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Didattica per un'architettura di relazione - di Marco Navarra
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Ai miei studenti e ai miei assistenti, tenaci e impavidi
For my stubborn and fearless students and assistants
ISBN 978-88-6242-076-1
Prima edizione, Novembre 2012 / First published, November 2012
© 2012, LetteraVentidue Edizioni © 2012, Marco Navarra© 2012, per le fotografie e i testi: rispettivi autori© 2012, photography and texts: their authors
Tutti i diritti riservati / All rights reserved
È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means (electronic or mechanical, including photocopying, recording or any information retrieval system) without permission in writing form.
L’autore e l’editore rimangono a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare.Author and publisher apologise for any unintentional omissions and are available for any eligible parties they could not reach.
Book design: Roberto Capodanno
Traduzioni in inglese/English translations: Antonella Bergamin.Concetta Raniolo (pp. 22, 24-5, 34, 36-7, 48-9, 56, 59, 68, 70-1, 72, 73, 80, 82-3, 85, 92, 94-5, 114, 116-7, 128-9, 142-3, 152, 166-7, 180-1, 192-3, 203). Solo didascalie/only captions: (pp. 27, 39, 40, 51, 61, 119, 120, 131, 132, 145, 146, 159, 169, 171, 183, 184, 195, 205).
LetteraVentidue Edizioni S.r.l.Via Luigi Spagna, 50 L, 96100 Siracusa, Italywww.letteraventidue.com
CONTENTS
INDICE
PREFAZIONE/FOREWORD di/by Mario LupanoLe opportunità della messa in scena/The opportunities of scene-setting
INTRODUZIONE/INTRODUCTIONDidattica per un’architettura di relazione/Didactics for a relational architecture
INDICE TOPOGRAFICO/TOPOGRAPHIC INDEX
SEZIONI/SECTIONSluogo/site 021 | matrice/matrix 033 | disposizione/placement 045 | scrittura/writing 055movimento/motion 067 | percorso/path 079 | rapidità/quickness 091 | variazione/variation 103 | modulo/unit 113 | serie/series 125 | ripetizione/repetition 139 | interazione/interaction 151 | montaggio/assembling 163 | materia/matter 177 | misura/measure 189 | macchina/machine 199
IN 6 PUNTI/IN 6 POINTSL’esercizio del display e la pratica dell’architettura di relazione/The exercise of display and the practice of relational architecture
ATLANTE/ATLASglossario/glossary 240 | mappe/maps 244 | schede/profiles 246 | sinossi operazioni/synopsis operations 278 | sinossi temi/synopsis issues 280 | sinossi allestimenti/synopsis installations 280 | sinossi percorsi/synopsis paths 284 | sinossi grafiche/synopsis graphics 288 | esercizi elementari/elementary exercises 290 |movimenti didattici/didactic movements 296
IN BILICO/ IN THE BALANCE di/by Maria Giacoma MarinoInstallazioni e ricerche di Studio NOWA/Studio NOWA’s installations and researches
APPARATI/APPARATUSbibliografia/bibliography 316 | sull’autore/about the author - crediti/credits 318 |ringraziamenti/aknowledgements 319
007
013
016
019
213
239
301
315
LE OPPORTUNITÀ DELLA MESSA IN SCENATHE OPPORTUNITIES OF SCENE-SETTING
Questo libro è simultaneamente il reso-conto di una esperienza educativa, e la chiara riflessione teorica intorno ad alcuni formati per l’insegnamento delle pratiche progettuali. Il tutto sotto forma di manuale per lo studente e il docente dedicato alla messa in scena del progetto di architettura e alle azioni performative e interattive che tale pratica comporta. È la riflessione di un docente impegnato nell’esercizio di ridi-scutere intimamente le modalità attraverso le quali si trasmette un sapere, inventando ambienti didattici efficaci per formare ar-chitetti diversi da sé.La registrazione in forma di libro di un’e-
This book is the account of an educa-tional experience and, at the same time, a clear theoretical meditation on some ways of teaching design methods. All of this comes in the form of a handbook for student and professor that explores the scene-setting of architectural design and the performance and interactive actions such practice implies. It is the meditation of a professor who is committed to deeply reassessing how knowledge is conveyed, and to devise didactical environments where other architects may be success-fully trained.The translation of such experience – de-
FOREWORD
PREFAZIONE di/by Mario Lupano
Raccontare un’esperienza didattica nell’ambito della progettazione significa contribuire al ripensamento dei formati dell’offerta formativa che sta impegnando le scuole d’architettura italiane. In questo contesto, l’arte del display è indicata come strumento per aprire l’esperienza laboratoriale alla dimensione dell’installazione e all’interazione con il pubblico, interpretando l’insegnamento dell’architettura come processo multiforme e spiccatamente relazionale.
Illustrating a didactic experience in the design field means contributing to the debate about new concepts of course and tuition that Italian schools of architecture are now developing. In this context, the art of display is seen as a way of opening the workshop experience to the dimension of installation and interaction with visitors, and of highlighting the nature of architecture training as a multifaceted and markedly relational process.
007
FOR
EW
OR
D
APPARATUS
APPARATI
tunisini hanno attivato nel centro storico di
Mazara del Vallo. L’installazione si svilup-
pa tra due piani orizzontali: un tavolo lumi-
noso con cassetti e un tappeto sospeso.
Questi due piani costruiscono uno spazio
delimitato, dentro cui si illustrano i proget-
ti con modelli disposti sul piano luminoso
e disegni sistemati dentro i cassetti che il
pubblico apre e chiude come in un gioco,
stabilendo abbinamenti e combinazioni
possibili. Nell’installazione c’è un’alterazio-
ne dei ruoli degli oggetti d’uso comune, dal
tappeto “volante” ribaltato verso il basso ai
cassetti del tavolo, che costruiscono le re-
lazioni tra contenuti diversi (ricalchi, foto-
grafie, diagrammi, disegni tecnici).
Nella XII Biennale di Architettura di Vene-
zia del 2010, la richiesta del curatore Luca
Molinaridi di indagare il tema delle nuove
forme di energia per il 2050, tanto reale
quanto inafferrabile, è sviluppata attraver-
so un’installazione realizzata con 500 fogli
that visitors opened and closed like in a
game, thus proposing additional connec-
tions and combinations. In the seemingly
traditional installation there was an altera-
tion of the roles of common use objects,
from the downturned “flying” carpet to the
table’s drawers, that established relations
between different things (traces, photos,
diagrams, technical, drawings).
Our approach to the real but at the same
time intangible theme – new forms of energy
for 2050 – proposed by the curator of the XII
Venice Biennial of Architecture in 2010 was
expressed by an installation produced with
500 A4 plexiglas sheets that, hanging on
different layers, determined changing light
and images projecting an undersea world
inhabited by unicellular organisms.
Finally, the display “Lo-fi architecture”,
installed at the Buziol Foundation, at the
Mangilli-Valmarana palace in Venice,
had a large table again at center stage,
XI Biennale di Architettura, “Abitare straniero”, Venezia 2008
XII Biennale di Architettura, “Italia 2050”, Venezia 2010 XI Biennial of Architecture, “Abitare straniero“, Venice 2008
XII Biennial of Architecture, “Italia 2050“, Venice 2010
IN THE BALANCE
309
0
5
10
20m
5
3
4
1
2
Il corso ha costruito un percorso di avvicinamento
all’architettura attraverso esperienze dirette guidate
da esercizi elementari e dallo studio di alcune posizio-
ni teoriche fondamentali del pensiero architettonico. Il
duomo di Siracusa e la sua piazza sono stati studiati
e rappresentati con tecniche differenti, in modo da
esercitare le capacità interpretative. La mostra è arti-
colata in cinque sale. La sala 1, “Scavare e ricordare”,
introduce la mostra. Nella sala 2, “Selfmade_duomo
postcards and mail”, sono esposte le cartoline raffi-
guranti il duomo, realizzate dagli studenti. Nella sala
3, “Camera Obscura_disegni di luce”, un soffitto so-
speso accoglie gli esercizi sulla fotografia. Nella sala
4, la “Stanza dei libri e dei quaderni”, sono raccolti i
quaderni di lavoro. Nella sala 5, il “Tavolo del collezio-
nista”, al centro sono esposti 495 modelli sul duomo,
mentre sulle pareti e sugli otto pilastri perimetrali sono
allineati i progetti con modelli e tavole.
