16
MARCELLO CANDIA Lettera agli Amici di Lettera agli Amici di MARCELLO CANDIA Anno 32 – Secondo semestre 2015 – N. 63 – Spedizione in Abbonamento Postale d.l. 353/2003 convertito in legge 27/02/2004 n. 46 – Art. 1 comma 2 d.c.b. di Milano – invio promozionale Fondazione Dr. Marcello Candia

M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

  • Upload
    others

  • View
    6

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

MARCELLO CANDIALettera agli Amici diLettera agli Amici diMARCELLO CANDIA

Anno

32

– Sec

ondo

sem

estr

e 20

15 –

N. 6

3 – S

pedi

zion

e in

Abb

onam

ento

Pos

tale

d.l.

353

/200

3 co

nver

tito

in le

gge

27/0

2/20

04 n

. 46

– Art

. 1 c

omm

a 2

d.c.

b. d

i Mila

no –

invi

o pr

omoz

iona

le

Fondazione Dr. Marcello Candia

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 1

Page 2: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

Si fa presto a dire Brics - a evocare l'acronimo che racchiude le cinqueeconomie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - e adimmaginare società allegramente avviate sulla strada del benessere,

un po' come fu l'Italia del boom. Si fa presto a guardare gli indicatori eco-nomici, quasi sempre contrassegnati dal segno più (anche se in Brasile gliultimi due anni sono invece in negativo) e immaginare paesi in cui cre-scono i consumi familiari e l'eguaglianza sociale. Chi conosce da vicinoquesti Stati, in particolare chi frequenta il Brasile, sa che non è così. Lodimostrano - una volta di più - le analisi, i resoconti e le testimonianzecontenute anche in questo numero della Lettera.Il Brasile è un grande Paese che va pensato per cerchi concentrici. Manmano ci si allontana dal cuore economico e produttivo di San Paolo, manmano si viaggia negli stati periferici del Sertão, della zona equatoriale edell'entroterra amazzonico, via via che ci si inoltra nelle periferie geogra-fiche, sociali e umane delle favelas, si incontrano storie di povertà, degra-do umano, derive esistenziali non diverse da quelle che mezzo secolo fatrovò - e medicò - Marcello Candia. Anzi, il quadro è persino più allar-mante. Lo sfascio ormai strutturale della famiglia brasiliana lascia dietrodi sé decine di migliaia di ragazzi di strada, prostitute bambine, disabiliabbandonati, anziani dimenticati. La crisi delle finanze pubbliche delBrasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruitonegli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti diemancipazione, senza considerare l'endemica dissipazione di risorse sta-tali causata dalla corruzione. Chi si prende a cuore i piccoli, gli emarginati, i più poveri dei poveri (chein Brasile sono ancora tantissimi) non può dunque che scommettere suitanti micro-progetti basati sulla prossimità, sulla generosità, sul disinte-resse personale di chi li promuove. Le case famiglia, le comunità di recu-pero di bambine e bambini di strada, le scuole professionali e agricole cheoffrono un'alternativa all'inurbamento di vere e proprie masse giovanili,le case di protezione per prostitute adolescenti, gli asili che accolgonobambini privi di genitori, le case di riposo per anziani scaricati dai propricongiunti: sono più che mai queste esperienze a rappresentare la tradu-zione attuale e concreta della parabola del buon samaritano. Quella cheMarcello Candia visse, mise in pratica e incarnò.

Massimo Tedeschi(Direttore della “Lettera agli amici

di M. Candia”)

Lettera agli amici di Marcello CandiaSede: via P. Colletta, 21 – 20135 Milano

Direttore responsabileMassimo Tedeschi

Redazione e realizzazione graficaAssociazione Festamobile

Fotocomposizione e stampaArti Grafiche Torri srl

Cologno Monzese (Milano)Autorizzazione del Tribunale

di Milano n. 532 del 17/11/1984Spedizione in abbonamento postale 50% – Milano

– Sommario –

In copertina: Bimbi sulla “pista di atterraggio”

del piccolo aeroporto di Presidente Dutra

– 3 –Brasile

in caduta libera

– 5 –B. do Corda: Centro per anziani

Emmaus-Marcello Candia

– 7 –Santana do Ipanema: una casa

per piccoli abbandonati

– 9 –Mia e nostra

Presidente Dilma

– 10 –Santana: una famiglia vera

per ragazzi in difficoltà

– 12 –“Io con loro”

ad Antonio Gonçalves

– 14 –Tra le ragazze sfruttate

con la “Mãe da Vida”

L’altra faccia dei Brics

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 2

Page 3: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

3

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

Mi è stato chiesto dagliamici della FondazioneCandia il mio punto di

vista sulla crisi brasilianaattuale: secondo il mio pareresono due i motivi fondamenta-li: uno è politico e l’altro eco-nomico. Primo motivo: la crisi politica.L’anno scorso, 2014, ci sonostate le elezioni del Presidentedella Repubblica, dei Senatori,dei Deputati federali e deiGovernatori dei 28 Statidell’Unione. Penso che abbia-mo eletto uno dei più deboliParlamenti della nostra storia.Siamo molto lontani dagliideali politici moderni procla-mati nel secolo XVIII cheerano il fondamento di quasi

tutte le nazioni successiva-mente costituite, come ilBrasile e tutta l’America delNord e del Sud. Il principaleelemento era l’origine popola-re del potere politico: infatti leCostituzioni erano fatte inrisposta alla “volontà popola-re”, espressa da rappresentantipolitici di questo stesso popo-lo. Purtroppo questa coscienzaminima, ma fondamentale,non esiste quasi più nel nostroParlamento. Fatte salve alcunedecine di brillanti Deputatifederali, la maggioranza deglieletti ha ricevuto il mandatopopolare come se fosse unimpiego altamente redditizio.Il Parlamento è più un bancodi affari piuttosto che una casa

legislativa per gli oltre duecen-to milioni di brasiliani. Quelche più si cerca è un posto dilavoro pubblico per i proprifigliocci politici e i Deputatiproducono “proposte parla-mentari” per garantirsi la pros-sima rielezione tramite picco-le opere nelle loro regioni poli-tiche. Così votano favorevol-mente una proposta delGoverno solo se viene appro-vata la loro proposta parla-mentare. In caso contrario, osi astengono dal voto o votanocontro le proposte delGoverno. Questa manovra èconosciuta come “prendi qua,e dai là”. In questo modo, ilGoverno è obbligato a pagaremolti miliardi di Reais (mone-ta brasiliana) per poter vedereapprovata una proposta dilegge. Questo svela la nullità dellacoscienza politica sopra descrit-ta. Questo fenomeno c’è anchenelle Assemblee Legislativedegli Stati della Federazione. Siè persa, nella maggioranza deiparlamentari, la coscienza delmotivo per cui sono stati eletti,quello di legiferare per il BeneComune di tutti i brasiliani.Non ritengo necessario parlaredi altri intrighi, dispute o com-butte parlamentari.

