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Green Techno
log
ies Rep
ort
Marzo
2014ISBN978-88-98399-09-3
Partner GREEN TECHNOLOGIES REPORTLa sostenibilità come vantaggio competitivo:stato dell’arte e nuovi sentieri di sviluppo in Italia
energystrategy.it
Marzo 2014
www.energystrategy.it
Indice
Introduzione
Executive summary
1. Metodologia
2. Green practice: overview
3. Economics: le risorse dedicate
4. Driver, investimenti ed aspettative future
5. Sostenibilità
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
7. Risultati delle analisi
8. Sustainability ed organizzazione
9. I macrosettori - risultati delle analisi
10. Il caso Daikin
Gruppo di lavoro
Lo School of Management
L'Energy & Strategy Group
Le imprese Partner
3
5
9
15
19
21
25
31
41
59
71
107
111
113
114
115
3www.energystrategy.it
Introduzione
Contesto competitivo
Le variabili che oggi definiscono lo sce-nario economico sono sensibilmente cambiate rispetto a quelle del passato. Le nuove sfide che le imprese oggigior-no devono affrontare, stanno portando ad un cambiamento che premierà sola-mente chi ha saputo sfruttare le nuove leve, estromettendo dal mercato chi non è stato in grado di reagire prontamente.
Finalità
Lo scopo del Green Technology Report è quello di comprendere come le imprese stanno evolvendo per affrontare la nuova sfida della sostenibilità ambientale.
L’analisi è stata sviluppata per indivi-duare le green practices maggiormente
significative per le imprese, le funzioni aziendali cardini di questo cambiamen-to ed il peso che in futuro avrà questo tema sugli investimenti sostenibili nei diversi settori analizzati.
Status Quo Ante
Fino a pochi anni fa, la sostenibilità veni-va considerata come un’attività: • legata alla Responsabilità Sociale
dell’Impresa; • con risvolti puramente etici e morali; • priva di impatto sul business dell’im-
presa.
L’evoluzione nella percezione
Ad oggi l’importanza di questo tema è sensibilmente cresciuta poiché: • i clienti finali stanno diventando sem-
4 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
Umberto BertelèSchool of Management - Politecnico di Milano
Vittorio ChiesaDirettore Energy & Strategy Group
Introduzione
pre più sensibili a questo tema; • per molti settori, l’evoluzione della
normativa sta forzando un cambia-mento verso soluzioni ecosostenibili sia per i prodotti finali che per i pro-cessi produttivi;
Stanno diventando fattori dal forte im-
patto sul business dell’impresa come: • comunicazione “below the line” su
temi di sostenibilità • aumento della qualità e riduzione dei
costi di produzione • cambiamenti nella struttura organiz-
zativa.
5www.energystrategy.it
Il Green Technology Report – alla prima edizione – si pone come obiettivo quel-lo di analizzare e comprendere come le imprese operanti in Italia stiano evolven-do verso la sostenibilità ambientale, at-traverso la descrizione del cambiamento della struttura organizzativa delle azien-de, delle pratiche sviluppate al proprio interno e la percezione che in futuro avrà questo tema sugli investimenti nei diversi settori analizzati.
Le variabili che regolano oggigiorno lo scenario economico sono cambiate signi-ficativamente rispetto al recente passato. Questa variazione non solo rappresenta una leva da poter sfruttare a proprio van-taggio per la competitività futura dell’im-presa nel mercato, ma una vera e propria esigenza da parte del mercato stesso e di clienti sempre più sensibili alle proble-
matiche ambientali, all’inquinamento ed ai cambiamenti climatici. Per non rischia-re di essere estromessi dal mercato futu-ro, si sta quindi assistendo all’implemen-tazione di nuove strutture organizzative dedicate alla sostenibilità e di pratiche cosiddette “green” che portano l’impre-sa non più a subire il tema come se fosse un costo fisso mal digeribile, ma a cerca-re di trasformarlo in un possibile punto di forza da spendere sul mercato.
Il progetto di ricerca Green Technology vuole comprendere non solo le principa-li pratiche green sviluppate a supporto della sostenibilità – tra cui la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’ottimiz-zazione della logistica, l’efficientamento dei processi produttivi e l’evoluzione del-la progettazione dei prodotti - e le fun-zioni organizzative interessate, ma capire
Executive Summary
6 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
Executive Summary
anche come le aziende hanno deciso di affrontare questa nuova opportunità.
Questo è stato fatto partendo dall’analisi dei comportamenti e delle pratiche gre-en di un campione rappresentativo delle aziende italiane divise per classe dimen-sionale, numero di addetti, settore di ri-ferimento. Le imprese che hanno preso parte all’indagine rappresentano quindi quattro macro settori significativamente differenti tra loro in modo tale da avere una descrizione il più generale possibile dell’evoluzione della sostenibilità. I quat-tro settori considerati - Automotive, Ma-nifatturiero e Servizi Tecnici, Metallurgia ed Industrie di Processo, Not Durable Goods – comprendono al loro interno im-prese che si differenziano tra loro sia per numero di dipendenti che per volume d’affari – andando quindi dalla PMI alle multinazionali – con l’obiettivo di identi-ficare eventuali possibili differenze negli approcci e nelle strategie sulla sostenibi-
lità ed avere la possibilità di descrivere la maggior parte dei mercati considerati.
L’indagine è stata svolta attraverso l’in-tervista di 80 imprese avendo come con-troparte i responsabili per la sostenibili-tà delle varie aziende, o in alcuni casi il vertice aziendale stesso, con lo scopo di ottenere non solo la descrizione di tutte le pratiche green all’interno dell’orga-nizzazione, ma avere anche il feedback sulle dinamiche organizzative all’interno dell’azienda, sia come coinvolgimento dai livelli superiori che come riconosci-mento del ruolo da parte delle altre fun-zioni aziendali presenti. La finalità della ricerca è stata quella di descrivere anche le cause che stanno portando ad una ine-sorabile evoluzione sostenibile. Infatti, emerge come la sola richiesta di cam-biamento da parte del mercato sia un aspetto rilevante ma non unico, in quan-to riscuotono significativa importanza an-che l’evoluzione normativa ed il cambia-
7www.energystrategy.it
mento della percezione del tema stesso all’interno dell’impresa. Se la mutazione della regolamentazione forza le imprese ad investire sulla sostenibilità ambienta-le imponendo una deadline prestabilita, l’evoluzione della percezione del tema nell’impresa denota come siano le azien-de stesse a comprendere l’incidenza che le rispettive attività hanno sull’ambiente e quindi la volontà di evolversi verso la riduzione dell’impatto delle proprie atti-vità. Inoltre, ha una discreta rilevanza – in settori come l’Automotive e Manifattu-riero e Servizi Tecnici – la reazione alla spinta data dalle strategie dei rispettivi competitors, in quanto la mancanza di in-vestimenti in questa direzione potrebbe portare ad un ritardo “evolutivo”, difficil-mente colmabile, che potrebbe portare alla perdita di quote di mercato.
I risultati dell’analisi evidenziano come l’interesse verso questa tematica sia in costante crescita in tutti i settori conside-
rati. Emerge come le funzioni aziendali maggiormente interessate siano quelle Corporate e Operation, dove rispettiva-mente i sistemi di reporting e la defini-zione di obiettivi green nella mission e le attività di efficientamento dell’uso delle risorse lungo il processo produttivo – sia la riduzione degli scarti che dell’uso di energia – svolgono ruoli cardine all’in-terno delle attività e dell’impresa stessa. Inoltre numerose imprese stanno inve-stendo in programmi di training volti ad accrescere le competenze sul tema am-bientale dei propri dipendenti, creando all’interno della struttura stessa una men-talità sensibile al tema della sostenibilità.È rilevante sottolineare come una parte rilevante del campione non ha ancora realizzato strutture organizzative dedica-te o sistemi di misurazione dedicati alle performance ambientali. Queste carenze organizzative si traducono anche in una mancanza di definizione del ruolo speci-fico all’interno dell’impresa con una con-
8 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
Executive Summary
seguente assegnazione di competenze a figure aziendali diverse tra loro – come responsabili qualità o marketing – por-tando ad un’allocazione delle competen-ze su più persone all’interno dell’organiz-zazione.
L’eterna diatriba organizzativa tra alta diversificazione e fabbisogno di integra-zione tra le varie funzioni appare risolta
soltanto nelle organizzazioni più evolute e moderne indipendentemente dalla di-mensione e dal settore. In sostanza, vin-ce in questo contesto, chi è riuscito a tra-sformare la necessità law driven di essere green in una opportunità di creazione di valore. Chi ha spostato il baricentro dal costo all’investimento. Chi è riuscito a costruire una struttura organizzativa che supporti e guidi l’azione strategica.
Davide ChiaroniResponsabile della Ricerca
Francesco UtiziProject Manager
Federico FrattiniResponsabile della Ricerca
Davide RebosioProject Manager
10 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
1. Metodologia
Metodologia: i settori analizzati
Alla base della ricerca, abbiamo coinvolto imprese diverse tra loro come dimensione, fatturato e conoscenza
del marchio in modo tale da considerare tutte le diverse tipologie di operatori ed allo stesso tempo coprire
un’ampia quota del settore specifico.
Per questo studio hanno partecipato più di 80 imprese, appartenenti a 13 settori industriali differenti
suddivisibili in quattro macrosettori quali:
1. Automotive,
2. Manifatturiero e servizi tecnici,
3. Metallurgia ed industrie di processo
4. Non Durable Goods
Fast moving consumer goods
Gestione rifiuti
Distribuzione e GDO
Vetro
Logistica
Automotive
Metallurgia
Illuminazione
Ingegneria
Altro
10%22%
12%
13%10%
9%
8%
6%
5%5%
MICROSETTORI
Manifatturieroe servizi tecnici
Metallurgiaed industrie di processo
NDG(produz. e distribuz.)
Automotive
13%
37%
31%
19%
MACROSETTORI
11www.energystrategy.it
Metodologia: la dimensione delle aziende
• Nella definizione del campione oggetto dell’analisi si è cercato di equilibrare l’aspetto dimensionale in
modo da non privilegiare le aziende di grandi dimensioni (>500 mln €) a scapito delle piccole (<10 mln €)
• Il peso delle aziende più piccole è pari a circa il 26%, pressoché in linea con il totale delle aziende
maggiori di 500 mln € (28%)
• I tre cluster di aziende di dimensione intermedia completano il campione bilanciandosi
• Il numero di dipendenti è una naturale conseguenza della dimensione aziendale in termini di fatturato
mostrando un bilanciamento adeguato alla ricerca effettuata
Oltre 1.000
Tra 200 e 499
Tra 10 e 99
Tra 500 e 999
Tra 100 e 199
Meno di 10
26% 16%
12%
15%13%
18%
CLASSI DI FATTURATO (totale campione: 42,6 mln €)
Oltre 1.000
Tra 100 e 499
Meno di 10
Tra 500 e 999
Tra 10 e 99
16%24%
15%
24%
21%
NUMERO DI DIPENDENTI(totale campione: oltre 125.000 mln €)
12 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
1. Metodologia
Metodologia: definizione chiave
Il concetto di Green Practices
Il primo passo è stato quello di fornire il reale significato del tema “green practices” in impresa intesa
come quella serie di strumenti e assetti organizzativo/gestionali volti a ridurre l’impatto dell’attività
dell’impresa sull’ecosistema e ad implementare una strategia orientata alla sostenibilità ambientale.
Le principali declinazioni assunte sono riconducibili a 3 macro-aree:
• Azione sugli input
• produzione di energia da fonti alternative
• recupero di scarti e prodotti
• Azioni sui processi
• ottimizzazione della logistica
• efficienza nei processi produttivi
• Azione sugli output
• Prodotti Green
• Emissioni e sprechi
13www.energystrategy.it
Metodologia: oggetto dell’indagine
Di conseguenza si è investigato:
• Le pratiche green sviluppate, in fase di realizzazione o progettazione dall’impresa e la funzione
interessata dall’innovazione attraverso una selezione di quelle maggiormente sviluppate storicamente
a ciascun livello organizzativo.
• La percezione della variazione dei possibili investimenti futuri sulla sostenibilità da parte dell’impresa
stessa cercando di capire quali potessero essere le cause principali che avrebbero potuto incidere sugli
investimenti.
• La struttura organizzativa dell’impresa: utilizzando domande ad hoc per individuare la presenza o meno
di una funzione dedicata allo sviluppo di questo tema e conseguentemente capire il riconoscimento
della stessa da parte delle altre funzioni.
