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Funboard 141

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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As the level of freestyle performance is redefining the word “windsurfing”,our R&D custom factory as committed to redesigning two new progressive shapes that would represent this change. Modern, compact, lightweight, easy to plane and to be jumped out of the water with an eyeblink, the new TwinTips V2 are simply a new tool to express your desire to write a new page in freestyling …

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“Natural progression”

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ANNO XVII - NUMERO 141AGOSTO/SETTEMBRE 2011

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Fabio Calò, Marco Cattoi, Valentina Crugnola, Andrea Cucchi,

Beppe Cuscianna, Ovidio Ferrari, Fabio Ferrari Pocoleri, Francisco Goya,

Federico LaCroce, Francesca LaCroce, Andrea Mariotti,

Alberto Menegatti, Matteo Muraro, Mattia Pedrani, Paola Perrone,

Francesco Prati, Matt Pritchard, Kevin Pritchard, Valter Scotto,

Nicolas Slijk, Gabi Steindl.

immagini: Cataldo Albano, Danilo Calogiuri, John Carter, Claudio Cazzara,

Fabio Ferrari Pocoleri, FotoFiore, Francesca LaCroce, Mauiwatershoot,

Filippo Lenzi, Valerio Pedrani, Josep Piña, Kevin Pritchard, Gabi Steindl,

Benjamin Thouard, Cosimo Trono, Felice Zompanti..

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAPress-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l.20090 Segrate (MI)

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROJohnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milanotel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - [email protected] attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

MODALITA' DI PAGAMENTOBonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 MilanoBanca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

SupTime (stand up paddle).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Marcilio Browne, il rider che più di ogni altro staportando nel Wave le power move del Freestyle. Daqui l’esigenza di avere nuovi shape di vele e tavoleper poter eseguire queste nuove manovre. La coverdi questo numero la dedichiamo a uno dei rider piùinnovativi in circolazione: Mr. Brawzinho.

RIDER Marcilio Browne

LOCATION Hookipa, Maui

FOTO John Carter

Vi avevo lasciato nell’editoriale del numero di luglio dicendo

che dopo pochi giorni sarebbe iniziato un bel tour de force con

i vari appuntamenti in programma qui sul Lago di Garda, e vi

posso affermare che non ci siamo fatti mancare proprio nulla… tanta azione in acqua e

altrettanta nei vari party serali e pomeridiani organizzati in occasione di questi eventi. Insomma,

le classiche cose che si fanno d’estate! Questo numero è lo specchio di quello che è successo

nel frenetico mese di luglio; certamente c’è tanto Garda, tutti gli eventi principali italiani si sono

svolti proprio in queste acque lacustri, dalla divertente Shaka Bump&Jump, all’emozionante

Wind’s Bar Cup, e per finire l’appuntamento più atteso della stagione: il CENTO X100 Torbole Week

con il Campionato Italiano assoluto Slalom e la prima tappa del Freestytle. Il Campione Italiano

Slalom 2011 è Alberto Menegatti! Avevate dubbi?!?! Noi sicuramente no!

L’altra metà della rivista è dedicata alla presentazione delle novità 2012 per quanto riguarda le

tavole e le vele. Se non trovate quello che stavate cercando non preoccupatevi perché nel

prossimo numero continueremo la nostra carrellata di presentazione delle nuove attrezzature.

Approfondiremo poi un po’ meglio la strepitosa tappa Wave del PWA a Tenerife, con la nostra

intervista esclusiva a Valter Scotto, dove hanno partecipato quattro nostri connazionali, evento

più unico che raro per una tappa Wave. Inoltre abbiamo fatto un tuffo anche a Frassanito per un

Contest Wave locale che è stato baciato da condizioni epiche… Peccato non aver avuto la stessa

fortuna anche per il Campionato Italiano Wave dove due tappe su due sono state cancellate

nonostante i waiting period di due mesi! Concludiamo questo numero con i consigli per il Wave,

sperando che chiunque di voi abbia la possibilità di dirigersi verso spot ventosi e con le onde

durante le vacanze, e Francisco Goya ci da qualche hot tips sui tre dei salti più classici in

circolazione ormai da decenni, quelli che tutti vorrebbero imparare. Vi segnalo anche un utile

spot guide sulla Catalogna, sicuramente molti di voi ci passeranno in macchina sulla strada per

Tarifa o il Marocco, vi consiglio di buttare un occhio anche in quegli spot se le previsioni sono

buone, ne varrà la pena!

Vi lascio alla lettura di questo numero estivo e vi ricordo che ci rivedremo in edicola a ottobre,

inoltre non perdetevi anche il numero di agosto-settembre di SupTime, uno sport che anche qui

in Italia sta finalmente esplodendo.

Un augurio di buone vacanze da parte di tutta la redazione di Funboard!

PS: Mattia Onali ha vinto il mondiale Techno Under 15 a San Francisco pochi giorni prima della

stampa di questo numero. Complimenti a Mattia dalla redazione di Funboard e sul prossimo

numero conosceremo meglio questo campioncino!

Have fun!

Fabio I-720

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Sizes: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2

NaishInternationalNaishItalia

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Sabato 15 e domenica 16 ottobre la Lega Navale

Italiana di Albisola (Savona, Liguria) organizza la II

tappa dell’Italian Slalom Tour! Atleti provenienti

da tutta Italia si sfideranno per conseguire il

titolo di Campione, e parallelamente gli amatori

potranno partecipare all’ormai consolidato

“Trofeo Cippa”, che si svolgerà in adesione al

format del Free 12. Data la rilevanza dell’evento, il

Circolo ha convocato esperti del settore, che

avranno l’occasione di presentare i materiali

della stagione ventura esponendoli in appositi

stand allestiti per l’occasione. Saranno due giorni

animati da buona musica, proiezioni video, pasta party e ventosi downwind...

insomma, un’occasione da non perdere!

ALBISOLA SLALOM TOUR

Vi sarete forse chiesti “Che fine ha fatto l’E…vento? Ci sarà anche quest’anno? Come passerò la mia settimana settembrina

fatta di sport, agonismo, spettacolo e tanto divertimento?”. Ed invece, meglio tardi che mai, ecco a voi lo slogan che da

cinque anni a questa parte ha risuonato nelle orecchie di molti e annunciato l’inizio dei preparativi per l’happening degli

sport acquatici più famoso d’Europa… Dal 9 all’ 11 settembre 2011, torna l’ E…vento!!! Nuova location, nuova filosofia,

format ancora più ricco, ancora più sport, spettacolo e divertimento! Giunta alla 6° edizione, la festa dello sport e del mare

che ha animato con grande successo la spiaggia della Cinta di San Teodoro cambia location e si sposta nella ventosa

costa occidentale della Sardegna per dar vita sulla spiaggia di Badesi al GOLFO DELL’ASINARA E...VENTO - Energised by

Nature! Per quattro giorni il golfo dell’Asinara diventerà il luogo ideale dove far sorgere un ancora più grande Surf Village

che ospiterà atleti di fama internazionale, amatori, aziende in fiera, curiosi e amanti del mare, dello sport e del sano

divertimento. Tante novità dunque ma stesso spirito e stesso format vincente! Gazebo, gonfiabili, palchi, strutture sportive,

box per l’esposizione dei nuovi materiali del 2012 e poi gare agonistiche e amatoriali di windsurf, kitesurf, Paddlesurf,

Wakeboard, Beach Tennis, Canoe… ed infine spettacoli di bmx freestyle, breakdance, concerti e tantissime feste in spiaggia

e nei più bei locali notturni della costa! Partner dell’evento sarà E.On, uno tra i più grandi gruppi energetici privati al

mondo che vanta più di 300 MW prodotti con energia pulita. Il motto di E.On è “cleaner & better Energy”, un impegno

concreto per un’energia più pulita e migliore! Sito Web: www.e-vento.org. Leggi pag. 95 per il programma completo.

E…VENTO 2011

... Planata super anticipata... Maneggevolezza di un wave...Velocità... Sono questi gli

ingredienti che Drops ha messo nella preparazione della nuova tavola che manda

in pensione il Freewave. Un nuovo shape che promette facilità d’uso, polivalenza e

divertimento, fin dal primo istante. È il nuovo DROPS OVER CROSS! Mario Vinti

(shaper Drops) non ha dubbi: “Non vedrete l’ora di provarlo. Grazie al

concavo/biconcavo V a poppa la carena vi solleverà dall’acqua facendovi planare

con una bava di vento.” Il classico does-it-all che non può mancare nel vostro kit.

2 soli volumi: 240x61 (95 litri) e 242x64,5 (105 litri) per coprire un range di vento

da 12 a 25 nodi con vele da 7,0 a 4,5. Il conto alla rovescia è incominciato. Stay

tuned su www.drods.net

DROPS OVER CROSS 2012

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Speedo Aquabeat per essere sempre, anche in acqua, sulla cresta dell’onda.

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MONTAGNOLI GROUP E PIERWINDSURF,BINOMIO PERFETTO!Prosegue alla grande la stagione al PierWindsurf. La famosa “Ora del Garda” e il

“Peler” mattutino soffiano con eccezionale regolarità, per la grande soddisfazione

degli ospiti del famoso Hotel Pier e della professionale scuola di windsurf annessa,

il PierWindsurf. Grazie anche all'ottima collaborazione tra la Montagnoli Group,

proprietaria dell'Hotel Pier e altri confortevoli alberghi a Riva del Garda (Hotel

Prince) e a Limone sul Garda (Hotel Saturno e Hotel Castell), e alle speciali tariffe

praticate a chi prenota dei pacchetti speciali “tutto compreso” con hotel, noleggio

surf ed eventuale corso di windsurf, sempre più appassionati trascorrono le loro

vacanze in questo meraviglioso spot. Ma il Pier non è apprezzato solo dai più

esperti e dai freestyler, che giornalmente si allenano in queste acque. Sempre più

famiglie e principianti sfruttano infatti al Pier le perfette condizioni di brezza

leggera al traverso nelle ore mattutine, per imparare rapidamente la tecnica di

base e cimentarsi poi, con la migliore attrezzatura RRD e Simmer Style, per le

prime volte con l'Ora pomeridiana. Per tutte le informazioni riguardanti le offerte

di pacchetti speciali “Hotel+Windsurf”, ad esempio a partire da 2 pernottamenti

con colazione direttamente all'Hotel Pier***s e noleggio attrezzatura da 176,00

Euro, o per una settimana con 7 pernottamenti con colazione e 7 giorni di

attrezzatura da 499,00 Euro , potete visitare il sito www.pierwindsurf.it al menu

“surf+hotel” oppure contattare direttamente il centro informazioni per email:

[email protected] o per telefono allo 0464 550928. Per tutte le informazioni sugli

hotel della Montagnoli Group cliccate su www.montagnoligroup.it

STAGE FORWARD AL PIEREdizione speciale.... vuoi imparare il Forward? Uno dei migliori interpreti italiani

di questa manovra, Fabio Calò, ti svelerà i trucchi per fare il tuo prima

Forward!!!!! Freestyle basic... le manovre moderne del Freestyle ti fanno girare

la testa e non sai da dove partire? Fabio Calò ti guiderà passo dopo passo

all’approccio a questa disciplina! Un windsurf-stage come non c’è mai stato...

tanto divertimento e tecnica, al Pier con Fabio Calò! Sono aperte le iscrizioni

per uno stage “full immersion”, fatto di salti e manovre “new style”, ma non

solo!!! Grandi planate, strambate a manetta e chi più ne ha più ne metta. La

prima edizione del [email protected] si terrà da venerdì 2 a domenica 4

settembre 2011 e sarà diretto e condotta nientemeno che da Fabio Calò,

assistito dai migliori istruttori del PierWindsurf. Il programma consiste in due

giorni di tecnica e allenamento a tutto spiano: arrivo venerdì in giornata al Pier

con la possibilità di prendere confidenza con lo spot e i materiali del Centro

grazie al noleggio compreso per tutto il giorno, la sera aperitivo di benvenuto

e cena in albergo. Sabato e domenica lezioni con Fabio per tutto il giorno: teoria

e simulazione con preparazione in spiaggia al mattino e pratica con “Peler” al

mattino e “Ora” al pomeriggio, riprese video e immediata visione con commenti

e correzioni. Domenica pomeriggio, dopo la lezione, conclusione del corso e

premiazione in collaborazione con SURFPLANET, rinomato surf-store di Torbole.

Tutti i partecipanti riceveranno una originale T-shirt dedicata all’evento.

A disposizione di tutti gli iscritti, per le giornate di venerdì, sabato e domenica,

l’attrezzatura di windsurf in dotazione al PierWindsurf, con la nuova gamma di

tavole RRD e i rig Simmer Style.

La quota di partecipazione per persona dello stage completo, comprensiva del

corso speciale con Fabio Calò, 3 giorni di materiale RRD-Simmer Style

a scelta, 2 pernottamenti in camera doppia con colazione e cena

all’Hotel Pier***, aperitivo e T-shirt dedicata sarà presto comunicato su

www.funboardmag.com Per l’iscrizione e qualsiasi informazione potete

rivolgervi direttamente al PierWindsurf: Tel. 0464 550928, e-mail

[email protected]. www.pierwindsurf.it

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SURFSEGNANA CON BRUNOTTI E SMITHL’immagine e la cura

per il dettaglio al

S u r f S e g n a n a

(Torbole, Lago di

Garda) sono sempre

stati importanti. Da un

paio di anni a questa

parte è il marchio

Brunotti che ha deciso

di legare il suo nome

al più famoso network sportivo di Torbole vestendo da capo a piedi tutti gli

istruttori e lo staff dell’ufficio con un abbigliamento davvero trendy. Dovendo stare

tutto il giorno sotto il sole gli istruttori hanno anche bisogno di proteggersi gli

occhi dai pericolosi raggi UV, Smith Optics è ancora una volta partner ufficiale del

SurfSegnana che grazie all’inconfondibile look dei suoi occhiali aumenta ancora

di più lo style di tutto lo staff. Il SurfSegnana ricorda che tra le proposte più

richieste vi sono i pacchetti Blue Week che a partire da 394,00 Euro in agosto

offrono 6 pernottamenti con colazione, 3 lezioni di windsurf (per un totale di 9

ore), 6/7 giorni di noleggio di windsurf e bike. Gli stessi pacchetti sono disponibili

in formula Week End, a partire da 208 Euro , con inclusi 2 pernottamenti con

colazione, 2 lezioni di windsurf (per un totale di 6 ore), 2/3 giorni di noleggio di

windsurf e noleggio di bike. ( prezzi in settembre direttamente sul sito. Se volete

la certezza del vento e una location incantevole dove poter recuperare l’energie in

vista della ripresa delle attività lavorative a settembre vi consigliamo di

trascorrere una vacanza presso il SurfSegnana di Torbole, agosto è il mese ideale!

La segreteria del SurfSegnana è a vostra disposizione 7 giorni su 7 dalle 8:30 alle

18:30 per organizzare la vostra vacanza relax all’insegna dello sport sul Lago di

Garda. SurfSegnana – Foci del Sarca – Torbole (TN) – www.surfsegnana.it –

[email protected]; Tel. 0464.505963 – Fax 0464.505498

SURF CAMP 2011Si è svolto a Torbole, presso il Vasco Renna Professional Surf Center, dal 10 al 17

luglio l’ormai tradizionale surf camp per ragazzi. Quello di Vasco è stato infatti il

primo surf camp dedicato ai giovani surfisti e i primi partecipanti sono ormai quasi

trentenni e, in gran parte, surfisti accaniti e molto bravi. Quindi, sulla scorta di

questa quasi ventennale esperienza si è nuovamente replicato l’evento targato

2011. Quest’anno il camp ha visto la partecipazione di numerosi e volenterosi

giovani surfisti che sono stati divisi in due gruppi:

1) il gruppo dei principianti formato da Federico, Samuele, Michelangelo, Luca e

Lorenzo; 2) il gruppo degli avanzati formato da Giulia, Mavi, Max, e dai due più

piccoli Alessandro e Lorenzo che partiti come principianti dopo qualche giorno

sono stati promossi nella categoria degli avanzati.

Entrambi i gruppi sono riusciti a raggiungere ottimi risultati. Sono state giornate

di sport e di grande divertimento per tutti compresi Marco e Christian, i due

istruttori del camp, che hanno condiviso con i giovani partecipanti intense giornate

in acqua e momenti liberi dagli impegni surfistici. I ragazzi hanno soggiornato tutti

insieme a Villa Emma che, tutti gli anni, diventa la foresteria della scuola di surf. Il

camp si è concluso con una bellissima regata finale che ha visto sul podio dei

principianti Samuele, Federico e Lorenzo e sul podio dei giovani surfisti più esperti

Giulia, Max e Mavi. Meritati premi per i vincitori e soprattutto grandi applausi dallo

staff del Centro Surf e dai genitori per l’impegno e la grande determinazione

dimostrata da tutti. Vasco rilancia

l’appuntamento al prossimo anno

per una nuova settimana di surf e

grande divertimento. Per Info:

Vasco Renna Professional Surf

Center , Parco Pavese, 1 - 38069

Torbole sul Garda (Trento)

Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254

e-mail : [email protected]

Page 19: Funboard 141

TOCCATA E FUGA IN MAROCCOFederico LaCroce: “Quando si è “addicted” ad elementi come onde ed vento, ma si vive in un posto dove questi elementi non passano nemmeno per una fiera, si è disposti

a fare qualsiasi cosa pur di averne un assaggio, perfino prendere un volo per Marrakech, spararsi 3 ore di taxi per raggiungere Essaouira (per l'esattezza Moulay

Bouzerktoun), surfare fino al tramonto cercando di tirar fuori il meglio da una condizione assai lontana dalla perfezione, fare tutte quelle cose che devono essere fatte

se è la prima volta che si visita il Marocco (compreso shopping frenetico nel souk e tradizionale hammam completo di massaggio e scrub), surfare un paio di onde in

assenza di vento, ritornare a Marrakech, mangiare nella piazza Jemaa el-Fnaa e volare di nuovo a casa. Questo è quello che ho fatto in sole 48 ore tra il 18 e il 20 giugno

e mi è costato circa 500 euro con Mastercard, ma il sorriso sul mio volto alla fine del viaggio non aveva assolutamente prezzo!”.

Ormai sembra che la toccata e fuga in Marocco per i “milanesi” sia diventata un must. Complice il vicino aeroporto di Orio al Serio (BG), che si trova nel bel mezzo tra

diverse città con un’alta concentrazione di windsurfer, oppure i costi veramente bassi di Easy Jet per volare su Marrakech o Agadir (+ 30 euro per portare una sacca da

30kg), senza dimenticare la facilità di sapere con abbastanza certezza anche una settimana prima le probabili condizioni di vento e onda… ecco che andare in Marocco

per molti è diventata una abitudine quasi mensile, che molte volte sostituisce la “vecchia” trasferta francese. Federico in poche righe ci ha descritto il suo viaggio… ma

nel prossimo numero di Funboard approfondiremo l’argomento. Stay tuned!

Fede LaCroce in Back Loop a Moulay.© Marco Coppadoro

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ANDREA CUCCHI A PROPOSITO DEL CAMPIONATO ITALIANO SLALOM 2011Pochi giorni prima della partenza per Fuerteventura abbiamo raggiunto e

intervistato Andrea Cucchi in merito alle recenti polemiche del Campionato

Nazionale Slalom Assoluto durante la CENTO X100 Torbole Week. Premettendo

che le polemiche riguardano solo la parte agonistica e non hanno nulla a che

fare con l’organizzazione dell’evento, davvero impareggiabile (articolo completo

a pag. 68), lasciamo la parola al boss di Point-7:

“ Dal mio punto di vista per gran parte delle giornate di gara il vento non era

sufficiente, ho chiesto in barca giuria e mi hanno risposto che c’erano 22 nodi,

cosa non vera; ero con la 9.3 e non planavo, ieri che c’erano veramente 22 nodi

ero in acqua con la 7.8 e non la tenevo. Dopo 15 anni che faccio il professionista,

e per molti anni ho solo fatto gare dedicandomi al 100%, vedo quando c’è o meno

il vento e ho cercato di suggerire questa cosa al giudice per migliorare la

situazione ma non sono stato ascoltato. Altro errore fondamentale è stato quello

che il giudice è sempre rimasto in barca partenza, mentre avrebbe dovuto

mettere una persona di sua fiducia a dare le partenze e lui seguire dal gommone

la gara, a debita distanza, così le proteste inutili che ci sono state sarebbero

state controllate meglio. La questione secondo me è la disponibilità ad ascoltare

e ho notato che ce ne stata poca. L’ideale sarebbe fare una riunione iniziale tra

organizzatori e con i due o tre atleti che il circolo reputa più rappresentativi per

parlare delle varie problematiche e cercare di migliorarle. Per esempio il primo

giorno c’erano i gommoni che passavano sul campo gara per fare le riprese, va

bene se ci sono 20 nodi, ma con 10 nodi creano solo problemi. Il gommone non

può mai stare sopravento alle boe ma deve stare sottovento per non dare

fastidio, e questa è una cosa facilmente risolvibile, basta parlare e chiarire

alcuni piccoli punti tra addetti ai lavori per fare le cose meglio e ci sarebbero

stati meno problemi. Il punto è che nonostante l’impegno messo da parte degli

organizzatori sia a terra che in acqua, sono tutte persone non professioniste del

settore ma che fanno ovviamente di mestiere altri lavori, quindi sarebbe stato

utile se avessero ascoltato di più atleti professionisti che hanno visto e

partecipato a molte gare in giro per il mondo e sanno cosa vuol dire fare una

gara di Slalom. Il discorso è quello di crescere tutti insieme ascoltando le varie

esigenze delle diverse persone con le proprie competenze che devono interagire

in un evento come questo. Questo discorso è a prescindere dal fatto che ci sia

stato poco vento, anche se il vento fosse stato più forte le problematiche che ho

esposto sarebbero venite fuori ugualmente. Anzi se ci fosse stato vento forte e

quindi la gente sarebbe entrata più cattiva in boa con la possibilità di aumentare

gli scontri e senza un giudice che potesse controllare cosa accadeva in boa per

accettare o meno le eventuali proteste. In questo modo ogni atleta avrebbe

potuto inventarsi la propria storiella e il giudice avrebbe deciso in base a chi

sarebbe stato più bravo a raccontare la storia. Invece ci deve essere il giudice

che guarda ogni passaggio in boa e decide in effetti chi ha ragione o torto e chi

racconta favole. Nel PWA infatti il giudice sta sul gommone che corre dietro agli

© fotofiore/canon

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atleti delle heat. Un’altra cosa difficile da gestire è la concomitanza da diversi

anni del Campionato Assoluto in unica tappa con altri eventi importanti

internazionali. Per esempio l’anno scorso Alberto Menegatti, io e altri atleti non

abbiamo potuto partecipare al Campionato Italiano per andare a fare la Coppa

del Mondo. Quest’anno invece c’era negli stessi giorni il Campionato del Mondo

di Formula dove Alberto avrebbe tranquillamente potuto partecipare ed essere

tra i primi tre e per un atleta del suo livello gli avrebbe portato molta più

immagine e molto più ritorno che vincere il Campionato Italiano.

A Torbole l’organizzazione della regata, nonostante il vento leggero, ha fatto

partire i tabelloni, come era giusto, la gara va sempre tentata di far partire, ma

non sono stati capaci di annullarla quando le condizioni erano al limite.

Abbiamo fatto 3 prove e quindi c’è stato lo scarto, quindi chiunque ha potuto

scartare la prova dove magari è andato male per il poco vento. Il punto per me

è che sarebbe stato meglio anzichè fare 3 prove più un tentativo di quarta con

condizioni non ottimali, farne una sola ma con le condizioni giuste e dove tutti

si sarebbero divertiti. E soprattutto non posizionare il campo gara davanti a

Torbole perché spettacolare da vedere dalla riva, ma posizionarlo sotto il

Ponale dove è risaputo che c’è più vento. Non per ultimo è che il Garda non è

uno spot spettacolare per il pubblico, c’è troppa gente in acqua e non è facile

distinguere gli atleti che partecipano alla gara, soprattutto da occhi meno

esperti. Quindi dal mio punto di vista si sarebbe comunque potuto posizionare

il campo gara nel posto più ventoso e lontano dalla riva e poi fare delle riprese

e produrre ottimo materiale fotografico e video, come è stato fatto, per

intrattenere il pubblico.”

© fotofiore/canon © fotofiore/canon

Page 22: Funboard 141

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ASSETTO SINGLE FIN VS MULTIFINPOTENZA AVANZATA O DISTRIBUITA SU ENTRAMBE LE MANI.Quale vela wave è la scelta ideale per me? Gli ultimi sviluppi negli assetti delle tavole

hanno fatto emergere la necessità d’introdurre più di una singola vela wave. Per

capire bene le differenze, abbiamo riassunto le caratteristiche fondamentali delle

nuove vele North Sails.

ICE: SINGLE FINQuando si vuole fare carvare una tavola single fin in waveriding down the line,

bisogna fare un Bottom usando il piede anteriore ed il rail. Questa tecnica richiede

velocità elevate, capacità notevoli e decisione totale. Hai anche bisogno di stare

abbastanza verticale e perpendicolare al rail al momento della curva. Per questa

ragione c’è quindi bisogno di una vela che abbia la potenza piuttosto avanzata in

modo da indurti a stare più verticale ed in avanti. La vela poi deve diventare

completamente neutra durante la curva. Tutto questo si ottiene piazzando il centro

di spinta in posizione piuttosto avanzata. Così facendo, la vela tira quasi

esclusivamente sul braccio anteriore e rimane quasi inalterata che si cazzi o meno

con il braccio posteriore. Dall’altra parte però, è più difficile riuscire a portare

queste vele, in quanto il rider ha meno reattività immediata della vela. È anche più

scarica e nervosa.

HERO: MULTI FINCon l’introduzione del nuovo movimento degli assetti MultiFin, lo stile di surfata in

down the line è cambiato radicalmente. Al contrario delle tavole single fin, la carvata

non avviene altrettanto sul rail anteriore ma più sulle pinne e sul rail posteriore. Il

momento angolare per iniziare la curva e mantenere la massima velocità e

proiezione ora si ottiene cazzando la vela col braccio posteriore. Detto questo, la vela

ha bisogno quindi di dare una certa risposta al rider quando innesca la curva. Ciò

significa che la posizione del centro di spinta della vela dev’essere più centrale e

distribuito su entrambe le mani. Questa spinta distribuita offre anche altri vantaggi,

tra cui extra stabilità e reattività (caratteristiche apprezzate anche in acqua piatta).

Un altro vantaggio è che si può armare vele più piccole in quanto producono più

potenza nella parte bassa della vela, anche con vento leggero. Il vantaggio principale

però è che ora non è necessario iniziare il Bottom Turn a tutta velocità, in quanto la

vela continua a spingere anche in curva, rendendola ideale anche per i waverider

principianti. I pro, allo stesso tempo, possono quindi surfare molto più vicini alla

sezione critica dell’onda. Non c’è più bisogno di stare perpendicolari al rail e puoi

restare in una posizione più naturale e rannicchiata verso poppa. A confronto con la

ICE quindi, la nuova HERO non solo ha più potenza sulla

mano posteriore ma anche nella zona più bassa, che

assicura maggiore controllo anche con vento forte.

4 STECCHE E STABILITA’ E CONTROLLO CON VENTO FORTE?

Come si riesce a raggiungere un range di vento

ragionevole (controllo con vento forte) su una vela a 4

stecche? Il segreto è trovare il giusto equilibrio tra

elasticità e stabilità. Per capire meglio, ecco qui un po’

di nozioni interessanti. I seguenti fattori aumentano la

stabilità e quindi il range di vento di una vela.

1. Numero di stecche: più stecche ci sono, più controllo

si ha, ma più il rig diventa rigido e pesante.

2. Geometria dell’albero: gli alberi SDM sono più rigidi ma

anche meno elastici degli RDM.

3. Lunghezza dell’albero: più corto è l’albero, più la vela

è morbida.

Con il trend delle manovre che si sta allontanando dagli

alberi SDM e si sposta verso gli RDM, le vele sono

diventate molto più elastiche ma anche meno stabili.

Riducendo il numero di stecche, la vela risulta più

morbida. Se cerchi anche di ridurre al massimo la

lunghezza dell’albero (albero + corto con albero

morbido RDM), la vela poi diventa troppo morbida. Il risultato è una vela elastica che

funziona benissimo con le condizioni ideali di vento, ma si deforma e collassa appena

aumenta un po’.

È proprio su questo punto che North Sails si è concentrata per sviluppare la nuova

HERO. Invece di seguire tutti gli altri, accorciando la lunghezza dell’albero, Kai Hopf

ha deciso di introdurre il concetto BALANCED.LUFF.LENGTH, evitando di

compromettere così il range di vento. L’albero è quindi il più corto possibile ma pur

sempre in grado di offrire stabilità sufficiente per coprire un ampio range di vento.

PRO E CONTRO - VELE WAVEHERO + Vela wave più planante dell’intero range North Sails.

+ Vela con la spinta più arretrata del range , spinta su entrambe le mani per

maggiore stabilità.

+ 4 stecche, vela più elastica e facile da pompare dell’intero range.

- Vela wave con potenza meno stabile del range.

- Troppa potenza sulla mano posteriore per single fin waveriding.

ID+ Utilizzo di ODL (laminato high tech per yacth) che rende la ID la vela wave più

leggera in assoluto (700 grammi in meno della Ice e Duke).

+ L’utilizzo dell’ODL rende la vela più elastica e facile da pompare rispetto alla Ice e Duke.

- Il laminato ODL è circa la metà dello spessore dell’X-ply normale, quindi è molto

delicato ed anche suscettibile ai raggi UV, garanzia limitata di 2 anni.

