46
SAGGI E STUDI I castelli di Yale online VII, 2019, 1-2 pp. 125-170 ISSN: 2282-5460 GAETANO ANTONIO GUALTIERI LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI GIAMBATTISTA VICO ABSTRACT. This essay has the purpose to give the right location to Giambat- tista Vico’s thought inside modern science. Understimated by a lot of scholars, Vico’s contribution to modern science is dealt with here by starting from the early phase in which the Neapolitan philosopher elaborated the principle of verum ipsum factum. In this essay, in fact, the author emphasizes a route based on various steps, each of which delineating the development of Vico’s thought that aimed to show an idea of science focused on man and the society he belongs to. KEYWORDS. Science, Reason, Fantasy, Humanity, Myth. I. Il verum ipsum factum e la costruzione del pensiero scientifico di Vico La nascita della scienza moderna, come è noto, avviene nel momen- to in cui si affermano un metodo matematico-sperimentale e una concezione meccanicistica della natura che fungono da elementi ca- talizzatori della “rivoluzione scientifica”. Tutto proteso com’è ad in- seguire questi modelli di riferimento, il pensiero moderno risulta, dunque, profondamente refrattario ad accettare ciò che non sia sot- toponibile al fenomeno della quantificazione e della matematizza- zione; ciò produce un sistema di analisi che, affidandosi alle “astra- zioni”, si oppone al «piano del senso comune, delle qualità sensibili, dell’esperienza immediata» 1 . Partendo da queste premesse, quindi, 1 P. ROSSI, La nascita della scienza moderna in Europa, Roma-Bari, Laterza, 2000, p. 7.

LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

SAGGI E STUDI I castelli di Yale online

VII, 2019, 1-2 pp. 125-170

ISSN: 2282-5460

GAETANO ANTONIO GUALTIERI

LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI GIAMBATTISTA VICO

ABSTRACT.Thisessayhas thepurpose togive the right location toGiambat-tistaVico’sthoughtinsidemodernscience.Understimatedbyalotofscholars,Vico’scontribution tomodernscience isdealtwithherebystarting fromtheearly phase in which the Neapolitan philosopher elaborated the principle ofverum ipsum factum. In this essay, in fact, the author emphasizes a routebasedonvarious steps,eachofwhichdelineating thedevelopmentofVico’sthoughtthataimedtoshowanideaofsciencefocusedonmanandthesocietyhebelongsto.

KEYWORDS.Science,Reason,Fantasy,Humanity,Myth.

I. Ilverumipsumfactume lacostruzionedelpensieroscientificodiVico

Lanascitadellascienzamoderna,comeènoto,avvienenelmomen-to in cui si affermano unmetodomatematico-sperimentale e unaconcezionemeccanicisticadellanaturachefungonodaelementica-talizzatoridella“rivoluzionescientifica”.Tuttoprotesocom’èadin-seguire questi modelli di riferimento, il pensiero moderno risulta,dunque,profondamenterefrattarioadaccettareciòchenonsiasot-toponibile al fenomeno della quantificazione e dellamatematizza-zione;ciòproduceunsistemadianalisiche,affidandosialle“astra-zioni”,siopponeal«pianodelsensocomune,dellequalitàsensibili,dell’esperienzaimmediata»1.Partendodaquestepremesse,quindi,

1P.ROSSI,Lanascitadellascienzamoderna inEuropa,Roma-Bari,Laterza,

2000,p.7.

Page 2: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

126

nonsonopocheledifficoltàcheincontrachi,occupandosidistoriadellascienza,abbiaintenzioneditrovareunagiustacollocazionealpensierodiGiambattistaVico.Un importantestudiosocomePaoloRossi,adesempio,nelsuolibroLanascitadellascienzamodernainEuropaaccennasoloaVico,dedicandogliappenaqualchesporadicacitazione2. È risaputo, tuttavia, che Paolo Rossi considera Vico unfilosofoattardatoepocoinformatosullascienzadelsuotempo3,ra-gionpercui,èanchefacilecomprendereilmotivoditalescelta.Aldi là di tutto, comunque, non è insolito che gli studiosi escludanoVicodalconsessodicolorochehannodatouncontributoall’elabo-razionedellascienzamoderna.Siimpone,pertanto,uncostantela-voro di chiarimento sulla figura del pensatore partenopeo. A talproposito, già da diverso tempo, la letteratura critica vichiana haprovatoacollocareinunamanierapiùopportunailfilosofonapole-tanoall’internodelpanoramascientificodelsuotempo.Inpartico-lare, si è ravvisata la necessità di capire in che termini Vico si siarapportatoallascienzaesequestorapportosiastatodaluisentitocomeun’esigenzacostante.Daquestopuntodivistaèrisultatoim-portantevedereseitestifondamentaliscrittidaVicoabbianocomeloropropositol’esigenzadiporsiallastreguaditestiscientificie,diconseguenza,sesiponganoilproblemadellascienzacomefilocon-duttorecostante.Èpossibileaffermareconunabuonadosedicer-tezza che Vico nutriva una certa preoccupazione per le sorti dellaculturadelsuotempo4.Inparticolare,comeènoto,eral’imperver-saredelcartesianesimoapreoccuparlomaggiormente5eneltenta-

2Ivi,pp.198;346-347.3ROSSI,Lesterminateantichità.Studivichiani,Pisa,Nistri-Lischi,1969,pp.

30-31.SivedaancheROSSI,Lesterminateantichitàenuovisaggivichiani,Firen-ze,LaNuovaItalia,1999.

4«LapiùpartedeiDottid’oggidìfervonoinStudi,chesolireputanseveri,egravi, e di Metodi, e di Critiche. Ma metodi che disperdon affattol’intendimento», VICO, Lettera a Francesco Saverio Estevàn, gennaio 1729, inEpistole.Conaggiunteleepistoledeisuoicorrispondenti,ac.diM.Sanna,Na-poli,Morano,1993,p.143.

5«IfilosofihannointiepiditigliingegnicolmetododiCartesio,perloqual,solo paghi della lor chiara e distinta percezione, in quella essi senza spesa ofatiga ritruovanopronteedaperte tutte le librarie.Onde le fisichenonpiùsipongono a cimento, per vedere se reggono sotto l’esperienze; lemorali nonpiùsicoltivano,sullamassimachelasolacomandatacidalVangelosianecessa-ria;lepolitichemoltomeno,approvandosidapertuttochebastiunafeliceca-pacitàpercomprenderegliaffariedunadestrapresenzadispiritopermaneg-

Page 3: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

127

tivodiarginarequestofenomenoegli,munitodiunaspessaculturaretoricoumanistica,sindalperiodogiovanile incominciaameditaresulleconcretepossibilitàdifornireunavalidaopposizioneallascien-zadiimprontacartesiana.

ÈrisaputochenelDenostritemporisstudiorumratione(1708),laprima opera veramente significativa della speculazione vichiana, ilfilosofonapoletanometteinevidenzalanecessitàdiaffiancarealla“critica”la“topica”,proponendounaveraepropriaalternativaditi-poscientificoallascienzadominanteaqueltempo6.Soprattutto,inquest’operaVicodeploral’eccessivousometodologicodellageome-triadeduttiva.ComehagiustamentenotatoErnanMcMullin

Nella sede appropriata questo metodo poteva essere efficace ma,applicato alla fisica e ai settori nonmatematici, risultava unmodo diragionaredifettosoe ingannevole;questoperdue ragioni. Laprimaèche esso dipende dall’esistenza di assiomi certi che si possono averesoltantoincampiincuisiamonoistessiacreareleformechevengonospiegate,cioènellamatematicaenellescienzeumane,nonnellafisicadoveleformevengonocreatedaDioedovegliuomininonhannounapropriacapacitàdiraggiungerle.Lasecondaècheilmetodogeometri-coèrovinosoperl’eloquenzaeperl’espressioneartistica.7

Sindasubitoapparechiaroche la scienza,perVico,nonè soloquellachesiimperniasull’esattezzaquantitativadellamatematicaedellageometria.Lascienzaèuncontenitoreditantisaperidivariaestrazioneeprovenienza.LapreoccupazioneprincipalediVicoèco-giarliconvantaggio»,VICO,LetteraalPadredeVitry,gennaio1726,inEpistole,cit., p. 132. Sull’argomento esiste una vasta bibliografia; ci permettiamo disuggerire,fraglialtri,pureG.A.GUALTIERI,GiambattistaVico.Laretoricacomescienzael’alternativaallagnoseologiamoderna,Lavis(TN),LaFinestraEditri-ce,2016,inparticolarepp.39-84;ID.,GiambattistaVico:dallametafisicadellanatura alla “Scienza dell’umanità”, in Studi di Storia della filosofia. Sibi suisamicisque,ac.diD.Felice,Bologna,Clueb,2013,pp.217-253.

6«Sonodell’opinionechegliadolescentidebbanovenireistruitiintuttelescienzeeartisecondouncriteriointegrale,affinchésiarricchiscanodeiluoghidella topica e, intanto, si consolidino nel senso comune per la prudenza el’eloquenza,esirinforzinonellafantasiaenellamemoriaper learti,chepre-siedonoaquellefacoltàdellamente;soltantodopoimparinolacritica»,VICO,Denostritemporisstudiorumratione,inGiambattistaVico.Metafisicaemeto-do,ac.diC.Faschilli,C.Greco,A.Murari,Milano,Bompiani,2008,p.77.

7 E.MCMULLIN, La teoria vichianadella Scienza, in LeggereVico. Scritti diGiorgioTagliacozzoedialtri,introd.ec.diE.Riverso,Milano,Spirali,1982,pp.107-27:pp.110-11.

Page 4: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

128

struireunsaperescientificochecontengaalsuointernolarealtàincontinuodivenireincuivivel’uomo,unarealtànellaqualeilmeto-dodella“prudenzacivile”ènonmenosignificativodelmetodode-duttivo elaborato dai filosofi naturalisti di impronta cartesiana. Ri-sultapertanto chiaro ilmotivoper cui, nelDe ratione, Vico finiscapercercaredicontemperarelacriticaelatopica,assumendo–co-mediceCesareVasoli–unmetodobasatosu«unasortadicircolo‘induttivo-deduttivo’cheneavrebbesancito lasuperioritàneicon-frontidi tutte lealtrescienze,compresa lastessageometria»8.So-prattutto, talemetodo risulta di grande giovamento per i giovani,per iqualiè controproducentebasarsiesclusivamentesulla critica,saltandoapièpari le possibilitàoffertedalla topicaedall’impiegodella fantasia. Topica e fantasia anziché essere sopite, devono, alcontrario,esserealimentateeincoraggiate,dalmomentocherisul-tanoconsentaneeallecaratteristichedelmondodegliadolescentiedeigiovani.SindalDeratione,Vicopartedalpresuppostochenonsipossaprescinderedailimitidellanaturaumana,sesivuoleaffronta-re correttamente il problemadella conoscenza. Èquesto ilmotivopercuiegli finiscepercimentarsi inquestionidicaratteremetodo-logico, riguardanti il modomigliore per conoscere la realtà. È co-munqueunfatto imprescindibileche l’uomosiacontraddistintodavariefasidellasuaesistenza, lapiùdelicatadellequaliè, indubbia-mente, l’età adolescenziale e giovanile. Utilizzando un’argomenta-zione di tipo pedagogico, Vico raccomanda di evitare di forzare lapeculiarità dei giovani protesa più verso l’utilizzo dellamemoria edella fantasiacheverso l’usodell’astratta razionalità, inmodo talechesindall’adolescenzagliuominipossanoraggiungereunefficacemetodo di conoscenza ed evitare gli svantaggi che l’uso del solo“metodocritico”puòcomportarenellevariediscipline.Vico, tutta-via,sabenechenonèpossibileaccontentarsidiunasempliceoppo-sizione pedagogica all’impianto cartesiano; per questo, nell’operasuccessiva, ilDe Antiquissima italorum sapientia (1710), il filosofopartenopeo sferraunattaccoancorapiùenergicoalla filosofia im-peranteaqueltempo.

InVicoè inatto, sindalleprimebattutedelDeAntiquissima, iltentativodicreareunascienzaonnicomprensiva.Perfarquesto,eglideve partire dal punto di riferimento assoluto della conoscenza,

8VASOLI,Vicosul“metodo”,inLeggereVico,cit.,p.106.

Page 5: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

129

cioèDio.È inDio, infatti,chesiconcentratutto loscibilee tutto ilsaperedell’universo9.ÈDiochecifornisceilparadigmadellacono-scenza,inquantoEglièCreatoredelmondoedellanatura.Ilprinci-pio delverum ipsum factumviene, infatti, formulato in considera-zionedellarelazionestrettaesistentefral’azionecreatricediDioeilSuo sapere. Rigettandopienamente il cogito cartesiano, in quantoincapacediprodurreverascienza10,Vico,alcontempo,rifiutaanchediallinearsiaunacertaformadicodificazionedellascienzaelabora-taalsuotempo;questoaccadepoichéVicocapiscecheilcogitoisti-tuisceunavisionemoltoparziale,oltrecheimprecisa,dell’universoedelsapere11.

Il fatto che Vico faccia ricorso a Dio nella formulazione di unprincipioepistemologico,puòindurreadalimentareilconvincimen-tocheeglisiaunpensatorebigottoepassivamenteallineatoaivo-leridellachiesadelsuotempo12.VatuttaviarilevatocheilricorsoaDio da parte dei pensatorimoderni era tutt’altro che infrequente.LostessoCartesioavevafondato lasuaultimagaranziadelcriteriodell’evidenza sull’idea di Dio e sul riconoscimento dell’esistenza diDio13;pernonparlarediLeibnizcheavevapostoallabasedelmon-

9«Dobbiamo riconoscerecomeassolutamentevero soloquantociè stato

rivelatodaDiostesso,datocheilveroesistepienamentesoltantoinDio,senzacercarnelagenesiperlaqualeilveroètale,poichénoncièassolutamentepos-sibilecomprenderla.Daquipossiamoperòritornareall’originedellescienzeu-mane e trarne la legge che riconosca quelle vere.Dio conosce tutto, dalmo-mentocheinsécontieneglielementidicuiognicosaècomposta»,VICO,DeAn-tiquissimaitalorumsapientia,inGiambattistaVico.Metafisicaemetodo,cit.,p.199.

10 «Ma lo scettico non dubita di pensare. […]. Tuttavia egli pretende chequestacertezzadelpensaresiacoscienzaenonscienza»,ivi,p.211.

11 «Sapere infatti significapossedere il genere,ovvero la formaper cui lacosaavviene:mentre invece siha coscienzadelle cose, il cui genere,ossia laforma,nonèpossibiledimostrare»,ibidem.

12Sononoteledisputeche,inpassato,opponevanoisostenitoridiunVicoortodossoeclericale(fraiqualioccorreannoverareLöwitheAmerio)aisoste-nitoridiunVicoanticlericale(adesempio,FaustoNicolini).Inproposito,PaoloRossisottolineache,perfortuna,«LadisputafragliassertoridelVicolaicoeidifensoridelVicodevotohapersoogniinteresse»,ROSSI,Lesterminateantichi-tàenuovisaggivichiani,cit.,p.259.

13 «Quando rifletto su dime, non solamente conosco di essere una cosaimperfetta, incompletaedipendentedaaltro, che tendeeaspira senzaposaadalcunchédimiglioreedipiùgrande,maconoscoancheinparitempocheColuidalqualedipendopossiedeinsétuttelegrandicoseallequaliaspiroedi

Page 6: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

130

dolaconvinzionecheessofossestatosceltodaDiocomeilmiglioredei mondi possibili14. Un uomo di scienza come Newton, inoltre,aveva sostenuto che un mondo così perfettamente orchestrato eordinatononpotevacheesserestatoprodottodaunamentesupe-riore15.Dunqueunavisioneateisticanel contestodella scienzadeisecoliXVIIeXVIIInonrappresentalaregola.AVico,perciò,unacon-cezionecheassumeDiocomeparadigmadellascienzaedelsapererisultanonsoloappropriata,maaddiritturapregnanteetotalizzan-te.ÈquestoilmotivopercuiVicosostienelanecessitàdiindividua-reunametafisicachepossaspiegareleprincipalicausefisiche.Que-ste ultime non possono esserci note del tutto, in quanto, non es-sendoprodottedanoi,sonoesterneainostriprincipieallenostrefacoltàmentali.ÈDiochehacreato lanaturaesoloLuipuòcono-scerlapienamente;anoi, tutt’alpiù,spetta ilcompitodicompren-derealcuniaspettigeneraliofaredelleipotesicheciconsentanodiavvicinarcialmondoreale16.Èpossibileipotizzare,adesempio,chefraDio e la natura vi sianodelle virtùmetafisiche che fungonodatramitefralavolontàdell’EnteSupremo,cuispettalaquieteassolu-ta,elamateriacostituitadallanaturanelsuocomplesso,cuispettainvece ilmovimento e la trasformazione17. Non è escluso che, nelformulare questa congettura, Vico attinga al platonismo18, soprat-

cuitrovoinmeleidee,elepossiedenonindefinitamenteeinpotenza,mainrealtà, attualmentee infinitamente,e cheperciòèDio»,CARTESIO,Meditatio-nes, III, passo riportato inN. ABBAGNANO, Storia della Filosofia, vol. II, Torino,Utet,1996,pp.205-206.

