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garage press The Nr. 1 free underground magazine for artists, events and happy people! Vita sotteranea nella capitale Nr. 0 0 Johnny on the Rise Rocking the house Alessia Forganni Beauty and talent Perdizioni quotidiane di Angeli in Calore di Paolo Scafetti How to survive in Rome with 50 Euro Events! garagepress.com

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Free cultural underground magazine in Rome, Italy

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The Nr. 1 free underground magazine for artists, events and happy people!

Vita sotteranea nella capitale

Nr.00

Johnny on the Rise

Rocking the house

Alessia ForganniBeauty and talent

Perdizioni quotidiane di

Angeli in Caloredi Paolo Scafetti

How to survive in Romewith 50 Euro

Events!

garagepress.com

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you dear reader, this is old coffee. Butmaybe it will make you curious.

This is for you, the curious ones. The onesthat are fed up with all the same old sameold we’re flooded with everyday on theRadio Stations, TV, and in all the commer-cial media. This is for you, the artists. Themusicians. The photographers. The actors.The painters. The creative. So maybe, dearreader, we´ve made you curious. A maga-zine for the rest of us. I’m excited to findout what the future brings. Welcome to ourworld! And yes, we do appreciate yourfeedback.

Caro lettore anonimo che hai appena preso inmano la nostra rivista, ti stai chiedendo per-ché dovresti continuare a leggerla, sarò breve.Se ti piacciono idee nuove e frizzanti, questaè la rivista per te. Vogliamo dare l’opportunitàad artisti emergenti di promuoversi, condivi-dere le loro idee, esperienze, modi di pensare.Non abbiamo nessuna inclinazione politica,e non pensiamo di dover dire a nessuno cosagli deve piacere e cosa no. Il concetto è semplice: tutti possono parteci-pare al progetto di questa rivista. A questoproposito, tutte le persone che collaborano conla rivista hanno fatto in modo che questo progetto si realizzasse - è anche un modo perfarci conoscere e mostrare il nostro lavoro. Abbiamo personalmente scelto e presentato alcuni locali, bar, discoteche in Roma, checondividono il nostro stesso spirito che ci

hanno permesso di distribuire la nostra rivistagratuitamente. Passo dopo passo, abbiamo costruito le fondamenta per mettere in risaltoil lavoro artistico a un’audience di nicchia.Nell’era di Facebook e altri social network,questa è un’iniziativa coraggiosa allo scopo dimantenere una relazione più stretta con il nostro lettore. Siamo consapevoli che la vitaper un artista a Roma può essere difficoltosa.Abbiamo creato la nostra rivista proprio perquesto motivo. Allora, forse per te caro lettore,questa è una minestra riscaldata.Spero che ti possiamo incuriosire. Per voi, chesiete curiosi. Per quelli che sono stanchi di vedere e sentire sempre le stesse cose per Radio,Tv, e tutti i media commerciali. Questo è pervoi: Artisti, Musicisti, Fotografi, Attori, Pittori, Voi Creativi. Mi auguro caro lettoreche ti sia incuriosito. E' una rivista per noi.Sono elettrizzato per cosa il futuro ci riserverà. Benvenuti nel nostro mondo! Ebbene si, saremmo lieti di ricevere i vostricommenti.

Salvatore Benintende

We’ve come a longway... if you, dearanonymous reader,who just picked upthis magazine, arewondering why youshould read any fur-

ther, I’ll make it brief. If you appreciatefresh ideas, open minds and a young spirit,this magazine may be for you. We want togive unknown artists an opportunity topromote themselves. To share their ideas.Their thoughts. Their experiences. We’renot politically biased, and we don’t thinkthat we should tell you or anybody whatthey should or shouldn’t like.The idea is fairly simple: everyone whowants to can take part in this magazine. Inthis issue, many of the people you’ll see inthe magazine actually worked to make thisproject come true – it is also an opportu-nity to present ourselves and our work. Onthe other hand, we handpicked and presentsome places, bars, clubs and other venuesin Rome, that share that very same spiritand that helped us distrubute this maga-zine for free. Step by step we have built upa foundation to make people´s art accessi-ble to a broader audience. In the time of fa-cebook and other social network platformsthis is a fairly brave attempt to maintain amore personal relationship with you, thereader. We know that it can be quite a jobliving as an artist in Rome. That’s why wehave created this magazine. So, maybe for

{editoriale}

Garage pressWelcome!

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music:review

Hot bands...... 5

music:interview

AlessiaForganni........ 7When beauty, art and talentdon`t exclude each other.

3

{content}

music:spotlight

Johnny on the Rise......... 9ey came to Italy toshake, rattle and roll.

delirio letterario

Perdizioniquotidiane di angeli in calore.......... 13by Paolo Scafetti

poetry

Versi InVersiDiVersi ........ 15a cura di Paolo Scafetti

photography

Spring isback! .......... 17photos by Laura Stanca

streetlife

How tosurvive inRome - No.1 . 27by Salvatore Benintende

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visualArt:spotlight

Anthony McGonigle ... 29

visualArt: interview

JacoboMandich ...... 32

locations

Usciamo? .....36

events

Top Eventsin Rome....... 39

focus

A Brasilianin Rome....... 41

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Garage pressmusic:review

Watch out Fred Buscaglione! Never hasswing been so contagious! Marino and theSwing Pistols are hotter than Georgia as-phalt! More explosive than a canonblast.Having been in show-business for manyyears they have played everything andeverywhere, from the prestigious MiccaClub in Rome, 5-star Hotels in front of thecrème de la crème of the local party sceneto Irish Weddings in Castles all aroundItaly. If you listen to their songs, which in-clude a repertoire of Italian classics as wellas famous international songs, you can’thelp but want to join the party. Marinohimself is a showman par excellence, whomanages to craftily steel your attentionthroughout the entire show. So watch out:you too might get caught up by the swing,and you might feel like you´ve learnedsomething new. In the end you´ll leave thevenue with a smile on your face. And you´llnever be the same.

Attento Fred Buscaglione! Lo Swing non èmai stato così contagioso! Marino & eSwing Pistols sono più sexy di Rocco e isuoi fratelli ! Più esplosivi della dinamite!Sulla scena musicale già da un po' ditempo, hanno suonato qualsiasi cosa inqualunque locale, nel prestigioso MiccaClub a Roma, in Hotel mozzafiato a cinquestelle di fronte al meglio della scena festaiola locale, e chiamati a suonare eriscaldare l'atmosfera di Matrimoni Irlan-desi tenuti in magnifici castelli sparsi nel paese. Marino stesso è l'uomo dello spettacolo per eccellenza, in grado di astutamente conquistare la tua attenzione dall'inizio fino all'ultimo secondo dellospettacolo. Quindi attenzione: anche tupotresti essere catturato dallo swing, e magari addirittura sentire di avere imparatoqualcosa di nuovo. Alla fine lascerai la pistada ballo con un grande sorriso stampato sultuo volto. E chissà, forse non sarai mai piùlo stesso...

Info:www.myspace.com/theswingpistols

Besides the fact that all members are fromItaly (Diego Palazzi, Claudio Perna andFlavia Restuccia), e Italian Motel Trio& Boz isn’t that Italian after all. eir songsinclude a wide range of styles and a vastcollection of songs from all over the world!Just recently they were joined by a very tal-ented musician: Edoardo Bozzo (eBOZ-factor of the band). We had thechance to see them live at an Irish emedNight, with over 400 people dancing andsinging at the show. Lots of good vibesgoing on! Check them out!

A parte il fatto che tutti i membri sono italiani (Diego Palazzi, Claudio Perna eFlavia Restuccia) I "e Italian Motel Trio& Boz" di italiano ha ben poco. Le lorocanzoni riuniscono un'ampia gamma distili ed una vasta collezione di canzoni daogni parte del mondo!Recentemente a lorosi è aggiunto un altro musicista di talento:Edoardo Bozzo ( la parte -BOZ nel nome).Abbiamo avuto la fortuna di assistere aduna loro esibizione dal vivo in una serata atema Irlandese, assieme ad oltre 400 persone che ballavano e cantavano al suonodella loro musica. Ottime vibrazioni nell'aria! Assolutamente da scoprire!

Find more Info: www.garagepress.com

C’mon swinger!

TheSwing Pistols

The Italian Party Train

Italian Motel Trio& Boz

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Garage pressmusic:review

Listening to the story of the Trio Binarioalmost sounds like a love story. ey meteach other through a ´wanted-ad´ in thenewspaper. ey called each other. Imme-diately a spark. e trio was born. Andwhat a trio. Besides their Rock’n Roll setup they usually perform Irish country andfolk! Now, that’s something rather difficultif you’re not Irish. But all doubts vanishafter you see a cheerful, well-drunk Irishaudience singing along and dancing on thetables! Talent is not lacking either. eirpowerful vocals and dedicated perform-ances are something to experience, even ifyou’re not a fan of Irish music. At the mo-ment they have regular gigs at the Fiddler’sElbow, Italy’s first Irish Pub (situated in thecapital, Rome), as well as at the bar Ce-lestino in San Lorenzo.You can find their upcoming shows ontheir website.

