13

Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 2: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 3: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 4: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 5: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 6: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì
Page 7: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

SABATO 18 OTTOBRE 2014.Cronaca di Torino .61

� �� ��

Il caso

Stamina,Vannoni faricorsocontro ilsequestroaBrescia

Altro ricorso, altro giudice,altra udienza. Il caso Stami-na torna davanti al tribunaledel Riesame: le famiglie deipazienti chiedono ancorauna volta che vengano disse-questrate le cellule agli spe-dali civili di Brescia. Ma que-sta volta, al loro ricorso, siunisce anche quello di Davi-de Vannoni.La nuova udienza è fissata

per il 22 ottobre, martedìprossimo. I famigliari deima-lati in attesa di infusione ciavevano già provato una vol-ta, a settembre, a chiedere ditogliere i sigilli dalle attrez-zature apposti dai carabinie-ri del Nas su richiesta dellaprocura di Torino, che conte-sta aVannoni l’associazione adelinquere finalizzata allatruffa e la somministrazionedi farmaci in modo pericolo-so. E quella volta, Vannoninon c’era. Ma la loro richie-sta era stata superata da unaltro ricorso, quello dellostesso pm Raffaele Guari-niello, che aveva sollevato ilproblema dell’«incompeten-za funzionale» del Gip che

aveva disposto il sequestro.Una questione molto tecnica:in sintesi, il Gip che aveva di-sposto il sequestro a fine ago-sto, non era secondo il pm la fi-gura competente a decidere,perché il casoStamina, dopo larichiesta di rinvio a giudizioper Vannoni, era già stato as-segnato al giudice per l’udien-za preliminare, Potito Giorgio.Il Riesameaveva quindi rinvia-to gli atti al gup, per deciderese mantenere il sequestro op-pure no. E il gup aveva accolto.Ora, quindi, i proprietari

delle cellule e dei macchinari,possono tornare a chiedere unpronunciamento.

La novità è che ora ancheVannoni si unisce alla richie-sta. Anche se i suoi avvocati,Liborio Cataliotti e PasqualeScrivo, dicono che il 22 otto-bre nemmeno presenzieran-no, che il ricorso è stato fattosolo «per dimostrare vicinan-za alle famiglie».Intanto, altri appuntamenti

giudiziari si avvicinano per ilguru di Stamina: il 31 ottobresarà ascoltato al processo chelo vede imputato di tentatatruffa ai danni della RegionePiemonte. E il 4 novembre ini-zierà l’udienza preliminareper Vannoni e gli altri 12 cheGuariniello vuole processare.

PAOLA ITALIANO

LastoriaGIAMPIERO MAGGIO

C’era l’ingegne-re gemmologoche certifica-va le pietre, ilbroker che

aveva i contatti con gli istitu-ti di credito e il milanese diorigini indiane che aveva gliagganci giusti in Oriente, dadove partivano zaffiri, rubi-ni, smeraldi che arrivavanoin Italia di contrabbando perfinire nei caveau svizzeri. Ecome in tutte le storie ditruffe che si rispettino nonmancavano i prestanome:una casalinga e un commer-ciante d’abbigliamento condifficoltà economiche, pron-ti a rischiare tutto in cambiodi poche migliaia di euro. Atirare le fila, infine, c’era lei,Caterina Noello, 63 anni, ori-gini sarde, domicilio a SanRaffaele Cimena, ex volto tvnelle televendite e un passa-to pieno di guai (ma ne èemersa «pulita»), sempre

nevra. Gioielli rimasti nei cave-aupertuttoquesto temposenzache nessuno li rivendicasse.Perché? Un mistero, fino a po-chi giorni fa. Le indagini, chehanno portato in diverse cittàdelPiemonte,maanche inLom-bardia e in Umbria, sono statechiuse l’altro ieri. Otto gli avvisidi garanzia nei confronti di al-trettante persone, accusate avario titolo di contrabbando, ri-ciclaggio, ricettazione.Nel corso delle perquisizioni

la Guardia di Finanza di Ivreaha sequestrato altro materialepronto ad essere esportato inSvizzera e a Malta. Nello stu-dio torinese di Giuseppe Bene-detto, 69 anni, l’ingegnereesperto gemmologo e ora inda-gato, sono state trovatemiglia-ia di pietre, tra zaffiri, rubini,smeraldi, già catalogate eprezzate. Mentre nelle tre cas-seforti della Noello, i finanzierihanno recuperato gemme estatuette in avorio. L’ammon-tare complessivo del business,comprese le prime due spedi-zioni, è di 130 milioni.

Garanzia per il creditoIl sistemaper faresoldi erasem-plice. I preziosi, secondo gli in-quirenti tuttidiprovenienza ille-cita, venivanousati comegaran-zia per accedere a linee di credi-

tomilionarie,necessariea finan-ziare progetti edili inesistenti.Tutto con l’aiuto di broker scal-tri e navigati: «Capaci – spiega-no gli investigatori – di toccare icontatti giusti». Il denaro incas-sato, poi, prendeva il volo deiparadisi fiscali, dalCostaricaal-le Isole Cayman. A capo dell’or-ganizzazionec’eraNoello.A far-le da spallaDionisiaBalbo (dife-sa dall’avvocato Bufalini), 67anni, la casalinga di CastagnetoPo che tre anni fa aveva effet-tuato, a suo nome, la seconda

spedizione di rubini e smeraldi.

Salto di qualità«Lanostravita–si eraconfidataall’epocaDionisia Balbo con i fa-migliari – cambierà». E poi c’eral’altro prestanome, GiuseppeMelluso, 55 anni, commerciantedi Mazzé, il primo a finire nellarete dei finanzieri. Lo avevanoscoperto ad agosto attraversouncontrollo incrociato.Gli occhierano caduti su quella stranaspedizione da 10 milioni in gio-ielli effettuata nel 2011 a suo no-

Dietro iprestanomeunabanda

internazionaleLaFinanza sequestra gioielli per 130milioni

Nella gang un ingegnere gemmologoDell’organizzazione facevano parte un ingegnere gemmologo, una casalinga, un commerciante

di abbigliamento e un indiano in contatto con i Paesi in cui si estraevano le gemme

me. Troppo, per un commer-ciante d’abbigliamento. A quelpunto la rete è stata ricostruita.Si è arrivati ad un indiano resi-dente a Milano, Sanjay KamalBanerjee, che teneva i contatticon i paesi in cui si estraevano legemme e ai broker, AlessandroPetruzzi, 56 anni, di Città di Ca-stello, Marco Chiesa, 44 anni, diPiacenza, GuidoTortone (difesodall’avvocato Andrea Bertano),43 anni, di Fossano. Le indagini,non ancora concluse, potrebbe-ro riservare altri colpi di scena.

dio di Gaza»sto deinazionalilemme.zionalesulle ocontro l’fermarepalestinese

Sestrier

LasfiddallaV

FaballenarOlimpicprepararo d’Itachiuderzo postoVueltagrammsettembuna decinamettersSpagna.bellissimo- grazieche abitatrovatoè moltonamenti.le due allee, vistodel Giroto benein vista

asso.n

unatiri-

-impazzi-

tica-a

portinochéae

spedi-ia

ooela-diaal-ei

o--

quan-ilea.Idi

andi-su-

noenden-

nolia.se

certare che si tratta di veri ru-bini e non di patacche c’è pureuna perizia scritta e firmata daun gemmologo di Torino.

