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L’ORIGINE DELLA VITA CINQUE DOMANDE SU CUI RIFLETTERE

L origine della vita: cinque domande su cui rifletteresostanze chimiche prive di vita si sia forma-ta per caso una cellula vivente completa. Ma quante probabilit ` aci sono che aformarsi

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Page 1: L origine della vita: cinque domande su cui rifletteresostanze chimiche prive di vita si sia forma-ta per caso una cellula vivente completa. Ma quante probabilit ` aci sono che aformarsi

L’ORIGINE DELLA VITACINQUE DOMANDE SU CUI RIFLETTERE

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Congregazione Cristiana dei Testimonidi Geova, Via della Bufalotta 1281, RomaMade in Britain by WatchTower Bibleand Tract Society of Britain.(Registered in England as a Charity.)Stampato in Gran Bretagna

L’ORIGINE DELLA VITACINQUE DOMANDE SU CUI RIFLETTERE

DOMANDA 1 Come ha avuto origine la vita? PAGINA 4

DOMANDA 2 Esistono forme di vita veramente semplici? PAGINA 8

DOMANDA 3 Da dove vengono le istruzioni? PAGINA 13

DOMANDA 4 Tutte le forme di vita discendono da un antenato comune? PAGINA 22

DOMANDA 5 `E ragionevole credere nella Bibbia? PAGINA 30

Bibliografia PAGINA 31

Questa pubblicazione non e in vendita.Viene distribuita nell’ambito di un’operamondiale di istruzione biblica sostenutamediante contribuzioni volontarie.Per fare una donazione visitate www.jw.org.

Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbiasono tratte dallaTraduzione del Nuovo Mondodelle Sacre Scritture con riferimenti.The Origin of Life—Five Questions Worth AskingStampa maggio 2017Italian (lf-I)� 2010WATCH TOWER BIBLE AND TRACT SOCIETYOF PENNSYLVANIATradotto dall’inglese dalla Congregazione Cristianadei Testimoni di Geova.Edito nel 2017.Editori:

In copertina: Rappresentazione stilizzatadi una molecola di DNANota: Tutti i modelli tridimensionali di molecolee macchine molecolari sono semplificatie non in scala.Referenze fotografiche e iconografiche:pagina 4: � Petit Format/Photo Researchers,Inc.; pagina 5: � SPL/Photo Researchers, Inc.;pagina 22, albero della vita: per gentileconcessione della Biodiversity Heritage Library;pagina 27, cranio: � Photolibrary/age fotostock;Ida: � Martin Shields/Alamy; pagina 28, crani:� Medical-on-Line/Alamy; pagina 29,ricostruzione dell’uomo di Giava: � The PrintCollector/Alamy

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Questa scena si ripete ogni anno in mi-gliaia di aule in tutto il mondo. Cosa do-vrebbero fare Marco e tanti studenti comelui? Sarete d’accordo che devono sceglierea cosa credere. Devono esaminare le pro-ve a favore dell’evoluzione e della creazio-ne e poi decidere di persona se credere al-l’una o all’altra.

La Bibbia stessa incoraggia a non crede-re ciecamente a cio che ci viene insegnato.“Chiunque e inesperto ripone fede in ogniparola”, afferma uno scrittore biblico, “mal’accorto considera i suoi passi”. (Proverbi14:15) Anzi, la Bibbia esorta i cristiani ausare la propria “facolta di ragionare” pertrovare le prove a sostegno di quanto vieneloro insegnato. — Romani 12:1, 2.

Questo opuscolo non e concepito perappoggiare alcuni gruppi religiosi nel lorointento di far insegnare la creazione nel-

le scuole. Lo scopo e piuttosto quello diesaminare alcune asserzioni fatte da quan-ti insegnano che la vita e comparsa sponta-neamente e ritengono che la descrizionebiblica della creazione sia semplice leg-genda.

Ci concentreremo sulla cellula in quan-to unita fondamentale della vita. Esami-neremo alcune informazioni sorprendentisulla struttura della cellula. Vi inviteremoinoltre ad analizzare i presupposti su cui sibasa la teoria dell’evoluzione.

Tutti, prima o poi, dobbiamo affrontarela domanda: la vita e opera di un Creato-re o frutto dell’evoluzione? Probabilmentevi siete gia fatti un’opinione sull’argomen-to. Questo opuscolo presenta solo alcunidegli elementi che hanno portato molti aconcludere che la vita e opera di un Crea-tore.

DI FRONTE A UN DILEMMAMarco si muove nervosamente sulla sedia; l’agitazione gli chiude lo stomaco.La sua insegnante, che lui rispetta, ha appena finito di spiegare che Charles Darwine la sua teoria dell’evoluzione hanno dato un notevole contributo al sapere scientificoe hanno liberato l’umanita da credenze superstiziose. Quindi ha invitato gli studenti aesprimersi sull’argomento.

Marco e di fronte a un dilemma. I suoi genitori gli hanno insegnato che Dio ha creato laterra e tutte le forme di vita. Dicono che la descrizione che la Bibbia fa della creazionee attendibile, mentre l’evoluzione e solo una teoria, e non e suffragata dalle prove. Sial’insegnante che i genitori di Marco sono mossi dalle migliori intenzioni. Ma lui a chidovrebbe credere?

DI FRONTE A UN DILEMMA 3

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Cosa affermano molti scienziati? Moltiche credono nell’evoluzione vi diranno chela vita e nata miliardi di anni fa sulle spondedi un bacino di marea o negli abissi oceanici.Ritengono che in un ambiente di questo ge-nere alcune sostanze chimiche si siano uni-te spontaneamente in strutture simili a bolli-cine, abbiano formato molecole complessee abbiano iniziato a replicarsi. Pensano chetutte le forme di vita sulla terra abbiano avu-to origine per caso da una o piu di queste cel-lule primordiali “semplici”.

Altri scienziati altrettanto accreditati, pursostenendo la tesi evoluzionistica, non sonod’accordo. Ipotizzano che le prime cellule operlomeno i loro costituenti principali sianoarrivati sulla terra dallo spazio. Perche? Per-che, nonostante i loro sforzi, gli scienziati nonsono riusciti a dimostrare che la vita possa svi-lupparsi spontaneamente da molecole inani-mate. Nel 2008 Alexandre Meinesz, docentedi biologia, ha evidenziato questo problema.Ha affermato che negli scorsi 50 anni “non

1COME HA AVUTO ORIGINE LA VITA?Quando eravate piccoli, avete mai spiazzato i vostri genitori con la domanda: “Comenascono i bambini?” Se sı, come vi hanno risposto? A seconda della vostra eta e delloro carattere, forse avranno ignorato la domanda oppure vi avranno dato una rispostaimbarazzata ed evasiva. O magari vi avranno raccontato qualche storia fantasiosa, chein seguito avete scoperto essere falsa. Ovviamente, prima o poi arriva il momento in cuibisogna spiegare ai figli i meravigliosi processi della riproduzione.

Proprio come molti genitori si sentono a disagio quando devono spiegare comenascono i bambini, alcuni scienziati sembrano restii ad affrontare un interrogativoancora piu basilare: come e nata la vita? Ricevere una risposta credibile a questadomanda puo influire molto sul modo in cui consideriamo la vita stessa. Perciochiediamoci: come ha avuto origine la vita?

Cellula uovo umana fecondata,ingrandita circa 800 volte

4 L’ORIGINE DELLA VITA

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e stata prodotta alcuna evidenza empirica asostegno delle ipotesi di comparsa spontaneadella vita sulla Terra a partire da un brodo mo-lecolare e non ci sono stati progressi scientifi-ci significativi che le avvalorino”.1

Cosa rivelano i fatti? La risposta alla do-manda su come nascano i bambini e indiscu-tibile e documentata. La vita nasce sempreda altra vita. Ma andando a ritroso nel tem-po arriveremmo mai a un momento in cuiquesta legge fondamentale venne infranta?

`E

davvero possibile che la vita abbia avuto ini-zio spontaneamente da materia inanimata?Quante probabilita ci sono che un evento delgenere si sia verificato?

I ricercatori hanno scoperto che per la so-pravvivenza della cellula e necessaria l’azio-ne congiunta di almeno tre tipi di molecolecomplesse, ovvero DNA (acido desossiribo-nucleico), RNA (acido ribonucleico) e pro-teine. Oggi ben pochi scienziati asserirebbe-ro che, all’improvviso, da un miscuglio disostanze chimiche prive di vita si sia forma-ta per caso una cellula vivente completa. Maquante probabilita ci sono che a formarsi percaso siano stati l’RNA o le proteine?�

Molti scienziati pensano che la vita possagenerarsi per caso sulla scorta di un esperi-mento condotto per la prima volta nel 1953.Quell’anno Stanley Miller riuscı a sintetizza-re alcuni amminoacidi, i componenti fonda-mentali delle proteine, sottoponendo a sca-riche elettriche una miscela di gas che siriteneva rappresentasse l’atmosfera terrestreprimordiale. In seguito sono stati trovati am-minoacidi anche in un meteorite. Questescoperte dimostrano forse che tutti i mattonifondamentali della vita si sarebbero potuti fa-cilmente formare per caso?

“Alcuni autori”, dice Robert Shapiro, pro-fessore emerito di chimica all’Universita diNew York, “hanno ipotizzato che tutti i mat-toni fondamentali della vita, senza eccezione,

� La possibilita che il DNA si sia formato per casoverra presa in esame nella sezione 3, intitolata “Dadove vengono le istruzioni?”

potessero essere ricreati facilmente in esperi-menti come quello di Miller, e fossero presentinei meteoriti. Ma le cose non stanno cosı”.2�

Prendiamo la molecola dell’RNA.`

E costi-tuita da molecole piu piccole chiamate nu-cleotidi, che sono diverse dagli amminoa-cidi e solo leggermente piu complesse.Il prof. Shapiro spiega che “nessun tipo dinucleotide e mai stato prodotto in un espe-rimento ne e mai stato scoperto in un me-teorite”.3� Afferma inoltre che la probabilitache una molecola di RNA capace di autore-plicarsi si formi casualmente a partire da unbrodo primordiale di costituenti chimici “ecosı infinitamente piccola che anche se [cio]avvenisse una sola volta in tutto l’universo vi-sibile si potrebbe gia parlare di un ecceziona-le colpo di fortuna”.4

Che dire delle proteine? Le molecole pro-teiche sono composte da amminoacidi, innumero variabile da una cinquantina a diver-se migliaia, legati in una sequenza molto pre-cisa. Mediamente, le proteine funzionali che

� Il prof. Shapiro non crede che la vita sia statacreata. Crede che sia comparsa per caso in qualchemodo non ancora pienamente compreso.� Nel 2009, ricercatori dell’Universita di Manche-

ster, in Inghilterra, hanno riferito di aver ottenuto al-cuni nucleotidi in laboratorio. Tuttavia, parlando del-la loro ricetta, Shapiro dice: “

`E ben lontana da quello

che considero un percorso plausibile per arrivare almondo a RNA”.

STANLEY MILLER, 1953

1 COME HA AVUTO ORIGINE LA VITA? 5

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si trovano in una cellula “semplice” hanno200 amminoacidi. Perfino in queste celluleci sono proteine appartenenti a migliaia ditipi diversi. Secondo un calcolo, la probabili-ta che una sola proteina di appena 100 am-minoacidi si sia formata per caso sulla terrae di uno su un milione di miliardi.

