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HI-END MAGAZINE - Morel · innovazioni più importanti della Morel, si tratta del-la cosiddetta configurazione “Lotus”, un pattern di ... (fatto non da poco per un modello di

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La consacrazione assoluta è avvenuta proprio in miapresenza, ovvero al CES di Las Vegas del 2009, dovele meravigliose e sinuose Fat Lady (con cabinet,woofer dust cap in composito di carbonio) hannovinto il premio “Innovations Design & Enginee-ring”.

DESCRIZIONE Il prodotto in prova è un full tower con baffle ab-bastanza snello in finitura vinilica bianca con sup-porto anteriore rigido laccato bianco, a sbalzo, po-sizionato in posizione rialzata e woofer posto sul-la parete laterale, consentendo comunque l’uso diun diametro sufficientemente ampio. I coni dei tra-sduttori sono protetti da griglie metalliche rigidefisse e da dust cap a duomo di generose dimensioni.La griglia che protegge il tweeter merita una men-zione particolare, visto che rappresenta una delleinnovazioni più importanti della Morel, si tratta del-la cosiddetta configurazione “Lotus”, un pattern difori particolarmente complicato, che ricorda laforma dei petali del fiore di loto, realizzato in ma-niera tale da non creare impedimento alla diffusionedella gamma alta ed altissima evitando così di ge-nerare distorsione. Il crossover è anch’esso im-portantissimo in quanto mutuato direttamentedalla top di gamma Fat Lady (fatto non da poco perun modello di base), progettato in maniera da ave-re tutti i trasduttori sempre in fase positiva durante

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Meir Mordechai si occupa di Hi-Fi da un belpo’, ha infatti fondato la Morel nel 1975.Non male come longevità direi, ma anche

come continuità di efficacia a giudicare dalla col-lezione di premi “best…” accumulata in giro pertutto il mondo. Il business è cominciato prettamenteproducendo componenti primarie, orientate sia alleapplicazioni home che al car audio. Ma ciò che hareso Morel uno dei migliori produttori a livello pla-netario è stata la continua e irrefrenabile corsa al-l’innovazione tecnologica, sempre mantenuta al-l’interno delle mura del sito produttivo e maidata in outsourcing. È assolutamente inevitabile che,laddove si producano tutti gli elementi portanti diun diffusore nello stesso luogo, persino che si trat-ti dell’R&D, ci si trovi costantemente un passo avan-ti rispetto a tutti coloro che abbiano deciso di ope-rare differentemente. Per cui ecco spiegata la va-langa di premi meritatamente acquisiti nel corsodella storia del brand israeliano. Nello specifico laMorel ha trascinato il mercato dei trasduttori ver-so l’alto sviluppando in continuazione i motori acu-stici degli speaker, creando combinazioni di magnetiprima impensabili, modificando radicalmente le bo-bine mobili e trovando nuovi modi e materiali peri coni e i dust cap. Oltretutto un ulteriore aspetto,che assolutamente non è da sottovalutare, e la ren-de ancora più unica, è la fase di assemblaggio, che,è ancora effettuata rigorosamente a mano.

SISTEMA DI ALTOPARLANTI DA PAVIMENTO

MOREL SOLAN WHITE

LA QUALITÀ È LA COSTANTE

DELL’EQUAZIONELa regione nota come Medio Orientale è famosa per i suoi grandi contrasti ideo-logici e per i fondamentalismi, che affondano le radici in profondità fin dall’albadei tempi e dalla genesi delle religioni. È conosciuta anche per un’altra ragione,ovvero per aver generato una valanga di innovazioni tecniche in ogni ambito delloscibile! Non fa eccezione nemmeno l’hi fi, a conferma di ciò abbiamo un mar-chio che è l’emblema del concetto stesso, il suo nome è Morel.

di Alberto Guerrini

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della posizione del woofer (o midwoofer) di rife-rimento, in maniera tale da ottenere un basso piùcontrollato, articolato e rapido affiancato ad un me-dio naturale ed espressivo con giusta quantità di di-namica. I “binding post” sono in configurazione bi-wire, placcati oro e posti verso il basso, per age-volare le connessioni di potenza.

