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LA MAFIA STORIA MUSICA IL PADRINO SCIENZE MOTORIE IL DOPING SCIENZE FRANCESE LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA IN FRANCIA ARTE GEOGRAFIA LA DIFFUSIONE DELLA MAFIA NEGLI U.S.A. ITALIANO L.SCIASCIA INGLESE TECNOLOGIA LA MAFIA E LE ENERGIE RINNOVABILI L'ORIGINE DELLA MAFIA L'ARCHEOMAFIA THANKSGIVING L'ECOMAFIA

L'ORIGINE DELLA MAFIA - WordPress.com · 2015. 6. 5. · IL PADRINO Il padrino (The Godfather) è la colonna sonora dell'omonimo film, pubblicata nel 1972 come LP dalla Paramount

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  • LA MAFIA

    STORIA

    MUSICAIL PADRINO

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    SCIENZE

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    IN FRANCIA

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    THANKSGIVING

    L'ECOMAFIA

  • LEONARDO SCIASCIA

    Leonardo Sciascia è nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, nel 1921. È stato sino al 1957 insegnante elementare. Ha spesso soggiornato a Parigi, ma non ha abbandonato la Sicilia. Gli interessi per la società siciliana evidenti già ne Le parrocchie di Regalpetra (1956) assumono dimensione narrativa nei romanzi Gli zii di Sicilia (1961), II giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966); alla rievocazione di vicende siciliane del passato sono dedicati II Consiglio d'Egitto (1963) e Morte dell'Inquisitore (1964). Ma con gli anni l'orizzonte narrativo di Sciascia si allarga alla società nazionale: II contesto (1971), Todo modo (1974), Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia (1977). Frequenti, a partire dagli anni Settanta, i suoi interventi sulla cronaca politica (L'affaire Moro, 1978), che al di là delle specifiche posizioni - prima "scomodo" compagno di strada dei comunisti, poi dei radicali, poi sottile (forse troppo) giudice delle disfunzioni dello Stato - si distinguono per coraggiosa sincerità. É morto a Palermo nel novembre 1989.

  • Le prime origini della mafia possono farsi risalire alla seconda metà del XIX secolo quando, nonostante le apparenti novità portate dall’unificazione italiana, continuò a mantenersi in piedi in Sicilia il sistema feudale che vedeva le grandi proprietà terriere nelle mani di pochi baroni, ai quali si andava a poco a poco sostituendo la nuova classe emergente dei “ burgisi ”.Alle origini e fino alla metà del secolo XX, la mafia fu soprattutto “mafia del feudo” articolata in gruppi di potere ( le cosiddette cosche ) che agivano su territori ben delineati e si arrogavano il diritto di dirimere controversie, ricorrendo anche all’uso della forza. E già fin dai primi anni del regno si determinò quella tendenza ( che ancora oggi distingue la mafia dalla comune delinquenza) al trasferimento del sistema mafioso al campo dell’attività politica e amministrativa. Intorno agli anni ’60 la riduzione del margine di profitto della produzione agricola, le sue pur limitate trasformazioni prodotte dalla riforma agraria, l’aumentato potere contrattuale di braccianti e mezzadri inducono il sistema mafioso ad un trasferimento di interessi verso attività più redditizie quali gli appalti, l’edilizia, i trasporti, i traffici leciti ed illeciti. Il trasferimento determinò una vera e propria rivoluzione nel sistema mafia: le varie cosche, trasferitesi in città, entrarono in guerra tra loro mettendo centinaia di vittime e la cosca vincente ( quella dei “ viddani ” corleonesi ) impose alle altre le sue leggi che “ regolavano ” l’attribuzione degli appalti pubblici, il racket, il riciclaggio del denaro sporco, il traffico della droga… I nuovi interessi sconvolsero gli antichi equilibri e sovvertirono molte delle vecchie regole: la mafia del fondo aveva quasi sempre risparmiato donne e bambini; la nuova mafia uccide chiunque possa ostacolarla: donne, bambini e un numero sempre crescente di rappresentanti delle istituzioni. Sulla Sicilia si abbatteva una ondata di violenza senza precedenti che, oltre a provocare una forte reazione nella società civile e nello Stato, determinò le condizioni per la nascita del cosiddetto pentitismo. Oggi, dopo una lunghissima latitanza, sono stati assicurati alla giustizia molti capi-mafia responsabili di eccidi ed immani stragi, ma le metastasi provocate anche nelle parti apparentemente più sane del tessuto sociale, sono così numerose e vitali che si è ancora ben lontani dall’avere debellato il cancro della mafia.

