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Notiziario dell’Opera Santa Maria della Carità Numero 2, 2009 Santa Maria del Mare: dove l’ospitalità è di casa. MATERCARITATIS Anno I - numero 2, aprile-giugno 2009. Rivista trimestrale - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% DCB PD Compleanno della signora Zoe: 100 candeline!

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Notiziario dell’Opera Santa Maria della Carità

Numero 2, 2009

Santa Maria del Mare:dove l’ospitalità è di casa.

MATERCARITATISAnnoI-numero2,aprile-giugno2009.Rivistatrimestrale-PosteItalianeS.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-70%DCBPD

Compleanno della

signora Zoe: 100candelin

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MATERCARITATIS-anno1,numero2

Fondazione di Religione

Opera Santa Maria della CaritàPresidente: don Corrado Cannizzaro

www.osmc.orgSede Legale e Amministrativa – San Marco 1830 – 30124 VeneziaTel. 041 3420511 – Fax 041 3420512 – [email protected]

* SERVIZI SOCIO SANITARI *MINORI

Comunità Santa Maria di FatimaVia Castellana, 69 - 30174 Venezia-Zelarino

Tel. 041 980466 - Fax 041 985357

ANZIANIResidenza Santa Maria del Rosario

Vicolo della Pineta, 32 - 30174 Venezia-CarpenedoTel. 041 612237 - Fax 041 5344674

Centro NazaretVia Castellana, 69 - 30174 Venezia-Zelarino

Tel. 041 5055988 - Fax 041 5041404

Casa dell’Ospitalità Santa Maria del MareS. Pietro in Volta - 30126 VeneziaTel. 041 5279126 - Fax 041 5279320

Centro Santa Maria ImmacolataVia Scaramuzza, 1-5 - 30174 Venezia-Zelarino

DISABILITÀCasa Madonna Nicopeja

Strada della Droma, 72 - 30126 Venezia-AlberoniTel. 041 731071 - Fax 041 731351

Centro Diurno Modulare Bellinato-ZorzettoP.le Giustiniani, 11/e - 30174 Venezia-Mestre

Tel. e Fax 041 2608929

DIPENDENZEComunità Emmaus

Via Molino Marcello, 3 - 30174 Venezia-ZelarinoTel. 041 5461813 - Fax 041 5468144

Comunità Il GabbianoS. Maria del Mare - 30126 Venezia - S. Pietro in Volta

Tel. e Fax 041 5277030

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MATERCARITATIS

MATERCARITATIS

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Pag. 2 EDITORIALESecuritas in Mari

Pag. 4 IL MUTAMENTO ORGANIZZATIVO AL PASSO CON I TEMPIPier Paolo Perutto

Pag. 6 UN PO’ DI STORIA…Pag. 7 L’ASSISTENTE SOCIALE NEL CENTRO SERVIZI PER ANZIANI:

una richiesta di umanità, solidarietà, condivisioneRaffaela Perutto

Pag. 8 IL REPARTO SABBIA: verso la multiprofessionalitàe la specializzazione del servizioDiana Stainer

Pag. 10 LA BIO-TERAPIA DELL’ANIMA – modello generativoPier Paolo Perutto

Pag. 16 SERVIZIO RELIGIOSO FATTO AI PIÙ DEBOLI“Ho trovato Cristo nel cuore del fratello”Suor Lucinda

Pag. 14 VITA DELL’OPERA:APRILE-GIUGNO 2009Pag. 18 OSMC IN DIALOGOPag. 19 I NOSTRI SOSTENITORIPag. 20 PROSSIMI APPUNTAMENTI

MATER CARITATIS. Anno 1 - Numero 2 - aprile-giugno 2009EDITORE: Fondazione di Religione OPERA SANTA MARIA DELLA CARITÀ.Aut. Tribunale Venezia n° 1350 del 02/12/1999

Direttore Responsabile: don Sandro ViganiDirettore Editoriale: don Corrado CannizzaroSegreteria di Redazione: Diana TroleseTel. 041 34 20 511 - Fax 041 34 20 512, e-mail: [email protected] Centrale OSMC: San Marco 1830 - 30124 Venezia

Impaginazione e grafica: Rinaldo Maria ChiesaStampa: Grafiche LA PRESS - Fiesso d’Artico (VE)Coordinamento redazionale e di produzione:MARCIANUM PRESS, Dorsoduro 1 - 30123 Venezia - www.marcianumpress.it

Il presente numero è stato chiuso in Redazione il 30/06/2009

Notiziario dell’Opera Santa Maria della Carità

SOMMARIO

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MATERCARITATIS

2Maria Securitas in mari - altare con mosaico cappellina S. Maria del mare

EditorialeSecuritasin Mari

Iniziamocon questo numerodi Mater Caritatisun breve viaggiotra le varie attivitàe strutturedell’Opera SantaMaria della Carità.Cercheremo dioffrire alcune noti-zie per conoscere ealcune riflessioniper comprenderel’anima e il sensodel servizio che, anome della Chiesaveneziana, l’Operacompie nel nostroterritorio.

