Arthur Conan Doyle_L'avventura del caporale dal viso.pdf

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    Arthur Conan Doyle

    L'avventura del

    caporale dal viso sbiancato(The Adventure of the Blanched Soldier)

    La prima avventura narrata da Sherlock Holmes in persona.

    Le idee del mio amico Watson, bench limitate di numero, sonooltremodo tenaci. Per lungo tempo mi ha importunato perch scrivessi iostesso una delle mie avventure. Forse io ho un pochino provocato quellapersecuzione perch spesso ho avuto occasione di mostrargli quanto sianosuperficiali i suoi resoconti, accusandolo di indulgere al gusto popolareinvece di limitarsi strettamente ai fatti e alle figure. Provatevi voi allora!mi ha replicato, ed io, ora che ho preso la penna in mano, confesso dicominciare a capire che la materia deve essere presentata in modo da

    interessare il lettore. Il caso che segue non mancher certamente diraggiungere tale risultato perch fra i pi strani della mia collezione,bench Watson si sia trovato a non averne alcun appunto nella sua. Parlandodel mio vecchio amico e biografo, colgo questa occasione per rilevare chese io mi prendo un compagno nelle mie piccole indagini, lo faccio non persentimento o per capriccio ma perch Watson ha doti notevoli sue proprie,alle quali per modestia egli ha dato poco rilievo nel suo esagerato

    apprezzamento delle mie imprese. Un socio che prevede le vostreconclusioni e la linea dell'azione sempre pericoloso, ma uno pel qualeogni singolo svolgimento una nuova sorpresa, e il futuro sempre unlibro chiuso, un compagno ideale.

    Trovo nel mio libro d'appunti che nel gennaio 1903, subito dopo lafine della guerra coi Boeri, ricevetti la visita del signor James M. Dodd, ungrosso britanno, florido, abbronzato dal sole, aitante. Il buon Watson miaveva in quel tempo abbandonato per una donna, l'unica azione egoistica

    che io ricordi nella nostra societ. Ero solo. mio costume sedere con le spalle verso la finestra e far accomodare

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    i miei visitatori sulla poltrona di fronte, in modo che la luce cada su loro. Ilsignor James M. Dodd parve un po' impacciato a cominciare laconversazione. Io non cercai di aiutarlo perch il suo silenzio mi dava pitempo di osservarlo. Ho trovato savio dare ai clienti un'impressione di

    potenza, e cos dopo qualche momento gli comunicai qualcuna delle miededuzioni.- Venite dal Sud Africa, signore, a quanto vedo.- S, signore - rispose con una certa sorpresa.- Eravate nelle Guardie Imperiali, suppongo.- Precisamente.- Corpo del Middlesex, senza dubbio.- Proprio cos. Signor Holmes, voi siete un mago.

    - Sorrisi al suo sbalordimento.- Quando un signore di aspetto maschio entra nella mia stanza col viso

    abbronzato da un sole che non pu essere quello inglese e col fazzolettonella manica invece che in tasca, non difficile definirlo. Voi portate labarba corta, e questo indica che non eravate un regolare. Avete la figura diun cavalcatore. Quanto al Middlesex, il vostro biglietto mi ha gi rivelatoche siete un agente di cambio di Throgmorton Street. In quale altroreggimento potevate entrare?

    - Voi vedete tutto.- Io non vedo pi di voi, soltanto mi sono addestrato a tener conto di

    ci che vedo. Tuttavia, signor Dodd, non era per discutere sulla scienzadell'osservatore che siete passato da me stamane. Che cosa successo aTuxbury Old Park?

    - Signor Holmes!- Ma, caro signore, questo non per nulla un mistero. La vostra lettera

    giunse con quell'intestazione, e siccome in essa fissavatequest'appuntamento con grande urgenza, era chiaro che era successoqualcosa d'improvviso e d'importante.

    - S, certo. Ma la lettera fu scritta nel pomeriggio, e gran parte dellecose sono accadute dopo. Se il colonnello Emsworth non mi avessescacciato in malo modo...

    - In malo modo?- Gi, questa stata la conclusione. un osso duro, il colonnello

    Emsworth. Il pi grande pignolo dell'esercito ai suoi tempi, ed erano tempiche si parlava ruvido. Non mi sarei messo con lui se non fosse stato per

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    causa di Godfrey.Accesi la pipa e mi appoggiai all'indietro sulla mia poltrona.- Forse farete bene a spiegarmi di che cosa state parlando.Il mio cliente ebbe un risolino malizioso.

    - Ero avviato a supporre che voi conosceste gi tutto senza che io velo dicessi - rispose. - Ma vi esporr i fatti e spero in Dio che voi sapretedirmi che cosa significano. Sono stato sveglio tutta la notte a lambiccarmi ilcervello, e pi ci penso, pi la cosa mi pare incredibile.

    Quando nel gennaio 1901 - giusto due anni fa - entrai in servizio,trovai nel mio squadrone il giovane Godfrey Emsworth. Era l'unico figliodel colonnello Emsworth. - Emsworth, decorato della Croce della reginaVittoria nella guerra di Crimea e aveva sangue di guerriero, per cui non fa

    meraviglia che si arruolasse volontario. In tutto il reggimento non vi era unpi bel giovanotto. Facemmo amicizia; quella specie di amicizia che pusorgere soltanto quando si vive una stessa vita e si dividono le stesse gioie ele stesse sofferenze. Era il mio compagno, e questo vuol dir molto dasoldati. Provammo insieme il buono e il cattivo per tutto un anno di asprebattaglie. Poi egli fu ferito nell'azione presso la Collina del Diamante, fuoriPretoria. Ricevetti una sua lettera dall'ospedale di Capetown, e una daSouthampton. Poi, pi nulla, neppure una parola, signor Holmes, per seimesi e pi, e pensate che era il mio compagno pi intimo!