Il ricercatore Hubert Yockey, che sostienel’evoluzione, si spinge oltre. Dice: “

`E impos-

sibile che la vita abbia avuto origine a par-tire dalle proteine”.5 Per sintetizzare le pro-teine ci vuole l’RNA, ma nella produzionedell’RNA entrano in gioco le proteine. E se,nonostante le probabilita estremamente bas-se, sia proteine che molecole di RNA fosserodavvero comparse per caso nello stesso mo-mento e nello stesso posto?

`E plausibile che

abbiano interagito generando una forma divita capace di autoreplicarsi e autosostener-si? “Sembra incommensurabilmente impro-babile che, partendo da un miscuglio casualedi proteine e RNA, questo evento si sia veri-ficato per caso”, dice la dott. Carol Cleland,�che fa parte del NASA Astrobiology Insti-

� La dott. Cleland non e creazionista. Crede che lavita sia comparsa per caso in qualche modo non anco-ra pienamente compreso.

tute. “Tuttavia”, aggiunge, “molti ricercatorisembrano partire dal presupposto che, se rie-scono a spiegare come proteine e RNA sisiano formati indipendentemente l’uno dal-l’altro nelle condizioni naturali primordiali,in qualche modo si capira anche come fece-ro a interagire”. Quanto alle teorie attuali sucome tali mattoni della vita siano comparsiper caso, la Cleland dichiara: “Nessuna diesse ha fornito una versione molto convin-cente di come siano andate le cose”.6

Perche questi fatti sono rilevanti? Pensa-te a quale impresa si trovano ad affrontarei ricercatori secondo i quali la vita e fruttodel caso. Hanno trovato alcuni degli ammi-noacidi presenti anche nelle cellule viventi.Attraverso esperimenti preparati e condotticon grande meticolosita, sono riusciti a pro-durre altre molecole piu complesse. Spera-no di riuscire un giorno a sintetizzare tuttele parti necessarie per costruire una cellula“semplice”.

`E un po’ come se uno scienzia-

to prendesse degli elementi presenti in natu-ra, li trasformasse in acciaio, plastica, silico-ne e fili elettrici, costruisse un robot e poi loprogrammasse rendendolo in grado di pro-durre copie di se stesso. Cosa dimostrerebbequesto scienziato? Nella migliore delle ipote-si, che un essere intelligente puo creare unamacchina formidabile.

Analogamente, se degli scienziati riuscis-sero davvero a costruire una cellula, raggiun-gerebbero un traguardo molto ambizioso.

Se per creare in laboratorio molecole complesse civuole la competenza di uno scienziato, e verosimileche le molecole della cellula, ben piu complesse,abbiano avuto origine per caso?

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L’RNA – e indispensabile per la sintesi delleproteine —, ma le proteine entrano in gioconella produzione dell’RNA. Come e possibileche uno di questi due elementi, o addiritturaentrambi, abbiano avuto un’origine casuale?Dei ribosomi ˜ parleremo nella sezione 2

6 L’ORIGINE DELLA VITA

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1 COME HA AVUTO ORIGINE LA VITA? 7

˛ Dato di fatto: Tutti gli studi scientifici indicano chela vita non puo nascere dalla materia inanimata.Domanda: Che basi scientifiche ci sono per afferma-re che la prima cellula nacque da sostanze chimicheprive di vita?˛ Dato di fatto: I ricercatori hanno ricreato in labora-torio le condizioni ambientali che ritengono esistesse-ro ai primordi della storia della terra. Conducendoesperimenti di questo genere qualche scienziato haprodotto alcune delle molecole presenti negli esseriviventi.Domanda: Se le sostanze chimiche usate negli espe-rimenti rappresentano l’ambiente terrestre primordia-le e le molecole prodotte i mattoni fondamentali del-la vita, chi o che cosa rappresenta lo scienziato che

conduce tali esperimenti? Il cieco caso o un essereintelligente?˛ Dato di fatto: Proteine e RNA devono operare con-giuntamente perche la cellula continui a vivere. Gliscienziati ammettono che e molto improbabile chel’RNA si sia formato per caso. Le probabilita che an-che solo una proteina si sia formata per caso sono in-credibilmente basse. Che RNA e proteine si sianoformate per caso nello stesso momento e nello stes-so posto e che, per di piu, siano state in grado di inte-ragire e praticamente impossibile.Domanda: Ci vuole piu fede per credere che i milionidi elementi strettamente interconnessi che costitui-scono la cellula si siano generati per caso o per crede-re che la cellula sia frutto di una mente intelligente?

DATI DI FATTO E DOMANDE

Ma cosa dimostrerebbero? Che una cellu-la puo generarsi per caso? Semmai l’esattocontrario!Cosa ne pensate? Ad oggi tutte le eviden-ze scientifiche indicano che la vita puo veni-re solo da altra vita. Credere che una cellulavivente, anche se “semplice”, si sia formataper caso da materia inanimata richiede unvero e proprio atto di fede.

Alla luce dei fatti, siete disposti a cre-dere a una cosa del genere? Prima di ri-spondere, riflettete su come e fatta la cellu-la. Questo vi aiutera a stabilire se le teoriesull’origine della vita propugnate da alcuniscienziati sono fondate, o se invece sonofantasiose come le storie che alcuni genito-ri raccontano per spiegare come nascono ibambini.

Se per creare e programmare un robot privodi vita ci vuole un essere intelligente, cosaci vuole per creare una cellula vivente?E per creare un essere umano?

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8 L’ORIGINE DELLA VITA

Cosa affermano molti scienziati? Le cel-lule viventi si possono dividere in due gran-di categorie: quelle che hanno un nucleoe quelle che ne sono sprovviste. Le cellu-le degli esseri umani, degli animali e dellepiante hanno il nucleo, mentre le cellulebatteriche no. Le cellule che hanno il nu-cleo sono dette eucariotiche, quelle che nesono prive sono chiamate procariotiche.Dato che le cellule procariotiche sono re-lativamente meno complesse di quelle eu-cariotiche, molti pensano che le cellule dipiante e animali si siano evolute da cellulebatteriche.

2ESISTONO FORME DI VITAVERAMENTE SEMPLICI?Il corpo umano e una delle strutturepiu complesse dell’universo.

`E composto da

qualcosa come 100.000 miliardi di minusco-le cellule: cellule ossee, ematiche, cerebrali,ecc.7 Pensate che nel nostro corpo ci sonooltre 200 tipi diversi di cellule.8

Malgrado la loro strabiliante diversita diforme e funzioni, le cellule costituisconouna rete integrata estremamente complessa.Al confronto Internet, con i suoi milioni dicomputer e di cavi per la trasmissione di datiad alta velocita, e rudimentale. Qualsiasiinvenzione impallidisce se paragonata conl’eccellenza tecnica che traspare anche dallacellula piu semplice. Come sono venuteall’esistenza le cellule del corpo umano?

CELLULACEREBRALE

CELLULEDELL’OCCHIO

CELLULA OSSEA

CELLULEMUSCOLARI

ERITROCITI

`E verosimile che gli oltre 200 tipidi cellule del corpo umano sisiano formati per caso?

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Spesso infatti viene insegnato che per mi-lioni di anni alcune cellule procariotiche“semplici” avrebbero inglobato altre cellulesenza pero digerirle. Secondo questa teoria,la “natura” cieca avrebbe trovato il modonon solo di operare cambiamenti radicalinelle funzioni delle cellule ingerite, ma an-che di trattenerle all’interno della cellulache le aveva inglobate quando quest’ultimasi replicava.9�Cosa dice la Bibbia? La Bibbia affermache la vita sulla terra e stata prodotta da unamente intelligente. La sua logica e stringen-te: “Naturalmente, ogni casa e costruita daqualcuno, ma chi ha costruito tutte le cosee Dio”. (Ebrei 3:4) Un altro brano biblicodice riguardo a Dio: “Quanto sono numero-se le tue opere, o Geova! Le hai fatte tuttecon sapienza. La terra e piena delle tue pro-duzioni. . . . Ci sono cose che si muovonosenza numero, creature viventi, sia piccoleche grandi”. — Salmo 104:24, 25.Cosa rivelano i fatti? I progressi nel cam-po della microbiologia hanno permesso diosservare gli straordinari meccanismi pre-senti all’interno delle piu semplici cellu-le procariotiche conosciute. Gli scienziatievoluzionisti ipotizzano che le prime cellu-le viventi fossero alquanto simili a queste.10

Se la teoria dell’evoluzione e vera, do-vrebbe fornire una spiegazione plausibile dicome la prima cellula “semplice” si sia for-mata per caso. Per contro, se la vita e statacreata, dovrebbe scorgersi un progetto in-gegnoso anche nella piu piccola delle crea-ture. Ora immaginate di fare un viaggio al-l’interno di una cellula procariotica. Strada

� Non esiste nessuna prova sperimentale che dimo-stri che un evento del genere sia possibile.

facendo, chiedetevi se una cellula di questotipo puo essersi formata per caso.

LE MURA PROTETTIVE DELLA CELLULAPer visitare una cellula procariotica do-

vreste diventare centinaia di volte piu picco-li del punto alla fine di questa frase. L’inter-no della cellula e protetto da una membranaflessibile ma resistente che ha una funzionesimile a quella del muro di cinta di una fab-brica.

`E 10.000 volte piu sottile di un foglio

di carta, eppure e molto piu sofisticata di unmuro di mattoni. Sotto quali aspetti?

Come il muro di cinta di una fabbrica, lamembrana protegge l’interno della cellulada un ambiente potenzialmente ostile. Lamembrana pero non e impermeabile; con-sente alla cellula di “respirare” permettendoa piccole molecole (come l’ossigeno) di en-trare e uscire. Al tempo stesso, senza l’auto-rizzazione della cellula la membrana nonlascia entrare molecole piu complesse e po-tenzialmente nocive. Oltre a cio, impedisceche le molecole utili alla cellula fuoriesca-no. Come fa la membrana a svolgere tuttiquesti compiti straordinari?

Torniamo all’esempio della fabbrica. For-se vicino alle porte ci sono dei guardiani checontrollano i prodotti in ingresso e in usci-ta. Analogamente, nella membrana cellularesono incorporate particolari molecole pro-teiche che fungono da porte e da guardiani.

`E plausibile che anche solo una cellula“semplice” sia nata da composti chimiciprivi di vita?

2 ESISTONO FORME DI VITA VERAMENTE SEMPLICI? 9

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10 L’ORIGINE DELLA VITA

Alcune di queste proteine (1) sono at-traversate da un canale che lascia passaresolo particolari tipi di molecole. Altre sonoaperte da un lato della membrana e chiu-se dall’altro (2). Hanno un punto di aggan-cio (3) con una conformazione adatta auna specifica sostanza. Quando tale sostan-za si aggancia, l’altro lato della proteina siapre per farla passare attraverso la membra-na (4). Tutto questo avviene anche sulla su-perficie della piu semplice delle cellule.

