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Ancora una volt a il T Hot el si propo- ne come scenario aff ascinant e di eventi, mostre ed esposizioni artisti- che per i suoi ospiti ed il pubblico cagliarit ano che, negli ultimi anni, dimostrano di apprezzare le iniziative dove l’art e è l’esclusiva prot agoni- st a. “Vestirsi non è più un’imposizione ma un piacere interiore, una narra- zione che diventa 3D, che rende ciascuno di noi irripetibile. La mera- viglia di un attimo e in quell’attimo c’è tutto il nostro mondo. Giovanni Ottonello Ordine, Disordine e Caos, sott oti- t olo della mostra, è il pensiero di Giovanni O tt onello, curat ore di Vesti- Ti! esposizione collettiva inaugurat a il 7 dicembre e in programmazione sino al 30 gennaio 2011, presso gli spazi espositivi del T Hot el di Caglia- ri, con ingresso libero. In collaborazione con Tramare e T Art , VestiTi! offre agli appassionati del mondo della moda pezzi unici e ricercati, conf ezionati per l’occasio- ne da designers, creativi, prof essio- nisti del cost ume e geniali artigiani, it aliani e non, che (re)int erpret ano l’idea dell’accessorio come must del corpo e dello stile. Le cent o e più opere (disponibili per la vendit a, dirett ament e al T Hot el) in quest o appunt ament o di f est a, si prest ano a divent are doni nat alizi non convenzionali e di sicuro suc- cesso. La sensibilit à creativa e le sperimen- t azioni nei t essuti e colori, si coniu- gano alle esperienze personali degli st essi aut ori cont aminando l’art e del vestirsi con un’espressione visiva elegant e e originale. Lana, cot one, cuoio, set a, t essuti da recupero, lin- guett e di lattine e cart a, danno corpo all’ispirazione e alla rielaborazione del gust o vint age e fut uristico pro- mossi nei modelli di gioielli, borse, cappelli, bustini e scarpe che arric- chiscono le collezioni da ammirare lungo le passeggiat e comuni della hall. Dall’art e ecologica di Coracol alla t essit ura a mano di Silvia Becca- ria, dai merletti antichi dei cappellini f atti a mano di Pierawit hlove alle calzat ure innovative di Elia Maurizi, sino al mant ello da guerriero con burqa di Dalaleo. Questi sono solo alcuni dei prestigiosi artisti che rega- leranno ai curiosi visit at ori un’int e- ressant e e piacevole cornice esposi- tiva. Valore aggiunt o e indelebile della mostra sarà il cat alogo bilingue, cor- reda t o delle immagini e del background artistico di ogni part eci- pant e, che ogni visit at ore potrà ri- chiedere per conservare il ricordo dell’event o. VestiTi! si candida ad essere un altro appunt ament o dal respiro raffinat o e avvolgent e caratt eristico del T Hot el che da cinque anni si conf erma scel- t a privilegiat a per t uristi, vacanzieri e viaggiat ori che si f ermano nella citt à cagliarit ana. La cost ant e att enzione al design e all’art e in divenire sposa il caratt ere in progress di quest o suggestivo albergo. T Hot el Via dei Giudicati, 66 09131 Cagliari www. t hot el.it Tel + 39 070 47400 - t art@t hot el.it IN MOSTRA AL T HOTEL, A CAGLIARI VESTITI! OUTLOOK 64 Once again the T Hot el is the charming setting for events, exhi bitions and displ ays of art for its guests and the peopl e of Cagli ari who, in recent years, have demonstrat ed their appreci ation of initi atives in whi ch art is the exclusive prot agonist . Dressing is no longer an imposition but an intimat e pl easure, a narrative that becomes 3D, that makes each one of us unrepeat abl e. The marvel of a moment that encompasses our entire worl d.Giovanni Ottonello Order , Disorder and Chaosis the subtitl e of the exhi bition devised by Giovanni Ottonello, the curator of the VestiTi! coll ective exhi bition inaugurat ed on 7 December and open until 30 January 2011 at the exhi bition area in the T Hot el , Cagli ari . Entrance is free. In coll aboration with T ramare and T Art , VestiTi! off ers fashion lovers uni que and sought-aft er it ems creat ed for the occasion by designers, creatives, costume prof essionals and ingenious artisans from It aly and abroad who (re) int erpret the i dea of an accessory as a must for the body and styl e. The one hundred and more works (on sal e at the T Hot el) in this f estive appointment aim to be unconventional Christmas gifts of assured success. Creative sensitivity, experimenting with unconventional fabri cs, mat eri als and colours are combined with the personal experi ence of their creators in a cross-cont amination of the art of dressing and el egantly original visual expressions. Wool , cotton, l eather , silk, recycl ed fabri cs, can t abs and paper are the embodiment of the vint age- and futuristi c-inspired re-el aboration of j ewell ery, handbags, hats, sachets and shoes that enri ch the coll ections on displ ay in the publi c areas of the hall . From ecologi cal art by Coracol to hand weaves by Silvi a Beccari a, from handmade anti que l ace hats by Pi erawithlove to innovative footwear by Eli a Maurizi , and the warriors cape with burqa by Dal al eo. These are just a f ew of the prestigious artists who provi de an int eresting and pl easant displ ay for curious visitors. The added and permanent value of the exhi bition will be the two-l anguage cat alogue with the parti ci pantsphotographs and artisti c profil es, whi ch visitors can request as a souvenir of the event . VestiTi! is destined to be one of the refined and engaging appointments that are a charact eristi c of the T Hot el , whi ch for five years has been confirmed as the favourit e choi ce of the tourists, holi daymakers and travell ers who come to Cagli ari . Const ant att ention to design and emerging art combine with the in progress charact er of this charming hot el . T Hot el Vi a dei Giudi cati , 66 - 09131 Cagli ari www. thot el .it Tel + 39 070 47400t art@thot el .it AN EXHIBITION AT THE T HOTEL, CAGLIARI VESTITI! Borsa DALALEO Ph S. Oliverio