16 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
2. Green practice: overview
Green practice: overview (1/2)
• In particolare, circa l’82% vede il tema della sostenibilità come una opportunità per la ricerca:
• dell’efficienza delle strutture produttive e di staff (circa 82,5%)
• di un miglior impiego dei prodotti e dei componenti in un ottica di recupero/riciclo
• L’impiego di fonti rinnovabili rimane presente nell’agenda delle aziende anche se con minore
commitment
0
10
20
40
30
50
40
60
70
80
Energiarinnovabile
Effic. (produttivo e strutture)
Recupero (scarti e prodotti)
Prodotti Green
Logistica Green
Green Practices: ambiti di applicazione
66
44%(eff. strutture) (rec. prodotti)
(eff. produttivo) (rec. scarti)
56%
62
40%
60%
50 48
17www.energystrategy.it
Green practice: overview (2/2)
• L’efficienza nell’impiego di fattori produttivi e nell’ottimizzazione energetica ed ambientale delle facilities
ha una rilevanza predominante nel 59% dei casi
• L’impiego di fonti rinnovabili, anche a causa delle recenti evoluzioni normative che non stimolano
l’economicità di investimenti in tal senso, appare come la green practice verso la quale le imprese sono
meno sensibili
0102030
5040
6070
9080
100
Totale
266 40 66 62 50 48#indicazioni
Energiarinnovabile
Eff. (produttivoe strutture)
Recupero (scarti e prodotti)
Prodotti Green
Logistica Green
Green Practices: importanza relativa (%)
imp
orta
nza
rela
tiva
(%)
34%
25%
15%
12,9%
12,9%
100%
Il tema del recupero e del ri-ciclo è il secondo in termini di importanza relativa e viene visto come possibilità di cost reductionOltre alla ricerca dell’efficien-
za dei processi core, anche le strutture di staff sono sempre di più oggetto di miglioramento ambientale
20 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
3. Economics: le risorse dedicate
• Il 77,5% delle aziende intervistate dichiara di destinare specifiche risorse economiche al tema della
sostenibilità
• Tuttavia solo il 27,5% (22 aziende su 80, per un peso sul volume d’affari complessivo del campione del
31%) vanta un processo di budgeting specifico che segue criteri di ripartizione strutturati
• Di queste, solo 4 hanno un fatturato inferiore ai 100 mln €
0
10
20
30
50
40
60
70
80
Totale Non presente Presente Corporate Specifico
Esistenza di un budget specifico dedicato
#di o
sser
vazi
oni
18
62
40
22
80
Di cui, il 94% è allocato per singoli progetti
48,2
17,912,4
10,910,6
Per obiettivi
Per funzioni
Per prodotti
Per processi
Per progetti
Criteri di ripartizione budget %
22 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
4. Driver, investimenti ed aspettative future
I driver delle scelte in tema di sostenibilità
• Tra i vari driver che le aziende hanno indicato come rilevanti, emerge come nuove policy, decisioni
strategiche e/o comunque scelte interne all’azienda siano importanti nel 68,7% dei casi
• Quasi tutte quelle aziende che indicano come driver le policy/scelte interne, indicano almeno un altro
driver esogeno
• In alcuni casi, l’implementazione di pratiche green è la conseguenza di un processo di acquisizione e
delle conseguenti attività di integrazione
0
10
20
30
50
40
60
70
80
Compl.normativa
Evoluzionemercato
Nuoviprodotti
Reazioni aicompetitors M&A
Policy/scelte interne
Driver dell'investimento
#di i
ndic
azio
ni
42
27
17
5
42
55 Le scelte interne a loro volta hanno impatto sul mercato, il quale influenza ancora di riman-do le scelte interne
• Comportamento proatti-vo delle imprese
• Sostenibilità come scelta strategica primaria
23www.energystrategy.it
Investimenti ed aspettative future
• Quasi un’impresa su 2 ha aspettative di crescita degli investimenti e, di queste, il 75% prevede che
saranno maggiori di almeno il 5% rispetto allo scorso anno. Il rimanente 25% prevede una crescita degli
investimenti di oltre il 10%
• La ricerca dell’efficienza giocherà un ruolo chiave nelle decisioni di investimento
• “…Riteniamo che il trend degli investimenti rimanga stazionario rispetto all’anno corrente, ma
l’efficientamento dei processi produttivi avrà un ruolo chiave. Più in generale l’ecosostenibilità
diventerà un elemento chiave nella valutazione delle scelte aziendali” (Azienda n.50)
48,8%
20%
30%
1,3%
TREND ATTESO DEGLI INVESTITORI CRESCITAATTESA
Crescente
oltre il 10%
dal 6% al 10%
fino al 5%
Decrescente
Stabile
Non risponde
25%
43,8%
31,3%
“ …se le politiche comunitarie sosterranno questi investimenti, siamo disposti a rivedere a rial-zo le nostre stime” (Azienda 25)
“ …vogliamo valutare progetto per progetto la fattibilità rispet-to alle nostre disponibilità” (Azienda 70)
26 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
5. Sostenibilità
• Il 75% delle aziende intervistate, tra gli obiettivi raggiunti, pone la compliance normativa e/o l’ottenimento
di specifiche certificazioni come il principale risultato raggiunto
• Interessante è anche come l’ottenimento di premi e riconoscimenti specifici e di settore relativi alla
sostenibilità ambientale sia un fattore rilevante e citato da circa il 34% delle aziende
• “…il cliente è sensibile all’ottenimento di premi e riconoscimenti che dimostrino la nostra sensibilità
per l’ambiente” (Azienda 17)
• “…conseguire una posizione migliore nel Sustainability Index negli USA ci ha permesso da solo di
incrementare le vendite del 10% circa” (Azienda n.41)
Sostenibilità: risultati raggiunti
0
10
20
60
30
50
40
60
70
80
Cert. e comp.
normativa
Eff. produt-tività/cost
saving
Premi ericonoscimenti
Difesa quotamercato
Incrementofatturato
Reazionecomps.
Risultati raggiunti
3627
2416
0
#di i
ndic
azio
ni
“…grazie a questi investimenti ci siamo evoluti e siamo in gra-do di rapportarci al meglio con il mercato” (azienda 77)
“le normative e la loro evolu-zione hanno guidato la nostra azione” (azienda 47)
27www.energystrategy.it
Sostenibilità: obiettivi futuri
• Il Tema della ricerca dell’efficienza e del miglioramento dei processi in un’ottica di cost saving, è
considerato il principale obiettivo futuro delle aziende analizzate
• Tuttavia l’incrocio tra sostenibilità e la creazione di nuove opportunità di mercato attraverso il lancio
di nuovi prodotti con caratteristiche intrinseche ed estrinseche di sostenibilità, vede aumentare la sua
importanza nel prossimo futuro
0
10
20
56
30
50
40
60
70
80
Eff. pro-duttività/
cost saving
Nuovi prodotti
Nuovi mercati geo.
Cert. e comp.normativa
Premi e riconoscimenti
Reazionecomps.
Obbiettivi futuri
42
1815
0 0
#di i
ndic
azio
ni
Ciò che era prioritario ed è stato raggiunto ora non viene indica-to come obiettivo principale
Esempi:•Autoproduzione energia elettrica•Riduzione materiali imballaggio•Riduzione acqua/unità di prodotto
28 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
5. Sostenibilità
• Individuati i driver esogeni attesi di medio periodo, è stato chiesto alle aziende di assegnarvi un
punteggio da 1 a 4 come grado di priorità percepita
• Si riportano i risultati cumulati ed il loro valore medio
• Non solo le aziende pongono l’efficienza come obiettivo primario, ma anche le indicazioni attese dal
mercato stesso vanno in questa direzione
• La sostenibilità ambientale appare sempre di più come un elemento strategico in grado di innescare
nuove dinamiche di mercato e di giocare un ruolo cardine nella competizione
Sostenibilità: i driver attesi
0
50
100
150
250
200
300
Eff. produt-tività/cost
saving
Evoluzionenormativa
Nuove dinami-che di mercato
Reazioni ai competitors
Ingresso in nuovi mercati
Driver attesi ed impatto
222 217185
165
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5Punt
egg
io t
otal
e ot
tenu
to 243
3,12,8 2,8
2,42,1
Punteggio cumulatoMedia
29www.energystrategy.it
Sostenibilità: una sintesi
• “il 90% della produzione è certi-
ficata UNI e internamente Eco2:
usa meno acqua, più materiali
riciclati e ha minori emissioni”
(Azienda n. 48)
• “energia da fonti rinnovabili per
il 9.3% a livello mondiale, rispet-
to già dei vincoli europei sulle
emissioni e le rinnovabili al 2020”
(Azienda n. 58)
• “Incrementata la corporate repu-
tation” (Azienda 50)
• “Continuo efficientamento del
processo produttivo e dell'acqui-
sto dell'energia” (Azienda n. 55)
• “La sensibilità aumenta e se re-
sti indietro sparisci dal mercato”
(Azienda n. 20)
• “Ci sarà una rivoluzione, c'è tan-
to da fare. Nell‘ illuminazione ad
esempio cambieranno sia la pro-
gettazione che la produzione”
(Azienda n. 8)
• “Crescita prevista per sostenere
gli sviluppi sulle auto elettriche e
la riduzione dell'impatto ambien-
tale della produzione “ (Azienda
n.48)
• “è fondamentale allinearsi con la
normativa ed evitare che il mar-
chio venga associato alla non
compliance” (Azienda n. 61)
• “Anche nella cosmetica i clienti
stanno diventando sempre più
sensibili a prodotti bio e green”
(Azienda n. 60)
RISULTATI RAGGIUNTI OBIETTIVI FUTURI DRIVER ATTESI
1 1 12 2 23 3 3
Efficienza produttiva/cost saving
Efficienza produttiva/cost saving
Efficienza produttiva/cost saving
Compl.normativa
Nuovi prodotti
Evoluzioninormative
Nuove dinamiche di mercato
Nuovi mercati
Premi ericon.
32 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
• Sulla base di un modello classico di catena del valore si sono identificate e definite le possibili green
practices per ogni anello della catena
• Una volta identificate e definite, si è indagato se quelle pratiche fossero presenti in azienda
• Tale approccio è stato ripetuto per tutti i macro settori analizzati
Sustainability e catena del valore
Corporate
NewProductDevelop-
ment
PurchasingLogistic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
33www.energystrategy.it
Definizione delle Green Practices analizzate
Green Practices nella Corporate Strategy“La sostenibilità fa parte del nostro DNA” (azienda 18)
• Sustainability Plan
Redazione di una linea guida strategica per la sostenibilità, esaminando gli obiettivi raggiunti negli anni
precedenti e stabilendo quelli futuri.
• Green mission
Riferimenti nella mission aziendale ad obiettivi come il rispetto dell’ambiente o il ricorso a pratiche
green.
• Certificazioni (ISO 14001, EMAS, LEED)
Certificazioni rilasciate da appositi enti certificatori alle imprese che attuano determinate pratiche per il
miglioramento delle performance ambientali.
• Strumenti di reporting
Utilizzo di report e documenti per la diffusione di pratiche green e obiettivi raggiunti.
• Coinvolgimento degli stakeholders
Ascolto delle richieste degli stakeholder riguardanti la sostenibilità per migliorare l’immagine percepita
dal mercato e conseguente ridurre il costo del capitale.
Corporate
NewProductDevelop
ment
PurchasingLogistic
in OperationsLog stic
out
Marketing&
Sales
Organ zation & Infrastructure
ICT
34 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
Green Practices nella Organization & Infrastructure“Il personale è più motivato se sa che la sua azienda sta investendo in sostenibilità” (azienda 44)
• Struttura organizzativa
Presenza nella struttura aziendale di figure incaricate della gestione della sostenibilità quali Environmental
Division, responsabilità distribuita fra le funzioni, figura dedicata, Committee, Task force.
• Training del personale
Programmi di formazione per aumentare la consapevolezza dei dipendenti.
• Metriche di misurazione delle performance di sostenibilità
Valutazione qualitativa e/o quantitativa dei risultati ottenuti a diversi livelli.
• Incentivi e sistemi di remunerazione
Premi per le divisioni e/o le funzioni che raggiungono i risultati migliori
Definizione delle Green Practices analizzate
Corporate
NewProductDeve op
ment
PurchasingLog stic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
35www.energystrategy.it
Definizione delle Green Practices analizzate
Green Practices nell’Information Technology“Non abbiamo ancora deciso di investire in quest’ambito
su tematiche di sostenibilità” (azienda 44)
• ICT in energy consumption
Applicazione dell’ICT per ridurre il consumo energetico nell’impresa.
• Cloud Computing
Adozione di sistemi cloud per ridurre il consumo elettrico e l’utilizzo di materiali inquinanti (silicio e
metalli).
• Office Equipment Certificato
Utilizzo di server, computer e altre tecnologie dotate di ridotti consumi energetici certificati.
