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Forlì ® www.inmagazine.it Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Fabio Scozzoli La rana olimpionica Bruno Grandi Leggenda italiana Made in Forlì Yuri Ciccarese Classico con brio Rocca delle Caminate Bastione sul crinale Anno XV - N. 3 - LUGLIO - AGOSTO 2012

Forlì IN Magazine – 03/2012

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Forlì IN Magazine – 03/2012

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FabioScozzoliLa rana olimpionica

Bruno Grandi Leggenda italiana Made in Forlì

Yuri Ciccarese Classico con brio

Rocca delle Caminate Bastione sul crinale

Anno XV - N. 3 - LUGLIO - AGOSTO 2012

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| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Sommario

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Il primo a tuffarsi in piscina in questa calda estate è Fabio Scozzoli, campio-ne di nuoto pronto a farsi onore nel-le vasche olimpioniche di Londra. A lui dedichiamo la copertina di Forlì IN, affiancandolo ad un’altra gloria olimpica come Bruno Grandi, che vanta un palmarès unico di incarichi internazionali. Largo alla musica poi con il flautista Yuri Ciccarese, diretto-re del festival “Sadurano Serenade”. Il viaggio nel territorio ci porta inve-ce verso Rocca delle Caminate rag-giunta da un insolito percorso che parte da Predappio, cittadina pro-tagonista, assieme a Terra del Sole, Cervia e Milano Marittima, dell’arti-colo dedicato alle città di fondazione

in Romagna. Si prosegue con una moderna villa sulle colline cesenati per toccare poi i confini del pianeta con i viaggi di Alessandra Sitta e Gio-vanni Zamboni. Torniamo in ambito locale col rocchigiano Dodo Fratta-gli, promotore di eventi lirici, e con la mostra a Longiano dedicata ad Ilario Fioravanti. I viaggi in moto rac-contati nel libro di Loris Camprini riportano verso il mondo e la grinta della “modella rotella” Noemi Visotti ci rende orgogliosi di abitarlo, così come l’impegno dei volontari della Banca del Tempo di Forlì. In chiu-sura parliamo di web marketing con Alessandro Zaccheroni, che appro-fondirà il tema nei prossimi numeri.

4 Annotare

Brevi IN12 Essere

Fabio Scozzoli18 Dirigere

Bruno Grandi24 Suonare

Yuri Ceccarese30 Visitare

Rocca delle Caminate36 Costriure

Città di fondazione40 Abitare

Villa in collina

46 Viaggiare Alessandra Sitta e Giovanni Zamboni50 Collezionare Dodo Frattagli55 Creare Ilario Fioravanti58 Raccontare Un milione di chilometri60 Sfilare Noemi Visotti62 Aiutare Banca del Tempo di Forlì64 Navigare Alessandro Zaccheroni

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Marica Graziani, Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga

Collaboratori: Annalisa Balzoni, Flavio Dell’Amore, Roberta Giurioli, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Valentina Minzoni, Enrico Pasini, Matteo Ranucci, Francesca Renzi, Rosanna Ricci, Giorgio Sabatini, Gianmaria Zanotti, Gabriele Zelli.

Chiuso per la stampa il 6/07/2012

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

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Premio “Città di Forlì”

Forlì - Nona edizione per il premio letterario “Città di Forlì”, concluso

con la giornata di premiazione andata in scena lo scorso 19 maggio nella sala Santa Caterina. Il vincitore di

quest’anno è lo scrittore Valentino Ronchi, di Milano. Nel corso della

premiazione è stato presentato il romanzo vincitore della scorsa

edizione, “Il ragazzo dei gorilla viola” di Mario De Fanis, pubblicato

da Foschi Editore.

Romagna Liberty

Forlì - Fresco di stampa il libro di Andrea Speziali “Romagna Liberty”,

monografia pubblicata per i tipi di Maggioli editore. La presentazione

di Vittorio Sgarbi apre le porte a quest’opera assieme a quella di

Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna. Il volume

firmato da Speziali, artista alla 54° Biennale di Venezia con la scultura

“Totem Riccione”, comprende eleganti edifici Liberty del territorio

romagnolo, tra cui anche l’Hotel Vittoria di Forlì. Dal 23 luglio al 12 agosto foto d’epoca e recenti

sugli edifici Liberty sono esposte ai Magazzini del Sale a Cervia,

nell’ambito della mostra curata dallo stesso Speziali.

www.romagnaliberty.it

Ph. Giorgio Sabatini

L’estate degli autori sotto la Torre

Forlì - Dodicesima edizione per “Autori sotto la torre”, rassegna d’in-contri con gli autori di narrativa e saggistica del panorama letterario nazionale che ogni estate anima le serate di Piazzetta della Misura. Ad aprire il calendario il 5 luglio è stato Giuseppe Ayala, mentre il 6 luglio la rassegna ha fatto tappa al MegaFor-lì con Giulio Tremonti, ex Ministro delle Finanze e dell’Economia, che ha presentato il suo saggio “Uscita di sicurezza”. Il 10 luglio in piazzetta della Misura lo scrittore Fulvio Ervas, per proseguire poi il 19 luglio con la presentazione del libro di Roberto Marzocchi e Gigi Mattarelli, dedicato a don Amedeo Pasini. A seguire alcu-ni scrittori-musicisti sul palco sotto la torre: il 24 luglio arriva Red Canzian

dei Pooh, il 26 Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. L’incontro conclusivo è quin-di in programma per il 2 agosto, con la presentazione del libro di Michele Leoni e don Dario Ciani. Gli incontri, sempre ad ingresso libero, iniziano alle ore 21,15; in caso di maltempo ci si sposta in salone comunale. www.megaforli.com

La terrazza di Romagna riparte la Ca’ de Be’

Bertinoro - Riprende l’attività del-la Ca’ de Be’ di Bertinoro, storica osteria del buon vino affacciata sul colle gestita oggi da un giovane staff guidato da Simone Rosetti e Michele Baldini. Sistemati i danni causati dal principio d’incendio che lo scorso 28 giugno si è sviluppato all’interno del ristorante, torna ad accogliere il

pubblico nelle sue ampie sale e nella terrazza, uno dei luoghi più suggesti-vi del territorio romagnolo. Fortunatamente, infatti, le fiamme non hanno causato danni strutturali, e l’incendio è stato spento senza trop-pi problemi. Il ristorante enoteca è a Bertinoro in piazza della Libertà 10, tel. 0543 444435. www.cadebe.it

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Giovani cestisti al Supercamp

Sportilia - Giunto alla 19esima edizione il Wbsc Supercamp

di basket, camp di pallacanestro fondato e diretto da Stefano Colombo,

Giovanni Grassi e Fabio Coirazza e divenuto oggi punto di riferimento

a livello internazionale per l’allenamento di ragazzi e ragazze

dagli 8 ai 20 anni. Il camp si è tenuto a Sportilia, dal 17 giugno al 7 luglio.

All’insegna dell’internazionalità il cast di heading coaches staff,

con l’allenatore Fabio Fossati, attuale coach della nazionale femminile del

Camerun, i coach slovacchi Janez Drvaric e Vlado Velikonja e, gradito

ritorno dopo alcuni anni di assenza, l’israeliano Oren Ronen.

www.wbscsupercamps.com

Sei saggiper Unindustria

Forlì - Il Consiglio Direttivo di Unindustria Forlì-Cesena, l’associazione che dall’inizio

dell’anno riunisce gli imprenditori di Confindustria e ConfApi provinciali,

ha formalmente avviato l’iter che entro ottobre porterà all’elezione

assembleare del successore di Giovanni Torri (nella foto) per il

quadriennio 2012-2016. In questa prospettiva sono stati nominati “i Saggi”, figure di alto profilo e con

esperienze nelle massime cariche associative come Vittorio Croci,

Pier Angelo Giannessi, Edo Lelli, Andrea Maremonti e Mario Riciputi. La Commissione di Designazione si

muoverà fino al 18 luglio in un’ampia disamina che coinvolgerà l’intera

base associativa, per poi cominciare a lavorare sulle candidature.

Appennino romagnolo meraviglia Italiana

Campigna - Le millenarie foreste dell’Appennino della Romagna To-scana che popolano il Parco nazio-nale delle Foreste Casentinesi, Mon-te Falterona e Campigna sono state riconosciute come “Meraviglia Italia-na”. Il riconoscimento arriva a segui-to della candidatura presentata alla fine del 2010 dal servizio Politiche Sociali della Provincia di Forlì-Ce-sena, in collaborazione con il servi-zio Ambiente. L’iniziativa nazionale “Meraviglia Italiana” è patrocinata dalla Camera dei Deputati, dal mini-stero dei Beni e attività culturali, dal ministro della Gioventù e dal mini-stro del Turismo, ed è stata promos-sa dal Forum Nazionale dei Giovani per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. I mille pro-getti che hanno ottenuto questo ti-tolo, selezionati tra tutti quelli che si

erano candidati, saranno pubblicati nel portale di Meraviglia Italiana. www.meravigliaitaliana.it

Gemellaggio con il Distretto di Pechino

Forlì - La Provincia di Forlì-Cesena ha approvato un gemellaggio con il distretto di Pechino Dongcheng. La firma avverrà a settembre, in Cina, con una cerimonia ufficiale durante il Terzo Bejing Wanfujing Festival dedi-cato al commercio. L’accordo ha, tra le sue finalità, l’instaurazione di rap-

porti di collaborazione economica, turistica e culturale tra le due realtà. Un primo contatto con le autorità pe-chinesi è avvenuto con la visita ufficia-le, dal 24 al 28 maggio a Dongcheng, dell’Assessore provinciale al Turi-smo Iglis Bellavista (nella foto assieme alla delegazione ufficiale di Dongcheng).

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Enovitis 2012, successo in Campo

Fiumana di Predappio - Grande afflusso di viticoltori, tecnici e operatori del settore vitivinicolo ad “Enovitis in Campo”, manifestazione itinerante ospitata quest’anno dall’azienda vitivinicola Condè di Fiumana di Predappio. Il 21 e 22 giugno ben 4.230 persone giunte da ogni parte d’I-talia e dall’estero hanno preso parte a questo evento che ha messo in primo piano il comparto della meccanizzazione agricola, con trattori e macchine di ogni genere presentati da 111 aziende espositrici. Oltre alle dimostrazioni, han-no suscitato particolare interesse anche le aree tematiche dedicate al recupero di energia dai sarmenti e al manteni-mento della struttura del suolo. Molto seguita anche l’area interattiva dedicata a “Tergeo”, progetto di Unione Italiana Vini dedicato alla sostenibilità delle produzioni vitivinico-le, e il convegno organizzato dal Consorzio tutela dei vini di Romagna, al termine del quale si sono svolte degustazio-ni di cloni microvinificati a cura dei vivaisti presenti.

Estatisana: armonie naturali al Grand Hotel

Fratta Terme - Un corner nel salottino beauty farm dove assaggiare frutta di stagione o sorbire preziose tisane. È una delle tante proposte del Grand Hotel Terme della Fratta che, per tutta l’estate, ogni giovedì e venerdì sera offrirà agli ospiti quest’opportunità al termine del Per-corso Armonie Naturali (idropercorso vascolare, sauna, cascata di ghiaccio, bagno turco, bagno romano, pedilu-vio kneipp, wasser paradise, docce emozionali, due pisci-ne termali con idromassaggi, cromoterapia). Sono sei le proposte del giovedì sera di “Estatisana”: si va dall’infuso gusto arancio “cannella e vaniglia” a quello “Notti in Ti-bet”; e poi “Sogno d’Amore”, “La Vie en rose”, “Moulin Rouge” fino alla “Tisana Energy”. Tutti i venerdì, invece, è la volta di “Fruit & Relax”, frutta di stagione preparata in mille modi e con gli abbinamenti più sfiziosi. www.termedellafratta.it

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L’America coast to coast in sella alla Bici

Artusi premia Andrea Segrè

Forlimpopoli - Grande successo di pubblico per l’edizione 2012 delle Feste Artusiane. Tanti gli eventi, i

menù speciali, gli spettacoli andati in scena dal 16 al 24 giugno, e

non sono mancati come sempre i premi. Il più prestigioso è andato

all’agroeconomista Andrea Segrè (nella foto), Premio Artusi 2012, per

aver promosso in prima persona il recupero a fini benefici di alimenti

invenduti nel mercato, tanto da meritarsi l’appellativo di “Robin Food della lotta allo spreco”. La consegna

del riconoscimento si terrà nel mese di ottobre.

Germano Pestelli saluta l’Ausl

Forlì - Germano Pestelli (nella foto), direttore dell’U.O. di Medicina

Riabilitativa e del Dipartimento Area medica non acuta e Riabilitazione,

ha cessato il proprio servizio presso l’Ausl di Forlì per collocamento a riposo. L’Azienda ha conferito

l’incarico di facente funzione alla dottoressa Renata Maria Rossi,

responsabile della struttura semplice di Riabilitazione territoriale, mentre

direttore del Dipartimento è stato nominato il dott. Pasquale Maiolo.

Salutando il dottor Pestelli, la Direzione dell’Ausl porge a lui un

profondo e sentito ringraziamento per la professionalità e la dedizione

profuse in questi anni, nei quali ha reso un prezioso servizio a tutta la

collettività locale.

Forlì - Dalla California al Maryland in 12 giorni. Pedalando in sella alla pro-pria bici. È l’impresa compiuta da Lu-igi Barilari (nella foto), forlivese classe 1955, dipendente dell’Ecipar-CNA di Forlì-Cesena, che dal 7 al 25 giu-gno ha partecipato alla Raam Race Across America, la gara ciclistica più massacrante al mondo lunga 4.810 chilometri no-stop, dall’oceano Paci-fico all’Atlantico. Barilari ha pedala-to giorno e notte nel lungo percorso che ha attraversato 12 stati americani: California, Arizona, Utah, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia, Pennsylvania, Maryland. Un’esperienza durissima e unica alla quale hanno preso parte

una quarantina di ciclisti in tutto, tra i quali solo due italiani. A seguire il forlivese è stato un team di 10 persone coordinato da Mauro Farabegoli; la trasferta americana di Barilari e del suo staff è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario di una decina di aziende di Forlì e Cesena.

Icaro, ali nuove per la Città

Forlì - “Ali nuove per la città”: è il nome del progetto di recupero del monumento ad Icaro di piazzale del-la Vittoria. Le ali sono quelle della colossale statua realizzata da Fran-cesco Saverio Palozzi nel 1941; il loro restauro, così come quello dell’intera

opera, è affidato ad esperti restau-ratori che opereranno in collabora-zione con l’Università degli Studi di Ferrara. L’idea nasce dal Fondo per la Cultura e il progetto si caratterizza per la presenza di numerose azioni collaterali che accompagneranno l’intero periodo del restauro - previ-sto tra luglio e dicembre - rivolte a cittadini, enti ed imprese. La finalità didattica del progetto vede il diretto coinvolgimento delle scuole, a comin-ciare dagli gli istituti superiori (Geo-metri, ITIS, Liceo Artistico, Istituto Aeronautico), per i quali sono previsti stage e laboratori. I cittadini potran-no vedere da vicino il monumento durante l’apertura del cantiere con visite guidate, grazie ad un ponteggio e a scale di sicurezza. Tutte le fasi del restauro saranno documentate con video e fotografie, raccolte poi in una pubblicazione che verrà presentata al termine dell’operazione.