Dalaleo Press 2010

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Ecofashion World, Dalaleo Press 2008. For more info visit www.dalaleo.com o contact [email protected]

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Page 1: Dalaleo Press 2010

Ancora una volta il T Hotel si propo-ne come scenario affascinante di eventi, mostre ed esposizioni artisti-che per i suoi ospiti ed il pubblico cagliaritano che, negli ultimi anni, dimostrano di apprezzare le iniziative dove l’arte è l’esclusiva protagoni-sta.

“Vestirsi non è più un’imposizione ma un piacere interiore, una narra-

zione che diventa 3D, che rende ciascuno di noi irripetibile. La mera-

viglia di un attimo e in quell’attimo c’è tutto il nostro mondo.

Giovanni Ottonello

“Ordine, Disordine e Caos”, sottoti-tolo della mostra, è il pensiero di Giovanni O ttonello, curatore di Vesti-Ti! esposizione collettiva inaugurata il 7 dicembre e in programmazione sino al 30 gennaio 2011, presso gli spazi espositivi del T Hotel di Caglia-ri, con ingresso libero.

In collaborazione con Tramare e T Art, VestiTi! offre agli appassionati del mondo della moda pezzi unici e ricercati, confezionati per l’occasio-ne da designers, creativi, professio-nisti del costume e geniali artigiani, italiani e non, che (re)interpretano l’idea dell’accessorio come must del corpo e dello stile.Le cento e più opere (disponibili per la vendita, direttamente al T Hotel) in questo appuntamento di festa, si prestano a diventare doni natalizi non convenzionali e di sicuro suc-cesso.La sensibilità creativa e le sperimen-tazioni nei tessuti e colori, si coniu-gano alle esperienze personali degli stessi autori contaminando l’arte del vestirsi con un’espressione visiva elegante e originale. Lana, cotone, cuoio, seta, tessuti da recupero, lin-guette di lattine e carta, danno corpo all’ispirazione e alla rielaborazione del gusto vintage e futuristico pro-