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Nell’estate del 1994 – prete novel-lo da poche settimane – ho avutol’occasione di recarmi per alcunigiorni a Santa Maria del Mare persostituire il sacerdote del luogo eper celebrare la Messa presso lacomunità delle Suore Dorotee chelì prestavano (e tuttora prestano) illoro insostituibile servizio.Una piccola parentesi che mi haconsentito di sbarcare per la primavolta nelle terre di Pellestrina, deltutto ignaro che quei giorni eranosoltanto un piccolo preludio aun’avventura ben più imponenteche sarebbe venuta 15 anni dopo.Da un anno e mezzo a questa parte– dopo la scomparsa di donArmando Rizzieri che lì viveva –mi reco tutte le domeniche allaCasa dell’Ospitalità per la Messacon gli ospiti, le suore, il personale.Altre volte la traversata è per que-stioni relative alla gestione, allediverse équipe, a situazioni parti-colari… ma in ogni occasione losguardo sui colori e gli spazi apertialleggerisce il cuore dagli affanni.Non c’è circostanza – sole, pioggia,vento, nebbia… – che non porti adammirare lo splendore del luogo incui la laguna, circondata dal verdeintenso e rigoglioso che ammantale dighe, si congiunge al mare. Enon c’è attraversata in ferry boatche non diventi un vivo ringrazia-mento alla previdente saggezza dimons. Olivotti che si è accaparratoquesto piccolo pezzo di paradiso.In realtà l’incanto del luogo è solo

la cornice che custodisce e impre-ziosisce innumerevoli storie di vita– semplici, gioiose o tristi – chenella Casa dell’Ospitalità quotidia-namente trovano quiete, rispettosaaccoglienza e sicurezza.Securitas in Mari (Sicurezza nelMare) ci ammonisce la scrittaattorno all’immagine a mosaico diMaria che sta sulla parete di fondodella cappellina situata all’internodel vecchio forte. Quel mare dellanostra vita che spesso è sconvoltodalle tempeste ha un solo portoveramente sicuro e Maria ce lomostra: è Gesù, suo Figlio. La Casadell’Ospitalità, posta sotto la pro-tezione di Santa Maria del Mare, èun luogo privilegiato per approda-re a questo rifugio inattaccabile.A tutti coloro che la visitano, fami-liari, amici o semplicemente pas-santi, il dolce compito di innalzareun inno di lode al Creatore del cielodella terra e del mare per le mera-viglie di cui ci ha circondato, maanche l’impegno di raccogliere latestimonianza e il monito che –spesso silenzioso – ci viene dagliospiti di Santa Maria del Mare: lavita è un dono di Dio e il tempospeso bene è quello passato a farela sua volontà.Da qui nasce l’Eucaristia celebrataogni domenica e offerta ogni gior-no.

Don Corrado CannizzaroPresidente di OSMC

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Il continuo cambiamento e muta-mento dei bisogni sociali ha deter-minato, soprattutto in quest’ulti-mo trentennio, un inevitabile pro-gresso organizzativo chiamato adallinearsi a nuove normative e diconseguenza a obbligate modifichestrategiche. La senescenza oggisottolinea i cambiamenti che lanostra società si trova ad affronta-re, le esigenze degli -anziani- sonosempre più segnali per l’interacomunità. Un tempo autosuffi-cienti, oggi con l’allungamentomedio di prospettiva di vita, sonodivenuti “vecchi” non più in gradodi badare totalmente a loro stessi.L’inserviente di allora, poi ausilia-rio, addetto all’assistenza, fino adoggi operatore socio-sanitario, hapercorso in questi decenni unobbligato percorso formativo,rivolto alla presa in considerazionedella qualità dei servizi da erogare,oltre che alla buona efficienza nelsupporto alla persona che, com-mutata in efficacia, diviene atomonella gestione del servizio verso gliutenti. Già in precedenza la strut-tura di Santa Maria del Mare, conla chiusura dell’Ospedale SanGiovanni, (così si chiamava), si erarigenerata in Casa dell’Ospitalità,riaprendo la realtà a casa di riposoper anziani auto e non autosuffi-cienti.

