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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY Il Paginone DAL 16 AL 29 GENNAIO PAG.13 Il Paginone CONTENUTI DIGITALI CONTENUTI DIGITALI Libri a cura di Roberta Chiti Edilizia Interattiva DAL 16 AL 29 GENNAIO PAG.12 Led & the City Stati Uniti, web-navigatrici vicine al sorpasso dei maschi Gli utenti di Internet - si legge nel sito del Washin- gton Post - condividono molti interessi in comune, ma mentre gli uomini sono maggiori consumatori di notizie, azioni, articoli sportivi e pornografia, le donne cercano consigli sulla salute e sulla religione. Ad affermarlo è uno studio svolto negli Stati Uniti da Pew Internet & American Life Project. Secondo le rilevazioni, gli uomini usano Internet appena di più delle donne, navigano più spesso e passano più tempo collegati. In realtà, dice la ricerca, il “divide” non solo sta scomparendo, ma anzi le donne online rischiano di sorpassare gli uomini dato che rappre- sentano la maggioranza della popolazione Usa. Una tendenza che si deduce dalle tendenze dei giovani: fra questi, le ragazze sorpassano i loro giovani coetanei nell’uso di Internet. Fra gli afroamericani poi le tendenze si invertono: usano Internet più le donne degli uomini. Sono sempre i maschi a fruire di una connessione online a banda larga più delle femmine. “Gli uomini hanno la tendenza a rimanere attratti da attività in Rete che sono molto più orientate verso l’azione, mentre le donne tendono a dare valore a cose che abbiano a che fare con i rapporti o le rela- zioni umane”, ha detto Deborah Fallows, ricercatrice presso Pew e autrice della ricerca. La gran parte degli uomini naviga su Internet per piacere (il 70% rico- nosce di collegarsi per passare il tempo, a fronte del 63% delle donne). Più della parte “rosa” del popolo di Internet, gli uomini sentono musica, ascoltano la radio, osservano le immagini delle webcam, cercano materiali e attrezzature per i loro hobby, e sono dispo- sti a pagare per i contenuti digitali. Il divario fra i sessi, però, è destinato a ridursi. Le donne già fanno un uso più massiccio della posta elettronica e usano i messaggi e-mail per condividere storie, risolvere questioni e raggiungere un’ampia rete di amici e familiari. In particolare, le donne usano le email in maniera più robusta. Per esempio, rispetto agli uomini usano molto più la posta per scrivere a amici e familiari per commentare notizia, pianificare eventi. Dichiarano più degli uomini di essere contente dell’utilità delle email. La percentuale di uomini e donne che usano Internet è quasi la stessa. Circa il 68% degli uomini e il 66% delle donne statunitensi affermano di usare la Rete. Ricerca di Pew Internet: surfiste più accanite le ragazze sotto i 29 anni e le donne afroamericane Transistor al laser, tessuti impermeabili a base di nano- fillers, risonanza magnetica per rilevare se un prodotto è dop. Non si tratta di un episodio di Star Trek, ma di alcuni degli argomenti apparsi nella rubrica “Sotto la lente” dell’Almanacco della Scienza, rivista telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). In rete dal 2001, il quindicinale ha subito di recente un profondo restyling, che ha riguardato sia la grafica che i contenuti, rendendolo più ricco e godibile. Grande spazio è riservato alle ricerche svolte dall’ente: con uno stile divulgativo sono illustrati i principali risultati raggiunti, le più interessanti scoperte e i brevetti che hanno trovato applicazione. Il rigore scientifico dei pezzi e la grande varietà di notizie li rendono un prezioso serbatoio di informa- zioni per i giornalisti delle varie testate, che trovano nell’Al- manacco materiale utile per la stesura dei propri articoli, per realizzare inchieste, dossier e interviste come è accaduto per servizi poi ripresi da quotidiani nazionali (da la Repubblica al Messag- gero). Oltre a rubriche su libri, mostre, festival e eventi culturali di rilievo, una sezione è riservata alla presen- tazione dei film in uscita commentati dai ricercatori del Cnr. A vedere “Genesis”, la spettacolare pellicola sulla nascita della vita e sulla sua evoluzione, è stata la biologa Anna Garbesi, che ha spiegato le parti più complesse del film, sottolineandone la grande efficacia e il grande valore didattico, oltre che estetico. Roberto Azzolini, coordinatore del Progetto del Cnr Polarnet e profondo conoscitore dell’Antartide, ha recen- sito con partecipazione “La marcia dei pinguini”, confer- mando, per averla sperimentata, la particolare simpatia di questi animali, la stessa che trapela anche dalle immagini, e sottolineando la difficoltà che i volatili devono superare per riuscire a procreare, difficoltà che incontrano anche gli studiosi che conducono le loro ricerche in quegli ambienti estremi, caratterizzati da temperature bassis- sime e battuti da venti gelidi e impetuosi. L’ultimo film di Woody Allen, “Match Point”, che vuole dimostrare come la vita di tutti noi sia determinata in gran parte dal caso e dalla fortuna, ha raccolto l’approvazione scientifica del fisico Vincenzo Malvestuto, convinto della fondamentale casualità della realtà e degli eventi che riguardano sia l’Universo che i singoli individui e che la scienza può solo tentare di ridurre e sistematizzare con le sue teorie, dal calcolo delle probabilità alla fisica quantistica... Un’attenzione particolare il quindicinale rivolge anche ai piccoli. Per loro ci sono un gioco