mossi nei modelli di gioielli, borse, cappelli, bustini e scarpe che arric-chiscono le collezioni da ammirare lungo le passeggiate comuni della hall. Dall’arte ecologica di Coracol alla tessitura a mano di Silvia Becca-ria, dai merletti antichi dei cappellini fatti a mano di Pierawithlove alle calzature innovative di Elia Maurizi, sino al mantello da guerriero con burqa di Dalaleo. Questi sono solo

alcuni dei prestigiosi artisti che rega-leranno ai curiosi visitatori un’inte-ressante e piacevole cornice esposi-tiva.Valore aggiunto e indelebile della mostra sarà il catalogo bilingue, cor-redato delle immagini e del background artistico di ogni parteci-pante, che ogni visitatore potrà ri-chiedere per conservare il ricordo dell’evento. VestiTi! si candida ad essere un altro appuntamento dal respiro raffinato e avvolgente caratteristico del T Hotel che da cinque anni si conferma scel-ta privilegiata per turisti, vacanzieri e viaggiatori che si fermano nella città cagliaritana. La costante attenzione al design e all’arte in divenire sposa il carattere in progress di questo suggestivo albergo.

T Hotel Via dei Giudicati, 6609131 Cagliari www.thotel.itTel + 39 070 47400 - [email protected]

IN MOSTRA AL T HOTEL, A CAGLIARIVESTITI!

OUTLOOK64

Once again the T Hotel is the charming setting for events, exhibitions and displays of art for its guests and the people of Cagliari who, in recent years, have demonstrated their appreciation of initiatives in which art is the exclusive protagonist.

“Dressing is no longer an imposition but an intimate pleasure, a narrative that becomes 3D, that makes each

one of us unrepeatable. The marvel of a moment that encompasses our

entire world.”G iovanni O ttonello

“Order, Disorder and Chaos” is the subtitle of the exhibition devised by G iovanni O ttonello, the curator of the VestiTi! collective exhibition inaugurated on 7 December and open until 30 January 2011 at the exhibition area in the T Hotel, Cagliari. Entrance is free.In collaboration with Tramare and T Art, VestiTi! offers fashion lovers unique and sought-after items created for the occasion by designers, creatives,

costume professionals and ingenious artisans from Italy and abroad who (re)interpret the idea of an accessory as a must for the body and style.The one hundred and more works (on sale at the T Hotel) in this festive appointment aim to be unconventional Christmas gifts of assured success.Creative sensitivity, experimenting with unconventional fabrics, materials and colours are combined with the personal experience of their creators in a cross-contamination of the art of dressing and elegantly original visual expressions. Wool, cotton, leather, silk, recycled fabrics, can tabs and paper are the embodiment of the vintage- and futuristic-inspired re-elaboration of jewellery, handbags, hats, sachets and shoes that enrich the collections on display in the public areas of the hall. From ecological art by Coracol to hand weaves by Silvia Beccaria, from handmade antique lace hats by Pierawithlove to innovative footwear by Elia Maurizi, and the warriors cape with burqa by Dalaleo. These are just a few

of the prestigious artists who provide an interesting and pleasant display for curious visitors.The added and permanent value of the exhibition will be the two-language catalogue with the participants’ photographs and artistic profiles, which visitors can request as a souvenir of the event. VestiTi! is destined to be one of the refined and engaging appointments that are a characteristic of the T Hotel,

which for five years has been confirmed as the favourite choice of the tourists, holidaymakers and travellers who come to Cagliari. Constant attention to design and emerging art combine with the in progress character of this charming hotel.

T Hotel Via dei G iudicati, 66 - 09131 Cagliari www.thotel.itTel + 39 070 [email protected]

AN EXHIBITION AT THE T HOTEL, CAGLIARIVESTITI!