La seconda valigettaE mentre per il commerciantescatta l’accusa di ricettazionegli investigatori iniziano a farsiun sacco di domande: «Chi c’èdietro tutta que-sta storia dei ru-bini? Perché nes-suno ha mai ri-vendicato quellegemme e le hamai ritirate?».Gli inquirenti lo hanno detto findall’inizio: Più affondi le maniin questa vicenda, più scopripercorsi che si perdono chissàdove. Già, perché poche setti-mane dopo aver scoperto la pri-ma valigetta, la Guardia di Fi-nanza ne scopre un’altra. Anco-ra più ricca. Questa volta ci so-

no zaffiri e rubini per un valoredi 50 milioni di euro. Inviatisempre da Alessandria (attra-verso lo stesso spedizionieredoganale) con destinazioneSvizzera. Dove? Ginevra, stes-sa sede in cui c’è l’altra cassettadi sicurezza. Solo che stavolta ilmittente non è più il commer-ciantemauna anonima casalin-

ga sessantennedi Chivasso. Dueche si conosconoda un po’, che sisono frequentatiin passato e cheper un po’ si era-

no persi di vista. Ma legati dadue valigette piene di preziosi.La Procura ha aperto un’in-chiesta per traffico internazio-nale di pietre preziose. Gli unicielementi sui quali indagare, pe-rò, sono un commerciante euna casalinga. Troppo poco,per avere la soluzione del giallo.

Ilmisterodelleduevaligettecon60milionidi gioielli

Inviate aGinevradaun commerciante e dauna casalingadelTorinese

In un caveau svizzeroLe valigie con gioielli per 60 milioni di euro sono custodite in due cassette di sicurezza di una banca di Ginevra,

dove sono arrivate 3 anni fa con uno spedizioniere. Da allora mai nessuno le ha prelevate o ne ha reclamato la proprietà

INCENSURATI

I duesi conosconomadiconodinon

sapernenulla

A

iaeè

i libri contabili sono aposto, tut-to qua. Ma trovano ben altro.Restano di sasso quando, attra-verso la loro banca dati, scopro-no che quell’uomo, tre anni fa,aveva inviato 483 rubini usandouno spedizioniere doganale diAlessandria. Le pietre eranodestinate a una banca di Gine-vra, una cassetta di sicurezza alui intestata con tanto di assicu-razione e dettagli della merce.Inspiegabile, per uno così. E al-

lora i finanzieri approfondisco-no. Si presentano a casa sua echiedono spiegazioni. «Sonosoltanto un prestanome», si af-fretta, intimorito, a precisare.Di chi?, insistono. Lui, un po’evasivo, se la cava così: «Since-ramente non ricordo». Intantoil sostituto procuratore diIvrea, Giuseppe Drammis, at-traverso una rogatoria interna-zionale chiede e ottiene il se-questro della valigetta. Ad ac-

483rubini

È il contenutodella prima delle duevaligette sequestrate,

valore 10 milioni di euro

50milioni

Il valore di zaffirie rubini contenuti

nella seconda valigettaspedita in Svizzera

RCHI

tascava i soldi enonpulivagiudizio titolaree funzionario

Il sedileditta apacquist

inferpersone

coper

� Il 13 agosto scorso LaStampa aveva dato la noti-zia dell’indagine sulle mi-steriose valigette.

Sulla«Stampa»

per storie legate a gioielli piùo meno di reale valore.

L’organizzazioneEccola qui la banda con ramifi-cazioni in Italia e all’estero che,per mesi, ha fatto impazzire imilitari della Guardia di Finan-za e il sostituto procuratore diIvrea, Giuseppe Drammis, ilmagistrato che, ad agosto, ave-va aperto l’inchiesta su un dop-pio traffico di pietre preziose -valore 60milioni - partito 3 annifadall’Alessandrinoe finitoaGi-

Nuova udienzadavanti al Riesameper chiederedi togliere i sigilli

Davide Vannoni è indagato per associazione a delinquere e truffaANSA

Page 8: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

DOMENICA 19 OTTOBRE 2014.Biella e provincia .41

��

Sanità,Biella “scudetto”del risparmioUnospedale nuovo in più,ma il bilancio dell’Asl resta inferiore ai livelli essenziali diminimaassistenza

Ricordate nel 2012a Palazzo Lasca-ris, giunta Cota,l’allora assessorePaolo Monferino?

«La Regione è tecnicamentefallita. Il deficit ammonta a 9miliardi e 960 milioni. Vistoche l’82% del bilancio riguar-da la Sanità, è presto dettodove mettere mano». Due an-ni dopo, cambiano gli attorima il canovaccio è lo stesso:Renzi chiede alle Regioni ditagliare 3 miliardi, Chiampa-rino s’inalbera: «Dove possoridurre, se nonnella Sanità?».Benedetta Sanità. Moder-

no uroboro, serpente mitolo-gico che cresceva cibandosidella sua stessa coda. O me-glio, come direbbe Totò, la«Sophia Loren» del debitonazionale. Certo gli sprechisono all’ordine del giorno:l’ultima indagine che arrivadal Veneto evidenzia adesempio come una bendapossa costare anche il 650%in più (seicentocinquanta,non è un errore) solo se com-prata in una provincia piutto-sto che in un’altra. Chiampa-rino fa bene a sventolare labandiera del «no» al rischio diaumento dell’Irap. Ma Renziun po’ di ragione sembraaverla. Anche per le disparitàdi trattamento, evidenti pro-prio in Piemonte. Secondo gliindirizzi Lea (Livelli essenzia-li di assistenza sanitaria) sta-biliti dalla stessa Regione,Biella non po-trebbe costaremenodi 295mi-lioni all’anno. Etanti dovrebbe-ro essere i fi-nanziamenti .In realtà, il bilancio «made inBi» si ferma a 285 milioni.Non è così a qualche chilome-tro distanza: Vercelli dovreb-be costarne 302 di milioni,ma ne riceve 317. Asti, pro-vincia con appena 30 milaabitanti in più rispetto alBiellese, arriva a mettere incassa 330 milioni: un consi-stente «surplus» ottenutogiustamente con l’inaugura-zione del nuovo ospedale, mapoi mantenuto inalterato.Il nuovo ospedale è lo stes-

