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Reitano - U.O.Psicologia n.2 (Tn)
Direttore dott. L. Ranzato 1
Le Evidenze basate sulla Pratica e la Pratica basata sulle Evidenze
nei Servizi di Psicologia
La Sfida dell’Aziendalizzazione
Il Modello Organizzativo della Psicologia nel S.S.N.
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Si può definire il processo di aziedalizzazione come lo strumento utilizzato per tentare di assicurare al singolo ed alla comunità determinati livelli di assistenza pur in presenza di una progressiva riduzione delle risorse
pubbliche messe a disposizione dell’intero sistema sanità
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L’ obiettivo e le metodologie
L’obiettivo centrale del processo di aziendalizzazione può essere definito come il tentativo di assicurare livelli uniformi di assistenza enfatizzando l’adozione e l’utilizzazione di strumenti organizzativi e gestionali allo scopo di migliorare complessivamente l’efficienza operativa del servizio sanitario pubblico
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il modello aziendale con la sottolineatura posta nei confronti del raggiungimento di risultati organizzativi e gestionali efficienti necessita della definizione del collegamento tra modello organizzativo - gestionale dei servizi ed esiti clinici degli interventi vale a dire della valutazione dei reali risultati in termini di salute ottenuti dagli interventi stessi.
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La prospettiva di valutazione di processo, di esiti e risultati può essere praticata solo adottando modelli organizzativi dei servizi e strumenti gestionali valutativi mirati allo studio dell’efficacia pratica delle tecnologie “soft” e dei prodotti erogati dai servizi in ordine al raggiungimento dell’obiettivo della salute fisica, psichica e sociale dei singoli e della comunità.
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Alcuni assunti di partenza La pratica basata sulle
evidenze sarà istituzionalmente richiesta nel giro di pochi anni.
Gli psicologi attualmente non sono affatto avvezzi alla necessità di fornire evidenze dell’efficacia del loro lavoro (Mullen &
Bacon 2001)
L’università, attualmente, non fornisce alcuna formazione (Sanderson &
Weismann 2001).
Il futuro appartiene a quelle discipline e professioni che saranno state in grado di adottare modalità di lavoro basate sulle evidenze (Sanderson 2002).
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Qualità come relazione tra struttura
processo ed outcome
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Definitions of Outcomes
• Changes in a patient’s current and future health status that can be attributed to antecedent health care (Donabedian, 1981).
• In general, outcomes are the result of treatment or care. For the most part, the healthcare definition of outcomes is interpreted in terms of result, such as change in the patient’s condition, the patient’s status following intervention, and the effect of the intervention on how the patient functions” (Maloney & Chaiken, 1999)
• A health related change due to a preventive or clinical intervention or service (The intervention may be single or multiple and the outcome may relate to a person, group or population or be partly or wholly due to the intervention) (Commonwealth of Australia, Australia’s
Health 2000).
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Definitions of Outcomes
• The results of a program activity compared to its intended purpose (U.S.Government Performance and Results Act of 1993).
• The extent to which results are achieved or public needs are met at least partially due to services provided. (Governmental Accounting Standards Board).
• The accomplishments or results that occur (at least partially) because of services provided (United States General Accounting Office).
• (The) results of health care processes (Baumberg L, Long A, & Jefferson J, 1995).
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Questions Asked in Outcomes Measurement
• Efficacy
What are the outcomes, as measured under highly controlled conditions? The ability of health care, at its best, to improve the patients well-being and the degree to which this is achieved.
• Effectiveness
What are the outcomes, as measured in routine practice?
• Efficiency
The greatest improvement at the lowest cost
• Quality
How good are the outcomes, as compared to some standard of desirability?
• Equity
How fairly are outcomes distributed across groups
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Paradigmi Complementari
Evidence-based Practice
Practice-based Evidence
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Pratica basata sulle evidenze (E.B.P.) &
Evidenze basate sulla Pratica (P.B.E.) • Il paradigma della P.B.E si
basa sugli stessi principi della Evidence based medicine. Esistono differenti livelli di “evidenze scientifiche”.
• Gli RCTs rappresentano il "gold standard" sebbene pongano parecchi problemi etici e metodologici.
• La P.B.E. può essere implementata attraverso la costruzione e l’uso di linee guida esplicitamente basate sulle metanalisi della letteratura scientifica esistente e sulle buone pratiche cliniche.
• Il paradigma delle E. B.P. invece, focalizza la ricerca a livello dell’operatività individuale e del contesto di erogazione dei servizi.