Per dare esempio, fino alla finedegli anni ’80, un reparto che oggiospita persone con problematichesociali e psichiatriche (repartoSabbia) era denominato “adole-scenti” ed occupato da personetotalmente autosufficienti, spesso

solo per soggiornare durante ilperiodo estivo. In quel reparto erastata ospite per alcuni anni unaSignora, che addirittura svolgevauna sorta di volontariato. Infatti laSignora N. portava degli incarta-menti da Santa Maria del Marefino alla sede dell’Opera SantaMaria della Carità: praticamenteera la nostra fedelissima e fidatis-sima postina. Un giorno la SignoraN. decise di tornarsene a casa esolo dopo molti anni ha ripensatodi tornare a far parte della nostragrande famiglia.

Al giorno d’oggi casi di totale puraautosufficienza, quando un“anziano/vecchio” entra in unaresidenza assistita, sono moltorari, se non quelli legati a proble-matiche sociali, che comunqueidentificano una incapacità digestione dei fabbisogni che unostile di vita autonomo chiama asoddisfare. Nel ricordare il passatomi vengono in mente quanti pochilavoratori fossero necessari perprovvedere al servizio richiesto eper le esigenze di allora. Ora laforza lavoro, oltre ad essere specia-

Il mutamento organizzativoStrutturedi

S.Maria

delm

are.

©photoBarbara

Zanon,

2009

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lizzata per il proprio segmentod’intervento, è assai più nutrita, inlinea e nel rispetto dei minimi det-tati dalle vigenti normative.

Se sfogliamo i menù di un tempo,assistiamo anche in questo casonecessariamente a delle trasforma-zioni considerevoli nella sommini-strazione degli alimenti. Premessoche le buone cose sono indimenti-cabili per il palato di qualsiasi per-sona e in qualsiasi età, (tuttavianei limiti del possibile si cercacomunque di proporre gusti similianche se predisposti in mododiverso), le costolette di maiale cheil cuoco arrostiva, o metteva alforno, divengono alimenti impen-sabili per gli ospiti di oggi.

Lo svolgimento quotidiano dellavoro è molto più dettagliato evariegato nelle diversità delle per-sone che risiedono nella casa.L’operatore un tempo chiamato ailavori di routine, a livello pseudo-alberghiero, ora è supporto basila-re per il processo di continua assi-stenza sociale e sanitaria alla per-sona.

Le normative di oggi impongono lapresenza di nuove figure, che untempo non ci sognavamo neppuredi vedere sedute ai nostri tavoli,come: animatori, educatori, assi-stenti sociali, psicologi, fisioterapi-sti, logopedisti, ecc., ora questerisorse ben delineate nelle struttu-re per anziani, divengono partecostante di un équipe di lavoro,chiamata a monitorare, progettaree stimolare la residua autosuffi-cienza degli ospiti.

Il processo organizzativo certa-mente non si fermerà qui e lanostra Casa dell’Ospitalità dovràaccreditare e adeguare continua-mente le sue funzioni operative.Una cosa però è certa: lo spiritocristiano, che veniva proposto allo-ra, si vive e si respira ancor oggi; infin dei conti, anche se con vent’an-ni di più, siamo sempre figli di unDio che è vicino dove un do-nod’amore diventa no-do eterno divita di ieri, di oggi e di domani.

Pier Paolo PeruttoCoordinatore

Santa Maria del Mare

al passo con i tempi

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Il Centro Servizi “Casa dell’Ospitalità Santa Maria del Mare” comprendeanche la comunità “Il Gabbiano”, CasaAlloggio che accoglie malati di AIDSconclamato. La conosceremo meglio in uno dei prossimi numeri di MaterCaritatis.

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Casa dell’Ospitalità Santa Maria del Mareparte del più ampio Centro Servizi omonimo è articolatain 6 reparti. Di questi, 5 sono contraddistinti da un colore:

Azzurro: 28 posti uomo/donna auto e non autosufficientiGiallo: 30 posti donne non autosufficienti,Rosso: 21 posti donne non autosufficienti;Verde: 23 posti non autosufficienti;Sabbia : 24 posti uomini donne ex-psichiatrici;

Il 6°, denominato “I Pioppi”, è un reparto misto di autosufficienti o conbuone capacità di autosufficienza. Nella struttura ex forte si trovano l'allog-gio suore, la cucina centrale, i magazzini, gli uffici, la Chiesa e la portineria,mentre nel blocco reparti è a disposizione l’ufficio cortesia.

