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NORMA ITALIANA Pagina I di IV Nº di riferimento UNI EN ISO 14041:1999 UNI - Milano 1999 Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia N N O O R R M M A A E E U U R R O O P P E E A A UNI EN ISO 14041 DICEMBRE 1999 Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione e analisi dell’inventario Environmental management Life cycle assessment Goal and scope definition and inventory analysis DESCRITTORI Ambiente, protezione ambientale, gestione, gestione ambientale, stima, ciclo di vita CLASSIFICAZIONE ICS 13.020 SOMMARIO La norma specifica i requisiti e le procedure necessarie per compilare e preparare la definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione di una valutazione del ciclo di vita (LCA), nonché per condurre, interpretare e riportare un’analisi d’inventario del ciclo di vita (LCI). RELAZIONI NAZIONALI RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN ISO 14041:1998 (= ISO 14041:1998) La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN ISO 14041 (edizione ottobre 1998). ORGANO COMPETENTE Commissione "Ambiente" RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 22 novembre 1999 RICONFERMA Gr. 9

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Environmental managementLife cycle assessmentGoal and scope definition and inventory analysis

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NORMA ITALIANA

Pagina I di IVNº di riferimento UNI EN ISO 14041:1999

UNI - Milano 1999Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

UNIEnte Nazionale Italianodi Unificazione

Via Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

NNOO

RRMM

AA EE

UURR

OOPP

EEAA

UNI EN ISO14041

DICEMBRE 1999

Gestione ambientale

Valutazione del ciclo di vita

Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione e analisi dell’inventario

Environmental management

Life cycle assessment

Goal and scope definition and inventory analysis

DESCRITTORI

Ambiente, protezione ambientale, gestione, gestione ambientale, stima,

ciclo di vita

CLASSIFICAZIONE ICS

13.020

SOMMARIO

La norma specifica i requisiti e le procedure necessarie per compilare epreparare la definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione di unavalutazione del ciclo di vita (LCA), nonché per condurre, interpretare e

riportare un’analisi d’inventario del ciclo di vita (LCI).

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI

= EN ISO 14041:1998 (= ISO 14041:1998)La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma

europea EN ISO 14041 (edizione ottobre 1998).

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Ambiente"

RATIFICA

Presidente dell’UNI, delibera del 22 novembre 1999

RICONFERMA

Gr. 9

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Pagina II di IVUNI EN ISO 14041:1999

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuoveedizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possessodell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

PREMESSA NAZIONALE

La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-la norma europea EN ISO 14041 (edizione ottobre 1998), che assu-me così lo status di norma nazionale italiana. La traduzione è stata curata dall’UNI. La Commissione "Ambiente" dell’UNI, che segue i lavori europeisull’argomento, per delega della Commissione Centrale Tecnica, haapprovato il progetto europeo il 30 luglio 1998 e la versione in linguaitaliana della norma il 24 novembre 1999.

Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenzatra la norma citata al punto "Riferimento normativo" e la norma ita-liana vigente: ISO 14040:1997 = UNI EN ISO 14040:1998

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INDICE

Pagina III di IVUNI EN ISO 14041:1999

PREMESSA

2

INTRODUZIONE

3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

3

2 RIFERIMENTO NORMATIVO

4

3 TERMINI E DEFINIZIONI

4

4 COMPONENTI DELL’LCI

5

figura 1

Esempio di sistema di prodotti ai fini dell'analisi d'inventario del ciclo di vita

..........................

5

figura 2

Esempio di determinate unità di processi all’interno di un sistema di prodotti

........................

6

5 DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO E DEL CAMPO DI APPLICAZIONE

7

6 ANALISI DELL'INVENTARIO

11

figura 3

Procedimento semplificato per un'analisi dell'inventario

..............................................................

12

figura 4

Differenze fra una descrizione tecnica di un sistema di prodotti e i procedimenti diallocazione per il riciclaggio

...................................................................................................................

16

7 LIMITAZIONI DELL'LCI (INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DELL’LCI)

17

8 RELAZIONE SULLO STUDIO

17

APPENDICE A ESEMPIO DI SCHEDA PER LA RACCOLTA DEI DATI

19(informativa)

APPENDICE B ESEMPI DI DIFFERENTI PROCEDIMENTI DI ALLOCAZIONE

22(informativa)

figura B.1

Produzione di farina, pula, semola e crusca

....................................................................................

22

figura B.2

Allargamento dei confini del sistema per l'incenerimento dei rifiuti

..........................................

23

BIBLIOGRAFIA

25

APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E

(normativa)

PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI

26

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Pagina IV di IVUNI EN ISO 14041:1999

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La presente norma europea è stata approvata dal CEN I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELECche definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status dinorma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchiaggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure aimembri del CEN.La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese etedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-desimo status delle versioni ufficiali.I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

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CENCOMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE

European Committee for StandardizationComité Européen de NormalisationEuropäisches Komitee für Normung

Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

CENTutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sonoriservati ai Membri nazionali del CEN.

EN ISO 14041

OTTOBRE 1998

Gestione ambientale

NORMA EUROPEA

Valutazione del ciclo di vita

Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione e analisi dell’inventario

Environmental management

EUROPEAN STANDARD

Life cycle assessment

Goal and scope definition and inventory analysis (ISO 14041:1998)

Management environnemental

NORME EUROPÉENNE

Analyse du cycle de vie

Définition de l’objectif et du champ d’étude et analyse de l’inventaire (ISO 14041:1998)

Umweltmanagement

EUROPÄISCHE NORM

Ökobilanz

Festlegung des Ziels und des Untersuchungsrahmens sowie Sachbilanz

(ISO 14041:1998)

DESCRITTORI

Ambiente, protezione ambientale, gestione, gestione ambientale, stima, ciclo divita

ICS

13.020

il 25 settembre 1998.

1998

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Pagina 2 di 28UNI EN ISO 14041:1999

PREMESSA

Il testo della norma internazionale ISO 14041:1998 è stato elaborato dal Comitato TecnicoISO/TC 207 "Gestione ambientale" in collaborazione con il CEN/CS.Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-diante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro aprile 1999,e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro aprile 1999. In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

NOTIFICA DI ADOZIONE

Il testo della norma internazionale ISO 14041:1998 è stato approvato dal CEN come nor-ma europea senza alcuna modifica.

NOTA

I riferimenti normativi alle norme internazionali sono elencati nell'appendice ZA (normativa).

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INTRODUZIONE

La presente norma internazionale riguarda due fasi della valutazione del ciclo di vita(LCA): la definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione e l'analisi dell'inventario delciclo di vita (LCI), come sono definite nella ISO 14040.La fase di definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione è importante perchè de-termina la ragione per la quale si effettua una LCA (ivi compresa la prevista utilizzazionedei risultati), descrive il sistema oggetto dello studio ed elenca le categorie di dati da sot-toporre allo studio. L'obiettivo, il campo di applicazione e l’utilizzazione prevista dello stu-dio avranno influenza sul suo orientamento e sul suo approfondimento, indirizzando argo-menti quali la sua estensione geografica e il suo orizzonte temporale e la qualità dei datiche saranno necessari allo studio.L'LCI implica la raccolta dei dati necessari per raggiungere gli obiettivi definiti dello studio.Si tratta essenzialmente dell'inventario dei dati in ingresso e in uscita relativi al sistema dastudiare.Nella fase di interpretazione dell'LCI (vedere punto 7 della presente norma internaziona-le), i dati sono valutati alla luce dell'obiettivo e del campo di applicazione dello studio, e/odell'opportunità di raccogliere dati supplementari. La fase d'interpretazione produce gene-ralmente anche una migliore comprensione dei dati da comunicare. Poiché l’LCI è unaraccolta e un’analisi dei dati in ingresso e in uscita e non una valutazione degli impatti am-bientali associati a questi dati, l'interpretazione dei risultati dell'LCI non può da sola costi-tuire la base per raggiungere delle conclusioni sugli impatti ambientali relativi.La presente norma internazionale può essere utilizzata per:

- assistere le organizzazioni ad avere una visione sistematica dei sistemi di prodotti in-terconnessi;

- formulare l'obiettivo e il campo di applicazione dello studio, definire i sistemi da ana-lizzare e realizzarne un modello, raccogliere i dati e riportare i risultati di un LCI;

- stabilire un riferimento di base delle prestazioni ambientali di un dato sistema di pro-dotti

1)

, quantificando l’utilizzo di flussi di energia e materie prime e le emissioninell'aria, nelle acque e nel suolo (dati ambientali in ingresso e in uscita) associati aquel sistema, non solo per il sistema intero, ma anche scomposto nelle sue unità diprocesso;

- identificare quali unità di processo all’interno del sistema di prodotti utilizzano le mag-giori quantità di flussi di energia, di materie prime e generano le maggiori quantità diemissioni allo scopo di raggiungere i miglioramenti definiti;

- fornire dati da utilizzare per aiutare la successiva definizione dei criteri per l’etichetta-tura ecologica;

- aiutare a definire le scelte politiche, per esempio relative agli appalti.Questo elenco non è esaustivo, sebbene riassuma le ragioni principali per cui viene fattolo studio di LCI.Norme internazionali complementari, ISO 14042 e ISO 14043 riguardanti ulteriori fasidell’LCA, sono in preparazione (vedere bibliografia). È pure in preparazione un rapportotecnico che fornirà esempi di modalità di esecuzione di un LCI, soddisfacendo certi requi-siti della ISO 14041.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente norma internazionale in aggiunta alla ISO 14040 specifica i requisiti e le pro-cedure necessarie per compilare e preparare la definizione dell'obiettivo e del campo diapplicazione di una valutazione del ciclo di vita (LCA), nonché per condurre, interpretaree riportare un'analisi d'inventario del ciclo di vita (LCI).