• Il modello include il calcolo dell’attendibilità e significatività statistica e clinica del cambiamento dell’utente. Ciò anche allo scopo di identificare i casi di "outliers" il cui processo di cambiamento non rispetta i parametri attesi, e di prevenire il drop-out.
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Efficacy research versus effectiveness research
L’efficacy research risponde alla domanda:
•Utilizzando un metodo sperimentale “ben
controllato” è possibile dimostrare che il trattamento
influenza l’outcome?
•Permette l’invalidazione di ipotesi causali
alternative.
L’effectiveness research risponde alla domanda:
•Il trattamento che stiamo valutando, nella realtà dei
servizi in cui viene erogato, influenza l’outcome?
•Il suo compito è di generare nuove ipotesi
piuttosto che di testarle.
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Paradigmi Complementari
Efficacy studies
Randomised
Controlled
Trials
Evidence-based practice
as policy
Practitioners
Practice-based
evidence
Effectiveness studies
Routine
Clinical
Treatment
Practitioners
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Practice-based research
• Feasibility and plausibility should
govern planning, data collection, and
interpretation
• Basic tenets of measurement remain:
–validity, reliability, control of bias
–completeness of data
Practice-based research
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Methodological differences between RCTs and Field Trials of
effectiveness in clinical practice
• RCT Field Trial
• Treatment specificity High Low
• Diagnostic specificity High Low
• Internal validity High Low
• Environmental factors Controlled Examined
• Working alliance Ignored Examined
• Unspecific factors Controlled out Examined
• Counsellor variables Controlled out Examined
• Patient preference Not given Given
• Placebo (active, inactive) Some attempted Not attempted
• Generalisablitiy Low High
• Representiveness of typical practice Low High
• Resources required High to very high Medium to low
• Accommodation of dual diagnosis Rarely Sometimes
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Stages of treatment research and methodologies appropriate for
each stage
Validation
• Efficacy - treatment vs no-treatment
• Mechanisms of change
• Utility - treatment vs other active treatments
Dissemination
• Effectiveness
• Service development
• Programme evaluation
Roth & Parry 1997
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Statistical versus clinical significance • La significatività statistica si
riferisce al raggiungimento di un livello probabilistico di base che attesti l’attendibilità degli effetti.
• In psicologia questo livello è rappresentato dal valore di p<.05. Questo criterio è stato scelto per minimizzare la possibilità di errore di tipo I, cioè trovare una differenza significativa laddove essa non esista. La significatività statistica è funzione di:
• L’effect size: l’ampiezza dell’effetto.
• La grandezza del campione.
• L’affidabilità dello strumento di misura
• L’affidabilità dell’effetto
• La significatività clinica si riferisce all’efficacia reale del trattamento a livello individuale, descrivendone l’obiettivo come il ritorno al normale funzionamento.
• Un metodo standardizzato per valutare la significatrività clinica fa riferimento a due criteri.
1. Il risultato dovrebbe essere il passaggio della persona da una popolazione disfunzionale ad una funzionale a seguito del trattamento.
2. Il cambiamento deve essere attendibile: la variazione intercorsa tra pre e post trattamento non deve essere influenzata da errori di misurazione (R.C.I. di Jacobson e Truax).
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Modello “Prima – Dopo” (tipo 3) Lo stato “prima” dei target della prestazione viene
confrontato con lo stato “dopo”
Prestazione
Pazienti prima Pazienti dopo
Misurazione
Tempo 0
Misurazione
Tempo 1
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Diagramma di Flusso
Presa in carico
Psicoterapeutica
Richiesta
consultazione
psicologica
Colloquio di
accettazione
Prima
visita
Valutazione
psicodiagnostica per
certificazione relazione
clinica per certificazione
Valutazione
psicologica
Proposta psicoterapia
Consultazio
ne unica
Certificazion
e relazione
psicologica
Trattamento Psicoterapeutico
Non
accettazione
proposta
Invio ad
altro
Servizio
Fine
Consultazione
Fine Trattamento
Non
attuabile
Presa in
carico
Consulenza
ad altro
Servizio
Meeting
Discussione
Casi
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Il campione di utenti dell’U.O.
Entrata (valutazione T. zero)
14 - 19 84 17%
20 - 29 144 30%
30 - 39 126 26%
40 - 49 91 19%
> 50 38 8%
TOTALE 483 100%
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Il campione di utenti dell’U.O.
