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It’s a MAD * World *Mutually Assured Destruction ANDREW HARMSTONE Managing Director Andrew è Lead Portfolio Manager per la strategia Global Balanced Risk Control (GBaR). Approdato in Morgan Stanley nel 2008, ha al suo attivo 36 anni di esperienza nel settore. AUTORE SOLUTIONS & MULTI ASSET | GLOBAL BALANCED RISK CONTROL | APPROFONDIMENTI MACRO | SETTEMBRE 2017 “When people run in circles It’s a very very mad world Mad world.” — Mad World, Tears for Fears, 1982 Uragani, inondazioni, incendi e terremoti sono già una bella sfida per il Pianeta. Aggiungiamoci le fitte agende legislative, l’incombente giro di vite ad opera delle banche centrali e l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord e l’effetto finale per gli investitori sarà un aumento del rischio di eventi avversi. L’impasse nucleare riporta alla mente il concetto, enunciato in epoca di Guerra Fredda, della distruzione reciprocamente assicurata (Mutually Assured Destruction, “MAD”), facendo apparentemente impazzire tutto il mondo. Sin dall’inizio dell’anno, il nostro giudizio positivo è stato supportato dalla solidità dei dati economici globali e, fino a poco fa, dalle politiche monetarie accomodanti. Tra gli altri motivi d’ottimismo figurano la bassa volatilità dei mercati internazionali e le condizioni propizie alla spesa per gli investimenti e a quella al consumo, quest’ultima avvantaggiata anche dai ribassi dei costi energetici. Queste leve fondamentali rimangono robuste – al punto da indurre le banche centrali a considerare di avviare l’inasprimento monetario seguendo l’esempio della Federal Reserve statunitense (Fed) – e i mercati obbligazionari sembrano scontare tale possibilità. Il contesto positivo è tuttavia complicato dai rischi geopolitici, che giustificherebbero uno spostamento sui cosiddetti “beni rifugio”. Corea del Nord: MAD? Le tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord sembrano aggravarsi, secondo uno schema in cui i test missilistici effettuati dai coreani provocano la reazione americana e i mercati finanziari perdono quota. Basta che le due parti rimangano silenti anche solo per qualche giorno perché gli investitori si rilassino e il mercato si risollevi. Poi il ciclo si ripete. Non esiste una via d’uscita chiara perché nessuno dei due Paesi è disposto a negoziare.

It’s a MAD orld - Morgan Stanley · Fonte: Bloomberg, MSCI Emerging Markets Asia Index, MSCI India Index, Tokyo Stock Price Index (TOPIX), MSCI Emerging Markets EMEA Index, MSCI

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It’s a MAD* World *Mutually Assured Destruction

ANDREW HARMSTONEManaging Director

Andrew è Lead Portfolio Manager per la strategia Global Balanced Risk Control (GBaR). Approdato in Morgan Stanley nel 2008, ha al suo attivo 36 anni di esperienza nel settore.

AUTORE

SOLUTIONS & MULTI ASSET | GLOBAL BALANCED RISK CONTROL | APPROFONDIMENTI MACRO | SETTEMBRE 2017

“When people run in circles It’s a very very mad world Mad world.”— Mad World, Tears for Fears, 1982

Uragani, inondazioni, incendi e terremoti sono già una bella sfida per il Pianeta. Aggiungiamoci le fitte agende legislative, l’incombente giro di vite ad opera delle banche centrali e l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord e l’effetto finale per gli investitori sarà un aumento del rischio di eventi avversi. L’impasse nucleare riporta alla mente il concetto, enunciato in epoca di Guerra Fredda, della distruzione reciprocamente assicurata (Mutually Assured Destruction, “MAD”), facendo apparentemente impazzire tutto il mondo.

Sin dall’inizio dell’anno, il nostro giudizio positivo è stato supportato dalla solidità dei dati economici globali e, fino a poco fa, dalle politiche monetarie accomodanti. Tra gli altri motivi d’ottimismo figurano la bassa volatilità dei mercati internazionali e le condizioni propizie alla spesa per gli investimenti e a quella al consumo, quest’ultima avvantaggiata anche dai ribassi dei costi energetici. Queste leve fondamentali rimangono robuste – al punto da indurre le banche centrali a considerare di avviare l’inasprimento monetario seguendo l’esempio della Federal Reserve statunitense (Fed) – e i mercati obbligazionari sembrano scontare tale possibilità. Il contesto positivo è tuttavia complicato dai rischi geopolitici, che giustificherebbero uno spostamento sui cosiddetti “beni rifugio”.