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Valverde - Per chi ama la spiaggia libera e green a Val-verde di Cesenatico è nata la “Spiaggia Vegetale”, un’oasi di benessere naturale primo esempio in Italia di arenile rinaturalizzato. L’intervento, la cui ideazione e progetta-zione tecnica è della Angelo Grassi Design di Gambettola, persegue l’obiettivo di attuare un modello di turismo balneare sostenibile ed accessibile. L’intervento è carat-terizzato dall’impiego di materiali semplici e rispettosi dell’ambiente. Tra questi spicca la tamerice, in due prin-cipali declinazioni, siepe ed albero. Le cabine spogliatoio e tutte le strutture di servizio sono realizzate in pali di castagno, privati della loro corteccia con copertura per-meabile. L’acqua tiepida delle docce è fornita da tubi in-terrati 15 centimetri, così da sfruttare il surriscaldamento del suolo. Per i camminamenti, infine, è stata utilizzata “ripietra”, pietra realizzata con materiale di recupero.

Campionato europeo di Speed Down

Predappio Alta - Trentesima edizione per il Campionato Europeo di Speed Down, nato all’interno della “Fede-razione internazionale del caisses à savon” con sede in Svizzera, in programma a Predappio Alta il 28 e 29 luglio. Si tratta di una competizione su strada, a parco chiuso, tra veicoli senza motore che si sfidano in categorie diver-se a seconda dell’età dei partecipanti, per aggiudicarsi il miglior tempo. Attesi alla gara circa 200 mezzi, oltre ad una delegazione delle soap box Ferrari Club, con loro mezzi inseriti in gara. Presente anche uno stand dedicato a Marco Simoncelli, con un premio a lui intitolato. Il con-trollo tecnico dei veicoli da parte dei giudici si terrà nella giornata di venerdì 27 luglio, con cerimonia di apertura del campionato prevista per le ore 19, con un corteo di mezzi che confluirà sulla piazza principale di Predappio Alta. Previsti per l’occasione anche vari eventi collaterali, come la festa del pesce e serate musicali.

La spiaggia delle Tamerici

Ph. Gianmaria Zanotti

Tenuta PertinelloIl piacere della scelta

Tenuta PertinelloStrada Arpineto, 2 • 47010 Galeata (FC) Italy

Tel. 0543.983156 - Fax [email protected]

La LunaGrappa di uve Sangiovese

Profumo complesso,etereo, bocca morbida,

persistente, moltoelegante.

Il PassitoDa uve stramature

di AlbanaProfumo di agrumi e

frutta bianca, palato chefonde densità, intensità e

vivezza sapida.

Il BoscoDa uve Sangiovese

Naso fragrante con sentore di piccoli frutti

rossi, in bocca è fresco e teso, di grande bevibilità.

PertinelloDa uve Sangiovese

Vino austero ecomposto, bocca

succosa, ampia, di trama fine.

Il SassoDa uve Sangiovese

Vino di grande complessità ed eleganza che solo una

vigna di oltre 40 anni riesce a dare.

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Opera di Erani per il borgo colpito dal sisma

Forlì - L’affresco su tela “La finestra” (nella foto), opera recente dell’artista

forlivese Ido Erani, è stata donata alla comunità di Sant’Agostino,

provincia di Ferrara, uno dei tanti comuni emiliani colpiti dal recente

terremoto. Una decisione nata da una coincidenza di luoghi e persone: tra gli ospiti presenti lo scorso 8

giugno all’inaugurazione dell’atelier Studio 45 di Ido Erani, in via

Castel Latino 55, era presente, tra gli altri, anche il vicequestore

provinciale Vincenzo Minarelli, originario proprio del borgo ferrarese,

nel quale peraltro anni addietro lo stesso Erani aveva tenuto

una mostra. Il dono dell’opera alla comunità va in simbolo di

partecipazione alle sue sofferenze, ma soprattutto come segno

di speranza per i giorni a venire, come una finestra aperta sul futuro.

Service a Cipro per la Round Table

Forlì - Una delegazione della Round Table n. 6 di Forlì si è recata

in giugno a Cipro, in occasione dell’Euromeeting RT6 2012. Durante

questo evento i ragazzi forlivesi hanno organizzato un banchetto per la vendita di parmigiano proveniente

da un caseificio reggiano danneggiato durante il terremoto, ed hanno

raccolto così fondi per il Service Nazionale della Round Table Italia pro

Terremoto Emilia-Lombardia. www.rt6.it/service

Al Museo della Marineria con le opere di Leonardo

Cesenatico - Al Museo della Marine-ria di Cesenatico, è allestita fino al 9 settembre la mostra dal titolo “Leo-nardo da Vinci al Porto Cesenatico”, realizzata da Comune, Museo della Marineria e Museo Leonardiano, in collaborazione con Gesturist Cesena-tico Spa. La mostra racconta in modo semplice e divulgativo, con l’ausilio di un ampio apparato iconografico, la vicenda del “passaggio” di Leonar-do da Cesenatico e il contesto storico nel quale avvenne, sottolineando an-che tutte le implicazioni simboliche che questo passaggio originò, nella cultura locale fino alla promozione turistica, facendo anche emergere il valore simbolico e la suggestione di quest’importante presenza 510 anni dopo. Oltre alla riproduzione del fa-moso “Codice L”, preciso rilievo del piccolo borgo marinaro accompagna-to da una veduta dall’alto della rocca, in mostra ci sono anche i modelli di macchine leonardesche sull’acqua,

realizzati dal Museo Leonardiano di Vinci. Questa esposizione rappresenta il primo momento di una serie di atti-vità su Leonardo da Vinci che prose-guiranno in autunno, con laboratori e attività didattiche e con una “Sera-ta Leonardo” al Teatro Comunale.www.museomarineria.eu

Artista e poeta, omaggio a Tonino Guerra

Santa Sofia - Inaugurata il 14 luglio, fino all’11 agosto prosegue la mostra “Omaggio a Tonino Guerra” alla Gal-leria “Stoppioni” di Santa Sofia. Circa 30 opere, realizzate dall’artista Paolo Gubinelli, illustrano il rapporto tra l’artista e il poeta, frutto di un soda-lizio artistico intessuto nel tempo che ha portato alla realizzazione di opere di altissimo spessore, in cui le paro-le del poeta dialogano con il segno pittorico, con le linee e con il colore. Gubinelli approda a Santa Sofia dopo il grande successo di critica per la partecipazione alla 54esima Biennale di Venezia 2011, invitato da Vittorio Sgarbi proprio su segnalazione di To-

nino Guerra. Pur non disdegnando altre modalità espressive, Gubinelli ha scelto la carta come strumento elettivo del suo fare artistico, e forse proprio la carta ha suggerito all’ar-tista la strada della contaminazione tra il segno artistico e la parola poe-tica. All’artista è andato, nel tempo, il tributo di autorevoli critici, come Claudio Strinati, Antonio Paolucci ed Enrico Crispolti. Al testo di Giulio Carlo Argan è affidato l’incipit del catalogo che accompagna la mostra, visitabile il sabato e la domenica dal-le 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Per info e visite guidate, tel. 0543 975428 - 29. (F.R.)

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Al correre veloce del tempo è abi-tuato, anche perché da almeno tre anni il tempo sa come bruciarlo. Ma i giorni e le ore che separano Fabio Scozzoli dal 28 luglio, ossia dal giorno in cui anche per il nuo-tatore forlivese inizieranno uffi-cialmente le Olimpiadi di Londra, gli sembreranno scorrere con una lentezza estenuante. Da quando, ormai cinque anni fa, ha capito che la natura gli aveva fatto dono non solo di un’infinita passione per lo sport e per il nuoto ma an-che di un incredibile talento, il ra-gazzo che compirà 24 anni proprio durante la 30ª edizione dei Giochi (esattamente il 3 agosto) vive im-merso nel sogno di cingere al pro-prio collo una medaglia olimpica. Magari scintillante come l’oro.Un sogno che più passano gli anni, i mesi e le bracciate, più diventa plausibile. E oggi, a poche setti-

mane dalle gare che valgono una carriera, è diventato persino tre-mendamente concreto. Fabio ga-reggerà nella staffetta 4x100 mista e nei 100 metri rana, di cui detiene il primato nazionale e il titolo di vice campione mondiale in carica e arriva all’appuntamento fresco di titolo europeo, quello vinto lo scorso 22 maggio a Debrecen in Ungheria col tempo di 1’00”55. Ottimo viatico per l’Olimpiade.Abituato a bruciare le tappe e a stupire tutti tranne, forse, se stes-so, il ragazzone di San Martino in Villafranca ora non è più una sorpresa, ha gli occhi di tutta Ita-lia addosso e un obiettivo al quale pensa e per il quale lavora ormai da un paio di stagioni. Idealmen-te, è tutto diverso rispetto a quan-do il traguardo era “solo” un Euro-peo o un Mondiale. Teoricamente, sì, per tanti ma non per Fabio, che

Un lavoro costante per superare con ogni bracciata i propri limiti. È Fabio Scozzoli, in partenza per Londra con la solita tenacia e simpatia. Portando alta la bandiera olimpica per tutta la Romagna.

testo Enrico Pasini - foto Giorgio Sabatini

La rana Olimpionica

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Essere | Fabio Scozzoli

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Ph. Xinhua / eyevine/contrasto

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non ha cambiato ritmi e modali-tà di preparazione nonostante la maggiore pesantezza della posta in palio. “Con il mio coach Tamas Gyertyanffy non abbiamo cambia-to quasi nulla nel lavoro, perché le Olimpiadi sono comunque l’ulti-mo appuntamento della stagione e perché vivo gli stimoli che dà più o meno allo stesso modo di come vissi i miei primi Europei e Mon-diali”, spiega Scozzoli. “Forse chi ha già vissuto questa esperienza la può approcciare diversamen-te. Anno dopo anno lavoro per aggiungere un mattone alla mia crescita e per abbassare la soglia del mio limite. Ho lavorato con un occhio particolare sulla resisten-za, al punto che ancora a livello di rapidità devo limare qualcosa prima che inizi la competizione”.Resistenza anche alle pressio-ni? “No - sorride -. Quella non la sento. Le aspettative della mia gente, dei romagnoli e degli ita-liani sono anche le mie e non mi incutono timore, anzi mi danno entusiasmo, orgoglio. Londra è il sogno di una vita, un sogno che si avvera. Non si può sprecare con tormenti psicologici. Quest’anno so che posso puntare a una me-daglia, non voglio lasciarmela sfuggire”. A contendergliela sarà una nutritissima schiera di cam-pioni, tra i quali, però, non ci sarà il rivale norvegese Alexander Dale Oen, tragicamente scomparso il 30 aprile scorso. A lui Scozzoli ha dedicato l’oro di Debrecen perché per il forlivese non è un avversa-rio, ma un amico in meno al pro-prio fianco. “Alexander mi manca

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Sopra: Scozzoli in gara ai campionati europei di Budapest nel 2010, quando conquistò uno strepitoso oro nei 50 rana. Nella pagina a fianco Fabio mostra le ultime medaglie europee, conquistate lo scorso maggio a Debrecen.

e mi mancherà ancor di più in va-sca”, ammette Fabio. “Non era un rivale ma l’immagine della Rana nel mondo, un compagno che ho avuto al fianco in tutti i miei suc-cessi. Ora l’oro ce lo giocheremo in tanti, almeno in cinque, e pen-so che il favorito sia il giapponese Kosuke Kitajima perché ha vinto l’oro nei 100 e nei 200 sia ad Atene che a Pechino, perché sa come si trionfa nei grandi appuntamenti e perché quest’anno è già sceso sot-to il minuto”. Oltre al nipponico, attenzione anche al sudafricano Cameron Van Der Burgh, all’austra-liano Brenton Rickard e all’ucrai-no Valeriy Dymo, giunto alle sue spalle agli ultimi Europei. Occhio anche agli ungheresi, da sempre specialisti principi della Rana.La gara, però, è solo un aspetto

di un’esperienza totalizzante che Scozzoli condividerà con migliaia di atleti. L’ambiente del Villaggio olimpico comunque non lo inti-morisce. Tutt’altro. “Arriverò a Londra il 24 luglio, dopo essermi mentalmente e fisicamente ripo-sato a casa e alloggerò al Villag-gio senza problemi. No, non è il caos, è una situazione bellissima, che ho già in parte assaporato alle Universiadi e ai Giochi del Medi-terraneo anche se in dimensioni ovviamente ristrette. Pranzare e cenare con ragazzi di altri sport e di altre culture è stimolante e divertente”. L’importante è stare attenti a cosa si mangia. La cuci-na inglese non è certo celebre per leggerezza e raffinatezza... E non ci sono le amate lasagne materne: “Infatti in valigia l’unica cosa che so

Ph. Gian Mattia D’Alberto

IN Magazine | 15

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A fianco, Fabio Scozzoli assieme al coach Tamas Gyertyanffy durante gli allenamenti nella piscina di Imola.

Il principe ranocchio

Fabio Scozzoli è l’atleta sul quale si concentrano le speranze olimpiche di tutta la Romagna. O almeno di tre province. Nato a Lugo ma forlivese a tutti

gli effetti, per fare il salto di qualità agonistico si è da anni trasferito all’Imolanuoto, venendo “adottato” da tutta la comunità imolese.

I suoi primi successi a livello assoluto risalgono al 2007, quando vinse il titolo italiano dei 100 metri rana ai campionati estivi, ma in nazionale non è stato

convocato fino al 2009, quando prese parte ai Giochi del Mediterraneo di Pescara vincendo un bronzo con la staffetta 4x100 mista.

Da allora la sua è stata un’escalation irrefrenabile: subito due medaglie d’argento alle Universiadi di Belgrado e primato nazionale nei 100 rana scendendo per la prima volta sotto il minuto. Poi la perla degli Europei

di Budapest con l’oro nei 50 metri rana e il bronzo nei 100 che lo portano alla ribalta internazionale e, l’anno scorso, la consacrazione con il doppio

argento (50 e 100 metri) ai Mondiali in Cina nel corso dei quali ha stabilito anche il doppio record nazionale (27”16 e 59”42). Fino alle medaglie pesanti, due ori

e un argento, conquistate nel maggio scorso agli Europei di Debrecen.

già di portarmi dietro da Forlì sono i biscotti. La colazione la faccio a modo mio. In modo sano”, sorride.Fabio avrà comunque vicino la fi-danzata, anch’essa nuotatrice an-che se non in Nazionale, Carlot-ta Fiordoro. “I biglietti per le mie gare del 28 e 29 luglio glieli ho già acquistati e almeno lei mi vedrà dal vivo. I miei genitori (Graziano e Laura, ndr) non li hanno invece ancora comprati, penso che mia madre resterà a casa a tifare davan-ti alla televisione. Contrariamente a me, è scaramantica”. Assieme a lei tiferanno tutti i romagnoli, tut-ta Forlì, Imola e Lugo per lo meno, perché Fabio Scozzoli negli anni ha saputo conquistare non solo l’entusiasmo, ma anche l’affetto del pubblico. Lo ha fatto sapen-dosi imporre con e senza “super-costume”, facendosi amare per la sua modestia e semplicità, col suo non essere “personaggio” a tutti i costi come, invece, gran parte dei suoi colleghi di vasca. Lo scrive anche nel suo profilo Facebook: “Sono un ragazzo normale, sem-plice, sincero... forse con dei sogni diversi dal comune...”. Lo dimostra annotando anche dopo il successo di Debrecen che la cosa più bella è stata divertirsi ed emozionarsi al suono dell’inno nazionale. Per questo una medaglia olimpica sa-rebbe il premio più bello e meri-tato. Per questo tutta la Romagna quell’inno lo vuole sentire anche a Londra. IN