DENTRO LA FABBRICAImmaginate che i guardiani vi abbiano

consentito l’accesso. All’interno della cellu-la procariotica trovate una soluzione acquo-sa ricca di nutrienti, sali e altre sostanze. Lacellula usa queste materie prime per sinte-tizzare i prodotti che le servono. Ma questonon avviene a casaccio. La cellula, comeuna fabbrica ben organizzata, coordina mi-gliaia di reazioni chimiche in modo che siverifichino secondo una precisa sequenza euna tempistica prestabilita.

La cellula dedica buona parte del tem-po alla sintesi delle proteine. A tale scopo,produce innanzi tutto una ventina di “mat-toni” fondamentali chiamati amminoacidi.

Questi mattoni vengono fatti arrivare ai ri-bosomi (5), che si possono paragonare amacchine automatiche che assemblano gliamminoacidi in un certo ordine cosı da for-mare specifiche proteine. Proprio come leattivita di una fabbrica possono essere gesti-te da un software centrale, molte funzionicellulari sono gestite da un “software”, o co-dice: il DNA (6). Il DNA fornisce al ribo-soma una copia delle istruzioni dettagliateche indicano quale proteina sintetizzare ecome farlo (7).

Quel che accade durante la sintesi protei-ca e a dir poco sbalorditivo! Ogni protei-na si ripiega fino ad assumere una formatridimensionale caratteristica (8). `

E pro-prio questa forma a determinare la specifi-ca funzione che svolgera.� Immaginate unacatena di montaggio che assembla motori.Ogni pezzo dev’essere costruito con preci-sione, altrimenti il motore non funzionera.In modo analogo, se una proteina non e co-struita con precisione e ripiegata fino ad as-

� Un esempio di proteine sintetizzate dalla cellulasono gli enzimi. Ciascuno di essi e ripiegato in modotale da catalizzare una determinata reazione chimica.Centinaia di enzimi agiscono di concerto per regolarele attivita cellulari.

La membrana cellulare ha“guardiani” che consentonosolo a particolari sostanzedi entrare e uscire

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sumere proprio la forma giusta, non puofunzionare a dovere e rischia addirittura didanneggiare la cellula.

Come fa la proteina, una volta prodotta,a raggiungere il luogo in cui sara utilizza-ta? Incorporata in ogni proteina c’e un’“eti-chetta”, la quale garantisce che la proteinastessa arrivi dove serve. Anche se ogni mi-nuto vengono sintetizzate e trasportate mi-gliaia di proteine, ognuna di esse arriva a de-stinazione.Perche questi fatti sono rilevanti? Lecomplesse molecole presenti anche nell’es-sere vivente piu semplice non possono ri-prodursi da sole. All’esterno della cellulasi degradano. All’interno della cellula nonpossono riprodursi senza l’aiuto di altremolecole complesse. Ad esempio per pro-durre l’adenosintrifosfato (ATP), una spe-ciale molecola che fornisce energia, sononecessari gli enzimi, ma per produrre gli en-zimi e necessaria l’energia dell’ATP. Simil-mente, il DNA (di cui si parlera nella sezio-ne 3) e indispensabile per sintetizzare glienzimi, ma gli enzimi sono indispensabiliper fare il DNA. Altre proteine possono es-sere prodotte solo all’interno di una cellula,

la “fabbrica”della cellula

la sintesi proteicaCome una fabbrica automatizzata,la cellula e piena di macchine cheassemblano e trasportano prodotticomplessi

Alcuni batteri possono replicarsi nel giro di20 minuti. Ogni cellula copia per intero il suo“software centrale” e poi si divide. Se avesseaccesso a risorse illimitate, un’unica cellula simoltiplicherebbe in modo esponenziale: a que-sto ritmo in soli due giorni si formerebbe unammasso di cellule che peserebbe 2.500 vol-te piu del pianeta Terra.15 Anche le cellule piucomplesse si possono riprodurre velocemente.Ad esempio, quando eravate ancora nel grem-bo materno, le vostre cellule cerebrali si for-mavano al vertiginoso ritmo di 250.000 al mi-nuto!16

Spesso nella produzione industriale per privi-legiare la velocita si deve sacrificare la qualita.Com’e possibile, allora, che le cellule siano ca-paci di riprodursi in modo cosı rapido e precisose sono il frutto di una serie di eventi casuali?

A CHE VELOCIT`A PU

`O RIPRODURSI

UNA CELLULA?

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12 L’ORIGINE DELLA VITA

ma per fare le cellule ci vogliono le protei-ne.�

Il microbiologo Radu Popa non credealla descrizione che la Bibbia fa della crea-

� Alcune cellule del corpo umano contengono finoa 10.000.000.000 di molecole proteiche11 di parecchiecentinaia di migliaia di tipi diversi.12

zione. Eppure nel 2004 ha posto questa do-manda: “Come e riuscita la natura a genera-re la vita, quando noi non ci siamo riuscitipur conducendo esperimenti in condizioniben controllate?”13 E ha aggiunto: “Il gradodi complessita dei meccanismi necessari alfunzionamento di una cellula vivente e tal-mente elevato che la loro comparsa simul-tanea e casuale appare impossibile”.14

Cosa ne pensate? La teoria dell’evoluzio-ne cerca di spiegare l’origine della vita sullaterra senza bisogno di un intervento divi-no. Tuttavia, piu cose gli scienziati scopro-no sulla vita, meno sembra probabile chequesta sia comparsa per caso. Per aggira-re l’ostacolo, alcuni scienziati evoluzionistivorrebbero fare un distinguo fra la teoriadell’evoluzione e la questione dell’originedella vita. Vi sembra ragionevole?

La teoria dell’evoluzione si basa innanzitutto sull’idea che una lunga serie di eventifortuiti abbia dato origine alla vita. Quin-di suppone che un’altra serie di eventi ca-suali abbia generato la strabiliante varieta ecomplessita di tutte le forme di vita. Ma sequesta teoria manca di fondamento, cosaaccade alle altre teorie costruite su tale pre-supposto? Proprio come un grattacielo pri-vo di fondamenta e destinato a crollare, unateoria dell’evoluzione che non e in grado dispiegare l’origine della vita non si regge inpiedi.

A cosa vi fa pensare questa breve pano-ramica della struttura e del funzionamentodi una cellula “semplice”? Al frutto di unaserie di eventi casuali o a un progetto genia-le? Se non avete ancora le idee chiare, esa-minate piu attentamente il “software cen-trale” che controlla le funzioni di tutte lecellule.

Se un grattacielo che ha fondamenta inconsistentie destinato a crollare, che dire della teoriadell’evoluzione, la quale non fornisce alcunaspiegazione sull’origine della vita?

˛ Dato di fatto: Le molecole straordinariamentecomplesse che costituiscono la cellula — DNA, RNAe proteine — sembrano progettate per cooperare.Domanda: Secondo voi e piu probabile che lecomplesse macchine molecolari raffiguratea pagina 10 siano il prodotto dell’evoluzionecieca o di una mente intelligente?˛ Dato di fatto: Alcuni scienziati autorevoli affer-mano che anche la piu “semplice” delle cellule edecisamente troppo complessa per essersi genera-ta spontaneamente sulla terra.Domanda: Se alcuni scienziati sono disposti a ipo-tizzare che la fonte della vita vada ricercata al difuori del nostro pianeta, che basi ci sono per esclu-dere che quella Fonte sia Dio?

DATI DI FATTO E DOMANDE

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Cosa affermano molti scienziati? Mol-ti biologi e altri scienziati pensano che ilDNA e le istruzioni codificate al suo inter-no siano il risultato di eventi fortuiti e ca-suali verificatisi nel corso di milioni di anni.Sostengono che nella struttura di questamolecola, nelle informazioni che contiene eche trasmette, come pure nel suo funziona-mento, non si scorge alcuna traccia di unprogetto.17

Cosa dice la Bibbia? La Bibbia fa capireche le varie parti del nostro corpo si forma-no secondo i modi e i tempi indicati in unlibro simbolico di matrice divina. Sotto ispi-razione il re Davide si rivolse a Dio dicen-do: “I tuoi occhi videro perfino il mio em-brione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte

le parti, riguardo ai giorni quando furonoformate e fra di esse non ce n’era ancoranessuna”. — Salmo 139:16.Cosa rivelano i fatti? Se hanno ragione glievoluzionisti, dovrebbero esserci elementiper ritenere almeno ragionevolmente possi-bile che il DNA si sia generato attraversouna serie di eventi casuali. Se invece e laBibbia ad avere ragione, allora il DNA do-vrebbe fornire chiare prove che e stato pro-dotto da una mente intelligente e razionale.

Se spiegato in termini semplici, quello delDNA e un argomento abbastanza facile dacapire, e al tempo stesso affascinante. Per-cio torniamo a visitare l’interno di una cellu-la, ma questa volta una cellula umana. Im-maginate di entrare in un museo concepito

3DA DOVE VENGONOLE ISTRUZIONI?Perche abbiamo l’aspetto che abbiamo? Cosa determina il colore degliocchi, dei capelli e della pelle? Che dire della statura, della corporatu-ra e della somiglianza a un genitore o a entrambi? Da cosa dipende ilfatto che alle estremita delle dita ci siano da una parte morbidi polpa-strelli e dall’altra le unghie?

Ai tempi di Charles Darwin la risposta a queste domande era avvoltanel mistero. Darwin stesso era affascinato dal modo in cui alcuni carat-teri vengono trasmessi da una generazione all’altra, ma sapeva benpoco delle leggi genetiche e ancora meno dei meccanismi intracellula-ri che governano l’ereditarieta. Oggi le cose stanno diversamente:i biologi hanno dedicato decenni allo studio della genetica umana edelle istruzioni particolareggiate che sono racchiuse nella straordinariamolecola chiamata DNA (acido desossiribonucleico). Ovviamente,l’interrogativo principale e da dove siano venute queste istruzioni.

3 DA DOVE VENGONO LE ISTRUZIONI? 13

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14 L’ORIGINE DELLA VITA

per illustrare il funzionamento di una cel-lula umana. Il museo stesso e costruito sulmodello di una cellula tipo ingrandita circa13.000.000 di volte e ha le dimensioni diuno stadio con una capienza di 70.000 spet-tatori.

Appena entrati nel museo, vi guardate in-torno e rimanete a bocca aperta: vi trovatein un luogo incredibile, pieno di strane for-me e strutture. Piu o meno al centro dellacellula c’e il nucleo, una sfera alta come unedificio di 20 piani, ed e lı che vi dirigete.

Sulla membrana del nucleo c’e una por-ta: la attraversate e vi ritrovate all’interno.Qui lo spazio e dominato da 46 cromoso-mi. Ogni cromosoma e appaiato a un al-tro identico ad esso: le coppie hanno lun-ghezza variabile, ma quella piu vicina a voie alta 12 piani (1). Ogni cromosoma hauna strozzatura piu o meno al centro chelo fa assomigliare a una coppia di salsicce,ma e grosso quanto il tronco di un enormealbero. Sulla superficie dei cromosomi no-tate diverse bande e, guardando piu da vi-cino, vedete che ogni banda orizzontale edivisa da strisce verticali, le quali a loro vol-ta sono inframmezzate da strisce orizzonta-li piu corte (2). Si tratta forse di pile di libri?No. Sono i bordi esterni di spire avvolte inmodo compatto l’una sull’altra. Provate a ti-rare una di queste spire e vedete che cedefacilmente. Con vostra sorpresa, vi rendeteconto che e formata da una serie di spire piupiccole (3), anch’esse disposte in manieraordinata. In queste spire e racchiuso l’ele-mento principale del modello di cromoso-ma: qualcosa di simile a una corda lunghis-sima. Che cos’e?