Borsa DALALEOPh S. Oliverio

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Chaises musicales Arrivées et départs dans les griffes de la modeAprès un ultime défilé de printemps en octobre prochain, Jean Paul Gaultier quittera la direction artistique d’Hermès, où il avait relayé Martin Margiela en 2004 et où il sera remplacé par Christophe Lemaire... Rodé auprès de Thierry Mugler, Yves Saint Laurent et Christian Lacroix, ce dernier quittera pour ce faire le label Lacoste, qu’il aura contribué à remettre sur la carte de la mode depuis son arrivée à la direction artistique en 2000... A la satis-faction des fans endeuillés, c’est la principale collaboratrice d’Alexander McQueen depuis 1996, Sarah Burton, qui reprend la direction artistique de la griffe... Olivier Theyskens, viré de Nina Ricci avec un certain fracas l’année dernière (et célébré aujourd’hui par un somptueux livre d’images, Olivier Theyskens – The Other Side of The Picture, Ed. Assouline), redonne des signes de vie en dessinant une collection capsule pour le label new-yorkais Theory... Repéré chez Bottega Veneta et chez Jean-Charles de Castelbajac avant de se bâtir une solide réputation sous son propre nom, l’Anglais Giles Deacon reprend la direction artistique de la maison Emanuel Ungaro, un rien discréditée depuis le passage de la consultante Lindsay Lohan... Ales-sandro Dell’Acqua, qui a perdu le droit légal de donner son nom à une griffe de mode, sera le directeur artistique du label italien Brioni. Spécialisé dans l’homme en général et dans James Bond en particulier, ce dernier ren-forcera son département Femme... On n’a pas exactement compris pourquoi (une histoire de dividendes, pensions et ingérence gouvernementale), mais Mohammed Al Fayed (le père du dernier amoureux de la princesse Diana, oui) a vendu Harrods, le légendaire grand magasin de luxe londonien, qu’il possédait depuis vingt-six ans, pour un petit milliard et demi de livres au groupe Qatar Holdings. N.U.

Bijoux & Co.Lady Pomponette Adrienne Scherrer est une artiste plasticienne, passionnée de parades nuptiales et de miniatures. Du coup, cette diplômée de la Haute Ecole d’art et de design de Genève a créé son propre label, La Pomponette. Des bijoux et accessoires produits en pièces uniques et créés à base de pompons, mais aussi de matières textiles, perles de verre ou de nacre, dans un univers inspiré à la fois par le monde onirique d’Alice au pays des merveilles et par la finesse de la culture japonaise. A.J. Infos et points de vente sur www.pomponette.ch

La rubrique éthique DalaleoAprès les sacs en bâches de camion, en conte-nants de nourriture à poissons ou en chambres à air, le dernier-né dans la catégorie des sacs recyclés s’annonce métallique. Il s’agit en effet de sacs en languettes de cannettes d’alu. Ces petites mer-veilles argentées sont proposées en Europe sous le label Dalaleo, créé par l’Italienne Luisa Leonardi Scomazzoni, tombée littéralement amoureuse de ces objets lors d’un voyage au Brésil. Dalaleo propose depuis toute une gamme d’ac-cessoires réalisés dans les bidonvilles de Salvador de Bahia, entre les mains agiles de jeunes femmes qui lavent et aplatissent les languettes avant de les crocheter, pour un résultat visuellement impression-nant et tout léger, juste parfait pour l’été!Laure Paschoudwww.dalaleo.it

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Leur histoire 4 !lles,4 façons de voyager

Partir en beautéles produits qu’il nous faut

Moment de solitudenos pires hontes

Modeosez les fautes de goût

Horoscopede l’été:l’amour chaud bouillant

*Le magazine féminin audacieux Juillet-août 2010 — 6 fr.

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A gagner par tirage au sort, 9 sacs et 4 ceintures de la marque

trendy Dalaleo

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Si je gagne, je préfère une ceinture / un sac (photo N° ……...) (Entourer ce qui convient.)

