).È vero che siamo forse in pre-senza di una eadem ratio, datoche, almeno per alcuni profili, isoci di una società di farmacistiesercitano anch’essi - sia nel co-dice civile che nella normativa disettore – un’impresa (di farmacia), purse in forma collettiva, e perciò possonoessere talora omologabili ai titolari in for-ma individuale; e però qui alla configura-bilità di una eadem dispositio, e quindi alricorso all’analogia (con l’estensione perquesta via al titolare di un divieto espres-samente sancito dalla norma per il so-cio, o anche, naturalmente, viceversa),sembra opporsi proprio la ricordata na-tura restrittiva di questi precetti ma an-che, se necessario, la sussistenza diuna norma positiva vigente destinataespressamente al titolare in forma indivi-duale.Il procedimento analogico, infatti, postu-la comunque indefettibilmente la man-canza di una disposizione (quella con cuil’interprete potrebbe/dovrebbe colmarel’ipotetica lacuna dell’ordinamento) cheinvece in questo caso c’è e si tratta ap-punto dell’art. 13 della L. 475/68, cheperò, come si è accennato, non includeminimamente il “rapporto dim lavoro pri-vato” tra le ipotesi di incompatibilità peril titolare individuale. D’altra parte, se pu-re il legislatore del ’68 non avrebbe ov-viamente mai potuto occuparsi o preoc-cuparsi dei soci, quello del ’91 ben co-nosceva invece i divieti precedentemen-te imposti al titolare e quindi sarebbestato perfettamente in grado – se loavesse voluto – di redigere l’art. 8 desti-nandolo anche ai titolari (integrando così

sostanzialmente l’art. 13), come puntual-mente ha fatto qua e là all’interno dellaL. 362/91.Anzi, questa mancata estensione al tito-lare individuale delle (nuove) ipotesi di in-compatibilità introdotte per il socio - an-cor più se esaminata congiuntamente al-la radicale riforma (come diremo tra unmomento) dell’art. 11 della L. 2/4/68 n.475 – potrebbe addirittura rivelarsil’espressione di una precisa volontà dellalegge di riordino di configurare per il so-cio una griglia di impedimenti allo svolgi-mento di altre attività di lavoro (profes-sionali e non) più stretta e rigorosa ri-spetto al titolare individuale; una sceltache, del resto, sarebbe forse in linea an-che con l’intendimento (che si rileva neilavori preparatori alla L. 362/91) di favo-rire, ammettendo alla titolarità di una far-macia anche società personali, i giovanifarmacisti privi individualmente di grandimezzi finanziari ma in grado, se organiz-zati in forma societaria, di accedere an-che loro ad un esercizio farmaceutico.In sostanza - questo potrebbe esserestato il disegno del legislatore - il farma-cista potrà bensì ora assumere la titolari-tà anche in forma sociale, ma in tal casola professione, e comunque qualsiasi at-tività lavorativa non episodica od occa-sionale, egli potrà svolgerla soltanto al-l’interno della società di persone; e, setale assunto fosse condivisibile, ver-

1 - FEBBRAIO 2011 23RIF

Se il titolare di farmaciasvolge un secondo lavorodi Gustavo Bagicalupo*

8

rebbe anche meno persino quell’ea-dem ratio cui si è accennato, destituen-do così ulteriormente di fondamentoqualunque ipotesi di estensione analogi-ca al titolare individuale della disciplinadelle incompatibilità dettata per il socio.Ma da qualche parte si ragiona diversa-mente, sostenendo che un divieto per il

titolare di svolgere un’altra attività di la-voro con carattere di continuità possaderivare – pur se implicitamente - daquella “responsabilità del regolare eser-cizio e della gestione dei beni patrimo-niali della farmacia” posta a suo caricodall’art. 11 della stessa L. 362/91, che,come appena ricordato, ha interamenteriscritto l’art. 11 della L. 475/78.Se non che, per quanto può interessarciin questa circostanza, il vecchio testoimponeva al titolare addirittura “la gestio-

ne diretta e personale dell’esercizio edei beni patrimoniali della farmacia”, uncomando che comminava a carico del“contravventore” nientemeno che la de-cadenza “dal titolo”; questa formulazio-ne, severissima nel precetto non menoche nella sanzione, aveva dato però –come molti ricorderanno - parecchi grat-

