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Attaccamento e amore.Dimensioni neuropsicopatologiche
delle relazioni intime
Marina Quattropani
Università degli Studi di Messina
Dipartimento Scienze Cognitive e Psicologiche
+In tutti i paesi occidentali, risulta subire violenze e maltrattamenti una donna adulta su tre o su quattro.
Per l’Italia, i primi dati sono stati diffusi dall’Istat nel febbraio 2007, a conclusione della prima indagine vittimologica sulla violenza contro le donne, su un campione di 25.000 donne in età 16-70 anni
14,3% 43%31,9%
Violenza nelle relazioni intime
Violenza fisica e/o sessuale
Violenza psicologica
la violenza nelle relazioni di coppia:
assume i connotati di una vera e propria emergenza sociale, sia dal punto di vista economico, che sanitario e psicosociale.
ONU, l’Oms e l’Unione Europea parlano di violenza di genere, cioè una violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi
“La violenza contro le donne è un problema di salute pubblica
Le donne e le ragazze sono a rischio diviolenza soprattutto nella famiglia
La violenza in famiglia agita dai partner oex-partner è quella più diffusa nel mondo
La violenza non è solo quella sessuale
La violenza è anche economica, verbale,psicologica e fisica
La violenza ha serie conseguenze sulla salute fisica e psichica delle donne
Linee Guida dell'OMS
Responding to intimate partner violence and
sexual violence against women (2013)
Convenzione del Consiglio d'Europa sulla
prevenzione e la lotta contro la violenza nei
confronti delle donne e la violenza domestica
(Istanbul, 2012)
D.L. n. 93 del 14/09/2013
Il fenomeno è trasversale alle classi sociali, all’età, alla cultura, alla provenienza geografica, ma non è trasversale ai generi, occupando l’uomo quasi sempre la posizione dell’autore e la donna quella di vittima.
Prevenzione
Diagnosi
Modelli d'intervento sui legami di coppia
PPSICOLOGIA CLINICA
Fenomenologia delle relazioni intime e
della violenza
+L’AMA (American Medical
Association) nel giugno 2002
linee guida per le figure sanitarie finalizzata
alla prevenzione, all’individuazione precoce ed
al trattamento dei casi di violenza tra la
popolazione femminile dei servizi sanitari
“Connecting the Dots to Prevent Youth
Violence. A Training and Outreach
Guide for Physicians and Other Health
Professionals”
+
L’AMA sottolinea che
• la violenza domestica è un crimine
• la sicurezza delle vittime della violenza domestica e dei loro
bambini deve essere prioritaria
• c’è bisogno di cambiare i tradizionali servizi, incluse le cure
mediche e psicologiche, per incontrare i bisogni delle donne
abusate
+sebbene vi siano molti stereotipi che
circondano le vittime della
violenza di genere
in realtà essa può capitare a tutte le donne.
Le vittime della GBV (Gender Based Violence)
possono essere sia povere che ricche, acculturate
o illetterate, sposate, vedove o nubili.
+Anche le Nazioni Unite
(United Nations Populations Fund UNPFA) hanno
affrontato il problema
presentando un programma integrato di iniziative da sviluppare
nell’ambito dell’assistenza sanitaria.
Il Programma “Programme Guide for Health Care Providers
and Managers” è rivolto all’adeguamento delle strutture
sanitarie.
Identifica una serie di punti strategici perché i servizi sulla
salute integrino al loro interno il trattamento della GBV che
costituisce un grave impedimento per la vita riproduttiva e
la salute della donna e una violazione dei diritti umani.
+Le donne soffrono in silenzio per
l’assenza di un qualcuno di cui fidarsi
con il quale poter parlare della violenza presente nella loro vita-
qualcuno che le ascolti in modo sensibile e che dia delle risposte
di supporto.
Per rompere questo silenzio, suggerisce l’UNPFA, è necessario
attuare una
strategia innovativa che assista le vittima di violenza mediante
l’integrazione della diagnosi e del trattamento della GBV.
+Forme di maltrattamento ed abuso
La violenza domestica è un’esperienza
continua, debilitante, di un abuso fisico,
psicologico e/o sessuale, associata ad un
crescente isolamento dal mondo esterno e
limitante la libertà individuale e
l’accessibilità alle risorse.
Il rischio di abuso è maggiore quando una
donna è isolata dalle reti di supporto.
