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MicroeconomiaDouglas Bernheim, Michael Winston
Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl
Il monopolio e le
politiche di prezzo
MicroeconomiaDouglas Bernheim, Michael Winston
Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl
Il potere di mercato
In molte situazioni, la concorrenza fra le imprese è poco sviluppata e le imprese possono praticare prezzi superiori al costo marginale: si rivela l’esistenza di un potere di mercato
Molte imprese hanno potere di mercato più o meno elevato, a seconda del grado di sostituibilità tra il loro prodotto e quello dei concorrenti
2 strutture in cui le imprese hanno potere di mercato: Monopolio, in cui esiste un’unico produttore Oligopolio, in cui ci sono più produttori, ma in numero molto limitato
Determinare se un mercato è un monopolio o meno è più complicato di quanto sembrerebbe suggerire la definizione
16-2
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La domanda per il monopolista
Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti ad una moltitudine di consumatori
La differenza fondamentale tra monopolio e concorrenza perfetta consiste nella elasticità della domanda dell’impresa rispetto al prezzo
In concorrenza perfetta l’impresa fronteggia una curva di domanda ad elasticità infinita (orizzontale)
In monopolio il monopolista fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente, corrispondente alla curva di domanda di mercato, con un valore finito dell’elasticità
16-3
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Come si costituisce un monopolio
Un’impresa può diventare monopolista in vari modi:Il Governo riconosce una posizione di monopolio
all’impresa (come con i brevetti sui medicinali o la TV via cavo nelle comunità locali)
Economie di scala significativeL’impresa è la prima a produrre un nuovo prodotto (iPod)Proprietà di un input essenziale (come De Beers nella
produzione dei diamanti) In molti di questi casi, l’esercizio del potere di mercato
tende a erodersi nel tempo
16-4
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Economie di scala e monopolio
Il monopolista può fare profitti perchè la curva AC giace al di sotto della curva di domanda per alcune quantità
Due imprese non possono fare entrambe profitti positivi: la curva AC giace al di sopra della curva Dhalf per tutti i livelli possibili di quantità
16-5
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Il pricing in un monopolio
Il monopolista sceglie il prezzo in modo da massimizzare i suoi profitti, conoscendo la domandaAssumendo positiva la quantità di vendite che
massimizza il profitto, in corrispondenza di tale quantità il ricavo marginale uguaglia il costo marginale
La curva del costo marginale ha la forma standard
La curva del ricavo marginale è inferiore al prezzo
il ricavo totale non cresce sempre proporzionalmente alla quantità venduta, ma può aumentare o diminuire a seconda della elasticità della curva di domanda
16-6
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Domanda
Ricavi totali e marginali
Elasticità
16-7
D
RM
RT
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Il ricavo marginale del monopolista Un aumento nella quantità venduta (Q) incide sul ricavo in 2 modi
Le imprese vendono Q unità addizionali di output, ognuna ad un prezzo P(Q): effetto di espansione dell’output
Per vendere le unità addizionali, l’impresa abbassa il prezzo, come richiesto dalla curva di domanda; ciò riduce il ricavo delle (Q-Q) unità originali: effetto di riduzione del prezzo
L’effetto complessivo sul Ricavo Marginale è:
L’effetto di riduzione del prezzo all’aumentare della quantità fa sì che il ricavo marginale del monopolista sia inferiore al prezzo
DEQP
PP
QQQPQ
QP
QP
Q
PQP
PQP
Q
PQQP
Q
RMR
11
/
/1
)(
)(
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Prezzo e ricavo marginale
16-9
Effetto Riduzione Prezzo:
Effetto Espansione Output:
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Ricavo marginale in funzione della domanda
16-10
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Ricavo marginale ed elasticità della domanda
16-11
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Massimizzare i profitti in monopolio
Quanto più la curva di domanda è rigida, tanto più marcata è la differenza tra prezzo e ricavo marginale (e viceversa)
Al limite quando l’elasticità della domanda tende ad infinito, ricavo marginale e prezzo coincidono (ciò che accade in concorrenza perfetta)
Il monopolista ha convenienza ad operare nel tratto elastico della curva di domanda, ossia per basse Q ed alti P (minor effetto riduzione di prezzo, maggior effetto espansione output)
16-12
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Massimizzare i profitti in monopolio
Quando un monopolista massimizza i suoi profitti vendendo una quantità positiva di output, per tale quantità il ricavo marginale deve corrispondere al costo marginale Se MR > MC, l’impresa deve cercare di vendere di più Se MR < MC, l’impresa deve ridurre la produzione
Procedura a due passi per individuare la quantità di vendite che massimizza il profitto Passo n°1: regola della quantità