1) Nella presente norma internazionale, il termine "prodotto" utilizzato da solo è sinonimo di "prodotto o servizio".

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2 RIFERIMENTO NORMATIVO

La norma sottoindicata contiene disposizioni valide anche per la presente norma interna-zionale, in quanto in essa espressamente richiamata.Al momento della pubblicazione della presente norma era in vigore l’edizione sottoindicata.Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordisulla base della presente norma internazionale sono invitati a verificare la possibilità diapplicare l’edizione più recente della norma richiamata. I membri dell'ISO e dell'IEC pos-seggono gli elenchi delle norme internazionali in vigore.

ISO 14040:1997 Environmental management - Life cycle assessment - Principlesand framework [Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita -Principi e quadro di riferimento]

3 TERMINI E DEFINIZIONI

Ai fini della presente norma internazionale, si applicano i termini e le definizioni date nellaISO 14040 e le seguenti:

3.1 materiale ausiliario in ingresso

: Materiale in ingresso che viene utilizzato dall'unità diprocesso per realizzare il prodotto, ma che non costituisce una parte del prodotto stesso.

Esempio: Un catalizzatore.

3.2 coprodotto

: Uno qualsiasi di due o più prodotti che escono dalla medesima unità di processo.

3.3 qualità dei dati

: Caratteristica dei dati consistente nella capacità di soddisfare i requisitistabiliti.

3.4 flusso di energia

: Quantità in ingresso o in uscita da un'unità di processo o da sistemi diprodotti, espresse in unità di energia.

Nota

Il flusso di energia in ingresso può essere chiamato energia in ingresso; il flusso di energia in uscita può es-sere chiamato energia in uscita.

3.5 energia di alimentazione

: Calore di combustione fornito a un sistema di prodotti da ma-terie prime in ingresso, che non sono utilizzate come sorgente di energia.

Nota

Essa è espressa in termini di potere calorifico superiore o di potere calorifico inferiore.

3.6 prodotto finale

: Prodotto che non necessita di ulteriori trasformazioni prima del suo utilizzo.

3.7 emissione di fuga

: Emissione incontrollata in aria, in acqua o nel suolo.

Esempio: Materiale rilasciato attraverso un elemento di giunzione di una tubazione.

3.8 prodotto intermedio

: Prodotto in ingresso o in uscita da un'unità di processo che richiedeun’ulteriore trasformazione.

3.9 energia di processo

: Energia in ingresso richiesta da un'unità di processo per il funzio-namento del processo stesso o di un’apparecchiatura di processo, escludendo l'energiain ingresso necessaria per produrre e distribuire detta energia.

3.10 flusso di riferimento

: Misura di quanto richiesto in uscita dai processi, in un dato sistemadi prodotti, per soddisfare la funzione espressa dall'unità funzionale.

3.11 analisi di sensibilità

: Procedura sistematica per valutare gli effetti dei dati e delle meto-dologie prescelte sui risultati di uno studio.

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3.12 analisi d'incertezza

: Procedura sistematica per ricercare e quantificare l'incertezza, intro-dotta nei risultati di un'analisi d'inventario del ciclo di vita, dagli effetti cumulativi sull'incer-tezza e variabilità dei dati in ingresso.

Nota

Per determinare l'incertezza dei risultati sono utilizzati sia gli intervalli sia le probabilità di distribuzione.

4 COMPONENTI DELL’LCI

4.1 Generalità

Di seguito sono riportate la terminologia fondamentale e i componenti di un'analisi dell'in-ventario del ciclo di vita.

4.2 Sistema di prodotti

Un sistema di prodotti è un insieme di unità di processo interconnesse da flussi di prodottiintermedi, che rappresentano una o più funzioni definite. Un esempio di sistema di prodot-ti è mostrato nella figura 1. La descrizione di un sistema di prodotti comprende le unità diprocesso, i flussi elementari e i flussi di prodotti che oltrepassano i confini del sistema (siain ingresso che in uscita), nonché i flussi dei prodotti intermedi dentro il sistema.La proprietà essenziale che caratterizza un sistema di prodotti è la sua funzione, essanon può essere definita unicamente in termini di prodotti finali.

figura 1

Esempio di sistema di prodotti ai fini dell'analisi d'inventario del ciclo di vita

Sistema ambiente Confini del sistema

Acquisizione dimaterie prime

Trasporto

Produzione

Utilizzo

Riciclaggio/Riutilizzo

Trattamentodei rifiuti

Fornituradi energia

Flussielementari

Flussielementari

Flusso diprodotto

Altrisistemi

Flusso diprodotto

Altrisistemi

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4.3 Unità di processo

I sistemi di prodotti si suddividono in una serie di unità di processo (vedere figura 2). Leunità di processo sono collegate fra loro da flussi di prodotti intermedi e/o da rifiuti da trat-tare, sono collegate con altri sistemi di prodotti da flussi di prodotti e con l'ambiente daflussi elementari.Esempi di flussi elementari entranti nell'unità di processo sono l'estrazione di petroliogrezzo dal sottosuolo e la radiazione solare. Esempi di flussi elementari uscenti dall'unitàdi processo sono le emissioni nell'aria, le emissioni nelle acque e le radiazioni. Esempi diflussi di prodotti intermedi sono i materiali di base e i semilavorati.Dividere un sistema di prodotti nelle sue unità di processo componenti rende più facilel'identificazione delle entità in ingresso e in uscita del sistema di prodotti stesso. In molticasi, certe entità in ingresso sono utilizzate come componenti del prodotto in uscita, men-tre altre (i materiali ausiliari in ingresso) sono utilizzate all’interno dell'unità di processo manon sono parte del prodotto in uscita. Un'unità di processo genera anche altre entità inuscita (flussi elementari e/o prodotti) come risultato delle sue attività. Il confine di un'unitàdi processo è determinato dal livello di dettaglio della modellizzazione che è richiesto persoddisfare l’obiettivo dello studio.Poiché il sistema è un sistema fisico, ogni unità di processo deve soddisfare alle leggi diconservazione della massa e dell'energia. I bilanci di massa e di energia permettono uncontrollo utile sulla validità della descrizione di un'unità di processo.

figura 2

Esempio di determinate unità di processi all’interno di un sistema di prodotti

Unità di processo

Unità di processo

Unità di processo

Flussi di prodottiintermedi in ingresso

Flussi elementariin ingresso

Flussi elementariin ingresso

Flussi elementariin ingresso

Flussi elementariin uscita

Flussi elementariin uscita

Flussi elementariin uscita

Flussi di prodottiintermedi in uscita

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4.4 Categorie di dati

I dati raccolti, siano essi misurati, calcolati o stimati, sono utilizzati per quantificare i flussiin ingresso e in uscita di una unità di processo. Le macrocategorie, nelle quali i dati pos-sono essere classificati, comprendono:

- energia, materie prime, materiali ausiliari o altre entità fisiche in ingresso;

- prodotti;

- emissioni nell'aria, nelle acque, nel suolo, altri aspetti ambientali.All’interno di queste macrocategorie, singole categorie di dati devono essere specificateper soddisfare l’obiettivo dello studio. Per esempio, nell'ambito delle emissioni nell'aria,possono essere separatamente identificate categorie di dati come monossido di carbo-nio, biossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ecc. Ulteriori descrizioni di tali ca-tegorie di dati sono fornite in 5.3.4.