    Bene, quando la guerra fin e ritornammo tutti, scrissi a suo padre echiesi dove fosse Godfrey. Nessuna risposta. Aspettai un po' e tornai ascrivere. Questa volta ebbi una risposta, ma breve e burbera. Godfrey erapartito per compiere un viaggio intorno al mondo, e non era probabile chesarebbe tornato prima d'un anno. Nient'altro.

    Non restai soddisfatto, signor Holmes. La cosa mi pareva troppo

    strana. Godfrey era un buon ragazzo e non avrebbe trattato un amico a quelmodo. Non era quello il suo modo d'agire. In seguito venni per caso asapere che egli era l'erede di un mucchio di denari, e che per causa di essinon andava sempre, d'accordo col padre. Il vecchio era certe volte untiranno, e il giovane era troppo impetuoso per stargli sottomesso. No, nonero soddisfatto, e decisi di andare alla radice della cosa. Accadde tuttaviache i miei affari avevano bisogno di essere sistemati dopo un'assenza di dueanni, e cos soltanto questa settimana potei riprendere in esame il caso di

    Godfrey. Ma dal momento che l'ho ripreso, intendo tentare ogni via pervenirne a capo.

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    Il signor James M. Dodd si dimostrava nell'aspetto una di quellepersone che meglio avere amiche che nemiche. I suoi occhi azzurri eranoseveri, e la sua mascella quadrata si faceva dura mentre egli parlava.

    - Bene, e che - cosa avete fatto? chiesi.- La prima mossa fu di andare in casa sua, a Tuxbury Old Park, pressoBedford, per esplorare un po' il terreno coi miei occhi. Perci scrissi allamadre - ne avevo abbastanza di quel taccagno del padre - facendo un nettoattacco frontale: Godfrey era il mio camerata, m'interessava assai poterlenarrare le nostre comuni esperienze, mi sarei trovato nelle vicinanze, mi sidicesse se vi erano delle obiezioni, ecc., ecc. Ricevetti da lei una rispostaassai gentile, con un'offerta di ospitalit per la notte. E luned mi misi in

    moto. malagevole andare a Tuxbury Old Park; c' da fare cinque miglia

    da qualunque luogo si parta. Alla stazione non c'erano carrozze, percidovetti fare la strada a piedi, con la mia valigia, e gi imbruniva che non eroancora arrivato. un grande edificio, irregolare, circondato da un parcoconsiderevole. Giudico che sia un miscuglio di tutte le et e di tutti gli stili,cominciando da fondamenta met in legno, dell'epoca della reginaElisabetta, per finire con un portico del periodo vittoriano. L'interno eratutto intarsi, arazzi, vecchi quadri semisbiaditi: una casa di ombre e dimistero. C'era un dispensiere, il vecchio Ralph, che pareva aver gli stessianni della casa, e sua moglie che poteva averne ancor di pi. Era stata lanutrice di Godfrey, e io l'avevo udito parlare di lei come di una persona chenel suo affetto veniva subito dopo la madre, perci mi sentii attratto versola vecchia nonostante la sua figura bizzarra. Mi piacque anche la madre: unadonna piccola, gentile, che paragonai a un topolino bianco. Soltanto il

    colonnello m'ispir poca simpatia.Ci urtammo subito un pochino, e io sarei tornato alla stazione se nonavessi sentito che cos facevo il suo gioco. Fui introdotto immediatamentenel suo studio, e mi trovai davanti un uomo assai alto di statura, curvo nellespalle, con la pelle opaca, e una barba grigia arruffata, seduto al suoscrittoio. Un naso pieno di vene rosse sporgeva in avanti come un beccod'avvoltoio, e due occhi grigi mi fissavano biechi di sotto alle folte ciglia.Capii subito perch Godfrey parlasse di rado di suo padre.

    Ebbene, signore, - disse con voce stridula - m'interesserebbe sapere ilreale motivo della vostra visita.

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    Risposi che l'avevo esposto nella mia lettera a sua moglie. - S, s: diceste che avevate conosciuto Godfrey in Africa. Ma noi

    non abbiamo altra prova che le vostre parole. - Ho in tasca le lettere ch'egli mi ha scritto.

    - Siate cos gentile da farmele vedere.Gett un'occhiata sulle due che gli porsi, e me le restitu con impeto.

    - Bene, e allora? - chiese. - Volevo molto bene a vostro figlio Godfrey, signore. Ci unirono

    molti legami e molti ricordi. Non naturale che mi meravigliassi del suoimprovviso silenzio e desiderassi sapere che ne di lui?

    - Ho qualche ricordo, signore, di aver gi corrisposto con voi e di

    avervi detto che ne di lui. partito per un viaggio intorno al mondo. Lasua salute era assai scossa dopo i disagi subiti in Africa, e tanto sua madrequanto io ritenemmo necessario un totale riposo e cambiamento d'aria. Viprego di voler trasmettere questa informazione a tutti gli altri amici cui puinteressare.