+Solitamente, l’abuso fisico è ricorrente e si
incrementa sia nella frequenza che
nell’intensità.
• strattonamenti, spintoni, schiaffeggiamenti,
pugni, calci, soffocamenti;
• aggressione con un’arma;
• prendere violentemente, bloccare o trattenere;
• lasciare in un luogo pericoloso;
• rifiutarsi di dare aiuto in caso di necessità.
+L’abuso emotivo o psicologico può precedere o
accompagnare la violenza fisica
come tentativo di controllo mediante la paura e la
degradazione.
Esso include i seguenti aspetti:
• minacce di danni morali e
fisici;
• isolamento fisco e sociale;
• estrema gelosia e possessività;
• deprivazione;
• intimidazione;
• degradazione ed umiliazione;
• chiamare la donna con soprannomi oltraggiosi, e criticarla costantemente,
• insultarla e minimizzarla;
• false accuse, rimproveri per tutto;
• ignorare, respingere o ridicolizzare i bisogni personali;
• mentire, non mantenere le promesse, distruggere la fiducia;
• guidare velocemente e spericolatamente per spaventare e intimidire.
+ L’abuso sessuale all’interno di una relazione violenta è spesso
l’aspetto dell’abuso più difficile da discutere. Esso può
assumere qualsiasi forma di atto sessuale
forzato o di degradazione sessuale, come:
• tentativi di avere prestazioni sessuali contro la
volontà
• perseguire atti sessuali quando la donna non è
pienamente cosciente, non lo ha chiesto o ha
paura di dire no
• picchiare durante il rapporto sessuale o aggredire
i genitali, inclusa la penetrazione vaginale, orale o
anale con oggetti o armi
• costringere ad avere rapporti sessuali senza
precauzioni per la gravidanza o le malattie
sessualmente trasmesse
+Effetti della violenza familiare sulla
salute: onseguenze psicologiche e
comportamentali
• Abuso di alcool e di farmaci
• Depressione ed ansia
• Disturbi dell’alimentazione e
del sonno
• Sentimenti di colpa
• Fobie ed attacchi di panico
• Inattività fisica
• Bassa auto-stima
• Disturbo post-traumatico da
stress
• Disturbi psico-somatici
• Tentativi di suicidio
• Comportamenti sessuali non
protetti
+Conseguenze fisiche
• Lesioni addominali e
toraciche
• Contusioni e lividi
• Dolore cronico
• Disabilità
• Fibromialgia
• Fratture
• Disturbi gastrointestinali
• Sindrome dell’intestino
irritabile
• Lacerazioni ed abrasioni
• Danni oculari
• Riduzione del funzionamento
fisico
+Conseguenze sulla salute sessuale
e riproduttiva
• Disturbi ginecologici
• Infertilità
• Infiammazione
pelvica
• Complicazione in
gravidanza
• Disfunzioni sessuali
• Malattie sessualmente
trasmesse, incluse HIV/AIDS
• Aborti in condizioni precarie
• Gravidanze non volute
+Per uno psicoterapeuta
Affrontare il mondo della violenza di
genere,dell’abuso e dello stalking significa
addentrarsi in ambiti estremamente intimi e delicati il
cui accesso è intralciato da innumerevoli difese e
forme di protezione
+genesi della violenza nei rapporti
di coppia
ha sempre più bisogno di chiavi interpretative che
orientino interventi di prevenzione e cura efficaci.
+L’amore può essere definito
come “uno stato dinamico che comprende i bisogni di
entrambi i partner e le loro capacità di attaccamento,
accudimento e sessualità” (Mikulincer, 2006).
In questa prospettiva, gli studi evidenziano
l’importanza dell’attaccamento stesso come
sistema motivazionale connesso al bisogno che gli
esseri umani hanno di garantirsi la vicinanza e la
disponibilità affettiva di una persona significativa
(Hughes, 2007; Cassidy & Shaver, 2008).
+Lungo tutto l’arco della vita
le persone stabiliscono dei legami preferenziali, chiamati
“legami di attaccamento”, a cui sono affidate quattro
funzioni fondamentali:
la ricerca e il mantenimento della vicinanza
la funzione di rifugio sicuro
la protesta per la separazione
ruolo di base sicura
Il legame dell’attaccamento nell’adulto, proprio come quello
nei bambini, spinge a ricercare la vicinanza di una persona
specifica che non è sostituibile con le altre. Si tratta di una
funzione di protezione, che permette all’individuo di sentire
che il partner è emotivamente vicino.