4.5 Modellizzazione di sistemi di prodotti

Gli studi di LCA sono condotti mediante lo sviluppo di modelli che descrivono gli elementichiave dei sistemi fisici. Spesso non è pratico studiare tutte le relazioni fra tutte le unità diprocesso in un sistema di prodotti, o tutte le relazioni fra un sistema di prodotti e il sistemaambiente. La scelta degli elementi del sistema fisico da introdurre nel modello dipendedalla definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione dello studio. I modelli utilizzati,dovrebbero essere descritti e le ipotesi che sottintendono alle scelte effettuate dovrebbe-ro essere identificate. Un’ulteriore descrizione è fornita in 5.3.3 e in 5.3.5.

5 DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO E DEL CAMPO DI APPLICAZIONE

5.1 Generalità

L'obiettivo e il campo di applicazione di uno studio di LCA devono essere definiti chiara-mente ed essere consistenti con l'applicazione prevista. Si applicano i requisiti di cui in5.1 della ISO 14040:1997.

5.2 Obiettivo dello studio

L'obiettivo di uno studio di LCA deve stabilire senza ambiguità l'applicazione prevista, leragioni per le quali lo studio viene effettuato e il destinatario previsto, cioè coloro ai qualisaranno comunicati i risultati.

5.3 Campo di applicazione dello studio

5.3.1 Generalità

Il campo di applicazione dello studio deve prendere in considerazione tutti gli argomenti ri-levanti, in accordo con 5.1.2 della ISO 14040:1997.Si dovrebbe riconoscere che uno studio di LCA è una tecnica iterativa, per cui, man manoche si raccolgono dati e informazioni, vari aspetti del campo di applicazione possono ri-chiedere di essere modificati allo scopo di soddisfare l’obiettivo originale dello studio. Incerti casi, lo stesso obiettivo dello studio potrebbe essere rivisto, a causa di limitazioni oimpedimenti non previsti o a causa di informazioni aggiuntive. Tali modificazioni, insiemealla relativa giustificazione, dovrebbero essere opportunamente documentate.

5.3.2 Funzione, unità funzionale e flusso di riferimento

Quando si definisce il campo di applicazione di uno studio di LCA, deve essere chiara-mente indicato il requisito delle funzioni (caratteristiche prestazionali) del prodotto.L'unità funzionale definisce la quantificazione delle funzioni identificate. L'unità funzionaledeve essere coerente con l'obiettivo e il campo di applicazione dello studio.Uno degli scopi principali di un'unità funzionale è di fornire un riferimento al quale i dati iningresso e in uscita sono normalizzati (in senso matematico). Pertanto l'unità funzionaledeve essere chiaramente definita e misurabile.

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Avendo definito l’unità funzionale, deve essere quantificato il prodotto necessario per sod-disfare la funzione. Il risultato di questa quantificazione è il flusso di riferimento.Il flusso di riferimento è poi utilizzato per calcolare i flussi in ingresso e in uscita del siste-ma. Confronti fra sistemi, devono essere effettuati sulla base della medesima funzione,quantificati attraverso la medesima unità funzionale, nella forma dei loro flussi di riferimento.

Esempio: Nella funzione "asciugare le mani", sono studiati sia il sistema con asciugama-no di carta sia il sistema ad aria. L'unità funzionale scelta, identica per i due sistemi, puòessere espressa come numero di paia di mani asciugate. Per ciascun sistema è possibiledeterminare il flusso di riferimento, cioè per esempio la massa media di carta o il volumemedio di aria calda richiesti rispettivamente per un’asciugatura di mani. Per entrambi i si-stemi è possibile compilare un inventario dei flussi in ingresso e in uscita, sulla base diflussi di riferimento. Al livello più semplice, il caso dell'asciugamano di carta dovrebbe es-sere relativo al consumo di carta. Il caso dell'asciugatura ad aria dovrebbe essere relativoprevalentemente all’energia in ingresso all’asciugatore ad aria.Se il confronto fra unità funzionali non tiene conto delle funzioni addizionali di ciascunodei sistemi, queste omissioni devono essere documentate. Per esempio: i sistemi A e Beseguono le funzioni

x

e

y

, che sono rappresentate dall'unità funzionale scelta, ma il si-stema A esegue inoltre la funzione

z

che non è rappresentata nell'unità funzionale. Deveessere pertanto documentato che la funzione

z

è esclusa da questa unità funzionale. Inalternativa, si possono aggiungere al confine del sistema B dei sistemi associati che eser-citano la funzione

z

, in modo da rendere i sistemi più confrontabili. In questi casi, i proces-si scelti devono essere documentati e giustificati.

5.3.3 Confini iniziali del sistema

I confini del sistema definiscono le unità di processo da includere nel sistema di cui si co-struisce il modello. Idealmente il sistema di prodotti dovrebbe essere modellizzato in mo-do che i flussi in ingresso e in uscita ai suoi confini siano dei flussi elementari. In molti ca-si, non vi sono sufficiente tempo, dati e risorse, per condurre uno studio completo. Si devedecidere quali unità di processo comporranno il modello e il livello di dettaglio con cui que-ste unità di processo dovranno essere studiate. Non è necessario spendere risorse perquantificare i flussi in ingresso e in uscita che non modificheranno significativamente leconclusioni globali dello studio.Si deve anche decidere quali rilasci nell'ambiente devono essere valutati e il livello di det-taglio di tale valutazione. In molti casi, i confini del sistema definiti inizialmente dovrannoessere successivamente ridefiniti sulla base dei risultati del lavoro preliminare (vedere6.4.5). I criteri utilizzati nella scelta dei flussi in ingresso e in uscita dovrebbero esserechiaramente compresi e descritti. Una guida ulteriore su tale processo è fornita in 5.3.5.Qualunque decisione di eliminare fasi del ciclo di vita, processi o flussi in ingresso/uscitadeve essere chiaramente indicata e giustificata. I criteri utilizzati nella definizione dei con-fini del sistema impongono il grado di confidenza per assicurare che i risultati dello studionon sono stati compromessi e l'obiettivo di un dato studio sia raggiunto.Molte fasi del ciclo di vita, delle unità di processo e dei flussi dovrebbero essere prese inconsiderazione, per esempio:

- flussi in ingresso e in uscita nella sequenza principale di fabbricazione/processo;

- distribuzione/trasporto;

- produzione e utilizzazione di combustibili, di elettricità e di calore;

- uso e manutenzione dei prodotti;

- smaltimento di rifiuti e prodotti di processo;

- recupero dei prodotti dopo l'uso (compresi il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dienergia);

- fabbricazione dei materiali ausiliari;

- fabbricazione, manutenzione e dismissione di apparecchiature costituenti capitale;

- operazioni supplementari, quali illuminazione e riscaldamento;

- altre considerazioni relative alla valutazione di impatto (se pertinente).

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È utile per descrivere il sistema utilizzare un diagramma del flusso di processo che indichile unità di processo e le loro interrelazioni. Ciascuna unità di processo dovrebbe esseredescritta inizialmente, allo scopo di definire:

- dove l'unità di processo ha inizio, in termini di ricevimento di materie prime o di pro-dotti intermedi;

- la natura delle trasformazioni e delle operazioni che si svolgono entro l'unità di processo;

- dove l'unità di processo finisce, intesa come destinazione del prodotto intermedio o finale.Dovrebbe essere deciso quali dati in ingresso e in uscita dovrebbero essere ricondotti adaltri sistemi di prodotti, comprendendo le decisioni circa la loro allocazione. Il sistema do-vrebbe essere descritto con sufficiente chiarezza e dettaglio, tale da permettere a un altroesecutore di riprodurre l'analisi dell’inventario.

5.3.4 Descrizione delle categorie di dati

I dati richiesti per uno studio di LCA dipendono dall'obiettivo dello studio. Questi dati pos-sono essere raccolti cominciando dai siti di produzione associati alle unità di processo en-tro i confini del sistema, oppure ottenendoli o calcolandoli da fonti pubblicate. In pratica,tutte le categorie di dati possono comprendere un misto di dati misurati, calcolati o stimati.Le macrocategorie di flussi in ingresso e in uscita, che sono quantificate per ciascuna uni-tà di processo entro i confini del sistema, sono indicate nel punto 4.4. Queste categorie didati dovrebbero essere prese in considerazione quando si decide quali di queste catego-rie saranno utilizzate nello studio. Per conseguire l'obiettivo dello studio, le singole cate-gorie di dati dovrebbero essere ulteriormente dettagliate.I flussi di energia in ingresso e in uscita devono essere trattati come ogni altra entità in in-gresso o in uscita da un LCA. I vari tipi di flussi di energia in ingresso e in uscita devonocomprendere i flussi entranti e uscenti collegati alla produzione e alla distribuzione dicombustibili, di energia di alimentazione e di energia di processo, utilizzati entro il sistemadi cui si realizza il modello.Le emissioni nell'aria, nelle acque e nel suolo spesso rappresentano scarichi da sorgentipuntuali o diffuse, a valle dei dispositivi di controllo delle emissioni. Questa categoria do-vrebbe inoltre includere, se significative, le emissioni di fuga. Possono anche essere uti-lizzati parametri indicatori, per esempio la domanda biochimica di ossigeno (BOD).Altre categorie di dati, per le quali possono essere raccolti dati in ingresso e in uscita,comprendono per esempio, rumore e vibrazioni, uso del suolo, radiazioni, odore e disper-sione di calore.

