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Avvenire 09/14/2011 Page : A13 Copyright © Avvenire September 14, 2011 8:48 am / Powered by TECNAVIA / H Copy Reduced to 57% from original to fit letter page ACCOGLIENZA E FUTURO DA ROMA GIOVANNI RUGGIERO partito per Lampedusa con un’idea in testa. Una sensa- zione: «Lampedusa è isola so- lidale, ma non può essere lasciata sola». Franco Miano, il presidente dell’Azione Cattolica, nell’isola che ha accolto e accoglie migliaia di di- sperati, ha fatto ieri un blitz. Qui fer- vono le iniziative per la festa della Madonna di Porto Salvo. Tra queste, anche un convegno sui temi del- l’immigrazione. Miano ha stretto mani, ha incontrato gente, ha par- lato con gli amministratori locali: quella sensazione che portava in va- ligia è stata confermata. «La sua gen- te generosa e solidale – dirà – deve essere sostenuta nello sforzo quoti- diano dell’accoglienza ai molti che quasi ogni giorno si presentano sul- le sue coste in fuga dalla guerra o dalla fame». Presidente, in che modo manife- stare questa vicinanza a Lampedu- sa per non lasciarla sola? Questo è un impegno di tutta la co- munità ecclesiale; per l’Azione Cat- tolica è poi un impegno che conti- nua. Con la visita del car- dinale Bagnasco nell’iso- la, la comunità ecclesia- le ha annunciato con chiarezza la propria po- sizione. Come Ac, abbia- mo organizzato questo incontro nell’isola in un momento di minore e- mergenza proprio per sottolineare i valori di un impegno nella quotidia- nità. Questa continuità nell’impegno, anche dopo i fatti e- mozionali, è una caratteristica del- l’associazione. I modi per manife- starlo sono diversi: da un lato, met- tere al centro dell’attenzione i pro- blemi di ordine politico ed econo- mico che sono legati all’emigrazio- ne, dall’altro inquadrarli in uno sce- nario internazionale. L’Azione Cattolica in che modo è presente a Lampedusa? Innanzitutto con la presenza ordi- naria, parrocchiale, come in tutte le parrocchie italiane. Qui, però, la sua È attività di formazione e di servizio si è trasformata, in occasione delle e- mergenze, specie quelle della pri- mavera, in gesti di accoglienza, an- che con la Caritas e tutte le forze pre- senti nella comunità parrocchiale. Si sono viste concretamente perso- ne dell’Azione Cattolica impegnate a far da mangiare e a sostenere in tutti i modi la gente che arrivava da fuori. Come le sono parsi gli isolani ri- spetto a questo fenomeno? Come li immaginavo. Li ho trovati straordinariamente accoglienti, sol- tanto preoccupati dei riverberi eco- nomici sulle attività produttive e tu- ristiche. In questo senso, insieme a loro va invocato un maggior inter- vento dello Stato per salvare le ri- sorse più preziose dell’isola: la pe- sca e il turismo. L’Azione Cattolica chiede nuove po- litiche e nuove forme di integrazio- ne. Avete progetti o suggerimenti da dare a chi governa? Siamo ben consapevoli della com- plessità della questione e facciamo quindi una riflessione sommessa. Tuttavia abbiamo alcun punti di ri- ferimento che ci derivano dalla Dot- trina sociale della Chiesa che vanno messe alla base di ogni possibile provvedimento. In primo luogo, la centralità della persona, un valore intangibile in ogni circostanza. Poi, i valori della solidarietà e della giu- stizia. Facciamo quello che nel no- stro specifico può essere importan- te. Fondamentalmente con due ca- ratteristiche: esperien- ze di integrazione e di accoglienza, aprendo i nostri gruppi agli immi- grati che attraversano il Paese. Dall’altro, c’è la riflessione di ordine cul- turale che aiuti la nostra realtà a prendere atto delle trasformazioni in atto nel Mediterraneo e poi in Europa. Il 18 maggio scorso, qui a Lampedusa, il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, disse