    - Certamente - risposi. - Ma forse voi avrete la bont di dirmi ilnome del vapore e della linea per cui si imbarcato, insieme con la data.Non dubito che cos potr scrivergli una lettera.

    La mia domanda sembr turbare e irritare nello stesso tempo il mioospite. Aggrott le grosse ciglia, e tamburell con impazienza le dita sullatavola. Alla fine alz gli occhi e mi guard con l'espressione di uno che haveduto il suo avversario agli scacchi fare una mossa pericolosa e ha decisocome fronteggiarla.

    - Pi d'una persona, signor Dodd, - disse - sentirebbe un'offesa nellavostra infernale ostinazione e stimerebbe che la vostra insistenza diventata

    impertinente. - Dovreste attribuirla, signore, al mio sincero affetto per vostrofiglio.

    - Precisamente. Ed io ho gi concesso ogni attenuante per questoriguardo. Devo tuttavia chiedervi di desistere dalle vostre indagini. Ognifamiglia ha nel suo grembo un certo numero di ragioni e di motivi che nonsempre possono essere rivelati ad estranei, per quanto bene intenzionati.Mia moglie ansiosa di udire intorno al passato di Godfrey, qualcosa che

    voi siete in grado di narrarle, ma io vi chiedo che lasciate da parte il presentee il futuro. Simili indagini non riescono di nessuna utilit, signore, e ci

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    mettono in una posizione delicata e difficile.

    Cos mi trovai la via chiusa, signor Holmes, n c'era modo diuscirne. Non potei far altro che accettare la situazione e registrare il voto,

    fatto di cuore, di non desistere dalle ricerche finch non avessi chiarito ildestino del mio amico. Fu una serata greve. Cenammo chetamente in unavecchia stanza, buia e stinta. La signora mi chiedeva con ardore di suofiglio, ma il vecchio pareva tetro e depresso. Fui cos seccato di tuttol'insieme, che non appena la decenza me lo permise, mi scusai e mi ritirainella mia camera da letto. Era una stanza vasta e squallida al piano terreno,buia come il resto della casa, ma, dopo aver dormito per un anno sul "veldt"del Transvaal, non si troppo schizzinosi in fatto di alloggi. Apersi le

    tendine e guardai in giardino, notando che la notte era bella e che brillava lamezzaluna. Poi mi sedetti vicino al fuoco scoppiettante, con la lampada suuna tavola accanto, e cercai di distrarmi con un romanzo. Fui interrotto daRalph, il vecchio dispensiere, che entr con una nuova provvista di carbone.

    - Ho pensato che potevate aver freddo, signore. La stagione aspra,e queste stanze sono gelide.

    Esitava ad uscire e quando alzai gli occhi lo vidi di fronte a me conun'espressione di desiderio sul viso grinzoso.

    - Perdonate, signore, ma non ho potuto fare a meno di udire ci chedicevate, a tavola, del signorino Godfrey. Voi sapete, signore, che miamoglie l'ha allattato e cos io sono un po' il suo balio. naturale che ciinteressiamo a lui. Dite che si comport bene?

    - Non c'era nel reggimento un uomo pi coraggioso. Una volta misalv sotto le fucilate dei Boeri, altrimenti non sarei qui.

    Il vecchio dispensiere si freg le mani scarne.

    - S, signore, s, un simile gesto proprio degno del signorinoGodfrey. Fu sempre coraggioso. Non c' un albero del parco, signore, sulquale non si sia arrampicato. Nulla poteva fermarlo. Era un bel ragazzo e,oh! signore, era un bell'uomo.

    Balzai in piedi. - Guardatemi! - gridai. - Avete detto "era". Parlate come se fosse

    morto. Che cosa tutto questo mistero? Che ne di Godfrey Emsworth?Afferrai il vecchio per la spalla, ma egli mi sgusci via.

    - Non so che cosa volete dire, signore. Chiedete al padrone notiziedel signorino Godfrey. Lui sa. Non affar mio.

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    Stava per lasciare la stanza, ma io lo trattenni per un braccio. - Ascoltate - gli dissi. - Rispondete a una sola domanda prima

    d'andarvene, o vi tengo qui tutta la notte. Godfrey morto?Egli non resse al mio sguardo, pareva un ipnotizzato. La risposta gli

    usci dalle labbra, come strappata fuori, e fu terribile e inaspettata. - Volesse Iddio che fosse morto! grid e, liberandosi con unostrappo, si precipit fuori dalla stanza.

    Comprenderete, signor Holmes, come io ritornassi alla mia poltronain uno stato d'animo non molto felice. Le parole del vecchio mi parevanopermettere una sola interpretazione. Evidentemente il mio povero amico erarimasto implicato in qualche fatto, criminoso, o almeno poco pulito, cheintaccava l'onore della famiglia. Il vecchio severo aveva mandato via il

    figlio e lo aveva nascosto al mondo perch non venisse alla luce qualchescandalo. Godfrey era un giovane irriflessivo, facile ad essere influenzato dacoloro che lo circondavano. Senza dubbio era caduto in cattive mani ed erastato traviato alla sua rovina. La cosa era triste, se realmente stava cos, maanche in tale caso era mio dovere rintracciarlo e vedere se potevo aiutarlo.Riflettevo tutto turbato, quando alzai gli occhi e... davanti a me stavaGodfrey Emsworth.

