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LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2013 L’OMOTOSSICOLOGIA E LA MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE NELLA TERAPIA DELLE MALATTIE DELLA TIROIDE HOMOTOXICOLOGY AND PHYSIOLOGICAL REGULATING MEDICINE IN THE TREATMENT OF THYROID DISEASES S. Ripa THERAPEUTICS INTRODUZIONE L’omotossicologia e la PRM svolgono un ruolo importante nella cura delle malattie della tiroide, come nella sem- pre più diffusa tiroidite autoimmune e nell’ipotiroidismo che spesso la ac- compagna. – La Medicina convenzionale in questi casi “mette a riposo” la ghiandola e for- nisce una terapia sostitutiva (vengono as- sunti per os gli ormoni che la tiroide in condizioni normali avrebbe prodotto). Purtroppo, maggiore è il tempo in cui la ghiandola è messa a riposo, minori sono le possibilità che questa riprenda la propria corretta funzione. – Nel frattempo, l’azione degli anticor- pi (su cui la terapia convenzionale non Lo studio dei dati clinici di pazienti con ipotiroidismo associato a tiroidite di Hashimoto consente di attuare una tera- pia omotossicologica ed immunomodu- lante in linea con i principi della Medicina Fisiologica di Regolazione. Si inizia con la terapia low dose per l’ipotiroidismo, che si differenzia dalla terapia convenzionale perché non “mette a riposo” la ghiandola attraverso l’assunzione di ormoni tiroidei, ma, al contrario, la stimola utilizzando ormoni omeopatizzati come Guna-T3 D6 e Guna-T4 D6 associati a Fucus composi- tum e Glandula thyreoidea suis-Injeel ® forte, per indurre la tiroide a produrre la fisiologica quantità di ormoni per quel- l’organismo. Dopo circa un mese e mezzo, si continua aggiungendo una terapia immuno-modulante, basata fon- damentalmente sull’uso delle citochine omeopatizzate (Guna-IL4, Guna-IL8, Guna-IL10) allo scopo di agire sul pro- cesso autoimmune causa della tiroidite. La terapia, che deve comprendere anche un adeguato drenaggio della matrice, deve proseguire per un periodo di tempo compreso tra 6 e 18 mesi, finché il TSH non sia tornato < 2, FT3, FT4 e gli anti- corpi anti-TG e anti-TPO entro i valori normali di riferimento. Una volta soddi- sfatti questi criteri di normalità, si passa, in assenza di altre patologie tiroidee, alla terapia di mantenimento per un periodo di 4-6 mesi. Una volta ristabilita la fun- zionalità tiroidea e normalizzati gli anti- corpi indice del processo autoimmune, è necessario individuare e curare le cause profonde che hanno determinato l’insor- genza del processo infiammatorio. TIROIDE, TIROIDITE DI HASHIMOTO, IPERTIROIDI- SMO, IPOTIROIDISMO, OMOTOSSICO- LOGIA, MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE, LOW DOSE MEDICINE SUMMARY: The study of the clinical data of the patients with hypothyroidism associated with Hashimoto thyroiditis allows to implement a homotoxicological and immune-modulating therapy in line with the principles of the Physiological Regulating Medicine. It starts with the low dose therapy for hypothyroidism, which differs from the conventional therapy because it does not “put RIASSUNTO PAROLE CHIAVE to rest” the gland through the intake of thyroid hormones, but, on the contrary, seeks to stimulate it using homeopathic hormones such as Guna-T3 D6 and Guna-T4 D6 associated with Fucus compositum and Glandula thyreoidea suis-Injeel ® forte, to make it produce again the proper amount of thyroid hormones for that organism. After a month and a half, we continue adding an immune- modulating therapy, primarily based on the use of homeopathic cytokines (Guna-IL4, Guna-IL8) with the intent to act on the autoimmune process which is the cause of thyroiditis. The treatment, which must include adequate drainage of the matrix, must continue for a period of time ranging between 6 and 18 months, until TSH returns < 2, and Ft3 Ft4 and the antibodies anti-TG and anti-TPO reach the normal reference values. Once these criteria are achieved and if no other thyroid pathologies are present, the therapy changes into a maintenance therapy for a period of 4-6 months. Once the thyroid functionality is restored and once the antibodies indicating the autoimmune process are normalized, it is necessary to identify and treat the real causes that led to the development of the inflammatory process. KEY WORDS: THYROID, HASHIMOTO DISEASE, HYPERTHYROIDISM, HYPOTHYROIDISM, HOMOTOXICOLOGY, PHYSIOLOGICAL REGULATING MEDICINE, LOW DOSE MEDICINE 23

LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2013 · la medicina biologica luglio - settembre 2013 l’omotossicologia e la medicina fisiologica di regolazione nella terapia delle malattie

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2013

L’OMOTOSSICOLOGIA E LA MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE NELLATERAPIA DELLE MALATTIE DELLA TIROIDE HOMOTOXICOLOGY AND PHYSIOLOGICAL REGULATINGMEDICINE IN THE TREATMENT OF THYROID DISEASES

S. Ripa

THERAPEUTIC

S

INTRODUZIONE

L’omotossicologia e la PRM svolgonoun ruolo importante nella cura dellemalattie della tiroide, come nella sem-pre più diffusa tiroidite autoimmune enell’ipotiroidismo che spesso la ac-compagna.