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Nell’universo della ginnastica mondiale Bruno Grandi è cono-sciuto come “la leggenda italiana”. E nella sua città, Forlì, non ci si ren-de spesso conto di quanto lustro “il professore” abbia dato alla sua terra e alla sua patria. Cordiale, ironico, modesto, nulla traspare della sua formidabile carriera prima come allenatore poi come dirigente. Gli innumerevoli successi e il presti-gio sono il frutto di una romagnola perseveranza e di una ecceziona-le forza d’animo, doti intrinseche non disgiunte da una pratica e acuta intelligenza. Prima ginnasta di buon livello, poi allenatore coi fiocchi, tanto da portare la Forti & Liberi ai massimi livelli nazionali e Maurizio Montesi alle Olimpiadi di Montreal. Da dirigente, infine, mette insieme un palmarès di li-vello planetario: per 23 anni pre-sidente della Federazione Italiana Ginnastica, dal 1996 presidente della Federazione Internazionale Ginnastica, tra il 1998 e 1999 presi-dente reggente del Coni. Nel 2000 è membro della élite mondiale dei

dirigenti sportivi: il Comitato In-ternazionale Olimpico (Cio). Nes-sun dirigente del nostro territorio ha raggiunto mai questi traguardi. Eppure dialogare con lui è facile e, nello stesso tempo, emozionante.Come Presidente della ginnasti-ca nazionale e di quella mondiale quali sono i risultati che ricorda con più orgoglio?“Le cose di cui vado più fiero sono due: aver cambiato radicalmente i regolamenti della ginnastica e le modalità di qualificazione olimpi-ca. Nel primo caso ho interrotto il sistema che praticamente delegava alla parte tecnica e ai paesi più for-ti un potere assoluto. Ora l’assem-blea generale è un vero concerto di tutte le entità delegate e tutte hanno voce. Il secondo successo di cui sono fiero è di aver cambiato il regolamento della qualificazio-ne olimpica. Prima il concetto di squadra nazionale non esisteva a livello di gara. Ai Giochi partecipa-vano in sei e se un atleta si faceva male era eliminato e la squadra inevitabilmente perdeva, anche

se nelle sue file c’era il campione uscente. Ora gareggiano in cinque col punteggio di quattro ed esiste la riserva, che può sostituire a pie-no titolo il collega impedito. Sono felice anche di aver istituito una Fondazione che interviene a favore degli atleti più sfortunati. Ci sono casi di atleti tetraplegici che ora possiamo aiutare attraverso una Fondazione, inizialmente osteg-giata perché ritenuta un organo di dubbia utilità. Anche questa la considero una grande vittoria”.Lei ha partecipato alle Olimpia-di in vari ruoli. Quali sono gli epi-sodi vissuti più intensamente?“I momenti da ricordare sarebbe-ro molti... Il mio primo incontro con le Olimpiadi coincise con una brutta esperienza. Nel 1972, a Monaco, già si vivevano momen-ti di grande tensione geo-politica internazionale quando ci qualifi-cammo. Arrivammo in una città blindata per l’attacco dei terroristi, e tutto andò storto. Un atleta s’in-fortunò e la squadra non funzionò. Per me fu una grande delusione.

Presidente nazionale e mondiale della ginnastica, presidente del Coni, membro del Cio.Un successo internazionale costruito negli anni da Bruno Grandi, frutto di intelligenza e perseveranza.

testo Flavio Dell’Amore - foto Giorgio Sabatini

Leggenda italiana Made in Forlì

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Dirigere | Bruno Grandi

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Naturalmente arrivarono anche tempi migliori. Dopo Seoul 1988 iniziammo a raccogliere medaglie e nel 1996 ad Atlanta l’oro olimpi-co di Jury Chechi fu un tripudio. Il segno che il nostro lavoro aveva dato i suoi frutti, l’ultimo oro ita-liano era stato quello di Menichelli a Tokyo nel 1964. Oltre all’oro di Chechi e alle tante medaglie olim-piche abbiamo vinto 5 mondiali, 3 europei, e abbiamo trionfato ai Giochi di Buffalo. L’impegno, la costanza e la passione pagano sem-pre. Anche la grande tradizione della ginnastica forlivese è fondata su queste doti. Iniziò Littorio Sam-pieri, poi le sorelle Cicognani, e anche nel mio periodo di allena-tore Montesi, Marchetti, Fabbroni e Malignaggi hanno vinto molto”.E l’Italia cosa vincerà alle Olimpiadi di Londra?“Penso che gli sport meno cono-sciuti ci aiuteranno a fare bottino. Nel tiro a segno abbiamo buoni elementi, e mi aspetto molto dal

nuoto. Il forlivese Scozzoli è un ragazzo che ammiro molto per la sua serietà e impegno. Nel ci-clismo non si può far pronostici, potrebbero arrivare medaglie dal pugilato, nella ginnastica ritmica la medaglia è possibile. L’allenatrice Maccarani è una ra-gazza straordinaria. Non so cosa aspettarmi dall’atletica, disci-plina che amo molto. Nei tuffi, nella pallanuoto, nella pallavo-lo femminile, nel canottaggio, e dal nostro serbatoio storico che è la scherma sicuramente qual-cosa arriverà. Sono ottimista. Non faremo peggio di Pechino”.Un suo sogno per il futuro?“Il sogno segreto, ma possibile, è che il Museo della ginnastica in via di completamento a Forlì di-venti un polo di cultura sportiva efficiente e attivo. È stato investito molto denaro su questa struttura. La speranza è che diventi una fuci-na d’idee e iniziative. Se così fosse, sarei molto felice”. IN

A fianco, Bruno Grandi di fronte alla palestra Campostrino di Forlì, dove cominciò la sua carriera di ginnasta.

Miranda Cicognani, prima donna portabandiera

Helsinki, 1952: sono trascorsi 60 anni da quando, per la prima volta ai Giochi estivi, la portabandiera italiana fu una donna, la ginnasta forlivese della Polisportiva Edera Miranda Cicognani (nella foto, come portabandiera di un’altra competizione internazionale). Il grande privilegio toccò ad una ragazzina che i 16 anni necessari per poter partecipare alle Olimpiadi li avrebbe compiuti solo qualche mese dopo, a settembre, e che per essere iscritta dalla Federazione italiana si fece truccare la carta d’identità. Miranda Cicognani parteciperà anche ai Giochi di Melbourne 1956 e Roma 1960 (oltre a sei edizioni da giurata internazionale), ma nella storia dello sport azzurro resterà la “pioniera”. In assoluto la prima donna portabandiera fu Maria Grazia Marchelli alle Olimpiadi invernali di Oslo dello stesso anno, ma toccò alla forlivese aprire una strada sulla quale, poi, in poche hanno avuto la fortuna di incamminarsi: prima di Valentina Vezzali a Londra 2012 solo Sara Simeoni nel 1984 a Los Angeles e Giovanna Trillini ad Atlanta nel 1996. “Pioveva - ricorda Miranda di quel giorno - e tirava un vento fortissimo... L’asta della bandiera era pesante e io ero piccolina: non fu semplice, ma se tornassi indietro non cambierei una virgola di quel giorno. Fu un onore che sento ancora dentro”. (Enrico Pasini)

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Da 40 anni nel settore della cosmetica per ca-pelli, Ezio Cortecchia ha ampliato l’attività assieme al figlio Alessandro e ad un gruppo di fidati collaboratori interni ed esterni, con i quali si dedica alla commercializzazione di prodotti e accessori per capelli specificatamente professionali.Grazie alla forte esperienza commerciale maturata con impor-tanti aziende quali l’Oreal Coiffure e Sebastian International, Ezio Cortecchia e il suo staff perseguono l’obiettivo di offrire ai parrucchieri prodotti e attrezzature di alta qualità. Oltre 40 i distributori sul territorio, e tanti sono anche quelli dislocati in altre regioni italiane e all’estero, che hanno scelto gli articoli rea-lizzati da Beauty Hair Style (BHS): Svizzera, Austria, Slovenia, Cipro, Germania, Portogallo, USA, Australia e Guatemala sono solo alcuni dei paesi ad aver iniziato un rapporto commerciale di distribuzione con l’azienda. Forte dei successi raggiunti, nel mese di giugno BHS ha aperto una nuova sede che, in ag-giunta al commercio all’ingrosso, affianca la distribuzione diretta

ai parrucchieri e al cliente finale, con esposizioni differenziate.I prodotti per capelli sono prevalentemente Made in Italy, mentre per articoli non repe-

ribili sul territorio nazionale il riferimento è ad aziende coreane referenziate, escludendo a priori importazioni e produzioni cinesi, per offrire sempre prodotti affidabili e a norma. Nella nuova sede si possono trovare articoli specifici per la bellezza e l’igiene dei capelli come shampoo, colorazioni, pigmenti coloranti sen-za ammoniaca e senza para, oltre a trattamenti di ricostruzione. Disponibili anche attrezzi prettamente professionali quali phon, piastre, spazzole, pettini, rasoi elettrici, forbici e tanto altro an-cora, come extension, fermacapelli, accessori sposa. La nuova sede è a Forlì in via T.A. Edison 19. Aperta con orario continuato dalle ore 8,30 alle ore 18,30, dispone di par-cheggio riservato ai clienti. Forte è anche la vendita di prodotti on-line (www.3wad.net/shop), con consegne in tutta Italia entro 24 ore dall’ordine.

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Da 40 anni nel settore della cosmetica per ca-pelli, Ezio Cortecchia ha ampliato l’attività assieme al figlio Alessandro e ad un gruppo di fidati collaboratori interni ed esterni, con i quali si dedica alla commercializzazione di prodotti e accessori per capelli specificatamente professionali.Grazie alla forte esperienza commerciale maturata con impor-tanti aziende quali l’Oreal Coiffure e Sebastian International, Ezio Cortecchia e il suo staff perseguono l’obiettivo di offrire ai parrucchieri prodotti e attrezzature di alta qualità. Oltre 40 i distributori sul territorio, e tanti sono anche quelli dislocati in altre regioni italiane e all’estero, che hanno scelto gli articoli rea-lizzati da Beauty Hair Style (BHS): Svizzera, Austria, Slovenia, Cipro, Germania, Portogallo, USA, Australia e Guatemala sono solo alcuni dei paesi ad aver iniziato un rapporto commerciale di distribuzione con l’azienda. Forte dei successi raggiunti, nel mese di giugno BHS ha aperto una nuova sede che, in ag-giunta al commercio all’ingrosso, affianca la distribuzione diretta

ai parrucchieri e al cliente finale, con esposizioni differenziate.I prodotti per capelli sono prevalentemente Made in Italy, mentre per articoli non repe-

ribili sul territorio nazionale il riferimento è ad aziende coreane referenziate, escludendo a priori importazioni e produzioni cinesi, per offrire sempre prodotti affidabili e a norma. Nella nuova sede si possono trovare articoli specifici per la bellezza e l’igiene dei capelli come shampoo, colorazioni, pigmenti coloranti sen-za ammoniaca e senza para, oltre a trattamenti di ricostruzione. Disponibili anche attrezzi prettamente professionali quali phon, piastre, spazzole, pettini, rasoi elettrici, forbici e tanto altro an-cora, come extension, fermacapelli, accessori sposa. La nuova sede è a Forlì in via T.A. Edison 19. Aperta con orario continuato dalle ore 8,30 alle ore 18,30, dispone di par-cheggio riservato ai clienti. Forte è anche la vendita di prodotti on-line (www.3wad.net/shop), con consegne in tutta Italia entro 24 ore dall’ordine.

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Flautista, insegnante e organizzatore di concerti, per la 22esima edizione di Sadurano Serenade Yuri Ciccarese mette in campo un programma che affianca i grandi del passato a composizioni contemporanee.

Flautista, insegnante, organizzato-re di concerti. Yuri Ciccarese vive immerso nella musica, ricopren-do da quest’anno anche il ruolo di direttore artistico di Sadurano Se-renade, il Festival organizzato da-gli Amici di Sadurano giunto alla sua 22esima edizione. Tema della rassegna è “La Speranza”, cifra artistico-filosofica e chiave di let-tura dell’intera proposta musicale.Nato a Cesena nel 1961, Ciccarese ha iniziato gli studi al Conservato-rio della sua città dove si è brillan-temente diplomato. Si è perfezio-nato con W. Bennett, A. Nicolet, P. Gallois, J. Bálint. Ha tenuto concer-ti in ogni parte d’Europa (recen-temente ha tenuto un concerto al Conservatorio di Mosca), suonan-do anche in Canada e negli Stati Uniti. I momenti più prestigiosi della sua carriera lo hanno visto alla Carnegie Hall di New York, esi-birsi con la Russian Chamber Or-chestra e con grandi solisti al Con-servatorio Tschaikowsky di Mosca. Lei ama infinitamente la musica: suona, insegna, organizza concerti...

“Sì, la mia vita è sommersa dalle note e ritengo una fortuna l’a-ver coltivato questa passione. Dal 1997 insegno flauto nei corsi ad indirizzo musicale della scuola se-condaria di I grado “Via Ribolle” di Forlì. Delle tante cose che fac-cio prediligo suonare perché mi appaga interiormente; poi anche organizzare concerti, perché mi completa culturalmente e mi con-sente di conoscere nuovi musicisti”. Perché ha scelto come strumento il flauto? “La scelta è stata forzata. Ho inizia-to al Conservatorio di Cesena a 11 anni studiando la chitarra. A cau-sa di mani inadeguate, però, sono stato inserito nella classe di flauto, dove fortunatamente ho incontra-to Giovanni Gatti, il mio primo ed indimenticabile grande maestro”.Ne possiede più di uno e semmai qualcuno raro?“Ho cinque strumenti, tra i quali un flauto di legno e uno contral-to che apprezzo particolarmente”.Preferisce suonare come solista o con altri?

testo Rosanna Ricci - foto Giorgio Sabatini

Classico con Brio

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Suonare | Yuri Ciccarese

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IN Magazine | 25

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“Non ho preferenze. Certo, la fi-gura del solista è di prestigio ma ritengo fondamentale fare musica da camera, per il confronto con interpreti e stili sempre differenti”.Quali sono i suoi autori preferiti?“Mozart su tutti… un grande amore al punto da organizzare, per il mio 50° compleanno, una visita al Cimitero di Vienna dove fu sepolto. È stata un’emozione fortissima. Poi, in seguito alle re-centi esperienze russe, ho risco-perto Johann Sebastian Bach”.Nei suoi programmi ci sono brani di musica leggera?“Sì, recentemente ho costitu-ito l’Angel Ensemble, gruppo ‘progressive rock’ con strumen-ti classici, più chitarra elettrica e batteria. Molto divertente”.

Classica e leggera: sono incompa-tibili fra loro? “Non lo sono affatto, anzi… So-prattutto al giorno d’oggi, la com-mistione è utile per attirare nuovo pubblico e creare un ricambio ge-nerazionale. Più volte ho ascoltato bellissime trascrizioni dei Beatles e dei Genesis. È una questione di ap-proccio, di stile… in questo modo, forse, si riesce ad avvicinare più gente anche alla musica classica”.Come dovrebbe essere il pubblico ideale? Dovrebbe essere educato all’ascolto?“Predisposto interiormente. Se poi educazione vuol dire conoscenza, nozioni… allora meglio essere abi-tuati all’ascolto!”.Cosa manca a Forlì per essere più affascinati dalla musica?