5.3.5 Criteri per la scelta iniziale dei flussi in ingresso e in uscita

Durante la definizione del campo di applicazione è selezionato l’insieme iniziale dei flussiin ingresso e in uscita per l’inventario. Questo processo è determinato dal fatto che spes-so non è pratico modellizzare ogni flusso in ingresso e in uscita dal sistema di prodotti.Identificare i flussi in ingresso e in uscita che dovrebbero influenzare l'ambiente, cioèidentificare quali unità di processo producono i flussi in uscita e quali unità di processo ri-ceventi i flussi in ingresso dovrebbero essere incluse nel sistema di prodotti allo studio, èun procedimento iterativo. L'identificazione iniziale è tipicamente realizzata utilizzando idati disponibili. I flussi in ingresso e in uscita, dovrebbero essere maggiormente identifi-cati dopo che durante lo studio sono stati raccolti dati aggiuntivi, e successivamente sog-getti ad un'analisi di sensibilità (vedere 6.4.5).I criteri e le assunzioni, su cui ci si è basati, devono essere chiaramente descritti. L'effettopotenziale sui risultati dello studio dei criteri prescelti deve essere inoltre valutato e de-scritto nel rapporto finale.Per i materiali in ingresso, l'analisi inizia con una scelta di quelli da studiare. Questa sceltadovrebbe essere basata su un’identificazione dei flussi di materiale in ingresso associaticon ciascuna delle unità di processo da modellizzare. Ciò può essere fatto partendo dadati raccolti da siti specifici o da fonti pubblicate. L'obiettivo è quello di identificare i flussiin ingresso significativi associati con ciascuna unità di processo.

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Nella pratica dell’LCA, per decidere quali flussi in ingresso studiare, sono utilizzati diversicriteri, compresi: a) massa, b) energia, c) rilevanza ambientale. Effettuare l'identificazioneiniziale dei flussi in ingresso basandosi sul solo contributo di massa, può portare all'omis-sione dallo studio di importanti flussi in ingresso. Di conseguenza, l'energia e la rilevanzaambientale dovrebbero inoltre essere utilizzate come criteri in questo processo:

a) massa: una decisione appropriata, quando si utilizza la massa come criterio, richiede-rebbe l’inclusione nello studio di tutti i flussi in ingresso, che cumulativamente contri-buiscono, più di una percentuale definita, al flusso di massa in ingresso del sistema diprodotti da modellizzare;

b) energia: similmente, una appropriata decisione quando si utilizza l'energia come cri-terio, richiederebbe l’inclusione nello studio di quei flussi in ingresso che, cumulativa-mente, contribuiscono più di una percentuale definita del flusso di energia in ingressodel sistema di prodotti;

c) rilevanza ambientale: decisioni sui criteri di rilevanza ambientale dovrebbero essereprese, per includere le entità in ingresso che contribuiscono, più di una percentualeaggiuntiva definita, alla quantità stimata di ciascuna categoria individuale di dati del si-stema di prodotti; per esempio: se gli ossidi di zolfo sono stati scelti come categoria didati, potrebbe essere adottato il criterio di includere ogni entità in ingresso che contri-buisce, più di una percentuale predefinita, all'emissione totale di ossidi di zolfo per ilsistema di prodotti.

Questi criteri possono inoltre essere adottati per identificare quali flussi in uscita dovrebbe-ro avere influenza sull'ambiente, cioè includendo i processi di trattamento finale dei rifiuti.Se lo studio ha lo scopo di supportare una dichiarazione comparativa destinata al pubbli-co, l'analisi di sensibilità finale dei dati in ingresso e in uscita deve comprendere i criteri dimassa, energia e rilevanza ambientale, così come indicato nel presente punto. Tutti i flus-si in ingresso scelti e identificati con questo processo dovrebbero essere modellizzati co-me flussi elementari.

5.3.6 Requisiti di qualità dei dati

La descrizione della qualità dei dati è importante per capire l'affidabilità dei risultati dellostudio e per interpretare correttamente le sue risultanze. Si devono quindi specificare deirequisiti sulla qualità dei dati, al fine di rispettare l’obiettivo e il campo di applicazione dellostudio. La qualità dei dati dovrebbe essere caratterizzata sia attraverso aspetti qualitativie quantitativi sia attraverso i metodi utilizzati per raccogliere e integrare tali dati.I requisiti di qualità dei dati dovrebbero includere i seguenti parametri:

- fattori temporali: l'anzianità desiderata dei dati (per esempio entro gli ultimi cinque an-ni) e la minima estensione di tempo (per esempio un anno) rispetto ai quali i dati do-vrebbero essere raccolti;

- geografia: la zona geografica nella quale dovrebbero essere raccolti i dati relativi alleunità di processo, per soddisfare l'obiettivo dello studio (per esempio locale, regiona-le, nazionale, continentale, globale);

- tecnologia: combinazione di tecnologie (per esempio media ponderale delle combina-zioni di processi operanti, miglior tecnologia disponibile oppure unità operativa piùsfavorevole).

Si deve anche tener conto di altri descrittori che definiscono la natura dei dati, per esem-pio i dati raccolti in siti specifici confrontati ai dati provenienti da fonti pubblicate, e se i datidovrebbero essere misurati, calcolati o stimati.Dati provenienti da siti specifici o medie significative dovrebbero essere utilizzati per quel-le unità di processo che contribuiscono alla maggior parte dei flussi in massa e in energianel sistema allo studio, come determinato nell'analisi di sensibilità indicata in 5.3.5. I datiprovenienti da siti specifici dovrebbero essere anche utilizzati per le unità di processo chesi considerano avere emissioni ambientalmente rilevanti.

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In tutti gli studi, i seguenti requisiti aggiuntivi di qualità dei dati devono essere presi in con-siderazione, con un livello di dettaglio che dipende dalla definizione di obiettivo e campodi applicazione:

- precisione: misura della variabilità dei valori dei dati per ciascuna categoria di datiespressa (per esempio la varianza);

- completezza: percentuale dei siti da cui provengono i dati primari, rapportati al nume-ro dei potenziali esistenti, per ogni categoria di dati in un’unità di processo;

- rappresentatività: valutazione qualitativa del grado con cui l'insieme dei dati riflette lapopolazione realmente interessata (per esempio la geografia, il periodo di tempo, latecnologia);

- coerenza: valutazione qualitativa di come la metodologia dello studio è applicata uni-formemente alle diverse componenti dell'analisi;

- riproducibilità: valutazione qualitativa del grado con cui le informazioni riguardo la me-todologia e i valori dei dati permettono a un esecutore indipendente di riprodurre i ri-sultati riportati nella relazione dello studio.

Quando uno studio è utilizzato per supportare una dichiarazione comparativa aperta alpubblico, tutti i requisiti di qualità dei dati citati precedentemente devono essere inclusinello studio.

5.3.7 Revisione critica

Il tipo di revisione critica (vedere ISO 14040:1997, 7.3) deve essere definito.Quando l’utilizzo dello studio è inteso per fare una dichiarazione comparativa aperta al pub-blico, una revisione critica deve essere condotta come è indicato nella ISO 14040:1997, 7.3.3.

6 ANALISI DELL'INVENTARIO

6.1 Generalità

La definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione di uno studio fornisce la pianifica-zione iniziale per effettuare uno studio di LCA. L'analisi dell'inventario del ciclo di vita (LCI)riguarda la raccolta dei dati e i procedimenti di calcolo. Dovrebbero essere eseguite le fasioperative illustrate nella figura 3.