– La Medicina convenzionale in questicasi “mette a riposo” la ghiandola e for-

nisce una terapia sostitutiva (vengono as-sunti per os gli ormoni che la tiroide incondizioni normali avrebbe prodotto).

Purtroppo, maggiore è il tempo in cuila ghiandola è messa a riposo, minorisono le possibilità che questa riprendala propria corretta funzione.

– Nel frattempo, l’azione degli anticor-pi (su cui la terapia convenzionale non

Lo studio dei dati clinici di pazienti conipotiroidismo associato a tiroidite diHashimoto consente di attuare una tera-pia omotossicologica ed immunomodu-lante in linea con i principi dellaMedicina Fisiologica di Regolazione. Si inizia con la terapia low dose perl’ipotiroidismo, che si differenzia dallaterapia convenzionale perché non“mette a riposo” la ghiandola attraversol’assunzione di ormoni tiroidei, ma, alcontrario, la stimola utilizzando ormoniomeopatizzati come Guna-T3 D6 eGuna-T4 D6 associati a Fucus composi-tum e Glandula thyreoidea suis-Injeel®

forte, per indurre la tiroide a produrre lafisiologica quantità di ormoni per quel-l’organismo. Dopo circa un mese emezzo, si continua aggiungendo unaterapia immuno-modulante, basata fon-damentalmente sull’uso delle citochineomeopatizzate (Guna-IL4, Guna-IL8,Guna-IL10) allo scopo di agire sul pro-cesso autoimmune causa della tiroidite.

La terapia, che deve comprendere ancheun adeguato drenaggio della matrice,deve proseguire per un periodo di tempocompreso tra 6 e 18 mesi, finché il TSHnon sia tornato < 2, FT3, FT4 e gli anti-corpi anti-TG e anti-TPO entro i valorinormali di riferimento. Una volta soddi-sfatti questi criteri di normalità, si passa,in assenza di altre patologie tiroidee, allaterapia di mantenimento per un periododi 4-6 mesi. Una volta ristabilita la fun-zionalità tiroidea e normalizzati gli anti-corpi indice del processo autoimmune, ènecessario individuare e curare le causeprofonde che hanno determinato l’insor-genza del processo infiammatorio.

T I R O I D E ,TIROIDITE DI HASHIMOTO, IPERTIROIDI-SMO, IPOTIROIDISMO, OMOTOSSICO-LOGIA, MEDICINA FISIOLOGICA DIREGOLAZIONE, LOW DOSE MEDICINE

SUMMARY: The study of the clinical data ofthe patients with hypothyroidism associatedwith Hashimoto thyroiditis allows to implementa homotoxicological and immune-modulatingtherapy in line with the principles of thePhysiological Regulating Medicine. It starts with the low dose therapy forhypothyroidism, which differs from theconventional therapy because it does not “put

RIASSUNTO

PAROLE CHIAVEto rest” the gland through the intake of thyroidhormones, but, on the contrary, seeks tostimulate it using homeopathic hormones suchas Guna-T3 D6 and Guna-T4 D6 associatedwith Fucus compositum and Glandulathyreoidea suis-Injeel® forte, to make itproduce again the proper amount of thyroidhormones for that organism. After a monthand a half, we continue adding an immune-modulating therapy, primarily based on the useof homeopathic cytokines (Guna-IL4, Guna-IL8)with the intent to act on the autoimmuneprocess which is the cause of thyroiditis. The treatment, which must include adequatedrainage of the matrix, must continue for aperiod of time ranging between 6 and 18months, until TSH returns < 2, and Ft3 Ft4 and

the antibodies anti-TG and anti-TPO reach thenormal reference values. Once these criteriaare achieved and if no other thyroidpathologies are present, the therapy changesinto a maintenance therapy for a period of 4-6months. Once the thyroid functionality isrestored and once the antibodies indicatingthe autoimmune process are normalized, it isnecessary to identify and treat the real causesthat led to the development of theinflammatory process.

KEY WORDS: THYROID, HASHIMOTO DISEASE,HYPERTHYROIDISM, HYPOTHYROIDISM,HOMOTOXICOLOGY, PHYSIOLOGICALREGULATING MEDICINE, LOW DOSEMEDICINE

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produce alcun effetto) distrugge gra-dualmente ed inesorabilmente il tessu-to tiroideo. Il risultato di queste due azioni con-giunte (messa “a riposo” della tiroide +azione degli anticorpi anti-tiroide) por-ta inevitabilmente all’ipotiroidismo, percui il paziente è costretto ad assumereormoni tiroidei per tutta la vita.