so tema che Biella sta per af-

frontare. Nonostante la recen-te visita di Chiamparino, le tan-te promesse e la speranza fon-data sull’italica certezza «cheormai indietro non si torna», i12 milioni necessari alla fase di«start-up» ancora non ci sono.Dodicimilioni che non sarebbe-ro un regalo, ma che la Regionegià dovrebbe pagare a garanziadel livello Lea per i servizi for-niti adesso, con il vecchio ospe-dale. E che invece non paga. Ci-liegina sulla torta: secondo stu-di e proiezioni, alla gestione delfuturo Degli Infermi potrebbe-ro bastare 295 milioni. Vecchio

e nuovo, in prati-ca, costerebberouguale. Con unabella differenzanella qualità deiservizi offerti.Ma a Biella

che fanno, i miracoli? No, maun’efficiente razionalizzazione,quella sì. Grazie alla tecnologiaapplicata al rapporto con i me-dici di base, ad esempio la spe-sa per i farmaci è scesa da 31 a26 milioni. Controllato anchel’investimento per il materiale,con una stretta collaborazionedirigenti-primari. E il progettodi «primary nursing» applicatoal personale infermieristico,viene portato amodello in altreAsl. Non di sola forbice, insom-ma, si può vincere lo scudettodel risparmio.

Vecchio e nuovoSecondo studi e proiezioni di bilancio , anche conil nuovo ospedale Biella rispetterebbe gli indirizzi

Lea della regione Piemonte

LabagarresuCittàStudi

Squillariocontro ilgovernatore“Nonpuòaffossare l’ateneo”

«SeChiamparino non vuole da-re soldi a Città Studi ce ne fare-mo una ragione, come diceRenzi. Ma affrontare in modocosì superficiale la questionedell’Università mi spaventa emi addolora». Luigi Squillarioc’è rimasto male: il governato-re è piombato a Biella e ha cala-to la mannaia sull’ateneo, di-cendo che così non va, che è«un doppio di Torino» e che bi-sogna cambiare registro. Pre-sidente di Città Studi fino a po-chi giorni fa, Squillario ha ap-pena passato il testimone aPier Ettore Pellerey. Ma rima-ne «vice», e del campus bielleseè sempre stato l’anima:«Chiamparino vuole mettereuna croce sopraCittàStudi?Lofaccia. Se avremo le risorsecontinueremo da soli. Tanto,negli ultimi 4 anni, da Torinosono arrivati poco più di 300mila euro». Ghigo e la Bressoavevano investito valanghe di

soldi; poi, con Cota, si sonochiusi i rubinetti, e il 90 percento del bilancio è rimasto sulgroppone della FondazioneCrb. Il cui presidente è proprioSquillario: «Ho stima di SergioChiamparino, ma mi stupisceche abbia detto certe cose aBiella, senza che nessuno siaintervenuto. Credo che l’ateneo

meriti più rispetto e considera-zione». L’ex presidente pensa ai1500 iscritti, alle matricole increscita, al college da tuttoesaurito: «Se la Regione pensache l’era del decentramento siafinita, lo deve dire chiaramente.Non siamo stati a noi a imporrequella strategia: l’Università diTorino non vuole abbandonareBiella e noi non vogliamo certodivorziare da loro». Il governa-tore pensa a un campus tuttovotato al tessile, alla ricerca, al-l’innovazione: «E a noi va benis-simo - incalza Squillario -: maper mandare avanti un ateneoserve una massa critica di stu-denti. Una mini-università spe-cialistica, con 150 studenti, nonpuò stare in piedi. Quindi, se bi-sogna rivedere qualcosa, è me-glio affrontare il problema conuna programmazione comples-siva dell’istruzione universita-ria. Se Chiamparino avesse fat-to un discorso del genere a Cu-neo, tanto per dire, l’avrebberopreso a randellate».

GIUSEPPE BUFFABIELLA

Luigi Squillario

Afrontedi 295milioniritenuti indispensabili

senespendono285

CONTI IN REGOLA

gg DossierRegione/I nodi irrisolti g

DANIELE PASQUARELLIBIELLA

� Tra i temi biellesi«messi all’indice» dal go-vernatore Chiamparino,c’è anche l’aeroporto diCerrione: «Un anno ditempo, non di più». Unaposizione che non sem-bra però aggiungeremol-to ad una cornice storica-mente traballante. «ConChiamparino non ho par-lato - dice il presidente diSace, Piermarco Ferra-resi -. Con la Regione, omeglio con Finpiemonte,siamo fermi agli 80 milaeuro che ci hannodato ul-timamente.Ma quei soldibastano appena per arri-vare alla fine di quest’an-no, non per andare avantiancora un secondo».Il bilancio di Sace ha undeficit di 250 mila euro.Non una cifra esorbi-tante, se è vero che il«prodotto aeroporto»vale circa 7 milioni dieuro. La pista e gli han-gar di Cerrione dannolavoro infatti a un centi-naio di persone tra lastessa Sace, le officinedi manutenzione e ledue scuole di volo. Unpunto di riferimento na-zionale per l’aviazionegenerale (non quella dilinea, che ha costi im-proponibili per quasitutti gli aeroporti italia-ni, figuriamoci per il«Sella») e che per como-dità e velocità di gestio-ne potrebbe diventareun piccolo gioiello euro-peo ad esempio nellapreparazione dei piloti.«Il fatto è che prima ditrovare i soldi, bisognacredere in un progetto -conclude Ferraresi -.Questo è il problema. Co-me posso convincerepossibili investitori, se sidice che c’è solo un annodi tempo?». [D. P.]

AEROPORTO

«Il progettoè importante

quanto i soldi»

FOTO CORRADO MICHELETTI

Page 9: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 .Novara e provincia .43����

IN VIA ALDO MORO. L’INAUGURAZIONE CON IL VESCOVO

Unanuova“casa”peraiutarechi soffredidisagiopsichicoABorgomaneroaperta la sededell’Ispam

«Oggi apriamoquesta, da do-mani comincia l’avventurapiù importante». Così il ve-scovoFrancoGiulio Brambil-la all’inaugurazione dellanuova sede dell’Ispam, l’as-sociazione di iniziative e stu-di psicosociali, intitolata adAmelia Monastra. Tutela idiritti di chi soffre di disagiopsichico. La sede è stataaperta a Borgomanero in viaMoro di fronte alle scuole.«L’azione dei volontari che sioccupano di reinserire nelcontesto sociale e lavorativochi soffre - ha annunciato ilvescovo - è fondamentale. Ri-cordo un’esperienza di que-sto genere a Como, dove i di-sabili venivano poi assuntidalle aziende, in base a unalegge dello Stato». Le paroledel vescovo sono state com-mentate ad alta voce da alcu-ne operatrici dell’Ispam:hanno fatto notare come inPiemonte questo non accadae la legge sia disattesa.L’Ispam dispone anche di

un gruppo appartamento aBolzanoNovarese, in viaTor-re, messo a disposizione dal-la parrocchia. Qui sono stateavviate una falegnameria e lalavorazione del cuoio: ora sa-ranno trasferite a Borgoma-nero. La nuova struttura hauna superficie di 160 metriquadrati, la metà dei qualiutilizzata per la falegname-ria. Il progetto è dell’archi-tetto Rino Cimmino. Il presi-dente dell’Ispam, GiovanniMarchionni, ha ricordato ilcontributo fondamentaledelle Fondazioni Cariplo, Co-munità del Novarese, Com-pagnia San Paolo, Interclub.Il sottosegretario al Lavoro,Franca Biondelli, ha parlatodell’importanza del centroper tutto il territorio. Il sin-daco Anna Tinivella ha mes-so in risalto l’apporto fonda-mentale del volontariato:«Ricchezza straordinaria diquesta città».