+Risulta evidente quindi il peso
fondamentale che l’attaccamento
ricopre nella regolazione delle
emozioni la cui eziogenesi va fatta risalire alle esperienze precoci degli
individui con i loro caregiver.
Tali esperienze vengono interiorizzate in schemi, chiamati modelli
operativi interni, che nel tempo modellano e influenzano le modalità
di ingaggio nelle relazioni interpersonali e le strategie per la
gestione delle emozioni (Mikulincer et al., 2005).
I modelli operativi interni possono essere intesi come una base di
conoscenza, grazie alla quale è possibile modellare le esperienze
successive (Bowlby, 1973): esperienze che, dettate dalla vita
quotidiana, costituiscono insieme ai MOI la base per la formazione
dei legami affettivi anche nell’età adulta
+teoria dell’attaccamento
una delle basi fondamentali per comprendere
le dinamiche che possono scatenare la violenza
all’interno della relazione di coppia.
Dinamiche, che nascono da presupposti
familiari, di personalità, relazionali.
La teoria dell’attaccamento, secondo diversi
ricercatori in tutto il mondo, è particolarmente
utile, per delineare la possibilità di evidenziare
le coppie a rischio. E quindi per poter dar vita a
programmi di prevenzione/intervento mirati.
+Ma cosa accade nella mente di un
partner violento?
Mette in atto una serie di comportamenti ripetuti ed intrusivi
di controllo, sorveglianza, violenza fisica inducendo uno stato
di sofferenza psicologica
Correlazione neurobiologica tra la violenza e la condizione
di innamoramento
Violenza e dipendenza
Violenza e gelosia delirante
Disturbo dell’attaccamento
+Amare da…morire
A livello neurochimico
Ipoattività della serotonina
centrale:
Pensiero ossessivo
Impulsività
Ossessione per la vittima
A livello corticale
Iperattivazione dei circuiti
sottocorticali del sistema
dopaminergico, l’area
tegmentale destra e il nucleo
caudato
Correlazione neurobiologica tra violenza e
Relazione di innamoramento
+
A livello neurochimico
Iperattività della dopamina
centrale:
Maggiore energia
Attenzione focalizzata
Motivazione alla
sopraffazione della vittima
A livello corticale
Ipoattivazione dell’amigdala
destra:
Incapacità a riconoscere i
pericoli ai quali va incontro
+L’innamoramento attiva
determinate aree del cervello e ne
disattiva altre
Dopamina: Genera senzazioni
piacevoli di benessere
Serotonina: Regolazione tono
dell’umore
+Durante l’innamoramento
Le aree cerebrali (cingolo anteriore, ippocampo,
putamen)sono sede di alta concentrazione di vasopressina e
ossitocina (eccitamento sessuale) e dopamina (euforia)
+alla vista dell’amato si spengono
alcune aree cerebrali
corteccia frontale (giudizio)
Amigdala (non si prova paura
+ Pattern della relazione diadica e
indicatori che intervengono nella
genesi e nella formazione della
violenza domestica
maggiori predittori che connotano i partner a rischio :
• lo stile di attaccamento ansioso e quello evitante
• dinamica vicinanza/distanza;
• funzione delle emozioni funzionali e disfunzionali, quali
la rabbia;
• durata della relazione;
• capacità dei partner di comunicazione e di problem
solving.
+Nelle coppie a rischio
i comportamenti aggressivi possono essere innescati in
situazioni di minaccia, immaginaria o reale, di rifiuto, di
separazione o di abbandono da parte del partner. Ma nel
caso delle coppie connotate da una dinamica di abuso, non
va considerato solo il senso di insoddisfazione percepito
da uno o da entrambi i partner, ma vanno anche valutati il
conflitto e la rabbia disfunzionale che possono entrare in
scena nella messa in atto di comportamenti violenti; questi
partner spesso riportano un forte senso di impotenza
rispetto alla possibilità di modificare la situazione e di
uscire dal circolo vizioso di negatività che si crea.
È stato in effetti osservato come spesso le relazioni più
disfunzionali siano paradossalmente anche le più stabili
(Bartholomew, Henderson & Dutton, 2001).
+la teoria dell’attaccamento
evidenzia quanto una relazione violenta sia
caratterizzata dal fatto che le vittime di
abuso si sentano, spesso, legate ai loro
partner abusanti.