L’organismo, in un periodo di tempo va-riabile, tende ad abituarsi al dosaggioassunto, per cui diventa necessario au-mentarlo continuamente.

– La maggior parte dei pazienti iniziaassumendo L-T4 25 o 50 microgrammie, in 1-2 anni, arriva ad assumere 100microgrammi e più. – Arrivati ad un determinato dosaggio,non è più possibile aumentarlo per lacomparsa di effetti collaterali importan-ti (tachicardia, irritabilità, insonnia, iper-tensione arteriosa, dolori muscolari dif-fusi, etc.). – L’organismo richiederebbe una mag-giore quantità di ormoni tiroidei, ma nonè possibile soddisfare questa necessità.

A questo punto ricompaiono i sintomidell’ipotiroidismo.

Alla fine, il risultato è... un paziente ipo-tiroideo costretto – comunque – ad as-sumere ormoni tiroidei a vita.

Grazie all’Omotossicologia ed alla Me-dicina Fisiologica di Regolazione, pur-ché residui un minimo di attività ghian-dolare, è possibile riequilibrare la fun-zionalità tiroidea e curare il processoautoimmune causa della tiroidite.

Gli ormoni omeopatizzati come Tiro-xina D6 o Triiodotironina D6 stimola-no la tiroide a produrre la quantità diormoni necessaria all’organismo. Glandula thyreoidea suis-Injeel® è unpotente stimolo alla normalizzazionefunzionale della tiroide, mentre alcu-ne Interleuchine omeopatizzate han-no la funzione di realizzare una tera-pia causale che porti a risoluzione ilprocesso autoimmune causa della ti-roidite.

– Il tessuto ovarico continua a secerne-re ormoni, seppur modestamente, permolti anni dopo la menopausa; il timoatrofizzato continua a produrre sostan-ze immunostimolanti ancora per moltianni.

In ugual modo si comportano le altrestrutture ghiandolari.

Queste funzioni residue delle diverseghiandole endocrine sono molto impor-tanti per il mantenimento dell’equilibrioglobale e della reattività dell’intero orga-nismo, anche negli ultimi anni di vita.

La funzione dei medicinali omotossico-logici unitari e composti che agisconosulle varie ghiandole endocrine è quel-la di rallentare la tendenza all’atrofiz-zazione delle varie strutture e di stimo-lare la residua sensibilità tissutale ai va-ri ormoni. Attraverso le diverse diluizioni di alcu-ni medicinali dell’Omeopatia Classicaè possibile agire sulle ghiandole endo-crine sfruttando le diverse diluizioni de-gli organoterapici:• 5CH: stimolo della funzione

ghiandolare.• 7CH: riequilibrio della funzione

ghiandolare.• 9CH: inibizione della funzione

ghiandolare.

Alcuni medicinali omeopatici unitarisono di grande interesse poiché pro-muovono azione specifica su alcuneghiandole endocrine:• Pulsatilla ha specifica azione di sti-

molo sulla funzione ovarica.• Lycopus virginicus ha effetto di mo-

dulazione sulla funzione tiroidea.• Agnus castus ha azione di stimolo

sulla funzione testicolare.

I medicinali omotossicologici più inte-ressanti ed efficaci nelle malattie endo-crine sono gli Organoterapici -suis per-ché associano un’azione specifica sul-la funzionalità ghiandolare in relazio-ne alla loro diluizione, un’azione di sti-molo altrettanto specifica sui recettoriperiferici relativi agli ormoni prodotti daciascuna ghiandola, ad un’azione anti-

Nell’iperfunzionalità tiroidea sono altrii medicinali omotossicologici in gradodi regolarizzare la situazione comples-siva, curando i sintomi più fastidiosi peril paziente, come la tachicardia e l’ec-cessiva magrezza.I risultati di queste terapie biologichevengono valutati attraverso gli esami cli-nici (analisi di laboratorio, ecografia,etc.) utilizzati per formulare la diagnosi.

Se si considera che le terapie biologi-che low dose non ingenerano effetti col-laterali negativi e che devono essere ef-fettuate solo per il periodo di tempo de-finito dalla risposta individuale, si com-prende come l’Omotossicologia e laPRM, nelle malattie della tiroide e nel-le altre malattie endocrine, rappresen-tino un’alternativa davvero vincente, atutto vantaggio dei pazienti.

MALATTIE ENDOCRINE– TERAPIA OMOTOSSICOLOGICA E PRM

L’Omotossicologia e la PRM rappresen-tano un’efficace alternativa alla terapiasostitutiva convenzionale quando que-sta non sia strettamente necessaria.