I Pioppi© photo Barbara Zanon, 2009

ComunitàIl Gabbiano

© photoBarbara Zanon,

2009

I primi piccoli ospitidi Santa Maria del Mare

Era il 3 luglio 1947 quando mille bambinisbarcavano a Santa Maria del Mare: si realiz-zava il sogno di Mons. Olivotti di offrire unambiente speciale che accogliesse tanti pic-coli, spesso costretti ad una vita di stenti,permettendo loro di trascorrere i mesi esti-vi godendo di cibo sostanzioso, sole e mare.E di lì a poco, in quello che era stato un fortemilitare, sarebbero stati accolti anche bambi-ni ai quali necessitava una cura permanen-te…che ha nella caritas di Cristo la propriagenesi.

…un po’ di storia…

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Veduta da Santa Maria del Mare© photo Barbara Zanon, 2009

L’assistentesociale nel centroservizi per anziani:una richiestadi umanità,solidarietà,condivisione

Il mio ruolo di assistente socialenel Centro Servizi “Casadell’Ospitalità Santa Maria delMare” inizia nel giugno 2003, conl’immaginario, che forse abbiamoun po’ tutti, di luogo dove si entrasolo “per morire”, dove un anzianoè costretto ad andare per ragionipoco attraenti quali la solitudine,l’abbandono, la mancanza di mezzieconomici, la carenza di rete fami-liare, dove ogni speranza di autode-terminazione sembra negata.È fuori dubbio che in questo perio-do storico la società dà poco spazioe poco tempo ai nostri anziani,quasi che la persona con decadi-mento fisico e psichico, e quindinon più produttiva, sia da segrega-re e dimenticare.Ho trovato invece, seppur nella sof-ferenza, un mondo completamentediverso, dinamico, dove anche l’an-ziano malato cerca di farci capireche è ancora vivo, che vuole vivere,amare e comunicare, a noi “piùgiovani”, la propria esperienza divita, la propria eredità spirituale, il

proprio dolore, esperienza, anche serimossa, di ogni esistenza umana.Se si pensa ad una modalità con cuiaffrontare questa condizione esi-stenziale, è sicuramente l’ascoltol’atteggiamento che ogni buon ope-ratore sociale deve avere con l’an-ziano. “Ascoltare” significa infattiaccogliere la persona nella sua tota-lità, nel suo pensiero, nella suaaffettività, nella sua umanità, nelsuo modo di porsi.Saper ascoltare significa comunica-re in modo silenzioso e quindi piùprofondo, dove anche il non dettoacquista significato.Nessuno di noi ha una rispostacerta, immediata, esaustiva suldolore, ma il valore aggiunto che ilsofferente, in questo caso l’anziano,si aspetta è la nostra condivisione,la nostra vicinanza, la nostra com-passione, elementi indispensabilianche in un’operatività di eccellen-za.

Dott.ssa Raffaela PeruttoAssistente sociale di OSMC

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ilRepartoSabbia:

versolamultiprofessionalità

elaspecializzazionedelservizio Con l’attuazione della Legge

180 di riforma psichiatrica del1978 i pazienti ricoverati neimanicomi di Venezia, S. Servoloe S. Clemente, dovevano esseredimessi da questi entro il 1992.I pazienti che non avevanopotuto essere riaccolti in fami-glia o non erano in grado digestire in autonomia una pro-pria situazione abitativa furonoinseriti in una ComunitàProtetta del ServizioPsichiatrico.Per rendere possibile la dismis-sione anche di questa struttura,residuo del manicomio, l’OperaSanta Maria della Carità attiva-va, in collaborazione con ilServizio Psichiatrico e ilComune di Venezia, dueComunità Alloggio presso gliAlberoni (Casa Nicopeja) e ilReparto Sabbia a Santa Mariadel Mare, per offrire ai pazientiuna soluzione residenziale e divita migliorativa. In generaletutti presentavano una storia diprolungata ospedalizzazione;l’internamento in manicomio liaveva privati dei diritti di citta-dinanza e delle competenze psi-cosociali, creando situazioni didisabilità sul piano cognitivo,relazionale e comportamentale,in misura più o meno grave epervasiva.In particolare al Sabbia eranoarrivati i pazienti che presenta-vano la compromissione più

