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Ispettorato Generale dei Cappellani dell'Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile

GIUBILEO NELLE CARCERI DEL MONDO

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Il 29 novembre 1998, prima Domenica di Avvento, il Santo Padre, Giovanni

Paolo II, ha promulgato la Bolla Incarnationis Mysterium, con cui ha indetto il Grande Giubileo dell'Anno 2000. In essa il Pontefice, dopo aver brevemente ripercorso il cammino di preparazione fatto negli anni 1996-1999, meditando sullo Spirito Santo, su Gesù, Figlio di Dio Padre, si diffonde sui segni di cui si è arricchito il Giubileo durante la storia, dal 1300 ad oggi, i quali "attestano la fede ed aiutano la devozione del popolo cristiano".

Riteniamo che sia significativo evidenziare quest'ultimo aspetto e lo facciamo proponendo ai nostri lettori la seguente "scheda", nella quale vengono enunciati i "segni del Giubileo" e schematizzati i loro caratteri salienti, secondo quanto contenuto nella predetta Bolla. Ad essa, e segnatamente ai nn.7-13, rimandiamo per gli opportuni approfondimenti.

I SEGNI DEL GIUBILEO

Pellegrinaggio • Ognuno è homo viator • La storia della comunità cristiana è il diario vivente di un continuo pellegrinare • Il credente è colui che cammina sulle orme del Redentore Porta Santa Simbolo di Gesù - Porta • Evoca il passaggio in Gesù dal peccato alla grazia • Significa confessare che Gesù è il Signore • Richiama che Cristo ci immette più profondamente nella Chiesa suo Corpo e sua Sposa Memoria dei Martiri • Perché hanno annunciato il Vangelo dando la vita per amore • Per il cristiano il martirio è una possibilità annunciata nella Rivelazione • Il martirio è la prova più eloquente della verità che la fede sa dare un volto umano anche alla morte violenta




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Purificazione della memoria • Riconoscere le mancanze compiute da noi cristiani di ieri e di oggi • Presa di coscienza del fatto che "il tempo è compiuto" per la conversione • Tenere lo sguardo fisso sul futuro Carità • Eliminare le sopraffazioni e il dominio degli uni sugli altri • Cultura di solidarietà e di cooperazione internazionali • Non assolutizzare né i beni della terra, né la pretesa dell'uomo di dominarla Indulgenza • Manifesta la misericordia piena del Padre che si attua nel sacramento della Penitenza • Cancella ciò che impedisce la piena comunione con Dio e con i fratelli • Significa entrare, aprirsi totalmente a Dio e agli altri




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DISPOSIZIONI PER L'ACQUISTO DELL'INDULGENZA GIUBILARE

Secondo il Decreto della Penitenziaria Apostolica dato a Roma, lì 29 novembre 1998

PREMESSE • Le indulgenze concesse sia in forma generale sia per speciale rescritto restano in

vigore durante il giubileo. • L'indulgenza giubilare può essere applicata come suffragio alle anime dei

defunti. • L'indulgenza giubilare può essere acquistata soltanto una volta al giorno.

CONDIZIONI 1) La confessione sacramentale individuale ed integra. 2) La partecipazione all'Eucarestia. 3) La preghiera secondo le intenzioni del Romano pontefice. 4) L'esercizio di atti di carità e di penitenza. v Per lucrare l'indulgenza, anche quotidianamente, sono richieste ogni volta le

condizioni di cui ai nn.2, 3 e 4; invece la celebrazione della confessione sacramentale può essere scadenzata secondo "un congruo periodo di tempo", ossia al Sacramento della Riconciliazione ci si deve accostare frequentemente, ma non ogni volta che si intende acquistare l'indulgenza.

ADEMPIMENTI NECESSARI A Roma: 1) Visita ad uno dei seguenti luoghi sacri:

• Basilica di San Pietro in Vaticano; • Basilica di San Giovanni in Laterano; • Basilica di Santa Maria Maggiore; • Basilica di San Paolo sulla via

Ostiense; • Basilica di Santa Croce in

Gerusalemme; • Basilica di San Lorenzo al Verano; • Santuario della Madonna del Divino

Amore; • Le Catacombe cristiane.

In Terra Santa: 1) Visita ad una

delle seguenti Basiliche: • Santo

Sepolcro in Gerusalemme;

• Natività a Betlemme;

• Annunciazione a Nazareth.

Nelle altre circoscrizioni ecclesiastiche: 1) Visita:

• o alla Chiesa cattedrale;

• o ad altre Chiese o luoghi designati dall'ordinario.




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2) Lì si partecipi alla Santa Messa o ad un'altra celebrazione liturgica (p.e. Lodi o Vespri) o ad un esercizio di pietà (p.e. Rosario mariano, Via Crucis, ecc.).

3) Oppure lì si compia per un congruo tempo l'adorazione eucaristica e pie meditazioni, concludendole con il "Padre nostro", con la Professione di fede e con l'invocazione della Beata Vergine Maria.

