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Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2015/2016 1 Piano dell’Offerta Formativa Dirigente Scolastico Prof. Gennaro Caiazzo P O F A.S. 2015/2016 ISTITUTO COMPRENSIVO ST. “FILIPPO SANTAGATA

A.S. 2015/2016. I.C... · COMPONENTE PESONALE ATA Pellegrino Anna Maria Salvietti Alfonso Santagata Vincenzo DAngelo Matilde COMPONENTE DOCENTI Colella Giustina Colella Rita Costanzo

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Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2015/2016

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Piano dell’Offerta Formativa

Dirigente Scolastico Prof. Gennaro Caiazzo

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Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è “il documento costitutivo fondamentale dell’identità culturale e progettuale” dell’Istituto Comprensivo “Filippo Santagata”. La sua funzione fondamentale è quella di: 1) Informare sulle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Istituto; 2) Presentare “la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa” che l’Istituto mette in atto per

raggiungere gli obiettivi educativi e formativi; 3) Orientare rispetto alle scelte fatte, a quelle da compiere durante il percorso ed al termine di esso. Completano il documento, in allegato, il Regolamento di Istituto, il Regolamento di Disciplina, il Regolamento viaggi di istruzione, il Patto di Corresponsabilità educativa, il PECUP, la Carta dei Servizi Scolastici, Piano Annuale per l’Inclusività. Principi del POF Libertà di insegnamento, nel quadro delle finalità generali e specifiche del servizio, nel rispetto della

promozione della piena formazione degli alunni e della valorizzazione della progettualità individuale e di istituto.

Centralità dell’alunno, nel rispetto dei suoi bisogni formativi e dei suoi ritmi di apprendimento. Progettualità integrata e costruttiva, per garantire agli alunni maggiori opportunità d’ istruzione, di

apprendimento, di motivazione all’impegno scolastico. Responsabilità, centrata su competenze disciplinari e relazionali. Trasparenza e accordo dei processi educativi, nella continuità educativa e didattica in senso verticale e

orizzontale (scuola e territorio). Documentazione della progettualità scolastica, cercando la partecipazione di un numero sempre maggiore

di soggetti. Ricerca didattica e aggiornamento per l’innovazione e la valorizzazione della professionalità docente ed

ATA. Verifica e valutazione, accurate in base a precisi indicatori elaborati all’interno dell’istituto, dei processi

avviati e dei risultati conseguiti. Insegnamento delle materie scolastiche agli studenti con disabilità assicurato anche attraverso il

riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione

INFORMAZIONI GENERALI

L’ Istituto Comprensivo Statale di Gricignano di Aversa comprende i seguenti plessi:

• Sede centrale : Scuola primaria “F. Santagata”, via Fermi, tel. 081/5028137

• Scuola Primaria “G. Pascoli”, via Aversa, tel.333/7617104

• Scuola Secondaria di Primo Grado “ G. Pascoli”, via G. D’Annunzio, 17 tel.081/8131352

• Scuola dell’Infanzia “C. Lorenzini”, via Campotonico, tel. 081/8131320

• Scuola dell’Infanzia “ G. Pascoli”, via Piave, tel. . 334/7757439

GLI UFFICI DELLA DIRIGENZA E DELLA SEGRETERIA Indirizzo: Via Fermi, 81030 Gricignano di Aversa –Tel. 081- 5028137 - Fax 081- 5028980 Sito Web: www.icgricignanodiaversa.gov.it Email: [email protected]; PEC: [email protected]

ORARIO APERTURA DEGLI UFFICI PER I GENITORI: Lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 PER UTENZA INTERNA: Tutti i giorni dalle ore 8,00 alle ore 8,30 e dalle ore 13,00 alle ore 14,00. Lunedì e giovedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

DIRIGENTE SCOLASTICO : prof. Gennaro Caiazzo Riceve l’utenza il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,30, e tutti i giorni, previo appuntamento

DIRIGENTE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI: dott.ssa Verde Antonietta ASSISTENTI AMMINISTRATIVI:

Abategiovanni Antonio (area alunni)

Becchimanzi Concetta (area personale docente)

Esposito Domenica (area amministrativa/contabile)

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Ianniello Angela (area personale docente- Gestione assenze)

Romano Angela (area protocollo-servizi generali)

Verde Giovanna (area alunni)

Virgilio Francesco (area personale ATA- Coord.to sito Web-Sicurezza-Relazioni sindacali)

ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO

ORGANIGRAMMA

FUNZIONI STRUMENTALI

AREA 1 GESTIONE POF E SOSTEGNO AI DOCENTI

Secondaria di 1° grado Sparano Maria Teresa

Primaria de Simone Anna

Infanzia Colella Giustina

AREA 2 ALUNNI,PREVENZIONE DISAGIO, CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO, VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Primaria/Infanzia D’Angelo Matilde

Secondaria di 1° grado( doc. di Supporto) Di Luise Filomena

AREA 3 GESTIONE VALUTAZIONE ED AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO, QUALITA’

Secondaria di 1° grado Fabozzi Francesco

Primaria Borrelli Anna

NUCLEO INTERNO DI AUTOVALUTAZIONE

- Dirigente Scolastico prof. G. Caiazzo

Consiglio d'Istituto

Dirigente Scolastico

D.S.G.A

Assistenti Amministrativi

Collaboratori scolastici

Collaboratori D.S

Responsabili di plesso

Coordinatori di classe,Presidenti di

interclasse e di intersezione

Referenti sito Web

Referente progettazione

R.S.P.P

Addetti al sistema di sicurezza

R.L.S.

Collegio dei docenti

Funzioni Strumentali

Gruppi di lavoro RAV; PDM e PTOF

Comitato di valutazione

Docenti Tutor

Responsabili attività progettuali e laboratoriali

Giunta Esecutiva

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- Collaboratore DS, prof.ssa P. De Michele Secondaria di 1° grado

- Docenti FF.SS.: ins. A. Borrelli Primaria

- prof.ssa M.T. Sparano - prof. F. Fabozzi Secondaria di 1° grado

- dott.ssa A. Verde, DSGA

- dott. Santagata V., Componente genitori

- Ianniello A., Assistente Amministrativo

GRUPPO PIANO DI MIGLIORAMENTO

- Dirigente scolastico, prof. G. Caiazzo Presidente e Responsabile del Piano

- prof.ssa M.T. Sparano (Referente) F.S. Area POF - secondaria

- ins. M. D’Aniello Collaboratrice del DS - primaria

- prof.ssa P. De Michele Collaboratrice DS - secondaria

- ins. A. De Simone F.S. Area POF - primaria

- ins. P. Pastore Responsabile di plesso - primaria

- prof.ssa A. Santabarbara Referente progettazione di istituto

- ins. G. Colella F.S. Area POF - infanzia

- dott.ssa A. Verde DSGA

- sig.ra A. Ianniello Assistente Amministrativo

COLLABORATORI DEL D.S. E RESPONSABILI DI PLESSO

Collaboratore Primaria “F, Santagata” D’Aniello Michelina

Collaboratore e Coord. Secondaria di 1° grado De Michele Pietra; Sparano Maria Teresa

Resp. Primaria plesso “G. Pascoli” Pastore Piera

Resp. Infanzia plesso” C, Lorenini” Vitagliano Mirella; Salzillo Filomena

Resp. Infanzia plesso” G, Pascoli” Barbato Piera; Chirico Marilena

COORDINATORI DI CLASSE – SECONDARIA DI I GRADO

1^ A Matematica Lombardi

1^ B Matematica Chiacchio M.

1^ C Matematica Fabozzi F.

1^ D Italiano Milone C.

1^ E Matematica Cristiano R.

1^ F Matematica Basile R.

1^ G Matematica Pisano C.

2^ A Inglese Di Lella L./ D’Amore N.

2^ B Italiano Caprio R.

2^ C Storia-Geografia Corbello G.

2^ D Sostegno Cecoro M.R.

2^ E Italiano Russo I.

2^ F Inglese Palmese G.

2^ G Inglese Musto A.

3^ A Italiano Sgueglia S.

3^ B Italiano Di Lorenzo M.

3^ C Inglese Moretta P.

3^ D Italiano Vozza L.

3^ E Storia-Geografia Pollacci A.

3^ F Italiano Di Maio M.

3^ G Italiano D’Angelo M.

COORDINATORE DI DIPARTIMENTO

Sostegno Beatolui R.

Linguistico-Letterario D’Angelo M.

Scienze Matematiche e Tecnologia Fabozzi F.

Linguaggi Extraverbali Costanzo G.

COORDINATORE DI INTERCLASSE

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Classi 1^ Gentile M.

Classi 2^ Gravino R.

Classi 3^ Scamperti A.

Classi 4^ Capone E. I.

Classi 5^ Castelvenere A.

PRESIDENTI CONSIGLI DI INTERSEZIONE

Sezioni Anni 3 Riccardo F.

Sezioni Anni 4 Chirico M.

Sezioni Anni 5 Barbato P.

REFERENTE PROGETTO SALUTE, AMBIENTE E LEGALITÀ

Secondaria di 1° grado D’Angelo M; Di Lorenzo M.

Primaria Vergara C.

Infanzia Di Caprio A.

REFERENTE SOSTEGNO

Secondaria di 1° grado Beatolui R.

Primaria/Infanzia Pellegrino L.

REFERENTE CSS

Secondaria di 1° grado Basile M.

REFERENTE PROGETTAZIONE CURRICOLARE ED EXTRACURRICOLARE

Istituto Comprensivo “F. Santagata” Santabarbara A.

RESPONSABILE LABORATORIO MUSICALE

Secondaria di 1° grado Anoldo V.

Primaria Pecoraro C.

RESPONSABILE LABORATORIO SCIENTIFICO

Secondaria di 1° grado Pisano C.

Primaria Capone E. I.

RESPONSABILE LABORATORIO MOTORIO

Secondaria di 1° grado Costanzo G.

Primaria Moretta F.

RESPONSABILE LABORATORIO ARTISTICO

Secondaria di 1° grado Oliva E.

Primaria Ianniello A.

RESPONSABILE LABORATORIO L2

Secondaria di 1° grado Moretta P.

Primaria D’Aniello M.

RESPONSABILE LABORATORIO INFORMATICO

Secondaria di 1° grado D’Amore N.

Primaria D’Angelo M.

ANIMATORE DIGITALE

I.C S. Anoldo V.

CORDINATORE NUOVE TECNOLOGIE

Secondaria di 1° grado Anoldo V.

Primaria D’Angelo M.

COMMISSIONE CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO

Secondaria di 1° grado Cristiano R. (doc. di classe 1^) D’Angelo M. (doc. di classe 3^)

Primaria D’Angelo M.

Infanzia Calabrese I.

COMMISSIONE ELETTORALE

Secondaria di 1° grado Di Luise F.

Primaria Moretta F.

Infanzia Vitagliano M.

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Il Piano dell’Offerta Formativa descrive l’organizzazione, la proposta didattica e culturale che l’Istituto mette a disposizione degli alunni e del territorio, nel rispetto delle esigenze espresse dalle famiglie, delle potenzialità strutturali ed umane, ma anche delle problematiche che il luogo presenta.Attraverso l’istituto dell’autonomia culturale e professionale, la Scuola esprime una propria identità nelle scelte di ordine educativo e didattico, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi formativi esplicitati nel documento del P.O.F.Nella stesura del documento si è cercato di fornire una descrizione sintetica e significativa, seppur completa ed equilibrata, della progettazione d’Istituto.Va ricordato che ogni scelta organizzativa o didattica costituisce sempre il risultato di decisioni collegiali, nel rispetto delle finalità istituzionali e dei valori educativi universalmente condivisi

1 . I L P I A N O D E L L ’ O F F E R T A F O R M A T I V A ( P.O.F.) Il P.O.F. (DPR 275/1999 art. 3 c.1-2) è il documento fondamentale della scuola ed è elaborato dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio di Istituto. Realizza la piena coerenza fra gli obiettivi generali della scuola dell’obbligo e le scelte operate dall’Istituto in base alle esigenze del contesto sociale, economico e culturale. Esso esprime l’identità culturale della scuola attraverso la progettazione educativa, didattica (curricolare ed extracurricolare) e organizzativa. Nell’esercizio dell’autonomia, la scuola attua tale progettazione tenendo conto dei bisogni degli alunni e valorizzando la professionalità dei docenti. È un documento dinamico e viene aggiornato e rettificato secondo le esigenze e i cambiamenti dell’Istituto (art. 3 DPR 275/99 Regolamento in

COMMISSIONE ORARIO

Primaria e Secondaria Castelvenere A. e De Michele P.

GRUPPO GLI (GRUPPO PER L’INCLUSIONE)

Secondaria di 1° grado Chiacchio M. / Beatolui R.

Primaria Alberico M. G.

Infanzia Famiano C.

Rappresentanti: 3 genitori; 1 personale ATA; 1 dell’Ente locale; 2 ASL –UOMI di S. Arpino

CONSIGLIO DI ISTITUTO

PRESIDENTE PRESIDENTE: dott. Vincenzo Santagata

GIUNTA ESECUTIVA

D.S.: Gennaro Caiazzo

D.S.G.A: Verde Antonietta

Componente genitori: Cesaro Vincenza; Salvietti Alfonso

Componente docenti: D’Aniello Michelina

Componente personale ATA: Barbato Rodolfo

CONSIGLIO DI ISTITUTO

D.S.: Membro di diritto COMPONENTE GENITORI

Barile Luigi

Cesaro Vincenza

D’Angelo Raffaelina

di Foggia Mario

Martini Antonietta

Pellegrino Anna Maria

Salvietti Alfonso

Santagata Vincenzo

D’Angelo Matilde

COMPONENTE DOCENTI

Colella Giustina

Colella Rita

Costanzo Giovannina

D’Ambrosio M. Giuseppa

D’Aniello Michelina

D’Amato Elisa COMPONENTE PESONALE ATA

Barbato Rodolfo

D’Aniello Michelina

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materia di Autonomia). Le istituzioni legislative più recenti richiedono alla scuola di dimostrare la propria “produttività” culturale e di divenire capace di valutare se stessa nei termini qualitativi. La qualità è entrata sempre di più nella scuola, anzi si è posta come obiettivo da raggiungere. La valutazione è un momento fondamentale attraverso il quale è possibile controllare la qualità del servizio offerto, sia nei suoi aspetti organizzativi che in quelli più strettamente didattici. La valutazione della qualità del servizio scolastico ha lo scopo di:

Conoscere, migliorare e promuovere le scelte di ogni scuola Acquisire informazioni per progettare miglioramenti Rafforzare l’identità della scuola Evidenziare gli aspetti di qualità e di debolezza Promuovere una riflessione sull’azione educativa Potenziare la collegialità e la responsabilità di ogni docente Favorire la qualità attraverso la progettazione di interventi migliorativi.

2. M A P P A D E L P . O . F . 2. 1. G L I I N D I C A T O R I D I Q U A L I T A’ L’impostazione di un processo di valutazione, richiede l’identificazione di indicatori di qualità:

FATTORI DI QUALITÀ INDICATORI DI QUALITÀ

Collaborazione Tra scuola-famiglia; Raccordo scuola-territorio; Docenti e ATA; DS e personale; tutto il personale scolastico e operatori.

Clima relazionale Accoglienza,comunicazione,responsabilità,integrazione,sostegno .

Trasparenza Conoscenza delle informazioni di cui ciascuno ha diritto. Credibilità, fiducia, chiarezza ed efficacia delle informazioni

Condivisione delle scelte educative

Condivisione e accettazione del P. O .F.

Flessibilità Personalizzazione dell’insegnamento/apprendimento rispetto ai tempi, modi e bisogni di ciascun bambino; dell’orario degli alunni /docenti dei gruppi di apprendimento; percorsi individualizzazione.

Professionalità docente Disponibilità all’aggiornamento, innovazione e sperimentazione. Responsabilità, competenze e motivazione.

Funzionalità Rganizzativo-didattica

Efficienza ed Efficacia: nell’organizzazione generale nella proposta educativo-didattica (curricolare e di arricchimento) nella continuità educativo-didattica negli interventi didattico-educativi integrativi nei servizi amministrativi, nei servizi dirigenziali.