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Infos: sur les distributeurs en Suisse.

www.dalaleo.it

Après des études financières, lacréatrice italienne LuisaLeonardi Scomazzoni, que toutle monde appelle Leo, commenceà travailler dans l’entreprisefamiliale avant de changercomplètement de voie enouvrant, il y a douze ans, Dalaleo,un showroom avant-gardisteprésentant des accessoires design, de style ethno recherché.Au Brésil, elle a été fascinée parl’utilisation des languettes enaluminium des canettes de boissons. C’est ainsi que sontnés les accessoires Dalaleo: dessacs, des pochettes et des ceintures à la fois glamour et éthiques, chaque languette utilisée étant recyclée.

Pour gagner peut-être un sac ou uneceinture Dalaleo, il suffit de remplir lebulletin-réponse et de le retourneravant le 19 juin 2010 à:

Promoédition SA, Concours Elle Suisse – Dalaleo, – CP 5615, 1211 Genève 11 Aucune correspondance ne sera échangée au sujet du concours.

BULLETIN-REPONSE A RETOURNER avant le 19 juin 2010 à: Promoédition SA, Concours Elle Suisse – Dalaleo, CP 5615, 1211 Genève 11

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Una catena produttivacomposta da donnetrasforma le linguettedelle lattine di birrain oggetti da atelieresportati nel mondo

REPORTAGEDal Brasileal Garda

L’arte del riciclaggioper la moda etnochic

MAURILIO BAROZZI

è un che di tantriconella vita dellalinguetta delle lattinedi birra vuote raccoltecome rifiuti a Salvador

de Bahia, in Brasile. Un mana chepassa e che la fa rinascere. E l’attopalingenetico origina a Riva delGarda.In realtà, Riva del Garda più cheessere il talamo del ri-concepimentoè il volano che le fa viaggiare in tuttoil mondo.Reincarnate in borse, cinture,collari, gilet e ornamenti vari,queste linguette di alluminio sonovendute in moltissime boutique delmondo. «Ora abbiamo oltre 250 puntivendita dalla Finlandia al Sudafrica,dal Giappone agli Stati Uniti, anchese il mercato maggiore è nel cuoredell’Europa: Italia, Francia, Spagna»,racconta Luisa Leonardi Scomazzoni,la ragazza di Riva del Garda che hadato lustro a questa seconda vitadelle linguette, portandole dalmisero lastricato della favela diCabula in Salvador, agli scintillantipalcoscenici delle fiere di Parigi,Milano, Berlino. «In realtà si ètrattato di una circostanzafortunata, anch’io mi sono sorpresadell’enorme successo di questocommercio. D’improvviso, mi sonotrovata a dover fare migliaia dipezzi», spiega.Tutto comincia dalla favela diCabula. O meglio: questa storiainizia dal Mercato Modelo, ilmercatino che nei pressi del portodi Bahia attrae turisti da tutto ilmondo per comperare oggetti diartigianato brasiliano.È qui che Luisa Leonardi - «la Leo»,come si fa chiamare – ha incontratoper la prima volta Ivonete. Lei,brasiliana, vendeva borse fattericiclando le linguette di alluminiodelle lattine.

a Leo ne ha comperata una. «Era l’ultimo giorno dellamia vacanza a Salvador.L’ho presa e dopo cinquemetri sono subito tornata

indietro: mi sono detta, ne porto unpoche in Italia, per farle vedere.Potrei magari anche vendernequalcuna nel mio negozio. Ne hocomperate dieci e tre ore dopo,all’aeroporto, ne avevo giàrivendute due. Ho capito che questooggetto aveva un potenziale».In realtà la Leo tale potenziale lo hacompreso nella sua pienezza solo inseguito. Già perché oltre alsignificato economico, questimanufatti trasmettono anche unvalore sociale. Un progetto diliberazione che consente a unaquarantina di donne brasiliane diessere autosufficienti. E a Ivonete –