ICE+ Vela col profilo più stabile del range, imbattibile in condizioni di vento fortissimo e

rafficato.

+ Vela con la potenza più avanzata del range, ideale per wavesailing su single fin.

+ Potenza immediata On/Off.

- Vela wave meno potente dell’intero range.

- Troppa poca potenza per i nuovi assetti multifin.

DUKE+ Vela wave più versatile dell’intero range North, ideale per freestyle in acqua piatta

(o addirittura freeride) e per il power waveriding.

+ Range d’utilizzo più ampio di tutte le vele.

- Potenza troppo immediata e diretta per i rider leggeri tra le onde.

Brawzinho con la nuova Hero North Sails abbinata alla tavola Wave multi fin Fanatic Quad.© John Carter

Page 23: Funboard 141

Sullo scorso numero vi abbiamo parlato della strepitosa regata internazionale di

Formula Windsurfing di Riccione. Non avevamo avuto lo spazio per segnalarvi che da

“contorno” all’evento era anche stata organizzata una tow-in session di Freestyle.

Ecco cosa è successo nel DAY4 di Riccione.

4 Giugno – DAY 4: Dopo un’escursione nella Repubblica di San Marino sempre alle

ore 11:00 era fissato lo skipper’s meeting per l’ inizio delle regatedi FW. Purtroppo

un vento altalenante ed incostante non ha permesso agli atleti di competere anche

se chiamati più volte sul campo di regata dalla giuria. Il vento si è sempre mantenuto

sotto i 7 nodi valore minimo per potere dare inizio alla regata. Fortunatamente,

grazie all’organizzazione del VCM, la giornata non è stata povera di action! Infatti nel

pomeriggio 3 freestyler locali Paolo “Bacco” Bacchini, Nicola “Terenz” Terenzi e

Francesco “Psaico” Bianchini, in collaborazione e grazie alla supervisione di Urbano

di Nautica Urban (www.urban.it), si sono dati battaglia in un contest windsurf

Freestyle trainati dalla moto d’acqua (grazie Luca!). Un tow-in surfing insolito e mai

visto nelle acque antistanti la location dell’evento che ha preso spunto da varie

competizioni nazionali ed internazionali.

Paolo e Nicola durante la tow-in session di Riccione.

Page 24: Funboard 141

Presso il Circolo Surf Torbole la sera del 11 giugno sono state presentate in

anteprima mondiale le nuove tavole RRD da Freestyle e per il Wave. Lo shaper

Aurelio Verdi e l’atleta Andrea Rosati hanno spiegato al folto pubblico

intervenuto per l’occasione le novita di shape e di costruzione di queste tavole.

La prima tavola ad essere presentata è stata il nuovo Twin Tip 100 seguita dalle

tavole Wave.

Andrea Rosati: “ Una rivoluzione nella serie dei nostri TT. Rispetto al modello 2010

è stato cambiato tutto e solo il nome è rimasto uguale. Ma non spaventatevi

perchè sarà ancora più facile eseguire qualsiasi manovra... anche la strambata.

Siamo partiti da un concetto semplice ed efficace. Le tavole moderne da

Freestyle sono super corte per facilitare il passaggio della prua nelle manovre

aree, di contro però la tavola diventa molto più nervosa, difficile da far planare

e si tende a dimenticarsi che la gente che compra queste tavole vuole ancora

fare Spock e Grubby in tutta tranquillità senza perdere la stabilità delle vecchie

tavole più lunghe. La ricetta magica è questo nuovo TT. Una distribuzione dei

volumi azzeccatissima proporzionata alla lunghezza e larghezza abbinata al

channel deck configuration danno una stabilità incredibile al rider durante le

rotazioni sia aeree che slashate. Il resto lo fanno la nuova linea scoop rocker line

abbinata ad una V quasi piatta, con il biconcavo leggermente pronunciato, che

fanno planare la tavola veramente presto. Lo stacco anche sottoinvelati è da

rimanere senza fiato e così conme la

velocità di punta. Costruzione full carbon

kevlar per garantire massima robustezza

con il minor peso e pinna mfc 20 in

prepreg super collaudata e leggera

chiudono il cerchio per una tavola top per

tutti i clienti che vogliano fare un salto di

qualità e imparare nuove manovre.

Per quanto riguarda il wave: la cosa

principale è la costruzione e

l'introduzione della serie LTD con un

risparmio fino a quasi 1kg sulle misure

Quad più grandi! La tavola è in carbonio

in coperta e in vetro biassiale in carena e

l'unione dei due materiali è fatto in modo particolare per rendere la tavola super

rigida e resistente. Tutte le scasse sono in carbonio. Sia quella dell'albero che

quelle delle pinne. Le posteriori sono rimaste standard mentre le anteriori

hanno il nuovo sistema slot box. A differenza di altre ditte è stato deciso di

montare la versione più lunga per dar modo al cliente di poter muovere la pinna

di almeno 3cm, cosa fondamentale sulle tavole da Wave. Per finire una nota nel

look, le tavole hanno tutte il bordo con rifinitura lucida e sfumatura verso prua.

Un piccolo ritocco grafico per dare ancora più valore ad un vero e proprio

gioiello del mare. Per quanto riguarda gli shape sono tutti uguali allo scorso

anno ed è stato introdotto un modello più grande per linea e precisamente

l'Hardcore 91 e il Cult 100. La prima è una vera e propria tavola da Wave per i

surfisti pesanti o per coloro che non cedono a compromessi e amano surfare le

onde di scaduta con la massima radicalità. La tavola deriva dalla sorella più

piccola ed è stato rivisto un po’ lo scoopline in combinazione con il concave per

riuscire a passare indenni i buchi di vento e a mantenere la velocità nelle surfate

senza vento. L'outline è un po’ generoso verso prua proprio per consentire al

rider di passare le schiume con la massima facilità quando non si plana,

mantenendo il concetto di poppa tirata e stretta per poter sterzare all'ultimo

momento o per eseguire la surfata al massimo e cioè one o'clock! Il 100 invece

è la classica tavola tutto fare con orientamento Wave. Non importa che il vento

sia da mare o da terra questa tavola non

vi tradirà mai e non si pianterà mai...

continuerà a planare. Planata e

divertimento sono le due caratteristiche

fondamentali di questo nuovo giocattolo.

La costruzione al top e la possibilità di

sceglierla in versione Single o Quad potrà

soddisfare il più sopraffino dei palati...

Questa tavola può essere presa in

considerazione nella versione Quad

anche dai più pesanti come tavola Wave

da vento leggero. Una persona di 95kg

riuscirà a sfruttare al meglio tutto il

carattere Wave di questo centone.”

Andrea Rosati team rider RRD e Aurelio Verdi, ,shaper RRD,presentano i nuovi giocattoli di casa Ricci.

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Campione Italiano Freestyle Juniores: Matteo Romeo (RRD/RRD).

Campione Italiano Freestyle Super Grommets:Francesco Cappuzzo (RRD/RRD/MaverX)

Nulla di fatto anche nella seconda giornata della seconda ed ultima tappa del

Campionato Nazionale Juniores Freestyle che si è disputata sul lago di Como

organizzata da TABOSURF NJOY. Tutti i protagonisti erano presenti ma il vento ha

sempre girato dalla parte sbagliata del lago e non è mai stato all’altezza di una finale

di Campionato. Per la giornata di domenica le previsioni erano molto promettenti ed

il vento, seppur leggero, è arrivato puntuale. La situazione però non ha mai

permesso al Comitato di Giuria ed al Race Director Tony Fabrizi di poter dare il via al

contest. La Giuria ha dovuto quindi, suo malgrado, porre fine alle attese ed alle 18 si

è svolta la premiazione del Campionato Nazionale Freestyle Juniores 2011.

Confermate quindi le classifiche ottenute nella prima tappa di Torbole sul Garda.

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO FREESTYLE CAT. JUNIOR

1° Romeo Matteo (RRD/RRD)

2° Todeschi Matteo (RRD/Hot Sails Maui)

3° Slijk Nicolas (Naish/Naish)

4° Livraghi marco

5° Cappuzzo Francesco

6° Cestele Alessandro

7° Smania Cesare

7° Panzera Alvin

9° De Lillo Andrea

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO FREESTYLE CAT. SUPER GROMMETS

1° Cappuzzo Francesco (RRD/RRD/MaverX)

2° Panzera Alvin

4° De Lillo Andrea

3° Smania Cesare

Molto importante l’impegno portato a termine dallo staff Tabosurf che nei 6

giorni di Camp ha collezionato ben 7 uscite sul lago con più di venti ragazzi che

hanno cominciato ad avvicinarsi seriamente al Freestyle con l’aiuto del veterano

e icona del lago di Como Gigi Colombo e del fortissimo atleta Filippo Bestetti.

Breva e Tivano hanno imperversato su tutto il lago per tutta la settimana e non

hanno concesso ai partecipanti al Camp un attimo di sosta. Il giorno precedente

la gara un forte vento da nord ha permesso a tutti i presenti di effettuare un

allenamento veramente importante. Peccato non aver potuto portare in gara

tutta l’esperienza accumulata. Il Campionato Juniores 2011 chiude i battenti,

onore ai vincitori ed un grande incoraggiamento a tutti per affrontare nel

migliore dei modi il prossimo 2012.

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I ragazzi del Freestyle non hanno fatto in tempo a finire la prima tappa del

Campionato Italiano Freestyle Open, vinta da Filippo Bestetti (RRD/RRD), che si è

svolta sul Lago di Garda a Torbole durante la manifestazione CENTO X100 Torbole

Week (report completo a pag.68), che hanno dovuto immediatamente mettersi in

viaggio per raggiungere la lontana Reggio Calabria, per la seconda tappa del tour.

Le previsioni parlavano chiaro e il forte nord-est previsto nello stretto di Sicilia

per i giorni della gara non è mancato all’appuntamento, sono mancati invece

diversi atleti, riducendo la fleet di questa tappa a solo 11 ragazzi. Gran peccato,

per una volta che c’è stato vento! Nei primi due giorni di gara, venerdì 15 e sabato

16 luglio, sono stati terminati due tabelloni Double completi. I vertici della

classifica tra Single e Looser round sono stati più volte stravolti ma alla fine è

Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails) che si aggiudica la vittoria. Invece domenica

17 come da previsioni il vento non si presenta all’appuntamento e si decide quindi

di chiudere la competizione con i due Loser Elimination completati e con la

consapevolezza di aver disputato la migliore delle gare fino ad oggi. Premiazione

degli atleti in spiaggia e via libera per i rispettivi rientri. Un ringraziamento

particolare va a Roberto Raffa e ad tutto il suo staf. Ora il circuito si riposerà per

un breve periodo per poi presentarsi a settembre in Sardegna nel fantastico spot

della Coluccia dove verrà disputata l’ultima tappa del circuito di Freestyle che

assegnerà quindi il titolo di Campione Nazionale Freestyle 2011.

Classifica Finale

“TROFEO WINDSURF DELLO STRETTO”

1°Fabrizi Mattia

(North/Fanatic)

2°Vinante Marco

(Severne/Starboard)

3°Lorioli Stefano

(RRD)

4°Bestetti Filippo

(RRD)

5°Madeddu Luigi

(North/Fanatic)

Mattia Fabrizi,il vincitore dello Stretto.

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L’edizione di quest’anno dell’XRay Talent Factory è stata, sicuramente, la più ventosa

della storia. Tre splendide giornate di scirocco e due di maestrale, sempre tra i 20

ed i 35 nodi, hanno dato vita all’evento che, da qualche anno a questa parte, è il

trampolino di lancio per i futuri campioni della disciplina windsurfistica più

spettacolare e divertente: il Freestyle. Raimondo Garsperini ed il suo staff formato

dal Campione Nazionale Gabriele Varrucciu, il forte atleta trentino (top ten) Marco

Vinante e Fabio Ferrari hanno accompagnato, in una settimana all’insegna dello

sport e del divertimento, venticinque ragazzi suddivisi tra Kids, Juniores e Girls.

Nulla è stato fatto mancare ai futuri talenti durante la loro permanenza nello

splendido spot di Murta Maria, ospiti del Windsurf Center Marina Maria di Antoine

Garrucciu. Da tavole, vele, alberi, boma e pinne di ultimissima generazione,

gentilmente messi a disposizione dagli innumerevoli sponsor che hanno fatto a gara

per fornire le attrezzature, al Nutella Party, passando per i video clinic.

Passiamo alla cronaca dell’evento. Arrivo il lunedì e, dopo aver allestito la spiaggia

con il tendone Red Bull e le bandiere degli innumerevoli sponsor, breve briefing ai

giovani atleti e tutti in acqua sotto osservazione dello staff che valuta attentamente

il livello di ogni singolo partecipante.

Nelle giornate a seguire il programma era il seguente: sveglia alle 8.30, abbondante

colazione, video clinic con spiegazione delle manovre da parte di Raimondo. Alle 11

appuntamento in spiaggia e successivamente tutti in acqua, pausa lunch alle 13

sotto la piacevole ombra della veranda di Antonie e alle 14 nuovamente in mare per

affinare le manovre. Alle 18 Nutella party e successivamente, dopo una bella doccia

rilassante, una cena proteica nello splendido ristorante gestito da Francesco

(vecchia conoscenza di chi frequenta la zona). Il giovedi, giornata memorabile dove

il vento è arrivato a soffiare con un’intensità tra i 30 ed i 35 nodi, si è svolta una

supersession che ha visto esibirsi in acqua Raimondo, Gabriele Varrucciu e Marco

Vinante. Il folto pubblico formatosi sulla spiaggia di Murta Maria, formato da

passanti e dagli stagisti, ha assistito strabiliato all’esibizione con manovre che,

talvolta, venivano “chiuse” sul bagnasciuga! Peccato che il sabato, giorno dedicato al

“TROFEO NAZIONALE XRAY FREESTYLE CITTA’ DI OLBIA”, il vento non è stato dei migliori,

permettendo lo svolgimento di un contest basato solo su “light wind Move”. Tuttavia,

l’ XRay Staff non si è perso d’animo, organizzando un tabellone e facendo entrare in

acqua tutti gli atleti divisi in categorie Woman, Juniores e Kids.

Alla fine dell’intensa giornata che ha visto protagonisti i ragazzi del XRay Talent

Factory sfidandosi a colpi di Elicopter Tack, Push Tack ,virate spettacolari diablo ed

altre varianti manovre, la giuria ha decretato i vincitori della singole categorie.

Riccardo Marca II classificato Trofeo Città di Olbia.

Raimondo Gasperini seguito da uno degli stagisti.

Page 29: Funboard 141

Vince il Best Rokies ed il “Trofeo Nazionale Freesyle Citta' di Olbia”, Giovanni Passani,

di 15 anni, un nuovo talento emergente del panorama windsurfistico nazionale, .

Prima tra le ragazze ed eletta “Best Chicas” Silvia Caronti. Tra i più giovani primo

assoluto e Best Kids, un figlio d’arte, Luca Gasperini (buon sangue non mente!) che

precede il piccolo Samul Morabici (di soli 9 anni, ma in acqua è un vero portento).

Prima tra le Best Chicas Kids la tenace Eleonora Marchionne. Best attitude man Piero

Vancini e best attitude Woman Valentina La Manna.

Un sentito ringraziamento al Comune di Olbia ed agli innumerevoli sponsor e

partners: Red Bull, Jet Pilot, FCA, Quatro, Goya, Neil Pryde, AL360, Choco Fins, Severne,

Starboard, Naish, Novenove, Fanatic, Amex, Maverx, Power Balance, North Sails, Pat

Love, Prolimit, RRD, Naloo Surf. Mentre l’Xray Windsurf Accademy sta già pianificando

i prossimi eventi, tra i quali “l’XRay Forward Camp di Jericocoara – Brasile”, vi diamo

appuntamento al prossimo “XRay Talent Factory”.

Giovanni Passani, Best Rokies 2011 Valentina Lamanna

Lorenzo Del Proposto

Samy Morabici

Page 30: Funboard 141

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Si può sicuramente dire che questa gara è stata molto fortunata! Solo un giorno

non siamo riusciti a fare nessuna prova ma due giorni di vento su tre, anche

abbastanza forte, è senza dubbio una buona media! Con quota 15 partecipanti

siamo riusciti a fare 5 prove con vento costante ad esclusione, purtroppo, della

finale vincenti della 5° prova, annullata per totale assenza di vento.

Il primo giorno si prevedeva che il vento arrivasse verso mezzogiorno, infatti è

entrato un termico di 16-18 nodi abbastanza forte da permetterci di cominciare

la gara e quindi di affrontare tre prove senza problemi di mancanza di vento.

L’inizio del secondo giorno, invece, è stato altalenante perché il vento non aveva

la direzione giusta e si pensava che non entrasse, ma verso l’una è salito di colpo

un vento molto forte con raffiche di 25-27 nodi; giornata, dunque, da vele

“piccole” (piccole per dire 7.8 - 8.6). Così, anche il secondo giorno è stato molto

soddisfacente con condizioni un po’ difficili in quanto, a causa di onde belle toste,

la strambata in boa era molto kamikaze. L’ultimo giorno di gara, abbandonati dal

vento, ci siamo dedicati al SUP per tutta la giornata ma, avendo già fatto le 5

prove, tutti erano abbastanza soddisfatti. Penso che Marina di Grosseto sia uno

spot buono poiché il vento entra molto spesso ed è possibile praticare tutte le

discipline di windsurf esistenti, wave compreso!

Tutti si sono divertiti molto, grazie anche all’accoglienza toscana che non manca

mai! Speriamo che anche l’anno prossimo avrò l’opportunità di gareggiare in

qualche tappa toscana!

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO SLALOM JUNIORES 2011(Prime quattro posizioni. Classifiche complete su www.aicw.it)

1. ITA-911 Romano Luigi

2. ITA-993 Camozzi Nicola

3. ITA-9999 Mauro Andrea

4. ITA-346 Slijk Nicolas

4. ITA-160 Martini Bruno

4. ITA-184 Errico Riccardo

Ciao Nicholas e grazie per averci raccontato

come è andata la gara. So che sei un

giovanissimo freestyler accanito del Garda ed anche

molto bravo. Come mai questa parentesi con lo Slalom?

Sono quasi sempre sul Freestyle al lago ed ovunque io vada ma, a volte, mi diverte

molto fare anche Slalom! Ho iniziato tre anni fa a praticarlo ed a partecipare a

qualche gara del circolo ed adesso eccomi qui a partecipare non solo al Campionato

Nazionale Freestyle ma anche a quello Slalom! È una disciplina molto tecnica e

impegnativa ma anche piena di adrenalina. Quando ti trovi in regata con molte

persone e capisci che hai più velocità di qualcuno di loro è una soddisfazione! Devo

dire che una volta lo definivo uno sport da “vecchi” ma adesso mi rimangio tutto

quello che ho detto in passato.

Come sono state le condizioni a Grosseto?

Le condizioni secondo me sono state molto buone! Con vento abbastanza forte e

choppi davvero grossi che ti mettevano un po’ in difficoltà in boa ma per il resto non

mi posso lamentare assolutamente! Anzi mi sono divertito un sacco!

Che materiale hai utilizzato?

Ho gareggiato il primo giorno di regata con una 8.8 Naish e l’iSonic 121 e devo dire

che per me era il materiale perfetto, anche se a un certo punto ho avuto un

problema tecnico con i rinvii che per fortuna sono riuscito a risolvere (in mezzo al

campo di regata per di più)! Il secondo giorno invece ho usato la 7.8 ed ero davvero

full power! Avevo una mezza idea ad un certo punto di prendere il 112 ma ho tenuto

anche il secondo giorno il 121 ed è andato tutto benissimo!

Come è stata l’organizzazione a terra della gara?

Siamo stati ospiti del circolo di Marina di Grosseto che è stato molto accogliente e

ci ha messo a disposizione i SUP che usavamo spesso in attesa del vento. Anche i

fotografi ed i video-operatori erano sempre presenti in ogni momento della giornata.

Il secondo giorno abbiamo fatto anche un po’ di rugby sulla sabbia che è stato molto

divertente! Quindi, si, l’organizzazione mi ha soddisfatto!

Page 31: Funboard 141

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LUIGI ROMANO, CAMPIONE ITALIANO SLALOM JUNIORES

Ciao Gigi, presentati ai lettori di Funboard: chi

sei, cosa fai, quando e perchè hai iniziato a

fare windsurf?

Ciao, sono Luigi Romano ho 17 anni e

frequento l’ultimo anno del liceo

scientifico. Vivo a Marina di Grosseto,

posto nel quale ho anche iniziato a fare

windsurf 7 anni fa trascinato da mio

padre e mia madre, windsurfisti anche loro.

Campione Italiano Juniores, complimenti!

Raccontaci come è andata la tua gara a Grosseto e che condizioni avete avuto?

Quest’anno il campionato si è disputato in tre giorni nei quali siamo stati molto

fortunati avendo trovato i primi due giorni delle ottime condizioni per fare

regate slalom. Il secondo giorno di regata siamo riusciti ad usare anche

attrezzature piccole visti i 20-25 nodi di termico. Il percorso era un down wind

ben posizionato nel quale abbiamo svolto tre interi tabelloni dei quali ho vinto

i primi due e ho fatto un 8° posto nell’ultimo.

Due settimane dopo hai partecipato anche al Campionato Nazionale Assoluto

Slalom a Torbole. Come è andata invece questa gara?

A Torbole purtroppo il vento non ci ha aiutato ma siamo riusciti comunque a

disputare tre tabelloni. Il mio obbiettivo era classificarmi nei primi 10 ed alla

fine sono arrivato 8°, quindi mi posso ritenere soddisfatto. Però, sicuramente,

non mi sarei mai aspettato di vincere un tabellone contro “i più grandi” e

quindi questo mi rende ancora più felice.

Penso che sarai d'accordo con me che a livello organizzativo Torbole è stato il

top. Il vento ha fatto purtroppo qualche scherzo che ha alimentato alcune

polemiche. Cosa ne pensi in proposito dal punto di vista di giovane atleta che

si affaccia a questo tipo di gare?

Le condizioni del vento non sono state delle migliori ma la “macchina

organizzativa” del Circolo Surf Torbole è stata impeccabile. È ovvio che ci siano

dei malcontenti in alcuni casi, ma credo che tutte queste polemiche non

servano a nessuno. Quest’anno più degli anni passati si è avuto un maggior

numero di iscritti, le manifestazioni sono state ben organizzate e l’A.I.C.W.

rappresentato da Carlo Cottafavi ha lavorato nella giusta direzione trovando

sponsor e organizzando gare di buon livello. Sicuramente possiamo migliorarci

ma abbiamo già fatto molto. Credo che se a Torbole il vento fosse stato più

forte sarebbe stata veramente una regata senza “difetti”.

Con quale attrezzatura hai gareggiato a Torbole? E a Grosseto?

A Torbole ho usato unicamente l’X-Fire 122 della RRD alternando la 8.6 e la 9.3.

A Grosseto ho usato diversi materiali dalla 9.3 con il 122 alla 7.9 con il 112.

Pensi di iniziare a partecipare anche al PWA?

Ancora non so se il mio livello è adeguato per potermi confrontare con i più

forti al mondo ma sicuramente a breve proverò a partecipare ad una tappa del

PWA, magari una non molto impegnativa come in Costa Brava od in Turchia.

Come e dove ti alleni? Anche tu provi e testi alberi diversi, boma, ecc… come

fanno quasi tutti nello Slalom?

Si anche io mi alleno testando diversi materiali ma mi concentro molto anche

sulla tecnica di regata. Se sono in compagnia esco e mi alleno sul passo con

un punto di riferimento, provando a cambiare ogni volta qualcosa per trovare

il trim più giusto, invece, se mi trovo da solo, mi alleno sulle strambate in boa

e sulle partenze. Credo che a livello italiano sia molto più importante saper

strambare bene su una boa e fare delle buone partenze che essere super

veloci e magari cadere ad ogni boa.

Un consiglio per i ragazzi della tua età che vorrebbero incominciare con lo

Slalom e magari partecipare a qualche gara?

Consiglierei di venire a fare slalom poiché ci si diverte sia in acqua che fuori.

Ed inoltre non preoccupatevi se non avete attrezzature nuove super

performanti, non è indispensabile, per poter fare regate in Italia bastano 2 vele

e 1 tavola. Magari i giovani si possono avvicinare alla classe Free 12 che limita

i costi per poi, dopo qualche anno, passare al circuito nazionale.

Ti ho visto più di una volta fare una "particolare" partenza. È la tattica che

utilizzi di solito? E per quale motivo?

Si solitamente preferisco partire in barca, mi tengo basso e quando mancano

30 secondi punto la barca giuria e non cambio la mia rotta. Questo perchè non

avendo il passo dei più veloci preferisco tenermi sopravento e navigare nel

vento pulito senza prendere gli scarti di quelli che hanno più accelerazione. È

una tattica che spesso funziona ed è proprio questa tattica che mi ha

permesso di vincere l’ultima finale vincenti al campionato italiano a Torbole.

Progetti per il futuro e il tuo sogno nel cassetto?

Progetti per il futuro a breve termine ci sono l’Italian Slalom Tour che si terra

in due tappe conclusive ad ottobre ed il campionato europeo giovanile in

Francia dal 7 al 11 settembre dove spero di riuscire ad ottenere un buon

risultato. Il sogno nel cassetto sarebbe crescere di livello e iniziare a fare il

PWA... e un viaggio a Maui…

Luigi Romano durante la Wind's Bar Cupdi Torbole sul Garda.

Page 32: Funboard 141

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Il Pwa torna ancora una volta sulla spiaggia della Cucharas (Lanzarote) e le

previsioni per questi quattro giorni di competizione sono ottime: vento tra i 15 e

i 20 nodi e onde in arrivo! Per questo motivo il nostro Nicola Spadea decide di

prendere l’aereo e non lasciarsi scappare l’occasione, ritrovandosi ad essere

l’unico italiano in gara.

A Nicola, purtroppo, viene subito sbarrata la strada dal young gun Dieter Van Der

Eyken, ma nessun problema per il formiano che, con il sorriso sulle labbra,

decide di prendere il microfono e movimentare un po’ la situazione in spiaggia,

senza tralasciare l’allenamento, soprattutto con alcune splendide session al

tramonto, in vista del double.

Al secondo turno della single elimination, Antony Ruenes, con un no handed

funnel e una one handed shaka, butta letteralmente fuori Tonky Frans, ed inizia

così la sua scalata verso la finale; sulla sua strada lascia indietro sia Taty Frans,

che aveva dimostrato tutto il suo stile contro Andy Chamber, sia Davy Scheffers,

che aveva sconvolto tutti i presenti vincendo contro Kiri Thode ai quarti di finale;

alla fine del terzo giorno, perciò, Antony si porta a casa un meritatissimo terzo

posto e Scheffers si accontenta del quarto.

In finale arrivano, senza troppo problemi, Steven Van Broeckhoven ed Estredo

Golltio; Steven cade alla prima manovra e cerca, nel tempo restante, di

recuperare l’errore, mentre Gollito non ne sbaglia una, tra cui un full planning

push loop ed una stilossisima air chachoo, aggiudicandosi la single elimination.

Durante il double, Spadea passa il primo turno contro Remko De Zeeuw, ma viene

fermato a quello successivo dalla tecnica e l’esperienza di Andy Chambers;

Nicolas Akgazciyan e Quincy Offriga vengono battuti da Ian Mouros Lemos; Yarden

Meir vince sia contro Bryan Metcalf-Perez che contro Yegor Popretiskly, entrando

nella top eight; Dieter Van Der Eyken, non si sa in quale modo, riesce a buttare

fuori Taty Frans; Kiri Thode non ci sta a rimanere quinto e, dopo aver bloccato

l’avanzata di Tonky Frans, vince su Davy Scheffers e Antony Ruenes, ma, proprio

come successe a Podersdorf, deve fermarsi davanti a Steven Van Broeckhoven e

ad uno stilosissimo no handed burner.

Ci siamo, GOLLITO VS VAN BREOCKHOVEN: Steven sembra essere soprainvelato e

questo gli fa sbagliare parecchie manovre, mentre Estredo chiude, una dietro

l’altra, alcune manovre aeree, tra cui un gigantesco air chachoo,

sfortunatamente, appena prima della fine della heat, cade facendosi male ad una

spalla, questo gli comporterà una vacanza obbligatoria di due settimane. Per i

giudici, comunque, è tutto fin troppo chiaro ed Estredo Gollito viene incoronato,

per la quarta volta, il re indiscusso di Costa Teguise!

Aspettando Fuerte … Enjoy your life,

Fran

CLASSIFICA FINALE PWA COSTA TEGUISE1. Jose “Gollito” Estredo (Fanatic/North)

2. Steven Van Broeckhoven (F2/Gaastra)

3. Kiri Thode (Starboard/Gaastra))

4. Anthony Ruenes (Tabou/Simmer)

5. Davy Scheffers (Tabou/Gaastra)

17. Nicola Spadea (Starboard/Sverne Sails/MaverX)

Steven Van BroeckhovenGollito Estredo

Il podioNicola Spadea

Page 33: Funboard 141

A completely new addition to our wave sails line. The need of a lighter, softer and more forgiving type of wave sails was clear, and we made it happen. In the beginning we were afraid of having a sail that would be hard to handle in overpowered conditions, but after extensive testing and various modifications on the shaping points we have been able to achieve an easy to trim sail that holds lots of wind and remains in balance. The advantages of having 4 battens are clear: a softer sail that keeps a lower center or gravity and allows you make rotating jumps faster and in control. The longer boom of the Four will allow you to use your back hand on the boom as a throttle of your motorbike!

hPhhPhPhPh: :D

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“Less is More”M

Modele Boom (m (cmscms) Luff (cms) Battens Recom. Boom Recom. Mast Head

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FouFouF ur 4r 444.0.0.0 T.BT.BT. .C..C.C T.BT.BBT .C..C. 444 T.BT.B.C..C.C VogVogVogue ue e RDMRDMRDM C7C77C 5 35 35 3707070770 AdjAdjA ustustus ..