    Il mio cliente s'era fermato come in preda a una profondacommozione.

    - Prego, continuate - gli dissi - il vostro caso presenta tratti veramenteinsoliti.

    - Era fuori, davanti alla finestra, e premeva il viso contro il vetro. Viho detto che avevo guardato che notte fosse: facendo cos, avevo lasciato letendine in parte aperte. La sua figura s'inquadrava in quello spazio. La

    finestra s'apriva sino al suolo e io potevo vederlo in tutta la sua statura, mail suo viso m'incaten lo sguardo. Era di un pallore mortale: mai non hoveduto un uomo cos bianco. Penso che gli spettri abbiano un aspettosimile; ma i suoi occhi incontrarono i miei, ed erano quelli di un vivo. Feceun balzo indietro quando vide che lo guardavo, e dilegu nell'oscurit.

    V'era qualcosa di ripugnante in quell'uomo, signor Holmes. Non erasoltanto quel viso spettrale che traluceva nell'oscurit bianco comeformaggio. Era qualcosa di pi sottile, qualcosa di furtivo, di subdolo, di

    colpevole; di molto diverso dal giovane generoso e maschio che io avevoconosciuto. Provai un senso d'orrore.

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    Ma quando uno ha fatto il soldato un paio d'anni avendo percompagni nel gioco i cari Boeri, sa dominare i nervi e agire rapidamente.Godfrey era appena scomparso che io ero gi alla finestra. Questa aveva unaserratura curiosa e perdetti un po' di tempo prima di poter aprire. Poi mi

    lanciai fuori e corsi pel sentiero nella direzione che pensavo avesse presa.Il sentiero era lungo e la luce non troppo buona, tuttavia mi parveche qualcosa si movesse davanti a me. Continuai a correre e lo chiamai pernome, ma invano. Quando giunsi alla fine del sentiero, mi trovai di fronte aparecchi altri che si diramavano in direzioni diverse, verso varii padiglioni.Mi fermai esitante e in quel mentre, udii distintamente il rumore d'una portache si chiudeva. Il rumore non era stato prodotto alle mie spalle, nella casa,ma davanti a me, in qualche parte dell'oscurit. Esso bast, signor Holmes,

    per darmi la certezza che la mia non era stata una visione. Godfrey era corsovia e aveva chiuso una porta dietro a s. Ne ero sicuro.

    Non potevo far pi nulla e passai una notte inquieta rimuginandosull'accaduto e cercando un'ipotesi plausibile. L'indomani trovai ilcolonnello un po' pi conciliante, e siccome sua moglie osserv che neidintorni vi erano dei luoghi interessanti, trovai il pretesto per chiedere se lamia presenza per un'altra notte li avrebbe disturbati. Il consenso dato un po'a malincuore dal vecchio mi concesse di far le mie ricerche alla luce delgiorno. Ero gi pienamente convinto che Godfrey si teneva nascosto inqualche luogo vicino, ma mi restava ancora da sapere dove e perch.

    La casa era cos vasta e irregolare che in essa poteva nascondersi unreggimento senza che nessuno se ne accorgesse. Se il segreto era l,difficilmente l'avrei penetrato. M la porta che avevo udito chiudersi nonera certo nella casa. Dovevo esplorare il giardino e vedere se potevo trovarequalcosa. Vi riuscii senza difficolt perch i vecchi erano intenti alle loro

    faccende, e mi lasciarono libero di attuare i miei disegni.Vi erano parecchi piccoli padiglioni, ma alla fine del giardinosorgeva una costruzione staccata di una certa ampiezza, sufficiente perservir da dimora a un giardiniere o a un guardaboschi. Fosse venuto di lquel rumore di porta che si chiudeva? Mi avvicinai con aria noncurante,come se stessi gironzolando da quella parte senza scopo. In quel mentre uscidalla porta un ometto vispo con tanto di barba, in abito nero e cappelloduro: per nulla il tipo di un giardiniere. Con mia sorpresa, chiuse la porta

    dietro di s e si mise la chiave in tasca. Poi mi guard con un certo stupore. - Siete un ospite della villa? - mi chiese.

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    - Per di qui, signore! - mi disse a voce bassa. Cammin in silenziosino alla casa e io lo seguii nella mia camera da letto. Passando pelvestibolo prese un orario.

    - C' un treno per Londra alle otto e trenta - disse. - Alle otto ci sar

    la carrozza alla porta.Era bianco per l'ira. Io mi sentivo in una situazione cos difficile cheriuscii a balbettare soltanto alcune scuse incoerenti, nelle quali cercai digiustificarmi con l'ansia pel mio amico.

    - La cosa non ammette discussioni - disse reciso. - Voi vi sieteintrodotto in modo infernale nell'intimit della nostra famiglia. Eravate quicome ospite e siete diventato una spia. Non ho altro da dirvi, signore, tranneche non ho alcun desiderio di rivedervi.

    A queste parole perdetti la calma, signor Holmes, e risposi con unacerta vivacit.

    - Ho veduto vostro figlio e sono convinto che lo tenete nascosto perqualche motivo vostro personale. Non ho alcuna idea delle ragioni che viinducono a isolarlo in tale modo, ma sono sicuro che egli ormai non pilibero delle sue azioni. Vi avverto, colonnello Emsworth, che finch io nonsar sicuro dell'incolumit e del benessere del mio amico, non desister daimiei sforzi per arrivare in fondo al mistero, e non mi lascer certamenteintimorire da qualunque cosa voi possiate dire o fare.

