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Protocolli operativi per una efficace disinfezione nei locali destinati alla lavorazione degli alimenti di origine animale. Midac S.r.l. Bruno BORREANI. I nemici dell’igiene. PREMESSA. - PowerPoint PPT Presentation
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n.n.11Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Protocolli operativi per una efficace disinfezione nei locali destinati alla lavorazione degli
alimenti di origine animale
Midac S.r.l.Midac S.r.l.
Bruno BORREANIBruno BORREANI I nemici dell’igiene
n.n.22Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
PREMESSA
Il termine DISINFEZIONE è riduttivo per descrivere tutte le necessarie attività igieniche lungo
l’intera filiera agro-alimentare-distributiva
La disinfezione è una componente (essenziale ma non
l’unica) di un Programma di Biosicurezza (e Biocontenimento)
Programma di Sicurezza alimentare
n.n.33Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
PREMESSA
PROGRAMMA DI BIOSICUREZZAStato sanitario in Allevamento e in fase di trasporto e sosta degli animaliObiettivo: controllo degli agenti microbici (batteri e virus) causa di malattia (es. mastiti bovine) o alterazioni alimentari (es. Clostridi nel latte)
PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTAREAmbienti destinati alla manipolazione degli alimentiObiettivo: controllo dei microrganismi patogeni (alterativi) causa di contaminazione (ambientale e di superficie)
n.n.44Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
DISINFEZIONE DI SUPERFICIE
Fase terminale di un processo di sanificazione
Obiettivo della disinfezione
Distruggere i microrganismi patogeni (alterativi) sopravvissuti alla fase di
detergenza per impedirne la persistenza e la diffusione
nell’ambiente
n.n.55Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Disinfettare significa portare il principio attivo microbicida in intimo contatto con la cellula microbica in modo che reagendo con il bersaglio cellulare possa provocare la morte del microrganismo
DISINFEZIONE DI SUPERFICIE
Fase terminale di un processo di sanificazione
n.n.66Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Una prima verità:
la disinfezione deve essere preceduta da una efficace lavaggio del substrato
FASE DI DETERGENZARimuovere lo sporco è fondamentale perché costituisce una barriera fisica che impedisce al principio attivo di venire in contatto con la cellula microbica può reagire chimicamente con il principio attivo riducendone l’attività
DISINFEZIONE DI SUPERFICIE
Fase terminale di un processo di sanificazione
n.n.77Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Si definisce SANIFICAZIONE l’insieme di due trattamenti distinti e successivi
DETERGENZA
+ DISINFEZIONE
LA SANIFICAZIONE
n.n.88Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA FASE DI DETERGENZA
Come si effettua una efficace fase di detergenza (eliminazione preventiva dello sporco)
Detergenza sequenza di diversi trattamenti sgrossatura fisica risciacquo preliminare fase di lavaggio risciacquo intermedio (propedeutico alla disinfezione)
il cui obiettivo è ottenere il livello definito di pulizia ottica percezione sensoriale della totale rimozione dello sporcocon rimozione del 97% del carico inquinante presente sul substrato
n.n.99Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA FASE DI DETERGENZA (Lavaggio)
La sequenza delle operazioni1. Operazioni preliminari - rimozione meccanica di sfridi e sporco grossolano (sgrossatura fisica)
- risciacquo preliminare con alta portata di acqua a bassa/media pressione e temperatura >40°C
(fusione grassi) ma <60°C (coagulazione proteine)
Operazioni preliminari: rimozione da un substrato
di oltre il 95% del carico inquinante
Errori da evitare: utilizzare pressioni troppo alte e dirigere il getto di acqua pressurizzata direttamente sullo sporco da troppo vicino
n.n.1010Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA FASE DI DETERGENZA (Lavaggio)
La sequenza delle operazioni2. Fase di lavaggio - applicazione della soluzione detergente (es. sotto
forma di schiuma) - dopo il necessario tempo di contatto risciacquo
finale con abbondante acquaIl concetto di pulizia ottica: percezione
sensoriale (fondamentalmente visiva ma anche tattile e olfattiva) che consente di verificare a livello soggettivo la assenza di residui di sporco sul substrato
Detergenza: rimozione del 97% del carico inquinante presente sul
substrato
n.n.1111Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LE OPERAZIONI PRELIMINARI
Con le operazioni preliminari si rimuove oltre il 95% dello sporco presente su un substrato (anche se l’acqua da sola non bagna)
Trattamento con sola acqua
Trattamento con tensioattivo
Sporco da rimuovereSuperficie
danneggiata
BAGNABILITA’ (attività coprente)Abbassamento della TENSIONE SUPERFICIALE liquido-superficie
n.n.1212Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
L’APPLICAZIONE DEL DETERGENTE
Perché preferire il lavaggio a schiuma?