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marcata delle risorse di auto-nomia e relazionali; dal puntodi vista diagnostico ci si trova-va a gestire una compresenzadi pazienti con disturbi organi-ci (oligofrenie, deficit sensoria-li) e di pazienti con disturbopsichiatrico vero e proprio, avolte pazienti con entrambe lediagnosi. Tale disomogeneitàclinica era il riflesso e l’ereditàdell’idea sottesa al manicomiocome di un “contenitore” disituazioni problematiche diver-se, ma accomunate e gestite dalterribile pensiero che l’unicointervento utile e possibilefosse l’espulsione sociale.Per questi ospiti, arrivati conevidenti segni di trascuratezzasia fisica che psicologica, ilSabbia ha centrato il lavoroprincipalmente sul migliora-mento della qualità di vita,occupandosi degli aspetti dicura primaria, prima di tutto alivello sanitario ed assistenzia-le. Nel tempo si è cercato dipromuovere un ambiente rela-zionale di accoglimento e dicontenimento affettivo, checonsentisse ai pazienti l’espres-sione dei bisogni anche emotivie di una relazione di fiduciacon il personale, aspetti affattosemplici o scontati data la forteregressione psichica degli ospi-ti e il passato di solitudine, senon di maltrattamento, legatoal manicomio.

Nell’arco di questi primi cin-que anni di attività alcuni ospi-ti sono deceduti e ne sono giun-ti altri con caratteristicheanche molto diverse da quelledegli ospiti già presenti, in par-ticolare rispetto alla diagnosi,effettivamente psichiatrica, erispetto alle risorse psicosocialiresidue; queste infatti permet-tono l’attuazione di percorsirisocializzanti oltre che assi-stenziali. Questo cambiamentoha imposto una riflessione sulservizio offerto in termini diprestazioni erogate e di model-lo organizzativo. In tal senso sista attualmente lavorando sul-l’èquipe, con l’intenzione didiversificarne le professionali-tà, per poter permettere chel’approccio diventi integrato edin grado di rispondere allediverse necessità dei pazienti.Questi ultimi infatti ci richie-dono, per un intervento che siadavvero in linea con gli obietti-vi dei progetti personalizzati,un passaggio ad un lavoro chenon sia più solo di maternage edi accudimento, ma che fon-dandosi sulle risorse e sullecapacità, non sui deficit e sulledisabilità, promuova la sog-gettività e la definizione del sédegli ospiti.

Dott.ssa Diana StainerPsicologa di OSMC

Ingresso Santa Maria del Mare© photo Barbara Zanon, 2009

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Come premessa mi ispiro ad un librodel nostro Patriarca S.E. Card. AngeloScola, intitolato “La Buona Salute”ove l’autore descrive i cambiamentidell’Hospitale di memoria antica.… la malattia, con il suo inevitabilecarico di sofferenza, non può in ulti-ma analisi essere vissuta e definitaaltrimenti che come un anticipo dellamorte. La stessa idea di guarigionecontiene, a sua volta, una domandadi durare per sempre (vita eterna),che rivela l’essere per la morte di ogniuomo crudamente svelato dallamalattia. Tutto ciò è reso più evidentedal fatto che la questione della salutenon può in alcun modo essere ridottaal buon “funzionamento” del corpo edella psiche, intesi come macchinasomato-psichica.Ed il bene-essere fisico, mentale esociale della celebre definizione disalute dell’Organizzazione Mondialedella Sanità resta assai lontano……Solo là dove fiorisca un annuncio diredenzione, che contenga l’esplicitapromessa della resurrezione dellacarne, il timore della morte può esse-re vinto già su questa Terra.Non più cure, non più vani tentativi,ma ABBA-n-dono sereno nelle bracciadel PADRE-nodo tenace dell’immor-

talità dell’anima oltre la morte terre-na. Ed è così che in Terra nasci-amo ein Terra mori-amo, tuttavia quell’amoche aggancia questo mistero cosìintenso, così impalpabile, così invisi-bile, ci ha portato nel cammino diquesta casa ad avvicinarci inevitabil-mente a tutto ciò che la circonda, chel’abbraccia, in un’oasi di speranza ove“le cose semplici sono le più belle”quelle che - Mater Naturae - dona aSanta Maria del Mare.Oggigiorno anche nella nostra nazionesi sente parlare di terapie naturali, diterapie con ausilio di piante, fiori,colori, profumi, sensi, o di Utac (usoterapeutico animali da compagnia), odi pet (animale domestico), in partico-lar modo cane, gatto, asino, cavallo,delfino ecc. definite nel linguaggiocomune come pet-therapy, o pet-pedagogy. (La pet therapy è stataapprovata dal Consiglio dei Ministri il6 febbraio 2003, ove il Ministro dellaSalute Girolamo Sirchia riconosce aglianimali una capacità terapeutica).Alcuni anni fa, quasi per gioco e permettere un po’ di ordine ad un’areaincolta e parzialmente abbandonata inSanta Maria del Mare, abbiamo inizia-to a lavorare con l’intenzione di sfrut-tare nuovamente, come i nostri prede-