The course has developed a path of exploration of
architecture by means of hands-on experience sup-
ported by elementary exercises and by the study of
some of architectural theory’s fundamental formula-
tions. The Cathedral of Siracusa and its square have
been studied and represented with different tech-
niques in order to practice interpretation skills. The
display occupies five rooms. Room 1, “Excavating
and Remembering”, introduces the display. Room
2, “Selfmade_duomo postcards and mail”, presents
postcards of the Cathedral produced by the stu-
dents. In Room 3, “Camera Obscura_light drawings”,
photographic exercises are mounted on a suspended
ceiling. In Room 4, “Room of books and notebooks”,
working notebooks are on display. The “Collector’s
Table”, with 495 models of the cathedral, is at the
center of Room 5, while the designs including models
and plans are aligned on the walls and eight perim-
eter pilasters.
1264495
3441834
5634
21
3
tavoledrawing sheets
bannerbannermodelli concettuali
conceptual models
modelli di progetto
project models
fogli di ricalco
tracing sheets
quaderninotebooks
cartolinepostcards
studentistudents
docentiprofessors
assistenteassistant
docenti ospiti
visiting professors
PROFILES
247
The exhibition venue is only decided at the
end of the course and then installation is
completed over five or six days. The first
thing to do is collect the exercises devel-
oped during the year and display them
freely in the available spaces. As soon as
all the materials are there and the rooms
are full of stacked objects, students sud-
denly panic. What shall we do? How can
all of these disparate things stay together?
Will they fit in these spaces? How can we
do it in just a few days?
The very first reaction is disorientation and
fear. Far from the familiar environment of
everyday work, certainties crumble when
a new situation suddenly dictates unforgiv-
ing requirements: time, deadlines, space
and budget constraints, site features,
available resources, relations with the staff
of the host institution, communication with
the viewers. In the linear development of
a didactic path, building a display is like a
small shock, a sudden condition of danger
that implies a reorganization and rethink-
ing of design tools. Practicing display is a
slow process that teaches how to notice
and map differences, coincidences and
opportunities on paper documents that
record such variations in time. A display
implies a discovery of different levels that
must be considered at the same time: from
the leading idea to the available resources,
from relational dynamics to the materials
and technologies used for the installation,
from communication to graphic design. A
display is an opportunity for critical review
of the educational path, a resignification of
known elements in other contexts 1.
There are often interruptions when people
gather in a circle and discuss work done
Il luogo della mostra si stabilisce solo alla
fine del corso e si dedicano cinque o sei
giorni per l’allestimento. La prima opera-
zione è quella di raccogliere gli esercizi
svolti durante l’anno e dispiegarli libera-
mente negli spazi a disposizione. Appena
tutti i materiali sono stati messi insieme e
le sale sono piene di oggetti accatastati,
un sentimento di panico coglie gli studen-
ti. Che fare? Come mettere insieme tante
cose così diverse tra loro? Come collocar-
le in questi spazi? Sarà possibile montare
tutto in così pochi giorni?
La prima reazione è di spaesamento e
paura. Fuori dall’ambiente conosciuto e
frequentato quotidianamente si infrango-
no le sicurezze e rapidamente ci si trova
dentro una nuova situazione che impone
le sue condizioni precise: tempi, scaden-
ze, limiti di spazio e di budget, caratteri del
luogo, risorse disponibili, relazioni con il
personale dell’istituzione che ospita la mo-
stra, necessità di comunicare con un pub-
blico. Nella linearità del percorso didattico
la costruzione di una mostra equivale a un
piccolo trauma, una condizione improvvi-
sa di pericolo che spinge a riorganizzare e
ripensare gli strumenti di progetto. Eserci-
tare il display è un lento apprendimento a
osservare mappando le differenze, le coin-
cidenze e le occasioni in carte che ne regi-
strano le variazioni nel tempo. Una mostra
costringe a scoprire livelli diversi di cui biso-
gna prendersi cura contemporaneamente:
dall’idea-guida alle economie disponibili,
dalle dinamiche relazionali ai materiali e alle
tecnologie da utilizzare per l’allestimento,
dalla comunicazione alla grafica. Il display
diventa un momento di revisione critica del
percorso didattico, un modo per ripensare
PUT YOURSELF
ON THE LINE
01
METTERSI
IN PERICOLO
01
IN 6 POINTS
215
Modelli interpretativi della casa del film “One week” di
Buster Keaton. La sospensione dei modelli restituisce
la precarietà delle configurazioni che assume l’edificio
durante la costruzione. Le sale più piccole sono dedicate
alla presentazione dei risultati dei singoli esercizi.
Un fascicolo di sedici pagine con testi, disegni e foto,
appoggiato accanto ai modelli, completa la lettura critica
di ciascuna architettura.
Il luogo, scelto per la mostra, costringe gli studenti ad abbandonare le consuetudini che han-
no segnato il loro percorso, così da predisporre mente e corpo ad altre azioni e altri tempi.
The site, chosen for the exhibition, forces students to leave practices that have marked their
path, in order to prepare mind and body to other actions and other rhythms.
Interpretative models of Buster Keaton’s house from the
movie “One Week”. The suspension of the models shows
the precarious configuration that the building assumes
during its construction. The smaller rooms are intended to
display the results of individual exercises.
A sixteen-page booklet with text, drawings and photos,
placed next to the models, completes the critical reading
of each architecture.
S064S088S136A293
027
INTRODUCTIONSITE
027
2010 SOVRAPPOSIZIONI
SCRITTURA/WRITING S055 A266
2009 RICALCOLANDO
LUOGO/SITE S021 A262
Designing multiple displays in the same location over the years enhances the faculties
of reading and interpretation. Movement is one of the keys for interpreting a site: in the
displays installed in Montevergini, it took a longitudinal direction, in others a transversal
one. The location of the entrance, right in the old church’s main hall or in the ancillary
halls, influences perception in the passage from the low to higher spaces and articulates
the sequence of the rooms. The middle rooms may have a thematic or chronological
character: sometimes they provide a moment of preliminary preparation to the final pro-
ject, located in the central hall (2004, 2010), in other cases, the main hall housing the
most meaningful exercise is at the beginning of the exhibition, while the final projects are
in smaller rooms (2009). The physical separation between the rooms is used to underline
the shift in time: the designs displayed in the outer room are those developed on the
same issue during the previous academic year (2010).
029
INTERPRETATION
Fino a 4,50 m la superficie della sala è rivestita dai ricalchi su fogli A4 di diverso materiale
(carta, cartone, lucido, cartoncino). La base dei ricalchi è una fotocopia con pianta e sezione,
che viene ricalcata con strumenti e metodi diversi, a scelta dello studente (pennarelli di
diversa dimensione, matite, gessetti, colori a cera, colla e pigmenti, frottage, bucature).