14G.W.LEIBNIZ,SaggidiTeodicea,inScrittifilosofici,Torino,Utet,1979,pp.373-770.

15«ÈperlaperfezionedelleoperediDiocheessesonotuttecompiuteconla più grande semplicità. Egli è il Dio dell’ordine e non della confusione», I.NEWTON,Trattatosull’Apocalisse,ac.diM.Mamiani,Torino,BollatiBoringhieri,1994,p.29.

16«QuestoperchéDioleggetuttiglielementi,esterniedinterni,dellecoseperchélicontieneelidispone;mentrelamenteumana,limitatacom’è,enoncontenendonessunacosasenonsestessa,nonvapiùinlàdeglielementisu-perficialidellecoseegiammairiesceacollegarlitutti.Puòcertamentemedita-rea riguardodellecose,manonpuò intenderle:essaèpartecipedi ragione,nonpadrona»,VICO,DeAntiquissima,cit.,p.197.

17«PertantofraDioelecoseestesec’èunmedio;unmediopropriamenteinestesoetuttaviacapacediestensione,ovveroipuntimetafisici»,ivi,p.245.

18Sulplatonismovichiano,siveda,traglialtri,V.MATHIEU,Viconeoplatoni-co,«ArchiviodiFilosofia»,1969,pp.97-152.

Page 7: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

131

tuttoalTimeo, ildialogocheaffrontailproblemadellacostruzionedelcosmodapartedeldemiurgo19.Demiurgicasembra,ineffetti,lafunzionedeipuntimetafisici di cuiVicoparla nelDeAntiquissima,dal momento che essi sono proprio le entità aventi una funzionemediatricefraDioelanatura.QuandoVicosiriferisceaDioinquali-tàdiSommoFattore,siriferisceancheaColuichepossiedeil“verometafisico” delle cose, ossia a Colui che possiede ciò che sottostàall’esistenzafisicadiognicosa.Ilvero,inquestocaso,èrappresen-tatodalle ideechediquellecoseDiosi formanellamente20.NellaconcezionemetafisicadiVico,Diofungedaparadigmagnoseologicoedepistemologico,dalmomentochesolonelleideedivinealberga-no leessenzedelle cose.Queste sono, appunto, i puntimetafisici,cioè le essenze perfette che si contrappongono alle imperfezionidella realtà.Nelmondodellanatura,poi, vi sonodelledetermina-zionichesottostannoatuttiglielementi;essesonoilmovimentoel’estensione.Nonc’ècosainnaturachenonabbiamovimentoenonpossieda estensione. Movimento ed estensione possiedono deglispecificielementimetafisicidi riferimento: ilpunctume ilmomen-tumoconato,cherappresentanorispettivamentela«virtùdisoste-nereildisteso»equella«disostenereilmoto»21.

La chiave di comprensione del mondo fisico, quindi, è tutta inquestopassaggiodaDioaipuntimetafisiciedaquestiultimiallana-tura, di conseguenza, all’uomo è preclusa ogni possibilità di cono-scenzadirettadelmondofisico.L’essenzadiquest’ultimononèinfat-tialsuointerno,maèracchiusanelmondometafisico;volendoespli-citareinmanierapiùaderentealpensieroumanotaleconcezione,Vi-co, soffermandosi sulla natura intesa come regno della corporeità,affermache

19«Emergonoquilesuelettureplatoniche,risuonanelSommoFattorevi-

chianol’ecodeldemiurgodelTimeoesiavvertetuttoilpesodel‘lungoedin-tricato Parmenide’», C. GRECO, Dualismo e poiesis in Giambattista Vico, inGiambattistaVico.MetafisicaeMetodo,cit.,p.480.Alriguardo,NicolaBada-lonisostieneche«IlpuntodipartenzadelDeAntiquissimaèlaversioneplato-nico-timaica, che implica la creazione continua», N. BADALONI, Introduzione aVico,Bari,Laterza,1999⁴,p.39.

20«Leideedivinesonodunquedegliarchetipiuniversali,cheperòfungonoda scheletro e da struttura per tutto l’incessante flusso delle determinazionichesimuoveecambiasenzaposa»,ivi,p.477.

21VICO,PrimarispostaalGiornalede’Letteratid’Italia, inGiambattistaVi-co.MetafisicaeMetodo,cit.,p.330.

Page 8: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

132

[l]’essenzaèunaragiond’essere:ilnullanonpuòcominciarenéfinirciòcheè,einconseguenzanolpuòdividere,perchéildividereèinuncertomodofinire.Dunquel’essenzadelcorpoconsisteinindivisibile;ilcorpotuttaviasidivide:dunquel’essenzadelcorpocorpononè:dun-queè altra cosadal corpo.Cosaèdunque?Èuna indivisibil virtù checontiene,sostiene,mantieneilcorpo.22

Lacomplessitàdelmondofisicosiestrinsecanell’interazioneframetafisicaefisica,che,tuttavia,nonvannoconfuse23.Vicosidistin-gue,infatti,daaltripensatoriperilsemplicefattochetienebendi-stintoilmondometafisicodaquellofisicoenaturale24.Nonacaso,eglirimproverasiaAristotelecheCartesio:ilprimoperavertrattatolanaturametafisicamente,ilsecondoperaverconsideratolameta-fisicaattraversoconcettifisici25.Èproprioquestanecessitàdiman-tenereunadistinzionefraquestiduemondiaindirizzareVicoversola focalizzazione dell’attenzione sulmondo umano, visto come unmondoparticolarenelcontestodelmondofisico.

Èinatto,nellafilosofiavichiana,unveroepropriodualismoon-tologico26,nelqualeiduepianisonocaratterizzatidall’esserel’unoperfettoeinsécompiuto,el’altroèimperfettoesempreinattesadi raggiungereunapossibilità di perfezionamento.D’altro canto, il

22Ivi,p.335.23«Conciòintendoleformemetafisiche,chesonodifferentidaquellefisi-

che,quantolaformadiunvasaioèdifferentedallaformadelseme»,VICO,DeAntiquissima,cit.,p.221.

24C.GRECO,Dualismoepoiesis inGiambattistaVico, inGiambattistaVico.MetafisicaeMetodo,cit.,pp.461-553.

25 Ivi, pp. 483-484. Vico, infatti, afferma: «E allora esiste inmetafisica ungeneredicoseinesteso,macapacediestensione.Diquestonons’avvideCar-tesio,poiché,conmetodoanalitico,poseunamateriacreataeladivise.Seneavvide Zenone, perché si applicò a trattare delmondo solido creato da Dio,partendodaquelmondodiforme,chel’uomosifoggiapersintesiedattraver-sopunti.NonseneaccorseAristotele,giacché introdusse lametafisicadiret-tamentenellafisica,ecosìdiscusselecosefisichemetafisicamente[…];né,an-coraunavolta,Cartesiocheinveceportòlafisicadirettamentenellametafisi-ca,epensòquest’ultimafisicamente»,VICO,DeAntiquissima,cit.,p.247.

26Inparticolare,CiroGrecosostienecheVico,proprioinconsiderazionediquesto dualismo sarebbe alla costante ricerca di un medio, che «DovrebbefornireunpontefralanaturaeDioeriallacciareleduesferedelreale»,ivi,p.504.Siveda,inmerito,ancheV.VITIELLO,Ilmedioassente.SulconcettodiveritànelDeAntiquissima,inStudisulDeAntiquissimaitalorumsapientiadiVico,ac.di G.Matteucci,Macerata, Quodlibet, 2002, pp. 85-98. Quest’ultimo testo ècitatoanchedalGreconelsuosaggio.

Page 9: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

133

primoèilpianodell’Essere,ilsecondo,invece,èquellodeldivenire,nel contestodelquale lecosesi trasformanocontinuamenteenellorotrasformarsimanifestanounacomplessitàdifficiledaafferrareperunamenteumana.SoloDio,ossial’Essereperfettissimo,può,inqualitàdiCreatore,conoscerepienamente ilmondonaturale indi-venire. L’uomo, però, all’internodi questomondo in continua tra-sformazione,rivesteunruolocentrale.Noncasualmente,Vico,do-poavermessoinchiaroilsuoprincipioepistemologico,nelDeAnti-quissimasicimentainunadisquisizioneattaastabilirechel’uomo,se è vero che non è solo mente, in quanto solo Dio lo è, non ènemmenosolocorpo.Selofosse,infatti,sarebbeunesserebestialee come tale sarebbemosso solamente dal flussomeccanico dellanatura27.L’uomoèdotatodicorpoedimenteinsiemeelacomples-sitàdelsuoesserefasìcheeglipossiedasial’animachel’animus28.Lacorporeitàrendel’uomopartecipedelflussodellanatura,mentrela mente fa sì che egli possa liberamente decidere delle proprieazioniepossaaspirareall’infinito29.L’uomo,proprioperchédotatodiunacapacitàdivolereimmessadaDionelsuoessere,halapossi-bilitàdicostruiredellecoseedipossederecosìlapienaconoscenza.Unesempiovienefornitodallamatematica,disciplinamoltoamatadaCartesio,icuielementisonoelaboratidagliuominigrazieallalo-rocapacitàdiastrazione. Lamatematica,quindi,nelDeAntiquissi-marappresentailprincipalecampoapplicativodelprincipiodelve-rum/factum,chesicollegapienamente,inquestaprimafasedisvi-luppodelpensierovichiano,allaconcezionearistotelicadellascien-za,dallaqualeperaltroVicomaisidiscosterà.Secondoquestavisio-nelascienzarispondesolamenteaqueiprincipiuniversaliedeterni

27Sulladifferenzafraanimalie“bestioni”vichianièinteressantesoffermar-

sisulleriflessionidiN.PERULLO,Bestieebestioni.Ilproblemadell’animaleinVi-co,Napoli,Guida,2002.

28«Lafinezzaconcuisidistinguonoleparole ‘animo’e ‘anima’,concuis’intende che con l’anima viviamo e con l’animo sentiamo, è talmente saggia,cheTitoLucrezio laattribuìa sé, comese fossenatanell’orticellodiEpicuro.[…].Dunque,gliantichisapientiItalicidenominaronoquestomotomaschioedenergico dell’aria attraverso i nervi ‘animus’.Mentre denominarono il motodell’arianelsangue,percosìdire femmineoesottomesso, ‘anima’»,VICO,DeAntiquissima,cit.,pp.265-267.

29GRECO,DualismoepoiesisinG.B.Vico,cit.,pp.510-511.

Page 10: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

134

che ne costituiscono il fondamento30. In qualche modo, infatti, sipuòdirecheilprincipioinbasealqualesihaveraconoscenzasolodi ciò che si fa sia ineccepibile al punto tale da avere il caratteredell’universalità.

Perconcluderequestoargomento,nelDeAntiquissimaVicoela-bora un sistema complesso in cui la metafisica rappresental’intelaiaturadelcreato,nelcontestodelqualel’uomo,assecondan-dolavolontàdiDio,recitaunruolocentrale31.Vatuttaviaaffermatoche inquestaprimafase il filosofonapoletanosiconcentrasuunaconcezione generica e piuttosto individualistica dell’uomo. D’altrocanto,ilverum/factumsiesplicita,primafacie,inriferimentoaogniindividuoesolo inunsecondomomentosipuòestendereallacol-lettività.Restailfattoche,nelperiododellasuaprimaspeculazionefilosofica, Vico non ha ancora pensato a un impianto che possacomprendereilmondodegliuominiintesosuunpianocomunitario.Unaltroaspetto, invece,simanifestaallostadiogerminale intuttalasuapregnanza: lacapacitàpoieticadell’uomo32,ossia lacapacitàdicreareiprincipidelsapereattraversolepropriecaratteristicheeattraversoiproprilimiti.Ilfactumèilprodottodellapoiesis,mentreilverumèilfruttodiciòchesielaboraesiproducesiamentalmenteche manualmente. In questo modo Vico definisce un altro dato

30 «Per quella propietà di ciascuna scienza, avvertita da Aristotile, che

‘scientiadebetessedeuniversalibusetaeternis’»,VICO,PrincipidiScienzaNuo-vad’intornoallacomunenaturadellenazioni,d’orainpoiScienzaNuova1744,inOpere,ac.diA.Battistini,Milano,Mondadori,2007,p.504;cpv.163.

31Sullacentralitàdell’uomonellaspeculazionevichianasiricordanolepa-ginescrittedaE.PACI,Ingenssylva.SaggiosullafilosofiadiG.B.Vico,Bompiani,Milano,1994,pp.23-39.Sul significatodelmediumtemundiposuidiPaci, siprenda inesameT.SZABÒ,Mediumtemundiposui.Vico interpretatodaEnzoPaci,inVicoeGentile,AttidellegiornatedistudiosullaFilosofiaItalianaorga-nizzate dall’Accademia d’Ungheria in Roma in occasione del 50° anniversariodellamortediGiovanniGentileedel250°anniversariodellamortediGiambat-tistaVico,[Roma,25-27maggio1994],ac.diJ.Kelemen,J.Pál,SoveriaMan-nelli,Rubbettino,1995,p.68;sull’argomentocisipermettadirimandarepureaG.GUALTIERI,La riletturadiViconel secondodopoguerra:gli scrittidiNicolaAbbagnanoediEnzoPaci,«Philosophia»,II(1/2010),pp.117-126:p.125.

32«Quelcheimportapiùdiognialtracosa,almomento,ècheVico,proce-dendoversolariformadellescienzecosìcomegliimponevalasuametafisica,si imbatte in una strepitosa scoperta, vera pietra filosofale della sua ricerca:l’orizzontepoieticodell’uomo»,GRECO,Dualismoepoiesis inG.B.Vico,cit.,p.503.

Page 11: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

135

inoppugnabile,quellosecondoilqualelascienzaèpossibilesolori-salendoallecausedellecose(scirepercausas)33.

II.LascienzadelDirittoedilprincipiodelverum/certum.

Nel1720leriflessionidiVicosubisconoun’evoluzionenotevole,nelmomento in cui, nell’opera De Uno universi iuris principio et fineuno, il filosofonapoletanosiproponedirintracciare ilprincipioe ilfineunicodeldiritto.Trattandodellagiustizia inchiave filosoficaenonsemplicementeinun’otticagiurisprudenziale,Vicosiimbatteinproblematichechesembranoricucire inunaprospettivaunitaria lefondamentaliquestioniemersenelperiodogiovanile. Ladimensio-nematematico-geometrica presa comeesempio nelDeAntiquissi-maperdimostrareilprincipiodelverum/factumvieneutilizzatanelDeUno perdistinguere le fondamentali forme relazionali della so-cietà:quellaaritmeticaequellageometrica34.NelrichiamareAristo-tele35,Vicoutilizzalamatematicaperdistinguereunaformadigiu-stizia impostata seguendoun rapporto di scambio fra singoli (arit-metica)daunaformadigiustiziaimpostatasulrapportodiscambiodiogni singolo con l’intero (geometrica). Ègiusto concordareal ri-guardoconchisostieneche

Inrealtà,aquestadistinzione(chealludeaquellatrarapportiprivatifrainteressierapportipubblicinelladistribuzionedellecariche)soggia-ce, pressoché invisibile, un’altra distinzione, più profonda, tutta daenucleare, che trovanell’ordinematematico la sua formanelladistin-zione tra addizione emoltiplicazione: nell’addizione si dà la relazionearitmeticaperlaqualeognielemento,entrandoinrelazioneconunal-tro,èdaconcepireseparatoeindipendentedaognialtro,mentrenellamoltiplicazionesidàlarelazionegeometricaperlaqualeognielemento

33«L’aritmeticaelageometria,checomunementesiritienenondianopro-

va di nulla dalle cause, sonoproprio le scienze che invece lo fannodavvero.Danno prova a partire dalle cause, perché lamente umana contiene gli ele-mentidellaverità,chepoipuòordinareecomporre[…].Dimostriamolecausedellageometria,perchélefacciamo,sepotessimodimostrarequellefisiche,lefaremmo»,VICO,DeAntiquissima,cit.,pp.229-231.