La schiuma si vede copre rapidamente ampie
superfici consente tempi di contatto
molto lunghi si aggrappa alle superfici
verticali
n.n.1313Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
IL LAVAGGIO A SCHIUMA
La schiuma è l’insieme di acqua pressurizzata + prodotto
chimico + ariaLa composizione della schiuma è di norma90,0% aria 9,5% acqua 0,5% detergenteLa quantità di aria determina la sua qualità più liquida con meno aria più asciutta e voluminosa con più aria
La quantità di aria dipende dal tipo e dalla regolazione del sistema di schiumatura
n.n.1414Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I lavaggi a schiuma consentono, oltre ad un elevato tempo di contatto, un elevato potere coprente delle superfici trattate e capacitàpenetrante all’interno di fori, tagli, fessure
LA CORRETTA OPERAZIONE DI SCHIUMATURASchiumare con cura tutte le superfici accertandosi di raggiungere gli eventuali punti nascostiApplicare la schiuma da una distanza di circa 1 metro dalla superficie da trattare Sulle superfici verticali applicare la schiuma partendo dal basso e proseguendo verso l’alto, mai il contrarioLasciare agire la schiuma per almeno 15 – 20 minuti ovvero per il tempo necessario al suo completo collassamento(la schiuma da bianca diventa completamente trasparente) Non utilizzare in schiumaturatemperature troppo elevate (di norma èsufficiente una temperatura di 30° - 40°C) per evitare un collassamentotroppo rapido e una ridotta capacitàcoprente e penetrante
Evitare di lasciare asciugare troppo a lungo la schiuma sulle superfici per evitare che diventi piùdifficile il successivo risciacquoNei punti di difficile pulizia può essere efficace aiutare l’azione del detergente mediante spazzolatura servendosi di spazzole a norma
LA CORRETTA OPERAZIONE DI SCHIUMATURASchiumare con cura tutte le superfici accertandosi di raggiungere gli eventuali punti nascostiApplicare la schiuma da una distanza di circa 1 metro dalla superficie da trattare Sulle superfici verticali applicare la schiuma partendo dal basso e proseguendo verso l’alto, mai il contrarioLasciare agire la schiuma per almeno 15 – 20 minuti ovvero per il tempo necessario al suo completo collassamento(la schiuma da bianca diventa completamente trasparente) Non utilizzare in schiumaturatemperature troppo elevate (di norma èsufficiente una temperatura di 30° - 40°C) per evitare un collassamentotroppo rapido e una ridotta capacitàcoprente e penetrante
Evitare di lasciare asciugare troppo a lungo la schiuma sulle superfici per evitare che diventi piùdifficile il successivo risciacquoNei punti di difficile pulizia può essere efficace aiutare l’azione del detergente mediante spazzolatura servendosi di spazzole a norma
n.n.1515Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRODOTTI SCHIUMOGENI
Area sosta animali sporco prevalente: deiezioni animali prodotto: detergente alcalino ad attività solventeArea abbattimento e prime lavorazioni (sezionamento carcassa e tagli anatomici)
sporco prevalente: grasso e sangue prodotto: detergente alcalino clorattivo
n.n.1616Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRODOTTI SCHIUMOGENI
Il ruolo del Cloro (es. Ipoclorito di Sodio NaClO)
I prodotti clorattivi (sviluppano Cloro) esplicano attività
proteolitica (sinergica al lavaggio)
microbicida (rapida e ad ampio spettro)
deodorante (abbattimento dell’urea)
Capacità decolorante (residui di sangue)Capacità di rimuovere i biofilm batterici
Vengono spesso definiti
DETERGENTI-DISINFETTANTI
n.n.1717Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA SCHIUMA Le apparecchiature schiumogene
Due concetti diversi di schiumatura
sistemi di schiumatura a iniettore basati sul “principio di Venturi” da abbinare ai sistemi di acqua pressurizzata (idropulitrici, impianti centralizzati)
centraline pneumatiche ad aria compressa per schiumare senza utilizzare l’acqua pressurizzata
Devono garantire la giusta quantità di aria e qualità della schiuma
n.n.1818Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
DISINFEZIONE CHIMICAcome mezzo di Biocontenimento (parte di un Piano di
Biosicurezza)