Esiti Frequenza dei bambini; Tasso di assenza dei docenti; Acquisizione di abilità e competenze; Livelli dei risultati scolastici

Risorse

Stato di manutenzione degli edifici; Disponibilità di spazi, materiali e attrezzature; Uso dei laboratori; Rispetto normative di sicurezza Disponibilità e adeguatezza delle risorse umane e finanziarie.

Monitoraggio Autovalutazione e valutazione del sistema: Valutazione dei processi di apprendimento e delle competenze acquisite.

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3. U N A F O T O G R A F I A D E L T E R R I T O R I O

3 .1. C O N T E S T O S O C I O - A M B I E N T A L E

Gricignano, un paese di circa 13.000 abitanti, è un centro agricolo-industriale dell’agro aversano, le cui condizioni socio-economiche e culturali sono alquanto carenti. L’attività principale degli abitanti è l’agricoltura, praticata ancora oggi con metodi tradizionali e per questo non competitiva; il tasso di disoccupazione degli abitanti è piuttosto alto. La struttura economica, sociale e culturale dell'area territoriale attualmente, si sta trasformando in una struttura con caratteristiche socio- economico-culturale miste, caratterizzata da una classe media che vive condizioni di un certo benessere ed una fascia di popolazione, anche se non molto larga che vive in condizioni di disagio sociale. Gran parte dei giovani diplomati e laureati sono in cerca di primo lavoro. Nel paese non vi sono Scuole superiori, né strutture e spazi adeguatamente attrezzati dove i minori, i giovani, gli anziani e i diversamente abili possono incontrarsi e socializzare. Nella cittadina, anche per la presenza di culture e sensibilità diverse si antepongono, in alcuni strati della popolazione, ai valori civili e culturali gli interessi pratici ed immediati, talvolta anche principi fuorvianti; per la carenza di strutture sociali e associazioni cultirali spesso i ragazzi trovano come unica possibilità d’incontro il bar o la strada. Inoltre è meta di flussi migratori provenienti anche dalla confinante provincia di Napoli e, negli ultimi anni, ha registrato un considerevole incremento demografico ed urbanistico dovuto soprattutto all’immigrazione di stranieri provenienti da paesi africani e da paesi dell’est. Ciò ha comportato alcuni mutamenti dal punto di vista sociale.

3.2. C E N N I S T O R I C I

Ogni ipotesi di lavoro e/o ricostruzione sul toponimo, sulle origini e sulle fasi di sviluppo di Gricignano di Aversa, viene oscurata dalla mancanza di documenti che possano in qualche modo indirizzare lo studioso tuttavia le memorie storiche e sociali del nostro Comune sono ricche e degne di menzione, anche se un'attenta, accurata ed organica sistemazione richiede un lavoro complesso e difficile. Alla luce di quanto è stato possibile ricercare, gli storici e gli studiosi concordano che Gricignano, ha origini nell'età romana, probabilmente nel periodo imperiale della centuriazione "dell'Ager Campanus".Non bisogna sottovalutare, però, alcuni primitivi insediamenti umani, sparsi nell'ambito del nostro territorio risalenti ad alcuni secoli antecedenti, come testimoniato dalla presenza di utensili di pietre e selci di tombe e di altri oggetti, appartenenti ad alcuni popoli abitatori dell'antica Campania. L'origine del nome può derivare da un toponimo prediale, romano - italico della classe gentilizia, dal nome "Gaecinius", "Graecinium", a cui il senato aveva concesso la protezione e/o il possesso della Centuria. Con la deduzione successiva di coloni per abitare e quindi coltivare i territori, si costituirono i primi nuclei abitativi, che venivano denominati con il nome del "Patronus". A testimonianza di ciò, oltre agli studi di famosi storici e linguisti possiamo addurre validi motivi: o le tracce, ancora visibili, della Centurazione romana presenti nel territorio di Gricignano, urbano ed

extraurbano, di cui l'attuale asse Via Larga, Via S. Antonio Abate, Corso Umberto I°, Via Cardoni, costituisce il "Cardo Massimo" e quello di Via Casolla - Via Aversa il "Decumano Massimo", così alle due principali linee perpendicolari che i gromatici tracciavano a determinazione della Centuria, fino a costituire un reticolato di cento aree con altre linee parallele ad esse. Al centro veniva collocato il "Templum", che potrebbe individuarsi nel posto in cui sorge la parrocchia di S. Andrea;

o Il ritrovamento nel comune di due lapidi sepolcrali dell'età imperiale (Cossutia e Pupia), attualmente conservate nel cortile dell'ex convento di S. Domenico di Aversa, le quali erano poste quasi certamente ai margini dell'antica strada che collegava la città di Capua e di Atella;

o La presenza di numerosi reperti archeologici, quali tombe, anfore, utensili, fittili ed altri oggetti diversi, caratteristici della civiltà latina, di cui si è recentemente occupata la studiosa Bencivenga sulla base di un apposito lavoro di studio della Sovrintendenza regionale. La stessa denominazione (Gricignano) è composta da "Graecinius + Ano" cioè il suffisso latino con il significato di (appartenenza a… .), il quale era applicato ai nomi gentilizi per definire la proprietà dei loro beni stabili.

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La prima vera documentazione storica sul nome, sebbene con diverse varianti linguistiche di trascrizione, come GRICINANI, GRICINNANI, GRAECIGNANI, GRAECINIANU, ecc. risale ai secoli IX - X grazie alla preziosa opera di raccolta, di documenti da parte di studiosi (in primo luogo L. A. Muratori). Da tale periodo fino al 1806, anno di emersione della feudalità, Gricignano fu coinvolto in numerosi eventi e vicende feudali. Sullo sviluppo della nostra civiltà ebbe un'influenza notevole il popolo longobardo; ne è testimonianza la presenza del monastero benedettino di S. Vincenzo, collegato all'Abbazia di Montecassino, situato a metà strada tra il nucleo abitativo di Gricignano e Casolla - S. Adiutore, ed il fiume Clanio (gli attuali Regi Lagni) i cui ruderi sono scomparsi solo da qualche anno. L'influenza della città longobarda sulla città di Gricignano è confermata dal culto di S. Michele, il Santo da essi venerato, e dal ritrovamento di una chioccia d'oro con pulcini, simbolo dell'oreficeria dei Longobardi, in località S. Vincenzo.Decisive e condizionanti per lo sviluppo del paese sono state, tuttavia, le vicende sociali ed economiche delle città di Atella e di Aversa dopo. Come tutti i Feudi, i casali e le terre nel periodo del basso Medioevo, il casale di Gricignano fu posseduto da numerosi baroni, nobili e borghesi, appartenenti alle famiglie più in vista del Regno di Napoli (Piscicelli, Caracciolo, Carafa, Ceva-Grimaldi, Miroballo, D’Afflitto, ecc...), i quali, a differenza di quanto accadeva nei casali limitrofi, non riuscirono a creare un rapporto "accettabile" con la popolazione dal momento che essi non risultarono dimoranti abituali nel Palazzo Ducale ubicato nell'area dell'attuale casa comunale, né nella Fortezza feudale. Nei secoli XVI e XVII, tra i cittadini gricignanesi cominciò a svilupparsi un'interessante "coscienza democratica e popolare", attestata dalla partecipazione di numerosi concittadini alle pubbliche assemblee locali, appositamente convocate dagli eletti delle università (cioè la rappresentanza della comunità del tempo), per rivendicare alcuni diritti espropriati e gli usi civici. Nel corso del 1700 nacque e si diffuse un movimento contro le prepotenze, gli abusi ed i soprusi del Feudatario di turno, che poi sfociò in una lite giurisdizionale sui cosiddetti "ius proibitivi" (il permesso di aprire bottega, di panificare, di usare il forno ed il mulino, di macerare la canapa ed il lino nei lagni, ecc..), di cui la popolazione si sentiva ingiustamente espropriata.Verso la fine del secolo XVIII, all’Università di Gricignano venne aggregato il casale di Casolla - S. Auditore, una volta Regio ed ormai disabitato; in seguito con le leggi dei Napoleonidi, i quali portarono nel Regno di Napoli la ventata di rinnovamento originatasi dagli eventi della rivoluzione francese, il Comune anzi la Comune, la nuova realtà dotata di autonomia locale, venne denominata per alcuni decenni (Gricignano e Casolla, S. Auditore Riuniti).Dagli inizi del secolo XIX gli sforzi dei nostri amministratori e del Consiglio del Decurionato, furono rivolti al rafforzamento delle forme di partecipazione popolare, allo sviluppo del paese ed alla "Liberazione" del nostro Comune da ogni residuo feudale. All'epoca del plebiscito per l'annessione del Regno di Napoli all'Italia unita (1860), i Gricignanesi dimostrarono di conservare la fede Borbonica, in quanto solo in pochi esercitarono il diritto di voto, preferendo per lo più l'astensione. Progressivamente iniziarono ad intensificarsi iniziative per l'acquisizione di una coscienza nazionale per l'ammodernamento del paese. Nel 1871, su proposta di deliberazione del Consiglio Comunale, il Ministro degli Interni, concesse la nuova denominazione di "Gricignano di Aversa" voluta, tra l'altro, allo scopo di far uscire il nostro Comune da un palese isolamento e per farlo conoscere meglio, allora, a tutto il popolo italiano. Ulteriori sforzi delle Amministrazioni comunali furono diretti alla costruzione del Cimitero, individuato nell'area dell'ex Parrocchia di S. Auditore, ormai desacralizzata, della nuova sede Municipale e Piazza, sorte sulle vestigia del palazzo e del cortile feudale, come pure alla lotta contro l'analfabetismo, alla realizzazione di alcune importanti opere pubbliche, in primo luogo le strade di collegamento dell'acquedotto Serino per le strade principali del paese, con la preziosa installazione di alcuni fontanili di pietra vulcanica. Con R.D. nel 1928 il Comune di Gricignano prese la sua autonomia e divenne una sezione municipale della città di Aversa (1929 - 1946); riprese la sua autonomia il 1° Settembre 1946, dopo che al referendum istituzionale la maggioranza dei cittadini, come del resto tutti i paesi del Mezzogiorno, aveva preferito la Monarchia. Molti sono stati gli eroi, i martiri ed i soldati di Gricignano sacrificatisi per le sorti della nostra Patria nei conflitti bellici.Dal secondo dopoguerra ad oggi a Gricignano sono state realizzate importanti opere pubbliche riuscendo ad organizzare adeguatamente la nostra comunità e a dotarla dei servizi fondamentali. Dall'antico nucleo storico cresciuto attorno ai quattro slarghi, piazza Chiesa, Torre, Botteghe e delle Pigne, e circondato fino al secolo XVIII dalle mura medievali. Il Comune si è esteso nelle contrade della Starza Grande, Campotonico, S. Salvatore, Cardoni, Madonna dell'Olio, Starza Larga ed altro. Nelle diverse fasi storiche, all'opera di rappresentanti comunali, si affiancava l'azione spirituale del clero. I cittadini di Gricignano, hanno sempre manifestato una profonda fede religiosa, coltivata sotto la guida dei Sacerdoti e del Parroco. Il culto di S. Auditore, il protettore del casale scomparso, è antichissimo. Addirittura risalirebbe c.a. al V secolo dopo Cristo, quando la persecuzione da parte dei vandali, costrinse alcuni Vescovi a fuggire dall'Africa verso le nostre terre. Il culto del Patrono di Gricignano, S. Andrea

Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2015/2016

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Apostolo, si diffuse probabilmente verso il 1200, originatosi dalla presenza di una colonia di amalfitani nella vicina Aversa. La prima citazione della nostra Parrocchia, è del 1324, ma essa è stata completamente trasformata durante i secoli.A partire dagli anni 70, si è avuto un forte incremento demografico dovuto alla localizzazione nel territorio di alcuni insediamenti industriali che, unitamente all’intenso fenomeno dell’espansione edilizia, ha dato l’opportunità, unitamente alle presenze di infrastrutture Statali, di accentuare,nella cittadina , il fenomeno dell’immigrazione dall’hinterland napoletano. Tale incremento, negli ultimi anni, è stato anche dovuto all’insediamento della cittadella della US Navy support site. Per quanto riguarda il numero degli abitanti, solo nell'ultimo cinquantennio il nostro comune ha avuto un costante aumento della popolazione fino a raggiungere oggi l'aspetto di una "cittadina", che tuttavia deve essere dotata di altri servizi e di altre opere al fine di migliorare la qualità della vita e di contribuire allo sviluppo economico e sociale ( Prof.G. Caiazzo).

In questo contesto la scuola è chiamata a svolgere una funzione di educazione e di istruzione ponendo in atto un'azione capace di stimolare, attrarre, interessare i ragazzi, agendo sia sulla dimensione cognitiva, con la formazione di specifiche strutture logiche, sia su quella affettivo relazionale, con la pratica di comportamenti e la manifestazione di atteggiamenti, al fine di promuovere un processo di formazione della personalità, una visione civica e partecipativa per un'affermazione dei diritti dei doveri delle persone umane. Nella realtà locale del comune sono presenti e attive associazioni culturali, sportive e di volontariato con le quali la scuola ha già stabilito e rafforzerà una proficua interazione, così come con le famiglie e con gli enti locali. In base all’esperienza dei docenti ed all’indagine conoscitiva effettuata per individuare bisogni ed esigenze degli allievi sono emersi questi elementi:

o Alunni in difficoltà provenienti da famiglie problematiche;

o Aumento di alunni extracomunitari non alfabetizzati nella lingua italiana;

o Diffusa richiesta formativa alla scuola;

o Tendenza da parte dei genitori a delegare alla Scuola;

o Diffusa carenza di autocontrollo e di concentrazione;

o Difficoltà nel comprendere e nell’usare forme diverse di comunicazione;

o Uso passivo ed acritico dei modelli proposti dai mass – media;

o Disomogeneità nella formazione culturale di base;

o Difficoltà nella riflessione e rielaborazione dei contenuti disciplinari Le molteplici problematiche di disagio sociale, precedentemente segnalate, inducono gli operatori scolastici ad impegnarsi sia sul piano del recupero strumentale dei numerosi alunni che presentano problemi nella alfabetizzazione di base, sia in quello relazionale, per garantire a tutti il pieno successo formativo.

3 .3 R A P P O R T I S C U O L A - F A M I G L I A I genitori, nell’ottica della condivisione, devono conoscere tutte le linee dell’Offerta Formativa della scuola e, attraverso le componenti rappresentative (Consiglio di Circolo Consiglio d’Interclasse/Intersezione), possono esprimere pareri e proposte per migliorarne la qualità. Il rapporto con i genitori si concretizza formalmente in :

COLLOQUI INDIVIDUALI Sono finalizzati alla valutazione del rendimento e del comportamento degli alunni ed alla consegna del documento di valutazione. Calendario degli incontri scuola/famiglia

Novembre 2015 Febbraio 2016 Aprile 2016

In tali date si valuterà il progressivo andamento didattico-disciplinare degli alunni. Consegna del documento di valutazione:

Giugno 2016 N.B.: I genitori potranno incontrare i docenti per eventuali comunicazioni durante l’ora di disponibilità.

Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2015/2016

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DIPARTIMENTI E CONSIGLI - TIPOLOGIA DEGLI INCONTRI

DIPARTIMENTI DISCIPLINARI

• Area Linguistica (docenti di Lettere, Francese, Inglese, Religione)

• Area Scienze Matematiche e Tecnologia (docenti di Matematica, Scienze e Tecnologia)

• Area Linguaggi Extraverbali (docenti di Musica, Arte e immagine e Educazione Fisica)

• Area di Sostegno (docenti di Sostegno) Ciascun dipartimento è presieduto da un Coordinatore che viene individuato dai docenti durante la prima seduta del mese di Settembre.

Compiti dei Dipartimenti disciplinari

• Elaborare le linee comuni di programmazione didattico – educativa

• Analizzare inizialmente la situazione delle classi e rilevare eventuali situazioni di disagio e/o difficoltà di apprendimento

• Formulare eventuali proposte e porre in atto iniziative per il recupero degli apprendimenti

• Verificare e valutare la situazione didattico-disciplinare delli classi nei vari periodi dell’anno scolastico, mettendo in evidenza le situazioni problematiche relative al profitto e alla condotta.