interattivo, che spin- gendoli a seguire le inchieste degli inviati molto speciali del Corriere della Scienza, permette loro di imparare divertendosi, e consigli di lettura su misura per i più giovani che possono così costruire una biblioteca tutta per loro. Scienziati & film Cambia pelle la rivista del Cnr L’Almanacco della Scienza in una nuova versione web Rita Bugliosi Un prestigioso serbatoio di notizie e servizi per le testate nazionali Cambierà continuamente colore la torre numero 7, uno degli edifici della “rinascita” del World Trade Center di New York. Un pilone di vetro, le pareti cosparse di Led dal cuore “re- tinico” in grado di leggere e rielaborare la luce solare, formerà il centro iridescente del punto più tormentato della Grande Mela. È solo uno dei progetti che portano la firma di Vivid Effect, azienda britannica sorella della californiana Led Effects, specializzata, quest’ultima, nella produ- zione e installazione di Led, tecnologia utilizzata per i display dei computer. È sui Led che si basano le pareti luminose innalzate da Vivid Effect che nel giro di pochi mesi punteggeranno alcuni dei siti del globo rendendo visibili anche da fuori dell’atmosfera terrestre alcuni snodi nevralgici metropolitani. Tecnologia a servizio dell’urbanistica, a metà fra l’installazione artistico-monumentale e l’in- tervento pubblicitario, il Led viene impiantato a tempi record e richiede, dicono i realizzatori, bassi costi di ma- nutenzione (anche grazie agli accordi con l’advertising che in molti casi si fa protagonista dell’operazione) e basso dispensio di energia. Tecnologia, anche, in alcune situazioni, a servi- zio della comunità, con una forte cari- ca sociale, come nel caso di Urban Nomad Shelter, il progetto del- l’azienda califor- niana Electroland che attraverso micro-rifugi sparsi per la città a desti- nati ai senzatetto, illuminati con i colori sgargianti dei Led, mira provocatoriamen- te a dare visibilità e identità al popolo invisibile degli emarginati. I piccoli rifugi a forma di larva, “funghi colorati di cui vorremmo fosse cosparso l’Occidente ricco” dicono i realizzatori, hanno ov- viamente la funzione prioritaria di proteggere dal freddo offendo ospitalità a chi non ha abitazione, ma per la prima volta la lude dei Led richiamerà inevitabilmente l’attenzione dei passanti sui non abbienti. Led Stream Lighting System è il sistema su cui si basano i videowall giganti di Vivid Effect: si tratta di un protocollo digitale in grado di conver- tire il tradizionale protocollo di trasmissione dati Dmx 512 e farlo migrare al più innovativo mo- dello Smart, facile da installare e più potente sul fronte del risultato finale della trasmissione delle immagini su pareti di grandi dimensioni. Il siste- ma può essere direttamente integrato nelle piat- taforme impiegate per la gestione degli impianti energetici e di illuminazione, per il controllo della temperatura e fornisce report sullo stato di salute delle facciate dei Led. Capisaldo e prototipo esemplare nell’utilizzo dei Led il distretto di Ginza, a Tokyo, realizzato per il megastore Chanel - la più grande boutique del mondo, inaugurata lo scorso dicembre - con 700mila Led e un sistema informatico che conta 65mila microcomputer che processano circa 32 trilioni di informazioni al secondo e generano 16 milioni di colori, esattamente come quelli degli schermi a colori dei computer. Disegnata dall’ar- chitetto americano Peter Marino, la costruzione, alta 56 metri, è situata in una posizione tale da dominare la strada Chuo-dori di Ginza, uno dei quartieri più “highbrow” di Tokyo. Videowall giganti prendono il posto delle tradizionali facciate degli edifici trasformando le pareti in maxischermi su cui mandare in onda, a seconda delle preferenze, filmati, spettacoli di luce e colori, ma anche sim- boli e scintillanti marchi pubblicitari. La torre Chanel nel distretto di Ginza rappresen- ta la prima vera integrazione architettonica con la tecnologia Led all’interno di un sistema di pareti. Sia dall’interno che dall’esterno la tecnologia Led appare perfettamente trasparente permettendo in questo modo a chi lavora all’interno dell’edificio di avere una vista perfetta su quanto succede fuori durante il giorno. Dalla strada la parete offre il più grande schermo al mondo in bianco e nero. Un’opera monumen- tale, oltre che spettacolare, quanto ingegnosa nell’evoluzione delle già fascinose installazioni luminose che si innalzano a Times Square e Pic- cadilly Circus. “Si tratta della prima realizzazione al mondo che trasforma la facciata di un edificio in un gigantesco televisore a disposizione dei passanti” dicono da Vivid Effect. La realizzazione concreta di quanto ci era stato fatto assaggiare in “Blade Runner”, con i suoi edifici dalle pareti- pubblicità. L’idea è piaciuta al punto da provocare imme- diatamente ordinativi altrettanto colossali e a far scaturire la nascita di iniziative simili, quanto meno sulla carta, da parte di aziende specializzare nell’illuminazione con i Led. Destinata a fare scuola nel campo della tecno- logia urbanistica “sostenibile”, con i suoi costi contenuti grazie alla “brandizzazione” delle aree metropolitane. Che magari faranno svettare nel più alto dei cieli il marchio di un’azienda, ma si assicureranno contemporaneamente altre funzioni dedicate ai servizi sociali. Atteso anche lo show di Hong Kong “dove, sempre per un mega grande magazzino di Chanel stiamo