Individuare la quantità positiva di vendite per cui MR = MC; se ve n’è più di una, trovare quella cui è associato il profitto più elevato
Passo n°2: regola di chiusuraVerificare se il profitto derivante dalla quantità individuata nel passo n. 1
porta profitti maggiori di quelli che si avrebbero arrestando la produzione
16-13
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Massimizzazione dei profitti in un monopolio
16-14
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Costi, ricavi e profitto
16-15
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Massimizzare i profitti in monopolio
Poiché il prezzo offerto dal monopolista dipende dalla funzione della domanda (e dalla sua elasticità), nel mercato di monopolio non esiste una curva di offerta
Il prezzo sarà dato dalla condizione MR=MC, da cui si ottiene:
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D
D
E
MCQP
MCE
QPMR
11
)(
11
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Markup
Un monopolista che fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente fisserà un prezzo superiore al costo marginale, diversamente da un’impresa operante in un mercato perfettamente concorrenziale
La differenza con cui il prezzo eccede il costo marginale rappresenta una misura del potere di mercato di un’impresa
Il markup (o Indice di Lerner) di un’impresa è la differenza fra prezzo e costo marginale, in percentuale sul prezzo; per MC=MR, il markup è inversamente proporzionale all’elasticità:
DL EP
MCPIMarkup
1
16-17
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Markup
Il mark-up è tanto più elevato quanto più la domanda è rigida
Viceversa, il mark-up tende ad essere basso in presenza di una curva di domanda elastica
Se l'elasticità tende ad infinito (concorrenza perfetta) il mark-up tende a zero
La formula del mark-up è un altro modo per vedere il potere di mercato del monopolista
DL EP
MCPIUpMark
1
16-18
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Effetti sul welfare del monopolio
Praticando un prezzo superiore al costo marginale, il monopolista riduce il surplus del consumatore: Il consumatore paga un prezzo maggiore per il prodotto Alcuni scambi che avrebbero luogo in caso di concorrenza perfetta (con
reciproco vantaggio per le parti) non hanno invece luogo (minore quantità) in corrispondenza di tale prezzo
Effetti sul welfare del monopolio: L’impresa ci guadagna Il consumatore ci perde Si genera una perdita secca
La perdita secca da monopolio corrisponde alla riduzione del surplus aggregato rispetto al livello massimo potenziale, che si ha in caso di concorrenza perfetta
16-19
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Effetti del prezzo di monopolio sul welfare
16-20
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Distinguere tra monopolio e concorrenza perfetta
Il fatto che più imprese operino sul mercato non garantisce, di per sé, un’effettiva concorrenzialità
Come stabilire se la pluralità delle imprese considerate agisce come price taker o collude?Se potessimo osservare i costi marginali di produzione,
basterebbe confrontarli con i prezzi
Monopolisti e imprese concorrenziali si comportano diversamente a fronte di variazioni della domanda o dei costi
16-21
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Risposte a variazioni della domanda
Il prezzo che massimizza il profitto di un monopolista dipende dall’elasticità della domanda
All’interno dei mercati concorrenziali, il prezzo dipende dal livello (quantità) della domanda
Se varia l’elasticità della domanda ma non varia il suo livello, abbiamo modo di distinguere fra le due strutture di mercato
Possiamo indagare su questo aspetto raccogliendo dati nel tempo e procedendo a un’analisi statistica
16-22
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Reazioni ad una variazione della domanda
16-23
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Risposte a variazioni dei costi
Consideriamo il caso di un incremento del costo marginale in corrispondenza di ciascun livello di output Es.: viene introdotta una tassa specifica (T) a carico delle imprese
L’effetto di traslazione rappresenta l’aumento di prezzo che si registra a seguito di una piccola variazione dei costi marginali (aumento di un euro di costo marginale)
In un mercato concorrenziale, l’effetto di traslazione non è mai superiore all’unità
L’effetto di traslazione per un monopolista dipende invece dalla forma della curva di domanda Se la curva di domanda è a elasticità costante, l’effetto di traslazione
può essere maggiore di uno
16-24
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Regolamentazione di un monopolio
La perdita secca di monopolio rappresenta una giustificazione per l’intervento pubblico
Il governo può agire cercando di portare i prezzi più vicini al costo marginale, in modo da tutelare il consumatore ed incrementare l’efficienza economica
L’intervento può assumere varie forme:Legislazione Antitrust Regolazione diretta dei prezzi
La regolazione di prezzo è una prassi poco comunePrevalente in passatoAncora in uso nel settore energetico e in quello delle
comunicazioni
16-25
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Perchè regolamentare i monopoli?