Trattamenti di superficie DISINFEZIONE TERMINALEFase terminale di una sanificazione avente l’obiettivo di eliminare i microrganismi sopravvissuti alla fase di detergenza
Trattamenti dell‘aria confinata DISINFEZIONE AMBIENTALEAerosolizzazione della soluzione disinfettante con abbattimento delle particelle in sospensione aerea avente l’obiettivo di ridurre il rischio di ricontaminazione
Trattamenti a livello topico DISINFEZIONE CUTANEAObiettivo di questi trattamenti è creare una zona “non colonizzabile” ovvero condizioni (temporanee) sfavorevoli ad una crescita microbica
Trattamenti batterico-enzimatici basati sulla competizione microbicagestione dei sistemi di scarico aree di stoccaggio dei rifiuti controllo degli odori ambientali
n.n.1919Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
DISINFEZIONE TERMINALE
Per comprendere il reale significato del termine disinfezione terminale è opportuno considerare quel 3% o più di microrganismi che sono riusciti a sopravvivere alla fase di detergenza
Lo scenario
Numero limitato di colonie microbiche sopravvissute alla precedente fase di detergenza che si trovano (forma sessile) in condizioni di maggiore resistenza agli agenti chimici e spesso protette all’interno di aggregati detti glicocalice (primo stadio della formazione di un biofilm)
Colonie non visibili e sparse in modo casuale su un substrato con la probabilità molto elevata di trovarsi annidate all’interno di microscopiche cavità (fori o tagli)
n.n.2020Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
La contaminazione microbica residua sopravvissuta La contaminazione microbica residua sopravvissuta alla fase di lavaggio si trova in condizioni di elevata alla fase di lavaggio si trova in condizioni di elevata resistenza resistenza protetta all’interno di matrici glicoproteicheprotetta all’interno di matrici glicoproteiche annidata in punti nascosti del substratoannidata in punti nascosti del substrato
rendendo fondamentale rendendo fondamentale la scelta del disinfettante più appropriatola scelta del disinfettante più appropriato il metodo di applicazione della soluzione il metodo di applicazione della soluzione disinfettantedisinfettante
Un concetto fondamentale alla base di una corretta disinfezione
LA CONCENTRAZIONE REALE DEL PRINCIPIO ATTIVO
IN PROSSIMITA’ DEL BERSAGLIO CELLULARE
DISINFEZIONE TERMINALE
n.n.2121Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Un efficace trattamento di disinfezione terminale deve essere in grado di portare il principio attivo microbicida in intimo
contatto con la cellula microbica (bersaglio cellulare)
meccanismo d’azione ad una idonea concentrazione
> alla M.I.C. Minima Concentrazione Inibente a condizioni idonee di temperatura
sufficiente energia di attivazione del principio attivo per il necessario tempo di contatto
minimo 5 minuti
DISINFEZIONE TERMINALE
n.n.2222Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Solo precise e rigorose procedure applicative della soluzione
disinfettante sono in grado di favorire l’intimo contatto
principio attivo - bersaglio cellulare
Significato di intimo contatto: la struttura molecolare del principio attivo microbicida deve colpire la struttura cellulare microbica reagire con il bersaglio cellulare (meccanismo d’azione) fino a portare il microrganismo alla morte con perdita irreversibile della capacità di riprodursi
IL CONCETTO DI INTIMO CONTATTO
I BERSAGLI DEI DISINFETTANTI NELLA CELLULA BATTERICA
MEMBRANA E PARETEMEMBRANA E PARETEBarriera osmotica Barriera osmotica
PermeabilitPermeabilitàà selettivaselettivaRigiditRigiditàà e formae forma
PROTEINEPROTEINECITOPLASMATICHECITOPLASMATICHE
Ribosomi: sintesi proteicaRibosomi: sintesi proteica
NUCLEOIDENUCLEOIDEMateriale geneticoMateriale genetico
n.n.2323Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
MEMBRANA CELLULAREMEMBRANA CELLULAREMembrana semiMembrana semi--permeabilepermeabile
PROTEINEPROTEINECITOPLASMATICHECITOPLASMATICHE
AMMONI QUATERNARIAMMONI QUATERNARIBIGUANIDIBIGUANIDIANFOTERIANFOTERI
CLOROATTIVICLOROATTIVIIODOFORIIODOFORIALDEIDIALDEIDI
ALCOLIALCOLIFENOLIFENOLI
AGENTI OSSIDANTIAGENTI OSSIDANTI
NUCLEOIDENUCLEOIDEMateriale geneticoMateriale genetico