Up to 4.50 m the room’s surface is covered in tracings made on A4 sheets of various
materials (paper, tracing paper, cardboard). The base for the tracings is a photocopy with
plan and section, which is traced by students using tools and techniques freely chosen
(markers, pencils, chalks, crayons, glue and pigments, frottage, punching).
In corrispondenza dei passaggi
la pelle si frammenta
trasformandosi in tenda come
adattamento al luogo.
In correspondence to the
passages the skin fragments
becoming a tent as an
adaptation to the place. La partitura dei fogli è costruita sulla successione
orizzontale dei cinque supporti. Ogni linea orizzontale
è sfalsata di una posizione in modo da ottenere delle
diagonali con i fogli di cartone più scuro.
The sheets' configuration is built on the horizontal
succession of the five supports. Each horizontal line
is shifted by one position to obtain diagonals with the
darker cardboard sheets.
I modelli delle architetture, realizzati in gesso, cera, terracotta,
sono esposti su 33 basi in pannelli verniciati di OSB, che sono
state realizzate appositamente per la mostra.
Architecture models made of plaster, wax, clay, are exposed on
33 bases in painted panels of OSB, which were made
especially for the exhibition.
a pagina/page
28 62 98INTERPRETAZIONE
INTERPRETATION
TRASPOSIZIONE
TRANSPOSITION
ORDINAMENTO
ARRANGEMENT
TAVOLE OPERAZIONE
OPERATION TABLES
025
INTRODUCTIONSITE
025
SECTIONS
SEZIONIOgni sezione approfondisce una modalità del display prendendo come esempio una
mostra. Questa è descritta nella sua costruzione con particolare attenzione a quei dispo-
sitivi che la caratterizzano. Per raccontare la complessità che è sempre presente in ogni
allestimento sono stati aggiunti sei inserti a doppia pagina che permettono di confrontare
le mostre legate a una stessa condizione.
Each section explores an aspect of display as exemplified by a specific display, which is
described in its development with a particular focus on the devices it employs. In order
to illustrate the complexity a display always incorporates, six double-page spreads have
been added in order compare the displays revolving around the same condition.
3
2
1
5
4
6
S189 A260
MISURA/MEASURE
piccole reti e terre di mezzo, peccioli 2009
S091 A258RAPIDITÀ/QUICKNESS
stati liminari, siracusa 2007
S033 A246MATRICE/MATRIX
l’arte del ricalco, siracusa 2004
S045 A248DISPOSIZIONE/PLACEMENT
linee di paesaggio, siracusa 2005
S067 A250MOVIMENTO/MOTION
tabula, �renze 2005
S103 A268VARIAZIONE/VARIATION
anello mancante, grammichele 2010
S021 A262LUOGO/SITE
ricalcolando, siracusa 2009
S163 A270MONTAGGIO/ASSEMBLING
congiunzione, siracusa 2011
S177 A272MATERIA/MATTER
controtempo, siracusa 2011
S055 A266SCRITTURA/WRITING
sovrapposizioni, siracusa 2010
S125 A274SERIE/SERIES
capannoni pop-up, venezia 2011
S199 A256MACCHINA/MACHINE
una sezione strabica, peccioli 2006
S079 A252PERCORSO/PATH
movimenti, linee, pratiche, siracusa 2006
S151 A254INTERAZIONE/INTERACTION
repairingcities, venezia 2006
S113 A264MODULO/UNIT
taro_kò project, milano 2010S139 A276RIPETIZIONE/REPETITION
architetture grezze avanzate, venezia 2012
DISEGNI/DRAWINGSMODELLI/MODELS
DISPOSIZIONE AD ARCIPELAGO/
ARCHIPELAGO ARRANGEMENT
TAVOLO/TABLEDIMA DI MONTAGGIO/ASSEMBLY JIG
TATTILE/TACTILE
I quadrilateri regolari rappresentano le tavole delle
operazioni con ai quattro vertici le mostre confron-
tate. Le curve evidenziano altre letture trasversali che
mettono in relazione alcune mostre secondo criteri
diversi: prevalenza dell’oggetto esposto (disegni, mo-
delli), principio ordinatore del display (disposizione ad
arcipelago, tavolo), strumento di posizione dell’allesti-
mento (dima di montaggio) e attenzione alla dimen-
sione sinestetica del display (tattile). Regular rectangles represent the operation tables,
with the four compared exhibitions at the corners.
Curves show other cross-readings that relate several
exhibitions according to different criteria: prevalence
of the exposed object (drawings, models), arrange-
ment principle of the display (archipelago arrange-
ment, table), installation’s positioning device (assem-
bly jig) and attention to the synesthetic dimension of
the display (tactile).
017
TOPOGRAPHIC INDEX
LE OPPORTUNITÀ DELLA MESSA IN SCENA
THE OPPORTUNITIES OF SCENE-SETTING
Questo libro è simultaneamente il reso-
conto di una esperienza educativa, e la
chiara riflessione teorica intorno ad alcuni
formati per l’insegnamento delle pratiche
progettuali. Il tutto sotto forma di manuale
per lo studente e il docente dedicato alla
messa in scena del progetto di architettura
e alle azioni performative e interattive che
tale pratica comporta. È la riflessione di un
docente impegnato nell’esercizio di ridi-
scutere intimamente le modalità attraverso
le quali si trasmette un sapere, inventando
ambienti didattici efficaci per formare ar-
chitetti diversi da sé.
La registrazione in forma di libro di un’e-
This book is the account of an educa-
tional experience and, at the same time,
a clear theoretical meditation on some
ways of teaching design methods. All of
this comes in the form of a handbook for
student and professor that explores the
scene-setting of architectural design and
the performance and interactive actions
such practice implies. It is the meditation
of a professor who is committed to deeply
reassessing how knowledge is conveyed,
and to devise didactical environments
where other architects may be success-
fully trained.
The translation of such experience – de-
FOREWORDPREFAZIONE
di/by Mario Lupano
Raccontare un’esperienza didattica nell’ambito della progettazione significa contribuire al
ripensamento dei formati dell’offerta formativa che sta impegnando le scuole d’architettura
italiane. In questo contesto, l’arte del display è indicata come strumento per aprire l’esperienza
laboratoriale alla dimensione dell’installazione e all’interazione con il pubblico, interpretando
l’insegnamento dell’architettura come processo multiforme e spiccatamente relazionale.
Illustrating a didactic experience in the design field means contributing to the debate about
new concepts of course and tuition that Italian schools of architecture are now developing.
In this context, the art of display is seen as a way of opening the workshop experience to
the dimension of installation and interaction with visitors, and of highlighting the nature of
architecture training as a multifaceted and markedly relational process.
007
FOREWORD
Il libro è intessuto da una �tta rete di rimandi interni che possono essere compresi più chiaramente nelle mappe e tavole sinottiche dell’Atlante, che diventano veri e propri indici, testuali o gra�ci, per guidare la lettura. Queste intersezioni multiple permettono di leggere il libro partendo da punti differenti. The book is interwoven with a dense network of inside references that can be more clearly understood trough the Atlas’ maps and synoptic tables, that act as indexes, both text or graphics, to guide reading. These multiple intersections allow you to read the book starting from different points.