34VICO,SinopsidelDirittoUniversale,inOpereGiuridiche,ac.diN.Badalo-ni,Firenze,Sansoni,1974,p.6.

35ARISTOTELE,EticaNicomachea,vol.I,Milano,Fabbri,2001,pp.199-231.

Page 12: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

136

èinseparabiledaognialtroinquantoèdaconsiderareinrapportoin-dissolubileconl’intero.36

Nella forma relazionale di tipo aritmetico, nella quale vige unagiustizia commutativa, prevale una concezione individualistica, inbaseallaqualeciascunelementohaunsignificatoindipendentedalcontestosocialediappartenenza;mentrenellaformarelazionaleditipogeometrico,nellaquale siaffermaunagiustiziadistributiva, sihaunaprevalenzadelladimensionecomunitaria,nellaquale il sin-golohaunsignificatosolo inrelazioneconl’intero.Entrambesonocontemplate, secondoVico,neinaturali rapportiumani37. In sensopiù generico, come alcuni hanno chiarito, la giustizia commutativaafferisceaciòchecomunementesichiamasocietà, laddove lagiu-stizia distributiva rappresenta, invece, ciò che si definisce comuni-tà38.Ènelladimensionecollettiva insenso latocheVicoappunta ilsuointeresse,individuandoquelprincipioequelfinechevienepre-fissato nella stesura delDeUno nel concetto di equità. L’equità èpossibile solamente in una dimensione comunitaria, nella qualevengonobanditicolorochesipongonoinunadimensionesolitariae«monastica»egli interessidei singoli vengonosubordinati aquellicollettivi39. Si compie, pertanto, nelDeUno quell’evoluzione dellafilosofia vichiana dal generico e individualistico concetto di uomoche,comeabbiamovisto,siaffaccianelDeAntiquissima,aunacon-cezione dell’umanità vista nella sua dimensione collettiva.

36G.LIMONE,Comunitàcivile,Patria,Nazione:unacostellazionesemanticanelpensierodiAntonioRosmini, inPatriaeNazione.Problemidi identitàediappartenenza,ac.diG.Dioni,Milano,FrancoAngeli,2013,p.182.

37«Quindimostraessergiustoinnatura,perchéquelloch’èegualementreilmisuri,ègiustoquandol’eleggi;eleduemisure,aritmeticaegeometrica,chesonlenormedichesiservonoleduegiustiziecommutativaedistributiva,sonoin natura, perché sono verità nelle quali tutti convengono», VICO,Sinopsi delDirittoUniversale,cit.,p.6.

38«Lasocietànonèlacomunità.Nellasocietàsidàl’addizionedeisingoli,vistanellaformasommariadellalorounità;nellacomunitàsidàlamoltiplica-zionedisingoli,vistanellaforma(chechiameremmo)equitariadellalorounità,ossianellastrutturadeilororeciprocivincoliindivisibili.Inun’addizioneisingo-lielementihanno,l’unoindipendentementedall’altro,ilpropriosignificato;inunamoltiplicazione i singolielementihannosignificatosolo inquantosi rela-zionanoconglialtri»,LIMONE,Comunitàcivile,Patria,Nazione,cit.,p.16.

39Vicodice:«Nellasolitudineenellostatoeslege,è l’autoritàcheappella‘monastica’, per la quale l’uomo ‘est in solitudine summus’e, iure superioris,ammazzachiglifaviolenza»,VICO,SinopsidelDirittoUniversale,cit.,p.6.

Page 13: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

137

Nell’ambitodella riflessione scientifica vichianaoccorre sottolinea-re,inaggiuntaaquantosièfinquidetto,comeilpensatoreparte-nopeo abbia gradualmente spostato le discipline matematiche daun ambito esclusivamente epistemologico a un altro includente ildirittoeladimensionecollettivaecomunitaria.Inquestomodo,Vi-cocercadicombinare l’astrattezzadellamatematicaconladimen-sionerealisticadeldiritto.Nonacaso,nelDeUnoe,piùingenerale,nel Diritto Universale, il verum/factum lascia il posto al ve-rum/certum40, dove il termine certum, inglobando in sé lo stessoconcettodifactum,evidenziailriferimentoaunconcettomoltopiùallargatodell’agireumanorispettoaquantoaccadenelDeAntiquis-sima.Perquanto le leggipossano, infatti, ricalcare ilmondomate-maticoconilrigoredellaloroimpostazione,rimanesempreinsitoinesse un aspetto imponderabile che deve necessariamente tenercontodell’imprevedibilitàdelleazioniumane41.Ilcertumèunqual-cosadimoltopiùvicinoall’uomo,proprioinquantorappresentalarealtà ma, rispetto alla matematica e alla geometria, è al tempostessoanchequalcosadimenodefinibileeafferrabile.Ilcertum,in-fatti,nonèquantificabileedè soggettoacontinue trasformazioni;esso, per queste caratteristiche, richiede una particolare forma diveritàchesichiamaverosimile.

L’attentoesameacuiVicosottoponeildirittoinglobasiailDera-tionecheilDeAntiquissima,poichéilfilosofopartenopeoinquestadisamina conserva tanto il suo principio epistemologico quanto ladimensionepiùpropriamenteumanistica. Inpiù, la ricercaunitariadi fini e principi del diritto in un’ottica universale costringe Vico aunaprimaanalisi storica,nel corsodellaqualeeglienuncia ilbiso-gnodiunirelafilosofiaallafilologia42.L’attenzioneperlafilologiasiaccresce in Vico proprio grazie alla giurisprudenza, in particolarenell’analisiriguardanteildirittoromano,cheilpensatorenapoleta-

40Ibidem;sivedaancheVICO,DeUnouniversiiurisprincipioetfineuno,inOpereGiuridiche,cit.,p.34.

41«Nellagiurisprudenzavannosemprecongiunte laragionee l’autorità,enell’applicareleleggiaifatti,vuolsid’entrambetenereugualconto.Consistelaragionenellanecessarianaturale concatenazionedelle verità, siccomederival’autoritàdalvoleredellegislatore.Lafilosofiaricercalecagioninecessariedel-le cose; la storia ci fa conoscere i varie successivi voleri;dunque tre sono leparticheconcorronoacostituirelagiurisprudenza:lafilosofia,lastoria,edunacertaartediaccomodareingegnosamenteildirittoaifatti»,ivi,p.22.

42Ivi,p.20.

Page 14: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

138

noconosceapprofonditamente.Vicoèattentosoprattuttoalleca-pacità interpretativemostrate dai giuristi dell’antica Roma. Non acaso,egliparagonaquestiultimiaifilosofigreci:siagliunicheglial-tri,infatti,sapevanogiungerealnocciolodellequestioni,ancheseigiuristi romani sapevanomaggiormenteaderirealdato concretoealmondo reale43. L’emblemadella considerazionedegli antichi ro-maniper ilcampodeldirittoè laLeggedelleXIITavole.AttraversoquestaleggeVicoriconoscel’eroicasapienzadiRoma,chesisostan-ziavamediantetreelementi:ilprimoful’originedivinaeilcarattereprimitivodellalegge;ilsecondofuilsuocaratterepoetico;ilterzoeultimoilrigidoformalismodellaleggeanticarispecchiantelarigiditàdellenormeedelleregolesociali44.

Aldi làdeifattigiuridici insestessi, leriflessionicheVicoeffet-tua sulla Legge delle XII Tavole servono ad acuire alcune delle piùimportantiintuizionisull’originedeldirittoesuiprincipidellastoria.Fraquesti viè sicuramente il giudizioda luidatosulleoriginidellapreistoria,conilqualeVicosovvertelatradizionaleconsuetudinedivedere leoriginicomeun’epocad’oroesi indirizzapiuttostoversolaconvinzionedellaferinitàdominanteinqueitempi.Viè,però, inaggiunta, anche tutta un’attenzione che il filosofo sviluppa per imeccanismiumanieperleconsuetudinisociali,dallequalidesumecheleprimeazioni,perusciredallostatoferinoedaldisordinege-neraleregnantenelmondoprimitivo,furonoacarattereindividualeesiestrinsecaronosottoformadileggiprivate45.

Vico illustra questo processo mediante le etimologie di paroledesignantiiprimipossessiacquisiti,comemancipatio46,usucaptio47,

43VICO,DeUnouniversiiurisprincipioetfineuno,cit.,pp.22-32.44 D.R. KELLEY, Vico’s road: from philology to iurisprudence and back, in

Giambattista Vico’s Science of Humanity, ed. by G. Tagliacozzo, D.P. Verene,BaltimoreandLondon,TheJohnHopkinsUniv.Pr.,1976,p.22.Aquestotestocirichiamiamoancheperaltreriflessionicontenutenelpresenteparagrafo.

45«Laprimagiuridicaautoritàavutadall’uomonellasolitudine,puòesserenominata‘monastica’o‘solitaria’.Quiintendougualmenteper‘solitudine’,edi luoghi frequentati, ed i disabitati, quando ivi l’uomo assaltato eminacciatonellapersona, nonpossa ricorrere al soccorsodelle leggi, in talmodo che inquell’istante, siaper luidiniuneffetto laprotezionedellacivil società»,VICO,DeUnouniversiiurisprincipioetfineuno,cit.,p.110.

46VICO,DeUno,cit.,pp.148-149.47Ivi,pp.158-159.

Page 15: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

139

hereditas48.LaLeggedelleXIITavoleattesterebbe,perciò,unafaseinizialeincuialcuniindividui–ipiùforti–diventanoicapi, ipadri,delgrupposottopostoalla lorovolontà,ossia la famiglia. Laprimaformadigiustiziaelaboratanelcontestodelleprimefamiglie,sotto-postapoiaunaaccurataanalisi,vienedefinitadaVicoconlaformu-la iusprivataeviolentiae49,nell’ambitodellaquale il filosofo indivi-duatrecategorieprotogiuridiche:ildominium,lalibertaselatute-la50. Di queste le ultime due erano comprese nello ius naturaleprius,mentrelaprimanelloiusnaturaleposterius51.

Ciòchespingel’uomoaprogrediredaunostatodinaturaaunacondizionecivile,secondoVico,nonèunacausameramenteutilita-ristica,maunacausaditipoequitario–l’aequumbonum–conside-ratadaluicomelafontedituttelelegginaturali52,asuavoltalegataallavisveri,cioèall’innataspintaversoilverochel’uomoconserve-rebbedalmomentodellacreazioneessendoglistatainfusadaDio.

L’ideacheildirittononsiasemplicementeunadisciplinaastrattaerigida,masiaunadisciplinasuscettibileditrasformazioniconformialle caratteristiche storico-sociali degli uomini, porta Vico a inqua-drarloautomaticamenteall’internodiunadinamicaditipo“proces-suale”.Ildiritto,inaltreparole,nonèunqualcosadiavulsodalcon-testostoricoeambientalema,alcontrario,èunabrancadelsaperechediventacomprensibilenellasua interezzasolose inserita inunprocesso che registri ledinamichedella storiaumana.Nona caso,comegiustamentefanotareNicolaBadaloni,confrontandoVicoconGrozio,«[l]’errorediGrozioconsistenelnonavereavvertitoquellaprocessualitàstoricachesidisponetralojusnaturalepriuselo jusnaturale philosophicum»53. Lo jus naturale gentium è inquadrabilesoloall’internodiunordinenelquale lo jusnaturaleprius rappre-sental’inizioditaleprocessoelojusnaturaleposteriusilsuopuntodiarrivo.All’internodiquestoquadrolecomunitàfannoemergereilpredominio delle due facoltà costituenti la struttura della naturaumana: il senso e la ragione. È solo all’interno di una struttura di

48Ivi,pp.116-117.49Ivi,pp.144-147;VICO,SinopsidelDirittoUniversale,cit.,p.7.50VICO,DeUno,cit.,p.140ss.;VICO,SinopsidelDirittoUniversale,cit.,p.6.51Ibidem.52VICO,DeUno,cit.,pp.258-263.53N.BADALONI,Sulvichianodirittonaturaledellegenti,inVico,OpereGiuri-

diche,cit.,p.XXXIX.

Page 16: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

140

questogenerechetrovaapplicazioneilprincipiodelverum/certum.Edèsoloall’internodiquesta intelaiaturachediventapossibileaf-fermare«Lacommunitasdeilinguaggi,dellereligioni,delleleggi»54.L’indagine compiuta sul diritto, pertanto, permette a Vico di com-prenderechenonèpensabileparlaredell’uomoinmodoastratto,maènecessarioscandire il ritmodelpercorsocompiutodall’umanitàperavereunaprospettivachiaraedesaustivadiciòchel’uomoèstatonelpassato,ènelpresenteesaràinfuturo.Ildiritto,dunque,assommainséilfactumoilcertumdell’uomoedevidenziaunacomplessitàirridu-cibileallarigidarazionalitàdellaqualeeraimbevutoilpensieromoder-no55.

Le analisi compiute intorno al diritto portanoVico a spostare ilbaricentrodeipuntimetafisicidalmondodellanatura intesacomeambientenelqualevivel’uomo,almondopropriodell’uomo.Intan-to,ilpunctum, lafacoltàsottesaall’estensione,vieneunpo’messodaparte,eacquista invece importanzaancoramaggiore ilmomen-tum,ossia ilconato, la facoltà sottesaalmovimento.Quest’ultimoperò da questomomento in poi non sarà più inteso solo come ilprincipiochepermetteilmotonellanatura,masaràintesoanche‒esoprattutto‒comeilfenomenochesiriferisceallafunzionerego-lativae“autodeterminativa”dellamente.Ègraziealconatochegliuomini, dotati da Dio della vis veri, riescono a produrre il pudor,compiendo ilpassaggiodalla ferinitàallaciviltà. Inaltreparole,at-traversoilconatoildirittositrasformadaunsempliceeimmediatoprincipiodellaforzaaunconcettopiùcomplesso,implicanteildirit-todellacollettivitàadaffermareipropribisognimaterialiemorali.Inoltre,nelDirittoUniversaleèravvisabileunamaggiorepresenzadiDiorispettoalleprecedentioperevichiane;nelDeAntiquissima,peresempio,lafiguradivinaapparivamoltodistanteeimmobileefun-geva solo da paradigma gnoseologico di riferimento; parlando deldiritto,invece,Vicospecificacheessocostituisceuncircolochepar-tedaDioetornaaDiosenzaescluderechel’uomopossaavereuna

54Ivi,p.XLI.55Alriguardorisultanodigrandeinteresseleaffermazionidi IsaiahBerlin,

perilquale«[l]amossarivoluzionariadiVicoconsisténelnegareladottrinadiundirittonaturaleatemporale,lecuiveritàsianoinlineadiprincipioaccessibiliaogniuomo,inognitempo,ovunque.Eglinegòarditamentetaledottrina,chehacostituitoilcuoredellatradizioneoccidentaledaAristotelefinoaigiornino-stri»,I.BERLIN,Controcorrente,Milano,Adelphi,2000,p.9.

Page 17: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

141

parte attiva nel processo di sviluppo del diritto stesso. Infatti,l’uomoattraverso ilconato e ilpudor èprotesoversoun costanteperfezionamentodellaspecieedellagiurisprudenza,nonostantesiacorrotto e imperfetto. In un certo senso, si può dire che per Vicol’amorecheDioprovapergliuominisiaattestatodallapresenzadeisemidi vero radicatinelle loromentie che l’amorechegliuominiprovano per Dio è rappresentato dal bisogno di perfezionarsi chemanifestanocostantemente.

III.LaScienzaNuovael’esplicitazionedellascienzadell’umanità:iprincìpieilmetodo

Approfondendosempredipiùquestiaspetti, sianelDeConstantiaiurisprudentis(1721)chenelletrestesuredellaScienzanuova,Vicomettesemprepiùinchiarolanecessitàdianalizzarel’uomointuttalasuacomplessità56.Inquestafasesiprecisailfattocheall’internodelladimensionecollettiva–che,comesièvisto,eragiàstataindi-viduata nelle Opere Giuridiche ‒ diventa necessario circoscrivereunapiùprecisaentitàcheilfilosofodefiniscenazione.Lacomplessaindagine condotta sul diritto e, più in generale, sul certum, rendeVico consapevole che uno studio riguardante la scienza dell’uomonon è riducibile all’individuazione dei principi biologici dell’uomo,masiestendefinoacomprenderecomequeiprincipiinteragiscanoconleistituzionisocialicreatedall’uomostessograzieall’ausiliodel-laprovvidenza57.LaScienzaNuovavienequindiconcepitacomelo-gicaprosecuzionedell’analisisuldirittoconunamaggioreaccentua-zionesull’indaginesuiprincipiumaniall’internodellenazioni.