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FouFouo r 4r 4.5.5 1601600 3893899 44 WavWave Ve VVoguogue 1e 1145-45-2052052 VogVogue ue RDMRDMM C7C7C75 35 370700 AdjAdjustusustsu .

FouFouF r 4r 4.7.7 162162162 402402402 444 WavWavWave Ve Ve Voguoguogue 1e 1e 145-45-45-205205205 VogVogVogue ue RDMMRDMRD C7C7C75 35 35 3707070 FixFixFixFixF edededed

FouFoFour 55r 5 0.0 168 409 44 WavWave Ve Voguogue 1e 1e 45-45-445-2052052055 VogVogVogue ue RDMRDM C7C75 45 40000 FixFixeded

Four 5.2 172 414 4 Wavave Ve Voguogue 1e 145-45-205205 VogVoggueue RDMRDM C7C75 45 40000 FiFixeded

Four 5.77 182 434 4 Wavave Ve Voguogue 1e 145-45 205205 VogVo ue RDM C100 4300 FixF ed

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Page 34: Funboard 141

32

Ciao Valter, congratulazioni, ottimo lavoro, abbiamo fatto tutti il tifo per te... ma sei

riuscito a spiegare alla fine che il tuo cognome è Scotto e non Valter o Walter come

hanno sempre scritto e detto quelli del PWA durante la gara?

(sorride). A dire il vero non ci ho nemmeno provato. Qui tutti mi conoscono come

Valter, va bene così. Casi di omonimia nel PWA non ce ne sono.

Primo turno Eleazar Alonso... Quando ho visto contro chi eri mi sono “un po’”

preoccupato. Eli è un forte atleta di Pozo, 9° nella tappa di Gran Canaria, ma lo hai

mandato a casa. Come è andata questa prima heat? Eri nervoso, emozionato… che

obiettivo avevi?

Nella mia testa avevo solo una parola: passare il primo turno che era poi, visto il

livello in acqua, anche l’obiettivo che mi ero prefisso per questo mondiale. Mi hanno

aiutato molto una enorme concentrazione, una motivazione altissima e devo anche

dire una nuova vela, la 5.0 mq KOnda 2012 appena arrivata da Challenger che mi ha

permesso di planare sempre anche quando il vento durante la heat è leggermente

calato. Poi questo è il mio home spot e qualche segreto in più lo conosco…

Secondo turno, arriva Marcos Perez (altro local di Pozo)... e qui sì che già mi fregavo

le mani e ti davo vincente... e non hai sbagliato un colpo! Questa heat in breve?

Credimi, è stata più sofferta di quella con Alonso. Perez è un pluricampione del

mondo con tavole di serie, ha un’esperienza enorme e per batterlo ho dovuto tirar

fuori qualche coniglio dal cilindro.

Poi ti sei dovuto arrendere a Dani Bruch che è arrivato secondo nella tappa. Nella

double elimination del giorno dopo contro Dienslen, di cui non ho perso un secondo

della heat in streaming, avevo pronosticato che saresti passato tu se lui non avesse

saltato (sul live ticker non c’era scritto di un suo salto e non si è nemmeno visto in

streaming). Però alla fine è passato lui... cosa ne pensi di questa heat?

Un po’ ci sono rimasto male in effetti. Forse hanno valutato poco i miei salti, non so

che dire. Dispiace perché lasciarsi sfuggire il 13° posto per mezzo punto, questo è

infatti il punteggio con cui mi ha superato Dienslen, lascia un po’ di amaro in bocca,

ma va bene cosi.

A 42 anni penso che sia un successo già partecipare, poi passare anche due turni è

il top. Come ti sei preparato ed a cosa puntavi?

43, prego. Mi sono allenato ristrutturando casa (ride) e puntavo come ho detto a

passare il primo turno. In questa tappa c’erano tutti i più forti atleti del mondo. Tutti!

Sembrava una mission impossible. Cosa vuoi, ogni anno dico sempre che smetto di

fare competizioni, ma poi l’adrenalina della competizione e la sfida prendono il

sopravvento e mi ritrovo con una pettorina in acqua.

Parliamo invece dell’organizzazione. Erano anni che il PWA doveva tornare a Tenerife

e poi per un motivo o altro finiva tutto in una bolla di sapone. Cosa è cambiato

quest’anno tanto da riuscire finalmente a riportare il PWA nel tuo home spot?

È stato fatto un lavoro eccellente a livello organizzativo da parte di Dany Bruch e Josè

che hanno gestito perfettamente, con professionalità e passione, l’amministrazione

locale e tutti gli sponsor. Loro hanno fatto la differenza, a loro si deve questa tappa

a El Medano.

Dovevano esserci i trials… alla fine non ci sono stati, per quale motivo? E come sono

state assegnate le wild card?

Sono state assegnate ai local (Ismaele di Nuzzo, Andrea Palazzo, Hernandez) mentre

i trials che sarebbero dovuti partire per assegnare le altre wild card non sono stati

effettuati e sono state assegnate agli atleti che erano pronti per partecipare. Fra

questi Adam Lewis e Federico Infantino che ogni mattina si presentavano con tutta

l’attrezzatura pronta, davanti ai giudici.

Torniamo a parlare di windsurf, che condizioni avete avuto, che tipo di materiale hai

utilizzato e qual è stata la tua migliore manovra?

Le condizioni sono state piuttosto radicali, molto belle. Onde da 2 a 4 metri, le vele

che ho usato sono state dalla 4.2 alla 5.0, le nuove KOnda Challenger di cui ho

contribuito allo sviluppo del progetto, montate con l’indistruttibile X1000 RDM

Maverx. Le tavole, le Fanatic Quad 75 e 87 litri 2012. Boma, Al 360. Le manovre che

credo di aver eseguito meglio sono state un Table Push e un Back Loop a una mano

molto alti, perfetti nella heat contro Perez.

Chi ti ha stupito di più degli altri ragazzi (manovre, stile...)?

Nella surfata, Stone, il giovane australiano. Impressionante. Nei salti, Filippo, sai

quello col numero velico G44…

Quattro italiani ad un Wave PWA era un po’ che non si vedevano. Però 3 di questi,

compreso te, battete bandiera spagnola... come si sono comportati i ragazzi?

Noi non abbiamo bandiera spagnola. Siamo “italiani residenti all’estero” e infatti

Valter Scotto, TF-7.

Page 35: Funboard 141

33

nella cerimonia di chiusura io ero il

portabandiera italiano. È importante

sottolineare questa cosa.

Abbiamo anche assistito a una botta di

fortuna strepitosa di Federico Infantino che

praticamente non ha avuto il suo

avversario nella heat. Cosa è successo?

Io non la chiamerei fortuna. Federico, da

vero professionista, è entrato in acqua

quando doveva, ha fatto la sua gara; il suo

avversario si è presentato oltre la metà

della heat e ha perso ai punti. La fortuna in

questo caso è frutto di metodo e appunto

professionalità, non del caso.

Tutta l’Italia del surf ha tifato per voi. Vi

sono fischiate le orecchie durante la gara?

Ah, ecco cosa era quel piacevole ronzio…

grazie davvero a tutti, noi seguivamo via

Facebook quello che si diceva ed eravamo

davvero contenti per tutto il calore

dimostrato. Devo anche dire che uscire

dall’acqua e sentire un pubblico

numerosissimo, arroccato per ogni dove e

alzarsi in piedi, applaudire e fischiare tutti

gli atleti alla fine di ogni heat era davvero

emozionante. Non ho ricordi vicini di una

cosa così sentita.

Ormai qui in Italia è di moda fare polemica

su ogni gara, nemmeno ci fossero in palio

migliaia di euro (non si arriva nemmeno

alla pizza a volte.). Forse un po’ di loro

dovrebbero capire meglio cosa vuol dire

lavorare e cosa significa avere la fortuna di

aver talento e praticare windsurf. A

Tenerife tutto a posto per le polemiche o c’è

stato qualche episodio particolare? Vuoi

lanciare un messaggio in Italia a proposito

di questo argomento?

Quest’anno nessuna polemica davvero. Era

una grande festa, era lo sport nel suo

spirito più puro. Lo dice uno che di gare ne

ha fatte ormai a centinaia in diverse

discipline e cose come questa lasciano un

segno positivo. Il messaggio che voglio

lanciare è molto semplice: godetevi il

windsurf, fate tutto sempre con passione.

Le polemiche, lasciatele a chi non fa le gare.

Ti vedremo prima o poi in Italia a fare gare?

Spero davvero di sì. L’anno scorso ho fatto una session in quella terra meravigliosa che è la Sardegna, a Cala Pischina, e sono

rimasto impressionato dalla bellezza del posto e dalla radicalità dello spot. Spero davvero di poter partecipare al campionato

se si farà; però ragazzi, sbrigatevi a farlo perché ormai sono vicino alla pensione !

Permettetemi inoltre di ringraziare tutti i miei sponsor, Challenger Sails che mi ha ascoltato e supportato nella messa a punto

delle nuove vele, gli alberi MaverX, i boma Al360, Fanatic boards e Franck Noel del Cabezo Surf Shop di El Medano, co-

organizzatore dell’evento, il cui aiuto nasce da rispetto reciproco, ma anche da una profonda amicizia che ci lega da anni.

Un’ultima importante cosa: vedrete sulle vele di tutti gli atleti e in particolare sulle mie, due sponsor “particolari”: Oyster mio

sponsor (prodotti di bellezza) e Planet Win 365 sponsor ufficiale della tappa (scommesse). Sono sponsor extra settore del

windsurf che hanno contribuito in modo sostanzioso a questo evento, credendo nel windsurf . Questo è un segnale davvero

importante per il nostro sport. Ci vediamo in acqua ragazzi, vi aspetto a El Medano!

Valter al PWA di Tenerife nel suo home spot.© Diego Boari

Philip Koster, il wonder kid vince anchequesta seconda tappa del tour PWA Wave 2011. © John Carter/PWA

Page 36: Funboard 141

34

In questa avventura ci siamo imbattuti quasi per caso, avevamo infatti una gara

regionale di Sup nel Salento che però è stata annullata per via del troppo vento. In

seguito alla richiesta di aiuto da parte di diversi amici che surfano nel Salento, io

(Beppe Cuscianna), e i “leoni del venerdì” (Nico Abatescianni e Nico Radek), siamo

andati a dare una mano per la preparazione dell’evento. Al nostro arrivo di sera a

Frassanito (località nei pressi dei laghi Alimini), ci siamo resi conto che la

competizione del giorno dopo avrebbe messo a dura prova un bel po’ di persone.

Passiamo a salutare l’organizzatore della gara, Mimmo Greco, che ci dice che la

mattinata è stata strepitosa, vento sostenuto e rampe in acqua solo per fare salti e

provare manovre aeree. Un vero parco giochi.

Non appena entrati nel campeggio, per prima cosa ci colleghiamo a Internet per

controllare le previsioni meteorologiche; le notizie sono davvero molto interessanti,

più di 30 nodi di NNO e quasi 3 metri di onda previsti. Il giorno seguente molte

persone avrebbero trascorso una notte insonne per via della condizione che

avrebbero trovato.

Al nostro risveglio andiamo direttamente al centro surf dove troviamo Mimmo già

sveglio di prima mattina e che coordina il gruppo di lavoro. Dopo aver conosciuto il

resto della giuria formata da Nicola Abatescianni, Nicola Montenegro (alias Radek)

e Paoletta Perrone, attendiamo lo skipper’s meeting, che ha inizio intorno alle ore

11:30; i 28 atleti sono pronti a sfidare gli elementi per un posto sul podio. Presieduto

da Beppe Caldarulo e Mimmo Greco, durante lo skipper’s meeting si danno le

direttive della gara, pulizia in surfata, radicalità nell’aggredire la sezione più critica

dell’onda, verranno valutate le tre onde migliori e un solo salto, 10 minuti la durata

della session. Dopo aver assistito al meeting ci dirigiamo tutti in spiaggia, dove i

nostri cari amici Eolo e Nettuno si stavano divertendo… registriamo raffiche a 34 nodi

e set di 3,5 metri di onda.

Parte il suono della tromba che dà il via alla gara e iniziano le 8 heat di

qualificazione, buone le prestazioni degli atleti che passano il primo turno; Galante,

Rollo, Pelillo e Potenza sono i primi atleti che accedono ai quarti di finale,

dimostrando una buona conoscenza dello spot e dello sport. Non sono da meno i loro

amici e colleghi Melchiorri, Chiesa, Ferrucci e Di Cicco i quali tra un salto ed una

buona surfata si aggiudicano un posto alla heat successiva. Mentre Assiro, Nuzzo,

Pallara e Saponaro vedono uno scontro tra esperti dello spot che però li vede leader

in heat e quindi anche loro riescono ad aggiudicarsi altri 10 minuti di prestazioni. Le

ultime due heat vedono 2 rivelazioni, Carlo Panarale, giovane promessa del windsurf

pugliese, esperto in manovre aeree, il quale dimostra anche di saper surfare in

condizioni estreme e Roberto Primerano, che dopo una lunga assenza dalla scena

per un infortunio in acqua rientra acclamato dagli amici, nonché dalla fidanzata.

Insieme a loro si qualificano i veterani Egi e Cavalieri che primeggiano nella loro

heat.

All’inizio dei quarti di finale il vento sembra essersi stabilizzato sui 30 nodi ma il mare

continua a montare onde, lo spettacolo inizia ora, quando la rosa degli atleti inizia a

ristringersi. Galante e Pelillo dimostrano di non voler cedere il passo, si inizia a

saltar poco e surfare di più, ottime le loro prestazioni, lip aggrediti in sezioni critiche

e in questa heat Pelillo azzarda un Wave 360° che però chiude fuori sezione. I due

baresi De Cicco e Ferrucci vogliono dare il loro meglio ma un piccolo inconveniente

mette fuori gioco l’avvocato Di Cicco, la scotta di bugna si rompe e quindi la heat se

l’aggiudicano Ferrucci e Melchiorri, il quale non smette di surfare da manuale.

Primerano e Cavalieri non riescono a tenere il passo dei colleghi, così come Pallara

e Mancini che per loro sfortuna non riescono ad esprimersi al meglio. Il vento

riprende a rafficare e gli atleti iniziano a stancarsi. Assiro, Vizzi, Panarale ed Egi non

hanno vita facile nelle loro heat, passano alla semifinale ma devono dimostrare di

essere i migliori. Assiro e Panarale girano i Forward più alti e più stilosi, il pubblico

applaude le loro performance.

Siamo alle due semifinali, gli atleti ora devono dimostrare che non basta solo saper

stare in acqua ma bisogna avere una buona preparazione atletica per passare la

heat. Il mare continua a gonfiarsi ed il vento non tende ad affievolirsi. La prima

semifinale vede i primi migliori quattro atleti sfidarsi senza esclusioni di surfata,

Pelillo e Galante hanno la meglio sui loro due amici, passano il turno per aver preso

le onde più lunghe e per aver dominato la heat. Panarale ed Egi dimostrano che la

loro non è fortuna ma conoscenza della tecnica e dello sport. I due giovanissimi

riescono ad avere la meglio regalando spettacolo ed emozioni.

La giuria decide di aumentare la durata della heat finale da 10 a 15 minuti, vogliono

vedere spettacolo; viene ribadito agli atleti che è importante surfare. Entra in acqua

il quartetto che forma la finale, Panarale, Egi, Pelillo e Galante. Sono passate ben 5

ore dall’inizio della gara, gli atleti hanno ormai le ultime riserve di energie, Panarale

sembra voler divertirsi, salta come un delfino girando Back Loop e Forward mentre

Pelillo bordeggia per trovare il set di onde idoneo al suo livello. Galante dimostra che

l’età e l’esperienza sono un fattore fondamentale nella heat, ottimi i Bottom verticali

e radicali Cut Back per lui. Egi non demorde e con un colpo di coda spodesta il suo

amico dal podio. Il miglior rider della manifestazione è Paolo Pelillo, windsufer locale

e amante delle onde e delle condizioni estreme, seguito da Galante che dopo una

brillante prestazione si aggiudica il secondo posto seguito al terzo da Egi, che avendo

seguito le direttive della giuria ha surfato in maniera esemplare. Il nostro caro amico

Carlo si ritrova al quarto posto ma contento di aver fatto una buona gara.

Carlo Pannarale, giovane promessa del Wave pugliese,vola nel cielo di Frassanito.

Page 37: Funboard 141

35

È arrivato il momento della premiazione e qui fa gli onori di casa Mimmo Greco che

premia il podio complimentandosi con loro. Un ringraziamento particolare va agli

sponsor: TIKI PRO SHOP, RADICAL SHOP, SPORT EXTREME, KAMIKITE, che hanno

contribuito con dei sostanziosi premi.

CLASSIFICA1. Paolo Pelillo

2. Angelo Galante

3. Marco Egi

4. Carlo Pannarale

5. Ferrucci-Assiro

6. Melchiorri-Vizzi

7. Potenza-Chiesa-Pallara-Primerano

8. Rollo-De Cicco-Mancini-Cavalieri

9. Mazzeo-Nuzzo-Lezzi-Raganato

10. Tortorella Giacovelli-Ariano-Zulli-Bolognese-Mancini-Coluccia-Caputo

INTERVISTE FRASSANITO WAVETROTTER COMPETITION

Carlo Pannarale 4° classificato

“Siamo stati fortunatissimi, abbiamo beccato una delle giornate più belle dall'inizio

del 2011, anzi forse anche rispetto alla scorsa stagione, era da 4.5 supertirata e onde

fino a 3 e 4 metri. Una giornata perfetta per la gara, siamo stati fortunati”.

Sei contento della tua posizione?

“Contento sì, considerando che comunque avevo sonno arretrato è pur sempre la

mia prima gara, un ottimo risultato”.

Marco Egi 3° classificato

Che ne pensi della giornata? sei soddisfatto del tuo terzo posto? come hai vissuto

questa gara?

“È andata molto bene, soprattutto le condizioni erano molto valide, la mattina è

iniziata con troppo vento e poca onda, poi pian piano nel corso della giornata e con

il passare dei turni le onde si sono fatte più lunghe e più belle, ci siamo divertiti,

insomma”.

Ti sei stancato?

“Eh sì, un po’ perché sotto riva c'era poco vento quindi era necessario uscire un

pochino soprainvelati per riuscire a saltare e avere un po’ di potenza in surfata, ma

bene o male ci siamo divertiti; ce l'abbiamo fatta!”.

Angelo Galante 2° classificato

“Ho trascorso un buon compleanno, infatti ieri ho compiuto 55 anni, ed è stata una

giornata favolosa, un regalone, non era mai capitato di fare una gara Wave qui nel

Salento con queste condizioni, non c'era mai stata la coincidenza, e invece questa

volta è stato tutto perfetto, soprattutto l'organizzazione.”

Paolo Pelillo 1° classificato

“La giornata è stata fantastica sotto tutti i punti di vista, sia organizzativi che di

condizioni meteo marine. Noi atleti ci siamo divertiti perché comunque eravamo tutti

più o meno allo stesso livello, almeno in finale. Sono molto felice perché la gara è

stata combattuta fino alla fine, non è stato proprio semplicissimo, le condizioni

erano all'inizio abbastanza irregolari, l’onda un po’ storta... un po’ rotta, però sono

andate migliorando nel corso della giornata. Sono molto soddisfatto perché è stata

una bella manifestazione che non si vedeva da tempo a Frassanito, siamo stati molto

fortunati perché c'è stata onda, vento, insomma tutti gli ingredienti per un evento di

successo. Vorrei fare un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno

collaborato e che hanno permesso lo svolgimento di questa manifestazione. Sono

distrutto ma molto contento.”

Mimmo Greco organizzatore e promotore

“Sono molto contento di questa giornata, di come i ragazzi hanno interpretato e

vissuto questa competizione. Spero di poterne vivere altre ancora con loro, e

soprattutto che le onde non ci abbandonino, perché noi non le abbandoneremo

sicuramente. Grazie a tutti.”

Il vincitore Paolo Pelillo.

Il veterano angelo Galante.

Marco Egi, III classificato.

Il podio del Frassanito Wave Trotter.

Page 38: Funboard 141

36

FPM, PRO E TEAM EDITION QUAD SERIES Dopo le novità grafiche introdotte all'inizio dell'anno, la linea 99 delle tavole Quad si

arricchisce di una ulteriore versione, vista la richiesta sempre crescente di questa

tipologia di tavole. La novità è rappresentata dal Quad Pro “Team Edition”

caratterizzata dallo stesso rockerline dell'ormai già collaudata FPM (tavola vincitrice

del Capo del Capo ‘11) ma con larghezze più accessibili. Come si può notare infatti, a

parità di litraggi la Team Edition è leggermente più larga, per garantire una planata

più rapida, pur conservando le doti di carving delle tavole di Francisco.

La carena concave/biconcave è stata disegnata accentuando ulteriormente i concavi

nella parte sotto la strap, garantendo spunti di planata eccezionali, vista la curvatura

del rocker, e una manovrabilità fuori misura soprattutto in condizioni side/off.

Un grosso lavoro è stato fatto anche sulla tecnologia di costruzione che prevede

adesso l'utilizzo di carbonio kevlar, combinato al carbonio biassiale per una migliore

robustezza della tavola in coperta, e un ulteriore incremento della leggerezza delle

tavole, sempre equipaggiate con scasse delle pinne costruite in carbonio.

Accanto alla Team Edition rimane sempre la linea Pro che mantiene gli stessi shape

con rockerline meno curvi e costruzione a prova di bomba. Sicuramente il nostro

best seller, con performance più adatte a condizioni “normali”.

SIGNATURE THRUSTERGianni Valdambrini dopo decenni di lavoro sulle tavole trifin, ha completamente

ridisegnato gli shape della linea signature Thruster. Nuovo rockerline, con tail kick

più accentuato per un incremento della manovrabilità e nuova distribuzione dei

volumi, tutto questo per aumentare la sensazione "surfboard", caratteristica

principale di queste tavole. Eccezionali le performance in condizioni "sporche" con

vento side-side/on quando la potenza della vela diventa pressoché nulla nelle surfate

front side, lasciando la tavola scarica e libera di surfare proprio come un surfboard.

STYLE PROGià introdotti all'inizio dell'anno la nuova linea Freestyle si vede leggermente

modificata nello shape di coperta dove il doppio rail lascia il posto ad una schiena

d'asino (domed deck) più accentuato nella zona delle strap per un ulteriore comfort

in andatura e un migliore controllo. Ridisegnato anche l'outline nella zona di poppa

dove si presenta leggermente più stretto aumentando la velocità di punta delle

tavole, mentre il volume dei bordi rimane pressoché invariato. Shape della carena

che si sviluppa da prua a poppa con un classico round vee to flat per una velocità e

accelerazione ottimali.

Wave Pro Q + T.e. fins fin box range sail

64 225x53 quad 200 gas fins us box 3.2-4.7

68 225x53.5 quad 200 gas fins us box 3.5-4.7

72 225x54 quad 200 gas fins us box 3.5-5.0

76 226x55 quad 250 gas fins us box 3.7-5.3

80 227x56 quad 250 gas fins us box 4.0-5.6

84 228x57 quad 300 gas fins us box 4.0-5.8

88 229x58 quad 300 gas fins us box 4.5- 6.0

92 230x59 quad 350 gas fins us box 4.7-6.2

Quad FPM fins fin box range sail

71 225x52.5 quad 200 gas fins us box 3.5-5.0

75 226x53.5 quad 250 gas fins us box 3.7-5.3

79 227x54.5 quad 250 gas fins us box 4.0-5.6

83 228x55.5 quad 300 gas fins us box 4.0-5.8

Signature Thruster fins fin box range sail

64 224x53 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.2-4.7

67 224x53.5 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.5-4.7

70 225x54 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.5-5.0

73 225x54.5 Thruster Gas Fins 15/11 us box 3.7-5.3

76 225x55.5 Thruster Gas Fins 16/12 us box 3.7-5.3

79 226x56 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.6

82 226x58 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.8

88 227x59 Thruster Gas Fins 16/12 us box 4.0-5.8

91 228x60 Thruster Gas Fins 17/12.5 us box 4.7-6.0

94 229x61 Thruster Gas Fins 17/12.5 us box 4.7-6.2

Page 39: Funboard 141

37

NEW WAVE TWIN TECarva a tutto rail per la sensazione più vicina al surf dell’intero range. Basta una

piccola spinta sulle pinne ed ecco che un mondo di manovre new school e slashate

sulle onde diventano realtà. Perfetta per ogni tipo di vento ed onda, questa tavola

garantisce le curve più strette proprio nella sezione critica dell’onda, ed una spinta

eccezionale per saltare con vento forte.

Caratteristiche principali:

• concavo iniziale che passa a doppio concavo per curve morbide ed ottimo controllo

ad alta velocità;

• larghezza a poppa bilanciata per planata anticipata e spunto immediato;

• rocker line perfetto per assicurare la sensazione di utilizzare un surf da onda.

NEW WAVE TE Il doppio concavo di casa Fanatic ormai comprovato, in combinazione con i rail più

morbidi, che terminano con una poppa sottile e veloce, offre una presa eccezionale

nelle curve, anche a velocità molto elevate. Dallo stile moderno con trick e slashate

a profusione e potenti curve in proiezione, la distribuzione del volume progettata col

CAD offre un enorme range di condizioni. Probabilmente la tavola Fanatic migliore in

assoluto per volare in cielo.

Caratteristiche principali:

• shape moderno, corto e largo;

• rail più tondi per maggiore stabilità e galleggiamento;

• doppio concavo consolidato per curve a tutta velocità e in piena potenza;

• distribuzione del volume studiata attentamente al CAD per ottenere il massimo

range di vento.

Board Vol. Width Length Weight Technology Fittings

NW Twin TE 72 72 53.5 230 6.1 CK/LF TE* 2 x Fanatic NewWave 15.5 G10; US Box 8” x 2; Sailsize: 3.7 - 5.3m²NW Twin TE 79 79 55.5 232 6.3 CK/LF TE* 2 x Fanatic NewWave 16 G10; US Box 8” x 2; Sailsize: 4.0 - 5.8m²NW Twin TE 86 86 57.5 234 6.5 CK/LF TE* 2 x Fanatic NewWave 16.5 G10; US Box 8” x 2; Sailsize: 4.2 - 6.2m²NW Twin TE 93 93 59.5 236 6.7 CK/LF TE* 2 x Fanatic NewWave 17 G10; US Box 8” x 2; Sailsize: 4.5 - 6.5m²

Board Vol. Width Length Weight Technology Fittings

NW TE 69 69 53 232 5.8 CK/LF TE* Fanatic NewWave 20.5 Prepreg; US Box; Sailsize: 3.3 - 5.4m²NW TE 76 76 55 234 6.0 CK/LF TE* Fanatic NewWave 21.5 Prepreg; US Box; Sailsize: 3.5 - 5.8m²NW TE 83 83 57 236 6.3 CK/LF TE* Fanatic NewWave 22 Prepreg; US Box; Sailsize: 3.7 - 6.0m²NW TE 91 91 59.5 243 6.5 CK/LF TE* Fanatic NewWave 23 Prepreg; US Box; Sailsize: 4.2 - 6.4m²

* Carbon Kevlar Light Finish / TE

Page 40: Funboard 141

38

CUSTOMPRO QUAD SERIES™I nuovi CUSTOM Quad portano l'esperienza del surf nel mondo del wavesailing,

offrendo un range di vento più ampio, maggiore spunto ed anche capacità di

risalita per aumentare la performance in ogni condizione. Da condizioni

hardcore down the line con onda grossa ad onda piccola e choppata, queste

tavole sono realizzate per portarti a nuovi livelli, indipendentemente dalle

condizioni. Il concetto dei Goya Quad ti permette di uscire con tavole di 5-7 litri

più grosse, senza la minima perdita di controllo ed aggressività. La tavola così

ha un range di condizioni enorme. Il volume in più poi è perfetto per superare

anche i peggiori buchi di vento, facendoti arrivare prima sul picco.

Il Custom PRO è coperto da grosse pezze di carbonio a vista, davanti al piede

d'albero fino alla poppa e sotto i pad. La PRO™ CONSTRUCTION è la tecnologia

delle tavole Goya più avanzata, che combina leggerezza, longevità e reattività

immediata. Animata dalla ricerca instancabile in giro per il mondo ad opera

dei teamrider e dei tester, la Pro Construction continua ad evolvere. Il risultato

è il peso più leggero con i minori problemi di garanzia in commercio. Tutte le

tavole sono di colore distinto e vernice semi-solida.

ONEPROWAVE | FREESTYLEWAVE SERIES™FREERIDE | FREERACE SERIES™Se cerchi una tavola che faccia tutto, l'hai trovata. La ONE è veloce, giocosa,

facile da portare, ideale per tutti gli stili e le condizioni. Scegli il tuo volume e

vai a surfare. Fine. La ONE combina le caratteristiche migliori di tutte le varie

linee di tavole che produce Goya, e le riunisce in una tavola unica che sta

diventando la preferita sia dei rider che dei tester. I modelli One PRO 72 e 78

litri hanno molte pezze di tessuto di carbonio a vista, davanti al piede d'albero

fino alla poppa e sotto i pad. Una tavola che si trasforma da wave radicale a

freewave e freeride-freerace con l’aumentare del volume. I modelli dall’86 al

144 sono anche disponibili nella nuova costruzione ECO, resistente, leggera,

soft e a un prezzo competitivo.