Corporate
NewProductDevelop
ment
PurchasingLogistic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
36 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
Green Practices nel New Product Development (NPD)“Bisogna che i prodotti siano concepiti per durare nel tempo,
il cliente non guarderà più solo al risparmio immediato, ma anche al benessere
dell’intero ecosistema” (azienda 10)
• Life Cycle Assessment (LCA)
Valutazione dell’impatto ambientale che ha un prodotto nel suo ciclo di vita
• Eco-design (Design For Disassembly, Design For Recycling)
Progettazione volta a minimizzare l’impatto ambientale di un prodotto lungo il suo ciclo di vita.
• Eco-label
Sistema di etichettatura che fornisca garanzie sulla sostenibilità dei metodi di realizzazione del prodotto.
• Design for Logistic
Progettazione di nuovi prodotti in grado di minimizzare l’impatto ambientale del trasporto del prodotto
Definizione delle Green Practices analizzate
Corporate
NewProductDeve op
ment
PurchasingLog stic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
37www.energystrategy.it
Definizione delle Green Practices analizzate
Green Practices nel Purchasing“Già ad oggi tra i criteri di scelta dei nostri fornitori vi è il rispetto
dei nostri standard che sono già oltre i requirements normativi” (azienda 65)
• Collaborazione green
Collaborazione tra aziende col fine di scambiarsi know-how su temi di sostenibilità e pianificare e
coordinare le operations.
• Selezione green dei fornitori
Valutazione e selezione dei fornitori sulla base di certificazioni e performance ambientali.
• Valutazione delle performance
Valutazione delle performance ambientali dei fornitori su tutti i livelli.
• Supporto allo sviluppo
Supporto di progetti green che riducano l’impatto ambientale dei processi e/o dei prodotti dei fornitori.
• Coinvolgimento fornitori
Programmi di collaborazione basati su relazioni di lungo periodo.
Corporate
NewProductDevelop
ment
PurchasingLogistic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
38 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
Green Practices nella Logistica (in & Out)“Muovere le merci ha un costo aziendale e sociale importante.
Stiamo cercando di minimizzarlo” (azienda 34)
• Audit ambientale della supply chain
Valutazione dell’impatto ambientale di un prodotto in riferimento esclusivamente alla supply chain
• Reverse logistic
Implementazione di un sistema logistico per il recupero di prodotti e materiali. Flusso contrario:
dall’utilizzatore finale al produttore. Questa pratica aiuta a ridurre i costi di produzione.
• Ottimizzazione della logistica
Programmi di minimizzazione dei flussi dei prodotti. Ad esempio la saturazione dei mezzi, la condivisione
di informazioni con gli altri attori della filiera, il ricorso a logistic provider, ecc.
Short Supply Chain
Disintermediazione delle relazioni ottenuta attraverso la vicinanza logistica.
Definizione delle Green Practices analizzate
Corporate
NewProductDeve op
ment
PurchasingLog stic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
39www.energystrategy.it
Definizione delle Green Practices analizzate
Green Practices nelle Operation“C’è una rivoluzione in atto. E c’è tanto da fare" (azienda 21)
• Energy Audit
Analisi di tutti gli aspetti aziendali che hanno a che fare con l’energia, dai consumi ai rendimenti.
• Acquisto o produzione di energia rinnovabile
Utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili di proprietà e non.
• Macchinari e attrezzature a basso consumo
Utilizzo di apparecchiature ad alta efficienza.
• Minimizzazione degli scarti
Programmi di riduzione dei materiali di scarto.
• Programmi di conservazione dell’acqua
Riduzione del consumo d’acqua attraverso il ricircolo, la raccolta dell’acqua piovana, la riduzione della
pressione, i sistemi di chiusura automatici.
• Riduzione delle emissioni di gas serra
• Riduzione del consumo di materiali tossici e pericolosi
Corporate
NewProductDevelop
ment
PurchasingLogistic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
40 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
6. Sustainability, catena del valore, Green Practice
Green Practices nel Marketing & Sales“I nostri prodotti saranno sempre più verdi
perchè è il mercato stesso a chiedercelo” (azienda 12)
• Extended Product Responsibility (EPR)
I produttori si fanno carico del riciclo o dello smaltimento sia degli imballaggi sia dei prodotti alla fine
del ciclo di vita.
• Environmental collaboration whit customers
Creare un rapporto di collaborazione con i clienti per modificare i prodotti, renderli più ecologici
e adattarli alle loro esigenze. Determina una riduzione dei costi di produzione e un aumento della
customer satisfaction.
• Environmentally Friend Packaging
Utilizzo di packaging che abbiamo un basso impatto ambientale, che possano essere riciclati o riutilizzati.
Definizione delle Green Practices analizzate
Corporate
NewProductDeve op
ment
PurchasingLog stic
in OperationsLogistic
out
Marketing&
Sales
Organization & Infrastructure
ICT
42 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Partendo dal modello della catena del valore le aziende hanno indicato una o più aree per la collocazione
delle green practice implementate
• All’interno della stessa area poi sono state indicate le singole pratiche di dettaglio
• Le Green Practice applicate da quasi il 60% delle aziende afferiscono all’area Corporate (es.: green
mission, sistemi di reporting strutturati, etc.) ed Operation (recupero scarti, energy management, etc.)
• L’ICT non viene ancora percepito come possibile ambito di applicazione e sviluppo di pratiche green
Le pratiche lungo la catena del valore: evidenze
0%
20%
57,3% 56,8%47,5% 44,2%
40,0%31,6%
3,3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Purchasing Logistic ICTOrganiza-tion
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34,0%
43www.energystrategy.it
Le pratiche lungo la catena del valore: Corporate
• La definizione della green mission è il punto di partenza per il 66% delle
aziende intervistate
• Oltre la metà delle aziende ha lavorato/sta lavorando all’implementazione di
strumenti di misurazione e controllo:
• Dell’impatto ambientale di uno o più processi core
• Della redditività degli investimenti relativi alla sostenibilità ambientale
0
10
20
38
30
50
40
60
70
80
Green missionSustainabilityplan
Certificazioni Reporting Coinv.stakeholder
Corporate
53
4349
46
#di i
ndic
azio
ni
“All’aumentare degli inve-stimenti abbiamo costruito strumenti di controllo ad hoc" (Azienda 22)
“Consideriamo la worklife ba-lance come un elemento di so-stenibilità nella nostra mission” (Azienda18)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchas ng Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
44 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 5 le pratiche 22 aziende su 80 con un peso sul volume d’affari del
campione di circa il 54% (22,0 mld € su 42,6 mld €)
• Su 80 aziende, 31 indicano almeno “Sustainability Plan” e “Green Mission” come
pratiche implementate e di queste ben 28 aggiungono anche almeno il “Reporting”
come pratica aggiuntiva
• Su 17 aziende che non indicano alcuna pratica, 14 hanno un fatturato inferiore ai
20 mln €
Pratiche green e catena del valore: Corporate
0
5
10
22
15
25
20
5 Pratiche 4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Corporate
1416
5 6
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#di i
ndic
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ni
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
45www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: Operations
• Elevata è l’attenzione su tutte le tematiche relative al mondo operation
• In particolare la gestione degli scarti viene vista non solo come necessaria
attenzione allo smaltimento, ma anche come opportunità di ottimizzazione
dei processi produttivi al fine della loro minimizzazione e di un loro possibile
recupero
0
10
20
43 37
4957
45
54
3330
50
40
60
70
80
Energyaudit
En.rinnovabile
Macchinegreen Scarti Acqua Gas serra
Materialitossici
Operation
#di o
sser
vazi
oni
“Nel nostro settore il control-lo delle emissioni è un FCS” (Azienda 17)
“Sono stati fatti investimenti per contenere e gestire al meglio la spesa energetica” (Azienda 43)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Purchas ng Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
46 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 5 le pratiche solo 7 aziende su 80 con un peso sul volume d’affari
del campione di circa l’8%...
• …tuttavia le aziende che non indicano alcune pratica nell’area Operation sono
solamente 8 e di queste solo 3 superano i 20 mln € di fatturato
Pratiche green e catena del valore: Operation
0
5
10 7
15
25
20
6 Pratiche 5 Pratiche7 Pratiche 4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Operation
15
12
15 16
34
8
# os
serv
azio
ni
È il valore minore tra tutte le aree della catena del valore
La gestione strategica ed il recupero degli scarti è indicata da tutte e 12 le aziende
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
47www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: Organization
• Anche le imprese meno strutturate dichiarano di intervenire ad ogni livello
dell’organizzazione per sensibilizzare il personale sulle attività green che
l’azienda sta gestendo
• Tuttavia rari sono ancora gli sforzi in termini di incentivazione della forza lavoro
• La formazione rimane un volano di divulgazione importante
0
10
20
45
30
50
40
60
Struttura org. Training Misurazione Incentivi
Organization
4753
7
#di i
ndic
azio
ni
“C'è forte sensibilità sul tema, gli investimenti sono vantag-giosi e il recupero dei materiali dannosi utilizzati è necessario per far lavorare serenamente i dipendenti” (Azienda 27)
“Non ci sono delle metriche di valutazione del singolo dipen-dente ma incentivi di tipo soft” (Azienda 23)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Purchas ng Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
48 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 4 le pratiche solo 6 aziende su 80 ma con un peso sul volume
d’affari del campione di circa il 9,5% (tutte grandi imprese)
• Le aziende che indicano 3 pratiche sono 26 per un peso sul volume d’affari totale
del 62%
• Delle 15 aziende che non indicano alcuna pratica, 12 hanno un fatturato inferiore
ai 20 mln € e solo 1 è una Grande Azienda
Pratiche green e catena del valore: Organization
0
5
106
15
30
20
25
4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Organization
26
17
7
15
# os
serv
azio
ni
Di queste, ben 25 indicano “Struttura organizzativa”, “training”, “misurazione”
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
49www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: Marketing & Sales
• Le aziende che più fanno della sostenibilità un vantaggio competitivo di
lungo periodo, tendono a comunicarlo in maniera efficace ed a coinvolgere
direttamente i clienti (sia BTC che BTB)
• Benché apparente esiguo in valore assoluto, se pesato sulle sole aziende
che producono beni fisici “impacchettabili”, la sostenibilità ambientale degli
imballi utilizzati arriva al oltre il 65%
0
10
20
3530
41
30
50
40
60
Extended Product Responsability
Packaging Coinv. clienti
Marketing and Sales
Uni
ts
“Riduzione del materale ne-cessario ed impiego di mate-riale riciclato per oltre il 90%” (Azienda 54)
“La pubblicità beyond the line è più efficace per coinvolgere i clienti sul tema della sostenibi-lità” (Azienda 53)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Purchas ng Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
50 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 3 le pratiche solo 9 aziende su 80, con un peso sul volume d’affari
del campione di circa il 5%
• Delle aziende che indicano una sola pratica il tema “Packaging” viene indicato da
una sola azienda
• Le 19 aziende che non indicano alcuna pratica, hanno un un peso sul volume
d’affari del campione di circa il 15%
Pratiche green e catena del valore: Marketing & Sales
0
5
10
15
30
20
25
3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Marketing and Sales
9
2725
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# os
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57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
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80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
51www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: New Product Development (NPD)
• La progettazione dei prodotti in un’ottica green appare come il primo passo
per lo sviluppo di prodotti aderenti alle aspettative del mercato in termini di
sostenibilità
• Nonostante la congiuntura economica spinga in direzione opposta, le aziende
tendono ad investire su prodotti dal ciclo di vita più lungo, stimolando la
brand loyalty attraverso un posizionamento environmentally friendly
0
10
20
36 3237
2330
50
40
60
Life CycleAssessment
Design forLogistics
Eco-design Eco-label
New Product Devolopment
#di i
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ni
“I nostri prodotti sono gre-en sin dalla progettazione” (Azienda 33)
“Abbiamo alleggerito il packa-ging del 18% ed impiegato materiali di riciclo. È dalla pro-gettazione che si inizia a lavo-rare per ottimizzare la logistica“ (Azienda 19)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Pu chasing Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
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7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 4 le pratiche 12 aziende su 80 con un peso sul volume d’affari del
campione di circa il 12%
• Le aziende che indicano 3 pratiche sono 11 e tutte indicano sia “Life Cycle
Assessment” che “eco-design”
• Delle 29 aziende che non indicano alcuna pratica, 15 hanno un fatturato inferiore
ai 20 mln €
Pratiche green e catena del valore: New Product Development (NPD)
0
5
101215
35
30
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4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
New Product devolopment
11
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# in
dic
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ni
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57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
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80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
53www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: Purchasing
• L’area relativa agli acquisti è ancora indietro rispetto agli altri anelli della
catena del valore
• Tuttavia l’azione, nelle aziende più strutturate, parte dalla selezione e dal
coinvolgimenti dei fornitori in ottica di:
• Partnership ambientale
• Comakership
0
10
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2930
50
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60
Selezionegreen
Collaborazionigreen
Valutazione performance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Purchasing
3225
18
32
#di i
ndic
azio
ni
“Chiediamo ai nostri fornitori di rispettare le nostre stesse nor-me” (Azienda 41)
“Impiegare componenti senza contenuto di petrolio (Oil free)” (Azienda 56)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Pu chasing Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
54 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Indicano tutte e 5 le pratiche 12 aziende su 80 ma con un peso sul volume d’affari del
campione importante e pari a circa il 29%
• Tutte e 6 le aziende che indicano 4 pratiche, inseriscono la “valutazione della
performance” come pratica green implementata
• Le 37 aziende che non indicano alcuna pratica (il dato più alto tra i cluster) pesano
tuttavia meno delle 12 aziende che le indicano tutte (circa il 25%)
Pratiche green e catena del valore: Purchasing
05
101215
25
30
35
40
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5 Pratiche 4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Purchasing
6 8
22
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#di i
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ni
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
55www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: Logistics
• L’ottimizzazione della logistica rimane pressoché l’unico punto di attenzione
in ottica di sostenibilità ambientale
0
10
2022 21
47
11
30
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40
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Reverse Logistic Supply Chaincorta
Ottimizzazionelogistica
Audit ambientale
Logistic
#di i
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ni
“Per noi rendere la logi-stica green e sostenibile è un aspetto fondamentale, essendo una società di tra-sporti” (Azienda 51)
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operation Purchas ng Log stic ICTOrganization
Market ng& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
56 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
7. Risultati delle analisi
• Solo 1 azienda e con fatturato inferiore ai 10 mln € indica tutte e 4 le pratiche
• Le 11 aziende che indicano 3 pratiche pesano circa il 30% del volume d’affari
complessivo del campione
• Le 29 aziende che non indicano alcuna pratica pesano il 22,5% circa del volume
d’affari complessivo del campione
Pratiche green e catena del valore: Logistics
0
5
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1
15
35
30
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4 Pratiche 3 Pratiche 2 Pratiche 1 Pratiche 0 Pratiche
Logistic
11
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14
29
# in
dic
azio
ni
Di queste, 24 indicano l’ “ottimizzazione della logi-stica” come pratica imple-mentata
0%
20%
57 3% 56 8%47 5% 44 2%
40 0%31 6%
3 3%
40%
60%
80%
100%
Corporate Operat on Purchasing Log stic ICTOrganization
Marketing& Sales
NPD
Pratiche Green e catena del valore
34 0%
57www.energystrategy.it
Pratiche green e catena del valore: ICT
• L’ICT non viene ancora percepita come elemento strategico in ottica di sostenibilità
• In alcuni rari casi lo sforzo va nella direzione di una costruzione dell’ambiente di lavoro, anche informatico,
sostenibile
• Il cloud computing come volano per la diminuzione dell’impatto ambientale (meno server, meno
hardware, etc.) non entra ancora nelle politiche green delle aziende italiane
• Le aziende che indicano l’ICT come leva green sono principalmente PMI appartenenti ai servizi
0
10
20
20
6
30
40
ICT Cloud computing Office equipment
ICT
#di i
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azio
ni
“Le nostre postazioni di lavoro sono costruite per massimizzare l’efficienza e soprattutto il comfort lavorativo delle risorse” (Azienda 77)
60 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
• L’organizzazione come sta affrontando le tematiche della sostenibilità? Come si stanno organizzando le
aziende? Le organizzazioni sono sensibili a questi temi?