Leggete la storia del Trio Binario, sembraquasi una storia d’amore. Si conobberotramite un giornale d’annunci. Si chia-marono. Immediatamente scoppiarono lescintille . Il trio nacque. E che Trio. Mettendo da parte le loro basi Rock’n Rollgeneralmente si esibiscono con Musica Irlandese Folk e country!! La cosa più sorprendente è che non sono Irlandesi.Qualsiasi vostro dubbio svanirà, dopo chevedrete la platea d’Irlandesi gioiosi , un audience che balla sui tavoli e cantano insieme a loro , aiutati da fiumi di birra.Non mancano di talento . La combi-nazione di una voce possente e una per-formance di straordinaria ne esce fuori un‘esperienza da ricordarsi, anche per coloroche non sono amanti della musica Irlan-dese. In questo momento fanno regolar-mente i loro concerti al Fiddler’s Elbow, ilprimo Pub Irlandese in Italia a Roma, e albar Celestino a San LorenzoPer ulteriori informazioni sui prossimi concerti potete visitare il sito:

www.hazlehurst.it/triobinario

Find videos and more info about e TrioBinario on www.garagepress.com

Irish Folk Music

Il Trio Binario

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Paint itblack

Text: Salvatore BenintendeTranslation: Sam D’Ambrosio

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Ho incontrato Alessia Forganni,una pianista di gran talento, cantautrice, che mostra anche ungran talento nel dettare i canoniper l’intrigante, misteriosa visione che la sua eleganza offre.Garage Press ha avuto il piaceredi interivstarla dopo il suo con-certo tenuto in Sud Africa con ilsuo progetto principale “Duel”:

Quando hai iniziato con la mu-sica?Ho cominciato a studiare il pianoforte all'età di sette anni,però classico, quindi ho intra-preso tutti gli studi classici daconservatorio...

E’ stato quello il motivo dellatua scelta di venire a Roma, perproseguire la tua carriere comemusicista?Beh, sì, anche… ma non solo. Imiei genitori sono Siciliani, maio sono nata a Brescia, nel nordd'Italia, e appunto intorno ai 21-22 anni ho deciso che il periododi vita trascorso al nord era statosufficiente ed ho pensato che, serimanevo in Italia (perché tral'altro stavo vagliando la possibil-ità di trasferirmi all'estero),Roma sarebbe stata la mia città.

Considerando il fatto che haivissuto negli Stati Uniti e haivisto diverse città nel mondo,Roma o in generale l'Italia,offre delle buone opportunitàai musicisti?No. (ridendo)

Secondo te c'è futuro per inuovi musicisti in Italia?Eh, in realtà il discorso qui si faveramente, veramente compli-cato. Devo ammettere chequanto faccio o riesco a fare,anche se sempre a malapena, mipermette di vivere della mia musica, pur suonando però piùall'estero che in Italia. Quindi daun punto di vista lavorativo, funziona molto meglio all'esteroche qua in Italia.

Adesso stai lavorando con unacasa discografica ad un progettoche si chiama "Duel". Spiegacibrevemente di cosa si tratta.Questo progetto è nato circa dueanni fa, e l'idea sin da principio,era di unire la musica classica(quindi il pianoforte in particolaremodo classico), e la musica pop,avendo come protagoniste due pianiste cantanti. Quindi in realtàsono tre gli elementi che vanno associati!Il pianoforte classico, il pianofortemoderno, una musica moderna, ilpop, e la voce, quindi un progettoambizioso.

I met up with Alessia Forganni, avery talented piano player, singer,songwriter and she also shows talentin setting the standards for the mis-terious, dark and elegant immageshe creates with her looks. GaragePress had the chance to interview herafter her concert in South Africawith her main project “Duel”:

When did you start becominginterested in music?I started studying the piano when Iwas 7, classical piano though, I thencontinued my classical studies at theconservatory.

Was that the reason you came toRome, to pursue a career inmusic?Yes, but it wasn’t the only reason. Myparents are Sicilian, but I was bornin Brescia in the north of Italy.Around the age of 21/22 I decidedthat I had spent enough time in thenorth of Italy, and that if I weregoing to stay in Italy (I was alsoweighing up the idea of goingabroad) then Rome would have beenthe place for me.

Given that you spent some timeliving in the USA and travelling

round the world, in your opin-ion do Rome or Italy in generaloffer opportunities to musi-cians?No. (laughing)

In your opinion is there hopefor musicians in Italy?Well, in truth, that’s an extremelycomplicated issue. I have to admitthat I manage to get by, alwayskeeping my head above water, be-cause I work more abroad than inItaly. In terms of business I manageto make more abroad than here.

You’re currently working to-gether with a record companyon a project called Duel. Canyou explain to us briefly whatit’s about ?is project started 2 years ago andstraight from the beginning theidea was to mix classical music andclassical piano in particular withpop music. e 2 musicians in-volved are both singers and pi-anists, so really there are 3 elementsthat are being incorporated. erewill be classical piano, modernpiano, modern music, pop musicand singing – it’s an ambitiousproject!

Garage pressmusic: interview

For the complete interview and

videos of Alessia Forganni,

come visit us on:

www.garagepress.com

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Rockthe House

Written by: MackPhoto: Laura Stanca

Translation: Luigi Brienza

Garage pressmusic:spotlight

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They rock, they sing, they slip, theyslide. e boy´s first album "DownSouth" was released in 2009 in

their kitchen (and it doesn’t sound thatbad, for that matter), after they wrote a se-ries of songs on a road trip along the EastCoast of the United States. eir compo-sitions propose a wide range of themes andsonic expressions influenced by both lifeexperience and musical taste. Variety is notlacking.ey show their sense of humour withsongs like the fake sea chantey “Why is therum always gone”, their dedication to thebar scene in Rome, and "Virginia 17", atribute, as they say, to Walmart-Culture.But they also prove that they have the con-stitution for serious songs like the deep andthoughtful tune “e Wind” which, witha Leonard Cohen-esque touch, tells aheart-breaking story of destiny and love ina moving, poetic way. Or "Ode to Love", alight-hearted warm song that wandersaround in your head after you´ve heard it.Or their rock-ballad “Poor man’s soul”.Right now they’re recording a new album,this time in a professional sound studio andwith a full band. Johnny on the Rise has re-cently received a good deal of attention inthe Roman music scene. ey speed-racedfrom no-where to position 16 on the localreverbnation.com charts, and they wentfrom playing gigs in small bars and pubs tothe bigger stages such as Jail Break, Fan-fulla, Zoo Bar and Conte Staccio, all ven-ues that host top-notch musicians ofinternational fame.Garage Press had the chance to met themin Rome, chating about their past, theirplans, the metaphor of the wind and whyMojo is a cat.

Garage Press: Nick, you’re from the UnitedStates and Sal, you were born and raised inGermany, but have Italian background. Itseems rather unusual that you guys would at-tempt to play American Rock and Blues and,let’s say, Americana, in Italy?

Sal: Well, we just play the music we like,but I was suprised to see that there’s actu-ally a pretty big Rock scene in Rome. Iwould say I’m more into straight Rock’nRoll, while Nick is the Blues part of theband, wouldn’t you say?

Nick: e Blues have influenced me a lot.Ya. ere is just so much passion in theway the old Bluesmen sing and play. It´slike they really tapped into the human ex-perience and captured it, you know. With-out even trying to, really. And a lot of themwith just one voice and one guitar, maybe

a harmonica. It´s madness.

Garage Press: You’ve played in many venuesin Rome. Your craziest experience?

Sal: Well, let me think. Sometimes I thinkit’s just crazy how some owners treat us(laughs). ey want us to bring the gear,the people, the party and then they payshit. Besides that, just one of our last gigone crazy woman came up on stage andstarted stripping. She would have gone allthe way down if the owner wouldn’t havekicked her of stage (laughs). Oh, and thenthere’s the Irish Wedding we played inMarino. Although I don’t remember muchabout it, but the guests and Nick told methat it was a crazy experience... (looks atNick and smiles).

Nick: Ya, I´ll spare you the embarassing de-tails. Let´s just say I ended up carrying aSal home after he passed out during theperformance. He was rather pickled. Westill got paid though. To be fair the showlasted about 4 hours, and he didn´t lose ituntil the very end. Could have been worse.I´d like to see those photos, though.

Garage Press: Some of your songs seem to bevery personal, such as “Don’t worry Love” and“e Wind”. Where do you get your inspira-tion?

Nick: It´s not even really something thatyou think about or that you consciouslydo. I more or less channeled "Don´t WorryLove". It was one of those totally catharticmoments. e song wrote itself. Don´t askme to explain it. I just work here.