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figura 3

Procedimento semplificato per un'analisi dell'inventario

(alcune fasi iterative non sono indicate)

6.2 Preparazione per la raccolta dei dati

La definizione del campo di applicazione dello studio di LCA stabilisce l'insieme inizialedelle unità di processo e le categorie di dati associate. Dal momento che la raccolta deidati potrebbe coprire diverse fonti di comunicazione e riferimenti pubblicati, per consegui-re una comprensione uniforme e coerente del sistema di prodotti da modellizzare, servo-no numerose fasi.Queste fasi dovrebbero comprendere:

- tracciatura di diagrammi di flusso specifici del processo, che descrivano tutte le unitàdi processo da inserire nel modello, con le loro interrelazioni;

- descrizione in dettaglio di ciascuna unità di processo ed elencazione delle categoriedi dati associate a ciascuna unità di processo;

- sviluppo di una lista che specifichi le unità di misura, con la loro definizione;

Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione

vedere punto 5

Preparazione per la raccolta dei dati6.2

Scheda di raccolta dei dati revisionati Scheda di raccolta dati

Raccolta dei dati6.3

Dati raccolti

Validazione dei dati6.4.2

Dati validati

Correlazione dei dati alle unità di processo

6.4.3

Allocazione ericiclaggio

6.5

Dati validati per unità di processo

Correlazione dei dati alle unità funzionali

6.4.4

Dati validati per unità funzionale

Aggregazione dei dati6.4.4

Inventario calcolato

Correzione dei confini del sistema6.4.5

Inventario completato

Dati o unità di processo aggiuntivi richiesti

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- descrizione delle tecniche di raccolta dei dati e delle tecniche di calcolo per ciascunacategoria di dati, al fine di assistere il personale addetto alla raccolta dei dati a com-prendere quali informazioni siano necessarie per lo studio di LCA;

- fornitura di istruzioni alle fonti di comunicazione per documentare chiaramente tutti icasi particolari, le irregolarità e altre questioni associate con i dati forniti.

Un esempio di scheda per la raccolta dei dati è fornito nell'appendice A.

6.3 Raccolta dei dati

I procedimenti da utilizzare per la raccolta dei dati variano con ciascuna unità di processonei differenti sistemi di cui si costruisce il modello attraverso uno studio di LCA. I procedi-menti possono anche variare a seconda della composizione e della qualificazione di co-loro che partecipano allo studio e della necessità di soddisfare esigenze di proprietà o diconfidenzialità. Tali procedure e ragioni dovrebbero essere documentate.La raccolta dei dati presuppone la completa conoscenza di ciascuna unità di processo.Per evitare doppi conteggi e dimenticanze, una descrizione di ogni unità di processo deveessere registrata. Ciò presuppone la descrizione qualitativa e quantitativa dei flussi in in-gresso e in uscita necessari per determinare dove il processo inizia e dove termina e dellafunzione dell'unità di processo. Quando l'unità di processo ha molti flussi in ingresso (peresempio effluenti multipli in ingresso in un impianto di trattamento delle acque), o in usci-ta, i dati relativi ai procedimenti di attribuzione devono essere documentati e riportati. Iflussi di energia in ingresso e in uscita devono essere quantificati usando le unità di misu-ra energetiche. Dove applicabile, dovrebbe inoltre essere registrata la massa o il volumedel combustibile.Quando i dati sono raccolti da quelli pubblicati in letteratura, si deve fare riferimento allafonte. Per quei dati raccolti dalla letteratura, che sono significativi per le conclusioni dellostudio, si deve fare riferimento alla letteratura pubblicata che fornisce dettagli circa i pro-cedimenti di raccolta dei dati relativi, il periodo nel quale i dati sono stati raccolti e ulterioriindicatori della qualità dei dati. Se tali dati non soddisfano i requisiti iniziali di qualità deidati, ciò deve essere dichiarato.

6.4 Procedimenti di calcolo

6.4.1 Generalità

Effettuata la raccolta dei dati, è necessario fare dei calcoli per produrre i risultati d'inven-tario del sistema definito, per ciascuna unità di processo e per l'unità funzionale definitadel sistema di prodotti di cui si costruisce il modello.Quando si determinano i flussi elementari concernenti la produzione di elettricità, si deveprendere in considerazione la composizione delle fonti di produzione e l’efficienza di com-bustione, conversione, trasmissione e distribuzione. Le ipotesi assunte devono esserechiaramente precisate e giustificate. Per quanto è possibile, si dovrebbe utilizzare la com-posizione reale delle fonti di produzione, in modo da riflettere i vari tipi di combustibileconsumati.I flussi in ingresso e in uscita relativi ai materiali combustibili, per esempio petrolio, gas ocarbone, possono essere trasformati in flussi di energia in ingresso e in uscita, moltipli-candoli per il relativo calore di combustione. In questo caso bisogna registrare se si è usa-to il potere calorifico superiore o inferiore. La stessa procedura di calcolo dovrebbe essereconsistentemente applicata per tutto lo studio.Diverse fasi operative sono necessarie per il calcolo dei dati. Queste sono descritte in6.4.2 a 6.4.5 e in 6.5. Tutti i procedimenti di calcolo devono essere esplicitamente docu-mentati.

6.4.2 Validazione dei dati

Durante il processo di raccolta dei dati, deve essere effettuato un controllo di validità deidati. La validazione può richiedere di stabilire, per esempio, bilanci di massa, bilanci dienergia e/o analisi comparative dei fattori di emissione. L’apparenza di anomalie nei dati,derivanti dalle procedure di validazione, richiede valori dei dati alternativi che siano con-formi ai requisiti di qualità dei dati, come stabilito in 5.3.6.

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Per ogni categoria di dati e per ogni fonte di comunicazione dove si sono individuati datimancanti, il trattamento dei dati mancanti o trascurati dovrebbe determinare in alternativa:

- un dato con valore "non-zero" che sia giustificato;

- un dato con valore "zero" se giustificato;

- un valore calcolato sulla base di valori conosciuti provenienti da unità di processo cheimpiegano una tecnologia simile.

La modalità di trattamento dei dati mancanti deve essere documentata.

6.4.3 Correlazione dei dati all’unità di processo

Per ciascuna unità di processo, si deve determinare un appropriato flusso di riferimento(per esempio 1 kg di materiale o 1 MJ di energia). I dati quantitativi dei flussi in ingressoe in uscita dell'unità di processo devono essere calcolati in relazione a tale flusso di rife-rimento.

6.4.4 Correlazione dei dati all'unità funzionale e loro aggregazione

Basandosi sul diagramma di flusso e sui confini del sistema, si interconnettono le unità diprocesso per effettuare i calcoli del sistema completo. Ciò si ottiene normalizzando i flussidi tutte le unità di processo nel sistema rispetto all'unità funzionale. Il risultato dei calcolidovrebbe condurre a riferire tutti i dati dei flussi in ingresso e in uscita dal sistema all'unitàfunzionale.Si dovrebbe fare attenzione all'aggregazione dei flussi in ingresso e in uscita nel sistemadi prodotti. Il livello di aggregazione dovrebbe essere sufficiente per soddisfare l'obiettivodello studio. Le categorie di dati dovrebbero essere aggregate solamente se si riferisconoa sostanze equivalenti e a impatti ambientali similari. Se vengono richieste regole di ag-gregazione più dettagliate, esse dovrebbero essere giustificate nella fase di definizionedell'obiettivo e del campo di applicazione dello studio, oppure dovrebbero essere lasciatead una successiva fase di valutazione di impatto.

6.4.5 Correzione dei confini del sistema

Come conseguenza della natura iterativa dell'LCA, le decisioni concernenti i dati da inclu-dere devono essere basate sull'analisi di sensibilità, per determinare la loro significatività,confermando così l'analisi iniziale descritta in 5.3.5. I confini iniziali del sistema di prodottidevono essere convenientemente revisionati in accordo con i criteri oggettivi stabilitiquando si è definito il campo di applicazione. L'analisi di sensibilità può dare origine a:

- esclusione di fasi del ciclo di vita o di unità di processo, quando la carenza di signifi-catività può essere evidenziata dall'analisi di sensibilità;

- esclusione dei flussi in ingresso e in uscita che non hanno significatività per i risultatidello studio;

- inclusione di nuove unità di processo, flussi in ingresso e in uscita che mostrano es-sere significativi nell’analisi di sensibilità.

I risultati di questo procedimento di correzione e l'analisi di sensibilità devono essere do-cumentati. Quest'analisi ha il compito di limitare la successiva manipolazione dei dati perquei dati in ingresso e in uscita che sono significativi per l'obiettivo dello studio di LCA.

6.5 Allocazione dei flussi e dei rilasci

6.5.1 Generalità

L'analisi d'inventario del ciclo di vita si basa sulla capacità di essere in grado di correlarele unità di processo all’interno del sistema di prodotti con flussi semplici di materiale eenergia. Nella realtà, pochi processi industriali producono un singolo flusso in uscita o so-no fondati su una linearità fra materie prime in ingresso ed entità in uscita. Infatti la mag-gioranza dei processi industriali ha più di un prodotto e ricicla i prodotti intermedi o di scar-to come fossero materie prime. Pertanto, i flussi di materiali e di energia, come pure i rila-sci nell'ambiente ad essi associati, devono essere allocati ai differenti prodotti secondoprocedure chiaramente definite.