• In questo attuale contesto competitivo, caratterizzato da forti tensioni finanziarie ed elevata incertezza,
l’evoluzione delle organizzazioni ha un impatto rilevante anche sul tema della sostenibilità
• La necessità di competenze, ruoli, processi dedicati diventano sempre di più imprescindibili se si sceglie
di fare della sostenibilità un’arma per competere sul mercato
• Tuttavia si vedrà come poche siano le organizzazioni già mature e dotate dei giusti strumenti di governo
e controllo
Sostenibilità ed organizzazione: L’evoluzione del ruolo
61www.energystrategy.it
La sostenibilità come leva organizzativa
• Benché la sostenibilità ambientale sia considerata dalle aziende sempre di più una leva strategica, lo
sviluppo di soluzioni organizzative strutturate appare ancora in fase embrionale
Presenza nell'azienda di una struttura dedicata fatta di una o più persone che si occupano della sotenibilità
Non esiste una unità organizzativa ma esiste un budget definito e dedicato allasostenibilità
Non esiste una divisione né un budget dedicato ma solo una generale e destrut-turata voce di spesa a livello azienda/cor-porate dedicato alla sostenibilità
Assenza di strutture organizzative e di strumenti di misurazione e controllo
0
32
10
16
20
10 20 305 15 25 35
# aziende
Sensibilità a strumenti organizzativi adottati
62 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
• Ancora poche sono le aziende che hanno sviluppato figure e professionalità specifiche come
L’Environmental Manager, il Sustainability Manager o l’Energy Manager
• In molti casi, è proprio un evoluzione del ruolo del Responsabile Qualità (QHSE) l’alfiere della sostenibilità
Funzioni coinvolte
Ruolo non presidiato
Marketing & Sales
QHSE
Direz. generale
CFO/Admin.
Energy manager
Progettazione/uff. tecnico
Environmental Manager
AltroIn particolare HR e Legal.
Principalmente organizzazioni che lavorano su temi green solo per progetti specifici
0
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12
10
8
8
7
6
5
4
10 205 15 25
# indicazioni
Presidio organizzativo ed eventuale key owner
63www.energystrategy.it
Dimensione della struttura: (1/2)
• Nei modelli organizzativi analizzati, le aziende più strutturate e sensibili alle tematiche di sostenibilità
presentano una struttura organizzativa molto snella e costituita per lo più di 2-3 risorse dedicate
• Quasi il 60% delle aziende mantiene la competenza allocata su più soggetti o non presidia il tema con
ruoli specifici
0
10
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22
46
48
30
50
40
Fino a 3 persone da 3 a 10 persone oltre 10 personeLa compattezza è allocata su più
soggetti
Headcount: personale dedicato
#di i
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azio
ni
Tutte grandi imprese (>550 mln €)
Di cui 6 <20 mln €Peso del fatturato delle 22 az. sul totale campione: 32%
64 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
• Nelle aziende meno strutturate le responsabilità in materia di sostenibilità sono disperse
nell’organizzazione senza avere un presidio dedicato
• Negli altri casi, la gestione ed il controllo organizzativo sono demandate alle singole funzioni dove
tuttavia le tematiche green non rappresentano la “core activity”
Dimensione della struttura: (2/2)
0
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46
48
30
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Fino a 3 persone da 3 a 10 persone oltre 10 personeLa compattezza è allocata su più
soggetti
Headcount: personale dedicato
#di i
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azio
ni
Altro
Prog. Uff. Tecnico
CFO/Admin.
Dir. Generale
Ruolo nonpresidiato
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46
8
8
20
Di cui 12 >500 mln € su un totale di 23 Grandi Imprese
65www.energystrategy.it
Percezione interna delle funzioni dedicate
• Indipendentemente dalla maturità organizzativa raggiunta in azienda, la consapevolezza del ruolo e del
lavoro svolto da chi si occupa di sostenibilità appare elevata…
1 2
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# Risposte
Molto d'accordoPoco d'accordo
Il ruolo della mia funzione e delle attività che svolgo sono conosciuti e ben noti a tutte le altre divisioni aziendali
Le altre divisioni aziendali recepiscono ed implementano con efficacia le proposte della mia funzione
Riconosco un commitment adeguato verso le mie proposte in tema green/sustainability all’in-terno della mia funzione
La mia divisione/funzione recepisce ed imple-menta con efficacia le proposte ed i suggeri-menti delle altre funzioni/divisioni aziendali
La mia divisione/funzione recepisce ed imple-menta con efficacia le proposte ed i suggeri-menti del vertice aziendale
65
53
63
53
3 4
66 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
• …tuttavia, anche in aziende più avanzate, manca un piano d’azione definito con processi adeguati a
supporto e mancano adeguati sistemi di misurazione e controllo della performance e degli obiettivi
Riconoscimento interno delle funzioni dedicate
1 2
46
# Risposte
Molto d'accordoPoco d'accordo
L’importanza del tema è percepita in azienda ma non è ancora stata definito un piano di azione
Il piano d’azione è stato definito ma mancano adeguati processi a supporto del piano
I benefici delle pratiche implementate non vengono monitorati perché marginali rispetto al business primario dell’azienda
Sarebbe opportuno definire un sistema struttu-rato di misurazione e controllo delle modalità di implementazione delle pratiche
43
45
45
3 4
67www.energystrategy.it
Emerge una struttura organizzativa decentrata…
• Emerge, in circa il 58% dei casi, come la sostenibilità coinvolga più funzioni dell’organizzazione ed il
presidio ed il coordinamento specifico sono spesso demandati al vertice aziendale
• In molti casi, il mancato presidio delle attività specifiche necessità di maggior coordinamento ed
integrazione e quindi di maggiore complessità diventando un vincolo alla creazione di valore
PRO
• Momento decisionale efficace
• Commitment del vertice importante
• Elevata efficacia
• Contributo dei singoli attori
CONTRO
• Execution efficace ma poco efficiente
• Fabbisogno di coordinamento elevato
• Complessità di gestione
• Mancanza di adeguati strumenti di controllo
BoD
Purchasing Operation AFC ......Marketing& Sales
1 2 1 ..
68 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
• L’evoluzione dell’organizzazione e la scoperta che dalla sostenibilità si può creare valore e persino un
vantaggio competitivo di lungo periodo per l’azienda, portano allo sviluppo di una funzione dedicata
• Tipicamente questa funzione è a diretto riporto dei vertici dell’azienda. Ha un budget assegnato, risorse
specifiche dedicate ed obiettivi chiari e condivisi di breve, medio e lungo periodo
…accentrata per altre
BoD
Sustainability Manager
Purchasing Operation AFC ......Marketing& Sales
PRO
• Elevato presidio
• Risorse specifiche assegnate
• Strumenti di controllo più sofisticati
• Sostenibilità entra nel DNA aziendale
CONTRO
• Momento decisionale complesso
• Commitment del vertice non adeguato
• Project Management spesso “spuntato”
• Basso contributo dei singoli attori
69www.energystrategy.it
Sentieri di sviluppo organizzativi
34 imprese
BassoAlto
Bubble Size
= # imprese
Alta
Bassa
13 imprese
12 imprese
Sustainability Commitment
EvoluzioneOrganizzativa
• All’aumentare del commitment verso i temi della sostenibilità, evolve la struttura organizzativa di pari
passo. Tuttavia ben il 42,5% delle imprese appare “stuck in the middle”: ovvero non in grado ancora di
dotarsi di quegli strumenti tecnici in grado di anticipare quel cambiamento necessario
70 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
8. Sustainability ed organizzazione
Sentieri di sviluppo organizzativi
Tot.: 15.6 mldpari al 37%
BassoAlto
Bubble Size
= fatturato
Alta
Bassa
Tot.: 14.8 mldpari al 35%
Tot. 0,1 mld
Sustainability Commitment
EvoluzioneOrganizzativa
• Visto in valore il gap tra piccole e medie imprese appare ancora estremamente rilevante. Tuttavia proprio
quelle imprese medie e grandi che rappresentano larga parte dell'area tratteggiata sono quelle da cui ci
si aspetta quel salto organizzativo per governare con efficacia l'innovazione
72 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• La definizione di obbiettivi di breve e medio periodo (al 2020) sulle prestazione dei veicoli ha portato le
imprese a creare strutture organizzative focalizzate sulla sostenibilità dei prodotti
• L’attenzione alla sostenibilità ambientale parte sin dalla progettazione del prodotto così da poter
analizzare gli impatti sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita
• Emerge come le pratiche green relative all’ICT (come server e altre tecnologie a ridotto consumo di
energia o servizi cloud per la riduzione dell’uso di metalli e silicio) non vengano implementate dal
settore. La causa è imputabile alla secondaria importanza dell’impatto che queste hanno rispetto ai
vincoli normativi
Green Practice nei macro settori: Automotive
0%
20%
40%
60%
80%
Operation Corporate NPD Organiza-tion
Logistic Marketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice: Automotive
40%
16%
45%48%
70%70%73%
73www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Automotive (1/7)
• L’nteresse nelle green practice di Operation è legato al forte input derivante
dalla fase di progettazione, che hanno nell’ottimizzazione dei processi e delle
risorse necessarie alla produzione la naturale conseguenza
• La percentuale ridotta di energy audit e produzione di energia da fonte
rinnovabile è da ricercare nell’accentramento del controllo sull’uso dell’energia
ed il limitato impatto ambientale dell’energia utilizzata in fase produttiva
rispetto all’inquinamento prodotto durante l’utilizzo del veicolo
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Energyaudit
En rinnovabile
Macchinegreen
Scarti Acqua Gas serra Materialitossici
Automotive green practice - Operation
90%
70%
90%100%90%
40%30%
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organization
Logistic Marketing& Sales
Pu chasing
Percentuale di applicazione green practice: Automot ve
40%
16%
45%48%
70%70%73%
74 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Le imprese automotive utilizzano la realizzazione dei piani di sostenibilità
ed i sistemi di reporting per misurare i miglioramenti ottenuti in termini di
sostenibilità rispetto agli obbiettivi prefissati
• Tali risultati divengono poi anche strumento di marketing e comunicazione
• Il coinvolgimento degli stakeholder appare come l’aspetto più limitato. Questo
è da attribuire al fatto che i vincoli percepiti come più significativi vengano
imposti, oltre che dalla normativa, dal mercato (in particolare quello europeo)
che esige degli autoveicoli con elevata resa al km per fronteggiare la continua
crescita del prezzo dei combustibili
Green Practice nei macro settori: Automotive (2/7)
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Sustainability plan
Green mission Certificazioni Reporting Coinvolgimento stakeholder
Automotive green practice - Corporate
70%
40%
90%
70%
80% Ruolo secondario degli stakeholder del settore
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organ zation
Logistic Marketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice: Automotive
40%
16%
45%48%
70%70%73%
75www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Automotive (3/7)
• La progettazione dei nuovi prodotti (inteso come recupero dei materiali,
facilità nel disassemblamento per attività manutentive, previsione delle attività
maggiormente inquinanti durante la realizzazione) è uno degli aspetti chiave
per l’incremento della sostenibilità del prodotto e del processo produttivo.