L

C’che nel racconto avevamo lasciataal Mercato Modelo a vendere borseai turisti, ma che nel frattempo èdivenuta coordinatrice dellelavoratrici per la Leo – di essere inqualche modo benestante. Tanto daesaudire i suoi più grandi desideri.«Con quello che ha guadagnato conquesto lavoro si è comprata un paiodi appartamenti e, dopo anni che losognava, si è fatta una operazione diliposuzione e ora pesa quarantachili in meno. Dice di essere felice. Eil suo essere felice è uno deglistimoli più forti per farmi continuaresu questa strada. Ora, qui in Italialavora con me anche la figlia diIvonete, Edijane», racconta la Leo.Queste linguette hanno diverse vite.Due ma forse anche tre. La primasulle lattine di birra brasiliane. Poi,una volta buttate, i primi a dar lorola possibilità di rivivere, sono icatadores de lata, raccoglitori dilattine, che in Brasile sono in ognidove con i loro sacchetti: spiagge,luoghi turistici, carnevale, festepatronali. Ovunque ci siano bevitoridi birra, lì ci sono anche iraccoglitori di lattine: giovanotti,vecchi, donne, marginali cheracimolano qualche cosarivendendole poi alla fabbriche diriciclaggio. Anche se, ultimamente,pure le imprese di riciclaggio hannostretto i cordoni: fino a qualche

conto proprio nella favela di Cabula.Tra calcinacci, mattoni scoperti,cavi elettrici in vista, pavimentigrezzi, grida, puzza d’urina, genteche si fa di crack, loro sono capacidi produrre quello che poi diventeràun articolo di alta moda. Ognunacon un compito settorializzato.«Avevo proposto a Ivonete dicomperare un piccolo stabile dovefarle lavorare assieme, con una zonaapposita per far giocare i bambini.Mi hanno detto che non se ne parlaneanche: i mariti non devono sapereche stanno lavorando, altrimentisarebbero botte», dice La Leo. Ed a quanto pare è questo ilproblema più grave con cui devefare i conti: l’insopprimibiledesiderio di dominio che i maschidelle favelas hanno nei confrontidelle loro donne. «Alcune devono addirittura lavoraredi notte, alla luce dei lampionimentre i mariti sono a ubriacarsi inqualche bettola.

li uomini escono estaccano l’elettricità incasa per impedir loro dilavorare. Così le donne sene vanno fuori, per

strada alla luce dei lampioni a cucirele linguette. Spesso, quando ciraduniamo, mi dicono: “Facciamo infretta che se mio marito scopre chesono qui, poi me ne dà una rata”. Imariti le preferiscono povere esottomesse. Purtroppo, percambiare questo stato di cose ionon posso fare nulla».Sta di fatto che, mariti o non mariti,queste signore del cucito sonosempre riuscite a conferire i pezzirichiesti nei tempi stabiliti, in modoche Ivonete possa mandarle in Italia.«Mi spedisce tutto via posta,sempre. E a volte chiedo loro anchepiù di mille pezzi, che sempre miinviano lavati di nuovo dopo esserestati assemblati e ricontrollati nellaloro qualità. Ormai si sono abituatea verificare tutto nei dettagli: purnon sapendo come io lavoreròquelle placche, sanno benissimoche il loro prodotto finirà inboutique di lusso, dove la qualità èfondamentale», aggiunge la Leo.E a questo punto la rinascita ècompleta. Il mana dell’oggettotrapassa e quelle semplici linguettedi alluminio, spostandosi di mano inmano, generano a ogni passaggiopiccoli guadagni e acquisisconovalore. Fino ad arrivare all’oggettofinale, il pezzo da boutique, loscintillante accessorio che si potràtrovare anche alla British MuseumCompany di Londra, da Fred Segal aSanta Monica (California) e inGiappone, daTomorrowland/Mitsubishi. A quelpunto una borsa – nata dalle lattineraccattate per le strade di Bahia –costa in negozio anche cinque,seicento euro.