La terapia sostitutiva ingenera numero-se problematiche:• Effetti collaterali correlati alla som-

ministrazione di spesso non esiguequantità ormonali.

• Squilibrio omeostatico della ghian-dola che, sotto l’apporto esogeno,non produce più i propri ormoni.

• Più veloce atrofizzazione tissutaledelle specifiche ghiandole: la terapiadi sostegno diviene indispensabile esi presentano molti sintomi caren-ziali alla sua eventuale sospensione.

La terapia omotossicologica e PRMè totalmente diversa: con i medici-nali low dose dinamizzati non sivuole mettere a riposo la ghiandola,ma stimolarne la residua funzionali-tà, tenendo presente che essa persi-ste anche dopo l’apparente cessa-zione dell’attività.

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infiammatoria aspecifica sulla stessastruttura ghiandolare.

Essi consentono di agire a vari livelli se-condo la diluizione:– La formulazione -Injeel® rappresental’associazione di diluizioni ideale per ilriequilibrio globale di una ghiandolasofferente.– La formulazione -Injeel® forte è piùindicata quando la ghiandola è grave-mente deficitaria.

Anche i catalizzatori intermedi hannoun ruolo fondamentale in ambito endo-crino: • Baryum oxalsuccinicum -Injeel® sti-

mola la funzione ormonale soprat-tutto a livello delle gonadi maschili.

• Acidum cis-aconitum -Injeel® mo-dera l’iper-reattività su base endo-crina tipica della menopausa.

• Acidum fumaricum -Injeel® e Aci-dum DL-malicum -Injeel®, stimola-no i processi di disintossicazione edi reattività organica spesso blocca-ti in presenza di ipofunzione tiroi-dea.

I nosodi sono anch’essi importanti nel-le patologie endocrine perché non è in-frequente che una patologia infettiva siaalla base del blocco funzionale di unastruttura ghiandolare.

I medicinali omotossicologici compo-sti hanno un’azione diversificata a li-vello delle varie strutture ghiandolari, inparticolare:• Fucus compositum: stimolo tissuta-

le della funzione tiroidea.• Lilium compositum: stimolo tissuta-

le della funzione ovarica.• Damiana compositum: stimolo tis-

sutale della funzione testicolare.• Thalamus compositum: stimolo tis-

sutale della funzione talamo-ipota-lamica.

Di particolare interesse è la possibilitàdi disporre di varie diluizioni di AMP ci-clico, il secondo messaggero ormonaleall’interno della cellula.

• In molte malattie come il diabete e

sa di ipotiroidismo nelle aree con suffi-ciente apporto di iodio.

� EziopatogenesiIl processo autoimmune alla base dellatiroidite di Hashimoto è provocatodall’attivazione dei linfociti T-helper(CD4+) specifici per gli antigeni tiroi-dei; ne deriva un’attivazione dei linfo-citi B con produzione di anticorpi an-ti-tiroide. Due diverse teorie razionalizzano imeccanismi in grado di provocare que-sto processo:1) Un’infezione dovuta ad un virus o adun batterio strutturato con proteine si-mili a quelle secrete dalla tiroide pro-voca espansione clonale dei linfocitispecifici contro gli antigeni dei micror-ganismi etiologici, linfociti che crossreagiscono con le strutture proteichedella tiroide.2) Il tireocita stesso presenta ai linfocitiT-helper le proteine intracellulari sottoforma di autoantigeni.

Le cellule T attivate rilascerebbero – quin-di – INFg che favorisce e mantiene ilprocesso autoimmune. Tuttavia, la distruzione dei tireociti sem-bra dovuta in misura maggiore ai linfo-citi T citotossici (CD8+) attivati dai lin-fociti T-helper (CD4+) piuttosto che al-l’azione degli anticorpi.

Altro aspetto importante è rappresenta-to dai fattori predisponenti l’insorgen-za della tiroidite di Hashimoto, in par-ticolare dai fattori genetici. I parenti di primo grado dei pazienti af-fetti da tiroidite di Hashimoto presenta-no anticorpi anti-tiroide in percentualesuperiore al 50%.– Nei pazienti con tiroidite di Hashimo-to è stata evidenziata l’associazione conl’aplotipo HLA-DR5; nei pazienti con lavariante atrofica è stata evidenziata l’as-sociazione con l’aplotipo HLA-DR3.Entrambi questi aplotipi rappresentanofattori di rischio per lo sviluppo dellamalattia. Gli anticorpi anti-TG e gli anticorpi an-ti-TPO sono presenti in più dell’80% deipazienti Hashimoto. Gli anticorpi anti-TR sono anch’essi im-

l’osteoporosi il problema non è tan-to il deficit ormonale, quanto – piut-tosto – la diminuita sensibilità tissu-tale all’ormone dovuta all’età o adaltri fattori. In questi casi la sommi-nistrazione in basse diluizioni (D8)di AMP ciclico riattiva la reattivitàcellulare all’ormone. Alte diluizio-ni (D30) di AMP ciclico sono utilinelle malattie infiammatorie e neo-plastiche, in cui è necessario dimi-nuire la reattività individuale.