IL DISINFETTANTE
Un disinfettante chimico è una associazione di Un disinfettante chimico è una associazione di uno o più principi attivi ad attività microbicidauno o più principi attivi ad attività microbicida
Un disinfettante venendo in contatto con una Un disinfettante venendo in contatto con una cellula microbica interferisce con un bersaglio cellula microbica interferisce con un bersaglio cellulare fino a provocare la morte della cellula cellulare fino a provocare la morte della cellula stessa stessa
n.n.2424Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI MICROBICIDI
I principi attivi microbicidi si differenziano in base al loro
MECCANISMO D’AZIONEovvero sulla capacità di interagire con un
definitoBERSAGLIO CELLULARE
provocando ad esempio la rottura della membrana plasmatica
oppure denaturando le proteine citoplasmaticheI principi attivi disinfettanti si differenziano in base al loro
spettro d’azione (attivi verso un certo tipo di microrganismo)
meccanismo d’azione (agiscono su un certo bersaglio cellulare)
e sono caratterizzati da una certa velocità d’azione
n.n.2525Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
L’esito di un trattamento di disinfezione è fortemente influenzato dai cosiddetti FATTORI LIMITANTI
fattori che determinano una riduzione al di sotto del valore soglia (< MIC) della concentrazione reale del principio attivo in prossimità del bersaglio cellulare
fattori che modificano la capacità di un microrganismo di resistere alla aggressione esterna del principio attivo
– comparsa di fenomeni di resistenza batterica apparente– presenza sul substrato di biofilm batterici
I FATTORI LIMITANTI DI UNA DISINFEZIONE
n.n.2626Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I FATTORI LIMITANTI CHE PROVOCANO UNA RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE REALE DEL PRINCIPIO
ATTIVO(alcuni veramente banali ma troppo spesso determinanti)
presenza residua sul substrato di sporco che costituisce una barriera fisica per il principio
attivo può reagire chimicamente con il principio attivo
presenza anomala sul substrato di acqua dal precedente risciacquo con conseguente diluizione del principio attivo
utilizzo nella preparazione della soluzione disinfettante di acqua di qualità inadeguata (es. presenza di ioni Fe o Mn per preparare soluzioni clorattive o acque di durezza molto elevata con disinfettanti acidi)
soluzioni poco stabili (cloro e ossigeno) preparate con troppo anticipo rispetto al loro impiego
n.n.2727Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I FATTORI LIMITANTI CHE POSSONO SFAVORIRE L’INTIMO CONTATTO PRINCIPIO ATTIVO-CELLULA
BERSAGLIO
la natura del substrato: levigatura, porosità, potere adsorbente, presenza di irregolarità o di angoli morti
72 dine/cmacqua
50 dine/cmPAA 0,5%
30 dine/cmdisinfettante base tensioattivo 1%
LA CAPACITA’ DELL’ACQUA DIBAGNARE E DIPENETRARECapacitàdi abbassare la tensione superficiale
Capacitàdi penetrare nelle “fessure”Capacitàdi abbassare la tensione superficiale
Attivitàcoprente (bagnabilità)
Angolo tra superficie e liquido è > 90°la soluzione non bagna
LA CAPACITA’ DELL’ACQUA DIBAGNARE (l’acqua non bagna) E DICOPRIRE
Angolo tra superficie e liquido è < 90°la soluzione comincia a bagnare
le proprietà tensioattive della soluzione disinfettante: capacità coprente e penetrante
n.n.2828Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA SOLUZIONE DISINFETTANTE
Applicazione mediante il metodo della nebulizzazione fine
Comporta l’applicazione della soluzione disinfettante Comporta l’applicazione della soluzione disinfettante
sotto forma di particelle molto piccole aventi un sotto forma di particelle molto piccole aventi un
diametro medio di diametro medio di 20 – 30 micron 20 – 30 micron
Garantisce la rapida e completa copertura del Garantisce la rapida e completa copertura del
substrato e una elevata capacità penetrantesubstrato e una elevata capacità penetrante
Nebulizzazione fine con sistema di erogazione a funzionamento pneumatico
n.n.2929Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Non dirigere il getto direttamente verso il substrato ma al di