Vicononnegané l’esistenzadi legginaturalipropriedell’uomo,né l’esistenzadi istintinaturali;egli ritieneperòchequeste leggiequestiistinti,unavoltainseritiinuncontestocollettivo,dianovitaa

56 «Già nel De Constantia sono contenuti gli elementi che nella Scienza

nuovaporrannoildirittoalcentrodellastoriadeipopoliedellastoriaingene-raleechesoprattuttomanterrannoildirittoinquelprofilopraticatoevissutochegiàvedemmo.EdèproprionellaScienzanuovachesiscorgetuttoilsensodellacostruzionedeldirittoinVicoelasivedesolidalecontuttalasuafiloso-fia»,AMBROSETTI, Ideaedesperienzadeldiritto inVico, inLeggereVico,cit.,p.197.

57VICO,ScienzaNuova1744,inOpere,cit.,p.497;cpvv.135-136.

Page 18: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

142

nuovecaratteristicheeanuoviprincipidiumanità58.Opponendosiallaconcezioneatomisticadellasocietàimperantenelsuotempo59,nella quale domina il concetto di individuo60, Vico affermal’importanza dello studio della collettività per comprendere lo svi-luppodell’umanità.Aun sistema fisico-meccanicoVicoopponeunsistema organicistico-storico, nell’ambito del quale risulta fonda-mentaleconsiderareilprincipiodellatrasformazionedellecose61.

I princìpi dell’umanitànonemergonoattraversounprocessodidecantazione nel quale balza all’evidenza la razionalità come datonaturale epropriodell’uomo,maemergono tuffandosi nelmondooscurodeiprimordiincuidominailsensocomune.InquestomodonellaScienzaNuovaVicoispessiscesempredipiùilconcettodicer-tum che era stato introdotto nel De Uno. Con la Scienza Nuoval’oggettodistudio–ossialascienzadell’umanità–chenelDeratio-neenelDeAntiquissimaeraancoraallostadiodiuninformeabboz-zo,risultadefinitivamentechiarito.Tuttavia,perchésiabbiaunave-raepropriascienzaènecessarioricercare iprincipi, le relazioni, leregoledisviluppoe,possibilmente,irapportidicausaedeffetto,alfinediottenereunarispostascientificaadeguata62.

Nonostantevengainfluenzatodallascienzamodernanellaricer-cadeiprincìpi,dellecostanti,degliassiomi(“ledegnità”)edelleuni-formità,Vicoèconsapevoledell’impossibilitàdi trasferire in toto ilmodello scientifico impiegato nella spiegazione delle leggi naturalinell’ambito della scienza dello sviluppoumano. La complessità delmondoumanorende infatti impossibilestabilireununiformeeco-stante rapporto di causa ed effetto come accade nella natura63.

58J.MALI,Therehabilitationofmyth.Vico’sNewScience,Cambridge,Cam-

bridgeUniv.Pr.,1991,pp.43-44.59A.KOYRÈ,NewtonianStudies,CambridgeMA,HarvardUniv.Pr.,1965,p.

25.60N. BOBBIO, Il giusnaturalismo, inStoria delle ideepolitiche, economiche,

sociali,vol.IV,L’etàmoderna,tomoI,Torino,Utet,1980,pp.491-558.61JosephMalisostieneche,mentreiteoricidell’Illuminismoedeldirittodi

natura individuavano nellaphysis la chiave per capire l’uomo, Vico pensava,invece,cheoltreallaphysisfosseindispensabileconoscereancheilnomos.Cfr.J.MALI,Therehabilitationofmyth,cit.,p.51.

62M.VANZULLI,LaScienzadiVico,Milano,Mimesis,2006,p.93.63«Ondelapropiacontinuaprovachequifarassisaràilcombinareeriflet-

tereselanostramenteumana,nellaseriede’possibililaqualecièpermessod’intendere,eperquantocen’èpermesso,possapensareopiùomenooaltre

Page 19: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

143

Un’interpretazionedellascienzastoricanonpuòesseresottopostaaunanormarigida,madevecontemplare lapossibilitàdiunaampiaflessibilità senza però che vengameno il senso di un ordine com-plessivodegliavvenimenti64.

Laparticolaritàdellascienzavichianasicoglie,pertanto,nelfattodiesseresempresuscettibilediampliamentidovutiallapossibilitàdieventi sempre nuovi, che devono comunque essere inseriti nel si-stema.LadifficoltàdiVicoèlegataalfattocheilsuointeresseèri-volto a un oggetto del tutto nuovo e dotato di aspetti di grandecomplessità. Il filosofonapoletanocomprendequindi che iprincipidella scienza moderna non possono essere assunti passivamente,mautilizzati insensodinamicoeconunametodologiaaperta,che,puressendorispettosadelrigorescientifico,siasuscettibilediadat-tamenti65.Inquestomodoèpossibiletrovaredeipuntifermi,comel’individuazione delle tre età (degli dei, degli eroi, degli uomini), ocomeiprincipifondamentalidell’umanità(religione,matrimoni,se-polture), che si integrano con fattori contingenti e mutevoli66. Lacomplessitàdella scienza vichianaè legataallanecessitàdi partireda fattori che sono contingenti, in quanto l’uomo e la storia sonopernaturasottopostiaunacontinuamutevolezza67.

cagionidiquelleond’esconoglieffettidiquestomondocivile»,VICO,PrincipidiScienzaNuova,cit.,p.550;cpv.345.

64 «Queste sublimi pruove teologiche naturali ci saran confermate con leseguentispeziedipruovelogiche:che,nelragionaredell’originidellecosedi-vineedumanedellagentilità,senegiugneaque’primioltreiqualièstoltacu-riositàdidomandaraltriprimi,ch’è lapropiacaratteristicade’principi; senespieganoleparticolariguisedelloronascimento,chesiappella‘natura’,ch’èlanotapropissimadellascienza;efinalmentesiconfermanoconl’eternepropie-tàcheconservano, lequalinonpossonaltrondeessernatecheda talienonaltrinascimenti,intalitempi,luoghiecontaliguise,osiadatalinature,comesenesonopropostesopradueDegnità»,ibidem.

65«Lascienzavichianasiorganizza inmododadelimitareuncampodi ri-cercheconcrete.LacriticaaBruckerhagiàdatoun’ideadelmodocomeVico,partendodallascienzamodernaeviolentementeributtandolasuisuoiprincipi,ne ricerchi gli elementi genetici e formativi per recuperarne, poi, gli aspetticomplessi»,BADALONI,IntroduzioneaVico,cit.,pp.38-39.

66VANZULLI,LaScienzadiVico,cit.,pp.95-98.67G.MAZZOTTA,Lanuovamappadelmondo.LafilosofiapoeticadiGiambat-

tistaVico,Torino,Einaudi,1999,pp.93-94.

Page 20: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

144

Nell’elaborazionedelmetodoVico è influenzatodaBacone68, ilcuiprocedereèun«cogitare videre»69, che significa che l’indaginedelfenomenostoricofruttodell’integrazionefrafilosofiaefilologiainiziadaunameditazione,ilcogitare,eprosegueconunaconfermaattraversoleprovefilologiche70,cioèidocumentistoricicherappre-sentanoilvidere.SelascienzadellanaturahadatounapportoaVi-co,questoèstatosenzadubbiolegatoall’attenzioneperilfenome-no71.Tuttavia,ilfenomenostudiatodalfilosofopartenopeoèdiffe-rentedaquellodellafilosofiadellanatura,percuiVicononsegueilcorpusdiregole,dideduzioniediproceduredimostrativeclassiche,mafondaunnuovosistemascientifico,basatosunuovimetodi in-terpretativi. Inquestosensoèpossibileparlarediconcezioneanti-meccanicisticadiVico;questi,infatti,comprendechelasuascienza– ossia la scienza della nazione e dell’umanità – per essere capitarichiedeun apparatometodologico a sé stante72. La “scienzadellenazioni”hadellespecifichepeculiaritàperlequalioccorreunasorta

68Relativamentealmetodo,comunque,oltreall’apportodiBacone,nonbi-

sognerebbe trascurare l’influenza che Vico ricevette dall’esperienzadell’AccademiadegliInvestiganti,attivaaNapolisoprattuttonellasecondame-tàdelXVIIsecolo.Cfr.M.H.FISCH,L’AccademiadegliInvestiganti,«DeHomine»,XXVII, 1968, pp. 17-78; F. VENTURI, Il movimento riformatore degli Illuministimeridionali,«Rivistastoricaitaliana»,LXXIV,1962,fasc.I,pp.5-26;M.TORRINI,Ilproblemadelrapportoscienza-filosofianelpensierodelprimoVico,«Physis»,XX,1978,pp.103-121;D.P.VERENE,Vico.LaScienzadellafantasia,ac.diF.Vol-taggio,Roma,Armando,1984,pp.168-170.

69«Lequalipruovefilologicheservonoperfarcivederedifattolecoseme-ditateinidead’intornoaquestomondodinazioni,secondoilmetododifiloso-faredelVerulamio,ch’è ‘cogitarevidere’,ond’èche,per lepruovefilosoficheinnanzifatte,lefilologiche,lequalisuccedonoappresso,vengononellostessotempoeadaverconfermatal’autorità loroconlaragioneedaconfermarelaragioneconlaloroautorità»,VICO,ScienzaNuova1744,cit.,p.554;cpv.359.

70Aquestopropositooccorrerebbevalutare inmanierapiùampiaquantosostieneBadaloni,nelmomento incuiaffermache«Vico si riallaccia,purat-traverso una serie dimosse anche tortuose, alla scuola di Galilei», BADALONI,IntroduzioneaVico,cit.,p.3. Inuncertosenso, ilmetodovichianoèaffine–siapuremutatismutandis – almetodogalileianodelle “necessariedimostra-zioni”,percuiilricercatore,partendodaunaintuizionedibaseeprocedendoexsupposizione,formulainteorialesueipotesiesiriservadiverificarleinpra-tica.

71Sivedano,alriguardo,leriflessioniriportateinVANZULLI,LaScienzadiVi-co,cit.,pp.125-144.

72Ibidem.

Page 21: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

145

di isolamento attraverso cui strutturare l’opportuno apparato spe-rimentale73.Latecnicadell’isolamento,delresto,bensiprestaaot-temperarealbisognovichianodievidenziarenonunveroepropriosviluppostoricodiunaspecificanazione,maunosviluppogenerico.In questomodo si capiscemeglio ilmotivoper cui Vico preferisceadottareuncriteriodisviluppopoligeneticoanzichémonogenetico.Conquest’ultimo,infatti,nonèpossibilemettereinattounostudioscientificoveroeproprio,ma solouno studioparticolaristicodellastoriadiunaspecificanazione74.Inquestomodo,sipuòfacilmenteconcordareconchiaffermache«Cequecettehistoireperdenhi-storicité,encorrespondanceaveclesdifferenteshistoiresparticuliè-resdesnations,luiassureenretoursavaleurscientifique»75.Lasto-riaidealeeterna,dunque,nonècheunquadrodiriferimentocom-plessivoirriducibileallevariazioniealleparticolaritàdiciascunana-zione76.Questoquadrodi riferimentoperònon implicaaffattochegli uominipossanoattingere la conoscenzadelmondoumano tra-mite la sola ragione; anzi, al contrario, è necessario che il saperestoricosiavvalgadell’apportodidocumentiperapprenderedeifattida cui ottenere una conoscenza completa del mondo umano. Inquesto senso è indispensabile che la filosofia sia supportata dallafilologia77.

73«Ilcaratteredell’esperimentorichiedel’isolamento.LaScienzaNuovain-sistesullosviluppoautonomo,privilegial’autonomosvilupposocio-culturalediunpopolosulcriteriodell’influenzaedelladiffusione.Ciòvaleperlagiurispru-denzaeperlastoriaumanatutta,lastoriadiRomaessendoil‘grandelabora-toriogalileiano’sucuisimisuralanuovascienzavichiana».Ivi,p.123.Interes-santi sono pure le affermazioni di Nicola Badaloni, per il quale «Affinché gli‘oggetti’sipresentinonellaloronovitàeprocessualitàinmodovisibile,Vicohabisognodimetterli inrilievoconunasortadi fratturaorotturaepistemicari-spettoacondizionianaloghe»,BADALONI,IntroduzioneaVico,cit.,pp.42-43.

74VANZULLI,LaScienzadiVico,cit.,p.123.75P.GIRARD,CommunautéetpolitiquedanslaphilosophiedeGiambattista

Vico,Thesededoctoratd’HistoiredelaphilosophiesoutenuesousladirectiondePierreFrançoisMoreau,UniversitéParisIV-Sorbonne,2002,p.247.

76Ivi,p.248.77«Ilprincipiodell’identitàdelveroedelfattoconsentecertodidirechegli

uominipossonoaverelascienzadellastoria:diquel‘mondodellenazioni’cheèstatofattodagliuominiedicuiquindiessipossonorintracciarelagenesinel-le ‘modificazioni’ della loromente.Ma non implica per nulla che gli uominipossanoattingere la conoscenzadi esso con lapura ragione, senza l’aiutodiquell’altra forma di conoscenza, che corrisponde simmetricamenteall’esperienzadelmondonaturale: laconoscenzadeifatti.Perquestasuadu-

Page 22: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

146

Diventafondamentalepercapirebenelosviluppodell’uomonelcontestodelle“nazioni”individuareidocumentichepossonoporta-reaunacomprensioneintegraledelmondoumano.L’impresarisul-tadifficilesoprattuttoperquantoriguardaleoriginidellasocietàci-vile.A talpropositoVico fa intervenireunamodalitàoperativadeltuttonuova:lacapacitàdiimmedesimazionefondatasull’immagina-zione.Vicooperauna finzioneper cercaredi capirecomepossanoaverpensatoecomepossanoessersicomportatiiprimiuomini.Eglifingecheiltuttosiapartitodaunfortefragoredituoniedaintensibagliori luminosi prodotti dai fulmini, che avrebbero innescato neiprimitiviunafortepaura.Questaavrebbepoiprodottonellementiancora fanciulledeiprimiuominiunapersonificazione in formadi-vinadeituoniedeifulmini.ÈlostessoVico,d’altronde,chegiànelDeAntiquissima, inuncontestodidiscorsocompletamentediversodaquellodellaScienzaNuova, sostiene l’importanzadella finzionenel processo conoscitivo78. Nella Scienza Nuova, Vico trasporta ilconcettodi finzionedal campomatematico alla storiadelleoriginidell’umanità, instaurando, tra l’altro, ilmetodo interpretativonellascienza storica79. Nel passaggio dal De Antiquissima alla Scienza

plice radice, la conoscenza storica non può essere soltanto attività razionalepura,filosofiaoteologia,madeveessereanchefilologiacioèaccertamentodeifatti testimoniati dalla tradizione e soprattutto di quelli che concernono laformazioneeletrasmutazionidell’autoritàpolitica»,N.ABBAGNANO,Introduzio-neaVico,LaScienzaNuovaeoperescelte,Torino,Utet,1976,p.18.

78«Econquestol’uomo,intentoadindagarelanaturadellecose,allafinesiavvededinonpotereanessunacondizionecomprenderla[…].Così,dique-stabrevitànefavantaggioeconl’astrazione,dicono,sifingeduecose:ilpun-to,chepuòesseretracciato,el’uno,chepuòesseremoltiplicato.Finzionien-trambelecose:infattiilpuntochesilasciadisegnarenonèpunto,l’unochesilasciamoltiplicarenonèuno.[…].Inquestomodoeglis’ècreatounmondodiformeenumeri,chetuttocomprende:eprolungandoedecurtandoocompo-nendolelinee,addizionando,sottraendo,contandoinumeridàvitaainfinitecreazioni,poichériconoscedentrodiséinfiniteverità»,VICO,DeAntiquissima,cit.,p.203.

79EmilioBetti,nell’analizzareilcapoverso331dellaScienzaNuova1744,af-fermacheilprincipiochesenericavarappresenta«Uncardinefondamentaledi tutta la teoriadell’interpretazione: ilprincipio, cioèdell’inversionedell’itergeneticonell’iterermeneutico:inversionedelprocessoformativonelprocessointerpretativo», E. BETTI, I principi di scienza nuova di G.B. Vico e la teoriadell’interpretazione storica, «Nuova Rivista di Diritto Commerciale, Dirittodell’EconomiaeDiritto Sociale», I 1957,pp. 48-59:p. 49;ora inBETTI,DirittoMetodoErmeneutica.Scrittiscelti,ac.diG.Crifò,Milano,Giuffrè,1991,p.459

Page 23: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

147

Nuova, per quanto concerne il rapporto realtà/finzione, vi sonodunque due piani da considerare: da un lato vi è il passaggio dalmondoastrattodellamatematicaalmondoreale,inquantolascenastorica è il campo delle reali azioni dell’uomo; dall’altro vi èl’operatodellostoricoche,inmancanzadidocumenticheriguarda-no ilmondoprimitivo, deve avvalersi della finzione per ricostruirequelmondo.