MARCELLO GIORDANI

BORGOMANERO

DUE CONFERENZE AD ARONA

Larealtàdel territorioe imigranti disadattati

� Due serate di appro-fondimento sul disagiopsichico anche per far lucesulla situazione del terri-torio. E’ la proposta del-l’associazione «Partecipa-zione e solidarietà» diArona per il 24 ottobre e il14 novembre, alle 20,45nell’aula magna del Comu-ne di Arona (piazza De Fi-lippi 4). Alla prima, dedi-cata a «Il disagio psichicooggi: uno sguardo alla re-altà del nostro territorio»,interverranno Ettore Qua-dro, dirigente medico re-sponsabile del centro disalute mentale di Arona,Anita Gedruschi, assisten-te sociale e Daniela Forti,

presidente dall’associa-zione «Aiuta Psiche» diArona. Alla seconda, daltitolo «Dal migrante sanoal migrante esausto: disa-dattamento culturale e di-sagio psichico», parteci-peranno Luisa Mondo,medico, referente regiona-le del Gruppo immigrazio-ne salute del Piemonte, eMaria Luisa Cattaneo, psi-cologa e psicoterapeuta,della cooperativa sociale«Crinali». Entrambi gli in-contri, in cui gli esperticercheranno anche di ipo-tizzare nuove prospettivedi impegno e vie di soluzio-ne ai problemi, sono a in-gresso libero. [M. BEN.]

NOVARA. DISPONIBILE UN SOLO POSTO

Adesso il “Maggiore”cercaconunconcorsol’infermierepediatrico

Appena concluso il maxi-concorso per un posto da in-fermiere (4.024 domandepervenute e 259 idonei classi-ficati in graduatoria al termi-ne delle tre prove di selezio-ne), l’ospedale Maggiore diNovara ne ha bandito un al-tro per infermiere pediatri-co, sempre con un solo postoda assegnare.Non ci sarà la stessa folla

di partecipanti che a maggioaveva invaso lo Sporting peraffrontare il test scritto, vi-sto che ora è richiesto un ti-tolo più specifico, ma comun-que gli aspiranti potrebberoessere anche in questo casomolto numerosi.Per partecipare occorre il

possesso del diploma uni-versitario di infermiere pe-diatrico, ma vanno bene an-che i diplomi e gli attestaticonseguiti in base al prece-dente ordinamento, ricono-sciuti equipollenti. Non cisono limiti di età.Per presentare la doman-

da, esclusivamente con pro-cedura telematica attraversoil sito internet aziendale, c’ètempo sino alla mezzanottedel 27 ottobre.Anche per questo caso si

applica la riserva di legge afavore di chi ha prestato ser-vizio come volontario nelleforze armate (militari ditruppa congedati senza de-merito dalle ferme contratte

e ufficiali di complemento chehanno completato senza de-merito la ferma biennale oprefissata).Nel precedente concorso

c’era un solo posto per un’as-sunzione immediata a tempoindeterminato ma con possibi-lità di utilizzo della graduato-ria anche da parte delle Asl diNovara eVercelli. Adesso inve-ce non ci sono queste ulterioriopportunità.Ma non sono solo i concorsi

per infermieri a richiamareuna grande partecipazione: sista rivelando molto affollatoanche quello per dirigente me-

dico della Nefrologia, banditosempre dal Maggiore.Per un posto sono arrivate e

sono state ammesse 40 do-mande presentate da speciali-sti provenienti da ogni parted’Italia e anche dall’estero: inlizza ci sono pure due profes-sionisti albanesi, una dottores-sa polacca e una greca.Intanto nei giorni scorsi al-

tri due concorsi per medici sisono conclusi: riguardano unposto di Medicina e chirurgiad’accettazione e d’urgenza euno di Neurologia. Qui i candi-dati risultati idonei sono statirispettivamente sette e sei.

PersonaggioBORGOMANERO

Gianfranco Giustina, ilcuratore delle IsoleBorromee, è «Borgo-manerese dell’anno».Il riconoscimento ieri

alla Società Operaia. Carlo Paniz-za, presidente della commissione:«Giustina ha ricevuto a Londra unpremio che equivale al Nobel per ilgiardinaggio e ha portato il nomedi Borgomanero nel mondo». Ilsindaco Anna Tinivella: «Quandola passione si sposa con la straor-dinaria competenza, come nel ca-so di Giustina, si ottengono risul-tati eccezionali».Consegnata anche la targa della

giuria e assegnata ogni anno aun’associazione cittadina: quest’an-no è stato scelto il fotoclub «L’Im-magine» e il premio è stato ritirato

dal presidenteMauro Borzini. Giusti-na, 59 anni, ha raccontato la sua pas-sione per fiori e verde: «A Borgoma-nero, ai miei tempi, chi finiva lemediesi iscriveva all’istituto tecnico o allaragioneria. Io invece fin da piccoloavevo ereditato dai nonni la passioneper i fiori e le piante così sono andatoall’istituto di Solcio di Lesa. Poi hoproseguito gli studi a Sanremo e hoscoperto i grandi giardini e parchidella Costa Azzurra».L’approdo a Stresa, ai giardini bor-

romei, è stato ca-suale: «A Sanre-mo avevo letto suun giornale un’in-serzione in cui sicercavano aiutigiardinieri per leIsole. Perme era una doppia opportu-nità: finalmente potevo guadagnarequalcosa e tornavo vicino a casa».La carriera all’Isola Bella e all’Isola

Madre è stata rapidissima e costella-ta di successi. Dopo due anni Giustinaveniva nominato capo giardiniere.Oggi i Borromeo l’hanno scelto comecuratore di tutte le proprietà sul lago.«E’ una grande responsabilità e al-

l’inizio non era semplice. Poi, conl’esperienza, e la passione che è rima-sta quella di quand’ero bambino, si ri-solvono i problemi».Giustina ha ricordato anche come

il premio internazionale ricevuto que-sta primavera a Londra dalla SocietàReale gli abbia un po’ cambiato la vi-ta: «Non ero abituato a questa noto-rietà, a interviste e inviti a tante ma-nifestazioni: oggi per esempio dovevoessere a Parigi ma anche in Italia co-megiudice di unamostra floreale.Na-

turalmente hoscelto di esserequi, nella mia cit-tà». Giustina hasottolineato di «es-sere stato fortuna-to a lavorare in un

ambiente meraviglioso come le Isole.Ho conosciuto tanti personaggi e hopotuto eseguire molti esperimenti.L’ultimo di questi ha permesso di ac-climatare le protee, che vivono nel-l’emisfero australe, in un clima total-mente diverso rispetto al nostro». Perchiudere in bellezza, in sintonia col te-ma, Giustina ha regalato una rosa atutte le signore presenti in sala.[M.BEN.]