    L'ORIGINE DELLA MAFIA

  • LA DIFFUSIONE DELLA MAFIA NEGLI U.S.A.

    Nel periodo compreso tra il 1901 e il 1913, circa 1,1 milioni di siciliani emigrerà dall’isola, un numero pari a poco meno di un quarto della popolazione sicula dell’epoca. Di questi, circa 800 mila sbarcarono negli Stati Uniti, e ovviamente non mancavano tra loro, “ gli uomini d’onore”. Già dall’800, la maggior parte dei delinquenti in fuga che lasciavano la Sicilia, puntava verso il nord america. Ad attrarli, le notizie di un mondo pieno di opportunità e possibilità di guadagno giunte nel mediterraneo grazie al commercio degli agrumi, che legava Palermo a New York sin dal 1870.

    Un siciliano che emigrava, soprattutto se già criminale, era abituato a guadagnarsi da vivere sulla strada, scegliendo la fazione più forte. Gli USA di inizio ‘900 avevano in comune con la Sicilia, una società dove il potere clientelare e la legge del più violento, avevano la meglio nei confronti di istituzioni dall’esiguo spessore. Per trovare lavoro nei quartieri, ci si rivolgeva al boss di turno e gli stessi, agganciati ad esponenti politici spesso del partito democratico, procuravano voti in cambio di una “ ampia interpretazione delle libertà imprenditoriali “. Scambiandosi favori e lavoro, senza economie nell’uso di bande di delinquenti, leader senza scrupoli costringevano i lavoratori a subire il frutto di una dilagante corruzione tra malviventi e poliziotti, e brutali violenze senza tutele o diritti. Le condizioni di vita per tantissimi saranno terribili, dove fame, malattie e stenti, mieteranno vittime e mesti ritorni in patria.

  • THANKSGIVING DAY

    A part from Christmas, the most important festivity in the U.S.A. is thanksgiving. The first thanksgiving was celebrated in 1621 by the Pellegrin Fathers (the first colonists). Today it is celebrated the last thursday in November. Families gother and eat together. Thanksgiving weekend is also the official beginning of the Christmas season in America. Typical Thanksgiving food is roostake with crowbarry souce, potatoes, pumpkin pies and apple pies.

  • Presque sans le savoir, la France est devenue le pays du crime organisé .Les familles du crime italiens après la conquête de Lombardie, du Piémont et de la Ligurie , ont en fait traversé la frontière et a colonisé la Côte d'Azur .Selon le rapport de la police judiciaire , en fait, la 'Ndrangheta et la Camorra chercheraient à établir des partenariats stables avec la criminalité locale . Regarder, en bref, de reproduire la recette appliquée dans les municipalités frontière ligure.La Calabre étiré les mains le long de la ceinture méridionale de gérer l'extorsion , de terrassement , le trafic de drogue et la contrebande de marchandises chinoises . Mais aussi dans le but de blanchir de l'argent dans des entreprises légales .Selon l'enquête française , en fait , les clans calabrais et Napolitains font place dans l'immobilier et de la restauration . Bars ouverts , restaurants , plages courent . Et des alliances avec des familles locales .

    Quasi senza accorgersene, la Francia è diventata terra di criminalità organizzata.Le famiglie criminali italiane dopo aver conquistato Lombardia, Piemonte e Liguria, hanno infatti oltrepassato il confine e colonizzato la riviera francese.Secondo il rapporto della polizia giudiziaria, infatti, la 'ndrangheta e la camorra starebbero cercando di instaurare partnership stabili con la criminalità locale. Cercando, insomma, di replicare la ricetta applicata nei comuni liguri di confine.I calabresi hanno allungato le mani lungo tutta la fascia meridionale per gestire estorsioni, movimento terra, traffico di droga e il contrabbando di merci cinesi. Ma anche e soprattutto con l'obiettivo di riciclare il denaro sporco in imprese legali.Secondo le inchieste francesi, infatti, clan calabresi e napoletani si stanno facendo spazio nel settore immobiliare e nella ristorazione. Aprono locali, ristoranti, gestiscono spiagge. E stringono alleanze con le famiglie locali.

    CRIME ' ORGANISÉE EN FRANCE

  • Europol ha lanciato l’allarme: la mafia italiana sta investendo sempre più nelle energie rinnovabili. Questa operazione porterebbe un doppio beneficio ai clan siciliani: da una parte vi sono sovvenzioni UE e benefici fiscali, dall’altra la possibilità di riciclare soldi sporchi.