Sal: Well, you know... looking back I thinkthere’s actually more inspiration in life thanI would like to have(smiles). I guess withsome songs we really try to process certainperiods in our lives. It is like when youwrite a song, you get rid of some weight. Ithink that’s what happened with “eWind”. I wanted to capture that situationwe all go through, where you feel likesomething big just hit you in the face, andyou turn around and get dizzy and try towalk straight, but you can’t and you haveno clue what the heck is going on (laughs).at’s what happens in life.

Garage Press: Nick, recently you moved toGermany. Aren’t you afraid that this is goingto effect the band?

Nick: Ya, well. ings are different nowthan they were. I´m not in Rome full timeanymore. Of course. But I can see us mov-

ing forward in some way just the same.

Sal: Well, you know...it’s like the old say-ing: “Once a friend, always a friend”. Eventhough he’s not there all the time, I thinkwe’re just the kind of people that even if wewoulnd’t see each other for a long time, themoment we see each other again it is likethings have never changed. And then Nickflies back to Italy as often as he can and it’salways good fun when he’s back (laughs).

Garage Press: Mojo? Your cat´s name isMojo, right?

Nick: at´s right. He´s the reincarnationof Muddy Waters. He told me so himself.Not with words or anything. at wouldbe crazy. When I first got him, his namewas Ubuntu. Bullshit, I thought. I knew Iwanted to change it, but nothing came tome at first. One day I was sitting in frontof my computer, and he jumped up on thedesk and put his paw on my laptop key-board. He pressed play and Muddy Water´s"Got My Mojo Working" came on. And soit was. Who am I to argue with the gods?

Garage Press: e next Album?

Sal: It’s going to be ready in November.at’s all I can say for now, my lawyer toldme(smiles).

Nick: We´ll stay hip to the muses and letyou know.

Suonano, cantano, fanno salti capriole escivolate!!Il primo album di questi ragazzi "DownSouth" è stato registrato nel 2009 nella lorocucina (e con non poca sorpresa, non sisente poi nemmeno così male), dopo averscritto una serie di canzoni su un viaggioOn e Road attraverso la costa orientaledegli Stati Uniti.Le loro composizioni propongonoun'ampia gamma di tematiche ed espres-sioni sonore influenzate tanto dai gusti musicali, quanto dalle esperienze di vita. Lavarietà certo non manca!Mostrano sprezzanti il loro senso dell'umorismo in brani come la finta canzonemarinaresca "Why is the Rum alwaysgonne", ed ancora "Virginia 17", un tributo, a quanto dicono, alla cultura deigrandi magazzini, ed altre che parlano dell'impegno e dedizione nel frequentare,regolarmente, i vari pub e locali romani…Ma hanno anche dimostrato una grandesensibilità e serietà nella composizione dialcuni brani, come la melodia profonda eriflessiva di "e Wind" che, con un richi-

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Garage pressmusic:spotlight

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amo a Leonard Cohen, narra una storiacommovente di amori e destini in unamaniera poetica e toccante. Oppure "Odeto Love", un brano caldo ed espressivo cheresta nella testa dopo l'ascolto. E per nonfarci mancare nulla, offrono anche una piacevole ballata rock,"Poor man's soul",tutta da gustare!In questo momento sono al lavoro nellaregistrazione di un nuovo disco, questavolta in uno studio di registrazione profes-sionale e con nuovi elementi che si sono aggiunti al gruppo. I "Johnny on the Rise"hanno recentemente attirato l'attenzionenella scena musicale romana, da grupposconosciuto hanno assistito ad una vertigi-nosa scalata fino ad arrivare in sedicesimaposizione nella classifica locale di reverbna-tion.com. Inoltre, dopo aver a lungosuonato in piccoli pub e bar, recentementesono riusciti a salire ed ad esibirsi sui palchidi prestigiosi locali quali il Jailbreak, il Fanfulla, lo Zoo Bar ed il Contestaccio,tutti locali che solitamente offrono ilmeglio della scena musicale italiana e non.Garage Press ha avuto il piacere di incon-trarli a Roma, e fare una chiacchierata sulloro passato, i loro progetti, la metafora delvento e sul perché Mojo sia un gatto….

Garage Press: Nick, tu sei nato negli StatiUniti, mentre Sal è nato e cresciuto in Germania pur avendo origini italiane. Nonè piuttosto strano che cerchiate di proporrequesto Rock and Blues, fortemente in stileamericano, qui in Italia?

Sal: Beh, a noi interessa solo suonare la

musica che ci piace, sono rimasto felicemente sorpreso quando ho realizzatoquanto grande fosse la scena Rock a Roma.Direi che nella band, io sono l'influenzaRock'n Roll, mentre Nick la componenteBlues.Non sei d'accordo?

Nick: Il blues mi ha influenzato davveromolto. Insomma. C'è semplicemente cosìtanta passione nel modo in cui i vecchi musicisti Blues cantano e suonano. E'come se avessero attinto a tutta l'esperienzaumana e l'avessero raccolta, non so se mispiego.Senza nemmeno averne davvero avuto l'in-tenzione. Ed a molti di loro basta solo lavoce ed una chitarra, magari un'armon-ica… è pura follia.

Garage Press: Avete suonato in molti localia Roma. Qual'è stato l'episodio più curiosoa cui avete assistito?

Sal: Fammi pensare. A volte penso che siada pazzi il modo in cui ci trattano alcuniproprietari dei locali (ride). Vogliono cheportiamo la strumentazione, la gente, lafesta ed in cambio ci offrono dei misericompensi. A parte questo, proprio in unodei nostri ultimi spettacoli una ragazza haperso il controllo, è salita sul palco mentrestavamo suonando, ed ha iniziato aspogliarsi.E sarebbe probabilmente rimasta senzanulla addosso se il proprietario del localenon l'avesse fermata (ride). Oh, poi c'éstato quel matrimonio di una coppia irlan-dese al quale abbiamo suonato a Marino.

Anche se in realtà non mi ricordo molto diquello che è successo, ma tutti gli ospiti edanche Nick mi hanno confermato che èstata una serata pazzesca… (Si volta versoNick e sorride)

Nick: Ok, vi risparmio i dettagli imbaraz-zanti. Dico solamente che mi sonoritrovato a dover portare Sal a casa dopoche aveva perso i sensi durante l'esibizione.Era piuttosto "strapazzato"... E' sorpren-dente che ci abbiano pagato la serata. Adessere onesti lo spettacolo è durato circa 4ore, e lui ha resistito fino all'ultimo secondo. Poteva andare peggio. Devo direche mi piacerebbe molto poter vederequelle foto.

continua a pagina 23...

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Johnny on the Rise: Nicholas Youmans (left) and Salvatore Benintende (right) released their first album in 2009. Now they’re working on their second album, and they brought professionals with them

to make sure it´s going to rock your socks off.

Find out more about Johnny on the Rise on:

www.johnnyontherise.com

Other social links:

facebook.com/johnnyontherise

reverbnation.com/johnnyontherise

twitter.com/johnnyontherise

Upcoming shows:

20/03/11 Zoo Bar

30/03/11 Conte Staccio

15/04/11 La riunione di Condominio

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C'è della polvere. Dovreisbarazzarmene ora.

Momento... momento... sennòfinisce che nemmeno comincio egià non ci capiamo. E la cosa mimetterebbe a disagio come concerte stronze di donne... lasciamostare.

La polvere a cui mi riferisco èquella sul mobiletto del mio pcfisso. Anche qui, sulla tastiera, virendete conto? Dovrei eliminarla.Ecco, i miei occhi si sono chinatisulla tastiera... e l'hanno vista.

Ora, non so a voi, ma a me lacosa mi riempie d'orrore.

Non ce l'ho con la polvere ingenerale, per carità... ma il fatto chesi trovi in misura così consistentesul mobiletto del pc di uno che sidefinisce scrittore e che usa proprioquesto pc per scrivere... beh, la dicelunga su questo tipo. Se c'è ancoraqualche genio che non l'ha capitosto parlando di me stesso.

Birra, pistacchi, Mahler esigarette arrotolate. E la musadorme.

Salvatore mi aveva chiesto unapiccola nota biografica da allegareal pezzo. Salvatore è un ragazzod'oro, pieno di serio entusiasmo edi spirito d'iniziativa. Devo a lui seadesso un po' di questa stranamagia sta tornando a fare capolinonella mia vita. Beh, anche a lui.Queste parole non si scrivono dasole, sapete. Insomma, il mioamico mi ha chiesto di curare unarubrica su questa rivista.

«E che ci scrivo?»«Quello che ti pare.»«Lunghezza?»«Quanto ti pare.»

Il resto potete capirlo da voi. Hapiù fiducia lui in quello che scrivodi quanta non ne abbia io. Micamale per uno che ha unacollezione non indifferente di lettere di rifiuto da parte di chiunque. Eh eh...

Certo, questa è una free press.Ha i suoi lati positivi e negativi.Tanta libertà e niente piccioli. Eheh...

E ridiamoci su. Ecco! Senza rendermene conto sto facendo diventare la mia nota biografica ilprimo pezzo della mia rubrica...non è giusto, però. Sono ego-centrico, ma non fino a questopunto.