• Nella terapia sostitutiva dopo tiroi-dectomia totale è possibile avereun’applicazione pratica di questimedicinali associati agli Organote-rapici-suis: aumentando il dosaggiogiornaliero della terapia sostitutiva,è possibile migliorare la sensibilitàdei recettori periferici nei confrontidell’ormone esogeno. Si seguirà inquesto caso una terapia così impo-stata: Eutirox, Tirosint, Tiroide Am-sa, etc. associati a cAMP D8 fiale eGlandula Thyreoidea suis -Injeel®

forte fiale (1 fiala per tipo nella stes-sa siringa 2 volte/settimana per viai.m., oppure al mattino a digiunoper via sublinguale).

– Questa terapia è da ripetere 2-3volte nell’arco dell’anno o quando illivello di TSH inizia ad aumentare.

LA TIROIDITE AUTOIMMUNE

La tiroidite autoimmune è un’infiam-mazione cronica della tiroide caratte-rizzata da: – insufficienza tiroidea di gravità varia-bile;– presenza di autoanticorpi circolanti.

Il Dr. Haraku Hashimoto (1881-1934)la descrisse per la prima volta nel 1912in quattro donne in cui la tiroide era au-mentata di dimensioni e modificata intessuto linfoide (struma linfomatoso).

� EpidemiologiaColpisce da 4 a 20 volte più frequente-mente le femmine rispetto ai maschi; lafrequenza aumenta con l’età dai 20 ai60 anni e rappresenta la principale cau-

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menta il valore del TSH.3) Ecografia tiroidea: evidenzia una ti-roide di dimensioni aumentate (varian-te ipertrofica) o ridotte (variante atrofi-ca), ma con un parenchima ghiandola-re ipoecogeno e finemente disomoge-neo.4) Esame citologico mediante agoaspi-rato guidato ecograficamente: vieneeseguito qualora siano presenti nodulisospetti ed evidenzia la presenza di lin-fociti e plasmacellule con riduzione dicellule e strutture follicolari.5) Captazione del radioiodio con Iodio123 o 131 e scintigrafia tiroidea: gene-ralmente mostra quadri aspecifici. – Viene effettuata in genere per diffe-renziare la tiroidite di Hashimoto dallamalattia di Basedow-Graves durante lafase tireotossica: nella tiroidite di Has-himoto si evidenziano bassi valori dicaptazione del radioisotopo.6) Dosaggio degli anticorpi tireostimo-lanti ed anti-recettore del TSH: mostravalori elevati in presenza di una fasetransitoria di ipertiroidismo.

� Terapia convenzionaleÈ in relazione:– alla funzionalità tiroidea al momentodella diagnosi;– alla presenza ed alle dimensioni delgozzo.

In ogni caso, poiché la malattia evolvecomunque verso l’ipotiroidismo, anchenei pazienti in fase di ipotiroidismosubclinico è ormai prassi consolidataprescrivere la terapia tiroidea sostituti-va.Si somministrano per sempre– L-T4 al dosaggio giornaliero di 75-150microgrammi oppure– una terapia combinata L-T4 e Triiodo-tironina sodica al dosaggio di 19-74 mi-crogrammi/die di L-T4 + 5-21 micro-grammi/die di Triiodotironina sodica, inrelazione alla gravità dell’ipotiroidismoe all’età del paziente.

– Tutti i trattati di Endocrinologia indi-cano che nella terapia della tiroidite diHashimoto la determinazione del tito-lo relativo agli anticorpi anti-TG e anti-TPO è indipendente dal raggiungimen-

portanti per definire l’evoluzione dellamalattia.Altri fattori predisponenti importanti so-no l’elevato apporto di iodio alimenta-re o iatrogeno e l’assunzione di farma-ci come il Litio o l’INFa.

– La tiroidite di Hashimoto, come lamaggior parte delle malattie autoim-muni, può associarsi ad altre malattieautoimmuni quali il morbo di Addison,il diabete mellito insulino-dipendente,l’ipoparatiroidismo idiopatico, l’anemiaperniciosa, la miastenia grave, la vitili-gine, il LES, la sindrome di Sjögren el’artrite reumatoide.

� SintomatologiaLa forma classica presenta:– sintomatologia variabile – gozzo in genere di piccole dimensioni– senso di oppressione in regione ante-riore del collo– linfoadenopatia latero-cervicale (fre-quente)– compressione tracheale e/o esofagea(rare).