1
2
3
4
5
1 intro/intro2 16 sezioni/16 sections3 in 6 punti/in 6 points4 atlante/atlas5 in bilico/in the balance6 apparati/apparatus
pp. 001-018019-212213-238239-300301-314315-320
6indice/contentsind. topograf./topographic ind.mappe/mapsoperazioni/operationstemi/themesallestimenti/installationspercorsi/pathsgra�che/graphics
INDICI/INDEXESa b c d e f g h
005016-017A244-45A278-79A280-81A282-83A284-87A288-89
c-h
b
a
T028T062T098T134T172T208
i rimandi sono segnati con l’iniziale della relativa parte (Sezioni, Atlante, Tavole operazione) e il numero di pagina (es. S062)references are marked with the initial of that part (Sections, Atlas, operation Tables) and the page number (es. S062)
la targhetta rimanda alle 6 tavole operazione:the tag refers to the 6 operation tables:interpretazione/intepretationtrasposizione/transpositionordinamento/arrangementsospensione/suspensionadattamento/adaptationsintesi/synthesis
012
INTR
OD
UZI
ON
E
In questo libro sono raccolte alcune espe-rienze didattiche che utilizzano il display come momento cruciale di maturazione e consapevolezza del lavorio sull’architettura sviluppato nei laboratori di progetto.Da quando ho iniziato a insegnare pro-gettazione architettonica ho pensato che trasformare l’esame in una mostra costru-ita con tutti gli esercizi svolti dagli studenti poteva essere un modo utile ed emozio-nante per concludere il corso. Per me è l’occasione di avere una visione d’insieme e attivare un confronto critico con i docenti visiting. Per gli studenti è l’opportunità di mostrare a se stessi e agli altri i risultati di
This book is a collection of educational ex-periences that use display as the moment when the architectural work developed in the design workshop is crucially brought to completion and fruition.Ever since the beginning of my career as architecture professor I have thought that using a display showing all the exercises made by the students as the final exam would provide the course with a useful and stimulating closure. For me it is a chance to gain a comprehensive view and activate a critical exchange with visiting professors. For the students, it is an opportunity to show themselves and others the results
INTRODUCTION
INTRODUZIONEDIDATTICA PER UN’ARCHITETTURA DI RELAZIONEDIDACTICS FOR A RELATIONAL ARCHITECTURE
Sedici mostre didattiche, allestite in occasioni diverse, accompagnano una riflessione sul display come esercizio finale dei laboratori di progetto. Ogni sezione approfondisce una modalità del display, illustrata e analizzata prendendo come esempio una mostra. Que-sta viene descritta nella sua costruzione con particolare attenzione a quei dispositivi che la caratterizzano. Una serie di rimandi intrecciano nodi tematici e connessioni invisibili.
Sixteen didactic displays, set up at different times, support a meditation about display as the final exercise of design workshops. Each section explores an aspect of display illustrated and analyzed through the example of a display that is described in its devel-opment with a particular focus on the devices it employs. A series of references inter-weaves thematic knots and invisible connections.
013
INTR
OD
UC
TIO
N
3
2
1
5 4
6
S189 A260MISURA/MEASUREpiccole reti e terre di mezzo, peccioli 2009
S091 A258RAPIDITÀ/QUICKNESSstati liminari, siracusa 2007
S033 A246MATRICE/MATRIXl’arte del ricalco, siracusa 2004
S045 A248DISPOSIZIONE/PLACEMENTlinee di paesaggio, siracusa 2005
S067 A250MOVIMENTO/MOTIONtabula, �renze 2005
S103 A268VARIAZIONE/VARIATIONanello mancante, grammichele 2010
S021 A262LUOGO/SITEricalcolando, siracusa 2009
S163 A270MONTAGGIO/ASSEMBLINGcongiunzione, siracusa 2011
S177 A272MATERIA/MATTERcontrotempo, siracusa 2011
S055 A266SCRITTURA/WRITINGsovrapposizioni, siracusa 2010
S125 A274SERIE/SERIEScapannoni pop-up, venezia 2011
S199 A256MACCHINA/MACHINEuna sezione strabica, peccioli 2006
S079 A252PERCORSO/PATHmovimenti, linee, pratiche, siracusa 2006
S151 A254INTERAZIONE/INTERACTIONrepairingcities, venezia 2006
S113 A264MODULO/UNITtaro_kò project, milano 2010
S139 A276RIPETIZIONE/REPETITIONarchitetture grezze avanzate, venezia 2012
DISEGNI/DRAWINGS
MODELLI/MODELS
DISPOSIZIONE AD ARCIPELAGO/ARCHIPELAGO ARRANGEMENT
TAVOLO/TABLE
DIMA DI MONTAGGIO/ASSEMBLY JIG
TATTILE/TACTILE
INTERPRETAZIONE/INTERPRETATIONmatrice/matrix, disposizione/placement, luogo/site, scrittura/writing
TRASPOSIZIONE/TRANSPOSITIONluogo/site, scrittura/writing, montaggio/assembling, materia/matter
ORDINAMENTO/ARRANGEMENTmatrice/matrix, rapidità/quickness,luogo/site, variazione/variation
SOSPENSIONE/SUSPENSIONdisposizione/placement, interazione/interaction, montaggio/assembling, serie/series
ADATTAMENTO/ADAPTATIONdisposizione/placement, movimento/motion, misura/measure, montaggio/assembling
SINTESI/SYNTHESISinterazione/interaction, macchina/machine, misura/measure, materia/matter
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movimento/motion, interazione/interaction, luogo/site, variazione/variation
matrice/matrix, interazione/interaction, rapidità/quickness, misura/measure
percorso/path, luogo/site, scrittura/writing, serie/series
matrice/matrix, interazione/interaction, macchina/machine, serie/series
matrice/matrix, movimento/motion, percorso/path, ripetizione/repetition
matrice/matrix, modulo/unit, variazione/variation, montaggio/assembling
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S189 A260MISURA/MEASUREpiccole reti e terre di mezzo, peccioli 2009
S091 A258RAPIDITÀ/QUICKNESSstati liminari, siracusa 2007
S033 A246MATRICE/MATRIXl’arte del ricalco, siracusa 2004
S045 A248DISPOSIZIONE/PLACEMENTlinee di paesaggio, siracusa 2005
S067 A250MOVIMENTO/MOTIONtabula, �renze 2005
S103 A268VARIAZIONE/VARIATIONanello mancante, grammichele 2010
S021 A262LUOGO/SITEricalcolando, siracusa 2009
S163 A270MONTAGGIO/ASSEMBLINGcongiunzione, siracusa 2011
S177 A272MATERIA/MATTERcontrotempo, siracusa 2011
S055 A266SCRITTURA/WRITINGsovrapposizioni, siracusa 2010
S125 A274SERIE/SERIEScapannoni pop-up, venezia 2011
S199 A256MACCHINA/MACHINEuna sezione strabica, peccioli 2006
S079 A252PERCORSO/PATHmovimenti, linee, pratiche, siracusa 2006
S151 A254INTERAZIONE/INTERACTIONrepairingcities, venezia 2006
S113 A264MODULO/UNITtaro_kò project, milano 2010
S139 A276RIPETIZIONE/REPETITIONarchitetture grezze avanzate, venezia 2012
DISEGNI/DRAWINGS
MODELLI/MODELS
DISPOSIZIONE AD ARCIPELAGO/ARCHIPELAGO ARRANGEMENT
TAVOLO/TABLE
DIMA DI MONTAGGIO/ASSEMBLY JIG
TATTILE/TACTILE
I quadrilateri regolari rappresentano le tavole delle operazioni con ai quattro vertici le mostre confron-tate. Le curve evidenziano altre letture trasversali che mettono in relazione alcune mostre secondo criteri diversi: prevalenza dell’oggetto esposto (disegni, mo-delli), principio ordinatore del display (disposizione ad arcipelago, tavolo), strumento di posizione dell’allesti-mento (dima di montaggio) e attenzione alla dimen-sione sinestetica del display (tattile).
Regular rectangles represent the operation tables, with the four compared exhibitions at the corners. Curves show other cross-readings that relate several exhibitions according to different criteria: prevalence of the exposed object (drawings, models), arrange-ment principle of the display (archipelago arrange-ment, table), installation’s positioning device (assem-bly jig) and attention to the synesthetic dimension of the display (tactile).