Bowlby (1988) suggerisce che le
situazioni di pericolo e di paura attivano
il sistema di attaccamento e possono
portare alla formazione di legami
particolarmente forti, anche quando la
stessa figura di attaccamento è la fonte
di minaccia.
+La difficoltà ad abbandonare una
relazione violenta potrebbeessere amplificata dalle esperienze
passate che porterebbero i partner a
sentire di non poter ricevere un
trattamento migliore in altre relazioni o
addirittura a incolparsi dell’abuso
subito.
+La dipendenza e l’ansia nei
confronti della separazionecaratteristiche dei soggetti con un
attaccamento ansioso, giocano per
esempio un ruolo essenziale,
rendendo difficile, per costoro,
abbandonare le relazioni abusanti.
Il modello negativo del Sè intensifica
le condizioni necessarie a mantenere i
legami di attaccamento anche nei
confronti di un partner abusante
(Castellano, Velotti & Zavattini, 2010).
+ Molto spesso sono le donne a trovarsi in questa
situazione e a presentare uno stile di attaccamento
ansioso. Donne, che altrettanto spesso non riescono a
emanciparsi dal loro ruolo di vittime.
Quando ciò avviene, tipicamente nella coppia si crea
una dinamica che porta alla formazione del cosiddetto
“ciclo della violenza”.
+Il ciclo della violenza
è da intendersi come “il progressivo e
rovinoso vortice in cui la donna viene
inghiottita dalla violenza continuativa,
sistematica, e quindi ciclica, da parte del
partner” (Walker, 1979).
In questo ciclo, la fase di violenza acuta
è preceduta da un periodo di
costruzione del conflitto ed è seguita da
una fase di calma e amore, nel corso
della quale la tensione è assente.
Una certa percentuale di vittime
sperimenta questo ciclo più e più volte
+Walker ha descritto i tre momenti
del ciclo della violenza: Fase dell’accumulo di tensione. E’ il primo momento della
violenza verbale. L’uomo è irritato, sono presenti sentimenti di
insofferenza e ostilità, che sfociano in forme di aggressività “tollerabili” e
che trapelano sul piano della violenza verbale.
Fase dell’esplosione della violenza. Spesso
inaspettatamente, attivata da un’inezia, si scatena la violenza fisica, che
destabilizza, confonde e terrorizza la donna.
Fase della “falsa riappacificazione”. È sempre il partner
maschile, a decidere quando inizia e quando finisce questa fase. Nei primi
episodi è caratterizzata da pentimenti e richieste di perdono, con
promesse di cambiamento e rinnovate dichiarazioni d’amore. Man mano
che passa il tempo questa fase è sempre più breve, la donna diventa
sempre più dipendente e l’uomo ha sempre più potere. La fase della falsa
riappacificazione costituisce il rinforzo positivo che spinge la donna a
restare all’interno della relazione violenta e in qualche modo soddisfa
(soprattutto all’inizio) un suo bisogno di riabilitazione.
+Possibili fattori di rischio
labilità affettiva
stile di attaccamento insicuro
rabbia o aggressività
comportamento violento della vittima nei confronti del
partner abusante
+ “Sappiamo che il benessere delle relazioni e degli
stessi partner è fortemente connesso alla capacità di
regolare gli stati emotivi presenti nella coppia; in tal
senso la comprensione delle emozioni turbolente e
potenzialmente distruttive, che connotano i legami
nei quali si agisce la violenza, costituisce oggi una
sfida ardua per gli stessi partner, per i clinici e per i
ricercatori”(Velotti, 2013).
+Relazioni chiuse o aperte
Hinde (1997) sostiene che una relazione si possa
definire come un sistema chiuso o aperto, a partire
dalle sue proprietà emotive.
I sistemi aperti presentano bassi livelli di
conflittualità e alti livelli di affettività, calore,
sicurezza e autonomia.
I sistemi chiusi, al contrario, sono tipici delle
coppie disfunzionali, che presentano emozioni
disadattive, alti livelli di conflittualità, insicurezza
ed eccesso di dipendenza.
I legami violenti, a loro volta, sono sistemi rigidi e
poco flessibili (Sander, 2002). Ogni coppia violenta
“intrappola” i partner all’interno di circoli viziosi.