AIRPROFREESTYLE SERIES™Questa tavola è nata dal freestyle aereo e potente, realizzata appositamente

per i rider che vogliono fare le manovre new school. Queste sono le stesse

tavole che i pro rider usano sia a Maui per allenarsi che in giro per il mondo.

I nuovi shape così corti offrono un ottimo pop e potenza per i trick aerei,

mantenendo comunque la capacità di curvare come una tavola wave. Il rocker

è più piatto per aumentare la velocità di punta ed è superato solo dalla linea

Freerace. Il rocker graduale a prua assicura il massimo controllo quando si

slasha. L' Air PRO ha molte pezze di tessuto di carbonio a vista, davanti al piede

d'albero fino alla poppa e sotto i pads. Il volume a poppa è stato aumentato e

c'è anche il tail bevel che aiuta nella slashata indietro ed inserti doppi sulla

strap posteriore.

CUSTOM PRO VOL LONG WIDE SAIL TECH BOX FIN

Quad Wave 68 226 52 3.0-5.0 Carbon Us Short MFC QS 250

Quad Wave 72 226 53,4 3.3-5.3 Carbon Us Short MFC QS 300

Quad Wave 78 228 55,6 3.7-5.7 Carbon Us Short MFC QS 300

Quad Wave 84 230 57,6 4.0-5.7 Carbon Us Short MFC QS 350

Quad Wave 92 232,2 59,5 4.2-6.2 Carbon Us Short MFC QS 350

Quad Wave 104 234,4 62,3 4.7-7.0 Carbon Us Short MFC QS 350

ONE PRO VOL LONG WIDE SAIL TECH BOX FIN

Wave 72 230 53,6 3.3-5.3 Carbon US MFC 211 S. 21cm

Wave 78 232 55,4 3.7-5.7 Carbon US MFC 211 S. 22cm

Wave Freewave 86 234,5 58,7 4.0-6.2 Carbon US MFC 211 S. 24cm

Freewave 94 236 60,5 4.5-6.5 Carbon Power MFC 211 S. 27cm

Freewave 104 238,5 62,8 4.7-7.0 Carbon Power MFC 211 S. 27cm

Freewave Freeride 116 243 66,8 5.5-8.5 Carbon Power MFC L. PRO 42cm

Freeride Freerace 130 246 70,5 6.0-9.0 Carbon Power MFC L. PRO 46cm

Freeride Freerace 144 250 75,5 6.5-9.5 Carbon Power MFC L. PRO 48cm

AIR PRO VOL LONG WIDE SAIL TECH BOX FIN

Freestyle 99 - - - Kevlar Power MFC FS PRO 20cm

Page 41: Funboard 141

V 111Ricardo

Campello

UK 89Robby

Swift

BRA 253Kauli

Seadi

KA 1111Jason

Polakow

JasonKauli&

68

74

82

92

77

84

92

101

111

74829299106

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TWINSERQUAD

FREESTYLEWAVE

SINGLETHRUSTER

Oberalp AG/SpA, Via Waltraud Gebert Deeg 4, 39100 Bolzano, Tel. 0039-0471-242874, Email: [email protected], www.oberalp.it

Page 42: Funboard 141

40

TWINSER QUADKauli Seadi e Jason Polakow rappresentano insieme 5 titoli mondiali Wave e la linea

JP Twinser Quad. Queste tavole coprono ogni possibile aspetto del wave sailing, tutto

al massimo della performance. Dallo stile veloce ed aggressivo di Jason, che impatta

il lip in ritardo con onda grossa, fino al fresco stile di surfata di Kauli, che mixa il

freestyle al wave. Queste tavole semplicemente permettono a chiunque di arrivare a

nuovi livelli. Sono davvero iper radicali e fanno provare una nuova sensazione di

surfata e performance, senza però essere troppo selettive. Possono essere utilizzate

come twinser o come quad. Come quad con 2 pinne centrali e due laterali in dotazione.

Per usarle come twin invece servono due pinne centrali almeno 2cm più lunghe.

SHAPE: Il nuovo shape ha un outline più dritto, più stretto tra le strap ed affilato

verso poppa, per poi chiudere con una poppa a pin tail. Il risultato è assolutamente

incredibile. Scendendo lungo la parete dell’onda, la tavola accelera come un missile,

permettendo di buttarti a capofitto nel Bottom, curvando con tutta la potenza che hai.

La combinazione quad fin e poppa pin tail dà una trazione incredibile, permettendoti

di mantenere tutta la velocità d’ingresso e la massima proiezione, con un enorme

potenziale per disintegrare ogni lip e volare in Aerial sopra le sezioni critiche.

Anche con onde più piccole, non c’è bisogno di surfare sul piede posteriore. Sono

così morbide e reattive che si riesce a curvare strettissimo anche sul piede

anteriore. L’outline così dritto permette anche di passare le onde con facilità,

volando verso il picco. Il setup delle pinne è davvero efficiente ed assicura ottime

performance anche in condizioni onshore, quasi quanto un single fin. Spingi a fondo

ed accelera immediatamente. Il passo piuttosto largo ti permette di passare

istantaneamente dal piede anteriore a quello posteriore, regolando il raggio di curva

a seconda dell’onda stessa, con maggiore controllo. Le tavole hanno un doppio

concavo con V a prua, che poi passa a doppio concavo senza V a centro tavola e poi

in concavo singolo a poppa. La V a prua aiuta ad innescare la curva, facilitando molto

il passaggio rail to rail. Il concavo a poppa invece assicura una presa eccezionale.

SINGLE THRUSTERLe tavole Wave AllRound di seconda generazione. La prima generazione di tavole ha

dato prova della sua eccezionale performance in tutte le varie tappe di Coppa del

Mondo, in cui i rider JP hanno dato spettacolo. Le riviste in giro per il mondo le hanno

poi designate come le tavole vincenti dei loro test. Ora, Werner ha realizzato la

seconda generazione di tavole assieme a Ricardo Campello e Robby Switft. Un design

molto versatile, che ti permette di sentirti a casa in quasi tutte le condizioni. Le

opzioni di regolazione delle pinne ti permettono di trovare l’assetto perfetto per ogni

condizione.

PINNE: Il setup a tre pinne trasforma lo shape orientato alla performance in una

tavola libera, aggressiva e reattiva, una vera e propria arma del waveriding con

controllo da vendere. Se invece usi una pinna singola di 2cm più grossa, la tavola si

trasforma in un missile, ideale per le condizioni side onshore con chop.

SHAPE: Le tavole sono state disegnate per ottenere una massima velocità molto alta

ed ingresso in planata anticipato. Sono anche corte e compatte per girare con

facilità. Il centro di larghezza massima è quasi a centro tavola, proprio nel baricentro

della tavola, rendendola molto stabile e bilanciata anche quando non si plana o si

passa la schiuma delle onde. Grazie allo shape in generale ed alla larghezza, la tavola

entra in planata con facilità, permettendoti anche di tracciare curve più strette ed

impattare il lip con maggiore proiezione. La strap posteriore è stata arretrata per

allargare il passo, aumentando la capacità di curvare senza perdere velocità. Per

ottenere un’ottima performance anche in condizioni down the line, fino ad onde di 3

metri, è stato mantenuto un outline piuttosto dritto nella zona della strap anteriore,

in modo da generare maggiore potenza quando si curva sul piede anteriore. Il deck

ergonomico assicura un assetto comodo ed un cambio immediato da rail a rail.

Il doppio concavo tra le strap permette una curva piuttosto piatta sulla transizione

tra concavi, avendo comunque rail affilati che garantiscono accelerazione immediata

e curve affilate e precise.

Board Length Width Vol. Fin name Sail Ideal Recomm.

Twinser Quad 68 227 53,0 68 US: 2x Twinser Wave 13 / MT: 2x Side Fin 10.0 <5.0 <5.2

Twinser Quad 74 229 55,0 74 US: 2x Twinser Wave 14 / MT: 2x Side Fin 10.0 4.0-5.2 <5.5

Twinser Quad 82 230 57.0 82 US: 2x Twinser Wave 15 / MT: 2x Side Fin 10.0 4.5-5.6 4.2-6.0

Twinser Quad 92 230 59.0 92 US: 2x TwinserWave16 / MT: 2x Side Fin 10.0 5.0-6.0 4.4-6.2

Single Thruster 74 227 55.5 74 US: Wave 20 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 22 4.0-5.4 <5.8

Single Thruster 82 228 57.5 82 US: Wave 21 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 23 4.4-5.8 4.0-6.0

Single Thruster 92 228 60.0 92 US Wave 22 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 24 4.7-6.2 4.4-6.2

Single Thruster 99 234 62.0 99 US: Wave 23 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 25 5.0-6,2 4.7-6.5

Single Thruster 106 229 64.0 106 US: Wave 24 / MT: 2x Side Fin 10.0 / US: Wave 26 5.2-6.5 5.0-6.7

Page 43: Funboard 141

41

FREESTYLE WAVELa tavolla unica per eccellenza. Un termine di confronto per anni ormai. La

performance eccezionale è nel loro dna. La seconda generazione è migliorata

ulteriormente in termini di reattività e facilità di utilizzo. Le misure più piccole

del Pro Edition (77, 84, 92) sono equipaggiate con tre pinne! Già nel 2011 queste

tavole avevano delle ottime capacità di surfata, ed ora il nuovo setup thruster

offre nuove possibilità.

SHAPE: Lo shape è stato accorciato, rendendolo più compatto, cercando di far

allineare il baricentro ed il punto di massima larghezza, in modo da avere

maggiore equilibrio sia in planata che non. Varie le possibilità di

posizionamento delle strap. Lo spessore a poppa è stato leggermente

aumentato per creare una curva più tonda ed assicurare una posizione più

comoda, indipendentemente che il piede sia più sul rail o a centro tavola. I rail

sono rimasti piuttosto affilati in modo da avere presa durante le curve. Il

profilo è più pronunciato verso poppa e più dritto tra le strap, in modo da

anticipare la planata per incrementare la performance anche con vento

leggero ed aumentare il pop. La linea d’acqua sul rail risulta quindi più

scorrevole e permette di fare curve veloci anche quando si surfano i grossi

swell oceanici. Le strap sono state leggermente arretrate, permettendo di

usare il profilo più reattivo per fare curve strette sul piede posteriore. La

chiglia presenta una V costante che scorre lungo i doppi concavi. Il profilo

piatto sotto le strap assicura un’ottima massima velocità e planata anticipata,

per poi curvarsi a poppa per dar massima reattività e manovrabilità. Il doppio

concavo a centro tavola permette alla tavola di galleggiare sopra ai chop.

Spostando il centro di gravità più vicino alla sezione piatta della chiglia, la

tavola vola in planata. Combinando il tutto con un tail kick interessante, la

tavola ha un pop notevole, perfetta per fare trick di tutti i tipi.

FREESTYLEIl range di tavole freestyle è stato elaborato ancora di più per incontrare le

richieste di oggi e di domani, portando il livello sempre più in alto, favorendo la

veloce progressione del rider. Per dare l’idea di radicalità e reattività, la tavola

deve fare la sua parte alla perfezione. Questi nuovi giocattoli permettono di

esplodere in qualsiasi rotazione, volando via dall’acqua e portando la disciplina

a nuovi livelli.

SHAPE: È stata ridotta ulteriormente la lunghezza complessiva (il 99 è lungo

225cm), spostando il volume leggermente a poppa, che ha portato il centro di

gravità leggermente più indietro. La tavola quindi resta bilanciata e reattiva,

anche se così corta. La combinazione di questi fattori assicura che la tavola giri

a velocità supersonica, permettendo al rider di fare manovre radicali sia in

acqua che in aria. La lunghezza ridotta, assieme al volume maggiorato a poppa,

da al rider l’opportunità di sollevare se stesso e la tavola fuori dall’acqua senza

il minimo sforzo. All’atterraggio, la tavola non affonda, grazie al volume a poppa.

Il volume maggiorato permette di tenere la poppa piuttosto stretta, con una

forma del deck ergonomica e comoda sotto il piede posteriore. Il risultato è una

postura comoda sia per l’andatura normale che per le manovre, in modo che il

rider stia in una posizione più centrale anche durante le manovre. La poppa è

anche più stretta, in modo da permette al rider maggiore radicalità, spingendo

di più sul piede posteriore. Il rail è più arrotondato nella zona della strap

anteriore, in modo che la tavola non s’infili tra i choppi in rotazione e plani

facilmente. Il deck ergonomico da il massimo comfort. Dal piede d’albero in

avanti, sono stati usati dei bevels ed extra V in modo da evitare che il rail fermi

le rotazioni con acqua choppata. La linea di scoop rocker è piuttosto piatta, in

modo da arrivare immediatamente alla massima velocità, con un piccolo tail kick

in modo da rendere la tavola veloce e manovrabile.

Board Length Width Vol. Fin name Sail Ideal Recomm.

Freestyle Wave 77 228 56.0 77 PB: FS WA 21 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 23 4.0-5.8 <6.2

Freestyle Wave 84 228 58.0 84 PB: FS WA 23 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 25 4.4-6.0 4.0-6.5

Freestyle Wave 92 228 60.0 92 PB: FS WA 25 / MT: 2x Side Fin 10.0 / PB: FS WA 27 4.7-6.2 4.5-6.7

Freestyle Wave 101 232 62.0 101 PB: Freestyle Wave 29 5.0-6.5 4.7-6.9

Freestyle Wave 111 234 64.0 111 PB: Freestyle Wave 31 5.4-7.2 5.0-7.5

Freestyle 88 223 60.3 88 PB: Freestyle 20 4.2-5.7 4.0-6.1

Freestyle 99 226 64.3 98 PB: Freestyle 22 5.2-6.1 4.7-6.5

Freestyle 106 227 67.3 106 PB: Freestyle 24 5.7-6.5 5.0-6.9

Page 44: Funboard 141

42

WAVE Pure Wave performance. Target: waverider che cercano la massima performance in

surfata. La tavola usata da Robby Naish, Kai Lenny e Julien Taboulet. Realizzata con

un singolo concavo che scorre in una sezione a V sulla poppa, rail più morbidi a prua

e nella zona centrale della tavola e più affilati a poppa, in modo da garantire

incredibili capacità di curve e performance. La Wave è disponibile in 5 misure ed è

euipaggiata di due pinne, una pinna singola in centro oppure con il set up custom di

thrusters, in modo che il rider possa adattare la tavola al suo stile ed alle condizioni

di surfata del giorno. Caratteristiche: deck in Carbon/Kevlar sandwich 3D con chiglia

in carbon sandwich; pinne in G-10 CNC con set custom di thrusters; sacca ecologica.

Misure: 55, 64, 74, 80, 87.

FREESTYLE Target: freestyler che vogliono la tavola perfetta per fare tutte le ultime manovre sia

in gara che in acqua piatta. Realizzata con un outline unico atto a diminuire la

larghezza della poppa, il Freestyle plana velocemente, con accelerazione incredibile

ed una geometria del deck ideale per le nuove manovre che ricordano i trick di

skateboard. Caratteristiche: deck in Carbon/Kevlar sandwich con chiglia in carbon

sandwich, pinne in G-10 CNC, sacca ecologica. Misure: 90, 100, 115.

KONCEPTUniversal Wave, Freemove, Bump and Jump. Target: rider che cercano una tavola

ideale per il wave all-around, bump and jump e alte performance in acqua piatta e

vento forte, tutto in una sola tavola. I rail sono stati arrotondati verso prua e affilati

verso poppa come una tavola wave, garantendo all’outline compatto e rocker veloce

la massima rapidità e libertà, con un ingresso in planata anticipato, facilità in

strambata e accessibilità a tutti i livelli. Il Koncept è disponibile in 4 misure. Il 90 ed

il 100 sono equipaggiati con due pinne, in modo che il rider possa adattare la tavola

al suo stile ed alle condizioni del giorno. Caratteristiche: deck in PVC/wood sandwich

3D con chiglia in wood sandwich; coperta in Dual density EVA; il 90 ed il 100 includono

2 pinne in glass composite; sacca ecologica. Misure: 70, 80, 90, 100.

Board Volume Length Width Weight Eco Bag Fin Fin Box Rec Sail Size Construction Style of Use

Wave 3d 55 215 50 5.27 √ Wave 8.0 US 2.2 - 4.2 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Lightweight Rider/Wave

Wave 3d 64 228 53 6.48 √ G10 Wave 8.0 / Thrusterset 5.5 US 3.0 - 5.0 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Wave

Wave 3d 74 225 56 6.55 √ G10 Wave 8.25 / Thrusterset 5.5 US 3.4 - 5.3 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Wave

Wave 3d 80 227 56.7 6.68 √ G10 Wave 8.5 / Thrusterset 6.5 US 3.7 - 5.7 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Wave

Wave 3d 87 229 59.6 6.95 √ G10 Wave 8.75 / Thrusterset 6.5 US 4.2 - 6.2 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Wave

Freestyle 90 227 60.5 NA √ G10 Freestyle 22 Power 3.7 - 6.2 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle/Fs Wave

Freestyle 100 229 64 6.30 √ G10 Freestyle 22 Power 4.2 - 6.5 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle

Freestyle 115 237 68 6.78 √ G10 Freestyle 25 Power 4.5 - 7.0 Carbon + Carbon Kevlar Sandwich Freestyle

Koncept 70 231 55 6.95 √ Wave 23 US 3.4 - 5.3 Wood Sandwich Universal

Koncept 80 234 58 7.17 √ Wave 23 US 3.7 - 5.7 Wood Sandwich Universal

Koncept 90 236 61 7.30 √ Wave 25 + 28 Power 4.0 - 6.0 Wood Sandwich Universal

Koncept 100 240 63 7.60 √ Wave 25 + 32 Power 4.0 - 7.0 Wood Sandwich Universal

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44

QUAD KT WAVE GREEN/REDIl Quad wave firmato Keith Teboul. L'Hardcore wave sailing è ormai cambiato e

Keith è in prima linea. Il Quad KT è la sintesi delle preferenze personali di KT e

rappresenta la vera essenza di una tavola Hardcore Wave. Quello che prima era

una rarità, ora è a disposizione di tutti. Il nuovo Quad KT è stata progettata per

muoversi nell'acqua veloce come una moderna tavola da surf da onda, con

Bottom Turn a rail intero e curve strettissime. I rail più tondi permettono di

mantenere la velocità durante tutta la curva ed aver maggiore proiezione anche

nella sezione critica dell'onda, portando le tue capacità a nuovi livelli. La velocità

e sicurezza che prova il rider su un Quad KT ti permette di andare ad impattare

le sezioni che prima evitavi, grazie all'innovativa performance del wave sailing

moderno.

QUAD LS WAVE GOLD/BLUEQuesta è la tavola Quad pro model di Levi Siver. Giudicata migliore tavola sia da

Windsurfing USA che dall'internet mag Boardseeker UK. Il Quad LS rappresenta

la concretizzazione della tavola dei sogni di Levi Siver. Voleva un Quad che

planasse velocemente, permettendogli di fare le sue caratteristiche curve strette

e velocissime, con un sacco di presa e controllo. Voleva anche una tavola che

risalisse velocemente per il range di vento che sfrutta. Il Quad LS è il risultato

della dedizione e ricerca della performance perfetta di Levi, che rivoluziona

ancora il mondo del windsurf. Questa linea di tavole è perfetta per ogni tipo di

onda in qualsiasi parte del globo. Il concetto di Quad ti permette di usare di

media 5-7 litri in più del volume usato normalmente con un single, aprendo

davvero nuove possibilità e garantendo la stabilità, presa e maneggevolezza che

solo un quad può dare.

TWIN WAVE SILVERSecondo i test wave di Boardseeker, Il Twin Fin offre il miglior mix tra capacità di

surfata, salti e trick in condizioni di vento sideshore. È ideale per il wavesailing

all around, offrendo un ottimo equilibrio ed ingresso in planata anticipato,

stabilità e morbidezza, tipici delle tavole twin. Questa tavola è stata progettata

per dare una sensazione di reattività ed immediatezza, garantendo un'ottima

performance anche con condizioni che si trovano in giro per il mondo.

Board Volume Length Width Sail Tech Box Fin

Quad KT wave 69 225.3 53.3 3.0 - 5.0 carbon us short mfc qs - 250

Quad KT wave 76 227.9 55.2 3.3 - 5.3 carbon us short mfc qs - 300

Quad KT wave 83 231.6 57.1 3.7 - 5.7 carbon us short mfc qs - 300

Quad LS wave 75 227.5 54.4 3.3 - 5.3 carbon us short mfc qs - 250

Quad LS wave 85 230 56.9 3.7 - 5.7 carbon us short mfc qs - 300

Quad LS wave 95 233.5 58.9 4.0 - 6.2 carbon us short mfc qs - 350

Twin wave 76 231 56 3.3 - 5.3 carbon us short mfc tp ls 160

Twin wave 84 233 58.3 3.7 - 5.7 carbon us short mfc tp ls 165

Twin wave 92 236.4 59.9 4.0 - 6.2 carbon us short mfc tp ls 165

Page 47: Funboard 141

45

Abbiamo già presentato alcune delle novità RRD per la prossima stagione, ma vale la

pena fare una nuova carrellata sulla gamma RRD 2012, che è sempre più completa

e capace di soddisfare ogni tipo di esigenza. Sul fronte wave, le linee Hardcore Wave

LTD e Wave Cult LTD e vengono arricchite di un nuovo shape ciascuna: l’Hardcore

Wave 91 e il Wave Cult 100. Si tratta di due shape il linea con la filosofia delle due

linee wave RRD e che confermano la tendenza di offrire tavole wave sempre più

voluminose che permettono di aumentare il range di utilizzo senza perdere le qualità

di manovra. La versione Quad di queste due gamme viene anche proposta in una

tecnologica e leggera versione Contest, destinata a quanti vogliono eccellere in

competizione o avere sotto ai piedi una tavola iper leggera e reattiva.

Anche la Linea WaveTwin viene riconfermata con i suoi 4 shape (66, 74, 82 e 90), ma

sarà disponibile con una nuova livrea nella nuova tecnologia Contest.

Sul fronte freestyle, i due nuovi TwinTip 90 e 100 V2 sono stati presentati lo scorso

numero e rappresentano una bella evoluzione, grazie al nuovo shape che garantisce

partenza in planata e accelerazione bruciante, e velocità di punta elevata per avere

abbastanza inerzia per riuscire a chiudere le nuove combinazioni doppie. Voci di

corridoio dicono che a grande richiesta presto dovrebbe arrivare anche un terzo

TwinTip V2 sui 110 litri.

Anche la nuova linea Fire Move è già stata presentata sulle pagine di questa rivista.

Si tratta di una gamma di tavole freemove e freecarve, caratterizzata da una

larghezza molto generosa, ma bordi molto sottili e poppa molto stretta che ne

garantiscono doti di velocità e manovrabilità impressionanti.

Ma l’altra grande novità per il 2012 è rappresentata dalla linea Freestyle Wave, che

è stata completamente rivista e rinnovata. Gli shape che fino al 2011 avevano vinto

tutti i test della categoria presso le più importanti riviste internazionali sono stati

mandati in pensione e sono stati sostituiti da 7 nuovi shape (78, 84, 90, 96, 102, 108,

116) che riprendono un po’ la filosofia abbracciata con i Firemove. La scoopline è

stata completamente rinnovata e l’outline leggermente allargata garantiranno

migliori prestazioni in termini di accelerazione e velocità di punta, mentre i bordi e

la poppa sottili permetteranno di accentuare ulteriormente le doti di manovrabilità

su acqua piatta, così come fra le onde. Come da tradizione, queste tavole saranno

disponibili nelle due tecnologie LTD e X-Tech.

Per quanto riguarda la gamma freeride all round, confermate le linee FireRide sia

per quanto riguarda gli shape, sia per quanto riguarda le tecnologie di costruzione

E-Tech e W-Tech. Per quanto riguarda i freerider più sportivi, i tre nuovi shape (111,

120, 138) della linea FireStorm rappresenteranno il punto di incontro fra i nuovi

slalom ad alte prestazioni con una facilità di utilizzo e di strambata adatta a chiunque

abbia voglia di planare veloce. La linea Fire Race, con i suoi shape derivati dalla

gamma X-Fire dell’anno precedente, rappresenteranno la gamma di riferimento per

quanti sono alla ricerca delle prestazioni massime, ma non vogliono alleggerire

troppo il proprio portafoglio.

Model Volume Size Weight Fin Fin Box R-S-S

Freestyle Wave 78 Ltd. V2 78 lts 231 x 57 cms 5.92 kg Mfc Freewave 23 cnc g-10 Power 3.7-5.4

Freestyle Wave 84 Ltd. V2 84 lts 232 x 59 cms 6.24 kg Mfc freewave 25 cnc g-10 Power 4.2-5.8

Freestyle Wave 90 Ltd. V2 90 lts 233 x 61 cms 6.46 kg Mfc freewave 27 cnc g-10 Power 4.5-6.0

Freestyle Wave 96 Ltd. V2 96 lts 234 x 63 cms 6.25 kg Mfc freewave 28 cnc g-10 Power 4.7-6.4

Freestyle Wave 102 Ltd. V2 102 lts 235 x 65 cms 6.45 kg Mfc freewave 29 cnc g-10 Power 5.0-6.7

Freestyle Wave 108 Ltd. V2 108 lts 236 x 68 cms 6.76 kg Mfc freewave 31 cnc g-10 Power 5.2-7.3

Freestyle Wave 116 Ltd. V2 116 lts 237 x 70 cms 6.92 kg Mfc freewave 33 cnc g-10 Power 5.8-8.0

Freestyle Wave 78 X-Tech V2 78 lts 231 x 57 cms 6.78 kg MFC Freewave 23 cnc g-10 Power 3.7-5.4

Freestyle Wave 84 X-Tech V2 84 lts 232 x 59 cms 7.15 kg MFC freewave 25 cnc g-10 Power 4.2-5.8

Freestyle Wave 90 X-Tech V2 90 lts 233 x 61 cms 7.26 kg MFC freewave 27 cnc g-10 Power 4.5-6.0

Freestyle Wave 96 X-Tech V2 96 lts 234 x 63 cms 7.26 kg MFC freewave 28 cnc g-10 Power 4.7-6.4

Freestyle Wave 102 X-Tech V2 102 lts 235 x 65 cms 7.46 kg MFC freewave 29 cnc g-10 Power 5.0-6.7

Freestyle Wave 108 X-Tech V2 108 lts 236 x 68 cms 7.59 kg MFC freewave 31 cnc g-10 Power 5.2-7.3

Freestyle Wave 116 X-Tech V2 116 lts 237 x 70 cms 7.85 kg MFC freewave 33 cnc g-10 Power 5.8-8.0

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46

KODEI Kode sono le tavole freestyle-wave di Starboard. Come range, si piazzano al

terzo posto in termini di vendite, subito dietro ad iSonic e Futura. La natura dei

Kode è quella di essere aggressivi, veloci e manovrabili. Le tre dimensioni più

piccole si adeguano agli shape delle vere tavole wave down the line. La loro

velocità e maneggevolezza però le rendono anche ottime tavole per il freestyle,

sebbene i windsurfisti al giorno d’oggi possono pensare che sia troppo piccola

per qualsiasi trick con vento non nucleare. Le 3 misure intermedie sono un mix

tra wave, freestyle e freeride. L’86 litri rimane la misura più richiesta, ed ha

comunque ancora una forte influenza wave. Il 94 e 103, in quanto raramente

usati nelle onde invece, sono più orientati al freemove – freestyle e freeride da

vento forte. Le due misure più grosse invece sono decisamente ispirate al

freeride, in quanto hanno i volumi tipici della disciplina. Sono però più reattive e

giocose delle tavole puramente freeride. Tutti i Kode hanno un solo setup a pinna

singola.

Le tre misure più piccole, rispetto agli Evo e Quad, sono più veloci ed accelerano

prima. Fanno curve più larghe e richiedono maggiore potenza ed esperienza dal

rider. Il setup a pinna singola però gli conferisce l’assetto migliore per saltare e

volare a tutto velocità. Le tre misure intermedie possono essere paragonate ai

Flare ed all’Atom. Come i Flare, sono tavole ottime per il freestyle, sebbene non

siano altrettanto compatte e maneggevoli. Sono però più comode e facili da

portare, con una maggiore possibilità di passare al freeride a seconda della

posizione delle strap. Le due misure più grandi invece possono essere

confrontate con i Carve. I Kode sono però più manovrabili, morbidi e facili da far

curvare. Il rider resta più verticale su un Kode che sul Carve, sebbene in Kode sia

più compatto e richieda maggiori capacità. I Carve sono meglio per partire in

planata ed andare subito a tutta velocità. Il range quindi copre effettivamente

wave, freestyle e freeride:

- 68, 74, 80: classica tavola da wavesailing down-the-line o freestyle da vento forte

- 86, 94, 103: equilibrio perfetto tra wave, freestyle e freeride

- 113, 123: freeride manovrabili

Il nuovo 74 è 5cm più corto ed è stato anche aggiunto il tail kick per essere più

versatile anche tra le onde. Permette di tracciare traiettorie strette o larghe e

con ottimo controllo anche in aria.

I nuovi 86, 94 e 103 hanno un bordo di uscita più secco per maggiore

accelerazione e preservare la planata anche nei buchi di vento. Gli shape in

generale sono stati accorciati di qualche centimetro per aumentarne il controllo

con vento forte. Prua più compatta per diminuire il peso in rotazione ed aiutare

anche per i trick di freestyle ed i salti.

ISONICLe iSonic sono le tavole slalom della Starboard. Sono macchine da corsa,

realizzate per raggiungere la massima velocità di punta, con la maggiore

proiezione ed inerzia in strambata. Le due misure più piccole sono più strette e

realizzate appositamente per vento forte. Le 5 misure intermedie hanno un

profilo compatto ideale per coprire un ampio range di condizioni, mentre le due

misure più grosse sono iper-larghe per dare il massimo in condizioni leggere e

per i rider più pesanti.