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SECTIONS
SEZIONIOgni sezione approfondisce una modalità del display prendendo come esempio una mostra. Questa è descritta nella sua costruzione con particolare attenzione a quei dispo-sitivi che la caratterizzano. Per raccontare la complessità che è sempre presente in ogni allestimento sono stati aggiunti sei inserti a doppia pagina che permettono di confrontare le mostre legate a una stessa condizione.
Each section explores an aspect of display as exemplified by a specific exhibit, which is described in its development with a particular focus on the devices it employs. In order to illustrate the complexity a display always incorporates, six double-page spreads have been added in order to compare the displays revolving around the same condition.
Tavolo del collezionista: 495 modelli concettuali divisi in 15 serie, realizzate ognuno con un materiale diverso (carta stagnola, un mazzo di carte da gioco siciliane, stuzzicadenti e �ammiferi, candele in cera, tovagliolini di carta, cera pongo, piatti e bicchieri di plastica, quotidiani, copertine di riviste, cannucce di plastica, scatole di farmaci e/o sigarette, �l di ferro, pasta, jeans, materiali raccolti sulla battigia a scelta).Collector’s table: 495 conceptual models divided into 15 series, each made with a different material (tinfoil, a deck of playing cards, toothpicks and matches, wax candles, paper napkins, modelling clay, plastic plates and cups, newspapers, magazine covers, plastic straws, drugs or cigarette boxes, baling wire, pasta, jeans, material collected on the foreshore).
Lavagna dei ricalchi: ciascun ricalco è realizzato su supporti lucidi A4 con tecniche e strumenti differenti. Board of tracings: each drawing is made on A4 tracing paper with different techniques and tools.
Ciascun progetto è rappresentato attraverso modelli concettuali e oggettivi a diverse scale. Each project is represented by conceptual and objective models at different scales.
Il progetto �nale prevede la de�nizione di un percorso esplorativo dalla piazza all’interno del Duomo attraverso oggetti temporanei e il ridisegno di alcuni elementi del presbiterio.The �nal project involves the de�nition of an explorative path from the square to the Cathedral through temporary objects and the redesign of some elements of the presbytery.
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Tavolo del collezionista: 495 modelli concettuali divisi in 15 serie, realizzate ognuno con un materiale diverso (carta stagnola, un mazzo di carte da gioco siciliane, stuzzicadenti e �ammiferi, candele in cera, tovagliolini di carta, cera pongo, piatti e bicchieri di plastica, quotidiani, copertine di riviste, cannucce di plastica, scatole di farmaci e/o sigarette, �l di ferro, pasta, jeans, materiali raccolti sulla battigia a scelta).Collector’s table: 495 conceptual models divided into 15 series, each made with a different material (tinfoil, a deck of playing cards, toothpicks and matches, wax candles, paper napkins, modelling clay, plastic plates and cups, newspapers, magazine covers, plastic straws, drugs or cigarette boxes, baling wire, pasta, jeans, material collected on the foreshore).
Lavagna dei ricalchi: ciascun ricalco è realizzato su supporti lucidi A4 con tecniche e strumenti differenti. Board of tracings: each drawing is made on A4 tracing paper with different techniques and tools.
Ciascun progetto è rappresentato attraverso modelli concettuali e oggettivi a diverse scale. Each project is represented by conceptual and objective models at different scales.
Il progetto �nale prevede la de�nizione di un percorso esplorativo dalla piazza all’interno del Duomo attraverso oggetti temporanei e il ridisegno di alcuni elementi del presbiterio.The �nal project involves the de�nition of an explorative path from the square to the Cathedral through temporary objects and the redesign of some elements of the presbytery.
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?multistrato di pioppo
poplar plywood
cavo d’acciaiosteel thread
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polistirenepolystyrene
Che ruolo o forma può assumere la connessione tra parti e materiali diversi nel progetto? Come si trasformano da problema tecnico a occasione espressiva?What could be the role or shape of the connection between parts and materials in the design? How they change from technical issues to opportunity expression?
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MAT
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Modelli del duomo su base A4 allineati secondo una griglia.Lettura fotografica critica sul Duomo realizzata dagli studenti.
Models of the Cathedral on A4 base lined up in a grid.Photo critical reading of the Cathedral done by the students.
La matrice guida in silenzio senza prevaricare o annullare gli oggetti esposti. Alla fine dei lavori di allestimento, seppure fortemente presente, dovrebbe farsi invisibile.The matrix leads silently without overriding or cancelling the exhibits. At the end of the set-up work, although strongly present, it should be invisible.
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Questo meccanismo costruisce scatole rettangolari di buona robustezza.This mechanism makes a rectangular box of pleasing rigidity.
C scatola magicamagic box
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In questo meccanismo i livelli sono sospesi e paralleli allabase aperta.In this mechanism layers �oat above and are parallel to the opened out �at base.
A livelli �ottanti�oating layers
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La forza della “piega a V” può essere usata per tirare su livelli orizzontali o verticali.The strenght of the “V-fold” mechanism can be used to pull up horizontal and vertical layers.
piega a VV-fold
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Come si governano i passaggi dalla prefigurazione bidimensionale alla defini-zione tridimensionale? Come si lavora nella distanza tra progetto e realtà?What about the passage from two-dimensional projection to three-dimensional definition? What about working in the gap between design and reality?
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SE
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Se uno degli obiettivi fondamentali di una mostra è riuscire a far passare un pensiero attraverso un’emozione, per organizzare un allestimento occorre un lavoro di riscrittura e riordino dei materiali da esporre utilizzando meccanismi e stratagemmi narrativi.As one of display’s main goals is conveying a thought by way an emotion, organizing a display means rewriting and reordering the selected materials by using narrative devices and stratagems.
Sequenza di due libri pop-up dallo stato di fatto alle fasi di definizione delle nuove configurazioni.
Sequence of two pop-up books from the status quo to the defining phases of the new configurations.
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Le serie generano famiglie, gruppi e sottogruppi e permettono di esplorare le differenze e le variazioni nel tempo. Attraverso la ricorrenza e la ripetizione dello stesso oggetto si possono unificare anche ambienti fisicamente separati.Series generate families, groups and subgroups, and allow you to explore the differences and changes over time. Through the recurrence and repetition of the same object one can even unify physically separated environments.
L’ingresso alla mostra è segnato da una tenda di fogli rappresentanti i volti dei partecipanti al workshop.Sui tavoli e sulle pareti di fondo i modelli e i disegni degli esercizi iniziali sui capannoni del Veneto.Modelli di carta dei diversi tipi di capannoni, presenti nella memoria degli studenti, uno dei primi esercizi.
The entrance is marked by a tent of sheets depicting the faces of the participants in the workshop.On the tables and on the walls at the rear are models and drawings of the exercises on the warehouses of Veneto.Paper models of the different types of warehouses the students chose by memory, one of the first exercises.
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Uno stesso dispositivo può essere declinato in diverse forme, nel primo caso realizza un nuovo soffitto e tiene agganciati i quaderni di lavoro (2005), nel secondo la sospensione serve a ottenere, con la sovrapposizione di teli trasparenti, una nuova lettura e a creare nuovi percorsi espositivi (2006), nel terzo caso si trasforma in dispositivo panottico ad altezza occhi, che permette una visione simultanea di tutti gli elaborati di ogni singolo progetto (2011, Congiunzione), nell’ultimo ridefinisce invece un soffitto per punti ap-partenenti ad una griglia sfruttando la gravità per mostrare elaborati di esercizi pop-up propedeutici al progetto (2011). Ogni dispositivo implica un rapporto percettivo dello spettatore rispetto l’oggetto esposto, dal basso verso l’alto, dall’alto verso il basso, ad altezza occhi e può anche essere usato come strumento che permette la materializza-zione fisica dei layers digitali attraverso cui il pubblico può operare una selezione (2006). La sospensione offre la possibilità di articolare uno spazio senza rompere la sua unità.