• Formulare proposte di ordine metodologico-didattico

• Formulare proposte di tipo progettuale

• Formulare proposte di tipo organizzativo CONSIGLI DI CLASSE Si costituiscono n. 6 Consigli di classe. Ciascun Consiglio è presieduto da un Presidente (Ds/Coordinatori). Il coordinatore viene individuato dai docenti durante le prime sedute collegiali del mese di Settembre. Compiti dei Consigli di classe:

• Elaborare le linee comuni di programmazione didattico-educativa .

• Analizzare inizialmente la situazione della classe e rilevare eventuali situazioni di disagio e/o difficoltà di apprendimento .

• Formulare eventuali proposte e porre in atto iniziative per il recupero degli apprendimenti .

• Verificare e valutare la situazione didattico-disciplinare della classe nei vari periodi dell’anno scolastico, mettendo in evidenza le situazioni problematiche relative al profitto e al comportamento.

• Formulare proposte di ordine metodologico-didattico. CONSIGLI DI INTERCLASSE Si costituiscono n. 5 Consigli di Interclasse. Ciascun Consiglio di Interclasse è presieduto da un Presidente che viene individuato dai docenti durante la prima seduta del mese di Settembre. Compiti dei Consigli di Interclasse:

• Elaborare le linee comuni di programmazione didattico – educativa

• Analizzare inizialmente la situazione della classe e rilevare eventuali situazioni di disagio e/o difficoltà di apprendimento

• Formulare eventuali proposte e porre in atto iniziative per il recupero degli apprendimenti

• Verificare e valutare la situazione didattico-disciplinare della classe nei vari periodi dell’anno scolastico, mettendo in evidenza le situazioni problematiche relative al profitto e alla condotta.

• Formulare proposte di ordine metodologico-didattico

• Formulare proposte di tipo progettuale

• Formulare proposte di tipo organizzativo CONSIGLI DI INTERSEZIONE Si costituiscono n. 3 Consigli di Intersezione. Ciascun Consiglio di Intersezione è presieduto da un Presidente che viene individuato dai docenti durante la prima seduta del mese di Settembre. Compiti dei Consigli di Intersezione:

• Elaborare le linee comuni di programmazione didattico – educativa

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• Analizzare inizialmente la situazione della classe e rilevare eventuali situazioni di disagio e/o difficoltà di apprendimento

• Formulare eventuali proposte e porre in atto iniziative per il recupero degli apprendimenti

• Verificare e valutare la situazione didattico-disciplinare della classe nei vari periodi dell’anno scolastico, mettendo in evidenza le situazioni problematiche relative al profitto e alla condotta.

• Formulare proposte di ordine metodologico-didattico

• Formulare proposte di tipo progettuale

• Formulare proposte di tipo organizzativo 3 . 4 T I P O L O G I A D E L L E R I S O R S E F I N A N Z I A R I E

La scuola dell’autonomia, per poter garantire un “valore aggiunto” all’ offerta formativa, può disporre:

Risorse pubbliche

Risorse finanziarie di variegata tipologia. o FAMIGLIE

Ogni famiglia, all’atto delle iscrizioni, versa una quota, finalizzata a:

Assicurazione alunni; Libretti giustifiche; Altre spese previste. Un contributo volontario destinato ad un fondo per l’arricchimento dell’offerta formativa e acquisti tecnologie multimediali.

o ENTI LOCALI Le risorse previste nel Protocollo d’Intesa stipulato con l’Ente locale sono finalizzate a:

Attività progettuali, funzionamento amministrativo, piccoli interventi di manutenzione . o ALTRE RISORSE

L’I. C.S può usufruire anche di finanziamenti da: associazioni sportive e culturali, aziende, fondazioni. o RISORSE DA PROGETTO

Nel corso dell’anno scolastico l’ Istituto Comprensivo, in virtù dell’autonomia, può aderire a progetti che prevedono finanziamenti statali o stanziati da soggetti esterni.

4 . C R I T E R I O R G A N I Z Z A T I V I D E L L ’ I S T I T U T O E D E L L ’ A T T I V I T A ’ D I D A T T I C A 4 . 1 S C U O L A D E L L ’ I N F A N Z I A

Denominazione plessi “C. Lorenzini” Via Campotonico tel 081-8131320 “G . Pascoli “Via Piave tel 334-7757439

Gestione Statale

Servizio mensa Amministrazione Comunale

Orario Dal lunerdi al venerdi: Ingresso dalle ore 8.30 alle 9.30 Uscita dalle 16.00 alle 16.30

Logistica “C. Lorenzini” Numero sezioni 11; Salone polifunzionale; Cortile esterno con zone verdi

Logistica “G. Pascoli” Numero sezioni 4; Salone polifunzionale; Auditorium; Cortile esterno con zone verdi

Organico

Plesso “C Lorenzini“ n. 22 docenti posto comune; n. 2 docenti sostegno; n.1 docente I.R.C.

Plesso “ G. Pascoli ” n. 8 docenti; n. 1 docente IRC

4 . 2 S C U O L A P R I M A R I A

Denominazione plessi “F. Santagata” Via Fermi tel 081502813; “G.Pascoli” Via Piave tel 334-7757439.

Gestione Statale

Orario Dal lunedì al sabato: Ingresso ore 8,35 -Uscita 13.15

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Logistica “F. Santagata” Numero classi 27; Atrio polifunzionale; Aula biblioteca; Archivio; Aule laboratoriali e multimediali; Cortile esterno con spazio verde

Logistica “G. Pascoli “ Numero classi 6; Salone polifunzionale; Cortile esterno con spazio verde

Organico

Sede centrale“F.Santagata “

n. 40 docenti posto comune ;n. 8 docenti di sostegno; n. 2 docente di Religione Cattolica; n. 1 lingua inglese; n. 4 docenti organico di potenziamento

Plesso“ G . Pascoli ” n. 8 docenti posto comune; n. 1 docente di religione cattolica

4 . 3 S C U O L A S E C O N D A R I A D I 1° G R A D O

Denominazione plesso “G . Pascoli “ Via G. D’Annunzio, n.17 – Tel. 081/8131352

Orario Dal lunedì al sabato:Ingresso ore 8.30; Uscita ore 13.30

Logistica “G. Pascoli “ Numero classi 21; Salone polifunzionale; Cortile esterno con spazio verde; Palestra; Laboratori

Organico

n.38 docenti posto comune; n. 11 docenti di sostegno; n. 2 docenti di religione cattolica; n. 1 docente organico di potenziamento

4 . 4 CRiTERI DI ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI

SEZIONI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E ALLA SCUOLA PRIMARIA I docenti saranno assegnati alle sezioni, fatta salva la discrezionalità decisionale del Dirigente Scolastico e nel rispetto delle competenze professionali, tenendo conto di:

a) Continuità didattica laddove possibile

b) Competenze, attitudini, esperienze pregresse, richieste degli insegnanti, nei limiti del possibile

c) Passaggio da una sezione ad un’altra solo in caso di posto libero per pensionamento o trasferimento o per comprovati motivi

d) Accoglimento, da parte del DS, di richieste personali motivate e compatibili con quanto sopra.

e) (Utilizzo della graduatoria d'Istituto, senza il punteggio per motivi di famiglia e la legge 104/92.

f) N.B. In casi particolari il DS si riserva di derogare ai criteri di cui sopra

ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO I docenti saranno assegnati alle classi, fatto salva la discrezionalità decisionale del Dirigente Scolastico e nel rispetto delle competenze professionali, tenendo conto della:

a) continuità didattica nel rispetto delle indicazioni sulla costituzione cattedre;

b) competenze, attitudini, esperienze pregresse e richieste degli insegnanti, nei limiti del possibile;

c) passaggio da una classe ad un’altra solo in caso di posto libero per pensionamento o trasferimento o per comprovati motivi;

d) utilizzo della graduatoria d'Istituto, senza considerare il punteggio per motivi di famiglia e la L.104/92. 5 . ORGANIZZAZIONE GENERALE

5 . 1 TABELLA ORGANIZZAZIONE E SCANSIONE DEI TEMPI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Il tempo scolastico ha una grande valenza pedagogica, è determinato in modo da salvaguardare il benessere psicofisico del bambino, perciò il suo impiego ha lo scopo di evitare le scansioni rigide per consentire una distribuzione ordinata delle varie attività educative. Le attività libere e strutturate, le esperienze socializzate e quelle individuali, i momenti di accoglienza e le attività di routine per questa ragione, diventano oggetto di un’attenta considerazione e organizzazione. Una corretta distribuzione dei tempi consente di sviluppare significative esperienze di apprendimento nonché di acquisire e fare proprie alcune regole fondamentali del vivere comune.

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Il tempo scolastico viene organizzato secondo lo schema che segue.

5 . 2 TABELLA ORGANIZZAZIONE ORARIO SETTIMANALE SCUOLA PRIMARI

ORE CURRICOLARI

CLASSI I 27,30 a sistema prevalente (unità oraria di 55 minuti)

CLASSI II 27,30 a sistema prevalente (unità oraria di 55 minuti)

CLASSI III 27,30 a sistema prevalente (unità oraria di 55 minuti)

CLASSI IV 27,30 a sistema prevalente (unità oraria di 55 minuti)

CLASSI V 27,30 a sistema modulare (unità oraria di 55 minuti)+ 3 unità orarie da 55 minuti contemporaneità che saranno effettuate dai docenti di modulo per interventi di recupero su alunni in difficoltà.

ORARIO ATTIVITA’ SPAZIO RAGGRUPPAMENTI

8,30-9.30 Accoglienza, compilazione tabelle presenze, registrazioni varie

Sezioni Libere aggregazioni

9,30-11,30 Attività organizzate secondo la programmazione e i laboratori

Sezione Per sezioni

11,30-12,00 Pratiche igieniche Bagno Gruppi

12,00-13,15 Pranzo Sezione Per sezioni

13,15-14,15 Gioco libero e /o guidato Sezioni, salone polifunzionale e giardino

Libere aggregazioni

14,15-15,30 Attività guidate o individualizzate Sezione Gruppo sezione

15,30-16,00 Pratiche igieniche. Merenda Bagno, sezione Gruppo sezione

16,00-16,30 Uscita

UNITÀ ORARIE ASSEGNATE ALLE DISCIPLINE (Tempo scuola di 27h e 30’ e 30 unità orarie disciplinari di 55’)

Disciplina Classi Prime Classi Seconde Classi Terze Classi Quarte Classi Quinte

Italiano 9h 8h 8h 8h 8h

Matematica 8h 8h 7h 7h 7h

Storia 2h 2h 2h 2h 2h

Geografia 1h 1h 1h 1h 1h

Scienze 2h 2h 2h 2h 2h

Tecnologia 1h 1h 1h 1h 1h

Arte e Immagine 1h 1h 1h 1h 1h

Musica 1h 1h 1h 1h 1h

Educazione fisica 2h 2h 2h 2h 2h

Lingua Inglese 1h 1h 2h 3h 3h

I.R.C. 2h 2h 2h 2h 2h

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5.2. ORGANIZZAZIONE TEMPO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La ripartizione oraria delle discipline della Scuola Secondaria di I Grado è strutturata come segue:

Discipline Classi I-II-III 30 ore

Italiano 6h

Storia 2h

Geografia 1h

Matematica 3h

Scienze 3h

Inglese 3h

Francese 2h

Tecnologia 2h

Arte e Immagine 2h

Musica 2h

Educazione Fisica 2h

Approfondimento 1h

Religione 1h

5 .4. ATTIVITÀ PREVISTE SECONDO LE “INDICAZIONI NAZIONALI” Scuola dell’Infanzia Campi di esperienza:

- Il sé e l’altro

- Il corpo e il movimento

- I discorsi e le parole

- Immagini, suoni e colori

- La conoscenza del mondo

- Insegnamento religione cattolica

Scuola Primaria Insegnamento per aree disciplinari:

- Area linguistica;

- Area storico-geografica- scientifica- artistico- espressiva-motoria;

- Area matematico- tecnologica;

- Laboratori curricolari (informatico, artistico, musicale, motorio, scientifico alimentare, L2);

- Insegnamento della lingua straniera;

- Religione cattolica

Scuola Secondaria di 1° Grado Insegnamento delle discipline:

Italiano

Lingue comunitarie (Inglese - Francese)

Storia

Geografia

Matematica

Scienze

Tecnologia

Musica

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Arte e immagine

Educazione Fisica

Religione cattolica 6 . FINALITA’

6 . 1 LA “MISSION E VISION “DELL’ISTITUTO La nostra” MISSION” è… Formare persone in grado di pensare ed agire autonomamente e responsabilmente all’interno della società, strutturando un progetto globale (POF) che, attraverso lo strumento giuridico dell’autonomia, coinvolga tutti i soggetti protagonisti del processo di crescita:

lo studente la famiglia i docenti il territorio

Lo studente, nella interezza della sua persona: soggettiva, cognitiva, relazionale, spirituale e professionale, non solo destinatario di un servizio scolastico, ma parte in causa capace di partecipare attivamente alla realizzazione di se stesso, del proprio progetto di vita ed intervenire per migliorare la scuola e più in generale il proprio contesto di appartenenza. La famiglia, nell’espletare responsabilmente il suo ruolo, condividendo il patto educativo finalizzato al raggiungimento della maturità dei ragazzi. I docenti, nell’esercizio della loro professionalità, attivando un processo di apprendimento continuo, graduale, flessibile, centrato sullo sviluppo di abilità e competenze, in una continua riflessione sulle pratiche didattiche innovative e coinvolgenti. Il territorio che, in un rapporto organico, attivo, funzionale e condiviso con le istituzioni e ampliato in una dimensione europea, viene inteso come contesto di appartenenza ricco di risorse e vincoli, da cogliere e da superare e con il quale interagire ed integrarsi. Infatti, la realtà contemporanea richiede alti profili culturali e professionali e perché ciò avvenga l’esperienza di sviluppo e realizzazione rende assolutamente indispensabile costruire reti con tutti gli organismi presenti. L’Istituto si impegna ad attuare iniziative per garantire:

Pari opportunità di base per tutti gli alunni;

L’educazione alla convivenza democratica;

L’accoglienza e l’integrazione degli alunni in situazione di handicap;

L’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri;

Il contenimento della dispersione scolastica;

La continuità educativo-didattica;

La stabilità e la positività delle relazioni interpersonali;

La conoscenza, la competenza in ordine ai saperi essenziali, al saper essere, al saper fare;

La possibilità di dare senso e significato alle esperienze;

La partecipazione e la comunicazione;

La formazione integrale della persona

La nostra “VISION“è:

• un sistema formativo, aperto verso l’esterno, integrato e complessivo, fondato sul

• rispetto della persona e sulla valorizzazione dei rapporti interpersonali ed interistituzionali.

• L’ITER intende travalicare i confini didattici tradizionali ed essere luogo formativo in cui l’esplorazione di sistemi di collaborazioni tra gli attori del territorio, gli enti locali, le istituzioni, le autonomie, le aziende, il mondo del lavoro, consolidi la formazione di ogni alunno.

6 . 2 FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA La scuola dell’infanzia promuove lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza. Essa raggiunge queste finalità collocandole all’interno di un progetto articolato e unitario, che riconosce, sul piano educativo, la priorità della famiglia e l’importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali. Sulla base di tali premesse, la scuola dell’infanzia si propone di raggiungere i seguenti Obiettivi Formativi Generali.

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SVILUPPO DELL’ IDENTITÀ Lo sviluppo dell’identità si traduce in (D.M. 31 luglio 2007):

Imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile. Sperimentare diversi ruoli e diverse forme d’identità: figlio, alunno,compagno, maschio o femmina,

abitante di un territorio, appartenente ad una comunità . SVILUPPO DELL’AUTONOMIA La conquista dell’autonomia si traduce in (D.M.31 luglio 2007)

Capacità di interpretare e governare il proprio corpo. Partecipare alle attività nei diversi contesti. Aver fiducia in sé e fidarsi degli altri. Esprimere con diversi linguaggi sentimenti ed emozioni. Esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana. Assumere atteggiamenti responsabili.