realizzando una gros- sa installazione” annuncia Pete Earle, portavoce della società Vivid Effect. “Inoltre, è un program- ma l’installazione di un videowall per i musei dell’Heritage a New York e Gerusalemme, anch’essi interamente realizzati coni Led”. È sui musei, ma anche su teatri, cinema, edifici che ospitano attività commerciali ed eventi legati all’advertising che si sta orientando il marketing della società. Il videowall è centrato su Led Stream Lighting un sistema che converte il tradizionale protocollo di trasmissione nel più recente e innovativo modello Smart La tecnologia digitale al servizio delle metropoli Debutta a Tokyo uno store di nuova generazione Gli edifici vengono trasformati in mega-televisori PROGRAMMAZIONE Già dalla prossima stagione le major hollywoo- diane rilasceranno film in doppia versione, sia formato digitale sia pellicola tradizionale, in virtù dell’accordo al quale sono giunte le regine della produzione Enzo Lima Università di Firenze, un laboratorio di digital writing Continua la collaborazione tra il Laborato- rio di Strategie della Comunicazione dell’Università di Firenze e Indire (l’Istituto Nazionale di Docu- mentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educa- tiva). Dopo il successo del master dello scorso anno, sarà attivata a Firenze, a partire da febbraio 2006 - sotto la direzione di Luca Toschi e in collaborazione con Indire ed il Gruppo De Agostini - la seconda edizione del master universitario di primo livello in Digital writing - Scrivere con i nuovi media”. Il master è stato pensato per rispondere al nuovo ruolo e alle nuove funzioni che le Tecnologie dell’Informa- zione e della Comunicazione e il processo di conver- genza dei media hanno imposto alla scrittura. Si rivolge ai laureati del vecchio e del nuovo ordi- namento, agli insegnanti, agli operatori del settore dell’informazione e della comunicazione. L’offerta formativa del master è blended, articolata in una serie di lezioni, seminari, conferenze in presenza e in un’intensa attività online, attentamente seguita e orientata da docenti e tutor. Il corso dura un anno e rilascia 66 crediti formativi. Da gennaio 2006 il Laboratorio di Strategie della Comunicazione organizza a Firenze anche il nuovo corso di perfezio- namento “Editoria scolastica, internet e comuni- cazione: contenuti digitali per la scuola”. Il Corso intende fornire agli insegnanti, ai professionisti della formazione e a tutti coloro che sono interessati a scrivere con e per i nuovi media, le competenze necessarie per governare il cambiamento linguistico e tecnologico: un percorso che garantisca conoscenze teoriche e pratiche per la scrittura, l’elaborazione e l’utilizzo di contenuti multimediali. Il corso avrà una durata complessiva di 6 mesi. Sono previste 6 lezioni in aula, seminari e studi di caso, e un’importante atti- vità a distanza. A conclusione viene rilasciato un atte- stato di partecipazione e vengono certificati 25 crediti formativi. L’Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa, nasce con il Dlgs n. 258/1999 che stabilisce la trasformazione della BDP (Biblioteca di Documentazione Pedago- gica) in ente nazionale di ricerca e di documentazione in ambito educativo. Il decreto disegna il profilo di una nuova istituzione che amplia le funzioni della precedente in una dimensione internazionale. Rivolto a laureati e operatori del settore un master sull’evoluzione della scrittura grazie ai new media Ecologici e a prova di blackout i nuovi edifici multimediali Si chiamerà Shimmer Wall, Muro dei Riflessi, e sarà un futuribile West Wall, a metà fra l’elettronica e la religione, quello che sorgerà a New York fra i due edifici che compongono il Museo ebraico. Dedicato alla contemplazione, firmato dal designer James Carpenter, grazie a un complesso sistema di Led il muro catturerà la luce riflessa dalle acque del fiume Hudson e la rielaborerà componendo fantasti- ci disegni sulla propria superficie a seconda delle ore del giorno e delle stagioni, del vento, dei movimenti dell’acqua al passaggio di un ferryboat o di uno yacht. Il progetto, la cui installazione sta per ini- ziare, proviene dai laboratori di Kinecity, ramo di Led Effects, e si basa su una rete di telecamere digitali che esplorano i movimenti e i giochi della luce sul sottostante Hudson River. Scorrendo sulla superficie del fiume e zoomando nel corso della giornata secondo orbite molto lente, il sistema di intelligenza artificiale cattura le “gibigianne” acquatiche. In questo caso Led Effects ha disegnato un nuovo tipo di “mattonelle” Led interconnesse in grado di trasportare informazioni. Kinecity crea ambienti interattivi che cambiano e si al- terano a seconda delle circostanze. Per esem- pio, Dialog Table è un’interfaccia interattiva grazie alla quale è sufficiente muovere le mani per acquisire informazioni sulle opere d’arte al Walker Art Center. Nelle note commer- ciali di Kinecity si legge che “i progetti sono tutti anti-errore: questo significa che in caso di disconnessione ogni effetto rimane acceso”. In particolare è sui musei, teatri, cinema edi- fici che ospitano attività commerciali e eventi legati all’advertising che si sta orientando l’attività delle nuove aziende. “I colori e gli effetti - dicono a Vivid Effect - sono netta- mente superiori a quelli consentiti con i si- stemi tradizionali di illuminazione, ma anche alle caratteristiche di dispendio energetico e impatto