Brasilein caduta libera

Abbiamo chiesto al Prof. Olinto Pegoraro, professore di Etica alla Università di Rio de Janeiro, alcuneconsiderazioni sulla situazione politica, sociale ed economica del Brasile di oggi. Infatti, dopo un perio-do di grande sviluppo, sembra che la situazione stia precipitando, portando il Paese in una crisi partico-larmente profonda, nella quale i poveri sono coloro che soffrono di più.Il Prof. Olinto, amico carissimo di Marcello Candia, è stato colui che più di trent’anni fa, con amore ediscrezione, è entrato nella favela do Borel, alla periferia di Rio de Janeiro, luogo di traffico, prostituzionee rifugio di bande organizzate, per realizzare un asilo, due scuole e un centro sociale con lo scopo disostenere, promuovere ed aiutare le persone che li abitano e fare con loro un cammino di crescita peruscire dalla loro condizione di emarginati sociali. Marcello Candia fin dall’inizio lo incoraggiò in questo suo progetto e lo aiutò finanziariamente, e neglianni anche la Fondazione Candia ha sempre appoggiato il Prof. Olinto e tutta l’equipe di laici da lui pro-mossa, oggi organizzata come “Associazione Pro Favela”.

Nella foto: il prof. Olinto tra i bimbidella créche Santa Monica alla Favelado Borel, a Rio de Janeiro.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 3

Page 4: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

4

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

Il secondo punto essenzialedella attuale situazione brasi-liana è la crisi economica. Crisisorta con il secondo mandatodella Presidente Dilma, iniziataa gennaio di quest’anno.L’attuale Ministro dell’Eco no -mia, Joaquim Levy, è statoscelto per aggiustare i gravierrori finanziari commessisoprattutto negli anni 2013 e2014 che sono stati gli annidella campagna per la rielezio-ne della Presidente Dilma.Questi gravi errori sono statisvelati negli ultimi mesi; all’im-provviso abbiamo conosciutouna gigantesca crisi finanziarianazionale, come se fosse statoil risultato di errori commessidurante decine di anni diamministrazione. Il punto piùgrave consiste nel fatto che ilGoverno Federale, in vista dellarielezione, ha nascosto al popo-lo le reali spese pubbliche. Oggisappiamo che non è statadichiarata una spesa generaledi 106 biglioni di reais ed oraper aggiustare i conti ci trovia-mo obbligati a pagare un debitoenorme. Tutto ciò lascia pochisoldi per gli investimenti,Educazione, Salute, Lavoroetc... le principali necessità delPaese.Tutti i programmi (come Borsafamiglia, Mia casa mia vita,Salute per tutti, Educazioneper tutti), stanno soffrendoforti tagli, forti riduzioni diinvestimenti, anche se ilGoverno non lo ammette. Leindustrie hanno ridotto la pro-duzione e licenziano lavoratori.La disoccupazione sale ognigiorno di più. Le masse operaie

che vivono dello stipendiominimo stanno perdendo illoro modesto lavoro. Gli econo-misti dicono che questa è lamaggior recessione finanziariadegli ultimi 25 anni.L’inflazione, che era minima apartire dalla creazione del Real,è arrivata a più del 10% negliultimi 12 mesi. Questa gravesituazione provoca un’altroproblema sociale: il 40% deibrasiliani sono inadempientinei pagamenti e sono denun-ciati al “Servizio di Protezioneal Credito”.Tutto ciò sta succedendo per-ché il Governo Federale stapagando il deficit del 2013-14.Il giorno 8 di ottobre 2015, ilTribunale dei Conti dell’Unione

(TCU), che esamina i conti delGoverno dell’anno precedente,ha bocciato con l’unanimità deivoti i conti del GovernoFederale del 2014. È un fattomolto grave che non succedevadal 1937, quando lo stesso tri-bunale aveva rimproverato ilGoverno Vargas. Questo fattorinforza la tesi di Impeachmentdella Presidente in caricaDilma Roussef, già richiesto daalcuni parlamentari.Quindi incoscienza politicainsieme a crisi economica. Vi sono poi altri fattori nonmeno importanti. Ne cito solodue tra i più significativi. Ilprimo è il tentativo dell’opposi-zione di approvare l’impeache-ment, ma dentro il partito diopposizione vi sono parlamen-tari che appoggiano il Governoper propri interessi. Il secondofattore è l’operazione “lavaggioa reazione” che funziona aCuritiba, sotto la responsabilità

di un ottimo magistrato italo-brasiliano, Sergio Moro. Egliesamina gli scandali commessinella Petrobras, la maggiorimpresa pubblica brasilianaper l’estrazione del petrolio.Sono già centinaia i tecnici edirettori arrestati per tangenti.Ad oggi sono state pagate tan-genti per 8 biglioni di Reaisdalla Petrobras. Finalmenteanche in Brasile alti dirigentidal colletto bianco vanno inprigione. Il giudice Moro è oggiuna delle persone più rispetta-te del Paese. Questo processosta continuando da 7-8 mesi esiamo ancora lontani dalla suafine.Tutti questi fattori hanno gene-rato sfiducia al Governo: l’am-ministrazione Dilma Roussef èla più criticata nelle ultimedecine di anni. Nemmeno l’expresidente Collor ebbe unavalutazione così bassa. Da feb-braio di quest’anno, quando lastampa ha divulgato i conti delgoverno 2013-14, il popolo hacapito che Dilma ha mentitoalla Nazione, camuffando,nascondendo i debiti degli annianteriori fatti per garantire lasua rielezione. Subito dopo leelezioni si è scoperto l’imbro-glio. Dilma, che è stata rielettaPresidente della Repubblica col54% dei voti, solo due mesidopo cade vertiginosamente eoggi ha meno del 10% di con-senso popolare.Le persone di buon senso spe-rano che, migliorando la situa-zione economica (ma ci vor-ranno almeno due anni!), ilGoverno possa cominciare amigliorare. Ma tutto ciò è lonta-no, difficile, difficilissimo.L’unica cosa che mi pare certaè che non cadremo nella ditta-tura come nei tempi passati insituazione simile. Tutto indicache il Brasile come nessunpaese latino-americano deside-ra tornare a regimi dittatoriali.

Olinto A. Pegoraro

«Il Parlamento è più un bancodi affari piuttosto che una casalegislativa per gli oltre duecento

milioni di brasiliani.»

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 4

Page 5: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

5

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

Lo Stato del Maranhão, nelnord-est del Brasile, è un otti-mo esempio per saggiare i

contrasti che esistono in Brasile.Sulla costa, vicino alla capitale SanLuis, si estendono spiagge biancheprese d’assalto dai turisti di tutto ilmondo ed è presente quindi unacerta ricchezza. Appena ci si dirigeverso l’interno, invece, la Regionediventa arida, abbandonata edestremamente povera. A circa 500 km da San Luis, sorgeBarra do Corda, piccola cittadina,dove da anni i padri Cappuccini sidedicano con volontà e dedizioneai più poveri.Frei Luis da qualche tempo èresponsabile del Centro Emmaus,dove la Fondazione ha concluso ilfinanziamento della prima partedei lavori di ampliamento e ristrut-

turazione ed ha accettato di finan-ziarne anche la seconda parte.