    Il vecchio ebbe negli occhi un lampo diabolico, e pensai che stesseper assalirmi. Ho detto che era un pezzo d'uomo alto e forte e, bench ionon sia affatto uno i sparutello, avrei durato fatica a tenergli testa. Invece,dopo avermi fissato a lungo con uno sguardo bieco d'ira, gir sui i tacchi eusc dalla stanza. Per parte mia, presi alla mattina il treno fissato, con ogniintenzione di venire diritto da voi e chiedere il vostro consiglio e il vostro

    aiuto nell'appuntamento pel quale vi avevo gi scritto.

    Tale era il problema che il mio visitatore mi sottopose. Essopresentava, come gi avr rilevato il lettore accorto, poche difficolt nellasua soluzione, perch non ammetteva che un numero assai limitato dialternative. Tuttavia, elementare com'era, offriva punti di interesse e dinovit, che possono giustificare la menzione che io ne faccio. Procedettiadoperando il metodo a me familiare di analisi logica, per ridurre le

    soluzioni possibili.- Servitori, - chiesi - quanti ce n'erano nella casa?

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    - Per quanto mi consta, soltanto il vecchio dispensiere e sua moglie. Isignori parevano vivere assai semplicemente.

    - Non c'era alcun servo, dunque, nell'edificio staccato?- Nessuno, a meno che non funzionasse da servo l'ometto con la barba.

    Ma aveva tutto l'aspetto di una persona distinta.- Ci mi pare assai significativo. Raccoglieste qualche indizio che simandasse del cibo dall'una all'altra casa?

    - Ora che me ne parlate, ricordo che vidi il vecchio Ralph camminarecon un paniere pel viale, verso quella casa.

    - Faceste qualche domanda alla gente del luogo?- S. Parlai al capostazione e anche all'oste del villaggio. Chiesi

    soltanto se sapevano qualcosa del mio vecchio camerata Godfrey

    Emsworth. Entrambi mi assicurarono che era partito per un viaggio intornoal mondo. Era tornato a casa ed era ripartito quasi subito. Evidentemente lastoria era accettata da tutti.

    - Accennaste ai vostri sospetti?- No.- Fu molto saggio. L'affare dev'essere certamente indagato. Torner

    con voi a Tuxbury Old Park.- Oggi?Capit che in quei giorni avevo da decifrare il caso che il mio amico

    Watson ha narrato come quello della Scuola dell'Abbazia, nel quale fuimplicato cos a fondo il duca di Westminster. Avevo anche un incarico dalsultano di Turchia che esigeva azione immediata, altrimenti potevanosorgere conseguenze politiche di natura gravissima. Perci soltanto alprincipio della settimana successiva, come notato nel mio diario, poteipartire pel Bedfordshire in compagnia del signor James M. Dodd. Recandoci

    a Euston facemmo salire nella nostra carrozza un signore grave e taciturno,col quale avevo preso gli accordi necessari.- un mio vecchio amico - dissi a Dodd. - Pu darsi che la sua

    presenza sia indispensabile o almeno di importanza capitale. E per ora basta.I racconti di Watson hanno senza dubbio abituato il lettore al fatto che

    io non sciupo parole n rivelo i miei pensieri finch un caso ancora inesame. Dodd parve sorpreso, ma non dicemmo altro e continuammo ilviaggio. Nel treno rivolsi a Dodd una domanda, che desideravo fosse udita

    dal nostro compagno.- Dite che vedeste distintamente la faccia del vostro amico contro la

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    finestra, cos distintamente che siete sicuro della sua identit?- Su ci non ho alcun dubbio. Premeva il naso contro il vetro. La

    lampada lo illuminava in pieno.- Non poteva essere qualcuno che gli somigliasse?

    - No, no; era lui.- Ma dite che era cambiato?- Soltanto di colore. La sua faccia era - come dire? - era bianca come

    il ventre d'un pesce. Era sbiancata.- Era tutta ugualmente pallida?- Non mi pare. Vidi cos chiaramente la sua fronte, perch la premeva

    contro il vetro.- Lo chiamaste?

    - Al momento rimasi troppo sgomento e inorridito. Poi lo inseguii,come vi ho detto, senza risultato.

    Il caso era ormai provvisto di tutti i dati, occorreva soltanto precisareun piccolo episodio. Quando, dopo una lunga passeggiata in carrozza,arrivammo alla casa bizzarra descritta dal mio cliente, venne ad aprirci laporta il vecchio Ralph. Avevo noleggiato la carrozza per tutta la giornata epregato il mio amico attempato di restare in essa finch non lo mandassimoa chiamare. Ralph, un vecchietto aggrinzato, indossava l'abito tradizionale:giacca nera e pantaloni color marengo, ma con una curiosa variante. Portavadei guanti di cuoio bruno che alla vista di noi si tolse immediatamente epos sulla tavola del vestibolo, quando passammo in esso. Come ha rivelatoil mio amico Watson, io posseggo dei sensi straordinariamente acuti, epercepii un odore debole ma penetrante che pareva avere per centro la tavoladel vestibolo. Mi voltai, posai su di essa il mio cappello, con un colpo lofeci cadere, mi chinai per raccoglierlo e cos accostai il naso all'apertura di

    un guanto. S, proprio da essi esalava quel curioso odore di catrame. Passainello studio con la mia documentazione ormai completa. Ahim, che debbasvelarmi a questo modo mentre racconto di me stesso? Proprio omettendoquesti nessi Watson riusciva a produrre quei suoi finali cos d'effetto.