Uscita (valutazione T. uno)
CLASSI ETA' UTENTI Nr. %
14 - 19 30 24%
20 - 29 46 30%
30 - 39 29 20%
40 - 49 28 21%
> 50 6 5%
TOTALE 139 100%
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S.C.L. 90 – R / Indice Global Symptom
Inventory (G.S.I.)
Entrata
SEDE G.S.I. MEDIO (d.s.) Adulti G.S.I. MEDIO (d.s.) Adolescenti
ROVERETO 70.14 (8.27) 57.15 (8.97)
RIVA DEL GARDA 66.64 (7.84) 68.76 (9.56)
Totale 68.18 (8.17) 63.73 (10.94)
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S.C.L. 90 – R (indice G.S.I.)
Confronto valutazione (entrata / uscita)
UTENTI GSI . ENTRATA (d.s.) GSI USCITA (d.s.) Significatività
ADULTI 68.18 (8.17) 57.07 (8.18) p < 0,01
ADOLESCENTI 63.73 (10.94) 55.57 (10.08) p < 0,01
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Distribuzione Adulti Categorie cliniche
Funzionali (G.S.I < 63)/Disfunzionali (G.S.I.> 63)
Adulti
funzionali
19%
Adulti
disfunzionali
81%
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Distribuzione Adolescenti
Categorie cliniche
Funzionali (G.S.I. < 63) / Disfunzionali (G.S.I. > 63
Adolescenti
funzionali
53%
Adolescenti
disfunzionali
47%
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Comparazione
Valutazione Esito per categorie cliniche
(Funzionali/Disfunzionali)
UTENTI GSI Entrata GSI Uscita Significatività
ADULTI FUNZIONALI (GSI < 63) 57.74 (6.46) 50.68 (7.26) p <0,01
ADULTI DISFUNZIONALI (GSI > 63) 70.53 (6.49) 58.80 (7.46) p <0,01
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Comparazione
Valutazione Esito per categorie cliniche
(Funzionali/Disfunzionali)
UTENTI GSI Entrata GSI Uscita Significatività
ADOLESCENTI FUNZIONALI(GSI < 63) 55.37 (5.59) 50.00 (6.59) p = 0,01
ADOLESCENTI DISFUNZIONALI(GSI > 63) 73.28 (7.17) 61.50 (10.80) p = 0,01
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Valutazione esito / Indice V.G.F.
(D.S.M. IV°)
UTENTI VGF MEDIO ENTRATA VGF MEDIO USCITA Significatività
ADULTI 52.33 (6.09) 63.22 (5.70) p < 0,01
ADOLESCENTI 54.05 (8.01) 62.11 (6.87) p < 0,01
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Reliable Change
Index (R.C.I.)
Adulti Disfunzionali
LEGENDA grafici R.C.I.
< –1.96 =pegg. significativo –1,95 a 0 =pegg.non significativo 0 a +1,96 =miglioramento non significativo
+1,96 > = miglioramento significativo
0
13
18
31
38
0
10
20
30
40
(-1,96 - 0) (0 - +1,96) (+1,97 +3,92) (+3,93 +5,88) > 5,88.
valori in %
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31
Reliable Change Index (R.C.I.)
Adolescenti Disfunzionali
0
23
40
7
30
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
-1,96 0 0 +1,96 +1,97.+3,92 +3,93.+5,88 > 5,88
Valori in %
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32
Reliable Change Index (R.C.I.)
Adulti Funzionali
0
30 3028
12
0
5
10
15
20
25
30
35
-1,96..0 0..1,96 1,97..3,92 3,93..5,88 >5,88
Valori in %
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Reliable Change Index (R.C.I.)
Adolescenti Funzionali
12
42
21
0
25
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
-1,96 - 0 0 +1,96 +1,97 +3,92 +3,93.+5,88 >5,88..
Valori in %
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Numero sedute % R.C.I.
Massimo miglioramento
(+ 2 d.s.)
Fino a 4 21 % 25%
Fino a 12 32 % 42%
Fino a 24 28 % 50%
> 24 19 % 58%
Interventi psicoterapeutici per numero di sedute
Effetto dose/beneficio
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Numero sedute/Utenti Disfunzionali
Numero sedute
psicoterapia
%
Utenti
%
Utenti
Disfunzionali
(G.S.I. >63)
Fino a 4 21 % 50%
Fino a 12 32 % 79%
Fino a 24 28 % 80 %
> 24 19 % 57 %
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36
80
75 C
70 B A
65 D
60
55
50 E
45
40
35
35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 Punteggi pre trattamento
p
u
n
t
e
g
g
i
p
o
s
t
cut off
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Evidence – Based Knowledge nelle scienze
psicosociali (Mullen E.J. 2002)
• Il significato specifico di
“Knowledge” nella P.B.E. se
applicato all’attività
psicosociale.