Lo dico in due parole: musica escrittura. Ah, sono nato a Romanel '77. Pardon...

Il fatto è che, però, mi è venutain mente anche una specie di'minimo comune multiplo' fra ilsottoscritto e tutti gli altri pazziche hanno deciso di dedicarsi inqualche modo ad una qualcheforma d'attività artistica...diomadonna come l'ho dettomale...

Non so se terrò tutto. Per oralascio aperto il rubinetto, poi sivedrà.

Ognuno si esprime in modo piùo meno diverso.

E quasi tutti ricevono dei rifiutiin modo più o meno uguale.

La sostanza, per farla breve, è lastessa. Cioè: NO.

Un bel NO. La cosa imbaraz-13

Garage pressdelirio letterario

PERDIZIONI QUOTIDIANE DI ANGELI IN CALORE

di Paolo Scafetti

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zante è che non occorre nemmenodedicarsi ad una qualche attivitàartistica per incorrere in un NO,più o meno esplicito.

I NO piovono dal cielo,crescono dalla terra, sono intornoa noi, dietro di noi.... e non facciamo nemmeno in tempo avoltarci che già un NO ci si è infilato su per il culo.

Chi rischia, chi si mette in giocolo sa.

E chi non rischia non lo sa, equesto però non lo mette in condizione di ridere di noi... perchè chi non rischia mai, chi èsempre cauto, dovrebbe pre-occuparsi più di piangere di sestesso che di ridere di qualcunaltro. Ma io non sono un filosofo,e magari ho detto una stronzata.Fatto è che se navighi lungo lacosta hai, sì, dei punti di riferimento che offrono sicurezza(o l'illusione di essa), ma difficil-mente scoprirai nuove terre. Beccateve questa.

Ho pubblicato tre libri anni fa.Una raccolta di prose e versi, un

racconto lungo e una raccolta dipoesie. Tutti autoprodotti. Stavoltaevito di dare titoli, perchè voglioevitare di fare pubblicità. Non ame, quella la sto già facendo... aquei figli di puttana di pseudo-editori. Gli editori che ti fanno pagare un certo numero di copie(a prezzo di copertina, n.d.a.) sonocome le zecche. Incassata la granache serve per coprire le spese si dissolvono nel nulla. Mai un accenno alle copie vendute, maiuna parola d'incoraggiamento,mai un vaffanculo. Io ci sono cascato tre volte. Un po' per ingenuità e un po' per vanità. Intanto ti succhiano soldi e anima.Eh sì, perchè quando la tua vanitàvince sulla poesia e decidi divenderti così, ti sei fottuto purel'anima. La poesia ha vita dura, e ipoeti che si vendono meritano glieditori che se li comprano. Anchese in realtà sono i poeti che paganogli editori. Eh. Se un editore miavesse pagato per una raccolta dipoesie oggi non starei scrivendoquanto sto scrivendo. Come

vedete l'anima del sottoscritto sen'è andata a puttane. Attenti a nonmandarci la vostra, che non ècome quando ci si va con il corpo,a puttane. Conosco la differenza...se vorrete continuare a seguirequesta fantastica rivista un giornomagari vi racconterò qualche esperienza svizzera, così mi spiegopiù chiaramente. Per ora meglioandarci piano, non voglio approf-ittare della fiducia di Salvatore.

Sono ancora vivo.... vediamo almeno di non peggiorare la situ-azione.

Immagino il prossimo scambiodi battute con un editore-vampiro:

«Sì, ma la poesia non si vende,dobbiamo pararci il culo.»

«E non vendetela. Anche iodevo pararmi il culo.»

Forse con un po' di collabo-razione tra autori, editori, promo-tori e distributori qualcosapotrebbe cominciare a muoversi.Certo, bisogna avere le palle sotto.E si torna al discorso del rischiare.Ferlinghetti ha rischiato di finire algabbio, quando pubblicò Gins-

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berg. Non sto paragonando né ilsottoscritto né altri a Ginsberg, siachiaro. Ma, come sospetterete,non mi viene in mente neanchequalcuno che si possa paragonarelontanamente a Ferlinghetti...

Non mollare. Se devi fare unacosa falla. Esprimiti a prescindere.Questo volevo dire. Questa è l'unica cosa che devi sapere. Se haiqualcosa da dire dillo. Questo è lospirito della rivista che ha messo suSalvatore. E questo spirito ha sedotto il mio. Per qualcuno lacosa sembrerà banale. Provo unpizzico d'invidia. Per me non lo è.

Un mese fa, più o meno, sonoandato a consegnare il mio primoromanzo dattiloscritto ad una casaeditrice romana.

La ragazza che lo ha ritirato hacapito immediatamente che nonsapevo scrivere. E' bastato guardar-mi. Dovrei limitarmi a spedirli, imiei dattiloscritti...

Sono cose che ti buttano giù.I 'chi me lo fa fare' colpiscono

chi 'è meglio che non faccia'.Ogni volta che hanno colpito

me ho sempre lasciato perdere.Quando la scimmia vorrà saltartialla gola lo farà. E tu dovrai fare.Non hai scappatoie nè scuse. Mamai spingere, mai forzare.

Quello che ho scritto adessoforse non è un granchè.... ma abbiate un po' di pazienza, ho appena ripreso... è un buon allena-mento per dita e spirito, perdo-natemi.

Comunque mi sento più leggero, ora. E non particolar-mente solo.

Il blocco arriva per tutti, scrit-tori e pittori, musicisti e registi... èsempre in agguato. Tempo fascrissi una cosa, una mezza poesia,che avevo intitolato il ritorno.

Eccola:Riparte Brahms ed io provo a riprendere la rincorsa.

Ecco che mi sento sciogliere come crema di candela.Finalmente fuori dal blocco,dalla crisi completa,dal niente da dire,

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Garage pressdelirio letterario

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dal niente da raccontare,dal sentirsi tremendamente svuotato.Ce la metteva tutta la musicaper scrollarmi di dossoil senso di vuoto, un sacco di patate senza patatee mi domandavo come gli altri ci riuscissero,fregandomi da solo,viaggiando da Gide a Pasolini, da Bukowskia Rilkee mi sentivo così piccolo.

- La gente non mi interessa… Tutto così impegnativo e superfluo –

Sorridevo ripensando a Marche funèbre pour la mort de la terredi Laforgue.

Il Blocco è sempre in agguato ed io non mi illudo di averLo domato.Ma se ancora riesco a trovarmi in sintonia,se avverto una fonte d’energia da qualche parte, allora momentaneamente, forse, posso ancora fregarLo riprovando a riprendere la rincorsaverso il cielo.

Con questa vi saluto. E adesso, se permettete, misbarazzo della polvere...

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Nel ventodi Riccardo Canfora

Prese un coltello dalla lama sottile,sottile come i suoi polsi,era in cerca di una morte gentile,voleva andarsene senza dolore...ed io seduto accanto a leineanche il coraggio di guardarla negli occhi,vedevo solo le sue mani,mani piccole da bambina,fredde, tremanti,come le foglie di novembre.Era il crepuscolo, era l'ora migliore,il vento soffiava, accarezzava,raccontava e ricordava...Lei mi porse la sua lama"Ti prego fallo tu, ho paura di soffrire"ed io l'amavo troppo,l'amavo veramente,l'amavo cosi tantoda non poter negarle niente.Dalle sue mani presi la lamacosi fredda, cosi indifferentema esitai solo per un istante,il vento ora soffiava più forte,un vento maligno, un vento di morte,lei mi abbracciò,io affondai dentro,mi strinse più fortepoi cadde...nel vento...

Morte ridentedi Lorenzo Fontanelli

uomo di paglia, pupazzodi gioia e dolore sono un pagliaccioscarpe giganti / fuori misura i vestitiincapace di vivere vendo sorrisisi spengono i sentimenti al riso incoerentima una luce abbaglia negli occhi dei bambiniche mostrano i denti con leggerezza e fantasianon guardatemi nell'anima ove soffia il mio ventoho truccato il dolore e mi sono spentoè vero sono un pagliacciosono morto e il circo continuatoglietemi il trucco e piangete sorrisinon strappate fiori a morir con me.

Garage presspoetry

Versi InVersi DiVersi a cura di Paolo Scafetti

Siedo in terra di Livio Oboti

Sono un insettosolitarioadulato dal lucorealcolicoai margini dello sciameche si nutre di sguardi.L’ape regina,un grosso maschiodietro alla spina,se ne va in un saluto.Oche starnazzano,mi allontano.Sotto un altro lampioneelettricomi siedo e scrivo versisfigati.

Senza Tempodi Francesca La Froscia

Orbitiamo nella sfera delleprospettivein attesa di un passaporto perluoghi sicuriNon c'è tempo per l'indugioI cicli contano tanticrepuscoli rassegnatipochi chiarori contemplatiIl passato è un intrico diviandanti con mete smarriteIl presente rivendica ilrimborso dei ticketsIl futuro non perviene nellalista dei viaggiE' il sogno l'unico pellegrino diun cammino senza età

FLF

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Photography Photo: Laura StancaModel: Francesca Paniconi

Make-Up Artist: Krizia Calabrese

Garage pressphotography

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Spring is

back!