SVILUPPO DELLA COMPETENZA Lo sviluppo della competenza si traduce in: (D.M. 31 luglio 2007)

Imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto. Descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando,narrando e

rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA Lo sviluppo del senso della cittadinanza si traduce in: (D.M. 31 luglio 2007)

Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e doveri.

Porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.

Tali finalità vengono perseguite attraverso la contestualizzazione di determinati connotati educativi:

L’attenzione agli specifici bisogni educativi di cui ogni bambino è “portatore”.

La relazione personale significativa tra i pari e con gli adulti, nei più vari contesti di esperienza.

La valorizzazione della componente educativa rivestita dai momenti di convivenza e routine.

La valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni.

Il rilievo al “fare” produttivo e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente per orientare e guidare la naturale curiosità in percorsi via via più ordinati e organizzati di esplorazione e ricerca.

La promozione di attività, quali: l’osservazione, l’esplorazione, l’esperienza diretta e la rielaborazione delle esperienze effettuate.

6 . 3 FINALITA’ DELLA SCUOLA PRIMARIA

La scuola primaria è l’ambiente educativo di apprendimento, nel quale ogni bambino trova le occasioni per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico-critica e di studio individuale. La scuola primaria, prima scuola del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione…

"E' culturale: promuove l'acquisizione di tutti i tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abilità, comprese quelle metodologiche di indagine. Aiuta il passaggio dal "sapere comune" al "sapere scientifico"

"E' sociale”: assicura a tutti i bambini le condizioni culturali, relazionali, didattiche ed organizzative idonee a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale " che limitando di fatto la libertà e la giustizia dei cittadini, "impediscono il pieno sviluppo della persona umana" indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (Art. 3 della Costituzione). La Scuola Primaria è chiamata a svolgere una significativa opera di decondizionamento.

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"E' etica”: per concorrere al progresso materiale e spirituale della società" ( Art. 4 della Costituzione), è necessario superare le forme di egocentrismo e praticare, i valori del reciproco rispetto, della partecipazione, della collaborazione, della cooperazione e della solidarietà. Nella Scuola Primaria (in quanto prima occasione obbligatoria per tutti), si svolge (in stretto collegamento con la famiglia), l'esercizio costante, sistematico dei sopraddetti valori, al fine della loro successiva adozione, come costume comunitario a livello locale, nazionale ed internazionale.

"E' psicologica”: proseguendo il cammino iniziato dalla famiglia e dalla Scuola dell'Infanzia, la Scuola Primaria insegna (a tutti i fanciulli), l'alfabeto dell'integrazione affettiva della personalità e pone le basi per un'immagine realistica, ma positiva di sé, in grado di valorizzare le potenzialità.

6 . 4. FINALITA’ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO I Docenti della nostra Scuola, consapevoli dell’importanza della “centralità della persona”, della sua articolata identità, delle sue capacità e fragilità, pongono lo studente al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi; affettivi; relazionali; corporei; etici. Tra gli obiettivi generali del processo formativo, il nostro Istituto dà rilievo a quelli più idonei all’esperienza degli allievi e alle caratteristiche territoriali; in particolare, sottolinea il proprio essere:

√ scuola dell’educazione integrale della persona

√ scuola orientativa

√ scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi. Conseguentemente, la nostra Scuola mira a fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta per affrontare positivamente la mutevolezza degli scenari sociali, presenti e futuri.

La scuola opera con l’intento di:

• Favorire il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti gli alunni al percorso educativo, valorizzando le esperienze e le conoscenze di ciascuno.

• Leggere i bisogni formativi, le attitudini personali, le capacità e le fragilità, le aspirazioni e le motivazioni del singolo per mettere in campo uno stile inclusivo, un progetto di accoglienza, un processo di empatia con gli alunni e con la classe.

• Le discipline costituiscono strumenti educativi e culturali per fornire valori e criteri che orientino i ragazzi verso l’impegno civile per la costruzione di una società migliore.

• La scuola costruisce un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a favorire il successo formativo degli alunni.

7 . PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA D’ISTITUTO E INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (Vedasi allegati) P R E M E S S A

Nel P.O.F. viene predisposto il curricolo educativo- didattico per la Scuola dell’Infanzia, per la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di 1° Grado La stesura dei curricoli viene effettuata dai team docenti e poi approvata dal Collegio Docenti. Va infatti specificato che i Curricoli disciplinari delle Scuole dell’Istituto sono fondati sull’unitarietà dell’offerta formativa. La progettazione curricolare non è un optional, ma il cuore del lavoro professionale dei docenti in quanto membri di un’istituzione scolastica autonoma, quali che siano gli indirizzi generali dello Stato il quale, attraverso le Indicazioni fornisce gli strumenti e le linee guida per esprimersi al meglio. Il curricolo dunque è un documento essenziale; esso non va considerato come una sequenza tassonomica o un’elencazione rigida in cui vengono prescritti i contenuti da affrontare, gli obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle competenze che tutti gli alunni, in modo uniforme, debbono conseguire nel corso della scuola. Esso è un testo paragonabile ad un “quadro di riferimento” che si caratterizza per alcuni aspetti peculiari o un puzzle didattico corredato da tessere cognitive, socio affettive, etico-sociali.

Va dapprima evidenziata e contemplata la pari dignità delle discipline che lo costituiscono, poiché tutte concorrono, in modo complementare, alla formazione della personalità degli allievi.Il curricolo si deve definire aperto e flessibile poiché deve essere plasmato e

contestualizzato, dunque personalizzato, in base ai bisognidifficoltà-potenzialità della persona che apprende. Il curricolo, in sintonia con l’autonomia della scuola, è rispettoso della diversità dei soggetti e delle situazioni. Aspetto altrettanto rilevante è dunque la simmetria tra la cultura individuale che è “in atto” in ciascuno e la cultura sociale definibile come un sistema di conoscenze, più o meno sistemico , che caratterizza a vari livelli una società. L’efficacia di un curricolo dipende dalla capacità :

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di raccordare la realtà di una persona e le modalità di pensiero con una comunità fondata su valori e scopi (quartiere, città, Paese...)

di favorire un’appropriazione guidata di idee e comportamenti socialmente significativi, anche mediante una quota di “curricolo locale”.

Richiede, pertanto, una costante formazione del team docente per porre in azione una sistematica ricerca e innovazione finalizzata alla personalizzazione. Concretamente ciò vuol dire continua progettazione per scegliere i contenuti, le metodologie, l’organizzazione e la valutazione. In conclusione gli obiettivi e i contenuti che sono stati individuati nelle progettazioni annuali, sono da considerarsi come delle macro linee puramente indicative che, nella vita scolastica reale e quotidiana, vanno adattate, consolidate e, ove possibile, ampliate in relazione ai singoli alunni e/o al gruppo classe. (Vedasi allegati)

7.1. PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA D’ISTITUTO La programmazione educativa ha il compito di definire puntualmente le scelte relative agli obiettivi fondamentali della scuola che possono essere distinti in formativi, culturali e sociali. OBIETTIVI EDUCATIVI

Educare alla convivenza democratica La scuola, nel rispetto della libertà e della identità di ciascuno, valorizza il patrimonio culturale che deriva al bambino dalla famiglia e dall’ambiente sociale nel quale è inserito. Interviene per creare le condizioni e fare in modo che ognuno si inserisca attivamente nel contesto relazionale, capisca l’importanza di rispettare gli altri e nello stesso tempo sia rispettato ed accettato dagli altri. Utilizza il dialogo quale elemento fondamentale per la costruzione di rapporti umani positivi e promuove la consapevolezza della partecipazione da parte di ciascuno alla realizzazione del bene comune.Sostiene l’alunno nella progressiva conquista dell’autonomia di giudizio e di scelta, nell’assunzione di impegni e di responsabilità, nella maturazione della graduale consapevolezza dei principi di libertà e democrazia. Creare le condizioni perché la scuola sia ambiente di apprendimento e comunità educante

La scuola si organizza per realizzare un clima sociale positivo individuando forme di accoglienza, favorendo l’inserimento, l’aiuto reciproco, l’iniziativa individuale e di gruppo, l’assunzione di responsabilità. Crea le condizioni per essere effettivamente ambienteeducativo e di apprendimento, nel quale ogni alunno, in base ai ritmi e alle potenzialità individuali, comunque presenti in ogni persona, maturi progressivamente capacità di azione diretta, di progettazione, di esplorazione, di riflessione.Per realizzare tali condizioni, la scuola si propone come una comunità educante che si avvale dello specifico contributo di tutte le figure professionali in essa presenti.

Ampliare l’orizzonte culturale e sociale oltre la propria realtà ambientale

Lo sviluppo della tecnologia e degli strumenti di comunicazione contribuisce ad ampliare i confini delle conoscenze e del sapere. La scuola ha il compito di far riflettere il bambino non solo sulla realtà ambientale più vicina, ma anche su realtà culturali e sociali più vaste, nella prospettiva dell’integrazione con altri popoli e nel rispetto per culture diverse dalla propria, in uno spirito di comprensione e cooperazione internazionale.Nello stesso tempo la scuola forma il bambino all’idea di uno sviluppo sostenibile in funzione del quale riprogettare i rapporti tra i popoli e tra i popoli e l’ambiente naturale.

Promuovere l’acquisizione degli strumenti culturali di base

La Scuola realizza il suo compito specifico di istruzione garantendo la maggior interazione possibile tra le esperienze e gli interessi del bambino e quanto prescrivono le Indicazioni Nazionali. Promuove l’acquisizione di linguaggi e abilità fondamentali e necessarie alla comprensione della realtà.Valorizza le risorse culturali presenti nell’ambiente e sul territorio, avvalendosi anche del contributo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Sviluppare la capacità di pensiero riflessivo e critico

La Scuola contribuisce non solo a promuovere le conoscenze e le competenze necessarie per uno sviluppo consapevole ed equilibrato, ma stimola e motiva il bambino a capire e ad operare costruttivamente, a maturare gradualmente la capacità di guardare al futuro per progettare, cambiare e migliorare, ponendo così le basi cognitive e socio-emotive necessarie per una formazione consapevole.

Promuovere la creatività La Scuola concorre a sviluppare la potenziale creatività di ogni bambino in modo che maturino progressivamente e in sinergia tutte le funzioni cognitive, affettive e motorie stimolando il gusto per un

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impegno dinamico nel quale si esprima tutta la sua personalità. La scuola opera quindi per fare acquisire al bambino una piconsapevole conoscenza di sé, delle proprie capacità e della propria identità.

8 . C U R R I C O L O D E L L A S C U O L A D E L L ’ I N F A N Z I A

P R E M E S S A

La scuola dell’Infanzia, liberamente scelta dalle famiglie, si rivolge a tutti i bambini dai tre ai sei anni di età, ed è la risposta al loro diritto all’educazione. È un sistema pubblico, integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione .La famiglia rappresenta il primo ambiente di socializzazione e di apprendimento. Conoscere il bambino significa conoscere la sua storia, quindi la sua famiglia e con essa il suo ambiente originario. Per noi insegnanti, i genitori non vengono considerati solo come utenza, ma come stimolo e risorsa per l’azione educativa e didattica. I momenti di incontro con essi , hanno come obiettivi da perseguire quelli di:

Favorire la reciproca conoscenza, il dialogo, la comunicazione ( genitore- insegnante, genitore- genitore).

Instaurare rapporti umani significativi.

Individuare i caratteri di continuità (scuola- famiglia). Momenti privilegiati per l’incontro, la reciproca conoscenza sono:

Riunione preliminare per i nuovi iscritti

Colloqui individuali durante l’arco dell’anno.

Consiglio d’intersezione.

Eventuali incontri con esperti su temi specifici organizzati dalla scuola o sul territorio;

Feste per ricorrenze particolari.

L’inserimento nella scuola dell’infanzia Accoglienza giornaliera Il primo ingresso nella scuola dell’Infanzia rappresenta un’esperienza importante per il bambino. È un avvenimento che modifica le sue abitudini, i suoi punti di ferimento e i rapporti sociali vissuti in precedenza. La scuola ha il compito di riconoscere e decodificare le differenza individuali, gli stili relazionali e culturali di ogni bambino, al fine di svolgere un’azione fondamentale di conferma dell’identità personale di ognuno. L’attenzione viene rivolta all’organizzazione degli ambienti, alla ricerca dei materiali e ai rapporti interpersonali. L’inserimento avviene nell’arco di tutto il mese di settembre con tappe graduali concordate insieme all’insegnante di sezione in base alle esigenze e reazioni del singolo alunno. La frequenza dell’orario completo si compie generalmente con il mese di ottobre.

I CAMPI DI ESPERIENZA Per promuovere nel bambino l’acquisizione di schemi di base di tipo esecutivo, percettivo e simbolico la scuola dell’infanzia articola il proprio curricolo attraverso i seguenti campi di esperienza :

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I Campi di esperienza indicano i diversi ambiti del fare e dell’agire e quindi i settori specifici ed individuabili di competenze nei quali i bambini conferiscono significato alle molteplici attività, sviluppano apprendimenti, acquisiscono strumentazioni linguistiche e perseguono traguardi formativi I “Traguardi ” sono da considerarsi come competenze piuttosto che come contenuti o nozioni, finalizzati allo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza, declinati nei cinque campi d’esperienza come risultati attesi di maturazione. I traguardi generali relativi a ciascun campo di esperienza e le competenze in chiave europea da raggiungere sono: COMPETENZE IN CHIAVE EUROPEA Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 Le competenze in chiave europea per l’apprendimento permanente costituiscono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Queste sono necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale .Tali competenze prevedono :

• La comunicazione nella madrelingua.

• La comunicazione in lingue straniere.

• La competenza matematica e le competenze di base in campo scientifico e tecnologico.

• La competenza digitale .

• Imparare ad imparare .

• Le competenze sociali e civiche.

• Senso di iniziativa;

• Consapevolezza ed espressione culturali.

TRAGUARDI

IL SÉ E L’ALTRO (Le grandi domande ,il senso morale ,il vivere insieme) Il bambino:

• Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

• Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

• Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre.

• Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

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• Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

• Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

• Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

IL CORPO IN MOVIMENTO (Identità, autonomia, salute ) Il bambino:

Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo,matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.

Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento

IMMAGINI, SUONI E COLORI Il bambino:

• Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.

• Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

• Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…)

• Sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.

• Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

• Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.

• Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

I DISCORSI E LE PAROLE (Comunicazione, lingua, cultura) Il bambino

Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.

Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

• Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.

• Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.

• Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

LA CONOSCENZA DEL MONDO ( Oggetti, fenomeni, viventi • Numero e spazio)

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Il bambino

Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata.

• Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

• Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.

• Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

• Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.

• Padroneggia sia le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.

• Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra ecc..; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

8.1 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Utilizzando strumenti coerenti con le attività proposte i percorsi programmati sono realizzati in:

1. Attività di sezione

2. Attività di compresenza

3. Attività progettuali:

Progetto accoglienza rivolto ai bambini di anni 3/4/5

Progetto continuità rivolto aibambini di anni 5

Progetto ambiente-legalità e sicurezza rivolto ai bambini di anni 3/4/5

Progetto musica/teatro rivolto ai bambini di anni 5

4. Attività alternative all’ insegnamento religione cattolica

5. Momenti comunitari

6. Date da ricordare

7. Visite guidate (programmate in base alle attività didattico- educative in svolgimento ) rivolto ai bambini di anni 5.

1.1 L’attività di sezione permette la formazione del gruppo che, per la sua dimensione relazionale ed organizzativa, stimola e favorisce:

a livello affettivo/educativo, una pluralità di modelli di identificazione a livello socio/relazionale, il senso di collaborazione e di responsabilità ;

a livello cognitivo, l’apprendimento imitativo soprattutto nel rispetto delle regole di vita sociale. d’età.

2 . 2 Attività di compresenza Il tempo di “compresenza “ delle insegnanti della stessa sezione,oltre a promuovere la formazione integrale dei bambini, secondo i principi peculiari della scuola dell’infanzia (compreso il momento della refezione ) garantisce:

L’organizzazione di attività di piccolo.

Laboratori di intersezione che coinvolgono tutti i bambini frequentanti l’ultimo anno di scuola

La realizzazione di attività di intersezione a scadenza periodica ( feste ) .