L’ASCOLTO L’ascolto è stato effettuato inserendo la coppia diMorel Solan nella mia catena di ascolto così com-posta: sorgente digitale per musica liquida: MacMini, convertitore D/A USB 24/96, Emm LabsDAC2X, cablaggio USB Audioquest Chocolate Dbs7, cavi RCA e alimentazione Emm Labs, NordostValhalla; diffusori: Martin Logan SL3, Lumen Whi-te Silver Flame; sorgenti digitali: CD Teac VRDS-10 modificato a valvole Emmebi, lettore ibridoDVD-DVDA-SACD Labtek Aurora; sorgente ana-logica: giradischi Michell Gyrodec, braccio SME 309,testina Clearaudio Titanium MC, con cablaggio Au-dioquest Wel Signature; preamplificatore: Con-vergent Audio Tecnology Legend, con stadio pho-no MM, MC; due amplificatori finali a valvole:McIntosh MC275 in configurazione mono; cavi dipotenza: Nordost SPM Reference; cavi di segnaletra pre e finali mono: Audioquest Horizon Dbs 72V;cavo di segnale tra CD VRDS-10 e pre: Nordost SpmReference; cavi di segnale tra Labtek Aurora e pre:Audioquest Horizon Dbs 7; cavo di alimentazionepre: Nordost Valhalla; cavo di alimentazione Lab-tek Aurora: Nordost Brahma con terminazioni Fu-rutech; cavi di alimentazione finali: Nordost Val-halla; cavo di alimentazione CD Vrds-10: NordostShiva.La fase di rodaggio si è svolta con le Solan ruota-te in tutti gli impianti a mia disposizione, potendonevalutare l’evoluzione sonica in maniera veramen-te esaustiva, fino ad arrivare ad una chiara stabi-lizzazione delle prestazioni tale da poter effettua-re una valutazione ottimale. Antonio Forcione & Sabina Sciubba “Meet Me in Lon-don” (Naim Records, High res Wave 24 bit 192 kHz):il primissimo brano “Visions” si apre dettando su-bito i “tempi” e le fattezze soniche di queste casse,tradendo immediatamente un’ottima capacità di fo-calizzazione sia della voce della Sciubba che dellachitarra di Antonio. Oltre a questo parametro an-che un altro vien fuori prepotentemente, cioè l’ac-curato posizionamento soprattutto sul piano oriz-zontale e verticale, apprezzato a questi livelli,solo riguardo a modelli di ben altri prezzi. Il bra-no si dipana avvolgente e delicato e, nonostantequeste tower siano molto aperte, non si avvertonoaffaticamenti particolari all’ascolto, a tutto benefi-cio dell’alta definizione e del micro dettaglio. Le va-riazioni timbriche e di diaframma, imposte alla pro-pria voce dalla cantante, sono molto in evidenza.Il coro finale è piacevole e ben definito, le singolevoci hanno buona aria attorno e si distinguono chia-

l’emissione, al fine di ottenere un suono più natu-rale e diretto, migliorando drasticamente la quali-tà della riproduzione delle voci e degli strumentisenza amplificazione. Il cabinet, nonostante sia sta-to realizzato con un materiale “povero” (MDF) ri-spetto ai modelli superiori (materiali compositivari), mutua anch’esso da questi ultimi sia il fattodi non avere materiali smorzanti all’interno (e quin-di di partecipare attivamente all’emissione), che ilfatto di avere un setto divisorio interno (posto trail baffle anteriore e la parete posteriore), accurata-mente traforato per mettere il più efficacemente pos-sibile in comunicazione le due parti ed annullareal contempo eventuali onde stazionarie. Altro ac-corgimento è applicato alla gamma bassa e mediobassa, oltre che alla media, infatti, sono presenti bendue accordi reflex, posti entrambi in corrispondenza

Particolare del woofer con cono in carta rinfor-zata con un composito polimerico e magnete inferrite con presa d’aria posteriore

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ramente, oltre ad avere una buonissima estensio-ne.La ritmica imposta dal brillante chitarrista in“Take 5” è emblematica di un’altra caratteristica daoutsider delle Solan, ovvero la dinamica sia in gam-ma media che nella medio bassa. La capacità di ri-costruzione dimensionale della chitarra è veramenteottima, non si perde quasi nulla né da parte del cor-po risonante né da parte della tastiera, del manicoe delle corde, tutto suona in maniera armonica e pia-cevolmente particolareggiata. I passaggi sulle sin-gole note, oltre ad avere contenuti di micro detta-glio e vibrazionali di tutto rispetto, hanno buon ca-rico di micro dinamica. I movimenti delle dita allaricerca del corretto posizionamento in fase di spo-stamento si percepiscono molto bene, così come lafattura delle corde stesse. Il brano vive di saliscendiritmici e dinamici che si apprezzano molto facil-mente (altra prerogativa di categoria superiore daparte delle eleganti Solan). Il duetto di chitarra“slap” di accompagnamento e solista è sapiente-mente separato tra i canali ed è molto ben riprodottoin sala d’ascolto (ancora una volta esposto con gran-de capacità di posizionamento).“Caruso” si apre con una delicatezza estrema, tral’accompagnamento di arpeggi bassi a destra ed altia sinistra, con l’aggiunta saltuaria di un basso elet-trico rotondissimo e molto ben cesellato. Questo èarticolato, assolutamente senza coda e frenatissimo,nonostante sia arricchito di effetto riverbero. Il pas-saggio sulle corde del polpastrello, piuttosto che conl’unghia o il plettro, è palesemente evidenziato al-l’ascolto in sala. La discesa in basso è notevolissi-ma, grazie anche all’aggiunta del generoso wooferlaterale, che completa decisamente la risposta in fre-quenza. Le varie tecniche utilizzate dall’ecletticomusicista di origini Molisane, sono alternate conmaestria e la risposta in frequenza si palesa esse-re veramente estesa e ben lineare.“Why Can’t We Live Together”, da spazio a volontàalla voce di Sabina, che è piuttosto ricca di detta-gli, anche se indulge ad un timbro leggermente piùscuro dovuto probabilmente all’applicazione del ri-verbero al microfono. Mantiene comunque un’ener-gizzazione notevole in gamma alta e media. A metàbrano c’è un passaggio di “slap” dinamicissimo da