Corea del Nord: MAD?Le tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord sembrano aggravarsi, secondo uno schema in cui i test missilistici effettuati dai coreani provocano la reazione americana e i mercati finanziari perdono quota. Basta che le due parti rimangano silenti anche solo per qualche giorno perché gli investitori si rilassino e il mercato si risollevi. Poi il ciclo si ripete. Non esiste una via d’uscita chiara perché nessuno dei due Paesi è disposto a negoziare.

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APPROFONDIMENTI MACRO

MORGAN STANLEY INVESTMENT MANAGEMENT | SOLUTIONS & MULTI-ASSET

1 http://www.businessinsider.com/ap-putin-north-korea-will-eat-grass-before-giving-up-nukes-2017-9

Per i nordcoreani, le armi nucleari sono chiaramente un asset strategico. Più volte hanno ricordato come altre nazioni (ad esempio la Libia e l’Iraq) siano state invase dopo aver rinunciato alle loro capacità nucleari. Resta da capire se Pyongyang sia mossa da timori puramente difensivi oppure intenda utilizzare le sue armi nucleari come leva nei confronti della Corea del Sud: un tema, questo, caldamente dibattuto dagli esperti. Ad ogni modo, è chiaro che i nordcoreani non sono intenzionati ad abbandonare il programma nucleare, considerandolo il loro unico “asso nella manica”.

Per gli Stati Uniti, consentire a una nazione imprevedibile come la Corea del Nord di essere potenzialmente in grado di raggiungere il continente americano con una testata nucleare è inaccettabile.

Prevediamo che la crisi si aggravi ulteriormente prima di essere risolta.

Una delle strategie degli Stati Uniti è quella di imporre sanzioni drastiche sulla Corea del Nord per mettere il Paese in ginocchio, ma sia la Cina che l’ONU hanno già inasprito le loro sanzioni senza ottenere apparentemente alcun effetto. Come ha affermato di recente il Presidente russo Vladimir Putin, i nordcoreani “mangeranno erba, ma non rinunceranno al programma [nucleare]”.1

Mercati: antinuclearisti a oltranzaI mercati sono insolitamente sensibili quando si tratta di questioni nucleari, anche se di matrice non militare come il disastro di Fukushima del 2011. Sebbene i mercati tendano a stabilizzarsi in assenza di notizie, a ogni aggravamento della crisi nordcoreana corrisponde un ritorno del clima di nervosismo. Questo movimento sussultorio corrisponde alla definizione di volatilità, che gli investitori devono essere pronti ad affrontare.

Se messi sotto pressione, sia il Presidente Trump che il Comandante Supremo Kim tendono a rincarare la dose piuttosto che smorzare i toni, pertanto, benché uno scontro militare sia ancora improbabile, crediamo vi siano maggiori chance che le due parti si spingano reciprocamente sempre più vicino a tale epilogo. In ultima istanza, la minaccia della MAD potrebbe costringerle a trovare una soluzione, ma in questa fase nessuno dei protagonisti principali sembra disposto ad accettare compromessi.

Di conseguenza, le probabilità in tal senso sono diminuite e gli investitori cominciano ad agitarsi. Prevediamo una prosecuzione della volatilità fin quando non verrà trovato un accordo. Successivamente, potremmo assistere a una ripresa molto rapida del mercato, soprattutto in presenza di un’economia sottostante solida. Per il momento, tuttavia, la confluenza di fattori che

GRAFICO 1

Attimi da Dott. Stranamore: “come i mercati hanno smesso di preoccuparsi della bomba”

MSCI EM Asia

Minaccia a Guam (9-11 agosto)

MSCI India Giappone (Topix) MSCI EM EMEA MSCI EM Latin America

S&P 500 Oro

Ripresa (11 agosto-6 settembre)

-2,8%

3,3%

-2,7%

3,0%

-1,2%-0,4%

-1,6%

5,2%

-0,9%

6,9%

-1,3%

1,1% 1,1%

4,2%

Sensibilità minimaa minacce alla Corea

del Nord

Sensibilità massimaa minacce alla Corea

del Nord

Fonte: Bloomberg, MSCI Emerging Markets Asia Index, MSCI India Index, Tokyo Stock Price Index (TOPIX), MSCI Emerging Markets EMEA Index, MSCI Emerging Markets Latin America Index, S&P 500 Index, Gold Bullion, London Bullion Market, quotazioni in dollari USA per oncia troy – dati di ICE Benchmark Administration (IBA) aggiornati al 31 agosto 2017. La performance di questi indici è riportata esclusivamente a scopo illustrativo e non intende rappresentare la performance di alcun investimento specifico. La performance passata non è garanzia di risultati futuri. Si rimanda alla sezione Informazioni importanti per le definizioni degli indici.