LA STRUTTURA DI UNA MOLECOLASORPRENDENTE

Questa parte del nostro cromosoma gi-gante, questa “corda”, e spessa poco menodi tre centimetri ed e avvolta strettamenteintorno a una specie di rocchetti (4), che lepermettono di avvolgersi su se stessa cosı

da formare le spire. Queste sono fissate auna struttura di sostegno che le mantienenella corretta posizione. Su uno schermoleggete che la corda e avvolta in modo mol-to compatto ed efficiente. Se svolgessimole corde che formano tutti questi cromo-somi e le mettessimo insieme, coprirem-mo circa la meta della circonferenza terre-stre!�

Un libro definisce questo efficiente siste-ma di compattamento “uno straordinariocapolavoro di progettazione”.18 Vi sembracredibile la tesi secondo cui questo capola-voro non avrebbe avuto alcun progettista?Se nel museo ci fosse un enorme negoziocon milioni di articoli organizzati in modotale da essere tutti facilmente accessibili,

� Il testo Biologia molecolare della cellula fa un altroparagone. Dice che compattare questi lunghi filamen-ti nel nucleo della cellula equivarrebbe a compattare40 chilometri di filo molto sottile in una palla da ten-nis, ma in modo cosı organizzato e preciso da far ri-manere facilmente accessibile ogni punto del filo.

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concludereste forse che non sia stato allesti-to da nessuno? Ovviamente no! Eppure l’or-dine in tale negozio non sarebbe niente alconfronto di quanto appena descritto.

Un pannello esplicativo vi invita a pren-dere in mano la corda e a osservarla piuda vicino (5). Mentre la fate scorrere tra ledita, vi rendete conto che si tratta di unacorda molto particolare.

`E composta da due

capi avvolti l’uno attorno all’altro e uniti dapiccole barre equidistanti. La corda sembrauna scala a pioli avvolta a spirale (6). Final-mente capite: avete in mano un modello del-la molecola di DNA, uno dei grandi misteridella vita!

Un’unica molecola di DNA, compattataordinatamente con tanto di rocchetti e strut-

ture di sostegno, compone un cromosoma.I pioli della scala sono chiamati coppie dibasi (7). Che funzione hanno? A cosa servetutto questo? Il pannello lo spiega in parolesemplici.

UN SISTEMA DI MEMORIZZAZIONECHE NON TEME CONFRONTI

Il segreto del DNA, leggete, si cela neipioli, le barre che collegano i due montantidella scala. Immaginate di dividere in due lascala longitudinalmente. A ogni montanterimane attaccato un pezzo di ciascun piolo.I pezzi sono solo di quattro tipi, che gli stu-diosi chiamano A, T, G e C. Con grandesorpresa gli scienziati hanno scoperto che

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un “capolavorodi progettazione”

il compattamento del DNAIl sistema con cui il DNA e compattato nelnucleo e uno straordinario capolavoro diprogettazione: equivarrebbe a compattare40 chilometri di filo molto sottile in unapalla da tennis

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16 L’ORIGINE DELLA VITA

l’ordine di tali lettere costituisce una speciedi codice con cui vengono trasmesse le in-formazioni.

Come forse sapete, nel XIX secolo fuinventato l’alfabeto Morse per comunica-re via telegrafo. Questo alfabeto, o codice,consta di due sole “lettere”: il punto e la li-nea. Eppure puo essere impiegato per scri-vere un’infinita di parole e frasi. Il DNAinvece ha un set di quattro lettere (A, T,G e C) che, poste in un certo ordine, for-mano “parole” chiamate codoni. I codonisono raggruppati in “storie” chiamate geni.I geni contengono in media 27.000 lettereciascuno e, insieme ai lunghi tratti di DNAche li separano, compongono i “capitoli”: isingoli cromosomi. Ci vogliono 23 cromo-somi per formare il “libro” completo: il ge-noma, ovvero il complesso delle informa-zioni genetiche di un essere umano.�

Se il genoma fosse un libro, sarebbe enor-me. Quante informazioni potrebbe contene-re? In tutto, il genoma umano e compostoda circa tre miliardi di coppie di basi, o pio-li, sulla “scala” del DNA.19 Immaginate unvolume enciclopedico con piu di mille pagi-ne. Il genoma riempirebbe 428 volumi delgenere. Aggiungendo la seconda copia con-tenuta in ogni cellula arriveremmo a 856 vo-lumi. Se doveste scriverlo a macchina, avre-ste un lavoro a tempo pieno per i prossimi80 anni senza mai un giorno di vacanza!

Ovviamente il prodotto di tale immanelavoro sarebbe inutile per il vostro corpo.Come potrebbero centinaia di grossi volu-mi trovare posto in una microscopica cellu-la? E nel vostro corpo di cellule ce ne sono100.000 miliardi! Comprimere cosı tante in-formazioni in cosı poco spazio e al di fuoridella nostra portata.

Un docente di informatica e biologiamolecolare ha spiegato: “Un solo grammodi DNA, che secco occuperebbe un volu-

� Ogni cellula contiene due copie complete del ge-noma, 46 cromosomi in tutto.

me di circa un centimetro cubo, puo im-magazzinare le informazioni contenute incirca mille miliardi di CD”.20 Cosa signifi-ca questo? Come abbiamo detto, il DNAcontiene i geni, ovvero le istruzioni che ser-vono a formare un corpo umano con lesue caratteristiche individuali. Ogni cellu-la contiene l’intero patrimonio genetico. IlDNA e cosı ricco di informazioni che unsolo cucchiaino d’esso potrebbe fornire leistruzioni per formare 350 volte il numerodegli esseri umani in vita oggi! Il materialegenetico necessario per i sette miliardi dipersone che popolano il nostro pianeta for-merebbe a malapena un velo sul cucchiai-no.21

UN LIBRO SENZA AUTORE?Malgrado i progressi nel campo della mi-

niaturizzazione, nessun dispositivo di me-morizzazione dati puo competere con taliprestazioni. Ad ogni modo, un buon termi-ne di paragone potrebbe essere il CD. Riflet-tete: e chiaro che un CD, con la sua formasimmetrica e funzionale e la superficie lu-

replicazionela copiatura del DNA

– Questa parte della macchina enzimaticasepara i due filamenti del DNA

— Questa parte della macchina fa entrareun singolo filamento di DNA e lo usacome stampo per creare un doppiofilamento

˜ Pinza scorrevole ad anello che guidae stabilizza la macchina enzimatica

™ Si formano due nuove molecole di DNA

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cente, non puo che essere il prodotto di unamente intelligente. Ma che dire se vi fosseromemorizzati dei dati, non dati casuali pri-vi di senso ma istruzioni coerenti e detta-gliate per il montaggio, la manutenzione ela riparazione di macchinari complessi? Talidati non cambierebbero in modo percettibi-le il peso e le dimensioni del CD, eppurene sarebbero la parte piu preziosa. Le istru-zioni scritte sul CD non vi convincerebbe-ro che, per forza di cose, dev’esserci statol’intervento di una mente intelligente? Unoscritto non presuppone forse l’esistenza diuno scrittore?

Paragonare il DNA a un CD o a un libronon e affatto fuori luogo. Infatti un libro sulgenoma afferma: “A rigor di termini, l’ideache il genoma sia un libro non e nemmenouna metafora, ma la pura verita. Un libro euna porzione d’informazione digitale . . . Lostesso e il genoma”. L’autore aggiunge: “Ilgenoma e un libro particolarmente astuto,perche nelle giuste condizioni riesce sia a fo-tocopiare sia a leggere se stesso”.22 Questo

chiama in causa un’altra importante caratte-ristica del DNA.

MACCHINE IN MOVIMENTOMentre rimanete lı immersi nel silenzio,

vi domandate se nel nucleo della cellula siaveramente tutto immobile come in un mu-seo. Poi notate una teca che contiene untratto del modello di DNA. Sopra di essa c’escritto: “Per vedere una simulazione preme-re il pulsante”. Premete il pulsante, e unavoce spiega: “Il DNA svolge almeno duecompiti molto importanti. Il primo e dettoreplicazione. Il DNA dev’essere copiato af-finche ogni nuova cellula abbia una copiacompleta del medesimo corredo genetico.Osservate questa simulazione”.

Da un lato fa il suo ingresso una macchi-na che sembra alquanto complicata. In real-ta si tratta di vari robot collegati insieme. Lamacchina si avvicina, aggancia il DNA, ecomincia a scorrere lungo la molecola unpo’ come farebbe un treno sulle rotaie. La

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Se il DNA avesse le dimensionidei binari ferroviari, la macchinaenzimatica viaggerebbe a piudi 80 chilometri orari

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macchina si muove troppo in fretta perchepossiate vedere di preciso cosa fa, pero ve-dete chiaramente che lascia dietro di se nonuna ma due “corde” di DNA.

La voce spiega: “Questa e una dimostra-zione molto semplificata di cio che avvienedurante la replicazione del DNA. Un grup-po di macchine molecolari chiamate enzi-mi si sposta lungo il DNA, separa i due fila-menti e usa ciascuno di essi come stampoper creare un nuovo filamento complemen-tare. Non possiamo illustrarvene tutti i com-ponenti, come il piccolo dispositivo che pre-cede la macchina per la replicazione e tagliauno dei due filamenti del DNA permettendoa quest’ultimo di ruotare liberamente su sestesso anziche finire avvolto in modo troppostretto. Non possiamo nemmeno mostrarvicome il DNA venga controllato piu volte.Gli errori vengono individuati e corretti conun incredibile grado di accuratezza”. — Vedila figura alle pagine 16 e 17.

La voce continua: “Una cosa che inve-ce potete vedere con chiarezza e la velocita.Avrete notato che i robot si muovono piut-tosto rapidamente. Pensate che le macchineenzimatiche si spostano lungo le ‘rotaie’ delDNA a un ritmo di circa 100 pioli, o coppiedi basi, al secondo.23 Se le ‘rotaie’ avesserole dimensioni dei binari ferroviari, questa ‘lo-

comotiva’ viaggerebbe a piu di 80 chilome-tri orari. E nei batteri queste piccole mac-chine di replicazione possono andare diecivolte piu veloci! Nella cellula umana, centi-naia di queste macchine sono attive in diver-si punti delle ‘rotaie’ del DNA. La copiaturadell’intero genoma richiede solo otto ore”.24

— Vedi il riquadro “Una molecola che si puoleggere e copiare”, a pagina 20.

LA “LETTURA” DEL DNAI robot che replicano il DNA escono di

scena, lasciando il posto a un’altra macchi-na. Anche questa scorre lungo un tratto diDNA, ma piu lentamente. Vedete la “corda”del DNA entrare da un lato della macchinae uscire dall’altro, immutata. Ma da un’ulte-riore apertura della macchina esce un nuo-vo filamento, singolo, simile a una coda checresce. Cosa sta succedendo?