parte di Forcione, che sposta l’occhio di bue diret-tamente sulle ottime capacità, da parte delle Solan,di sostenere transienti fulminei con grande pen-denza della curva rappresentativa, sia in fase di at-tacco che di rilascio, oltre che affrontare i passag-gi in gamma media e medio bassa senza indulge-re in code o artefazioni di sorta. Anche se nel mez-zo della scena ricompare la voce, questa, grazie adun’ottima trasparenza rimane protagonista, con lacomparsa, qua e là di qualche percussione, appe-na accennata.In “Night Train” compare un’armonica che risul-ta velata e sorprendentemente setosa, assolutamentesenza componenti fastidiose o sibilanti in estremoaltissimo (come ahimè troppe volte accade a dif-fusori entry level). Il passaggio trascinato sulle cor-de, tra un accordo e l’altro, da parte di Forcione, èdi nuovo evidentissimo e tutto l’insieme della re-gistrazione pare aver perso un ulteriore velo di spor-cizia, che si frappone sul vetro della finestra che af-faccia sulla sala di registrazione; ciò è probabilmente

Particolare del tweeter, a dome morbido rico-perto con copertura fissa

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dovuto all’abbandono dell’effettistica precedente-mente utilizzata. La voce è ancora più vibrante eguadagna micro dettagli e contrasto cromatico. Ilmood è tetro e angoscioso, perfettamente in tintacon il brano nel suo compresso.“Could You Believe” La chitarra fa un passo piùavanti nella posizione corretta e perfettamentestabile che le compete. Ha una particolare brillan-tezza con la sue corde di nylon, appena lucidate dal-le sapienti mani del nostro amato virtuoso. La di-namica, anche in gamma alta, è palesemente benevidenziata, ancora una volta con un gran bel con-tenuto in quanto a micro dinamica e micro con-trasto. Stavolta le corde vocali di Sabina vengono

CARATTERISTICHE TECNICHE

Tipologia di progetto: Tower 3 vie con accordoreflex posteriore; Numero di driver: 3, configurazione bass reflex;Tipologia dei driver: 1x1” (2,54cm) Tweeter softdome ricoperto e magnete in neodimio; 1 x 5 ¼“ (13 cm) driver con cono in carta rinforzato concomposito polimerico dust cap da 7,5cm di dia-metro e magnete in ferrite con presa d’aria po-steriore per la gamma media; 1 x diametro 6.5”(16,5cm) driver con cono in carta rinforzato concomposito polimerico e dust cap da 10cm di dia-metro e magnete in ferrite con presa d’aria po-steriore per gamma bassa; Numero di vie: 3 bass reflex;Risposta in frequenza: 30 Hz - 20 kHz;Sensibilità: 88 dB (SPL 2,83 V @1m);Potenza Massima applicabile (RMS): 140 WFrequenza di taglio crossover: 150 Hz/ 18 dB ot-tava; tra media ed alta frequenza: 2.2 kHz/ 12 dBottava;Impedenza nominale: 4 Ohm;Dispersione: all’interno del range 3 dB - 18,000Hz orizzontale: oltre 60° Verticale: oltre 20°;Terminali:Monowire dorati, con serraggio a vitee ponticelli dorati;.Cabinet: MDF con finitura vinilica con sezioniseparate e rinforzi interni; Griglie metalliche fis-se circolari; con supporto di base in alluminiospazzolato con punte regolabili;Finiture disponibili: Pino Bianco piano finish peril baffle superiore; Palissandro Nero piano finishper il baffle superiore; Legno Scuro piano finishper il baffle superiore;Dimensioni (lxpxh): 178 x 292 x 950 mmPeso: 14,5 kg;

Prezzo IVA inclusa: Euro 1.248,00 la coppia

Distributore: Gi.Vi. SoundTel. 039 226 1577E-mail: [email protected]:www.givisound.com