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...prosegue da pagina 12

Garage Press: Alcune delle vostre can-zoni sono molto personali, come per esempio "Don't Worry Love" e "eWind". Da dove prendete la vostra ispirazione?

Nick: Non è veramente una cosa sullaquale rifletti a lungo e che fai conscia-mente. Direi che "Don't worry Love",l'abbia semplicemente lasciata fluire. Erauno di quei momenti davvero catartici.La canzone si è praticamente scritta dasola. Non mi chiedete di spiegarlo. Io hofatto semplicemente una piccola parte dellavoro.

Sal: Vediamo…. ripensando al passato,penso che nella vita ci sia più ispirazionedi quella che vorrei avere (sorride). Pensoche con alcune canzoni tentiamo dirielaborare alcuni periodi delle nostrevite. Come se nell'atto di scrivere unacanzone, mi liberassi di qualche peso.Credo che sia questo ciò che è successocon "e Wind". Volevo catturare quellasituazione in cui tutti si sono ritrovati,nella quale ti senti come se qualcosa dienorme ti avesse colpito in volto, e tu tiguardi intorno, ti gira la testa ma provi acamminare diritto, senza avere la minimaidea di cosa stia succedendo. Questo ac-cade spesso nella vita di ognuno.Garage Press: Nick, recentemente ti sei

trasferito in Germania. Non sei preoccu-pato che ciò possa compromettere ilgruppo?

Nick: Beh, certo. Le cose adesso sono cam-biate. Non sono sempre a Roma ovvia-mente. Ma sono convinto che andremoavanti come abbiamo sempre fatto.

Sal: Mah sai… è come dice il vecchio detto"chi trova un amico trova un tesoro".Anche se non è più reperibile come prima,penso che siamo quel tipo di persone percui, anche se non ci dovessimo vedere pertanto tempo, nel momento in cui ci rincontreremo, sarebbe come se nulla fossecambiato. C'è da dire che Nick torna aRoma appena ne ha la possibilità, ed ognivolta ci divertiamo (ride).

Garage Press: Mojo? Il nome del tuo gattoe Mojo, giusto?

Nick: Esatto. E' la reincarnazione diMuddy Waters. Me l'ha detto lui stesso.Non usando parole o altro, ciò sarebbe unafollia. Quando l'ho adottato, il suo nomeera Ubuntu. Che stronzata!, ho pensato.Sapevo di volerlo cambiare questo nome,ma non mi veniva niente in mente. Poi ungiorno, ero seduto di fronte al mio com-puter, e lui è saltato sul tavolo ed ha messouna delle sue zampe sulla tastiera del por-tatile. Ha premuto play, e "Got My MojoWorking" di Muddy Water's ha iniziato asuonare. E' andata proprio così. Chi sono

Io per mettere in discussione le volontàdegli Dei?

Garage Press: Il prossimo album???

Sal: Dovrebbe essere pronto per novem-bre. Questo è tutto ciò che posso dire peradesso.. o almeno è quello che ha detto ilmio avvocato (ride)

Nick: Ci aggrapperemo alle muse e vifaremo sapere!

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Carpe Artem

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Illustration by Marta Cavicchioni

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StreetLife

Garage pressStreetLife

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Your dream has come true. Welldone. You live in Rome. You’regood at what you do. You like tocall yourself an artist. But sooneror later comes the moment mostof us experience. You’re broke. It’sa tough business out there and liv-ing in Rome is what it is. It’s noteasy to make a living, even withthat creative mind sitting on topof your shoulders; working night-shifts in bars and clubs or doing

other part-time jobs doesn’t helpyour art, but often it pays the bills.Sometimes, all of a sudden youmay even find yourself without ajob. Or they delay paying yourwages for a month or two. (Believeme, it happens.) Or maybe youlive with your parents and they´vedecided that at 54 years old you’refinally old enough to pay your

own way. Whatever the reason,here’s the solution. You can surviveon just 50 Euro a month! (I’m notsaying it’s going to be easy - I alsosuppose you have a place to stay;if you´ve also lost your apartmentand can’t even pay the rent any-more, there’s a section in the nextissue: hardcore survival in Rome).So let’s start with the most impor-tant part:

Food (Spoiler: the total cost for food is:10,79€/week)is part is rather important. Youneed to eat (unless you’re one ofthose freaky people claiming youcan survive on sunlight!). So, weknow we can spend a maximum of12,50 Euro/week for food. Soundsimpossible, right? Looks like it´syou’re lucky today! e answer is:Discount Supermarkets (youknow, like Tuodi, Todis, Lidl).Breakfast:Italian’s are famous for their typicalbreakfast. Cornetto + coffee.Spoiler: forget drinking at the bar.

Lunch:Here’s my suggestion (if you’re toopicky you may be in trouble):

at’s sufficient stuff for an entireweek! With that you can make asimple amatricciana, pasta altonno, pasta fagioli (I assume thatyou have oil, onion etc. at home;if not don’t forget that you have afriendly neighbour next door!). Ifyou’re getting tired of eating thesame thing every week, you couldchange the cans: buy lenticchie in-stead of fagioli. Get creative!

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Garage pressStreetLife

How to survive in Rome......with 50 € / month (PART1/3)

Maybe you live with yourparents and they´ve decidedthat at 54 years old you’refinally old enough to pay

your own way.

1 package with 10 croissants (500g, filled with chocolate) = 1,89€

1 package of miscela di caffè = 0,99€

3 x pasta “Santa Ninfa” (1 kg, 0,55€ each package) = 1,65 Euro

2 x Pomodori Passati “Antica Fattoria” (1 kg, 0,55€ each box) = 1,10€

1 box of pancetta “pian del borgo” (200g, 0,99€, sufficient for 2 meals) = 0,99€

3 x Fagioli Cannellini “Antica Fattoria” (240g, 0,29€/bin) = 0,87€

1 package Tuna (includes 3 cans) = 1,30 Euro

The ultimate survival guide

by Salvatore Benintende

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Dinner:2,00€ (Bread + creme fraiche)

Water can be found in fountainsfor free! If you’re really picky getyourself a bottle of water/day for0,22 Cents each = 1,54 Euro/weekextra). So far we’ve spend 10,79Euro. Plenty of money left for funstuff! If you want to get wild, youcould even buy some fruit or saladevery now and then!

To find out about free internet,parties, cheap drinks and otherfree services, you shouldn’t missour next issue of garage press. Anddon’t forget to visit our website(garagepress.com) for useful in-formation and links!

Il tuo sogno diventa realtà. Ben-fatto. Vivi a Roma. Sei bravo inquello che fai. Sei un artista. Primao poi ti trovi di fronte ad un bivio.Sei al verde. È un mondo spietatola fuori e vivere a Roma è quelloche è. Guadagnarsi da vivere nonè facile, anche per quelle menti chesono creative e cercano di ingeg-narsi, lavorare di notte nei pub, oin discoteca o lavorare part-time,sicuramente non aiuta la tua arte,però spesso ti paga le bollette. Talvolta, di punto in bianco titrovi anche senza lavoro o il tuostipendio viene accreditato in ritardo dopo un mese o due. Credetemi, succede! O forse viviancora a casa con i tuoi genitori edi punto in bianco decidono che a54 anni dovresti iniziare a pagartile tue spese e uscire di casa!! Qual-siasi siano le ragioni, c’è unasoluzione! Puoi sopravvivere consoli 50€ al mese!! (non sto dicendoche sarà facile e presumo che aveteun posto dove dormire; se invece

siete stati sfrattati dal vostro appar-tamento perché non riuscite a pagare l’affitto, il mese prossimo,ci sarà una sezione speciale: Hard-core Survival in Rome.) iniziamocon i punti cruciali:

CiboIl costo settimanale per l’acquistodi cibo è : 10,79€/a settimana.Questo punto penso che sia im-portante. Devi mangiare per viveresempre che non fai parte di quellepersone strambe che si nutrono di raggi solari . Allora ragazzi, sappiamo che possiamo spendereuna cifra massima di 12,50€ allasettimana per il cibo. Ti sembrauna missione impossibile, vero?Sembra che oggi sia il tuo giornofortunato! La risposta è….il DISCOUNT (todis, Tuodi, Lidl).

ColazioneNoi italiani siamo famosi per lacolazione al bar Cornetto e caffè.Ricordati: dimenticati le famosebevute al bar.

PranzoEcco cosa ti consiglio (se seischizzinoso, allora sarai nei guai):

Sarà sufficiente per tutta la setti-

mana. Potresti cucinarti una sem-plice amatriciana, un pasta altonno, pasta e fagioli, (ovviamentepresumo che a casa tu abbiadell’§olio, delle cipolle ecc… incaso contrario potresti bussare allaporta del tuo caro vicino di casa!)Se ti stufi di mangiare tutti i giornile stesse cose potresti cambiare ecomprati tutti quei prodotti inscatola come le lenticchie o lacarne in scatola. Devi essere creativo!!