L’attuazione di interventi individualizzati per bambini con problematiche legate all’apprendimento ed al“disagio”(carenze socio-culturali dell’ambiente di provenienza, extracomunitari, comportamenti disturbati ).

Lo svolgimento di attività specifiche di recupero destinate a bambini con “difficoltà” .

3 . 3 L’attività progettuale viene attuata per fasce d’età. Questa organizzazione è fondamentale in quanto permette:

A livello emotivo/affettivo, una maggiore attenzione ai bisogni specifici dell’età . A livello socio/relazionale, una facilitazione nei rapporti tra bambini e per l’insegnate una modalità unica

di approccio educativo didattico per la fascia d’età con cui opera in quel momento

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A livello cognitivo, la possibilità di affrontare esperienze consone all’età ,strutturando spazi e tempi adeguati.

4 . 4 Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica Le attività di religione cattolica offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzando la dimensione religiosa attraverso la riflessione delle esperienze. I traguardi relativi all’Irc sono distribuiti nei vari campi di esperienza. Per coloro che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica sono previste attività alternative finalizzate all’approfondimento in piccolo gruppo delle tematiche emerse nella realizzazione del tema – sfondo della programmazione. L’obiettivo è quello di approfondire le attività vissute in sezione sperimentando tecniche pittoriche e manipolative per rielaborare i contenuti. 5 . 5 Momenti comunitari Attraverso le attività comunitarie, rappresentazione di semplici spettacoli, manifestazioni di festa (Natale, Carnevale, ecc. ) i bambini sviluppano:

• Il senso di appartenenza alla comunità e la capacità di interagire con compagni e docenti .

• Imparano ad esprimere emozioni e sentimenti .

• Sperimentano l’importanza di modalità di lavoro, come l’impegno personale e il gruppo solidale, imparando così ad accettare e a rispettare l’altro e l’ambiente circostante .

• Potenziano le capacità espressive e comunicative affinano la manualità e le varie abilità operative. 6 Progetto” date da ricordare”

• Propone attività supplementari per le quali sono previsti interventi esterni da parte di specialisti del settore per un maggiore approfondimento dei contenuti di riferimento

Un’ altra modalità operativa che la nostra scuola utilizza, è il lavorare per progetti. Il progetto si presenta come struttura aperta che si adatta al grado di sviluppo del bambino. Attraverso questo strumento si approfondiscono tematiche vicine alla realtà umana, sociale ,ambientale di ciascun soggetto e nello stesso tempo si raggiungono obiettivi e competenze affettivo-sociali, linguistiche, scientifiche, creative ….

Per l’anno scolastico 2015/2016 sono previsti i seguenti progetti curricollari ed extracurricolari

8.3 CURRICOLARI:

PROGETTO ACCOGLIENZA( bambini di anni 3/4 /5) La scuola si propone di favorire l’inserimento dei bambini nella nuova realtà con un atteggiamento di disponibilità, ascolto, apertura, accettazione, che contribuisca a trasmettere il senso di appartenenza all’istituzione. Dalla reciproca conoscenza nasce un clima di fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo e costruttivo tra bambini , docenti e genitori, ciascuno con la propria specificità e il proprio ruolo. OBIETTIVI

Personalizzare l’incontro dei bambini e dei loro genitori con i nuovo ambiente scuola.

Promuovere un rapporto fiducioso con adulti e compagni per facilitare l'esperienza del distacco dalla famiglia.

Favorire un graduale inserimento dei bambini per un loro sereno adattamento all'organizzazione temporale della scuola.

PROGETTO CONTINUITA’ (Bambini 5 anni ) La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno/a a un percorso formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti dell’età evolutiva e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce così la sua particolare identità OBIETTIVI

8.2

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Promuovere in modo positivo il passaggio da un segmento di scuola.

Soddisfare le esigenze interiori di sicurezza e di identità.

Favorire uno scambio di conoscenze tra bambini di età diverse. PROGETTO SICUREZZA (Bambini di anni 3/4 /5) L’educazione alla sicurezza nella scuola dell’infanzia costituisce un formidabile strumento per lo sviluppo di comportamenti corretti e responsabili, orientati ad intuire i rischi e a prevenire incidenti fin dalla più tenera età. I bambini, infatti, sono portati per loro stessa natura alla curiosità, alla sperimentazione e all’esplorazione degli spazi; pertanto, risulta fondamentale prevenire possibili incidenti sia incrementando la sicurezza degli ambienti di vita, sia insegnando le norme e fornendo le indicazioni per evitare insidie e pericoli. In questa prospettiva il coinvolgimento della scuola è del tutto naturale, in quanto è ormai risaputo che la prevenzione passa soprattutto attraverso un’azione programmata e strutturata nel tempo, che affianchi all’informazione una forte connotazione educativa e che accompagni la persona dai primi anni della propria vita alla giovinezza. OBIETTIVI

Attivare strategie educative e didattiche mirate a prevenire, comprendere ed affrontare i rischi di varie tipologie.

Sviluppare la capacità di valutare e superare situazioni di pericolo a casa ,a scuola ,in strada.

Conoscere le istituzioni e le associazioni che operano per la sicurezza nei vari ambiti di vita. PROGETTO AMBIENTE (Bambini anni 3,4 ,5) Il progetto nasce con la motivazione di guidare i bambini al problema del rispetto e della conservazione dell’ambiente, a partire da quello più vicino a loro (come ad esempio la scuola, il giardino della scuola, la casa), per allargarsi verso il mondo esterno. L’obiettivo che riteniamo essere di primaria importanza è quello di formare coscienze civili, sensibili alle problematiche ambientali. È necessario per questo suscitare la responsabilità individuale e collettiva verso un bene, l’ambiente, che deve essere gelosamente custodito OBIETTIVI

Intuire la responsabilità individuale nella salvaguardia dell’ambiente Riflettere sui comportamenti necessari per il rispetto dell’ambiente.

Acquisire abitudini corrette. Saper decodificare simboli relativi alla tutela ambientale ed alla raccolta differenziata . Percepire e distinguere materiali diversi. Stimolare la creatività attraverso il riutilizzo dei materiali di recupero.

8.4 EXTRACURRICOLARI PROGETTO MUSICA-TEATRO( Bambini anni 5) Il progetto musica-teatro costituisce un valido strumento educativo poiché mette al centro del processo formativo il bambino, considerandolo come persona, dotato di una sfera emotiva e di capacità creative. Attraverso le attività di drammatizzazione si stimolano le diverse forme di apprendimento, le energie creative , si favorisce il processo di conoscenza di sé e la socializzazione, si scoprono il senso della libertà e del limite . OBIETTIVI

Sperimentare la propria emotività come “veicolo creativo” . Incentivare la socializzazione e la capacità di relazione dei singoli e del gruppo. Sviluppare i processi di identificazione e di proiezione con personaggi fantastici . Esorcizzare le paure. Rispetto di regole e autocontrollo motori . Potenziare le capacità di socializzazione e di cooperazione . Migliorare la fiducia in se stessi. Esprimersi con i linguaggi verbali e non verbali. Partecipare alla realizzazione di una spettacolo teatrale. Potenziare l’espressività verbale e corporea. Sviluppare la sensibilità ritmico-musicale, attraverso giochi di ascolti ritmici e di riproduzione.

8.5 PERCORSO METODOLOGICO-DIDATTICO L’iter programmatico e metodologico-didattico viene elaborato di anno in anno in correlazione con l’offerta formativa del circolo. Si lavora sia in sezione ,sia nel salone polifunzionale seguendo gli itinerari programmati dal team docente. Particolarmente preziose sono da considerare le attività di intersezioni , che permettono di lavorare per classi aperte ,in gruppi omogenei per età e hanno lo scopo di rafforzare l’interesse ,la curiosità e la creatività del bambino.

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Per operare nella scuola dell’infanzia in modo consapevole, incisivo e verificabile la metodologia si fonda su alcuni elementi fondamentali quali :

La progettazione aperta e flessibile parte dal bambino ne rispetta la soggettività attraverso una serie di interventi funzionali e individualizzati per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti

La valorizzazione del gioco favorisce rapporti attivi e creativi sia a livello cognitivo che relazionale. Consente al bambino di trasfomare la realtà secondo le proprie esperienze interiori e di realizzare potenzialità. Il gioco simbolico costituisce la risorsa privilegiata dei vari campi di esperienza perché ,come afferma il Piaget “mette il bambino nella condizione di rivivere le proprie esperienze e di appagare il proprio io “ Attraverso il gioco il bambino dà senso e significato alla realtà e arricchisce le attività cognitive .

La ricerca / azione e l’esplorazione Levi indispensabili per favorire la curiosità, la costruzione, la verifica delle ipotesi e la formazione di abilità di tipo scientifico.

Il dialogo continuo . Utile per un confronto, uno scambio, un arricchimento reciproco, per stimolare la discussione e valorizzare “il pensare con la propria testa” sviluppando il senso critico e rendere il bambino sempre coprotagonista del suo crescere.

La mediazione didattica Il ricorso ai materiali sia informali che strutturati è indispensabile per sostenere e guidare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino. Senza di essi non è possibile “concretizzare “ l’autonomia operativa e l’autoeducazione, il rispetto dei tempi,dei ritmi operativi,gli stili cognitivi di ciascun bambino. La scelta e la preparazione dei materiali viene strutturata sulla base delle dimensioni di sviluppo dei bambini,delle loro capacità per favorirne i processi di simbolizzazione .

L’utilizzo del problem solving .Utile a problematizzare la realtà per arrivare a nuove conoscenze, attraverso la formulazione e la verifica di ipotesi che portino alla risoluzione dei problemi di partenza.

Il lavoro di gruppo e le attività laboratoriali .Consentono percorsi esplorativi dove si uniscono i saperi disciplinari a quelli di ricerca e di verifica, dove si imparano negoziazioni e dinamiche comunicative caratterizzate dalla disponibilità dalla condivisione cognitiva ed emotiva.

Le uscite, le gite e le esperienze al di fuori della scuola .Queste permettono che “il fuori”della scuola diventi palestra di vita e si conoscano le regole che sovrastano ogni ambiente.

I rapporti con il territorio .Questi permettono che ogni risorsa venga sfruttata al fine dell'incremento delle conoscenze.

Le risorse umane e la compresenza delle insegnanti . Permettono la condivisione ed il rafforzamento dell’impegno educativo.

L’osservazione sistematica dei bambini .L’ osservazione rappresenta lo strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità,l’unicità,le potenzialità attraverso atteggiamenti di ascolto ,di empatia e rassicurazione. L’osservazione occasionale e sistematica consente di valutare le esigenze del bambino e di riequilibrare nel tempo, le proposte educative in base alla qualità delle sue risposte e di condividerle con la famiglia.

La documentazione .La documentazione del lavoro svolto va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione negli adulti e nei bambini, permette di apprezzare i progressi dell’apprendimento.

9 . CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA

E’ articolato in base ad obiettivi generali di apprendimento (inseriti per ogni singola disciplina nel curricolo verticale dell’istituto) che rilevano abilità e competenze essenziali da acquisire da parte degli alunni. La progressione dei contenuti è flessibile. Ciascun docente è responsabile della gestione dei processi d'apprendimento/insegnamento riferiti alle discipline a lui assegnato. Il gruppo di insegnamento è altresì responsabile dell'unitarietà dei processi di apprendimento/insegnamento; deve quindi curare i rapporti esistenti fra i vari ambiti, controllando il progresso evolutivo complessivo degli alunni.

AREA DELLA FLESSIBILITA' Al fine di garantire il successo formativo a ciascun alunno e di valorizzare le diversità personali e culturali come risorse e come potenzialità per ciascun alunno e per la scuola, i gruppi di docenti adottano un' articolazione flessibile nell'organizzazione dell'attività didattica avvalendosi dei seguenti strumenti: tempi di

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contemporaneità fra più docenti, rotazione nell'utilizzo dei laboratori interni alla scuola. Nel quadro di questa strutturazione flessibile hanno priorità gli interventi volti al recupero e all'integrazione degli alunni disabili.

9 . 1 L A B O R A T O R I

La didattica laboratoriale rappresenta una specifica metodologia che, in modo significativo, consente di conseguire obiettivi trasversali alle discipline.

I seguenti laboratori sono funzionali alla realizzazione di vari progetti e altre attività didattiche in cui le classi vengono coinvolte. Le attività laboratoriali si svolgeranno, come ampliamento dell’offerta formativa, anche durante le ore pomeridiane in orario extracurriculare.

Sono luoghi opportunamente attrezzati e idonei alla realizzazione pratica del lavoro programmato. Si basano sulla metodologia della ricerca, sulla produttività collaborativa. Hanno come obiettivo fondamentale quello di attivare nelle classi o sezioni esperienze ricche di occasioni di apprendimento, ben articolate, con attività in armonia con i bisogni ed interessi degli alunni, nell’ambito delle conoscenze, dei saperi e delle abilità, arricchiscono l’attività curriculare. A tal fine, le impostazioni metodologiche valorizzano l’esperienza e la conoscenza degli alunni, attuano interventi adeguati nei riguardi della diversità, incoraggiano l’apprendimento collaborativo, realizzano percorsi in forma laboratoriale e promuovono la consapevolezza del proprio modo di apprendere. I NOSTRI LABORATORI: Informatico-Giornalino; Musicale; L2 ;Ceramico-Artistico; Motorio-sportivo .

9. 2 P R O G E T T I S C U O L A P R I M A R I A : CURRICOLARI

-Date da ricordare...

ottobre 2-festa dei nonni rivolto all’ interclasse delle prime e delle seconde 16- giornata dell’alimentazione rivolto all’ interclasse quarte e quinte.

Novembre 20-giornata dei diritti dell’Infanzia rivolto all’ interclasse delle terze 21-festa dell’albero rivolto all’ interclasse delle prime e seconde. 26-giornata nazionale della Sicurezza rivolto all’ interclasse delle quarte e delle quinte

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dicembre 10-giornata dei diritti umani rivolto all’ interclasse delle quarte e quinte ….Santo Natale rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze, quarte e quinte.

Gennaio 27-giornata della memoria Shoah rivolto all’ interclasse delle quarte e quinte.

Febbraio …..Carnevale rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze, quarte e quinte.

Marzo 8-festa della donna rivolto all’ interclasse delle quarte. 19-festa del papà- rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze, quarte e quinte. 19- vittime mafia e vittime legalità rivolto all’ interclasse delle quinte 21-giornata della poesia rivolto all’ interclasse delle quarte e quinte 21-festa della Primavera rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze. 22-giornata dell’acqua rivolto all’ interclasse delle quarte e quinte. ….Pasqua rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze,quarte e quinte

aprile 2 aprile festa libro infanzia Andersen rivolto all’ interclasse delle terze 22 aprile Earth day rivolto alle classi quinte 23-giornata mondiale del libro rivolto all’ interclasse delle quarte e quinte.

Maggio 1-festa del lavoro rivolto all’ interclasse delle quarte. 9-festa della mamma rivolto all’ interclasse delle prime , seconde, terze, quarte e quinte. 9-festa Europa rivolto all’ interclasse delle quinte.

Giugno Saluto alla scuola classi quinte

N.B.- Il progetto “Date da ricordare” è inserito nella programmazione curricolare di ogni singolo piano. La tematica dell’evento è trattata dapprima collegialmente dal team della classe e nello specifico sviluppata nella disciplina a cui l’evento si riferisce. Nel piano coordinato della classe si prevedranno i tempi, la metodologia e i contenuti. Consapevoli che il diritto all’istruzione come quello alla salute vanno perseguiti in sinergia, la nostra Scuola garantisce la formazione della persona anche in situazioni di difficoltà, nella consapevolezza che gli interventi, improntati al massimo della personalizzazione, della sensibilità e dell’attenzione per i delicati assetti fisici e psicologici, sono particolarmente importanti. Si prevede quindi, laddove se ne presenti la necessità, l’attivazione del progetto d’istruzione domiciliare. Criteri per il reclutamento dei docenti per il progetto di Istruzione Domiciliare:

disponibilità dei docenti di classe disponibilità dei docenti d’interclasse ;

disponibilità dei docenti d’Istituto.