    Il colonnello Emsworth non era nella sua stanza, ma arriv abbastanzapresto, avvisato da Ralph. Udimmo il suo passo rapido e pesante nelcorridoio. La porta si spalanc ed egli irruppe dentro, con la barba arruffatae i lineamenti contratti, terribile nell'aspetto. Aveva in mano i nostri

    biglietti, li fece a pezzi e li calpest.- Non vi avevo avvisato, intrigante maledetto, che non dovevate pi

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    metter piede qui dentro? Non osate mai pi farvi vedere. Se entrate dinuovo senza il mio permesso, sar nel mio diritto se user la violenza. Visparer, signore! Per Dio, se lo far! Quanto a voi, signore - e si rivolse ame, - estendo a voi lo stesso ammonimento. Mi nota la vostra ignobile

    professione, ma dovete portare in altri campi il vostro reputato talento. Essoqui non fa breccia.- Non mi mover di qui - disse con voce ferma il mio cliente - finch

    non udir dalle labbra di Godfrey che egli non soffre alcuna coercizione.Il nostro ospite involontario suon il campanello.- Ralph - disse, - telefonate alla polizia della contea e dite all'ispettore

    che mandi due guardie. Ditegli che ci sono dei ladri in casa.- Un momento - dissi. - Voi, signor Dodd, dovete rendervi conto, che

    il colonnello Emsworth nei suoi diritti e che noi non siamo in posizionelegale in casa sua. D'altra parte, egli vorr riconoscere che il nostro agire dettato esclusivamente da un interessamento per suo figlio. Oso sperare che,se riesco ad avere cinque minuti di colloquio col colonnello Emsworth, eglicambier certamente il suo punto di vista.

    - Non sono cos facile a cambiare disse il vecchio soldato. - Ralph,fate ci che vi ho detto. Che diavolo aspettate? Telefonate alla polizia!

    - Nulla di tutto questo - dissi, sbarrando la porta. - Ogni interventodella polizia produrrebbe la catastrofe che voi temete. - Trassi il miotaccuino e scrissi su un foglietto una sola parola. - Questo - dissiporgendolo al colonnello - ci che ci ha condotto qui.

    Egli fiss la parola con un'espressione di sbalordimento.- Come sapete? - ans, lasciandosi cadere sulla sua poltrona.- affar mio sapere. la mia professione.Rimase assorto a pensare, tirandosi la barba con la mano scarna. Poi

    fece un gesto di rassegnazione.- Bene, se volete vedere Godfrey, lo vedrete. Non sono io, m'aveteforzato la mano, Ralph, dite al signor Godfrey e al signor Kent che fracinque minuti saremo da loro.

    Trascorso quel tempo ci incamminammo pel sentiero e giungemmoalla casa del mistero. Sulla porta stava l'ometto con la barba, tuttomeravigliato.

    - una vera sorpresa, colonnello, disse - che sconvolge i nostri piani.- Non posso farci niente, signor Kent. Ci hanno forzato la mano. Pu

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    riceverci il signor Godfrey?- S, dentro che aspetta. - Si volse e ci condusse in un'ampia stanza

    mobiliata con semplicit. Un uomo era ritto con le spalle verso il fuoco, eal rivederlo il mio cliente gli corse incontro con la mano tesa.

    - Bene, Godfrey,vecchiotto mio, questa bella!Ma l'altro lo respinse con un cenno.- Non toccarmi, Jimmie. Stammi lontano. S, s, guardami pure.

    Sembro proprio il bel caporale del secondo squadrone, no?Il suo aspetto era davvero strano. Si capiva che doveva essere stato un

    bell'uomo dai lineamenti marcati, abbronzati dal sole africano, ma la suapelle era tutta chiazzata di macchie biancastre.

    - E per questo non amo le visite continu. - Non dico di voi, Jimmie,

    ma avrei fatto a meno del vostro amico. Suppongo che avrete le vostrebuone ragioni, ma mi mettete a disagio.

    - Volevo essere sicuro che tu stavi proprio bene, Godfrey. Ti hoveduto quella notte che venisti a guardare alla mia finestra e non seppidarmi pace finch non ebbi chiarito la cosa.

    - Il vecchio Ralph mi disse che c'eri tu e non resistetti alla tentazionedi vederti. Speravo che non mi avresti veduto, e dovetti rintanarmi quandoudii aprirsi la finestra.

    - Ma che cos'hai, in nome del cielo?- Eh! la storia non lunga - disse accendendo una sigaretta. - Ricordi

    quel combattimento al mattino a Buffelsspruit, innanzi a Pretoria, lungo lalinea della ferrovia orientale? Sapesti che ero rimasto ferito?

    - S, ma non ottenni mai particolari.- Ci trovammo in tre, isolati dagli altri. Era una regione tutta

    accidentata, se ti ricordi. Eravamo Simpson - quello che chiamavamo il

    pelatello, - Anderson e io. Esploravamo i movimenti dei Boeri, ma quellis'avvicinarono di nascosto e ci sorpresero tutti e tre. Gli altri due furonouccisi, io ricevetti una pallottola nella spalla. Tuttavia rimasi in sella e ilcavallo galopp parecchie miglia prima che io svenissi e rotolassi a terra.