Cena2,00€ (pane + formaggio spalma-bile)L’acqua che sgorga dalle fontane ègratis!! Se sei veramente esigentecomprati una bottiglia d’acqua algiorno per 0,22€ che aumenterà iltuo budget di 1,54€ a settimana.Fin’ora abbiamo speso 10,79€.Abbiamo un sacco di soldi che cisono rimasti nelle tasche per poterfare una marea di cose divertenti!!Se proprio vuoi esagerare , potresticomprarti di tanto in tanto anchedell’insalata o della frutta!Per scoprire i punti di accessogratis a internet, feste, drinks pococostosi o altri servizi gratuiti, nondovresti perdere il numero delprossimo mese di Garage Press.Non dimenticare di visitare il nos-tro sito web (garagepress.com)troverai dei link e informazioniutili!

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1 confezione con 10 cornetti (500g, al cioccolato) = 1,89€

1 x miscela di caffè = 0,99€

3 x pasta “Santa Ninfa” (1 kg, 0,55€ each package) = 1,65 Euro

2 x Pomodori Passati “Antica Fattoria” (1 kg, 0,55€ each box) = 1,10€

1 box of pancetta “pian del borgo” (200g, 0,99€, sufficient for 2 meals) = 0,99€

3 x Fagioli Cannellini “Antica Fattoria” (240g, 0,29€/bin) = 0,87€

1 package Tuna (includes 3 cans) = 1,30 Euro

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Visual Art

Timeless Art Anthony McGonigle

Sculptures from another planetIacobo Mandich

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Anthony Mcgonigle nascein Irlanda il 31/03/1977nella città di Athlone.

Ormai da quasi dieci anni, avendodeciso di tentare una nuova espe-rienza di vita, vive e lavora aRoma.Di professione orologiaio, seguendo una lunga tradizione familiare avviata dal nonno, fin dabambino intuisce il piacere nelloscoprire il funzionamento di queicomplicati meccanismi che muo-vono oggetti familiari e non. Terminati in Irlanda gli studi nelcampo dell’orologeria, decide ditrasferirsi in Svizzera dove vivràper 3 anni lavorando nella realizzazione di “Automats” nellostudio del famoso artista “FrancoisJunod “. Questa esperienza gli permette di apprendere moltenuove tecniche per lavorare diversimateriali, ed è il punto di partenzanella concezione del suo stileespressivo. Convinto che esistauna naturale connessione tra lemolteplici forme in cui un uomo

può esprimere la propria arte, e l’epoca in cui questi vive, nellacreazione delle sue opere gioca unruolo fondamentale la riconver-sione ed il riutilizzo di materialiabbandonati e morti. Anthony liraccoglie e li plasma in un qual-cosa di nuovo, dando vita ad eleganti opere mascherate da ingannevoli complessità .

Anthony McGonigle was born inIreland 31 March 1977 in the cityof Athlone.By now for almost ten years, afterhaving decided to attempt a new lifeexperience, Anthony lives and worksin Rome.Watch and clockmaker by profession,following a long family tradition be-ginning with his grandfather, sincehe was a child Anthony finds plea-sure in discovering the function ofthose complicated mechanisms thatmove objects, both familiar to us andnot. After completing his studies inIreland in the field of clockwork,Anthony decides to move to Switzer-

land where he will live for threeyears working to create “Automats”in the studio of the famous artistFrancois Junod. This experience per-mits him to apprehend many newtechniques for working with diversematerials and is the point of depar-ture in the conception of his expres-sive style. Convinced that a naturalconection exists between multipleforms in which man can express hisown art and the context in whichsuch expression takes place, in thecreation of his works of art the con-version and the ri-use of abandonedand “dead” materials plays a funda-mental role. Anthony gathers hismaterials and moulds them into so-mething new, giving life to elegantworks of art cloaked in illusory com-plexity.

Di Luigi Brienza.

Timeless

Anthony McGonigle

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Timeless ArtAnthony McGonigle

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Una notte fredda di gennaio corro lungo viadi Portonaccio sotto la

pioggia cercando di riscaldarmi esperando che fara’ un po piu caldoquando arrivero allo Strike dovec’e’ il laboratorio di JacopoMandich.Attraverso la grande piazzetta buiadi questo centro sociale, lasciandoalle spalle la solita vita notturnadella trattoria dello Strike, e allon-tanandomi dai ritmi carnevaleschidelle prove della Murga, unabanda che si ispira alla tradizioneArgentina e che mischia ballo, per-cussioni, canto e suonando ancheper la strada.Arrivo in un angolo silenzioso chesembra un officina all’aperto. L’illuminazione consiste in un paiodi luci sparse sotto il capannone diquest’anfratto del centro sociale,qualcuna di queste appesa inmodo precario…giusto il neces-sario per farla funzionare.Ovunque ci sono materiali di varotipo; scarti industriali di acciaio,secchi con dentro pietre di colori

e di sfumature fantastici, pezzi dilegno enormi e affascinanti, alcuniin lavorazione, dai quali s’intravede nascere la bella formache sta per uscire; come se quelpezzo di albero morto stesse per rinascere dopo una fusione violenta e poetica con l’acciaio perdiventare un’altra forma di vita.Tutto e’ fatto con materiali riciclati. In mezzo al laboratorio ci sono gliutensili e i macchinari. Uno diquesti attrezzi e’ stato costruito daJacopo; una impressionante morsaper bloccare grossi pezzi di mate-riale costruita con un tronco dilegno.Trovarsi in questo posto di notteda l impressione di essere sul set diun film. Ogni oggetto e’ copertodi uno strato di polvere di coloregiallo scuro, polvere di anni di lavoro con il legno, acciaio e altrimateriali. In questo posto mi sembra di portare delle lenti colorate! E’ qui che da dieci anniil 31 enne Jacopo Mandich, exstudente dell’accademia di belle

arti a Roma, crea opere con materiali riciclati e selezionati conmolta cura, lavori che colpisconoper la loro potente bellezza attra-verso drammatici contrasti tra materiali grezzi e antichi cercati ingiro per Roma e non solo. Fusionidi vecchio legno, pietra o vetrocon l’acciacio, un materiale chepurtroppo associamo troppospesso all’industria imponente edistruttiva, dando un altro senso aimateriali della terra che vediamotutti i giorni e che ci siamo abituati a buttare via quando nonci servono piu’. Il risultato puo essere una lotta (o un gioco?!) traun uomo di ferro e una bolla divetro, oppure una collisione violenta tra una palla di pietra el’acciaio, dalla quale fuoriesce unapoetica spirale di ferro. Ma a volte non servono parole.Come dice Jacopo “e’ bello incon-trare un lavoro e sentire la tuaemozione e la tua sensazione”, eparlando della tendenza di moltiartisti di oggi dice “ molto ormaidiventa un racconto di quello che

Sculptures from another planet

Jacopo Mandich

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devi sentire o quello che dev’esserel’emozione, ma non c’e’ piu l’emozione in se stessa”Lo interrompo mentre sta lavo-rando su una delle sue sfere dilegno e acciaio per fargli qualchedomanda.Parliamo di artisti che lo hanno influenzato, dai grandi comeDuchamp, Gonzales, Schmidtfino a Burri con le sue opere diplastica, e degli artisti di Roma chetramite murales e stensil, comeLex e Sten, creano installazionimetropolitane abusive e non. Miparla anche dell’artista jugoslavo,,, raccontandomi di come ha scop-erto che, alcuni suoi schizzi fattidurante il periodo dell’accademia,assomigliassero molto a quelli delgrande scultore. A proposito diquesto episodio dice che capita divedere persone, che pur nonconoscendosi, e quindi non poten-dosi influenzare a vicenda, pro-pongono la stessa modalita’espressiva come se li accumunasseuna somiglianza genetica prima diquella artistica.’Poi gli chiedo che ne pensa del-l’arte concettuale che adesso vamolto di moda. “E’ molto limi-tata…e’servita per sconvolgere maadesso mi sembra se ne ha abusimolto. “Le opere, in questogenere, hanno senso solo se ne parlano tante persone.” Lui apprezza gia’ un po’ di piu le performance come la bodyart, checonsiste nel usare il corpo comeuna tela per creare opere; “un sistema communicativo molto diretto e drastico che riesce a svegliare, quindi utile, ma sempremolto pubblicitario, moltoforzato. Mentre, a forza di vederecose assurde ed essere cosi confusa,la gente ormai ha tirato su unabarriera. Adesso non ci mettimolto a ripararti da un emozioneforte, lo fai quasi automatica-

mente.” E questo discorso ci portaa un aspetto dei suoi lavori che miha colpito; “La dolcezza e’ moltopiu’ pericolosa. E’ piu’ suadente,penetra molto di piu’ nella tuacorteccia e uno si sente piu’vulner-abile.” Non ha problemi ad affrontare questo tema” dice lui,“che spesso nell’arte di oggi non vamolto di moda e di cui moltihanno anche paura.” I miei pezzinon sono proprio dolci perche’ ilcontrasto fra due materiali e’spesso cruento, ma nell’armonia egià nel colore del legno uno cercaanche di evocare questo senti-mento.”Prima di incontrare Jacopo ho potuto intuire dai suoi lavori, (e poi l’ho potuto confermare),che e’ uno con un forte senso di umorismo. “I miei lavori rapprasentano un aspetto abbas-tanza ampio di modi di esprimermi diversi, dal quello giocoso al serio. Si parla non solodi argomenti alti, ma di tuttoquello che c’e’ dentro di me, anchedi cose buffe e divertenti.”