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6.5.2 Principi di allocazione

L'inventario è fondato sul bilancio fra l'entrata e l'uscita dei materiali. I procedimenti di al-locazione dovrebbero pertanto approssimare quanto più è possibile tali relazioni e carat-teristiche fondamentali dei flussi in ingresso e in uscita. I seguenti principi sono applicabilialle coproduzioni, all'allocazione dell'energia interna, ai servizi (per esempio trasporti,trattamento dei rifiuti), al riciclaggio sia esso a ciclo aperto o chiuso:

- lo studio deve identificare i processi condivisi con altri sistemi di prodotti e trattarli se-condo le procedure di seguito indicate;

- la somma dei flussi allocati in ingresso e in uscita di un'unità di processo deve essereuguale ai flussi in ingresso e in uscita non allocati dell'unità di processo;

- ovunque appaiono applicabili diverse procedure di allocazione alternative, un'analisidi sensibilità deve essere effettuata per illustrare le conseguenze dello scostamentodall’approccio selezionato.

Il procedimento di allocazione utilizzato per ciascuna unità di processo della quale i flussiin entrata e in uscita sono stati allocati deve essere documentato e giustificato.

6.5.3 Procedimento di allocazione

Sulla base dei principi sopra menzionati, deve essere applicato il seguente procedimento

2)

a fasi:

a)

Fase 1

: Ovunque è possibile, dovrebbe essere evitato di effettuare l’allocazione me-diante:

1) divisione dell'unità di processo da allocare in due o più sottoprocessi e collega-mento dei dati in ingresso e in uscita relativi a tali sottoprocessi;

2) espansione del sistema di prodotti per includere funzioni aggiuntive relative ai co-prodotti, tenendo in considerazione i requisiti di cui in 5.3.2.

b)

Fase 2

: Ove l'allocazione non può essere evitata, i flussi in ingresso e in uscita dal si-stema dovrebbero essere ripartiti tra i suoi differenti prodotti e funzioni in modo che ri-flettano le relazioni fisiche soggiacenti a loro, cioè, essi devono riflettere il modo in cuii flussi in ingresso e in uscita sono modificati, con trasformazioni quantitative, nei pro-dotti o nelle funzioni fornite dal sistema. L'allocazione risultante non sarà necessaria-mente proporzionale ad ogni semplice misura quale quella dei flussi massici o molaridi coprodotti.

c)

Fase 3

: Ove le relazioni fisiche da sole non possono essere stabilite o utilizzate comebase per l'allocazione, i flussi in ingresso dovrebbero essere allocati tra i prodotti e lefunzioni in modo che riflettano le altre relazioni fra loro. Per esempio, i dati in ingressoe in uscita potrebbero essere allocati tra i coprodotti in proporzione al valore econo-mico dei prodotti.

Alcuni flussi in uscita possono essere in parte coprodotti e in parte rifiuti. In tali casi è ne-cessario identificare il rapporto fra coprodotti e rifiuti, poiché i flussi in ingresso e in uscitadevono essere allocati alla sola parte dei coprodotti.I procedimenti di allocazione devono essere applicati uniformemente ai flussi in ingressoed in uscita corrispondenti del sistema considerato. Per esempio, se l'allocazione è fattaper i prodotti utilizzabili (per esempio prodotti intermedi o di scarto) che lasciano il siste-ma, allora il procedimento di allocazione deve essere simile al procedimento utilizzato pertali prodotti che entrano nel sistema.

6.5.4 Procedimenti di allocazione per il riutilizzo e il riciclaggio

I principi e i procedimenti di allocazione di cui in 6.5.2 e in 6.5.3 si applicano anche alle si-tuazioni di riutilizzo e di riciclaggio. Tuttavia, queste situazioni richiedono un'elaborazioneaggiuntiva per le ragioni seguenti:

a) il riutilizzo e il riciclaggio (come pure il compostaggio, il recupero di energia e altri pro-cessi che possono essere assimilati al riutilizzo/riciclaggio) possono implicare che iflussi in ingresso e in uscita associati alle unità di processo per l'estrazione e il tratta-mento delle materie prime e lo smaltimento finale dei prodotti siano condivisi da più diun sistema di prodotti;

2) Formalmente la fase 1 non fa parte del procedimento di allocazione.

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b) il riutilizzo e il riciclaggio possono cambiare le proprietà inerenti ai materiali nel loroutilizzo successivo;

c) è necessaria una cura particolare nella definizione dei confini del sistema riguardantei processi di recupero.

Diversi procedimenti di allocazione sono applicabili al riutilizzo e al riciclaggio. I cambia-menti nelle proprietà inerenti ai materiali, devono essere tenute in conto. Alcuni procedi-menti sono concettualmente delineati nella figura 4 e sono commentati qui di seguito persuggerire come le restrizioni accennate possono essere superate:

- ai sistemi di prodotti a ciclo chiuso si applica un procedimento di allocazione a ciclochiuso. Esso si applica anche ai sistemi di prodotti a ciclo aperto, ove non si abbianocambiamenti nelle proprietà inerenti al materiale riciclato. In tali casi la necessitàdell’allocazione è evitata, perchè l'utilizzo del materiale secondario sostituisce l'utiliz-zo dei materiali vergini (primari). Tuttavia, l'utilizzo iniziale di materiali vergini nei siste-mi di prodotti applicabili a ciclo aperto può seguire un procedimento di allocazione aciclo aperto descritto qui di seguito;

- ai sistemi di prodotti a ciclo aperto, ove il materiale è riciclato in altri sistemi di prodottie il materiale subisce un cambiamento delle sue proprietà, si applica un procedimentodi allocazione a ciclo aperto. I procedimenti di allocazione per le unità di prodotto sud-divise citate in 6.5.3, dovrebbero utilizzare come base per l’allocazione:

- le proprietà fisiche;

- il valore economico (per esempio il valore del rifiuto in rapporto al valore primario);

- il numero dei successivi utilizzi del materiale riciclato (vedere ISO/TR 14049, inpreparazione).

Inoltre, in particolare per i processi di recupero situati fra il sistema di prodotti originale equello successivo, i confini del sistema devono essere identificati e giustificati, assicuran-do che i pricipi dell’allocazione siano rispettati in conformità a 6.5.2.

figura 4

Differenze fra una descrizione tecnica di un sistema di prodotti e i procedimenti di allocazione per ilriciclaggio

Descrizione tecnica di un sistema di prodotti

Procedimenti di allocazione per il riciclaggio

Il materiale proveniente daun sistema di prodotti è rici-clato nel medesimo sistemadi prodotti

Il materiale proveniente daun sistema di prodotti è rici-clato in un differente sistemadi prodotti

Il materiale è riciclato senzacambiamenti delle proprietàinerenti

Il materiale riciclato subisce cam-biamenti delle proprietà inerenti

Ciclo chiuso

Ciclo

Ciclo aperto

Ciclo

chiuso

aperto

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7 LIMITAZIONI DELL'LCI (INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DELL’LCI)

I risultati dell'LCI devono essere interpretati in accordo all’obiettivo ed al campo di appli-cazione dello studio. L'interpretazione deve comprendere una valutazione della qualitàdei dati e analisi di sensibilità dei flussi in ingresso e in uscita significativi e delle sceltemetodologiche, al fine di valutare l'incertezza dei risultati. L'interpretazione di un’analisid'inventario deve anche considerare in relazione all'obiettivo dello studio, gli aspetti se-guenti:

a) se le definizioni delle funzioni del sistema e dell'unità funzionale sono appropriate;

b) se le definizioni dei confini del sistema sono appropriate;

c) limitazioni identificate mediante valutazione della qualità dei dati e analisi di sensibilità.I risultati dovrebbero essere interpretati con cautela, perchè si riferiscono ai dati in ingres-so e in uscita e non agli impatti sull'ambiente. In particolare, uno studio di LCI da solo nondeve essere usato quale base per confronti.Inoltre, un'incertezza è introdotta nei risultati di un LCI, a causa degli effetti cumulati delleincertezze sui flussi in ingresso e della variabilità dei dati. L'analisi di incertezza applicataall’LCI è una tecnica ancora agli albori. Tuttavia potrebbe essere di aiuto il caratterizzarel'incertezza dei risultati con l'uso degli scarti e/o delle distribuzioni statistiche, al fine di de-terminare l'incertezza nei risultati e nelle conclusioni dell'LCI. Ovunque sia fattibile, unatale analisi dovrebbe essere condotta, per spiegare e sostenere meglio le conclusionidell'LCI.La valutazione della qualità dei dati, l'analisi di sensibilità, le conclusioni e tutte le racco-mandazioni conseguenti ai risultati dell'LCI devono essere documentate. Le conclusioni ele raccomandazioni devono essere coerenti con le constatazioni derivanti dalle conside-razioni su esposte.