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IT ’S A MAD* WORLD (*MUTUALLY ASSURED DESTRUCTION)

SOLUTIONS & MULTI-ASSET | MORGAN STANLEY INVESTMENT MANAGEMENT

GRAFICO 2

Le small cap europee sovraperformano quando l’euro si rafforza

1,00

1,05

1,15

1,10

1,20

Ago 15

Tasso di cambio EUR/USD (asse SX)

1,25

0,060

0,066

0,063

0,069

0,072

0,075

EUR/USD Eurostoxx Small/Eurostoxx 50

Nov 15 Feb 16 Mag 16 Ago 16 Nov 17 Feb 17 Mag 17 Ago 17

Rapporto Eurostoxx Small/Eurostoxx 50 Ratio (asse DX)

L’euro ha guadagnato quota, in tandem con le small cap europee

EURO STOXX 50 Index, EURO STOXX Small Index. Si rimanda alla sezione Informazioni importanti per le definizioni degli indici. Performance valutarie basate sul cambio euro/dollaro USA. La performance è riportata esclusivamente a scopo illustrativo e non intende rappresentare il rendimento di alcun investimento specifico. La performance passata non è garanzia di risultati futuri.

spingono al rialzo la volatilità nel breve termine ci rende cauti nei confronti degli attivi che sono sensibili a questo rischio specifico.

È possibile correlare i periodi di tensione con la Corea del Nord con i prezzi delle attività finanziarie. Ad esempio, quando la Corea del Nord ha minacciato di colpire la base di Guam, molti indici regionali hanno perso quota, in particolare l’MSCI Emerging Market Asia Index e l’MSCI India Index. L’MSCI Emerging Markets Latin America Index, d’altro canto, è rimasto relativamente incolume, come pure l’indice statunitense. Successivamente, i mercati dell’area EMEA e quelli emergenti dell’America Latina hanno messo a segno una netta rimonta, cui non ha partecipato il Giappone, che si colloca all’estremo opposto. L’oro ha registrato buone performance avendo svolto il ruolo di copertura (Figura 1).

Anche i metalli industriali e il rame sembrano mostrare caratteristiche difensive in questo tipo di contesto. Sono ampiamente utilizzati nelle applicazioni militari e questa ripetuta dimostrazione di forza sta inducendo i

Paesi di tutto il mondo a riesaminare e incrementare la spesa per la difesa.

Trump: aspettiamoci l’imprevistoIl Presidente americano si trova sotto pressione da più fronti: l’inchiesta russa mette in ombra la sua agenda politica e le vicissitudini all’interno del suo stesso Partito Repubblicano sembrano indurlo ad agire in maniera ancora più imprevedibile. Pertanto, non saremmo sorpresi di assistere a nuove decisioni legislative inattese, soprattutto in fatto di politica estera, commerciale e militare, ossia gli ambiti in cui il suo potere è meno vincolato dalla supervisione del Congresso. La probabilità di eventi imprevisti e in grado di far muovere i mercati sta aumentando.

Inasprimento: un’altra incognitaLe nostre prospettive sono state ottimistiche per tutto il 2017, principalmente in virtù del rafforzamento economico. Tuttavia, questo fattore potrebbe diventare negativo ora che le banche centrali cominciano a inasprire le politiche monetarie nel tentativo di impedire

un surriscaldamento dell’economia e contenere l’inflazione. Come discusso nelle nostre precedenti analisi, per un certo periodo di tempo il fatto che le banche centrali operassero un modesto irrigidimento è stato considerato positivo, in quanto ritenuto una sorta di voto di fiducia nei confronti dell’economia, specie negli Stati Uniti. Oggi, tuttavia, l’inasprimento potrebbe ricevere un’accoglienza diversa.

Negli Stati Uniti, i rendimenti obbligazionari hanno perso nuovamente terreno. C’è molto scetticismo circa il fatto che la Fed alzerà effettivamente i tassi a dicembre, benché la banca centrale non abbia detto nulla che giustifichi tali dubbi. Se alzerà i tassi, il mercato potrebbe essere colto alla sprovvista, il che creerebbe ulteriore volatilità.