EXTRACURRICOLARI

Recupero logico-matematico;Lingua italiana

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-

- Progetto Giornalino

Il progetto di recupero sarà inserito nel piano curriculare per alunni stranieri, alunni con difficoltà o ritardi nell’apprendimento e nella maturazione. Vengono predispos ti interventi individualizzati, tramite progetti di utilizzazione dei tempi di

compresenza/contem poraneità dei docenti, secondo criteri didattico - organizzativi inclusi nella programmazione educativa; detti progetti vengono periodicamente verificati in rel azione ai

progressi rilevabili, allo scopo di concordare strategie idonee .

Progetto giornalino

Il progetto nasce con l‘intento di o ffrire agli alunni la

possibilità di conoscer e un linguaggio universale che

coinvolge la persona in modo completo (sensor ialità,

emotività, in telletto, creatività..) e che stimola uno

sviluppo armonico, migliorandone attenzione,

concentrazione, memoria, impegno personale, senso

della responsabilità .

Il progetto intende favorire la circolazione delle informazioni offrendo agli alunni l'opportunità di diffondere notizie di loro interesse .Favorire lo sviluppo della creatività . Acquisire la capacità di esprimere in forma chiara ed efficace le proprie esperienze . Stimolare le capacità critiche . Sviluppare la capacità all'osservazione, alla relazione, all'interpretazione personale .

Educazione Fisica : Attività di avviamento ad una

pratica sportiva

Progetto musica Teatro

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organizzazione dei movimenti.

Per a cquisire abilità di compre nsione e di produzione orale con un codice linguistico diverso dalla lingua madre attraverso la ripetizione e la progressione dei format

Il progetto consente di acquisire elementi di

ed. artistica per stimolare l’utilizzo dell’arte

come vettori di comunicazione ed espressive.

Progetto ceramica

Progetto di potenziamento della lingua inglese

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1 0 . C U R R I C O L O D E L L A S C U O L A S E C O N D A R I A D I 1° G R A D O

Il curricolo della scuola secondaria di I grado si articola attraverso le discipline di insegnamento obbligatorie stabilite dalla legge, l’insegnamento facoltativo della Religione Cattolica e delle attività opzionali. Il percorso di insegnamento-apprendimento si esplicita attraverso la progettazione educativo-didattica e si concretizza attraverso le Unità di Apprendimento caratterizzate dai nuclei fondanti delle discipline e i bisogni degli alunni/e. Esse, infatti, nella loro dimensione globale assumono un potenziale personalizzante nell’ammettere al loro interno la diversificazione delle attività, dei tempi e degli strumenti a seconda dei bisogni dei singoli allievi. Le Unità di Apprendimento permettono agli alunni/e di trasformare il sapere (conoscenze) e il saper fare (abilità) in competenze, cioè fanno maturare negli alunni competenze educative, culturali e professionali.

NEL QUADRO DELL’AUTONOMIA D.P.R. 8/3/1999 n. 275

Elementi del nostro curricolo

Curricolo disciplinare di base Curricolo aggiuntivo di ampliamento Offerto formativa

Curricolo aggiuntivo extracurricolare

Italiano - Storia e Geografia - Inglese - Francese - Matematica - Scienze - Tecnologia - Arte e Immagine - Musica -Ed. Fisica -Religione

Laboratori - Orientamento - Progetto Accoglienza - Natale - Visite e Viaggi d’istruzione - Progetto Salute, Ambiente e Legalità - Progetto Sicurezza - Istruzione domiciliare

Progetto recupero Italiano - Progetto recupero Matematica - Progetto Musica - Progetto Ceramica - Sport

CHE COSA INTENDIAMO PER CURRICOLO?

Professionalità docente Libertà culturale, didattica e progettuale

Flessibilità organizzativa

Intendiamo un processo dinamico che segna tapppe e scansioni dell'apprendimento

Fondato su

Strutturati su bisogni e

i situazione dell’alunno

Obiettivi formativi e culturali, abilità,

conoscenze,

Strategie

educative

Metodologie

Continuità

verticale

Verifiche

valutazioni

autovalutazione

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10.1 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO La progettualità è il motore propulsivo delle azioni delle attività che si svolgono nella Scuola. Senza di essa non sarebbero possibili le azioni illustrate in questo documento. La progettazione curriculare integrando tutti gli aspetti afferenti all’ambito della formazione dell’alunno, si pone come una progettazione di tipo nuovo che oltre a stimolare ed utilizzare solo gli aspetti tradizionali delle prestazioni aggiuntive al personale che possiede competenze extradisciplinari, valorizza i patrimoni di esperienza accumulati al di fuori e dentro la scuola, con un’opera di documentazione instancabile e preziosa. Con un lavoro di équipe si procede alla elaborazione delle idee innovative che rispondono ai mutamenti di situazione. Le idee vengono poi elaborate, proposte, discusse, negoziate, condivise, sperimentate, corrette, messe a punto ed infine modellate ed inserite a regime nell’attività della scuola. La progettazione curricolare, avendo ben chiaro il prodotto a cui tende, si sviluppa su vari livelli che riguardano: l’ambito curricolare–disciplinare, compresi gli ultimi insegnamenti introdotti, afferenti ai “nuovi alfabeti”,

informatica e lingue comunitarie;

l’ambito delle didattiche laboratoriali, da proiettare soprattutto in orario flessibile ed allungato, ove necessario, ai tempi pomeridiani;

l’ambito dei progetti specifici da integrare nel curricolo di base;

l’ambito dei progetti integrati riferibili alle opportunità contrattuali;

progetti specifici per attività aggiuntive, integrative, offerte in ore aggiuntive opzionali (progetti musica, sport, arte);

l’ambito orientativo con la possibilità di piani di studio personalizzati.

PROGETTO ACCOGLIENZA

Il progetto accoglienza è un momento fondamentale per l’inserimento dei nuovi alunni. Viene realizzato per favorire l’integrazione, la socializzazione,la conoscenza della nuova realtà scolastica . Per i docenti è, invece, un momento per osservare i comportamenti all’interno del nuovo gruppo classe ed integrare le informazioni che saranno raccolte attraverso la somministrazione dei test di ingresso.

OBIETTIVI EDUCATIVI

• Riflettere sul passaggio dalla scuola elementare alla scuola Secondaria come evento critico della propria carriera scolastica.

• Superare il timore del nuovo ambiente.

• Imparare a star bene con sè e con gli altri e approfondire il confronto fra coetanei e gli adulti.

• Favorire un clima sereno favorevole alla comunicazione.

• Favorire le relazioni nella classe.

• Accrescere la stima di sé e degli altri.

• Prendere coscienza delle proprie emozioni, dei propri sentimenti e reazioni personali.

• Condividere con altri le emozioni.

• Maturare la consapevolezza che dall’impegno e dalla disponibilità dipendono i risultati scolastici, superando timori e concretizzando le aspettative.

PROGETTO MUSICA

Il progetto musicale offre la possibilità agli studenti di avviarsi alla pratica strumentale. Esso è articolato sullo studio di uno strumento musicale scelto fra le tipologie strumentali presenti nella scuola. L'insegnamento

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della disciplina strumentale è affidato a docenti specializzati (che impostano l'alunno ad un corretto uso dello strumento musicale attraverso mirate esercitazioni tecniche.

Obiettivi Educativi

• Favorire la capacità di ascolto e la comprensione dei fenomeni sonori e dei messaggi musicali.

• Favorire l’abilità nell’uso dello strumento, la maturazione del senso ritmico e l’esperienza del canto.

• Favorire la capacità di rielaborazione personale di materiali sonori.

• Favorire la comprensione e l’uso dei linguaggi specifici. PROGETTO Salute Ambiente e Legalità - Date da ricordare

Ottobre 9-Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali 16-Giornata dell’alimentazione

Novembre 21-Festa dell’albero

Dicembre 10-Giornata dei diritti umani

Gennaio 27-Giornata della memoria

Febbraio 10-Giornata del ricordo

Marzo 8-Giornata internazionale della donna 19-Giornata delle vittime della mafia e delle vittime della legalità

Aprile 22- Giornata mondiale della Terra – Earth Day

Maggio 23-Giornata mondiale della Legalità

PROGETTO ATTIVITÀ DI RECUPERO DI ITALIANO E DI MATEMATICA

Queste attività sono rivolte agli allievi con carenze strumentali nell’area linguistica/logico-matematica. Finalità prioritaria è quella di prevenire il disagio e offrire risposte ai bisogni differenziati degli alunni, per garantire pari opportunità formative, nel rispetto dei tempi e delle modalità diverse di apprendimento.

FINALITA’ Promuovere un positivo rapporto con la scuola Acquisire la strumentalità di base Prolungare i tempi di attenzione e concentrazione Ridurre, in percentuale, il numero degli alunni con una valutazione inferiore alla sufficienza. OBIETTIVI

• Acquisizione di un metodo di studio,

• Rafforzamento delle abilità linguistiche e logico-matematiche, con un percorso didattico diversificato.

METODOLOGIA Sarà dato ampio spazio alla conversazione, all'ascolto, utilizzando la biblioteca scolastica per la scelta di testi adeguati ai bisogni degli alunni e funzionali al superamento di alcune difficoltà, nonché la LIM per l’utilizzo di software e programmi specifici per lo sviluppo delle capacità logiche.Si mirerà al recupero di concetti e abilità aritmetici, partendo sempre da una base logica, che solleciti gli alunni a riflettere sulle strategie e sui processi mentali che mettono in atto per risolvere un problema o per eseguire un'operazione.

PROGETTO CERAMICA

Il laboratorio di ceramica si propone come il luogo della creatività, della sperimentazione e della libertà d'espressione. Le attività che si articolano sono varie e sono rivolte al potenziamento delle capacità manipolative, al potenziamento della capacità di lavorare in gruppo, all’affinamento del gusto estetico e all’opportunità di entrare nel fantastico mondo dei materiali plastici. OBIETTIVI

• Conoscere elementi del linguaggio visuale .

• Esprimere attraverso il disegno e la pittura sensazioni, pensieri ed emozioni.

• Acquisire capacità progettuali.

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• Maturare capacità percettive-visive.

• Potenziare le abilità di manipolazione.

• Scoprire le potenzialità espressive della materia plastica. Progetto Sport Promuovere e accrescere nei ragazzi i valori dello sport , come l’amicizia, la lealtà, la solidarietà, il coraggio, il miglioramento di sé. Inoltre offrire agli alunni la possibilità di frequentare la scuola anche in orario pomeridiano ed evitare che possano trovare alternative di svago pericolose e devianti. OBIETTIVI

Contribuire allo sviluppo armonico della persona e alla promozione della cultura della legalità attraverso la pratica del rispetto dell’altro, delle regole e del “fair play”.

Favorire una maggiore integrazione sociale ed apertura ai rapporti Interpersonali.

Assumere ruoli e responsabilità precise.

Acquisire competenze indispensabili alla formazione ed alla crescita, come il dominio di sé, il senso della solidarietà, la valorizzazione del ruolo di tutti ed il rispetto del ruolo di ciascuno.

Educare alla sana competizione, nel rispetto del compagno\avversario e delle regole.

Contribuire allo sviluppo della autonomia personale, condizione necessaria per creare un buon rapporto con gli altri e per lo sviluppo di una coscienza civica.

Acquisire una visione precisa delle proprie possibilità e limiti, per accettarsi come si è, con l’aspirazione a diventare migliori, facendo sport con divertimento e serenità, autocontrollo, osservanza delle regole e spirito critico.

ATTIVITA’ DI CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ

La continuità rappresenta, ormai da diversi anni, una delle attività cardine del nostro Istituto. Il suo scopo principale è quello di rendere meno traumatico il passaggio per gli alunni da un ordine di scuola all'altro. Tale scopo viene perseguito non solo attraverso iniziative specifiche, ma anche attraverso un sistema concordato di progetti che, oltre ai loro obiettivi particolari, mirano a valorizzare al massimo la pregressa storia emotiva e cognitiva di ogni alunno, specialmente nei momenti del passaggio da un grado di scuola all'altro.

1. Predisporre un’attività “Ponte “, o quantomeno potenziarla, di raccordo fra gli insegnanti dei vari ordini scolastici per il passaggio di informazioni su alunni, alunni disabili o in situazione di svantaggio fissando scadenze e tempi adeguati;

2. Organizzare con congruo anticipo le attività relative all’OPEN DAY, in modo da dare agli insegnanti coinvolti la possibilità di preparare laboratori o lezioni dimostrative ad hoc;

ORIENTAMENTO L’orientamento si identifica con il concetto stesso di educazione, è, pertanto, parte integrante del processo formativo. Nella scuola secondaria di primo grado l’attività orientativa è strettamente collegata al percorso educativo. Fin dalla prima classe i docenti delle varie discipline mettono in atto strategie metodologiche per aiutare i ragazzi a: Conoscere se stessi; Sapersi valutare; Cogliere alcuni tratti del proprio carattere, del proprio stile di apprendimento; Orientarsi per poter operare scelte autonome e costruttive.

Obiettivi formativi

Sostenere il ragazzo nella ricerca della propria identità personale, intellettuale, affettiva, sociale.

Coinvolgere la famiglia nel processo formativo ed orientativo, collaborando in modo costruttivo.

Fornire al ragazzo gli strumenti per l’analisi delle caratteristiche e attitudini personali.

Sviluppare la capacità di scelta e di decisione.

Conoscere, confrontare e valutare in prospettiva personale le caratteristiche dei diversi tipi di scuola.

Operare una scelta scolastica adeguata e consapevole. Alla realizzazione di questi obiettivi partecipano tutte le materie curricolari, finalizzate a sviluppare le capacità personali dell’alunno e fargli acquisire gli strumenti per la conoscenza e la comprensione della realtà.

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PROGETTO “SABATO QUIZ” Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terza della Scuola Secondaria di 1°grado E’ un concorso a premi e la partecipazione al concorso, avviene a squadra, coordinata da uno o più insegnanti per classe.Gli argomenti delle domande riguardano le materie Italiano e Matematica e sono strutturate sul modello di quelle delle prove INVALSI. FINALITA’

Sviluppo del pensiero logico.

Potenziamento/consolidamento delle competenze multimediali. 10.2 LABORATORI

I laboratori vengono organizzati sia a classi chiuse che a classi aperte. La prima modalità organizzativa prevede di impostare l’attività di tipo laboratoriale con le classi. In questo modo è possibile:

integrare le attività didattiche disciplinari con veri e propri laboratori didattici;

impostare attività operative più mirate con valenza manipolativa; poter svolgere attività laboratoriale a tema unico.

Questa forma permette un migliore controllo dei gruppi, della frequenza alunni ed ha una valenza maggiormente didattica. La seconda modalità organizzativa permette:

ai docenti di offrire attività specifiche, abbinandosi opportunamente con i colleghi di tutta la scuola in base alla corrispondenza di interessi e di competenze extracurricolari e offrendole a tutti gli alunni della scuola;

agli alunni di scegliere tra le varie attività specialistiche offerte dai docenti, in base ai loro interessi. Questo li obbliga a riflettere su se stessi, a prendere decisioni ragionate e ad utilizzare le proprie opportunità. Questa formula contiene perciò una valenza fortemente orientativa.

I NOSTRI LABORATORI

• Lab. Musicale

• Lab. Scientifico

• Lab. Motorio

• Lab. Artistico

• Lab. L2

• Lab. d’Informatica 10. 3 ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI DEL CURRICOLO

Le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” fanno espresso riferimento, nel rispetto della libertà d’insegnamento e dell’autonomia delle scuole, alle seguenti impostazioni metodologiche di fondo:

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti.

Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità.

Favorire l’esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze.

Incoraggiare l’apprendimento cooperativo sia all’interno della classe.

Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di “imparare ad apprendere”.

Realizzare percorsi in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su ciò che si fa.