La regolazione può essere dovuta alle pressioni politiche e alla preoccupazioni di carattere economico legate alla posizione di dominanza sul mercato da parte di un’impresa
Quando è il settore pubblico a creare un monopolio, il Governo decide di regolamentare il monopolio stesso per evitarne le conseguenze negative
Un mercato si configura come monopolio naturale se il bene viene prodotto nel modo più efficiente da una singola impresa Il costo medio si riduce quando la quantità aumenta L’ingresso di una seconda impresa comporta un aggravio dei costi
Il Governo può decidere che un’impresa operi da monopolista In tal caso, ricorre alla regolazione di prezzo per tutelare i consumatori
16-26
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Il monopolio naturale
16-27
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Regolazione: first-best e second-best
Sotto regolamentazione, i prezzi dovrebbero essere posti, idealmente, uguali ai costi marginali Questa sarebbe la soluzione di first-best al problema della
regolamentazione di prezzo Il surplus aggregato risulterebbe massimizzato
Spesso due problemi rendono impraticabile tale soluzione, obbligando a ripiegare sulle soluzioni di second-best: Il regolatore può non avere informazioni sui costi marginali
dell’impresa La soluzione first-best può far sì che il monopolista operi in perdita:
se P < AC La cosa migliore per il regolatore è fissare il prezzo in modo che il
surplus aggregato sia più grande possibile, con almeno un pareggio di bilancio per l’impresa: si tratta di fissare P = AC
16-28
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La discriminazione di prezzo I profitto del monopolista può risultare maggiore quando il
produttore è in grado di risolvere due problemi: Il monopolista può incrementare i suoi profitti se è in condizione di
praticare un prezzo più alto ai consumatori caratterizzati da un certo surplus nell’acquisto del prodotto
Il monopolista può incrementare i suoi profitti se fa pagare un prezzo inferiore ai consumatori che attribuiscono un valore inferiore (ma maggiore del costo marginale) al prezzo di monopolio (e quindi non acquisterebbero il prodotto)
Il monopolista può quindi migliorare la sua situazione attraverso la discriminazione di prezzo: si tratta di praticare prezzi diversi per unità differenti dello stesso bene
Quando è in grado di discriminare il prezzo, il monopolista trasforma una parte dei benefici dei consumatori in profitto
17-29
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Come fissare il prezzo per estrarre il surplus del consumatore
Per poter praticare la discriminazione di prezzo: L’impresa deve disporre di potere di mercato; in caso
contrario, un prezzo superiore al costo marginale implicherebbe vendite pari a zero
L’impresa deve poter distinguere le quantità per le quali la disponibilità a pagare dei consumatori è maggiore da quelle per cui tale disponibilità risulta inferiore
Un monopolista può discriminare perfettamente il prezzo se conosce la disponibilità a pagare dei consumatori per ogni unità che vende e può quindi applicare prezzi diversi alle differenti unità
17-30
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La discriminazione di prezzo
Solitamente un’impresa non conosce perfettamente la disponibilità a pagare dei consumatori
Vi sono però due modi differenti per discriminare il prezzo La discriminazione di prezzo può basarsi sulle caratteristiche
osservabili del consumatore: l’impresa può distinguere i consumatori con alta disponibilità da quelli con bassa disponibilità
La discriminazione di prezzo può basarsi sull’auto-selezione: l’impresa offre un menù di alternative disegnato in modo che i differenti consumatori compieranno scelte diverse
In un piano di prezzo dipendente dalla quantità (sensibile al volume), il prezzo pagato dal consumatore per un’unità addizionale dipende dalle unità di prodotto già comprate
17-31
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Discriminazione perfetta di prezzo
In caso di discriminazione perfetta di prezzo, l’impresa conosce perfettamente la disponibilità a pagare del consumatore
Il prezzo praticato per ogni individuo corrisponde alla sua personale disponibilità a pagare
La curva del ricavo marginale coincide con la curva di domanda di mercato
La quantità che massimizza i profitti è quella dove la curva di domanda interseca la curva del ricavo marginale
Il monopolista produce la stessa quantità che si produrrebbe in un mercato perfettamente concorrenziale Ogni consumatore acquista la stessa quantità che acquisterebbe