ambientale considerato che i Led han- no un bassissimo voltaggio e se correttamente utilizzati hanno una durata che può arrivare fino a quattro anni”. Inventiva e multimedialità anche per Electroland, team di designer Usa (i fonda- tori sono Cameron McNall e Damon Seeley) che crea città di nuova generazione. Progetti multidisciplinari e scenari urbani “che cele- brano - dicono i componenti del collettivo - la cultura dell’immagine, dello spettacolo, della tecnologia e reinventano spazi pubblici”. Frutto del lavoro di Electroland i Metloft, a nordest di Los Angeles fra la 11esima e Flowers Street. Attraverso l’utilizzo di centi- naia di Led la facciata si illumina e si colora di pari passo con la vita all’internbo dell’edifi- cio. I Led seguono i movimenti delle persone sia rappresentandoli sulla facciata sia sul pa- vimento della lobby dove un tappeto luminoso si attiva al passaggio dei visitatori. “Le nostre rappresentazioni - dice McNall - hanno biso- gno di due-tre anni di lavorazione, ma alcuni dei progetti sono legati alla disponi- bilità finanziaria dei committenti, come ad esempio quello per il City Natio- nal Plaza. Non ci sono abbastanza fondi per completa- re il progetto, ma la situazione dovreb- be sbloccarsi nel 2006”. Un anello inte- rattivo di Led fra le Twin Towers di Los Angeles si innalza al cielo fino a raggiungere quota 150 metri rendendosi visibile a distanza. Cambia colore e intensità a seconda del nume- ro di persone nella piazza sottostante, una specie di termometro della vita notturna per chi osserva l’orizzonte. Fra gli altri progetti in via di realizzazione, quello per l’aeroporto di Indianapolis che prevede la realizzazione di passerelle pedo- nali e soffitti che si illuminano al passaggio dei viaggiatori creando intrecci di percorsi colorati. Il progetto che, stando al timing, sarà completato nel 2008, è anch’esso della gene- razione interattiva: uomo e tecnologia uniti da uno stretto rapporto all’interno del quale i movimenti umani controllano la tecnologia creando suggestive composizioni luminose. E.L. Per il Museum of Jewish Heritage di New York il progetto di un muro dedicato alla meditazione che grazie ai Led gioca con i riflessi dell’Hudson Corridoi sensibili all’aeroporto di Indianapolis e a Los Angeles la piazza diventa intelligente Dopo il tutto esaurito del primo numero di novembre, torna in edicola “Storia in rete”, il nuovo mensile di divulgazione storica, edito e diretto (come l’omonimo portale, attivo da ormai cinque anni) dal saggista, giornalista ed autore televisivo Fabio Andriola. Tra i servizi del numero in edicola, quello su Fiorenzo Capriotti e la nascita della Marina israe- liana: “Un “fascista” ingag- giato dal Mossad. Con l’ok di De Gasperi”. Nell’inchiesta di Gianni Scipione Rossi, vicedi- rettore della Tsp Rai e autore per Rubbettino de “La destra e gli ebrei”, si racconta una vicenda cominciata nel 1948, con un incontro riservato tra l’allora presidente del Consiglio italiano e un agente del Mossad. All’epoca la Palestina è ancora un mandato britannico e l’Italia appare piutto- sto indecisa in merito alla nascita di Israele, che riconoscerà solo il 7 febbraio 1949, dopo gran parte delle superpotenze mondiali e quando il giovane Stato ebraico ha ormai suggellato con le armi il proprio diritto all’esistenza. L’agente del Mossad però convince Alcide de Gasperi a intervenire in modo segreto, nella guerra in Palestina, sostenendo la marina israeliana mediante l’invio di istruttori. Ma dove trovare gli uomini adatti? I servizi segreti italiani decidono di pescare tra gli ex combattenti della Decima Mas... Lo storico Luciano Garibaldi si avventura in un confronto tra il fallito golpe del novembre 1923 a Monaco e il procedimento giudiziario per il quale i vertici della Lega dovranno comparire davanti al Gip di Verona il prossimo sette febbraio. Hitler fu condannato a soli cinque anni, nonostante l’uso delle armi e le decine di persone rimaste uccise nel tentativo di colpo di Stato, e tornò in libertà dopo pochi mesi di carcere; Bossi rischia l’ergastolo insieme a 44 dirigenti del Carroccio, almeno in teoria, per violazione dell’art. 241 del Codice penale.E poi l’ultima intervista di Fernand Braudel, concessa ad Aldo G. Ricci e pubblicata a vent’anni dalla scomparsa del grande storico francese… Non ultime, le “Spigolature”: in questo numero i tagli decisi dal governo inglese alle spese per l’esilio di Napoleone a Sant’Elena, quando Enrico VIII introdusse la pena di morte per bolli- tura, la Russia zarista si reggeva sulle entrate fiscali derivanti dalla distillazione della vodka, il flirt tra Franklin Delano Roosevelt e la principessa Martha di Norvegia. Storia in rete DIRETTO DA FABIO ANDRIOLA STORIA IN RETE EDITORIALE 96 PAGINE 5 EURO Questo libro vuol essere un omaggio alla grande comunità Mac italiana. Una grande famiglia composta non soltanto da gente comune e da professionisti, ma anche da personaggi famosi coinvolti emotivamente nel “Think different”. Alberto Pucci propone un libro leggero e piacevole da sfogliare con illustrazioni, fotografie e interviste a personaggi famosi come: Linus, Fabio Volo, Gianni Fantoni, Fabio Fazio, Samuele Bersani, Roberto Baggio, Marina Massi- roni, Francesco Guccini, Giuliano Ferrara, Luca Sofri, Rocco Tanica, Red Ronnie, Vittorio Zucconi, accomunati tutti dalla grande passione per il Mac. Facce da Mac DI ALBERTO PUCCI 240 PAGINE 12 EURO MONDADORI