Ad acuire tale incertezza è anche la modalità con cui la Fed procederà: quale parte del bilancio comprimerà? Di norma, l’inasprimento comporta la vendita di strumenti a breve termine, spingendo i rendimenti a breve al rialzo con un conseguente appiattimento della curva. Ma poiché la Fed detiene moltissimi titoli

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APPROFONDIMENTI MACRO

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GRAFICO 3

Nonostante il clima di tensione globale, la volatilità nell’America Latina è diminuita

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16

12

20

24

Ago 15

Volatilità implicita ATM a 3 mesi USD/MXN

28

Nov 15 Feb 16 Mag 16 Ago 16 Nov 16 Feb 17 Mag 17 Ago 17

Volatilità implicita ATM a 3 mesi USD/BRL

L’elezione di Trump innesca un’ondata di vendite nel

peso messicano Accuse di tangenti su Temer

Volatilità implicita dei contratti ATM (at-the-money) a tre mesi, dollaro USA/peso messicano; volatilità implicita ATM a tre mesi, dollaro USA/real brasiliano. La performance passata non è garanzia di risultati futuri.

a lunga scadenza nel suo portafoglio, potrebbe decidere di ridurre questi, spingendo in alto i rendimenti della porzione lunga. L’appiattimento della curva dei rendimenti non è dunque una certezza.

Se l’inasprimento dovesse produrre un aumento della pendenza, ciò avrebbe alcune ripercussioni sui mercati azionari. In questi ultimi anni, le società hanno emesso debito per acquistare azioni. L’aumento dei tassi delle obbligazioni a più lunga scadenza ridurrebbe l’incentivo ad effettuare riacquisti azionari, rimuovendo di fatto uno degli elementi di supporto per le azioni.

Uragani: spinta al rialzo sull’inflazione?Gli Stati Uniti sono tra i Paesi colpiti da disastri naturali meteorologici: gli uragani Harvey, Irma e Maria hanno dato vita a una stagione degli uragani eccezionalmente catastrofica. L’uragano Harvey, in particolare, ha danneggiato gli impianti energetici nel settore del petrolio e del gas, spingendo al rialzo i prezzi della benzina. Eventuali aumenti dell’inflazione – benché dettati da fattori transitori – farebbero pendere l’ago della bilancia in favore di un rialzo

dei tassi d’interesse, specie se la Fed è già in modalità restrittiva.

Tale sviluppo ci induce a prendere in considerazione i Treasury indicizzati all’inflazione o TIPS (Treasury Inflation Protected Securities). Le aspettative inflazionistiche implicite sono ancora basse, tuttavia, se l’inflazione dovesse tornare a livelli normali rispetto all’attuale ritmo di espansione economica globale, gli attivi sensibili all’inflazione potrebbero accusare dei ribassi.

Europa: le small cap prosperano sulla forza dell’euroAnche se il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha fatto di tutto per evitare la parola “tapering”, l’euro si è comunque apprezzato in maniera significativa sulle attese di un potenziale inasprimento. Si tratta di una brutta notizia per gli esportatori europei, che costituiscono un’ampia fetta del mercato large cap dell’area. Le società europee di minori dimensioni, essendo molto meno dipendenti dall’export, beneficiano della crescita e non risentono dell’apprezzamento dell’euro (Figura 2).

Come da previsioni, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ottenuto il suo quarto mandato, anche se con una percentuale di consenso inferiore alle attese. Nello specifico, il relativo successo del partito Alternative für Deutschland (AfD), non solo solleva degli interrogativi circa i rapporti della Germania col resto dell’Unione Europea, ma rende anche più difficile per la cancelliera costruire una coalizione nel Bundestag, al pari della decisione dei socialdemocratici di stare all’opposizione. Nel Regno Unito, è probabile che la premier Theresa May porti avanti la sua strategia di uscita “morbida”, ma la potenziale opposizione degli euroscettici potrebbe trasformare tale atteggiamento in una spinosa questione politica.

Mercati Emergenti dell’area Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA): un insieme ben assortitoIl nostro atteggiamento nei confronti dei Mercati Emergenti dell’area EMEA è stato negativo, principalmente a causa del ruolo predominante di Russia e Sudafrica. La regione non rappresenta tuttavia un gruppo omogeneo e va esaminata in tre blocchi distinti: la

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IT ’S A MAD* WORLD (*MUTUALLY ASSURED DESTRUCTION)

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Russia, che è dipendente dal petrolio, il Sudafrica, che è dipendente dalle materie prime, e l’Europa Centrale, che è dipendente dalla crescita in Germania e nel resto d’Europa.