+quali specifici stili di attaccamento
intervengano nella determinazione di una
coppia a rischio.
la violenza all’interno della relazione di coppia può essere
compresa, considerando due principi fondamentali
dell’attaccamento:
In primo luogo, il fatto che l’attaccamento soddisfa un
bisogno fondamentale per la sopravvivenza: da questo
punto di vista, quindi, la tenacia del legame di
attaccamento è indipendente dalla qualità del rapporto.
In secondo luogo, è bene tenere in considerazione il fatto
che le persone, i cui bisogni di attaccamento sono stati
frustrati, possono agire violentemente per riconquistare la
vicinanza del partner, di cui era stata percepita la perdita
o l’allontanamento.
+Stili di attaccamento e sviluppo
della violenza nella coppia Formazione degli stili di attaccamento nell’età
adulta
Il legame di attaccamento adulto spinge a ricercare il
contatto e la vicinanza di una persona specifica, non
sostituibile con altre; ciò appare evidente soprattutto in
situazioni di disagio e di stress, quando cioè si attiva la
richiesta di accudimento nei confronti del proprio partner.
Se la relazione è minacciata da forze esterne o interne, c’è
angoscia, gelosia e rabbia. L’insieme di strategie
attraverso cui un individuo regola i propri stati emotivi è
strettamente correlato con il suo stile di attaccamento e
con i suoi modelli operativi interni.
+
Il legame di attaccamento tra i partner ha una duplice natura,
quella auto e quella eteroregolativa: ciascuno dei due
partner partecipa, cioè, all’autoregolazione dell’altro, ne
conferma e ne definisce il Sè, contribuendo alla
stabilizzazione di un senso di coesione interna.
+
Ove si instaura un equilibrio tra i due poli, la coppia si
dimostra in grado di gestire la distanza/vicinanza, e quindi
l’insieme delle emozioni attachment-related. Se ciò non
avviene, si possono attivare “pattern disfunzionali, poiché i
due partner non trovano un loro assetto rispetto alla
distanza/vicinanza e alle emozioni che vengono attivate nel
contesto dell’attaccamento” (Velotti, 2013).
+Stili di attaccamento adulto
Il modello sicuro (visione positiva di sé e degli
altri): elevata autostima e dalla capacità di stabilire e mantenere
legami intimi con gli altri senza perdere il senso di sé.
Il modello timoroso (visione negativa di sé e degli
altri): da una bassa autostima e dall’evitamento di intimità, attivato
dalla paura del rifiuto da parte degli altri.
Il modello preoccupato (visione negativa di sé e
visione positiva degli altri): bassa autostima, da
un’eccessiva dipendenza amorosa e dalla costante ricerca di
approvazione nelle relazioni sentimentali
Il modello distaccato o evitante (visione positiva di
sé e visione negativa degli altri): compulsiva fiducia in se
stessi e da una sottovalutazione dell’importanza delle relazioni
intime, usata come meccanismo di difesa.
+l’impatto dello stile di attaccamento di un
partner combinato con lo stile di
attaccamento dell’altro (Wilson et al., 2013)
Nella disamina della disfunzionalità di
una coppia, va considerata la diade,
con i rispettivi stili di attaccamento, che
vengono agiti e che coagiscono, e non
solo lo stile che ciascun partner
presenta di per sé.
+Diadi di attaccamento Diade di attaccamento sicuro-sicuro: sono le coppie
caratterizzate dal più basso livello di aggressività interna, in
cui ciascun membro mostra fiducia in se stesso e nella
relazione. Tali individui si sentono capaci di offrire e meritare
amore e sostegno.
Diade di attaccamento sicuro-insicuro: queste coppie
presentano livelli intermedi di aggressività interna. In queste
relazioni, gli individui hanno una forte dipendenza dal
partner, unita a una crescente insoddisfazione per il sostegno
e l’amore ricevuto.
Diade di attaccamento insicuro-insicuro: queste coppie
presentano strategie di regolazione emotiva, utili per
garantire a ciascun partner modalità di espressione delle
emozioni compatibili con le proprie possibilità di regolarle.
Possibilità, che il più delle volte falliscono, portando questa
diade a delinearsi come quella a maggior rischio di violenza
sia fisica che psicologica
+ È dunque lo stile di attaccamento, sia
personale che diadico, ad essere
coinvolto direttamente nella formazione
e nella manifestazione di violenza in
una coppia.
Parimenti, la presenza di determinati
stili di attaccamento può risultare un
fattore predittivo di violenza.
