6

Campania

Embed Size (px)

Citation preview

la Grotta del Caliendo, nel territorio di Bagnoli Irpino, è tra le più importanti e conosciute cavità della Campania.

è una cavità a sviluppo sub-orizzontale, ha un andamento sinuoso da ovest verso est, e oggi è particolarmente esplorata e rilevata anche se vive una fase di graduale transizione verso una condizione fossile.

La Grotta è caratterizzata dall’alternarsi di ampi corridoi (alti fino a 50 m), da ampie sale e stretti sifoni, da gole, salti, laghetti e meandri.

La parte bassa della Grotta è suggestiva ma meno ricca, accoglie l’alveo del torrente sotterraneo nei periodi invernali che dopo il suo percorso risorge a valle dalla maestosa “Bocca di Caliendo” posta sul versante opposto del monte che accoglie la Grotta.

La Grotta di Caliendo è nota da tempo sia per la divulgazione fatta dai Gruppi Speleologici che vi hanno operato, sia nell’ambito dei mass-media (cinema ecc.) che spesso si sono occupati della Grotta (anche con filmati andati in onda sulle reti nazionali e locali).

L'origine delle Grotte di Pertosa (la cui denominazione ufficiale è "Grotte dell'Angelo di Pertosa"), è fatta risalire a ben 35 milioni di anni fa, sono le più importanti dell'Italia del sud, le uniche ad essere attraversate da un fiume sotterraneo, il Tanagro o Negro.

le Grotte, si snodano in una suggestiva serie di cunicoli ed antri, fino a terminare in tante "Sale" naturali, tutte con una caratteristica diversa. I radicali cambiamenti climatici e territoriali che hanno caratterizzato la vita del nostro Pianeta, hanno lasciato il loro segno in questi luoghi che sono pertanto divenuti anche un'importante testimonianza delle diverse Ere geologiche. Il particolare clima ed il tasso di umidità hanno fatto si che resti lignei di quelle antiche costruzioni, giungessero quasi intatti sino a noi, a testimonianza storica dell'avvenuto insediamento e di una lunga permanenza. Purtroppo la permanenza dell'uomo ha interferito con la costruzione calcarea di stalattiti e stalagmiti, andando a toccare la superficie delle opere calcaree naturali.

Il percorso turistico si snoda attraverso cunicoli, gallerie, strettoie e grandi Sale, tutte caratteristiche ed uniche nel suo genere: tra le tante segnaliamo la Sala delle Meraviglie; Unica al mondo è la Sala delle Spugne, che da sola varrebbe tutta la visita. Anche la Sala dei Pipistrelli presenta caratteristiche molto particolari e rare. La Sala dei Pipistrelli affaccia sul primo tratto del fiume sommerso. Uscendo dalle Grotte ci si trova di nuovo immersi nella realtà del Vallo e nella ricca vegetazione che circonda questa zona.

La Solfatara di Pozzuoli è uno dei 40 vulcani che costituiscono i Campi Flegrei. Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un'attività di fumarole d'anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.

La Solfatara, nome col quale viene indicato il cratere piuttosto che l'intero edificio vulcanico ha una forma ellittica, la parte più alta della cintura craterica è posta a 199 metri ed è chiamata monte Olibano mentre il fondo del cratere è posto a 92 metri sul livello del mare.

Già famosa durante l'epoca imperiale romana, Strabone la descrive come la dimora del Dio Vulcano, ingresso per gli Inferi, chiamandola Forum Vulcani. Durante tale periodo iniziò una prima attività mineraria per l'estrazione di bianchetto, utilizzato come stucco.

Nel 1900 iniziarono le prime visite guidate all'interno del cratere, mentre l'attività termale, nonostante fosse pubblicizzata da fogli e stampe illustrative, con il progredire della scienza medica, iniziò un lento declino, tanto che intorno agli anni venti ogni attività fu abbandonata. Anche l'estrazione di minerali, ormai ridotta solo a quella della pietra alchitrachite, cessò definitivamente negli anni cinquanta.

La Fangaia è formata da acqua piovana e da condensazione del vapore acqueo che mescolandosi con materiale argilloso forma del fango, il quale con le alte temperature del suolo ribolle. Il fango, utilizzato anche per fini termali, è ricco di minerali come boro, sodio, magnesio, vanadio, arsenico, zinco, iodio, antimonio, rubidio.

La Bocca Grande è la principale fumarola della Solfatara con il vapore, dal caratteristico odore di zolfo simile ad uova marce, che raggiunge temperature di circa 160°.

Le Stufe Antiche, realizzate nel '800 ed in seguito rivestite di mattoni, sono due grotte naturali che utilizzando i vapori delle fumarole erano sfruttate ai fini termali: chiamate una del Purgatorio e l'altra dell'Inferno a causa della variazione di temperatura tra le due, oggi non sono più utilizzate.

Capo Palinuro è un promontorio roccioso della costa della Campania Meridionale, tra il golfo di Velia e quello di Policastro, nel Cilento. È un'importante località turistica, celebre per le bellezze paesaggistiche legate al mare e al suo entroterra.

Nel 540 a.C. dei colonizzatori ionici provenienti da Focea fondarono su Capo Palinuro, in località Molpa, un villaggio con necropoli adiacente.

Il promontorio è costituito da rocce calcaree che scendono a strapiombo sul mare e nelle quali le acque hanno scavato numerose grotte e profonde gole. Tra le numerose grotte, da ricordare la Grotta Azzurra, così chiamata per lo splendido colore delle sue acque.

Le pareti ospitano degli esempi di flora mediterranea del versante tirrenico meridionale, la Primula di Palinuro unico esempio di primula conosciuto in ambiente non montano.

Una delle passeggiate più affascinanti dell'Isola di Capri è quella del Pizzolungo. Lungo il sentiero si possono ammirare diverse sfumature del paesaggio isolano con i Faraglioni e la Penisola Sorrentina.

Partendo dalla Piazzetta si possono scegliere 2 strade: Via Longano, meno affollata e più "dolce", o via Le Botteghe, più faticosa per la presenza di una ripida salita.

La passeggiata del Pizzolungo si snoda tra una ricca vegetazione mediterranea, ville solitarie e numerose deviazioni che conducono a piccoli belvedere, ognuno con un punto di vista diverso sull'Isola di Capri e sul mare.

La villa più famosa è sicuramente quella dello scrittore Curzio Malaparte. La forma esterna della villa è un parallelepipedo rettangolo, è rotta dalla scalinata che sale sulla terrazza della copertura.

Si torna alla Piazzetta di Capri attraverso via Tragara e le stupende ville che si affacciano sullo stupendo panorama di Marina Piccola, e quindi via Camerelle, la strada delle grandi griffe.

La passeggiata del Pizzolungo è una passeggiata dove ci si può immergere nella flora della Campania e dove si possono osservare e visitare ville, musei, monumenti.