La tiroidite di Hashimoto può anchemanifestarsi come tireotossicosi, ed inquesto caso è definita Hashitossicosi. È caratterizzata da un quadro clinico diipertiroidismo, dovuto alla comparsa incircolo di anticorpi stimolanti il recetto-re del TSH. È di breve durata, evolve ingenere verso la remissione spontanea econ il tempo verso l’ipotiroidismo.

� DiagnosiIl sospetto clinico di tiroidite di Hashi-moto deve essere confermato da: 1) Elevati livelli circolanti di anticorpianti-TPO (95% dei casi) e di anticorpianti-TG (50-60% dei casi). – La contemporanea presenza di eleva-ti livelli di anticorpi anti-TPO e di ipo-tiroidismo subclinico è elemento forte-mente predisponente la successiva evo-luzione verso l’ipotiroidismo concla-mato.2) Determinazione di FT3, FT4, TSH. – I pazienti asintomatici presentano li-velli normali di FT3, FT4 e TSH; quan-do evolvono verso l’ipotiroidismo dimi-nuiscono i valori di FT3 e di FT4 ed au-

to dell’eutiroidismo indotto dal farma-co utilizzato.

Questo, infatti, non è in grado di modi-ficare il titolo degli anticorpi: quindi, ènecessario informare il paziente che levariazioni del suddetto titolo durante laterapia non hanno alcun significato cli-nico poiché non indicano la funziona-lità tiroidea, ma l’entità del processo au-toimmune.

– Si ricorda che nella terapia della tiroi-dite di Hashimoto non vanno in alcuncaso impiegati steroidi con intento anti-flogistico non solo perché completa-mente inefficaci sull’evoluzione e sullaprognosi della malattia, ma anche per-ché dannosi per i loro effetti collaterali.

Nella Hashitossicosi, la terapia si basasulla somministrazione di Propiltioura-cile (PTU), 50-150 mg/die o di Metima-zolo (MMI), 5-15 mg/die, inizialmentealla dose di una compressa ogni 6-8ore. Si diminuisce il dosaggio in rela-zione ai valori di FT4 e di TSH. Si deve raggiungere la dose di mante-nimento in 1-2 mesi, proseguendo la te-rapia fino a quando i valori di TSH e dianticorpi anti-TRH non si siano norma-lizzati. La terapia chirurgica deve essere valu-tata solo nei casi in cui si è in presenzadi un gozzo voluminoso e fenomeni didisfagia e/o compressione o quando sisospetti una neoplasia.

� ControlliIl controllo si basa sull’esame clinico,sulla determinazione di FT3, FT4, TSH,anticorpi anti-TG, anticorpi anti-TPO esull’esecuzione di un’ecografia ogni seimesi.

PREMESSA PER UNA TERAPIAOMOTOSSICOLOGICA E PRM

Considerato che gli aspetti caratteriz-zanti la tiroidite di Hashimoto sono l’i-pofunzione e l’infiammazione o, me-glio, il processo autoimmune, vediamocome sia possibile influire su di essi conl’Omotossicologia.

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• Citochine omeopatizzate: Guna- IL4,Guna-IL8 e Guna-IL10, tutte 4CH.

Abbiamo visto precedentemente che ilprocesso autoimmune alla base della ti-roidite di Hashimoto è provocato dall’at-tivazione dei linfociti T-helper (CD4+)specifici per gli antigeni tiroidei, da cuideriva l’attivazione dei linfociti B conproduzione di anticorpi anti-tiroide.

Indipendentemente dai due meccani-smi proposti in grado di provocare que-sto processo, la distruzione dei tireoci-ti sembra dovuta in misura maggiore ailinfociti T citotossici (CD8+) attivati dailinfociti T-helper (CD4+) piuttosto cheall’azione degli anticorpi.

– Già nel 1993 Erand, Wild, Garcia-Sanz etAl. pubblicarono su Science i ri-sultati di uno studio che evidenzia chel’aggiunta di IL-4 a colture di linfocitiCD8+ (cellule ad attività citotossica cheproducono INFg) determina la compar-sa di linfociti con fenotipo CD8-CD4-,cellule non citolitiche, incapaci di pro-durre INFg e che producono grandiquantità di IL-4, IL-5 e IL-10. L’IL-8 svolge un’azione di chemiotassinei confronti dei linfociti T e dei granu-lociti neutrofili (N.d.R.: la chemiotassi

Come su accennato, la terapia sostitu-tiva provoca una serie di problemi: ol-tre agli effetti collaterali legati alla som-ministrazione di non esigue quantità or-monali, si produce un effetto negativosull’equilibrio omeostatico della ghian-dola che finisce col non produrre più ipropri ormoni. Si induce – quindi – una veloce atrofiz-zazione ghiandolare: la terapia sostitu-tiva è indispensabile e non è più possi-bile sospenderla senza evidenziare mol-teplici sintomi carenziali.