in concorrenza perfetta Non esiste perdita secca (si ha trasferimento totale di surplus
dal consumatore al produttore)
17-32
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Discriminazione perfetta di prezzo
17-33
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La tariffa in due parti
La tariffa in due parti è un piano tariffario che consente di discriminare perfettamente il prezzo, massimizzando il profitto di un monopolista: i consumatori pagano una quota fissa più un prezzo separato per ciascuna unità che decidono di acquistare
Tali tariffe sono comunemente utilizzate dai monopolisti e dalle imprese con potere di mercato simile a quello di un monopolista
Vantaggio della semplicità: piuttosto che individuare un prezzo differente per ogni unità venduta ai consumatori, il monopolista deve solo individuare una quota fissa e un prezzo unitario
Per massimizzare il profitto, il prezzo unitario dev’essere posto uguale al profitto marginale
17-34
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Profitto con una tariffa in due parti
Il prezzo unitario corrisponde al costo marginale
La quota fissa corrisponde al surplus del consumatore in corrispondenza di quel livello del prezzo unitario
Il surplus aggregato è massimizzato
Il consumatore ha surplus nullo
17-35
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Discriminazione di prezzo basata su caratteristiche osservabili dei consumatori
Spesso la capacità di un’impresa di discriminare il prezzo è imperfetta
L’impresa può però classificare i consumatori all’interno di gruppi differenti in base a caratteristiche osservabili Esempio: sala cinematografica in un piccolo paese con 4
gruppi di consumatori (adulti, anziani, studenti e bambini)
Per massimizzare il profitto, si considera separatamente la curva di domanda per ciascun gruppo Si impone un prezzo che massimizza il profitto ottenibile da
ciascun gruppo
17-36
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Si fissano prezzi diversi se i vari gruppi hanno un’elasticità di domanda differente
Si pratica un prezzo più elevato per i gruppi con domanda meno elastica
Generalmente il gruppo che fronteggia il prezzo più alto è quello con la domanda più rigida in corrispondenza del prezzo che massimizza i profitti senza discriminazione di prezzo
Partendo da quel livello di prezzo, il monopolista:Aumenta il prezzo per il gruppo con domanda meno elastica
e lo abbassa per quello con domanda più elastica
17-37
Discriminazione di prezzo basata su caratteristiche osservabili dei consumatori
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Massimizzazione del profitto con due gruppi di consumatori
17-38
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Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo imperfetta
I profitti saranno almeno pari a quelli che si registrano in assenza di discriminazione Altrimenti, il monopolista può sempre decidere di applicare lo stesso
prezzo a tutti i gruppi, se ciò è più profittevole La discriminazione di prezzo influenza il benessere dei diversi
gruppi di consumatori in modo diverso Il benessere di un gruppo peggiora se il prezzo cresce a causa della
discriminazione e migliora in caso contrario I consumatori pagano prezzi diversi: ciò è inefficiente perchè coloro
che pagano un prezzo più basso e decidono di acquistare un bene possono avere una disponibilità a pagare inferiore rispetto ad altri che fronteggiano prezzi più alti e decidono di non acquistare
Il monopolista può però anche essere incentivato a produrre di più, accrescendo il surplus aggregato, contrariamente all’effetto descritto
18-39
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Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo
18-40
MR senza discriminazione
MC
Perdita di welfare degli adulti
Guadagno di welfare degli studenti
Nonostante l’ugual numero di biglietti complessivo (1.000), il surplus aggregato si riduce con la discriminazione (area grigia > area celeste): i biglietti vengono distribuiti in modo inefficiente
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Perdite di welfare con e senza discriminazione di prezzo
18-41
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Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo
18-42
In generale, il surplus totale in monopolio è inferiore rispetto al surplus in concorrenza
Il monopolio comporta una perdita netta di benessere sociale (deadwheight loss)