• Il ruolo marginale dell’eco label è da attribuire alla già elevata conoscenza da
parte del cliente (in termini di raccolta informazioni e confronto tra i vari modelli)
delle performance del veicolo
• Tuttavia alcune case, su particolari modelli (es.: utilitarie e city car bi-fuel), stanno
spingendo la comunicazione green anche attraverso nomi e diciture specifiche
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organization
Logistic Marketing& Sales
Pu chasing
Percentuale di applicazione green practice: Automot ve
40%
16%
45%48%
70%70%73%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Life Cycle Assessment
Eco-design Eco-label Design for Logistics
Automotive green practice - NPD
90%80%
40%
70%
L’eco label ha un ruolo li-mitato poiché sono poche le vetture che tentano di trasmettere un messaggio di sostenibilità attraverso il nome del modello stesso
76 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Strutture organizzative dedicate sono presenti nella quasi totalità delle imprese
• Queste risultano essere necessarie per il monitoraggio del consumo energetico
dell’impresa e la realizzazione di piani di formazione dedicati per i dipendenti
per renderli consapevoli dell’impatto delle rispettive attività
Green Practice nei macro settori: Automotive (4/7)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organ zation
Logistic Marketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice: Automotive
40%
16%
45%48%
70%70%73%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Strutture org Training Misurazione Incentivi
Automotive green practice - Organization
90%
50% 50%
0%
Non sono previsti sistemi e strumenti per incentiva-zione del personale al rag-giungimento degli obiettivi in tema di sosten bilità
77www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Automotive (5/7)
• È interessante come l’80% delle imprese analizzate stia cercando di ottimizzare
la logistica, ma solo il 10% sia riuscito ad implementare metodologie per
accorciare la supply-chain.
• Costi più competitivi di realizzazione dei componenti necessari da parte di
fornitori esteri rispetto a quelli locali.
• Inoltre, il 30% delle imprese che effettuano audit ambientale può indicare
come la valutazione delle performance sia tuttora in secondo piano rispetto
all’ottimizzazione logistica e la stessa reverse logistic (per recuperare valore dai
prodotti giunti a fine vita)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organization
Logistic Marketing& Sales
Pu chasing
Percentuale di applicazione green practice: Automot ve
40%
16%
45%48%
70%70%73%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Reverse Logistic Ottimizzazionelogistica
Audit ambientale Supply Chain corta
Automotive green practice - Logistic
60%
80%
30%
10%
L’audit ambientale è rilevante per osservare le strutture dei conces-sionari, dove il cliente percepisce realmente l’impronta sostenibile dell’impresa in quanto è il punto di effettivo contatto con il fornitore.
78 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• L’Extended Product Responsibility ha subito un forte incremento negli ultimi
anni dovuto alla commercializzazione dei veicoli elettrici e alla conseguente
necessità di recuperare i sistemi d’accumulo (per poter riutilizzare la batteria e
recuperare i materiali tossici di cui è composta)
• Il coinvolgimento dei clienti è limitato al solo 10% e riguarda principalmente la
fase di definizione del design della vettura.
Green Practice nei macro settori: Automotive (6/7)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organ zation
Logistic Marketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice: Automotive
40%
16%
45%48%
70%70%73%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Extended ProductResponsibility
Packaging Coinv. clienti
Automotive green practice - Marketing and Sales
80%
30%
10%
Le pratiche di «ecopackaging» sono meno sviluppate perché sono secondarie per il prodotto realiz-zato
79www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Automotive (7/7)
• A fronte di un apparente ridotto interesse nei confronti delle pratiche relative
agli acquisti, emerge come le imprese del settore stiano iniziando a realizzare
delle collaborazioni per migliorare la sostenibilità
• Ad esempio, attraverso accordi per la condivisione della tecnologia
produttiva più green
• La valutazione delle performance dei fornitori viene svolta dal 10% delle imprese
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPD Organization
Logistic Marketing& Sales
Pu chasing
Percentuale di applicazione green practice: Automot ve
40%
16%
45%48%
70%70%73%
0%
10%
20%
30%
40%
Collaborazionigreen
Selezione green
Valutazioneperformance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Automotive green practice - Purchasing
20%
0%
10%
20%
30%
I fornitori sono poco coin-volti perché le imprese tendono a centralizzare il controllo sull’impatto am-bientale dell’impresa
Ad oggi, il supporto allo svilup-po dei fornitori delle imprese automotive è rivolto alla qualità dei componenti per ottimizzare i processi produttivi, quindi non con un’ottica sostenibile
80 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici
• Questo è il settore dove le pratiche ICT risultano essere maggiormente considerate e questo è dato
dalla presenza di società di servizi che basano le proprie attività sui sistemi informatici più che sui
processi produttivi.
• Questa considerazione inoltre influenza anche la forte riduzione della percentuale di pratiche operative
implementate rispetto al macro settore precedente.
0%
20%
40%
60%
80%
Corporate Organiza-tion
NPDOpera-tion
Logistic ICTMarketing& Sales
Purcha-sing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Manifatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
81www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (1/8)
• A fronte di un forte interesse per la sostenibilità ambientale delle imprese del
settore (sia grandi che PMI), la redazione di piani di sostenibilità subisce una
forte riduzione. In particolare emerge come le strategie sostenibili nelle PMI
siano gestite dall'azionista stesso, con importanti carenze nella condivisione
delle pratiche all'interno dell'organizzazione0%
20%
40%
60%
80%
CorporateOrgan zation
NPDOperat on
Log st c ICTMa keting& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Man fatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
80%
Collaborazionigreen
Selezione green
Valutazioneperformance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Manufatturiero e servizi tecnici green practice - Corporate
63%70%
63%73%
37%
Il coinvolgimento degli stakeholder è dovuto alla maggior influenza di questi sulle scelte dell’impresa (es: le banche per le PMI)
• "Attenzione interna ed esterna, endogena ed esogena. Ci deve essere una triangolazione tra chi
vende la tecnologia, il cliente ed il contesto esterno e politico. La parte normativa avrà influenza sulla
sostenibilità" (Azienda 82)
• "L’introduzione del 20/20/20 dell’UE ci ha fatto capire la strada che i governi avrebbero voluto
perseguire nel futuro. Per questo motivo abbiamo deciso di investire sulla sostenibilità, seguendolo
come un principio guida cardine per le nostre attività" (Azienda 81)
82 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• La forte attenzione al monitoraggio dei consumi e la formazione sulla
sostenibilità ambientale dei dipendenti è dovuta dalla forte strutturazione della
funzione di sostenibilità nelle imprese osservate.
• "È un circolo virtuoso che coinvolgerà tutti, dove nessuno potrà competere
standone fuori" (Azienda 81)
• "Bisognerà monitorare le emissioni in atmosfera, adesso viene fatto in
maniera molto blanda" (Azienda 39)
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (2/8)
0%
20%
40%
60%
80%
Co porateOrganization
NPDOperat on
Log stic ICTMarketing& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Manifatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
80%
Stuttura org Training Misurazione Incentivi
Manifatturiero e servizi tecnici green practice - Organization
57%
70%67%
7%
83www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (3/8)
• L’energy audit acquista un peso considerevole poiché viene utilizzato dalle
imprese che non hanno una struttura in grado di monitorare i consumi in senso
olistico, ma si affidano a società esterne, in modo autonomo.
• "L'attenzione verso la biosostenibilità sta aumentando in ogni campo, e
anche nella bioindustry il livello di attenzione è crescente" (Azienda 28)
• L’attenzione alla riduzione delle emissioni di gas serra è collegato all’utilizzo di
macchinari più efficienti ed alla riduzione degli scarti. L’energia rinnovabile viene
utilizzata come sistema per l’abbattimento delle emissioni e la riduzione della
bolletta energetica
0%
20%
40%
60%
80%
CorporateOrgan zation
NPDOperat on
Log st c ICTMa keting& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Man fatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Energyaudit
En rinnovabile
Macchinegreen
Scarti Acqua Gas serra Materialitossici
Manifatturiero e servizi tecnici green practice - Operation
57%
33%33%
53%47%
37%
63%
"Sicuramente attenzione maggiore nell'acquisto dei macchinari e sul raggiungimento di un'efficienza energetica significativa. Il grosso dell’impatto dipen-derà da questo" (Azienda 36)
84 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Le imprese cercano il coinvolgimento dei clienti per poter realizzare prodotti
e servizi sostenibili direttamente richiesti all’azienda. Non solo il cliente è
un driver esogeno del mercato, ma è lo stesso utilizzatore che deve essere
educato sul tema della sostenibilità
• "Siamo costretti dalle normative ma anche il cliente chiede questo e si deve
seguire la direzione dettata dal mercato" (Azienda 32)
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (4/8)
0%
20%
40%
60%
80%
Co porateOrganization
NPDOperat on
Log stic ICTMarket ng& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Manifatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
80%
Extended ProductResponsability
Packaging Coinv. clienti
Manifatturiero e servizi tecnici green practice - Marketing and Sales
23%20%
67%Informare l’opinione pubblica sulla sostenibilità e sull’impatto che han-no gli attuali stili di vita sull’intero si-stema diventa un aspetto rilevante di comunicazione
85www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (5/8)
• In questo macro settore emerge significativamente il coinvolgimento dei
fornitori rispetto all’automotive. La scelta di fornitori più sensibili alle tematiche
ambientali, la loro valutazione e coinvolgimento nelle scelte strategiche può
portare ad un vantaggio sia ambientale che economico grazie alla realizzazione
di accordi ad hoc di lunga durata
• "Diventerà uno strumento per competere ed essere all'avanguardia, per
affermarsi le aziende dovranno attuare pratiche green. Il nostro settore non
è molto impattante ma faremo la nostra parte" (Azienda 13)
0%
20%
40%
60%
80%
CorporateOrgan zation
NPDOperat on
Log st c ICTMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Man fatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
15%
30%
45%
60%
Collaborazionigreen
Selezione green
Valutazioneperformance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Manufatturiero e servizi tecnici green practice - Purchasing
17%
43%
33%
50%
30%
Il dato è influenzato dalle PMI che selezionano i fornitori in base alle prestazioni ma che non sono in gra-do di supportarne un’evoluzione in termini di sostenibilità
86 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• La progettazione dei prodotti è importante poiché la qualità finale ha acquistato
un ruolo chiave per il consumatore così come la frazione di materiale riciclabile
sul totale.
• "Bisogna che i prodotti siano concepiti per durare nel tempo, il cliente non
deve guardare al risparmio perché buttare via tutto va contro il concetto di
sostenibilità" (Azienda 10)
• " Due approcci sono possibili: uno basato sulla normativa (attendista), l'altro
sul commitment (attiva). Si deve investire sulla ricerca, e ci vuole tempo per
nuovi LCA e per le certificazioni. Il cliente ormai esige questa attenzione"
(Azienda 9)
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (6/8)
0%
20%
40%
60%
80%
Co porateOrganization
NPDOperat on
Log stic ICTMarket ng& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Manifatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
Life Cycle Assessment
Eco-design Eco-label Design for Logistics
Manufatturiero e servizi tecnici green practice - NPD
30%
43% 43%
23%
Il label acquista importan-za perché diventa lo stru-mento attraverso il quale è possibile attrarre il cliente verso i prodotti maggior-mente sostenibili
87www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (7/8)
• Anche in questa macro area la realizzazione della supply chain corta risulta
essere ancora un obiettivo distante nonostante l’attenzione rivolta a questo
aspetto e l’attenzione data dal 50% delle imprese verso l’ottimizzazione
logistica.