tacapi interpretativi e taluno an-che in fase applicativa, fino aconvincere il legislatore del ’91ad intervenire nei termini di cui siè ora detto.Per questa e altre ragioni, perciò,la differenza tra i due testi nonpuò verosimilmente essere di me-ro vocabolario, ma rispecchia l’in-tento del nuovo art. 11 di sottrar-re giustamente la persona fisicadel titolare della farmacia adun’astratta, e tutto sommato in-definibile, fitta ragnatela di adem-pimenti commissivi (sino ad allo-ra a lui imposti testualmente informa appunto “diretta e perso-nale”) riguardanti sia la conduzio-ne professionale che la gestionecommerciale dell’esercizio, affer-mando invece, molto più ragione-volmente, soltanto la sua respon-sabilità (per eventuali irregolaritàinerenti all’uno o all’altro dei dueversanti) che tuttavia – almeno inquanto tale e di per sé - non sem-bra possa configurarsi per il tito-lare come un impedimento nor-mativo, e comunque non certocome una formale incompatibili-tà, al compimento di una diversaattività di lavoro, dipendente o au-tonomo.Né può indurre a conclusioni di-

verse il ruolo di direttore responsabileche per legge egli è chiamato a svolge-re, perché neppure per il direttore re-sponsabile si rinvengono disposizioniche, ad esempio, gli impongano una pre-senza continuativa o costante nell’eserci-zio ovvero comportamenti astrattamen-te incompatibili (o inconciliabili) con un“secondo lavoro”, come è vero che -quando la direzione sia assunta tempo-raneamente da un sostituto del titolare(nei casi che ben conosciamo) - le sueprestazioni possono legittimamente es-

sere disciplinate in mille modi diversi, enon necessariamente inquadrate nel la-voro subordinato.Insomma, fatti salvi i casi di incompatibi-lità che sono stati scritti per lui, a noi pa-re che un titolare di farmacia possa libe-ramente assumere - in principio - sia lamaggioranza azionaria di Fiat o Telecomo Bayer o Gehe Italia, come pure la cari-ca di presidente o amministratore dele-gato di una di esse, e dunque anchesvolgere una qualsivoglia attività di lavo-ro estranea all’esercizio della farmacia,e non importa se a tempo pieno o part-time, né se in regime di co.co.co. oppu-re nel quadro di un lavoro subordinato odi un qualsiasi altro rapporto.Questo però, come detto, solo in princi-pio, perché se poi, per tempi e modi disvolgimento, il “secondo lavoro” (qualeche sia) si rivelasse così assorbente daimpedire – nel concreto, e pertanto davalutare caso per caso – l’insorgere o lapermanenza di un autentico “rapporto”tra lui e la farmacia–servizio pubblicoe/o la farmacia-azienda, fino a privare dieffettività quel ruolo di (bi-)responsabiledell’esercizio ascrittogli dall’art. 11, allo-ra qualcosa potrà forse essergli eccepi-to anche se, attenzione, su un piano di-verso da quello dell’incompatibilità, masotto questo aspetto il Testo Unico del1934 è ancora in grado di apprestare al-le autorità di vigilanza strumenti di pres-sione e/o repressione.Tornando quindi al quesito del lettore, cipare che – almeno in sé - non possa es-sere interdetto lo svolgimento del suorapporto di impiego privato (che poi èsoltanto part-time), come anche l’even-tuale rapporto di co.co.co. prospettatodal datore di lavoro, che peraltro, sotto iprofili esaminati, non sarebbe in ogni ca-so migliore né peggiore di quello attuale.Ma il dibattito su una questione così deli-cata, come sono in genere quelle chepossono involgere i principi di un siste-ma, resta naturalmente aperto, speciequando – come qui – le fattispecie con-crete possono rivelarsi le più variegate edunque non sempre facilmente definibiliallo stesso modo.

*Avvocato

1 - FEBBRAIO 201124

Codici e codicilli

RIF

8

Parafarmaceutici,vendita sul webStefano Lucidi*

Quali adempimenti la legge preve-de per ottenere l’autorizzazionealla vendita di prodotti parafarma-ceutici attraverso il web, dato chela vendita di farmaci in Italia viainternet è vietata? Inoltre, dal pun-to di vista legale, come si può con-siderare un’attività di e-commercericonducibile a una farmacia? (let-tera firmata)