In particolare, l’associazione di un
partner maschile con uno stile di
attaccamento evitante, con un partner
femminile con un attaccamento ansioso,
si è dimostrata essere un forte fattore di
rischio per il manifestarsi di violenza
domestica
+
La violenza, per ciascun essere
umano, è una delle esperienze
più traumatiche e
disorganizzanti. Se poi è agita o
subita all’interno di una coppia, è
ancor più devastante, poiché
mina alle radici quello che viene
percepito come un approdo
sicuro, protetto, difeso.
+Dimensione relazionale
nella violenza autore e vittime sono
legati da un rapporto di reciprocità e
circolarità
+Il ruolo della psicoterapia nei percorsi
di uscita dalla violenza
Il lavoro nella dimensione individuale chiaramente, porta a
connettersi con il mondo interno della donna, con la sua
storia personale e familiare, con i suoi bisogni più profondi
ed intimi, con le sue vulnerabilità.
+Il ruolo della psicoterapia
nella prevenzione
Metodologia d’intervento:
Trasformazione della terapia di coppia facendo leva su
aspetti chiave:
Natura e significato delle emozioni
Natura delle difficoltà e della soddisfazione coniugale
Natura delle relazioni d’amore negli adulti
+importanza
• Del contesto interpersonale
• Modalità attraverso le quali tale contesto definisce
continuamente il Sé
• Strategie di regolazione affettiva condivise
+Due obiettivi e tipologie di
intervento
Curare la relazione
Creare relazioni che promuovano il benessere
+EFT (Emotionally Focused Therapy)
Approccio sistemico, breve empaticamente validato,
per modificare le risposte emotive e i pattern
interattivi rigidi delle coppie in difficoltà
promuovendo lo sviluppo di un legame sicuro tra i
partner
+La EFT nel trattamento delle
difficoltà relazionali Punta a diminuire la presenza di stati affettivi che
organizzano modelli di interazione “irrigiditi” e
che autorinforzandosi prendono la forma di
un’interazione caratterizzata da violenza
+EFT
Unisce a un
focus esperienziale e intrapsichico sulla continua
costruzione dell’esperienza interiore
un focus sistemico relativo alle risposte interattive e ai
consequenziali pattern ricorrenti
+Gli elementi chiave
dell’esperienza
I bisogni di attaccamento e i sentimenti di
paurasono manifestati e definiti durante le sedute
di terapia e nuove interazioni positive prendono
forma e vengono tradotte in comportamenti
+Le emozioni sono
Il collegamento tra il Sé e il sistema
Il sistema primario di segnalazione che organizza le
interazioni fondamentali nella coppia che, a loro volta,
costituiscono la realtà interiore di ciascun partner
Importanti, benefiche e istruttive poiché comunicano ai
partner ciò di cui ciascuno di essi ha bisogno e in quale
modo mettersi in relazione l’uno con l’altro
+Funzione di contenimento su
Distorsione e disconoscimento delle emozioni e dei
bisogni di attaccamento
Emozioni intense e negative
+Il terapeuta è un consulente del
processo
Non offre consigli e non insegna competenze
• Deve creare un rifugio sicuro per la coppia
• Mantenere alleanza terapeutica empatica
• Fare rielaborare le emozioni fondamentali
• Modificare gradualmente i modelli di interazione
mettendo in atto interazioni di attaccamento
significative che ridefiniscano la relazione,
prestando attenzione alle ferite nel legame di
attaccamento che impediscono i processi riparativi
+La teoria dell’attaccamento
Fornisce al terapeuta che utilizza la EFT una
mappa per orientarsi nel dramma della
sofferenza, delle emozioni primarie e dei
bisogni
Un linguaggio per la dipendenza affettiva
Una direzione e un punto di riferimento per
la terapia
Una guida per i momenti chiave e i
cambiamenti che definiscono un rapporto di
amore adulto
+Teoria dell’attaccamento consente
al terapeuta EFT di creare
Un rapporto meno ostile
Con minori livelli di conflitto
Un legame emotivo più sicuro
+Teoria dell’attaccamento offre al
terapeuta Ampio modello teorico esplicativo delle relazioni
Essa possiede la profondità e la specificità necessarie per
guidare il processo di cambiamento momento per
momento
+In questa prospettiva
Gli esseri umani sono orientati verso la crescita,
con esigenze e desideri che ne promuovono il
benessere, spezzando il ciclo della violenza e
modificando l’accessibilità e la responsività
emotiva