• La reverse logistic è al 23% a causa del settore manifatturiero che realizza
prodotti per i quali non sempre è possibile generare valore dal recupero dei
resi.
0%
20%
40%
60%
80%
CorporateOrgan zation
NPDOperat on
Log st c ICTMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Man fatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
20%
40%
60%
Manufatturiero e servizi tecnici green practice - Logistic
23%
50%
17%10%
Reverse Logistic Ottimizzazionelogistica
Audit ambientale Supply Chain corta
88 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• L’interesse per le pratiche ICT è dato dalle società di servizi che basano
il rispettivo business sui sistemi informativi. Gli sforzi si concentrano
principalmente sull’utilizzo di server, computer e altre tecnologie dotate
di certificazione di ridotti consumi energetici e la definizione di attività di
monitoraggio dei consumi da parte dell’ICT interno.
• Le piccole imprese manifatturiere non investono su queste pratiche perché
lontane dal loro core business (incentrato sulle attività operative)
Green Practice nei macro settori: Manifatturiero e Servizi Tecnici (8/8)
0%
20%
40%
60%
80%
Co porateOrganization
NPDOperat on
Log stic ICTMarket ng& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nel Manifatturiero e servizi tecnici
25%
7%
35%35%37%
46%50%
61%
0%
4%
8%
12%
20%
16%
ICT Cloud computing Office equipment
Automotive green practice - ICT
3%
0%
17%
89www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo
• Questo macro settore evidenzia la notevole rilevanza della funzione Operation negli investimenti
nella sostenibilità a causa della voracità energetica dei processi produttivi. Per questo motivo, assume
importanza anche la progettazione del prodotto, nel tentativo di gestire il consumo energetico lungo
tutto il processo produttivo.
• L’introduzione di pratiche ICT è concentrato nelle imprese metallurgiche di grandi dimensioni per
facilitare il monitoraggio dei consumi e contemporaneamente sfruttare i sistemi informativi
0%
20%
40%
60%
Organiza-tion Corporate LogisticMarke-
ting& Sales
Purcha-sing ICTOrganiza-
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53% La riqualificazione degli edifici è una possibile solu-zione per ridurre il consumo di energia dell’impresa ed essere più sostenibile (Azienda 77)
90 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Le pratiche implementate nella fase di progettazione si ripercuotono sulla
riduzione degli scarti ed emissioni, grazie anche all’utilizzo di macchine ad
elevate prestazioni (sia energetiche che qualitative)
• La produzione da fonti rinnovabili dell’energia viene vista dalle imprese
di processo come la possibilità di ridurre il costo energetico annuo e viene
richiesto come vincolo produttivo per il provider
• "Abbiamo già installato i pannelli fotovoltaici, siamo a posto così con la
sostenibilità ambientale" (Azienda 79)
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (1/8)
0%
20%
40%
60%
O ganizat on Corporate LogisticMarke
ting& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Energyaudit
En rinnovabile
Macchinegreen
Scarti Acqua Gas serra Materialitossici
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Operation
47% 47%
27%
80%
60%60%
53%
91www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (2/8)
• Nelle pratiche Corporate sono importanti i sistemi di reporting perché
consentono di monitorare il fabbisogno energetico dell’impresa e definire
l’incidenza della spesa relativa sul prodotto e consentendo di monitorare le
performance
• Le certificazioni vengono percepite fondamentali per poter collaborare con il
settore pubblico e, per questo motivo, il 33% delle imprese sta investendo nel
rispetto della normativa.
• "Tutto il settore sarà influenzato dall'evoluzione normativa sulle emissioni e
l'uso di energia" (Azienda 67)
0%
20%
40%
60%
Organization Corporate LogisticMarke
t ng& Sales
Purchasing ICTOrganiza
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
Sustainabilityplan
Greenmission Certificazioni Reporting
Coinvolgimentostakeholder
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Corporate
40%
33%33%
47%
27%
"Le certificazioni consentono di lavorare an-che con gli operatori pubblici: «Grazie alle certificazioni ottenute, possiamo operare con tutti gli operatori»" (Azienda 70)
"La direttiva sul recupero dei materiali era vista come un’imposizione ma c'è stato un cambiamento radicale e le aziende hanno incluso nel core busi-ness il tema ambientale" (Azienda 70)
92 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Come emerso dalla fase di progettazione e di controllo della sostenibilità
dei prodotti lungo la loro intera vita, l’azienda prende coscienza dell’impatto
ambientale del prodotto occupandosi della fase di recupero e smaltimento dei
materiali dello stesso.
• Il packaging è una green practice utilizzata prevalentemente dalle industrie
di processo che si rivolgono al mercato consumer poiché sono i clienti finali
ad essere maggiormente sensibili al riciclo del materiale di trasporto ed
imballaggio
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (3/8)
0%
20%
40%
60%
O ganizat on Corporate LogisticMarke
ting& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
60%
Extended ProductResponsibility
Packaging Coinv. clienti
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Marketing and Sales
47%
13%
47%
93www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (4/8)
• Il training del personale e la misurazione delle performance indicano la volontà
del 47% delle imprese di investire nel lungo periodo sulla sensibilità dei
lavoratori sull’impatto ambientale e continuare nello sviluppo del sistema di
controllo delle performance
• Nonostante la consapevolezze dell’importanza della sostenibilità per il futuro
dell’impresa e la conseguente implementazione di pratiche green lungo
l’intero processo produttivo, solo il 33% delle imprese ha definito una funzione
dedicata. Questo è dovuto alla presenza di PMI nel campione considerato,
dove è il titolare a controllare direttamente lo sviluppo sostenibile dell’impresa.
0%
20%
40%
60%
Organization Corporate LogisticMarke
t ng& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
60%
Stuttura org Training Misurazione Incentivi
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Organization
33%
47% 47%
13%
Anche per questo settore, la definizione di un corrispettivo economico per la stimola-zione di comportamenti so-stenibili è la soluzione meno implementata a livello orga-nizzativo
94 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Le pratiche sostenibili nella progettazione del prodotto sono volte alla
diminuzione del materiale necessario per la produzione e la riduzione
delle lavorazioni necessarie per l’ottenimento del bene, aumentandone
contemporaneamente il livello qualitativo.
• "L’obiettivo è quello di progettare prodotti con materiali che richiedano
meno lavorazioni riducendo allo stesso tempo scarti e sfridi" (Azienda 78)
• L’eco label risulta essere una pratica significativa per le industrie di processo
dove il prodotto è destinato ai consumatori finali e non a intermediari industriali,
i quali risulterebbero poco sensibili ad un’etichettatura «sostenibile» mentre
valuterebbero maggiormente le prestazioni produttive dell’impresa in fase di
scelta del fornitore.
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (5/8)
0%
20%
40%
60%
O ganizat on Corporate LogisticMarke
ting& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
60%
Life Cycle Assessment
Eco-design Eco-label Design for Logistics
Metallurgia ed industrie di processo green practice - NPD
40%
33% 33%
13%
Il trasporto, ad esempio, non rappresenta un tema per le imprese metallurgiche in termini di sostenibilità in quanto le com-messe hanno generalmente un traporto dedicato e fornito da terzi. Per le indu-strie di processo è più rilevante a causa di quantitativi prodotti/trasportati signifi-cativamente superiori.
95www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (6/8)
• La reverse logistic risulta essere una pratica significativamente diffusa poiché
permette alle imprese di recuperare i materiali utilizzati e di poterli riciclare per
la realizzazione di nuovi prodotti
• Emerge però come solo il 13% delle imprese effettui un audit ambientale
dell’intero processo logistico. Per le imprese che lavorano su commessa,
l’indicazione sull’inquinamento della consegna del prodotto risulta essere poco
interessante perché viene percepita come un’attività specifica necessaria per
ciascun cliente.
0%
20%
40%
60%
Organization Corporate Log sticMarke
t ng& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
20%
40%
60%
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Logistic
40%47%
13% 13%
Reverse Logistic Ottimizzazionelogistica
Audit ambientale Supply Chain corta
La supply chain corta è un obiettivo dif-ficilmente perseguibile soprattutto per l’approvvigionamento delle materie pri-me delle imprese, ad oggi proveniente anche da paesi esteri.
96 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Nel processo di scelta dei fornitore, il 40% delle imprese definisce le proprie
relazioni commerciali in base a parametri di performance che includono le
prestazioni ambientali
• È definito in modo sufficientemente sistematico (27%) il coinvolgimento
dei fornitori nella definizione della strategia green dell’azienda e la loro
conseguente continua valutazione nel tempo delle performance ambientali
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (7/8)
0%
20%
40%
60%
O ganizat on Corporate LogisticMarke
ting& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
10%
20%
30%
50%
40%
Collaborazionigreen
Selezione green
Valutazioneperformance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Metallurgia ed industrie di processo green practice - Purchasing
13%
27%
40%
13%
27%
Il supporto allo sviluppo dei fornitori risulta essere una pratica meno implementata a causa anche delle dimensioni importanti di parte delle im-prese che costituiscono que-sto macro settore
97www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Metallurgia ed Industrie di Processo (8/8)
• Nell’ICT le pratiche green sviluppate sono volte a migliorare l’efficienza dei
sistemi informatici presenti e la realizzazione di un’infrastruttura in grado di
monitorare le prestazioni ambientali dell’impresa lungo l’intero processo
produttivo.
• "Sono poco considerate le attività di sostenibilità a causa della lontananza
dal core business soprattutto in un periodo come questo in cui c'è scarsa
disponibilità economica, complicando possibili investimenti in questo
settore" (Azienda 71)
0%
20%
40%
60%
Organization Corporate Log sticMarke
t ng& Sales
Purchasing ICTOrgan za
tion NPD
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Metallurgia ed industrie di processo
24%
4%
28%30%35%36%36%
53%
0%
2%
4%
6%
8%
ICT Cloud computing Office equipment
Metallurgia ed industrie di processo green practice - ICT
7%
0%
7%La realizzazione di sistemi cloud per il risparmio energe-tico e di materiali inquinanti non viene sviluppato perché ritenuto secondario rispetto all’efficientamento energeti-co dei macchinari.
98 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Per questo macro settore risulta rilevante la definizione delle strategie Corporate e di una struttura
organizzativa dedicata alla sostenibilità. Questo è dovuto al fatto che le imprese ritengono indispensabile
controllare le informazioni sull’impatto ambientale lungo tutta la filiera, partendo dal produttore della
materia prima alla percezione del prodotto del cliente.
• Emerge inoltre la volontà delle imprese di investire sulla riqualificazione degli edifici, lo sviluppo di
progetti volti a migliorare la condizione di vita della popolazione nei paesi in cui lavorano i rispettivi
fornitori di materia prima (paesi poveri con scarsità di risorse), la sensibilizzazione del cliente sull’uso
responsabile dei prodotti e dell’impatto che questi hanno sull’ambiente e l’introduzione, nel settore
alimentare, di prodotti più sani.
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods
0%
20%
40%
60%
80%
Operation Corporate NPDOrganiza-tion
LogisticMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
99www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (1/7)
• La riduzione dei materiali tossici nelle attività produttive è ritenuta necessaria
per le imprese di cosmetici, per evitare possibili ripercussioni sui clienti finali,
e per le imprese alimentari, per fornire prodotti più sani e di qualità superiore.
• L’energia rinnovabile e l’utilizzo di macchinari ad alta efficienza è percepita come
la principale soluzione per la riduzione dell’utilizzo di energia nella realizzazione
dei prodotti
• Abbiamo ridotto del 20% l’acqua necessaria per la realizzazione del prodotto
e del 94% le emissioni di gas serra (Azienda 63)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrganization
LogisticMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
40%
60%
100%
80%
Energyaudit
En rinnovabile
Macchinegreen
Scarti Acqua Gas serra Materialitossici
Not Durable Goods green practice - Operation
84%
36%
88%
76%68%
52%52%
100 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• È emerso un forte legame tra il coinvolgimento dei clienti ed il packaging
sostenibile poiché sono i clienti finali stessi a richiedere un packaging meno
inquinante e quindi ecosostenibile.
• "Sappiamo che il packaging incide per il 42% delle loro emissioni e stiamo
cercando di ridurlo e allo stesso tempo aumentare la quota di prodotti
riciclabili, già oltre il 90%" (Azienda 52)
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (2/7)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrgan zation
Logist cMarketing& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
40%
60%
80%
Extended ProductResponsability
Packaging Coinv. clienti
Not Durable Goods green practice - Marketing and Sales
52%
76%
57%
Stiamo iniziando a realizzare il packaging senza l’utilizzo di derivati del petrolio e bio-degradabile perché sono i clienti, più sensibili rispetto al passato, a chiedercelo (Azienda 56)
101www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (3/7)
• Il sistema di reporting viene utilizzato dalle imprese come strumento divulgativo
per trasmettere l’attenzione al tema della sostenibilità ai clienti sempre più
sensibili e fornire i dati raccolti alle autorità per partecipare allo sviluppo della
normativa.