Le serenate di Sadurano nel segno della

Speranza

Dopo i primi appuntamenti di aprile e maggio, la 22° edizione

del Festival organizzato dagli Amici di Sadurano, dedicata al

tema della Speranza, è proseguita il 29 giugno nel salone comunale

di Forlì con la “Banda Bassetti e Voci Mozartiane”. Il cartellone di Sadurano Serenade prosegue

quindi il 28 settembre al castello di Terra del Sole con il duo Dell’Oglio - Tibone (violoncello e pianoforte),

con musiche di Beethoven, Schumann e Brahms. Il 26 ottobre

la chiesa Santa Maria Assunta a Sadurano ospita la pianista Renata Benvegnù, mentre il 30 novembre,

nel salone comunale forlivese, si esibirà il KaleiDuo e Fabrizio Festa (flauto, fisarmonica, sintetizzatori),

con un originale programma che spazia dalle musiche di Morricone,

a Carpi, Bach, Fensi, Festa e Piazzolla. Due fuori programma

in scena anche nel chiostro di palazzo Talenti Framonti a Forlì,

il 5 luglio con Putte di Vivaldi e il 6 settembre con la Bozen Brass.

A fianco e in apertura, Ciccarese nel suo studio, con l’amato Mozart

(nella pagina a destra) in primo piano.

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“Non manca qualcosa in particolare. Avverto però, qui come nel resto dell’Italia, la sensazione di stare perdendo pian piano questo patrimonio culturale ed emotivo straor-dinario. Il pubblico che ritrovo abitualmente è sempre ben disposto e fortunatamente, alla fine, li vedo soddisfatti”.Riesce a trovare il tempo per altre attività?“Poco, ma non mi pesa, in quanto non ho altri svaghi”.Quali gli eventi più importanti che ha organizzato?“I Concerti del Tè a Longiano, l’Invito alla Musica a Forlì, i Notturni e le Albe a Cesenatico. Adesso però è Sadurano Serenade la scommessa più bella per me. È un onore esse-re il direttore di questa nota manifestazione musicale, che ho impostato con un programma che guarda al passato, alla musica colta. È una programmazione molto articola-ta, dal barocco fino al contemporaneo. Spero che incontri il consenso del pubblico”.E per il futuro, quali progetti ha?“Ora ho in progetto l’incisione di un CD. Poi vivrò alla giornata, con la speranza di continuare ancora per tanto tempo a divertirmi con la musica. Diversamente, per me, sarebbe insopportabile”. IN

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Tra romagnoli e motori esiste un legame inscindibile, una passione quasi connaturata che si plasma negli anni della giovinezza e, passo dopo passo, si nutre di com-petenza e cresce con l’esperienza. Vale per tanti, ma soprattutto per chi decide un giorno di fare di questa passione non solo un semplice lavoro, bensì un servizio.Con oltre tre lustri di “formazione sul campo”, il 41enne forlivese Werter Siboni da cinque anni gestisce con

il prezioso sostegno della moglie Sabrina un autosa-lone che sta sempre più affermandosi come punto di riferimento per chi, pur con la doverosa attenzione al portafogli, non vuole rinunciare al prestigio, al comfort e alla tecnologia di vetture quali Bmw, Mercedes, Porsche, Audi, Mini e Volkswagen. “Siboni Auto” è presente a Forlì in viale Roma 280/A dall’aprile del 2007, in 400 metri quadrati completamente rinnovati ad inizio

Buoni affari sulle quattro ruoteBMW, MercedeS, PorSche, Audi, Mini e VolkSWAgen:

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2012. Qui il titolare è sempre presente di persona per ascoltare, consigliare, insomma ‘guidare’ il cliente tra un ampio ventaglio di automobili usate di alta gamma e a bassissimo chilometraggio. Tutte selezionate con estrema accuratezza.“Ho lavorato tanti anni alla concessionaria Bmw Lanzoni Giordano, con la quale tuttora collaboro - ricorda - acqui-sendo grazie ai consigli e alla fiducia che il signor Lanzoni ha sempre dispensato nei miei confronti un’importantis-sima esperienza sul campo. Nel 2007 decisi di mettermi in proprio aprendo il salone nel quale scelgo, porto e controllo di persona ogni veicolo che propongo. Fossero vestiti, per fare una battuta, direi che lavo e stiro io… Un lavoro impegnativo, certo, ma che continuo a svolgere con l’entusiasmo dei primi anni”. Centinaia di persone, clienti nuovi tanto quanto quelli ormai fidelizzati, ogni anno si rivolgono a “Siboni Auto” uscendone con in mano le chiavi di un’auto e la comodità di garanzie e finanziamenti personalizzati. “L’assistenza ai clienti è un cardine e prosegue sempre, anche dopo l’acquisto, per qualsiasi esigenza dovesse maturare. La disponibilità è assoluta e, in una congiuntura non certo positiva come questa, diventa fondamentale. Il passaparola positivo dei nostri clienti, imprenditori, liberi professionisti, ma anche semplici cittadini che sanno di potere trovare qui l’auto che desiderano a prezzi concorrenziali, è il riscon-

tro migliore che possiamo avere”. E il futuro vede Siboni puntare a consolidare la propria presenza, già significa-tiva anche fuori dai confini provinciali, grazie alla possi-bilità di comunicare attraverso il web: grazie al proprio sito (www. siboniauto.it) è presente in tutti i maggiori portali nazionali di vendita di automobili. Vetture che si possono visionare on-line, per poi essere toccate con mano nel salone di viale Roma. Perché, come ogni buon romagnolo che si rispetti, anche per Siboni uno sguardo dritto negli occhi e una stretta di mano sono il metodo ancora oggi più efficace per capire i bisogni del cliente e chiudere un affare buono per tutti.

Siboni AutoViale Roma, 280/A - 47100 Forlì Tel. 0543 788868 Fax 0543 782955www.siboniauto.it - [email protected]

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Tra romagnoli e motori esiste un legame inscindibile, una passione quasi connaturata che si plasma negli anni della giovinezza e, passo dopo passo, si nutre di com-petenza e cresce con l’esperienza. Vale per tanti, ma soprattutto per chi decide un giorno di fare di questa passione non solo un semplice lavoro, bensì un servizio.Con oltre tre lustri di “formazione sul campo”, il 41enne forlivese Werter Siboni da cinque anni gestisce con

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Testo Matteo Ranucci – foto Giorgio Sabatini

Bastione sul Crinale

Da Piola una via alternativa per la salita alla Rocca delle Caminate, tra campi di grano e declivi ricoperti da una fitta macchia spontanea. Una passeggiata bellissima nei tramonti d’estate, fino allo storico forte.

Visitare | Rocca delle Caminate

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Sopra, l’abitato di Predappio visto dalla sommità della strada vicinale di Piola.

Dalle casate antiche a Mussolini

Rocca delle Caminate ha origini incerte, fatte risalire intorno all’anno mille. Le mura ed il bastione furono residenza dei signori dell’epoca e luogo di scontri, distruzioni e ricostruzioni. Ruolo fondamentale nei primi decenni l’ebbe la famiglia riminese dei Belmonti e le notizie storiche fissano al 1201 la presenza di Guelfo Belmonti come signore del forte. Si susseguirono vicende alterne, con conquiste dei faentini e dei forlivesi. Nel 1380 fu di proprietà degli Ordelaffi, poi del Papa, dei Malatesta, intorno al 1500 passò alla Repubblica di Venezia. Altre casate come quelle dei Principi Aldobrandi, Pamphili e dei signori Baccarini di Forlì ebbero il dominio e la proprietà del castello. Nel 1870 un terremoto distrusse buona parte del forte. La storia di Rocca delle Caminate riprende nel 1923 quando, attraverso una raccolta pubblica di fondi promossa da un comitato di cittadini, si raggiunse la cifra di 530mila lire per un’opera di ristrutturazione che durò fino al 1927. Durante il governo di Benito Mussolini il luogo fu scelto come residenza estiva. Qui furono indetti consigli straordinari dei ministri della Repubblica Sociale Italiana e riunioni con capi di stato. Vittorio Emanuele III, Hitler, l’ambasciatore del Giappone Mutsuoka furono ospiti a Rocca delle Caminate. Seguirono i bombardamenti del 1944, il saccheggio e l’abbandono. La proprietà è oggi della Provincia di Forlì-Cesena, che ha affidato la gestione del parco all’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) di Forlì.

Volgendo le spalle a Palazzo Va-rano, sede attuale del Municipio ed ex dimora di Benito Mussolini, la scalinata scende diritta e poi si divide in due rampe, una a destra ed una a sinistra. Se la si potesse osservare dall’alto ci si accorge-rebbe della sagoma, atipica. Una sorta di freccia la cui estremità punta al centro diritto alla torre del forte delle Caminate. Fu voluta così dall’architetto Florestano di Fausto. Non è un caso. Predappio, città natale del “duce”, fu progetta-ta da zero seguendo i canoni razio-nalisti, le linee semplici, le opere monumentali, l’utilizzo del traver-tino e di una simbologia che dove-va servire da propaganda politica quotidiana. Da qui, dalla scalinata che “indica” il bastione in lontanan-za sul crinale che volge in direzio-ne della val Bidente, si può salire al forte camminando su una strada secondaria, poco trafficata, affoga-ta in una campagna che si divide tra macchia selvatica e coltivi, in salita e fuori da rumori e traffico. Scendendo gli scalini si raggiun-ge piazza Sant’Antonio. È il centro politico, religioso, sociale della Predappio del “Ventennio”. Su di essa si affacciano la torre littoria e le linee imponenti del Palazzo ex Casa del Fascio; di fronte la fac-ciata della Caserma Bonsignore; a destra la sagoma monumentale a croce latina e tre navate della Chiesa Parrocchiale di Predappio dedicata a Sant’Antonio da Pado-va. Si attraversa lo slargo e si lascia viale Matteotti a sinistra: Casa Be-cker, l’ex Mercato dei Viveri, l’Ora-torio Santa Rosa, sono altri esempi

di edifici dell’epoca che bordano la strada cardine di Predappio. Via Zara, poi via Demetrio, si su-pera il ponte sul fiume Rabbi e la piccola cappella intonacata di bianco intitolata a San Demetrio, poi si prosegue in via Donatori di Sangue, in un intreccio di vie se-condarie che introducono ad un territorio di campagna. La stra-da vicinale chiamata Piola, Fusa, Rocca delle Caminate è la traccia da seguire fino alla sommità. Una salita a tratti impegnativa. Alcuni tornanti portano subito in quota. Il colpo d’occhi si fa interessante. A sinistra, appoggiato sulla conca che risale fino a Premilcuore, al Passo Tre Faggi e al confine tosca-no, Predappio mostra la sua fattu-ra di piccolo paese di collina. Si ri-conoscono in lontananza gli edifici più importanti: la torre di Palazzo Varano, quella dell’Ex Casa del Fascio, la cupola ed il campanile

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di Sant’Antonio da Padova. Verso ovest, in direzione della cresta e del valico dei Bacanelli, si distin-guono le mura, parte del bastio-ne e le case arroccate del borgo medioevale della città vecchia chiamata “alta”. La meta di questo cammino rimane Rocca delle Ca-minate. La visione della torre, che pare elevarsi direttamente dalla fit-ta vegetazione, accompagna ogni metro o quasi del percorso. Quasi un faro che suggerisce la direzione dall’alto dei suoi 380 metri sul li-vello del mare. Alla fine degli anni Venti sul bastione fu montato un fanale che proiettava il tricolore, visibile dalle vallate fino a 80 chi-lometri di distanza. La strada ha il fondo sconnesso. Alterna tratti di asfalto ad altri di ghiaia. È ideale per una passeggiata, bellissima in

estate nelle ore serali e al tramon-to. Il territorio che si attraversa è un miscuglio di ambienti diffe-renti che si alternano e convivono l’uno accanto all’altro: campi col-tivati a grano, pendii brulli di ar-

gilla grigia, fossi e porzioni di de-clivi ricoperti da una fitta macchia spontanea di aceri, carpini, salici, roveri, pioppi. Dopo il primo trat-to la vicinale perde quota per poi riprendere di nuovo a salire, ripida e rettilinea. L’ultimo tratto è quello che offre l’ennesimo punto panora-mico, forse il più interessante. Per centottanta gradi la linea dell’oriz-zonte è dominata dalle colline che

formano la dorsale in direzione della val Montone, su cui si eleva-no da Sud a Nord, Monte Maggiore, Monte Mirabello, Monte Colombo. Si raggiunge in poco tempo il va-lico, la strada provinciale 126 che

unisce Predappio a Meldola e la co-munità delle “Caminate”. Da piazza Sant’Antonio si sono percorsi circa cinque chilometri. Il piccolo abita-to è formato da un bar, un’osteria ed una chiesetta. Di fronte si trova l’ingresso Sud-Est della Rocca, cir-condata da un muro perimetrale che racchiude otto ettari di bosco. La proprietà è dell’Amministrazio-ne provinciale di Forlì. Il luogo è

Sentieri tra i campi, verso la torre

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suggestivo, importante, dominato dalla presenza invadente del forti-lizio. Attraversata la strada princi-pale si può proseguire sulla stretta linea di asfalto a sinistra, a fianco del piazzale dì accesso. È una stra-da perimetrale che costeggia la parte esterna della cinta muraria e raggiunge il piazzale sul lato oppo-sto dove si trova la seconda porta, la più importante, rivolta verso la città di Forlì. Appena fuori si tro-vano una casa, la vecchia chiesetta delle “caminate” e un palazzo dove risiedevano le guardie armate. Il cancello in legno che sbarra l’ac-cesso viene aperto solo alcuni gior-ni all’anno, in occasione di eventi e manifestazioni. Il parco, fitto di alberi di specie dif-ferenti, protegge il nucleo centrale, quello più antico. Le origini del pri-mo forte, chiamato poi delle Cami-nate, sono incerte. Le notizie più condivise ne rivelano l’esistenza intorno al 1137, edificato pare per volere di un Ricciarello, barone di Beaumont. Le mura merlate, alte poco meno di dieci metri e dai lati

di cinquantadue metri per venti, sono oggi in pessimo stato e pos-sono essere visitate solo esterna-mente. La storia recente è legata alla vicina Predappio. Dal 1927 per alcuni anni, fu utilizzata come resi-denza estiva da Benito Mussolini. Fino a qui salirono il Re d’Italia e molti Capi di Stato dell’epoca. La discesa a Predappio può essere fat-ta dalla via classica, camminando con rapidità sulla strada provin-ciale che si contorce in decine di tornanti e riconduce in breve sul-le sponde del fiume Rabbi, a viale Matteotti e, risalendo verso nord, a piazza Sant’Antonio. IN

Da fortilizio a Tecnopolo

Dopo anni di vicissitudini, distruzioni e abbandono, per Rocca delle Caminate si prospetta ora un futuro interessante. Partono quest’anno i lavori di ripristino e ristrutturazione, finanziati da 3,3 milioni di euro provenienti da fondi europei e dal cofinanziamento di 1.415 milioni di euro stanziati dalla Provincia di Forlì-Cesena, per veicolare il forte alla sua nuova funzione di Tecnopolo per la ricerca industriale. Fine lavori previsto per settembre 2014. All’interno (più di mille metri quadrati di calpestabile) saranno creati uffici, laboratori, una sala riunioni e luoghi destinati alla ricerca e ospitalità di docenti e universitari. Saranno inoltre destinati parte dei fondi al parco, alle sue specie vegetali ed al ripristino di sentieri e camminamenti.

Sopra, l’interno della Rocca delle Caminate vista dall’alto del camminamento.

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Piazza della Libertà 10 Bertinoro (FC) Tel. 0543 444435

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...la romagna, nei cibi e nei vini...