La Bio-Terapiadell’animamodello-generativo

©photoBarbara

Zanon,

2009

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cessori, questa preziosa risorsa che cicontraddistingue e ci premia rispetto atutti quei bei confortevoli contenitoriche dominano e sovrastano vistosa-mente in verticale, ma che allontana-no inevitabilmente le nostre mani daifrutti orizzontali della Terra. In qual-che anno l’area verde è stata bonifica-ta, e passo dopo passo resa sempre piùconfortevole, per le persone che civivono, ci lavorano, ci visitano.Oggi il giardino della Casadell’Ospitalità è divenuto punto diritrovo di anziani, ove lo sguardo diun asino, la carezza a un cane, è lin-guaggio fondamentale nello stimolodei ricordi dei tempi passati, deimestieri passati, ove il profumo delfieno e dell’erba portano indietro,quando le uova spesso non si compra-vano con il timbro verde di scadenza,o addirittura già sgusciate nei conteni-tori di tetrapak, o quando i pomodo-ri già nella pianta identificavano unpiatto di spaghetti e le melanzanepeperine invitavano le mani dellamassaia a mescolarle con i peperoni.Colori di fiori e piante, odori di aromiquali lavanda, salvia, rosmarino,mentuccia ecc, accompagnano le pas-seggiate all’aria aperta dei nostrianziani, accuditi dai nostri operatori,parenti, amici, altri invece sono lì soli,sembrano “bastarsi”, immersi in unasorta di ebbra aperta visione, ove lanatura diviene immagine vivente diMater.Versi degli animali, dal nitrito delcavallo, al raglio dell’asino, dall’urlodel pavone, al belare delle caprette, aicanti mattutini dei galli, cardellini,merli e cinguettii di passeri, alle vira-te improvvise di rondini danzanti nelcielo, alle furtive gazze ladre terrore diuova e delle timide tortore.

Tutto ciò condiviso giornalmente dallapopolazione dell’isola, specialmentedai bambini che, in una sorta di insa-puto volontariato, corniciano conallegria e frenetico squilibrio di emoti-ve grida e improvvise corse quellevisioni fantastiche che uniscono il gio-vane al vecchio.Il bimbo si avvicina al vecchio, il vec-chio tende spontaneamente la mano albambino ed è da questo secolare gestoche si spalancano le porte e la parolafluisce senza frontiera alcuna in unanaturale comunione fraterna fra lagente. Alcune carezze, la distrazionedalle preoccupazioni, l’automaticorilassamento delle tensioni tramite lacontemplazione dei liberi movimentidegli animali, che nel suscitare natu-ralità e tranquillità hanno, ad esem-pio, il potere di rallentare i battiti car-diaci e la pressione arteriosa, diven-gono una bio-medicina del corpo edella mente, che tradotta dall’uomocercatore in quella “salvezza” diviene-veleno guaritore- ove la “speranza”del non vuoto eterno, che la chimicapuò solo posticipare, si trasforma in“modello-generativo” di un naturalerafforzamento di una crescente fidu-cia verso l’immortalità dell’anima.L’obiettivo della nostra Casadell’Ospitalità è di percorrere paralle-lamente un continuo miglioramentonella qualità e nell’erogazione di unservizio sanitario, ma potenziando il -modello generativo -, che induce ilsociale ad un naturale avvicinamentoa tutte le creature e al creato, ove l’uo-mo cristiano diviene soggetto primarioe prediletto frutto di Dio.

Pier Paolo PeruttoCoordinatore

Santa Maria del Mare

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Servizioreligiosofatto aipiù deboli

“ho trovatoCristonel cuoredel fratello”“Non si accende una lucernaper metterla sotto il moggio,ma soprail lucerniereperché faccia luce a tutti quelliche sono nella casa”(Mt 5,15)

“Qualunque cosaavete fatto a uno solodi questi miei fratellipiù piccoli,l’avete fatto a me”(Mt 25,40)