Lostoricosiavvalediunagrandecapacitàimmaginativaperca-pirecomepossonoessereandatelecosenellapreistoriaeadottailcriteriodellaverosimiglianza.Daquestopuntodivistarisultadiffici-lecapireseVicoabbiausatounmetododeduttivooinduttivo:sipo-trebbeaffermarecheeglihautilizzatounmetodoinduttivoededut-tivoinsieme–comesieragiàvistoapropositodelDeratione–av-valendosidell’apportodiunafortecaricaimmaginativachesifondaanchesullafinzione80.ss.Cfr.ancheG.CACCIATORE,Un’ideamodernadicertezza.LafilologiadiVicotraermeneutica e filosofia, inVico nella storia della filologia, Atti del SeminarioInternazionale,Napoli21novembre2003,ac.diS.Caianiello,A.Viana,Napoli,Guida,2004,pp.177-197:p.183.

80ErnanMcMullinsostienechelascienzadiVicoutilizzatretipidigaran-zie: la garanzia assiomatica, «Che si ha quando l’assioma viene garantito dauna intuizione immediata.Questa garanzia fudettaepagogédaAristotele (avoltequestotermineètradottocon‘induzione’mapiùpropriamenteandreb-betradottocon ‘intuizione’);CartesionelleRegulaeaddirectionemingenii ri-tenevadipoterottenerequellagaranzia,fondandosisullerelazionifraleideechiareedistinte»;lagaranziainduttiva,«Chesihaquandol’assiomavienega-rantitodallapercezionediunasomiglianzapresente inungruppodicasi»; lagaranzia retroduttiva,«Chesihaquandounasserto ipoteticovienegarantitodauncertonumerodidiverseconseguenzetrattedaessoesottoposteaveri-fica.Quandoleconseguenzevengonoderivatededuttivamentequestometodosichiamaipotetico-deduttivo»,MCMULLIN,Lateoriavichianadellascienza,cit.,pp.116-117.SullametodologiautilizzatadaVico,appaiono,inoltre,interessan-ti le riflessionidiFrancescoBotturi, che, schematizzando,nel filosofonapole-tano, l’aspetto epistemologico e quello antropologico, sostiene: «In tutti glischemi le figure intermediedei ‘generi’edel ‘sensocomune’hannounafon-damentalefunzionemediatricedellaveritàmetafisicaentroilconcretomondodelleformedellaconoscenzaodiquelledell’esperienzastorica,cosìchetuttele configurazionipossonoessere lette induttivamentee fenomenologicamen-te, […], oppure deduttivamente e in senso fondativo, […], a conferma dellaestrema figura vichiana metafisico-trascendentale, quella del ‘circulus’», F.BOTTURI,Lasapienzadellastoria.GiambattistaVicoelafilosofiapratica,Mila-no,VitaePensiero,1991,pp.475-476.Cfr.ancheM.HORKHEIMER,Gliinizidellafilosofiaborghesedellastoria,trad.it.diG.Backhaus,Torino,Einaudi,1978,p.

Page 24: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

148

Ladifferenzafraiprimitivielostoricochedisquisiscesuiprimiti-vi consistenel fatto che,mentre iprimi immaginanocredendove-ramentealfruttodellaloroimmaginazione,lostoricosadioperareunafinzioneediservirsidiunmetodopuramenteimmaginativoperpotersi calare nei primordi dell’umanità. Tale metodo, del resto,vieneutilizzatotutt’oggiancheincampidiversidaquellostorico–sipensi solo a quanto fanno gli scienziati quando cercano di capirecomepossaesserenatol’universo.

Vico,inqualitàdifilosofodellascienzadelleoriginidell’umanità–ossiainqualitàdistorico–sibasa,inoltre,sulcriteriodellaneces-sità,fondamentodituttigliuominiedituttiipopoli,esullacompo-nentesocievolechehafinitoperprevalerenelcontestostoricogra-zieall’interventodellaprovvidenza.L’utilizzodiquestametodologiaedellacapacitàimmaginativacheeglisostieneesserelafondamen-talecaratteristicadeiprimitivi,fasìcheVicoportialleestremecon-seguenze quell’orizzonte poietico che nelle opere del periodo gio-vanilesipresentavainunaformaancoragerminale.Leresgestaeelahistoria rerumgestarum sonooraaccomunatedalladimensionedellapoiesis che si estende integralmente sul processodi sviluppodell’umanità.

IV.1.Laformazionedeimiti:lachiavedellosviluppodellaScienzadellenazionieilproblemadell’attribuzionedelprincipiodellese-polture

Immaginazione,bisogni,orizzontepoieticosi sostanzianonella for-mazionedeimiti,rintracciatinellosviluppodelprocessostorico.At-

84;P.BURKE,Vico,Oxford,OxfordUniv.Pr.,1985,pp.83-84;L.POMPA,G.B.Vi-co. Studio sulla Scienza Nuova, Roma, Armando, 1977, pp. 91-111; V. HÖSLE,Introduzione a Vico. La scienza del mondo intersoggettivo, Milano, Guerini,1997,pp.86-91;L.AMOROSO,LetturadellaScienzaNuovadiVico,Torino,Utet,1998,p.54;J.CHAIXRUY,LaformationdelapenséephilosophiquedeG.B.Vico,Gap,Jean,1943,p.293;M.VANZULLI,LaScienzadiVico,cit.,pp.77-144;M.IAN-NIZZOTTO,L’EmpirismonellagnoseologiadiGiambattistaVico,Padova,Cedam,1968,p.154.

Page 25: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

149

tingendo alla vasta mitografia del tempo, Vico identifica le dodiciprincipalidivinitàdell’Olimpogreco-romanocon leprincipali tappedellapreistoria,daluichiamata“etàdeglidei”.Itrefamosi“princìpidell’umanità”–religione,matrimoni,sepolture–vengonopoiripar-titifraleprimequattrodivinitàcheilpensatorenapoletanopresen-tanellasuadescrizione:Giove,Giunone,Diana,Apollo81.Ora,seperquelcheriguardaiprimidueprincipiVicononhacertamenteesita-tonell’attribuirereligioneematrimonirispettivamenteaGioveeaGiunone,consideratidallamitologiaclassicarispettivamentecomeilpadredeglideiecomelasposadiquest’ultimo,perquelcheriguar-dainveceilprincipiodellesepolture,eglimostradiaverseguitounpercorsomeno linearee costellatodi incertezzeedubbi. Le incer-tezzeriguardanol’attribuzioneaDianaoadApollodelterzoimpor-tanteprincipiocardinedell’umanitàvichiana.Atalpropositoèinte-ressanteseguireleoscillazionicheleintenzionidiVicosubisconodaunastesuraall’altradelsuocapolavoro.

NellaScienzaNuovadel1725,nellaqualelascansionedellevariefiguremitologicheassumeunprimoaspettochiaroeordinato,VicoassegnaunicamenteadApollolafondazionedellesepolture,inquan-to

Apolloè ilprincipiode’nomio siadellegenti con le sepolturedegliantenati in certe terre a ciò destinate. Onde Apollo dovette essere ilquartodiomaggiore,perchéipostatiincerteterredovetterorisentirsidelbruttolezzode’cadaveride’loroattenentimarcitilorodapresso,e‘lpuzzoredovettefinalmentecommovergliaseppelirgli.82

Unripensamentosull’assegnazionenettaadApollodelprincipiodelle sepolture si riscontra nella Scienza Nuova del 1730, precisa-mentenellapartechiamataDell’iconomicapoetica,nellaqualeVico

81SullaquaternitàcomesottostantestrutturadellaScienzaNuova,siveda-

noleriflessionifattedaM.PAPINI,Ilgeroglificodellastoria.Significatoefunzio-nedelladipinturanellaScienzanuovadiG.B.Vico,Bologna,Cappelli,1984,pp.310-344.Perquantoattieneadunaletturadeimiticomerispecchiamentode-glistatid’animodegliuomini,cisipermettadirinviareaG.A.GUALTIERI,Cono-scenzaesviluppodelmondoumanonellafilosofiadiGiambattistaVico,«Dia-noia», 24, 2017, pp. 73-96; ID., The Socio-Political View about the PrimitiveWorldinGiambattistaVico’sThought,«Araucaria»,41,2019,pp.97-116.

82VICO,PrincipidiunaScienzaNuovaintornoallanaturadellenazioniperlaquale si ritruovano i principi di altro sistema del diritto naturale delle genti(ScienzaNuova1725),inVico,Opere,cit.,p.1183,cpv.418.

Page 26: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

150

affrontailproblemadellesepolturesubitodopoaverdiscussodellaterza divinità, ossiaDiana. Vico introduce l’argomento affermandoche

AppressoiGigantipj,chefuron’ipostatine’monti,dovetterorisen-tirsidelputore,chedavanoicadaveride’lortrapassati,chemarcivanolorodapressosopralaterra;ondesidiederoaseppelirgli;de’qualisisonotruovati,etuttaviasiritruovanovastiteschiedossaperlopiùso-pral’alturede’monti:[…]esparseroisepolcriditantareligione,osiadivinospavento,chereligiosalocapereccellenzarestaronodettia’La-tiniiluoghiovefusserode’sepolcri.83

Nel prosieguo del ragionamento, Vico evidenzia anchel’importanza giuridica e territoriale dell’istituzione delle sepolture,dalmomentoche«Così conessi sepolcride’ lor seppelliti iGigantidimostravanolaSignoriadelleloroterre:locherestòinRagionRo-manadiseppellir’ilmortoinluogosuo,ovveropropio,perfarloreli-gioso»84.Inquestomodoeglirendeevidenteilformarsidelleprimeproprietà,vistoche,riferendosiqualcherigodopoallastoriaroma-na, afferma: «onde assi a dire, che per lamaniera di pensare de’popoli poetici, a Romolo guardato come fondatore di Città, fu-ron’attaccatelepropietàde’FondatoridellecittàprimedelLazio,inmezzoaungrannumerodellequaliRomolofondòRoma»85.Questeargomentazioni introduttive sulle sepolturenon chiarisconobeneaquale divinità sarebbero assegnate le sepolture. L’aver postol’argomentosubitodopoaverparlatoalungodiDianafarebbesup-porre che Vico volesse assegnare proprio a lei il terzo principiodell’umanità;d’altrocanto,sesifaun’operazionedicollazioneecisisoffermasuunpassodellaCosmografiapoetica,èpossibileconfer-marequantoaffermatopocofasullapossibileassegnazioneaDiana.Ilpassoinquestionerecitacosì:

Delle deitadi Infernali in primo luogo i Poeti Teologi fantasticaronoquelladell’Acqua;elaprimaacquafuquelladelleFontanevive,chesidisseStige,percuigiuravangliDei,comesièsopradetto:ondeforse

83 ID., Cinque libri di Giambattista Vico de’ principj d’una Scienza Nuova

d’intorno alla comune natura delle nazioni in questa seconda impressione(ScienzaNuova1730),inOperediGiambattistaVico,vol.VIII,ac.diP.Cristofo-lini,conlacollaborazionediM.Sanna,Napoli,Guida,2004,p.198.

84Ivi,p.199.85Ibidem.

Page 27: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

151

Platone poi nel centro della Terra pose l’Abisso dell’acque: talché ilprimo Infernonondovett’esserepiùprofondodella sorgivadelle fon-tane;e laprimaDeitadefunnecredutaDiana,dicuipurciracconta laStoria Poetica, essere stata Triforme, perché fu Diana in Cielo, CintiacacciatricecolsuofratelloApolloinTerra,eProserpinanell’Inferno.Sistese l’idea dell’Inferno con le seppolture; ond’i Poeti chiama-ron’Infernoilsepolcro.86

Tuttavia, ritornando alla Iconomica poetica, subito dopo averparlatodella‘istituzionedellesepolture,Vicointroducelaquartadi-vinità, ossia Apollo e, dopo aver sostenuto che egli è il fondatoredell’umanità, afferma che «Essa Umanità ebbe incominciamentodall’humare,seppellire; ilperchéleseppolturefuronodanoipreseper terzo gran Principio di questa Scienza»87; il che lascia pensareche Vico non abbia abbandonato del tutto l’idea di assegnare adApolloilformarsidellesepolture.TaleipotesièsuffragatadalfattocheunasimileimpostazioneèmantenutadaVicoanchenellaScien-zaNuovadel1744.Quiripetelostessoschemaconlesepolturein-trodotte dopo aver discusso ampiamente di Diana e delle fontaneperenni,conlaripresanellaCosmografiapoeticadell’attribuzioneaDiana e con la precisazione riguardante Apollo, fondatoredell’umanità, lacuinascitasarebbederivantedahumare,cioèsep-pellire.

Rimanequindiaperta laquestionedell’attribuzionedelle sepol-tureaunaspecificadivinità.NonconcordiamodeltuttoconRoma-naBassisulfattocheDianasialadivinitàpresceltadaVicoperrap-presentare questo principio88, in quanto, se così fosse stato, Vico

86Ivi,p.267.87Ivi,p.201.88RomanaBassi, infatti,afferma:«VicopensaquiaGioveeGiunone,così

comeaDianaeApollo,chenella loroaccezionenaturalistica,sottolineataso-prattutto nelDiritto Universale e nelleNotae, avevano significato rispettiva-mente il cielo e il fulmine, il cielo inferiore, le fonti perenni e la luce solare,mentrenella loroattribuzionemorale,progressivamentedominantenelle treversionidellaScienzanuovasiqualificanocomeilconatoegliauspici,imatri-monisolenni,lapudiciziaelesepolture,ilprincipiodellanobiltà»,R.BASSI,Fa-volevereesevere.Sullafondazioneantropologicadelmitonell’operavichiana,Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2004, p. 166. La studiosa ribadiscel’attribuzioneaDianainunanotariportatanellastessapagina, incuiaffermache«[s]epuòatuttaprimastupireilnessotraDianaelesepolturevaconside-ratocheleconnotazionidiDianasonoavvicinatedaVicoaquelledellaGrandeMadreterra.Di fattoVicoaffronta il temadellesepolturenelcontesto incui

Page 28: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

152

non avrebbe ripetuto pedissequamente lo stesso schema nellaScienza Nuova del 1744, ma avrebbe cassato il passo relativo adApollo e all’identificazionedella “umanità” conhumare, ossia sep-pellire.

SiamopiuttostopropensiaritenerecheVicoabbiavolutamentelasciatouncertomarginediambiguità,poiché,inrealtà,egliallafi-nesièdecisoadassegnarelesepolturenonpiùaunasoladivinità,bensìadue, cioèadApolloeDiana insieme.MoltoprobabilmenteVicosièconvintodiquestasoluzioneperchélesepolturepresenta-nounacomplessitàderivantedall’essereinsiemeunfenomenoreli-gioso e giuridico. In altri termini, Vico ha inserito le sepolture fraDianaeApollopersottolinearelacoesistenzadelleduecomponen-ti:l’unasacraereligiosa89legataalcultodeidefuntiedegliantenati;l’altradi caratteregiuridico90 legataall’istituzionedellaproprietàealfenomenodellalegittimarivendicazionedeldirittodioccupareundeterminato territorio. Seguendo i ragionamenti effettuatidal filo-sofo è possibile ipotizzare cheDiana, in questo specifico contesto,incarni più la componente sacra e religiosa91, mentre Apollo, diodell’umanità,rappresenterebbeinqualitàdidivinitàdella“lucecivi-le”ladimensionegiuridicadellesepolture92.

Cisiamodilungatisuquestaquestioneanchepermostrareilcri-terio metodologico utilizzato da Vico nella costruzione della sua

viene presentata la dea Diana come terza divinità maggiore», ibidem. SullaquestionesivedaG.A.GUALTIERI,GiambattistaVico:dallametafisicadellanatu-raalla“Scienzadell’umanità”,cit.,pp.236-239.

89«I‘luoghireligiosi’eranopoiquellidovevenivanoseppellitiimorti;quasiche con ciò si conservassero le religioni degli dei», VICO,De Constantia iuri-sprudentis,inOpereGiuridiche,cit.,p.540.

90«EidirittimedianteiqualivenneroistituitelesepolturefuronochiamatilegesdeorumdaEuripidenelleSupplici,mundifoederadaPapinio,iusnaturaeda Filone e da Giuseppe. La espressione humanitas, poi, trasse origine e fuchiamatapropriamentecosìdalritodell’inumazione»,VICO,DeConstantiaiuri-sprudentis,cit.,p.540.