Led& the City · “Digital writing - Scrivere con i nuovi media”. Il master è stato pensato per rispondere al nuovo ruolo e alle nuove funzioni che le Tecnologie dell’Informa-zione

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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY

IlPaginoneDAL 16 AL 29 GENNAIOPAG.13

IlPaginoneC O N T E N U T I D I G I TA L IC O N T E N U T I D I G I TA L I

Libria cura d i Rober ta Chi t iEdilizia

Interattiva

DAL 16 AL 29 GENNAIOPAG.12

Led& the City

Stati Uniti, web-navigatrici vicine al sorpasso dei maschiGli utenti di Internet - si legge nel sito del Washin-

gton Post - condividono molti interessi in comune, ma mentre gli uomini sono maggiori consumatori di notizie, azioni, articoli sportivi e pornografia, le donne cercano consigli sulla salute e sulla religione. Ad affermarlo è uno studio svolto negli Stati Uniti da Pew Internet & American Life Project. Secondo le rilevazioni, gli uomini usano Internet appena di più delle donne, navigano più spesso e passano più tempo collegati. In realtà, dice la ricerca, il “divide” non solo sta scomparendo, ma anzi le donne online rischiano di sorpassare gli uomini dato che rappre-sentano la maggioranza della popolazione Usa. Una tendenza che si deduce dalle tendenze dei giovani: fra questi, le ragazze sorpassano i loro giovani coetanei

nell’uso di Internet. Fra gli afroamericani poi le tendenze si invertono: usano Internet più le donne degli uomini. Sono sempre i maschi a fruire di una connessione online a banda larga più delle femmine. “Gli uomini hanno la tendenza a rimanere attratti da attività in Rete che sono molto più orientate verso l’azione, mentre le donne tendono a dare valore a cose che abbiano a che fare con i rapporti o le rela-zioni umane”, ha detto Deborah Fallows, ricercatrice presso Pew e autrice della ricerca. La gran parte degli uomini naviga su Internet per piacere (il 70% rico-nosce di collegarsi per passare il tempo, a fronte del 63% delle donne). Più della parte “rosa” del popolo di Internet, gli uomini sentono musica, ascoltano la radio, osservano le immagini delle webcam, cercano

materiali e attrezzature per i loro hobby, e sono dispo-sti a pagare per i contenuti digitali.

Il divario fra i sessi, però, è destinato a ridursi. Le donne già fanno un uso più massiccio della posta elettronica e usano i messaggi e-mail per condividere storie, risolvere questioni e raggiungere un’ampia rete di amici e familiari. In particolare, le donne usano le email in maniera più robusta. Per esempio, rispetto agli uomini usano molto più la posta per scrivere a amici e familiari per commentare notizia, pianificare eventi. Dichiarano più degli uomini di essere contente dell’utilità delle email. La percentuale di uomini e donne che usano Internet è quasi la stessa. Circa il 68% degli uomini e il 66% delle donne statunitensi affermano di usare la Rete.

Ricerca di Pew Internet: surfiste più accanite le ragazze sotto i 29 anni e le donne afroamericane

Transistor al laser, tessuti impermeabili a base di nano-fillers, risonanza magnetica per rilevare se un prodotto è dop. Non si tratta di un episodio di Star Trek, ma di alcuni degli argomenti apparsi nella rubrica “Sotto la lente” dell’Almanacco della Scienza, rivista telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

In rete dal 2001, il quindicinale ha subito di recente un profondo restyling, che ha riguardato sia la grafica che i contenuti, rendendolo più ricco e godibile.

Grande spazio è riservato alle ricerche svolte dall’ente: con uno stile divulgativo sono illustrati i principali risultati raggiunti, le più interessanti scoperte e i brevetti

che hanno trovato applicazione.

Il rigore scientifico dei pezzi e la grande varietà di notizie li rendono un prezioso serbatoio di informa-zioni per i giornalisti delle varie testate, che trovano nell’Al-manacco materiale utile per la stesura dei propri articoli, per realizzare inchieste,

dossier e interviste come è accaduto per servizi poi ripresi da quotidiani nazionali (da la Repubblica al Messag-gero). Oltre a rubriche su libri, mostre, festival e eventi culturali di rilievo, una sezione è riservata alla presen-tazione dei film in uscita commentati dai ricercatori del Cnr. A vedere “Genesis”, la spettacolare pellicola sulla nascita della vita e sulla sua evoluzione, è stata la biologa Anna Garbesi, che ha spiegato le parti più complesse del film, sottolineandone la grande efficacia e il grande valore didattico, oltre che estetico.

Roberto Azzolini, coordinatore del Progetto del Cnr Polarnet e profondo conoscitore dell’Antartide, ha recen-sito con partecipazione “La marcia dei pinguini”, confer-mando, per averla sperimentata, la particolare simpatia di questi animali, la stessa che trapela anche dalle immagini, e sottolineando la difficoltà che i volatili devono superare per riuscire a procreare, difficoltà che incontrano anche gli studiosi che conducono le loro ricerche in quegli ambienti estremi, caratterizzati da temperature bassis-sime e battuti da venti gelidi e impetuosi.

L’ultimo film di Woody Allen, “Match Point”, che vuole dimostrare come la vita di tutti noi sia determinata in gran parte dal caso e dalla fortuna, ha raccolto l’approvazione scientifica del fisico Vincenzo Malvestuto, convinto della fondamentale casualità della realtà e degli eventi che riguardano sia l’Universo che i singoli individui e che la scienza può solo tentare di ridurre e sistematizzare con le sue teorie, dal calcolo delle probabilità alla fisica quantistica...