Tutte gli iSonic partono da un profilo largo e compatto, a parte le due più piccole

che sono anche più strette. Le prue sono abbastanza larghe e piuttosto corte,

permettendo l’utilizzo di una linea di rocker più bassa. In questo modo poi viene

anche ridotto il peso in rotazione e la resistenza aerodinamica, permettendo alla

tavola di sorpassare i chop senza perdere la minima velocità. La poppa della

tavola è piuttosto larga per aumentare la potenza della tavola ed il potenziale di

sorpasso, dando quell’accelerazione e spunto in più all’uscita dalle strambate.

Così facendo si aumenta anche la superficie planante, che rende l’intera chiglia

più funzionale, offrendo maggiore spinta e minore attrito.

Lo spessore di ogni singola iSonic è stato ridotto in modo da aumentare il

controllo anche con vento forte. Sulla coperta c’è anche un concavo che è stato

gradualmente aumentato con il passare degli anni. I rail sono shapati per dare

la massima potenza. Le tavole di ultima generazione poi hanno anche dei rail più

spigolosi a poppa e più stretti a prua. Questa forma aumenta la superficie

planante della tavola, aumentando anche il controllo, la potenza e l’efficienza

della tavola. Tutto questo si traduce in maggiore spunto e potenza in strambata,

permettendo di completare la curva a tutta velocità. Ci sono anche due livelli di

mini-wingers: questo accorgimento permette all’acqua di scorrere con più

facilità lungo il rail sottovento, rendendo la tavola ancora più veloce e

reattiva.Sulla chiglia ci sono anche dei cut-outs, realizzati per diminuire la

superficie bagnata ed aumentarne l’efficienza e permettendo di dare il meglio

della performance grazie alla diminuzione dell’attrito. Oltre ai cut-outs ci sono

anche quelle che Starboard definisce planing surface tabs. Queste aree

funzionali sono di solito in corrispondenza del tallone posteriore. Sono state

individualmente sistemate per garantire la massima performance di ogni

singolo modello.

iSonic 117: nuovo profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di

30cm. Questo accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed

essere più libera. Diminuzione dello spessore dei rail a prua in modo da spostare

il volume e centro di gravità verso poppa per aumentare il controllo. Il concavo

sulla coperta è stato spostato più in avanti per rendere la zona tra le strap più

piatta e facilitare la capacità di strambata. Nuovi cut-out per aumentare la

velocità, riducendo la superficie bagnata.

iSonic 117 Wide: nuove Heel-Extensions per aumentare la leva dei talloni. Nuovo

profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di 30cm. Questo

accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed essere più

libera. Nuovi cut-out per aumentare la velocità, riducendo la superficie bagnata.

iSonic 127: nuovo profilo della poppa, più stretta appena dopo il marker di

30cm. Questo accorgimento permette alla tavola di avere maggiore potenza ed

essere più libera. Diminuzione dello spessore dei rail a prua in modo da spostare

il volume e centro di gravità verso poppa per aumentare il controllo. Nuovi cut-

out per aumentare la velocità, riducendo la superficie bagnata.

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48

TEST FREEG 5,7 2012TESTO DI Carlo Maranga, Lucio Pinter

Questo che vi prestate a leggere non è il solito test realizzato e scritto da

professionisti, ma le impressioni di quattro amici surfisti del Lago di Garda che

utilizzano da tempo le vele della Challenger Sails e che hanno avuto la possibilità di

provare in anteprima i modelli 2012!

In occasione dell’evento surfistico 100 per Cento Torbole, infatti, la veleria Challenger

Sails ha presentato in anteprima le sue nuove “creazioni” 2012 della linea K.onda per

il wave e FreeG per il freestyle-wave; Claudio Badiali, sail designer, ci ha gentilmente

lasciato in test la vela FreeG 5,7, concedendoci così il privilegio di poter scoprire le

differenze e apprezzare le innovazioni rispetto al modello precedente.

La nuova FreeG, studiata e sviluppata anche quest’anno da Federico Radicioni in

Australia, presenta un nuovo look d’ispirazione australiana con i boomerang

stilizzati. Il design è stato modificato anche se non stravolto; rimane, infatti, la

struttura a 4 stecche in tutte le sue misure (dalla 3,7 alla 6,3), ma ora la stecca di

base non incrocia più il boma garantendo così miglior stabilità e lasciando

comunque un taglio della base della vela sempre alto, ottimo in surfata fra le onde.

Un altro obiettivo che si erano prefissati nello sviluppo, era la riduzione del peso; la

soluzione è stata centrata grazie all’utilizzo per i ferzi superiori del Pentex Px05, un

nuovo tessuto già usato nelle vele da racing delle barche a vela, un materiale che si

è rilevato super resistente e allo stesso tempo leggerissimo, tanto che la vela è più

leggera di oltre 1 chilo rispetto allo scorso anno (per la misura 5,7)! Il Pentex Px5 è

un laminato tramato 05 mil. con fibra di poliestere ad alto modulo (Dynema@ )

imprigionata e laminata all’interno di una pellicola trasparente con l’aggiunta di un

rinforzo ad X “Gatorback” nel film. Questo materiale presenta un’ottima resistenza ai

raggi UV e l’assenza di fenomeni di delaminazione proprio grazie alla presenza dei

rinforzi in Dynema@, materiale dalle proprietà molto simili al kevlar@ ma con la

differenza di essere completamente idrorepellente.

I suoi vantaggi sono:

• leggerezza

• eccellente resistenza all’allungamento

• eccellente resistenza alle abrasioni

• ottima trattenuta delle cuciture

• alta resistenza ai raggi UV...

Ma veniamo alla prova vera, quella in acqua!!

Già nello srotolarla si percepisce che il nuovo materiale non ha nulla a che vedere

coi soliti, è così morbido che potremmo aggomitolarlo a palla senza provocare il

minimo segno. In preda all’emozione, visto che a noi non capita tutti i giorni di poter

provare in anteprima i nuovi modelli, armiamo e ci buttiamo subito in acqua. Il vero

carattere si scopre subito; già dai primi metri la vela trasmette una sensazione di

leggerezza e maneggevolezza impressionanti! In andatura la vela è molto stabile e

anche il centro velico non si sposta minimamente quando la si scarica per entrare

in manovra, rimanendo in questa fase sempre stabile e neutra.

Rimaniamo poi sorpresi dalla sua capacità di accelerare con vento leggero; bastano

due pompate e ci si ritrova già in planata. Purtroppo le condizioni del vento di quei

giorni non ci hanno permesso di provarla in situazione di soprainvelatura, ma

l’impressione e che non la soffra affatto!

La nostra valutazione della nuova FreeG 2012 non può che essere positiva viste le sue

qualità e, se a queste ci aggiungiamo un prezzo contenuto, non possiamo che essere

super soddisfatti.

K.ONDAGrandi novità per il 2012 per la vela K.Onda la wave tuttofare della veleria Challenger

Sails. Anche questa vela è stata sviluppata all’estero, cosa che per una vela wave, è

necessaria visto che da noi le condizioni di onda sono a volte molto belle, ma spesso

incostanti durante l’anno. A differenza della FreeG nata in Australia, la K.Onda è stata

sviluppata da Valter Scotto, trasferitosi a Tenerife da oramai molti anni, per surfare

duro e anche per saltare il più alto possibile (i suoi Forward esitati e i Back Loop

stellari sono famosi in tutte le Isole Canarie!). L’obiettivo pienamente centrato è stato

quello di realizzare una vela “polivalente” da usare in tutte le condizioni wave che si

possono trovare, da condizione side on a side off, trasformando l’assetto della vela

semplicemente dosando la tensione del caricabasso e della bugna, ottenendo una

vela più o meno potente e neutra. Il profilo della vela, con il brevettato “S-Shape”,

permette di avere una stabilità, accelerazione ed equilibrio perfetto sia nei salti che

nelle surfate, dato che nelle raffiche il centro velico rimane “bloccato” senza

spostarsi indietro come spesso avviene. Un feeling nuovo e particolare che è piaciuto

particolarmente a tutti i tester, anche a quelli che usano le metrature piccole per il

freestyle, altra disciplina dove avere una vela che riesce a coniugare la potenza con

la neutralità e facilità di rotazione è fondamentale per portare a termine le manovre

newschool sempre più tecniche ed estreme.

Dimension Boom Luff Battens Mast Imcs Extension Altern. Mast

K.Onda 3.3 136 341 5 340 16 2 -

K.Onda 3.7 142 358 5 340 16 18 -

K.Onda 4 148 369 5 340 16 30 370

K.Onda 4.2 153 382 5 370 17 12 -

K.Onda 4.5 158 393 5 370 17 24 400

K.Onda 4.7 162 402 5 400 19 2 370

K.Onda 5 168 409 5 400 19 10 -

K.Onda 5.3 173 420 5 400 19 20 430

K.Onda 5.7 178 432 5 430 21 2 400

K.Onda 6.2 185 450 5 430 21 20 -

Dimension Boom Luff Battens Mast Imcs Extension Altern. Mast

Free.G 3.7 147 368 4 340 16 28 370

Free.G 4.2 154 387 4 370 17 18 -

Free.G 4.5 158 396 4 370 17 26 400

Free.G 4.7 162 401 4 400 19 2 -

Free.G 5.0 166 412 4 400 19 12 -

Free.G 5.3 171 424 4 400 19 24 -

Free.G 5.7 178 434 4 430 21 4 -

Free.G 6.3 182 453 4 430 21 24 -

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50

IQ La IQ 2011 ha definito il concetto di New School wavesailing partendo da zero.

La sua discendente però ha ancora più controllo, maneggevolezza e libertà di

movimento sulle onde. Il design ultra compatto assieme al veloce ingresso in

planata regala una simbiosi senza precedenti, che ti porterà a nuovi livelli di

wavesailing. È leggera come una piuma ma ha una potenza devastante. È la

bambina di Thomas Traversa ed ora anche Alex Mussolini ha contribuito con la

sua esperienza. La IQ è leggera, potente e radicale. Resterai esterrefatto

vedendo quanto riesci ad andare profondo nella sezione critica dell’onda. La

sua performance poi raggiunge il picco in coppia alle moderne tavole con

assetto multifin, garantendo ottima portanza anche con onde mosce.

Peter Munzlinger: “Con Alex e Thomas, il nostro team di waveriders è davvero

eccezionale ed estremo. Le loro impressioni e feedback ci hanno aiutato

parecchio ad estremizzare ulteriormente le IQ. Questi due si fanno tutto il

range, fino alla 3.3!”.

Il leech più raffinato e top leggermente più arrotondato garantiscono un twist

più progressivo e controllato anche con vento forte. Il nuovo layout con Radial

Panel assicura una distribuzione ottimale della potenza anche in situazioni

estreme. È stata anche aggiunta una nuova misura al range, la 3.3, per arrivare

fino alla 5.7, in quanto la nuova Pure copre al meglio le misure tipiche per il

freestyle. La parte inferiore della finestra nella zona più a rischio della vela è

stata ulteriormente rinforzata ed è assolutamente a prova di proiettile. La IQ ha

4 stecche sulle misure dalla 3.3 a 5.0 mentre la 5.3 e 5.7 hanno 5 stecche per

maggiore stabilità. In generale quindi, il range è stato rivisto e raffinato in toto.

Thomas Traversa: “È davvero un’ottima sensazione quando la tua bambina

cresce e diventa così irresistibile. La seconda generazione delle IQ mi permette

di spaccare il lip ancora più facilmente. È perfetta per il mio stile alla surf da

onda e mi da anche un sacco di potenza e spinta quando ne ho bisogno!”

CROSSPiù vele con meno alberi, per tenere il tuo quiver il più piccolo possibile! Una

vela da freeride di ultima generazione, che non ha solo lasciato a bocca aperta

tutti i team di tester in giro per il mondo, ma anche tutti i rider. Veloce ed agile,

la Cross rappresenta la sintesi perfetta tra una vela wave ed una race. La

nuova Cross offre una performance ancora più estrema ed è più duratura che

mai. La facilità d’utilizzo e maneggevolezza è rimasta inalterata.

Peter: “Non esiste un rider che non si diverta con la nuova Cross. Che sia

velocità o manovre, il design è perfetto per entrambi i compiti.”

Ross Williams: “Sono davvero sorpreso di quanto reattiva, diretta e facile sia la

nuova Cross, permettendoti di planare a tutta velocità e gestendo le raffiche

alla perfezione. Passo anche tutti i rider coi camber. Amo usare questa vela

anche con onda piccola o in condizioni di slalom con vento forte. Riesco a

saltare sempre più alto! Faccio solo un po’ più attenzione nei wipeout, in

quanto le stecche tubolari in composito potrebbero non resistere a certe

cadute.”

IQ Size Mast Imcs Luff Boom Base Batt. Head/Top Cams Recom. Mast

3.3 370 17 340 140 0 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

3.6 370 17 353 141 0 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

4.0 370 17 372 150 2.5 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

4.2 370 17 378 155 10 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

4.5 370 17 390 159 22.5 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

4.7 370 17 394 164 25 4 Vario 0 Gaastra 75 RDM

5.0 400 19 404 169 5 4 Fixed 0 Gaastra 100 RDM

5.3 400 19 416 176 17.5 5 Fixed 0 Gaastra 100 RDM

5.7 430 21 432 182 2.5 5 Fixed 0 Gaastra 100 RDM

CROSSSize Mast Imcs Luff Boom Base Batt. Head/Top Cams Recom. Mast

4.8 400 19 407 167 7.5 5 Vario 0 Gaastra 75 RDM

5.2 400 19 421 173 22.5 5 Vario 0 Gaastra 75 RDM

5.6 430 21 434 177 5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM

6.0 430 21 444 186 15 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM

6.4 430 21 454 193 25 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM

6.9 460 25 464 207 5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM

7.4 460 25 477 218 17.5 5 Fixed 0 Gaastra 75 RDM

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51

GURULa GURU 2012 offre comfort imbattibile anche con vento forte, morbidezza ed

elasticità, con potenza costante sul braccio anteriore. Maneggevolezza top nella

punta delle dita, che permettono di neutralizzarla con facilità durante le transizioni.

È stata installata una finestra ancora più cristallina ed una costruzione interamente

in X-ply, che assicura ottima resistenza e leggerezza, con un’ottima potenza e

controllo inimitabile con vento forte. Per il 2012 è stato ridotto drasticamente il peso

complessivo, per dare una maggiore reattività in acqua.

PRO™ CONSTRUCTION è la costruzione più avanzata di casa Goya che combina

leggerezza ed un’eccellenza longevità grazie alla combinazione dell’X-Ply col

tessuto così all’avanguardia. Queste vele al top della gamma, sono state munite

di bande di controllo della tensione e deformazione in carbonio, con Carbon

Stretch Control™ e la Poly Clew™, bugna angolata ed i pannelli rinforzati col

sistema Kevlar® Real Frame™ .

Guru Size Luff Boom Top Rdm Bat. Materials

Control Wave 2.7 310 128 Adjust 340/15 4 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 3.0 327 134 Adjust 340/15 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 3.3 348 140 Adjust 340/15 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 3.7 376 145 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 4.0 393 150 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 4.2 397 155 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 4.5 407 159 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 4.7 417 163 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 5.0 427 167 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 5.3 437 175 Fixed 430/21 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

Control Wave 5.6 447 179 Fixed 430/21 5 Scrim, X-Ply, Ever Clear Window

ECLIPSEL’ECLIPSE 2012 è la vela ideale per il power wave in giro per il mondo. Spinge al

massimo anche con vento leggero ed è immediata e reattiva, assicurando ottimo

controllo anche con vento forte. L’Eclipse è costruita con x-ply e tessuto, rendendola

davvero antiproiettile. Per il 2012 la vela è stata notevolmente alleggerita per

assicurare una maggiore maneggevolezza e controllo in acqua, il tutto con grande

resistenza e costruzione avanzata. Per concludere poi, la nuova Eclipse ha ancora più

potenza sul braccio anteriore, per maggiore controllo con vento forte.

Eclipse Size Luff Boom Top Rdm Bat. Materials

Power Wave 3.4 352 142 Adjust 340/15 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 3.7 372 148 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 4.0 380 151 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 4.2 387 155 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 4.5 397 160 Adjust 370/17 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 4.7 407 165 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 5.0 417 170 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 5.3 427 175 Fixed 400/19 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 5.7 442 180 Fixed 430/21 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 6.2 457 189 Fixed 430/21 5 Scrim, X-Ply

Power Wave 6.8 472 199 Fixed 460/25 5 Scrim, X-Ply

ECLIPSE MONOPer un peso ancora più ridotto ed una risposta ancora più immediata, Goya produce

da quest’anno anche una versione in Monofilm dell’ECLIPSE, chiamata appunto

Eclipse Mono, in cui la finestra principale non è realizzata in X-Ply ma con Monofilm

da 7 MM. È disponibile nelle stesse misure della sua sorella. La finestra in Mono

assicura una maggiore visibilità ed anche una sensazione leggermente più vivace

per tutti coloro che vogliono spremere la performance del loro materiale fino

all’ultimo. L’Eclipse Mono 2012 è perfetta anche per il Freestyle e Freestyle-wave, in

quanto offre ancora più potenza e spinta rispetto alla versione originale,

combinando ottima spinta con vento leggero a controllo preciso con vento forte.

BANZAILa nuovissima BANZAI a quattro stecche è la vela realizzata per il power wave e

le manovre, anche con vento leggero, con una potenza costante ed efficiente.

L’utilizzo di film iperleggero, combinato a solo 4 stecche, rende la costruzione

assolutamente leggerissima. Per raggiungere la massima stabilità, utilizziamo

poi il nostro Carbon Fiber Stretch Control System che controlla la distribuzione

del carico su tutta la vela, mentre la grande finestra in monofilm offre

un’eccezionale visibilità.

L’enorme range della BANZAI, anche con condizioni leggere, si raggiunge grazie

alla sua leggerezza e reattività. Quando accoppiata ad una moderna tavola

voluminosa multi fin, la BANZAI ti permette di usare una misura più piccola di

prima. Per esempio la combinazione Custom Quad 84 e 4.6 BANZAI corrisponde

ad una 5.0 GURU o ECLIPSE. Il concetto della BANZAI è quello di creare quanta più

spinta possibile, anche nelle vele più piccole. Grazie alla potenza centrale e la

penna stretta, la BANZAI plana molto velocemente, con risposta immediata nelle

manovre. È facilissimo regolare la vela per ottenere subito il massimo da ogni

condizione. L’enorme finestra in monofilm assicura perfetta visuale,

permettendoti di tracciare la tua traiettoria immaginaria in acqua per poi

seguirla a tutta velocità.

Banzai Size Luff Boom Top Rdm Bat. Materials

Quad Wave 3.3 348 141 Adjust 340/15 4 Scrim, Monofilm

Quad Wave 3.6 363 146 Adjust 340/15 4 Scrim, Monofilm

Quad Wave 3.9 378 152 Fixed 370/17 4 Scrim, Monofilm

Quad Wave 4.3 393 157 Fixed 370/17 4 Scrim, Monofilm

Quad Wave 4.6 413 162 Fixed 400/19 4 Scrim, Monofilm

Quad Wave 4.9 423 167 Fixed 400/19 4 Scrim, Monofilm

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52

FORCEPower Wave. La Force è la vela personale di Robby. Progettata con un aspect ratio

moderato uno shape potente rinforzato dai pannelli dell’albero in twin scrim con

5 stecche, la Force ha un’accelerazione eccezionale, un range ottimo e pressione

distribuita equamente su entrambe le mani. Funziona molto bene sia in

condizioni offshore che onshore.

Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight

3.0 320 125 vario 4 0 RDM 90 340 2.25

3.4 348 133 vario 4 0 RDM 90 340 2.62

3.7 360 139 vario 5 0 RDM 90 370 2.85

4.0 378 144 vario 5 0 RDM 90 370 2.96

4.2 390 148 vario 5 0 RDM 90 370 3.06

4.5 400 152 vario 5 0 RDM 90 400 3.17

4.7 412 157 vario 5 0 RDM 90 400 3.27

5.0 422 161 vario 5 0 RDM 90 400 3.37

5.3 435 168 vario 5 0 RDM 90 430 3.48

5.7 442 175 vario 5 0 RDM 90 430 3.52

6.2 455 181 fixed 5 0 RDM 90 430 3.68

MOTO Freeride, Freestyle, Wave vento leggero. Per i rider che cercano una perfetta

performance all-around, massima versatilità ed una sensazione di leggerezza.

Realizzata con un aspect ratio moderato ed uno shape con potenza mediamente

avanzata grazie all’impiego di un pannello in single scrim a 5 stecche, la Moto

offre potenza da vendere, planata anticipata e ottima capacità di saltare.

Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight

5.5 438 172 vario 5 0 RDM 60 430 3.63

6.0 453 181 vario 5 0 RDM 60 430 3.81

6.5 465 194 fixed 5 0 SDM 60 460 3.91

7.0 475 198 fixed 5 0 SDM 60 460 4.07

SESSION All-Around Wave. Sideshore surfer e rider più leggeri. Progettata con un aspect ratio

moderato uno shape con potenza avanzata con l’utilizzo di pannello singolo in Dacron

e 5 stecche, la Session è molto morbida tra le mani, con ottimo controllo ed una

pressione bilanciata sulla mano posteriore. Ha un sacco di potenza disponibile, ma

si neutralizza facilmente grazie alla sua costruzione tecnologicamente avanzata.

Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight

3.7 362 134 vario 5 0 RDM 90 370 2.82

4.0 380 140 vario 5 0 RDM 90 370 2.94

4.2 393 144 vario 5 0 RDM 90 370 3.06

4.5 402 148 vario 5 0 RDM 90 400 3.13

4.7 412 152 vario 5 0 RDM 90 400 3.26

5.0 422 157 vario 5 0 RDM 90 400 3.34

5.3 435 163 vario 5 0 RDM 90 430 3.54

5.7 443 172 vario 5 0 RDM 90 430 3.58

BOXERCompact Wave e Freestyle. Per i wave sailor specializzati in condizioni comuni, che

cercano il massimo della versatilità e range. Questa è la vela preferita dai rider new-

school Kai Lenny e Julien Taboulet. Progettata con un aspect-ratio molto basta ed

outline radicale e shape unico, la Boxer riduce al minimo il peso in rotazione,

rendendola facilissima da maneggiare e con una potenza estremamente bilanciata.

Grazie alla sua bugna estremamente corta, la Boxer è la vela ideale per le attuali

manovre aeree che sono sempre più estreme.

Size Luff Boom Head Batt. Cams Recom. Mast Weight

3.6 345 142 vario 4 0 RDM 90 340 2.75

4.0 360 148 vario 4 0 RDM 90 340 2.85

4.4 378 153 vario 4 0 RDM 90 370 2.98

4.7 390 155 vario 4 0 RDM 90 370 3.08

5.0 405 161 vario 4 0 RDM 90 400 3.25

5.4 418 167 vario 4 0 RDM 90 400 3.34

5.8 435 172 vario 4 0 RDM 90 430 3.54

6.2 451 181 vario 4 0 RDM 90 430 3.62

Page 55: Funboard 141

53

THE FLY2È una vela leggera e morbida perfetta per le condizioni di wavesailing down the

line. Ha un profilo compatto ed un outline a 4 stecche che garantisce ottima

stabilità e potenza, senza troppa spinta sulla mano posteriore, dando al rider un

ottimo controllo durante le manovre. La Fly2 è la vela perfetta per i moderni

setup delle tavole multi-pinna. La nuova curvatura della tasca d’albero sulla FLy2

rende la vela più neutra e stabile rispetto agli anni passati. La potenza è piuttosto

avanzata e nella parte bassa della vela, permettendo alla vela di essere

immediatamente resa neutra in manovra, a seconda della necessità del rider.

L’alta tensione di caricabasso, grazie alla curvatura della tasca più verso il

basso, permette di stabilizzare ulteriormente il profilo della vela.

Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing

3.2 342 137 2 4 0 340 Vario Top

3.6 346 142 6 4 0 340 Vario Top

3.9 360 148 20 4 0 340 Vario Top

4.2 370 153 30 4 0 340 Vario Top

4.5 382 158 12 4 0 370 Fixed Head

4.8 394 163 24 4 0 370 Fixed Head

5.1 410 169 10 4 0 400 Fixed Head

5.4 422 173 22 4 0 400 Fixed Head

COMBATÈ la vela wave all-round per eccellenza. Performa al top in qualsiasi condizione,

da enormi schiume onshore ad onda perfetta e formata con vento sideoff. È il

perfetto mix tra versatilità e performance. La Combat è costruita per essere più

resistente per tutti quei rider hardcore che attaccano il lip con aggressività, e

che vogliono la massima longevità dal loro rig. La potenza ed il profilo sono stati

leggermente abbassati in modo che la vela sia ancora più versatile, dando

potenza quando necessaria e permettendo al rider di cazzarla meno di

caricabasso. È stato anche aumentato lo spessore della tramatura nella finestra

centrale per essere ancora più resistente agli strappi.

Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing

3.7 355 148 16 5 0 340 Vario Top

4.0 365 152 26 5 0 340 Vario Top

4.2 372 156 32/2 5 0 340/370 Fixed Head

4.5 381 160 12 5 0 370 Fixed Head

4.7 389 164 20 5 0 370 Fixed Head

5.0 404 168 4 5 0 400 Fixed Head

5.3 416 172 16 5 0 400 Fixed Head

5.6 428 176 28 5 0 400 Fixed Head

FIREFLYÈ una vela da freestyle/wave leggera e potente con un’accelerazione esplosiva. Si

sente perfettamente a suo agio tra le onde, portando anche i trick di freestyle

moderni tra le onde. Dalle Air Chachoo agli E-Slider, questa vela è aggressiva e

morbida allo stesso tempo.

Grazie al boma più corto e l’albero più lungo, c’è meno turbolenza. Questa

combinazione infatti alza leggermente la distribuzione della potenza sulla vela,

creando un profilo davvero stabile e ottima potenza per permettere al rider di

staccare senza fatica, restando in pieno controllo anche durante le rotazioni

più difficili. Il tutto sempre con una penna piuttosto ridotta per renderla

leggera.

Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing

4.9 412 161 12 5 0 400 Fixed Head

5.3 426 167 26 5 0 400 Fixed Head

5.7 439 173 10 5 0 430 Fixed Head

6.1 453 183 24 5 0 430 Fixed Head

6.5 461 191 32/2 5 0 430/460 Fixed Head

6.9 476 197 46/16 5 0 430/460 Fixed Head

ATLASPotenza e stabilità con spinta costante, permettendo di coprire un ampio range

di vento e varietà di condizioni. Plana molto velocemente ed ha la massima

potenza che una vela wave possa offrire. L’Atlas è perfetta per risalire senza il

minimo sforzo, passando le onde che rompono, ed accelerando immediatamente

per farti volare nel cielo.

L’alta tensione superficiale stabilizza il profilo, rendendola una vela molto

reattiva e che copre un ampio range di vento. Il twist progressivo mantiene il

profilo e la potenza nella zona intermedia della vela, dando potenza costante e

permettendo di risalire sopravento, permettendo anche però di sventare quando

le raffiche diventano troppo forti.

Size Luff Boom Base Batt. Cams Ideal Mast Top Finishing

4.0 363 155 24 5 0 340 Vario Top

4.2 372 159 32/2 5 0 340/370 Fixed Head

4.5 382 163 12 5 0 370 Fixed Head

4.7 392 167 22 5 0 370 Fixed Head

5.0 407 172 8 5 0 400 Fixed Head

5.4 419 177 20 5 0 400 Fixed Head

5.8 434 183 4 5 0 430 Fixed Head

6.2 446 187 16 5 0 430 Fixed Head

Page 56: Funboard 141

54

HFLa HF è stata realizzata come vela di passaggio da una vela base free move ad una

vela da windsurf che assicura puro divertimento in acqua, facendo assaporare al

rider la libertà assoluta e pura gioia che solo il windsurf può offrire. Una vela

davvero facile da portare, con diversi accorgimenti realizzativi a seconda delle

misure. La facilità nel maneggiarla e velocità dell’intero range ti sorprenderanno e

ti permettono di goderti la semplicità e gioia di fare windsurf. Caratteristiche a

seconda delle misure:

4.0 – 4.7 = Realizzate come vele all-round wave adatte alle condizioni più disparate.

5.2 – 5.8 = Realizzate per il freewave sailing e massimo comfort su tavole freeride e

freewave, provare manovre basilari e surfare le prime onde.

6.5 – 7.2 – 8.0 = Imperniate soprattutto sulla stabilità, planata anticipata, ottimo

range di vento e potenza, tutto per sfruttare al meglio le potenzialità della tua tavola

freeride o free slalom.

9.0 = La misura più grossa che garantisce un sacco di potenza per planare anche

con pochissimo vento. La costruzione a sette stecche permette un twist progressivo

della vela, la cui comodità è paragonabile solo alle vele con camber.

Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche

4.0 400 389 151 Sì 5

4.7 400 412 165 No 5

5.2 400 429 177 Sì 5

5.8 430 444 188 Sì 5

6.5 430 455 198 Sì 6

7.2 460 467 208 No 6

8.0 460 493 213 No 6

9.0 490 519 234 No 7

SALTLa nuovissima SALT a 4 stecche è la vela wave radicale di Point-7, ed una nuova

frontiera delle vele wave, costruita appositamente per distruggere le creazioni

tubolari di madre natura. Realizzata con un esclusivo X-ply di alta qualità e resistente

agli UV. La vela è stata progettata con attenzione meticolosa ai minimi dettagli in

modo da assicurare il perfetto equilibrio tra peso minimo della vela e costruzione

iper resistente. La Salt ha 4 stecche, è super compatta e con uno shape e tensione

superficiale appositamente realizzati per assicurarne la massima stabilità. La

lunghezza ridotta sia d’albero che di boma rendono la vela molto leggera, e grazie

alla costruzione si riesce ad ottenere un minore peso in rotazione, dando nuove

possibilità al rider in termini di manovre sulle onde. Questo, combinato con una

potenza stabile e maneggevolezza istantanea permette un’estrema libertà di

manovra. La Salt è la vela perfetta per il wave/freestyle, specialmente per il rider che

vuole fare tutti i trick di nuova generazione, grazie ad una vela compatta che è più

reattiva e viva col vento leggero, ed offre una performance dinamica ed immediata

che risponde istantaneamente all’input del rider.

Misure: 3.7 / 4.1 / 4.4 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.7 Stecche: 4

SADO 2GLa SADO 2G combina potenza e spinta in modo da dare al rider controllo assoluto. La

spinta proietta il rider verso il lip dell’onda, indipendentemente dall’angolo del vento,

rendendo questa vela il partner ideale per tutti i waver hardcore, in ogni condizione.

La SADO 2G ha immense quantità di potenza, permettendo ai rider più leggeri di

usare misure più piccole rispetto al normale, approfittando della stabilità rinnovata,

grazie all’introduzione di un profilo ancora più profondo. Assieme ad un twist

armonioso e progressivo, il range di vento coperto dalla SADO 2G è stato portato al

livello successivo, e può gestire qualsiasi condizione che madre natura abbia da

proporre! Il twist sulla stecca superiore controlla l’intero profilo della vela,

catturando il vento durante i cutback e regolandone il comportamento nelle

rotazioni e nei salti. La balumina angolata e tagliata dritta è stata realizzata

appositamente per ottenere la massima potenza ed equilibrio, permettendo di fare

tutte le nuove manovre new school. Il profilo avanzato della vela produce una potenza

eccezionale, senza però sviluppare troppa potenza e spinta sulla pinna, lasciando al

rider la scelta tra tavole single o multifin.

Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche

3.3 340 340 138 Sì 5

3.7 340 357 144 Sì 5

4.0 340 370 149 Sì 5

4.2 370 381 149 Sì 5

4.5 370 392 153 Sì 5

4.7 370 399 155 Sì 5

5.0 400 411 162 Sì 5

5.4 400 423 167 Sì 5

5.9 430 439 175 NO 5

6.4 430 453 184 NO 5

S!CKLa nuova S!CK ha le stesse qualità della vela wave Sado 2G ma ha un design

assolutamente unico, realizzato appositamente per i rider più leggeri e giovani,

assicurando una risposta immediata del rig, in modo da ottenere la stessa reattività

e flessibilità di cui possono usufruire i rider più pesanti. Costruita usando solamente

tessuti ultra resistenti ai raggi UV, la S!CK offre un peso ridotto e longevità,

garantendo la massima manovrabilità ed agilità in acqua. La costruzione a 4 stecche

supporta perfettamente il profilo della vela, assicurandone l’ottima stabilità anche

con vento forte, con facilità di utilizzo. L’ampio range di condizioni coperto della S!CK

la rende la vela perfetta per fare bordi in acqua piatta, o freestyle o sfidando gli

elementi tra le onde. La S!CK è la compagna perfetta per tutti i rider della nuova

generazione, trovando il mix perfetto tra funzionalità e divertimento.

Misure Albero ideale Lunghezza Albero Boma Vario Top Stecche

2.4 300 280 123 Sì 4

3.1 300 300 133 Sì 4

3.8 300 328 144 Sì 4

Page 57: Funboard 141

55

La factory grossetana continua il proprio percorso anche nella produzione

delle vele da windsurf ed espande la propria gamma con l’introduzione di una

nuova vela wave compatta a quattro stecche “The Four” che abbiamo già

presentato sullo scorso numero.

La “The Four” andrà ad affiancare la linea hardcore wave “Vogue” che per il

2012 viene riproposta uguale a se stessa, ma disponibile anche in nuove

colorazioni. La SuperStyle (vela dal programma power wave e freestyle) si

presenta alla nuova stagione non solo con un look rinnovato e più aggressivo,

ma anche con un nuovo profilo sviluppato per eseguire le nuove manovre in

potenza. Confermate anche le vele freeride Evolution ed Evolution X, così come

la vela freerace Fire, che però ha subito un bel lavoro di alleggerimento e di

sviluppo sulla base e sulla distribuzione dei grassi.

Completano la gamma la linea Wassup e Grom Style, dedicate agli amanti del

SUP con la vela e alle nuove generazioni di ragazzini plananti, e le linee scuola

Kid Joy e Easy ride sviluppate per i primi passi sulla tavola da windsurf di bimbi

e adulti.

Model Boom Luff Batt. Recom. Boom Recom. Mast Head

Vogue 3.3 140 346 5 Wave Vogue 135-190 Vogue RDM C75 370 Adjust.

Vogue 3.7 144 375 5 Wave Vogue 135-190 Vogue RDM C75 370 Adjust.

Vogue 4.0 147 392 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Adjust.

Vogue 4.2 154 393 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Adjust.

Vogue 4.5 156 407 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 370 Fixed

Vogue 4.7 161 418 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 400 Fixed

Vogue 5.0 168 429 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C75 400 Fixed

Vogue 5.3 174 438 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C100 430 Fixed

Vogue 5.6 178 447 5 Wave Vogue 145-205 Vogue RDM C100 430 Fixed

SuperStyle 3.3 T.B.C. T.B.C. 5 T.B.C. T.B.C. T.B.C.

SuperStyle 3.3 T.B.C. T.B.C. 5 T.B.C. T.B.C. T.B.C.

SuperStyle 4.2 158 385 5 Super Style 145-205 Vogue C75 370 Adjust.

SuperStyle 4.5 159 402 5 Super Style 145-205 Vogue C75 370 Adjust.

SuperStyle 4.7 163 410 5 Super Style 145-205 Vogue C75 400 Adjust.

SuperStyle 5.0 167 415 5 Super Style 145-205 Vogue C75 400 Fixed

SuperStyle 5.2 170 420 5 Super Style 145-205 Vogue C75 400 Fixed

SuperStyle 5.7 178 438 5 Super Style 145-205 Vogue C75 430 Fixed

SuperStyle 6.2 185 457 5 Super Style 160-220 Vogue C75 460 Fixed

Page 58: Funboard 141

56

MISSION XHardcore Wavesailing. Realizzata appositamente per down the line wavesailing,

ideale anche per i rider più leggeri. Vela wave orientata alle manovre con reattività

immediata. Leggera tra le mani ed estremamente morbida. Super capacità di

depotenziamento al momento critico della manovra. Altissima tecnologia nei

materiali, costruzione e realizzazione. Costruzione interamente in X-ply a prova di

proiettile. Francisco Porcella I-69: “La Mission X è la vela più resistente e forte del

quiver Simmer, e puoi essere tranquillo e surfare con tutta l’aggressività che hai in

corpo senza che la vela abbia un graffio, anche dopo i wipeout peggiori. Sempre più

leggera tra le mani, e grazie anche all’outline più compatto, la vela risulta sempre

più maneggevole e soprattutto perdona molto nei momenti critici. È l’unica vela che

mi fido ad usare durante una giornata grossa a Jaws”.

Le novità introdotte per il 2012 sono:

- Pannelli più leggeri senza intaccare la longevità.

- Q-Ply da 2 mm.

- Curva d’albero diminuita per rilasciare meglio la potenza e la turbolenza in penna

rendendo la vela più reattiva.

- Profilo più compatto.

- Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo.

Misure: 2.7 / 3.0 / 3.3 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 6.1

IRONIbrida Wave. Potenza e spinta con vento leggero, controllo con vento forte. Ampio

range di regolazione permettendo di sfruttare al meglio le condizioni comuni. Adatta

ad un ampio range di rider, specialmente i più pesanti, ma anche per quelli più

piccoli che però cercano una vela potente più piccola. Il design compatto assicura la

stabilità della vela, facilitandone la maneggevolezza in aria, rendendola la vela ideale

per saltare con vento forte. La Iron ha una potenza costante ed un profilo stabile che

copre un ampio range di vento.

Thomas Persson: “Le Iron 2012 sono ancora più aggressive sia nel look che nella

performance, con una maggiore leggerezza e controllo senza pari. Il suo entusiasmo

contagia il rider e ti da la sicurezza per provare nuove manovre.”

Le novità introdotte per il 2012 sono:

- Pannelli più leggeri senza intaccare la longevità.

- Pannelli in X-Ply sull’albero sopra la terza stecca.

- Profilo più compatto.

- Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo.

Misure: 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.7 / 6.2 / 6.7

ICONVela Wave per ogni condizione. Profilo potente per versatilità ed adattabilità

globali. Vela wave orientata alle manovre con una reattività immediata. Estrema

capacità di depotenziamento nel momento critico della manovra e facile da

maneggiare. Costruzione molto forte e resistente. Ampie possibilità di

regolazione. Più bugna per una potenza più aggressiva e meno boma per una

potenza più morbida e una sensazione più leggera tra le mani.

Ben Proffit K-800: “Che sia ad Ho’okipa o a Rhosneigr, la Icon è la mia arma

preferita. Sia in condizioni side o onshore, con onde di un albero o di 15cm, sia

su reef che su beach break, la Icon è la vela per me. Ha un sacco di potenza

anche con vento leggero ed è iper stabile nella parte alta. Mischia il tutto con

resistenza e qualità al top e capirai perché il mio furgone ne è pieno.”

Le novità introdotte per il 2012 sono:

- Peso ridotto grazie all’utilizzo di pannelli in Q-Ply da 2mm nel terzo superiore

della vela.

- Pannelli in X-Ply sull’albero sopra la terza stecca.

- Profilo più compatto.

- Tasche delle stecche più strette per una maggiore stabilità del profilo.

Misure: 3.4 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 5.9 / 6.2

BLACKTIPVela Wave e Freestyle aggressiva a 4 stecche. Versatile vela Wave/Freestyle che

genera un sacco di potenza e velocità per farti volare sulle onde, avendo però

una piuma tra le mani, lasciandoti tutta la libertà di slashare i trick senza fatica.

Ottima potenza con poco vento e balumina a taglio alto con boma corto per

aumentarne la maneggevolezza. Estrema capacità di depotenziamento nel

momento critico della manovra e facile da maneggiare.

Klaas Voget G-4: “La caratteristica principale delle nuove Blacktip è che

assicurano una spinta costante sulle onde e ti permette di spostarti sempre,

anche quando l’onda è piuttosto moscia. Anche se il tuo timing non è perfetto, la

Blacktip ti da la possibilità di sistemarti e colpire il lip con forza.” Le novità

introdotte per il 2012 sono:

- Q-ply da 2mm

- Aggiunta un’altra banda di stretch control dalla bugna alla stecca n°1.

- Angolo maggiore delle stecche 1 e 2.

- Stecca n°3 rettangolare per maggiore stabilità.

- Maggiore spinta in avanti e potenza morbida per dare il meglio con tavole quad.

Misure: 3.4 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 5.9

Page 59: Funboard 141
Page 60: Funboard 141

58

The winner! Michael Rossmeir, è stato capace di eseguire lesue radicali power freestyle move ad altezze incredibili.

Page 61: Funboard 141

59

Robert Hofmann, primo classificato Master.

Page 62: Funboard 141

DAY 1 MERCOLEDI 29 GIUGNO

Ore 12:00 Skipper’s meeting in Conca d’Oro con tutti e

30 gli atleti presenti a questa edizione 2011 della Shaka

Bump&Jump. Segnaliamo che gli atleti hanno avuto

vitto e alloggio gratuito per i due giorni di gara senza

nemmeno dover pagare l’iscrizione. Vengono illustrati i

parametri di giudizio che sono: Overall Impressions,

varietà delle manovre, spettacolarità. Non bisogna fare

sempre e solo le stesse manovre e soprattutto bisogna

chiuderle in piedi! Alle 12:30 entra una decisa Ora,

quasi tutti i rider sono indecisi fra usare la vela piccola

o quella più grande. Alle 13:30 parte lo spettacolo

sopravento alla Conca con tutti i rider che saltano e

provano le loro migliori manovre. Il vento non è

fortissimo ma l’onda spinge bene verso l’alto perché il

Super Star è pieno di gente! Fantastico il Back Loop

chiuso dall’outsider Frank Lewisch. Subito in evidenza

Michael Rossmeier con manovre Freestyle come Kulo,

Burner, Ponch ecc… eseguite ad altezze spaziali. In gran

forma anche i nostri Mattia Fabrizi e Gabriele

Varrucciu. Dopo due ore di passaggi ininterrotti della

Super Star come da programma tutti i rider ritornano

in spiaggia. I sorrisi e i racconti dei peggiori e più

divertenti wipe out si sprecano. Questo è il vero spirito

di questa gara e i sorrisi stampati sui volti dei rider

sono la vittoria degli organizzatori! Ore 20:00 tutti a

cena a Villa Cian per una pizza in compagnia.

DAY 2 GIOVEDI 30 GIUGNO

Stessa ora, stesso posto e rider ancora più motivati

per distinguersi in classifica. Il vento oggi è un po’ più

forte ma l’onda spinge meno perché ci sono meno

spettatori sulla Super Star. Ore 13:30 iniziano le danze.

Tutti i rider danno il massimo, i wipe out rendono il

tutto ancora più divertente e spettacolare! Dopo due

ore di salti si ritorna in spiaggia e ci si prepara per la

festa finale con la premiazione e il party in Conca,

questa è diventata ormai una delle serate più cool di

Torbole. Ore 20:00 pasta per tutti, poco dopo si iniziano

a vedere le foto del fotografo ufficiale dell’evento,

FotoFiore, proiettate sul mega schermo direttamente al

prato della Conca. L’action c’è e il pubblico sembra

apprezzare. Ma è l’ora delle premiazioni e Robert

Hofmann prende il microfono e inizia a ringraziare gli

sponsor che hanno reso possibile tutto questo.

Sponsor ufficiali: Quiksilver - Naish

Co - Sponsor: Shaka Surf Shop & Shaka Surf Center

Hotel Santoni & Hotel Residence Torbole

Premi da: Naish - Freestyle - DC - Protest - Choco Fins

È il turno ora di premiare gli atleti e la classifica dei

primi 3 è…

CLASSIFICA SHAKA BUMP&JUMP 2010

1. MICHAEL ROSSMEIER (F2/Gaastra)

2. FABRIZI MATTIA (Fanatic/North Sails)

3. GABRIELE VARRUCCCIO (Naish)

JUNIORES

1. Francesco Cappuzzo (RRD/MaverX)

MASTER

1. Robert Hofmann (RRD/North Sails)

60

4 ore in due giorni di salti ininterrotti! La gara piùdivertente dell’anno. Il rider in action è Marco Vinante.

4 ore in due giorni di salti ininterrotti! La gara piùdivertente dell’anno. Il rider in action è Marco Vinante.

Gabriele Varrucciu è arrivato dalla Sardegna per saltare sulle“onde” gardesane... ed è tenuto sotto stretta osservazione!

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61

Mikel Slijk, organizzatore della Shaka Bump&Jump

e gestore del Shaka Surf Center: Ciao Mikel,

ancora una volta sei riuscito ad organizzare un

evento che ci ha fatto divertire tutti quanti. Chi ti

ha aiutato e chi vuoi ringraziare? Si é stato per la

quinta volta un bel successo, senz’altro devo

ringraziare tutto lo staff di Shaka e la mia famiglia che

mi hanno dovuto sopportare in questi giorni così

frenetici! Poi ringrazio gli sponsor Quiksilver e Naish e

anche i due alberghi di Torbole che mi sostengono da

anni: Hotel Santoni e Residence Torbole.

Ho avuto modo di apprezzare la “nuova Conca”

dopo la ristrutturazione. So che ti sei dato molto

da fare quest’inverno per essere pronto per la

stagione. Come mai hai deciso di fare questi

lavori? Innanzitutto nel contratto stipulato con il

comune l’anno scorso avevamo una clausola di rinnovo

delle strutture esistenti ma sinceramente con la

vecchia struttura non si poteva più andare avanti, era

scomoda e vecchia e abbiamo preferito rifarla

completamente con dei materiali più ecologici, cioè di

legno, inoltre essendo più alta e più spaziosa é molto

più facile lavorarci ed è anche molto più professionale.

Torniamo alla gara, ho saputo che il mitico Speedy

delle scorse edizioni non sarà più disponibile.

Come mai? Purtroppo lo Speedy non parteciperà più a

questo tipo di eventi, perché sembra che il suo motore

si danneggi, comunque abbiamo trovato un ottimo

sostituto con la barca Super Star Peroni di Malcesine,

sempre disponibile…

Il Super Star alza comunque una discreta onda,

secondo me è stata molto meglio il primo giorno di

gara quando c’era più gente a bordo. Sono stati

tutti soddisfatti delle loro performance in aria? Ci

sono sempre atleti che hanno qualcosa da dire, ma é

anche giusto perché sono tutti in lotta per la vittoria,

sinceramente non possiamo mai soddisfare tutti

quanti. Vedi tu: per te il primo giorno era meglio, io

preferivo la seconda giornata…

Il salto più spettacolare che hai visto fare? Devo

dire che Rossi era veramente un spettacolo da vedere...

ma mi sono anche goduto un mondo quando vedevo i

miei figli fare delle cose che credevo gli avrei insegnato

io un giorno...

Il tuo migliore salto? Io conto le giornate di surf solo

quando faccio un Forward, é la mia manovra preferita

come anche i salti in lungo...

Il wipe out più divertente? Ho visto Varux atterrare

sulla pinna e ho pensato che avrebbero dovuto

operarlo all’inguine… ma per fortuna non è successo

niente. Devo dire che anche Robert Hoffmann ha

cercato di bucare il Lago...

Ti ho visto gareggiare fianco a fianco con i tuoi

figli, come sono andati loro? È uno spettacolo che

posso consigliare a tutti i genitori, certo la prima

volta che tuo figlio ti dice come devi fare una

manovra é un po’ dolente ma anche molto

soddisfacente, Nicholas si dà sempre molto da fare

a saltare dietro la barca e magari esagera un po’ ma

le sue foto sono sempre molto spettacolari, invece

Daniel ha dimostrato un grande coraggio a voler

saltare dietro la Super Star, i salti sono ancora

piccoli, ma vedrete che in un futuro farà delle belle

performance...

Progetti per il prossimo anno? Ho in mente un

bellissimo progetto per il prossimo anno, ma come

per tutti i grandi eventi ci vuole un portafoglio ampio

e spero di trovare lo sponsor giusto, in modo da

farvi partecipare tutti al nuovo format segreto...

Ti confido un segreto... come saprai, l’anno

scorso ho chiuso il mio primo doppio Forward

sull’onda dello Speedy. Durante la gara più volte

sono partito per provare il doppio ma non ho

mai avuto abbastanza potenza nella vela e una

rampa sufficientemente alta... non riusciamo a

fare qualche miracolo per la prossima volta?!?

Se ricordo bene l’anno scorso giravi con le vele

Severne, eri un anno più giovane e avevi magari un

po’ meno stress, sai che ci sono tanti fattori che

portano al successo! Comunque ti auguro un grande

successo con il campionato Italiano!

Mattia Fabrizi, anche lui ha eseguito molte manovreFreestyle utilizzando le onde del Super Star.

Nicolas Slijk, il “padroncino” di casa.

Il podio: I Michael Rossmeir, II Mattia Fabrizi, III Gabriele Varrucciu. Lo Speaker e vincitore dei Master: Robert Hofmann.

Page 64: Funboard 141

62

Giovanni Nogler

La partenza “a coniglio” della prima prova di sabato!

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63

Marco e Alessandra, gli organizzatori della Wind’s Bar Cup 2011.

Lo speaker Mirko Braghieri intervistaCarlo Cottafavi, presidente AICW.

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DAY 1La giornata di sabato è partita con iscrizioni e skipper’s meeting verso le 12:00,

più l’inevitabile polemica circa il limite massimo della misura della vela che ha

visto protagonisti Marco Begalli e Alberto Menegatti; con l’arrivo del vento verso

le 13.30 i regatanti sono usciti in acqua e solo dopo alcuni problemi con i

Carabinieri per il posizionamento delle boe del percorso, quelle dell’arrivo sono

state fatte spostare, si è riusciti a dare il via! La prima prova se l’è aggiudicata

Thomas Fauster (RRD/North Sails) del CST, seguito dallo svizzero Daniel Aberli

(F2/Severne Sails/MaverX), ha chiuso al terzo posto Robert Hoffmann (RRD/North

Sails). Tutti gli altri 82 atleti non hanno tagliato il traguardo a causa del suo

spostamento all’ultimo secondo, comunicato in modo non sufficientemente

chiaro dalla barca giuria. Dopo l’arrivo, il vento debole ha lasciato il posto a

della buona musica e al rinfresco in spiaggia; warm up per la festa che si è

tenuta poi la sera al Wind’s Bar con musica live d’eccezione dei Cadillac Circus!

DAY 2Domenica mattina verso le 10:00 è già action davanti alla spiaggia, con il

contest di SUP che ha straordinariamente coinvolto turisti e passanti per un

paio d’ore! Questo nuovo sport ha incuriosito molto gli spettatori che subito

dopo hanno potuto provare i materiali gentilmente prestati da RRD!

Neppure il tempo di finire la paddle session che l’Ora da sud entra decisa.

Tutti i rider si recano alla partenza nei pressi delle “quadrate” sopra il

Ponale, per disputare altre due adrenaliniche prove, alla fine delle quali

si conferma al primo posto Thomas Fauster (RRD/North Sails), seguito

dal nostro Francesco Prati (RRD/Point-7), terzo posto per l’ever green

Andrea Rosati (RRD/Gaastra)! Finiscono al 4° e 5° posto

rispettivamente Robert Hoffman (RRD/North Sails) e Marco Begalli

(Starboard/Severne Sails).

La splendida e calda giornata di domenica non poteva finire

meglio per questa terza edizione della Wind’s Bar Cup, con un

originalissimo show di ballo Hip-hop e break dance by

Funkobotz crew che con i loro movimenti snodati hanno

sciolto la tensione della gara, complice anche la birra gratis offerta dallo stand

Wind’s Bar allestito da Marco e dallo staff in spiaggia! A seguire ancora musica dal

vivo e dj.Marco Zeta fino alla fine, con premiazione, gavettoni e pasta party! Insomma

ancora una volta il Wind’s Bar supportato dai suoi mitici sponsor (QUIKSILVER, SMITH

OPTICS, NASTRO AZZURRO, BMW, CREDITO VALTELLINESE e RRD ) ha saputo fare la

differenza coinvolgendo tutti in una regata fuori dai canoni standard!

INTERVISTA A MARCO CATTOI, ORGANIZZATORE DELL’EVENTO E

PROPRIETARIO DEL WIND’S BAR DI TORBOLE.

Ciao Marco e complimenti per il successo dell’evento. Vuoi

raccontarci come è andata?

Ciao Fabio, per cominciare devo dire che per tutta la scorsa

settimana ho vissuto l’incubo da stress meteo che non era così

roseo per il week end! Oggi posso dirti che mi ritengo molto fortunato

per aver trovato due fantastiche giornate di sole e vento e questo come

tu sai è già una vittoria! Organizzare eventi sportivi non è il mio mestiere

e per questo ci metto ogni anno anima e corpo, cominciando a

programmare il tutto già da febbraio-marzo, per non lasciare nulla

al caso. Detto questo qualche nodo in più tutto sommato mi avrebbe

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Let’s go!!! Wind’s Cup rulez...

La gara di SUP di domenica mattina, con le tavole messe a disposizione da RRD.

Ottimi shape anche fuori dall'acqua.

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Torbole life style.

Con 85 rider che partono tutti insieme un po’ di confusione in boa è inevitabile!

Wind's Bar night party.

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fatto comodo... comunque nei momenti in cui il vento ha fatto i capricci ho cercato di

compensare con birra fresca e musica a gogo così da scaldare gli animi e dare un

po’ di good vibration alla situazione!

Ti saresti mai aspettato tutti questi iscritti?

Premesso che le iscrizioni prevedevano un massimo di 100 iscritti, considerando la

vicinanza anche del Campionato Italiano Slalom e l’inserimento del circuito RRD Team

12, sinceramente pronosticavo 80- 85 rider e così è stato! Colgo l’occasione per

ringraziare tutti quelli che hanno partecipato e che ci hanno creduto, il successo di

questi eventi sportivi dipende in primis da chi vi partecipa!

In veste di organizzatore, quali sono state le difficoltà maggiori e quali le

soddisfazioni più grandi?

Beh trovare gli sponsor non è mai facile... poi ci sono tantissime cose da coordinare:

comunicazione, grafica, loghi, t-shirt e Lycre, produzione video e foto, allestimento area

CST con bar, palco, artisti ecc... Tutto questo prende tempo ed energie, specialmente

se la sera della festa di sabato ti fai in quattro dietro il banco del bar fino alle 4 di notte

e poi la mattina ti devi alzare alle nove per far partire il contest di SUP. Ne approfitto

quindi per ringraziare Mirko Braghieri che è stato fondamentale nel coordinare il SUP

quando io ero ancora nel paese dei balocchi! Per quanto riguarda le soddisfazioni, ho

iniziato a provarle la domenica dopo la chiusura delle prove in acqua, quando la

pressione è calata ed è salita l’energia positiva della musica dal vivo, dei ballerini hip-

hop e della birra... ti giri, ti guardi intorno e vedi tutti felici su un prato che si godono

una splendida giornata di sole dopo una giornata di windsurf adrenalinico! In quel

momento ero proprio soddisfatto, appagato e rilassato.

Ci sono state alcune polemiche, puoi raccontarci cosa è successo?

La prima me la sono cercata io a causa di una svista sul bando di regata, facendo un

copia e incolla del bando dell’anno scorso che riportava una metratura massima di

vela di 9.0 mq. L’intenzione di quest’anno era di aderire al regolamento ISAF con i 10

mq, quando me ne sono accorto però era tardi per modificare il bando e al momento

dello skipper’s meeting la mia proposta non è stata gradita, quindi tra una polemica

e l’altra abbiamo mantenuto il bando originale. Un susseguirsi di imprevisti in acqua

causati anche dall’intervento dei carabinieri e l’obbligo di modificare il tracciato,

hanno poi dato vita ad altre problematiche sul ranking di arrivo della prima prova

del sabato. Ma qui mi permetto di non rispondere o andar oltre visto che

l’organizzazione tecnica della regata in acqua non dipendeva dal sottoscritto bensì

dal Circolo Surf Torbole che ha già dato e darà spiegazioni.

Come ti è venuta l’idea di organizzare la Wind’s Cup con questo percorso

downwind?

L’idea è nata nel 2008 al tavolo-snowboard del Wind’s Bar insieme a qualche local

invasato di surf. In principio si pensava ad una più lunga downwind dal Pier fino al

CST one shot! Ossia una sola e unica prova con una sola e unica classifica dove il

primo è primo automaticamente senza prove di scarto ecc. Non è detto che la

prossima edizione, se ci sarà, possa essere conforme a questo format!

Gli sponsor dell’evento come ti hanno supportato?

Tutti gli sponsor mi hanno supportato con fornitura di materiali per l’evento,

merchandising, supporto economico ecc… Ringrazio Smith Optics, BMW, Quiksilver,

Nastro azzurro, RRD e la banca Credito Valtellinese. Anche il local sponsor non sono

Da sinistra: Robert Hofmann, Daniel Aeberli,Francesco Prati e Thomas Fauster.

Il vincitore Thomas Fauster.

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stati da meno, ringrazio Agenzia Briscoli Viaggi, Hotel Santoni, Hotel Residence

Torbole, Osteria Lu’Nello, Gioielleria Santoni e Ristorante la Terrazza. Un

ringraziamento particolare al Circolo Surf Torbole che a parte qualche imprevisto in

acqua si è reso sempre molto disponibile e aperto a qualsiasi idea e iniziativa,

dandomi ogni anno la completa area a disposizione dell’evento! Ringrazio il

presidente Giovanni Nogler, Armando Bronzetti e Carlo Cottafavi presidente AICW ,

Ernesto il nostromo e Chiara la segretaria!

Oltre ad essere l’organizzatore ti ho anche visto sulla linea di partenza, come

è andata la tua gara?

Mah, la prima prova 4°... ah ah, poi domenica ero preso nel coordinare un po’ le cose

e non sono riuscito a partire!

Quali atleti sia in acqua che fuori ti hanno colpito maggiormente?

Beh chiaramente Thomas Fauster, non perché ha vinto ma perché è un vero higlander

del windsurf e uno dei pochi che conosce bene le regole sia a terra che in acqua! Poi

mi ha colpito molto anche Andrea Ferrin che dopo aver vinto il SUP si è piazzato bene

anche nello Slalom. Naturalmente non posso che esser fiero di aver premiato con un

secondo posto il nostro local Francesco Prati che non la smetteva mai di planare! La

nuova morosetta è un toccasana per lui... complimenti anche ad Andrea Rosati atleta

completo che spacca nel Wave ed è competitivo anche nello Slalom! Tanta sfortuna

invece per il vincitore delle scorse edizioni Alberto Menegatti che ha perso il suo

materiale in qualche aeroporto al rientro dal PWA, quindi con attrezzatura di fortuna

si è lanciato nella mischia finchè non ha rotto pure il boma di chissà chi! Gli rimane

solo da consolarsi con la sua nuova “69” litri 100% blond a terra...!

Pensi che questo format di gara sia vincente o cambieresti qualche cosa?

