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1 Charles Sanders Peirce (1839-1914) Ogni qualvolta pensiamo, abbiamo presente alla coscienza un sentimento, un concetto, o un’altra rappresentazione, che serve da segno. [1868, Some Consequences of Four Incapacities, CP. 5.283]

Charles Sanders Peirce (1839-1914) - Giovanni Manetti · 1 Charles Sanders Peirce (1839-1914) Ogni qualvolta pensiamo, abbiamo presente alla coscienza un sentimento, un concetto,

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Charles Sanders Peirce (1839-1914)

Ogni qualvolta pensiamo,abbiamo presente alla coscienza

un sentimento, un concetto, oun’altra rappresentazione, che

serve da segno.[1868, Some Consequences ofFour Incapacities, CP. 5.283]

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Definizioni del segno

Un segno dunque è un oggetto in relazione con il suo oggetto da una parte econ un interpretante dall’altra, in modo tale da mettere l’interpretante in unarelazione con l’oggetto, corrispondente alla sua propria relazione conl’oggetto.

[Peirce, 1908, CP. 8.332, Lettera a Lady Welby; trad. it. in Opere, p. 191]

Un Segno è qualsiasi cosa riferita a una Seconda cosa, il suo Oggetto,rispetto a una Qualità, in modo tale da portare una Terza cosa, il suoInterpretante, in rapporto con lo stesso oggetto, e in modo tale da portarneuna Quarta in rapporto con quell’Oggetto nella stessa forma, e così via adinfinitum.[Peirce, 1902, CP. 2.92, Minute Logic]

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Icona, indice, simbolo

Intendiamo per segno, nella sua accezione più lata, qualsiasi cosa che,determinata da un oggetto, determina un’interpretazione determinata,attraverso il segno stesso, dal medesimo oggetto. Un’analisi dell’essenza delsegno dimostrerà che esso è determinato dal suo oggetto: in primo luogo,quando chiamo il segno Icona, partecipando dei caratteri dell’oggetto; insecondo luogo, quando chiamo il segno Indice, essendo realmente e nellasua esistenza individuale connesso con l’oggetto individuale; in terzo luogo,quando chiamo il segno Simbolo, attraverso la certezza più o menoapprossimativa che esso sarà interpretato come denotante l’oggetto, inconseguenza di un abito.

[Peirce, 1906, CP. 4.531, “Prolegomena to an Apology for Pragmaticism”,The Monist 16; trad. it. in Opere, p. 213]

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Icona, indice, simbolo

[...] mentre nessun Representamen opera effettivamente cometale finché non determina effettivamente un Interpretante,tuttavia un Representamen è reso tale dal pieno possesso dellacapacità di determinarlo. Quindi la sua Qualità Rappresentativanon dipende necessariamente dal fatto che esso determini ognivolta effettivamente un Interpretante, e neppure dal fatto cheesso abbia effettivamente un oggetto. La più fondamentalesuddivisione dei segni è quella fra Icone, Indici e Simboli.

[Peirce, 1902, CP. 2.275, “Syllabus”, CP. 2.275; trad. it. inOpere, p. 164]

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Icona

Un’Icona è un segno che si riferisce all’Oggetto che essa denotasemplicemente in virtù di caratteri suoi propri, e che essapossiede nello stesso identico modo sia che tale Oggetto esistaeffettivamente, sia che non esista. E’ vero che, a meno che vi siarealmente un tale Oggetto, l’Icona non agisce come segno; maquesto non ha nulla a che fare con il suo carattere di segno.

[Peirce, 1903, CP. 2.247, “Nomenclature and Divisions ofTriadic Relations”; trad. it. in Opere, p. 153]

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Icona

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Icona

R. Magritte, La camera d’ascolto, 1958

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Icona

Un altro esempio dell’uso della somiglianza è il bozzetto che unartista può tracciare di una statua, o di un quadro, o diun’architettura, o di una decorazione: studiandosi questobozzetto l’artista può rendersi conto se l’opera progettata saràbella e soddisfacente oppure no. Questa prova risolverà cosìquasi certamente il problema dell’artista, perché essa glipermette di prevedere quale sarà la sua reazione dinanziall’opera realizzata.