La suddivisione in questi gruppi ci consente di rilevare che le nazioni dell’Est europeo stanno andando generalmente bene. La crescita in atto in Europa fa aumentare la domanda di beni e servizi provenienti dall’Europa Centrale. Numerose catene logistiche tedesche, ad esempio, hanno origine in Polonia.

Un posizionamento nell’Europa centro-orientale ci sembra dunque sensato, mentre i timori di ordine politico e petrolifero continuano a distoglierci dall’investire in Russia. Il Sudafrica continua ad essere interessato da problemi politici, ma i prezzi delle materie prime stanno aumentando in maniera significativa.

America Latina: una posizione difensiva in un “MAD world”?L’America Latina non è immune alle tensioni globali. Eppure, durante la minaccia dell’attacco a Guam, i suoi mercati hanno subito perdite modeste rispetto alle controparti dell’Asia emergente (Figura 1). Con un’inversione totale rispetto all’inizio dell’amministrazione Trump, la volatilità sta ora cominciando a diminuire sia in Messico che in Brasile (Figura 3). Nell’attuale mappa dei rischi geopolitici, la regione potrebbe mostrare caratteristiche difensive.

Cina e Giappone: circostanze delicate La Cina ha raggiunto l’obiettivo di crescita fissato dal governo nella prima metà dell’anno. Ora può concedersi il lusso di ridimensionare gli stimoli nell’ambito della sua accorta strategia di riduzione dell’indebitamento. Le persone tendono ad agitarsi quando la crescita cinese rallenta, tuttavia è importante distinguere un normale rallentamento economico da una decelerazione macchinata ad arte dalle autorità.

Sul fronte geopolitico, Trump ha premuto insistentemente su Pechino perché adottasse misure drastiche nei confronti della Corea del Nord. Tuttavia, c’è un limite a ciò che può fare la Cina: le sanzioni veramente efficaci farebbero scattare un’emergenza rifugiati per Pechino, in quanto il fiume Yalu che separa i due Paesi è relativamente facile da attraversare.

Il Giappone è stato sorvolato da più di qualche missile nordcoreano. Pur avendo registrato performance discrete, le azioni nipponiche rappresentano un’esposizione relativamente rischiosa visto che il Paese è chiaramente nel mirino della Corea del Nord.

Prevedere gli eventi rischiosi è il nostro lavoroUn aspetto interessante da notare è che il VIX2, a quota 12%, sia salito meno di quanto ci si sarebbe aspettati visto l’aggravarsi del rischio nordcoreano. Riteniamo che ciò sia dovuto in parte

al fatto che gli investitori non sappiano esattamente come inglobare nei prezzi questa volatilità.

Tale evento di rischio è estremamente improbabile ma anche estremamente negativo se dovesse verificarsi, il che significa che una media ponderata dello scenario catastrofico e di quello positivo non fornisce una misura adeguata. Riteniamo dunque prudente ridurre le esposizioni alla volatilità e alle aree a maggior rischio e assumere posizioni difensive ove possibile. Per bilanciare la ridotta esposizione alle azioni, che tendono ad avere un’elevata sensibilità ai tassi d’interesse, abbiamo lievemente incrementato le duration obbligazionarie.

Come nella canzone dei Tears for Fears, il mondo politico sembra girare insensatamente a vuoto in questi ultimi tempi, creando eventi di rischio per i mercati. Questi rischi interessano in maniera diversa le varie regioni e i vari settori, e ciò ci permette di prevedere gli eventi rischiosi e di usarli per calibrare attivamente le allocazioni.

Una volta risolti, alcuni di questi rischi, come quello nordcoreano, dovrebbero trasformarsi in opportunità. Monitoreremo attentamente gli sviluppi, tenendoci pronti a intervenire sui nostri portafogli.

2 La performance dell’indice è riportata esclusivamente a scopo illustrativo e non intende rappresentare la performance di un investimento specifico. La performance passata non è garanzia di risultati futuri. Si rimanda alla sezione Informazioni importanti per le definizioni degli indici. Fonte: Bloomberg, dati al 30 maggio 2017. Il VIX è il Chicago Board Options Exchange (CBOE) Volatility Index® (VIX®), un indicatore importante che misura la volatilità attesa utilizzando i prezzi delle opzioni sull’indice azionario S&P 500.