Secondo me il format funziona ed è abbordabile per tutti (anche per i bambini come

abbiamo visto con la RRD Team 12), ma forse visti i vari intoppi di quest’anno,

cambierei alcune cose, come ho già spiegato sopra, sto pensando ad un’unica prova

di downwind “NO RULES” dal Pier al CST senza tracciato, ossia solo boa di partenza e

boa di arrivo e chi arriva prima semplicemente vince tutto! Liberi di scegliere il lato

più opportuno, liberi di scegliere l’attrezzatura più adatta (no Formula) poi solo tanta

festa! Questa naturalmente per il momento è solo un’idea, ma non la escluderei.

Domenica pomeriggio subito dopo la chiusura ufficiale della competizione è

iniziato un party sul prato del CST che si è protratto fino a notte fonda nel tuo

locale al Wind’s Bar. Beh devo dire che non ci siamo di certo risparmiati...

raccontaci qualche cosa di quei momenti?

Mi piacerebbe raccontarti qualcosa, ma ho dei grossi vuoti di memoria a

riguardo, forse tu mi puoi aiutare? Ricordo solo che non eravamo molti, ma

quelli che c’erano non stavano messi meglio di me...

Grazie Marco per la collaborazione, possiamo già segnare in

calendario la prossima Wind’s Bar Cup 2012?

2012? Ma non finisce il mondo secondo i Maya il 21 dicembre? Spero

che abbiano fatto bene i calcoli, forse ci stiamo dentro ah ah!!

Le classifiche complete le potete trovare su:

www.circolosurftorbole.it

www.funboardmag.com

Marco Cattoi. Let’s go party... Torbole rulez!

Il podio della Wind’s Bar Cup 2011:I. Thomas Fauster - II. Francesco Prati - III. Andrea Rosati

Il gruppo dellaRRD Team 12.

Andrea Rosati

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Campionato Nazionale Slalom di Torbole, action senza esclusione di colpi!

Page 71: Funboard 141

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Page 72: Funboard 141

SLALOMby Francesco Prati

Ma passiamo al cuore della manifestazione: 4 giorni a disposizione per decretare

un campione italiano. 3 giorni di gare. 3 tabelloni completati. Poco vento. Tante

polemiche. 1 vincitore: Alberto Menegatti.

Così si potrebbe riassumere questo Campionato Italiano, iniziato nella giornata

di venerdì, dopo un giovedì di calma piatta, e concluso nel pomeriggio di

domenica. Praticamente un tabellone al giorno più un quarto iniziato ma non

portato a termine per le condizioni non ottimali sul percorso.

Purtroppo l’Ora del Garda non ha soffiato a dovere e quasi tutte le prove sono

state al limite del vento, in più essendo il percorso dislocato nel golfo di Torbole

si sono aggiunte le problematiche dei vari salti di vento, raffiche e chop molto

disturbato. Ma le regate sono andate avanti e di heat in heat i migliori atleti

italiani si sono scontrati per arrivare nelle varie finali vincenti e battersi per il

titolo. Alberto Menegatti (Starboard/Gaastra) non ha dato spazio a nessuno e,

vincendo praticamente ogni heat, ha fatto vedere ancora una volta la sua

supremazia in Italia. Vento o non vento, polemiche o non polemiche Alberto è

riuscito a vincere senza problemi e senza aprir bocca, essendo anche uno degli

atleti più pesanti in gara, dimostrando allo stesso tempo che i più forti vincono

in ogni condizione. Per la prima volta la lotta al secondo posto non era mai stata

cosi serrata. Tanti gli atleti che potevano arrivare sul podio e fino all’ultima prova

nulla era sicuro. Andrea Ferin (RRD/Challenger) è riuscito nell’impresa,

diventando il nuovo vicecampione italiano. Sul terzo gradino del podio arriva

Francesco Prati (RRD/Point-7), local di Torbole come Alberto.

Nel campo femminile è Verena Fauster (Patrik/North Sails) a diventare la neo

campionessa italiana, seguita da Giorgia Brizio (RRD/NeilPryde) e Greta

Benvenuti (Patrik/Point-7).

Non possiamo di certo non parlare delle polemiche che sono nate in questi 4

giorni di gara e seguite nei giorni successivi. In primis per le condizioni di vento

al limite del regatabile e poi anche per degli episodi che hanno coinvolto alcuni

atleti per molti ritenuti antisportivi. Il problema delle condizioni sono

sicuramente legate al lago di Garda, che non offre la possibilità di avere vento

sostenuto e costante, senza tener conto della perenne presenza di tante altre

competizioni di barca a vela che limitano lo spazio di regata sul lago,

costringendo noi surfisti a gareggiare molte volte in posti sicuramente non

adatti come è accaduto a questo italiano. Per quanto riguarda le altre polemiche

sui giudici e atleti quello che possiamo dire e possiamo augurarci è che i giudici

stessi dovrebbero cercare di essere più severi, far rispettare i regolamenti a

dovere (nessuno escluso) e iniziare a prendere decisioni serie e oggettive senza

aver paura di essere i primi a doverle fare. Perchè o si gareggia con i

regolamenti oppure no, non può esserci una via di mezzo. Per quanto riguarda

gli atleti, forse quello che manca è un po’ di disciplina, quasi assente in questo

campionato e che di sicuro non fa bene al nostro sport e alle nuove giovani leve

che dovrebbero prendere esempio da questi campioni.

Per quanto riguarda gli Juniores primo Luigi Romano (RRD/Point-7), già

Campione Italiano Juniores 2011(leggi pag.29). Mentre nei Master è Marco

Begalli (Starboard/Severne) che si aggiudica la testa della classifica seguito da

Giorgio Giorgi (Drops/Challenger) e Andrea Cucchi (Patrik/Point-7).

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Alberto Menegatti, Campione Italiano Slalom 2011, parte in boa e vince ogni sua heat!Imbattibile sia con il vento forte che con quello leggero.

Azione a volontà nei 3 giorni di gara.

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INTERVISTA A ALBERTO MENEGATTI, CAMPIONE ITALIANO SLALOM 2011

Ciao Alberto, complimenti per la vittoria! Ti sei ri-confermato campione

italiano senza lasciare spazio agli avversari. Ormai è da qualche anno che sei

campione italiano (slalom e/o formula), quanti sono in totale i titoli italiani che

hai vinto?

Negli ultimi anni a livello italiano sono riuscito ad avere la meglio sui miei diretti

avversari che pur rimanendo gli stessi si sono un po’ alternati… I titoli che sono

riuscito a vincere sono quattro. Tre nello slalom e uno in Formula Windsurfing. Negli

ultimi quattro anni per cercare di partecipare a competizioni internazionali sono

riuscito a partecipare solo a uno fra Slalom e FW, riuscendo comunque sempre a

vincere. Quest’anno per la prima volta riuscirò a prendere parte ad entrambi, anche

se mi è costato molto molto sacrificio… dovendo lasciar andare il mondiale FW svoltosi

in concomitanza con la gara a Torbole, dove sicuramente avrei potuto far bene…

Raccontaci brevemente come è andata questa gara, dal punto di vista della

tua performance, dell’organizzazione e dalle varie polemiche che sono seguite

a evento finito.

Sono sicuramente contento della mia performance, penso di aver avuto un passo in

più rispetto ai miei avversari, riuscendo ad ogni finale ad imprimere il mio sigillo,

anche in quella dove ho rotto l’albero, dove avevo già guadagnato al momento del

misfatto un bel vantaggio. Le condizioni non sono state delle migliori, ma abbiamo

fatto il possibile, le polemiche sono molte, alcune giuste alcune sbagliate… Il

comportamento di alcuni atleti comunque è stato veramente scorretto e questo non

va bene...

Quale attrezzatura hai usato per la regata?

Durante tutto l’evento ho usato la mia Gaastra 9,5 Vapor 2011 e il mio 127 iSonic, che

assieme alla mia pinna Z mi hanno messo nella condizione di non poter perdere. Un

ottimo trim che sicuramente ha giocato il ruolo fondamentale in questa

competizione! Non avrei potuto avere di meglio nelle mie mani...

È stato un Campionato Italiano difficile o è stato semplice vincere?

Non è mai semplice vincere un Campionato Italiano, indipendentemente dalla velocità

o vantaggio che si ha o si pensa di avere… I miei avversari quest’anno più di sempre

si sono allenati ed erano pronti! Se aggiungiamo poi gli imprevisti che sono sempre

dietro l’angolo, si può capire che è sempre un’impresa vincere!

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO SLALOM 2011

Prime 10 posizioni. Classifiche complete su www.aicw.it

1. ITA-4 Menegatti Alberto (Starboard/Gaastra)

2. ITA-1111 Ferin Andrea (RRD/Challenger)

3. ITA-10 Prati Francesco (RRD/Point-7)

4. ITA-415 Begalli Marco (Starboard/Severne)

5. ITA-7777 Reusher Malte (RRD/Point-7)

6. ITA-140 Iachino Matteo (JP-Gaastra)

7. ITA-125 Giorgi Giorgio (Drops/Challenger)

8. ITA-911 Romano Luigi (RRD/Point-7)

9. ITA-1 Cucchi Andrea (Patrik/Point-7)

10. ITA-106 Fauster Thomas (RRD/North Sails)

Mattia Fabrizi, III classificatonel Freestyle ma l’unicoin grado di eseguire le

nuove power move anchecon il vento leggero.

Marco Vinante, uno dei freestylerpiù stilosi in circolazione.

Filippo Bestetti nel suo home spot Molo Paradiso

vince la prima tappa del Campionato Freestyle.

Page 74: Funboard 141

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CENTO X100 TORBOLE WEEKBy Fabio Calò

CENTO è l’acronimo di Consorzio Esercenti Nago Torbole, è stato costituito circa un

anno fa dai principali esercenti del posto, senza scopo di lucro al fine di promuovere

ed organizzare iniziative per valorizzare il Comune di Nago-Torbole trovando idee

innovative ogni anno: eventi sportivi, manifestazioni culturali e di svago per allietare

ed attirare turisti e, soprattutto, riqualificare il territorio ed il centro storico, unico

per la sua bellezza naturale. Già con altri eventi il consorzio è partito con il piede

giusto nel 2011, ed organizzare insieme al CST in un unico fine settimana il

Campionato Nazionale assoluto Slalom, la prima tappa del Campionato Freestyle, con

anche l’Expo Village sulla spiaggia di Torbole e gli altri numerosi eventi collaterali

come il concerto di venerdì sera e la cena di gala al CST di sabato, non è stata

sicuramente una cosa facile, ed era il primo evento così grande del Consorzio. Una

scommessa che andava vinta e dal punto di vista organizzativo il successo è stato

totale! Torbole era veramente “vestita a festa”, i manifesti della gara erano ovunque,

la gente è stata informata più che bene su quello che stava accadendo, la

comunicazione pre-evento tramite i media, sia di settore che extra-settore, è stata

ottima ed il Circolo Surf Torbole è stato la location ideale dove posizionare il

“quartier generale”, tutto partiva dal CST e tutto tornava! Insomma un evento che ha

riportato Torbole ad essere la località di riferimento del windsurf europeo! È stato

uno spettacolo vedere il CST con 100 atleti iscritti (80 per lo Slalom e 20 per il

Freestyle) che hanno riempito con le loro attrezzature ogni spazio immaginabile del

circolo. E anche vedere il Molo Paradiso, sede del Campionato Freestyle, pieno di

gente che ammirava le manovre dei ragazzini in acqua. Ogni giorno sono stati

posizionati davanti a Torbole due campi di gara: boe gialle per il Freestyle e boe

Nel pomeriggio tardi il campo gara è stato spostatosotto il Ponale per sfruttare il vento più forte.

Andrea Ferin,vice-campione Italiano 2011.

Marco Cattoi

Max Brunetti, il nostro corrispondente.

Page 75: Funboard 141

73

rosse per lo Slalom, peccato che molti turisti abbiano scambiato le boe come dei “tiri

al bersaglio” o altro ed erano inevitabilmente attratti da “quelle cose colorate

galleggianti”, senza capire che c’erano dei professionisti a giocarsi il titolo od una

tappa. Riuscire a mantenere i turisti fuori dal campo gara è difficilmente risolvibile

a luglio a Torbole, quando si fa fatica a vedere l’altra sponda del lago per la quantità

di vele in acqua, ma questo è un altro discorso. Sono stati tanti anche gli eventi di

contorno organizzati durante questi 4 giorni di CENTO X100 Torbole Week. Come il

fantastico concerto di venerdì sera, con il famoso David Rodigan, DJ numero uno del

reagge, arrivato direttamente da Londra, che ha entusiasmato e fatto ballare tutta

la folla, e la cena di gala sulla terrazza del CST di sabato sera. Insomma un evento a

360 gradi dove l’organizzazione si merita un applauso per tutto quello che è riuscita

a fare. Anche se purtroppo, come spesso accade, le polemiche che sono venute fuori

sul campo gara hanno fatto e stanno facendo parlare di più di quello che di buono è

stato organizzato per permettere agli atleti di far parte di un evento unico. Perché

non bisogna mai dimenticare che senza persone che si impegnano, il più delle volte

anche gratuitamente, per la realizzazione di questi eventi, tutti i nostri atleti più o

meno professionisti non avrebbero la possibilità di gareggiare, quindi di

confrontarsi e di far crescere il loro livello permettendo di conseguenza la

sopravvivenza dello sport. Ovviamente, come abbiamo già scritto in questo articolo e

nella precedente intervista ad Andrea Cucchi, ci sono parecchie cose che si possono

migliorare per quanto riguarda l’aspetto della gara in acqua (anche se non sempre

risolvibili). A volte basterebbe solo saper ascoltare con umiltà, sia da parte degli

atleti che degli organizzatori, per procedere in una unica direzione verso l’obbiettivo

comune che è quello di continuare ad avere eventi di questo genere dove tutti si

possano divertire nel rispetto reciproco delle regole. E sono convinto che il vento, se

per una volta in queste occasioni fosse più forte, potrebbe mettere a tacere tutte le

polemiche. Ma il meteo, per ora e per fortuna, non possiamo ancora controllarlo!

Spendo due righe anche per gli atteggiamenti antisportivi a cui ho dovuto assistere.

Una cosa è l’organizzazione dell’evento che come abbiamo detto più volte è stata al

top, un’altra cosa sono le polemiche e le proteste in gara che ci possono stare

soprattutto quando le condizioni del vento sono “marginali” come in questo caso, ma

gli atteggiamenti antisportivi non sono ammissibili e ci fanno fare brutta figura. Mi

riferisco ai botta e risposta sui vari blog: ragazzi, pessimo esempio! Almeno fatelo

nelle sedi opportune… Nello Slalom ci sono state squalifiche conseguenti a proteste,

urla, insulti e compagnia bella; ricordiamoci che bisogna saper vincere e saper

perdere, e quando si perde è molto meglio farlo da signori, si fa più figura anche agli

occhi degli sponsor e del pubblico. E poi parliamoci chiaro, tutto questo trambusto

che è venuto fuori dalle varie polemiche, ne vale la pena? Ma siamo sicuri che tutto

questo esternare ci faccia bene e sia utile per lo sport? Certamente, come ho già

scritto, ci sono tante cose che non vanno ancora bene e che vanno migliorate anche

se molto sino adesso è stato fatto e rispetto al passato abbiamo fatto un passo in

avanti; ma i panni sporchi laviamoceli in casa e lasciamo l’idea del professionismo

sano e competitivo a chi professionista non lo è e non lo diventerà mai, se ancora di

professionisti possiamo parlare. Con la speranza di avere un altro evento di questa

grandezza il prossimo anno ci tengo a ringraziare il consorzio CENTO per queste

fantastiche quattro giornate, davvero ricche di action… Personalmente ho anche

avuto la brillante idea di partecipare sia allo Slalom che al Freestyle (come anche

Raimondo Gasperini) e, nonostante avessi qualche dubbio sulla fattibilità della cosa,

alla fine ci siamo riusciti ed eravamo presenti in tutte le nostre heat di entrambi i

campi gara.

Verena Fauster, torna alle competizioni in Italiae vince a mani basse. Sempre la più veloce.

L'Expo Village allestitodavanti al CST.

Greta Marchegger, figlia diLuis (Oberalp), bella e brava!

Il Campione Italiano 2011 Alberto Menegatti vince,

anzi stra-vince, nel suo home spot davanti al CST!

Page 76: Funboard 141

74

FREESTYLEBy Fabio Calò

Il Freestyle invece è andato in scena al molo Paradiso, con la collaborazione del

Residence Torbole, che ha fornito agli atleti ospitalità sia durante la gara che durante

la notte, dove si è svolta la prima tappa del Campionato Italiano 2011 AICW

organizzato da Windsurf Nation. Solo 20 gli atleti iscritti, sintomo di un

allontanamento dei ragazzi che potrebbero partecipare alle gare del settore artistico

ma che sono forse spaventati dal livello troppo alto. Certamente il Molo Paradiso non

è uno dei posti più ventosi del Lago e così è stato, ma sicuramente può offrire in caso

di condizioni adeguate un sicuro spettacolo per il pubblico. In 3 giorni di gara si è

riusciti a concludere un solo tabellone Single nonostante i 6 giudici intervenuti per

l’occasione per permettere lo svolgersi di due heat alla volta e quindi di accelerare i

tempi. Il Double è stato fatto partire ma con pochissime batterie valide è stato

annullato. Premetto subito una cosa, nel Freestyle attualmente non esiste una regola

di limite inferiore di vento. Se un atleta di una heat plana e fa più di 4 manovre la

batteria è valida. Non importa se il suo avversario pesa 30 kg in più di lui e ha la

stessa vela. Può essere giusto o sbagliato, non è questa la sede per parlarne, io sono

però del parere che si debba risolvere questa situazione in quanto è sempre fonte di

polemiche post evento. Dato che per ora la regola è questa ed essendo consapevoli

di fare una gara al Molo Paradiso, chi ha deciso di iscriversi sapeva benissimo a cosa

andava in contro, cioè ad una gara dove si sarebbero fatte solo manovre light wind,

anche se il livello tecnico di molti ragazzi è molto più alto e spettacolare, ma anche

in questo caso il vento non lo si può organizzare. In compenso, la settimana dopo, alla

seconda tappa del Campionato Freestyle a Reggio Calabria, il vento ha fatto il suo

dovere soffiando sopra i 20 nodi, ma gli atleti presenti erano solo 11 (vedi pag. 25)!

Tornando alla gara, tra heat annullate e ripetute per il poco vento e sospese per il

passaggio del traghetto o di ignari turisti, e questo la dice tutta sulle condizioni, in

due giorni è stato concluso solamente un Single Elimination che ha visto quasi tutti i

wonder kids, che ormai sono la maggioranza, prevalere su tutti gli altri. Il più bravo

di tutti e che si è meritato senza ombra di dubbio la vittoria è stato Filippo Bestetti

(RRD/RRD) che ha sbaragliato la concorrenza a suon di manovre “old” ma eseguite

con stile e fantasia. Memorabile il suo Spock One Foot praticamente in spiaggia dopo

non essere riuscito a staccare per la Flaka qualche metro prima per il calo

improvviso della raffica. Onore al vincitore e al suo allenamento, più volte lo avevamo

visto allenarsi sullo spot molti giorni prima della gara con la 6.2, e ha avuto ragione!

Secondo Vittorio Mazzocca (RRD/RRD), anche lui certamente a suo agio nelle

condizioni di vento leggero; terzo Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails) che è stato

l’unico rider in grado di fare qualche manovra spettacolare come Kulo, Kono Switch,

Shaka e Ponch. Quarto Marco Vinante (Starboard/Severne) che anche se aveva a

disposizione solo la 5.3 è riuscito a imprimere il suo stile e a far vedere le sue

fantastiche Bob.

CLASSIFICA I TAPPA CAMPIONATO FREESTYLE CENTO X100 TORBOLE

Prime 4 posizioni. Classifiche complete su www.windsurfnation.eu

1. Bestetti Filippo (RRD/RRD)

2. Mazzocca Vittorio (RRD/RRD)

3. Fabrizi Mattia (Fanatic/North Sails)

4. Vinante Marco (Starboard/Severne)

Il romano Vittorio Mazzocca con stile per la gioia del pubblico.

Gabriele Varrucciu, Campione Italiano 2010, anchelui un po’ in difficoltà con il vento leggero.

Gigi Madeddu, uno dei rider che con ilvento più forte avrebbe detto la sua.

Page 77: Funboard 141

75

I podi della CENTO X100Torbole Week, da sinistra:Slalom Femminile, Slalom Maschile,Slalom Juniores.

Andrea Ferin, uno degli atleti

fisicamente più preparati, la sua

attitudine alla RS:X lo ha aiutato

nelle leggere raffiche gardesane.

Francesco Prati, altro local di Torbole. Salire sul podio sta diventando una buona abitudine

per il nostro collaboratore: III classificato e un applauso per sportività e tecnica!

Page 78: Funboard 141

76

On the road...

Page 79: Funboard 141

77

Era già da un po’ di tempo che tenevo d’occhio la previsione degli swell. Ogni giorno

che passava diventavo sempre più impaziente ed ansioso di vederlo arrivare e

colpire in tutta la sua potenza. La prognosi che spesso promette “roba grossa”,

viene generalmente ridimensionata all’ultimo minuto, ma sembra che questo swell

sia diverso e colpisca con tutta la sua forza. Quando mi sono svegliato, sebbene abiti

a circa 4km dalla spiaggia, potevo sentire il ruggito dell’Oceano. Huhuuu, ero tutto

elettrizzato come un bambino e, prima che il sole sorgesse, sono saltato in

macchina ed ho guidato sparato verso il “Main Break” di Margaret River, conosciuto

anche come “Surfers Point” o solo “The Point”. Appena il sole è salito, la luce

meravigliosa ha illuminato le barre perfette… lo swell era finalmente arrivato… Il

vento soffiava leggermente da sud est, che significava session di pure surfate con

vento side offshore. Le onde erano aumentate notevolmente rispetto al giorno

precedente, tuttavia, era chiaro che fosse solamente l’inizio… lo swell era ancora

abbastanza incostante, ma lo si vedeva crescere di minuto in minuto. Solo una

stretta cerchia di surfisti local hardcore stava per entrare in acqua. Quando è

previsto che uno swell arrivi, poca gente osa avventurarsi sul picco principale con

condizioni così imprevedibili, in quanto è un’onda davvero pesante e molto potente,

che ti tiene sotto per un’eternità e poi ti sbatte su un tavolato corallino bassissimo,

il cui macabro nomignolo è “tavolo operatorio”(qui sono stati versati litri di sangue

e pezzi di pelle maciullati sul reef...) però, come tutto nella vita, anche il Main Break

ha i suoi pro e contro e, sebbene sia davvero temibile, è rinomata in tutto il mondo

per i suoi drop mozzafiato, tubi assassini e pareti infinite.

Mi è balenata in testa l’idea di uscire un po’ in surf da onda, ma mi sono subito

ricordato dei miei terribili wipeout ed ho deciso che era meglio se me ne stavo

tranquillo a riva a guardare un po’ l’evolversi della situazione. Le previsioni davano

una leggera brezza pomeridiana da mare ed io speravo davvero di poter uscire col

mio kite. Preservare le energie è stata quindi la scelta giusta. Io vivo per surfare

onde grosse col mio kite ed è infatti per questo che mi sono trasferito a Margaret

River, la capitale delle onde grosse sulla costa occidentale dell’Australia. Quel giorno

sembrava davvero promettente! Ho guardato i ragazzi fare surf per almeno un’ora,

mentre le onde continuavano ad aumentare a dismisura… poi sono tornato a casa,

ho fatto colazione ed ho lavorato un po’ al computer, per poi preparare tutto il mio

materiale da kite in macchina e tornare verso “The Point”, elettrizzato all’idea di

uscire con onde da paura.W O W!!!, le onde adesso erano pettinate e lisciate alla

perfezione ed i set stavano entrando sempre più consistenti e regolari. Che visione

maestosa! Era quella che io chiamo “Champagne Hour”, quando cioè il vento smette

completamente di soffiare, trasformando l’acqua in una colata di vetro, con la

brezza marina che pulisce le onde verso il mare aperto e rende i set in arrivo visibili

da oltre l’orizzonte. Era solo una questione di tempo, prima che l’adrenalina

pompasse troppo forte nelle mie vene ed oscurasse il mio istinto di auto-

preservazione, permettendomi di armare il mio kite e volare nell’Oceano Indiano!

Bhè, alla fine sono rimasto seduto tutto il pomeriggio... non ho mai messo piede in

Page 80: Funboard 141

acqua, il vento non è mai aumentato abbastanza ed è rimasto sugli 8-10 nodi

costanti. La leggera brezza cross-onshore increspava le onde in questo spot in cui

c’è talmente tanta acqua in movimento che due anni prima sono quasi affogato,

cercando di entrare in acqua col kite ignorando l’evidenza… ero proprio al Point, in

una giornata come oggi. Il peggiore incubo della mia carriera di kiter professionista.

La giornata però è stata comunque davvero eccitante. Fortunatamente ho altre

passioni oltre al kite ed una di queste è proprio la fotografia e quando Corey Jones

è arrivato nel park, l’icona locale del big wave sailing per eccellenza, specialmente

con vento leggero, ho visto un risvolto positivo nella giornata!

Corey Jones è completamente devoto a surfare onde grosse e continua ad andare

su e giù per la costa alla ricerca degli swell più massicci. È sempre il primo ad

entrare e l’ultimo ad uscire, ed ha capacità eccezionali che gli permettono di fare

ciò che per molti è impossibile. L’ex campione del mondo, Scotty McKercher,

leggenda vivente e residente a Margaret River, spesso condivide delle session con

Corey, surfando in condizioni davvero pesantissime, semplicemente troppo

proibitive per tutti gli altri, con vento troppo leggero e onda troppo grossa. Secondo

lui, Corey è uno dei wave sailors più dedicati e convinti in circolazione. Alcuni dei

windsurfisti locali lo chiamano il “Dave Sheen moderno”. Per Corey le onde non

sono mai troppo grosse e se anche c’è vento per muoversi a malapena, e tutte le

spiagge sono chiuse al pubblico per la serietà delle condizioni, lui è perfino in grado

di uscire a nuoto col suo materiale per poi partire dall’acqua e prendere un’onda

del set, pompando come un pazzo per riuscire a prendere la più grossa e surfarla

fino alla fine! Ovviamente, corre dei rischi davvero notevoli e non sempre ce la fa,

ma non riesce comunque a smettere. Si diverte davvero un sacco a spingere

sempre i propri limiti. Ogni tanto, venire sbatacchiati per bene significa anche dover

buttare via tutto il materiale e Corey, sebbene ci metta almeno un’ora per tornare

a riva dopo alcuni dei peggiori wipeout della storia, arma un’altra vela ed esce

nuovamente come se niente fosse. Corey usa vele Goya e pensa che siano il top della

qualità ed assicurano il massimo della performance e sono le più resistenti sul

mercato. Però, quando un mostro di 6 metri ti tuba dritto in testa, la vela non

resisterebbe nemmeno se fosse d’acciaio inossidabile… Alberto Caielli, un ragazzo

italiano simpaticissimo, proprietario del negozio “Windshack” di Perth – “IL”

windsurf shop di riferimento in W.A., fa da tramite tra Francisco Goya e Corey. Se

doveste mai venire qui, dovete assolutamente farci un salto. Per quanto riguarda le

tavole, invece, Corey utilizza i custom di SSD-Design, shapati da Mark Stone (padre

di Jaegar Stone). Proprio come per il suo stile di surfata, anche le tavole di Corey

lo distinguono da tutti gli altri wave sailor: tavole pesanti, appositamente realizzate

per onda grossa; più lunghe, strette e circa 2kg più pesanti di tutte le altre; non usa

nient’altro sul mercato, in quanto solo queste tavole si adattano alla perfezione al

suo stile di surfata e preferenza per la dimensione dell’onda. La situazione poi era

ancora più eccezionale: era la primissima uscita sulla sua tavola nuova di zecca,

appena ricevuta da Mark Stone! La sua tavola vecchia la conosce come le sue

tasche e l’ha già provata in ogni tipo di condizione, ma è rimasta ferma in macchina,

e, incurante della serietà delle condizioni, Corey ha deciso di prendere quella nuova,

su cui non aveva mai messo piede prima. Uscire con onde del genere, senza averla

mai provata. Lo ammiro davvero. Uscire con quelle onde con una tavola

completamente sconosciuta - Wow, RISPETTO! Corey vive veramente per surfare le

onde grosse ed il suo atteggiamento così hardcore gli ha fatto guadagnare il78

Le onde non sono mai troppo grandi e il ventomai troppo leggero per “Hardcorey Jones”!

Page 81: Funboard 141

soprannome di “Hardcorey Jones” in W.A.

Sì, Corey è veramente un personaggio unico. Ha dei dreadlock biondi che gli

arrivano fino al sedere, sembrerebbe quasi un barbone… Ma assolutamente no,

specialmente considerando quanto sia speciale il background di Corey: è nato e

cresciuto sulla costa orientale dell’Australia e dopo si è trasferito sulla west coast,

circa 15 anni fa, proprio per le onde della W.A.! È davvero intelligentissimo ed è un

architetto free lance. Qualche anno fa insegnava architettura all’Università di Perth

(sempre coi dread biondi !), tuttavia, quando l’Università ha deciso di dargli una

promozione, ha deciso di rifiutare l’offerta per mantenere la sua indipendenza…

cosa sarebbe successo se fosse entrato un grosso swell… ?!? Da quel momento è

stato un free lancer, gestendo il suo studio di architettura in maniera impeccabile

e sì, quando le onde spingono a bomba, l’ufficio ovviamente rimane chiuso. I suoi

clienti hanno imparato ad apprezzare sia lui che la passione e la dedizione che

mette anche nel suo vero lavoro.