[Peirce, 1895, CP 2.281, “What is a Sign?”, trad. it. in Opere,p. 166]

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Indice

Un Indice è un segno che si riferisce all’Oggetto che essodenota in virtù del fatto che è realmente determinato daquell’Oggetto. […] Nella misura in cui l’Oggetto agiscesull’Indice, l’Indice ha necessariamente qualche qualità incomune con l’Oggetto, ed è rispetto a queste qualità chel’Indice si riferisce all’Oggetto. L’indice, perciò, implica unaspecie di Icona, sebbene un’icona di un tipo peculiare; e non èla pura somiglianza al suo Oggetto che lo rende segno, ma èl’effettiva modificazione subita da parte dell’Oggetto.[Peirce, 1903, CP. 2.248, “Nomenclature and Divisions ofTriadic Relations”; trad. it. in Opere, p. 2.247]

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Indice

Gallo segnavento

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Indice

Vedo un uomo dall’andatura dondolante: questa è unaprobabile indicazione che si tratta di un marinaio. Vedo unuomo dalla gambe arcuate, vestito di velluto, con gli stivali euna giacchetta: queste sono indicazioni probabili che si tratta diun fantino o di qualcosa del genere. Una meridiana o unorologio indicano l’ora del giorno. […] Un barometro che segnabassa pressione quando l’aria è umida è un indice di pioggia.[…] Una banderuola è un indice della direzione del vento. […]La stella polare è un indice per mostrarci da che parte è il nord,come se fosse un dito puntato. [Peirce, 1895, “What is aSign?”, CP. 2.285; 1893, “Of Reasoning in general”, CP. 2.286;trad. it. in Opere, p. 168]

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Simbolo

Un Simbolo è un segno che si riferisce all’Oggetto che esso denota in virtùdi una legge, di solito un’associazione di idee generali, che opera in modoche il Simbolo sia interpretato come riferentesi a quell’Oggetto.

[Peirce, 1903, CP. 2.249, “Nomenclature and Divisions of TriadicRelations”; trad. it. in Opere, p. 155]

Un Simbolo è un Representamen il cui carattere Rappresentativo consisteprecisamente nel suo essere una regola che determinaerà il suointerpretante. Tutte le parole, frasi, libri, e altri segni convenzionali sonoSimboli.

[Peirce, 1902, CP. 2.292, “Syllabus”, CP. 2.275; trad. it. in Opere, p. 166]

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Segni misti: la fotografia

Le fotografie, specialmente le istantanee, sono molto istruttive,perché sappiamo che esse sono per certi aspetti esattamenteuguali agli oggetti che esse rappresentano. Ma questarassomiglianza è dovuta al fatto che le fotografie sono stateprodotte in condizioni tali che esse erano fisicamente costrettea corrispondere punto per punto all’oggetto in natura. Sottoquesto aspetto, dunque, esse appartengono alla seconda classedei segni: quelli per connessione fisica.

[Peirce, 1895, CP 2.281, “What is a Sign?”, trad. it. in Opere,p. 166]

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Segni misti: il diagramma

Un diagramma è un representamen che è inmodo predominante un’icona di relazioni ed èaiutato a essere tale da convenzioni. Anchedegli indici vengono usati in maggiore o minoremisura” [Peirce, 1903, CP. 4.418]

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Il diagramma

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Segni misti: le espressioni indicali

I pronomi dimostrativi “questo” e “quello” sonoindici: perché invitano l’ascoltatore a usare le suefacoltà di osservazione, e a stabilire in tal modo unaconnessione reale fra la sua mente e l’oggetto; e se ilpronome dimostrativo svolge questa funzione, senza laquale il suo significato non è compreso, esso è direttoa stabilire una tale connessione; e dunque è un indice.

[Peirce, 1893, “Of Reasoning in general”, CP. 2.286;trad. it. in Opere, p. 168]

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La struttura dell’inferenza

Premessa

Premessa

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Conclusione

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La struttura dell’inferenza

Regola: Tutti gli A sono B

Caso: x è A

Risultato: x è B

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La struttura dell’inferenza

Deduzione Induzione Abduzione

Regola Caso Risultato

Caso Risultato Regola

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Risultato Regola Caso

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Deduzione

Regola: tutti i fagioli che provengono daquesto sacco sono bianchi

Caso: questi fagioli provengono da questo sacco

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Risultato: questi fagioli sono bianchi

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Induzione

Caso: questi fagioli provengono da questo sacco

Risultato: questi fagioli sono bianchi

-------------------------------------------------------------------------Regola: tutti i fagioli che provengono daquesto sacco sono bianchi

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Abduzione

Risultato: questi fagioli sono bianchi

Regola: tutti i fagioli che provengono da questosacco sono bianchi

-------------------------------------------------------------------------Caso: questi fagioli provengono da questo sacco

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Tre tipi di abduzione

1. Abduzione ipercodificata (la Regola è data automaticamente)

2. Abduzione ipocodificata

(la Regola è disponibile nell’Enciclopedia)

3. Abduzione creativa (la Regola deve essere inventata)

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Abduzioni percettive

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Abduzioni percettive

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Abduzioni percettive

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Percezione come inferenza

In tutte queste illusioni visive, due o tre dozzine delle quali sono molto note,la cosa più sconvolgente è che una certa teoria dell’interpretazione deldisegno sembra proprio data nella percezione. […] Vi stancherei se misoffermassi oltre su una cosa così ovvia […] come l’interpretatività delgiudizio percettivo. E’ chiaro che ciò non è altro che il caso più estremo diGiudizio Abduttivo.