    Quando rinvenni, annottava; mi sollevai e mi sentii stanco e tuttodolorante. Con sorpresa scorsi vicino un edificio, abbastanza vasto, conun'ampia scalinata e molte finestre. Il freddo era molesto. Ricorderai quellaspecie di freddo torpido che soleva venire alla sera, un freddo da malato, da

    morto, ben diverso dal freddo secco e sano. Bene, io ero intirizzito sino alleossa, e la mia unica speranza si volgeva a quella casa. Mi alzai barcollando e

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    mi trascinai verso di essa, appena cosciente di ci che facevo. Ho un vagoricordo di aver salito lentamente i gradini, aver trovato una porta spalancata,essere entrato in uno stanzone dove c'erano parecchi letti, ed essermi gettatosu uno di essi con un sospiro contento. Il letto era disfatto, ma non ci badai.

    Mi tirai le coperte addosso perch tremavo di freddo e caddi in un sonnoprofondo.Mi svegliai che era mattino, e mi parve di entrare in un incubo

    spaventoso. Il sole africano irrompeva come un torrente dalle ampie finestresenza tendine, e ogni particolare del vasto dormitorio, squallido eimbiancato, spiccava netto e preciso. Di fronte a me c'era un omuncolosimile a un nano, con una testa enorme a forma di bulbo, che borbottavaeccitato in olandese, agitando due mani orribili simili a spugne brune.

    Dietro a lui c'era un gruppo di persone che sembravano divertirsiintensamente alla scena, ma rabbrividii quando le guardai. Non una di esseera la creatura umana normale: ognuna era contorta o gonfia o sfigurata inqualche modo. Le risate di quei mostri erano paurose a udirsi.

    Pareva che nessuno di essi sapesse parlare inglese, ma la situazionedoveva chiarirsi, perch l'uomo con la testa enorme si adir sino alla furia e,con grida selvagge, mi pose addosso quelle sue mani deformi e fece pertrascinarmi gi dal letto, senza badare al fiotto di sangue che mi usc dallaferita. Il piccolo mostro era forte come un bue ed io non so che cosaavrebbe potuto farmi, se attratto dal subbuglio non fosse entrato un uomoanziano che aveva evidentemente autorit. Disse in olandese poche parolesevere e il mio persecutore si ritir in disparte. Poi si volt verso di me,fissandomi al colmo dello stupore.

    - Come diavolo siete capitato qui? mi domand stupito. - Calma,calma! vedo che siete sfinito e la spalla dev'essere medicata. Sono medico, e

    vi fascer subito. Ma, ragazzo mio! qui siete assai pi in pericolo che sulcampo di battaglia. Siete nell'ospedale dei lebbrosi, e avete dormito nel lettod'un lebbroso.

    Ti occorre saper altro, Jimmie? A quanto pare, avvicinandosi labattaglia, quei disgraziati erano stati fatti sgombrare il giorno prima. Poi,siccome gl'Inglesi erano avanzati, quell'uomo che era il loro ispettoremedico, li aveva ricondotti indietro. Egli mi assicur che per quanto sistimasse immune dal contagio, non avrebbe mai osato fare ci che avevo

    fatto io. Mi mise in una camera privata, mi cur amorevolmente, e dopo unasettimana circa fui trasferito all'ospedale generale di Pretoria.

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    Ecco la mia tragedia. Sperai contro la speranza, ma soltanto quandofui tornato a casa i terribili segni che vedete sulla mia faccia mi fecerocapire che non ero sfuggito. Che dovevo fare? Ero in questa casa solitaria.Avevamo due servi dei quali potevamo pienamente fidarci. Vi era un

    edificio dove potevo abitare. Sotto il vincolo del segreto il signor Kent, che un chirurgo, si prepar a restare con me. La cosa pareva abbastanzasemplice entro queste linee. Dall'altra parte vi era una prospettivaspaventosa: la segregazione a vita fra estranei, senza pi una speranza dirilascio. Ma era necessario il segreto assoluto, altrimenti in questo paesesarebbe sorto uno scandalo, e io sarei stato trascinato al mio orribiledestino. Anche tu, Jimmie, anche tu dovevi restare all'oscuro. Non riesco acapire perch mio padre abbia ceduto.

    Il colonnello addit me.- Questo signore mi ha forzato la mano. - Spieg il foglietto sul quale

    avevo scritto la parola lebbra. - Mi parve che dal momento che sapevatanto, era meglio che sapesse tutto.

    - E cos stato - dissi. - Ma chiss che non nasca un bene? Dunque,soltanto il signor Kent ha veduto il paziente. Posso chiedervi, signore, sesiete un'autorit in simili malattie, le quali, come ho sentito dire, sono dinatura tropicale e semitropicale?

    - Ho le cognizioni ordinarie di un medico colto - rispose con una certarigidit.

    - Non dubito, signore, che voi abbiate una profonda competenza, masono sicuro che in simili casi preziosa l'opinione di un altro. Voi l'aveteevitata, comprendo, per timore che vi si sollecitasse a segregare il paziente.

    - cos - disse il colonnello.- Ho preveduto questa situazione spiegai - e ho portato meco un

    amico sulla cui discrezione si pu totalmente contare. Una volta poteirendergli un servizio professionale, ed egli pronto a consigliare pi comeamico che come specialista. Sir James Saunders.