Ancora una volta ascoltate la spiegazio-ne: “Il secondo compito svolto dal DNA ela trascrizione. Il DNA non lascia mai il nu-cleo, dove e custodito al sicuro. Allora comevengono letti e utilizzati i geni, le ricette perprodurre tutte le proteine di cui e fatto ilcorpo umano? Questa macchina enzimaticatrova il tratto di DNA in cui segnali chimiciprovenienti dall’esterno del nucleo cellularehanno attivato un gene, quindi fa una co-pia di quel gene creando una molecola chia-mata RNA (acido ribonucleico). L’RNAsomiglia molto a un filamento singolo diDNA, ma in realta presenta delle differenze.

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Un grammo di DNA puo conteneretante informazioni quante ce nestanno in mille miliardi di CD

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La sua funzione e quella di raccogliere le in-formazioni codificate nei geni. L’RNA rac-coglie queste informazioni mentre si trovaall’interno della macchina enzimatica, dopodi che esce dal nucleo e si dirige verso unodei ribosomi, dove tali informazioni sarannoimpiegate per sintetizzare una proteina”.

Guardando questa dimostrazione rima-nete sbalorditi. Siete molto colpiti sia dalmuseo che dalla genialita di chi ha ideato ecostruito queste macchine. Ma immaginatese l’intero museo, con tutto cio che contie-ne, fosse in movimento, dando una dimo-strazione delle migliaia e migliaia di processi

che avvengono simultaneamente nella cellu-la umana. Sarebbe davvero uno spettacolostupefacente!

Eppure, pensate: in questo preciso mo-mento in ognuna dei 100.000 miliardi di cel-lule che compongono il vostro corpo sonoin azione macchine tanto minuscole quantocomplesse che svolgono tutte queste attivi-ta! Il vostro DNA viene letto, fornendo leistruzioni per sintetizzare le centinaia di mi-gliaia di diverse proteine che compongono ilvostro corpo, con i suoi enzimi, tessuti, or-gani, ecc. Nello stesso tempo il vostro DNAe sottoposto a copiatura e “correzione”

trascrizionela “lettura” del DNA

– Qui il DNA viene svolto. Un filamento esposto passale informazioni all’RNA

— L’RNA “legge” il DNA raccogliendo le informazioni codificatein un gene. Il codice del DNA indica alla macchinaper la trascrizione dove iniziare e dove fermarsi

˜ Acquisite le informazioni, l’RNA esce dal nucleocellulare e si dirige verso un ribosoma, dove fornirale istruzioni per sintetizzare una proteina complessa

™ Macchina per la trascrizione

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Com’e possibile che il DNA venga letto e copiato in modo cosıaccurato? I quattro composti chimici (o basi) impiegati nella scaladel DNA, ovvero A, T, G e C, formano i pioli della scala appaiandosisempre nello stesso modo: A con T e G con C. Se su un montantedella scala c’e A, sull’altro c’e sicuramente T; G e sempre in corri-spondenza di C. Pertanto, dato un montante della scala, e possibiledesumere come e fatto l’altro. Se da un lato leggiamo GTCA, perforza di cose dall’altro ci sara CAGT. I monconi dei pioli hanno lun-ghezze diverse, ma uniti ai loro complementari formano pioli di lun-ghezza omogenea.Scoprire tutto questo ha permesso agli scienziati di comprendereun’altra caratteristica di questa straordinaria molecola: il DNA eperfetto per essere copiato piu e piu volte. La macchina enzimaticache replica il DNA raccoglie unita delle quattro basi che si trovanolibere nel nucleo e le usa per completare ciascun piolo delfilamento spaiato di DNA.Una molecola di DNA, quindi, e proprio come un libro che viene let-to e copiato piu e piu volte. Durante la vita media di un essere uma-no il DNA viene copiato 10.000.000.000.000.000 di volte consorprendente fedelta.28

UNA MOLECOLA CHE SI PU`

O LEGGERE E COPIARE

affinche ogni nuova cellula abbia a disposizione unacopia esatta di queste istruzioni.

PERCH´E QUESTI FATTI SONO RILEVANTI?

Ancora una volta chiediamoci: ‘Da dove vengonotutte queste istruzioni?’ Stando alla Bibbia, questo “li-bro” e il suo contenuto sono da attribuire a un Auto-re soprannaturale. Si tratta davvero di una conclusio-ne superata o antiscientifica?

Riflettete: l’uomo potrebbe mai costruire il museoche abbiamo descritto? Sarebbe un’impresa estrema-mente ardua. Riguardo al genoma umano e al suofunzionamento rimangono molte cose da chiarire.Gli scienziati stanno ancora cercando di capire dovesi trovino tutti i geni e a cosa servano. E i geni costi-tuiscono soltanto una piccola parte del DNA. Chedire dei lunghi tratti che non contengono geni? Gliscienziati li hanno definiti “DNA spazzatura”, ma direcente hanno iniziato a ricredersi. Questi tratti po-trebbero determinare come e in che misura entrano

G C

A T

C G

A T

G C

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˛ Dato di fatto: Il modo in cui il DNA e compattato neicromosomi e talmente efficiente che e stato definito un“capolavoro di progettazione”.Domanda: Com’e possibile che un ordine e un’organiz-zazione simili siano il risultato di eventi fortuiti ecasuali?˛ Dato di fatto: Il DNA ha una capacita di immagazzi-nare informazioni che, persino nell’era informatica in cuiviviamo, rimane ineguagliata.Domanda: Se gli esperti di informatica non possonoraggiungere questi risultati, come puo averlo fatto lamateria inanimata e priva di intelletto?˛ Dato di fatto: Il DNA contiene tutte le informazioninecessarie per formare un corpo umano con le suecaratteristiche individuali e mantenerlo in funzione pertutta la vita.Domanda: Come puo esistere un simile libro senzaun autore, un simile programma senza un programma-tore?˛ Dato di fatto: Per funzionare, il DNA deve esserecopiato, letto e controllato da un’infinita di complessemacchine molecolari chiamate enzimi, le quali devonocollaborare con precisione e tempismo cronometrico.Domanda: Secondo voi, e possibile che macchineestremamente complesse ed efficienti si formino percaso? In assenza di prove valide, accettare una spiega-zione del genere non dimostrerebbe cieca credulita?

DATI DI FATTO E DOMANDE

in gioco i geni. E anche se gli scienziati riu-scissero a creare un modello completo delDNA e delle macchine che lo copiano e locontrollano piu volte, potrebbero farlo fun-zionare come nella realta?

Il noto fisico Richard Feynman, poco pri-ma della sua morte, lascio scritto questomessaggio su una lavagna: “Cio che nonposso creare, non lo posso capire”.25

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un’affermazione che denota umilta, ed esicuramente vera nel caso del DNA. Gliscienziati non possono creare il DNA contutte le sue macchine per la replicazione e latrascrizione, ne tanto meno capirlo piena-mente. Eppure alcuni dicono di essere sicu-ri che tutto questo ha avuto origine per caso,in modo del tutto fortuito. Vi sembra che ifatti finora esaminati sostengano una con-clusione simile?

Alcuni studiosi si sono convinti che laconclusione sia un’altra. Ad esempio Fran-cis Crick, uno degli scienziati che contribui-rono alla scoperta della struttura a doppiaelica del DNA, riteneva che questa moleco-la cosı straordinariamente organizzata nonpotesse essere il prodotto di una serie dieventi casuali. Ipotizzo piuttosto che esseriextraterrestri intelligenti avessero fatto arri-vare il DNA sulla terra per facilitare la na-scita della vita su di essa.26

Piu di recente, il filosofo Antony Flew hafatto una sorta di dietro front dopo esserestato fautore dell’ateismo per mezzo secolo.All’eta di 81 anni ha dichiarato di iniziare acredere che una qualche forma di intelligen-za abbia avuto un ruolo nella creazione del-la vita. Come mai questo cambiamento? Inseguito a uno studio del DNA. Quando glie stato fatto notare che la sua nuova posi-zione poteva essere impopolare tra gli scien-ziati, sembra che Flew abbia risposto: “Midispiace per loro. Nella mia vita mi sonosempre attenuto al principio . . . di seguirel’evidenza, ovunque essa conduca”.27

Cosa ne pensate? Dove conduce l’evi-denza? Immaginate di trovare una sala

computer nel cuore di una fabbrica. Il com-puter usa un complesso software che gesti-sce ogni attivita produttiva della fabbrica.Non solo: il software invia costantementeistruzioni per la costruzione e la manuten-zione di tutti i macchinari, in piu fa copie dise stesso e le controlla per rettificarne glierrori. A quale conclusione vi porterebbel’evidenza? Pensereste che il computer e ilsoftware si siano creati da soli o che sianostati prodotti da menti razionali e intelligen-ti? L’evidenza dei fatti e inequivocabile.

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Cosa affermano molti scienziati? Moltilasciano intendere che la documentazionefossile sostenga la teoria secondo cui le for-me di vita ebbero un’origine comune. Affer-mano inoltre che, siccome gli esseri viventiusano tutti lo stesso “linguaggio macchina”(il DNA), devono essersi evoluti da un an-tenato comune.Cosa dice la Bibbia? Nella Genesi si leggeche le piante, le creature marine, gli animaliterrestri e gli uccelli furono creati “secondole loro specie”. (Genesi 1:12, 20-25) Questadescrizione, pur non escludendo un certogrado di variabilita nell’ambito di una “spe-cie”, implica che esistano barriere tra una“specie” e l’altra. Inoltre, in base al reso-conto biblico della creazione, e logico atten-dersi che i fossili documentino la comparsaimprovvisa di nuove creature gia completa-mente formate.Cosa rivelano i fatti? I fatti confermano ladescrizione degli eventi riportata nella Bib-

bia? Oppure aveva ragione Darwin? Cosahanno rivelato le scoperte degli ultimi 150anni?

ABBATTUTO L’ALBERO DI DARWINIn anni recenti gli scienziati sono stati in

grado di confrontare sia il codice geneticodi decine di organismi unicellulari che quel-lo di piante e animali. Supponevano chetali confronti avrebbero confermato la teo-ria darwiniana di un “albero della vita” ra-mificato. Ma le cose sono andate diversa-mente.

Cos’hanno scoperto i ricercatori? Nel1999 il biologo Malcolm Gordon ha scritto:“Sembra che le forme di vita abbiano avu-to molte origini, che l’albero universale del-la vita non abbia un solo ceppo”. Ci sonoprove per credere che le principali catego-rie di esseri viventi si diramino da un unicotronco, come sosteneva Darwin? Gordoncontinua: “A quanto pare la versione tra-

4TUTTE LE FORME DI VITA DISCENDONODA UN ANTENATO COMUNE?Darwin pensava che tutte le forme di vita discendessero daun antenato comune. Immaginava la storia della vita sulla terracome un albero gigantesco. Altri studiosi, in seguito, ipotizzaronoche il tronco alla base di questo “albero della vita” rappresentassele prime cellule semplici. Dipartendosi dal tronco, nuove specieavrebbero dato origine a rami principali che poi si sarebbero divisiin rami secondari, o famiglie di piante e animali, quindi inramoscelli via via piu piccoli, ovvero tutte le specie esistenti oggiall’interno di tali famiglie. Ma e andata veramente cosı?