sopra dello stesso (15-20 cm) in modo che l’applicazione
avvenga per caduta
shadowing effect
Evitare l’effetto shadowing: zone d’ombra che non vengono
investite dalla soluzione disinfettante
LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA SOLUZIONE DISINFETTANTE
n.n.3030Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA SOCIOMICROBIOLOGIALa sopravvivenza microbica
I batteri sopravvivono perché sono in grado di riprodursi molto rapidamente
Ma sono anche in grado di mettere in atto particolari e molto efficaci strategie adattative e difensive
sporulazione
comparsa di resistenze batteriche apparenti
formazione di biofilm batterici
n.n.3131Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA SOCIOMICROBIOLOGIALe strategie adattative dei microrganismi
Una comunità batterica è in grado di COMUNICARE (cell to cell communication) attraverso molecole segnalatrici definite AUTOINDUTTORI (AHL: Acil-omoserina-lattoni) se presenti in quantità sufficiente (quorum sensing) Comunica per mettere in atto efficaci reazioni di difesa contro le aggressioni esterne rappresentate dai principi attivi microbicidiDue diverse strategie adattative che sono in grado di modificare la capacità di un microrganismo di resistere all’aggressione esterna
comparsa di resistenze batteriche apparentiriconducibili ad una disinfezione inadeguata: sottodosaggio dei principi attivi
formazione di biofilm batterici favorita da una detergenza inadeguata: presenza sul substrato di residui proteici
n.n.3232Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA SOCIOMICROBIOLOGIALe resistenze apparenti
Alcune specie batteriche (es. Staphylococcus aureus)
sottoposte alla azione di un microbicida in condizioni di sottodosaggio possono dare luogo a fenomeni di aumento della loro resistenza nei confronti dello stesso principio attivo microbicida
Fenomeno erroneamente indicato come resistenza batterica acquisita (assuefazione collegabile al continuo uso dello
stesso principio attivo) per analogia (non provata) con l’antibiotico-resistenza (produzione di enzimi che inattivano specifiche classi di antibiotici)
Il trasporto attivo comporta una spesa energetica che Il trasporto attivo comporta una spesa energetica che viene fornita dalla conversione ATP (Adenosin trifosfato) viene fornita dalla conversione ATP (Adenosin trifosfato) in ADP (Adenosin difosfato)in ADP (Adenosin difosfato)
L’aumento della resistenza batterica si collega al L’aumento della resistenza batterica si collega al potenziamento delle potenziamento delle pompe di efflussopompe di efflusso che sono preposte che sono preposte alla espulsione dall’interno della cellula alla espulsione dall’interno della cellula (trasporto attivo)(trasporto attivo) delle sostanze tossiche delle sostanze tossiche (disinfettanti e antibiotici)(disinfettanti e antibiotici)
Fenomeno facilmente reversibile ripristinando Fenomeno facilmente reversibile ripristinando il corretto dosaggio del principio attivoil corretto dosaggio del principio attivo
n.n.3333Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA SOCIOMICROBIOLOGIAL’antibiotico-resistenza
Gli studi più recenti soprattutto in campo ospedaliero sono
orientati a dimostrare (con risultati già oggi significativi) la correlazione che esiste
tra l’impiego di principi attivi disinfettanti a concentrazioni inferiori al valore soglia
con la possibilità che il sottodosaggio agevoli la comparsa di fenomeni di antibiotico-resistenza
e valutare i potenziali rischi connessi a questo fenomeno
Staphylococcus aures
n.n.3434Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
BIOFILM BATTERICIUna forma di adattamento ambientale dei
microrganismi
La struttura di un biofilm: insieme di microcolonie batteriche adese ad un substrato ed incapsulate in una matrice amorfa polisaccarida adesiva (EPS - Extracellular Polymeric Substances) - che viene secreta dalle cellule stesse - definita glicocalice
Film condizionante: supporto glico-proteico sul quale inizia il processo di adesione batterica che porta poi all’insediamento del biofilm