BorgomaneropremiaGiustina, il curatoredelle IsoleBorromee

A maggio a Novara il maxi-concorso dell’ospedale

CLAUDIO BRESSANI

NOVARA

InNefrologiamanca

undirigentemedico

Inlizzacisonoanche

professionististranieri

InbreveOleggioAlpiniescoutinauguranolesedi�Gli scout inaugurano og-gi la nuova sede operativa. Ilgruppo si trasferisce da vialeMazzini alla «Cascina Ca-stello. Don Tino Bottarini» invia Sonzini e Moioli 15: ceri-monia alle 10. Dopo la visita,la messa e il pranzo. Cambiaanche la sede degli alpini: og-gi alle 11 inaugurano la loronuova base in viale Paganini25 (ingresso di villa Troillet).Le penne nere hanno decisodi intitolarla ad Aldo Gandol-fini, alpino morto nel 2012che aveva lavorato tanto peril gruppo oleggese. La ceri-monia è accompagnata dallabanda filarmonica. Parteci-pazione aperta a tutti. [F. M.]

NovaraSicurezzasul lavoroDomani il convegno�«Il giudizio di idoneitànella tutela della salute e si-curezza dei lavoratori»: con-vengo organizzato da Asl eAnmil, con altri partner e en-ti, domani dalle 8,30 alle 17,45nell’aulamagna dell’ospedaleMaggiore. È rivolto in parti-colare a medici, tecnici dellaprevenzione, infermieri, assi-stenti sanitarie e operatorivari. L’iniziativa nella Setti-mana europea per la sicurez-za sul lavoro. [M. BEN.]

NovaraSclerosimultiplaIlpuntosulla ricerca�Convegno scientifico or-ganizzato dalla sezione del-l’Associazione italiana scle-rosimultipla (Aism) con il re-parto di Neurologia del Mag-giore alle 9,30 di oggi. Il pri-mario Roberto Cantello mo-dera il dibattito «Sclerosimultipla e ricerca, progetta-re il domani». Intervengono,nella sede Aism di via MonteSan Gabriele 50/c, i neurolo-gi Paola Naldi e CristoforoComi. Paolo Favini illustreràl’accordo tra Aism e il patro-nato Epaca. Trasmissione indiretta streaming e podcastsu www.smsradio.net. [R. L.]

NovaraVolontàeazioniIncontroconpsicologi�Con «Psicologia utile»nella sede di corsoVercelli 55domani alle 17,30 e alle 20,45con Barbara Camilli, IlariaCrespi e Laura CarnevaleMaffè si parla di «Se vuoi...puoi». Prenotazioni al349.8325901. [R. L.]

La nuova sede dell’Ispam è davanti alle scuole

«NOBEL» DEL GIARDINAGGIO

InprimaveraaLondrahaottenuto il riconoscimento

dellaSocietàReale

Magodel verdeDa sinistra

Carlo Panizzapresidentedella giuria

poiGianfranco

Giustinae il sindaco

Anna Tinivella

Page 10: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 .Primo Piano .9

I GOVERNATORI

“I risparmi devono iniziare da Roma”Il presidente del Piemonte: facciamo la nostra parte, ma la spending review è fermaE Maroni minaccia: “Piuttosto che alzare le tasse sono pronto allo sciopero fiscale”

L’opinione pubblica sta dallaparte di Renzi, e loro lo sanno.Anni di sprechi, di casi Fiorito,di sedi inutili in giro per ilmon-do per promuovere il «Made inPiemonte», il «Made in Sicily»,il «Made in Lombardia» pesa-no come macigni. La reazionedei giorni scorsi alla decisionedel governo ha irritato il pre-mier, e convinto i presidenti -

in particolare quelli con la tes-sera Pd in tasca - a limitare in-terviste e dichiarazioni, alme-no fino a quando non ci saràl’incontro con il governo. Chiha le mani più libere e attaccaa testa bassa è ora il governa-tore leghista della LombardiaRoberto Maroni: «Il governoci vorrebbe costringere achiudere ospedali o alzare letasse. Ebbene, piuttosto dicoai sindaci che siamo pronti a

fare la rivolta fiscale».Resta la feral domanda, del-

la quale si incarica di rispon-dere il gran mediatore, ovveroil presidente dei governatoriSergio Chiamparino: in nomedi cosa, dopo anni di scandali,le Regioni chiedono lo scontoad un governo che taglia le(troppe) tasse che pesano suicittadini? Chiamparino non siscompone: «Partiamo anzitut-to dai numeri: fra Monti, Letta

e Renzi i risparmi che que-st’anno vengono chiesti alleRegioni valgono nel complesso5,8 miliardi di euro. Se a que-sto aggiungiamo il fatto chedobbiamo farci carico dei bi-lanci definanziati delle Provin-ce, la faccenda si fa seria. Chi sioccuperà quest’inverno, senon noi, delle strade provincia-li ghiacciate? O di pagare il ri-scaldamento nelle scuole?»Eppure «chiunque vada in un

ministero a Roma prima di ar-rivare dal suo interlocutore in-contra minimo dieci personeche salutano cordialmente manon si sa cosa facciano...».Non più tardi di venerdì il