Ha gia’ partecipato ad una mostraa Londra e gli chiedo se gli inter-essa lavorare di piu’ all’estero, magari in un ambiente piu’ fa-vorevole per un artista come lui.“Mi piacerebbe attivare un per-corso internazionale serio”. Inevitabilmente parliamo di unacitta’ che attira tanti artisti di tuttoil mondo e di cui molti parlanobene come posto adatto e stimolante per artisti seri: Berlino.”Voglio andare a lì a verificare se e’vero”. Dopo dieci anni a Roma,semplicemente il fatto di cambiarearia puo’ servire. “Se ti sposti, seviaggi,se vedi altre cose sei semprestimolato, sempre rinnovato”La mia bassa tolleranza al freddomi costringe a terminare la chiaccherata a questo punto, pero’ora mi sento un po’ “rinnovato”anche io e con la curiosita’ divedere cosa ci offrira’ quest’artistaromano in futuro.

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One cold January nightunder the pouring rain Itry to heat myself up as I

rush down Via Portonaccio, theroad that links via prenestina andvia tiburtina, hoping that when Iget to the workshop of JacopoMandich at the Strike I’ll find awarm place to talk about his workand art in general.Crossing the large and unlit court-yard of this industrial style squat,directed towards Jacopo’s work-shop I leave behind me the usualnightlife around the Strike’s trat-toria and the vibrant carnevalrithyms from the large main hallof the rehearsals of the Murga; aband of musicians, singers, percus-sionists and dancers inspired by amovement of street groups in Ar-gentina.Arriving in a dark corner of thesquat I find what seems to be anopen air workshop illuminatedwith a couple of different lamps.Some of which are hung precari-ously, but emitting just enoughlight to work. It’s freezing cold here.

Sparse in a half organised fashionacross the the open air workshop,which is sheltered by a corregatedroof, there’s an array of differentmaterials: left overs from steelworkshops, buckets of stone frag-ments of exotic colours, enormouspieces of beautiful wood, one ortwo in the process of being workedon, and from which a strikingform is starting to emerge. As if apiece of dead tree, after violentand natural fusion with raw indus-trial steel is reborn into anotherlife form. Everything here is madewith recycled materials.In the middle of the workshopthere are tools and machines. Oneof the tools is made by Jacopo; anenormous and impressive vice tohold large pieces, which he madefrom a tree tronk cut in two andconnected with a long wormscrew.Being here seems to me like beingon the set of a film. Everything iscovered with a thick layer ofamber dust from years of grindingand working wood, metal, stone

and whatever material of interestfound around this town. It’s likehaving a pair of dark amber tintedglasses on.is is the place that for the lastten years the 31 year old roman Ja-copo Mandich, ex student of theacademia of fine arts of Rome,creates works with recycled mate-rials that are striking for their ele-gant and powerful beauty withcontrasts between different, simpleand raw recycled materials. e re-sult can be a drammatic struggleof a man that wrestles with (ormaybe plays with?!) a bubble ofglass, forcing into shape with itsweight, or a violent collision be-tween a smooth pale white stonesphere and dark steel, from whichshoots a poetic spirale of stealstrands.Sometimes however words aren’tnecessary.As Jacopo says “ it’s nice to en-

counter a work of art and feel youremotion and your own sensation”.And on the subject of the tenden-cies of contemporary artists he

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adds “nowadays a lot has becomean explanation of what you’re sup-posed to feel or of what the emo-tion shoud be but there isn’t theemotion in itself.”I interrupt him in his workshop ashe’s working on one of his spheresof wood and steel to ask him somequestions.We talk about artists that have in-fluenced him, from the greatartists such as Duchamp, Gonza-les, Schmidt, Burri and others, tomore local artists such as Sten e lexthat make street installations,sometimes abusive. And then theYugoslav artist by the name ofDusan Dzamonja whose sculp-tures, made around forty yearsago, have a lot in common withhis own, and who he discoveredmade sketches which were practi-cally identical to some he drew inart school before he even knew ofthe artist. “ It happens sometimesthat certain people have the sameway of expressing themselves with-out having been influenced byeach other”

With regards to conceptual artthat is very much in fashion thesedays? “It’s very limited…it wasuseful for shocking people buttoday it seems to me to be abused.ey make sense only if lots ofpeople talk about them.”He appreciates a little more artperformances such as bodyart,which involves creating works ofart using the body as a canvas;”asystem of communication is verydirect and drastic which helps toawaken, and is therefore useful,but still a very publicity-basedconcept. Very forced. For this rea-son people have created a barrierin front of them from constantlybeing subject to seeing absurdthings and being so confused.Nowadys it doesn’t take a lot toshield yourself from a strong emo-tion, you do it automatically.” is brings us to an aspect of hisworks that had particularly struckme, “Sweetness is much more dan-gerous. It penetrates inside youmuch more and makes you feelmore at risk.” He doesn’t haveproblems dealing with this themewhich often isn’t very fashionablein the art world of today, andwhich I suspect many are evenafraid to talk about. “My piecesaren’t quite sweet because the con-trast between two materials isoften bloody, but in the harmonyand even in the colour of thewood one tries to evoke this senti-ment.”Before meeting Jacopo I had theimpression, something subse-quently verified after talking tohim, that he was one with a strongsense of humour. “My works rep-resent quite a wide range of differ-ent means of expression, from theplayful to the serious. I don’t dealwith just high brow issues, it’sabout everything that’s inside me,even about silly and funny things.”

Apart from numereous collectiveand personal exhibitions in ItalyJacopo has also participated in anexhibition in London, and I askhim if he’s interested to work moreabroad, perhaps in a morefavourable environment for a tal-ented artist like himself. “I wouldlike to undertake a serious interna-tional career.” Inevitabily we end up talkingabout a certain city which attractstalented artists from all over theworld and of which many peoplesay great things about, as it has avibrante art scene and is particu-larly suitable and stimulating forambitious and talented artists. “Iwant to go to Berlin to verify allthis.”After ten years in Rome the idea ofeven just getting a change of aircould be useful. “If you’re on themove and travelling you see newthings, you’re always stimulated,always renewed.”My low tollerence for the cold inJacopo’s workshop forces me toend our chat, which for me, as anartist in Rome, was a renewing ex-perience and left me curious to seewhat this roman artist will offer inthe future.

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Jacopo Mandich

Web: www.jacopomandich.net

Phone: +39 - 3343303881

E-Mail: [email protected]

Other social links:

www.myspace.com/jacopomandich

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Usciamo?Location Guide

Garage presslocation guide

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The Fiddler’sElbowItaly’s first Irish Pub.

Since 1976.

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If you find yourself in Rome,you´re probably looking foran attraction worth experienc-

ing that´s not necessarily in everyguide book. Well, your search isover. You´ve found the Fiddler´sElbow, Italy´s first Irish Pub, withits original flair still in tact!Even if you’re not a fan of IrishPubs, the Fiddler´s is a must-see-and-experience for everyone... per-haps it´s the untouched, originalfurniture and unique look. Maybeit’s the live music (Irish `Trad´Music on Wednesdays, Open Micon ursdays, and many specialweekend events). Maybe it’s thefriendly bar staff and good vibesthat make you feel like you’re athome or the `perfect pour´ pintsof Guinness. Whatever it is, thisplace is like no other Irish Pub inRome. ey were voted the sec-ond most distinguished pub inItaly by an acclaimed internationalbar magazine (certainly the mostimportant one in Rome), simplyfor being a “real” place. Not everybar deserves that honour! e

owners are highly dedicated andoffer original events. You can findthe latest events and informationabout the Filddler´s Elbow ontheir website.

Se vi trovate a Roma, probabil-mente siete alla ricerca di una at-trazione che valga la pena viverenon necessariamente riportata inogni guida. Beh, la vostra ricerca èfinita. Avete trovato il Fiddler'sElbow, il primo pub irlandese d'I-talia, con il suo tuttora intatto,stile originale!Anche se non sei un fan dei pubirlandesi, il Fiddler's è un espe-rienza da vedere e toccare per tutti... forse sono gli intatti, arredi orig-inali con il loro aspetto unico.Forse è la musica dal vivo (musicatradizionale irlandese il mercoledì,il giovedì Open Mic, e moltieventi speciali nel fine settimana).Forse è il personale del bar ac-cogliente e le buone vibrazioni chevi fanno sentire come se foste acasa vostra, o anche il "perfettoversare" ottime pinte di Guinness.