Nello specifico sarà privilegiata una metodologia operativa, legata al vissuto personale del singolo alunno, basata sulla ricerca e sulla scoperta, che permette di giungere ad una progressiva acquisizione di concetti e abilità, pur nella diversificazione degli stili di apprendimento e di insegnamento. Importanza verrà data all’interesse mostrato dagli alunni, considerato motore di conoscenza e di approfondimento degli argomenti che, di volta in volta, verranno affrontati. Si prevede l’articolazione delle attività attraverso:

• Lezioni frontali

• Conversazioni libere e/o guidate

• Discussioni libere e/o guidate

• Circle-time

• Lavori di gruppo

• Osservazioni ed esperimenti

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• Visione di dvd e ascolto di cd-rom

• Didattica multimediale (computer, LIM)

• Problem solving 11. 1 . INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SCOLASTICI

Con la direttiva del 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni Educativi Speciali il MIUR ha accolto e fatti propri gli orientamenti da lungo tempo maturati in ambito internazionale relativi al concetto di inclusione scolastica. Con la definizione di Bisogni Educativi Speciali (d’ora in poi BES) si pone l’accento su una visone olistica della persona e si acquisisce definitivamente come riferimento paradigmatico il modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health). Nella direttiva ministeriale e nei successivi documenti il MIUR individua tre ambiti di intervento relativi ad altrettante categorie: quella della disabilità in senso “tradizionale”, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. Proprio in quest’ultimo risiede la novità più significativa, poiché includendo tale categoria nei BES si supera il tradizionale modello di integrazione scolastica di alunni con certificazione di disabilità o disturbo e si avvia una nuova fase della politica dell’istruzione, secondo un modello detto di inclusività. Infatti, mentre per le prime due categorie di BES esistono dei protocolli burocratici, degli iter diagnostici formalizzati in testi di legge (L- 104/92 e 170/2010) per tutti quegli alunni che non rientrano nel precedente quadro normativo (ad es. alunni con sindrome da ADHD, alunni borderline cognitivi, o alunni con svantaggi socio economici, culturali e linguistici) la scuola fino ad oggi aveva pochi strumenti per potere garantire una vera esperienza scolastica inclusiva. Il nostro Istituto, da sempre attento all’innovazione didattica ha colto immediatamente l’opportunità offerta dal nuovo impianto normativo e, seguendo il suo dettato, ha avviato dall’anno scolastico 2012/2013 il processo di adeguamento organizzativo richiesto dal nuovo paradigma di inclusione scolastica così come formulato nei documenti ministeriali. Nel progetto di inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali trovano formale declinazione le principali azioni mediante le quali intendiamo fronteggiare le sfide che il nuovo approccio ai BES pone.

(Vedasi allegato protocollo di accoglienza Bes)

1 1 . 2 PIANO D’INTERVENTO ALUNNI DISABILI

FINALITÀ EDUCATIVA GENERALE Favorire l’inserimento, promuovere l’integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno disabile o in situazione di svantaggio nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. Per il raggiungimento della finalità educativa sono necessarie: COLLEGIALITA’ Coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno e famiglia) nella stesura e nell’attuazione del progetto educativo - didattico, nella sua verifica e valutazione INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO: Progettazione delle attività, nel rispetto delle capacità e delle potenzialità dell’alunno; insegnamento gestibile all’interno della classe, in piccoli gruppi o in un rapporto uno a uno, a seconda della necessità, ma privilegiando la dimensione comunitaria. FLESSIBILITA’ NELL’ORGANIZZAZIONE: Vengono garantiti ritmi di attività adeguati, opportunità di successo e di esperienze motivanti e gratificanti, per agevolare l’integrazione e sostenere emotivamente il soggetto disabile. CONTINUITA’ FRA I VARI ORDINI DI SCUOLA.

Gli obiettivi formativi La scuola deve stimolare gli alunni “alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati, attraverso l’esercizio dell’autonomia personale” (da Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati della Scuola del Primo Ciclo –“Obiettivi generali del processo formativo” – Legge n. 53 del 28/03/2003) .Favorire l’autonomia degli alunni è indispensabile perché diventa generativo di processi di autostima, di

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riconoscimento sociale e conseguentemente di sostanziale integrazione. Ogni persona, anche il soggetto disabile più grave, può accedere a livelli di autonomia maggiori a quelli espressi all’ingresso nella scuola. L’autonomia parte dall’accettazione di sé stessi, dal riconoscimento del proprio valore di persona, al di là della propria prestazione; è una “tendenza verso”, un “mirare ad essere” e l’insegnante deve saper tener presenti tutte le sfaccettature dell’autonomia dei suoi alunni ed esperire ogni modalità e mezzo in suo possesso per incrementarle integralmente. Tre sono le tappe fondamentali:

• Potenziare e far acquisire l’autonomia corporea

• Stimolare per far crescere l’autogestione nei confronti delle prestazioni

• Sviluppare l’autonomia di giudizio Autonomia significa star bene con sé e con gli altri ed inoltre avere la capacità di vedere sé stessi in chiave prospettica.

Gli obiettivi didattico educativi Per la stesura della programmazione didattica è necessario acquisire informazioni dalla famiglia, dall’eventuale scuola di provenienza e attivare un iniziale periodo di osservazione e di verifica delle abilità possedute. Partendo dalla Programmazione educativo–didattica d'Istituto, riferita alla classe di appartenenza dell’alunno disabile, gli insegnanti stabiliscono gli obiettivi trasversali comuni a tutte le discipline, che successivamente declinano in obiettivi specifici individualizzati. Sono esplicitate nella programmazione anche la metodologia e le modalità organizzative degli interventi, avendo cura di sperimentarne di diverso genere affinché si possa trovare il giusto canale di relazione e di interazione; particolare importanza deve rivestire il discorso dell’apprendimento sociale. La valutazione richiede:

• osservazioni sistematiche

• collegialità

• rapporti con la famiglia e con il territorio

• verifica in itinere e periodica del progetto educativo–didattico. Il Consiglio di Intersezione/Interclasse/ Classe al termine di ciascun quadrimestre deve valutare globalmente l'intervento d'integrazione e formulare eventuali proposte per il periodo successivo, individuando le strategie da applicare, le eventuali correzioni di rotta e quant'altro da potenziare. IL GLHO IL GLHO è un gruppo di studio e di lavoro, con la partecipazione della componente dei genitori, del personale ATA e rappresentanti dell’Ente Locale e dell’ASL, con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal Piano Educativo” (Art. 15, comma 2, Legge 104/92). IL GRUPPO GLHO è composto da: F.S. Area 2 Scuola Primaria, Supporto F.S. Area 2 Scuola secondaria I grado, docenti Referenti di sostegno; rappresentanti docenti curricolari Primaria, Infanzia e Secondaria di I grado; Neuropsichiatra infantile e Assistente Sociale Asl; rappresentante Ente locale, genitore alunno disbile e eletto nel C.d I. Si occupa di:

• Individuazione di strategie d’intervento degli alunni diversamente abili

• Coordinamento degli interventi degli insegnanti di sostegno

• Raccolta della documentazione prodotta Gli strumenti

Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'allievo disabile dimostra di possedere nei tempi brevi e nei tempi medi. Viene redatto, congiuntamente con la famiglia dai docenti di classe, dall’insegnante di sostegno, entro ottobre dell’anno scolastico frequentato dall’alunno.

Piano Educativo Individualizzato (PEI) Viene predisposto dalla commissione GLH. Definito entro ottobre dell’anno scolastico frequentato dall’alunno, sulla base degli elementi forniti dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale, è il documento scolastico di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi. Comprende:

Presentazione dell’alunno

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Rappresentazione delle relazioni

Orario settimanale

Programmazione percorsi individualizzati

Programmazione comune alla classe

Modalità organizzativa degli interventi

Unità didattiche

Frequenza scolastica

Incontri scuola - famiglia

Incontri scuola – operatori socio – sanitari

Relazione finale Il PEI deve essere approvato dal Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe e dal Collegio Docenti. Il PEI è contenuto nel fascicolo personale dell'alunno. Profilo Dinamico Funzionale (PDF) - Piano Educativo Individualizzato (PEI) La collaborazione e lo scambio d’informazioni fra tutte le parti coinvolte è essenziale, anche per la stesura del PDF e del PEI.Gli insegnanti, oltre agli incontri con le famiglie stabiliti dal calendario annuale approvato dal Collegio dei Docenti, danno massima disponibilità rispetto ad ulteriori momenti di confronto. La compilazione (redatta sulla base della progettazione collegiale) del PDF e del PEI è a cura dell’insegnante di sostegno. Il PDF è contenuto nel fascicolo personale dell'alunno .

12 . L A V A L U T A Z I O N E D ‘ I S T I T U T O 12.1. S C U O L A DE L L ’ I N F A N Z I A CRITERI E MODALITA’ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

La verifica è uno dei momenti più importanti del processo educativo infatti le insegnanti stabiliscono di verificare ogni mese in intersezione per monitorare i cambiamenti che via-via si manifestano nella crescita personale e controllare l'andamento del percorso di apprendimento degli alunni in rapporto agli obiettivi ed ai contenuti definiti nella programmazione. Nel caso di traguardi non raggiunti essa deve suggerire nuove strategie per il conseguimento degli stessi e per un miglioramento dello sviluppo delle competenze Gli strumenti di verifica sono: Osservazioni occasionali e sistematiche Conversazioni guidate. Schede predisposte, disegni liberi, esercizi psico-motori, recite, cartelloni, giochi singoli e di gruppo. Prove intermedie e finali per i bambini di anni 5.

Gli indicatori come guida di verifica sono:

1. Comunicazione efficace

1.1 Comprensione 1.2 Espressione

2. Gestione e utilizzo delle risorse intellettuali

2.1 Elaborazione logica 2.2 Elaborazione operativa

3. Gestione del sé e autocontrollo

3.1 Conoscenza di sé, autonomia 3.2 Responsabilità e autocontrollo

4. Relazione con gli altri

4.1 Relazionarsi con gli altri 4.2 Lavorare con gli altri

La valutazione si articola in interventi ben distribuiti lungo l’arco dell’anno:

Iniziale

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Analisi della situazione di partenza: bisogni e potenzialità di ciascun bambino (schede di ingresso per delineare un quadro delle competenze dei bambini, delle loro dimensioni di sviluppo, al momento dell’inserimento o all’inizio di un percorso didattico).

In itinere

Valutazione degli obiettivi programmati e verifica delle difficoltà emerse (al termine di ogni unità di apprendimento per modificare, individualizzare le proposte e gli interventi successivi).

Finale Valutazione sommativa dei processi di apprendimento (al termine del ciclo della Scuola dell’Infanzia per delineare gli esiti formativi conseguiti). Per la valutazione degli alunni diversamente abili vengono adottate forme di verifica e valutazioni personalizzate, indicate nel piano Didattico personalizzato (PEI) di ciascun allievo. (Si allega protocollo sulla valutazione Scuola materna )

1 2 . 2 SCUOLA PRIMARIA

All’inizio di ogni anno scolastico ogni insegnante procede alla valutazione diagnostica, rilevando la situazione di partenza della classe nel suo complesso e dei singoli allievi che la compongono. Si stabiliscono così con chiarezza obiettivi educativi e didattici, individuando le strategie atte a conseguirli nella programmazione didattica annuale. Il profilo dell’alunno elaborato nell’ambito del lavoro sulla continuità, le prove di ingresso, l’osservazione sistematica e quotidiana del processo di apprendimento, offrono un quadro abbastanza completo della realtà classe e forniscono valide informazioni sul singolo alunno. Questo tipo di valutazione è essenziale nelle classi prime, ma importante anche negli anni seguenti perché permette di stabilire:

1. il grado di maturazione degli allievi sul piano cognitivo, metacognitivo, educativo;

2. cosa e quanto di ciò che è stato “insegnato” è stato realmente “appreso” in modo significativo;

3. l’emergere di nuove richieste e problematiche per sostenere il percorso formativo;

4. le scelte da compiere indicativamente e collegialmente da parte degli insegnanti per la programmazione o l’adeguamento del processo insegnamento/apprendimento. La valutazione iniziale impegna il Collegio Docenti, i Consigli di classe, i Team e i singoli docenti, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità individuali e collegiali. Tale rilevazione non è oggetto di valutazione preventiva in senso meritocratico, ma pone le basi per individuare le strategie d'intervento e, insieme alle altre operazioni di valutazione, fa parte della funzione docente (art. 28 e 29 del Contratto Nazionale). Nella diagnosi di ingresso, per l’aspetto cognitivo sono analizzate le competenze possedute nelle singole discipline (possesso dei prerequisiti), ai vari e rispettivi livelli, e quelle più significative di dimensione trasversale alle discipline e precisamente:

la comprensione : comprendere i vari messaggi o concetti e analizzarli in modo completo utilizzando gli strumenti logico-operativi.

La comunicazione: comunicare i contenuti in modo organico, corretto e appropriato, utilizzando i vari linguaggi.

Per gli aspetti socio/relazionali sono presi in considerazione:

il comportamento come capacità dell’alunno di rispettare le regole della vita scolastica, controllando il suo comportamento nelle attività individuali e collettive;

la collaborazione come capacità di porsi in relazione costruttiva con gli altri e con l’ambiente in modo proficuo e leale;

l’attenzione e la partecipazione come capacità di seguire con interesse e attenzione ogni tipo di attività didattica, intervenendo in modo ordinato e pertinente;

l’impegno come capacità di impegnarsi in modo costante e responsabile nelle varie attività e discipline, cercando di approfondire le conoscenze;

l’autonomia e il metodo di lavoro come capacità di organizzare il lavoro e svolgerlo in modo autonomo, curato ed efficace.

Nel corso dell’anno scolastico ogni docente procede a osservazioni e verifiche sistematiche (orali, scritte, grafiche e pratiche programmate alla fine di un adeguato periodo di tempo) sulle singole Unità di Apprendimento sviluppate e di fine periodo. Queste tendono ad appurare le conoscenze e le abilità acquisite,

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la qualità delle competenze raggiunte, la maturazione di capacità di rielaborazione personale. Tutti questi elementi concorrono alla formulazione di una valutazione formativa che focalizza le conoscenze e le abilità dell’alunno in un determinato momento dell’anno scolastico e in una determinata fase del processo insegnamento/apprendimento. Vengono assunte informazioni analitiche sul risultato raggiunto dal singolo studente al fine di individuare le difficoltà emergenti, i “modi” del processo in atto, i risultati. La valutazione quadrimestrale e finale degli alunni, valutazione sommativa, è la sintesi ragionata di tutti quegli elementi che il singolo insegnante, prima, e il Team dei docenti, poi, hanno potuto raccogliere su ogni alunno. Essa quindi costituisce il bilancio complessivo del livello di maturazione raggiunto dall’alunno sul piano del processo di apprendimento e dei risultati da lui raggiunti sul piano didattico ed educativo. Criteri e modalità di valutazione intermedia e finale I criteri essenziali per la valutazione sono:

a) la finalità formativa;

b) la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità;

c) la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio;

d) la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;

e) l’analisi accurata delle verifiche in itinere e sommative;

f) il rigore metodologico nelle procedure;

g) la valenza formativa. Gli elementi basilari che determinano la valutazione sono:

a. la valutazione degli apprendimenti relativi alle discipline previste dai piani di studio;

b. la valutazione del comportamento dell’alunno;

c. l’espressione delle valutazioni, periodiche e finali, con voto in decimi per ciascuna disciplina. Alla determinazione del giudizio/votazioni intermedi e finali concorrono tutti i docenti contitolari di classe: il docente di sostegno partecipa alla valutazione di tutti gli alunni, mentre il personale docente esterno e gli esperti di cui la scuola si avvale, compresi i docenti che svolgono le attività alternative alla Religione Cattolica, forniscono ai docenti di classe elementi conoscitivi sull’interesse e il profitto raggiunto da ciascun alunno (art.2 comma 5 DPR 122/2009). La valutazione dell’Insegnamento della Religione Cattolica è espressa con giudizio. Il livello di maturazione raggiunto dagli alunni è il frutto di una valutazione formativa, e non solo sommativa, dei progressi registrati nelle discipline e nel comportamento; pertanto alla formulazione del giudizio intermedio e finale concorrono:

• le osservazioni sistematiche sulle conoscenze e abilità acquisite dagli alunni;

• gli esiti delle prove di verifica periodiche;

• l’impegno e l’interesse dimostrati nell’affrontare l’esperienza scolastica; la maturità nel comportamento e nell’atteggiamento;

• il metodo di studio acquisito. La valutazione degli alunni BES è riferita sul: Comportamento; Discipline; Attività svolte: Specificate nel piano Didattico personalizzato (PEI) o nel PDP di ciascun allievo.