Il cabinet delle Solan floorstanding, con la bellafinitura vinilica in pino bianco e il baffle supe-riore in laccato bianco, da notare il woofer mon-tato sulla parete laterale e le protezionimetalliche fisse

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messe alla prova dalla difficoltà dei passaggi, cheimpongono dei bellissimi acuti, affrontati in ma-niera magnifica dalla Sciubba che dimostra dinon essere seconda a nessuno, nemmeno alle piùbrillanti interpreti di colore che si cimentano co-stantemente con i brani soul di questo tenore.“When We Two Parted” arpeggi tranquilli e som-messi fanno da accompagnamento a questa traccia,nella quale la trama si svolge in maniera avvolgente,improvvisamente aiutata dall’ingresso della bat-teria, massaggiata da una spazzola vivida, che pas-sa sopra sia alle pelli (impressionantemente realisti-che), che ai piatti (brillanti e carichi di dettaglio con-trasto e chiaroscuri). Il contrabbasso è dimesso edin secondo piano, ma non per questo malamente de-scritto. Verso la fine abbiamo un’impennata dellachitarra, che irrompe con una ritmica molto in evi-denza, blanda solo come frequenza di battute. Lanotevolissima prestazione nel campo della dinamicae della micro dinamica si rifà prepotentemente evi-dente.Il bellissimo e travolgente “Brasilico”, con un in-tercalare sia della voce che della chitarra funky sem-pre incalzante e coinvolgente, è assolutamente il co-ronamento ideale per quanto detto fino ad ora, siaggiunge inevitabilmente una prestazione spetta-colare con le conga. Rapidissime nei transienti diattacco e rilascio, vivide nelle pelli e estremamen-te frenate. Il brano si fa sempre più “brasileiro” conl’aggiunta di elementi percussivi sempre più vari,ognuno dei quali dettagliato con eccellente quali-tà, a sottolineare la capacità di impersonificazionedella cantante nei vari stili di canto. Maracas con-ga e chi, più ne ha, più ne metta! Godiamo dei pas-saggi veloci e precisissimi da parte della chitarra,la quale sottolinea il fatto che sarà sempre prota-gonista per tutta la durata del disco.“Estate” conclude questo bellissimo album e la chi-tarra è la migliore dal punto di vista dell’intensi-tà, del micro contrasto e del micro dettaglio, i qua-li sono ai massimi di questo ascolto. Le vibrazionisono moltissime e contribuiscono a rendere ancorpiù realistico lo strumento, sia per timbrica che perdimensioni e vivacità. La voce è ben protesa inavanti rispetto al piano verticale che comprende ibaffle dei diffusori, spostata lateralmente ed egre-giamente ben focalizzata, ha la giusta altezza e lagiusta presenza. La sensazione all’ascolto del bra-no è di grande intimismo e di un’atmosfera rilas-sata e confortevole, cosa notevole per un diffuso-re di questo listino.

CONCLUSIONIIl lavoro sul crossover ha pagato in maniera deci-siva sulla risposta in frequenza eccezionalmente li-neare di queste bellissime casse, donando unaprestazione per la quale trovare evidenti difetti ri-sulta veramente cosa ardua. Ogni singolo incre-mento dichiarato dalla casa costruttrice come do-vuto ai vari accorgimenti tecnici apportati, ha ef-

fettivamente trovato riscontro notevole in fase diascolto. Non solo è stato eccezionalmente ben ri-prodotto il timbro delle voci e degli strumenti nonamplificati, ma il sound stage ed il basso (sor-prendentemente profondo ed articolato, oltre cherapido e indistorto ad alti volumi) hanno contribuitoa porle immediatamente ai vertici tra i diffusori chehanno transitato nella mia sala di ascolto. Oltretuttola qualità delle finiture e l’estrema prestazione diogni singolo componente, sia attivo per la genera-zione del suono (speaker, ma in questo caso cabi-net, utilizzato come risuonatore e non come merocontenitore), che passiva per la raffinazione dellostesso (configurazione interna del cabinet posizionedell’accordo e del woofer e baffle di supporto mide tweeter rigido), innalzano nettamente l’asticelladella competizione, sempre più spietata per questilistini a dire il vero. Finalmente si apprezzano, sem-pre più frequentemente, accorgimenti tecnici ve-ramente innovativi, anche su modelli cosiddetti en-try level. A beneficiare di tutto ciò è l’utente più dif-fuso, ovvero quello che ama ascoltare bene, senzasvenarsi e senza impazzire.

Il cestello posteriore con i bei morsetti di po-tenza in configurazione monowire e i jumper an-ch’essi dorati, da notare il doppio accordoreflex uno superiore ed uno inferiore posti incorrispondenza dei trasduttori di competenza