In ogni luogo: (alternative) v Visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovano in necessità : infermi,

carcerati, anziani in solitudine, handicappati, ecc.. v Oppure iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito

penitenziale: astenersi da consumi superflui (fumo, bevande alcoliche, ecc.) e devolvere una proporzionata somma di denaro ai poveri;

dare un significativo contributo per opere di carattere religioso o sociale (per l'infanzia abbandonata, per la gioventù in difficoltà , per gli anziani bisognosi, ecc.);

dedicare congrua parte del proprio tempo libero ad attività di interesse per la comunità .




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PROPOSTE PER L'ACQUISTO DELL'INDULGENZA

GIUBILARE IN CARCERE

Valgono e devono essere osservate le PREMESSE e le CONDIZIONI, di cui alla scheda precedente.

Come ADEMPIMENTI si potrebbe proporre ai carcerati i seguenti:

a. Organizzare una colletta per persone in particolare difficoltà , astenendosi da spese superflue (per. es. sigarette, bevande, ecc.) per un certo periodo;

b. Compiere un atto di solidale carità verso un altro detenuto (per es. condividendo qualcosa che si è ricevuto con un detenuto che non riceve mai visite);

c. Partecipare alla celebrazione giubilare che si terrà nell'Istituto di pena il 9 luglio 2000, giornata del "Giubileo nelle carceri del mondo".

Per favorire l'ottemperamento da parte dei detenuti delle Condizioni 2) e 3) - in vista soprattutto della possibilità di lucrare l'indulgenza anche quotidianamente - il Cappellano cercherà , per quanto lo consentano le condizioni di ciascun carcere e i regolamenti, di assicurare la frequente/quotidiana celebrazione eucaristica.

Il Cappellano avrà premura di coordinare e sollecitare l'adesione dei carcerati alle suddette iniziative - o ad altre che l'esperienza di ciascun cappellano saprà suggerire - curandone l'attuazione da parte di coloro che si sono mostrati disponibili ad esse.




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PREGHIERA DI UN CARCERATO Signore! Mi dicono che io devo pregare. Ma come posso io pregare che sono tanto infelice? Come posso io parlare con te nelle condizioni in cui mi trovo? Sono triste, sono sdegnato, alcune volte sono disperato. Avrei voglia di imprecare, piuttosto che di pregare. Soffro profondamente: perché tutti sono contro di me, e mi giudicano male; perché sono qui, lontano dai miei, tolto dalle mie occupazioni, senza libertà e senza onore. E senza pace: come posso io pregare, o Signore? Ora guardo a te, che fosti in croce. Anche tu, Signore, fosti nel dolore; si, e quale dolore! Lo so: tu eri buono, tu eri saggio, tu eri innocente, e ti hanno calunniato, ti hanno disonorato, ti hanno processato, ti hanno flagellato, ti hanno crocifisso, ti hanno ucciso. Ma perché? Dov’è la giustizia? E tu sei stato capace di perdonare a chi ti ha trattato così ingiustamente e così crudelmente? Sei stato capace di pregare per loro? Anzi, mi dicono, che tu ti sei lasciato ammazzare a quel modo per salvare i tuoi carnefici, per salvare noi uomini peccatori: anche per salvare me? Se è così, Signore, è segno che si può essere buoni nel cuore anche quando pesa sulle spalle una condanna dei tribunali degli uomini. Anch’io, Signore, in fondo al mio animo mi sento migliore di quanto altri non credano: so anch’io cos’è la giustizia, che cos’è l’onestà, che cos’è l’onore, che cos’è la bontà. Davanti a te mi sorgono dentro questi pensieri: tu li vedi? Vedi che sono disgustato delle mie miserie? Vedi che avrei voglia di gridare e di piangere? Tu mi comprendi, o Signore? È questa la mia preghiera? Si, questa è la mia preghiera: dal fondo della mia amarezza io innalzo a te la mia voce;non la respingere. Almeno tu, che hai patito come me, più di me, per me, almeno tu, o Signore, ascoltami. Ho tante cose da chiederti!




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Dammi, o Signore, la pace del cuore, dammi la coscienza tranquilla; una coscienza nuova, capace di buoni pensieri. Ebbene, o Signore, a te lo dico: se ho mancato, perdonami! Tutti abbiamo bisogno di perdono e di misericordia: io ti prego per me! E poi, Signore, ti prego per i miei cari, che mi sono ancora tanto cari! Signore, assistili; Signore consolali; Signore dì a loro che mi ricordino, che ancora mi vogliano bene! Ho tanto bisogno di sapere che qualcuno ancora pensa a me e mi vuol bene. Ed anche per questi compagni di sventura e di afflizione, associati in questa casa di pena, Signore, abbi misericordia. Misericordia di tutti, sì, anche di quelli che ci fanno soffrire; di tutti; siamo tutti umani di questo mondo infelice. Ma siamo, o Signore, tue creature, tuoi simili, tuoi fratelli, o Cristo; abbi pietà di noi. Alla nostra povera voce aggiungeremo quella dolce e innocente della Madonna, quella Maria Santissima, che è la tua Madre, e che è anche per noi una madre di intercessione e di consolazione. O Signore, dà a noi la tua pace; dà a noi la tua speranza. E così sia.

Paolo VI

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