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Terra del Sole, Cervia, Milano Marittima, Predappio. Sono le città di fondazione che caratterizzano la Romagna. Mura e strade attraversate da oltre 450 anni di storia.

testo Gabriele Zelli - foto Giorgio Sabatini

L’architettura Inventata

Costruire | Città di fondazione

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Per promuovere il turismo è sem-pre più indispensabile puntare sulle peculiarità di un territorio. La Romagna, tra le sue tante ca-ratteristiche, vanta ben quattro città di fondazione: Terra del Sole, Cervia, Milano Marittima e Pre-dappio. Luoghi con una storia si-gnificativa, non solo a livello locale. TERRA DEL SOLECosimo de’ Medici, primo Grandu-ca di Toscana, fece costruire quat-tro città-fortezze. Due sul mare - Livorno come porto commerciale e Cosmopoli, Porto Ferraio, come porto militare - e due ai confini, Sas-so Di Simone, piccola città fortezza nel Montefeltro e Terra del Sole, agli estremi confini della Romagna pontificia, quale capoluogo della Romagna fiorentina. Il progetto per l’edificazione di Terra del Sole fu affidato nel 1564 all’urbinate Baldassarre Lanci (1510-1571), in-gegnere delle fortezze ma tipico ge-nio universale: architetto militare, civile, religioso, scenografo e pitto-re, idraulico, botanico e inventore. La città-fortezza di Terra del Sole è il suo capolavoro, sia sotto l’a-spetto militare sia sotto quello ur-banistico, vero modello di “città ideale”. Altre città di fondazione che si rifanno a questi principi sono Pienza (Siena), Sabbioneta (Mantova) e Palmanova (Udine). CERVIALa vecchia Cervia, l’antica Ficocle ricordata da Plutarco, era sorta in mezzo alle saline e alle paludi e la malaria l’aveva spopolata. Papa In-nocenzo XII, con un decreto del 9 novembre 1697, diede inizio alla nuova costruzione di Cervia in base

ad un preciso piano regolatore. I lavori per questa città di nuova fon-dazione vennero interrotti nel 1705 in quanto le abitazioni già erette fu-rono ritenute sufficienti alla scarsa popolazione: già allora la strada di mezzo era stata tracciata con le sue case allineate a schiera sino a Porta Cesenatico, così pure era stato trac-ciato tutto l’impianto ortogonale della nuova città, compreso l’alzato di Porta Ravenna, distrutta nell’ul-tima guerra. Nel 1740 l’architetto Antonio Farini venne incaricato di completare la costruzione del nuovo insediamento urbano atte-nendosi al progetto già redatto, im-postato e parzialmente realizzato. MILANO MARITTIMALa fondazione di Milano Marit-tima nasce dal sogno di alcuni pionieri milanesi e lombardi, che all’inizio del secolo scorso fonda-rono una nuova località turistica

ispirata all’idea della “città giardi-no”. Milano Marittima costituisce un’esperienza straordinaria, unica in campo nazionale, di nuova “città delle vacanze”, con un piano rego-latore che ne prefigura lo sviluppo compatibile con l’ambiente. Cer-via al censimento del 1911 contava 9.563 abitanti, oggi ne conta più di 29mila. La sua economia, ancora arretrata, si basava sulla produzio-ne del sale, la pesca e la pineta, con un’agricoltura che viveva la fase di transizione legata alle bonifi-che. Il 18 giugno 1907 era partita una convenzione tra il Comune di Cervia, Giacomo Maffei e Pietro Maffei (padre e figlio), ai quali il Comune cedeva, “per sé e per una costituenda società lombarda”, una vasta zona di relitti marini, con l’ob-bligo del concessionario di fabbri-carvi villini, parchi, giardini, ecc. atti ad attirare su questa spiaggia

Sopra, piazza Garibaldi a Cervia. In apertura, l’antica piazza d’Armi a Terra del Sole.

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una numerosa “colonia balneare”. Vennero allora costruiti i primi “villini”: in uno di questi sog-giornò l’artista Giuseppe Palan-ti (1881-1946) che ebbe un ruolo decisivo nella nascita del centro turistico, con la costituzione nel 1911 della Società Anonima per lo Sviluppo della spiaggia di Cer-via Milano Marittima, che porrà le basi per un “piano regolatore” disegnato dallo stesso Palanti. La nascita ufficiale di Milano Ma-rittima risale al 14 agosto 1912.PREDAPPIONel 1919, dopo la costituzione dei Fasci di combattimento, Dovia (così era chiamato il luogo dove sorgerà la nuova Predappio) inizia ad es-

sere meta di pellegrinaggio. I visi-tatori trovano un piccolo cimitero dov’è sepolta Rosa Maltoni Musso-lini, la casa natale di Benito Musso-lini e il palazzo Varano, sede della scuola elementare. Quando nel 1922 il fascismo conquista il potere

è necessario un luogo che possa ali-mentare il mito del Duce. Nel 1923-24 un movimento franoso mette in pericolo Predappio (l’attuale Pre-dappio Alta). Invece di operare per arginare la frana viene redatto dal Genio Civile di Forlì un piano di

spostamento dell’intero paese. Nel ruolo di supervisore dei lavori ar-riva nel 1926 l’architetto Floresta-no Di Fausto, che sceglie uno stile rurale per il nuovo paese, conce-pendo il restauro del palazzo Vara-no come un villino di campagna.Quando Di Fausto lasciò l’incarico per assumere quello di consulente per l’architettura del Comune di Tripoli si passò ad un orientamento architettonico tendente alla monu-mentalità. Nascono allora la Casa del fascio e dell’ospitalità, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, la Casa dei Sanitari, la Caserma Carabinie-ri, l’Albergo Appennino.Come ha scritto il professor Ulisse Tramonti nel volume “La città pro-gettata”: “Predappio possedeva dunque alla fine del 1937 tutti i contenitori che caratterizzavano la celebrazione del po-tere, funzionali al suo ruolo precipuo di terra di culto”. Oggi dobbiamo fare i conti con un turismo verso Pre-dappio caratterizzato soprattutto da nostalgici, mentre raccontan-do le vicende di questa città come spartiacque tra dittatura e libertà si potrebbe attrarre un numero ben superiore di persone desiderose di conoscere la storia del Novecento.

Mettendo in risalto la storia di queste quattro città di fonda-zione si raccontano 450 anni di vita della Romagna e dell’I-talia. Ed è sicuramente un otti-mo biglietto da visita per attrar-re turisti, non solo italiani. IN

Un poker di città sorte dal nulla

A fianco, l’animato centro di Milano Marittima. Sotto l’ex casa del Fascio affacciata sulla piazza principale di Predappio.

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F o r l ì - C . s o d e l l a R e p u b b l i c a , 1 2 4 - T e l . 0 5 4 3 2 6 0 0 8 - F a x 0 5 4 3 3 9 0 9 8 - o t t i c a - g h e t t i @ l i b e r o . i t

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F o r l ì - C . s o d e l l a R e p u b b l i c a , 1 2 4 - T e l . 0 5 4 3 2 6 0 0 8 - F a x 0 5 4 3 3 9 0 9 8 - o t t i c a - g h e t t i @ l i b e r o . i t

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Travertino e pietra grafite sono protagonisti nella luminosa villa in collina del cesenate. Ristrutturata per dar vita ad uno spazio aperto e accogliente.

testo Annalisa Balzoni – foto Giorgio Sabatini

L’eleganza Razionale

Abitare | Villa in collina

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Con l’architetto forlivese Loris Camprini salutiamo l’estate del 2012, entrando in una casa sulle colline del cesenate.Il nostro cicerone è un personaggio noto non solo nel mondo dell’ar-chitettura nazionale, del restauro, dell’arredamento e design per in-terni; è anche membro d’onore a vita della Round Table e fondato-re di Telefono Azzurro. Fresco di stampa è anche il suo libro, “Un milione di chilometri in moto”, diario motociclistico edito da IN Magazine, i cui proventi saranno devoluti alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica-onlus.“Si tratta - spiega Camprini, nel-la sua veste di architetto - di un recupero terminato nel 2011 di una casa abbinata degli anni ’70, che è stata totalmente mo-dificata e studiata nei minimi dettagli. Dalla disposizione dei vani all’arredo, dalle porte fino ad arrivare al disegno delle ma-niglie di porte e finestre, create dalla ditta Baldini di Firenze che vanta oltre 200 anni di storia.L’intervento è caratterizzato da un sentimento di libertà: l’idea progettuale spinge l’architetto a non intaccare la struttura portan-te interna costituita da pilastri, ma a liberarli dalle pannellature in legno che originariamente li collegavano, creando una spazio aperto e contemporaneamente suddiviso magistralmente, razio-nalizzato nella zona giorno. La luce naturale penetra dalle am-pie finestrature, filtra ed illumina anche la scala attraverso l’utilizzo di lastre in cristallo, le stesse che

ritroviamo al piano superiore nel reparto notte, che fungono da pa-rapetto e protezione del ballatoio.Particolare la scala di collegamen-to, pedata realizzata in Laminam dalla colorazione calda e allo stes-so tempo “pacata” (lastra in cera-mica di basso spessore dai formati 100x100 o 100x 300) fornito da Sa-laroli di Forlì. Tagliato a 45 gradi, va ad unirsi all’alzata realizzata in legno resinato. Bellissima la pavi-mentazione in listoni di rovere. Ma

In alto la camera padronale, con l’accesso alla zona relax privata ricavato all’interno dell’armadio. Sotto, in evidenza la pavimentazione in listoni di rovere della zona giorno. In apertura, il soggiorno con la scala di collegamento illuminata grazie a lastre di cristallo.

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l’occhio del visitatore deve posarsi anche sugli infissi interni, disegna-ti dallo stesso architetto a “madon-na”, vale a dire con montanti da una parte a cui la porta viene in-cernierata e ove è presente la bat-tuta, mentre dall’altra parte l’oc-chio vede solo il muro spigolato.Ciò che colpisce è l’utilizzo del travertino e della pietra grafite che ritroviamo nei lavelli dei ba-gni, della cucina, nei piatti doccia,

nei rivestimenti e pavimentazioni dei bagni, e in esterni, nella sca-linata di accesso all’abitazione. Il tutto vede come padre lo stesso Camprini in collaborazione con Vaselli Marmi, ditta di Rapolano Terme in provincia di Siena, con cui l’architetto collabora in veste di designer da ben 25 anni. “In

fondo - dice Camprini - la pietra racconta storie antiche di uomini e generazioni, parla la terra e il suo silenzio raccolto, la sua mae-stosità, l’uomo rivela la sua bellez-za nascosta lavorandola, renden-dola malleabile, plasmandola la fa parlare, l’imponente lavoro della natura, dell’acqua dei moti nasco-sti, affiora con venature, cambi im-provvisi di colore, vuoti e pieno. Quando una pietra parla mostra il

suo spirito, racconta del luogo in cui è nata, racconta dell’acqua che l’ha scelta”. La scalinata esterna è stata realizzata in travertino a ta-glio di sega dalla colorazione rug-gine, riprendendo i colori della rampa di accesso ai garage realiz-zata in asfalto colorato. Il gradino è un pezzo unico creato in blocco

con pedata in travertino grezzo, mentre l’alzata è stata fresata.Le facciate esterne sono state ri-pulite e lasciate nella loro raziona-lità originaria. Il giardino è stato totalmente ridisegnato prima nei muretti, originariamente blocchi fatiscenti in cemento, poi nella messa a dimora di nuove essenze, tra cui fa da padrone il vecchio glicine recuperato e posizionato a ridosso della pergola. Il travertino la fa da padrone an-che in un angolo della facciata, lato originariamente anonimo che in questo modo rinasce, di-venendo quasi una scultura bidi-mensionale. Nel reparto notte il tocco dell’ar-chitetto si vede soprattutto nella camera padronale, ove all’interno dell’armadio è stato studiato l’ac-cesso alla zona relax privata. Sempre di Camprini è anche il design del mobilio posto nella ta-vernetta. IN

La luce disegna gli spazi

A fianco, l’esterno della villa, con rampe d’accesso ai garage in asfalto colorato.

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IN Magazine | Special ADV

Immagini, volti, ricordi. Coriandoli di storia. Istantanee di presente ma altresì ponte verso il futuro. Vent’anni rappresentano un traguardo importante e Fores Engine-ering ha deciso di celebrarlo raccontandosi attraverso la memoria delle persone che vivono o hanno vissuto la realtà aziendale. “In viaggio con Fores” è il nome dell’iniziativa di un racconto corale fatto di fotografie, racconti ed esperienze personali di tutte le tappe che hanno portato l’azienda a festeggiare questo prestigioso compleanno.Un percorso iniziato nell’ormai lontano 1992. Era il 27 febbraio quando all’ombra di Saffi nasceva Fores Enginee-ring, impresa specializzata in automazione di processo ed elettro-strumentale del Gruppo Rosetti Marino.Da allora sono trascorsi quattro lustri di crescita e svi-luppo costante, durante i quali Fores è riuscita a guada-gnarsi un “posto al sole” tra i principali fornitori delle grandi compagnie Oil & Gas.L’attività aziendale inizia con progetti destinati alle piattaforme del mar Mediterraneo: poi rapidamente il bacino di riferimento si amplia e acquisisce sempre maggiore esperienza, lavorando su commesse per piat-taforme del mare del Nord, dell’Africa occidentale, del golfo Persico e del Caspio. Si estende anche la lista dei prodotti e dei servizi offerti

Vent’anni di storia

Nata a FoRlì Nel 1992 coMe IMpResa

specIalIzzata IN aUtoMazIoNe dI

pRocesso ed elettRo-stRUMeNtale

del GRUppo RosettI MaRINo,

oGGI vaNta sUccessI INteRNazIoNalI.

che arriva ad includere sistemi di con-trollo e sicurezza, sistemi di telecomu-nicazione, fire & gas detection, metering system per olio e gas, quadri di controllo pozzo, sistemi di iniezione chemicals, si-stemi di trattamento fuel gas e diesel oil, cabine prefab-bricate quali control rooms, temporary refuge e sistemi di generazione energia. Fores riesce inoltre a sviluppare una forte capacità nel fornire servizi di assistenza tecni-ca specialistica di alto livello, off-shore e on-shore.Si misura poi nella gestione di progetti complessi, dimo-strando grande abilità e professionalità nel rispondere ai requisiti contrattuali e nel soddisfare le aspettative di gran parte delle compagnie petrolifere e petrolchi-miche nazionali ed internazionali, oltre ai principali EPC contractors internazionali. Senza trascurare gli aspetti di qualità del prodotto e di HSE (Health, Safe-ty & Environmental), ovvero Salute, Sicurezza nei luo-ghi di lavoro e Salvaguardia Ambientale, mantenendo, da oltre quattro anni, un indice di infortuni pari a zero.l’organizzazione si struttura in Business Unit spe-cializzate e fortemente integrate: Skid & Packages, Automation & Telecom Systems e Industrial Services.Nel corso degli anni Fores è riuscita a realizzare il pro-prio business tenendo conto del contesto dei paesi in

cui opera, contribuendo in parte al loro sviluppo e instaurando rapporti di partner-ship locale, come ad esempio in Egitto e in Nigeria, o con la creazione di nuove filiali (Algeria, Emirati Arabi, Kazakhstan).

Qual è il segreto di Fores? l’organizzazione, i valo-ri, la professionalità… in una parola: le persone. Grazie alla grande esperienza dei manager, ingegneri e tecnici, alla profonda conoscenza del mercato e alla capacità di lavorare in team, Fores ha acquisito sempre maggiore credibilità ed affidabilità ed ha avuto uno svi-luppo solido e costante nonostante le oscillazioni del mercato negli ultimi anni. Il viaggio iniziato venti anni fa continua, con nuove attività in nuove aree geografiche. Fores guarda con interesse al Brasile, dove recentemente si è aggiudicata il contratto per la fornitura dei chemical injection systems destinati a Petrobras per gli FPSO P-58 e P-62. Un primo passo im-portante, per instaurare una duratura presenza nel paese.