La sua formazione richiede come condizioni essenziali: una superficie a cui aderire con presenza anche minima di sostanze nutrienti (residui proteici) e acqua libera (substrato umido)
Superfici con presenza di microfessure favoriscono l’adsorbimento di molecole organiche - come le proteine - che andranno a costituire il film condizionante
n.n.3535Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
BIOFILM BATTERICILa genesi di un biofilm
(2) Adesione reversibile allo strato glico-proteico dei colonizzatori primari (cellule microbiche planctoniche) mediante cariche elettriche superficiali, forze di Van der Waals e attrazioni elettrostatiche
Potenziamento delle adesine (adesione irreversibile) e cattura di altre cellule planctoniche, colonizzatori secondari
(3) Accumulo di exopolisaccaridi con formazione della matrice polimerica amorfa (EPS o struttura a glicocalice) con successiva formazione del biofilm maturo (4)
(5) Distacco dall’aggregato batterico di singole cellule prive di exopolisaccaridi che vanno a colonizzare siti vicini (1)
Binghampton University – D.G. Davies
Adesione dei colonizzatori primari al film condizionante
n.n.3636Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
BIOFILM BATTERICILa genesi di un biofilm
Montana State University
Center for Biofilm Engineering
n.n.3737Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
BIOFILM BATTERICILe caratteristiche peculiari
Un principio attivo riesce solo parzialmente a penetrare nel fitto e vischioso strato di polimeri del biofilm e raggiungere la cellula microbica bersaglioLa resistenza di un biofilm ad un principio attivo può quindi aumentare fino a 1.000 volte rispetto agli individui isolati appartenenti alla stessa specie
La rimozione di un biofilm da un substrato è molto difficile: reazione di depolimerizzazione ossidativa degli exopolisaccaridi Ossigeno o Cloro a dosaggi >500 ppm per tempi di contatto superiori ai 15’ uniti ad interventi di rimozione meccanica come spazzolatura o raschiatura
n.n.3838Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
BIOFILM BATTERICIIl problema nella filiera agroalimentare
Molte specie batteriche patogene sono in grado di formare biofilm, su diversi substrati
Ad esempio
Listeria monocytogenes ed Escherichia coli su superfici metalliche e di altro materiale costruttivoCiò ci consente di capire ad esempio perché sia molto complesso e spesso infruttuoso il tentativo di eradicare Listeria dai locali di trasformazione del latte e delle carni (filiera alimentare)
Streptococchi e Stafilococchi (Staphylococcus aureus) a livello cutaneo
Pseudomonas aeruginosa negli impianti idrici
n.n.3939Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
ATTIVITA’ BATTERIOSTATICA Capacità residuale di un trattamento di
disinfezioneLa disinfezione chimica a causa del decadimento spontaneo dell’attività microbicida del principio attivo è un trattamento dal risultato momentaneo Una superficie disinfettata si può quindi rapidamente ricontaminare
Attività batteriostatica: il principio attivo venendo a contatto con la cellula microbica non ne provoca la morte ma ne rallenta la crescita Batteriostasi: modifica della polarità del substrato che riduce l’adesività batterica con parziale inibizione dello sviluppo batterico
Riduzione della conta microbica in funzione del trattamento sanificante e del tipo di disinfettante utilizzato
107 -
106 -
105 -
104 -
103 -
102 -
10 -
Presenza microbica
Tempo
Fase di detergenza
Fase di disinfezione
Effetto batteriostatico
Assenza di effetto batteriostatico
n.n.4040Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI DISINFETTANTI (MICROBICIDI)
I PRODOTTI AD ATTIVITA’ OSSIDANTEAlogeni: ClorattiviA sviluppo di ossigeno: Perossidi e
Peracidi
Meccanismo d’azione Cloro e Ossigeno: ossidazione delle
proteine
Caratteristiche peculiari spettro d’azione completo, anche
sporicidi bassa energia di attivazione e
quindi attivi anche alle basse temperature
nessuna capacità residuale facilmente inibiti dalla presenza
residua di materiale organico poco stabili in soluzione acquosa e
sensibili alla qualità dell’acqua irritanti e corrosivi
I PRODOTTI A BASE DI TENSIOATTIVI
Alchilammine: tensioattivi anfoteriBiguanidi e Quaternari: tensioattivi