Fei Luis, da quanto tempo esisteil Centro Emmaus?Per la verità esiste da moltotempo. Un padre che si chiamavaPedro Jorge e un frate della nostracomunità, Marcelino, iniziarono

già negli anni sessanta a costruiree far funzionare il Centro, che allo-

ra era stato intitolato a S. Antonio.Il funzionamento era un po’ preca-rio e gli orari di apertura saltuari,ma almeno c’era, e già questoapparve come un miglioramento.Fu poi frei Gesualdo a dare conti-nuità all’opera, fino all’arrivo difrei Leonardo, che ha costruito lastruttura oggi esistente, oggi ogget-to di lavori di ristrutturazione eampliamento grazie allaFondazione Candia.

A quali persone si rivolge ilCentro Emmaus ?Le persone che il Centro Emmausha sempre accolto sono gli anzianiche non hanno famiglia o che ven-gono da questa abbandonati.Generalmente si tratta di anzianidi Barra do Corda, o delle zonerurali attorno alla cittadina.Talvolta giungono anche da cittàvicine. In ogni caso il nostro desi-derio è renderci accoglienti versouna pluralità di situazioni diabbandono: ci capita di accudireanche alcuni giovani fortementedisabili fisicamente o mentalmen-te che provengono da famigliemolto povere o disfatte e per que-sto impossibilitate a mantenerli. Sitratta in fin dei conti di situazionidi grande solitudine: pensate che inostri ospiti non ricevono quasimai visite da parenti o amici, dopoche vengono ospitati presso di noi.E questo mi ha sempre fatto moltoriflettere.

Centro per anzianiEmmaus-Marcello Candia

Su richiesta dei Padri Cappuccini che da anni conducono il Centro Emmaus, casa per anziani e disabilia Barra do Corda, la Fondazione Candia ha accettato di intervenire per ristrutturare e ampliare il Centro.Frei Luis, responsabile dell’operazione, da qualche tempo chiedeva un aiuto economico alla Fondazioneperché le condizioni dell’immobile erano ormai precarie e la Congregazione dei Cappuccini delloStato del Maranhão non aveva sostanze per intervenire a ristrutturare.La regione del Maranhão è infatti molto povera e le esigenze di tutte le missioni ove sono presenti iCappuccini sono molteplici. Durante il viaggio di novembre della Fondazione in Brasile, i PadriCappuccini hanno voluto fare una festa per la conclusione della prima parte dei lavori.In quell’occasione, abbiamo intervistato Frei Luis, per far conoscere ai nostri lettori la situazione delCentro che alla fine della ristrutturazione e ampliamento verrà ribattezzato Centro Emmaus-MarcelloCandia.

Bar

ra d

o C

orda

«Si tratta di situazioni di gran-de solitudine: i nostri ospiti nonricevono quasi mai visite da

parenti o amici, dopo che ven-gono ospitati presso di noi. Equesto mi ha sempre fatto

molto riflettere.»

Nella foto: frei Luis di fronte allenuove stanze inaugurate a novembre.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 5

Page 6: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

6

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

Riuscite a rispondere positiva-mente a tutti coloro chechiedono di essere accolti o c'èuna lista di attesa?Come potrete immaginare, trat-tandosi di una zona molto povera,la richiesta è alta e non sempreabbiamo posto per tutti, anche sefacciamo ogni sforzo possibile pergarantire l’accoglienza. Oggi,peraltro, sono in corso i lavori diristrutturazione e ampliamento ela capienza risulta momentanea-mente ridotta. Ma siamo fiduciosiper il futuro.

Si riferisce all’ampliamento delCentro Emmaus?Ma certo! Grazie ai lavori che laFondazione Candia sta finanzian-do, i locali del Centro Emmaussaranno più funzionali e più ampi.Inoltre, saranno allineati a normesanitarie alcuni spazi oggi sostan-zialmente inutilizzati, ove potre-mo fornire alcune cure di primanecessità. È bello poter dire che una voltaterminati i lavori, la capacità totalepasserà da circa quaranta ospiti asessanta, anche se talvolta dovre-mo “auto-limitarci” a un numeroleggermente più basso perché icasi più problematici richiedonomoti sforzi e le nostre risorseumane sono limitate.Oggi, infatti, solo un frate cappuc-cino è inviato dalla Congregazioneper garantire la gestione dellastruttura. Con lui collaborano alcu-ni nostri giovani frati che regolar-mente vengono qui destinati perun periodo di esperienza sociale,prima di incominciare gli studidella teologia. Quanto ai volontari, c’è semprequalcuno che viene regolarmente

per alcune ore. In particolareun’infermiera che da anni tutti igiorni passa a visitare e medicaregli ospiti. Poi ci sono pochi dipendenti, paga-ti dal Comune di Barra do Corda,ma non sempre molto pronti a farfronte alle esigenze degli ospiti. Durante il periodo estivo è capita-to che il centro fosse anche metadi volontari italiani, che passanoun periodo durante le proprie ferieestive.

Quali sono le attività che cercatedi proporre ai vostri ospiti?Vedete, i nostri ospiti non sono ingrado di svolgere grandi attività.Spesso hanno un comportamentopassivo, dovuto anche al fatto che,come detto, vivevano in uno statodi sostanziale abbandono. Già soloessere puliti, nutriti, curati e ascol-tati è per loro un cambiamentomolto significativo. Quando possi-bile, cerchiamo anche di far svol-gere loro un po’ di fisioterapia, perevitare che restino seduti o sdraia-ti tutto il giorno.

Da chi è garantito il sostegnofinanziario del Centro Emmaus?Oggi il Centro Emmaus è sostenu-to in parte dalle pensioni degliospiti che vengono “girate” a noi,dato che provvediamo totalmenteal loro mantenimento, ed in parteda contributi di benefattori, dellaParrocchia e della nostraCongregazione. Spesso però lepensioni non ci sono o vengono

sottratte dai famigliari e quindiquella che dovrebbe essere l’entra-ta maggiore e regolare spesso èprecaria. Siamo però in trattativasia con l'Amministrazione localesia con quella Statale per ricevereda questi un sostegno regolare econtinuativo. Fino ad ora abbiamoricevuto solo promesse. Ma siamomolto fiduciosi, a seguito dei con-tatti avuti con loro; pensiamo cheuna volta terminati i lavori diristrutturazione e ampliamento sipossa sbloccare la situazione e fir-mare delle vere e proprie conven-zioni durature. E questo, ripeto,grazie all’aiuto della FondazioneCandia, perché il lavoro che statefinanziando ci ha reso più credibi-li verso le istituzioni pubbliche.

Ed ha dimostrato che la solida-rietà è esponenziale. Ogniazione ne chiama un’altra.È vero, lo abbiamo visto prima quida noi: la comunità cittadina daqualche tempo ci aiuta fornendocigeneri alimentari, materiale d’igie-ne e altri utili oggetti che hannocontribuito a rendere più facile ilnostro lavoro. Oggi poi con l’inter-vento della Fondazione Candiaabbiano scoperto che, idealmente,abbiamo molti amici anche dallaparte opposta dell’oceano, i qualisono pronti a dare un aiuto. E ciòci da coraggio per il futuro.