Quindi sì, tornando a quel giorno… me ne sono rimasto in spiaggia a fare foto con

un’enormità d’invidia che allagava il mio corpo in ogni istante… mhhh, forse non

avrei mai dovuto smettere di fare windsurf, alla fine mi ero davvero divertito un

sacco qualche anno prima quando avevo provato in Brasile… mi ci sarebbero voluti

degli anni per potermi permettere di uscire in condizioni simili però…

Durante il pomeriggio, il vento è girato ed è passato da cross-onshore a cross-

offshore ancora più leggero. Tutte condizioni off limits per noi poveri kiter!

Il Kitesurf ha un sacco di aspetti incredibili ed è uno sport molto versatile; in acqua

piatta o con onda piccola ed onshore è sicuramente più divertente del windsurf, ma

ci sono volte in cui anche un kiter convinto sbava quando vede delle condizioni

perfette per il windsurf, che col kite sono completamente inutili… Guardare i rider

fare windsurf con onda grossa è davvero uno spettacolo, quindi rispetto a Corey e

agli altri rider della crew del “Wild West”!

Gabi Steindl - www.kitegabi.com

P.S. Ho anche aggiunto un paio di foto di Corey per tutti i cari lettori che sono ridotti

come me…seduti…aspettando tutto il giorno che le condizioni diventino appropriate…

ma non capita mai…quindi non ci resta che guardare solo delle belle foto -

godetevele!

79

Margaret River life style.

Page 82: Funboard 141

80

UNA VITA PASSATA IN TOURNegli ultimi 15 anni della mia vita, ho trascorso l’estate qui alle Canarie.

Allenandomi, facendo race e wave tra Pozo, Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife,

con sabbia, polvere, rocce e, non fraintendetemi, adoro le Canarie ma era anche

ora di cambiare completamente scenario. Volevo partire quando mi veniva la

voglia, andare in bicicletta quando volevo, fare windsurf quando volevo, e

guardare il mondo da una nuova prospettiva.

TAILANDIAIl mio girovagare estivo è cominciato dalla Tailandia, in quanto ho deciso di

andare a trovare il mio sponsor storico allo Starboard Headquarters. Ho

incontrato il mio amico della Maui Nerd Productions, Johannes mentre stavamo

filmando i prodotti del nuovo range. Abbiamo testato i nuovi Kode, Quad e anche

la tavola da Formula, che è davvero innovativa e fuori dagli schemi. Avevamo la

casa di Sven Rasmussen tutta per noi, con piscina, un sacco di tavole da SUP, e

tutto l’occorrente per una vacanza memorabile. Andavamo al lavoro in SUP,

attraversando il lago Taco, facendo un po’ di riprese, remavamo per andare a

Kevin si gode la piscina di casa Rasmussen. Snowboard session estiva sulle montagne del Wyoming.

Page 83: Funboard 141

81

prendere il pranzo e poi per tornare a casa, giusto in tempo per farci un

bagnetto in piscina e poi fare ancora un po’ di video. Ci siamo fermati solo un

paio di giorni ma abbiamo riempito ogni secondo.

COLORADODa Bangkok sono andato alla laurea del fratello di Resi, a Denver, Colorado.

Appena sono atterrato, ho realizzato che avrei dovuto prendermi una macchina

per l’estate. Sono andato dritto alla concessionaria Toyota e ho preso una Toyota

Tacoma, il mezzo perfetto per gli USA. Ho cominciato a chiedermi se ci fosse

qualche spot windsurfabile nella zona di Denver. Ho fatto un po’ di ricerche in

internet e ho trovato la Rocky Mountain Windsurfing Association, dove avevano

organizzato un clinic per imparare a far windsurf, quindi sono andato a far un

giro. I ragazzi della Larson Ski e Sport hanno davvero organizzato tutto alla

grande e un sacco di gente ha provato a fare windsurf.

WYOMINGDa lì siamo andati a Jackson Hole, Wyoming e anche qui ho cercato qualche spot

per far windsurf. È uno dei posti più belli al mondo, però quando siamo arrivati

abbiamo solo beccato pioggia, freddo e perfino neve! Abbiamo quindi deciso di

lasciare il materiale da windsurf a casa e di andare a fare snowboard. Pensa te,

nel bel mezzo dell’estate. Fare snowboard a Jackson Hole è davvero

un’esperienza unica, e con gente che conosce il posto, ti trovi su pendii deserti

coperti di finissima polvere immacolata.

RITORNO AL GORGEDopo essere stati una settimana a Jackson Hole, abbiamo deciso di puntare

verso il Columbia River Gorge, era da quindici anni che non ci venivo. Hood River

è stato uno dei miei spot estivi d’infanzia, quindi non vedevo l’ora di tornarci e

vedere come fosse la situazione, fare qualche uscita, vedere i miei vecchi amici

e divertirmi un sacco. Dal momento in cui sono arrivato a quando sono andato

via, mi sono divertito un mondo. Innanzitutto son andato dai ragazzi della DaKine,

con cui ho parlato dei bei vecchi tempi. Pat Frodel era presente, Dakine è stato

uno dei miei primissimi sponsor, 22 anni fa! Sempre restando in tema di sponsor

storici! Ho anche incontrato l’importatore americano di Ezzy e siamo andati a

fare un giro nei negozi della zona del Gorge, Windance, ed è stato bello rivedere

gli scenari e le stesse abitudini di quando ero nel retro del van di mio papà, che

si rompeva quasi sempre e dovevamo andare a piedi dal meccanico e a prendere

qualsiasi altra cosa che si rompesse, con una famiglia di 4 windsurfisti al Gorge…

Sono uscito al “Wall”, uno spot in cui il fiume scorre così velocemente che si fa

quasi fatica a stare sottovento. Sono uscito anche in zona Hood River, e mi sono

divertito un sacco, volando coi miei amici con gli enormi chop del fiume e il vento

forte.

AWT PISTOL RIVERDa Hood River, sono poi volato a sud a Pistol River per la seconda tappa

dell’American Windsurfing Tour, in uno dei posti che preferisco in tutto il mondo.

Resi, la fidanzata di Kevin. On the road.

I nuovi strumenti di lavoro di Kevin.

Il suggestivo spot di Rocky Mountain, con la neve in piena estate.

Page 84: Funboard 141

82

Gli alberi, la bellezza del posto, il vento e le onde sono davvero eccezionali. Dal

momento in cui sono arrivato a quando sono andato via, abbiamo surfato con

condizioni epiche di vento e onde, volando in cielo e spaccando i lip. Avrei

veramente voluto restare un altro po’ ma era ora di rimettersi in strada, per

andare verso Portland ad incontrarmi con Resi, lasciando giù il mezzo e

prendendo il primo volo per Aruba per fare un po’ di filmati e cercare di

presentare lo sport ai media mainstream.

CARAIBIAd Aruba, Maui Nerd Productions ed una parte del team della Red Bull Media

House, si sono incontrati per filmare la tappa di PWA World Cup. Ero davvero in

estasi per poter lavorare con RBMH e poter così imparare delle nuove tecniche

di ripresa. Il mio lavoro principale nel team era quello di riprendere dall’acqua

in quanto avevo un’ottima consapevolezza di cosa stesse succedendo, sia in

Freestyle che in Slalom. Per la primissima volta, siamo riusciti a convincere tutti

i finalisti ad utilizzare una telecamera POV in prima persona sulla tavola. La si

poteva collocare ovunque, in quanto è davvero piccola, bastava che fosse a

Kevin al lavoro per le riprese video durante il PWA di Aruba.

Durante questa estate KP ha anche partecipato alla tappa del AWT a Pistol River.

Page 85: Funboard 141

83

bordo. Questo era l’altro mio compito, assicurarmi che tutti l’avessero e che

funzionasse. Mi è sembrata un’ottima idea all’inizio, ma poi invece si è rivelata

un vero travaglio, in quanto le telecamere riempivano la memory card dopo solo

una run, altre invece si spegnevano per sbaglio, però siamo riusciti ad avere un

paio d’inquadrature molto interessanti, come la lotta per la vittoria tra Bjorn

Dunkerbeck e Antoine Albeau nel momento decisivo. È uno spettacolo vedere che

tecnologia c’è in circolazione ai nostri giorni.

La domanda più frequente che ho sentito quest’estate, specialmente ad Aruba, è

stata se mi mancasse essere fuori a gareggiare con gli altri. Beh, ovviamente mi

manca, ma in questo momento sto bene così. Posso comunque restare

all’interno del mio sport, per promuovere marchi come Starboard, Ezzy Sails,

Powerex, e DaKine, sviluppare nuove pinne con MFC e lavorare allo sviluppo delle

vele assieme al leggendario velaio David Ezzy, oltre a poter scegliere a quali

eventi andare per registrare e promuovere lo sport che amo con tutto me stesso.

Per la prima volta dopo svariati anni, ci saranno ben 4 eventi PWA che verranno

trasmessi in televisione. Puntate intere di 27 minuti cariche di adrenalina, per

promuovere i rider, gli eventi, e lo sport in generale e sono davvero orgoglioso

di poter dire di aver partecipato a tutto questo. Se tutto poi dovesse andare per

il verso giusto, non è detto che non rientri nuovamente in gioco per fare qualche

gara con qualche sponsor mainstream, pronto a pagare soldoni perché ha visto

il successo che ha questo sport in tv.

RITORNO NEL WYOMINGDa Aruba siamo poi tornati a Jackson Hole, Wyoming dove abbiamo fatto l’uscita

migliore dell’anno a Jackson Lake. Ormai sono abituato ai venti sideshore e alle

onde di un albero, ma uscire in un posto così magico, circondato da montagne e

dalla foresta su un lago cristallino è davvero un’esperienza unica. Resi è perfino

riuscita a fare la sua prima strambata! Che bella giornata.

Adesso è ora di andare a Baja, a prendere un po’ di onde, vento e divertirsi

ancora di più! È da un po’ che mi alleno in bicicletta e mi sento sempre più in

forma, grazie anche al mio allenamento a 2500 metri di altezza. Vedremo come

andrà, ma sicuramente anche Baja sarà un altro ricordo memorabile della mia

estate da sogno!

KP non è più uno dei protagonisti del tour PWA ma è sicuramente felice della sua scelta!

Page 86: Funboard 141

84

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Page 88: Funboard 141

86

È una manovra che si può imparare a

padroneggiare facilmente, a patto di avere il giusto

timing ed un buon controllo della tavola. Ora vi

spiegherò meglio. Nel momento in cui comincerete

a cimentarvi nella classica surfata frontside,

inizierete anche la vostra progressione tecnica

verso l’“off the lip”, sia quello “classic” (vedi

sequenza fotografica 1), che in “re-back” sull’onda

(vedi sequenza fotografica 3), più difficoltoso del

primo. Il “lip” è il punto dell’onda che sta

rompendo, pertanto, “classic off the lip” significa

che imposterete il vostro Cut Back proprio nel

punto in cui l’onda sta rompendo. Per questo tipo

di manovra sono consigliabili condizioni di vento

side-offshore con onde quanto meno decorose ed

ancora una volta la parola chiave per riuscire ad

eseguire correttamente un “off the lip” è una sola:

timing. Preparatevi dunque ad impostare una

classica surfata in frontside rimanendo alti sull’onda e scendete alla velocità

massima, guardando sempre all’interno della finestra della vostra vela nella direzione

in cui volete andare. Questo è importantissimo per intuire il punto esatto in cui il lip

inizierà a rompere. A questo punto allargate la presa sul boma, impostate il Bottom

Turn (analizzato nel capitolo 1) e quando siete arrivati a metà del vostro Bottom,

prendete un grosso respiro e preparatevi ad impattare il lip frangente dell’onda.

Infatti ora l’onda inizia a rompere proprio di fronte a voi, restate quindi con la bugna

il più aperta possibile e dirigete la tavola contro la sezione dell’onda che sta

rompendo. È il momento della verità! Cominciate a cambiare bordo riportando il peso

all’indietro e mettendo pressione sui talloni e sul bordo sopravvento della tavola.

Preparate tutto il corpo all’impatto col lip e se avete preso il tempo giusto l’onda

frangente vi proietterà istantaneamente nella parte conclusiva di questa transizione

con grande forza; tutto quello che dovrete fare è mantenere la presa sul boma ed il

controllo dell’attrezzatura. Ci siamo quasi, la tavola sta cominciando a scendere di

nuovo dalla faccia dell’onda ed in questo momento siete in movimento assieme ad una

vorticosa combinazione di acqua ed aria: la sensazione che proverete è più quella di

rotolare assieme all’onda che non quella di carvarla come in un normale Cut Back.

Cercate quindi di tenere duro, mantenendo una posizione del corpo il più compatta

possibile, flettendo le gambe e riportandovi verso il centro della tavola. Inoltre mentre

siete in mezzo alla schiuma la vostra tavola faticherà di certo a trovare un grip

decente, quindi utilizzate la gamba di poppa per riportare la tavola in assetto. È fatta,

ora siete vicini alla parte pulita dell’onda e quindi mantenete il rig vicino al corpo e

cercate di uscire indenni dalla schiuma per poter ripartire ed andare a caccia di

un'altra onda. Ora invece è il momento di parlare dell’altra variante di questa

manovra, quella più difficile, l’“off the lip in re-back”. Naturalmente per la parte iniziale

è perfettamente uguale a quello “classic” appena analizzato, infatti si comincia questa

manovra prendendo un'onda in modo da trovarvi sopravvento alla cresta, ma questa

volta (come per un “Aerial off the lip”, che analizzeremo nel capitolo prossimo),

Page 89: Funboard 141

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dovrete avere il giusto timing per eseguire il vostro Bottom Turn in modo da colpire il

lip dell’onda esattamente nel momento in cui sta cominciando a rompere e non, come

nel caso precedente (“classic off the lip”) quando è già franta. Invece di far curvare la

vostra tavola per proiettarvi oltre il lip come in un Aerial, dovete impostare il vostro

Cut Back in modo più moderato e proseguire questa manovra sulla parte più alta

dell’onda, direzionando appunto la vostra tavola proprio sopra la parte frangente

dell’onda ed assorbendo con le ginocchia quasi piegate la spinta del lip, mentre con il

peso del vostro corpo spingete tutto sul rail della vostra tavola. Dunque, riepilogando,

è importantissimo che la tavola vada indirizzata direttamente sulla parte frangente

dell’onda raddrizzando la curva del Cut Back, e per far questo è necessario cercare di

avere e di mantenere la massima velocità durante tutta la manovra. Solo se avrete

velocità potrete restare il più a lungo possibile con la vostra tavola completamente

intraversata in cima all’onda come in un Cut Back in Re-Back e poi ridiscendere

incolumi alla base della stessa onda. Non appena sentite che state per perdere

velocità e siete completamente immersi nell’acqua, curvate con decisione la vostra

tavola per lasciare la cresta dell’onda, tirandovi fuori con un colpo di reni ed appesi

al boma che appunto vi sorregge per la forza del vento esercitata sulla vostra vela,

evitando di finire con la bugna della vela proprio nel frangente. L’ideale è saltare via

dalla cresta dell’onda su cui siete in floating con il rail della tavola nel punto in cui

l’onda si sta richiudendo e così sarà l’onda stessa che con facilità vi darà la spinta

necessaria per rimettervi in assetto e ritornare in piedi. Un ultimo consiglio: per

eseguire le prime volte l’“off the lip in re-back” dovete cominciare ad apprendere tutti

questi gesti tecnici con onde più piccole, perché se non fate girare la tavola

abbastanza velocemente o se aspettate troppo a lungo a curvare la cosa che più

probabilmente vi accadrà sarà di finire dietro l’onda o nel peggiore dei casi di venire

centrifugati dall’onda stessa. Quindi vi raccomando: meglio che questo accada con

onde piccole per evitare “rotture”, in primis fisiche e poi del vostro materiale.

Have Fun! and “GO FOR IT”.

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FORWARD: Impatta la rampa andando leggermente sottovento in modo da passare

più facilmente nel vento, gestendo meglio il momento e la rotazione del trick. Mentre

arrivi sulla rampa, stendi le braccia in avanti in modo che la vela si carichi, quasi come

se volessi allontanare la vela dal corpo e contemporaneamente, fai scivolare la mano

posteriore verso bugna, fino quasi all’inizio del terminale. Una volta che senti che la

vela comincia a tirare il tuo fisico in avanti, avvicina il corpo alla vela e rannicchia la

gamba posteriore sotto il sedere, richiamando la tavola e raggruppandoti, rendendo

la rotazione molto più facile da gestire e controllare. Devi praticamente restare fermo

in questa posizione finché ti senti pronto a rallentare la rotazione per prepararti

all’atterraggio, stendendo leggermente le gambe per assorbire l’impatto. Per

l’atterraggio devi cercare di allineare la tavola con la direzione in cui stai andando, in

modo da diminuire l’impatto arrivando poi a chiuderlo in planata.

PUSH LOOP: Idealmente dovresti cercare d’impattare la rampa di media pendenza

con un angolo leggermente al traverso-lasco. Se la rotazione è troppo veloce e fuori

controllo, probabilmente stai staccando troppo di bolina e se invece è troppo lenta,

allora sei troppo al lasco. Mentre stai impattando la rampa, porta tutto il tuo peso

verso poppa, in quanto poi dovrai fare un vero e proprio Backflip con tutto il materiale

appena raggiungi l’apice del salto. Per la rotazione, risulta più facile rannicchiare le

gambe in modo da avere la tavola più vicino al corpo. Stessa cosa per la vela. Per

atterrare invece, comincia ad allontanare il rig dal corpo, massimizzando la spinta

della vela controvento mentre spingi sul boma, in modo da scendere più morbido. A

volte è quasi possibile atterrare di prua, col timing giusto, anche se è abbastanza

critico. Divertiti e goditi la sensazione che si prova ad essere completamente

sottosopra in aria, che è la linfa vitale di questa manovra spettacolare.

Una dritta. Ti chiedi mai perché la gente che prova i Back Loop per le prime volte,

spesso finisce per ruotare come in un Push Loop? È semplice, sono tutti lanciati e

pronti alla rotazione e buttano tutto il peso indietro, dimenticandosi però di dover

spingere sul boma per raddrizzarsi, però viene anche naturale come reazione intuitiva

del tuo corpo per evitare di schiantarti nella vela.

TABLE TOP: Per finire, il Table Top, un classico, che se ben eseguito però resta uno

dei miei trick preferiti e più radicali ancora in circolazione e a volte ti sembra

veramente di giocare con le leggi della fisica. Impatta una rampa abbastanza verticale

in modo che l’atterraggio sia più morbido e di poppa, senza che ci sia troppa inerzia

in avanti. Sposta la mano anteriore leggermente più vicina alla maniglia, in modo da

avere il boma più vicino al corpo al momento dell’impatto, in modo da poter scalciare

la tavola con maggiore forza e tweakkarla di più. Appena la tavola comincia a spostarsi

verso l’alto, gira la testa verso il basso, in modo da poter posizionare il fisico in una

posizione ancora più invertita. L’idea è di tweakkare tavola e corpo il più possibile, fin

quando senti che la gamba posteriore è completamente stesa e, ahhhhhh, che bella

sensazione. Proprio in quel momento poi, il vento soffia sulla carena della tavola,

facendola stortare ancora di più, mentre tu voli con la testa verso il basso che guarda

dritta l’acqua e la prua della tavola rivolta in giù. Questo trick ti fa veramente amare il

nostro sport ed apprezzare al massimo il suo inventore, probabilmente Robby. Per

l’atterraggio il procedimento è lo stesso, avvicina il boma al corpo e cerca di stendere

leggermente la gamba posteriore in modo da atterrare di poppa, assorbendo l’impatto

con le ginocchia e piegando leggermente le braccia per non atterrare troppo pesante

e sforzare il rig. Ricordati soprattutto di essere lucido e tranquillo. Non andare in

acqua con la testa piena di nozioni a forzare le manovre che vuoi imparare, piuttosto

cerca di seguire il flow e lascia che siano le condizioni stesse ad ispirarti a fare i trick

che ti vengono più naturali e spontanei.

Godetevi la surfata,

Francisco

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Panoramica di Lesbos.

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Il racconto é semplice! Dopo anni di studio, università

e lavoro, senza viaggi più lunghi di un mese, decido di

lanciarmi in un “Erasmus” tardivo, stanco della

routine 9-19 di un’agenzia pubblicitaria padovana.

Compilo l’application in prestigiose Business School

per fare il Master in “Business Administration”, mi

accettano negli USA a Chicago (c’è un lago ghiacciato

per 3 mesi l’anno), in Svizzera a Losanna (altro lago,

freddo? Nooo!) ed in Spagna a Barcellona (c’è il

mare, ma il vento?). Per una questione di tempi,

complice anche la conoscenza della doppia lingua

inglese-spagnolo, opto per Barcelona.

Inizio ad aprile 2005. Gli obbligatori corsi di spagnolo

si tengono dalle 13 alle 16, studi da cui vengo

esonerato per dimostrata conoscenza della lingua.

Che fortuna: proprio quando soffia il termico nella

spiaggia della Barceloneta! Ed é così che passo la

primavera e l’estate del mio MBA surfando 3-4 giorni

alla settimana in abiti succinti – shorts – in una

spiaggia cittadina che permette di “freestyleggiare”

con la 5.7. L’aneddoto divertente è che dalle varie foto

scattate in aula per il catalogo di presentazione del

Master, a causa della mia eccessiva abbronzatura,

sono state tolte tutte quelle in cui ero presente,

intimoriti dall’associazione: Barcelona uguale

divertimento.

Dopo la fine del Master ed un paio d’anni di vita

lavorativa e surfistica a Roma (un saluto d’obbligo va

a Giordano e al Gaspero, cari colleghi di tricks al

Golfetto di Bracciano), torno felicemente a lavorare a

Barcelona.

Cosa mi ha fatto tornare? Considerate che Barcelona

è una città internazionale, medio piccola a livello di

distanze, ben strutturata a livello di servizi, con

buone strade e un traffico gestibile. Il tempo é

clemente durante quasi tutto l’anno, tolti aprile ed

ottobre con isolate ma abbondanti piogge.

Aggiungiamo che a 100 chilometri ci sono i Pirenei

con ottimi impianti per scii e snowboard… Si, ok

Matteo, ma il windsurf?

Ah, sì! Il windsurf: questa passione che da 24 anni mi

fa dormire male la notte e svegliare con l’ansia da

previsione praticamente ogni giorno. Sì! Il windsurf

esiste e si può praticare anche d’inverno tanto che,

Durante il PWA di quest’anno la Costa Brava hadecisamente smentito il suo soprannome di Costa Calma.

© John Carter/PWA

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dopo un ulteriore esperienza in una multinazionale

catalana, ho deciso di mettermi in proprio per poter

approfittare del vento infrasettimanale.

Come in tutti gli spot del mondo, fino all’ultimo

momento bisogna controllare i siti meteo e ascoltare

gli amici “local”. Fortunatamente é disponibile

l’applicazione per cellulari Buscaviento

(www.buscaviento.com) con servizio in tempo reale

che riporta ogni quarto d’ora vento medio, raffica e

temperatura. In ogni caso, azzeccato lo spot, il vento

dura molte ore e, cosa ancora migliore, quasi tutti i

venti entrano bene in tarda mattinata o nel

pomeriggio.

Questo significa che, abituato alle levatacce alle 4.30

del mattino per il Peler e per la Bora, ho scoperto che

la sera prima di windsurfare si può andare anche in

discoteca! Nulla toglie al fatto che numerosi giorni mi

sono presentato sullo spot alle 7 del mattino per

aspettare poi fino alle 11 prima di vedere la seconda

vela in acqua nei giorni di tramontana potente.

Se aggiungiamo che la temperatura dell’aria

diffícilmente scende sotto gli 8 gradi nei giorni più

freddi, il gioco é fatto e via anche d’inverno senza

guanti né scarpette. Al massimo consiglio un

cappuccio per la testa quando il Mistral soffia

direttamente dai Pirenei innevati.

Come sono i catalani come compagni di surfate?

Ovviamente c’è di tutto. Il livello é buono tra quelli che

si dedicano al Wave ed al Freestyle, complice il

campionato regionale su chiamata che permette ai

più bravi di confrontarsi su 4-5 tappe all’anno. Per il

resto domina alla grande il Freeride tra i praticanti

con etá medio-alta grazie alle numerose

infrastrutture tipo windsurfclub dove si può

rimessare l’attrezzatura. Non è assolutamente raro

vedere manager e negozianti vari arrivare in moto ed

entrare in acqua in pausa pranzo per poi tornare al

lavoro docciati e cravattati. Dopo ormai 5 anni di

frequentazioni ho stretto ottime amicizie che si sono

poi allargate alla vita quotidiana, mentre i miei

teammates Jaume e Marius rimangono fedeli alleati

di motivazione in acqua.

INFO UTILIVenti:

In Catalunya i venti prevalenti sono: il termico da SW,

la Tramuntana da N ed il Mistral da NW. Più rari il

Gregale da NE e l’Ovest.

SPOTSUD DI BARCELONASitges: spiaggia sabbiosa con moli, buono per i

rarissimi giorni di NE. Il paesino e la Chiesa meritano

assolutamente una visita.

Castelldefells: spiaggia sabbiosa, venti prevalenti NW

– W, rafficato in spiaggia e con buone onde ma

shorebreak difficile. Come opzione post windsurf si

può organizzare un’escursione al Parque del Garraf.

BARCELONABarceloneta/Bogatell: buono per i termici da SW

tipici della primavera-estate. La media del vento è

sui 14-18 nodi con choppettino, perfetto per il

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Freeride. Vi tralascio i consigli turistici sulla Ciudad

Condal, bisognerebbe scrivere un altro articolo.

Badalona: idem come sopra con 4-5 nodi in più.

NORD DI BARCELONACabrera: buono per W e NE con onde ottime anche

per SUP e surf da onda.

Malgrat/Palamos: ideale per i termici da SW sempre

attorno a 18-24 nodi.

Pals: my homespot. È lo spot Wave mure a sinistra

per eccellenza. Funziona più o meno quando entra la

bora a Sottomarina, con una frequenza leggermente

superiore. Bastano 15 nodi ed in mezzora monta una

bella onda da 1-1,5 metri. L’ideale è con Mistral e

Tramontana sopra i 20 nodi quando si trasforma in

una palestra side-off con usuale zona rafficata

sottoriva. Può diventare difficile quando l’onda

rompe di colpo su 1 metro di acqua. Fantastici i

paesini di Pals e Peratallada, perle medievali al

centro del parco naturale dell’Empordá.

San Pere Pescador (Camping Ballena Alegre) e Baia

di Rosas: spot estivo per eccellenza con la

“Marinada” ovvero il vento da mare sempre

superiore ai 12-14 nodi. Chissà perchè questa

condizione non si realizza durante la ormai

decennale World Cup (ad eccezione di quest’anno). A

pochi chilometri le rovine romane di Sant Martí

d’Empuries.

Port de la Selva: è la baia più a Nord di tutta la

Spagna ovvero la porta per i venti settentrionali.

Dicono che i paesani siano un po’ rincitrulliti a causa

del frequentissimo vento freddo. Mi sa che è proprio

così: qui c’è un bar che si chiama “Entrepans”

(panini in catalano) e vi assicuro che non fanno

nessun tipo di sandwich! Con poche decine di curve

in più potrete godere di viste mozzafiato e visitare il

paese di Cadaques e il Cap de Creus.

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FRANCIALeucate: Mistral, Mistral e tanto Mistral, più di

duecento giorni di vento superiore a forza 4, spesso

spira 3-4 giorni di fila con raffiche oltre i 40 nodi. Gli

spot sono la laguna di Leucate e la spiaggia de La

Franqui, entrambi con vento da terra. Ottime e super

economiche le ostriche locali.

San Cyprien – Pont des Basses: Spot a Sud di Leucate

buono con venti da S-SE che alzano sempre minimo un

metro di onda rompente su sabbia.

Ma insomma, merita o no partire dall’Italia per visitare

la costa nord spagnola? La risposta è assolutamente

positiva se volete fare una settimana di vacanza

windsurf più visite culinario – culturali. La Costa Brava

è splendida, ricca di parchi naturali, resti ben

conservati di architettura romana ed é la culla del

compianto Salvador Dalì.

Altrettanto meritevole uno stop se siete sulla via di

Tarifa o del Portogallo: basta seguire le previsioni e una

capatina a Leucate o Pals possono essere

indimenticabili. Alcuni amici mi avevano chiesto se

poteva essere un’opzione partire su previsione

(chiamata). Qui le cose si fanno più complicate, credo

che i tanti spot francesi che si trovano lungo la via

come Cannes, Hyeres e Carrò potrebbero limitare la

voglia di aggiungere altri 600 chilometri al già lungo

viaggio alla ricerca del Mistral.

“Matteo, ma quando tornerai a vivere in Veneto con i

Peler e con le Bore?” Diciamo che per ora preferisco

continuare con il mio status di “migliore waver italiano

in Catalunya” – ed unico aggiungerei. Se consideriamo

poi che è il fattore freddo quello che più mi limita,

credo che prima di tornare a casa passerò qualche

altro anno come expat dal mio amico Paolo Migliorini a

Sao Miguel de Gostoso per scaldarmi le ossa.

Un caloroso ringraziamento a Josep Piña per le

splendide foto. Josep è un vero appassionato di

fotografia e dedica molto del suo tempo libero al

windsurf; vi consiglio di chiedere la sua amicizia in

Facebook per godere di ottimi scatti di natura e di

azione.

Grazie anche ai miei supporter:

RRD - Simmer - Al360 - www.drwind.com.br

www.hidi.it - www.contractsnowboards.com

- Crema Sport, Padova.

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Quando è troppo è troppo. Josh Angulo ha affermato di non aver maigareggiato in condizioni così estreme! © John Carter

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