INIZIO DELLA STORIA DELLA TERRA TEMPO

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dizionale della teoria dell’antenato comunenon si applica ai regni come li conosciamooggi. Probabilmente non si applica a moltiphylum, se non a nessuno, e forse nemme-no a molte classi all’interno dei phylum”.29�

Anche ricerche piu recenti contraddico-no la teoria darwiniana dell’antenato comu-ne. Ad esempio, un articolo comparso suNew Scientist nel 2009 cita queste parole delbiologo evoluzionista Eric Bapteste: “Nonc’e alcuna evidenza che l’albero della vitasia una realta”.30 Nello stesso articolo e ci-tato anche un altro biologo evoluzionista,Michael Rose, che ha detto: “L’albero dellavita sta per essere gentilmente seppellito, losappiamo tutti. Cio che e piu difficile am-mettere e che la nostra concezione stessadella biologia deve cambiare”.31�

COSA RIVELA LA DOCUMENTAZIONEFOSSILE?

Molti scienziati chiamano in causa la do-cumentazione fossile per sostenere che leforme di vita hanno avuto un’origine comu-ne. Asseriscono, ad esempio, che i fossilidocumentino il passaggio da pesci ad anfibie da rettili a mammiferi. Ma cosa rivelanoveramente i fossili?

“Invece di trovare una gradualita nellosviluppo della vita”, dice il paleontologo

� Il termine “phylum” si riferisce a un’ampia cate-goria di animali la cui anatomia presenta uno stessopiano di organizzazione. Un sistema per classificarei viventi utilizza sette categorie con specificita cre-scente. La prima categoria, la piu ampia, e il regno,che si suddivide in phylum, classi, ordini, famiglie,generi e specie. Per esempio, il cavallo e classificatocome segue: regno Animali; phylum Cordati; classeMammiferi; ordine Perissodattili; famiglia Equidi; ge-nere Equus; specie caballus.� Va detto che ne l’articolo di New Scientist, ne

Eric Bapteste ne Michael Rose intendono suggerireche la teoria dell’evoluzione sia sbagliata. Il loro sco-po e piuttosto spiegare che l’albero della vita ipotiz-zato da Darwin, un caposaldo della sua teoria, non esuffragato dall’evidenza. Questi scienziati sono anco-ra alla ricerca di qualche spiegazione di tipo evolu-zionistico.

evoluzionista David Raup, “cio che i geolo-gi del tempo di Darwin e quelli odierni han-no trovato e trovano e una documentazio-ne alquanto disomogenea e discontinua; inaltre parole, nella sequenza le specie com-paiono all’improvviso, finche sono presen-ti nella documentazione non mostrano chepiccoli cambiamenti o nessuno, e poi scom-paiono improvvisamente”.32

In realta, la stragrande maggioranza deifossili rivela stabilita tra i vari tipi di crea-ture nel corso di lunghi periodi di tempo.Non ci sono evidenze di una loro evolu-zione da un tipo all’altro. Specifici pia-ni di organizzazione anatomica compaionobruscamente. Anche nuove caratteristichecompaiono bruscamente. Per esempio, i pi-pistrelli, dotati di sonar e sistemi di ecoloca-zione, compaiono senza essere riconducibi-li a un antenato primitivo.

In effetti, oltre meta delle principali ca-tegorie di animali sembra essere comparsanel corso di un periodo relativamente bre-ve. Nella documentazione fossile molte for-me di vita nuove e diverse fra loro appaionotalmente all’improvviso che i paleontologiparlano di “esplosione cambriana”. A quan-do risale il Cambriano?

Ponendo che le stime dei ricercatori sia-no accurate, potremmo immaginare la sto-ria della terra come una linea che si estendeper tutta la lunghezza di un campo di cal-cio (1). Adottando questa scala, dovrestecamminare per circa sette ottavi del campoprima di arrivare al periodo che i paleonto-logi chiamano Cambriano (2). Le principa-li categorie di animali fanno la loro compar-sa nella documentazione fossile durante unbreve tratto di quel periodo. Quanto breve?Mentre percorrete il campo, tutte queste va-rieta compaiono bruscamente nello spaziodi neanche un passo!

La comparsa relativamente improvvisadi queste diverse forme di vita sta

“ESPLOSIONE CAMBRIANA” OGGI

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inducendo alcuni ricercatori evoluzionisti a mette-re in dubbio la versione tradizionale della teoria diDarwin. Per esempio, in un’intervista rilasciata nel2008, il biologo evoluzionista Stuart Newman haparlato della necessita di una nuova teoria dell’evo-luzione in grado di spiegare l’improvvisa compar-sa di nuove forme di vita. Ha detto: “Ritengo cheil meccanismo darwiniano usato per spiegare tuttii cambiamenti evolutivi finira per essere conside-rato solo uno di vari meccanismi evolutivi, e for-se nemmeno il piu importante per comprendere lamacroevoluzione, ovvero l’evoluzione che porta acambiamenti significativi nelle caratteristiche ana-tomiche”.33

“PROVE” PROBLEMATICHEMa che dire dei fossili presentati come prove per

dimostrare che i pesci si sarebbero trasformati inanfibi e i rettili in mammiferi? Documentano dav-vero il processo evolutivo? Da un’analisi piu atten-ta emergono diversi problemi.

In primo luogo, i libri di testo a volte danno un’i-dea falsata delle dimensioni relative degli animaliposti nella transizione rettile-mammifero. Anzicheessere tutti di taglia simile, alcuni di questi animali

sono enormi, altri piccoli.Un secondo problema, ancora piu serio,

e la mancanza di prove che questi anima-li siano in qualche modo imparentati. Adetta dei ricercatori, spesso tra gli esem-

plari posti in questa serie intercorro-no milioni di anni. In merito ai periodidi tempo che separano molti di questi

fossili, lo zoologo Henry Gee afferma:“Gli intervalli di tempo che separano tra

loro i fossili sono cosı enormi che noi nonpossiamo dire nulla di certo sulla loro possi-

bile connessione in una linea diretta di antenati ediscendenti”.34�

� Henry Gee non sostiene che la teoria dell’evoluzione siaerrata. I suoi commenti vogliono dimostrare che ci sono dei li-miti in cio che possiamo imparare dalla documentazione fos-sile.

COS`I IN ALCUNI

LIBRI DI TESTOVERO RAPPORTOFRA LE DIMENSIONI

Perche alcuni libri di testo, nel rappresentare i fossiliin una determinata sequenza, ne alterano la scala?

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Commentando i fossili di pesci e anfibi,il biologo Malcolm Gordon dichiara cherappresentano solo “un campione ristretto. . . e probabilmente poco rappresentativodella biodiversita esistente all’epoca in que-sti gruppi”. E aggiunge: “Non c’e modo disapere se e fino a che punto quei particola-ri organismi ebbero un ruolo negli sviluppisuccessivi, ne come fossero imparentati traloro”.35�

QUAL`E LA VERA TRAMA DEL “FILM”?

Un articolo pubblicato su National Geo-graphic nel 2004 paragonava la documenta-zione fossile a “un film sull’evoluzione dacui siano stati tagliati 999 fotogrammi su1000”.36 Considerate cio che questo para-gone implica.

Supponete di trovare 100 fotogrammi diun film che in origine ne aveva 100.000.Come fareste a determinarne la trama? Po-treste avere gia una vostra idea al riguardo,ma che dire se solo 5 dei 100 fotogrammipotessero essere disposti in modo da soste-nerla, mentre gli altri 95 raccontassero tut-ta un’altra storia? Sarebbe ragionevole so-

� Malcolm Gordon sostiene la teoria dell’evolu-zione.

stenere che la vostra idea del film sia giustaper via di quei cinque fotogrammi?

`E possi-

bile che abbiate disposto i cinque fotogram-mi in un certo modo solo per assecondarela vostra teoria? Non sarebbe piu ragione-vole tener conto degli altri 95 fotogrammi?

Che relazione c’e tra questo esempio e ilmodo in cui gli evoluzionisti interpretano ladocumentazione fossile? Per anni i ricerca-tori non hanno ammesso che la stragrandemaggioranza dei fossili (i 95 fotogrammi)mostra che le specie cambiano pochissimonel corso del tempo. Perche questo elemen-to importante e stato taciuto? Lo scrittoreRichard Morris dice: “A quanto pare i pa-leontologi avevano adottato l’idea tradizio-nale dei cambiamenti evolutivi graduali e visi erano attenuti anche dopo aver scoperto

“Prendere una serie di fossili e sostenereche rappresentano una linea evolutiva none un’ipotesi scientifica sostenibile, bensıun’affermazione che ha lo stesso valore diuna favola della buona notte: divertente,forse anche istruttiva, ma non scientifica”.— Tempo profondo. Antenati, fossili, pietre,di Henry Gee, p. 115

Le linee tratteggiate indicanole presunte parentele

Agnati

Placodermi(estinti)

Pescicart

ilagin

ei

Pesciosse

i

Anfibi

Rettili

Uccelli

Mamm

iferi

PERIO

DIGE

OLOG

ICIª

Agnati

Placodermi(estinti)

Pescicart

ilagin

ei

Pesciosse

i

Anfibi

Rettili

Uccelli

Mamm

iferi

La documentazione fossile non indicaalcuna parentela

4 TUTTE LE FORME DI VITA DISCENDONO DA UN ANTENATO COMUNE? 25

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26 L’ORIGINE DELLA VITA

˛ Dato di fatto: Due concetti fondamentali del-l’evoluzione, ovvero che le forme di vita abbia-no un’origine comune e che nuove caratteristi-che anatomiche compaiano in seguito al lentoaccumularsi di piccoli cambiamenti, sono mes-si in discussione da ricercatori che non sosten-gono il resoconto biblico della creazione.Domanda: Dal momento che questi due pila-stri della teoria darwiniana sono oggetto dicontroversia, si puo onestamente considerare

questa versione dell’evoluzione un fatto scien-tifico?˛ Dato di fatto: In tutti gli organismi viventi ilDNA, il “software” o codice che controlla in lar-ga misura forma e funzioni cellulari, e struttu-rato in maniera simile.Domanda:

`E possibile che queste somiglianze

esistano non perche tutti gli organismi abbia-no un antenato comune ma perche hanno lostesso Progettista?

DATI DI FATTO E DOMANDE

prove del contrario. Avevano cercato di in-terpretare i reperti fossili basandosi su ideeevoluzionistiche accettate”.37

Che dire degli evoluzionisti odierni?`

Epossibile che continuino a disporre i fossiliin una determinata sequenza, non perchequesta sia suffragata dalla maggioranza del-le evidenze fossili e genetiche, ma percheconcorda con idee evoluzionistiche accetta-te?�

� Vedi, per esempio, il riquadro “Che dire dell’evo-luzione dell’uomo?”

Cosa ne pensate? Quale conclusione epiu ragionevole alla luce delle prove? Con-siderate i fatti esaminati finora.˛ La prima forma di vita sulla terra non era“semplice”.˛ Le probabilita che anche solo i compo-nenti di una cellula siano venuti all’esi-stenza da soli sono incommensurabilmentebasse.˛ Il DNA, cioe il “software” o codice chegestisce la cellula, e incredibilmente com-plesso e da prova di un ingegno che sorpas-sa di gran lunga qualsiasi software o sistemadi memorizzazione prodotto dall’uomo.˛ Le ricerche in campo genetico indicanoche la vita non ha avuto origine da un unicoantenato comune. Inoltre, nella documen-tazione fossile le principali categorie di ani-mali compaiono all’improvviso.