8 RELAZIONE SULLO STUDIO

I risultati di uno studio di LCI devono essere comunicati ai destinatari in modo semplice,corretto, completo e accurato, come è descritto nelle relative parti del punto 6 dellaISO 14040:1997. Se è richiesta una relazione per una terza parte, essa deve coprire tuttigli argomenti segnalati con un asterisco. Tutti gli argomenti aggiuntivi dovrebbero essereconsiderati.

a) Obiettivo dello studio:

1) motivazioni per effettuare lo studio*;

2) sue applicazioni previste*;

3) i destinatari dello studio*.

b) Campo di applicazione dello studio:

1) modifiche insieme con la loro giustificazione;

2) funzioni:

i) dichiarazione delle caratteristiche prestazionali*;

ii) ogni omissione di funzioni addizionali nei confronti*;

3) unità funzionale:

i) coerenza con l'obiettivo e il campo di applicazione*;

ii) definizione*;

iii) risultato della misurazione della prestazione*;

4) confini del sistema:

i) flussi in ingresso e in uscita del sistema sottoforma di flussi elementari;

ii) criteri decisionali;

iii) omissioni di fasi, di processi o dati necessari del ciclo di vita*;

iv) descrizione iniziale delle unità di processo;

v) decisioni riguardo all'allocazione;

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5) categorie di dati:

i) decisioni sulle categorie di dati;

ii) dettagli sulle singole categorie di dati;

iii) quantificazione dei flussi di energia in ingresso e in uscita*;

iv) ipotesi sulla produzione di elettricità*;

v) calore di combustione*;

vi) inclusione delle emissioni di fuga;

6) criteri d'inclusione iniziale dei flussi in ingresso e in uscita:

i) descrizione dei criteri e ipotesi*;

ii) effetto della scelta sui risultati*;

iii) inclusione dei criteri di massa, di energia e di ambiente (confronti*);

7) requisiti di qualità dei dati.

c) Analisi d'inventario:

1) procedimenti per la raccolta dei dati;

2) descrizione qualitativa e quantitativa delle unità di processo*;

3) fonti della letteratura pubblicata*;

4) procedimenti di calcolo*;

5) validazione dei dati:

i) valutazione della qualità dei dati*;

ii) trattamento dei dati mancanti*;

6) analisi di sensibilità per correggere i confini del sistema*;

7) principi e procedimenti di allocazione:

i) documentazione e giustificazione del procedimento di allocazione*;

ii) applicazione uniforme del procedimento di allocazione*.

d) Limitazioni dell'LCI:

1) valutazione della qualità dei dati e analisi di sensibilità;

2) funzioni del sistema e unità funzionale(i);

3) confini del sistema;

4) analisi dell'incertezza;

5) limitazioni individuate mediante la valutazione di qualità dei dati e l'analisi di sen-sibilità;

6) conclusioni e raccomandazioni.

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APPENDICE A ESEMPIO DI SCHEDA PER LA RACCOLTA DEI DATI

(informativa)

A.1 Generalità

Le schede dei dati in ingresso che si trovano nelle pagine seguenti sono esempi che pos-sono essere utilizzati come linee guida. Lo scopo è quello di illustrare la natura dell'informa-zione che può essere raccolta da una data fonte di comunicazione per un'unità di processo.Si dovrebbe prestare cura e attenzione alla scelta delle categorie di dati utilizzate sulleschede. È necessario che le categorie di dati e il livello di specificazione siano coerenticon l'obiettivo dello studio. In proposito, gli esempi di categorie di dati mostrati nelle pagi-ne seguenti sono puramente illustrativi. Alcuni studi richiedono categorie di dati particolar-mente specificate e, per esempio, utilizzerebbero composti specifici per fare l'inventariodelle emissioni sul suolo, a differenza delle categorie di dati più generiche mostrate qui.Queste schede campione possono anche essere accompagnate da istruzioni specificheper la raccolta dei dati e per la compilazione delle schede di ingresso. Possono anche es-sere incluse considerazioni riguardanti i flussi in ingresso per aiutare a caratterizzare ul-teriormente la loro natura così come il modo in cui sono state dedotte le quantità riportate.Le schede campione possono essere modificate aggiungendo delle colonne per altri fat-tori, per esempio per la qualità dei dati (incertezza, misurata/calcolata/stimata).

A.2 Esempio di scheda per i dati di trasporto a monte

In questo esempio, i nomi e il tonnellaggio dei prodotti intermedi, per i quali sono richiestii dati di trasporto, sono già riportati nel modello del sistema allo studio. Si assume che il ti-po di trasporto fra le due unità di processo considerate sia il trasporto su strada. Schedeper dati equivalenti dovrebbero essere utilizzate per i trasporti ferroviari e marittimi.

Il consumo di combustibile e le conseguenti emissioni nell'aria sono calcolati utilizzandoun modello di trasporto.

A.3 Esempio di scheda per i dati di trasporto interno

In questo esempio, si fa l'inventario dei trasporti interni in uno stabilimento industriale. Siraccolgono i valori in uno specifico periodo di tempo e si registrano le quantità reali dicombustibile consumate. Saranno richieste colonne aggiuntive nella scheda dati se sonorichiesti i valori minimo e massimo ricavati da differenti periodi di tempo.I trasporti interni sollevano problemi di allocazione, come per esempio il consumo totale dienergia elettrica in un sito.Le emissioni nell'aria sono calcolate utilizzando un modello di consumo di combustibile.

Nome delprodotto intermedio

Trasporto su strada

Distanza

km

Capacità dell’autocarro

t

Carico reale

t

Ritorno a vuoto(si/no)

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A.4 Esempio di scheda per dati di un'unità di processo

Quantità totale di flussi in ingresso trasportati Consumo totale di combustibile

Gasolio

Benzina

GPL

a

a Gas di petrolio liquefatto.

Compilato da: Data di compilazione:

Identificazione dell’unità di processo: Fonti di comunicazione:

Durata: 1 anno Mese iniziale: Mese finale:

Descrizione dell’unità di processo: (allegare foglio supplementare, se necessario)

Materiali in ingresso

Unitàdi misura

Quantità Descrizione delle proceduredi campionamento

Origine

Consumo d’acqua

a

Unitàdi misura

Quantità

Flussi energetici in ingresso

b

Unitàdi misura

Quantità Descrizione delle proceduredi campionamento

Origine

Materiali in uscita (compresi i prodotti)

Unitàdi misura

Quantità Descrizione delle proceduredi campionamento

Destinazione

Nota I dati di questa scheda si riferiscono a tutti i flussi in ingresso e in uscita non allocati nel periodo di tempo specificato.

a Per esempio acqua superficiale, acqua potabile, ecc.b Per esempio, olio combustibile pesante, medio o leggero, kerosene, benzina, gas naturale, propano, carbone, biomassa, elettri-

cità da rete, ecc.

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A.5 Scheda per la raccolta dei dati di analisi d'inventario del ciclo di vita

Identificazione dell’unità di processo: Fonti di comunicazione:

Emissioni nell’aria

a

Unità di misura Quantità Descrizione delle procedure di campionamento(allegare schede se necessario)

Emissioni nelle acqueb Unità di misura Quantità Descrizione delle procedure di campionamento(allegare schede se necessario)

Emissioni nel suoloc Unità di misura Quantità Descrizione delle procedure di campionamento(allegare schede se necessario)

Altre emissionid Unità di misura Quantità Descrizione delle procedure di campionamento(allegare schede se necessario)

Descrivere ogni singolo calcolo, la raccolta dei dati, il campionamento o le differenze rispetto alla descrizione delle funzioni dell'unità di processo (allegare fogli aggiuntivi se necessario).

a Per esempio: Cl2, CO, CO2, polveri/particolato, F2, H2S, H2SO4, HCl, HF, N2O, NH3, NOx, SOx; materie organiche: idrocarburi,PCB, diossine, fenoli; metalli: Hg, Pb, Cr, Fe, Zn, Ni, ecc.

b Per esempio: BOD, COD; acidi come H+, Cl-, CN-, detergenti/oli, materie organiche disciolte (elencare i composti compresi in que-sta categoria di dati), F-, ioni Fe, Hg, idrocarburi (elencare), , , , clorurati organici (elencare), altri metalli (elencare),altri N (elencare), fenoli, fosfati, , solidi in sospensione, ecc.

c Per esempio: rifiuti minerali, rifiuti industriali misti, rifiuti solidi urbani, rifiuti tossici (elencare i composti compresi in questa catego-ria di dati).

d Per esempio: rumore, radiazioni, vibrazioni, odori, calore disperso, ecc.

Na+

NH4+

NO3-

SO42-

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APPENDICE B ESEMPI DI DIFFERENTI PROCEDIMENTI DI ALLOCAZIONE(informativa)

B.1 GeneralitàGli esempi di questa appendice illustrano i procedimenti di allocazione citati in 6.5.3. Gliesempi sono semplificati e hanno solo propositi illustrativi.