• "Il nostro obiettivo è di produrre in Italia ad emissioni zero e ridurre il footprint
del 60% al 2020 rispetto il 2005" (Azienda 60)
• "Gli investimenti dovranno diventare uno standard nei budget delle aziende.
Chi non è in anticipo e già in ritardo" (Azienda 19)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrganization
LogisticMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
40%
80%
60%
Sustainabilityplan
Greenmission Certificazioni Reporting
Coinvolgimentostakeholder
Not Durable Goods green practice - Corporate
68%
40%
68%64%
L’attenzione alle certificazioni è fondamentale per le PMI che ne inseguono l’evoluzione, percependola come un driver fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle im-prese. Le multinazionali, partecipando alla definizione delle norme, definiscono le certificazioni sostenibili come obiettivo strategico a livello di mission.
64%
102 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• A fronte di un interesse della quasi totalità delle imprese intervistate sulla
misurazione delle performance ambientali dell’impresa, solo il 56% delle aziende
ha definito una struttura organizzativa dedicata. Questo è dovuto al fatto che le
PMI affidano il controllo ambientale dell’impresa all’amministrazione/direzione,
senza la necessità di formalizzare una struttura nell’impresa.
• "Vengono misurate non solo le emissioni di CO2, ma anche gli agenti
chimici utilizzati e gli scarichi idrici" (Azienda 57)
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (4/7)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrgan zation
Logist cMarketing& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Stuttura org Training Misurazione Incentivi
Not Durable Goods green practice - Organization
56% 56%
84%
12%
"Abbiamo introdotto un co-dice etico al nostro interno che i dipendenti devono ri-spettare" (Azienda 57)
103www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (5/7)
• Il coinvolgimento dei fornitori è estremamente significativo per questa macro
area perché ha lo scopo di sviluppare progetti per incrementarne le performance
ambientali e sviluppare progetti di accesso alle risorse primarie nei paesi più
poveri.
• "Stiamo svolgendo numerose tavole rotonde con i nostri fornitori per
sviluppare nuovi piani e linee di crescita della sostenibilità partendo dalla
fase iniziale della filiera" (Azienda 51)
• "Stiamo coinvolgendo i nostri fornitori per trovare nuove soluzioni per
contenere l’impatto ambientale" (Azienda 61)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrganization
LogisticMarketing& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
10%
20%
30%
50%
60%
70%
40%
Collaborazionigreen
Selezione green
Valutazioneperformance
Supportosviluppo
Coinv.fornitori
Not Durable Goods green practice - Purchasing
36%40%
36%
60% 60%
104 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
9. I macrosettori - risultati delle analisi
• Le pratiche green implementate nello sviluppo dei prodotti sono volte a:
• ridurre l’impatto ambientale del packaging attraverso lo studio di materiali
sostitutivi
• la riduzione del numero di test in laboratorio attraverso processi di
virtualizzazione delle procedure definite.
• "Abbiamo iniziato a sviluppare i nostri prodotti in modo tale da poter riciclare
la maggior percentuale possibile del materiale utilizzato" (Azienda 59)
• "Abbiamo sviluppato una confezione in PET anziché in acciaio così da
ridurre le emissioni prodotte grazie al minor utilizzo di energia" (Azienda 52)
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (6/7)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrgan zation
Logist cMarketing& Sales
Purchasing
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
40%
60%
Life Cycle Assessment
Eco-design Eco-label Design for Logistics
Not Durable Goods green practice - NPD
48%44%
40%
28%
105www.energystrategy.it
Green Practice nei macro settori: Not Durable Goods (7/7)
• L’ottimizzazione logistica ha il duplice aspetto di ridurre il costo di trasporto
dei prodotti (generalmente grandi volumi trasportati con numerose destinazioni
finali) e contemporaneamente ridurre quella che viene ritenuta una delle voci
più rilevanti sulle emissioni dell’impresa.
• "Cerchiamo di monitorare le emissioni dei nostri veicoli, ridurre la strada
percorsa per il trasporto e valutando altre possibili soluzioni per ridurre le
emissioni del 20% al 2020" (Azienda 58)
• "Abbiamo impostato il trasporto dei prodotti via treno perché i risultati
dicono che è più ecosostenibile della gomma. Utilizziamo i furgoni solo per
«l’ultimo miglio» dove è necessario" (Azienda 56)
0%
20%
40%
60%
80%
Operat on Corporate NPDOrganization
LogisticMarketing& Sales
Purchas ng
Percentuale di applicazione green practice per funzione nella Not Durable Goods
40%36%
46%52%
61%62%65%
0%
20%
80%
Not Durable Goods green practice - Logistic
12%
68%
44%
20%
Reverse Logistic Ottimizzazionelogistica
Audit ambientale Supply Chain corta
La reverse logistic è poco implementata perché es-sendo prodotti non dure-voli, non è possibile recu-perarli e riutilizzarli
"Stiamo cercando di ri-durre l'impatto trasporti perchè incidono per il 41% delle emissioni totali" (Azienda 51)
108 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
10. Il caso Daikin
Un caso di innovazione tecnologica che compor-
ta un miglioramento della sostenibilità ambien-
tale di un edificio è rappresentato dall’installa-
zione del nuovo sistema di condizionamento
degli ambienti VRV-Q di Daikin presso la «Torre
Serenissima» a Verona. Spinti dalla necessità di
sostituire entro il 2015 il fluido refrigerante R-22,
bandito dall’Unione Europea attraverso il Rego-
lamento Europeo n°1005-2009 del 2009, Daikin
ha sostituito la tecnologia presente con una in
grado di portare un risparmio sui consumi ener-
getici dell’impianto e conseguentemente sulle
emissioni di CO2.
Dovendo sostituire il fluido refrigerante R-22 pre-
sente all’interno dell’impianto di riscaldamento
e climatizzazione dell’edificio (rispettivamente da
1,100kW termici e 980kW frigoriferi), Daikin ha
deciso di valutare l’installazione della tecnologia
VRV-Q, soluzione ad alta efficienza per il condi-
zionamento degli ambienti che consiste in una
ri-conversione dell’impianto di condizionamento
esistente con il recupero (con minima invasività),
lo smaltimento e la sostituzione del refrigeran-
te R-22, la «bonifica» del circuito in rame attual-
mente installato, l’utilizzo di nuove unità esterne
innovative ed il ri-utilizzo di quelle interne esi-
stenti.
Le soluzioni considerate per il confronto sono
il VRV tradizionale, che prevede il recupero, lo
smaltimento e la sostituzione del refrigerante
R-22, la sostituzione completa sia delle unità
esterne che di quelle interne e del circuito in
rame attualmente installati, ed il Retrofit R-22,
che prevede il recupero, lo smaltimento e la so-
stituzione del refrigerante R-22 con un altro re-
frigerante di retrofit, mantenendo tutte le unità
BOX - Analisi della sostenibilità economica di un intervento innovativo di “REPLACEMENT” su un impianto di climatizzazione
109www.energystrategy.it
attualmente installate.
Grazie al confronto della tecnologia VRV-Q, con
la sostituzione delle sole unità interne dell’im-
pianto di climatizzazione, con le due diverse al-
ternative «tradizionali» identificate sul mercato,
VRV tradizionale e Retrofit R-22, è stato possibile
individuare la soluzione migliore per l’edificio in
termini economici (calcolando il NPV per l’intera
vita utile della tecnologia installata) e ambientali
(valutando le emissioni di CO2 per tutto il perio-
do utile considerato).
Le valutazioni economica e ambientale hanno
mostrato come la soluzione «VRV-Q» risulti es-
sere sempre più conveniente rispetto le altre
considerate sia in termini economici che ambien-
tali. Inoltre, applicando le soluzioni individuate
in città appartenenti a fasce climatiche differenti
da quella di Verona, emerge come la soluzione
«VRV-Q» resti ancora quella più efficiente sia sot-
to l’aspetto economico, grazie ad un NPV che
varia dai 98.084€ ai 326.429€ dovuto ad una for-
te riduzione del costo d’investimento iniziale ri-
spetto il VRV tradizionale di 348.983€ e un minor
costo annuo di funzionamento rispetto al retrofit,
che ambientale, con riduzioni che variano dai
5600 kg ai 56100kg di anidride carbonica.
VRV-Q VRV-Qtradizionale
RetRofItR-22
Vita utile 15 anni 15 anni 5 anni
390.950 € 739.933 € 40.250 €
28.063 € all’anno 25.586 € all’anno 42.094 € all’anno
8.900 € all’anno 8.900 € all’anno 8.900 € all’anno
Costo investimento iniziale
Costo di esercizio
Costo di manutenzione
110 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
10. Il caso Daikin
VRV-Q Vs VRV tradizionale
VRV-Q Vs Retrofit R-22
NPV + 326.429 € + 98.084 €
40 KgCO2/unità 40 KgCO2/unità
5.600 KgCO2 56.100 KgCO2
Valutazione ambientale per mancata sostituzione unità interne
Valutazione del minore impatto ambientale (dovuto al mancato consumo di rame ed energia)
111www.energystrategy.it
Gruppo di lavoro
Vittorio Chiesa - Direttore Energy & Strategy GroupDavide Chiaroni - Responsabile della RicercaFederico Frattini - Responsabile della Ricerca
Francesco Utizi - Project ManagerDavide Rebosio - Project Manager
Marco Alberti Marco ChiesaLorenzo Colasanti Simone FranzòAnna TemporinRiccardo Terruzzi Annalisa Tognoni
Con la collaborazione di:
Angelo Carrera
113www.energystrategy.it
La School of Management
La School of Management del Politecni-co di Milano è stata costituita nel 2003.Essa accoglie le molteplici attività di ri-cerca, formazione e alta consulenza, nel campo del management, dell’economia e dell’industrial engineering, che il Poli-tecnico porta avanti attraverso le sue di-verse strutture interne e consortili.Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, i Corsi Under-graduate e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la Business School del Politecnico di Milano che, in particolare, si focalizza sulla formazione executive e
sui programmi Master.La Scuola può contare su un corpo do-cente di più di duecento tra professori, lettori, ricercatori, tutor e staff e ogni anno vede oltre seicento matricole entra-re nel programma undergraduate.La School of Management ha ricevuto, nel 2007, il prestigioso accreditamento EQUIS, creato nel 1997 come primo stan-dard globale per l’auditing e l’accredi-tamento di istituti al di fuori dei confini nazionali, tenendo conto e valorizzando le differenze culturali e normative dei vari Paesi.
114 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
L’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano è composto da docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e si avvale delle competenze tecnico-scientifiche di altri Dipartimenti, tra cui in particolare il Dipartimento di Energia.L’Energy & Strategy Group si pone l’o-biettivo di istituire un Osservatorio permanente sui mercati e sulle filie-re industriali delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e della soste-nibilità ambientale d'impresa in Italia, con l’intento di censirne gli operatori,
analizzarne strategie di business, scelte tecnologiche e dinamiche competitive, e di studiare il ruolo del sistema norma-tivo e di incentivazione.L’Energy & Strategy Group presenta i ri-sultati dei propri studi attraverso:•rapporti di ricerca “verticali”, che si oc-
cupano di una specifica fonte di energia rinnovabile (solare, biomasse, eolico, geotermia, ecc.);
•rapporti di ricerca “trasversali”, che af-frontano il tema da una prospettiva inte-grata (efficienza energetica dell’edificio, sostenibilità dei processi industriali, ecc.).