Alla luce di questi fatti, non pensate siaragionevole concludere che le prove sonoin armonia con la spiegazione biblica del-l’origine della vita? Molti, pero, asserisco-no che la scienza contraddica buona par-te di quanto la Bibbia dice sulla creazione.`E cosı? Cosa dice veramente la Bibbia?

Se “95 fotogrammi” della documentazione fossilemostrano che gli animali non si evolvono da untipo a un altro, perche i paleontologi dispongonoi restanti “5 fotogrammi” in modo da suggerirequesta conclusione?

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Facendo una ricerca sull’argomento dell’evoluzio-ne dell’uomo, in molti testi ed enciclopedie notere-te una serie di disegni in cui da una creatura scim-miesca ricurva si passa a creature dalla posizioneprogressivamente piu eretta e dal cranio semprepiu grande, fino ad arrivare all’uomo moderno.Queste rappresentazioni, oltre alle notizie sensa-zionalistiche sulla scoperta di cosiddetti anellimancanti, danno l’impressione che ci siano abbon-danti prove a sostegno della tesi secondo cui l’uo-mo si sarebbe evoluto da creature scimmiesche.Tali asserzioni si basano su prove concrete? Consi-derate il punto di vista di ricercatori evoluzionistisui seguenti argomenti.�

COSA DIMOSTRA VERAMENTELA DOCUMENTAZIONE FOSSILE?˛ Dato di fatto: All’inizio del XX secolo, i fossili usa-ti per sostenere la teoria secondo cui uomo escimmia si sarebbero evoluti da un antenato co-mune potevano stare tutti su un tavolo da biliardo.Nel corso del tempo il loro numero e aumentato, eadesso si ritiene che potrebbero riempire un vago-ne merci.38 Tuttavia, la stragrande maggioranza diquesti fossili consiste in nient’altro che singoleossa o denti. I crani completi, per non parlare deglischeletri completi, sono rari.39

Domanda: L’aumento dei fossili attribuiti all’“albe-ro genealogico” umano ha messo d’accordo glievoluzionisti su quando e come l’uomo si sarebbeevoluto da creature scimmiesche?Risposta: No, tutt’altro. Parlando del criterio concui questi fossili dovrebbero essere classificati, Ro-bin Derricourt dell’Universita del Nuovo Galles delSud, in Australia, nel 2009 ha scritto: “Forse l’u-nica cosa su cui siamo d’accordo e che non siamod’accordo”.40 Nel 2007 il periodico scientificoNature ha pubblicato un articolo redatto dagli sco-

� Nota: Nessuno dei ricercatori che citeremo crede nel-l’insegnamento biblico della creazione. Sono tutti evoluzio-nisti.

pritori di un altro dei pre-sunti anelli mancanti nel-l’albero evolutivo. Standoall’articolo non si sa nullasu quando e come la lineaevolutiva umana si sia distin-ta da quella delle scimmie.41 Gyula Gyenis, ricer-catore presso il Dipartimento di Antropologia Biolo-gica dell’Universita Eotvos Lorand, in Ungheria, hascritto nel 2002: “La classificazione e la collocazio-ne evolutiva dei fossili di ominidi sono oggetto dicostante dibattito”.� Questo scienziato sostieneinoltre che la documentazione fossile raccolta fino-ra non ci permette affatto di stabilire con precisio-ne quando, dove o come l’uomo si sia evoluto dacreature scimmiesche.42

SONO DAVVERO “ANELLI MANCANTI”?˛ Dato di fatto: Spesso i mass media danno gran-de rilievo alle notizie secondo cui sarebbe statoscoperto un altro “anello mancante”. Per esempio,nel 2009 la scoperta di un fossile, che e stato so-prannominato Ida, e stata accompagnata da quellache un giornale ha definito “una pubblicita degnadi una rockstar”.43 Ad esempio, il quotidiano britan-nico The Guardian titolava: “Ida: lo straordinarioreperto e un ‘anello mancante’ nell’evoluzione del-l’uomo”.44 Ma solo pochi giorni dopo il periodicoscientifico britannico New Scientist affermava: “Idanon e un ‘anello mancante’ nell’evoluzione dell’uo-mo”.45

Domanda: Come mai ogni scoperta di unfossile considerato un nuovo “anello mancante”riceve vasta risonanza mediatica mentre la sua

� Il termine “ominidi” si riferisce alle specie che, secon-do gli evoluzionisti, appartengono alla famiglia umana ealle specie umanoidi preistoriche.

Che diredell’evoluzione dell’uomo?

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28 L’ORIGINE DELLA VITA

eliminazione dall’“albero genealogico” passaquasi sotto silenzio?Risposta: Robin Derricourt, menzionato inprecedenza, dice in merito a chi fa questescoperte: “Il responsabile di un’equipe di ri-cercatori potrebbe ingigantire l’eccezionalitadi una ‘scoperta’ per attirare finanziamenti an-che da fonti diverse da quelle accademiche,e questo viene senz’altro incoraggiato dai me-dia a caccia di scoop”.46

CHE DIRE DI COME VENGONORAFFIGURATI GLI UOMINI-SCIMMIA?˛ Dato di fatto: Nei libri di testo e nei musei icosiddetti antenati dell’uomo sono spessorappresentati con colore della pelle, villosita elineamenti caratteristici. In genere queste ri-produzioni presentano gli “antenati” piu remo-ti con tratti scimmieschi e quelli ritenuti piu vi-cini all’uomo con colore della pelle, villosita elineamenti piu umani.Domanda: Gli scienziati possono ricostruirein modo attendibile questi tratti basandosi suifossili rinvenuti?Risposta: No. Nel 2003 Carl Stephan, esper-to di medicina legale presso il Dipartimento diScienze Anatomiche dell’Universita di Adelai-de, in Australia, ha scritto: “I volti dei primiantenati umani non possono essere oggetti-vamente ricostruiti o verificati”. E ha aggiuntoche i tentativi di farlo partendo dalle modernescimmie antropomorfe “con tutta probabilitasono fortemente condizionati da idee precon-cette, grossolanamente inaccurati e inatten-dibili”. La sua conclusione? “

`E verosimile che

qualsiasi ‘ricostruzione’ del volto dei primiominidi sia fuorviante”.47

L’INTELLIGENZA DIPENDEDALLE DIMENSIONI DEL CERVELLO?˛ Dato di fatto: Le dimensioni del cervellosono uno dei principali criteri in base ai qualigli evoluzionisti determinano il grado di paren-tela tra un presunto antenato dell’uomo el’uomo stesso.

Domanda: Le dimensioni del cervello sono unindicatore affidabile dell’intelligenza?Risposta: No. Un’equipe di ricercatori chesi e basata sulle dimensioni del cervello di va-rie creature estinte per congetturare quali fos-sero piu strettamente imparentate con l’uomoha ammesso di “avere spesso la sensazionedi muoversi su un terreno insidioso”.48 Per-che? Considerate l’affermazione riportata nel2008 sul periodico Scientific American Mind:“Gli scienziati non sono riusciti a trovare unacorrelazione tra le dimensioni assolute o rela-tive del cervello e l’intelligenza, ne negli esse-ri umani ne in altre specie animali. Non hannoneppure potuto stabilire un parallelo tra l’in-telligenza e le dimensioni o l’esistenza di spe-cifiche regioni del cervello, a eccezione forsedell’area di Broca, che nell’uomo presiede allinguaggio”.49

Cosa ne pensate? Perche gli scienziati di-spongono i fossili nella sequenza che dallascimmia porta all’uomo in base alle dimensio-ni del cervello, quando e risaputo che questenon sono un indicatore affidabile dell’intelli-genza? Stanno forzando le prove per adattar-le alla loro teoria? E perche i ricercatori discu-tono costantemente su quali fossili includerenell’“albero genealogico” dell’uomo? Non epossibile che quei fossili siano semplicemen-te quello che sembrano, cioe forme estinte discimmie?Ma che dire dei resti fossili del cosiddettouomo di Neanderthal, spesso presentatocome prova del fatto che e esistito un tipo diuomo-scimmia? I ricercatori stanno cambian-do opinione al riguardo. Nel 2009 MilfordWolpoff ha scritto sull’American Journal ofPhysical Anthropology che “l’uomo diNeanderthal potrebbe essere stato una razzaumana vera e propria”.50

Un osservatore onesto non ha difficolta a rico-noscere che ego, soldi e bisogno di attenzionemediatica influiscono sul modo in cui vengonopresentate le “prove” dell’evoluzione dell’uo-mo. Siete disposti a fidarvi di tali prove?

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4 TUTTE LE FORME DI VITA DISCENDONO DA UN ANTENATO COMUNE? 29

COSA C’`E

CHE NON VAIN QUESTA FIGURA?

˛ Figure come questa si basano supreconcetti e supposizioni di ricercatorie artisti, non su fatti concreti.51

˛ La maggior parte di questeraffigurazioni si basa su crani incompletie singoli denti. I crani completi, per nonparlare degli scheletri completi, sono rari.

˛ I ricercatori non si trovano d’accordo suicriteri con cui classificare i fossili di questecreature.

˛ Gli artisti non possono ricostruire in modoaffidabile i lineamenti, il colore della pellee la villosita di queste creature estinte.

˛ Ogni creatura e disposta nella sequenza che portaall’uomo moderno in una posizione che dipende in granparte dalle dimensioni della scatola cranica. Questomalgrado sia dimostrato che le dimensioni del cervellonon sono un indicatore affidabile dell’intelligenza.

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30 L’ORIGINE DELLA VITA

Leggendo questo opuscolo, che effet-to vi ha fatto scoprire che quanto dice laBibbia e scientificamente accurato? Mol-ti sono rimasti sorpresi. E sono rimastialtrettanto sorpresi nello scoprire che laBibbia non dice alcune delle cose chemolte religioni le fanno dire. Ad esem-pio, secondo alcuni la Bibbia insegna cheDio creo l’universo e tutte le forme divita in sei giorni di 24 ore. Ma nella Bib-bia non c’e nulla che contraddica le variestime fatte dagli scienziati sull’eta dell’u-niverso o della terra.�

Inoltre, i brevi cenni che la Bibbia fasul modo in cui Dio diede origine allavita sul nostro pianeta lasciano ampiospazio all’indagine scientifica. Quelloche la Bibbia afferma e che Dio creo tut-te le forme di vita e che le creo “secon-do le loro specie”. (Genesi 1:11, 21, 24)Queste dichiarazioni forse sono in con-trasto con alcune teorie scientifiche, ma

� Per ulteriori informazioni, vedi l’opuscolo La vita:opera di un Creatore?, edito dai Testimoni di Geova.

non con i fatti scientifici comprovati. Lastoria della scienza dimostra che le teorievanno e vengono, i fatti rimangono.

Molti, pero, esitano a esaminare laBibbia perche sono delusi dalla religione.Osservano le religioni organizzate e ve-dono che sono ipocrite, corrotte e guerra-fondaie. Ma e giusto giudicare la Bibbiadal comportamento di alcuni che dichia-rano di rappresentarla? Molti scienziatiinorridiscono di fronte al modo in cui al-cuni fanatici hanno usato la teoria dell’e-voluzione per avvalorare le proprie ideerazziste. Sarebbe giusto giudicare taleteoria sulla base di questi elementi?