che se la storia bussa a Lam- pedusa, l’Europa non può guarda- re altrove. Condivide? In pieno. Il problema non è soltan- to italiano. Lampedusa è porto d’Eu- ropa. Svolgeremo in febbraio un convegno nel ricordo di Vittorio Ba- chelet sul rapporto tra Europa e Me- diterraneo e su questo concetto di fondo. Il problema dell’immigrazio- ne non è solo delle nazioni che si af- facciano sul Mediterraneo, ma di tutta l’Europa che non può guarda- re soltanto a Nord e avanzare con due velocità. Lampedusa è addirit- tura un banco di prova. È un incro- cio di differente umanità; una terra che più di ogni altra ci può aiutare a comprendere una molteplicità di vi- cende che interessano chiunque a- biti il Mediterraneo e a individuare soluzioni e percorsi positivi per il fu- turo delle sue genti. L’Europa deve quindi guardare anche all’estremo Sud dei suoi confini e prendere atto di quanto accade su quest’isola e nel suo mare in cui dormono per sem- pre, senza un nome, troppe donne, uomini e bambini che cercavano u- na speranza. FRONTIERE Unione europea: nuovi poteri per Frontex Via libera da parte dell’Europarlamento alla riforma di Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’Ue. I deputati europei, riuniti in sessione plenaria a Strasburgo, hanno approvato a larga maggioranza una risoluzione che dà maggiori poteri all’istituzione decentrata dell’Ue. Una volta ottenuta l’approvazione del Consiglio Ue, Frontex potrà direttamente acquistare le proprie attrezzature, come automobili o elicotteri, senza dipendere da quelle fornite dai paesi membri, come invece è successo sino ad oggi. Il nuovo regolamento impone inoltre alle autorità nazionali di rispettare i loro impegni, concordati su base annua, nel fornire un certo numero di risorse all’agenzia. Allo stesso tempo, la creazione di «squadre europee di guardie di frontiera» dovrebbe aumentare l’efficienza delle operazioni di Frontex. La risoluzione approvata dal Parlamento europeo chiede infine la nomina di «un responsabile che assicuri che i controlli alle frontiere europee rispettino i diritti fondamentali». In caso di violazione dei diritti umani, le nuove norme prevedono la sospensione o la cancellazione delle missioni di Frontex. FEBBRAIO 2012 Convegno per ricordare Bachelet Lampedusa fervono i preparativi per la festa della Madonna di Porto Salvo. La festa è anche occasione per riflettere sui problemi dell’immigrazione, inserita nelle grandi trasformazioni politiche che sta vivendo tutta l’area mediterranea. Ieri, un convegno sull’identità cristiana di fronte alla primavera araba nel Mediterraneo, al quale hanno partecipato, tra gli altri, numerose delegazioni dell’Azione Cattolica alla presenza del presidente nazionale, Franco Miano. I temi dell’immigrazione, letti in chiave europeistica e mediterranea, saranno poi al centro di un altro incontro, previsto nel prossimo mese di febbraio, in ricordo di Vittorio Bachelet. Sarà un ulteriore contributo di studio per inserire la questione immigrazione in un’ottica europea che non tocca soltanto i Paesi che si affacciano immediatamente sul Mediterraneo. Nei prossimi giorni l’isola ospiterà altri eventi, ed è prevista, alla fine della settimana, una visita del vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, accompagnato dal presule di Tunisi, monsignor Elias Lahham. A «Immigrazione, l’Italia non sia lasciata sola» Il presidente dell’Azione Cattolica: «La gente dell’isola così generosa e solidale, deve essere sostenuta da tutta la comunità» La più grande delle isole delle Pelagie ha visto durante l’estate migliaia di sbarchi di migranti provenienti da Tunisia e Libia Durante l’incontro con gli isolani arriva la richiesta allo Stato di un intervento per salvare pesca e turismo Franco Miano Bachelet