• Statico:(il sapere
enciclopedico).
• Dinamico:(il saper essere e
fare del professionista nella
pratica).
• Il termine Knowledge si
riferisce al carattere personale
e dinamico dei processi
cognitivi del professionista
psicologo.
• Il significato specifico di
“Evidence – Based” se applicato
alla pratica psicosociale.
• Evidenza come “prova” statica ed
esterna al soggetto conoscente.
• Evidenza psicologica, dinamica
che attiva un processo
inferenziale di attribuzione di
significato da parte del
professionista nella pratica.
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38
Evidence – Based Knowledge nelle scienze
psicosociali (Mullen E.J. 2002)
• Il termine Evidence – Based
Knowledge si riferisce al carattere
personale e dinamico dei processi
cognitivi del professionista psicologo
che attribuiscono un significato alle
evidenze presentate nel tempo dal
paziente.
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39
Una proposta.......
• Se il sapere basato sulle
evidenze non è altro che il
risultato dell’esperienza
personale del professionista
nell’acquisire il proprio sapere
attraverso un processo
dinamico di valutazione ed
interpretazione delle evidenze
rappresentate dai pazienti con
cui è entrato in relazione nel
corso del tempo.
• Visto che si possono
distinguere due
significati di P.B.E.:
1. uno di prodotto
statico (la best
practice, linee guida)
2. un altro di processo
dinamico (il
processo decisionale
nella relazione
psicologica)
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40
......una proposta
• La P.B.E. applicata all’attività psicologica non deve e
non può ridursi all’applicazione di procedure
diagnostico - terapeutiche, anche se esse rispondono a
criteri di standardizzazione in linee guida, siano state
valutate mediante R.C.T. attraverso l’uso di valide
misure di outcome e confermate da più di un gruppo di
sperimentatori.
• In contrapposizione con questo uso di P.B.E. c’è quello
che Sackett definì come ”... l’uso coscenzioso,
giudizioso ed esplicito delle attuali migliori evidenze
nel prendersi cura di un paziente a livello individuale”.
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41
P.B.E. e Psicologia
• Da questo punto di vista la P.B.E. non è altro che
l’integrazione riuscita dell’esperienza del clinico, nella
struttura organizzativa in cui opera, con le migliori
evidenze della ricerca e nel rispetto del mondo valoriale
del paziente.(modificato da Sackett, 2000).
• Quindi in questo secondo significato la P.B.E. riguarda
il processo decisionale psicologico che si sviluppa
nell’intersoggettività della relazione con il paziente e
che tiene conto delle migliori evidenze teoriche
disponibili, della loro dimostrata efficacia sul campo e
della situazione del paziente.
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42
Due inviti a .....
1. Riflettere su come questi concetti - costruiti nel mondo
medico - possano essere utilizzati in modo fruttifero nel
campo della psicologia e dell’attività psicologiche nel
SSN.
2. Formare gli psicologi a conoscere quali siano le migliori
pratiche sperimentate (il primo significato di PBE) e ad
essere capaci di prendere decisioni nella presa a carico
psicologica basate anche sulle migliori evidenze
disponibili della effectiveness delle pratiche.
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43
La pratica basata sulle evidenze e le evidenze basate sulla
pratica
???Alcuni interrogativi???
1. La valutazione di esito può essere applicata al lavoro psicologico?
2. Ci sono dei rischi ad attuare la misurazione degli esiti?
3. In questo modo si potrebbe perdere l’anima umanista della psicologia?
4. Il lavoro psicologico nella sanità e nella salute mentale, in particolare, ha obiettivi unici e specifici della professione psicologica che li distingue da quelli degli altri professionisti!?
5.. Se si, quali potrebbero essere gli outcome esemplificativi del raggiungimento degli obiettivi?
6. Quali indicatori potrebbero misurare appropriatamente il raggiungimento degli obiettivi?
7. Quali metodi di misurazione dovrebbero essere usati nella ricerca per catturare la specificità degli obiettivi psicologici?
8. Quali strumenti utilizzare per comunicare alla società i risultati delle valutazioni d’efficacia degli esiti del lavoro psicologico?