2005 LINEE DI PAESAGGIO
DISPOSIZIONE/PLACEMENT S045 A248
2006 REPAIRINGCITIES
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The same device may be applied in different ways. In the first instance it creates a new ceiling where work notebooks are hooked up (2005), in the second instance the layering of suspended transparent sheets triggers a new interpretation and creates new exhibi-tion paths (2006), in the third instance it becomes a panoptical device at eye-level creat-ing a simultaneous view of a single design’s entire production (2011, Congiunzione), in the last instance it redefines a ceiling with a grid including spots that rely on gravity to illustrate pop-up exercises based on the project (2011). Each solution implies a percep-tive connection between viewer and exhibit, from below, from above, at eye-level. It may even be used as a way of physically materializing digital layers selected by the viewers (2006). Suspension offers the possibility to articulate a space without breaking its unity.
2011 CAPANNONI POP-UP
SERIE/SERIES S125 A274
2011 CONGIUNZIONE
MONTAGGIO/ASSEMBLING S163 A270
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Il display destabilizza le abitudini e le certezze acquisite e favorisce una rapida matura-zione attraverso la ripetizione di gesti e azioni semplici in un segmento di tempo e spazio definito. Il display si serve della ripetizione come condizione che produce la variazione creativa e l’innovazione. La pratica di questo strumento appartiene all’idea di un insegna-mento di tipo relazionale piuttosto che prescrittivo. Non si impartiscono regole rigide ma si aiuta ogni studente a sperimentare e interpretare autonomamente un procedimento.
Display destabilizes acquired habits and certainties and promotes fast development through the repetition of gestures and simple actions in a precise segment of time and space. Display relies on repetition as a condition that produces creative variation and innovation. Using this tool belongs to a relational rather than prescriptive idea of teach-ing. No rigid rules are imparted – rather, each student is encouraged to experiment and interpret a procedure individually.
L’ESERCIZIO DEL DISPLAY E LA PRATICA DELL’ARCHITETTURA DI RELAZIONETHE EXERCISE OF DISPLAY AND THE PRACTICE OF RELATIONAL ARCHITECTURE
IN 6 POINTS
IN 6 PUNTI
Controtempo (2011). Momenti di lavoro per l’allestimento.Controtempo (2011). Working for the installation.
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The exhibition venue is only decided at the end of the course and then installation is completed over five or six days. The first thing to do is collect the exercises devel-oped during the year and display them freely in the available spaces. As soon as all the materials are there and the rooms are full of stacked objects, students sud-denly panic. What shall we do? How can all of these disparate things stay together? Will they fit in these spaces? How can we do it in just a few days?The very first reaction is disorientation and fear. Far from the familiar environment of everyday work, certainties crumble when a new situation suddenly dictates unforgiv-ing requirements: time, deadlines, space and budget constraints, site features, available resources, relations with the staff of the host institution, communication with the viewers. In the linear development of a didactic path, building a display is like a small shock, a sudden condition of danger that implies a reorganization and rethink-ing of design tools. Practicing display is a slow process that teaches how to notice and map differences, coincidences and opportunities on paper documents that record such variations in time. A display implies a discovery of different levels that must be considered at the same time: from the leading idea to the available resources, from relational dynamics to the materials and technologies used for the installation, from communication to graphic design. A display is an opportunity for critical review of the educational path, a resignification of known elements in other contexts 1.There are often interruptions when people gather in a circle and discuss work done
Il luogo della mostra si stabilisce solo alla fine del corso e si dedicano cinque o sei giorni per l’allestimento. La prima opera-zione è quella di raccogliere gli esercizi svolti durante l’anno e dispiegarli libera-mente negli spazi a disposizione. Appena tutti i materiali sono stati messi insieme e le sale sono piene di oggetti accatastati, un sentimento di panico coglie gli studen-ti. Che fare? Come mettere insieme tante cose così diverse tra loro? Come collocar-le in questi spazi? Sarà possibile montare tutto in così pochi giorni?La prima reazione è di spaesamento e paura. Fuori dall’ambiente conosciuto e frequentato quotidianamente si infrango-no le sicurezze e rapidamente ci si trova dentro una nuova situazione che impone le sue condizioni precise: tempi, scaden-ze, limiti di spazio e di budget, caratteri del luogo, risorse disponibili, relazioni con il personale dell’istituzione che ospita la mo-stra, necessità di comunicare con un pub-blico. Nella linearità del percorso didattico la costruzione di una mostra equivale a un piccolo trauma, una condizione improvvi-sa di pericolo che spinge a riorganizzare e ripensare gli strumenti di progetto. Eserci-tare il display è un lento apprendimento a osservare mappando le differenze, le coin-cidenze e le occasioni in carte che ne regi-strano le variazioni nel tempo. Una mostra costringe a scoprire livelli diversi di cui biso-gna prendersi cura contemporaneamente: dall’idea-guida alle economie disponibili, dalle dinamiche relazionali ai materiali e alle tecnologie da utilizzare per l’allestimento, dalla comunicazione alla grafica. Il display diventa un momento di revisione critica del percorso didattico, un modo per ripensare
PUT YOURSELFON THE LINE01METTERSI
IN PERICOLO01
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ATLAS
ATLANTEL’atlante raccoglie in ordine cronologico le schede di ogni display, con dati e contenuti, e illustra i programmi dei laboratori di riferimento. Attraverso tavole sinottiche e diagrammi si confrontano le disposizioni, i percorsi e l’immagine grafica coordinata e si mostrano le dinamiche di relazione tra gli studenti evidenziando in particolare le variazioni nel tempo dei gruppi e dei luoghi di lavoro. Una selezione di esercizi elementari mostra alcuni passaggi del percorso didattico.
The atlas is a chronological collection of the displays’ data and contents, and illustrates the programs of the related workshops. Synoptic tables and diagrams compare layouts, paths and graphic design, and show the relational dynamics the students experience with a particular focus on the variations time produces in work groups and venues. A selection of elementary exercises shows some phases of the didactic process.
2010 SOVRAPPOSIZIONI
SCRITTURA/WRITING S055 A266
2009 RICALCOLANDO
LUOGO/SITE S021 A262
2004 L’ARTE DEL RICALCO
MATRICE/MATRIX S033 A246
2005 LINEE DI PAESAGGIO
DISPOSIZIONE/PLACEMENT S045 A248
Allestire negli anni mostre diverse nello stesso spazio permette di allenare la capacità di lettura e interpretazione. Il movimento è una delle chiavi interpretative del luogo: a Montevergini in alcune mostre ha assunto una prevalenza longitudinale, in altre una tra-sversale. La posizione dell’ingresso, direttamente nell’aula della ex chiesa o nelle sale secondarie, modifica il rapporto percettivo nel passaggio da spazi bassi ad altri più alti e scandisce la successione degli ambienti. Le sale intermedie possono avere un carattere tematico o temporale: a volte costituiscono un momento di conoscenza preliminare al progetto finale, che si scopre nell’aula centrale (2004, 2010), in altri casi, l’aula principale, facendo da ingresso alla mostra, ospita l’esercizio più importante e significativo e le sale piccole i progetti finali (2009). La separazione fisica tra le sale è utilizzata come distanza temporale: gli elaborati esposti nella sala più esterna sono quelli realizzati su uno stesso tema durante il precedente anno accademico (2010).