91Arafforzaretaleinterpretazione,delresto,vièilcapoverso529,peraltrorichiamatodallaBassi,nelquale,pocodopoaverparlatodiDiana,Vicoaffer-ma:«Esparseroisepolcriditantareligione,osiadivinospavento,che«religio-saloca»pereccellenzarestarondettia’latiniiluoghiovefusserode’sepolcri»,VICO,ScienzaNuova1744,cit.,p.662;cpv.529.

92 «E Apollo, […], rappresenta […] gli autori delle leggi, delle quali leggiApolloè il simbolo,perché la leggeèdettadaipoeti ‘la liradei regni’»,VICO,Dissertationes,inOpereGiuridiche,cit.,p.892.

Page 29: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

153

“Scienza”,basatosuaccomodamentieripensamenticontinuialfinedirendereilpercorsostoricoilpiùpossibileplausibileeverosimile.Vico, del resto, è pienamente consapevole di stare tentando unastrada completamente nuova e originale nella quale rientranell’ambitodellascienzapersino ilpatrimoniomitologico,tantobi-strattatodaeminentipensatorideltempo;perquestoeglifaditut-topercercarediconcatenarenelmigliormodopossibiletuttiidatiinsuopossesso.

IV.2.LafiguradiVenerecomedeadella“bellezzacivile”:leprimedistinzionidiclasse.

Standocosìlecose,nelprosieguodellosviluppostorico,aitreprin-cipi umani fanno seguito le urgenti necessità legate al bisogno disfamarsidellacomunità.LacreazionedeimitidiVulcano,SaturnoeVestatestimonialanascitadell’agricolturae–qualoravolessimofarcombaciarequanto cidiceVico con le teoriedella storiadiffusealgiornod’oggi – il passaggio dal Paleolitico alMesolitico e infine alNeolitico.Conlanascitadell’agricolturasiassistealpassaggiodalleprime famiglie organizzate in nuclei ai villaggi. Questi, una voltaconsolidatisi,accolgonocolorochenonnefannoancoraparte,chevivono allo stato brado e, al contempo, subiscono le persecuzionideiviolentichevivonoallostatoferino.Marteincarnaildiochedi-fendedagliassaltideiviolentisiaidebolichevivonoaldifuoridellacomunità,sialacomunitàstessaormaicivilizzata.

Veneresarebbe,invece,ladeadella“bellezzacivile”.Conquestaespressione Vico vuole sottolineare la bellezza della civiltà rispettoallabarbarieferina.Essavaquindilettainmodocontrastivo.Venereesprime la consapevolezza della superiorità dei nobili rispetto allegenti ferinesullequali inobiliesercitanoprotezione.Essa, secondol’interpretazione di Vico, potrebbe essere considerata comel’incarnazionedellaprimaveradistinzionediclasse.Inquestosenso,Venerenonè ladeadellabellezza insensoassoluto,comevuole latradizione e la concezione neoplatonica dimatrice ficiniana super-bamente espressa dai capolavori di Sandro Botticelli, ma è la dearappresentantelabellezzarelativaaundeterminatomomentostori-co.Nonacasoessasaràutilizzataanchedaiplebeiinun’otticadiffe-renteesaràunodeicosiddetti“caratteridoppi”o“mitidoppi”ela-boratiduranteleprimeverelottesocialisviluppatesiinunafasesuc-

Page 30: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

154

cessiva,laquale–comesivedrà–corrispondeallacreazionedelmi-todiMinerva.

Venere, insieme a Vulcano e Marte, è uno dei principali “mitidoppi”,cioèmitiinterpretabiliinmododupliceasecondadellaclas-sesocialed’appartenenza.VicospiegacosìilmotivopercuiVenerenellamitologiasia–asecondadeicasi–“sacra”o“profana”.LaVe-nerenuda,perVico,èquellaplebeachetestimoniaconlasuanudi-tà lamancanzadipudoredei“famuli”nelreclamare idiritticivili–fraquestianchelenozzesolenni93.Ilsuoattributosonolecolombe,inquanto«Uccelliviliapettodell’aquile»94,asignificareilfattochegli auspici plebei erano di tipo privato eminori per importanza ri-spetto agli auspici solenni dei nobili. La nudità è in particolareespressionedei«Pattinonstipulati»95.Inquestosenso,la“bellezzacivile”rappresentalaleggecostituita,poiché

I giureconsulti romani dissero ‘patti stipulati’ quelli che furon detti‘vestiti’ dagli antichi interpetri: perché, intendendo quelli i patti nudiesser i patti non stipulati, nondeve ‘stipulatio’ venir detta da ‘stipes’(chepertalorigine,sidovrebbedire‘stipatio’),conlasforzataragione‘perocché ella sostenga i patti’; ma dee venire da ‘stipula’, dettada’contadinidelLazioperocchéella‘vestail frumento’:com’alcontra-rio i ‘patti vestiti’ inprimada’feudisti furonodettidalla stessaorigineondesondettel’‘investiture’de’feudi,de’qualicertamentesiha‘exfe-stucare’il‘privaredelladegnità’.96

Venere, inqualitàdi“mitodoppio”,rappresentaperciò ilprimotentativodapartedeiplebeidi raggiungere laparitàdeidiritti, edevidenziaaltempostessolaprimaformadiresistenzadapartedeipatriziaconcederelaparità.Venererappresentaunattritochenonhaancoraraggiuntoleformedelconflittoaperto;tuttavia,essamo-straunaplurisemanticitàchesiesplicitanelleformedella“bellezzacivile”deltentativodiotteneregliauspicidapartedeiplebeiedellaoppostaresistenzaaconcedereidirittidapartedeipatrizi.Daque-sto punto di vista, per Vico, la figura di Venere indica anche che iconflittidellastorianonesplodonoall’improvvisoconformecrudeeviolente,masonosoggettiaunandamentogradualeeprogressivo.

93VICO,ScienzaNuova1744,cit.,pp.688-690;cpvv.567-569.94Ibidem.95Ibidem.96Ibidem.

Page 31: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

155

IV.3.La“politicapoetica”:leprimelottesocialidellastoria.

IlveroeproprioconflittoinizianelcapitolointitolatoPoliticapoeti-ca,incui

Conlamortede’ loropadrirestandoliberi i figliuolidifamigliaditalmonarchico imperioprivato,anzi riassumendolociascun figliuolo inte-ramentepersé[…],eifamolidovendosemprevivereintalestatoser-vile,acapodilungaetànaturalmentesenedovetteroattediare,perlaDegnitàsopraposta:chel’uomosoggettonaturalmentebramasottrar-siallaservitù.97

Nonèuncasoche ladecimadivinitàmaggiore,Minerva– lacuicreazionerisaleaquestocontesto–nascapropriocome“mitodop-pio”,divenendooggettodidupliceinterpretazione:i“famoli”,infatti,

Lasifinseronascereconquestafantasia,fieraugualmenteegoffa:cheVulcanoconunascurefendetteilcapodiGiove,ondenacqueMinerva;volendoessidirechelamoltitudinede’famolich’esercitavanoartiservi-li,che,comesièdetto,venivanosottoilgenerepoeticodiVulcanople-beo,essiruppero[…]ilregnodiGiove(comerestòa’latini‘minuereca-put’per‘fiaccarelatesta’,perché,nonsappiendodirinastratto‘regno’,inconcretodissero‘capo’),chestatoera,nellostatodellefamiglie,mo-narchico,ecangiaronoinaristocraticoinquellodellecittà.98

mentre, invece, «i poeti teologi contemplarono Minerva conl’ideadiordinecivile,comerestòpereccellenzaa’ latini ‘ordo’perlo‘senato’[…];enerestòpropietàeterna:chel’ordinede’migliorièlasapienzadellecittà»99.Èquestal’epocaincui,comesianticipavapoco fa, si formano anche i “caratteri doppi” di Vulcano,Marte eVenere.

L’undicesimadivinità,Mercurio,rappresentaunasortadiristabi-limentodell’ordinesocialechepassaattraversol’istituzionedileggiagrarie, da Vico chiamate “dominio bonitario” e “dominio quirita-rio”,conlequaliinobilifannocredereai“famoli”divolerfareloroalcuneconcessioni.Inrealtà,talileggiistituisconoiprimifeudidellastoria,sottolineatidaVicocon«ilfamosonodoerculeo,perloqualegliuominipagavanoaglieroiladecimad’Ercole,eiromanidebitoriplebei fin alla legge Petelia furono ‘nessi’ o vassalli ligi de’ nobili:

97VICO,ScienzaNuova1744,cit.,p.696;cpv.583.98Ivi,p.702;cpv.589.99Ibidem.

Page 32: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

156

delle quali cose tutte abbiamo appressomolto da ragionare»100. Ilcaduceo, ossia l’attributo iconografico di Mercurio, è interpretatodaVicocome«lavergaconcuiMercuriorichiamal’animedall’Orco,[…] (richiama a vita socievole i clienti, che, usciti dalla protezionedeglieroi,eranotornatiadisperdersinellostatoeslege,ch’èl’Orcode’poeti,ilqualedivoravasiiltuttodegliuomini,comeappressosispiegherà)»101.Ledue leggiacuisi facevariferimento,secondoVi-co,sonoattestatedalle

Dueserpiavvoltevi[…],conduealiincapoallaverga(persignificarildominioeminentedegliordini)econuncappellopuralato(perraffer-marnel’altaragionesovranalibera,comeilcappellorestògeroglificodilibertà);oltrediciò,con l’alia’ talloni (insignificazioneche ‘ldominiode’ fondi era de’ senati regnanti), e tutto il rimanente si porta nudo(perché portava loro un dominio nudo di civile solennità, e che tuttoconsistevanelpudordeglieroi,appuntoqualinudevedemmosopraes-serestatefinteVenereconleGrazie.102

L’ultima “divinitàmaggiore”, Nettuno, evidenzia un perfeziona-mento delle tecniche dei primi uomini: «La ragion filosofica è chel’artinavaleenauticasonogliultimiritruovatidellenazioni,perchévibisognòfiord’ingegnoperritruovarle»103.Nellacreazionedique-st’ultimadivinità,però,secondoquantoaffermaVico,siamogiàen-tratinellasecondaetà,quelladeglieroi,nellaqualesiassisteaunacomplicazionedeirapportiumani.

Iprimirivolgimentisocialie leprimerivendicazionidiequitàdaparte dei plebei portano, come diretta conseguenza, a un irrigidi-mentodapartedeinobilieallanecessitàdiquestiultimidicostitui-reunnuovoordinesocialeadeguatoallamutazionedeitempi.Que-stoordinesocialeproducecambiamentisiasulpianoterritorialechesuquellodell’ordinamentopolitico:nelprimocasoconilpassaggioda una struttura di villaggio a quella cittadina; nel secondo con ilpassaggiodaunaformapatriarcale,imperniatasullafamiglia,aunaformaaristocratica,nellaqualesiconsolidaladistinzionefrapatrizie plebei. Tuttoquesto segna il passaggiodauna fase storica tuttadivina,nellaqualelastrutturadellavitacomunitariaerarappresen-

100Ivi,p.714;cpv.604.101Ibidem.102Ibidem.103Ivi,p.732;cpv.634.

Page 33: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

157

tata dalle famiglie, a una fase eroica. Vico lascia intendere che inquestocontesto, iniziatocon«icorseggidiMinosseeconlaspedi-zionenavalechefeceGiasoneinPonto»eproseguito«conlaguerratroiana,ilfineconglierrordeglieroi,chevannoaterminarenelri-tornod’UlisseinItaca»104,lelottesocialiincominciatenellaPoliticapoetica non solo non diminuiscono,ma addirittura si accresconoeacuiscono.Latestimonianzadiquestarecrudescenzaèattestatadal-lenumerosefavolechenarranodeicorseggiedegliattidipirateriacompiutidavariepopolazioni.Ancordipiù tuttoquestoè testimo-niatodall’incattivimentodeicomportamentideglieroi,«iqualiguar-dano gli stranieri con l’aspetto di perpetui nimici»105, e dall’in-staurarsidellaconsuetudinediuncontinuostatodiguerraconcittàvicine,cuiconsegueilcostumediesercitare«traloroguerreeterneconcontinoverubeecorseggi»106.

Lecontinueguerretraunacittàel’altranonsonoperòleunicheformeditensionedelperiodoeroico.Vicomuoveinfattiunrimpro-veroatuttiglistoriciche«tuttidestidalromoredellabellicaeroicanavaleedaquello tutti storditi, nonavvertironoallabellicaeroicaterrestre,moltomenoallapoliticaeroica,con laqual igreci in talitempisidovevanogovernare»107.Conquesteparole,ilfilosofopar-tenopeo vuole sottolineare ancora una volta la priorità dell’atten-zionedellastoriasullecontesesocialichesisvolseroall’internodel-levariecittà,untrattoglialtristoricinonvideroproprioperchénonavevanol’importantestrumentodegli“universalifantastici”.

Lelottechesisvolseroneivariregni«cisononarratedallastoriapoeticaconletantefavolelequalicontengonocontesedicanto»108.Nuovefiguremitologichesiaffiancanoallevecchie,cioèalledivinitàmaggiori:

CosìMarsiasatiro[…],vintodaApolloinunacontesadicanto,eglivi-voèdallodioscorticato[…];Lino,chedeeesserecaratterede’plebei[…],inunasimilcontesadicanto,èdaApolloucciso.Edinentrambeta-lifavolelecontesesonoconApollo,diodelladivinitàosiadellascienzadella divinazione, ovvero scienza d’auspici; e non il truovammo sopra

104Ivi,p.731;cpv.634.105Ivi,p.734;cpv.637.106Ivi,p.736;cpv.639.107Ivi,p.739;cpv.645.108Ivi,p.740;cpv.646.

Page 34: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

158

esserancodiodellanobiltà,perchélascienzadegliauspici,comeatan-tepruovesièdimostrato,erade’solinobili.109

OltreaMarsiaeLino,Vicocitamoltialtrimiticometestimonian-za del costante stato di tensionedell’età eroica: daOrfeo aMida,dallesireneallaSfinge,finoallamagaCirce,pernonparlarediAta-lanta o dello stessomito del Pomo della Discordia, dove «Venere(chedev’esserquiplebea)contendeconGiunonede’connubieconMinervadegl’imperi»110.Lefigurepiùemblematichedell’etàeroicasonocomunquedesuntedaipoemiomerici.AchilleeUlisse,inpar-ticolare,sonoipersonaggimiticichemeglioesplicitanolecaratteri-stichediun’età incui le regolee le leggi sonostabilitedacostumi«collericiepuntigliosi»111edaundiritto«dellaforza,ovenonsono,o, se vi sono, non vagliono, le umane leggi per raffrenarla»112. Ilprimoèilcaratterepoeticodellaforzaedelcoraggio,mentreilse-condorappresenta l’astuziae lacapacitàdiadattamentoallevariesituazioni. Il raccontoaventeperprotagonisti iproci, cheapprofit-tando dell’assenza diUlisse insidiarono Penelope, viene inoltre in-terpretato da Vico come un ulteriore esempio di queste contese.Comeinaltricasi,ancheperquestoepisodioesisteunaduplice in-terpretazionedatadalladifferenteprospettivasocialediprovenien-za:secondoipatrizi,infatti,«PenelopesimantiencastaeUlisseap-piccaiproci,cometordi,allarete»113;secondoiplebei,invece,«Pe-nelopesiprostituiscea’proci(communicaiconnubiallaplebe»,ra-gionpercuiperipatrizi«nenascePane,mostrodiduediscordantinature, umana e bestiale: ch’è appunto il ‘secum ipse discors’ ap-pressoLivio,qualdicevanoipatriziromania’plebeichenascerebbechiunquefusseprovenutodaessiplebei»114.

I“famoli”,chenell’etàeroicaconilcostituirsidellecittàdiventa-noplebei,incomincianoaparlareunlorolinguaggio,cheperòutiliz-zaancoraisegni(cioèimiti)deglieroi.Delresto,essendoessivissu-ti inun contesto intessutodi segni eroici, è naturale cheutilizzinoqueglistessisegniperformulareiloropensieri.Tuttavia,essihannosempre inteso quei segni inmodo parziale, senza cioè intenderne

109Ibidem.110Ivi,p.742;cpv.652.111Ivi,p.861;cpv.920.112Ivi,p.862;cpv.923.113Ivi,p.742;cpv.654.114Ivi,pp.742-743;cpv.654.