    LA MAFIA E LE ENERGIE RINNOVABILI

    Nel Meridione, e soprattutto in Sicilia, insiste la stragrande maggioranza dei parchi eolici. L’Isola in particolare è al primo posto in Italia per potenza installata, con oltre 1.700 Mw su un totale nazionale che sfiora i 7 mila Mw. In pratica un quarto della produzione del Bel Paese. Gli impianti siciliani erano 62 già a fine 2010, esattamente il doppio del 2007. E gli occupati del comparto sono oggi circa 4 mila, di cui oltre mille in via diretta.Negli ultimi anni si sono intensificate le operazioni antimafia che riguardano il settore. Pale alte, immense, dominano sui crinali dei rilievi, sui declivi delle colline e troneggiano in zone di pregio come quelle punteggiate dai vigneti del Marsala. Svettano sulle colture di carciofi a Cerda o sorvegliano l’ameno borgo di Caccamo, nel Palermitano.

  • IL PADRINO

    Il padrino (The Godfather) è la colonna sonora dell'omonimo film, pubblicata nel 1972 come LP dalla Paramount Records e nel 1991, in versione CD, dalla MCA. Salvo dove indicato, le musiche sono composte da Nino Rota e dirette da Carlo Savina. Il brano "I Have But One Heart" è cantato da Al Martino, che nel film interpreta il personaggio di Johnny Fontane.

    PARLA PIU’ PIANO E NESSUNO SENTIRA’

    IL NOSTRO AMORE LO VIVIAMO IO E TE

    NESSUNO SA LA VERITA’

    NEPPURE IL CIELO CHE CI GUARDA DA LASSU’

    INSIEME A TE IO RESTERO’

    AMORE MIO SEMPRE COSI’

    PARLA PIU’ PIANO E VIENI PIU’ VICINO A ME

    VOGLIO SENTIRE GLI OCCHI MIEI DENTRO DI TE

    NESSUNO SA LA VERITA’

    E’ UN GRANDE AMORE E

    MAI PIU’ GRANDE ESISTERA’

    INSIEME A TE IO RESTERO’

    AMORE MIO SEMPRE COSI’

    PARLA PIU’ PIANO E VIENI PIU’ VICINO A ME

    VOGLIO SENTIRE GLI OCCHI MIEI DENTRO DI TE

    NESSUNO SA LA VERITA’

    E’ UN GRANDE AMORE E MAI PIU’ GRANDE ESISTERA’

  • L'ARCHEOMAFIA

    L'archeomafia è l'attività svolta dalle organizzazioni criminali ai danni del patrimonio storico, artistico ed architettonico. Nella memoria degli italiani questa attività viene collegata agli attentati commessi da Cosa Nostra nel 1993 (Roma, Milano, Firenze) per indurre lo Stato a evitare lo scontro frontale nel conflitto con i corleonesi. In realtà l'azione delle mafie a danno dei beni culturali del Paese è decisamente più complessa e, nel corso degli anni, ha assunto soprattutto la forma di attività tesa a favorire il riciclaggio dei proventi illeciti.

    Il traffico illegale globale di opere d'arte e beni archeologici assume un valore stimato in 6 miliardi di euro annui sviluppandosi a livello internazionale e soprattutto in Europa (in particolare nel nostro Paese).Con questo articolo l'Osservatorio Finanza e Legalità vuole analizzare gli elementi caratterizzanti dell'archeomafia in Italia: i soggetti coinvolti nei trafugamenti illeciti, i professionisti che operano favorendo il traffico globale dei reperti; il ruolo del web e le carenze di una normativa che, ad oggi, non consente di contrastare adeguatamente questo fenomeno.

  • Ecomafia è un termine coniato da Legambiente che indica quei settori della criminalità organizzata che hanno scelto il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, l'abusivismo edilizio e le attività di escavazione come nuovo grande business in cui sta acquistando sempre maggiore peso anche i traffici clandestini di opere d’arte rubate e di animali esotici.

    Dal 1994 L’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente svolge attività di ricerca, analisi e denuncia del fenomeno in collaborazione con tutte le forze dell'ordine (Arma dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e delle Regioni a statuto speciale, Capitanerie di porto, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Direzione investigativa antimafia), l'istituto di ricerche Cresme (per quanto riguarda il capitolo relativo all'abusivismo edilizio), magistrati impegnati nella lotta alla criminalità ambientale e gli avvocati dei Centri di azione giuridica di Legambiente.Lo smaltimento illegale di rifiuti industriali è il più pericoloso campo d’attività delle ecomafie e uno tra i business illegali più redditizio.