B.2 Evitare l'allocazioneOvunque sia possibile, l'allocazione dovrebbe essere evitata o minimizzata. Due metodiper farlo sono illustrati in 6.5.3.

a) Suddividere il processo in sottoprocessi. Distinguere fra quelli che sono processi pret-tamente congiunti e quelli che sono generati da uno solo dei prodotti. Dovrebbero es-sere allocati soltanto i processi prettamente congiunti.

Esempio 1: Produzione di idrossido di sodio.L'idrossido di sodio è ottenuto mediante elettrolisi di una soluzione di cloruro di sodio,dando inevitabilmente la coproduzione di cloro e di idrogeno. Il processo è un processopienamente congiunto e l'allocazione è necessaria, ma non tutti i sottoprocessi in fabbricadovrebbero essere allocati tra i coprodotti. Suddividendo i processi in fabbrica in sottopro-cessi, è possibile identificare i processi che sono correlati ad uno soltanto dei coprodotti,per esempio, il gruppo di compressione per pompare il cloro nei serbatoi di stoccaggio inpressione. Il gruppo di compressione è utilizzato solo per il cloro. Non è dunque possibileallocare il processo in fabbrica come un processo globale. Sono necessarie la suddivisio-ne e l’identificazione dei processi prettamente congiunti.I processi di trasporto interno dei coprodotti in fabbrica e i processi di manipolazione deimateriali saranno spesso attribuiti a uno solo dei coprodotti.

Esempio 2: Coproduzione di farina, pula, semola e crusca.La produzione di farina è illustrata nella figura B.1. In un mulino, il grano è macinato perottenere farina e i coprodotti sono pula, semola e crusca. Pula, semola e crusca sonoprincipalmente utilizzati come mangime per animali. Il processo di macinazione è neces-sario solamente per la produzione di farina. Quindi il processo di molitura dovrebbe esse-re incluso unicamente sotto la produzione di farina. I processi precedenti (semina, conci-mazione e produzione di fertilizzanti, mietitura, essicazione del grano, ecc.) sono neces-sari per tutti i prodotti e devono essere allocati fra tutti questi.

figura B.1 Produzione di farina, pula, semola e crusca

Agricoltura(semina, concimazione,

irrigazione, mietitura, ecc.)

Industria deifertilizzanti

Industriaagrochimica

Processi dimolitura

(macinazione)

Farina

Pula

Semola

Crusca

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b) Includere ulteriori processi e coerentemente allargare i confini del sistema, evitandocosì l'allocazione. L'allargamento dei confini del sistema richiede che:

- l'oggetto dello studio sia un cambiamento, cioè un paragone fra due scenari alter-nativi per un medesimo prodotto;

- la natura e l'entità del cambiamento che avverrà realmente, come conseguenzadella decisione che l’LCA supporta, possano essere previste con un congruo gra-do di certezza;

- siano disponibili i dati per i sistemi congiunti coinvolti.Dovrebbero essere poste le domande: Come potrebbe essere effettuato il servizio se nonfosse effettuato dal sistema? Se il servizio non fosse effettuato, quali sarebbero gli effettimarginali a lungo termine?

Esempio 3: Utilizzo dell'energia prodotta dall'incenerimento dei rifiuti.Uno degli esempi largamente utilizzati per evitare l'allocazione allargando i confini del si-stema, è quando si utilizza l’energia in uscita dall'inceneritore di rifiuti come flusso in in-gresso in un altro sistema di prodotti.Il problema dell’allocazione sorge, perchè il sistema di prodotti in esame ha due flussi inuscita: il prodotto o servizio in esame (A) e l’energia in uscita dall'inceneritore (B). Questoproblema di allocazione viene spesso risolto allargando i confini del sistema come è illu-strato nella figura B.2.

figura B.2 Allargamento dei confini del sistema per l'incenerimento dei rifiuti

Il metodo di evitare l'allocazione allargando i confini del sistema è applicabile solamentequando è noto il metodo alternativo. Le ipotesi su ciò che è realmente sostituito dal flussoin uscita dal sistema alternativo devono essere ben documentate. Se le condizioni nonpossono essere soddisfatte, il procedimento di allargamento del sistema non è applicabi-le e sarà richiesta l’allocazione.

B.3 Allocazione mediante relazioni fisicheEsempio 1: Cadmio nell'incenerimento di rifiuti.Nell'incenerimento di rifiuti, sono molti i prodotti trattati contemporaneamente. I flussi inuscita (per esempio le emissioni in aria) devono essere allocati tra questi prodotti, ma nontutti i flussi in uscita. È ovvio che i prodotti eliminati che contengono cadmio sono i rifiutiche causano le emissioni di cadmio. Pertanto, le emissioni di cadmio dovrebbero essereincluse soltanto sotto i prodotti contenenti cadmio.

Sistema in esame Sistema alternativo Sistema risultante

Prodotto BEnergiain uscita

x MJ

Prodotto A Prodotto BEnergiain uscita

x MJ

Prodotto A

- =

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Esempio 2: Trasporto.Quando si carica un autocarro, il limite massimo di carico può essere raggiunto per duemotivi: o perchè l’autocarro è autorizzato a viaggiare solo con x t di carico, o perchè nonvi è più spazio. Il trasporto di merce ad alta densità (per esempio i metalli) raggiungerà fa-cilmente il limite di peso, mentre il trasporto di merce a bassa densità (per esempio botti-glie di plastica nuove e vuote) raggiungerà il limite di volume.Quando si trasportano due prodotti sul medesimo autocarro, è necessaria l'allocazionedei flussi in ingresso e in uscita (per esempio il consumo di energia e le emissioni) tra idue prodotti. L’identificazione della causa del limite è necessaria: Per quale ragione nonsi carica più merce sull'autocarro? Nel caso di trasporto congiunto di acciaio e rame, la ra-gione sta probabilmente nel peso e allora l'allocazione dovrebbe essere basata sullamassa. Nel trasporto di differenti imballaggi vuoti, la ragione sta probabilmente nel volu-me e allora l'allocazione dovrebbe essere basata sulla densità degli imballaggi. In entram-bi i casi viene utilizzata un'allocazione fisica.

Esempio 3: Verniciatura di due parti metalliche differenti A e B.Due differenti parti metalliche, A e B, vengono verniciati sulla medesima linea di vernicia-tura. Il consumo di vernice, il flusso energetico in ingresso e le emissioni di composti or-ganici volatili (VOC), ecc., sono noti solo per la verniciatura combinata. Lo studio di LCArichiede i dati relativi solo al prodotto A.In questo caso l'allocazione può essere evitata realizzando un esperimento in cui è verni-ciato unicamente il prodotto A.Se ci sono ragioni tecniche o economiche affinché tale prova non abbia luogo, allora l’al-locazione è necessaria. È possibile l'allocazione fisica, se il rapporto fra A e B può esseremodificato senza variazioni nei flussi in ingresso e in uscita. Se il rapporto fra A e B è cam-biato senza cambiare la somma delle masse di A e B, ciò può dare luogo a un differenteconsumo di vernice, quindi l'allocazione in base alla massa non è corretta. Se il rapportofra A e B può essere cambiato senza cambiare la somma delle superfici da verniciare, al-lora anche i flussi in ingresso e in uscita rimarranno costanti. Allora la superficie da verni-ciare può essere presa come il parametro fisico corretto. Il fattore di allocazione può es-sere calcolato come la superficie da verniciare di tutte le parti di A, divisa per la superficieda verniciare di tutte le parti (A + B) che vengono verniciate nello stesso periodo di tempo.Di fatto, questa identificazione delle relazioni causali non è una vera e propria allocazio-ne, ma piuttosto un'analisi del sistema e delle cause dei flussi in ingresso e in uscita.

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BIBLIOGRAFIA [1] ISO 14042 Environmental management - Life cycle assessment - Life

cycle impact assessment [Gestione ambientale - Valutazio-ne del ciclo di vita - Valutazione dell’impatto del ciclo di vita]

[2] ISO 14043 Environmental management - Life cycle assessment - Lifecycle interpretation [Gestione ambientale - Valutazione delciclo di vita - Interpretazione del ciclo di vita]

[3] ISO/TR 14049 Environmental management - Life cycle assessment -Examples for the application of ISO 14041 [Gestione am-bientale - Valutazione del ciclo di vita - Esempi di applicazio-ne della ISO 14041]

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APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI

La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizionicontenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriatidel testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successivemodifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdottenella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.

Pubblicazione Anno Titolo EN Anno

ISO 14040 1997 Environmental management - Life cycle assessment -Principles and framework [Gestione ambientale - Valu-tazione del ciclo di vita - Principi e quadro di riferimento]

EN ISO 14040 1997

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La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dell’Industria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

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