G

anno fa pagavano 3,50 reais per ognichilo di lattine, oggi ne pagano solo2. Così, se fino al 2006 in una buonagiornata di carnevale, un catadorpoteva intascare anche unasessantina di reais al giorno, oggicon la stessa quantità di lattineconferite ne porta a casa 35, alcambio attuale circa 15 euro.

i punti di raccolta,trascinate in logorisacchi, le linguettearrivano mischiate a ognitipo di porcheria. È così

necessario separarle dalle erbacce,sassi, materie varie. E a quel puntovengono vendute sciolte. «A noi lelinguette costano 12 reais al chilo»,spiega la Leo. Ma poi è necessarioun lavoro di rilavatura e selezione.Dopodiché sono pronte per esserelavorate e cucite assieme dalledonne, sotto la supervisione diIvonete.«Loro – spiega la Leo – cucionosoltanto le linguette, producendodelle placche quadrate orettangolari. Ivonete assembla laborsa ma poi il prodotto finale, ilmodello con gli accessori, lo faccioqui, a Riva del Garda. È un sistemaper tutelarmi dalla possibilità chequesti prodotti siano venduti percanali fuori controllo».Le donne, a Salvador, lavorano per

A

L’intuizione è di Luisa Leonardiche oggi dalla sede di Riva

coordina oltre 40 collaboratriciimpegnate nelle prime fasidella raffinata lavorazione

Le placche di alluminioarrivano poi in Trentino

dove si crea il prodotto finaledalle borse alle cinturedai gilet a vari accessori

Le stiliste di Bahia

L’emancipazione femminileche nasce dentro la boutique

er le donne bahiane, la moda è unodei pochi ambiti in cui possonodavvero realizzarsi.

Dai punti più alti (la top model AdrianaLima, per esempio) a quelli intermedi, aquelli di più larga diffusione. Tutte, oquantomeno molte, sono accomunate dauna grande creatività accompagnata allacapacità manuale di dare forma alle loroidee. Si va da Jamile, artigiana del metalloche, sulla spiaggia, in pochi minuti conuna pinzetta e un filo di metallo crea degliornamenti personalizzati di pregevolefattura che rivende ai turisti. Si arriva aAna che cuce ornamenti per asciugamani,lenzuola e cuscini. I suoi lavori sonorivenduti poi nei negozi specializzati inmatrimoni. «Inizialmente - racconta - eroio che andavo a proporli. Ora i negoziantimi danno le commesse e stabiliscono itempi di consegna. Io lavoro sola, così perme è facile sapere se posso o non possoportare a termine il lavoro. E dunquedecidere se accettarlo o meno. Non siguadagna moltissimo, ma è abbastanza

P

OriginaliLa penultimafase della lavorazionedi linguettedelle lattinea Salvadorde Bahia:il materialepreassemblatoin Brasilediventa poiprodotto finito a Riva del Garda

per mantenermi». Il suo pezzo forte spiega essere il bordatoin seta con il ponto de laranjas, cosìchiamato perché molto usato per ilcorredo della prima notte di nozze. Infinec’è Jeanne. Anche lei ha cominciato comesarta, lavorando in proprio, su commessa.Ora ha un atelier (in Brasile sono chiamaticosì tutti i negozi di moda) che guarda sulmare a Rio Vermelho, quartiere emergentedi Salvador de Bahia. «All’inizio partecipavo alle sfilate usandomia cugina o qualche amico come modelli.Poi gli indumenti hanno cominciato apiacere e a vendersi. Ho realizzato abitiper cantanti famose. In verità con loro nonho guadagnato molto, ma mi sono fattaconoscere e da allora le cose sono sempreandate migliorando», ricorda sorridendoJeanne, che propone una linea moltocolorata e di stampo afro. Ha comunquepotuto permettersi il divorzio, ha potutomantenere la figlia per diversi anni, fino ache ha ritrovato un altro uomo con cui haavuto un secondo figlio. Ma. Bar.

l'Adige12 sabato 10 aprile 2010 Cultura e Società

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