S. Maria del Mare© photo Barbara Zanon, 2009

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La comunità religiosa della SuoreMaestre di Santa Dorotea Figlie deiSacri Cuori trova il suo fondamen-to e la propria forma di vita nellasequela di Cristo. È presente nellaCasa dell’Ospitalità di Santa Mariadel Mare dal 17 ottobre 1964.Le Suore erano dedite al serviziodei bambini poliomielitici e neuro-motulesi, ma grazie al progressodella medicina è diminuita lanecessità di ricovero dei bambinicolpiti da queste malattie e si èpresentata invece la necessità diavere dei servizi che rispondesseroai nuovi bisogni sociali.La trasformazione della struttura el’orientamento del servizio è statoper gli anziani e per le persone conparticolare bisogno di assistenza:“la tossicodipendenza e l’AIDS”.Il cambio del servizio ha chiestoalla comunità un’adeguata capaci-tà di adattamento affinché la suapresenza sia sempre una testimo-nianza di fede, di speranza e dimisericordia verso tutti, in uno spi-rito di apertura e di collaborazionecon le chiese locali ed il territoriodi Pellestrina.L’invito della Chiesa e del nostroCarisma è un richiamo forte arimanere per testimoniare la com-passione di Cristo verso i deboli, isoli, gli infermi e i sofferenti.La Comunità religiosa si impegnaa rendere sempre nuova e lumino-sa l’immagine di “Cristo medico” edesidera inculturarla nelle nuovesituazioni e nella complessità cheavvolge oggi il mondo della malat-tia, della medicina, della terapia edella guarigione.

La Suora è la piccola lucerna cheguida e illumina il cammino deifratelli con la luce della Parola.Opera nei Nuclei di assistenza, nelConsiglio Pastorale locale, con tuttigli Operatori di servizio, con laDirezione che doverosamenteinforma sulle iniziative che prende.Il servizio religioso-pastorale che lacomunità svolge intende priorita-riamente contribuire all’umanizza-zione dei rapporti interpersonali ea facilitare l’interazione dell’anzia-no con la sua famiglia, la comuni-tà parrocchiale, gli altri anziani egli operatori di assistenza.Per cui si programmano attivitàche diano la possibilità all’anzianodi esprimere la sua fede religiosa enello stesso tempo lo mettano nellacondizione di sentirsi accolto nelsuo bisogno di speranza, appoggia-to nello sforzo di realizzarsi “finoin fondo”, nella vita di ogni giorno.La Comunità attraverso la sua pre-senza costante vuole valorizzare ilpatrimonio che l’anziano ha acqui-sito nel tempo utilizzandolo nelpresente e in futuro.Svolgendo questo prezioso servizionella Chiesa e nella società, sieduca il popolo di Dio ad unaevangelica sensibilità verso i nuovie disattesi bisogni sociali.

Suor LucindaSuperiora Comunità Suore

Dorotee Santa Maria del Mare

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Vitadell’Opera

Aprile–Giugno2009

16 APRILESanta Maria del Mare: 100CANDELINE PER ZOEMORACHIELLO!!! Auguri!!!

22 APRILECentro Nazaret: uscita alparco Hayez degli Ospiti con ivolontari dell’Auser.

25 APRILESanta Maria del Mare: inoccasione della Festa del“Boccolo” la Benefica Todaroha offerto il bocciolo di rosaalle signore ospiti. Un graziedi cuore!

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22 MAGGIOS. Maria del Rosario - uscitacon pranzo al sacco al Parcodella Bissuola.

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16 MAGGIOComunità Nicopeja: visita gui-data dal WWF all’oasi natura-listica della Pineta degliAlberoni.

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23 MAGGIOComunità Emmaus:il nostro Patriarca,in occasione della VisitaPastorale a Zelarino,ha incontrato Operatoried Ospiti.

8 MAGGIO e 5 GIUGNOSanta Maria del Rosario:un ringraziamento ai Clownpromossi dal Comunedi Venezia con il progettoCon-Tatto che hannoallietato con la loro visitai nostri ospiti.

9 MAGGIO e 4 GIUGNOComunità Santa Maria diFatima: avvio di un percorso

Vitadell’Opera

Aprile–Giugno2009

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formativo per volontari.12 GIUGNOCentro Diurno ModulareBellinato – Zorzetto: torneo dipallavolo e calcetto, con la par-tecipazione di tre ragazzi dellasquadra di pallavolo della poli-sportiva di Casale.

20 e 21 GIUGNOCentro Diurno ModulareBellinato – Zorzetto: partecipa-zione di due Ospiti del Centroalla gara finale di nuoto “spe-cial olympics Italia” a

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OSMCindialogo

La nostra Croce,colorata di speranza,dalla nostra Chiesa

entra nel nostro nuovo logoe raggiunge chiunque

abbia bisogno del nostro aiuto.

“SONDAGGIO”SUL NUOVO LOGODELL’OPERA…

Carissimi, ricordiamo chequesto spazio è dedicatointeramente a voi: idee,suggerimenti,…In questo numerovorremmo chiederela vostra opinionesul nuovo logo…Che ne pensate?Cosa suscita in voi?

A voi la parola!Nel prossimo numeroriporteremo le vostre opi-nioni.