Se il monopolista è in grado di discriminare perfettamente il prezzo, non vi è perdita di efficienza, ma si pone un problema di equità
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Discriminazione di prezzo e potere di mercato
In un mercato concorrenziale, l’impresa non può procedere a discriminazioni di prezzo La pratica della discriminazione di prezzo rivela chiaramente l’assenza di
concorrenza perfetta
Può risultare difficile determinare se, in un mercato, si sta praticando una discriminazione di prezzo Prezzi differenti possono riflettere differenze nei costi
Il mercato non è necessariamente molto lontano da un regime perfettamente concorrenziale affinché sia possibile discriminare il prezzo
Gli oligopolisti possono discriminare il prezzo anche più dei monopolisti: il consumatore può rispondere al cambiamento di prezzo anche con il cambio impresa (fedeltà ai marchi), oltre che comprando meno unità
17-43
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Discriminazione di prezzo basata sull’auto-selezione
Spesso le imprese non possono distinguere gruppi differenti di consumatori sulla basa di caratteristiche osservabili
La discriminazione di prezzo può però essere possibile
L’impresa può offrire un menù di alternative opportunamente disegnato che induca i consumatori con diversa disponibilità a fare scelte differenti
La discriminazione di prezzo basata sull’auto-selezione è una pratica decisamente comune Esempi: i discount che fanno la raccolta punti oppure le compagnie
telefoniche che offrono piani telefonici differenziati
17-44
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Fissazione del prezzo in funzione delle quantità e auto-selezione
Un monopolista in grado di discriminare perfettamente il prezzo massimizza il suo profitto applicando una tariffa in due parti
Tale livello dei profitti non può essere raggiunto se le caratteristiche dei consumatori non sono direttamente osservabili
Se, concedendo la possibilità di scelta fra due piani con lo stesso prezzo unitario, tutti i consumatori optassero per il piano a basso consumo (quello con la quota fissa inferiore), non ci sarebbe alcun processo di auto-selezione da parte dei consumatori basato sulla propria disponibilità a pagare
Il monopolista può migliorare la sua condizione offrendo un menù di differenti tariffe in due parti
17-45
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Utilizzare i menù di tariffe per incrementare i profitti
Il monopolista può modellare ogni piano tariffario in due parti sulle caratteristiche di una tipologia di consumatore
Rispetto al caso di un’unica tariffa in due parti, è possibile eliminare parte della perdita secca introducendo un secondo piano tariffario
Ciò consente di estrarre un surplus maggiore dai consumatori con alto profilo di domanda, rendendo loro meno attrattiva l’opzione del piano tariffario a basso consumo
17-46
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Come rendere meno attraente il piano tariffario a basso consumo
L’impresa deve indurre i consumatori con alto profilo di domanda a non optare per il piano tariffario a basso consumo
Tale piano indicherà una quota fissa per i consumatori con elevato profilo di consumo che
li rende indifferente fra i due piani tariffari un limite alla quantità del bene o del servizio che può essere
acquistata dal consumatore che sceglie il piano a basso consumo, questo limite va fissato - in base alle preferenze dei consumatori con
minor domanda - in modo da non intaccare la loro disponibilità a sottoscrivere il piano;
il limite disincentiva inoltre i consumatori con alta domanda, disposti a pagare un’elevata quota fissa per un piano senza tali limitazioni
17-47
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Menu di tariffe in due parti
L’impresa accresce i suoi profitti offrendo un menù di scelte Ciascuna opzione è indirizzata ad un gruppo di consumatori
L’impresa deve fare in modo che ciascuna opzione risulti appetibile unicamente al gruppo per la quale è stata ideata Deve invece risultare non conveniente per gli altri gruppi
L’impresa trae beneficio dal fatto di imporre, all’interno del piano tariffario pensato per i consumatori con maggiore disponibilità a pagare, un prezzo unitario esattamente pari al costo marginale di produzione In tal modo, in riferimento a questo segmento di mercato, la perdita
secca viene cancellata
17-48
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Sussidi incrociati per aumentare la produzione totale
17-49