    La prospettiva di un colloquio con Lord Robert non avrebbe causato aun giovane ufficiale subalterno maggior stupore e piacere di quello cheapparve sul viso del signor Kent.

    - Onoratissimo - mormor.- Allora invito sir James a venire qui. nella carrozza davanti alla

    porta. Frattanto, colonnello, noi possiamo forse radunarci nel vostro studio,dove io fornir gli schiarimenti necessari.

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    E qui sento proprio la mancanza del mio Watson. Con domande abilied esclamazioni di sorpresa egli saprebbe elevare la mia semplice arte, chenon altro che senso comune ridotto a sistema, alle vette del prodigio. Io

    narrando di me stesso non ho tale aiuto. Tuttavia voglio esporre il processodel mio pensiero cos come lo esposi al piccolo uditorio, che comprendevala madre di Godfrey, nello studio del colonnello Emsworth.

    - Il mio procedimento logico - dissi - parte dalla supposizione che,quando si eliminato tutto ci che impossibile, ci che rimane, per quantosia improbabile, dev'essere la verit. Pu darsi che rimangano variespiegazioni; in tale caso si prova e riprova finch l'una o l'altro di esserisulta sufficientemente appoggiata. Applichiamo questo principio al nostro

    caso. Quando mi fu sottoposto, tre ipotesi potevano spiegare il ritiro o laprigionia del giovane in un edificio annesso alla dimora paterna. Potevadarsi che egli avesse commesso un delitto, o che fosse pazzo e che sivolesse evitare il suo ricovero in un manicomio, o che avesse qualchemalattia che imponeva la segregazione. Non potevo pensare ad altresoluzioni adeguate. Ma queste dovevano a loro volta essere vagliate epesate l'una in rapporto con l'altra.

    L'ipotesi del delitto era da scartarsi. Nessun delitto misterioso erastato segnalato da questo distretto. Di ci ero sicuro. Se poi si fosse trattatodi un delitto non ancora scoperto, la famiglia avrebbe avuto manifestamenteinteresse a liberarsi del delinquente e a mandarlo all'estero piuttosto chetenerlo nascosto in casa. Una simile condotta era inesplicabile.

    La pazzia era pi plausibile. La presenza di un'altra personanell'edificio isolato suggeriva l'idea di un custode. Il fatto che essa uscendochiuse la porta rafforzava la mia ,ipotesi e aggiungeva l'elemento della

    costrizione. Ma d'altra parte questa non doveva essere rigorosa, altrimenti ilgiovane non avrebbe potuto uscire e venire a vedere il suo amico.Ricorderete, signor Dodd, che io cercai dei dati d'appoggio, chiedendovi peresempio che giornale leggeva il signor Kent. Se fosse stato La lancetta oil Giornale medico inglese, ci mi avrebbe aiutato. Tuttavia non illegaletener un pazzo in una dimora privata, se affidato alla custodia di personaidonea e le autorit sono state debitamente avvertite. Perch, allora, tuttoquel disperato desiderio di segretezza? Anche questa teoria non s'accordava

    coi fatti.Rimaneva la terza possibilit, con la quale, per quanto rara e

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    improbabile, tutto pareva quadrare. La lebbra non insolita nel Sud Africa.Il giovane poteva, averla contratta per qualche vicenda straordinaria. I suoisi trovavano in un'orribile situazione, perch desideravano sottrarlo allasegregazione. Era necessaria una grande segretezza per impedire che si

    spargessero voci e poi intervenissero le autorit. Un medico devoto, sepagato a sufficienza, era facile a trovarsi, perch attendesse al malato. Nonc'era una ragione perch questi non fosse libero, una volta calata la notte.Lo sbiancarsi della; pelle una conseguenza solita della malattia. Le basierano solide, cos solide che decisi di agire come se le avessi realmenteverificate. Quando, giungendo qui, notai che Ralph, che porta i cibi, avevadei guanti imbevuti di disinfettanti, i miei ultimi dubbi furono scacciati.Una sola parola vi mostr, signore, che il vostro segreto era scoperto, e se la

    scrissi invece di dirla, fu per provarvi che potevate contare sulla miadiscrezione.

    Stavo finendo questa piccola analisi del caso quando la porta si apersee fu introdotta l'austera figura del grande dermatologo. Per una volta tanto isuoi lineamenti di sfinge erano allentati e i suoi occhi avevano un calore dicommozione. Sidiresse verso il colonnello e gli strinse la mano.

    - il mio destino di portare notizie sovente cattive e di rado buone -disse. - Ma questa volta la notizia ottima. Non lebbra.- Che?- un caso tipico di pseudo-lebbra o ichtiosi, un'affezione scagliosa

    della pelle, di aspetto sgradevole, ostinata, ma che consente la guarigione, ecertamente non infettiva. S, signor Holmes, la coincidenza singolare. Ma proprio una coincidenza? Non piuttosto l'opera di forze sottili dellequali conosciamo poco? Siamo noi sicuri che la terribile apprensione in cui

    certamente visse il giovane dopo che si espose al contagio, non abbia percaso prodotto un effetto fisico che simula quello temuto? In ogni caso, ioimpegno la mia , riputazione professionale... Ma la signora svenuta! Pensoche il signor Kent far meglio ad assister lei, finch si riavr dal colpo diquesta lieta sorpresa.