– La filosofia della terapia low dose di-namizzata è totalmente opposta: non sivuole mettere a riposo la ghiandola,bensì stimolarne la residua funzionali-tà, anche perché è estremamente im-portante per il mantenimento dell’equi-librio globale e della reattività dell’in-tero organismo.

I FARMACI OMOTOSSICOLOGICIE PRM SPECIFICI DELLA TIROIDITEAUTOIMMUNE

• Fucus compositum è il medicinaledi base, il medicinale di equilibrio e distimolo della ghiandola, ma anche il fat-tore essenziale di attivazione degli or-moni tiroidei a livello tissutale.• Lymphomyosot® è il drenante speci-fico della ghiandola indispensabile perla corretta attivazione della funzionedella matrice.• Galium-Heel® è il drenante efficacenon solo per riattivare la funzione con-nettivale, ma anche per l’azione anti-in-fiammatoria.• Coenzyme compositum è il cataliz-zatore per sbloccare i sistemi enzimati-ci nelle alterazioni della regolazionedella tiroide.• Glandula thyreoidea suis-Injeel® eforte sono i medicinali low dose più in-teressanti ed utili poiché, oltre ad ave-re un’azione eutrofizzante sulla ghian-dola, permettono di agire a vari livelli.

Nell’ambito dell’organoterapia, la for-mulazione -Injeel® rappresenta l’associa-zione di diluizioni ideale per riequilibra-re globalmente la ghiandola; la formula-

zione -Injeel® forte è più indicata quan-do la ghiandola è gravemente deficitaria.A questo proposito, sin da 1971 Tétaue Bergeret, affermano che in questa ma-lattia il derivato di organo di suino è dielezione poiché “da un lato frena la for-mazione di autoanticorpi (…) d’altro,sembra rompere il feed-back tra lesio-ne ed anticorpi, mediante un mecca-nismo analogo alla desensibilizzazio-ne isoterapica”.Lo stesso Dr. Reckeweg ne evidenzial’efficacia sotto due punti di vista:1) la formazione di antifattori che con-trastano gli autoanticorpi causali di que-ste malattie, e2) la neutralizzazione di questi autoan-ticorpi o l’eliminazione dei detriti cel-lulari ed enzimatici che favoriscono laformazione degli autoanticorpi.• Oligoel 6 è un regolatore generalecon funzione trofica nei confronti del-la tiroide, sia nei casi di ipo- che di iper-funzione. Viene somministrato in entrambi i casi,tutti i giorni nell’ipotiroidismo, una vol-ta alla settimana nell’ipertiroidismo.• Guna-T3 D6-D30 e Guna-T4 D6-D30 sono ormoni omeopatizzati adazione di stimolo (D6) o di inibizione(D30) sulla secrezione degli ormoni ti-roidei.

Impregnazione

Tireotossicosi,tiroidite

autoimmune

– alla presenza di sostanze chimichetossiche (EAV)– alla presenza di intolleranze alimen-tari (EAV)– alla presenza di altre noxae patogene(EAV).

PROTOCOLLO LOW DOSEDELL’IPOTIROIDISMO PRIMARIODA INSUFFICIENZA TIROIDEA

• Guna-T3 D6 gocce• Guna-T4 D6 gocce • Spongia-Heel® forte gocce

– 15-20 gtt. di ciascun medicinalein poca acqua al mattino prima dicolazione e alla sera prima di cori-carsi.

• Glandula thyreoidea suis-Injeel® o -Injeel® forte

• Fucus compositum • Lymphomyosot®/Spongia -Injeel®

– 1 fiala di ciascun medicinale nel-la stessa siringa, 2 volte/settimanai.m.

PROTOCOLLO LOW DOSEDELL’IPERTIROIDISMO

È da utilizzare come alternativa alla te-rapia convenzionale o associato a que-sta per diminuire il più possibile il do-saggio e – quindi – anche gli effetti col-laterali dei farmaci utilizzati (es. Tapa-zole).

• Iodum 200 CH, 1 tubo monodo-se/settimana oppure Thyroidinum9 CH granuli, 3 granuli x 3/die.

• Glandula thyreoidea suis-Injeel®,1 fiala x 2/settimana i.m.

• Glonoin -Homaccord® N gocce• Galium-Heel® gocce

– 10 gtt. di ciascun medicinale in po-ca acqua x 3/die lontano dai pasti.

• Glonoin -Homaccord® N gocce– 20 gtt. in poca acqua in caso dicrisi tachicardiche.

• Guna- IL4 30 CH

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2013

ficaci Guna-INFg e Guna-IL8, en-trambi alla diluizione 30 CH.