Un’attenzione particolare il quindicinale rivolge anche ai piccoli. Per loro ci sono un gioco interattivo, che spin-gendoli a seguire le inchieste degli inviati molto speciali del Corriere della Scienza, permette loro di imparare divertendosi, e consigli di lettura su misura per i più giovani che possono così costruire una biblioteca tutta per loro.

Scienziati & filmCambia pellela rivista del CnrL’Almanacco della Scienzain una nuova versione webRita Bugliosi

Un prestigiososerbatoio di notizie e serviziper le testatenazionali

Cambierà continuamente colore la torre numero 7, uno degli edifici della “rinascita” del World Trade Center di New York. Un pilone di vetro, le pareti cosparse di Led dal cuore “re-tinico” in grado di leggere e rielaborare la luce solare, formerà il centro iridescente del punto più tormentato della Grande Mela. È solo uno dei progetti che portano la firma di Vivid Effect, azienda britannica sorella della californiana Led Effects, specializzata, quest’ultima, nella produ-zione e installazione di Led, tecnologia utilizzata per i display dei computer. È sui Led che si basano le pareti luminose innalzate da Vivid Effect che nel giro di pochi mesi punteggeranno alcuni dei siti del globo rendendo visibili anche da fuori dell’atmosfera terrestre alcuni snodi nevralgici metropolitani.

Tecnologia a servizio dell’urbanistica, a metà fra l’installazione artistico-monumentale e l’in-tervento pubblicitario, il Led viene impiantato a tempi record e richiede, dicono i realizzatori,

bassi costi di ma-nutenzione (anche grazie agli accordi con l’advertising che in molti casi si fa protagonista dell’operazione) e basso dispensio di energia.

T e c n o l o g i a , anche, in alcune situazioni, a servi-zio della comunità, con una forte cari-ca sociale, come nel caso di Urban Nomad Shelter, il progetto del-l’azienda califor-niana Electroland che attraverso micro-rifugi sparsi per la città a desti-nati ai senzatetto, illuminati con i

colori sgargianti dei Led, mira provocatoriamen-te a dare visibilità e identità al popolo invisibile degli emarginati. I piccoli rifugi a forma di larva, “funghi colorati di cui vorremmo fosse cosparso l’Occidente ricco” dicono i realizzatori, hanno ov-viamente la funzione prioritaria di proteggere dal freddo offendo ospitalità a chi non ha abitazione, ma per la prima volta la lude dei Led richiamerà inevitabilmente l’attenzione dei passanti sui non abbienti.

Led Stream Lighting System è il sistema su cui si basano i videowall giganti di Vivid Effect: si tratta di un protocollo digitale in grado di conver-tire il tradizionale protocollo di trasmissione dati Dmx 512 e farlo migrare al più innovativo mo-dello Smart, facile da installare e più potente sul fronte del risultato finale della trasmissione delle immagini su pareti di grandi dimensioni. Il siste-ma può essere direttamente integrato nelle piat-taforme impiegate per la gestione degli impianti energetici e di illuminazione, per il controllo della temperatura e fornisce report sullo stato di salute delle facciate dei Led.

Capisaldo e prototipo esemplare nell’utilizzo dei Led il distretto di Ginza, a Tokyo, realizzato

per il megastore Chanel - la più grande boutique del mondo, inaugurata lo scorso dicembre - con 700mila Led e un sistema informatico che conta 65mila microcomputer che processano circa 32 trilioni di informazioni al secondo e generano 16 milioni di colori, esattamente come quelli degli schermi a colori dei computer. Disegnata dall’ar-chitetto americano Peter Marino, la costruzione, alta 56 metri, è situata in una posizione tale da dominare la strada Chuo-dori di Ginza, uno dei quartieri più “highbrow” di Tokyo.

Videowall gigantiprendono il posto delle tradizionali facciate degli

edifici trasformando le pareti in maxischermi su cui mandare in onda, a seconda delle preferenze,

filmati, spettacoli di luce e colori, ma anche sim-boli e scintillanti marchi pubblicitari.

La torre Chanel nel distretto di Ginza rappresen-ta la prima vera integrazione architettonica con la tecnologia Led all’interno di un sistema di pareti. Sia dall’interno che dall’esterno la tecnologia Led appare perfettamente trasparente permettendo in questo modo a chi lavora all’interno dell’edificio di avere una vista perfetta su quanto succede fuori durante il giorno.

Dalla strada la parete offre il più grande schermo al mondo in bianco e nero. Un’opera monumen-tale, oltre che spettacolare, quanto ingegnosa nell’evoluzione delle già fascinose installazioni luminose che si innalzano a Times Square e Pic-

cadilly Circus. “Si tratta della prima realizzazione al mondo che trasforma la facciata di un edificio in un gigantesco televisore a disposizione dei passanti” dicono da Vivid Effect. La realizzazione concreta di quanto ci era stato fatto assaggiare in “Blade Runner”, con i suoi edifici dalle pareti-pubblicità.

L’idea è piaciuta al punto da provocare imme-diatamente ordinativi altrettanto colossali e a far scaturire la nascita di iniziative simili, quanto meno sulla carta, da parte di aziende specializzare nell’illuminazione con i Led.

Destinata a fare scuola nel campo della tecno-logia urbanistica “sostenibile”, con i suoi costi contenuti grazie alla “brandizzazione” delle aree

metropolitane. Che magari faranno svettare nel più alto dei cieli il marchio di un’azienda, ma si assicureranno contemporaneamente altre funzioni dedicate ai servizi sociali. Atteso anche lo show di Hong Kong “dove, sempre per un mega grande magazzino di Chanel stiamo realizzando una gros-sa installazione” annuncia Pete Earle, portavoce della società Vivid Effect. “Inoltre, è un program-ma l’installazione di un videowall per i musei dell’Heritage a New York e Gerusalemme, anch’essi interamente realizzati coni Led”. È sui musei, ma anche su teatri, cinema, edifici che ospitano attività commerciali ed eventi legati all’advertising che si sta orientando il marketing della società.