Per contattarci:Opera Santa Maria della CaritàRedazione Rivista Mater CaritatisSan Marco 1830 - 30124 VeneziaTel. 041 3420511Fax 041 3420512Email [email protected]

Chi non gradisse il ricevimento dellaRivista è pregato di darne comunica-zione ai recapiti su indicati.

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Inostrisostenitori Un grazie di cuore

a quanti, con la lorogenerosità, sostengonole attività dell’Opera.Per i pannoloni, i giochi,il materiale varioe le offerte in denaroricevuti in questoultimo periodoun grazie speciale a:Giorgio C.,Francesco B.,Carla M.,Cristina P.,Guerrino R.,Laura V.,Cristina T.,Grazia Z.,Stefano P.,Parrocchia Santa Mariadella Pace (Mestre),CommissariaCostantino MarcoràQ.m Teodoro (Mira Porte)

Puoi contribuire alle attivitàdell’Opera Santa Maria dellaCarità con la tua offerta:

Fondazione di ReligioneOpera Santa Maria della Carità

Conto corrente postale94898061

Conto corrente bancario:IT 21 Q 08407 02002 057000087492

Per le persone giuridiche:LE OFFERTE SONODEDUCIBILI FINOAL LIMITE DEL 2%DEL REDDITO D’IMPRESAai sensi dell’art. 65, comma 2,lett. a del T.U.I.R. (DPR 917/86).

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Laboratorio–concorsofotografico

secondaedizione Un laboratorio fotografico che

vuole essere un percorsoespressivo-comunicativo. Diquesto progetto l’Opera SantaMaria della Carità ha accettatodi divenire capofila, per darecontinuità ad una esperienzanata nel luglio 2006 e che hacoinvolto una trentina di per-sone in percorsi riabilitativi,con l’obiettivo di raccontarerelazioni ed emozioni legatealla vita di tutti i giorniL’attività in origine è stata pro-mossa dal Ser.T. di VeneziaCentro Storico, in collaborazio-ne con il Centro “Il Girasole”,struttura proprio dell’OperaSanta Maria della Carità, conla partecipazione dellaMunicipalità di Venezia,Murano e Burano, della Vetrinadel Volontariato, del CentroPolivalente (Unità OperativaDipartimentale AreeIntegrazione Sociale eLavorativa) e delle ComunitàTerapeutiche del territorioveneziano (Ce.I.S Don Milani,Villa Soranzo, Villa Renata).L’esperienza si è conclusa nel-l’ottobre 2006 con un’esposi-zione collettiva finale e la pre-miazione, tramite giuria, com-posta da fotografi professionistied operatori dei diversi servizicoinvolti nell’attività. A conclu-

sione di questa iniziativa, agiugno 2007 si è tenuto ilseminario pubblico“Integrazione fra servizi: lacreatività come valore aggiun-to”. Grazie al contributo deglioperatori coinvolti nell’iniziati-va, sono state portate riflessio-ni tratte dall’esperienza di inte-grazione in merito alla temati-ca della creatività, comemomento conclusivo di un per-corso ricco di suggestioni.Visto il positivo esito dell’ini-ziativa che ha favorito lacostruzione di un proficuo per-corso in rete fra tutti i soggettimenzionati, il presidentedell’Opera Santa Maria dellaCarità, don CorradoCannizzaro, ha inteso nondisperdere il patrimonio diesperienza fatto e ha deciso diimpegnarsi anche quest’annoper la seconda edizione delconcorso, che si svolgerà neimesi estivi e avrà il suo epilogoin una mostra pubblica, condue sedi a Venezia e Mestre.

Del concorso tratteremo diffu-samente nel prossimo numerodi Mater Caritatis.

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MATERCARITATIS-anno1,numero2

Fondazione di Religione

Opera Santa Maria della Carità

Il 9 agosto ricorre il primoanniversario della morte dimons. Mario Senigaglia

Grata al Signore per il dono della sua vita spesaper tanti anni a servizio del prossimo

l’Opera Santa Maria della Carità lo ricorda con affettoe si riunisce nella Celebrazione Eucaristica:

DOMENICA

9 AGOSTO 2009Casa dell’Ospitalità Santa Maria del Mare ore 10.00

Residenza Santa Maria del Rosario ore 16.15

Centro Nazaret ore 16.15

Presiede il Vescovo Ausiliare di VeneziaS.E. Mons. Beniamino Pizziol

mons. Mario Senigaglia nostro presidente dal 19 febbraio 1981 al 31 luglio 2008

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Notiziario dell’Opera Santa Maria della Carità