Foresengineering

Fores Engineering è tra i prin-

cipali fornitori delle compagnie

Oil & Gas, grazie all’ampia lista

di prodotti e di servizi offerti

Via Secondo Casadei 12, 47121 Forlì (FC) Tel. 0543 789811 - Fax 0543 789898 - www.fores.it - [email protected]

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Immagini, volti, ricordi. Coriandoli di storia. Istantanee di presente ma altresì ponte verso il futuro. Vent’anni rappresentano un traguardo importante e Fores Engine-ering ha deciso di celebrarlo raccontandosi attraverso la memoria delle persone che vivono o hanno vissuto la realtà aziendale. “In viaggio con Fores” è il nome dell’iniziativa di un racconto corale fatto di fotografie, racconti ed esperienze personali di tutte le tappe che hanno portato l’azienda a festeggiare questo prestigioso compleanno.Un percorso iniziato nell’ormai lontano 1992. Era il 27 febbraio quando all’ombra di Saffi nasceva Fores Enginee-ring, impresa specializzata in automazione di processo ed elettro-strumentale del Gruppo Rosetti Marino.Da allora sono trascorsi quattro lustri di crescita e svi-luppo costante, durante i quali Fores è riuscita a guada-gnarsi un “posto al sole” tra i principali fornitori delle grandi compagnie Oil & Gas.L’attività aziendale inizia con progetti destinati alle piattaforme del mar Mediterraneo: poi rapidamente il bacino di riferimento si amplia e acquisisce sempre maggiore esperienza, lavorando su commesse per piat-taforme del mare del Nord, dell’Africa occidentale, del golfo Persico e del Caspio. Si estende anche la lista dei prodotti e dei servizi offerti

Vent’anni di storia

Nata a FoRlì Nel 1992 coMe IMpResa

specIalIzzata IN aUtoMazIoNe dI

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del GRUppo RosettI MaRINo,

oGGI vaNta sUccessI INteRNazIoNalI.

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cui opera, contribuendo in parte al loro sviluppo e instaurando rapporti di partner-ship locale, come ad esempio in Egitto e in Nigeria, o con la creazione di nuove filiali (Algeria, Emirati Arabi, Kazakhstan).

Qual è il segreto di Fores? l’organizzazione, i valo-ri, la professionalità… in una parola: le persone. Grazie alla grande esperienza dei manager, ingegneri e tecnici, alla profonda conoscenza del mercato e alla capacità di lavorare in team, Fores ha acquisito sempre maggiore credibilità ed affidabilità ed ha avuto uno svi-luppo solido e costante nonostante le oscillazioni del mercato negli ultimi anni. Il viaggio iniziato venti anni fa continua, con nuove attività in nuove aree geografiche. Fores guarda con interesse al Brasile, dove recentemente si è aggiudicata il contratto per la fornitura dei chemical injection systems destinati a Petrobras per gli FPSO P-58 e P-62. Un primo passo im-portante, per instaurare una duratura presenza nel paese.

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Giovanni Zamboni e Alessandra Sitta, lui imprenditore forlivese, lei architetto, viaggiano per il mondo fin dal 2004 quando decisero di spedire una delle loro datate To-yota Land Cruiser a Buenos Aires. Da allora hanno percorso migliaia di chilometri e raggiunto a bordo di altre due auto identiche alla pri-ma il cuore dell’Asia e dell’Africa nera. Sempre pronte a ripartire da-gli aeroporti nei quali sono state di volta in volta parcheggiate, le tre instancabili compagne di viaggio segnano i capolinea di itinerari in divenire. Due viaggi l’anno, della durata di circa tre mesi ciascuno, che toccano tra gli altri anche gli angoli più sperduti del pianeta, con immagini e impressioni rac-colte in diari di viaggio e su un sito, www.girovaganti.it.Il pragmatismo imprenditoriale proprio di Vanni lo spinge ad or-ganizzare l’itinerario per raggiun-gere le mete prefissate; la curiosi-tà e il desiderio di conoscenza di Alessandra li accompagna invece alla scoperta di mondi sempre

nuovi, raccontati attraverso i vol-ti della gente e le diverse culture, l’architettura, la natura. Immagi-ni immortalate da lei, anche fo-tografa, e commentate nei diari che meticolosamente compone.Una coppia speciale e libera, vicina per spirito agli intellettuali europei che nei secoli scorsi partivano per il famoso Grand Tour. Un viaggio di formazione e conoscenza che anche loro compiono, allargando il raggio d’azione e raggiungendo terre al di fuori dei normali circu-iti turistici. Non sempre facili, non sempre tranquillizzanti: “Nel de-serto a nord di Timbuctu - racconta Alessandra - un pick-up carico di kalashnikov si fermò sotto ad un’a-cacia persa in mezzo al nulla. Scese un gruppo di tuareg che ci bloccò, creandoci non poche preoccupa-zioni. Ci parlarono amichevolmen-te invece, e ci chiesero di mandare turisti nel loro paese”. Quando le apparenze ingannano... “Si mise meno bene - prosegue - a Kinsha-sa. Nei mercati lungo la strada un gruppo di persone assalì la nostra

A bordo di un vecchio fuoristrada Alessandra Sitta e Giovanni Zamboni intraprendono lunghi viaggi.Alla scoperta di popoli e culture diverse, architetture e natura incontaminata.

testo Roberta Brunazzi – foto Alessandra Sitta

Sulle strade del Mondo

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Viaggiare | Alessandra Sitta e Giovanni Zamboni

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auto battendo sui vetri e cercando di spostarci. Non fu facile uscire da quella situazione...”. In Congo, così come in Angola, la sicurezza per i viaggiatori non è certo una costan-te: “sono i posti più pericolosi del mondo”, dice. E i posti più belli? “Il deserto di sale tra Bolivia e Cile, la laguna verde sempre in Bolivia, un corso d’ac-qua in Senegal pieno di ippopota-mi e coccodrilli, i paesi dei Dogon in Mali...”, ricordi che s’intrecciano e si accendono di esotici colori. Nuovi orizzonti si aprono ora per la coppia di infaticabili viaggiatori, partiti lo scorso 2 giugno alla volta della Polinesia, dall’isola sacra di Raiatea all’arcipelago di Bora Bora per tornare poi verso Tokyo dove, parcheggiata nei pressi dell’aero-porto, c’è ad attenderli la fidata Toyota, ferma lì dall’agosto dello scorso anno. A bordo del fuori-strada Vanni ed Alessandra attra-verseranno tutto il Giappone ap-prodando poi a Seul, in Corea del Sud, da dove prenderanno un volo diretto in Kamchatka, nella Siberia orientale, per ripartire quindi ver-so casa, con tappe finali a Mosca e San Pietroburgo.E per il prossimo inverno si fa rotta verso Panama, per continuare poi attraverso la Colombia, il Venezuela e il Brasile. Il viaggio continua. IN

A fianco, Alessandra Sitta e Giovanni Zamboni e, a seguire, alcuni scatti di Alessandra in diverse parti del mondo.In apertura, una spiaggia incontaminata di San Blas.

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L’amore per la lirica diviene il motore per

organizzare eventi internazionali a Rocca

San Casciano. Tra i curatori Dodo Frattagli,

cultore supremo del genere e collezionista

di bacchette dei direttori d’orchestra.

Non è possibile spiegare come e perché nasce un amore. È però spesso indelebile il momento preciso in cui scocca il “colpo di fulmine”. Dodo Frattagli, rocchi-giano e cultore di lirica, ricorda bene quando è avvenuto l’incon-tro fatale con la musica: “Era il 15 agosto del 1953 - racconta - e anch’io, come molti bambini di Rocca San Casciano, facevo parte

della Banda Comunale. Quell’an-no la Banda organizzò una gita all’Arena di Verona, dove andava in scena Il Trovatore. Rimasi affa-scinato dalla voce di Eleonora, interpretata dalla grande Maria Callas”. Una delle voci più celebri ha tenuto a battesimo l’incontro tra Frattagli e la lirica: da allora, le loro strade non si sono più divise. Flautista e sassofonista nella Ban-

testo Francesca Renzi - foto Giorgio Sabatini

In punta di Bacchetta

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Collezionare | Dodo Frattagli

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da, Dodo Frattagli ha poi cono-sciuto un altro cultore dell’arte, il compaesano ed editore Carlo Alberto Cappelli, che ha dedicato l’intera vita al teatro e alla musi-ca (fu sovrintendente del Comu-nale di Bologna e dell’Arena di Verona), contagiando con la sua passione anche gli amici di Roc-ca. Nel 1982, alla scomparsa di Cappelli, i rocchigiani fondaro-no l’Associazione Lirica, Prosa, Danza Carlo Alberto Cappelli, che dal 1987, insieme a Valerio Frassineti, ha istituito un premio internazionale, conferito a grandi artisti. Inutile dire che Frattagli ne fa parte e che, in collabora-zione con Mario Biserni, Federi-co Mancusi, Pro Loco e Comune di Rocca San Casciano, porta a Rocca artisti internazionali e or-ganizza anche trasferte all’estero per consegnare i l premio. Nel 1987, per la prima edizio-ne, arrivò a Rocca San Casciano Luciano Pavarotti: “Fu un grande successo. Non pensavamo di poter replicare - dice Frattagli - e invece, grazie all’aiuto di Vittorio Rossi, collaboratore di Cappelli e premia-to nel 1988, riuscimmo a portare altri personaggi come l’attrice Anna Proclemer, l’étoile Carla Fracci, il compositore Ennio Morricone”. E poi ci sono le trasferte all’este-ro: “Alcune cerimonie di conse-gna si sono svolte al Municipio di Parigi, al Campidoglio a Roma, al Teatro Comunale di Bologna, al Metropolitan di New York e al Bar-bican di Londra”, dice Frattagli, mostrando con orgoglio le foto-

grafie. Sulla parete di casa, però, ci sono cornici che incuriosiscono ancora di più: si tratta di un’origi-nale collezione di bacchette di di-rettori d’orchestra. Una raccolta difficile: “I direttori sono gelosi delle loro bacchette, ne esistono di diverse tipologie... Prima di ave-re la bacchetta di Daniel Oren con cui ha diretto l’opera ho dovuto regalargliene ben cinque. Final-mente, ha diretto con la mia bac-chetta realizzata su misura per lui

e, a fine concerto, me l’ha donata”.Il primo pezzo della collezione risale al concerto del 150esimo della Cassa dei Risparmi di Forlì, con l’Orchestra Comunale di Bo-logna. “A fine serata il direttore mi regalò la sua bacchetta. Da allora ho ricevuto le bacchette dei Mae-stri Scimone, Renzetti, Palumbo, Saccani, De Mori, Roberto Abbado ed Oren. L’ultima, quella del diret-tore dell’Orchestra di San Pietro-burgo, è ancora da incorniciare”. IN

2012, storica edizione per il Premio

Nel 2012 il Premio Cappelli celebra i 100 anni dalla morte dell’editore musicale Giulio Ricordi. L’associazione Cappelli consegnerà un premio alla Casa Editrice durante l’evento che si tiene il 22 luglio in piazza Garibaldi a Rocca San Casciano, quando si esibirà come ospite d’onore Dimitra Theodossiou, insieme al suo pianista, al Coro Rossini e a tre giovani tenori.

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Goffredo Moschini, lei opera nel settore assicurativo dal 1966, prima come dipendente tecnico dell’Assicuratrice Italiana Spa di Milano, poi per RAS finché, nel 2010, ha deciso di costituire la società di brokeraggio Moschini & Partners. Perché ha dato questo nome alla società?“Per molti anni ho fatto parte, a livello agenziale, del più grande gruppo assicurativo operante nel mondo. Ciò mi ha consentito di acquisire un’esperienza molto importan-te unita alla convinzione che la consulenza ai clienti che individuano esigenze assicurative sia una componente es-senziale del ‘fare assicurazioni’. La ricerca della soluzione migliore, con particolare riguardo alla completezza delle prestazioni ed al risparmio in termini di costo, richiede il lavoro e l’attenzione di più persone specializzate in diversi rami assicurativi condividendo gli stessi principi”. Quindi lei sconsiglia in modo assoluto il “fai da te”?“Certo. In questo settore le insidie e gli ostacoli sono tanti e variegati, anche se non apparenti. Occorre perciò un ‘pilo-ta’ esperto per individuare ed evitare tali ostacoli: è come se si navigasse in acque dove ci sono degli iceberg, peri-colosi più per la parte immersa che per quella che si vede”.Di qui dunque la necessità del broker…“Infatti. Il broker agisce su mandato del cliente mettendolo in rapporto con imprese di assicurazione, alle quali però non deve essere vincolato da impegni di sorta, secondo la legge 28-11-1984 n. 792. In altre parole il mio progetto è quello di fare intermediazione in modo nuovo e origi-nale. Troppo spesso si esagera nell’enfatizzare l’attività commerciale, lasciando in secondo piano la tipologia più professionale e di servizio”.Come mai ha operato questa scelta proprio adesso?“Per un principio di fondo: amo tenere comportamenti cor-retti, per questo ho rispettato per intero gli impegni assun-ti con una grossa impresa internazionale che ha creduto in me molti anni fa consentendomi di diventare professionista nelle assicurazioni e, nello stesso tempo, di sviluppare un lavoro di successo pur dentro le regole e le strategie, a volte

perfino troppo rigide, imposte dal management aziendale”.Questo, prima, e oggi?“Adesso mi sento libero e in grado di portare avanti questa nuova esperienza, costruendo una organizzazione mo-derna e aperta ai giovani che intendono cimentarsi nel settore assicurativo”.Che cosa si intende per “modo nuovo ed originale” di condurre questa esperienza, visto che i brokers esistono da sempre ?“La differenza rispetto ad altri intermediari di settore ri-siede nel servizio di analisi della situazione assicurativa esistente dei clienti e non solo dei loro bisogni. Si rac-coglieranno informazioni sulle polizze dei clienti, verrà emesso un report sulla situazione assicurativa in essere, verrà proposta la miglior soluzione possibile in termini di risparmio ed ottimizzazione delle coperture”.Tutto questo vale anche in momenti di crisi come quelli attuali?“È proprio in momenti di crisi che la conoscenza della propria situazione, la diminuzione di sprechi e inefficienze diventano fondamentali. L’aspetto più originale riguarda le piccole e medie aziende, il settore in cui ho pattuito alcuni accordi di particolare interesse con società italiane ed estere. A questo si aggiunge, non di minore importanza, la collaborazione che ho stabilito con Willis, uno dei big del brokeraggio mondiale, aderendo al network WIN”.Quali i vantaggi di WIN?“Grazie a WIN, attraverso la Moschini & Partners, le im-prese possono accedere a prodotti e servizi di alta qualità che in genere vengono riservati alle grandi aziende. Non solo, ma ciò si realizza con primarie compagnie assicurati-ve, in tempi rapidi e a prezzi competitivi”.