Intervista a Frei Luisa cura di Martino Liva

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 6

Page 7: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

Tutto è iniziato nel 2008,quando la FondazioneCandia entrò in contatto

con il gruppo di volontaridell'Associazione Casa do Minor,che si erano da poco recati aSantana do Ipanema, cittadina di50.000 abitanti nello statodell’Alagoas per far sorgere anchein questa remota cittadina delnord-est del Brasile un centro diaccoglienza nel solco dell'insegna-mento di Padre Renato Chiera.Italiano di nascita, ma trasferitosiin Brasile nel lontano 1978, RenatoChiera da allora si è dedicato conun impegno incessante verso i piùpiccoli del Brasile, noti al mondocome meninos de rua (ragazzi distrada), arrivando a fondare inmolte zone del Brasile delle Casedi accoglienza. Si tratta di struttu-

re piccole (case, appunto) dove,insieme ad educatori professioni-sti, vivono a tempo pieno alcuniragazzi senza famiglia, segnalatidai servizi sociali ed affidati alleCase do Minor dal Tribunale. Neimedesimi Centri, inoltre, molti

altri ragazzi partecipano quotidia-namente, durante il giorno alleattività educative, per non rimane-

re sulle strade, costante fonte dimalavita, droga e prostituzione.Inizialmente l'Associazione acco-glieva in affido i minori soltanto inuna piccola costruzione messa adisposizione dalla parrocchia conun terreno annesso.Dopo il primo intervento dellaFondazione avvenuto tra il 2009ed il 2011, la struttura è risultatamaggiormente operativa, efficien-te e composta da due unità immo-biliari in più. Infatti, accanto allacasa vera e propria ("casa Lar", chesignifica focolare, così viene chia-mata), dove alloggiano educatori eragazzi ospitati, la Fondazioneaveva finanziato la costruzione diun centro polifunzionale e di alcu-ne sale attigue volte ad attivitàeducative e professionali.Il centro polifunzionale ("Quadra",

7

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

Una casa per piccoli abbandonati

Con un ulteriore sforzo economico è stata completata la costruzione del Centro Educativo a Santana doIpanema, cittadina dello Stato dell'Alagoas, condotto dall'Associazione "Casa do Menor".Nell'area messa a disposizione dalla Diocesi, negli anni scorsi erano state realizzate alcune sale per atti-vità professionali e uno spazio coperto per eventi sportivi, culturali e sociali. Ora, con la costruzione diuna casa per accogliere fino a 20 ragazzi "senza famiglia" o con famiglie a rischio, l'attività della Casa doMenor può davvero considerarsi completa.Un altro progetto che siamo stati felici di realizzare per aiutare la gioventù in difficoltà e condotto daun'Associazione che garantirà negli anni un attento lavoro educativo.

Sant

ana

Do

Ipan

ema

«Il centro polifunzionale oggi èin grado di ospitare le varieattività dei ragazzi e viene

usato per manifestazioni spor-tive, ludiche, culturali, religiose.

Un vero e proprio puntodi riferimento.»

Nella foto: il Centro Professionale e la “Quadra” de sport già funzionanti sin dal 2010.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 7

Page 8: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

8

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

così viene chiamata) appare oggicome una struttura in grado diospitare le varie attività dei ragazzied in particolare viene usata permanifestazioni sportive, ludiche,culturali, religiose. Un vero e pro-prio punto di riferimento per tuttii ragazzi di Santana do Ipanema.Accanto alla Quadra, sorgono lesale volte all'insegnamento delleattività professionali: cucito, musi-ca, cucina e tante altre piccole atti-vità con cui i ragazzi si confronta-no, mettendo a prova le propriecapacità.

Da qualche tempo, la casa vera epropria, dove alloggiavano ragazziospitati e gli educatori apparivasempre di più un edificio piccolo,pericolante (parte del tetto eraaddirittura crollata a seguito di unforte acquazzone) e poco funzio-nale. Così la Fondazione Candiaha accettato di intervenire percostruire – accanto alla Quadra edalla sale per le attività professiona-li – una nuova "casa Lar", in gradodi permettere all'Associazione dipoter accogliere a tempo pieno unnumero maggiore di ragazzi (dai12 attuali si potrà passare a 20), inun ambiente nuovo e salutare.

Già, perché i più poveri della terra,amava ripetere Marcello Candia,devono essere accolti e curati nelmigliore dei modi possibile e negliambienti migliori possibili.L'assuefazione alla vita di strada,infatti, si combatte anche attraver-so un cambio radicale delle abitu-dini e degli ambienti di vita.

Un'educatrice del centro ci rac-conta che, in fondo, ciò che nellacasa Lar di Santana do Ipanema siprova a fare, consiste, sostanzial-mente, nel tentativo di “far recupe-

rare a questi bambini l’infanziache sembrava perduta nelle lorodisgrazie familiari e nella vita distrada”. Un'infanzia serena, dove legiornate scorrono via tra scuola,preghiera, studio e giochi. Dove siprova a costruire il futuro, perquanto semplicemente e umil-mente, in modo che sia lontanodalle strade, dall'alcol, dalla violen-za.

Giorgio Campoleoni(Consigliere Fondazione Candia)

Nella foto: i bambini che saranno accolti nella nuova struttura inaugurata il 10 novembre.

Nella foto: il taglio del nastro perl’inaugurazione delle nuove “Case Lar”.che accoglieranno i 20 ragazzi affidatidal Tribunale dei minori foto © Niccolò Aiazzi

foto

© N

iccol

ò A

iazz

i

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 8

Page 9: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

9

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

Come sta? La vedo tesa, magra,triste e delusa. Capisco cosa laSignora sta passando. Non è

facile essere Presidente del Brasile:desiderare un Brasile per tutti, in unpaese ingiusto, pieno di disugua-glianze ed escludente.Con una élite che non vuole perde-re i privilegi e con imprese e politicicorrotti e corruttori, che hanno comevalore supremo quello di avere dipiù e sempre di più e dove la dispu-ta dei partiti non è fatta per la ricercadel bene comune ma per avere sem-pre più privilegi.Io sono venuto dall'Italia 37 anni fa,lasciando l'insegnamento di filosofiae la mia famiglia contadina, metten-domi dalla parte dei sofferenti, deimeno amati e dei più esclusi: i figlidel Brasile che chiamiamo bambinidi strada, trombadinha, pivetes, ban-diti, visti come mostri e non comebambini. Lavoro nella cara e soffertaBaixada Fluminense, in NuovaIguaçu e anche in Cearà, Fortaleza ePecatuba e in Alagoas nelle terre delSertao di Santana di Ipanema.Io chiamo questi bambini figli del