cationici
Meccanismo d’azioneAttacco selettivo ai fosfolipidi della
membrana plasmatica
Caratteristiche peculiari ampio spettro d’azione e
utilizzabili in associazioni di principi attivi e coformulanti che ne ampliano lo spettro
capacità residuale di Biguanidi e Quaternari
poco sensibili alla presenza di materiale organico
soluzioni acquose stabili nel tempo e insensibili alla qualità dell’acqua
di facile e sicuro impiego e bassa tossicità
n.n.4141Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI MICROBICIDI
I PRODOTTI AD ATTIVITA’ OSSIDANTEAlogeni: Complesso iodoforo (I2-
tensioattivo)stabilizzato in ambiente acido
Meccanismo d’azione Iodio: denaturazione delle proteine citoplasmatiche
Caratteristiche peculiari ampio spettro d’azione e rapidità
d’azione ottima attività antimicetica (muffe e
lieviti) limitata capacità residuale la versione stabilizzata con PVP non è
aggressiva ed è indicata per i trattamenti cutanei
tendono a colorare le superfici
I PRODOTTI A BASE DI TENSIOATTIVI
Clorexidina: tensioattivo cationico famiglia delle Biguanidi
Meccanismo d’azioneAttacco selettivo ai fosfolipidi della
membrana plasmatica
Caratteristiche peculiari caratteristiche battericide e
batteriostatiche tipiche dei tensioattivi cationici
bassa tossicità e assenza di corrosività
particolarmente indicato per i trattamenti cutanei
Clorexidina e Iodio-PVP sono i principi attivi microbicidi più tollerati a livello cutaneo
n.n.4242Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI MICROBICIDI
I PRODOTTI A BASE DI ALDEIDIAldeide di-glutarica
Meccanismo d’azione Denaturazione delle proteine
citoplasmatiche
Caratteristiche peculiari spettro d’azione completo attività anche sporicida nessuna capacità residuale molto poco sensibile alla presenza
di materiale organico irritante e può causare dermatiti
per contatto prolungato
I PRODOTTI A BASE DI FENOLICloro-fenoli
Meccanismo d’azionePrecipitazione delle proteine
citoplasmatichee distruzione della membrana
plasmatica
Caratteristiche peculiari spettro d’azione selettivo: attivi
verso batteri, micobatteri, miceti, virus lipofili
Inattivi verso virus idrofili e spore poco inattivati dalla presenza di
materiale organico non utilizzabili con acque dure altamente assorbibili da materiali
porosi pericolosi per gli occhi e per la
cute Elevata tossicità Odore sgradevole e pungente
n.n.4343Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LE ASSOCIAZIONI DI PRINCIPI ATTIVI
Uno dei vantaggi dei principi attivi a base di tensioattivi o di aldeidi è rappresentato dalla possibilità di utilizzarli in associazioni sinergiche di principi attivi a diverso meccanismo d’azione e con co-formulanti
Queste associazioni possono consentire di allargare lo spettro d’azione apportare attività batteriostatica rendere più semplice e più efficace l’applicazione
agendo sulla bagnabilità e sulla capacità penetrante
Classiche associazioni utilizzate nella filiera alimentareALCHILAMMINA + QUATERNARIO D’AMMONIO + Na4EDTA
GLUTARALDEIDE + QUATERNARIO D’AMMONIO + ALCOLE BINARIO
n.n.4444Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I CO-FORMULANTI
Na4EDTA (agente chelante)Sale tetrasodico dell’acido
etilediamminotetracetico
Efficace agente chelantedegli ioni metallici edalcalino terrosi
Meccanismo d’azione Sequestra gli ioni Calcio creando uno squilibrio osmotico che provoca il
passaggio di acqua dall’esterno all’interno della
cellula e per rigonfiamento la lisi della membrana plasmatica Non sporigeno
Osmosi: passaggio spontaneo di acqua attraverso una membrana semipermeabile dasoluzione diluita a concentrata
Non utilizzabile in associazione a componenti
ossidanti
ALCOLI BIVALENTI (Glicoli)
Oltre ad una eccellente attività virucida hanno
la capacità di mantenere a lungo in sospensione aerea una soluzione
disinfettante finemente nebulizzata
Particolarmente adatti per i trattamenti di
disinfezione dell’aria ambientale in associazione a principi attivi non
ossidanti (Glutaraldeide o Alchilammine) e
con tensioattivi nonionici
n.n.4545Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI MICROBICIDI
PRINCIPIO ATTIVO
CARATTERISTICHE POSITIVE