Ustica, il governo ricorre contro la sentenza di Palermo DA ROMA l governo non ci sta a pa- gare per la strage di U- stica e annuncia ricorso contro la sentenza che con- danna i ministeri della Di- fesa e dei Trasporti a versa- re 100 milioni di euro ai fa- miliari delle vittime. Una sentenza «inaccettabile» per il ministro della Difesa I- gnazio La Russa e dal sotto- segretario Carlo Giovanardi. Proprio quest’ultimo ha convocato ieri una confe- renza stampa a Palazzo Chi- gi, insieme al sottosegretario ai Trasporti, Aurelio Misiti, per annunciare che il «il go- verno impugnerà una sen- tenza ideologica firmata da un giudice monocratico che butta a mare 31 anni di pro- cessi e perizie, ribaltando decisioni prese da una ven- tina di magistrati». La verità, per Giovanardi – che para- gona la vicenda al caso Tor- tora – è «che non c’era alcun altro aereo in volo quella se- ra vicino al Dc9 precipitato. Lo dimostra la documenta- zione fornitaci dalla Nato. Le conclusioni di una commis- sione di 11 periti interna- zionali nel 1994 parlarono di un’esplosione a bordo; le altre ipotesi, dal missile alla collisione, sono fantapoliti- ca. Il governo ha fatto chia- rezza in Parlamento e nes- suno ha portato elementi solidi per contrastare quel- lo che abbiamo detto». Il sottosegretario invita quin- di a seguire la pista libica. «Il problema vero – spiega – è la Libia che non ha mai rispo- sto alle rogatorie e ha fatto e- splodere due aerei in volo in passato; ma mentre france- si e inglesi hanno fatto un’a- zione durissima sul regime libico, in Italia sono corsi tutti dietro all’ipotesi di un aereo francese o americano ed hanno lasciato stare Gheddafi». Al contrattacco anche il mondo militare. L’Aeronau- tica chiede «rispetto» per i suoi generali coinvolti ed as- solti nella vicenda. E racco- glie la solidarietà di La Rus- sa «per il tentativo di riac- cendere dubbi e riaprire un caso oramai chiuso, dopo un procedimento durato ol- tre 30 anni e conclusosi in Cassazione con assoluzione definitiva e formula piena per la non sussistenza del fatto di tutti i militari». Il mi- nistro concorda quindi con i Giovanardi e Misiti. La presa di posizione del go- verno non è piaciuta a Da- ria Bonfietti, presidente del- l’Associazione tra i familia- ri delle vittime. «C’è – ricor- da – una sentenza istrutto- ria del giudice Priore che ri- sale al 1999 e in base a quel- la il giudice di Palermo ha detto che i cittadini non so- no stati difesi dallo Stato. Anche Giovanardi, invece di disquisire sul giudice mo- nocratico, ne prenda atto». Secondo Bonfietti, poi, è «u- na bugia sostenere che solo la Libia non ha risposto alle rogatorie. Alle ultime non hanno risposto Francia, U- sa, Belgio e Germania e – ag- giunge – quando ne abbia- mo chiesto conto al governo questo non ci ha neppure ri- sposto». Critico anche Wal- ter Veltroni. «È molto grave – sostiene l’esponente del Pd – che dopo la sentenza di ieri Giovanardi continui nel- la sua personale, ostinata crociata contro la verità sul- la strage di Ustica. È acqui- sita da anni – rileva – la cer- tezza che la notte del 27 giu- gno 1980, nel cielo sopra U- stica, si svolse una azione di guerra tra diversi aerei mili- tari, che portò all’abbatti- mento del velivolo Itavia e alla morte degli ottantuno passeggeri». Per Leoluca Or- lando (Idv) «Giovanardi conferma la complicità po- litica ed etica del governo nei confronti degli assassi- ni di Ustica». I Giovanardi: buttati a mare 31 anni di indagini e perizie. All’attacco anche il mondo militare con l’Aeronautica che chiede «rispetto» insieme ai genitori ed alla famiglia. Ma trovata per sfuggire all’integralismo. insistere nella preghiera per la guarigione del vescovo. faccia richiesta. Miano (Ac): per Lampedusa un impegno comune