presidente veneto Luca Zaia,che pure è leghista, aveva con-testato più il metodo che il me-rito delle scelte di Renzi: «Noisiamo a disposizione, la perfe-zione non esiste nemmeno inVeneto, ma ci devono spiegarein maniera puntuale come agi-re, non dirci “tagliare, tagliare,tagliare”. Come si fa a chiedereuna cosa del genere alla Regio-ne che sui conti sanitari è la piùvirtuosa?» In realtà, a guarda-re la spesa pro-capite per abi-tante le differenze non sonopoi così marcate. Secondo unaelaborazione del Sole24Ore sudati del ministero dell’Econo-mia, il costo pagato ogni annoda un cittadino veneto per fi-nanziare la sanità è di 1723 eu-ro, più o meno quanto si pagainCalabria,mentre in Liguria -in questo caso la meno virtuo-sa - è di 1998 euro. Basta cam-biare voce di costo e gli scartisi fanno seri: le spese sostenu-te dal Veneto per il funziona-mento degli uffici regionali va-le 43 euro a cittadino contro i66 pagati in Piemonte e i 192del Lazio. Oppure il costo delpersonale: il peso pro-capite èdi 27 euro l’anno in Veneto, 42in Piemonte, di ben 174 inMoli-se. Di fronte a tali numeril’obiezione del presidente la-ziale Zingaretti postata su Fa-cebook per cui «tagliare 100stipendi da centomila euro» farisparmiare «”solo” dieci mi-lioni di euro» lascia sbigottiti.«Noi la nostra parte la faccia-mo», corregge il tiro Chiampa-rino. «Ho passato gran partedella giornata con il mio asses-sore alla sanità Saitta per di-scutere di come far tornare iconti del patto per la Salute». Iconti «torneranno, i saldi nonsono in discussione. Ma michiedo: perché nel frattemposi è bloccata la riorganizzazio-ne dellamacchina pubblica ini-ziata daMonti? Che fine ha fat-to il progetto di accorpare leprefetture e gli uffici provin-ciali del governo? Che senso haavere ancora decine di provve-ditorati per le opere pubbli-che? Se su questo il governo habisogno di sostegno, siamopronti a firmare un patto».

Twitter @alexbarbera

Chiunquevada inunministeroaRoma

incontraminimodiecipersonechesalutanocordialmentemanon

si sacosa facciano...

SERGIO CHIAMPARINO

IrritatoA Matteo Renzinon è piaciuta

la reazione«scomposta»

di SergioChiamparino

Il premierè pronto

a trattare,ma soltanto

a saldi invariati

In difesaI presidenti

delle Regionistanno limitando

le dichiarazioni,almeno fino

a quando non cisarà l’incontrocon il governoper discutere

del piano di tagli

ALESSANDRO BARBERA

ROMA

“Basta spese folliper le sagre di paese”“Ora una stretta anche sui Comuni”spesa punta ad interventiche, al momento delle elezio-ni, gli permettano di guada-gnare voti. È pericolosissimo.A tutto questo si somma lafarraginosità terribile del si-stema degli appalti».

I tagli chiesti dal governo so-nosopportabili?

«Assolutamente. Bisogna pe-rò scoperchiare un altro pen-tolone, che ormai diamo perscontato. Esiste una quantitàdi enti locali, e parlodei piccoli Comunidel Nord, che,obiettivamen-te, ha già tira-to la cinghia.Ci sono am-ministrazio-ni che sonostate capacidi fare rispar-mi seri, e si sonoritrovate costrette,per esempio, a contri-buire al Fondo di solidarietàcomunale, spostando un sac-co di soldi verso lo Stato. Isindaci negli ultimi anni sonostati obbligati ad alzare lapressione fiscale e, dall’altraparte, ad avere problemi serinel pagamento dei fornitori acausa del Patto di Stabilità.Per quanto possano rispar-miare ancora, conti alla ma-

no, prima o poi si troverannoa tagliare nel vivo».

Equindi?«Il governodeveprocedere nelregolare gli enormi centri dispesa, ma non tutti gli enti lo-cali sono uguali. Bisogna farein modo che il sistema fiscalevenga ribaltato: adesso è so-stanzialmente centrale, e glienti locali hanno finanza deri-vata. Bisognerebbe arrivare aun sistema tributario basato

sugli enti locali, conpiù autonomia dispesa e di entra-ta. Solo unapiccola quotadeve finanzia-re il centro.In questomo-do aumente-rebbe la re-sponsabilità e si

potrebbe creareun circuito di con-

correnza istituzionale»Cioè?

«Competizione su pressionefiscale e servizi tra Comuni li-mitrofi, per attirare imprendi-tori. Bisogna uscire da unagrande problematica cultura-le: parlare di federalismo soli-dale è una sciocchezza, o ècompetitivo o è un’altra cosa.E la nostra società ha il terroredella concorrenza». [GIU. BOT.]

GIAN MATTIA D’ALBERTO/LAPRESSE

MAURIZIO BOSIO/REPORTERS

4miliardi

I tagli che la manovra«accolla» alle Regioni:

per Renzi si può trattarema la cifra non cambierà

Page 11: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 .Cronaca di Torino .45�� �� �� ��

Allarmedeiginecologi“Troppivincolicosì siamonel caos”Saitta: “Devemuoversi il governo centrale”

Chefinehafatto la fecondazioneeterologa?Il 3 settembre un accordo tra le Regioni avrebbe dovuto spianare la strada, dopomesi di polemiche ideologicheIn Toscana c’è già un primo caso, in Piemonte il documento della commissione è fermo sul tavolo dell’assessore

Lo scorso 14 ottobre, all’ospedale Careggi di Firenze, la pri-ma fecondazione eterologa è stata praticata con successo.La vera riuscita, fondata e decisiva, la decideranno solo lagravidanza portata a termine, la nascita di un bimbo sano ele buone condizioni di salute della madre. Ma comunque la

si pensi la data spartiacque in Italia resta questa: 14 ottobre, Toscana,uno spermatozoo esterno alla coppia ha fecondato un ovocita.In Piemonte, dopo l’accordo del 3 settembre tra le Regioni, una

commissione formata da ginecologi, biologi e genetisti, ha appenaconcluso la fase burocratica-normativa dell’intera questione: hadefinito il consenso informato da sottoporre alle coppie, stabilito icriteri per le cliniche che intendono praticare l’eterologa, redattoun registro regionale per i donatori di gameti maschili e femminili.Il plico è stato consegnato all’assessore regionale alla Sanità, Anto-nio Saitta, e ora la commissione attende decisioni. Decisioni chenon arriveranno prima del 5 novembre.Questo è quanto è sttao fatto.Ma l ’interrogativo resta: a che punto

siamo, in Piemonte, con la fecondazione eterologa?

ELENA LISA

Il dibattito al Sant’Anna«Consentire l’eterologa in Italia - dice la dottoressa Bianca Masturzo - per noi medici

significa conoscere l’origine di ogni maternità assistita, prevenirne i rischi»

Il ritardo rispetto alla To-scana è più evidente nellaregione in cui il presiden-

te Sergio Chiamparino, perprimo, avevamanifestato l’in-tenzione di garantire un dirit-to e concordareunadirezioneunica con gli altri governato-ri. In Piemonte non ci sonoannunci di un inizio imminen-te delle procedure per la fe-condazione eterologa, nessu-na comunicazione di recluta-mento di donatori né di valu-tazione di liste d’attesa.Eppure la domanda c’è.

Complessivamente, nei duecentri a più alta affluenza diTorino - uno pubblico, il San-t’Anna e l’altro privato, la cli-nica Livet - sono 150 le coppieche ha chiesto di sottoporsialla tecnica di procreazionecon gameti esterni.