Vocazione brokerSu una Solida eSperienza nel Settore aSSicurativo Si fonda la Società MoSchini & partnerS Guidata da Goffredo MoSchini

Moschini & Partners S.R.L. Brokers AssicurativiP. A. Saffi, 31 - 47100 Forli’ Tel. 0543 25925

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Goffredo Moschini, lei opera nel settore assicurativo dal 1966, prima come dipendente tecnico dell’Assicuratrice Italiana Spa di Milano, poi per RAS finché, nel 2010, ha deciso di costituire la società di brokeraggio Moschini & Partners. Perché ha dato questo nome alla società?“Per molti anni ho fatto parte, a livello agenziale, del più grande gruppo assicurativo operante nel mondo. Ciò mi ha consentito di acquisire un’esperienza molto importan-te unita alla convinzione che la consulenza ai clienti che individuano esigenze assicurative sia una componente es-senziale del ‘fare assicurazioni’. La ricerca della soluzione migliore, con particolare riguardo alla completezza delle prestazioni ed al risparmio in termini di costo, richiede il lavoro e l’attenzione di più persone specializzate in diversi rami assicurativi condividendo gli stessi principi”. Quindi lei sconsiglia in modo assoluto il “fai da te”?“Certo. In questo settore le insidie e gli ostacoli sono tanti e variegati, anche se non apparenti. Occorre perciò un ‘pilo-ta’ esperto per individuare ed evitare tali ostacoli: è come se si navigasse in acque dove ci sono degli iceberg, peri-colosi più per la parte immersa che per quella che si vede”.Di qui dunque la necessità del broker…“Infatti. Il broker agisce su mandato del cliente mettendolo in rapporto con imprese di assicurazione, alle quali però non deve essere vincolato da impegni di sorta, secondo la legge 28-11-1984 n. 792. In altre parole il mio progetto è quello di fare intermediazione in modo nuovo e origi-nale. Troppo spesso si esagera nell’enfatizzare l’attività commerciale, lasciando in secondo piano la tipologia più professionale e di servizio”.Come mai ha operato questa scelta proprio adesso?“Per un principio di fondo: amo tenere comportamenti cor-retti, per questo ho rispettato per intero gli impegni assun-ti con una grossa impresa internazionale che ha creduto in me molti anni fa consentendomi di diventare professionista nelle assicurazioni e, nello stesso tempo, di sviluppare un lavoro di successo pur dentro le regole e le strategie, a volte

perfino troppo rigide, imposte dal management aziendale”.Questo, prima, e oggi?“Adesso mi sento libero e in grado di portare avanti questa nuova esperienza, costruendo una organizzazione mo-derna e aperta ai giovani che intendono cimentarsi nel settore assicurativo”.Che cosa si intende per “modo nuovo ed originale” di condurre questa esperienza, visto che i brokers esistono da sempre ?“La differenza rispetto ad altri intermediari di settore ri-siede nel servizio di analisi della situazione assicurativa esistente dei clienti e non solo dei loro bisogni. Si rac-coglieranno informazioni sulle polizze dei clienti, verrà emesso un report sulla situazione assicurativa in essere, verrà proposta la miglior soluzione possibile in termini di risparmio ed ottimizzazione delle coperture”.Tutto questo vale anche in momenti di crisi come quelli attuali?“È proprio in momenti di crisi che la conoscenza della propria situazione, la diminuzione di sprechi e inefficienze diventano fondamentali. L’aspetto più originale riguarda le piccole e medie aziende, il settore in cui ho pattuito alcuni accordi di particolare interesse con società italiane ed estere. A questo si aggiunge, non di minore importanza, la collaborazione che ho stabilito con Willis, uno dei big del brokeraggio mondiale, aderendo al network WIN”.Quali i vantaggi di WIN?“Grazie a WIN, attraverso la Moschini & Partners, le im-prese possono accedere a prodotti e servizi di alta qualità che in genere vengono riservati alle grandi aziende. Non solo, ma ciò si realizza con primarie compagnie assicurati-ve, in tempi rapidi e a prezzi competitivi”.

Vocazione brokerSu una Solida eSperienza nel Settore aSSicurativo Si fonda la Società MoSchini & partnerS Guidata da Goffredo MoSchini

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Il secondo volume delle “52 domenIche In Romagna” Un nuovo viaggio in un territorio che non smette di stupire

Per ordini e informazioni: Tel . 0543.798463 Fax 0543.774044 | [email protected] | www.inmagazine.it

le cIttà e I boRghI, la natuRa e la stoRIa, la costa e l’entRoteRRa

Le “52 domeniche in Romagna” torna-no con un secondo volume che narra il “sapore” dei luoghi e accompagna il lettore verso le mete più insolite e affascinanti per il week-end.

Una guida, organizzata come sempre in 52 itinerari, arricchita dalla segna-lazione di curiosità, luoghi nascosti e esperienze suggestive, perché ogni do-menica diventi indimenticabile.

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Ad alcuni mesi dalla scomparsa di Ilario Fioravanti, la Città di Longia-no e la Fondazione Tito Balestra Onlus, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, la Provincia di Forlì-Cese-na e il Museo di Arte Sacra di Lon-giano, hanno voluto offrire un sen-tito omaggio all’artista e alla sua opera. La mostra, prorogata fino al 26 agosto, è ospitata in due sedi: nell’ex chiesa Madonna di Loreto - Castello Malatestiano e nell’Orato-rio Barocco di San Giuseppe - Mu-seo d’Arte Sacra di Longiano, dove è collocata dal 1996, per volontà

dello stesso Fioravanti, una delle opere a tema sacro più significati-ve dell’artista, il gruppo scultoreo del Compianto sul Cristo morto.L’esposizione, curata dai fratelli Flaminio e Massimo Balestra, in-tende porre in rilievo un aspetto finora meno indagato nel lavoro artistico di Ilario Fioravanti, ovve-ro la valenza e la peculiarità del suo segno inciso, sia nell’opera plastica sia in quella calcografica.Il segno come registrazione del “ge-sto”, traccia e orma di una sintesi immediata e necessaria per elabo-rare e fissare uno stato emozionale

Di Segni Incisi, è il titolo della mostra-

tributo che Longiano dedica ad Ilario

Fioravanti, grande artista recentemente

scomparso.

testo Sabrina Marin - foto Fabiana Rossi - Viterbo Fotocine Longiano

Inciso nella Memoria

IN Magazine | 55

Creare | Ilario Fioravanti

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che scava in un affondo nell’inti-mo, attraverso la percezione e la sua resa grafica. Tracce tanto più indelebili quando incise, graffiate - ora con estrema delicatezza ora con un impeto gestuale carico di ecci-tazione - che non tradiscono mai la dimensione del disegno come “biografia interiore dell’artista”.Oltre ad essere stato uno scultore e un architetto, Fioravanti è sta-to anche un “disegnatore come pochi” - come amava definirsi - e un incisore piuttosto prolifico (al momento sono 440 i titoli all’in-cisione catalogati, ma si stima che ancora possano esserci circa un centinaio di incisioni da individua-re), il corpus dell’opera incisoria comprende prevalentemente in-cisioni alla puntasecca, ma anche acqueforti e alcune linoleografie.La selezione di puntasecche, di ter-recotte e di maioliche presenti in mostra propone dunque una let-tura della sua opera per mezzo del segno come gestualità, la medesi-ma gestualità che lo ha portato a realizzare le sue opere plastiche. Fioravanti non è uno di quegli scultori - come lui stesso afferma-

va - che lisciano e si preoccupano così tanto per la resa del “bello” da smarrire il senso, per lui più neces-sario e profondo del valore dell’u-mano: di quella esperienza che della propria fragilità non prova vergogna, ma induce a cose gran-di. Non è stato neppure un inciso-re conforme alle esigenze proprie della calcografia: anzi, ne conosce le tecniche e le motivazioni profon-de che la sottendono ma poi finisce per piegarle alla propria volontà espressiva. I tecnicismi lo infastidi-scono e le ragioni che lo portano a segnare le matrici divengono altre.Ilario Fioravanti ha nutrito sem-pre una profonda passione per lo studio dell’arte e ne era un co-noscitore non comune (da quel-la preistorica e rupestre a quella classica, da quella antica a quel-la moderna e contemporanea, con una particolare attenzione e ammirazione per quella preco-lombiana e africana), senza però divenirne vittima, come artista, o sentirne soggezione, pur provando un intenso stupore di fronte quel-le opere per lui così sorprendenti.www.fondazionetitobalestra.org IN

A fianco, l’ex chiesa Madonna di Loreto, sede espositiva della mostra. In apertura, una delle originali opere di Fioravanti.

Boccaccio & Co per gli 800 anni di piazza Saffi

Dal 18 maggio la città di Forlì ha dato inizio alle celebrazioni

per gli ottocento anni della sua piazza Saffi con la

manifestazione “Intorno alla piazza del Comune. La cultura

forlivese fra il XIV e il XV secolo: da Boccaccio e Checco di Meletto

Rossi a Biondo Flavio”. Per l’occasione è stata realizzata anche la mostra “La fortuna

di Giovanni Boccaccio e Flavio Biondo nel Cinquecento, negli

esemplari dei Fondi Antichi della Biblioteca A. Saffi” curata da

Antonella Imolesi Pozzi. La mostra rappresenta un

primo momento di riflessione sull’opera di Giovanni Boccaccio,

di cui nel 2013 ricorre il settimo centenario della nascita.

Allestita fino al 28 luglio nella Sala dei Corali della biblioteca,

è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30;

sabato dalle 8,30 alle 13. www.cultura.comune.forli.fc.it

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Al Circolo della Scranna l’evento di anteprima del libro di Loris Camprini dedicato ai suoi viaggi in moto, con lo scopo benefico di supportare la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica

Ci sono storie che vanno racconta-te, storie che parlano di vita vissuta con passione, di gioie, risate, ami-cizia e, inevitabilmente, anche di dolore. La storia di Loris Camprini, architetto forlivese, è una di queste e il protagonista l’ha condivisa con il folto pubblico che si è raccolto il 24 maggio presso il Circolo della Scranna. L’occasione del ritrovo conviviale era l’anteprima del libro “Un milione di chilometri in moto” (Edizioni IN Magazine “Autori”), in cui Camprini racconta in un diario per parole e immagini la sua grande passione, la moto. In una vita a cavallo delle sue (tan-te!) moto l’autore ha percorso un milione di chilometri, una cifra che appare smisurata ma che nelle sue parole è fatta di piccoli avveni-menti, di emozioni indimenticabili e di luoghi lontani dagli itinerari turistici convenzionali. Dall’Au-stralia agli Stati Uniti, dall’Irlanda alla Tasmania Camprini traccia un itinerario ideale raccontando con tono affettuoso viaggi all’al-tro capo del mondo come le bre-

vi corse in moto e costellando la narrazione di episodi divertenti e aneddoti curiosi.La serata ha avuto la presenza virtuale straordinaria di un testi-monial di eccezione come Matteo Marzotto, che ha inviato ai presenti un videomessaggio di grande af-fetto e stima indirizzati all’amico Loris, con cui condivide la pas-sione per i motori e l’impegno in prima linea a fianco della Fonda-zione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, ente a cui è andato il rica-vato della serata. Serata, come si è detto, esclusiva, piacevole e piena di emozioni, che ha visto raccolti i maggiori Club Service emiliano-romagnoli, a partire dalla Round Table che ha organizzato l’evento, in un momento di festa ma anche di riflessione e beneficenza. E alla fine della serata negli occhi dei presenti è rimasta un’immagine indimenticabile: un sorriso insieme a una lacrima, segno di un amore per la vita che non sempre è felice, ma che comunque continua e va vissuta fino all’ultima emozione. IN

testo Serena Focaccia – foto Giorgio Sabatini

Diario di vita e di Moto

In alto, Loris Camprini, autore di “Un milione di chilometri in moto”, e Matteo

Santini, Presidente della Terza Zona della Round Table Italia (Emilia-Romagna). In basso, i partecipanti alla serata nel

salone del Circolo della Scranna.

58 | IN Magazine

Raccontare | Un milione di chilometri

Diventa un autore “in” Pubblica il tuo libro con in MaGaZine autori e Dai voce all’autore che è in te

invia la tua proposta Di pubblicaZione: è seMplice eD iMMeDiato

Per la richiesta di pubblicazione invia il dattiloscritto in formato .doc insieme ai tuoi dati: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico all’indirizzo mail

[email protected]“in MaGaZine autori”

Page 59: Forlì IN Magazine – 03/2012

Diventa un autore “in” Pubblica il tuo libro con in MaGaZine autori e Dai voce all’autore che è in te

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Disabilità e bellezza, binomio possibile. Ad incarnarlo è Noemi Visotti, 35 anni di Fiumana, tra le indossatrici della sfilata promossa a Roma dalla Fondazione Vertical.

Noemi Visotti, 35 anni, abita a Fiu-mana di Predappio. È su una sedia a rotelle ma questo non le impedi-sce di essere una giovane donna come le altre. Nel dicembre scorso ha deciso di scendere in pista, anzi in passerella, partecipando a Roma a “Modelle & Rotelle”, prima sfilata-evento con indossatrici in carroz-zina e non, nata per sostenere le attività della Fondazione Vertical,

impegnata nella battaglia con-tro le lesioni del midollo spinale. Come sei arrivata alla sfilata?“Qualche tempo fa ho realizzato un book fotografico per sostenere che la bellezza può esprimersi anche in una donna disabile. Poi ho contat-tato il produttore della Fondazione Vertical di Roma, per partecipare alla loro prima edizione della sfila-ta. Mi piaceva poter dare un mes-saggio positivo e contribuire alla ricerca sulla lesioni al midollo. Ho così vissuto una grande emozione e mi sono sentita donna: è stato bello provare i vestiti e sfilare con le altre. In fondo la diversità è nella testa di chi si sente disabile o di chi tratta gli altri come disabili. Questo tipo di eventi sono importanti per superare i pregiudizi, aiutare tutti a non giu-dicare e trattare gli altri con modi sinceri, senza sentimenti di pietà”.Come ha reagito la tua famiglia?“I miei genitori sono stati veramen-te fantastici, mi hanno sempre la-sciato molta libertà e hanno fatto il possibile perché fossi autonoma. Ho un carattere ribelle, e mio pa-dre mi ha tenuto testa esattamen-te come avrebbe fatto con le altre figlie, entrambe più grandi di me. Una volta sono uscita per l’ennesi-ma volta senza il suo consenso e mi

ha lasciata dormire in macchina…”.Come vivi il rapporto con le altre persone?“Con i più giovani è meno pro-blematico, mentre noto che per le persone più anziane è più diffi-cile. Può succedere che ci si senta in imbarazzo e non si sappia che atteggiamento assumere. Io mi ac-cetto ma molti fanno fatica ad es-sere spontanei e naturali. Gli amici sanno essere molto generosi e fan-no il possibile per integrarmi nella loro vita, ma capita che per non rinunciare a qualche attività dalla quale io sarei esclusa magari non mi coinvolgono, ma è comprensibi-le una certa diffidenza e disagio”. Ci saranno stati episodi sgrade-voli, ma anche qualche sorpresa positiva...“Si tratta spesso solo d’ignoranza della nostra condizione. È vero an-che che ci vuole sempre un certo spirito di adattamento: quando sono stata in viaggio in Tailandia, ad esempio, ho trovato tanta empa-tia nelle persone, avevano un sorri-so aperto di chi vede oltre le appa-renze ed erano pronti a dare una mano in modo spontaneo. Anche alcuni miei amici, poi, mi sorpren-dono tutti i giorni in modo positivo. Sono felice di averli incontrati”. IN

testo Roberta Giurioli – foto Roberto Fucacci

Modella Rotella

60 | IN Magazine

Sfilare | Noemi Visotti

FORLÌ C.so della Repubblica, 157 tel. 0543.34700 - [email protected]

Martina Anna e Alice indossano occhiali Gucci e RaybanI nostri clienti diventano anche nostri amici.

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FORLÌ C.so della Repubblica, 157 tel. 0543.34700 - [email protected]

Martina Anna e Alice indossano occhiali Gucci e RaybanI nostri clienti diventano anche nostri amici.

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Scambio paritario tra persone, portatrici di bisogni ma anche di risorse da offrire al prossimo. È la filosofia della Banca del Tempo, che anche a Forlì opera attivandosi in vari campi del sociale.