Brasile non amati dalla società e daigoverni, condannati a morire primadel tempo senza poter parlare e spie-garsi. Abbiamo riscattato migliaia dibambini adolescenti e giovani con leloro famiglie attraverso case di acco-glienza, corsi professionalizzanti,lavori comunitari, comunità di ricu-pero dalle droghe e dalla violenza.Ho partecipato alla lotta per la demo-crazia e contro la dittatura pensandoa un nuovo Brasile egualitario e fra-terno. Tanti sogni.... Continuo a

sognare, malgrado tante delusioni.Sa perché le scrivo?Sono indignatissimo, perché cihanno ufficialmente comunicatoche il Governo Federale non ci daràpiù risorse a causa della crisi econo-mica che il Brasile sta passando. Ionon voglio credere che sia vero evoglio sapere la sua posizione.Ho 73 anni e sto in strada, ora anche

nella cracolandia (luogo di venditadella droga chiamata CRAC), conbambini e adolescenti nella droga enel narcotraffico, riscattando circa100 mila vite; ma non con più prigio-ne, ma con più amore e opportunità;e ora ci dicono che siamo abbando-nati dal governo che abbiamo votato,per essere la voce di chi non ha voce.Abbiamo in essere tante attività edora dovremmo chiudere tutto e but-tare i nostri figli per la strada?Non posso crederci!La società è stupita per l'aumentodella violenza, i media fanno unacampagna per ridurre l'impunibilità,i politici si accapigliano sulle leggi perpunire e imprigionare. Ci sono soldiper punire, aumentare le prigioni,per rinforzare la polizia, ma non cisono soldi (e vi garantisco sono

molto pochi) per aiutare chi lotta eriscatta la vita.Presidente! È questo il Brasile che laSignora sognò?Voglio che la Signora mi spieghi per-ché i figli del Brasile, più deboli, nonpossono più essere aiutati dalGoverno Dilma e devono tornare alnarcotraffico che li adotta, li usa e liuccide.La risposta è urgente.Quale politica ha il suo governo perle istituzioni che lavorano con bam-bini e adolescenti in situazione dirischio destinati alla morte? Nelluogo detto Buraco del Bue, qui vici-no a me, due settimane fa hannoucciso 12 adolescenti.E la società tace e il governo ottieneconsenso. Chi sono gli assassini?Un paese che abbandona i suoi figlipiù sofferenti, un governo che non sipreoccupa di questi figli non avràfuturo; è degno di ripudio e non avràalcun ricordo degno. Il mio cuore dipadre piange molto.

Padre Renato Chiera Un padre di strada, che vuole morire

nelle periferie del Brasilea lato di chi non si sente amato.

Mia e nostraPresidente Dilma

Riportiamo la lettera che con grande scalpore è stata inviata alla Presidente Dilma da Padre Renato,Missionario italiano in Brasile da molti anni e Presidente della Associazione Casa Do Minor che si occu-pa principalmente di salvare i “meninos de rua”. La grande tristezza di non veder crescere un cambia-mento del Brasile dopo tanti anni di lotta per ottenere una Amministrazione indirizzata al bene comune,ma piuttosto il toccare con mano un peggioramento con gravi conseguenze per la vita sociale di tutto ilpopolo, hanno indotto Padre Renato a denunciare pubblicamente la situazione. Ma probabilmente anco-ra una volta non servirà a nulla. La corruzione è senz’altro la piagapiù profonda del Paese.

«Una lettera alla PresidenteDilma da Padre Renato,

Presidente della AssociazioneCasa Do Minor che si occupa

principalmente di salvare i“meninos de rua”.»

foto © N

iccolò Aiazzi

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:52 Pagina 9

Page 10: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

Durante l’ultimo viaggio inBrasile, oltre a visitare luo-ghi ove è necessario realiz-

zare nuovi progetti, a inaugurareopere terminate e a controllarecostruzioni in corso d’opera, abbia-mo visitato la Scuola Agricola diSantana che ormai da molti annioffre il suo instancabile serviziorivolto ai ragazzi e giovani prove-nienti dai quartieri più poveri dellapopolazione di Santana.Questa scuola, nata come “ScuolaAgricola”, offre un’ istruzione agri-cola e professionale a coloro cheprovengono dalle zone periferichedella città, ma via via si è modifica-ta, data la grande necessità di istru-zione di base per la gioventù. Oggi,infatti, oltre a dare una istruzione

specifica nel campo dell’agricoltu-ra, della zootecnia, della meccani-ca e della falegnameria,è diventatauna vera Scuola di Base Primarialocale con la partecipazionedell’Amministrazione Pubblicache invia i professori per tutte lematerie.Quattro enormi pullman sono incontinuo movimento ogni giornoper fare la spola tra i sobborghi diSantana dove abitano i ragazzi finoalla Scuola Agricola, situata in unampio terreno ove appunto cisono varie coltivazioni, allevamen-ti di animali e officine di varianatura.I Padri Piamartini da tempo gesti-scono questa Scuola e con il passa-re degli anni, con l’aiuto della

Fondazione Candia, hanno potutofare numerosi ampliamenti emigliorie per offrire una scuola dibuon livello a ragazzi che proven-gono da famiglie molto povere espesso con genitori analfabeti.Negli anni i Padri Piamartinihanno spesso incontrato ragazziche provenivano da famiglie ingrande difficoltà non solo econo-mica e sociale ma soprattutto rela-zionale. Sono famiglie costituite damadri conviventi con nuovi com-pagni spesso ostili e violenti con iragazzi, oppure da nonne ormaimolto anziane che danno un rifu-gio a ragazzi scappati da casa oaltre ancora costituite da genitoritossicodipendenti, alcolisti e deditialla prostituzione.

10

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

Una famiglia veraper ragazzi in difficoltà

Presso la Scuola Agricola di Santana, a 30 Km da Macapà, ove partecipano oltre 800 ragazzi, da parec-chi anni sono state costruite quattro case per accogliere ragazzi inviati dal Giudice Tutelare, allontanatidalle loro famiglie perché sono state valutate gravemente trascuranti o maltrattanti.Mentre per alcuni tempi l’accoglienza dei ragazzi ha funzionato con difficoltà, con grande gioia possia-mo raccontare ai nostri lettori che da pochi mesi è in atto una svolta molto significativa, che pensiamopossa dare i frutti da tempo sperati.

Santana

Nella foto: le due coppie con alcuni ragazzi davanti alle casette che accolgono le nuove famiglie.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 10

Page 11: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

11

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

I Padri Piamartini, venendo aconoscenza di queste situazioniestreme, venute alla luce dadenunce o tragedie di vario gene-re, in questi anni hanno accoltotemporaneamente alcuni ragazziinviati dal Giudice Tutelare, peroffrire loro un luogo di crescita piùsereno e protetto. È così che ha avuto inizio, pressol’enorme area della ScuolaAgricola, una specie di “prontointervento” per periodi brevi, mache negli anni è diventato semprepiù stabile: i ragazzi arrivano acompiere la maggiore età e a cre-scere ulteriormente presso laScuola Agricola. Infatti non esisto-no altre istituzioni ove poter indi-rizzare questi giovani allontanatidalla famiglia.La Congregazione de PadriPiamartini ha da sempre incarica-to un Padre o un “Fratello” persovrintendere questo compitocosì importante e delicato: seguirei ragazzi negli studi, nell’educazio-ne e nel gioco. I ragazzi hannodimostrato di apprezzare questanuova sistemazione perché si sen-tivano protetti, accolti, accuditi eseguiti ricevendo tutto quello chenon potevano ricevere nelle lorofamiglie d’origine.La Fondazione Candia, da semprevicina alla Scuola Agricola, si èfatta carico di costruire 4 piccole

case per ospitare 8 ragazzi ciascu-na ed altre infrastrutture per ren-dere piacevole il loro soggiorno.Gli ospiti, oltre a frequentare le