CARATTERISTICHE NEGATIVE
Tensioattivi anfoteri e cationici
Spettro d’azione ampio Residualità Attività tensioattiva
Attività selettivaNon sporigeni
Ossidanti: Cloro e Ossigeno
Spettro d’azione completo Sporigeni Attivi a freddo
Non residualiInattivati dallo sporcoBassa attività tensioattiva
Complessi iodofori Ampio spettro d’azione Attività antimicetica
Scarsamente residualiNon sporigeniColorano le superfici
Glutaraldeide Spettro d’azione completoSporicida Attiva in presenza di sporco
Non residualeLimitata attività tensioattivaSensibilizzante cutaneo
Fenoli Spettro d’azione ampioAttività micobattericaAttivi in presenza di sporco
Non sporigeniInattivati dall’acqua duraOdore sgradevole e pungente
n.n.4646Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
LA PROCEDURA DELLA DOPPIA DISINFEZIONE
Nella scelta del disinfettante più idoneo ad un trattamento di disinfezione terminale di una superficie è fondamentale conoscere
le specie microbiche presumibilmente presenti la natura del substrato
Non esiste il disinfettante perfetto ma bisogna accettare il miglior compromesso tra
spettro d’azione (anche sporigeno) e velocità d’azione
stabilità, attività tensioattiva e facilità d’uso
Per ovviare a questo limite si può ricorrere alla doppia disinfezione
1°step con principio attivo ad attività ossidante Trattamento di superficie 2°step con associazione ad attività anche residuale
di principi attivi a diverso meccanismo d’azione e co-formulanti
Trattamento ambientale
n.n.4747Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
IMPORTANZA DELLA DOPPIA DISINFEZIONE
Un esempio ci viene dalla filiera delle carni dove è riconosciuta l’importanza del Cloro come principio attivo microbicida ma anche deodorante – decolorante – proteolitico - controllo dei biofilm con caratteristiche microbicide peculiari: ampio spettro d’azione, rapidità d’azione, attività a freddo, …MA NON RESIDUALE
Nelle (lunghe) pause produttive è indispensabile un trattamento anche residuale quindi … l’unica soluzione possibile è la doppia disinfezione
n.n.4848Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI DISINFETTANTI
I PRODOTTI A BASE DI ALCOLI
Meccanismo d’azioneDissoluzione dei glicolipidi della
membrana plasmatica, penetrazione
all’interno e precipitazione delle proteine
citoplasmatiche
Spesso associato a principi attivi a base di
tensioattivi (Biguanidi o Quaternari) in prodotti
pronti all’uso caratterizzati da attività battericida ad ampio
spettro e virucida della componente alcolica
attività batteriostatica della componente tensioattiva
La veloce evaporazione della componente
alcolica favorisce la rapida asciugatura ed
esalta la capacità residuale
TRATTAMENTI DI SANIFICAZIONE INTERMEDIA DELLE SUPERFICI
Consentono di mantenere basso il livello di contaminazione mediante trattamenti di sanificazione alcolica durante le pause produttive
n.n.4949Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
I PRINCIPI ATTIVI DISINFETTANTI
Adatti per i trattamenti di disinfezione rapida delle mani grazie alla attività virucida della componente alcolica
Co-formulanti a base cosmetica dermoprotettiva
I PRODOTTI A BASE DI ALCOLI
Meccanismo d’azioneDissoluzione dei glicolipidi della
membrana plasmatica, penetrazione
all’interno e precipitazione delle proteine
citoplasmatiche
Spesso associato a principi attivi a base di
tensioattivi (Biguanidi o Quaternari) in prodotti
pronti all’uso caratterizzati da attività battericida ad ampio
spettro e virucida della componente alcolica
attività batteriostatica della componente tensioattiva
La veloce evaporazione della componente
alcolica favorisce la rapida asciugatura ed
esalta la capacità residuale
n.n.5050Protocolli operativi per una efficace Protocolli operativi per una efficace
disinfezionedisinfezione
Grazie per l’attenzione Parliamo di chimica e non di
alchimia
“Non esistono buoni prodotti o cattivi prodotti ma prodotti idonei e prodotti meno idonei”
“Esistono prodotti idonei che vengono utilizzati in modo corretto o in modo meno corretto”
Non riduciamo il concetto di disinfezione ad un banale …… usa questo prodotto miracoloso e avrai risolto ogni problema