Come giustamente rilevato nel quesi-to, è consentita la vendita tramite ilweb soltanto dei prodotti “parafarma-ceutici”, previa presentazione al Comu-ne del mod. COM 6bis (in attesa dellaconcreta entrata in funzione della nuo-va SCIA) per la necessaria autorizza-zione, che scatta comunque trascorsitrenta giorni dalla sua presentazionecon il meccanismo del cosiddetto si-lenzio-assenso.Quanto ai soggetti che possono eser-citare tale attività, non vi sono preclu-sioni di sorta, se non quelle riferite airequisiti di onorabilità (ad esempio, as-senza di precedenti dichiarazioni di fal-limento o di condanne penali) e la fre-quentazione con esito positivo di uncorso professionale nel caso in cui siintenda commerciare prodotti alimen-tari; tutte condizioni, peraltro, che èsufficiente autocertificare con il pre-detto mod. COM 6bis.Dunque, sia le persone fisiche che lesocietà di persone (e anche le societàdi capitali), una volta venute a esisten-za anche sotto il profilo fiscale posso-no esercitare autonomamente l’attivitàin argomento, sempreché evidente-mente questa – se parliamo di una so-cietà, di persone o di capitali - sia pre-vista nell’oggetto sociale.Non c’è dubbio, quindi, che - trattan-dosi di un’attività tipica degli esercizifarmaceutici - anche il titolare di unafarmacia, sia in forma individuale chesocietaria, può legittimamente intra-

prendere questo com-mercio, e in tal casosarà sufficiente render-lo noto al Registro del-le Imprese tenuto dallacompetente CCIAA uti-lizzando l’apposita mo-dulistica da inviare (ob-bligatoriamente) in viatelematica.L’attività dovrà pertantoessere realizzata utiliz-zando la stessa partitaiva dell’imprenditore in-dividuale o della socie-tà, pur quando si inten-da formalmente sepa-rarla da quella principa-le, magari con partico-lari denominazioni an-che di fantasia (la co-siddetta “ditta”). Naturalmente, sempresotto il profilo fiscale, ciascuna cessio-ne deve essere accompagnata dallanecessaria documentazione attestantela vendita e dunque da regolare fattura.

*Avvocato

Un ingrossoin farmacia: ecco come fareFranco Lucidi*

Vorrei adibire alcuni locali adia-centi alla farmacia, gestita sottoforma di Snc, a deposito ove dete-nere prodotti da vendere però al-l’ingrosso. Si può? (lettera firmata)

Il quesito, qui ovviamente sintetizzato,informa che tra i prodotti che si inten-derebbe vendere all’ingrosso mediantela Snc sono compresi anche alcuni Otce Sop, che restano pur sempre medici-nali. Pertanto, pur essendo consentitadalla normativa vigente la vendita all’in-grosso anche da parte delle farmacie(e pur quando siano gestite in forma

societaria), è nondimeno ancora ogginecessario ottenere la prescritta auto-rizzazione da parte della Regione (o dialtra amministrazione eventualmenteresa competente in materia da unalegge regionale), che potrà quindi es-sere rilasciata soltanto in presenza, tral’altro, delle condizioni tecnico-struttu-rali previste dal codice dei farmaci(D.Lgs. 219/2006).Il deposito dei prodotti destinati allavendita all’ingrosso, in quanto tale, do-vrà comunque essere separato dal lo-cale farmacia (anche se con esso ve-rosimilmente comunicante) e in ognicaso i farmaci e/o i parafarmaci non vipotranno essere ceduti al dettaglio masoltanto, appunto, all’ingrosso. È inol-tre obbligatoria la comunicazione al-l’Agenzia delle Entrate (oltreché al Re-gistro imprese tenuto dalla CCIAA) del-l’inizio anche di questa diversa attività.Da ultimo, ogni cessione operata dallafarmacia all’ingrosso – a differenza diquelle al dettaglio – deve essere ac-compagnata dall’emissione di una re-golare fattura, mentre una vera e pro-pria “contabilità di magazzino” diventaobbligatoria soltanto dopo il supera-mento di un importante volume d’affariannuo.

*Commercialista

1 - FEBBRAIO 2011 25RIF

1 - FEBBRAIO 201126

L’Ordine per te

RIF

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersi

Direttore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiValeria [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerciVia Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Il sito dell’OrdineIl sito dell’Ordine www.ordinefarmacisti-roma.it, oltre a fornire con tempestivitàle più importanti notizie di interesse pro-fessionale, le novità legislative e i link diinteresse professionale, è concepito peroffrire una serie di facilities agli iscrittiall’Albo.

Cliccando sull’apposita voce Serviziiscritti nella barra di navigazione collo-cata a sinistra dell’home page, è possi-bile ad esempio consultare le offerte erichieste di lavoro per laureati in far-macia in ogni ambito (farmacia, parafar-macia, distribuzione intermedia, indu-stria) e le informazioni su eventualiconcorsi per l’assegnazione di sedi far-maceutiche o per posizioni funzionalinelle strutture sanitarie pubbliche.