Se è vero che basta una goccia per riempire un oceano, l’idea delle Banche del Tempo sparse ormai in tutta Italia ne è uno degli esempi più concreti e sinceri. Ci si scambia il tempo, quel tempo che spesso si spreca o che si concepisce solo in rapporto al lavoro e alle abitudini consolidate, e si ottiene in cam-bio un mare, fatto di solidarietà.Sulla base di questi obiettivi opera anche la Banca del Tempo di Forlì, nata nel 1996 su iniziativa del Co-mune per favorire la solidarietà tra le persone, la coesione sociale, gli scambi di conoscenze e di aiuto fra i cittadini. Come le analoghe espe-rienze in tutto il territorio nazio-nale, l’attività si basa sugli scambi di tempo, misurati in ore e senza utilizzo di denaro. Gli iscritti ri-

lasciano assegni/ora e scambiano prestazioni con altri iscritti in con-dizione di completa parità, senza differenze basate sulla condizione sociale, economica o professiona-le di quanti aderiscono. Il tutto in maniera assolutamente libera, tanto che ciascuno può accettare o rifiutare ogni intervento in base alla propria disponibilità. L’idea dunque è che sia possibile uno scambio paritario fondato sul fat-to che gli individui sono portatori di bisogni ma anche di risorse da offrire al prossimo, in una rete di solidarietà che offre soluzioni a ne-cessità della vita quotidiana spes-so non considerate dal mercato.I campi di attività sono molteplici, ma il nucleo principale è rappre-sentato da Scambi personali (nel

2011 sono stati 1.061, per un totale di 2.545 ore) e Servizi su progetto (nel 2011, 533 per 1.497 ore). Tra gli scambi ci sono piccoli lavori di aiuto domestico, commissioni di trasporto, attività di cucina, lezioni culturali, cucito e ricamo, oggetti-stica, decorazioni, azioni per il be-nessere della persona. Tra i servizi, invece, si attivano collaborazioni con le scuole (accompagnamento alle uscite didattiche, laboratori ar-tistici e manuali), sorveglianza alle mostre, volontariato al Pranzo Pa-triottico tenuto nel 2011 e al corso di linguaggio dei segni per sordo-muti, partecipazione a laboratori e attività con il Centro per le famiglie dove la Banca del Tempo di Forlì ha sede, in viale Bolognesi 23, con ingresso autonomo da via Serra 2. IN

testo Valentina Minzoni – foto Giorgio Sabatini

Dar valore ai Giorni

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Aiutare | Banca del Tempo di Forlì

IN Magazine | Special ADV

L’aterosclerosi e le sue conseguenze sono ancora oggi un fenomeno diffuso, che incide gravemente sullo stato di salute delle persone che ne sono colpite. L’invecchiamento è un fenomeno che, dal punto di vista medico, richiede un serio impegno professionale se si vuole mantenere efficiente l’organismo che invecchia riducendo il più possibi-le il rischio di declino cognitivo, fino all’Alzheimer.Negli ultimi 10 anni sono stati fatti passi impor-tanti dal punto di vista della ricerca scientifica per quantificare, con metodologie analitiche so-fisticate, quelle situazioni di rischio che possono determinare pericolose situazioni di danno alla salute, e consentire interventi medici di preven-zione e cura moderni ed efficaci. Il punto focale di questo tipo di intervento me-dico consiste nella possibilità di valutare, nel sangue, quegli indicatori plasmatici e cellulari che limitano lo stress ossidativo, processo che, deteriorando l’equilibrio della funzione cellulare, compromette lo stato di salute generale.Plasma, Eritociti, Linfociti e Piastrine sono i punti dove ricercare:• Le sostanze antiossidanti liposolubili (vit. E,

coenzima Q10, beta-carotene, licopene, vit. A)• Le sostanze antiossidanti idrosolubili (vit. C,

ticli teinil, acido urico)• Gli antiossidanti non enzimatici (glutatione ri-

dotto, glutatione ossidato)• Il profilo lipidico (colesterolo, colesterolo tota-

le, colesterolo HOL, colesterolo LOL, esteri del

colesterolo, acidi grassi saturi degli esteri del colesterolo, acido arachinodico degli esteri del colesterolo, acido docosaesaenoico degli este-ri del colesterolo, fosfolipidi totali, acidi grassi saturi dei fosfolipidi, acido arachidonico dei fo-sfolipidi, acido docosaesaenoico dei fosfolipidi)

• Nelle urine (acido omovanillico, acido vanilma-endelico, acido idrossindolacetico, idrossitrip-tofolo, acido azelaico).

Questi indicatori, tutti o in parte a seconda dei casi, sono estremamente preziosi per valutare, a livello plasmatico e cellulare, lo stato di salute e di rischio reale dell’organismo umano. Essi danno informazioni ulteriori, rispetto ai normali esami di routine, riguardo allo stato di nutrizione; lo stato di stress ossidativi; lo stato di rischio cardiovasco-lare e aterogenetico; lo stato immunologico; l’ap-profondimento del rischio di ipercoagulazione da aggregazione piastrinica. Questi indicatori, inol-

tre, rappresentano la possibilità più moderna per approfondire, affiancandosi ad altri elementi di diagnosi, la conoscenza di altri fenomeni patologi-ci nei quali si sospetti uno stretto legame fra pato-logia in atto e danno di membrana. Ciò consente di effettuare interventi terapeutici mirati, qualora vi sia consapevolezza che il ripristino della funziona-lità delle membrane cellulari sia determinante per una più efficace attività dei farmaci, soprattutto di quelli che esplicano il loro meccanismo d’azione a livello recettoriale. Ciò è documentato per molti farmaci dell’area neuropsichiatria. In conclusione, si può ritenere che l’approfondimento dell’approc-cio diagnostico, con la possibilità di fare diagnosi di membrana, rappresenti un ulteriore strumento per intervenire efficacemente sullo stato di salute dell’organismo umano. Il centro rappresenta un importante riferimento per la classe medica, offrendo attrezzature e me-todiche analitiche altrimenti costose e complesse. Il medico riceverà una dettagliata refertazione, insieme ad un commento sui risultati analitici. Se necessario, si provvederà ad unire un suggerimen-to terapeutico tenendo presente che, comunque, il medico rimane l’unico depositario di ogni decisio-ne terapeutica. La diagnosi a livello di membrana cellulare, l’evidenza di modificazioni molecolari e di carenze di quelle sostanze che garantiscono la corretta funzionalità dell’organismo, può consen-tire un intervento sempre più precoce, per il recu-pero di una migliore condizione di salute.

ISTAM Via Duca D’Aosta 74, Forlimpopoli (FC) - Tel. 0543 743160 - [email protected]

Il prof. Terence Leighton, ricercatore Scienze Biotecnolo-giche, insieme a Silvano Bianchi, amministratore ISTAM.

ISTAM Centro per la valutazione e l’approfondimento dei fattori di risChio dell’aterosClerosi e dell’inveCChiamento

Page 63: Forlì IN Magazine – 03/2012

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L’aterosclerosi e le sue conseguenze sono ancora oggi un fenomeno diffuso, che incide gravemente sullo stato di salute delle persone che ne sono colpite. L’invecchiamento è un fenomeno che, dal punto di vista medico, richiede un serio impegno professionale se si vuole mantenere efficiente l’organismo che invecchia riducendo il più possibi-le il rischio di declino cognitivo, fino all’Alzheimer.Negli ultimi 10 anni sono stati fatti passi impor-tanti dal punto di vista della ricerca scientifica per quantificare, con metodologie analitiche so-fisticate, quelle situazioni di rischio che possono determinare pericolose situazioni di danno alla salute, e consentire interventi medici di preven-zione e cura moderni ed efficaci. Il punto focale di questo tipo di intervento me-dico consiste nella possibilità di valutare, nel sangue, quegli indicatori plasmatici e cellulari che limitano lo stress ossidativo, processo che, deteriorando l’equilibrio della funzione cellulare, compromette lo stato di salute generale.Plasma, Eritociti, Linfociti e Piastrine sono i punti dove ricercare:• Le sostanze antiossidanti liposolubili (vit. E,

coenzima Q10, beta-carotene, licopene, vit. A)• Le sostanze antiossidanti idrosolubili (vit. C,

ticli teinil, acido urico)• Gli antiossidanti non enzimatici (glutatione ri-

dotto, glutatione ossidato)• Il profilo lipidico (colesterolo, colesterolo tota-

le, colesterolo HOL, colesterolo LOL, esteri del

colesterolo, acidi grassi saturi degli esteri del colesterolo, acido arachinodico degli esteri del colesterolo, acido docosaesaenoico degli este-ri del colesterolo, fosfolipidi totali, acidi grassi saturi dei fosfolipidi, acido arachidonico dei fo-sfolipidi, acido docosaesaenoico dei fosfolipidi)

• Nelle urine (acido omovanillico, acido vanilma-endelico, acido idrossindolacetico, idrossitrip-tofolo, acido azelaico).

Questi indicatori, tutti o in parte a seconda dei casi, sono estremamente preziosi per valutare, a livello plasmatico e cellulare, lo stato di salute e di rischio reale dell’organismo umano. Essi danno informazioni ulteriori, rispetto ai normali esami di routine, riguardo allo stato di nutrizione; lo stato di stress ossidativi; lo stato di rischio cardiovasco-lare e aterogenetico; lo stato immunologico; l’ap-profondimento del rischio di ipercoagulazione da aggregazione piastrinica. Questi indicatori, inol-

tre, rappresentano la possibilità più moderna per approfondire, affiancandosi ad altri elementi di diagnosi, la conoscenza di altri fenomeni patologi-ci nei quali si sospetti uno stretto legame fra pato-logia in atto e danno di membrana. Ciò consente di effettuare interventi terapeutici mirati, qualora vi sia consapevolezza che il ripristino della funziona-lità delle membrane cellulari sia determinante per una più efficace attività dei farmaci, soprattutto di quelli che esplicano il loro meccanismo d’azione a livello recettoriale. Ciò è documentato per molti farmaci dell’area neuropsichiatria. In conclusione, si può ritenere che l’approfondimento dell’approc-cio diagnostico, con la possibilità di fare diagnosi di membrana, rappresenti un ulteriore strumento per intervenire efficacemente sullo stato di salute dell’organismo umano. Il centro rappresenta un importante riferimento per la classe medica, offrendo attrezzature e me-todiche analitiche altrimenti costose e complesse. Il medico riceverà una dettagliata refertazione, insieme ad un commento sui risultati analitici. Se necessario, si provvederà ad unire un suggerimen-to terapeutico tenendo presente che, comunque, il medico rimane l’unico depositario di ogni decisio-ne terapeutica. La diagnosi a livello di membrana cellulare, l’evidenza di modificazioni molecolari e di carenze di quelle sostanze che garantiscono la corretta funzionalità dell’organismo, può consen-tire un intervento sempre più precoce, per il recu-pero di una migliore condizione di salute.

ISTAM Via Duca D’Aosta 74, Forlimpopoli (FC) - Tel. 0543 743160 - [email protected]

Il prof. Terence Leighton, ricercatore Scienze Biotecnolo-giche, insieme a Silvano Bianchi, amministratore ISTAM.

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Page 64: Forlì IN Magazine – 03/2012

Il mondo del web marketing presentato da Alessandro Zaccheroni, creatore di Portalidea e Matrimonioinmusica.it. Pronto a fornire nuove

idee, strumenti e aggiornamenti su un

settore in continua evoluzione.

Il web marketing rappresenta una realtà imprescindibile per le azien-de di oggi. Search marketing, social media marketing, portal adverti-sing: sono tante le strade da per-correre per impostare una corretta strategia, in grado di permettere alle imprese di raggiungere sem-pre più ampi mercati. Ad accompa-gnarci nel grande mondo della rete è Alessandro Zaccheroni, forlivese, fondatore di Portalidea, web mar-keting agency nata con l’obiettivo di portare le idee delle aziende sul web, così come recita il payoff dell’agenzia, che è “Portalidea… porta le tue idee sul web” (www.portalidea.it). Cominciando dalla creazione di siti web e piattaforme cms in diverse tecnologie, negli anni si è specializzato nel marke-ting sui motori di ricerca e sui social

network, sviluppando anche pro-getti verticali legati a diversi settori. Con esperienza decennale nel cam-po del web marketing al servizio delle aziende, Zaccheroni sviluppa oggi varie strategie di visibilità sul web con una visione rivolta al futu-ro. E sulle pagine di Forlì IN forni-rà nuove idee, strumenti e aggior-namenti sulle novità del settore. Nella rubrica web di IN Magazine si parlerà di SEO, SEM, Social Net-work - parole che possono sembra-re criptiche, ma che diventeranno più chiare nei prossimi interventi) - e altri temi legati al mondo del web marketing, in continua evoluzione.Nel prossimo numero, in particola-re, sarà presentato il social network che sta recentemente avanzando a grandi passi nel mondo business.Non di solo web vive però l’attività

di Alessandro Zaccheroni. Cantau-tore e appassionato di musica, nel 2005 ha creato Matrimonioinmusi-ca.it, punto di riferimento per gli sposi che cercano sul web un ar-tista per il loro matrimonio. Oggi conta più di 170 artisti a livello na-zionale, numerose attività legate al mondo del matrimonio ed oltre 300 richieste di preventivo al mese. Con artisti pronti ad esibirsi anche per altri tipi di eventi come feste di Capodanno, San Valentino, feste di laurea, eventi aziendali, ecc. Il segreto del successo? Il costante la-voro sul posizionamento organico del sito sui motori di ricerca, l’uti-lizzo di Facebook (la pagina uffi-ciale su Facebook conta oltre 5.300 fans) e degli altri social network per aumentare il tam tam in rete (www.matrimonioinmusica.it). IN

testo Roberta Brunazzi

I mercati nella Rete

64 | IN Magazine

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“Le vele persiane gonfie di vento si allontanavano verso l’orizzonte, ma Filippide aveva iniziato a correre...”

Un atleta che ha fatto la storia, come non è mai stata raccontataFilippide il Maratoneta

di Saverio Scozzoli

Page 65: Forlì IN Magazine – 03/2012

“Le vele persiane gonfie di vento si allontanavano verso l’orizzonte, ma Filippide aveva iniziato a correre...”

Un atleta che ha fatto la storia, come non è mai stata raccontataFilippide il Maratoneta

di Saverio Scozzoli

Page 66: Forlì IN Magazine – 03/2012

Scegliere | Shopping

1 | Collezione Damiani. GIOIELLERIA CALONICI - v.le Marconi, 7 - Tel. 0543.767305 - Castrocaro Terme

2 | Nuova collezione Gucci by OTTICA GHETTI - c.so della Repubblica, 124 - Tel. 0543.26008 - Forlì

3 | Nuove lenti a contatto giornaliere Dailies Total 1. OTTICA GALLERY - c.so della Repubblica, 157 - Tel. 0543.34700 - Forlì

4 | ePure Swissvoice Cordless analogico. NEA STORE - v.le Manzoni, 14 - Tel. 0543.36600 - Forlì

5 | KERA3 : complesso Keratinico concentrato per stirature di lunga durata (da 2 a 3 mesi). BHS - via T.A. Edison,19 - Tel. 0543.777281 - Forlì

6 | Smart ebike elettrica. DE STEFANI SPA - via Dismano, 2 - Tel. 0544.479611 - Ravenna

7 | Palace by Versace Home. SALAROLI - v. Balzella, 4/e - Tel. 0543.794511 - Forlì

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639387-2_MER_SL_StandardFP_478x347mm.pdf13/04/2012

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611

www.destefani.net

Page 68: Forlì IN Magazine – 03/2012

Forlì - V.le Manzoni, 14 tel. 0543 36600 - fax 0543 36605

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