Nelle situazioni particolarmente ribellialla terapia si ottengono ottimi risultaticon la terapia antibiotica di sterilizza-zione intestinale per una settimana almese per 2-3 mesi consecutivi:Humatin® (paromomicina solfato) cap-sule, 1 cps dopo colazione e una dopocena;SymbioLact® Comp. bustine, 1 bustinain un bicchiere d’acqua prima di cena.

� Periodi successivi

• Guna-T3 D6 gocce• Guna-T4 D6 gocce• Spongia -Heel® forte gocce• Guna-IL 4 30 CH gocce• Guna-IL 8 30 CH gocce

– 20 gtt. di ciascun medicinale inpoca acqua al mattino a digiuno ealla sera prima di coricarsi.

• Glandula thyreoidea suis-Injeel® o-Injeel® forte

• Fucus compositum • Lymphomyosot®/Spongia -Injeel®

– 1 fiala di ciascun medicinale nellastessa siringa, 2 volte/settimana i.m.

� Controlli

Come in terapia convenzionale.

� Terapia eziologica

Una volta ristabilita la funzionalità ti-roidea e normalizzati gli anticorpi indi-catori del processo autoimmune, è ne-cessario curare le cause profonde chehanno determinato lo sviluppo del pro-cesso infiammatorio.– In questa fase si dovranno ricercarequei cofattori che possono aver provo-cato l’alterazione del Sistema immuni-tario e l’alterato riconoscimento delleproteine della ghiandola stessa.

È importante in questa ricerca rifarsi: – alla derivazione embriologica dellaghiandola– all’attenta anamnesi delle malattieprecedenti la patologia tiroidea

è il movimento direzionale di una cel-lula in risposta ad un gradiente chimi-co). L’IL-10 inibisce la produzione di cito-chine proinfiammatorie da parte deilinfociti T-helper, in particolare di IL-1,IL-2, TNFa e INFg.

Questa azione inibitoria sembra dovu-ta fondamentalmente all’inibizione in-dotta dall’IL-10 sulla capacità delle cel-lule monocito-macrofagiche di presen-tare l’antigene. Di conseguenza, sarà possibile struttu-rare una terapia efficace stimolando,nel primo periodo, la funzionalità ti-roidea e nel contempo esercitando,sempre attraverso gli organoterapicilow dose di suino, un’azione anti-in-fiammatoria aspecifica sulle struttureghiandolari. Dopo questo primo periodo si agirà inmodo specifico sul Sistema immunita-rio avvalendosi delle proprietà delle ci-tochine fino a quando gli anticorpi nonsaranno “tornati” nei limiti di norma edavranno reso evidente l’esaurirsi delprocesso autoimmune.

PROTOCOLLO LOW DOSEDELLA TIROIDITE DI HASHIMOTO

� Prime 5 settimane

• Guna-T3 D6 gocce• Guna-T4 D6 gocce • Spongia -Heel® forte gocce

– 20 gtt. di ciascun medicinale in po-ca acqua al mattino prima di cola-zione e alla sera prima di coricarsi.

• Glandula thyreoidea suis-Injeel®

forte• Fucus compositum • Lymphomyosot®/Spongia -Injeel®

– 1 fiala di ciascun medicinale nel-la stessa siringa, 2 volte/settimanai.m.

Nei pazienti con alterazioni importantidella funzione intestinale (stipsi ostina-ta, stipsi alternata a diarrea, colonpatiafunzionale, disbiosi, etc.) risultano ef-

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2013

Riferimento bibliografico

RIPA S. – L’Omotossicologia e la Me-dicina Fisiologica di Regolazione nel-la terapia delle malattie della tiroide.La Med. Biol., 2013/3; 23-29.

autore

Prof. Salvatore Riva– Specialista in Endocrinologia– Professore a contratto c/o l’Univer-sità di Chieti

Via Po, 43

I – 00198 Roma

• Guna- IL6 30 CH• Guna- IL12 30 CH

– 20 gtt. di ciascun medicinale almattino prima di colazione e alla se-ra prima di coricarsi, se è associatatiroidite autoimmune. �

Bibliografia essenziale

– Bianchi I. – Omotossicologia e oligoelementi

nel trattamento delle Patologie Endocrine. La

Med. Biol., 1994/3; 23-33.

– Erand F. et Al. – Switch of CD8 T Cells to noucy-

tolytic CD8-CD4 Cells that make Th2 cytokines

and help B cells. Science 260: 1802-5-

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– Jameson L. – Endocrinologia Clinica. Mc Graw-

Hill, Milano; 2007.

– Monaco F. – Linee-Guida per la Diagnosi,la te-

rapia e il Controllo delle Malattie Endocrine e

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– Ripa S. – Protocolli di Clinica Omotossicolo-

gica. CIC Edizioni Internazionali, Roma; 2007.

– Tétau M., Bergeret C. – L’organothérapie di-

luée et dinamisée. Maloine, 1971.