    Anziché essere trattati e gestiti secondo le norme, che ne assicurano lo smaltimento in regime di sicurezza ambientale e sanitaria, i rifiuti speciali vengono nascosti e così avvelenano l’aria, contaminano le falde acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole, minacciano la salute dei cittadini, contaminando con metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene i prodotti alimentari.

    L'ECOMAFIA

  • In questo racket, insieme alle mafie, agiscono i manager delle aziende, faccendieri, amministratori locali e tecnici senza scrupoli che insieme costituiscono una vera e propria associazione criminale, una Rifiuti Spa, che conta su pratiche collaudate di corruzione, frode ed evasione fiscale, attiva da nord a sud su tutto il territorio nazionale. I reati in questo campo possono avvenire in ogni fase del ciclo: produzione, trasporto e smaltimento. L’azienda può dichiarare il falso su quantità o tipologia di rifiuti da smaltire, la classica truffa del c.d. giro bolla che falsifica la classificazione del rifiuto nei documenti d’accompagnamento, per dirottare il carico o farlo sparire, oppure affidare l’operazione a imprese che lavorano sottocosto sapendo che utilizzeranno metodi illeciti.

    Il nostro Paese è anche il crocevia di traffici internazionali di rifiuti pericolosi e materie radioattive provenienti da altri Paesi e destinati a raggiungere, ad esempio via mare a bordo delle c.d. Navi dei veleni, le coste dell’Africa e dei paesi asiatici. Proprio sui traffici illegali verso la Somalia stava conducendo un’inchiesta la giornalista Rai Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio con l’operatore Miran Hrovatin nel 1994.

  • Il doping fa gola alle mafie di mezzo mondo: il mercato dei farmaci contraffatti permette alla associazioni malavitose di lucrare più del traffico degli stupefacenti.La mafia, l’ndrangheta, la mafia giapponese, cinese e russa investono sui farmaci illegali e contraffatti. C’è un giro d’affari di 50 miliardi di euro all’anno, ma c’è chi dice che sia pari a 200 miliardi all’anno. Il doping è reato penale che nuoce gravemente alla salute, è il lato oscuro dello sport». L’attività di contrasto al doping dei Nas dal 2008 ha portato a 4397 denunciati, 612 arrestati, oltre 2 milioni e mezzo di fiale sequestrate.

    LA MAFIA E IL DOPING

    Il termine viene usato in ambito sportivo riferendosi a chi, per aumentare l’efficienza delle proprie prestazioni sportive, assume volontariamente sostanze dopanti o si sottopone a metodi dopanti.In definitiva, qualsiasi intervento, a mezzo di farmaci, di ormoni o di altri prodotti chimici o di altre metodiche terapeutiche, che sia effettuato in assenza di condizioni cliniche giustificanti e che miri esclusivamente ad aumentare innaturalmente le prestazioni dell’atleta al solo scopo di alterare a suo vantaggio e slealmente i termini della competizione sportiva viene considerato doping.

  • La mafia riesce in questo contesto a trapiantare in blocco un intero sistema, grazie al dinamismo del nuovo mondo e al tessuto siciliano importato. Un intero “ Stato ombra “ vedrà la luce oltre oceano, dove le cosche dalla Sicilia inviano menti e braccia in grado di impiantare i sistemi violenti, costruire gli agganci per le protezioni politiche con i potenti del posto e le collusioni con stampa e polizia. L’organizzazione dovrà adattarsi in maniera veloce, imparando a sfruttare ed avvicendare in fretta vittime e manovalanza.I mafiosi in America tendono a spostarsi in fretta, e questo sarà alla base della rapida diffusione di radicate organizzazioni siciliane in molte città. Pur essendo una rete senza una guida, New York con le sue basi a Manhattan e Brooklyn, era vista come il riferimento centrale. La mafia siciliana si ramificò però anche a Pittsburgh, Cleveland, Chicago, Milwakee, Kansas City, San Francisco e in Canada. Una espansione non indolore e soprattutto a New York, dovette scontrarsi molto duramente con altre organizzazioni criminali italiane ( di origine napoletana o campana ), o straniere ( in particolare irlandesi ).I mafiosi in America tendono a spostarsi in fretta, e questo sarà alla base della rapida diffusione di radicate organizzazioni siciliane in molte città. Pur essendo una rete senza una guida, New York con le sue basi a Manhattan e Brooklyn, era vista come il riferimento centrale. La mafia siciliana si ramificò però anche a Pittsburgh, Cleveland, Chicago, Milwakee, Kansas City, San Francisco e in Canada. Una espansione non indolore e soprattutto a New York, dovette scontrarsi molto duramente con altre organizzazioni criminali italiane ( di origine napoletana o campana ), o straniere ( in particolare irlandesi ).

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