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6 MORGAN STANLEY INVESTMENT MANAGEMENT | SOLUTIONS & MULTI-ASSET

INFORMAZIONI IMPORTANTI L’uso del presente commento è consentito ai soli clienti professionali, ad eccezione degli Stati Uniti, dove ne sono consentite la redistribuzione e l’utilizzo presso il pubblico. Le opinioni espresse sono quelle dell ’autore alla data di pubblicazione, possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti delle condizioni economiche o di mercato e potrebbero non realizzarsi. Inoltre le opinioni non saranno aggiornate né altrimenti riviste per riflettere informazioni resesi disponibili in seguito, circostanze esistenti o modifiche verificatesi dopo la data di pubblicazione. Le opinioni espresse non riflettono i giudizi di tutti i gestori di portafoglio di Morgan Stanley Investment Management (MSIM) né le opinioni dell’azienda nel suo complesso e potrebbero non trovare riscontro in tutte le strategie e in tutti i prodotti offerti dalla Società. Le previsioni e/o stime fornite sono soggette a variazioni e potrebbero non realizzarsi. Le informazioni concernenti i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sulla ricerca, sull’analisi e sulle opinioni degli autori. Tali conclusioni sono di natura speculativa, potrebbero non realizzarsi e non intendono prevedere la performance futura di alcun prodotto specifico di Morgan Stanley Investment Management. Alcune delle informazioni ivi contenute si basano sui dati ottenuti da fonti terze considerate affidabili. Ciò nonostante, non abbiamo verificato tali informazioni e non rilasciamo dichiarazione alcuna circa la loro correttezza o completezza. Il presente documento è da intendersi come una comunicazione generale non imparziale e redatta esclusivamente a scopi informativi e divulgativi e non costituisce offerta o raccomandazione all’acquisto o alla vendita di valori mobiliari o all’adozione di una specifica strategia d’investimento. Le informazioni contenute nel presente documento non tengono conto delle circostanze personali del singolo cliente e non rappresentano una consulenza d’investimento, né sono in alcun modo da interpretarsi quale consulenza fiscale, contabile, legale o normativa. A tal fine, nonché per conoscere le implicazioni fiscali di eventuali investimenti, si raccomanda agli investitori di rivolgersi a consulenti legali e finanziari indipendenti prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento. Non vi è alcuna garanzia che l’obiettivo d’investimento delle strategie sarà raggiunto. I portafogli sono esposti al rischio di mercato, ovvero la possibilità che il valore di mercato dei titoli detenuti dal portafoglio diminuisca. Esiste il rischio che, in base alle effettive condizioni di mercato, la metodologia e le ipotesi di asset allocation elaborate dal Consulente per i portafogli sottostanti si rivelino errate e che il portafoglio non raggiunga il suo obiettivo d’investimento. I corsi azionari tendono inoltre a essere volatili e la possibilità di subire perdite è significativa. La concentrazione degli asset in un’unica regione può rendere il portafoglio più volatile di quanto non accada con investimenti diffusi su scala mondiale. Gli investimenti del portafoglio in certificati legati alle materie prime comportano rischi notevoli, ivi compreso il rischio di un sensibile deprezzamento del capitale investito. In aggiunta ai rischi inerenti alle materie prime, tali investimenti sono esposti a rischi specifici, quali il rischio di perdita di capitale e interessi, l’assenza di un mercato secondario e il rischio di livelli superiori di volatilità, che non interessano i tradizionali titoli azionari e obbligazionari. Le oscillazioni dei cambi potrebbero annullare i guadagni generati dagli investimenti o incrementarne le perdite. Gli strumenti derivati possono essere illiquidi, amplificare le perdite in maniera eccessiva e avere un impatto negativo potenzialmente consistente sulla performance del portafoglio. I rischi associati agli investimenti nei mercati emergenti sono maggiori di quelli generalmente associati agli investimenti in paesi esteri sviluppati. Le quotazioni dei titoli azionari tendono in genere a oscillare anche in risposta a eventi specifici in seno a una determinata società. I titoli a reddito fisso sono soggetti alla capacità dell’emittente di rimborsare puntualmente capitale e interessi (rischio di credito), alle variazioni dei tassi d’interesse (rischio di tasso d’interesse), al merito di credito dell’emittente e alle condizioni generali di liquidità del mercato (rischio di mercato). Nell’attuale contesto di tassi d’interesse crescenti, i corsi obbligazionari possono calare e dar luogo a periodi di volatilità e a maggiori richieste di rimborso. I titoli a più lungo termine possono essere maggiormente sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. In un contesto di discesa dei tassi d’interesse, il portafoglio potrebbe generare un reddito inferiore. L’uso della leva finanziaria può accentuare la volatilità nel portafoglio. I titoli delle società a bassa capitalizzazione comportano rischi particolari, come l’esiguità delle linee di prodotto, dei mercati e delle risorse finanziarie, e possono registrare una maggiore volatilità di mercato rispetto a quelli di società più consolidate e di dimensioni maggiori. Tabelle e grafici sono forniti a solo scopo illustrativo. La performance passata non è garanzia di risultati futuri.Gli indici non sono gestiti e non includono spese, commissioni o oneri di vendita. Non è possibile investire direttamente in un indice. Tutti gli indici cui si fa riferimento nel presente documento sono proprietà intellettuale (inclusi i marchi commerciali registrati) dei rispettivi licenzianti. Eventuali prodotti basati su un indice non sono in alcun modo sponsorizzati, approvati, venduti o promossi dal rispettivo licenziante e il licenziante declina ogni