Designing multiple displays in the same location over the years enhances the faculties of reading and interpretation. Movement is one of the keys for interpreting a site: in the displays installed in Montevergini, it took a longitudinal direction, in others a transversal one. The location of the entrance, right in the old church’s main hall or in the ancillary halls, influences perception in the passage from the low to higher spaces and articulates the sequence of the rooms. The middle rooms may have a thematic or chronological character: sometimes they provide a moment of preliminary preparation to the final pro-ject, located in the central hall (2004, 2010), in other cases, the main hall housing the most meaningful exercise is at the beginning of the exhibition, while the final projects are in smaller rooms (2009). The physical separation between the rooms is used to underline the shift in time: the designs displayed in the outer room are those developed on the same issue during the previous academic year (2010).
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The grid is an abstract system for the organization of objects. As a map that illustrates and highlights density and concentration of spots, it may be used as a working matrix that interweaves related objects and events. Grids may be either Cartesian when result-ing from orthogonal lines or generated by other geometrical systems. Used on a vertical surface, a grid may be uniform (2009) or integrate other grids of different sizes (2010). Its location in the display depends on the size of the objects on display. Smaller models may be located closer to the point of view, while larger ones may be right on the floor when, as in the case of the Impellizzeri palace, it provides stone squares (2007). The articulation of the individual elements according to a geometrical scheme blocks the perception of the content and, from a distance, the view embraces one object (2009). Grids may even be stretched into three-dimensional systems (2004).
La griglia è un sistema astratto di ordinamento degli oggetti. È una mappa che individua ed evidenzia densità e concentrazione di punti e può essere usata come una matrice operativa che intreccia relazioni tra oggetti ed eventi. Le griglie possono essere carte-siane quando derivano da linee ortogonali tra loro o possono essere generate da altri principi geometrici. Usata su una superficie verticale, può essere omogenea (2009) o contenere al suo interno griglie di dimensioni diverse (2010). Nel display la posizione del-la griglia dipende dalla dimensione degli oggetti da esporre. I modelli più piccoli dovreb-bero essere posizionati più vicino al punto di vista, mentre i modelli più grandi possono stare direttamente sul pavimento, che, nel caso del palazzo Impellizzeri, è caratterizzato da riquadri in pietra (2007). La disposizione secondo uno schema geometrico di singoli elementi cancella la percezione del contenuto e fa leggere, a distanza, un oggetto unico (2009). Le griglie possono essere deformate assumendo forme tridimensionali (2004).
2010 ANELLO MANCANTE
VARIAZIONE/VARIATION S103 A268
2009 RICALCOLANDO
LUOGO/SITE S021 A262
2004 L’ARTE DEL RICALCO
MATRICE/MATRIX S033 A246
2007 STATI LIMINARI
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Graphic design strives to express the display’s idea through lettering, abstract represen-tations or, in some instances, by concisely reworking some images derived from design plans. Its goal is enhancing title and subhead in order to concisely describe the display’s content and clarify the course’s theme and educational procedures. Graphic design complements a work of short writing, an exercise in synthesis and clarity. Is is about transferring the image of an invitation card or poster in the captions that describe and mention the materials on display. In the Controtempo display, free letters float and play with their movement, amplified by their being exposed to frequent breezes. Conversely, in the display of 2009, the invitation’s logo applied on a transparent Plexiglas parallel-epided becomes the frame of the display’s introductory text. In this way, the repetition of a sign becomes a continuous thread running through captions and explanatory cards across the display.
2011 CONTROTEMPO
MATERIA/MATTER S177 A272
2011 CONGIUNZIONE
MONTAGGIO/ASSEMBLING S163 A270
2009 RICALCOLANDO
LUOGO/SITE S021 A262
2010 SOVRAPPOSIZIONI
SCRITTURA/WRITING S055 A266
I progetti grafici cercano di restituire l’idea della mostra attraverso lettering, rappresenta-zioni astratte o, in altri casi, rielaborando in modo sintetico immagini estratte da disegni di progetto. È un lavoro di valorizzazione del titolo e del sottotitolo scelti per descrivere sinteticamente il contenuto della mostra e rendere chiaro il tema e le modalità didattiche del corso. La grafica si accompagna a un lavoro di scrittura breve, un esercizio di sintesi e chiarezza. Si cerca di trasferire l’immagine della cartolina d’invito o della locandina nelle scritture che descrivono e nominano i materiali in mostra. Nella mostra Controtempo le lettere libere appese giocano con il loro movimento accentuato dalla posizione esposta a frequenti correnti d’aria. Mentre nella mostra del 2009 il logo dell’invito applicato su un parallelepipedo di plexiglas trasparente diventa cornice del testo introduttivo alla mostra. In questo modo la ripetizione del segno accompagna le didascalie e le schede illustrative lungo tutta la mostra.
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INTERPRETAZIONE T028INTERPRETATION
L’ARTE DEL RICALCO S033 A246matrice/matrix
LINEE DI PAESAGGIO S045 A248disposizione/placement
RICALCOLANDO S021 A262luogo/site
SOVRAPPOSIZIONI S055 A264scrittura/writing
TRASPOSIZIONE T062TRANSPOSITION
RICALCOLANDO S021 A262luogo/site
SOVRAPPOSIZIONI S055 A266scrittura/writing
CONGIUNZIONE S163 A270montaggio/assembling
CONTROTEMPO S177 A272materia/matter
ORDINAMENTO T098ARRANGEMENT
L’ARTE DEL RICALCO S033 A246matrice/matrix
STATI LIMINARI S091 A258rapidità/quickness
RICALCOLANDO S021 A262luogo/site
ANELLO MANCANTE S103 A268variazione/variation
Sei parole individuano delle operazioni che caratterizzano la concezione e la messa in opera di un display. Queste chiavi interpretative sono utilizzate per operare confronti trasversali tra mostre diverse e portare alla luce differenze e similitudini nell’uso di alcuni dispositivi specifici.
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The same device may be applied in different ways. In the first instance it creates a new ceiling where work notebooks are hooked up (2005), in the second instance the layering of suspended transparent sheets triggers a new interpretation and creates new exhibi-tion paths (2006), in the third instance it becomes a panoptical device at eye-level creat-ing a simultaneous view of a single design’s entire production (2011, Congiunzione), in the last instance it redefines a ceiling with a grid including spots that rely on gravity to illustrate pop-up exercises based on the project (2011). Each solution implies a percep-tive connection between viewer and exhibit, from below, from above, at eye-level. It may even be used as a way of physically materializing digital layers selected by the viewers (2006). Suspension offers the possibility to articulate a space without breaking its unity.
Uno stesso dispositivo può essere declinato in diverse forme, nel primo caso realizza un nuovo soffitto e tiene agganciati i quaderni di lavoro (2005), nel secondo la sospensione serve a ottenere, con la sovrapposizione di teli trasparenti, una nuova lettura e a creare nuovi percorsi espositivi (2006), nel terzo caso si trasforma in dispositivo panottico ad altezza occhi, che permette una visione simultanea di tutti gli elaborati di ogni singolo progetto (2011, Congiunzione), nell’ultimo ridefinisce invece un soffitto per punti ap-partenenti ad una griglia sfruttando la gravità per mostrare elaborati di esercizi pop-up propedeutici al progetto (2011). Ogni dispositivo implica un rapporto percettivo dello spettatore rispetto l’oggetto esposto, dal basso verso l’alto, dall’alto verso il basso, ad altezza occhi e può anche essere usato come strumento che permette la materializza-zione fisica dei layers digitali attraverso cui il pubblico può operare una selezione (2006). La sospensione offre la possibilità di articolare uno spazio senza rompere la sua unità.