lezioni della Scuola Agricola e asvolgere alcune attività pratichenei campi presso la scuola, vivonomomenti di svago e alle volte tra-scorrono insieme ai Padri unagiornata sul fiume, Rio Amazonas,dove possono fare bagni e divertir-si. Per capire come i ragazziapprezzano l’accoglienza allaScuola Agricola, ci piace racconta-re ai nostri lettori che, quando ilsabato o la domenica i Padri, inaccordo con l’ente affidatario, pro-pongono loro di trascorrere la gior-nata presso le loro “famiglie di ori-

gine”, il più delle volte c’è un rifiu-to netto e determinato da parte deiragazzi.Facendo un bilancio dei risultatiottenuti durante i primi 10 anni diaccoglienza di questi ragazzi dob-biamo annotare che se da unaparte è stato possibile proteggerlidalle situazioni di rischio e perico-lo in cui si trovavano e garantireloro i bisogni primari, l’istruzione,il gioco e un ambiente relazionalesereno, dall’altra non è stato possi-bile ottenere un buon inserimentonella vita sociale dato che la lorotriste storia, precedente all’accogli-mento nella Scuola Agricola, sem-bra abbia lasciato delle ferite diffi-cilmente rimarginabili. Sono spes-so “giovani adulti” insicuri e fragili.A seguito di lunghe riflessioni chesono avvenute tra i PadriPiamartini e i membri dellaFondazione Candia, tra le causeche non hanno permesso di racco-gliere risultati significativi si è evi-denziato anche che la sola presen-za di un Padre e di qualche educa-tore, non è stata sufficiente perseguire con attenzione i differentibisogni dei singoli ragazzi.E così a seguito di queste consi-derazioni, da alcuni mesi PadreEusebio, responsabile dellaScuola Agricola e Padre Valdenìresponsabile dell’accoglienzadei ragazzi, confrontandosi conla Fondazione Candia hannomaturato il Progetto di ricercaredelle coppie di sposi, preferibil-mente senza figli, con una com-provata esperienza educativa esociale, disposte a vivere pressola Scuola Agricola e prendersicura di un gruppetto di 8 ragazziciascuna, per tentare di costitui-re una vera e propria famiglia.

«Con la Fondazione Candia èmaturato il Progetto di ricerca-re delle coppie di sposi, preferi-bilmente senza figli, con una

comprovata esperienza educa-tiva e sociale, disposte a vivere

presso la Scuola Agricola eprendersi cura di un gruppetto

di 8 ragazzi ciascuna, pertentare di costituire una vera e

propria famiglia.»

Nella foto sotto: Rodolfo (con la maglia bianca) e Patricia e Jairo (con la maglia rosa)e Gelsa insieme a p. Valdomì, responsabile del Centro per i Padri Piamartini.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 11

Page 12: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

12

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

Si è potuto rilevare che esistonogià in altre città brasiliane questeesperienze di piccole “case fami-glia” . La legge brasiliana, infatti, èfavorevole a tali esperimenti e lapresenza di una coppia genitorialesi pensa possa essere d’aiuto permigliorare la vita dei questi ragaz-zi accolti nella Scuola Agricola.Siamo consapevoli che offrire ai

ragazzi un nuovo contesto di vitarelazionale più adeguato è solouna parziale risposta rispetto ailoro bisogni più profondi; i ragazzirichiederebbero senz’altro ancheuna cura psicologica continuativae non solo saltuaria, che li aiuti ariparare il danno subito. Rodolfo e Patricia, Jairo e Gelsasono le prime due coppie di sposiche hanno accettato di avventu-rarsi in questa coraggiosa espe-rienza e già da 6 mesi si sono sta-biliti nelle casette con 8 ragazzi cia-scuna e hanno iniziato questo dif-ficile cammino.La Fondazione Candia è stata benlieta di iniziare a finanziare questonuovo intervento, ristrutturandole case e assicurando lo stipendioalle coppie di sposi che hannoaccettato questa sfida non solo peravere un beneficio economico,ma perché nel profondo del lorocuore esisteva un desiderio dipaternità e maternità che la natu-ra non aveva loro concesso.A queste prime due coppie disposi sono stati assegnati 8 ragazzie a breve giungeranno altri due“casais” (coppie) come si dice inBrasile, per occuparsi degli altri 16ragazzi.Il piccolo villaggio di 4 casette con4 famiglie sognato dai PadriPiamartini e dalla FondazioneCandia sta per essere completato eforse in futuro crescerà, e si sperache in tal modo i ragazzi possanoessere più accuditi e soprattuttopiù amati da un amore che più siavvicina a quello di una famiglia,per permettere loro di diventareuomini equilibrati e entrare nellasocietà come persone mature.

Marina Lazzati

“Io con loro”Riportiamo l’esperienza di Federica, una professoressa trentenne diBrescia che nello scorso mese di agosto ha voluto trascorrere unmese alla Scuola Agricola di Antonio Goncalves all’interno dellostato di Bahia. Questa Scuola Agricola realizzata 16 anni fa dalla FondazioneCandia, e oggi funzionante quasi esclusivamente con mezzi propri,ha lo scopo di istruire i ragazzi a coltivare i terreni semiaridi, moltospesso abbandonati per mancanza di acqua; i Professori dellaScuola insegnano come è possibile con pazienza e costanza racco-gliere frutti anche in queste situazioni di aridità e come è di granlunga più dignitoso coltivare la propria terra poco produttiva, anzi-ché andare nelle favelas delle periferie delle grandi città a viveredi furti, prostituzione o traffico di droga.Il programma scolastico, che prevede un’alternanza di 15 giorni ascuola in modo continuativo (giorno e notte) e 15 giorni a casa pertrasferire agli abitanti del proprio villaggio le nozioni acquisite, èimpostato con lezioni di teoria e di pratica e alla fine dei 4 annidiploma ragazzi preparati per guadagnarsi la vita lavorando nel-l’agricoltura. Federica ha lasciato la sua amata Brescia per fare unaforte esperienza tra di loro.

Questo viaggio inBrasile è stata la miaprima esperienza in

molte cose. Prima volta inquesto Paese, prima volta dasola e prima volta di volonta-riato. Ma non sarà l’ultima.Non so dire quando è natoquesto desiderio dentro dime; da sempre, se ci pensobene. Ma il tutto è maturatoqualche mese fa per realiz-zarsi a luglio 2015. Parlandocon Marco, presidente dellaFondazione Candia, abbiamodeciso che il luogo adatto perme era senza dubbio laScuola Agricola di AntonioGoncalves. Insegno disegnotecnico e design in una scuo-la superiore di Brescia, percui gli adolescenti sono ilmio pane quotidiano. Làavrei potuto osservare,anche con occhio critico,quella realtà così vicina macosì diversa dalla mia. Del Brasile conoscevo poco,e della realtà scolastica della

scuola agricola, realizzata esostenuta dalla Fondazione,ne sapevo ancora meno, eper mia scelta, non ho volutosaperne troppo. Il mio desi-derio era scoprire tutto unavolta arrivata tra loro, viverecon le persone ogni momen-to della giornata e mettermia loro disposizione in tutto.L’unica cosa che conoscevobene era lo spirito e il cuoregrande di Marcello, e la suadedizione per queste perso-ne e per questa terra. Amoreche viene senza dubbio con-traccambiato e moltiplicatoall’interno della scuola agri-cola, tra i professori cheseguono con competenza eaffetto i giovani e i ragazzi,che a loro volta dimostranorispetto e responsabilitàverso i compagni, la strutturae i docenti. E così con un po’di trepidazione ho salutatomio marito e sono partita.La mia esperienza tra loro èstata ricca di momenti sem-