responsabilità in merito. L’MSCI Emerging Markets Asia Index raggruppa titoli rappresentativi di società a media e alta capitalizzazione in 8 paesi dei mercati emergenti. L’indice è composto da 535 società e copre circa l’85% della capitalizzazione di mercato corretta per il flottante di ciascun paese. L’MSCI India Index misura la performance del mercato azionario indiano. Il Tokyo Stock Price Index (TOPIX) è l’indice composito del Tokyo Stock Exchange (TSE), che replica l’andamento di tutti i titoli nazionali appartenenti al listino First Section di tale borsa valori. L’indice misura le variazioni del valore di mercato delle azioni ordinarie quotate sul TSE. L’MSCI Emerging Markets Europe, Middle East and Africa Index è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato corretta per il flottante concepito per misurare l’andamento dei mercati azionari dei Mercati Emergenti dell’area Europa, Medio Oriente e Africa. L’MSCI Emerging Markets Latin America Index è un indice della capitalizzazione di mercato corretto per il flottante che misura la performance dei listini azionari dei Mercati Emergenti latinoamericani. L’MSCI Emerging Markets Latin America Index è composto dai seguenti 5 indici di Paesi dei Mercati Emergenti: Brasile, Cile, Colombia, Messico e Perù. L’S&P 500® Index misura la performance del segmento delle large cap nel mercato azionario statunitense e copre all’incirca il 75% di tale mercato. L’indice comprende le prime 500 società che operano nei settori di punta dell’economia statunitense. L’EURO STOXX 50 Index è un indice azionario ponderato per la capitalizzazione di mercato delle 50 maggiori blue chip europee di grandi dimensioni operanti nelle nazioni dell’Area Euro. Le società vengono selezionate dai 18 superindici settoriali Dow Jones Euro Stoxx, i cui costituenti vengono classificati per dimensioni e inseriti in una lista di potenziali candidati. L’EURO STOXX Small Index è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato corretta per il flottante rappresentativo delle società a piccola capitalizzazione di 11 Paesi europei: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna.La presente pubblicazione non è stata redatta dal Dipartimento di ricerca di Morgan Stanley e non va intesa quale raccomandazione di ricerca. Le informazioni contenute in questa pubblicazione non sono state predisposte in conformità a requisiti di legge finalizzati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non sono soggette ad alcun divieto di negoziazione prima della diffusione dei risultati di tali ricerche. Il presente commento è destinato e sarà distribuito solo ai soggetti residenti nelle giurisdizioni in cui la sua distribuzione o disponibilità non siano vietate dalle leggi locali e dalle normative vigenti. Poiché non è possibile garantire che le strategie d’investimento risultino efficaci in tutte le condizioni di mercato, ciascun investitore deve valutare la propria capacità di mantenere l’investimento nel lungo termine e in particolare durante le fasi di ribasso dei mercati. Prima di investire, si raccomanda agli investitori di esaminare attentamente i documenti d’offerta relativi alla strategia/al prodotto. Vi sono importanti differenze nel modo in cui la strategia viene realizzata nei singoli veicoli d’investimento.