`E

senz’altro meglio esaminare cio che so-stiene e confrontarlo con le prove dispo-nibili.

Vi invitiamo a fare la stessa cosa conla Bibbia. Potreste rimanere piacevol-mente sorpresi nello scoprire l’enormedifferenza che c’e tra i suoi insegnamen-ti e quelli della maggior parte delle re-ligioni organizzate. La Bibbia non pro-

5E RAGIONEVOLECREDERE NELLA BIBBIA?Vi e mai capitato di farvi un’opinione sbagliata di qualcuno? Forse da quello che altri viavevano detto di lui vi aspettavate di trovarlo antipatico, solo per scoprire, una volta co-nosciuto, che vi era stato presentato sotto falsa luce. A molti e successa la stessa cosacon la Bibbia.

Non poche persone colte hanno una scarsa opinione della Bibbia. Non e difficile com-prenderne il motivo. Spesso questo libro e presentato o citato in modo da farlo appari-re illogico, antiscientifico o semplicemente sbagliato.

`E possibile che la Bibbia sia stata

presentata sotto falsa luce?

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1. Come ha avuto origine la vita?1. How Life Began—Evolution’s ThreeGeneses, di Alexandre Meinesz, trad.inglese di Daniel Simberloff, 2008,pp. 30-33, 45.a. L’origine della vita, di Francis Crick,trad. di B. Vitale, Garzanti, Milano,1983, pp. 18-19, 131-141.2. Le Scienze, “Le origini della vita”,di Robert Shapiro, agosto 2007, p. 82.a. The New York Times, “A LeadingMystery of Life’s Origins Is SeeminglySolved”, di Nicholas Wade, 14 maggio2009, p. A23.3. Le Scienze, agosto 2007, p. 82.4. Ibid., pp. 81-83.5. Information Theory, Evolution, andthe Origin of Life, di Hubert P. Yockey,2005, p. 182.6. NASA’s Astrobiology Magazine,

“Life’s Working Definition—DoesIt Work?” (http://www.nasa.gov/vision/universe/starsgalaxies/life’s�working�definition.html),consultato il 17/3/2009.

2. Esistono forme di vitaveramente semplici?7. Princeton Weekly Bulletin, “Nuts,Bolts of Who We Are”, di StevenSchultz, 1° maggio 2000,(http://www.princeton.edu/pr/pwb/00/0501/p/brain.shtml),consultato il 27/3/2009.a. “The Nobel Prize in Physiologyor Medicine 2002”, Press Release,7 ottobre 2002, (http://nobelprize.org/nobel�prizes/medicine/laureates/2002/press.html), consultato il27/3/2009.8. Ibid.9. Encyclopædia Britannica, CD 2003,

“Cell”, “The Mitochondrion and theChloroplast”, sottotitolo “The Endo-symbiont Hypothesis”.a. Biologia molecolare della cellula, 5a ed.,di Bruce Alberts et al., trad. di G. Corte,F. Ghiotto e R. Quarto, Zanichelli, Bolo-gna, 2009, pp. 28-32, 892-894.10. How Life Began—Evolution’s ThreeGeneses, cit., p. 32.11. Biologia molecolare della cellula,cit., p. 726.12. Molecular Human Reproduction,“The Role of Proteomics in Definingthe Human Embryonic Secretome”,di M. G. Katz-Jaffe, S. McReynolds,D. K. Gardner e W. B. Schoolcraft,2009, p. 271.13. Between Necessity and Probability:Searching for the Definition and Originof Life, di Radu Popa, 2004, p. 129.14. Ibid., pp. 126-127.

BIBLIOGRAFIA

muove affatto guerre e violenza etnica;piuttosto insegna che i servitori di Diodevono ripudiare non solo la guerra maanche l’odio che porta a queste forme diviolenza. (Isaia 2:2-4; Matteo 5:43, 44;26:52) La Bibbia non incoraggia affattoil fanatismo e la cieca credulita; al con-trario, insegna che la vera fede ha biso-gno di prove e che la facolta di ragionaree indispensabile per servire Dio. (Roma-ni 12:1; Ebrei 11:1) La Bibbia non sco-raggia affatto la curiosita; anzi, ci esortaa trovare risposta ad alcuni tra i piu af-fascinanti e complessi interrogativi chel’uomo si sia mai posto.

Per esempio, forse vi sarete chiesti: ‘Seesiste un Dio, perche permette le soffe-renze?’ La Bibbia fornisce una rispostasoddisfacente a questa e a molte altre do-mande.� Non smettete di cercare la veri-ta. Troverete risposte avvincenti, emozio-nanti, ragionevoli e, soprattutto, basatesu prove convincenti. E non sara statoper caso.

� Vedi il capitolo 11 del libro Cosa insegna realmen-te la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova.

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Per maggiori informazioni, visitate www.jw.org o contattate i Testimoni di Geova.

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(Riquadro) A che velocita puoriprodursi una cellula?15. Origin of Mitochondria and Hydroge-nosomes, di William F. Martin e MiklosMuller, 2007, p. 21.16. Brain Matters—Translating ResearchInto Classroom Practice, di Pat Wolfe,2001, p. 16.

3. Da dove vengono le istruzioni?17. Research News Berkeley Lab,(http://www.lbl.gov/Science-Articles/Archive/LSD-molecular-DNA.html),articolo: “Molecular DNA SwitchFound to Be the Same for All Life”,contatto: Lynn Yarris, p. 1 di 4;consultato il 10/2/2009.18. Life Script, di Nicholas Wade, 2001,p. 79.19. Bioinformatics Methods in ClinicalResearch, a cura di Rune Matthiesen,2010, p. 49.20. Le Scienze, “Fare i calcoli conil DNA”, di Leonard M. Adleman,ottobre 1998, p. 61.21. Nano Letters, “Enumeration ofDNA Molecules Bound to a Nanome-chanical Oscillator”, di B. Ilic, Y. Yang,K. Aubin, R. Reichenbach, S. Krylov eH. G. Craighead, vol. 5, n. 5, 2005,pp. 925, 929.22. Genoma: L’autobiografia di una spe-cie in ventitre capitoli, di Matt Ridley,trad. di P. Messeri, Instar Libri, Torino,2002, pp. 7-8.23. Essential Cell Biology, Second Edi-tion, di Bruce Alberts, Dennis Bray, Ka-ren Hopkin, Alexander Johnson, JulianLewis, Martin Raff, Keith Roberts e Pe-ter Walter, 2004, p. 201.24. Biologia molecolare della cellula, cit.,p. 300.25. No Ordinary Genius—The IllustratedRichard Feynman, a cura di ChristopherSykes, 1994, foto in una pagina non nu-merata; didascalia.a. New Scientist, “Second Genesis—Life, but Not As We Know It”,di Bob Holmes, 11 marzo 2009,(http://www.newscientist.com/article/mg20126990.100), consultatol’11/3/2009.26. The Search for Extraterrestrial Intel-ligence—A Philosophical Inquiry, di DavidLamb, 2001, p. 83.

27. Associated Press Newswires, “Fa-mous Atheist Now Believes in God”, diRichard N. Ostling, 9 dicembre 2004.

(Riquadro) Una molecola che sipuo leggere e copiare28. Intelligent Life in the Universe,Second Edition, di Peter Ulmschneider,2006, p. 125.

4. Tutte le forme di vita discendo-no da un antenato comune?29. Biology and Philosophy, “The Con-cept of Monophyly: A Speculative Es-say”, di Malcolm S. Gordon, 1999,p. 335.30. New Scientist, “Uprooting Darwin’sTree”, di Graham Lawton, 24 gennaio2009, p. 34.31. Ibid., pp. 37, 39.32. Field Museum of Natural HistoryBulletin, “Conflicts Between Darwin andPaleontology”, di David M. Raup,gennaio 1979, p. 23.33. Archaeology, “The Origin ofForm Was Abrupt Not Gradual”,di Suzan Mazur, 11 ottobre 2008,(www.archaeology.org/online/interviews/newman.html), consultatoil 23/2/2009.34. Tempo profondo. Antenati, fossili, pie-tre, di Henry Gee, trad. di M. Luzzatto,Einaudi, Torino, 2006, p. 24.35. Biology and Philosophy, cit., p. 340.36. National Geographic, “Prove fossili”,novembre 2004, p. 25.37. The Evolutionists—The Struggle forDarwin’s Soul, di Richard Morris, 2001,pp. 104-105.

(Riquadro) Che dire dell’evoluzionedell’uomo?38. The Human Lineage, di MattCartmill e Fred H. Smith, 2009,Preface, p. xi.39. Fossils, Teeth and Sex—New Perspec-tives on Human Evolution, di CharlesE. Oxnard, 1987, Preface, pp. xi, xii.a. From Lucy to Language, di DonaldJohanson e Blake Edgar, 1996, p. 22.b. Anthropologie, XLII/1, “Palaeodemo-graphy and Dental Microwear of HomoHabilis From East Africa”, di LauraM. Martınez, Jordi Galbany e AlejandroPerez-Perez, 2004, p. 53.

c. Tempo profondo. Antenati, fossili,pietre, cit., p. 22.40. Critique of Anthropology, volu-me 29(2), “Patenting Hominins—Taxo-nomies, Fossils and Egos”, di RobinDerricourt, 2009, pp. 195-196, 198.41. Nature, “A New Species of GreatApe From the Late Miocene Epoch inEthiopia”, di Gen Suwa, Reiko T. Kono,Shigehiro Katoh, Berhane Asfaw eYonas Beyene, 23 agosto 2007, p. 921.42. Acta Biologica Szegediensis, vo-lume 46(1-2), “New Findings—New Pro-blems in Classification of Hominids”,di Gyula Gyenis, 2002, pp. 57, 59.43. New Scientist, “A Fine Fossil—But aMissing Link She’s Not”, di Chris Bead,30 maggio 2009, p. 18.44. The Guardian, Londra, “Fossil Ida:Extraordinary Find Is ‘Missing Link’ inHuman Evolution”, di James Rander-son, 19 maggio 2009, (http://www.guardian.co.uk/science/2009/may/19/ida-fossil-missing-link),consultato il 25/8/2009.45. New Scientist, 30 maggio 2009,pp. 18-19.46. Critique of Anthropology,volume 29(2), p. 202.47. Science and Justice, vol. 43, n. 4,(2003), sezione Forensic Anthropology,“Anthropological Facial ‘Reconstruc-tion’—Recognizing the Fallacies, ‘Unem-bracing’ the Errors, and Realizing Me-thod Limits”, di C. N. Stephan, p. 195.48. The Human Fossil Record—VolumeThree, di Ralph L. Holloway, DouglasC. Broadfield e Michael S. Yuan, 2004,Preface, p. xvi.49. Scientific American Mind, “Intelli-gence Evolved”, di Ursula Dicke eGerhard Roth, agosto/settembre 2008,p. 72.50. American Journal of Physical Anthro-pology, “How Neandertals Inform Hu-man Variation”, di Milford H. Wolpoff,2009, p. 91.51. Conceptual Issues in Human ModernOrigins Research, a cura di G. A. Clark eC. M. Willermet, 1997, pp. 5, 60.a. La vita meravigliosa. I fossili di Burgesse la natura della storia, di StephenJay Gould, trad. di L. Sosio, Feltrinelli,Milano, 2008, pp. 22-23.