La School of Management e L'Energy & Strategy Group
L’Energy & Strategy Group
116 © ENERGY & STRATEGY GROUP–2014
Le Imprese Partner
ABB è leader globale nelle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility ed alle indu-strie di migliorare le loro performance riducendo al con-tempo l'impatto ambientale. Le società del Gruppo ABB impiegano circa 130.000 dipendenti in oltre 100 Paesi.ABB come produttore e fornitore ha da sempre opera-to per offrire prodotti e soluzioni orientati alla riduzione dell’impatto ambientale. In un mondo in cui le risorse diminuiscono al crescere della domanda, ABB ha foca-lizzato la sua ricerca nello sviluppo di sistemi efficienti e sostenibili per la generazione, la trasmissione, la distri-buzione e l’impiego dell’energia elettrica. L’uso dell’e-nergia nell’industria, in Italia come in molte parti del mondo, è lontano dall’essere efficiente e ci sono ampi spazi per miglioramenti. Per questo l’efficienza energe-tica, anche alla luce di un accesso ristretto all’energia e alle preoccupazioni legate ai cambiamenti climatici, non è più considerata una scelta opzionale, bensì un irrinunciabile pre-requisito per la crescita finanziaria a lungo termine e per il miglioramento della competitivi-tà, soprattutto in settori energy-intensive.Un importante progetto firmato ABB Italia a sostegno e supporto delle decisioni aziendale in ambito di efficientamento ener-getico è stato lo sviluppo del progetto “Piattaforma per gli Audit energetici” online che ha come obiettivo quel-lo di consentire la realizzazione di audit al fine di : • Identificare le aree di intervento prioritarie • Identificare opportunità personalizzate attraverso
possibili soluzioni di intervento • Valorizzare il ritorno degli investimenti in efficienza
energetica • Stabilire criteri, parametri e procedure sistematizzati
per la misura nel tempo del raggiungimento degli
obiettivi prefissati • fornire un benchmark dei consumi e soluzioni tecno-
logiche per gli impianti di trattamento acque reflueL’audit può essere effettuato nel settore industriale, delle utilities, terziario e building analizzando le aree produttive coperte e scoperte, aree logistiche, utilities e building. L’analisi è eseguita sui vettori/processi energe-tici: energia elettrica, gas e combustibili in genere, aria e acqua, analizzando i sistemi elettrici e termodinamici dal punto di vista tecnico, economico ed organizzativo. Le soluzioni sono raggruppate in 6 principali aree di inter-vento: prodotti, sistemi, tecnologie di processo, contrat-ti energetici, affidabilità e ottimizzazione. Inoltre, ABB ha sviluppato una piattaforma web dedi-cata agli impianti di depurazione. L’Audit energetico permette di analizzare i parametri di funzionamento dei diversi comparti (trattamento preliminare e prima-rio, trattamento secondario, trattamento terziario, trat-tamento fanghi), alla fine del quale si otterrà un report sui consumi energetici e un confronto con impianti simili (benchmark) che sono la base per ’individuazione delle soluzioni per fare efficienza energetica. L’utilizzo di questi strumenti di audit, è oggi alla base della politica di efficienza energetica di numerose im-prese, che interagiscono con la piattaforma per realizza-re il check-up online che rappresenta il primo passo per avviare un processo di audit.Un segno che indica che l’innovazione nell’efficienza energetica passa attraverso una politica ben precisa che può essere fatta sia da piccoli che da grandi passi, ma soprattutto sostenuta da una visione e da una strategia volta ad individuare, misurare e valorizzare i risultati con-creti degli interventi realizzati.
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Daikin Industries Ltd. è la multinazionale giappone-se leader mondiale nei sistemi di climatizzazione fis-sa per applicazioni residenziali, commerciali e indu-striali. Nata nel 1924 a Osaka, dove ha sede la casa madre del Gruppo, Daikin è un marchio consolidato che gode di una presenza rilevante a livello mondia-le. Il gruppo Daikin oggi è presente in 135 Paesi con oltre 40.000 dipendenti e 37 centri di produzione sparsi dall’Europa all’Australia, dall’America al Sud Est asiatico. Daikin è l’unica società al mondo a pro-durre sistemi di climatizzazione e, contemporanea-mente, fluidi refrigeranti. Lo studio e la produzione di nuovi refrigeranti, dal basso impatto ambientale e dall’elevata efficienza termodinamica rappresenta un vantaggio competitivo importante, consentendo di realizzare prodotti sempre più efficienti. Essere al servizio dell’uomo e del suo benessere è un’idea semplice, ma la sua realizzazione comporta un im-pegno costante e una forte determinazione. Sono queste le qualità di cui Daikin si avvale quotidiana-mente per trasformare questa idea in realtà. La sua missione, infatti, è quella di creare prodotti sempre più all’avanguardia ed efficienti, di offrire soluzioni globali altamente tecnologiche e funzionali studiate per garantire un elevato comfort ambientale, sia a casa che in ufficio, nel massimo rispetto dell’ecosi-stema. Per questo Daikin progetta e realizza da sem-pre sistemi di condizionamento a basso impatto am-bientale. In Europa Daikin è presente dal 1973, anno
in cui nasce ad Ostenda, in Belgio, uno stabilimento che oggi produce ed assembla unità VRV, Sky Air, gruppi frigoriferi e unità per la refrigerazione. Nel 2004 l’unità produttiva di Ostenda è stata affianca-ta dallo stabilimento di Pilsen, in Repubblica Ceca, dedicato alla produzione di sistemi residenziali. Nel 2006 è stata realizzata l’unità produttiva di Brno, per la produzione in Europa di compressori. Sempre nel 2006, Daikin Industries Ltd. ha acquisito O.Y.L. Industries Bhd, società con sede in Malesia, attiva in tutto il mondo nei settori condizionamento, refri-gerazione e trattamento aria con le marche McQuay Acson, J&E Hall e York. In seguito all’acquisizione di O.Y.L., oggi Daikin controlla un nuovo stabilimento in Italia, vicino Roma, che produce un'ampia gamma di gruppi refrigeratori Daikin. Nel 2008 Daikin acqui-sisce Rotex Heating Systems GmbH entrando così a pieno titolo anche nel mercato del riscaldamento.Daikin opera in Italia dal 1968. Nel 2002 nasce Dai-kin Air Conditioning Italy S.p.A, oggi leader in Italia con una quota di mercato pari a circa il 30%, 4 sedi sul territorio, oltre 220 dipendenti e un fatturato di 307 milioni di Euro per l'anno fiscale 2012 (aprile ’12 - marzo ’13). La sede di Daikin Italy è a San Dona-to Milanese. Le altre sedi si trovano a Genova e a Roma: la prima si contraddistingue come centro di eccellenza per la formazione tecnica, la seconda si occupa della realtà del centro-sud, per garantire un servizio di qualità vicino al mercato.
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Le Imprese Partner
FATER è un’azienda dinamica e innovativa, largamente conosciuta per i suoi prodotti, che sono entrati nella vita quotidiana di milioni di italiani, contribuendo a miglio-rarla. La storia di FATER inizia nel 1958, anno di fonda-zione dell’Azienda da parte del Gruppo Angelini. Nel 1992 FATER cambia assetto societario, trasformandosi in joint venture fra il Gruppo Angelini e la multinazio-nale Procter & Gamble. Oggi FATER, è l’azienda italia-na numero uno nel mercato dei prodotti assorbenti ed igienici per la cura della persona. Produce e commer-cializza diverse linee di prodotto con i seguenti marchi: Lines, assorbenti femminili; Intervallo e Velo, proteggi slip femminili; Tampax, assorbenti femminili interni; Pampers, pannolini e salviettine per bambini; Linidor e Dignity, ausili per incontinenti; Lines Lei, Lindo, SenzAc-qua, Infasil prodotti per l’igiene della persona. Fater ha inoltre recentemente acquisito il brand ACE, entrando così nel mercato dei prodotti per la cura della casa. Per Fater essere impresa oggi significa accettare la sfida del-la sostenibilità. Nella convinzione dell’azienda, infatti, le organizzazioni saranno chiamate, sempre più in futuro, a fornire non solo prodotti di qualità superiore, ma anche un impegno strutturato sul tema della sostenibilità. La sfida di Fater è diventare in Italia l’azienda sinonimo di sostenibilità. A tal fine Fater ha sviluppato un approccio alla sostenibilità a 360°, integrandola nel proprio model-lo di business come leva strategica di competitività e di crescita responsabile. Il principale beneficio derivante da tale approccio è che l’investimento nella sostenibilità consente all’azienda di sviluppare innovazione e creare, così, vantaggio per tutti i soggetti coinvolti: per i consu-matori che possono risolvere il compromesso fra la scel-ta di prodotti performanti e prodotti a ridotto impatto
ambientale, per l’ambiente che viene maggiormente tu-telato, per le aziende che possono continuare a crescere creando valore economico, sociale ed ambientale. Ele-mento distintivo della strategia di sostenibilità sviluppa-ta da Fater è la sua declinazione in 4 pilastri tematici: • il pilastro ambientale, che comprende processi logi-
stico-produttivi, iniziative per ottimizzare l’uso delle risorse, progetti di efficienza energetica, promozio-ne di forme di mobilità sostenibile;
• il pilastro sociale, in cui confluiscono le attività di re-sponsabilità sociale e ambientale, ma anche i sistemi di qualità e sicurezza;
• il pilastro culturale, che opera sull’incentivazione di comportamenti sostenibili e sul monitoraggio e mi-glioramento costante delle performance ambientali raggiunte;
• il pilastro dell’innovazione, che comprende le inizia-tive di prodotto e packaging, la valorizzazione dei ri-fiuti, il ciclo di vita dei prodotti, le attività con il trade.
• Ognuno dei 4 pilastri ha un leader ed uno sponsor nel Board di Direzione e il responsabile della soste-nibilità risponde direttamente al Direttore Generale di Fater Spa. Da queste macro-aree concettuali sca-turiscono progetti specifici che sono la cifra dell’im-pegno di Fater nella sostenibilità.
Alcuni dati chiave: • 1021 dipendenti • 1.000 persone impiegate nell’indotto • 950 milioni € di fatturato: stima • 3,5 milioni € l’anno investiti in dati e ricerche sui con-
sumatori • 3 stabilimenti di produzione: Pescara, Campochiaro
(CB), Porto (Portogallo)
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Siemens rappresenta una delle più importanti mul-tinazionali operanti a livello mondiale. Con circa 362.000 collaboratori e un fatturato 2012/13 di 75,9 miliardi di Euro, Siemens opera nei settori industria, energia, sanità e infrastrutture & città. Con 29.800 collaboratori e circa 4,3 miliardi di Euro (5,7% del fat-turato) investiti nel 2013 in Ricerca e Sviluppo, 8.400 invenzioni, 60.000 brevetti attivi, l’azienda è una del-la maggiori realtà industriali orientate all’innovazio-ne, pioniere nell’ambito dell’efficienza energetica, della produttività industriale, della sanità sostenibile e personalizzata e delle soluzioni per infrastrutture intelligenti. Il portafoglio ambientale Siemens, tra i più ampi e significativi al mondo, vale 32,3 miliardi di Euro e comprende prodotti e soluzioni che danno un con-tributo diretto, quantificabile alla protezione di clima e ambiente. I prodotti e le soluzioni del portfolio am-bientale Siemens hanno permesso ai clienti nel 2013 di abbattere circa 377 milioni di tonnellate di CO2, un dato equivalente alle emissioni annuali comples-sive di dodici città: Berlino, Cape Town, Londra, Los Angeles, Melbourne, Città del Messico, Mosca, New York, San Paolo, Seoul, Singapore e Tokyo. Siemens Italia – al settimo posto nella geografia glo-bale della multinazionale per giro d’affari - ha chiuso l’esercizio 2012/2013 con un fatturato di 1,9 miliardi di Euro e ordini per 2 miliardi di Euro. Tra le maggiori realtà industriali attive nel nostro Paese, Siemens – con più di 3.800 collaboratori in Italia - possiede sta-bilimenti produttivi e centri di competenza e ricerca & sviluppo di eccellenza mondiale. www.siemens.it SETTORE INDUSTRY: è il principale fornitore mon-
diale di prodotti e soluzioni environmentally friendly e all’avanguardia per i clienti industriali. Grazie alle sue tecnologie e servizi end-to-end per l’automazio-ne integrata e per i software industriali e all’espe-rienza comprovata nei mercati verticali, Siemens aumenta la produttività, l’efficienza e la flessibilità dei propri clienti. Con oltre 100.000 collaboratori, il Settore Industry comprende le Divisioni Industry Au-tomation, Drive Technologies e Customer Services oltre alla Business Unit Metals Technologies. SETTORE ENERGY: è il principale fornitore al mon-do di una gamma completa di prodotti, servizi e so-luzioni per la produzione di energia sia nelle centrali termoelettriche che da fonti rinnovabili, per la tra-smissione di energia e per l’estrazione, trasformazio-ne e trasporto di petrolio e gas. SETTORE HEALTHCARE: è uno dei maggiori forni-tori di soluzioni medicali e uno dei principali produt-tori e fornitori di servizi nel campo del medical ima-ging, della diagnosi, dell’Information Technology all’interno dei sistemi ospedalieri e degli apparecchi acustici. SETTORE INFRASTRUCTURE & CITIES: è fornitore mondiale di tecnologie sostenibili per le aree me-tropolitane e per le loro infrastrutture. Il Settore, con circa 90.000 collaboratori, offre soluzioni per la mobilità integrata, soluzioni complete per i trasporti ferroviari, per la distribuzione efficiente dell’energia, tecnologie per gli edifici e per la sicurezza, applica-zioni smart grid e prodotti di bassa e media tensio-ne. Infrastructure & Cities comprende le Divisioni Building Technologies, Low and Medium Voltage, Mobility and Logistics, Rail Systems and Smart Grid.
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