2011 CAPANNONI POP-UP
SERIE/SERIES S125 A274
2011 CONGIUNZIONE
MONTAGGIO/ASSEMBLING S163 A270
2005 LINEE DI PAESAGGIO
DISPOSIZIONE/PLACEMENT S045 A248
2006 REPAIRINGCITIES
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An out of scale object is often a catalyzing element in a display. It attracts viewers and promotes a comprehensive understanding of the work on display. It may be a model in-corporating different designs (2009, 2011) of different scales. In the first case the model is laid on tables, in the second case it is closer to the floor on low supports as it repre-sents a territorial scale.The out of scale element may be a complex system like the single showcase for the instal-lation at the 2006 Bienniale di Venezia which offered different views and partitions of space. The “machine” built during the workshop in Legoli worked instead as a set of Russian dolls holding all the documents together so that they could be discovered and compared with each other. The prevalent object allows a visual and conceptual synthesis of the entire display.
2011 CONTROTEMPO
MATERIA/MATTER S177 A272
2009 PICCOLE RETI E TERRE DI MEZZO
MISURA/MEASURE S189 A260
2006 REPAIRINGCITIES
INTERAZIONE/INTERACTION S151 A254
2006 UNA SEZIONE STRABICA
MACCHINA/MACHINE S199 A256
Un oggetto fuoriscala spesso rappresenta l’elemento catalizzatore di una mostra, che offre al visitatore, attraendolo, la comprensione totale del lavoro esposto. Questo ele-mento può essere un modello che tiene insieme progetti diversi, (2009, 2011) con la differenza della dimensione, nel primo caso il modello è poggiato su tavoli, nel secon-do caso invece, rappresentando una scala territoriale, è direttamente poggiato a terra, sospeso su bassi supporti. L’elemento fuoriscala può essere un dispositivo complesso come per l’installazione della Biennale di Venezia del 2006 che si trasforma da oggetto esposto a singolo espositore, offrendo diverse letture e suddivisioni dello spazio. La “macchina” realizzata durante il workshop di Legoli lavora invece come una matrioska, tenendo insieme, al suo interno, gli elaborati e permettendo la scoperta di ciascuno at-traverso il confronto con gli altri. L’oggetto prevalente costituisce un modo per offrire una sintesi visiva e concettuale dell’intero display.
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If reorganized in its elements, a display may adapt to different places: sometimes a smaller venue implies a reduction of materials and their relocation based on a new concept (2011), in other cases, the original positions can be maintained. Tabula (2005 b) re-reads and re-interprets the display at Galleria Montevergini. The room is repre-sented in the large table with a basic map that unifies previously displayed materials. The railway track that originally represented the junction of different designs is replaced here by the design of the decommissioned station’s flooring (2005 a) as a new base-ment for the designs.
Una mostra può adattarsi a luoghi diversi, riorganizzando i propri elementi: in alcuni casi lo spazio ridotto comporta una selezione dei materiali ricollocati secondo nuove linee guida (2011), in altri casi offre le condizioni per rispettare le posizioni originarie. Tabula (2005 b) rilegge, re-interpretandola, l’esposizione alla Galleria Montevergini. La sala è riproposta nel grande tavolo attraverso una mappa base che unifica i materiali esposti precedentemente. Il tracciato ferroviario, che nel primo caso rappresentava la linea di congiunzione dei diversi progetti, è sostituito dal disegno della pavimentazione dell’area dell’ex stazione (2005 a), che rappresenta la base su cui vengono poggiati gli elaborati.
2005 a EX STAZIONE, S. MICHELE DI GANZARIAPICNIC AL TEMPIO da LINEE DI PAESAGGIO S045 A248
2005 b EX STAZIONE LEOPOLDA, FIRENZETABULA S189 A260 da LINEE DI PAESAGGIO
2009 FACOLTÀ DI ARCHITETTURA, FERRARAda PICCOLE RETI E TERRE DI MEZZO S189 A260
2011 CAPPELLA DELL’INCORONAZIONE, PALERMOda CONGIUNZIONE S163 A270
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SOSPENSIONE T134SUSPENSION
LINEE DI PAESAGGIO S045 A248disposizione/placement
REPAIRINGCITIES S151 A254interazione/interaction
CONGIUNZIONE S163 A270montaggio/assembling
CAPANNONI POP-UP S125 A274 serie/series
ADATTAMENTO T172ADAPTATION
LINEE DI PAESAGGIO S045 A248disposizione/placement
TABULA S067 A250movimento/motion
PICCOLE RETI E TERRE DI MEZZO misura/measure
CONGIUNZIONE S163 A270montaggio/assembling
Six words express the operations that most importantly define the design and installation of a display. Such interpretation keys are used for transversal comparisons between dif-ferent displays and to highlight differences and similarities in the use of specific devices.
S189 A260
SINTESI T208SYNTHESIS
REPAIRINGCITIES S151 A254interazione/interaction
UNA SEZIONE STRABICA S199 A246macchina/machine
PICCOLE RETI E TERRE DI MEZZOmisura/measure
CONTROTEMPO S177 A272materia/matter
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2004 l’arte del ricalco
2005 linee di paesaggio
2005 tabula
2006 mov. linee pratiche2006 repairingcities2006 una sezione strabica
2007 stati liminari
2009 piccole reti e terre di mezzo
2009 ricalcolando
2010 taro_kò project2010 sovrapposizioni
2010 anello mancante
2011 congiunzione
2011 controtempo2011 capannoni pop-up
2012 architetture grezze avanzate
S199 MACCHINAMACHINE
S189 MISURAMEASURE
S177 MATERIAMATTER
S163 MONTAGGIOASSEMBLING
S151 INTERAZIONEINTERACTION
S139 RIPETIZIONEREPETITION
S125 SERIESERIES
S113 MODULOUNIT
LUOGO S021SITE
MATRICE S033MATRIX
DISPOSIZIONE S045PLACEMENT
SCRITTURA S055WRITING
MOVIMENTO S067MOTION
PERCORSO S079PATH
RAPIDITÀ S091QUICKNESS
VARIAZIONE S103VARIATION
A246
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A252A254A256
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A260
A262
A264A266
A268
A270
A272A274
A276
Il diagramma mostra la rete di relazioni che si possono leggere tra le parole-chiave e i vari display, scoprendo una serie di connessioni sotterranee anche tra mostre apparen-temente molto differenti tra loro.
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2004 l’arte del ricalco
2005 linee di paesaggio
2005 tabula
2006 mov. linee pratiche2006 repairingcities2006 una sezione strabica
2007 stati liminari
2009 piccole reti e terre di mezzo
2009 ricalcolando
2010 taro_kò project2010 sovrapposizioni
2010 anello mancante
2011 congiunzione
2011 controtempo2011 capannoni pop-up
2012 architetture grezze avanzate
S199 MACCHINAMACHINE
S189 MISURAMEASURE
S177 MATERIAMATTER
S163 MONTAGGIOASSEMBLING
S151 INTERAZIONEINTERACTION
S139 RIPETIZIONEREPETITION
S125 SERIESERIES
S113 MODULOUNIT
LUOGO S021SITE
MATRICE S033MATRIX
DISPOSIZIONE S045PLACEMENT
SCRITTURA S055WRITING
MOVIMENTO S067MOTION
PERCORSO S079PATH
RAPIDITÀ S091QUICKNESS
VARIAZIONE S103VARIATION
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A252A254A256
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A264A266
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A272A274
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The diagram shows the network of relations that can be found between the key-words and the displays, highlighting the multiple hidden connections even between apparently unrelated displays.
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