non sia lasciata sola» «Immigrazione, l’Italia · 2018-08-31 · un idea in testa. Una sensa-zione: «Lampedusa è isola so-lidale, ma non può essere lasciata sola». Franco

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Page 1: non sia lasciata sola» «Immigrazione, l’Italia · 2018-08-31 · un idea in testa. Una sensa-zione: «Lampedusa è isola so-lidale, ma non può essere lasciata sola». Franco

Avvenire 09/14/2011 Page : A13

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Copy Reduced to 57% from original to fit letter pageACCOGLIENZAE FUTURO

DA ROMA GIOVANNI RUGGIERO

partito per Lampedusa conun’idea in testa. Una sensa-zione: «Lampedusa è isola so-

lidale, ma non può essere lasciatasola». Franco Miano, il presidentedell’Azione Cattolica, nell’isola cheha accolto e accoglie migliaia di di-sperati, ha fatto ieri un blitz. Qui fer-vono le iniziative per la festa dellaMadonna di Porto Salvo. Tra queste,anche un convegno sui temi del-l’immigrazione. Miano ha strettomani, ha incontrato gente, ha par-lato con gli amministratori locali:quella sensazione che portava in va-ligia è stata confermata. «La sua gen-te generosa e solidale – dirà – deveessere sostenuta nello sforzo quoti-diano dell’accoglienza ai molti chequasi ogni giorno si presentano sul-le sue coste in fuga dalla guerra odalla fame».Presidente, in che modo manife-stare questa vicinanza a Lampedu-sa per non lasciarla sola?Questo è un impegno di tutta la co-munità ecclesiale; per l’Azione Cat-tolica è poi un impegno che conti-nua. Con la visita del car-dinale Bagnasco nell’iso-la, la comunità ecclesia-le ha annunciato conchiarezza la propria po-sizione. Come Ac, abbia-mo organizzato questoincontro nell’isola in unmomento di minore e-mergenza proprio persottolineare i valori di unimpegno nella quotidia-nità. Questa continuitànell’impegno, anche dopo i fatti e-mozionali, è una caratteristica del-l’associazione. I modi per manife-starlo sono diversi: da un lato, met-tere al centro dell’attenzione i pro-blemi di ordine politico ed econo-mico che sono legati all’emigrazio-ne, dall’altro inquadrarli in uno sce-nario internazionale.L’Azione Cattolica in che modo èpresente a Lampedusa?Innanzitutto con la presenza ordi-naria, parrocchiale, come in tutte leparrocchie italiane. Qui, però, la sua

È

attività di formazione e di servizio siè trasformata, in occasione delle e-mergenze, specie quelle della pri-mavera, in gesti di accoglienza, an-che con la Caritas e tutte le forze pre-senti nella comunità parrocchiale.Si sono viste concretamente perso-ne dell’Azione Cattolica impegnatea far da mangiare e a sostenere intutti i modi la gente che arrivava dafuori.Come le sono parsi gli isolani ri-spetto a questo fenomeno?

Come li immaginavo. Li ho trovatistraordinariamente accoglienti, sol-tanto preoccupati dei riverberi eco-nomici sulle attività produttive e tu-ristiche. In questo senso, insieme aloro va invocato un maggior inter-vento dello Stato per salvare le ri-sorse più preziose dell’isola: la pe-sca e il turismo.L’Azione Cattolica chiede nuove po-litiche e nuove forme di integrazio-ne. Avete progetti o suggerimenti dadare a chi governa?Siamo ben consapevoli della com-

plessità della questione e facciamoquindi una riflessione sommessa.Tuttavia abbiamo alcun punti di ri-ferimento che ci derivano dalla Dot-trina sociale della Chiesa che vannomesse alla base di ogni possibileprovvedimento. In primo luogo, lacentralità della persona, un valoreintangibile in ogni circostanza. Poi,i valori della solidarietà e della giu-stizia. Facciamo quello che nel no-stro specifico può essere importan-te. Fondamentalmente con due ca-

ratteristiche: esperien-ze di integrazione e diaccoglienza, aprendo inostri gruppi agli immi-grati che attraversano ilPaese. Dall’altro, c’è lariflessione di ordine cul-turale che aiuti la nostrarealtà a prendere attodelle trasformazioni inatto nel Mediterraneo epoi in Europa.Il 18 maggio scorso, qui