Gli ostacoli«Il punto - spiega AlbertoRevelli, responsabile del re-parto di Fisiopatologia dellaRiproduzione al Sant’Anna e

membro della commissioneregionale - è che nell’im-pianto normativo sull’etero-loga già si notano paletti elacune che impediranno difatto di praticarla».L’accelerazione della To-

scana è stata possibile per-ché al Careggi i gameti ma-schili provengono da una cli-nica europea. Non sono ap-partengono quindi a un do-natore reclutato in Italia. Equi veniamo al nodo. Esclusanel nostro Paese la possibili-tà di vendere e acquistaregameti, come si convinconouomini e donne in età fertilea donare spermatozoi e ovo-citi senza (almeno) un’ade-guata campagna informati-va che o non c’è o rischia dipartire con grande ritardorispetto agli annunci?

Lo stop di Saitta«Le Regioni hanno superatole loro prerogative - dice l’as-sessore alla Sanità AntonioSaitta - adesso tocca a Renzi,a occuparsi dell’eterologa e adare indicazioni univocheper evitare l’esodo di coppieinfertili da una città italianaall’altra. Il premier avevaspiegato che la nostra sareb-

be stata una fase transitoria.Aggiungo che in Piemonte sa-rà altamente improbabile ac-cordarsi su una transazioneeconomica per assicu-rarsi gameti. Io so-no contrario».Per questo

l’eterologa pa-re sempre dipiù destinataa restare fer-ma : o g l iospedali pub-blici e privati,italiani e piemon-tesi, si procureran-no - vedi il Careggi -spermatozoi e ovociti dai Pae-si dell’Unione che rispondonoai requisiti della «Società eu-ropea sulla Fertilità», oppureoccorre promuovere una cam-pagna divulgativa nazionale

per incentivare la donazione.Va da sé che la questione re-

clutamento è urgente e basilare.Senza gameti esterni non esiste

eterologa e le coppieche speravano diaver trovato, fi-nalmente, unasoluzione nelloro Paesecontinueran-no invece i lo-ro lunghi e co-stosi viaggi al-l’estero.

La soluzionespagnola

La prima opzione - in assenzatotale della seconda - pare lavia più rapida e probabile.Nessuna legge nazionale o re-gionale (ancora) vieta l’acqui-sto di gameti dall’estero.

«Ci sono Paesi come la Spa-gna - spiega Gianluca Genna-relli, ginecologo nella commis-sioneeresponsabiledelle tecni-che di fecondazione as-sistita nel repartodi Fisiopatologiadella Riprodu-zione del San-t’Anna - che“ricompensa-no” i donatoriper il tempospeso e le oredi assenza al la-voro».Tetto previsto

mille euro. Accanto aquella spagnola, i ginecologi va-lutano altre soluzioni: esamimedici gratuiti per i donatori ecrioconservazione degli ovocitinon utilizzati, sempre gratuita,per le donatrici.

Il dibattitoQuale che siauna stradava tro-vata. Per ridurre i rischi di sa-lute e la spesa pubblica. L’espe-

rienza di chi lavora nel-le corsie degli ospe-dali è folgorante.«Visitiamo pa-zienti - spiegala professo-ressa TulliaTodros, diret-tore del dipar-timento uni-versitario di Gi-necologia e Oste-

tricia del Sant’Anna- che nascondono di es-

sersi sottoposte a ovodonazio-ne. Seguono i più disparati pro-tocolli, alcuni rischiosi per loro,non sono state informate su sti-li di vita e conseguenze».BiancaMasturzo,ginecologa

in forza al Sant’Anna, ha appe-na conclusouno studio, unico inItalia, su 183 casi di eterologa acui è risalita spulciando dati ecaratteristiche della gravidan-za: «Per ledonnesopra i 44anniaumenta di dieci volte la possi-bilità di una patologia legata al-l’ipertensione, la “ preclamp-sia” - dice il medico - il picco èattorno alla 33esima settimanadi gestazione. Consentire l’ete-rologa in Italia, per noi medicisignifica conoscere l’origine diogni maternità assistita, preve-nirne i rischi.Per leovodonazio-ni occorre intensificare accer-tamenti, rendere omogenei iprotocolli. Nessun terrorismo,sia chiaro, ma è fondamentalevalutare ogni aspetto per con-sentire alle donne di mettere almondo figli sani senza metterea repentaglio la loro salute».

AlbertoRevelli

«Nell’impiantonormativosull’eterologagiàsinotanopaletti e lacuneche impedirannodi fattodipraticarla»

Responsabile Fisiopatologia della Riproduzione

TulliaTodros

«Visitiamopazientichenondiconodiessersi sottoposteaovodonazioneall’estero»

Direttore dipartimento di Ginecologia

GianlucaGennarelli

«InSpagna idonatorivengonorimborsatiper il tempoeper leoredi lavorospese»

Responsabile tecniche di fecondazione

150coppie

Solo tra ospedale pubblicoSant’Anna e centro privato

Livet le coppie in attesadi ovodonazione

sono 150

44anni

L’età limite: uno studioal Sant’Anna dimostra cheoltre questa età il rischio«preclampsia» aumenta

di 10 volte

I gameti«importati»hannoconsentito

il viaaFirenze

L’ACCELERAZIONE

ANSA

Hannodetto

Page 12: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì

LA STAMPA

DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 .Cronaca di Torino .41�� �� �� ��

g

il caso

IlPdriscrive leprimariePercorrerebasterannole firmedeicittadini

Comunque la si pensi, d’ora inpoi sarà difficile replicarecerte vorticose baruffe, vediall’inizio del 2011, quando aTorino c’era gran ressa persfidare alle primarie del cen-trosinistra Piero Fassino e cifu chi tentò di scardinare leregole di partito raccogliendofirme tra gli elettori, per di-mostrare di avere un consen-so sufficiente per tentarel’impresa. Non sarà più possi-bile, dicevamo, perché la dire-zione regionale del Pd pie-montese ha approvato il nuo-vo regolamento per discipli-nare le primarie ed evitare gliinfortuni degli anni passati.