Page 35: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

159

pienamenteisignificati,ancheperchéglieroinonlihannomaimes-sialcorrentediciòcheisegnistessisignificavano.Illinguaggiousa-todaiplebeièalloraillinguaggiochesfruttaglistessiuniversalifan-tasticideglieroi,conferendoaessiperòunsignificatodiverso.Ilmi-to,dunque,diversamentedaquantoaccadedisolito,vieneassuntodal filosofo napoletano in una veste dinamica ed evolutiva, nellaquale i cambiamenti intervenuti all’interno della struttura socialeinevitabilmentesiriflettonoanchesulmitostesso.Lariprovaditut-to ciò sta soprattutto nell’elaborazione sia dei caratteri doppi, siadelsecumipsediscors:essinondevonoindurreapensareaunasva-lutazionedelmitoplebeodapartediVico,madevonofarconcen-trarelanostraattenzionesuunadialetticainattoinsenoallasocie-tà,dallacui trasformazioneemergerannonuovefiguresociali.Saràsoloconl’abbandonodell’elementomiticocomefontedelpensieroedellinguaggiochelasocietàdegenereràinunanuovabarbarie.

V.Imiticomeimmagine:ilpensieroiconicocomeradicedelpen-siero

Ciòchedifferenziaunpensieroditipoanalitico,comequellorazio-nalista e cartesiano, da un pensiero di tipo sintetico, come quelloche,secondoVico,siradicanelladimensioneontologicadell’uomo,èsoprattuttoilfattocheinquest’ultimoèessenzialeilruolorivesti-todalleimmagini.

Vico insiste molto sull’importanza delle immagini sin dalle sueopere giovanili. NelDe ratione, ad esempio, parlando degli “svan-taggidellanuovacritica”,eglibiasimaestigmatizzafortementeifi-losofimoderni inquantoantepongonoilprimoveroallacapacitàeallanecessitàdi formare immagini,mentrequesteultimerisultanonecessarie ai fini della conoscenza e della completezza dell’edu-cazione115.Laconsapevolezzadell’esistenzadiunostrettonessofra

115«Infineicriticimodernicollocanoilloroprimoverodavanti,aldifuorie

sopraogniimmaginecorporea.Maloinsegnanoseveramenteagliadolescentianzitempo. […]. Gli antichi evitavano questi svantaggi: quasi per tutti loro lageometriaeralalogicadeigiovani.Infatti,imitandoimedici,[…],insegnavanoairagazziquellascienza,chenonpuòesserebeneappresa,senzaun’acutaca-pacitàdiformarsiimmagini,affinchésiabituasseroallaragionegradatamenteelentamente,secondol’inclinazionedellaloroetà,senzachefossefattaalcu-naviolenzaallanatura»,VICO,Deratione,cit.,pp.71-73.

Page 36: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

160

ilpensierochesiaccingeacomprenderelecoseel’immagine,inte-sacomeesplicitazionediconcettiecomestrumentochelichiariscenella loro essenza, viene ribadita nelDeAntiquissima nel passo incuiVicometteaconfrontoilverodivinoeilveroumano.Èattraver-sol’immaginecheilfilosofopartenopeorendeevidenteladifferen-zafraDioel’uomo,chiarendoche«[p]erillustrarequestoconcettoconun’immagine:ilverodivinoèl’immaginesolidadellecose,comeunascultura,mentreilveroumanoèunmonogramma,un’immagi-nepianacomelapittura»116.

L’ideacheilpensieroumanoaderiscastrettamenteaunadimen-sioneimmaginificasirafforzanellafasematuradelleoperevichiane.Se si prendono, ad esempio, alcuni passi delDiritto Universale, sicogliel’accentuazionedell’interesseperilpensieroiconico117.Ètut-taviaconlaScienzaNuovachelecaratteristichedelpensierosima-nifestanointuttalaloropienezzacomedenseimmagini,divenendoconsustanzialiagliuominisindallaprimafasedelloroincivilimento.SecondoquantoVicolasciatrapelaresiaimplicitamentecheesplici-tamente, il passaggio da una condizionebestiale ed errante a unacondizione civile e stanziale è fortemente segnato dall’immagine.Questa si assume il compito di tramite, di mediazione fra quantol’uomoavvertecon isensiequanto in luisi formacomeprimaco-struzioneintellettiva118.L’uomononpotrebbenépensarenéespri-mersisenzal’ausiliodell’immagine;e,siccometuttoall’inizioèper-cepitoe inteso con le immagini, dalla religionealdiritto, ilmondo

116VICO,DeAntiquissima,cit.,p.197.117Siprenda,adesempio,ilseguentepasso,intitolatoImaginumgranditas,

incuiVicoafferma:«Lafantasiadeifanciullinonpuòesseremisuratasuquelladegliuominifatti.Inquestiultimi,essavienerinsaldataecompletatadallara-gione,mentreneifanciulli,chestimanolecoseunicamenteinbaseallasensibi-lità,prevaleinsommogrado.Equesteperchéessendoneifanciullipiùtenerelefibrecerebrali,glioggettiviimprimonoimmaginipiùgrandiepiùvivide.[…].Bisognacertamenteosservarequei secoli in cui l’umanitàera ridottamisera-mente, incui ipittoridipingevano ingrande le immaginidiDio,delCristo,diMaria:allostessomodoipoetidescrivonoglidèicomepiùgrandidegliuomi-ni»,VICO,DeConstantia iurisprudentis, inOpereGiuridiche, cit., cap.XII, [25],pp.458-459;cfr.anchepp.464-465,cap.XII[30];pp.514-515,cap.XX[2], incuisievidenzial’interessedeipoetiteologiperlosguardoelacontemplazione.

118Fraglistudiosichehannomaggiormenteevidenziatoquestoaspetto,bi-sognaricordareEnzoPaci,chesottolineailruolodimediazionedell’immagineedelmitonellacostruzionedelpensieroedellaciviltà,nell’ambitodellaspecu-lazionevichiana.Cfr.PACI,Ingenssylva,cit.,pp.41-59;pp.105-128.

Page 37: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

161

stesso è percepito e costruito dagli uomini primitivi solo e unica-mentegraziealleimmagini.Nonsolo,maVico,proprioperché«[l]afavellapoetica,com’abbiamoinforzadiquestalogicapoeticamedi-tato, scorse per così lungo tratto dentro il tempo istorico, come igrandirapidifiumisisporgonomoltodentroilmareeserbanodolcil’acqueportateviconlaviolenzadelcorso»119,giungeadaffermareche anche in fasi successive le immagini hanno un ruolo determi-nantenellaformazionedelpensieroedellinguaggio.

L’immagine infattidàpienamente il sensodella finitezzaedellalimitatezzadell’uomo,facendopercepireilduroefaticosocostituirsidiunordinedi sensoediunpatrimoniodi significati chepartedauna base priva di ogni riferimento. Da questo punto di vista,l’immaginenonrappresentasolo il linguaggiodeiprimiuomini,marendeesplicitoancheilfattocheessaassumeviaviapiùampisigni-ficati di tipo filosofico. Non è un caso che, col maturarsi in Vicodell’idea del mito come “universale fantastico”, si potenzi in lui ilruolodell’immagine.

Lacomunicazionenascevisiva,ancheperchéèl’occhiopiùdeglialtri sensi ad aprire all’uomo lo spettacolo del mondo, facendoglipercepirelostupore,lameraviglia, lacuriositàeipericolichesonosempreinagguato.Inoltre,èconunagestualitàgiocatasullavisionechegliuoministabilisconodeicontatti,rapportandosigliuniaglial-tri e formando così i primi nuclei familiari e sociali. Attraversol’identificazione di linguaggio, scrittura, gesti e miti, Vico riesce apenetraremeglio di qualsiasi altro pensatore del suo tempo nellamentedeiprimiuominieneltessutosocialecheessiorchestrarono.

La priorità del linguaggio visivo non è legata al fatto chel’immagineèunoscrignodialtasapienzafilosofica,maèlegataaunmotivo semplicemente genetico, cioè alla sua nascita precedenterispettoal linguaggioarticolatoeconvenzionale120. Il filosofonapo-letanoafferma l’ideache l’immagineè lostrumentoprincipalechel’uomopossiedeperafferrareiconcettispiritualieintellettuali,sot-tintendendochel’occhioè,fraisensi,quellochemaggiormentepuòrapportarsialdivino.NellasuaindagineVicorisaleaunmondoori-ginarionelqualenonesistevanobarriere linguisticheediversitàdiespressionefraunpopoloeunaltro,eincuil’immaginerappresen-

119VICO,ScienzaNuova1744,cit.,p.592;cpv.412.120A.BATTISTINI,Teoriadelleimpreseelinguaggioiconicovichiano,«Bollet-

tinodelCentrodiStudiVichiani»,XIV-XV(1984-1985),p.162.

Page 38: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

162

tava tutto per qualsiasi popolo. La sua speculazione filosofica hapertantoloscopodigiungerealmododicomunicarepiùradicaleepiùprofondoinsensoassoluto121.Èapartiredaquestosfondochesi deve guardare alla sua opera come a un’opera che instaura unnuovocanonemetodologicodistoriografia filosofica,poichéconsi-derailmitocomeraccontoreligiosoe,alcontempo,comeprimari-spostaagliinterrogatividellospiritoumano122.Piùingenerale,Vicosostienecheailivellipiùprofondidellastrutturadelpensieroipro-cessi fondamentali possiedono una dimensione iconica123.L’immaginemiticaèl’unicaautenticaveritàdelmondoprimitivo.

L’immagine,per comeviene concepitadallavis imaginativa deipoeti-teologi,assumelecaratteristichediun’icona,cioèdiunareal-tàoggettivaesegnicachesiponesuunpianointersoggettivo124.Es-sadiventauna realtà fisica, appresae vissutadaun interogruppoumano,chelautilizzanellasuadimensionesemanticaperinterpre-tarelaquotidianità,l’esperienzaeognifattodellavita,acominciaredallo scambio di messaggi di ogni genere. L’immagine, proprio inquantovistacomereale,deveperforzaessereintesacontempora-neamentecomealtrodasé–inquantoconcepitacomesovrannatu-raleedivina–ecomepartedisé–nelsensodiesserequalcosadifamiliare, se non altro come forma. Se così non fosse, l’immaginenoneserciterebbe le funzioni sociali cheVico sostiene si sianode-terminatepropriopermeritodell’immagine-mito.Ognigesto,ogni

121Cfr.PONZIO,SemioticadellametaforainVico,«Paradigmi»,1,2009,pp.27-

40.122Cfr.G.MARTANO,Esteticaanticaedesteticavichiana,inGiambattistaVi-

conelterzocentenariodellanascita,Napoli,EdizioniScientificheItaliane,1971,pp.53-74:p.53.

123Daquestopuntodivista,Vicosembraecheggiareleindaginipiùrecentifattesullastrutturadelpensiero.PaoloValesio,adesempio,alriguardosostie-ne che «[i]n effetti, i processi fondamentali della morfologia (derivazione eflessione)hannounvaloreiconico,poichélaframmentazioneelacombinazio-nedeisignantespuòessereconsideratacomeunarappresentazionerealisticadella frammentazione e della combinazione dei signata», P. VALESIO, Icone eschemi nella struttura delle lingue, «Lingua e Stile», 2, 1967, pp. 349-355: p.350.

124EmanueleRiversoafferma:«Unaiconaèunoggettofisicoinquantovie-neappresoattraversouncomportamentovisivoecinetico-posturaleedassu-meunadimensionesemanticainsenoadunprocessochecoinvolgeuninterosistemasemiotico»,E.RIVERSO,Lasemiosiiconica,«ScienzeUmane»,I,1,aprile1979,pp.25-58:p.28.

Page 39: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

163

movimentosonoprodottidalfattochelementicorporeedeiprimi-tivi hanno inconsapevolmente ideato delle immagini grazie a unasorta di apparato senso-motorio posseduto naturalmente, che haconsentito di interpretare lo spavento proveniente dall’inespli-cabilitàdelle forzenaturali conuna immagine familiareo,quanto-meno, riconoscibile. In questo senso, l’immagine è una sorta dischemachenascedaun’elaborazionesensorialee fantasticadica-rattere interpretativo e costituisce il presupposto necessario perogniulteriorelavoroditiporappresentativoemanuale.Permeritodellacondivisionediqueste“immagini iconiche”,sigiungeallafor-mazione di una comunità psichicamente e culturalmente omoge-nea,afondamentodellaqualesitrovail“sensocomune”.

Importanteè lacostruzionedellaprimaiconao immagine-mito,cioèquelladiGiove,che,strutturandosinellebennoteformerico-noscibiliegestuali,costituisceunsegnoforte,chediventaindelebilesul piano sensoriale e mentale, per costruire nuove e successiveimmagini.Daquestopuntodivistaè facilecapire ilmotivopercuiGiovediventailpadredeglidèi:eglièpadredeglidèi,nonsoloper-ché è il primo degli dèi,ma anche e soprattutto in quanto la suaimmagineeletraccecheegli lasciasonotalmentefortie indelebilidapermetteredigenerarealtrenuoveimmagini.ÈconlacreazionediGiovechesimetteapuntounacapacitàfantasticaproduttivafinoaquelmomento insospettata,e,al tempostesso,siattivano ipro-cessidellamemoria,chesonononmenoutilidellavis imaginativa,proprioperchéconsentonodidareunseguitoall’elaborazionedelleimmagini-mito.Letraccemnemonichedepositatesinellamentecol-lettiva(“mentecomune”)deiprimitivi, interagendoconlafantasia,permettono di elaborare immagini sovrannaturali e riconoscibilicomelaprima,ma,altempostesso,diversedaessa,perchédiversesono le circostanze che si presentano agli uomini. L’immagine diGioveè lapiùpotente, inquantoè lacausascatenantedituttounprocesso sensoriale-percettivo-fantastico. Le successive, pur essen-doprodottedaunoshockemotivopiùtenue,sonocomunquealtret-tanto significative, perché attestano l’esistenza di stati emotivi chereagisconoalledifferentisituazionicreandosemprenuoveimmaginimitiche. La diversità delle situazioni sollecita e stimola a proiettaresemprenuoveimmaginichediventanosimbolideivaribisogninellevarie circostanze e nei vari contesti. È quindi soprattutto grazieall’immagine-mitoche lecapacitàsensorialidegliuominiraggiungo-

Page 40: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

164

nolaloropienezza,edèsoprattuttopermeritodiessachelacom-ponenteemozionalesiconvogliaversounadimensionesimbolicaincercadiappagamento.Nelmomentoincuil’immaginemiticasifor-ma,assumepressocolorochel’hannoprodottaunadimensionese-manticachehal’effettodifungeredaguidaedaorientamentoperleazionidegliuomini125.

Appareevidente,daquantosièdetto,chel’immagine-mitononèmaineutrasulpianoformaleecontenutistico,mapresiedesem-preaicomportamentidisceltaedèsemprecoincidenteconunoriz-zonte interpretativo della situazione in cui avviene la scelta.Quest’ultimaèconseguenteallenecessitàchespingonogliuominiasfruttarelepocherisorsedicuisonoinpossessoelaborandoimma-ginichefungonodaassidiriferimentoopuntidiorientamentoperlasocietà.Diconseguenza,quandoènecessariostabilizzarel’ordinefamiliare con imatrimoni, si elabora l’immagine rassicurante e te-tragonadiGiunone126;quandoènecessarioricorrereainsediamentistabilipressofontid’acqua,sielaboral’immaginediDiana127,ecosìvia. In altre parole, l’orizzonte di realtà prodotto dalla costruzioneinterpretativa delle cose e dei fatti con l’ausilio delle immagini sipresentacomeunorizzontedivaloritaliinrapportoall’articolarsiealdifferenziarsideibisogniumani.Quando icomponentidiquestoorizzontemodificanoilorovaloriinconseguenzadellelottesocialiedei cambiamenti socio-economici, anche le immagini assumono si-gnificatidiversi.Cosìmutanolepreferenze(imitidoppi)esimodifi-cano levalutazionidellevarie immaginimitiche (il temadelsecumipse discors). Le immagini elaborate in un determinato contestocambiano significato in concomitanza con imutamenti intervenutiin seno alla società, nella quale, nelmomento in cui intervengonofenomeniancorapiùcomplessi,sipossonoprodurreimmagininuo-ve,fracuiancheimmaginiibride,comequelledellefiguremostruo-sediPanodeisatiri128.

125VICO,ScienzaNuova1744,cit.,pp.571-752;cpv.377.126«Ipoetiteologifecerode’matrimonisolenniilsecondode’divinicarat-

teridopoquellodiGiove:Giunone,secondadivinitàdellegentidette‘maggio-ri’»,ivi,p.647;cpv.511.