a Lampedusa, il presidente dellaCei, il cardinale Angelo Bagnasco,disse che se la storia bussa a Lam-pedusa, l’Europa non può guarda-re altrove. Condivide?In pieno. Il problema non è soltan-to italiano. Lampedusa è porto d’Eu-ropa. Svolgeremo in febbraio unconvegno nel ricordo di Vittorio Ba-chelet sul rapporto tra Europa e Me-diterraneo e su questo concetto difondo. Il problema dell’immigrazio-ne non è solo delle nazioni che si af-facciano sul Mediterraneo, ma di

tutta l’Europa che non può guarda-re soltanto a Nord e avanzare condue velocità. Lampedusa è addirit-tura un banco di prova. È un incro-cio di differente umanità; una terrache più di ogni altra ci può aiutare acomprendere una molteplicità di vi-cende che interessano chiunque a-biti il Mediterraneo e a individuare

soluzioni e percorsi positivi per il fu-turo delle sue genti. L’Europa devequindi guardare anche all’estremoSud dei suoi confini e prendere attodi quanto accade su quest’isola e nelsuo mare in cui dormono per sem-pre, senza un nome, troppe donne,uomini e bambini che cercavano u-na speranza.

FRONTIERE

Unione europea: nuovi poteri per FrontexVia libera da partedell’Europarlamento allariforma di Frontex, l’agenziaper il controllo dellefrontiere esterne dell’Ue. Ideputati europei, riuniti insessione plenaria aStrasburgo, hanno approvatoa larga maggioranza unarisoluzione che dà maggioripoteri all’istituzionedecentrata dell’Ue. Unavolta ottenutal’approvazione del ConsiglioUe, Frontex potràdirettamente acquistare leproprie attrezzature, comeautomobili o elicotteri,senza dipendere da quellefornite dai paesi membri,come invece è successo sinoad oggi. Il nuovoregolamento impone inoltrealle autorità nazionali dirispettare i loro impegni,concordati su base annua,nel fornire un certo numerodi risorse all’agenzia. Allostesso tempo, la creazione di«squadre europee di guardiedi frontiera» dovrebbeaumentare l’efficienza delleoperazioni di Frontex. Larisoluzione approvata dalParlamento europeo chiedeinfine la nomina di «unresponsabile che assicuriche i controlli alle frontiereeuropee rispettino i dirittifondamentali». In caso diviolazione dei diritti umani,le nuove norme prevedonola sospensione o lacancellazione delle missionidi Frontex.

FEBBRAIO 2012

Convegno per ricordare BacheletLampedusa fervono i preparativi per la festa dellaMadonna di Porto Salvo. La festa è anche occasioneper riflettere sui problemi dell’immigrazione, inserita

nelle grandi trasformazioni politiche che sta vivendo tuttal’area mediterranea. Ieri, un convegnosull’identità cristiana di fronte allaprimavera araba nel Mediterraneo, al qualehanno partecipato, tra gli altri, numerosedelegazioni dell’Azione Cattolica allapresenza del presidente nazionale, FrancoMiano. I temi dell’immigrazione, letti inchiave europeistica e mediterranea,saranno poi al centro di un altroincontro, previsto nel prossimo mese difebbraio, in ricordo di Vittorio Bachelet.Sarà un ulteriore contributo di studio per inserire la questioneimmigrazione in un’ottica europea che non tocca soltanto iPaesi che si affacciano immediatamente sul Mediterraneo. Neiprossimi giorni l’isola ospiterà altri eventi, ed è prevista, allafine della settimana, una visita del vescovo di Agrigento,monsignor Francesco Montenegro, accompagnato dal presuledi Tunisi, monsignor Elias Lahham.

A

«Immigrazione, l’Italianon sia lasciata sola»

Il presidentedell’AzioneCattolica: «La gentedell’isola cosìgenerosa e solidale,deve esseresostenuta da tuttala comunità»

La più grande delle isole dellePelagie ha vistodurante l’estatemigliaia di sbarchi di migrantiprovenienti da Tunisia e Libia

MERCOLEDÌ14 SETTEMBRE 2011 13

Durante l’incontrocon gli isolaniarriva la richiestaallo Stato di unintervento per salvare pesca e turismo