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 12

Page 13: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

13

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 63

plici e autentici, la condivisio-ne è l’aspetto che mi ha fattoriflettere di più sul mio ruolodi professoressa in Italia.Quando sono arrivata allaScuola Agricola di AntonioGoncalves a metà luglio, hotrovato ad accogliermi unastruttura curata, pulita e con-fortevole ma soprattutto deivisi e degli occhi pieni di vita edi gioia. L’organizzazione dellascuola prevede due turni distudenti, entrambi della dura-ta di 15 giorni, alternati a 15giorni trascorsi a casa. Al mioarrivo la sessione era compo-sta da circa 20 tra ragazzi eragazze dai 7 ai 18 anni. Glialunni vivono per due settima-ne sempre insieme, condivi-dendo spazio e tempo, anchecon i professori che a turnodormono nella struttura. Esono proprio i giovani studentiche si prendono cura dei luo-ghi, degli animali, delle piantee dell’orto. Questo è il loroprogramma scolastico.Imparare come si gestisce unterreno; in aula per la teoria,

studiando materie come scien-ze, agronomia, economia, enei campi, durante l’attivitàpratica, a cui ho partecipatocon loro, “sporcandomi” lemani con entusiasmo.Ogni ragazzo ha la propria atti-vità assegnata, sia per quantoriguarda la vita insieme (puli-re gli ambienti, servire il pran-zo, sparecchiare etc.), sia perquanto riguarda la gestione delterreno e degli animali (innaf-fiare, piantumare, raccogliere,pulire le stalle, dare da man-giare agli animali etc). Unodegli aspetti che mi ha partico-larmente colpito è lo spirito e

l’entusiasmo con cui affronta-no tutte le attività richieste;

non ho mai visto un ragazzolamentarsi o rifiutarsi di farequalcosa. I professori sonomolto presenti e disponibili,insegnano prima di tutto con illoro esempio e sono capaci diallacciare rapporti familiaricon i propri alunni.L’atmosfera che ho respiratostando con loro è proprio quel-la di una grande famiglia, doveogni insegnamento è condivi-sione, dialogo e aiuto recipro-co, in pieno stile MarcelloCandia. È chiaro che quelloche viene insegnato e trasmes-so può aiutare l’alunno amigliorare non solo la sua vita,ma anche quella di un interovillaggio. Questo viene capitoanche dai più piccoli, che vivo-no infatti la scuola agricolacon impegno e responsabilità. Sinceramente non mi aspetta-vo una scuola cosi organizzatae ben avviata, né tantomeno diincontrare adolescenti cosiresponsabili e motivati.Questa esperienza mi ha fattoriflettere molto sul ruolo dellascuola in Italia e sul confrontodei diversi stili educativi.Quello che mi porto nel cuoreè la soddisfazione di vedererealizzate le scelte di Marcello,che continuano a cambiare lavita di queste persone, graziealla generosità di altri. Unacatena umana invisibile mareale e tangibile, che mi hafatto stare bene e mi ha stimo-lato a fare ancora di più, nonsolo “sul campo “ in Brasile,ma anche tra i miei ragazzi,per farli crescere entusiasti edesiderosi di seguire anchesolo qualche passo di MarcelloCandia.

Federica Aletto

ad Antonio Gonçalves

«La mia esperienza tra loro èstata ricca di momenti semplici

e autentici, la condivisione èl’aspetto che mi ha fatto riflette-re di più sul mio ruolo di pro-

fessoressa in Italia.»

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 13

Page 14: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

14

Lette

ra a

gli A

mic

i di M

arce

llo C

andi

a - A

nno

32 -

Seco

ndo

sem

estr

e 20

15 -

N. 6

3

Sono Costanza, ho 23 anni e viscrivo per raccontarvi le emo-zioni provate nel mese di ago-

sto passato in Brasile a visitare evivere i Centri di Accoglienza delgruppo di suore “Maria Mãe daVida”.È difficile descrivere ciò che è suc-cesso; vi basti capire che dopo 2giorni ero già lì per le strade diFortaleza, con le ciabatte infradito,a dare conforto a tutte le ragazzeche incontravamo per la strada.Sarà stata questa forte esperienzagià al secondo giorno, ma da lì inpoi ho incominciato a vedere tuttequeste donne bisognose comeun’estensione di me. Nel sensoche, non le vedevo diverse oappartenenti ad un mondo diffe-rente dal mio, ma vedevo solo laloro sofferenza e il loro bisogno diessere amate. Così, anche senzaparlare, ho cominciato proprio lì,nella periferia più pericolosa diFortaleza, a donare il mio amore.Questo è proprio ciò che ho impa-rato: l’amore non si cede né sicomanda, si dona.Le prime due settimane sono statericche di visite alle case delleragazze; ho visto tante situazionidi miseria e provato tante emozio-ni che non saprei nemmeno dadove cominciare a raccontare.Nelle favelas di Fortaleza ho vistodavvero il peggio che un umano

possa fare: nella notte si sentivanosempre urla, rumori di piatti scara-ventati addosso a qualcun altro,pianti, colpi di pistola. La mattinapoi andavamo a trovare quellestesse persone, e ti rendevi contodi quanto potevi aiutarle, conpoche semplici parole e tantiabbracci e carezze. Le altre due settimane le ho passa-te a Juazeiro Do Norte, città pocopiù a sud di Fortaleza, famosa perla diffusa prepotenza dell’uomosulla donna. Qui ho lavorato nelcentro di accoglienza condottosempre dalle suore “Maria Mãe daVida”.Sono stata accolta e adottata datutte le persone che con amore sidedicano ogni giorno alla vita delcentro, mi hanno fatto sentire unvero e proprio regalo per tutti loro.L’incontro con le ragazze poi èstato incredibile: ormai sapevo lalingua e ciò mi ha permesso dipoter dare un contributo concretoalle loro difficoltà. Il primo bisogno di queste ragazzeè proprio quello di una figura adul-ta da seguire. I loro genitori sonospesso più giovani di me. Questiloro genitori hanno talmente tantasofferenza per conto loro, da nonavere più energie da dedicare allavita dei figli. Così, tra un raccontoed un altro, ho cominciato io adessere una guida per loro. Ho rac-

contato del mio paese e ho cercatodi rispondere a tutte quelle curio-sità che avevano sul nostro mododi vivere. Lì la vita dona loro cosìpoche esperienze che non cono-scono nient’altro che non sia illoro quartiere, le loro poverebaracche, una misera vita di sfrut-tamento e molto spesso di prosti-tuzione, proprio come era accadu-to alla loro mamma. E così tra baci, carezze e tantissi-mo amore, il mio mese è giunto altermine troppo in fretta. È stata lapartenza più dura della mia vita;sentivo proprio che il mio cuore sistava spezzando per lasciarne lì unpezzettino, così da continuare a farsentire la mia presenza ad ognipersona che avevo lì incontrata. Grazie ragazze, grazie care Suore,non vi dimenticherò mai; è statauna bellissima esperienza, capita-ta così all’improvviso nella miavita, che rimarrà per sempre nelmio cuore.