Il videowall è centrato su Led Stream Lighting un sistema che converte il tradizionale protocollo di trasmissione nel più recentee innovativo modello Smart

La tecnologia digitale al servizio delle metropoli Debutta a Tokyo uno store di nuova generazioneGli edifici vengono trasformati in mega-televisori

PROGRAMMAZIONEGià dalla prossima stagione le major hollywoo-diane rilasceranno film in doppia versione, sia formato digitale sia pellicola tradizionale, in virtù dell’accordo al quale sono giunte le regine della produzione

Enzo Lima

Università di Firenze, un laboratorio di digital writingContinua la collaborazione tra il Laborato-

rio di Strategie della Comunicazione dell’Università di Firenze e Indire (l’Istituto Nazionale di Docu-mentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educa-tiva). Dopo il successo del master dello scorso anno, sarà attivata a Firenze, a partire da febbraio 2006 - sotto la direzione di Luca Toschi e in collaborazione con Indire ed il Gruppo De Agostini - la seconda edizione del master universitario di primo livello in “Digital writing - Scrivere con i nuovi media”. Il master è stato pensato per rispondere al nuovo ruolo e alle nuove funzioni che le Tecnologie dell’Informa-zione e della Comunicazione e il processo di conver-genza dei media hanno imposto alla scrittura.

Si rivolge ai laureati del vecchio e del nuovo ordi-

namento, agli insegnanti, agli operatori del settore dell’informazione e della comunicazione. L’offerta formativa del master è blended, articolata in una serie di lezioni, seminari, conferenze in presenza e in un’intensa attività online, attentamente seguita e orientata da docenti e tutor. Il corso dura un anno e rilascia 66 crediti formativi. Da gennaio 2006 il Laboratorio di Strategie della Comunicazione organizza a Firenze anche il nuovo corso di perfezio-namento “Editoria scolastica, internet e comuni-cazione: contenuti digitali per la scuola”. Il Corso intende fornire agli insegnanti, ai professionisti della formazione e a tutti coloro che sono interessati a scrivere con e per i nuovi media, le competenze necessarie per governare il cambiamento linguistico

e tecnologico: un percorso che garantisca conoscenze teoriche e pratiche per la scrittura, l’elaborazione e l’utilizzo di contenuti multimediali. Il corso avrà una durata complessiva di 6 mesi. Sono previste 6 lezioni in aula, seminari e studi di caso, e un’importante atti-vità a distanza. A conclusione viene rilasciato un atte-stato di partecipazione e vengono certificati 25 crediti formativi. L’Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa, nasce con il Dlgs n. 258/1999 che stabilisce la trasformazione della BDP (Biblioteca di Documentazione Pedago-gica) in ente nazionale di ricerca e di documentazione in ambito educativo. Il decreto disegna il profilo di una nuova istituzione che amplia le funzioni della precedente in una dimensione internazionale.

Rivolto a laureati e operatori del settore un master sull’evoluzione della scrittura grazie ai new media

Ecologici e a prova di blackouti nuovi edifici multimediali

Si chiamerà Shimmer Wall, Muro dei Riflessi, e sarà un futuribile West Wall, a metà fra l’elettronica e la religione, quello che sorgerà a New York fra i due edifici che compongono il Museo ebraico. Dedicato alla contemplazione, firmato dal designer James Carpenter,

grazie a un complesso sistema di Led il muro catturerà la luce riflessa dalle acque del fiume Hudson e la rielaborerà componendo fantasti-ci disegni sulla propria superficie a seconda delle ore del giorno e delle stagioni, del vento, dei movimenti dell’acqua al passaggio di un ferryboat o di uno yacht.

Il progetto, la cui installazione sta per ini-ziare, proviene dai laboratori di Kinecity, ramo di Led Effects, e si basa su una rete di telecamere digitali che esplorano i movimenti e i giochi della luce sul sottostante Hudson River. Scorrendo sulla superficie del fiume e zoomando nel corso della giornata secondo orbite molto lente, il sistema di intelligenza artificiale cattura le “gibigianne” acquatiche. In questo caso Led Effects ha disegnato un nuovo tipo di “mattonelle” Led interconnesse in grado di trasportare informazioni. Kinecity crea ambienti interattivi che cambiano e si al-terano a seconda delle circostanze. Per esem-pio, Dialog Table è un’interfaccia interattiva grazie alla quale è sufficiente muovere le mani per acquisire informazioni sulle opere d’arte al Walker Art Center. Nelle note commer-ciali di Kinecity si legge che “i progetti sono tutti anti-errore: questo significa che in caso di disconnessione ogni effetto rimane acceso”.

In particolare è sui musei, teatri, cinema edi-fici che ospitano attività commerciali e eventi legati all’advertising che si sta orientando l’attività delle nuove aziende. “I colori e gli effetti - dicono a Vivid Effect - sono netta-mente superiori a quelli consentiti con i si-stemi tradizionali di illuminazione, ma anche alle caratteristiche di dispendio energetico e impatto ambientale considerato che i Led han-no un bassissimo voltaggio e se correttamente utilizzati hanno una durata che può arrivare fino a quattro anni”.