Franco Miano

Bachelet

Ustica, il governo ricorre contro la sentenza di PalermoDA ROMA

l governo non ci sta a pa-gare per la strage di U-stica e annuncia ricorso

contro la sentenza che con-danna i ministeri della Di-fesa e dei Trasporti a versa-re 100 milioni di euro ai fa-miliari delle vittime. Unasentenza «inaccettabile» peril ministro della Difesa I-gnazio La Russa e dal sotto-segretario Carlo Giovanardi.Proprio quest’ultimo haconvocato ieri una confe-renza stampa a Palazzo Chi-gi, insieme al sottosegretarioai Trasporti, Aurelio Misiti,per annunciare che il «il go-verno impugnerà una sen-tenza ideologica firmata da

un giudice monocratico chebutta a mare 31 anni di pro-cessi e perizie, ribaltandodecisioni prese da una ven-tina di magistrati». La verità,per Giovanardi – che para-gona la vicenda al caso Tor-tora – è «che non c’era alcunaltro aereo in volo quella se-ra vicino al Dc9 precipitato.Lo dimostra la documenta-zione fornitaci dalla Nato. Leconclusioni di una commis-sione di 11 periti interna-zionali nel 1994 parlaronodi un’esplosione a bordo; lealtre ipotesi, dal missile allacollisione, sono fantapoliti-ca. Il governo ha fatto chia-rezza in Parlamento e nes-suno ha portato elementisolidi per contrastare quel-

lo che abbiamo detto». Ilsottosegretario invita quin-di a seguire la pista libica. «Ilproblema vero – spiega – è laLibia che non ha mai rispo-sto alle rogatorie e ha fatto e-splodere due aerei in volo inpassato; ma mentre france-si e inglesi hanno fatto un’a-zione durissima sul regimelibico, in Italia sono corsi

tutti dietro all’ipotesi di unaereo francese o americanoed hanno lasciato stareGheddafi».Al contrattacco anche ilmondo militare. L’Aeronau-tica chiede «rispetto» per isuoi generali coinvolti ed as-solti nella vicenda. E racco-glie la solidarietà di La Rus-sa «per il tentativo di riac-cendere dubbi e riaprire uncaso oramai chiuso, dopoun procedimento durato ol-tre 30 anni e conclusosi inCassazione con assoluzionedefinitiva e formula pienaper la non sussistenza delfatto di tutti i militari». Il mi-nistro concorda quindi coni Giovanardi e Misiti.La presa di posizione del go-

verno non è piaciuta a Da-ria Bonfietti, presidente del-l’Associazione tra i familia-ri delle vittime. «C’è – ricor-da – una sentenza istrutto-ria del giudice Priore che ri-sale al 1999 e in base a quel-la il giudice di Palermo hadetto che i cittadini non so-no stati difesi dallo Stato.Anche Giovanardi, invece didisquisire sul giudice mo-nocratico, ne prenda atto».Secondo Bonfietti, poi, è «u-na bugia sostenere che solola Libia non ha risposto allerogatorie. Alle ultime nonhanno risposto Francia, U-sa, Belgio e Germania e – ag-giunge – quando ne abbia-mo chiesto conto al governoquesto non ci ha neppure ri-

sposto». Critico anche Wal-ter Veltroni. «È molto grave– sostiene l’esponente delPd – che dopo la sentenza diieri Giovanardi continui nel-la sua personale, ostinatacrociata contro la verità sul-la strage di Ustica. È acqui-sita da anni – rileva – la cer-tezza che la notte del 27 giu-gno 1980, nel cielo sopra U-stica, si svolse una azione diguerra tra diversi aerei mili-tari, che portò all’abbatti-mento del velivolo Itavia ealla morte degli ottantunopasseggeri». Per Leoluca Or-lando (Idv) «Giovanardiconferma la complicità po-litica ed etica del governonei confronti degli assassi-ni di Ustica».