(Vedasi Protocollo di valutazione) 12.3 VALUTAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

La valutazione è il filo conduttore della progettazione didattico-educativa in quanto, partendo dall’identificazione dei bisogni, consente la definizione degli obiettivi formativi e quindi la scelta degli strumenti e delle metodologie didattiche adeguate. Ha inoltre lo scopo di monitorare continuamente il processo di insegnamento-apprendimento, attraverso la sistematica raccolta di informazioni, per consentire l’adeguamento/correzione dell’attività didattica e favorire, attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, i processi di autovalutazione degli stessi studenti ed il successo formativo. La valutazione diagnostica serve a fornire elementi circa le condizioni di partenza degli alunni che vengono accertate attraverso la somministrazione di test d’ingresso. I risultati di queste prove consentono al docente sia di realizzare tempestivi interventi a carattere compensativo, che di progettare strategie di insegnamento individualizzato che migliorino i livelli di apprendimento di tutti gli alunni. La valutazione in itinere ha carattere essenzialmente formativo in quanto ha il compito di approfondire la conoscenza degli alunni fornendo l’informazione sul modo in cui ciascun allievo procede nel suo compito di apprendimento. E’ inoltre utile a

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regolare e migliorare costantemente la progettazione dell’attività didattica, adeguandola alle necessità individuali degli studenti. La valutazione quadrimestrale intermedia e finale è effettuata dalla scuola al termine dei quadrimestri e dell’anno scolastico. Ha come oggetto il risultato dell’attività di formazione di ciascun alunno e fa capo all’esigenza di accertare le competenze degli alunni cioè le loro capacità di utilizzare le conoscenze e le abilità che hanno acquisito. Il giudizio valutativo è espresso da un voto in decimi attribuito collegialmente dal consiglio di classe su proposta del docente di disciplina. Si valutano i progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza, la partecipazione all’attività didattica, l’impegno dimostrato, il rispetto delle consegne inteso come regolarità nel portare il materiale scolastico e/o nell’esecuzione dei compiti, l’autonomia organizzativa sviluppata. Valutazione delle singole discipline La valutazione sommativa delle singole discipline si basa sulla raccolta sistematica di informazioni relative al processo di apprendimento che si realizza con diversi strumenti:

prove scritte: componimenti, domande a risposta aperta, prove strutturate e semi- strutturate (vero/falso, a scelta multipla, a completamento…), relazioni, esercizi di varia tipologia, sintesi, soluzione di problemi, dettati…

prove orali: colloqui orali, interventi, discussioni su argomenti di studio, esposizione di attività svolte, presentazioni …

prove pratiche: prove strumentali e vocali, test motori, prove tecnico-grafiche, prove di laboratorio… Gli alunni hanno diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva per favorire il loro coinvolgimento nel processo educativo-formativo. Per questo scopo i docenti si impegnano a: • comunicare agli alunni gli obiettivi attesi ; • informare tempestivamente gli alunni circa i risultati delle prove; • invitare gli alunni ad una riflessione individuale sul significato dei risultati delle valutazioni.

(Vedasi Protocollo di valutazione -Si allega Vademecum esame di Stato)

Criteri deroghe al limite di assenze degli alunni ai fini della validità dell’A.S. (Delibera Collegio dei Docenti, punto n.20 all’o.d.g. del 02/09/2015)

Come previsto dall’art. 14 comma 7 del DPR n. 122/09, “ai fini della validità dell’anno scolastico, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale”. Pertanto, il totale delle ore di assenza non dovrà essere superiore ad un quarto dell’orario annuale. In via del tutto eccezionale la scuola potrà ammettere “motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite” solamente “per assenze documentate e continuative, a condizione comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di Classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute dalla scuola, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di Stato.

Criteri deroghe ai fini della validazione dell’A.S. Potranno essere ammesse deroghe al limite di assenze sopra indicato (% del monte ore annuale) per assenze continuative e documentate che si riferiscono a patologie di natura sia fisica che psicologica. Tali assenze dovranno essere documentate al momento del rientro dello studente nella comunità scolastica, mediante dichiarazioni rilasciate dal medico curante dello studente o da ASL e/o presidi ospedalieri. Non saranno computate le assenze per: a. terapie, cure programmate e/o ricoveri ospedalieri; b. partecipazione a iniziative culturali e formative approvate/proposte dalla scuola; c. partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate dalla scuola e da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; d. rientri posticipati e uscite anticipate predisposte dalla scuola; e. festività riconosciute dalle confessioni religiose; f. gravi motivi di famiglia, intesi anche come motivi legati al contesto familiare, da autocertificare.

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Sono computate come assenze le lezioni “perse” per provvedimento disciplinare di allontanamento dalla lezione/o dalla comunità scolastica (in quanto relative a sanzioni comminate dall’istituzione scolastica, con ripercussione sulla valutazione periodica e finale del comportamento). È opportuno inoltre rilevare che il riferimento al computo dei limiti di frequenza e di assenza è “l’orario annuale”: ore dunque, e non giorni. Occorre, pertanto porre particolare attenzione a ingressi e uscite fuori orario, per l’incidenza che essi avranno nel calcolo della percentuale di assenze. Pertanto il limite massimo di assenze è calcolato come segue: Tempo normale, 30 ore settimanali x 33 settimane = 990 ore annuali; Assenze massime consentite: 247,5 ore = 49,5 giorni.

1 2 . 4 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Nel corrente anno scolastico, come da C. M. n. 3/2015, giusta delibera del Collegio dei docenti, l’istituto ha presentato istanza di adesione all’USR per la Campania pe l’adozione dei nuovi modelli distinti delle schede per le “Certificazioni delle competenze” degli alunni nel primo ciclo di istruzione nel corrente anno scolastico, da rilasciare al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Al riguardo, si precisa che la certificazione accompagna e integra il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni. L'adesione al percorso sperimentale ha comportato la costituzione di un “gruppo di progetto” d’istituto, con il compito di supervisionare il processo di adozione dei nuovi strumenti e di promuovere lo sviluppo di adeguate iniziative di ricerca, formazione e documentazione, anche nell'ambito delle "misure di accompagnamento" delle Indicazioni 2012 (C.M. n. 49/2014). Si tratta di una occasione importante di innovazione e miglioramento per la scuola, la quale, attraverso anche la partecipazione alle iniziative di ricerca e formazione sul tema delle competenze, potrà consolidare e arricchire la cultura della valutazione, della trasparenza e della responsabilità sociale, secondo le disposizioni ministeriali; e permette interessanti spunti di analisi, studio e riflessione all’interno della comunità scolastica. Pertanto la certificazione delle competenze dello studente è un'operazione complessa, che richiede il ripensamento della progettazione didattica e dell’azione valutativa di tipo tradizionale, in un’ottica fortemente innovativa ed educativa. La finalità è il modello di una certificazione nazionale unica, che consente di realizzare un passaggio coerente e organico fra progettazione curricolare e certificazione del processo formativo dell’alunno. Per quanto riguarda la scansione tempistica, il MIUR prevede:

per l’a. s. 2015/16 l’adozione generalizzata in tutte le scuole del prototipo di modello, così come validato ed integrato dopo la sperimentazione dell’anno scorso;

per l’a .s. 2016/17 l’adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione. Il percorso di attuazione si concluderà quindi nell’anno scolastico 2016/2017, quando l’adozione del nuovo modello di certificazione diverrà obbligatoria mediante il suo recepimento con Decreto ministeriale, ai sensi dell’articolo 8 del D.P.R. n. 122/2009. Si rammenta, infine, che su questo tema, nell'ambito della legge 13 luglio 2015, n. 107 (art. 1, comma 181, lett. i) - il legislatore ha previsto, tra le deleghe, quella di adeguare la normativa in materia di valutazione e di certificazione, attraverso la revisione delle modalità di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti del 1° ciclo di istruzione, sottolineando la funzione formativa e di orientamento della valutazione, e le modalità di svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo

1 2 . 5 A U T O V A L U T A Z I O N E Alle singole istituzioni scolastiche, secondo le indicazioni e le disposizioni del MIUR, a partire dall’anno scolastico 2014/15, spetta la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini del suo continuo processo di miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne. Sulle indicazioni degli Organi Collegiali, il DS ha provveduto alla nomina del “Nucleo di autovalutazione”, che risulta composto da: Dirigente scolastico; 1 docente Collaboratore DS; 3 Docenti FF.SS.; DSGA; Presidente CdI (Componente genitori); 1 Assistente Amministrativo (componente personale ATA. Il Gruppo, che avrà validità biennale, è presieduto dal Dirigente o da un suo delegato e ha il compito di: Individuare strategie, procedure e strumenti, finalizzati a “efficace autovalutazione di Istituto”:

Individuare gli ambiti prioritari da valutare in un‘ottica di miglioramento del sistema;

Analizzare e comunicare i dati emersi dalla valutazione degli ambiti esaminati;

Provvedere all’elaborazione del RAV (rapporto di autovalutazione), a partire dall’individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento;

Partecipare alle iniziative di formazione in servizio. Agli incontri saranno invitati, a seconda degli argomenti trattati, altri rappresentanti delle diverse componenti della scuola. In base ai fattori di criticità emersi dal RAV, elaborato nel presente anno scolastico, il Dirigente Scolastico, sulle indicazioni del Collegio, provvederà a costituire il Gruppo di Miglioramento, con l’impegno di definire il Piano di Miglioramento (PdM), tenendo presenti i dati del Rapporto, il contesto socio-economico, famliare e culturale in cui l’Istituzione opera e le

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linee progettuali del POF. Attraverso i dati e ai fattori di criticità, appare necessario che la Scuola possa affinare la didattica per competenze, con una progettazione e organizzazione del curricolo verticale maggiormente calibrata ai bisogni degli alunni, con attività laboratoriali, di recupero/consolidamento e in maggior misura indirizzate verso il miglioramento. Dalla stesura del RAV e dalle riflessioni scaturite dall'autovalutazione, secondo gli obiettivi di processo e i traguardi definiti, secondo modalità in forma prioritaria, è emerso chiaramente che l’Istituto ha la necessità di migliorare gli esiti scolastici; per questo occorre attuare interventi formativi calibrati ai bisogni degli allievi; promuovere la costruzione di un curricolo verticale per competenze; ridurre il gap dei risultati delle prove INVALSI con quelle delle scuole di riferimento. Le azioni di miglioramento che saranno predisposte non saranno episodi isolati, ma entreranno a far parte dei processi e delle strategie organizzative di Istituto, al fine di diventare una buona pratica nella vita quotidiana. Esse dovranno privilegiare: diffusione della “cultura dell’ autovalutazione” d’ Istituto; attuazione degli interventi predisposti; monitoraggio sull'efficaciadegli strumenti forniti ai dipartimenti per la loro programmazione; promozione di confronti tra dipartimenti e/o docenti delle discipline; verticalizzazione degli gli interventi, supportati dalla collaborazione dei genitori ; raccolta e condivisione dei materiali prodotti; realizzazione di percorsi di recupero per il miglioramento degli esiti scolastici degli alunni; analisi dei bisogni emersi; formazione dei docenti . Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, le azioni di miglioramento intraprese andranno ad incidere sulle criticità, per risolverle attraverso un metodo di lavoro del Plan-Do-Check-Act. Per quanto riguarda le priorità e le azioni che saranno messe in campo nell’ambito del Piano, saranno rivolte a: sviluppo e rafforzamento delle competenze linguistiche e nell’ambito logico-matematiche degli alunni, secondo una progettazione di tipo verticale; impostazione programmatica/metodologica di tipo innovativo ( quali curricolo verticale, tipologie delle attività di verifica/valutazione, il coinvolgimento dei genitori); riduzione del fenomeno "Cheating " e del "gap formativo" e la variabilità tra e dentro le classi nei risultati. Le azioni del Piano di Miglioramento che sarnno prgrammate saranno condivise con circolari (destinate a tutto il personale della Scuola); incontri istituzionali (Collegio, dipartimenti, incontri tra insegnanti dei vari ordini di scuola, ecc.), condivisione del materiale prodotto anche tramite la pubblicazione sul Sito Web ; incontri periodici ei istituzionali degli OO.CC. che prevedono anche la presenza dei genitori. Inoltre, a breve, si provvederà a costituire il “Gruppo di Miglioramento”, presieduto dal Dirigente, sarà composto da docenti con incarico di FS, di cui un docente in qualità di referente, collaboratori DS e responsabile di plesso, DSGA, rappresentante ATA. I compiti del Gruppo di Lavoro: individuare strategie, procedure e strumenti per un’efficace attività di autovalutazione d’istituto, le risorse umane, professionali in relazione al percorso e progetti di miglioramento, ai compiti affidati; sviluppare e implementare nella comunità scolastica la cultura e l’importanza del processo di autovalutazione, delle innovazioni delle metodologie didattiche, della didattica per competenze, attraverso percorsi formativi e di aggiornamento; monitorare e valutare l’attuazione del Piano. All’atto dell’elaborazione del Piano di Miglioramento, saranno esplicitati i criteri, gli indicatori, i parametri per il monitoraggio, la verifica e la valutazione del Piano di Miglioramento.

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INDICE 1 IL PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA 2 MAPPA DEL P.O.F. 2.1 GLI INDICATORI DI QUALITA’ 3 UNA FOTOGRAFIA DEL TERRITORIO 3.1 CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE 3.2 CENNI STORICI 3.3 RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA 3.4 TIPOLOGIA DELLE RISORSE FINANZIARIE 4 CRITERI ORGANIZZATIVI DELL’ISTITUTO E DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA 4.1 SCENARIO DELLA SCUOLA DELL’ INFANZIA 4.2 SCENARIO DELLA SCUOLA PRIMARIA 4.3 SCENARIO DELL’ISTITUTO SECONDARIO DI PRIMO GRADO 4.4 CRITERI ASSEGNAZIONI DEI DOCENTI ALLE CLASSI E ALLE SEZIONI 5 ORGANIZZAZIONE GENERALE 5.1 TABELLA ORGANIZZAZIONE E SCANSIONE DEI TEMPI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 5.2 TABELLA ORGANIZZAZIONE ORARIO SETTIMANALE SUOLA PRIMARIA 5.3 ORGANIZZAZIONE TEMPI SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 5.4 ATTIVITÁ PREVISTE SECONDO LE “ INDICAZIONI NAZIONALI” . 6 FINALITÁ 6.1 LA “MISSION E VISION” DELL’ISTITUTO 6.2 LE FINALITÁ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 6.3 LE FINALITÁ DELLA SCUOLA PRIMARIA 6.4 FINALITA’ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 7 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA D ’ISTITUTO E INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 7.1 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA D’ISTITUTO 8 CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA 8.1 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA 8.2 PROGETTI 8.3 CURRICOLARI 8.4 EXTRACURRICOLARI 8.4 PERCORSO METODOLOGICO-DIDATTICO 9 CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA 9.1 PROGETTI CURRICOLARI E EXTRACURRICOLARI 10 CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 10. 1 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA SECONDARIA 10. 2 ATTIVITA’ LABORATORIALI 10. 3 ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI DEL CURRICOLO 11 ATTIVITA’ DI INTEGRAZIONE E INCLUSIONE ALUNNI 11.1 LINEE GENERALI 11.2 PIANO DI INTERVENTI ALUNNI DISABILI

12 VERIFICA E VALUTAZIONE

12.1. S C U O L A DE L L ’ I N F A N Z I A : CRITERI E MODALITA’ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

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12. 2 VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA

12.3 VALUTAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 12. 4 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

1 2 . 5 AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

ALLEGATI AL POF 1. Atto di indirizzo del DS

2. Piano di formazione docente e ATA

3. Piano di formazione sicurezza del Personale e degli alunni

4. Funzionigramma di istituto

5. Organigramma di istituto

6. Pdm e allegati

7. Piano di formazione del personale docente e ata

8. Piano di informazione e formazione sicurezza

9. Protocollo di valutazione infanzia 2015-16

10.Curricolo sec.

11.Curricolo infanzia.

12.Curricolo primaria.

13.Pai e attività inclusione

14.Relazione D.S. Richiesta fabbisogno ata

15.Documenti istituto