[Peirce, 1903, VII conferenza sul Pragmatismo ad Harvard, CP. 5.180-212,trad. it. in Scritti scelti, p. 570-72]

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Teoria del pensiero segno

Dalla proposizione che ogni pensiero è un segno segue cheogni pensiero deve essere rivolto a qualche altro segno, devedeterminarne un altro, visto che è questa l’essenza di un segno.[…] Dire che il pensiero non può accadere in un istante marichiede del tempo, non è che un altro modo di dire che ognipensiero deve essere interpretato da un altro, o che tutto ilpensiero si svolge tramite segni.

[Peirce, 1868 “Questions Concerning Certain FacoultiesClaimed for Man”, W2:193-210 e CP 5.213-263; trad. it. inScritti scelti, p. 101]

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Contro l’intuizionismo

Non abbiamo capacità intuitive: ogni cognizione èdeterminata logicamente da cognizioni precedenti.

[Peirce, 1868, “Some Consequences of FourIncapacities”, W2: 211-41 e CP 5.264-317 , trad. it. inScritti scelti, p. 109]

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Contro l’intuizionismo

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La massima pragmatica

L’intera funzione del pensiero è produrre abiti d’azione. […] Per sviluppareil significato di qualsiasi cosa, dobbiamo semplicemente determinare qualiabiti produce, perché ciò che una cosa significa è semplicemente l’abito checomporta. […] non c’è distinzione di significato così fine da non consisterein una possibile differenza pratica. […] La nostra idea di qualcosa è l’idea deisuoi effetti sensibili; e se immaginiamo di averne un’altra inganniamo noistessi, e confondiamo una mera sensazione che accompagna il pensiero conuna parte del pensiero stesso. […] Consideriamo quali effetti, chepotrebbero concepibilmente avere conseguenze pratiche, noi pensiamo chegli oggetti della nostra concezione abbiano. Allora, la nostra concezione diquesti effetti è l’intera nostra concezione dell’oggetto.

[Peirce, 1878, “How to Make Our Ideas Clear”, in The Popular ScienceMonthly, vol. 12, pp. 286-302, in CP 5.400, trad. it. in Opere, p. 383 eScritti scelti, p. 215)

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L’esempio della durezza

  […] chiediamoci che cosa intendiamo quando diciamo cheuna cosa è dura. Evidentemente intendiamo che non possaessere facilmente scalfita da altre sostanze. L’intera concezionedi questa qualità, come di qualsiasi altra, sta negli effetticoncepiti. Non vi assolutamente nessuna differenza fra una cosadura e una cosa molle finché esse non vengono messe allaprova.

[Peirce, 1878, “How to Make Our Ideas Clear”, in ThePopular Science Monthly, vol. 12, pp. 286-302, in CP 5.400,trad. it. in Scritti scelti, p. 216]

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L’abito

Un abito non è un’affezione della coscienza; è unalegge generale di azione, tale che, in un certo tipogenerale di occasione, un uomo sarà più o menopronto ad agire in una certa maniera generale.

[Peirce, CP 2.148]

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Inferenze

Tutti gli uomini sono mortali

Socrate è un uomo

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Socrate è mortale

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Inferenze

La pecora, la mucca, il maiale e il cervo hanno glizoccoli

La pecora, la mucca, il maiale e il cervo sono erbivori

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Tutti gli animali con gli zoccoli sono erbivori

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Inferenze

Quel tale ha l’andatura barcollante

Se avesse bevuto troppo, avrebbe un’andaturabarcollante

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Quel tale ha bevuto troppo

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Inferenze

Paolo, Antonio, Marco e Giulia sono calabresi

Paolo, Antonio, Marco e Giulia cucinano piccante

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Tutti i calabresi cucinano piccante

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Inferenze

Paolo cucina piccante

Tutti i calabresi cucinano piccante

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Paolo è calabrese

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Inferenze

Tutti i calabresi cucinano piccante

Paolo è calabrese

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Paolo cucina piccante