IGiovanardi: buttati a mare 31 anni di indagini e perizie. All’attaccoanche il mondo militarecon l’Aeronautica chechiede «rispetto»

GENOVA. Ha tentato il suicidiodisperata e ossessionata dal padrepadrone che non sopportava vivessein maniera “occidentale”. E cioèstudiasse, avesse delle amiche, magariun fidanzato, andasse in discoteca.L’hanno salvata all’ultimo momento icarabinieri di Genova, bloccandolaproprio mentre stava per gettarsi nelvuoto dal settimo piano dell’albergodove si era rifugiata nel capoluogoligure, per sfuggire agli obblighi che leimponeva il padre. Protagonista evittima di questa vicenda è unaragazza di 24 anni, di origini afgane,che era arrivata da qualche giornosotto la Lanterna, dove conoscevaaltri giovani e sperava forse dicostruirsi una vita tutta sua. Il viaggioper arrivare a Genova era iniziato inDanimarca, dove la ragazza abitavainsieme ai genitori ed alla famiglia. Ma

dove aveva anche conosciuto ladisperazione di essere costretta aduna vita fatta di regole che lei noncondivideva ed imposte da un padreintegralista. Tanto da fuggire escegliere l’Italia per una nuova vita. Araccontare tutto lei stessa, aicarabinieri che l’hanno salvata. Unlungo sfogo fatto in ospedale, dov’erastata fatta trasportare in stato dichoc dai militari, subito dopo chel’avevano afferrata sul davanzale delbalcone dell’albergo, trenta metri dalsuolo, mentre stava per gettarsi nelvuoto. Forse a Genova aveva ancheconosciuto un ragazzo italiano delquale si era invaghita, ma pare che ilsentimento non fosse ricambiato.Ennesima delusione che ha aggravatola situazione di disperazione esolitudine nella quale la ragazza si ètrovata per sfuggire all’integralismo.

Migliora monsignor Sigalinima la prognosi resta riservataROMA. Migliorano le condizioni di monsignorDomenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistentegenerale dell’Azione cattolica, ricoverato da martedìscorso in gravi condizioni al Policlinico Gemelli diRoma dopo una caduta in montagna. Sebbene non siastata ancora sciolta la prognosi, il vescovo ha mostratosegni di ripresa generale dopo l’intervento chirurgicoal quale è stato sottoposto lunedì. Monsignor Sigalini,come informa una nota del Gemelli diffusa ieri, «sitrova in discrete condizioni generali. Non è più sedatoe ventilato meccanicamente e le condizionineurologiche sono in graduale ripresa». Il comunicatoprecisa poi che «ragioni di prudenza impongonoancora il riserbo della prognosi» e che il presule «ètuttora ricoverato presso il Centro di rianimazionedel Policlinico A. Gemelli diretto dal professorMassimo Antonelli». Ieri sera nella cattedrale diPalestrina è stata convocata una veglia di preghiera allaquale ha preso parte una folla enorme, commossa egrata per le notizie giunte in giornata dal PoliclinicoGemelli ma anche consapevole che ora occorreinsistere nella preghiera per la guarigione del vescovo.

Roma, nuovo caso di tubercolosiContagiata anche una mammaROMA. Nuova denuncia nell’ambito dei casi di Tbc alpoliclinico Gemelli di Roma. Ieri mattina è statapresentata una segnalazione secondo la quale lamamma di un bambino nato a luglio e risultato positivoal test, è stata lei stessa contagiata. Anche di questocaso dovrà occuparsi il procuratore aggiunto LeonardoFrisani che sulla vicenda aveva già aperto un’inchiestaper epidemia colposa, al momento a carico di ignoti. Sitratta della prima iniziativa da parte di un privato (fattaeccezione per quella collettiva portata avanti dalCodacons qualche giorno fa) da quando il caso èvenuto alla luce. Trattandosi della prima denuncia, non èescluso che gli inquirenti decidano di procedere con leiscrizioni sul registro degli indagati. Nel frattempo, apiazzale Clodio, chi indaga è in attesa di conoscerel’esito della consulenza tecnica disposta per capire, tral’altro, se vi sia un nesso tra i casi di positività registratial Policlinico e la malattia che ha colpito lo scorso lugliol’infermiera in servizio presso il reparto di neonatologia.Il Policlinico Genmelli ha intanto attivato il numeroverde 800281122 per dare informazioni a chiunque nefaccia richiesta.

Tenta il suicidio per ribellarsi all’integralismo

Miano (Ac): per Lampedusa un impegno comune