Qualunque cosa sia, questo luogoè come nessun altro pub irlandesea Roma. E' stato votato il secondotra i pub più illustri in Italia dauna rivista di fama internazionalespecializzata in locali (ed è certa-mente il pub più importante aRoma), semplicemente per essereun luogo "reale". Non tutti i barmeritano tale onore! I proprietaridel pub sono molto attivi e si im-pegnano ad offrire sempre deglieventi originali. È possibile trovareinformazioni sui prossimi eventi einformazioni su "e Filddler'sElbow" nel loro sito web.

www.thefiddlerselbow.com

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Garage presslocation guide

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MarchEuropunk exhibition atVilla Medici21/01/2011 - 20/03/2011Viale Trinità dei Monti, 1+39 0667612913 - 6 euro

Rome Marathon20/03/2011http://www.maratonadiroma.it/

Rome Independent FilmFestival (RIFF)18/03/2011 - 24/03/2011www.riff.itNuovo Cinema Aquilavia L'Aquila 68+39 06 70399408 Il KinoVia Perugia, 34 +39 366 4571726

AprilBirth of Rome17/04/2011Circo MassimoVia dell'Ara Massima di Ercole

Exhibition at Palazzo Farnese17/12/2010 - 27/04/2011Ambasciata di Francia in ItaliaPalazzo Farnese, Via Giulia 186Info: +39 06.32810

Palazzo delle EsposizioniI colori del mondo. 12/02/2011 - 01/05/2011National Geographic Italia Palazzo delle Esposizioni – SpazioFontanaVia Milano 13Info line: 06.39967500Ingresso libero

MayPrimo Maggio Music Fes-tivalPiazza San GiovanniLaterano+39 06 853763

Caravaggio -e genius'workshop21/12/2010 - 29/05/2011Palazzo VeneziaVia Del Plebiscito 118+39 0669994299regular €6,00 / special € 4,00 / school-groups € 3,00

DissonanzePalazzo dei Congressi1 Piazza J F Kennedy+39 0654513705

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Eventswww.garagepress.com

Garage pressevents

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Garage pressevents

is is going to be big! If you haven’t heardof it yet, St. Patrick’s day is probably one ofthe most important days for the Irish, butnot only! If you are going to visit an IrishPub and you see a huge amount of reallyloud people doing crazy things in front ofit, then you can rest assured that it must beSt. Paddys! But that’s not all: this year itwill be on the same day as the “Unità d’I-talia”, the 150th anniversary of the unifica-tion of Italy. For you that means loads offree museums, concerts, and special eventsall around the city!

Questa volta sarà ancora più grande! Senon ne aveste ancora sentito parlare, ilgiorno di San Patrizio è probabilmente unadelle più importanti festività per gli Irlan-desi, e non solo! Se doveste capitare davantiad un pub irlandese, ed imbattervi in unchiassoso gruppo di persone che si di-vertono, beh allora potete essere certi cheSan Patrizio sia arrivato! Ma non è tutto:quest'anno nella stessa data verrà celebratol'anniversario del 150esimo anniversariodall'unità d'Italia. Potrete visitare gratismolti musei, assistere a concerti, e parteci-pare alle tante manifestazioni organizzateper tutta la città!

Have you had enough of Porta Portese? Allthose Sundays down in Trastevere gettingyou down? Here is your very best alterna-tive:A tiny market between the Colosseum andVia Nazionale, in one of the many valleysof the Eternal City, in Monti of course.Every other week, on Saturdays you willfind a great deal of fashion, music, jew-ellery and other occasions.Between old LPs, new fashion labels andvintage glasses, you will find your very spe-cial Sunday item.ere are truly unique items such as plexi-glass earings, bracelets made of zippers andold fashion hats decked out with variousheavymetal labels.You will get to know new uprising fashion-labels like kokoro, shop in London, butalso stunning vintage boots, bags andleatherjackets.Creativity has no limits down in Monti, es-pecially on Sundays.e next market is the 20th March at theRadison Blu Hotel (actually not in Monti,but behind Termini, Via Turati) all daylong with live music and Aperitivo. Don’tmiss it!!

Avete avuto abbastanza di Porta Portese?Tutte le domeniche fino a Trastevere vi af-faticano? Ecco la vostra migliore alterna-tiva:Un mercato piccolo, tra il Colosseo e ViaNazionale, in una delle molte vallate dellaCittà Eterna, parliamo di Monti ovvia-mente.Ogni due settimane, di sabato potretetrovare una grande quantità di moda, mu-sica, gioielli e tante altre occasioni.Tra vecchi LP, nuove etichette di moda eocchiali vintage, troverete il vostro articolomolto speciale della domenica.Ci sono davvero pezzi unici, come orec-chini in plexiglass, braccialetti fatti dichiusure lampo e cappelli retrò addobbaticon varie etichette heavymetal.Potrai conoscere nuove etichette di modacome Kokoro, il negozio di Londra, maanche splendide stivali vintage, borse e gi-acche in pelle.La creatività non ha limiti a Monti, soprat-tutto la domenica!Il prossimo mercato è il 20 Marzo presso ilBlu Hotel Radison (in realtà non a Monti,ma dietro Termini, Via Turati) per tutto ilgiorno con musica dal vivo e aperitivo. Danon perdere!

http://www.mercatomonti.com

17/03/2011

St. Patrick’s DayandUnità d’Italia

20/03/2011

Mercatino Monti

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L’impressionante e sorprendenteRoma

Nella mia prima vacanza in Eu-ropa, ho scelto tre capitali comedestinazione: Lisbona, Parigi eRoma, in quest’ordine. La bella eallegra Lisbona mi ha reso felicenei giorni che precedono il Natale,il fascino ed il glamour di Parigimi ha incantato, soprattutto le lucidei Champs Elysee, ma quandosono arrivata a Roma, il cuore mibatteva davvero forte. Ho subitopensato: “Perché non ci sono ve-nuta prima?”

La città impressiona con la sua ric-chezza di cultura, con la suaenorme, monumentale e grandiosafesta e sorprende per la sua gente.Nel momento in cui si camminaattraverso le strade strette dellacittà, sembra di ritrovarsi in unfilm con la musica di Ennio Mor-ricone.

E’ bello quando si cammina attra-verso questi vicoli di sampietrini

che si aprono, alla fine, in unagrande piazza con un bel monu-mento.

Tutto nella città è splendido, daiposti turistici agli artisti di strada,si respira il profumo di basilico chesolletica le narici da tutte le portedove ci sono piccoli ristoranti.

Di tutti i luoghi conosciuti neilibri, nei cataloghi e nelle rivistecome la Fontana di Trevi, il Co-losseo e via dicendo il mio prefe-rito è il Pantheon. Sono rimasta adosservarlo per ore, seduta dal winebar di fronte ad esso.

Inoltre adoro Piazza Navona, dovesi trova l’ambasciata brasiliana. E’bellissima. Nel tardo pomeriggio èun piacere prendere un gelato alsuono dei violini degli artisti. Inserata, per godere le stesse emo-zioni, una birra a Campo de’ Fiori.Tutti hanno sentito parlare conentusiasmo di coloro che si recanoa Roma per vedere il papa. Ehanno ragione. Indipendente-

mente dalla religione, è emozio-nante vedere un pubblico di per-sone provenienti da tutto ilmondo riunite in un unico luogoe con lo stesso scopo. L’energia ègrande.

A Roma ci sono belle chiese adogni angolo. Ma ce ne sono quat-tro particolarmente importanti eche meritano più di una semplicevisita: San Pietro, San Paolo Fuorile Mure, San Giovanni in Lateranoe Santa Maria Maggiore.

Ma sapete qual’è la cosa che piùincanta a Roma, veramente? Lecoppiette, che esprimono il loroamore senza paura di esprimere laloro felicità. Anche un bacio instrada, a prescindere dall’età. Cop-pie di anziani passeggiare a brac-cetto con i loro cagnolini ...

Io amo Roma!!! E Roma ispiraamore!

Daniela Augusto

Una brasiliana a Roma...

Garage pressL’ultima pagina

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CREATED BYSalvatore Benintende ([email protected])

WITH HELP FROMLuigi Brienza ([email protected])Paolo Scafetti ([email protected])

Anthony McGonigle ([email protected])

PHOTOLaura Stanca, Luigi Brienza

COLLABORATORIFrancesca Paniconi, Ruth Wiedemann,

Mack, Diego Palazzi

OSPITIDaniela Augusto, Livio Oboti, Francesca La Froscia, Riccardo Canfora, Lorenzo

Fontanelli, Simone Molinaroli

TRADUZIONINicholas Youmans, Nicola Ramondelli,

Sam D’Ambrosio, Luigi Brienza

LAYOUTSalvatore Benintende

ILLUSTRAZIONIMarta Cavicchioni

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