Inventiva e multimedialità anche per Electroland, team di designer Usa (i fonda-tori sono Cameron McNall e Damon Seeley) che crea città di nuova generazione. Progetti multidisciplinari e scenari urbani “che cele-brano - dicono i componenti del collettivo - la

cultura dell’immagine, dello spettacolo, della tecnologia e reinventano spazi pubblici”.

Frutto del lavoro di Electroland i Metloft, a nordest di Los Angeles fra la 11esima e Flowers Street. Attraverso l’utilizzo di centi-naia di Led la facciata si illumina e si colora di pari passo con la vita all’internbo dell’edifi-cio. I Led seguono i movimenti delle persone sia rappresentandoli sulla facciata sia sul pa-vimento della lobby dove un tappeto luminoso si attiva al passaggio dei visitatori. “Le nostre rappresentazioni - dice McNall - hanno biso-gno di due-tre anni di lavorazione, ma alcuni dei progetti sono legati alla disponi-bilità finanziaria dei committenti, come ad esempio quello per il City Natio-nal Plaza. Non ci sono abbastanza fondi per completa-re il progetto, ma la situazione dovreb-be sbloccarsi nel 2006”.

Un anello inte-rattivo di Led fra le Twin Towers di Los Angeles si innalza al cielo fino a raggiungere quota 150 metri rendendosi visibile a distanza. Cambia colore e intensità a seconda del nume-ro di persone nella piazza sottostante, una specie di termometro della vita notturna per chi osserva l’orizzonte.

Fra gli altri progetti in via di realizzazione, quello per l’aeroporto di Indianapolis che prevede la realizzazione di passerelle pedo-nali e soffitti che si illuminano al passaggio dei viaggiatori creando intrecci di percorsi colorati. Il progetto che, stando al timing, sarà completato nel 2008, è anch’esso della gene-razione interattiva: uomo e tecnologia uniti da uno stretto rapporto all’interno del quale i movimenti umani controllano la tecnologia creando suggestive composizioni luminose.

E.L.

Per il Museum of Jewish Heritage di New York il progetto di un muro dedicato alla meditazione che grazie ai Led gioca con i riflessi dell’Hudson

Corridoi sensibili all’aeroporto di Indianapolise a Los Angeles la piazza diventa intelligente

Dopo il tutto esaurito del primo numero di novembre, torna in edicola “Storia in rete”, il nuovo mensile di divulgazione storica, edito e diretto (come l’omonimo portale, attivo da ormai cinque anni) dal

saggista, giornalista ed autore televisivo Fabio Andriola. Tra i servizi del numero in edicola, quello su Fiorenzo Capriotti e la nascita della Marina israe-liana: “Un “fascista” ingag-giato dal Mossad. Con l’ok di De Gasperi”. Nell’inchiesta di Gianni Scipione Rossi, vicedi-rettore della Tsp Rai e autore per Rubbettino de “La destra e gli ebrei”, si racconta una vicenda cominciata nel 1948, con un incontro riservato tra

l’allora presidente del Consiglio italiano e un agente del Mossad. All’epoca la Palestina è ancora un mandato britannico e l’Italia appare piutto-sto indecisa in merito alla nascita di Israele, che riconoscerà solo il 7 febbraio 1949, dopo gran parte delle superpotenze mondiali e quando il giovane Stato ebraico ha ormai suggellato con le armi il proprio diritto all’esistenza. L’agente del Mossad però convince Alcide de Gasperi a intervenire in modo segreto, nella guerra in Palestina, sostenendo la marina israeliana mediante l’invio di istruttori. Ma dove trovare gli uomini adatti? I servizi segreti italiani decidono di pescare tra gli ex combattenti della Decima Mas... Lo storico Luciano Garibaldi si avventura in un confronto tra il fallito golpe del novembre 1923 a Monaco e il procedimento giudiziario per il quale i vertici della Lega dovranno comparire davanti al Gip di Verona il prossimo sette febbraio. Hitler fu condannato a soli cinque anni, nonostante l’uso delle armi e le decine di persone rimaste uccise nel tentativo di colpo di Stato, e tornò in libertà dopo pochi mesi di carcere; Bossi rischia l’ergastolo insieme a 44 dirigenti del Carroccio, almeno in teoria, per violazione dell’art. 241 del Codice penale.E poi l’ultima intervista di Fernand Braudel, concessa ad Aldo G. Ricci e pubblicata a vent’anni dalla scomparsa del grande storico francese… Non ultime, le “Spigolature”: in questo numero i tagli decisi dal governo inglese alle spese per l’esilio di Napoleone a Sant’Elena, quando Enrico VIII introdusse la pena di morte per bolli-tura, la Russia zarista si reggeva sulle entrate fiscali derivanti dalla distillazione della vodka, il flirt tra Franklin Delano Roosevelt e la principessa Martha di Norvegia.

Storia in reteDIRETTO DA FABIO ANDRIOLASTORIA IN RETE EDITORIALE 96 PAGINE5 EURO

Questo libro vuol essere un omaggio alla grande comunità Mac italiana. Una grande famiglia

composta non soltanto da gente comune e da professionisti, ma anche da personaggi famosi coinvolti emotivamente nel “Think different”. Alberto Pucci propone un libro leggero e piacevole da sfogliare con illustrazioni, fotografie e interviste a personaggi famosi come: Linus, Fabio Volo, Gianni Fantoni, Fabio Fazio,

Samuele Bersani, Roberto Baggio, Marina Massi-roni, Francesco Guccini, Giuliano Ferrara, Luca Sofri, Rocco Tanica, Red Ronnie, Vittorio Zucconi, accomunati tutti dalla grande passione per il Mac.

Facce da MacDI ALBERTO PUCCI240 PAGINE12 EUROMONDADORI