Non solo gli iscrittiSe fino a ieri per proporre unacandidatura era necessario di-sporre di un certo numero difirme raccolte tra gli iscritti alPd,d’ora inavantici sipotràan-che rivolgere agli elettori. Unmodo per tenere insieme dueesigenze: valorizzare gli iscrittial partito ma evitare che even-tuali pacchetti di tessere in-fluenzino, fino a determinarla,lacorsaallapoltronadi sindacoo presidente di Regione.Il nuovo regolamento varrà

infatti per la carica di sindacoe per quella di governatore,ovviamente solo in Piemonte.Dalle consultazioni dellaprossima primavera, per po-ter correre alle primarie ci sipotrà dunque presentare conle firmedegli iscritti al partito(il numero dipenderà dai tes-serati del comune in questio-ne) oppure con le sottoscri-zioni dei cittadini che si di-chiarino elettori democratici.Quante? Dall’1 al 5 per centodell’elettorato, a seconda del-la dimensione del comune:più un centro ha pochi eletto-ri più alta sarà la percentualeda raggiungere per poter cor-

rere. A Torino, ad esempio, do-ve hanno diritto a votare circa620 mila persone bisogneràraccogliere 6.200 firme, ovverol’1 per cento. C’è un’ulterioreclausola: se di mezzo c’è un sin-daco uscente che ha deciso diricandidarsi le percentuali sal-gonodimezzo punto. Edunque,sempre per fare il caso di Tori-no, se nel 2016 Fassino tenteràil bis chi vorrà sfidarlo o andràa bussare agli iscritti o dovràpresentarsi forte di circa 9.300firme. Un bel bottino.

Election dayLa direzione regionale del Pd havotato il regolamento propostodalla segreteria - e messo a pun-to dal presidente della commis-sione Statuto, Giusi La Ganga,insieme con alcuni componenti,tra cui Mario Sechi, Davide Ric-ca e Davide Fazzone - non senza qualche mugugno, piuttosto iso-lato però. E ha anche approvatol’election day: dal 2015 le prima-rie si svolgeranno lo stesso gior-no in tutti i comuni che quell’an-no devono eleggere il sindaco. Laprima data scelta è il 18 gennaio:quel giorno si voterà a Venaria,ad esempio, e in tutti gli altri co-municheandrannoalvoto inpri-mavera. L’unica deroga è stataconcessa aMoncalieri, dove il Pdcittadinoavevagià scelto ladata:il 30novembre il sindacouscenteRoberta Meo se la vedrà con ilsuo vice Paolo Montagna in unacontesa giàmolto tesa.

Ogni annoin tutti i comuniinteressati si voteràlo stesso giorno

Dice che li incontra ogni vol-ta che si reca in qualche mi-nistero: «Mediamente ci so-no venti persone che non sisa precisamente cosa faccia-no, se non salutare gentil-mente. Alcuni nemmenoquello perché sono intenti ascrivere... magari fanno leparole crociate».Un modo perchè ciascuno

guardi in casa propria, haspiegato Chiamparino repli-cando beffardamente alle ra-manzine di Renzi sugli spre-chi delle Regioni: «D’altraparte, cosa possono fare neiministeri: metterli in cassaintegrazione?».Un problema, quello del-

l’ipertrofia del personale,che fatte le dovute propor-zioni assilla anche la Regio-ne. Gli ultimi numeri dispo-nibili, aggiornati a dicembre2012, la dicono lunga: 4.824unità la dotazione del perso-nale diretto (giunta, Consi-glio, enti strumentali); 2.934unità il totale di quello indi-retto. Il saldo era di 7.758persone. Soltanto Arpa Pie-

monte, candidata ad una robu-sta cura dimagrante, conta1.039 dipendenti.Non a caso, la questione del

personale, insieme a parec-chie altre, è già finita nel-l’agenda dei nodi da affronta-re: «Definire una politica ditendenziale riduzione delle ri-sorse umane», si leggeva inuna delle slide presentata a lu-glio dalla nuova giunta («Leprime azioni da avviare»). Aldi là degli svolazzi verbali, si-gnifica alleggerire progressi-vamente gli organici.Emblematica la tabella che

seguiva - «Eccesso del peso delpersonale rispetto alle altreRegioni similari» - riportataper chiarire il concetto. Laconclusione era che rispetto aVeneto, Emilia Romagna, To-scana, Puglia - similari al Pie-monte per numero di abitantie trasferimenti statali - l’inci-denza della spesa del persona-le sul bilancio dell’ente era si-gnificativa: ci superava, di po-co, soltanto la Puglia. Il verboal passato è d’obbligo conside-rato che, come premesso,

quello schema faceva riferi-mento alla panoramica del2012: da allora, a seguito deipensionamenti e del blocco delturn over, i nostri numeri sonoscesi lievemente.Oltretutto, in Piemonte

l’incidenza del costo del per-sonale ha una valenza in più.Stando a quanto si riporta dapiazza Castello, il «salario ac-cessorio» dei dipendenti re-gionali subalpini - al netto diquanto previsto dalla contrat-tazione nazionale - è decisa-mente più alto di quelli dei lo-ro colleghi in Lombardia e Ve-neto»: mediamente l’integra-tivo si avvicina ai 16 mila eurolordi l’anno, rispetto ai 10miladei lombardi e degli 8 mila deiveneti. Cifra media, abbiamoprecisato, variabile in base al-le posizioni organizzative.La domanda è: perché?

«Evidentemente in passato isindacati piemontesi sono sta-ti particolarmente forti a fron-te di amministrazioni troppodeboli», taglia corto un espo-nente della vecchia maggio-ranza. Partita aperta. [ALE.MON]

Labattaglia conRenzinonrisparmia idipendenti“Il premier guardi aiministeri”,maper laRegione lavorano in 7mila

Il personale in cifreDATI AGGIORNATI AL 2012

Fonte:

PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO

(al 31 dicembre 2012)

2,1%

1,9%

1,5%

1,5%

2%

Piemonte SPESA

DELLA REGIONE

NEL 2012

COSTO DEL PERSONALE

DATI IN EURO

Veneto

Emilia Romagna

Toscana

Puglia

10.010.101.801

199.180.604

144.826.690

155.070.189

162.386.848

191.054.758

9.960.482.898

8.985.519.896

8.600.539.807

10.239.567.608

PAX

tibi

mar

ce evan

geli

sta

mevs

REGIONE DEL VENETO

Giunta2.420

Consiglio345

Enti strumentali(Arpa, Edisu, Atc, ecc.)

2.059

TOTALE DOTAZIONEPERSONALE DIRETTO

4.824

TOTALE GENERALE

7.758

Operai-impiegati forestali

310Societàpartecipate

901CSI-Piemonte

1.165

Agenziamobilità

metropolitana

21ATL-AgenzieTurismo Locale

139

Comunitàmontane

398

TOTALE PERSONALEINDIRETTO

2.934

Centimetri - LA STAMPA

Nuove regole per le primarieLAPRESSE

ANDREA ROSSI

«Neicorridoideiministerimediamentetrovoventipersonechenonsi sabenechecosa faccianosenonsalutaregentilmente.Altrinemmenoquello,forseperchéfannoleparolecrociate»

Sergio Chiamparino

Page 13: Anaao Assomed Piemonte · 2018. 7. 17. · dalicivilidiBrescia.Maque-stavolta,allororicorso,si unisceanchequellodiDavi-deVannoni. Lanuovaudienzaèfissata per il 22 ottobre, martedì