È anche disponibile e scaricabile tuttala modulistica e tutte le informazioninecessarie per l’iscrizione all’Alboanche di cittadini stranieri, sia comu-nitari sia extracomunitari. Una sezioneEcm, dove è attivo anche un link al sitoEcm ufficiale del Ministero della Salute,fornisce tutte le informazioni sui corsidi aggiornamento accreditati orga-nizzati dall’Ordine.

Sono anche facilmente consultabili levantaggiose convenzioni stipulatecon condizioni di miglior favore per ipropri iscritti e, infine, previa registrazio-ne al sito (una procedura molto sempli-ce da seguire, ma assolutamente neces-saria per ovvie ragioni di privacy), èpossibile ottenere on line servizi co-me il certificato di iscrizione elet-tronico.

1 - GENNAIO 2011 27RIF

COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

CODICE FISCALE _____________________________________________________________________________________________

ISCRITTO ALL’ORDINE DI _____________________________________________________________________________________

CITTÀ ______________________________________________________________________________ CAP _____________________

VIA - PIAZZA ________________________________________________________________________________ N. _____________

TEL . FISSO ___________________________________ MOBILE ________________________________________________________

E- MAIL _____________________________________________________________________________________________________

Il sottoscritto dichiara di dare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196/2003.

Luogo e data ________________________ Firma ____________________________________________________

Il coupon va inviato per fax al numero 06.44.23.63.39. È obbligatoria l’indicazione del numero di cellulare o dell’indirizzoemail per la conferma dell’avvenuta iscrizione. Il coupon è scaricabile anche dal sito www.ordinefarmacistiroma.it

COUPON DI ADESIONE

3 COLORI

Tinte piatte

BlackPant. 032Pant. 339

Separazione

K 100%

M 91%Y 87%C 91%Y 60%

1 COLORE

Tinte piatte

Black

Separazione

K 100%

CORSI ECM 2011

ganiello Claudia, Marincola Alessandra, Melis Eli-sabetta, Pantano Chiara, Pascale Fernando, Se-guella Chiara, Stella Elisabetta, Villa Piera Amelia,Giuseppina Anna, Avolio Francesca

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordinenel mese di Dicembre e Gennaio

La cerimonia dei salutiL’Ordine dei Farmacisti e la professionetutta porgono l’ultimo saluto a:

Piccioni Giannantonio, laureato a Roma“Sapienza” il 10 Novembre 1949

Marcuzzo Maria, laureata a Roma “Sapienza”il 8 Novembre 1947

che ci hanno lasciato nel mese di Di-cembre e Gennaio

Alla famiglia, le condoglianze sentite e sinceredell’Ordine e di tutta la professione

Un caldo benvenuto a:I nuovi iscritti:Galoforo Desiree, Salvatori Barbara, Ilari Umber-to, Serricchio Daniela, Amicarelli Raffaele, Gi-smondi Simona, Rossi Brunori Mario, D'epifanioFabrizio, Carnieri Letizia, Bertolo Maria Rita, Ga-limberti Maria Isabella, Rossi Nicoletta, ZamponiEmanuele, Pucci Elisabetta, Contestabile Daniela,Vivaldi Lorenzo, Plazzi Maria Maddalena, NapoliMary, Perini Elisa, Scipioni Diego, Petrocchi Mi-chele, Scognamiglio Immacolata, Cianci Susan-na, Zauli Federica, Todino Valentina, Marinaro Ma-ria, Gallo Valentina, Mancini Alessandro, BaschieriFlaminia, Pizzabiocca Lanzi Fabio, CompagnucciElena, Rossi Federica, Pompili Umberto, Lenti Sa-ra, Sonnino Matteo, Terenziani Lisa, Della PennaSerena, Carbone Rossella, Padula Julia, GravanteAndrea, Perta Maria Elia, Cantoro Lorena, Sum-ma Vincenzo, Cerquetani Luca, Rinaldi StefanoBiagio

Iscritti per trasferimento:Adami Angela, Affatato Francesco, Caruso Fran-cesca, Chellini Vissia, Di Bari Pasquale, FumagalliElena, Gulinello Anna Lisa, Iacobelli Manuela, Man-

Roma Università Sapienza Aula Magna del Rettorato - Inizio dei corsi 26 gennaio 2011

Gli inserzionisti di questo numero:

Komar pag. 2

Sinfarma pag. 4

Gil pag. 9

Mutua Tre Esse pag. 11

Aboca pag. 13

Nathura pag. 14

AssiParioli pag. 15

Mondofarma pag. 17

Gaba Vebas pag. 19

CD investments pag. 21

Banca Popolare di Sondrio pag. 28

per info sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

#