Costanza Sironi

Tra le ragazze sfruttatecon la “Mãe da Vida”

Pubblichiamo la testimonianza di Costanza, universitaria di Milano, che ha passato un mese in Brasile con laCongregazione religiosa “Maria Mãe da Vida”, che ha come carisma specifico quello di aiutare le ragazze vitti-me dello sfruttamento e della prostituzione, e quelle che sono in situazioni di rischio. Le suore di questa giovanecongregazione operano a Fortaleza, a Quixadà e a Juazeiro do Norte ove la Fondazione ha recentemente realiz-zato una struttura molto spaziosa ed efficiente, il “Centro di Convivenza Marcello Candia”. Attraverso corsi divario tipo (parrucchiere, pittura, taglio e cucito, informatica, cucina e altri ancora) qui si insegna alle ragazze cheè possibile guadagnarsi da vivere senza prostituirsi o sottoporsi a lavori massacranti. Attraverso l’amicizia e laconfidenza che le giovani suore instaurano con le ragazze provenienti da mondi degradati, è possibile far com-piere loro un cammino straordinario di recupero della dignità e della gioia di vivere. Con questa Con gregazionela Fondazione sta studiando un nuovo progetto per il recupero delle ragazze dipendenti dalla droga, una piagache dilaga in Brasile in un modo pressoché incontrollabile. Costanza, con lasua freschezza di ventenne, ci racconta le emozioni che ha provato.

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 14

Page 15: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

Porto VelhoRio Branco

ManausParintins

Macapà

SantanaMaritubaJacundà

Belém PrataSão Luis

Quixadà

CaruarùPetrolina

A. Gonçalves

Acupe

Feira de Santana

Araripiña

Belo Horizonte

Uberaba

Rio de Janeiro

Tuntum

Fortaleza

CastanhalSão Domingo

S. do Ipanema

Sirinaè

Salvador

Barra

Juaceiro

Jgarapè

Arame

Inhangapì

15

Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

estre 2015 - N. 62

La Fondazione è la concreta conse-guenza dello slancio missionario diMarcello Candia. Da lui voluta edentrata in attività alla sua morte, siprefigge di dare continuità alle opereda lui iniziate e di svilupparne altresollecitate da esigenze contingenti.Prevalentemente promuove iniziati-ve a favore dei lebbrosi, dei bambi-ni, degli ammalati e dei poveri delBrasile con particolare riferimentoalla Regione Amazzonica e a quelledel Nord-Est, che sono le più poveredel Paese.I fondi raccolti vengono destinati allediverse iniziative e trasmessi diretta-mente ai responsabili di ogni singo-la opera.La Fondazione, attraverso laLet tera agli amici di MarcelloCan dia, dà informazioni in meritoai progetti intrapresi ed annualmen-te, nella rivista di giugno, pubblicail bilancio per render nota a tuttila destinazione dei fondi.La Fondazione MarcelloCandia si basa sul volonta-riato dei Con si glieri e di alcu-

ni amici presenti in diverse città ita-liane; in Brasile opera attraversoreligiosi e laici e ogni sei mesi unarappresentanza del Consiglio là sireca per il controllo delle attività e losviluppo delle nuove iniziative.La Fondazione è persona giuridicacon decreto del Presidente dellaRepubblica n. 1060 dell’1.12.83 epuò essere destinataria di donazionie legati testamentari; può essereindicata anche come erede a titolo

Consiglio di Amministrazione Presidente

Gianmarco Liva Vice Presidente

Giuseppe Corbetta Consiglieri

Mario Antonelli Roberto CaudaGiorgio CampoleoniMario ContiEmilio Cocchi

Collegio dei revisori Giovanni Cucchiani Alessandra CapéGianluca Lazzati

IndirizzoVia Colletta, 21 – 20135 Milano

Tel. 02.54.63.789

c/c bancari: Credito Valtellinese n. 35475IBAN: IT 81 I0521601630000000035475

Banca Pop. di Sondrio n. 530705IBAN: IT 91 J0569601600000005307X05

c/c postale: 30305205 intestato a:Fondazione Dr. Marcello Candia ONLUSIBAN: IT 77 P0760101600000030305205

Consiglio di Amministrazione Presidente

Rocco Bonzanigo Vice Presidente

Giuseppe Corbetta Consiglieri

Verena Lardi Gianmarco LivaAntonella Focaracci

IndirizzoVia Pioda, 5 – 6901 Lugano c/o Studio Bolla Bonzanigo

c/c bancari:UBS Lugano: Q5-765603IBAN: CH 37 00247247Q57656037 (EUR)IBAN: CH 32 00247247Q57656030 (CHF)

Credit Suisse SA, LuganoIBAN: CH 96 04835017276272000 (EUR)IBAN: CH 62 04835017276271000 (CHF)

c/c postale: 69-9679-4 (Poste Svizzere)PostfinanceIBAN: CH30 09000000690096794

universale e verificandosi una dellepredette ipotesi, gli atti sono esentida ogni imposta.A norma del decreto legislativo n.460 del 4.12.1997 la FondazioneDottor Marcello Candia possiede irequisiti per fruire della disciplinatributaria ivi prevista a favore del leOrganizzazioni Non Lu cra ti ve diUtilità Sociale (ONLUS).Fra le agevolazioni previste dallavigente normativa sono comprese leerogazioni liberali da persone fisichee giuridiche, nei limiti e con lemodalità di cui al D.P.R. n. 917 del22/12/1986 e al D.L. 35/2005.In particolare, le persone fisiche e leimprese possono dedurre fino al10% del reddito complessivo dichia-rato per un importo massimo di

70.000 Euro.

Fondazione Dr. Marcello Candia – ONLUS

Milano C.F. 97018780151

Fondazione Dr. Marcello Candia

Lugano

Ci trovate all’indirizzo Internet

www.fondazionecandia.org

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 15

Page 16: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · Brasile, i tagli alla spesa sociale e a quell'abbozzo di welfare costruito negli ultimi anni, stanno bloccando i piani governativi e i progetti

Nello spirito diMarcello Candia

Marcello Candia, industriale mila-nese, dopo aver sostenutoopere a carattere sociale,caritativo ed edu cativo inItalia, nel 1965 ven de la suaazienda e con i suoi soldicostruisce a Ma capà unospedale di 150 posti letto.Negli anni successivi decide

di vivere tra i poveri dell’Amazzoniabrasiliana e si dedica a realizzarealtre ope re in Brasile, sostenendoanche iniziative già esistenti: assi-stenza ai lebbrosi, case per handi-cappati, centri di accoglienza perbambini abbandonati, ambulatori,scuole e centri sociali.Nella sua lungimiranza, primadella sua morte, ha costituito laFondazione che porta il suo no me edi cui fu il primo Presidente, con ilcompito di continuare la sua azionedi solidarietà.Da più di 30 anni la Fondazione,grazie ai contributi che riceve dacentinaia di benefattori, continua arealizzare progetti sollecitati da con-gregazioni religiose e Associazionilaiche che si dedicano alle variemiserie del popolo brasiliano.

www.fondazionecandia.org

201502:21x30Candia 21/11/2015 09:53 Pagina 16