EMEALa presente comunicazione è stata pubblicata e autorizzata nel Regno Unito da Morgan Stanley Investment Management Limited, 25 Cabot Square, Canary Wharf, London E14 4QA, una società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority, per la distribuzione esclusiva a soggetti che si qualificano come “professional clients” (clienti professionali), ed è fatto divieto ai “retail clients” (clienti privati) di farvi affidamento o di prendere decisioni in base alla stessa (ai sensi delle definizioni contenute nei regolamenti della Financial Conduct Authority britannica). Gli intermediari finanziari sono tenuti ad assicurarsi che le informazioni contenute nel presente documento siano adeguate ai soggetti a cui trasmettono il presente documento alla luce delle circostanze e degli obiettivi di tali soggetti. MSIM non può essere ritenuta responsabile e declina ogni responsabilità in merito all’utilizzo proprio o improprio del presente documento da parte di tali intermediari finanziari. I soggetti che vogliano valutare un investimento devono sempre assicurarsi di aver ricevuto raccomandazioni esaurienti dall’intermediario finanziario circa l’opportunità dell’investimento.

STATI UNITII conti a gestione separata potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. I conti separati gestiti in base alla Strategia illustrata comprendono diversi valori mobiliari e potrebbero non replicare la performance di un indice. Si raccomanda di valutare attentamente gli obiettivi d’investimento, i rischi e i costi della Strategia prima di effettuare un investimento. È richiesto un livello patrimoniale minimo. Il modulo ADV, Parte 2, contiene informazioni importanti sul gestore.

Prima di investire si consiglia di valutare attentamente gli obiettivi d’investimento, i rischi, le commissioni e le spese dei comparti. I prospetti contengono queste e altre informazioni sui comparti. La copia del prospetto può essere scaricata dal sito morganstanley.com/im o richiesta telefonando al numero 1-800-548-7786. Si prega di leggere attentamente il prospetto prima di investire.

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HONG KONGIl presente documento è stato pubblicato da Morgan Stanley Asia Limited per essere utilizzato a Hong Kong e reso disponibile esclusivamente a “professional investors” (investitori professionali) ai sensi delle definizioni contenute nella Securities and Futures Ordinance di Hong Kong (Cap 571). Il suo contenuto non è stato verificato o approvato da alcuna autorità di vigilanza, ivi compresa la Securities and Futures Commission di Hong Kong. Di conseguenza, fatte salve le esenzioni eventualmente previste dalle leggi applicabili, questo documento non può essere pubblicato, diffuso, distribuito, indirizzato o reso disponibile al pubblico a Hong Kong.

SINGAPOREIl presente documento non deve essere considerato come un invito a sottoscrivere o ad acquistare, direttamente o indirettamente, destinato al pubblico o a qualsiasi soggetto di Singapore che non sia (i) un “institutional investor” ai sensi della Section 304 del Securities and Futures Act, Chapter 289 di Singapore (“SFA”), (ii) una “relevant person” (che comprende un investitore accreditato) ai sensi della Section 305 dell’SFA, fermo restando che anche in questi casi la distribuzione viene effettuata nel rispetto delle condizioni specificate dalla Section 305 dell’SFA o (iii) altri soggetti, in conformità

e nel rispetto delle condizioni di qualsiasi altra disposizione applicabile emanata ai sensi dell’SFA. In particolare, le quote dei fondi d’investimento che non hanno ricevuto l’autorizzazione o il riconoscimento della Monetary Authority of Singapore (MAS) non possono essere offerte agli investitori retail; qualunque documentazione scritta distribuita ai soggetti di cui sopra in relazione a un’offerta non costituisce un prospetto ai sensi della definizione dell’SFA e, di conseguenza, la responsabilità prevista dall’SFA riguardo al contenuto dei prospetti non è applicabile e gli investitori devono considerare con attenzione se l’investimento sia adatto o meno alle proprie esigenze.

AUSTRALIA La presente pubblicazione è diffusa in Australia da Morgan Stanley Investment Management (Australia) Pty Limited ACN: 122040037, AFSL n. 314182, che si assume la responsabilità del relativo contenuto. Questa pubblicazione e l ’accesso alla stessa sono destinati unicamente ai “wholesale clients” conformemente alla definizione dell’Australian Corporations Act. Tutte le informazioni di cui al presente documento sono informazioni proprietarie tutelate dalla legge sul diritto d’autore.Morgan Stanley Investment Management è la divisione di asset management di Morgan Stanley.Il presente documento potrebbe essere stato tradotto in altre lingue. La versione originale in lingua inglese è quella definitiva. In caso di discrepanze tra la versione inglese e quella in altre lingue del presente documento, farà fede la versione inglese.

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