127«Quivi si fantasticò la terzadeitàmaggiore, laqual fuDiana, che fu laprimaumananecessità,laqualesifecesentira’gigantifermatiincerteterreecongiontiinmatrimoniconcertedonne»,ivi,p.661;cpv.528.

128 Appare chiaro che la presenza dei mostri, nell’immaginario collettivodegliuominiprimitivi,secondoquantocidiceVico,èdovutanonallabizzarria

Page 41: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

165

Leimmagini,nelloroporsicomeorizzontedisensodellacomuni-tà,hannoquindiunruolorilevantenella formazionedellasocietàenellosviluppodeivaloricollettivi.Essesonolaquintessenzadegliav-venimentichesi sonosucceduti inconseguenzadellescelteumanee, per tutto questo, sono anche il miglior documento della storiaumanaedelle numerose vicendeprodottedalla societànelle varieepoche storiche129. Essendo espressione di un pensiero arcaico,l’immagine-mito(o“universalefantastico”)rappresentailprimovei-colodisignificatodellastoriachesottostàaqualsiasialtraformadipensiero.

Dalmomentocheilmitoèun’immaginechesiincidenellementiumaneesiconsolidanelcorsodeltempo,essoèfortementelegatoancheallamemoria,cioèall’altrafondamentalecomponentesenso-rialeepercettiva,secondolaconcezionediVico.Ilprocessomemo-rativo, accanto a quello immaginativo, era stato sottoposto aun’operazionedi profonda revisionenel contestodell’Umanesimo.Inparticolare,fuconPietroRamochela“memoria”vennestaccatadallaretoricaeinseritafraglielementicostitutividellalogicaodia-lettica130,eliminandodalnoverodegliausilidellamemoriailricorsoalle immagini emozionanti e, soprattutto, negando la funzionalitàdel metodo dei “luoghi artificiali”, sostituendo quest’ultimo conl’ordine logico-discorsivo, ritenuto più idoneo alla formazione dei

dellementiumane,maalfattochequegliuomininonpossedevanoancoraunacapacità sintetica pienamente sviluppata. In proposito, Isaiah Berlin afferma:«Siccomenelleetàprimitivenonsierapervenutianozioniuniversali, le ideecomplesse furono rappresentatepermezzodi combinazioni spaziali delle ca-ratteristicherilevanti,dandoluogoamostrifisici», I.BERLIN,LeideefilosofichediGiambattistaVico,Roma,Armando,1996,p.71.

129«I‘sensistorici’chesiricavanodaimitiperVicononindicanolastoriadipersonaggieffettivamenteesistitiodiavvenimentirealmenteaccaduti,maal-ludonopiuttostoadun tipodiverità storicaqualeèpossibileelaborarenellamenteprimitiva,[…]ilmitodicuiciparlaVico,nellasuaformapuraenoncor-rotta,nonèfavolamastoriaevieneacoincidereconlacreazionepoeticadelmondodapartedei poeti-teologi»,M. LOLLINI, Ilmito comeprecomprensionestoricaapertanellaScienzaNuovadiGiambattistaVico,«BollettinodelCentrodiStudiVichiani»,XXVI-XXVII1996-1997,pp.29-53:p.29.

130Sull’argomentosivedano,fraglialtri,P.ROSSI,ClavisUniversalis.Artidel-lamemoriaelogicacombinatoriadaLulloaLeibniz,Bologna,IlMulino,1960,pp.156-197;F.YATES,L’artedellamemoria,Torino,Einaudi,1972.

Page 42: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

166

processimnemonici131.SecondoPietroRamo,ognisoggettodovevatrovaresistemazioneinunordinedialetticoequest’ordinesiestrin-secava in una forma schematica.Una volta che un argomento eraesposto inquestoordine, veniva fissatonellamemoriaproprio se-condol’ordinestabilito132.Ladialetticaramistasifondava,dunque,sullanegazionedelpresuppostostessosucuisibasavala“memoriaartificiale”afferenteallaretoricaclassicaelegataalla

Rispondenza naturale della facoltà mnemonica a strutture d’ordinenon riducibili alla dimensione logico-discorsiva dell’argomentazione,strutture d’ordine di tipo situazionale (i loci organizzati architettonica-mente)–enonditipoclassificatorio(lecategorie-topoidell’inventiore-torica) – alla cui costruzione era naturalmente deputata l’immagina-zione133.

Era in atto nella logica ramista una consapevole costruzione

“iconoclasta”,chesiassociavaalleideeprotestantie,inparticolare,all’ideologiacalvinista134. Ilprocedimentomemorativodellaretoricavienedrasticamenterifiutatoinsiemeallacostruzionedelle immagi-ni. Si avvia così quel processo di estromissione dell’immaginazionedalla dimensione costruttiva del pensiero che raggiunge l’apice nelcontestodellafilosofiacartesianaedellafilosofiailluminista,incui–comeciricordaJeanStarobinski–l’immaginazionesaràintesacomefacoltà inferiore all’intelligenza, anche perché troppo condizionatadalcorpo135.

L’opposizionevichianaaimovimenticontrariallaretoricainglobaanchel’opposizioneneiconfrontidiqueimovimentiche,cancellan-doognitracciadellamemoriacomeparteintegrantedellaretorica,

131YATES,L’artedellamemoria,cit.,pp.118-20.SivedapureL.DEBERNARDT,

La ragione senza immaginazione: considerazioni sulla logica ramista e i suoiascendentiumanistici,inStudisulSeicentoel’immaginazione,ac.diP.Cristo-folini,Pisa,ScuolaNormaleSuperiore,1985,pp.129-151.

132P.ROSSI,Ilpassato,lamemoria,l’oblio,Bologna,IlMulino,2001,p.51e64.

133DEBERNARDT,Laragionesenzaimmaginazione,cit.,p.136.134Ivi,p.137.135 J. STAROBINSKI,L’occhio vivente, Torino, Einaudi, 1975,pp. 277-294.Cfr.

DEBERNARDT,Laragionesenzaimmaginazione,cit.,p.137;ROSSI, Ilpassato, lamemoria, l’oblio,cit.,p.51;G.SEBBA,Bibliographiacartesiana:acriticalguidetotheDescartesliterature,TheHague,MartinusNijhoff,1964,p.97.

Page 43: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

167

finivano inevitabilmente per assumere un atteggiamento iconocla-stico.PerVicononpuòesserciunamemoriastaccatadallafantasiae dall’ingegno136 e quindi non può esserci una memoria che noncontribuisca alla costruzione delle immagini137. Ogni tentativo disganciarelamemoriadallealtreduefacoltàcostruttive(ossialafan-tasia e l’ingegno) si rivela inutile e controproducenteper la stessacostruzione dei concetti. Come dimostra la storia, infatti, laddovescarseggia laragionesipuòsopravviveresolograzieaunapotentevis imaginativa, accompagnata dalla memoria che contribuisce acreareunmondoeastabilizzarneivalori138.

Vico,dunque,irrompeneldibattitomodernoproponendolateo-riadi una conoscenzadelle cose inestricabilmente legata al plessofantastico-memorativo139,asuavoltastrettamenteconnessoconladimensione visiva considerata prioritaria nella conoscenza dellarealtàrispettoaglialtriorganisensoriali.All’astrattaesemplicisticaazionedelcogitocartesianoVicocontrapponeunpensarechesca-turisce dall’immagine140 e, in particolare, da una carica fantastico-immaginativa fondata suuna “logica iconica”,per laquale tutto si

136«Memoria,mentrerimembra lecose;fantasia,mentre lealteraecon-

traffà; ingegno,mentrelecontorna,eponeinacconcezza,edassettamento»,VICO,ScienzaNuova1744,cit.,p.828;cpv.819.

137 «Sennonché questa parola indicava anche quella facoltà che dai grecieradettaΦαντασϊα– ‘fantasia’–facoltàdanoidetta ‘immaginativa’egrazieallaqualeformiamoleimmagini:infattiquelchenelnostrovolgareè‘immagi-nare’, i latini lo chiamavano ‘memorare’. Forseperchénoi nonpossiamo im-maginare se non ciò che ricordiamoenonpossiamo ricordare se nonquellochepercepiamoconisensi?»,VICO,DeAntiquissima,cit.,p.287.

138LamemoriadicuiparlaVico,delresto,nonè lasemplicememoriacuisolitamenteciriferiamo,maècompostasiadallamemoriaintesacomeconte-nitoredi immaginiricordate,siadallareminiscentia, intesacomeassociazionediimmaginipassatecheconduconoarecuperareunaimmaginechesiritenevainevitabilmenteperduta.Alriguardo,sivedaSANNA,La‘Fantasiacheèl’occhiodell’ingegno’. La questione della verità e della sua rappresentazione in Vico,Napoli,Guida,2001,pp.37-39.

139Ivi,p.40.SivedapureN.BADALONI,Lascienzavichianael’Illuminismo,inG. B. Vico nel terzo centenario della nascita, a c. di E. Pontieri, Napoli, ESI,1971,pp.101-125:p.105.

140 G. PATELLA, Senso, corpo, poesia. Giambattista Vico e l’originedell’estetica moderna, Milano, Guerini, 1995, p. 143. Sull’importanzadell’immagineinVicosiprendainesame,fraglialtri,ancheG.CANTELLI,MenteCorpo Linguaggio. Saggio sull’interpretazione vichiana delmito, Firenze, San-soni,1986.

Page 44: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

168

racchiude nella concretezza del vedere. Questa “logica iconica” ètalmenteradicatanelcodicegeneticodell’umanitàchechiunquevo-lessecapirel’uomodeveporsinell’otticadicapirneancheilpensie-ro visivo, ossia il pensiero originario, appartenuto ai primi uominidella storia,per lacuidecodificazionesidevonoattivare iprocedi-mentidellaretoricaeiprocessifantastico-immaginativi.

VI. I miti comeDizionarioMentale Comune dell’umanità: la di-mostrazionedellaretoricacomescienza

I miti rappresentano per Vico il Dizionario Mentale Comunedell’umanità,ossialaradicedelpensieroedellinguaggioumano.IlDizionarioMentaleComunedell’umanità si esplicita come ilpuntodiarrivodellaretorica, ladisciplina insegnatadaVicoall’UniversitàdiNapoliintesacomeunascienza,edellatopicacomearsinvenien-di, vista come facoltà che sottostà a ogni espressione umana141. Imitiattestanolacomunematrice“sematogenetica”dell’umanità142,nella quale i processi mentali degli uomini sono determinati dallafantasia, dall’ingegno e dalla memoria, cioè da quelle facoltà chesonoconnesseconlatopicaeconlaretorica143.D’altrocanto,imiti

141 Si vedano le riflessioni di K.O. APEL, L’idea di lingua nella tradizione

dell’umanesimodaDanteaVico,Bologna,IlMulino,1975,pp.405-500.Sivedapure G. WOHLFART, Vico e il carattere poetico del linguaggio, «Bollettino delCentro di Studi Vichiani», XI 1981, pp. 58-95. Interessante è quanto affermaRomanaBassi,perlaquale«[n]eltemavichianodel‘dizionariomentale’trova-nounpuntodicoincidenzal’aspettosincronicoequellodiacronicodlmito,va-leadireglielementimentalicostantisucuiilmitopoggia,nonchéilprincipiodellasuacomparabilitàs’incontranoconladimensionestoricadellanarrativitàdelmitoedellemodificazionidellamenteumana,chenellalinguatrovanounriflesso»,BASSI,Favolevereesevere,cit.,p.XXI.Cfr.G.MODICA,IcennidiGioveeilbiviodiErcole.Prospettivevichianeperun’eticasociale,Milano,FrancoAn-geli, 1988, pp. 149-151; G. DURAND, Le strutture antropologiche dell’immagi-nario.Introduzioneall’archetipologiagenerale,Bari,Dedalo,2009,p.364.

142Cfr.J.TRABANT,LaScienzaNuovadeisegniantichi.LasematologiadiVi-co,Roma-Bari,Laterza,1996.

143Sull’importanzadellaretoricanelpensierodiGiambattistaVicosipren-danoinesame,inparticolare,iseguentitesti:BATTISTINI,Ladegnitàdellaretori-ca.StudisuG.B.Vico,Pisa,Pacini,1975; ID.,LasapienzaretoricadiG.B.Vico,Milano,Guerini,1995;Vicooggi,ac.diA.Battistini,Armando,Roma,1979;M.MOONEY,Vicoelatradizionedellaretorica,Bologna,IlMulino,1991;A.SORREN-TINO,LaRetoricaelaPoeticadiG.B.Vico,Torino,Bocca,1927;D.P.VERENE,Vi-

Page 45: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

Gaetano Antonio Gualtieri La concezione della scienza in Vico

169

–ouniversalifantastici–sonoformatimedianteprocedimentiditi-pometaforicoemedianteassociazioniditipoidentitario,neiqualièfondamentalel’apportodella“topicasensibile”.

IlDizionarioMentaleComunedell’umanitàcostituisce,pertanto,la rispostapiù significativaalle teoriecartesianeeporto-realiste, inquantodimostrachelaradicedelpensieroedellinguaggiononèco-stituitadallaragione,madallatopica.Diconseguenza,l’ordinenatu-raledel linguaggiononèquellodellaGrammaticaeLogicadiPort-Royal144,maèquellorappresentatodalvocabolariodeimitioriginari,espressionedeiprocedimentimentalideitropi,chesonofragliele-menti fondamentali della retorica, disciplina disprezzata dai filosofimoderni. Inquestomodo, il filosofonapoletanodimostrache il lin-guaggioèqualcosadimoltocomplesso,chenonpuòessereanalizza-toespiegatosoloinbaseaunasempliceesigenzacomunicativa145.Iprocessilinguisticiementalipossonotrovareunaspiegazionesolosecisicalanellaprofonditàdimeccanismicheperpoteresserecapitihannobisognodi fantasia, ingegno,memoria, ossiadelle stesse fa-coltàcheappartengonoallatopicaepresiedonoallafondazionedel-laretorica.

La scienza vichiana trova, quindi, nell’interpretazione socio-linguisticadeimitilasuapietraangolareelostrumentoattraversoilquale dimostrare la scientificità delle discipline umanistiche. Conl’originaleinterpretazionedeimiti,inglobanteleindaginisullinguag-gio, sulpensieroumanoe sulla storiadelleorigini,Vicohadefiniti-vamenteconclusolasuaricercaduratapiùditrent’anni,nelcorsodel-laqualel’obiettivocostanteèsemprestatolanecessitàdidimostrareche ilconcettodi“scienza”elaboratodaipensatorimoderninonerasoddisfacente, in quanto non comprendeva quelle discipline messetroppofrettolosamentedapartemacheinquadratenellaloroampiez-

co.Lascienzadellafantasia,cit.;GUALTIERI,GiambattistaVico.Laretoricacomescienzael’alternativaallagnoseologiamoderna,cit.

144C.LANCELOT,A.ARNAULD,Grammaticageneraleeragionata,inGrammati-caeLogicadiPort-Royal,ac.diR.Simone,Roma,Ubaldini,1969,p.175.

145StefanoGensinidiceinproposito:«SeperCartesioillinguaggiorimane-va lostrumentodellacomunicazionediunaragionecomunqueoperante,allaqualeultimaspettavaildistintivodell’umano,perVicoillinguaggioèanzituttomacchinadisignificazione,dicreazionedisenso»,S.GENSINI,Linguaggioena-turaumana:Vico,HerderelasfidadiCartesio,inIlcorpoelesuefacoltà.G.B.Vico, a c. di G. Cacciatore, V. Gessa Kurotschka, E. Nuzzo,M. Sanna, A. Sco-gnamiglio,Laboratoriodell’ISPF,2005,pp.56-78:p.68.

Page 46: LA CONCEZIONE DELLA SCIENZA NELLA FILOSOFIA DI

I castelli di Yale

170

za, avrebbero mostrato un ben più esteso e completo concetto di“scienza”.

Incardinandosinellestruttureantropologichedell’umanità,ilmitodiventa un fattore basilare per ogni forma di conoscenza ed èl’intelaiatura nella quale si inserisce il pensiero umano, accompa-gnandoneilcorsoeregistrandonelefasipiùcaratterizzanti.Saràconl’affermarsidiunarazionalitàrigida,lontanadall’attitudineaformaremiti,che lasocietàdegenererà inunanuovaepiùcrudabarbarie. Imiti rimangono impressi nellamemoriadegli uomini, fissandosi co-meprincìpiuniversalidellastoriaecomeimprescindibilifattoridiri-ferimentoper comprendere i processi sociali e culturali del genereumano.

© 2019 The Author. Open Access published under the terms of the CC-BY-4.0.